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Regione Piemonte ASL NO (Novara) Periodico di informazione e formazione sanitaria dell’ASL NO Maggio - Giugno 2010 In forma LASCIAMO CHE SIA IL SORRISO DEI NOSTRI OSPITI A PARLARVI DI NOI RESIDENZA PER ANZIANI PALLADIO A DORMELLETTO Il calore di un’atmosfera familiare e la certezza di assistenza medica e riabilitativa adeguata, anche per anziani non auto- sufficienti. È questo che garantiamo ai tuoi cari: competenza, attenzione e ascolto costanti. la residenza è composta quasi esclusivamente da camere singole, dotate di bagno, balconcino, letto a tre articolazioni e telefono passante. Vieni a trovarci in via pascoli, 19 a dormelletto (NO) , è il modo migliore per comprendere come si vive da noi. tel. 0322.498820 - [email protected]

LASCIAMO CHE SIA IL SORRISO Regione Piemonte … · tiche, indisponenti agli sportelli e vorrei segnalare la cortesia, l’attenzione oltre che la competenza che la sottoscritta,

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Regione Piemonte

ASL NO (Novara)Periodico di informazione e formazione sanitaria dell’ASL NO

Maggio - Giugno 2010

In forma

LASCIAMO CHE SIA IL SORRISODEI NOSTRI OSPITI A PARLARVI DI NOI

RESIDENZA PER ANZIANIPALLADIO A DORMELLETTO

Il calore di un’atmosfera familiare e la certezza di assistenzamedica e riabilitativa adeguata, anche per anziani non auto-sufficienti. È questo che garantiamo ai tuoi cari: competenza,attenzione e ascolto costanti.la residenza è composta quasi esclusivamente da cameresingole, dotate di bagno, balconcino, letto a tre articolazionie telefono passante.Vieni a trovarci in via pascoli, 19 a dormelletto (NO), è il modomigliore per comprendere come si vive da noi.

tel. 0322.498820 - [email protected]

palladio:pubblicità 31/08/2009 16.52 Pagina 1

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Grazie a MAICO finalmente puoi sentire meglio la televisione, il cellulare, il telefono di casa e la tua musica preferita.La nuova tecnologia OPEN EAR riduce i rumori di fondo e da la sensazione di non avere “nulla nelle orecchie”.

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IN FORMA

Periodico di informazione

e formazione sanitaria

dell’ASL NO (Novara)

Direttore Editoriale

Mario Minola

Sergio Bertone

Arabella Fontana

Direttore Responsabile

Elena Vallana

Vicedirettore

Raffaella D’Andretta

Comitato Redazione

(con funzioni di coordinamento)

Davide Bordonaro

Maurizio Robberto

Comitato Redazione

Anna Rita Audone

Edoarda Dell’Acqua

Mirella Frattini

Carmen Gatti

Alessandra Mondini

Alberta Paggi

Claudio Teruggi

Redazione

Ufficio Stampa ASL NO

Via Dei Mille, 2 - 28100 Novara

Tel. 0321 374521

Fax 0321 374546

e-mail: [email protected]

Grafica e Stampa

Tipografia la Nuova Operaia

Via Paolo Desana, 13

Casale Monferrato (AL)

Tel. 0142.452559

S o m m a r i oIN FORMAPagina 12 Numero 3/2010

Borgomanero: un’utente scrive al Direttore della S.C. Gastroenterologia ed Endosco-pia Digestiva: “Egregio Dottore, GRAZIE!!!!!!!!! La mia mamma è rifiorita come una giardino in primavera, dopo che le ha telefonato per farle sapere l’esito. Non so davvero come ringraziarla. Le confesso che non amo molto la classe medica e un giorno capirà anche il perché. In ogni caso, adesso so che, almeno per un pezzetto del mio corpo, potrò affidarmi con serenità a lei e alla sua equipe, quando ne avrò bisogno. Siete veramente delle persone speciali, lei in particolare, sia dal punto di vista professionale che, SOPRATTUTTO, umano. Quasi quasi ora mi dispiace di non aver studiato medicina...Avrei avuto molto da imparare da voi!!! Grazie ancora e buon lavoro!” - 12 marzo 2010

Borgomanero: un utente scrive al Responsabile del DEA/Pronto Soccorso: “… vedo com-petenza nel Vostro operato… Il personale sa affrontare bene qualsiasi situazione, dalla persona anziana, al giovane, mettendo la persona nonostante il disagio momentaneo che sta affrontando, con le parole giuste, al momento giusto – anche con qualche battuta da ridere che può sollevare il morale, perciò quello che si chiede < sempre selezionare il personale >. Termino ringraziando per quello che fate…” - 15 febbraio 2010

Borgomanero: D.C. scrive, attraverso La Stampa una lettera dal titolo: Un grazie ai Medici per le cure prestate: “… scrivo questa lettera aperto per sottolineare che non esi-stono solo i casi di malasanità che vengono raccontati alla televisione, ma una volta ogni tanto esistono anche ospedali e reparti dove i pazienti sono persone e non <casi da curare>. Mio papà è stato ricoverato nel reparto di Medicina dell’Ospedale S.S. Trinità di Borgomanero per problemi polmonari. Ora è stato dimesso con le cure appropriate. Vorrei ringraziare sia lo staff infermieristico che medici, in particolar modo il dottor Varallo, la dottoressa Pontiroli ed il dottor Airoldi per la loro preparazione, disponibilità e gentilezza sia con i pazienti che con i parenti. Grazie di cuore per aver reso meno difficile un momento già ricco di preoccupazione…” – 14 febbraio 2010

Arona: C.R. scrive: “… con la presente vorrei far presente che, non esistono solo persone scorbu-tiche, indisponenti agli sportelli e vorrei segnalare la cortesia, l’attenzione oltre che la competenza che la sottoscritta, con piacere ed enorme stupore ha riscontrato, essendo una persona anziana e non più abituata ad avere parole di conforto e gentilezza da una Vostra dipendente tanto gentile e disponibile che lavora presso lo sportello della radiologia di Arona. La signorina si chiama Nicoletta Stasi, l’ho letto sul cartellino identificativo e le ho chiesto anche conferma… Vi ringrazio e Vi faccio i complimenti. Un utente veramente felice di aver avuto a che fare con una persona così eccezionale come oramai non se ne trovano più..” - 5 febbraio 2010

DICONO DI NOI, IN PILLOLE

Si ringrazia Patrick Mai per la foto in copertina

PubblicitàEM STUDIOVia Viberti, 1 - 10141 TorinoTel. 011.19502529 - 011. 19502736Fax 011.3853923Registrazione Tribunale di Novara:Aut. n. 31/97 del 26/07/1997

Sito Internet:www.asl.novara.it

Messaggi pubblicitari a pagamento:Ad esclusione di ogni altro soggetto e quindi dell’ASL NO e della EM STUDIO il solo inserzionista è responsabile dei messaggi.

Gli incidenti domestici. Più frequenti degli incidenti stradali: ecco come prevenirli pag. 2-3

ASL NO. Nuova sede per il Centro Prelievi di Borgomanero pag. 4

Nuova viabilità interna all’Ospedale di Borgomanero pag. 4

Celiachia: conoscere da vicino la malattia pag. 5

PSICORAV: saper ascoltare il bisogno di aiuto. Conosciamo da vicino il servizio pag. 6-7

Comunicare la salute! pag. 8

AVIS, ASL e Scuole uniti nel progetto NatiVita pag. 9

Giù la maschera... pag. 10-11

Dicono di noi... pag. 12

Un sorriso dai clown... pag. 12

Un giocattolo e un libro per amico... pag. 12

Un sorriso dai clown...Da alcuni anni il Reparto di Pediatria dell’Ospedale S.S. Trinità di Borgomanero mette in atto progetti per rendere sempre più a “misura di bambino” la struttura sanitaria, spesso vissuta con paura e angoscia dai piccoli pazientiAnche quest’anno il Kiwanis di Borgomanero ha voluto regalare alcuni momenti di serenità ai piccoli ospiti della Pediatria, ridendo delle burle, degli scherzi e divertendosi con i giochi proposti dal Pianeta dei clown, un’Associazione di coloratissimi volontari che vogliono diffondere la cultura del sorriso, dell’allegria e dell’educazione alla gioia.Oltre all’allegria e alla simpatia dei pagliacci, i soci del Club hanno donato pennarelli, pastelli, tanti altri piccoli gadget, libri per ragazzi e per la prima infanzia, per i piccoli degenti per rendere più sereno il loro ricovero.Sono diversi anni che il nostro impegno – afferma Giuliana Paracchini, Capo Sala del Reparto di Pediatria -. è diretto, oltre che a garantire cure sempre più appropriate, a migliorare il rapporto con i piccoli pazienti che spesso si avvicinano con paura all’Ospedale e a rendere le nostre strutture sempre più accoglienti affinché sia meno traumatica la lontananza, seppur per guarire dalla malattia, da un ambiente pieno di premure e di affetto come quello familiare, Il Pianeta dei Clown è presente nell’Ospedale borgomanerese, in Pediatria, in Chirurgia e in Medicina per limitare il disagio dei malati e per migliorare l’atmosfera dei reparti

La Struttura Qualità e Comunicazione dell’ASL di Novara nel corso degli anni ha intrapreso numerose iniziative per consolidare il dialogo con i propri assistiti, per condividere esperienze e informazioni e migliorare la qualità dei servizi offerti, facilitandone l’utilizzo.Con queste motivazioni, l’Ufficio Stampa si attiva (dal 2005) richiedendo a Centri Commerciali, Case Editrici, Associazioni di Volontariato e Privati, la fornitura a titolo gratuito di alcuni materiali di svago (pennarelli, pastelli, fogli da disegno, bambole, giochi didattici, libri, ecc…) da mettere a disposizione dei bimbi che utilizzano le strutture sanitarie, per l’intrattenimento durante il ricovero e/o l’attesa e l’esecuzione di un esame.L’iniziativa “un giocattolo e un libro per amico” nasce dall’idea di migliorare il rapporto con i piccoli pazienti che spesso si avvicinano con paura all’Ospedale e alle altre Strutture.A pochi mesi dall’inizio dell’anno, abbiamo rilevato che il territorio è attento e risponde alle nostre sollecitazioni – dichiarano dall’Ufficio Stampa -; hanno aderito alla nostra richiesta la Panini e l’Esselunga, donando dei giochi che sono stati consegnati al reparto di Pediatria dell’Ospedale di Borgomanero, ai Centri di Neuropsichiatria Infantile, ai Centri Prelievo e i Centri di Vaccinazione Pediatrica dell’ASL NO ed ancora, la Laica S.p.A. di Arona, ha messo a disposizione nelle festività Pasquali, ovetti di cioccolato per i bambini ricoverati nel reparto di Pediatria dell’Ospedale di Borgomanero e del pronto soccorso pediatrico; un gesto che dimostra la particolare apertura e disponibilità nei confronti dei piccoli pazienti e dei loro bisogni.Anche il Gruppo Sportivo dell’Ospedale di Borgomanero, gli Hospital Boys, oltre a promuovere la pratica dell’attività fisica per essere in salute, durante gli eventi da loro organizzati invitano i tifosi a sostenere l’iniziativa un giocattolo e un libro per amico.

Un giocattolo e un libro per amico...

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IN FORMAPagina 2 Numero 3/2010 IN FORMA Pagina 11Numero 3/2010

GLI INCIDENTI DOMESTICIPIù FREQUENTI DEGLI INCIDENTI STRADALI: ECCO COME PREVENIRLI

a cura di Raffaella D’Andretta, in collaborazione con il dott. Lorenzo Brusa, Direttore S.C. Qualità e Comunicazione.

“Causa importante di morbosità e di mortalità nella maggior parte dei Paesi industrializzati, gli incidenti domestici, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non risparmiano nessuna fascia d’età e sono la prima causa di morte per i bambini”.Infatti, fra le mura domestiche, si verifica il maggior numero di incidenti: oltre 3 milioni e 600 mila l’anno, di cui 68.000 riguardano i bambini (Fonte: Istat, Indagine Multiscopo 1999).Spesso sottovalutato, il problema della si-curezza in ambiente domestico ha assunto una rilevanza notevole in considerazione al numero di incidenti che si verificano ed alle gravi conseguenze. A chi non è mai capitato di tagliarsi, mentre si sta affettando il pane o le verdure, in cucina? E chi ha un bimbo pic-colo sa quanto sia difficile tenergli le manine lontane dal fornello acceso e dalle pentole bollenti… Un ambiente domestico sicuro è tanto im-portante per i bambini quanto l’alimentazio-ne, l’amore dei genitori, un ambiente senza fumo, le vaccinazioni. Spesso la causa degli incidenti domestici è da ricercare nella di-sinformazione e nel comportamento impru-dente e disattento. Analizzare i dati di mortalità e di morbilità per incidente domestico è il modo più di-retto per avere la percezione della rilevanza del fenomeno.

Gli infortuni domestici dipendono da tre fattori:

• la qualità del sistema abitativo;

• le caratteristiche dei prodotti che entrano in casa (elettrodomestici, detersivi, ecc);

• i comportamenti individuali che mettono a rischio anche terze persone.

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Si devono anche considerare i pericoli legati alla mancata manutenzione di alcuni impian-ti presenti in casa (come le caldaie, il tubo del gas, le condutture).Dalla comparazione dei dati di queste due tipologie di incidente risulta che:

• gli incidenti domestici sono più numerosi di quelli stradali;

• gli incidenti domestici causano più morti degli incidenti stradali;

• le donne sono le vittime più fre quenti, seguite da bambini ed anziani.Il luogo dove gli infortuni sono più frequenti è rappresentato dalla cucina, con una per-centuale del 65%, seguito dal soggiorno con una percentuale dell’11%, pari alle restanti parti della casa dove si riscontra una per-centuale analoga.Gli utensili da cucina sono tra le cause prin-cipali di incidenti domestici (26%), seguiti

dalle cadute (23%) e dalle cause strutturali (17%).Abbiamo quindi definito che la principale si-tuazione in cui è facile infortunarsi è quella domestica, con una percentuale totale del 53%, divisa in incidenti legati ad attività do-mestiche (36%), seguiti dalle cadute (26%).Le ustioni e i ferimenti durante le attività “fai da te” rappresentano il 19% degli inci-denti, con lesioni principalmente rappre-sentate da: 41% di ferite, 24% di ustioni, 12% di fratture. Questi dati danno già un’ idea chiara di quanto sia facile infortunarsi in luoghi che riteniamo sicuri ed accoglienti.Gli incidenti sono legati ad una serie di con-cause: una parte avviene per distrazione, su-perficialità, scarsa conoscenza, un’altra per inosservanza delle norme di sicurezza, man-canza di protezione e per cause strutturali.La cautela è particolarmente richiesta quan-do si parla di bambini. La cultura della si-

nel modo più assoluto,non c’erano cen-sure ne limiti a quello che volevi dire o trasmettere,visto che la nascita delle ra-dio libere era scaturita soprattutto come risposta alla congelata e ingessata gestio-ne e conduzione della radio nazionale.La seconda grande differenza era legata alla sfera tecnica: noi dj facevamo tutto,cioè curavamo la scaletta musicale,giravamo con pile di LP e 45 giri da una sala all’altra, mixavamo i brani tenendo fermo il disco con il mitico “panno”, inserivamo le cas-sette dei jingle pubblicitari controllando febbrilmente l’orologio ai quarti d’ora…..insomma facevamo tutto da soli facendo però credere di essere circondati da chis-sà quanti collaboratori (la radio ti conce-de la possibilità di credere e far credere nei miracoli) . Cosa c’era di creativo allora e cosa rimane da sperimentare ancora oggi?Allora tutto era creativo,dalle idee sui nuovi programmi, al genere musicale da lanciare o proporre. Ho visto e sentito nascere tanti generi musicali e collabora-to a creare format radiofonici che ancora oggi vengono usati e che dimostrano di funzionare pur con qualche doverosa mo-difica...Se posso indicare una strada che secondo me la radio dovrebbe percorrere,o meglio ripercorrere,è quella di tornare ad occu-parsi della realtà locale,abbandonando per quanto possibile i vincoli imposti dai network nazionali.La musica è cambiata, dai dischi in vinile si è passati a nuove e sofistica-te tecnologie, qual’era la musica in vetta alla hit parade?Dalla metà degli anni’70 al 1980 sicura-mente Philadelphia Sound e Disco Music, quella storica che tra l’altro sta tornando in auge in questi ultimi periodi. Per il de-cennio degli ’80 sono stati talmente tanti che sinceramente non tento neanche di elencarli, anche perché seppur con varie chiavi di interpretazione,sono alla base delle attuali correnti musicali.E i programmi più ascoltati?In assoluto le classifiche, fossero di vendi-ta o legate a specifici generi musicali. Poi le dediche,con annessi messaggi in codice

che non erano altro che gli antenati degli attuali SMS .Di chi erano le voci dietro ai micro-foni?Erano quelle di normalissimi ragazzi, che alla fine scoprivano anche di avere una “bella” voce, cosa che non guastava, ma che creava qualche piccolo problema quando non era accompagnata da una altrettanto “bella” presenza (devo ammettere che di questo piccolo problema ne soffrivano si-curamente più i dj maschi……) C’erano comunque delle “belle” eccezioni, tutt’ora in circolazione nell’etere,che smentivano la famosa canzone dei Buggles “Video kills the radio star” che diventò l’inno ufficiale di tutti i dj.Ad un certo punto, come dice una nota canzone di qualche anno fa “la musica è finita, gli amici se ne van-no…” perché questa magia musicale si è interrotta?Per quanto riguarda la regolamentazio-ne legislativa della radiofonia privata, alla fine degli anni ’80 si scatenò una vera e propria rivoluzione con il riassetto delle frequenze che tolsero alle piccole radio la possibilità di restare autonome e slega-te dai grandi network. Ci sarebbe quindi proprio voluta una vera e propria magia

per continuare ad esserci……Cosa è rimasto di quella esperien-za?Un grande numero di amici che rivedo o risento con immensa gioia anche a di-stanza di anni, un grandissimo amore per la musica e per la radio,che continua ad accompagnare tutte le mie giornate,e an-cora il grande desiderio di essere dietro ad un microfono,anche se so benissimo di essere ormai un reperto radio-storico!Oggi ha un lavoro diverso, ma anco-ra in contatto con la gente…Altroché se sono in contatto con la gen-te….…..da più di un quarto di secolo sono uno degli operatori del centralino dell’Ospedale di Borgomanero e quindi, per uno strano scherzo del destino,è con la voce che continuo a lavorare e sempre con grande soddisfazione.Se uno dei suoi figli le dicesse: “papà voglio fare il dj alla radio”, quali con-sigli gli darebbe?Probabilmente sarei io a chiederne qualcuno a loro…

E voi? Avete una colonna sonora per la vostra vita a colori?

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IN FORMA Pagina 3Numero 3/2010IN FORMAPagina 10 Numero 3/2010

a cura di Elena Vallana

Ogni giorno incontriamo decine, forse centinaia di persone, che ci passano ac-canto, con le quali ci limitiamo a un fretto-loso saluto o a scambiare poche parole di circostanza, eppure, quelle stesse persone che fanno parte della nostra vita quoti-diana nascondono dietro una facciata di normalità, storie di vita straordinaria.Una di queste è Alberto Martinetti, portinaio e centralinista all’Ospedale di Borgomanero ormai da più di 20anni, che negli anni ’80 - ai tempi della cosiddetta “Milano da bere” - parlava dai microfoni della mitica Errenove, una radio che ha scritto alcune pagine della storia di Bor-gomanero, rimanendo nella memoria dei non più giovanissimi ma numerosi ascol-tatori.Come è nata l’avventura di Radio Errenove? L’avventura è nata prima di R9, nel lontano 1976, e la radio era sempre a Borgomanero si chiamava RTB (Radio Trasmissioni Borgo-maneresi), era una delle prime quattro radio libere in Italia a lanciare il suo segnale nell’al-lora vuota scala dell’FM. Ho quindi avuto la fortuna di vivere la nascita della radiofonia in Italia e, in parallelo, la nascita del mondo del-le discoteche con l’arrivo della famosa “Sa-turday Night Fever” la febbre che ci sconvolse e ci coinvolse lanciando la disco music anche da noi e facendoci lavorare anche durante le notti dei fine settimana (quei nuovi locali chiamate discoteche aprivano alle 21 e chiu-devano verso le 2…. ) come dj dalle consolle della radio a quelle di sala.Quando a fine anni 70 RTB chiuse i battenti mi trasferii a R9 (nata nel frattempo dall’usci-ta di nove collaboratori di RTB) e lì rimasi fino alla fine del grande decennio, quando anche la bella avventura errenoviana ebbe termine con la chiusura dell’emittente.Cosa spinge a fare radio?Nel mio caso tutto è nato in maniera ca-suale. Mi sono sempre interessato di mu-sica, ma mai avrei immaginato di entrare nel mondo dell’emittenza libera. Tutte le

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curezza deve crescere insieme ai bambini: gli operatori (genitori, nonni, babysitter) possono impegnarsi a offrire informazioni sui rischi e sulle modalità per superarli. E’ responsabilità di ognuno organizzare atten-tamente la propria casa.L’arrivo di un bambino può essere un mo-mento favorevole per effettuare un con-trollo approfondito sull’ambiente e sulla eventuale presenza di potenziali situazioni di rischio. I giochi all’aperto sono tra i loro preferiti, ma anche nel giardino è necessario preveni-re gli incidenti: deve essere prestata atten-zione nel non lasciare materiali di ingombro o scavi aperti, che possono rappresentare ostacoli inattesi. I bambini non devono avere possibilità di ac-cesso a luoghi e oggetti pericolosi. Anche in casa è necessario utilizzare alcu-ni accorgimenti. Per renderla a misura di bambino è sufficiente spostare oggetti di vetro, fissare bene gli arredi, lasciare privi di oggetti pericolosi i piani bassi di mobili e tavolini.Per coprire e isolare completamente le pre-se elettriche si possono utilizzare i copri presa: evitano che il bambino possa entra-re in contatto con le parti in tensione delle prese di corrente. Il salvadita è un altro pra-tico dispositivo che impedisce lo schiaccia-mento delle dita per la chiusura involontaria della porta. Gli arredi della casa e le attrezzature qua-li ferro da stiro, scalette, televisore, forno, possono causare lesioni da contatto quando non prevedono sistemi di sicurezza.Per vedere cosa c’è sopra il fornello della cucina o per assaggiare qualcosa, i bambi-ni possono esporsi al rischio di rovesciarsi qualcosa di bollente addosso: per evitarlo, è sufficiente utilizzare barriere di protezione da applicare ai fornelli.Nei primi tre mesi di vita, i bambini non sono ancora in grado di effettuare grandi movi-menti, ma corrono rischi che sono legati al comportamento disattento degli adulti: indispensabile un’attenta sorveglianza per impedire loro di mettersi in situazioni di pe-ricolo, che possono cambiare radicalmente

la qualità della vita.Verso i 6 mesi i bambini esplorano il mondo anche attraverso la bocca e, non conoscen-do i pericoli, possono ingerire anche cose molto pericolose. Intorno ai 6/7 mesi, riescono a stare seduti sul seggiolone, a girarsi dalla posizione supi-na a quella prona e ad afferrare gli oggetti. E’ fondamentale un attento controllo da parte degli adulti.Bisogna sempre ricordare che i bambini sono veloci ed imprevedibili: è compito nostro prevenire ogni loro azione poten-zialmente pericolosa. Giorno per giorno crescono e, con loro, cresce la capacità di performance: quello che non sapevano fare ieri lo possono fare oggi con perizia.Quando imparano a camminare, le loro ca-pacità fisiche sono superiori a quelle menta-li di percepire il pericolo. Inoltre lo stare in piedi permette loro di raggiungere alcuni ripiani dove possono es-sere appoggiati oggetti pericolosi: aiutandosi con qualche appoggio, fanno i primi passi e possono raggiungerli. Sono sempre più cu-

riosi, amano aprire ante e cassetti, svuota-re, chiudere, riaprire e riempire. Per evitare rischi, sono in commercio dispositivi che impediscono ai bambini di aprire ante e cassetti, evitando la possibilità di accesso ad oggetti pericolosi. Capiscono tutto ciò che si dice loro: capi-scono quando vengono sgridati o sono elo-giati. E’ perciò importante iniziare un per-corso di responsabilizzazione rispetto alle situazioni di pericolo: a volte è sufficiente un semplice divieto (“NO!”), ripetuto tutte le volte che il piccolo si appresta a compire un atto potenzialmente pericoloso. Imparare l’uso corretto ed attento dei di-versi oggetti può favorire l’acquisizione di nuove competenze e può essere il mezzo più adeguato per permettere ai bambini di affrontare in sicurezza l’ambiente che li cir-conda.Un altro pericolo frequente e sottovalutato è l’ingestione accidentale di sostanze tos-siche o velenose e riguarda sia adulti che bambini: prevenirlo è facile, basta mantenere i liquidi all’interno delle confezioni originali (detersivi, sostanze caustiche o medicinali) e porli in luoghi sicuri e riservati alla loro conservazione. Ricordate, comunque, di scrivere in un posto facile da rintracciare in caso di emergenza il numero del Centro Antiveleni più vicino al proprio luogo di re-sidenza.Oltre alle tipologie di avvelenamento dovu-te a ingestione di medicinali o caustici o so-stanze per l’igiene della casa, esiste un tipo di avvelenamento, molto pericoloso: quello da gas. Il bambino può inavvertitamente provocare una fuoriuscita di gas giocando con le ma-nopole del fornello, così come un adulto distratto (spesso un anziano) può non ac-corgersi di non aver chiuso completamente la manopola: in vendita si trovano fornelli con valvole di sicurezza che proteggono da questa eventualità.Attenzione e prevenzione: non devono es-sere solo parole ma un modus operandi da far proprio e da applicare tutti i giorni, in qualsiasi situazione. Può salvare la vita a noi ed ai nostri cari.

persone con le quali ho collaborato nel corso degli anni avevano come comune denominatore: uno spiccato gusto artisti-co e un grande spirito di sacrificio (non esistevano orari e si lavorava giorno e notte). Quindi più che la molla che ti spin-ge a fare radio e più importante la motiva-zione che ti fa continuare a farla.Una scelta a tutto campo…E’ vero…..perché quando sei dietro ad un microfono mai e poi mai pensi di fare qualcosa che fa piacere solo a te, ma sei sempre a disposizione di coloro che ti ascoltano,sia cercando di accontentar-

li con scelte musicali mirate,sia facendo ben volentieri da tramite per mantenere i contatti di cuore e di amicizia. Ricordo con estremo piacere a quante iniziative di carattere sociale abbiamo dato appoggio (allora era una novità che solo sull’emit-tenza privata trovava un rapido riscontro e risposta) e come ancora adesso ne vedo i positivi risultati.Qual’è la differenza della radio di al-lora e quella dei nostri giorni?La prima grande differenza è sicuramente nella totale libertà di gestire lo spazio a propria disposizione, non c’erano padroni

Alberto MartinettiNato a Borgomanero nel maggio del 1959. Ha collaborato con radio RTB ed R9 e con emittenti in Valle d’Aosta, in Friuli Venezia Giulia ed in Belgio, sia come dj che come consulente musicale e responsabile della gestione dei palinsesti radiofonici. Addetto stampa e speaker della squadra di football americano del Lancieri Novara dal 1986 al 1988. Dal febbraio del1983 è centralinista all’Ospedale di Borgomanero. Sposato con una splendida donna e due fantastici figli di 16 di 8 anni

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IN FORMAPagina 4 Numero 3/2010 IN FORMA Pagina 9Numero 3/2010

ASL NO: Nuova sede per il Centro Prelievi di Borgomanero

Dal 29 marzo scorso, il Centro Prelievi del Laboratorio Analisi dell’Ospedale di Borgomanero è stato trasferito in via Mons. Cavigioli n. 5, al piano terra della palazzina sede del Dipartimento Area Diagnostica dell’ASL NO (Laboratorio Analisi, Centro Trasfusionale e Anatomia Patologica)Nella nuova sede sono a disposizione degli utenti:

un’ampia sala d’attesa con oltre 80 posti a sedere

5 sportelli per accettazioni impegnative e ritiro referti

2 sportelli per consegna materiali biologici (urine, tamponi, campioni ematici recapitati)

Il sistema robotizzato per l’identificazione e l’etichettatura delle provette

2 sale con 5 postazioni prelievo di cui una riservata ai bimbi di età compresa tra 0 e 12 anni.

1 ambulatorio per prelievi microbiologiciInoltre ampi spazi sono dedicati all’espletamento delle pratiche di “retro sportello”.Nel 2009 presso il Laboratorio Analisi e Centro Trasfu-sionale dell’ASL sono state effettuate oltre 3.300.000 analisi, con un’affluenza media giornaliera, presso il Cen-tro Prelievi di Borgomanero, di oltre 500 utenti. I percorsi di accesso sono stati studiati per ridur-re al minimo i disagi e facilitare alcune tipologie di pazienti, come bambini e donne in gravidanza. Per quanto riguarda i piccoli pazienti, i genitori hanno la precedenza rispetto agli altri utenti grazie all’accesso ad uno sportello loro riservato. Per i diversamente abili, sono state adottate tutte le misure che prevedo-no il superamento delle barriere architettoniche.Gli utenti infatti hanno a disposizione spazi moderni, idonei, gradevolmente colorati, dotati di tutti i requisiti di sicurez-za che assicurano un’assistenza di eccellenza che vede al centro la persona – sottolinea Anna Tinivella, Direttore

del Dipartimento Area Diagnostica e Laboratorio Ana-lisi dell’ASL NO –. La nuova Struttura è stata progettata e realizzata rispettando tutti i requisiti necessari per effet-tuare prestazioni ai massimi livelli di qualità e sicurezza in risposta ai bisogni della popolazione.

a cura di Maurizio Robberto

Nel mese di marzo scorso nelle Scuole Supe-riori è stato avviato il progetto “NatiVita” che ha affrontato il tema della nascita, per in-trodurre i ragazzi alla conoscenza di storie ed esperienze legate ad un momento così impor-tante e profondo della vita, entrando, inoltre, in rapporto con le mamme, i papà e le famiglie.L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra l’AVIS della Sezione di Arona e il Consultorio dell’ASL NO. Da alcuni anni l’AVIS della Sezione di Arona, in-sieme al fotografo Paolo Sacchi – spiega il Presi-dente Mario Brovelli - organizza con gli studenti delle Scuole Superiori di Arona un corso per en-trare in confidenza con il linguaggio fotografico e il racconto di persone e momenti, di particolare rilevanza sociale e culturale. L’anno scorso abbiamo approfondito la cono-scenza con personaggi noti nel contesto sociale aronese: Ettore Mo giornalista inviato di guerra; Nicola Pankoff, pittore naif; Don Mario Ingegnoli, ex anziano parroco molto amato e la sua Perpe-

tua; una Panettiera che gli stessi studenti avevano segnalato insieme alla loro Bidella; un grande Ar-tigiano restauratore di imbarcazioni; un fotografo di fama internazionale ma che porta nel cuore la sua Arona, Renato Grignaschi .Il progetto fotografico NatiVita - spiega Luca Pe-truzzelli – ha voluto perseguire questo obiettivo, coinvolgendo i soggetti che operano sul territorio: Comune di Arona, Consultori del Distretto Sanita-rio di Arona dell’ASL NO, Scuole Superiori; svilup-pando così un progetto di rete . L’obiettivo dell’AVIS è quello di sensibilizzare e promuovere la donazione del sangue nelle scuole e nella popolazione. Il messaggio associativo “il sangue è vita” ha trovato in questo laboratorio un forte legame simbolico con il racconto fotogra-fico della nascita. I giovani si sono relazionati con il tema della nascita attraverso l’esperienza delle persone ritratte ed hanno appreso “sul campo” la tecnica fotografica e del ritratto fotografico con tecnologia digitale.Mario Brovelli: I set fotografici sono stati i più disparati. Dal Consultorio, alle case dei genitori, ai luoghi in cui gli stessi si sono conosciuti o hanno

AVIS, ASL e Scuole uniti nel progetto NatiVita

trascorso momenti importanti della vita. E’ stato anche un modo per valorizzare dal punto di vista turistico i siti locali. Al termine del progetto sono stati selezionati 24 ritratti di NatiVita. Gli studenti coinvolti sono stati 18. Il primo contatto con le mamme, future mam-me, neo mamme od ormai mamme “esperte”, è avvenuto attraverso le operatrici del Consultorio che hanno presentato il progetto e raccolto le adesioni. Dopo il completamento delle riprese sono inziati corsi con gli studenti per analizzare come la na-tività sia stata rappresentata nella storia dell’arte e della fotografia. I ritratti sono stati stampati in triplice copia e sa-ranno consegnati al Consultorio del Distretto di Arona dell’ASL NO, all’AVIS e alle mamme. Questa fase è stata preceduta da un momento pubblico di esposizione- aggiunge Petruzzelli. Il progetto ha rappresentato e rappresenta anche un valido strumento per consolidare il dialogo con i propri assistiti e per rivalutare l’immagine dell’Azienda Sanitaria al fine di migliorare la qua-lità dei servizi. Sono stati illustrati, inoltre, i servizi offerti dai Consultori. Le foto realizzate durante il corso andranno così ad arricchire l’arredamento del Consultorio per rendere l’ambiente più accogliente e famigliare alle mamme che lo frequentano.

Presidente: Mario BrovelliL’AVIS della Sezione di Arona, nasce nel 1951 e conta oggi oltre 1270 donatori, in prevalenza di età compresa tra i 18 e i 40 anni. Operano all’interno dell’Associazione Vo-lontari e personale medico.Nel 2009 sono state effettuate 2555 do-nazioni di sangue (in 70 giorni di prelievi: mercoledì e domenica).Nelle foto, alcuni momenti del backstage.

Paolo Sacchifotografocascina sereia, 128045 - invorio (no)[email protected]+39 0322 255296+39 3281842844

Nuova viabilità interna nell’Ospedale di Borgomanero

Dal mese di aprile p.v. è attiva la nuova via-bilità interna al Presidio Ospedaliero di Bor-gomanero (Ospedale S.S. Trinità) per rendere più sicura la circolazione all’interno dell’area ospedalie-ra per tutte le persone, utenti e dipendenti, che ogni giorno accedono alla struttura, nonché di agevolare il traffico dei mezzi di soccorso.A partire da tale data l’ingresso dei veicoli diretti al DEA/Pronto Soccorso, Pediatria, Ostetricia Gi-necologia avviene esclusivamente dal nuovo passo carraio di via Mons. Cavigioli.Agli automobilisti che hanno diritto all’accesso, il personale presente in Portineria consegna un pass indicante il tempo di permanenza consentito all’in-terno dell’area ospedaliera - non superiore ai 20’. Le uscite dal nosocomio avvengono dal cancello automatico di viale Zoppis, 10 e in alternati-va dall’uscita posta sul retro della palazzina ex Scuola Infermieri. La sosta al di fuori degli spazi delimitati o la perma-nenza oltre il termine consentito, oppure la man-cata esposizione dei contrassegni comportano la rimozione forzata, con carro attrezzi presente stabilmente all’interno dell’area del nosocomio.

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IN FORMA Pagina 5Numero 3/2010IN FORMAPagina 8 Numero 3/2010

Celiachia?Conoscere da vicino la malattiaa cura di Elena Vallana

La Struttura Qualità e Comunicazione, at-traverso l’Ufficio Stampa dell’ASL NO, si propone di fare informazione sanitaria per far conoscere l’organizzazione e i servizi i e per promuovere la cultura della prevenzione e l’educazione alla salute.Per le Pubbliche Amministrazioni comuni-care significa rendersi spiegabili, farsi capire, affermando così un grande principio di de-mocrazia che si cerca di realizzare. Parlare vuole dire essere comprensibili, for-nire gli elementi utili affinché l’interlocutore possa capire e, quindi decidere e scegliere.Ascoltare significa mettersi a disposizione dell’altro; solo un Amministrazione capace di prestare attenzione ai cittadini può esse-re in grado di leggerne i bisogni e di offrire così servizi e prestazioni appropriate, flessi-bili e personalizzate.Ciò rientra nel più ampio concetto di co-municazione senza la quale non può esserci reale conoscenza, né possibilità di garantire i diritti di trasparenza, di accesso e di egua-glianza, riconosciuti e tutelati dalla legge. La buona comunicazione è frutto di strate-gie e comportamenti efficaci, il primo dei quali è la scelta del linguaggio più adatto a ciascuno dei destinatari. Nessun linguaggio rimane statico: ad un pro-dotto nuovo deve corrispondere un modo d’esprimersi nuovo. Partendo da questa considerazione si è cer-cato di essere rilevanti dal punto di vista strategico e inaspettati da quello creativo utilizzando, un linguaggio immediato, il senso dell’umorismo, l’ironia e cercando di costru-ire un dialogo virtuale con l’interlocutore.

Nelle pagine web dell’ASL NO è possibile consultare e scaricare alcune tra le iniziati-ve attuate e tante altre utili informazioni. I prodotti realizzati, nell’ambito del progetto “Comunicare la salute”, sono a dispo-sizione, oltre che sul portale di PuntoRa-dio e su you tube anche nelle pagine web dell’ASL.

Internet lo strumento che per eccellenza meglio risponde al bisogno di relazionarsi, significa proporre nuove strategie di comu-nicazione e determinare un cambiamento di atteggiamenti culturali in grado di influenza-re i comportamenti e gli stili di vita. Gli ar-gomenti trattati sono visibili e scaricabili dal sito aziendale all’indirizzo: http://www.asl13.novara.it/intranet/L-URP/Cono-

Comunicare la salute!

scere-/prova/index.htm.

Per incuriosire i bambini e guidare i genito-ri ad un più consapevole rapporto con il benessere e la salute, si è scelto di utilizzare l’immagine del clown, personaggio confu-sionario, imbranato che suscita simpatia ed empatia da parte dell’osservatore “Le av-venture del Mago Melo: il mago mal…sano”. Il bambino, da spettatore, diventa soggetto attivo della comunicazione ed en-tra a far parte della sceneggiatura narrativa.Sono consultabili con argomenti differen-ziati ed è possibile ascoltare le interviste radiofoniche di informazione sanitaria re-alizzate in collaborazione con Blu Radio, inoltre, i video realizzati in collaborazione con l’Emittente Televisiva Altaitalia TV rivolti ad un pubblico più adulto con argo-menti differenziati.Caposaldo dell’attività è stata la consapevo-lezza che comunicare vuole dire sviluppare un’attività costante e mirata al perseguimen-to di obiettivi chiari (aumentare la visibilità, suscitare l’attenzione intorno alle novità, creare interesse e consenso, far conoscere i risultati e i servizi…); significa saper evi-denziare le eccellenze e valorizzare il ruolo della tutela della salute. Le persone hanno la possibilità di giudicare le modalità di comunicare la salute attraver-so la compilazione on line di un questio-nario (all’indirizzo: http://www.asl13.novara.

it/intranet/L-URP/Conoscere-/Dai-un-vot/index.htm), aiutandoci a migliorare le mo-dalità comunicative in atto.

ristiche strutturali delle cucine e dei refettori in cui vengono confezionati e somministrati pasti per celiaci; sulla valutazione delle carat-teristiche delle materie prime utilizzate e sulle modalità di somministrazione dei pasti. Accanto a questa attività, è prevista anche l’of-ferta di corsi di formazione – tenuti dai Me-dici del SIAN - per sensibilizzare il personale sull’assoluta necessità di rispettare le proce-dure di preparazione e somministrazione e dei pasti destinati alle persone affette da morbo celiacoI corsi sono rivolti agli addetti alla cucina e alla distribuzione nell’ambito della ristora-zione scolastica e assistenziale, al personale ospedaliero, compresi i dietisti, i caposala e al personale sanitario addetto alla distribuzione nei reparti. Gli interventi formativi per gli addetti alla cuci-na sono di quattro ore (tre incontri a Novara, due ad Arona e due a Borgomanero), mentre quelli rivolti agli addetti alla somministrazione sono di due ore (due edizioni: una presso la sede di Novara e due ad Arona e a Borgo-manero); articolati in una parte teorica e una parte pratica (max 30 persone), seguiti da un dibattito conclusivo sulle eventuali problema-tiche che potrebbero emergere. Al termine del corso viene rilasciato ai partecipanti un attestato di frequenza.

a cura di Davide Bordonaro CPSE (Collaboratore Professionale Sanitari Esperto) Tecnici della Pre-venzione del Dipartimento di Prevenzione, intervi-sta alla dott.ssa Flavia Milan, Dirigente Medico del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione – sede di Arona.

La malattia celiaca rappresenta una patologia a bassissimo rischio di mortalità, ma con una ele-vata prevalenza: si stima che in Italia le persone affette da tale patologia - non riconosciute - siano nell’ordine di 1:100 – 150 persone. I disturbi legati all’intolleranza al glutine pos-sono essere molteplici: nel caso la malattia compaia in età infantile il sospetto viene posto perché il bambino non cresce, presenta pro-blemi di malassorbimento legati ad un danno dei villi intestinali.Nelle forme che esordiscono in età adulta, i sintomi sono più vari e sfumati: si va dai distur-bi a carico dell’apparato digerente a quelli che interessano la sfera genitale (aborti ripetuti, infertilità), fino a disturbi ossei quali l’osteo-porosi, neurologici e dermatologici. La possibilità di cronicizzazione di tali disturbi, visto che si tratta di malattia che non regredi-sce spontaneamente, comporta un elevato di-sagio funzionale e organico nei soggetti affetti.

La terapia per i soggetti affetti da malattia celia-ca è essenzialmente rappresentata dall’asten-sione totale di cibi contenenti glutine (cereali quali il frumento, kamut, orzo, farro spelta, ecc.) ed in particolare della sua frazione proteica, la gliadina, diffusa nella maggior parte dei cibi che si trovano in commercio. Ciò significa che tali soggetti devono attenersi ad una dieta alimen-tare che prevede la rinuncia totale, rigorosa e permanente dei cibi contenenti glutine.E’ importante svolgere un’attività di sensibi-lizzazione dei Servizi di ristorazione colletti-va, affinché si preveda la preparazione di pasti speciali per le persone affette da tale pato-logia; il mancato rispetto delle procedure di preparazione e di somministrazione dei pasti possono provocare nel paziente celiaco gravi problemi di salute. Per tutelare i soggetti affetti da celiachia e che si servono del servizio di ristorazione nelle mense delle strutture scolastiche, asili nido, nelle mense ospedaliere e delle strutture pubbliche, la Regione Piemonte ha elaborato un progetto (approvato con Determinazione Dirigenziale n. 213 del 7 maggio 2009), che prevede interventi di verifica da parte del personale tecnico del SIAN (Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione) in merito alle caratte-

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PSICORAV: saper ascoltare il bisogno di aiutoConosciamo da vicino il servizio

nuove e mutate del disagio, che tutti ab-biamo sotto gli occhi, occorre rispondere con strumenti di comunicazione e di co-noscenza innovativi.Ogni giorno le pagine dei giornali fan-no salire alla ribalta della cronaca epi-sodi di solitudine e disagio che spesso si traducono in azioni di estrema vio-lenza contro di sé e gli altri. Nascono e prolificano i social network, comunità virtuali che ci aiutano a sentirsi meno soli.Assistiamo – prosegue Nuvolone – ad un certo tipo di malessere psicologico che si presenta subdolamente e non vie-ne intercettato, che sembra sfuggire alle agenzie sociali, proprio perché sembra tipico più della normalità che della pato-logia. E’ dal malessere sommerso che ve-diamo nascere comportamenti abnormi, dissociali, atti aggressivi che si impongono alla nostra attenzione e che spesso si ri-solvono in gesti drammatici.Psicorav vuole essere un modo “al-ternativo” di ascolto dei bisogni delle persone, di coloro che si trovano in condizioni di “fragilità”, in situazioni di vita “difficili”, determinati non solo dall’insorgenza di una malattia, dalle esperienze di lutto, da crisi post-par-tum, da separazioni, ma soprattutto in questo periodo così complesso, da problemi dovuti alla perdita del lavoro o allo svilimento professionale.Psicorav, infatti, utilizza nuovi mezzi comunicativi e cioè le tecnologie infor-matiche – continua - scrivendo un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica “[email protected]” è possibile stabilire un primo contatto e dialogare con uno Psicologo. L’approccio può avvenire an-che telefonando al numero verde 800-123767 attivo tre giorni la settimana (il lunedì, il martedì ed il giovedì dalle 15.30 alle 17.00).Con queste modalità Psicorav è uno stru-mento agile e aperto ad essere utilizzato in molte direzioni. Raggiunge interlocutori

Il nostro compito quali

esseri umani consiste nel

compiere, all’interno del-

la nostra propria, unica,

personale esistenza, un

passo in avanti sulla stra-

da che dalla bestia porta

all’uomo.

(Hermann Hesse)

a cura di Elena Vallana, intervista alla dott.ssa Grazia Nuvolone, Responsabile della Struttura di Psicologia dell’ASL NO.

Psicorav è un servizio di consultazio-

ne psicologica gratuita della Struttura di Psicologia Clinica dell’ASL NO che utilizza le tecnologie informatiche per trovare nuove modalità di approccio alle molteplici realtà del disagio psico-

logico, per fornire informazioni, so-stegno o semplicemente un contatto umano alle persone che si trovano ad affrontare un momento critico della vita.

E’ un progetto attivo dal 2007, frutto di una sinergia tra l’ASL NO e il pri-vato sociale che prosegue nell’anno in corso grazie al contributo della Fon-dazione BPN per il Territorio, sempre partecipe e presente nel sostegno alle iniziative promosse dall’Azienda Sa-nitaria Locale di Novara a favore del benessere della popolazione.

Nasce – afferma Grazia Nuvolone, Responsabile del Servizio di Psico-logia e del progetto – anche da una considerazione, che è stata un po’ una scommessa e cioè che a manifestazioni

là dove il disagio si sviluppa: nelle rela-zioni familiari spesso subite e violente, nell’intimo personale non comunicato del singolo. E’ accessibile a chi, per motivi diversi “sta molto tra le mura domestiche”, a chi ha pochi contatti sociali, ai giovani che pas-sano tante ore sul web, a persone che lavorano in casa o a chi presenta pro-blematiche così intime e personali da preferire l’anonimato anziché esporsi in prima persona.Nel 2010 il servizio si è focalizzato su un argomento di significativa attualità, quale la violenza contro le donne nelle diverse modalità in cui può esprimersi (dalle manifestazioni più nascoste ed esasperate, quali l’abuso sessuale e la violenza fisica, fino alla violenza psico-logica e ai soprusi) alla mancanza di occasioni e di opportunità (che coin-volge non solo le fasce femminili, ma le persone di ogni età e professione colpite dall’attuale crisi economica).Si è deciso quest’anno di orientare il pro-getto su temi di attualità, quale la vio-lenza contro le donne nelle sue diverse espressioni, sino alla violenza più subdola, qual è lo stalking, a cui oggi giustamente si da rilievo, in quanto indicatore di po-tenziali escalation aggressiveDove nasce e cresce la violenza con-tro la donna?Sappiamo che si sviluppa nella cerchia domestica, tra le mura di casa, da parte di persone con le quali c’è un rapporto di parentela o di amicizia, mariti, ex fidan-zati, conviventi o ancora nell’ambito della scuola, se si pensa ad un fenomeno come il bullismo. I costi sociali del problema sono ingenti; recenti ricerche condotte in Europa evi-denziano come la violenza sia la prima causa di morte delle donne in età tra i 16 i 50 anni.Il fenomeno è trasversale, riguarda tutte le classi sociali e non solo nuclei familiari problematici o fasce di emarginazione.

Per questo ritengo Psicorav uno strumen-to idoneo ad affrontare una problemati-ca così complessa e delicata. La violenza di genere è sempre esistita ma è inaccet-tabile in una società civile dove, peraltro, sembra alimentarsi nelle tante contraddi-zioni e confusioni della nostra epoca.I giovani utilizzano le tecnologie per comunicare in modo sempre più ve-loce e immediato, sembra che abbiano accorciato le distanze, ma nel concre-to vivono più in un mondo virtuale che reale. La complessità che sembrano vivere soprattutto le fasce giovanili, le proble-matiche specifiche della caoticità del momento in cui vivono, si esprime anche con modalità del tutto specifiche di rela-zionarsi e, quindi, di evolvere e maturare la personalità.L’ascolto del bisogno di aiuto, di ciò che non è evidente, riuscire a “far venire a galla il sommerso” è un impegno che cer-chiamo di portare avanti da alcuni anni.Il servizio rappresenta il tentativo di aprire nuovi canali di dialogo interat-tivi fra l’individuo e l’Istituzione, di realizzare una comunicazione capace di diventare risorsa strategica per ri-spondere in modo sempre più appro-priato ai bisogni di aiuto del territo-rio.