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NUMERO 13 SETTEMBRE - OTTOBRE 2008 DISTRIBUZIONE GRATUITA

Lapilli nr.13 ottobre 2008

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In questo numero viene trattato il distrastro finanziario di catania. Uno speciale sulla scuola, dalla riforma della Gelmini, alle strutture fatiscenti al caro libri. Per la rubrica di cinema ci occupiamo del festival di venezia. Intervistiamo i diane and the shell. Questa volta, per le interviste impossibili, incontriamo Jack lo squartatore e poi ci sono tante curiosità, la solita rubrica dei libri con la recensione di un libro e il cartellone.

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4Copertina di:Fausto Grasso

Tutti i gran manifesti attaccati sui muri, che presentano sopra uno sfondo di fabbrícbe l’operaio robusto che si erge nel cielo, vanno in pezzi, nel sole e nell’acqua. Masino bestemmia a veder la faccia più fiera, sui muri delle vie, e doverle girare cercando lavoro.

...Cesare Pavese

1908 - 1950

S.O.S. ScuolaUn viaggio all’interno della scuola, tra riforme, caro libri e strutture precarie.Cosa funziona e cosa non va proprio.

Non sempre libertà di pensiero e libertà di stampa procedono di pari passo. La realtà italiana e non solo è sotto gli occhi di tutti: testate giornalistiche ed emittenti radiotelevisive più o meno ‘compiacenti’, se non proprio ‘al servizio’ del gruppo politico di turno al potere, per non parlare dei pochi editori ‘fagocitori’ di tutto quanto l’industria dei mass-media produce nel nostro paese. Poche sono le eccezioni in questo desolante panorama. Lo scorso 12 settembre, nell’ambito della seconda edizione di “Arte al Cubo”, manifestazione organizzata da Arte al Cubo Eventi e da Tribe Società Cooperativa, (editrice del noto mensile catanese “Tribe Art”), si è tenuta una tavola rotonda sul Free-press, che ha visto la partecipazione di alcuni periodici siciliani a distribuzione gratuita. Anche il nostro mensile ha avuto il piacere di prendere parte alla serata e di portare il proprio contributo e la testimonianza della propria attività nell’ambito del panorama editoriale siciliano. Tema principale del dibattito: i vantaggi e gli svantaggi della stampa libera a distribuzione gratuita, primo fra tutti la difficoltà che i piccoli periodici locali incontrano per sopravvivere e portarsi avanti nella nostra regione, dove un complesso (e monopolizzato) sistema

editoriale rende tortuosa, ad esempio, la ricerca degli sponsor. Difficoltà che accomuna questi “giovani” giornali che, spesso e volentieri, vogliono proporsi come Free-press alternativo scegliendo una linea editoriale che consenta loro di esprimersi in libertà e senza condizionamenti.La manifestazione, tenutasi dal 12 al 14 settembre presso il Chiostro dell’ex Liceo Classico Gulli e Pennisi di Acireale, è stata una variegata kermesse di arte, cinema, editoria, letteratura, musica, articolata in mostre, proiezioni di video, salottini letterari, workshop e dibattiti. Pochi, purtroppo, gli altri periodici presenti alla tavola rotonda. L’auspicio è, invece, che iniziative come questa vengano riproposte sempre più spesso e che riscuotano maggiore successo presso gli attori del panorama siciliano del Free-press. Perché possono rivelarsi occasioni di confronto e di scambio di esperienze, oltre che buone opportunità di collaborazione e di sostegno reciproci. E perché solo un free-press in buona salute è garanzia di sopravvivenza dell’intera libertà di stampa.

La Redazione

FREE-Press: il nostro giornale ospite di arte al cubo

Disastro CataniaCome il Titanic, affonda la nona città d’Italia. Cronaca di una morte annunciata

ATTUALITÀIn Primo Piano - 4 Disastro Catania S.O.S. Scuola - 6 Povera Scuola - 8 Riforma della scuola: cosa cambia, cosa bolle in pentola - 10 Caro libri: tra accuse, smentite e provvedimenti

EVENTICinema - 12 Venezia 65

STORIA IN PILLOLE presenta LE INTERVISTE IMPOSSIBILI - 14 Jack lo Squartatore

EVENTIMusica - 16 Diane and the shell. Ritorno al presente

- 18 L’ANGOLO DELLA LETTURA - 20 CURIOSITÀ - 22 CARTELLONE

SOMMARIONumero 13

Settembre-Ottobre 2008

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DOVE TROVARE

1412

Responsabile Marketing e Comunicazione:

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347 - 5463318

PER INFO, SUGGERIMENTI, RICHIESTE DI

COLLABORAZIONE E CONTATTI SCRIVI ALLA REDAZIONE:[email protected]

Editore:Associazione Culturale “Lapilli”

Direttore Responsabile:Emilia Giuliana [email protected]

Caporedattore:Claudio [email protected]

Redazione:Sebastiano Di BellaFausto GrassoEmilia Giuliana PapaAngela PuglisiClaudio SciaccaPatrizia SeminaraPatrizia Spampinato

CATANIAAss. Culturale MajazéAss. Culturale MammutScuola Popolare di Musica “Alan Lomax”BiòMulti KultiNievskiPizzartéPub After NinePub AltamiraScenario PubblicoCioccolateria Rosso MelaBar Cafè de ParisBar CherieBar TabaccoBar CapriceBar EuropaBar La TavernettaBar La Tazza d’OroBar PriviteraBar ScardaciCaffè SauvageFacoltà di LettereFacoltà di Scienze dell’EducazioneFacoltà di Scienze PoliticheFacoltà di GiurisprudenzaLibreria BonaccorsoLibreria CavallottoLibreria GramignaLibreria La Cultura

Hanno collaborato a questo numero:Giò PicciottoMaurizio PistorioAlberto Surrentino D’AfflittoAdriana Toscano

Vignette:Giuseppe Ruscica

Quarta di copertina:Patrizia Spampinato

Progetto Grafico e Impaginazione:Fausto [email protected]

Sede:Via Nino Bixio, 15\b - S.G. la Punta - CT

Libreria La PagliaLibreria MondadoriLibreria MegastorieLibreria TempolibroMusiclandCinema ABCCinema AristonCinema CapitolCinema OdeonCUS CittadellaHotel CostaCasa dello studente OberdanCittadella UniversitariaFarmavet Etnea - Via Enna 3/fGalleria amici dell’arte - Via Andrea Costa 34San Max Hotel - Via Etnea 329

AcicastelloBar Viscuso

Sant’Agata li BattiatiEdicola Marzà

San GregorioBar Viscuso

San Giovanni la PuntaCine Centrale

Libreria Mondadori - Le ZagareLibreria Mondadori - I PortaliLibreria Il BoscoEdicolèBar Trappeto

Gravina di CataniaBiblioteca comunale

MascaluciaCinema-Teatro “Moderno”Bar CanadianBar Il MitoLibreria Mondadori - Le Ginestre

PaternòVindobona Travel (Via Vitt. Emanuele 358/b)

GiarreLibreria Le Señorita (Corso Italia)Bar Mirò (Corso Italia)

Registrato presso il tribunale di Catanian° 17/07 del 15/05/2007

Tipografia:A&G - Via Agira 41/43 - Catania

LA REDAZIONE

Venezia 65Luci e ombre di una rassegna, quest’anno, un po’ sottotono.

Storia in Pillole presenta:Le Interviste ImpossibiliJack lo Squartatore

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DIsastro cataniaCome il Titanic, affonda la nona città d’Italia. Soffocata dai debiti e con problemi di ordine pubblico. Solo adesso però i media sembrano accorgersene. Cronaca di una morte annunciata

E fu così che il bubbone scoppiò. In fondo non è una novità per chi, tra i cittadini catanesi, ha seguito, dapprima con apprensione, poi con crescente ansia, le vicende di un “buco” trasformatosi in poco più di un anno in cratere. Era la primavera del 2007 quando su “L’Espresso” trapelavano le prime indiscrezioni, sussurrate da alcuni consiglieri comunali di centro-sinistra, sul buco di bilancio del Comune: “appena” 40 milioni di euro. Altri tempi. Che inguaribili ottimisti eravamo appena un anno fa. E poi, perchè preoccuparsi? Ci avrebbe pensato don Umberto a fare cassa svendendo un gran numero di immobili di proprietà del Comune, molti dei quali vincolati dal Demanio pubblico. Era questo il progetto della “Catania Risorse s.r.l.”, società creata ad hoc per realizzare questa “controversa” operazione. Passano le stagioni, soprattutto quelle elettorali, e tra un sindaco che va, anzi che fugge, e un sindaco che viene, si tirano le somme: 870 milioni di euro di debiti. O, secondo altri e ancor più realistici calcoli, riportati da Gian Antonio Stella sul “Corriere della Sera”, oltre un miliardo di euro. Un buon record per gli otto anni di sindacatura Scapagnini, ex medico di Berlusconi, al quale don Umberto

Catania. Una piccola finanziaria, con annessa prevedibile tassa-per-Catania, di cui saranno contenti soprattutto

i leghisti. Chissà che caciara avrebbero

fatto Bossi, Caldero l i & c. se la causa di questo

s c e m p i o non fosse stato

il berlusconiano Scapagnini ma un

politico della ormai dissolta opposizione. Eppure una sana indignazione “leghista” non può che venire fuori dalle viscere di ogni cittadino nel vedere una città allo sbando, con dipendenti non pagati, servizi dimezzati e rischi di chiusura per migliaia di attività produttive. Una città con problemi di ordine pubblico, al buio in diverse zone dallo scorso gennaio, che non può garantire i servizi di prima necessità

predisse l’immortalità ricevendo come contropartita, al bisogno, un bel posto al Senato. Sarà ora la magistratura, che su di lui e altri quaranta funzionari comunali indaga dallo scorso luglio, a stabilire il grado di scelleratezza della gestione Scapagnini, peraltro già c o n d a n n a t o in primo grado a 2 anni e 6 mesi per le irregolarità nella concessione, alla vigilia delle elezioni del 2005, dei contributi previdenziali ai dipendenti comunali per i danni causati dalla cenere lavica. Toccherà invece a Stancanelli proseguire nell’opera di santificazione di Berlusconi, unico in grado di salvare, con

300 milioni di euro, soldi dello Stato, quindi di tutti gli italiani, l’azienda-

di Claudio Sciacca

UN MARE DI DEBITIQueste le cifre del disastro, in base ai dati

ufficiali del Comune e alla relazione della Ragioneria Generale della Corte dei Conti, cui fa riferimento Gian

Antonio Stella su “Il Corriere della Sera” 357.000.000 euro di debiti accertati

119.556.408 euro verso le società partecipate comunali (Amt 61, Multiservizi 26, Sidra 22)

549.709.272 debito residuo

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IN PRIMO PIANO

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nella scuola, come nell’assistenza ai malati e ai più poveri. Una polveriera, fatta anche di famiglie senza stipendio e sull’orlo del baratro, che però non

esplode; forse perché travolgerebbe una classe politica fortemente voluta e votata negli ultimi anni. Si ribellerebbe mai Catania nei confronti di quei partiti (FI, MPA, UDC) che nell’ultimo decennio hanno governato e garantito privilegi e clientele? Nel cronista non può che insinuarsi questo amletico dubbio. Ma le domande, mentre Catania affonda, sono tante: dov’era la stampa catanese quando la città annaspava sotto gli occhi di tutti? Com’è che il “cane da guardia”, per utilizzare una metafora cara al giornalista Marco Travaglio, si è trasformato in “cane da riporto” per il potente? Forse è stato più conveniente

far finta di niente, forse erano troppi gli interessi in comune. Il risultato di

COMUNE DI CATANIA - TUTTI I DEBITI VERSO LE PARTECIPATE

DENOMINAZIONE

A.M.T. Azienda MunicipalizzataA.S.E.C. S.p.a.A.S.E.C. Trade Surl (partecipata al 100%)Catania Multiservizi S.p.a.Investia Catania S.p.a.Sidra S.p.a.Sostare s.u.r.l. (partecipata al 100% da Catania Multiservizi)Consorzio A.S.I.Consorzio ripopolamento ittico del Golfo di CataniaConsorzio A.T.O. 2Golftur

INDEBITAMENTO

52.468.865,00 (al 31-12-06)4.247.341,00

16.763.611,0028.843.000,00

742.972,0043.860.788,00

3.805.815,00

101.135,00

CREDITI NEI CONFRONTI DEL

COMUNE

61.236.543,00619.889,00

1.147.979,4926.074.102,16

36.474,6822.868.212,00

5.387.652,51878.424,08

15.493,701.252.896,00

38.742,20

TOTALE 119.556.408,82

NOTE

Per Ricapitalizzazione

di cui 39.593,83 per debiti fuori bilanciodi cui 10.332,00 per debiti fuori bilanciodi cui 102.010,44 per debiti fuori bilanciodi cui 20.813,00 per debiti fuori bilancio

RISULTATOESERCIZIO

ANNO 2007

- 676.504,00- 358.921,00

22.529,00- 60.620,00

- 330.215,006.396,00

Fonte: Comune di Catania

un’informazione “col silenziatore” ha contribuito allo stupore di questi giorni e addomesticato la rabbia di chi comincia a vedere solo ora gli effetti del malaffare sulla propria città. E che non sa ancora cosa lo aspetta. In bocca al lupo, povera Catania.

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Nella pagina accanto: Raffaele Stancanelli, nuovo sindaco di Catania.In questa pagina: Umberto Scapagnini, vecchio sindaco di Catania, e una veduta di Piazza Duomo.

foto di Simeone Huber

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povera scuola

di Emilia Giuliana Papa

Comincia l’autunno caldo per migliaia di operatori scolastici siciliani che hanno perso il posto di lavoro. Su di loro la scure del ministro Gelmini, incaricata di far cassa con ciò che rimane della scuola pubblica.ò che rimane della scuola pubblica. Ed è solo l’inizio

Si è pesantementeè pesantemente abbattuta sulla scuola catanese e siciliana la scure della soppressione di migliaia di cattedre, con la conseguente perdita, per migliaia di insegnanti, del posto di lavoro.

Le manovre del Governo non

hanno risparmiato nemmeno il personale amministrativo e i docenti di sostegno, v a n i f i c a n d o così i risultati f a t i c o s a m e n t e raggiunti grazie alla legge 104/92 (legge quadro per l’assistenza, l ’ in tegraz ione sociale e i diritti delle persone handicappate, ndr). Proprio in

una regione come la nostra, che non offre agli alunni disabili il supporto di strutture alternative e servizi di assistenza adeguati. L’impatto che questi tagli stanno per provocare sulla nostra già criticaà critica situazione socio-economica, lascerà di sicuro un forte segno negativo. Non soltanto si abbassa il livello occupazionale di tutto il personale della scuola, ma si

ridimensiona, sul piano qualitativo, l’offerta formativa prevista per i nostri studenti, se consideriamo anche gli accorpamenti di classi, in aule sempre più affollate e inadeguate. Per non parlareù affollate e inadeguate. Per non parlare dell’effetto disincentivante e deprimente che le maldestre dichiarazioni del Ministro Gelmini hanno prodotto e producono sulla società civile, gettando un’ombra negativa sulle competenze acquisite dai docenti meridionali, peraltro educatori impegnati, spesso e volentieri, anche a livelli dirigenziali, nelle province più sperdute dell’opulento (?) Nord Italia. Certo, è vero che gli ultimi dati Istat vedono Catania, tra le città italiane con più di 250 mila abitanti, al triste 1° posto per tasso di analfabetismo. Ma proprio per questo, è semplicistico e fuorviante tacciare di incompetenza docenti di sostegno e curricolari che combattono ogni giorno contro il grave disagio e l’evasione scolastica nei quartieri a rischio, scaricando su di loro il peso dell’allarmante

degrado sociale ed economico che investe il sud Italia. Troppo comodo bypassare le gravi responsabilità dello Stato, spesso assente, su una condizione di arretratezza e di permanente contraddizione, che non esclude però buone capacità di recupero e risorse umane notevoli (come non citare il dato paradossale ma altrettanto reale secondo cui quello stesso meridione si distingue su scala nazionale anche per numero di laureati?).Ma torniamo alle dolenti note sul fronte “insegnanti inoccupati” e lasciamo la parola ai numeri. Aridi e ingenerosi. Nella sola provincia di Catania ci sono, tra personale docente e non, circa 5.000 precari. Soltanto il 10 o 12% ha avuto quest’anno la buona ventura di essere immesso in ruolo. Si è prevista anche laè prevista anche la soppressione di centinaia di cattedre già destinate al sostegno. E non si sa ancora quale sarà l’esito delle proteste in corso

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da parte di Dirigenti scolastici, docenti precari e sindacati, uniti in sinergia per combattere una disperata battaglia al fine di recuperare almeno 100 cattedre in più per sostenere gli allievi disabili e limitarne gli handicap conseguenti. Infine, per quanto riguarda il personale ATA, a fronte di una disponibilità di 1.700 posti di organico vuoti, soltanto 150 sono gli assunti a tempo indeterminato. Facile catastrofismo? Riteniamo di no se, ad affrontare il grave problema, non è stato un accanito comunista con idee fuori moda, bensì l’onorevole Roberto Commercio, deputato dell’MPA, formazione politica organica al centro-destra, il quale, in una recente intervista al quotidiano “La Sicilia”, ha dichiarato testualmente: “La Sicilia si appresta a pagare il maggior tributo di cattedre nell’ambito dei tagli alla scuola previsti dall’ultima manovra economica varata dal Governo che prevede, per il prossimo anno scolastico (quello appena apertosi, ndr), il taglio di 2.251 unit�� riguardanti�� riguardanti il corpo docente, il personale tecnico e il personale amministrativo”. Piùù di 2.000 posti di lavoro per 3.500 cattedre! Dello stesso tenore la d i c h i a r a z i o n e dell’onorevole L e a n z a , c a p o g r u p p o Mpa all’Ars, il quale lamenta la soppressione di circa 20.000 cattedre in Sicilia nel p r o s s i m o

Da una recente intervista, pubblicata su “La Sicilia”, all’assessore provinciale alle politiche scolastiche Giovanni Ciampi, apprendiamo che un certo numero di istituti di istruzione superiore del catanese sono sistemati in locali presi in affitto. Degli altri 85 immobili di proprietà della Provinciaà della Provincia non ci è dato conoscere quanti sono stati appositamente costruiti per le scuole e quanti, invece, sono stati adattati ad uso scolastico. Non possediamo nemmeno dati recenti sullo status degli edifici delle scuole materne e della fascia dell’obbligo, di cui si devono far carico i Comuni.Va subito detto che le strutture costruite ad hoc sono realizzate, ovviamente, in funzione delle esigenze della scuola odierna. Esse prevedono, quindi, a seconda del tipo di scuola, palestre adeguate per l’educazione fisica o spazi per attivitàà ludiche; programmano, in rapporto al numero di alunni da ospitare, ambienti sufficienti per le aule, i laboratori, le videoteche, le biblioteche ed ogni sorta di attività culturale; non hanno barriere architettoniche perché soddisfano già nel progetto le necessità ineludibili degli alunni disabili; sono dotate di porte antipanico e uscite di sicurezza compatibili con la normativa vigente. Viceversa, gli edifici adattati sono come gli abiti non fatti su misura. A volte mostrano le rughe del tempo, quindi hanno bisogno più di frequente di lavori di manutenzione ordinaria che, non sempre prevedibili nel periodo estivo, spesso determinano gravi disservizi, con pesanti negative ricadute sulla continuità dell’attività didattica. E ancora: creano spesso problemi di agibilità statica ed igienica, non sempre sono dotati di impianti di riscaldamento, quasi sempre hanno aule anguste (specialmente quando si tratta

SCUOLA E STRUTTUREEdifici vecchi e adattati. Locali in affitto per un ammontare di 6 milioni di euro l’anno. Uno sguardo sullo stato dell’edilizia scolastica a Catania e provincia

triennio, secondo il piano Gelmini. Ci si giustifica con la diminuzione del numero degli alunni (peraltro assolutamente modesta rispetto al salasso delle cattedre) e con il famigerato debito pubblico. Esigenze di bilancio insomma. Ma, se è così, spostiamo indietro le lancette dell’orologio. Nel decorso anno scolastico 2007/08 l’allora Ministro della Pubblica Istruzione Fioroni, nel quadro del programma triennale della lotta al precariato scolastico, dispose e realizzò da 60 a 70 mila nomine in ruolo. Quest’anno, invece, le nomine in ruolo previste a livello nazionale per il personale docente ed ATA, si aggirano intorno alle 30.000 unità. A questo punto ci chiediamo: forse lo scorso anno nuotavamo nell’oro, anche se nessuno se ne era accorto? Forse la situazione dei nostri conti pubblici era talmente soddisfacente da permettere al precedente Governo di predisporre un piano triennale, in parte già realizzato, di circa 180.000 immissioni in ruolo, per risolvere, una volta per tutte, il problema

del precariato scolastico, peraltro condicio indispensabile per garantire agli alunni la tanto sbandierata continuità didattica? Beh, forseà didattica? Beh, forse è così. O, in alternativa, saremo costretti a temere che l’attuale esecutivo non consideri la scuola pubblica una premessa essenziale per la crescita della società civile e lo sviluppo economico dell’intero Paese.

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continua a pag.9

Maria Stella Gelmini, neo ministro della Pubblica Istruzione

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RIFORMA DELLA SCUOLA: COSA CAMBIA, COSA BOLLE IN PENTOLA

di Patrizia SeminaraVediamoli allora, in sintesi, i principali provvedimenti e le novità, già in atto oà, già in atto o di prossima attuazione (nei disegni del ministro Gelmini), che riguarderebbero il futuro della scuola italiana.Il 1° agosto 2008 il Consiglio dei Ministri° agosto 2008 il Consiglio dei Ministri approva il disegno di legge “Disposizioni in materia di istruzione, università e ricerca”, che, ben presto, diventa Decreto legge. Questi i punti principali: a) viene reintrodotto, già da quest’anno, perà da quest’anno, per gli studenti delle scuole secondarie di I e II grado, il voto di condotta, che concorrerà alla valutazione complessivaà alla valutazione complessiva del ragazzo. Un’eventuale insufficienza potrà determinare la non ammissione al successivo anno di corso; b) sempre a partire dall’anno scolastico appena cominciato, sarà introdotta,

nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, una nuova disciplina,

denominata “Cittadinanza e Costituzione”, per un totale di 33 ore annuali; c) tanto nella scuola primaria quanto in quella secondaria, si torna ai voti, che prenderanno il posto degli ormai decennali giudizi. Queste le principali novità già in vigore.à già in vigore.

Ma tanto altro bolle in pentola: avendo preso le mosse, già a partire dall’estateà a partire dall’estate appena trascorsa, dai tagli ai posti di sostegno, il Ministero prosegue, nei mesi di luglio e agosto, con una serie di comunicati che annunciano nessuna immissione in ruolo per i prossimi tre anni e che prevedono, tra l’altro: 1) la gestione da parte dei presidi, e non pi���� dei CSA (gli ex-provveditorati), delle nomine annuali dei docenti 2) ulteriori tagli alla scuola pubblica, sia in termini di docenze che, di conseguenza, di comunità scolastiche (a rischio dià scolastiche (a rischio di chiusura soprattutto i piccoli centri montani e insulari); e intanto, alquanto candidamente, il Ministro fa ventilare la proposta di impiegare i precari della scuola nel settore turistico e appare favorevole a maggiori finanziamenti alle scuole private 3) il ritorno al maestro unico nelle scuole elementari. E ancora: lezioni pi�� brevi�� brevi a seconda dell’indirizzo di studio, trasformazione degli istituti pubblici in fondazioni all’insegna dell’autonomia, ritorno al vecchio, caro, grembiule… E, mentre è stato sospeso, dopo altalenanti pareri, il X ciclo delle SSIS, si discute con fervore sul futuro sistema di reclutamento degli insegnanti: vero nodo della questione, dato che di certo c’è solo che attualmenteè solo che attualmente

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n°13 Settembre-Ottobre 2008

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Secondo alcune rilevazioni di istituti esteri di valutazione, la scuola ele-mentare italiana, con la sua formula dei 3 docenti su due classi, si è collo-cata, per metodo e risultati, ai primi posti su scala internazionale. Desta, pertanto, sorpresa e perplessità il programmato ritorno al maestro unico. Un salto indietro nel tempo. L’ultimo coniglietto uscito dal cappello del prestigiatore. In un mondo sempre più specializzato e dai saperi così diversificati, è piut-tosto difficile pensare che un solo docente, tuttologo, possa contempo-raneamente e indifferentemente insegnare italiano e matematica, storia e geografia, ma anche musica e scienze, educazione motoria, informatica ed inglese, senza abbassare l’offerta culturale e formativa per l’alunno. Ma ad essere penalizzata non è soltanto la grande massa dei bambini della fascia dell’obbligo. Mentre un esercito di insegnanti precari bussa

disperatamente alle porte del lavoro, mentre si riduce drasticamente il numero degli operatori scolastici – personale ATA compreso – immessi in ruolo, si programma il ridimensionamento della scuola primaria: 87 mila docenti in meno! È triste constatare che, ancora una volta, con freddo calcolo ragionieristico, si voglia far cassa sulla pelle della cultura e della scuola. Si invocano esigenze di bilancio. Già, il bilancio. Non sarebbe più opportuno recuperare quattrini dando la caccia alla grande evasione fi-scale o riducendo gli sprechi ove ci sono (e sono tanti) o i costi ancora troppo alti della politica? È una domanda che si staranno sicuramente ponendo, oltre agli insegnanti, milioni di famiglie fruitrici del servizio sco-lastico. Si aspetta, dalla politica, una credibile risposta.

G.P.

di appartamenti di civile abitazione presi in locazione), quasi mai offrono la flessibilità e le opportunità dei manufatti appositamente costruiti. Ma, a parte i tanti inconvenienti e disagi, gli affitti sono un’autentica piaga anche sul piano economico, se è vero, come è vero - lo afferma lo stesso assessore nella citata intervista - che la Provincia spende per essi ogni anno la esosa cifra di 6 milioni di euro!Il problema della ricettività scolasticaà scolastica è, pertanto, molto difficile e complesso, specialmente in una realtà come la nostra in cui ancora sussistono tante carenze e tanti ritardi. Come affrontarlo? Due i possibili livelli di intervento. Ci si può limitare a gestire l’esistente. Far leva su quello che c’è, razionalizzarlo, migliorarlo un pochino, per quanto è possibile, o integrarlo lasciando sopravvivere le tante strutture improprie. Ben altra cosa è, invece, programmare, anche in tempi non brevi e compatibilmente con le disponibilità di bilancio, la costruzione di nuovi edifici per tutte le comunità scolastiche cheà scolastiche che ne sono prive. È questa la vera sfida dell’edilizia scolastica catanese. Una migliore edilizia scolastica come presupposto non secondario per una scuola più qualificata e partecipe. Ma anche per ridimensionare, grazie al potenziamento delle attività extracurriculari reso possibile dalle nuove strutture, il grave fenomeno delle evasioni e delle devianze di tanti giovani. Ma gli Enti Locali saranno disponibili a giocare fino in fondo il loro ruolo per raggiungere un così ambizioso e gratificante traguardo?

SCUOLE FUORILEGGE

Secondo il Codacons, solo il 25% delle scuole italiane �� a norma di legge���� a norma di legge�� infatti solo un edificio su quattro ha sia il

certificato di agibilità statica dell’immobile, sia il certificato di agibilità igienico-sanitaria,

sia il certificato prevenzione incendi. Mentre gli impianti elettrici a norma

e i maniglioni antipanico spesso costituiscono semplicemente

un “optional”.

sono blindate le vigenti graduatorie ad esaurimento e che, a quanto pare, non sarà consentito accedere ad esse neanche agli specializzandi del IX ciclo. Insomma, la confusione regna sovrana, e ad alienare le simpatie della classe docente e dei sindacati per il nuovo ministro della Pubblica Istruzione giungono, le dichiarazioni, più o meno smentite e rettificate, della giovane avvocatessa “ministra” relative alla presunta carenza di preparazione dei docenti del Sud, i quali abbasserebbero la qualità della scuola italiana. Ma nulla da temere: sono

già pronti, per loro, gli ennesimi corsi intensivi. Così, non solo precari, ma anche precari-eterni studenti… Qualche nota di consolazione: sembra finalmente registrarsi una certa sensibilità per il tormentone che, puntuale, si ripropone

all’inizio di ogni nuovo anno scolastico, quello del caro-libri. Il ministero

sta tentando di controllare la situazione, dopo gli

opportuni accertamenti antitrust, bloccando le edizioni dei libri di testo per cinque anni e spronando le scuole a mantenersi entro i tetti di spesa fissati.

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IL RITORNO AL MAESTRO UNICO

continua da pag.7n°13 Settembre-Ottobre 2008

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CARO LIBRI: TRA ACCUSE, SMENTITE E PROVVEDIMENTI

di Adriana ToscanoCome tutti gli anni, alla fine dell’estate si

ripropongono i problemi connnessi all’inizio dell’anno scolastico.

Ovviamente si tratta di problemi di natura

economica: quanto costa oggi mantenere un figlio a scuola? Il

“corredino” dello studente grava più che mai sulle famiglie: nel periodo che va dai primi di agosto sino a settembre, il prezzo di tutti i prodotti scolastici, dagli zaini agli astucci, dai diari ai quaderni, ha registrato un progressivo aumento in tutta Italia, con rincari, secondo l’Intesaconsumatori, oscillanti dal 4% al 9%. Per non parlare della

controversa impennata del prezzo dei libri. Contro i noti aumenti, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha tentato di attivare meccanismi di controllo della spesa delle famiglie; ma si è ancora

molto lontani dalla risoluzione del problema. Proprio per attutire l’incremento smodato dei costi, quest’anno sono stati introdotti dal Ministero dei tetti di spesa massima per le classi delle scuole secondarie. Anche se non sono mancate le denunce per l’aumento dei prezzi dei libri di testo: le ricerche curate dal Dipartimento Junior del Movimento difesa del cittadino in quattro città prese a campione (Milano, Bologna, Roma e Palermo) avrebbero rivelato un incremento dei prezzi di copertina rispettivamente del 16%, del 10%, dell’8 e del 20%. Il caro libri è stato oggetto di indagine, per l’appunto, non solo da parte delle Associazioni dei consumatori, ma anche da parte della stessa Associazione degli editori italiana (Aie), che ha dichiarato di essere stata tempestata da accuse ingiuste. Perché, secondo un’indagine dell’Ispo (istituto di ricerca statistica, ndr),

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il prezzo del 96% dei libri di testo in commercio sarebbe identico a quello del 2007 o, in ogni caso, l’aumento sarebbe stato inferiore al tasso di inflazione. E se di aumento si deve parlare, per l’Aie, questo avrebbe riguardato solo il 4% dei testi. Ciò nonostante, il problema dei rincari non è infondato, e se gli editori si spogliano di ogni responsabilità, queste, a loro dire, devono ricadere “inevitabilmente” sui docenti, che hanno il compito di stilare la lista dei libri da utilizzare durante il corso dell’anno.Ma sembra averci pensato il Ministero. L’articolo 5 del decreto 137, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1° settembre, riguarda, difatti, l’adozione dei libri di testo: “Salva la ricorrenza di specifiche e motivate esigenze, l’adozione dei libri di testo avviene con cadenza quinquennale, a valere per il successivo quinquennio”. Ci sarebbe, però, da ovviare al fatto che l’art.15 della legge 133 prevedeva la doppia versione, cartacea e digitale, dei libri di testo, mentre quelli attualmente in uso, se fossero confermati per il prossimo quinquennio, non sarebbero in doppia versione. D’altra parte si deve anche considerare che dal 1997 a oggi ci sono state tre riforme del sistema scolastico, e un blocco delle edizioni per il quinquennio vorrebbe auspicare l’assenza di ulteriori riforme del suddetto sistema… Lo sperano i genitori, che sembrano rispondere positivamente alla proposta di adozione quinquennale

dei testi, e che, per l’acquisto degli stessi, hanno possibilità di risparmio ricorrendo ai mercatini dell’usato e, perché no, al testo dal web.Utopistico sembra invece sperare di

risparmiare per l’acquisto degli svariati (e, a volte, inutili) accessori di tendenza, che spesso per i ragazzi rappresentano i veri strumenti della “cultura”, al posto dei meno amati “cari” libri.

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venezia 65Leone d’oro a “The Wrestler”. Deludono Ozpetek e Corsicato. Luci e ombre di una rassegna, quest’anno, un po’ sottotono

dal nostro inviato a Venezia Alberto Surrentino D’Afflitto“Vedrete solo film indimenticabili”: così ci

aveva rassicurato Marco Muller, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, rispondendo alle critiche relative ad un concorso troppo sbilanciato in favore delle opere italiane (quattro, una in più degli altri anni). Ed effettivamente così è stato: indimenticabile lo è sicuramente Inju, la bestia nell’ombra, di Barbet Schroeder, un’opera che si è piazzata immediatamente nella top ten dei film più brutti mai visti alla Mostra; indimenticabile, soprattutto per chi ha sborsato 28 euro di biglietto, anche Jerichow, di Christian Petzold, per vantare appunto il più alto numero di richieste di rimborso sul muro di Ippoliti; indimenticabile, purtroppo, anche l’ultimo atteso lavoro di Ferzan Ozpetek, Un giorno perfetto, per essere riuscito (unico caso in questa Mostra) a prendere i primi fischi, nella proiezione per gli accreditati, già ad un quarto d’ora dalla fine.Al di là delle battute, la Mostra di Venezia, per quanto riguarda il concorso, è sembrata troppo condizionata dalla necessità di guardare al mercato, dimenticandosi talvolta della qualità. Il caso, poi, della presenza di ben quattro titoli italiani si spiega facilmente se si considera che due sono distribuiti da 01 (cioè dalla Rai) e due da Medusa (cioè da Mediaset). I film italiani avrebbero potuto essere benissimo dimezzati: Ozpetek, in

Grande delusione anche per Pappi Corsicato, tornato al cinema dopo 7 anni di assenza: il suo Il seme della discordia, al di là degli apprezzabili momenti citazionisti, si rivela nulla più che un “cinepanettone” fuori stagione, con una trama esile, tirata oltremodo per arrivare almeno ad un’ora e venti, utile solo ad unire una serie di gag. Molti apprezzamenti invece per Il papà di Giovanna di Pupi Avati, intensa vicenda ambientata a Bologna tra il 1938 e il 1946,

evidente crisi creativa, ha realizzato un film piatto che trova il suo unico momento di pathos in quello sparo fuori campo che annuncia la tragedia finale. Per il resto, la pellicola scorre via senza che si riesca ad andare in profondità nelle dinamiche che agitano l’anima dei due protagonisti, e con una caratterizzazione dei personaggi secondari a dir poco approssimativa. A completare il tutto, l’orrida scena del dipinto che viene “dedicato” a Nicole Grimaudo: momento degno di una soap.

Se il concorso ha lasciato nel complesso l’amaro in bocca, gradite sorprese sono giunte, come sempre, dalle sezioni collaterali.Un’autentica ovazione ha salutato il film Machan, vincitore delle “Giornate degli autori”, opera prima di Uberto Pasolini (che, nonostante quello che il cognome farebbe pensare, è parente di Luchino Visconti). La pellicola, uscita nelle nostre sale il 12 settembre, racconta la vera storia di un gruppo di cingalesi che, per ottenere un visto per l’Europa, provano a farsi passare per una squadra di pallamano dagli organizzatori tedeschi di un torneo internazionale. Piccolo particolare: in Sri Lanka la pallamano non sanno neanche cosa sia! Ottima accoglienza anche per un altro italiano, Stefano Tummolini (sceneggiatore de Il bagno turco di Ozpetek), anch’ egli debuttante dietro la macchina da presa. Con In un altro pianeta racconta la profondità dell’animo umano che si cela dietro ogni apparenza attraverso le storie di una serie di personaggi che si incontrano su una spiaggia in un giorno d’estate.

A vincere la “Settimana delle critica” è stato il film L’ apprenti, ma la vera sorpresa delle sezioni collaterali non può essere considerato che Pranzo di ferragosto, simpatica opera prima del sessantenne Gianni Di Gregorio, il quale, oltre ad aver ottenuto il riconoscimento per il miglior film d’esordio, si è tolto anche la soddisfazione di vedere la sala di proiezione stracolma di pubblico (con ben duecento persone lasciate fuori per mancanza di posti), mentre veri e propri esodi di massa si verificavano in molte proiezioni di film in concorso!Da segnalare, infine, Sell out, divertentissima pellicola malese di Yeo Joon Han, già premiato a Venezia nel 2006 per il cortometraggio Adults only. Il dalily di “Ciak” ha addirittura pubblicato un accorato appello affinché qualche distributore italiano acquisti i diritti del film. Non possiamo che associarci: sarebbe un vero delitto se il pubblico italiano venisse privato della possibilità di vederlo.

CINEMA

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Ovazione per “Machan” di Uberto Pasolini. “Pranzo di ferragosto” migliore opera primaVenezia 65: le sezioni collaterali

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in cui tragedia pubblica e privata si fondono in un tutt’uno armonico. Buona prova di Ezio Greggio in un ruolo drammatico, bravissima Alba Rohrwacher, finalmente alla ribalta dopo anni di ruoli secondari (nell’ultima stagione è stata presente in ben sette film). Oggetto di polemiche, invece, l’interpretazione di Silvio Orlando, premiato con la Coppa Volpi: le parole di Wim Wenders, il presidente della giuria, sulla necessità di modificare il regolamento che vieta il cumulo dei premi maggiori per la stessa pellicola non poteva avere altro significato che quello di manifestare una pregressa volontà di attribuire il premio a Mickey Rourke per The Wrestler, il film che, appunto, ha vinto il Leone d’oro.

Le successive smentite e correzioni non hanno potuto cancellare l’amarezza per un riconoscimento rivelatosi di “ripiego”. Film ben costruito, infine, si è rivelato La terra degli uomini rossi, di Marco Bechis, con una messa in scena che ricorda Herzog, ma forse penalizzato da un finale troppo accentrato sullo scontro personale piuttosto che sulla visione generale della problematica della terra sottratta agli indigeni in Brasile.

Mai come quest’anno il “totoleone” è stato incerto. Nessuna indicazione univoca. Anzi, in considerazione delle molte delusioni in concorso, i giorni passavano più nella speranza che il vincitore non fosse questo o quell’altro piuttosto che nell’augurio che ad aggiudicarsi il prestigioso premio fosse un determinato film. Il penultimo giorno la proiezione di The Wrestler, di Darren Aronofsky, ha finalmente messo quasi tutti d’accordo. Ha vinto il migliore? Se si guarda alle pellicole europee ed americane, sicuramente sì. Il film di Aronofsky è quello più completo e toccante, impreziosito da un’ottima interpretazione di Mickey Rourke, che ha scatenato quella coda di polemiche di cui si è detto. Se si allarga lo sguardo a tutte le cinematografie in concorso, l’unico film che fino all’ultimo ha potuto tenergli testa è stato il bellissimo Teza, pellicola etiope di Haile Gerima, a cui è giustamente andato il Premio Speciale della Giuria. Un compromesso che ci può stare, perché ciò che conta è che alla fine siano stati premiati i due film che lo meritavano.

Qualche parola sulle pellicole in concorso che avranno sicura distribuzione in Italia: The hurt cocker, di Kathryn Bigelow, è un film visivamente ineccepibile, ma moralmente discutibile, perché, se raccontare la vita impossibile dei soldati americani in Iraq è sicuramente ammirevole, dimenticarsi degli iracheni relegandoli ad uno sfondo indistinguibile lo è meno; Rachel getting married punta tutto sulla forza del cast (aspetto che inevitabilmente verrà smorzato nella versione italiana doppiata), ma ripropone temi già visti senza particolari guizzi di regia, ed anzi calcando a volte eccessivamente la mano su una messa in scena da filmino matrimoniale che, in certi frangenti (vedi il ballo), appesantisce la visione. Infine The burning plain, di Guillermo Arriaga: la genesi della pellicola sta tutta nel litigio tra Arriaga, sceneggiatore dei film di Inarritu, e lo stesso Inarritu in merito alla questione su chi sia realmente l’autore di un film (il regista? Lo sceneggiatore? Tutti e due?). Così Arriaga, stanco di vivere nell’ombra, ha deciso di sceneggiare e dirigere un film tutto suo, col quale, però, è riuscito solo a dimostrare che quel sodalizio artistico non andava sciolto. The burning plain è infatti una pellicola intrigante dal punto di vista narrativo, come tutte quelle di Inarritu, ma ad essa manca quella incisività nella messa in scena che quest’ultimo aveva sempre garantito.

Tra i film presentati fuori concorso, va segnalato il divertentissimo Burn after reading, dei fratelli Coen. Poiché l’effetto comico di molte situazioni trova la sua forza nell’interpretazione degli attori, anche in questo caso il timore è che la versione italiana risulti meno appetibile di quella vista a Venezia. A chi non dovesse trovare il film di suo gradimento raccomandiamo quindi di recuperare in dvd la versione originale sottotitolata: non ve ne pentirete!

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Nella pagina accanto: l’ingresso del Palazzo del Cinema; In alto: Claudio Santamaria, protago-nista del film “La Terra degli Uomini Rossi”; A sinistra: la locandina del film “Burn After Reading”

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a cura di Sebastiano Di Bella

A n c h e questa volta non è stato facile ottenere un incontro con il personaggio che mi sono messo in testa di intervistare… lo so, lo so, sarò matto come un cavallo! Si tratta di Jack lo Squartatore. Siete rimasti con i pensieri “fermi” e un brivido vi ha attraversato la schiena, vero? Il nero Plenipotenziario che mi ha aiutato con Hitler (ricordate?) era deciso a far fallire questa impresa, era convinto che la malvagità di Jack avrebbe potuto in qualche modo contagiarmi e traviarmi. Vedendomi però così determinato, ha accettato di farmelo incontrare. Ma solo a condizione che fosse presente al momento dell’intervista e che io ingerissi un intruglio da lui preparato, una sorta di vaccino contro la cattiveria di J. Questo certamente non perché lui fosse preoccupato che io potessi diventare CATTIVO (anzi!); piuttosto, perché ne andava del buon nome dell’intero corpo diplomatico infernale. Rieccomi in una camera d’albergo. Questa volta però mi trovo nella nebbiosa ed umida Londra. La camera è in perfetto stile vittoriano ma, nonostante l’albergo

la testa di avvicinarmi, io eseguo senza indugio e lui lascia cadere il documento sulla scrivania. Ora la pergamena è nelle mie mani. La srotolo e leggo: “Lieto di poterla nuovamente favorire, come sta? Ha con il suo ospite un’ora esatta, non un minuto di più. La impieghi bene perché una replica non è contemplabile. Buon lavoro e a presto. LCF”. Faccio appena in tempo e la pergamena si dissolve tra le mie dita in una piccola nuvola di zolfo, mentre il corvo è ormai sparito... Sento improvvisamente un piccolo tonfo provenire dalla scrivania che ho momentaneamente perso di vista: mi giro e vedo su di essa un bel boccale inglese da birra zeppo di un intruglio fumante ma profumato e piuttosto invitante. Accanto al boccale, ennesima pergamena con su scritto: “Beva tutto d’un fiato e tutto andrà bene. LCF”. Eseguo e ingurgito: incredibile! Sa di cioccolato, hanno pensato proprio a tutto, io adoro il cioccolato. La pergamena volatilizzata… A un certo punto, noto che nella mia stanza la temperatura comincia ad abbassarsi velocemente; fa davvero freddo e persino il mio respiro si condensa in una nuvola bianca di vapore. Sono le 22 esatte e bussano alla porta. Ancora rabbrividendo, vado ad aprire. Finalmente i due ospiti sono davanti a

me: J. indossa eleganti e signorili abiti vittoriani, con cilindro e un magnifico mantello che lo avvolge sulle spalle. La sua identità è celata da una

sia a quattro stelle, la pulizia lascia a desiderare. A proposito, la direzione dell’albergo non vuole che si citi il nome dello stesso nel pezzo, per ‘problemi di reputazione’. Certo, però non pensavano alla reputazione quando hanno incassato un sostanzioso assegno dal direttore del mio giornale…

Oggi è il 31 di Agosto, ed è l’anniversario n. 120 del primo omicidio per mano del “caro J”. Come da accordi, incontrerò questa lugubre figura alle 22 esatte ora locale. Sono le 21.30: ci siamo quasi. Stranamente non sono affatto agitato - bella forza, penserete voi, è già morto! - In realtà, mi sento tranquillo perché so che sarà presente anche il nero Plenipotenziario. Nella mia camera l’aria è un po’ pesante, apro la finestra ed immediatamente il fresco della sera londinese entra nell’ambiente e mi ricorda che devo controllare la scaletta delle domande. Nel fare questo, dò le spalle alla finestra. Ho la sensazione di sentirmi osservato. Istintivamente mi volto e, con mia grande sorpresa, vedo un grosso corvo sulla scrivania proprio vicino alla finestra. Il grosso uccello stringe nel becco una pergamena accuratamente arrotolata, mi fa cenno con

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presenta

Alcune pubblicazioni dell’epoca si sono interessate al caso diJack lo Squartatore.Le due immagini a sinistra e nella pagina seguente sonotratte da una collezioneprivata offerta alThe Bridgeman Art Gallery

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maschera di ferro brunito (della maschera nessuno mi aveva detto nulla!). Il P. indossa, invece, un moderno ed elegante abito scuro. Mi colpiscono subito i suoi occhi: sono verdi con le pupille rosse! I due si siedono sulle sedie che avevo sistemato e, anticipandomi, J., infastidito, dice: “Neanche all’Inferno mi lasciate in pace! Sono oggi di fronte a lei solo perché mi è stato promesso uno sconto di pena. La ascolto, e veda di non essere banale.” Il tono duro ed aggressivo di J. mi intimorisce ma nello stesso tempo mi stuzzica. Così inizio l’intervista.

Mi tratterrò solo un’ora e vedrò di non infastidirla troppo, grazie comunque per aver accettato. Perché si è accanito con costanza e ferocia solo su delle prostitute? “Ha detto bene! Solo delle volgari donnacce, feccia pericolosa come la peste, venuta al mondo solo per corrompere e traviare gli animi dei virtuosi. Avevo una missione da compiere, mi sono fermato quando tutto era compiuto”.Lei uccideva e poi sezionava con abilità quasi chirurgica le sue vittime. Gli investigatori dell’epoca pensarono di dover dare la caccia ad un medico; lei era un medico?“Magari, quando a pranzo taglia la sua

sincerità, non ho mai improvvisato.” (Il P. accenna un sogghigno).Dopo aver ucciso, sezionava le sue vittime. Qual era il significato di questa specie di rituale messo in atto, a detta degli investigatori, con freddo controllo? “Il mio intento era quello di mostrare come la lussuria di Sodoma e Gomorra consumasse queste povere senza Dio da me salvate!” (Il P. ridacchia) “………” (Rimango attonito)Si credeva, quindi, un prescelto da Dio… (M’interrompe con un cenno della mano destra e con un tono di voce improvvisamente alto).“Non osi mischiare il nome di Dio alla lussuria di queste femmine corrotte dal vizio! Io dovevo farlo. Sezionandole, ho mostrato a tutti i loro organi marci ed impuri uniti al loro sangue maligno e velenoso!”Capisco… Un pesante torpore si impadronisce di me e cado in un profondissimo sonno. Mi risveglio soltanto dopo alcune ore, nel cuore della notte. Sulla scrivania, una pergamena fissata da un grosso bisturi chirurgico. Su di essa si legge: “Lei dimentica sempre il tempo, vero? Tenga pure il bisturi per ricordo. Sa, è quello di Mary Ann Nicholls… È stato un piacere parlare con Lei, addio. JACK”. La firma è di vero sangue.

bistecca, dimostra una certa abilità. Questo fa di lei un macellaio?” Risulta che lei abbia brutalmente assassinato cinque prostitute tra la fine di Agosto e la prima decade del Novembre 1888, addirittura due nella notte del 30 Settembre. Nell’ordine: Mary Ann Nichols, Annie Chapman, Liz Stride, Kate Eddowes, Mary Kelly. Che effetto le fa sentire i loro nomi dopo tanto tempo?“Nessuno, è come se fosse accaduto tutto ieri. Il loro odore, i loro corpi, la loro paura… Fa tutto parte di me, una cosa sola ed inscindibile”.Come ho detto, lei commise il quinto ed ultimo delitto nel Novembre del 1888. Perhé si fermò? Tutto era davvero compiuto o… la Polizia si

stava avvicinando troppo?“La Polizia non è mai stato un vero ostacolo! Anzi, mi divertivo anche a sfidarla uccidendo più volte in una stessa notte da me scelta. Avevo placato la mia rabbia e la mia sete di giustizia. In tutta

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diane and the shellritorno al presente

di Giò PicciottoEra l’agosto del 2003 quando i Diane and the shell misero insieme tutto il loro progetto musicale, nel primo cd autoprodotto Red Ep. Da allora ad oggi sono passati ben cinque anni, e in questo medio-lungo tempo hanno continuato la loro cavalcata, tra tour in giro per l’Italia e l’America, esplorando e “componendo” suoni sulla scia dei loro flussi creativi, espressione del loro mondo interiore. Con il disco 30.000 feet tarantella, uscito nel 2006 per la label americana Australian cattle god records, e oggi, al lavoro per un nuovo cd, vogliono tenere le redini di una scena musicale che definì Catania, non molti anni addietro, come una “piccola Seattle”.I Diane and the shell, come altre band del panorama musicale catanese, vogliono dare voce con i loro suoni evocativi a quell’indie/post-rock atto a scuotere e a risvegliare gli animi “rumorosi” di una Catania assopita. Ho incontrato due dei componenti del gruppo, il bassista Giuseppe Schillaci e il chitarrista Luca Siracusa. Ecco cosa mi hanno raccontato:

Ciao ragazzi, cominciamo a parlare degli inizi, di come vi siete formatiG.S. : Tutto risale al ’97: è da allora che, io al basso, Alessandro Munzone alla batteria e Luca Siracusa alla chitarra, suoniamo insieme. All’inizio ci vedevamo e suonavamo solo cover di gruppi che ci piacevano. Poi, man mano che passava il tempo, abbiamo messo insieme dei pezzi nostri, e vedevamo che la cosa ci piaceva molto e ci riusciva con molta naturalezza. Così nel 2003 è nato il nostro primo cd Red Ep, che abbiamo autoprodotto, e di cui la Goodfellas (casa di distribuzione di dischi di Roma) ci garantiva la distribuzione.

Prima eravate in tre, ma di fatto nella vostra line-up attuale siete in quattro

G.S. : Sì, nel 2005 si è aggiunto Emanuele Venezia (chitarra e piano), e da allora è iniziata un’altra fase del nostro percorso, che ci ha portato fino al lavoro per il nostro ultimo cd 30.000 feet tarantella.

Quali sono stati in questi anni gli incontri e gli avvenimenti che hanno avuto un peso nella vostra storia?L.S. : Beh, sicuramente hanno determinato molto il nostro percorso i contatti che abbiamo con l’Indigena e l’aver conosciuto le persone che vi fanno parte, come Agostino Tilotta (chitarra degli Uzeda e dei Bellini), che ci ha aiutato a produrre il nostro ultimo cd. Stare in quest’ambiente ci ha dato e ci dà, tutt’oggi, l’occasione di stare a contatto con altri gruppi, ragazzi come noi che suonano e con cui condividiamo le stesse idee e aspettative musicali. Con molti di loro abbiamo stretto delle amicizie e a volte si suona insieme nei concerti. Tutto questo ci ha fatto crescere parecchio anche a livello musicale.

Siete riusciti, infatti, a farvi distribuire da un’etichetta americanaL.S. : Sì, anche se comunque non è stato tutto facile: il nostro cd ha fatto un po’ il giro del mondo, fu inviato in varie parti, dall’America al Giappone, ma all’inizio non vi fu nessuna risposta, quindi sarebbe stato anche facile perdere un po’ le speranze, anche se noi non le abbiamo in fondo mai perdute. Poi è arrivata la risposta di questa etichetta indipendente di Austin (Texas), Australian cattle god records.

I contatti con questa label indipendente vi hanno anche permesso di fare un tour in giro per l’America. Parlatemene un po’G.S. : L’esperienza del tour americano è durata un mese, ci ha dato tanto, ci ha formato ancora di più. Abbiamo suonato in diversi posti, da quelli più conosciuti, come New York, a

quelli meno conosciuti, ma quello che noti subito è che, in America, in qualsiasi posto la musica rock è uno stile di vita, è molto più radicata che da noi. Non parlo solo della Sicilia o dell’Italia, ma anche del resto dell’Europa. In America fa proprio parte della loro cultura , non per niente la musica rock (e non solo) è nata lì.Poi abbiamo fatto un tour con varie tappe in Italia. Quest’anno dovevamo partire di nuovo in tour per l’America, ma è saltato tutto per alcuni problemi personali, quindi il tour è rimandato.

E nel frattempo cosa bolle in pentola?L.S. : Per adesso siamo alle prese con un nuovo lavoro per il prossimo cd, prevediamo esca l’anno prossimo.

Grazie ragazzi, e in bocca al lupo!

MUSICA

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Il profumotra arte e ingegno

Dietro ogni fragranza, prima di ogni profumo, c’è il paziente e certosino lavoro di maestri profumieri. Oltre alla produzione di profumi naturali, che avevano il loro centro in Francia e che sono ancora oggi i più pregiati, nella seconda metà del secolo XIX andò affermandosi sempre di più, specialmente in Germania, l’industria dei profumi sintetici. I migliori profumi attualmente prodotti non sono, però, né completamente sintetici né completamente naturali: il prodotto migliore dell’arte profumiera è una miscela appropriata dei due tipi allo scopo di migliorare il profumo naturale. Un prodotto puramente sintetico sarebbe grossolano e poco soddisfacente per la mancanza di quelle piccole quantità di impurità che affinano e completano la fragranza dei prodotti naturali. L’industria dei profumi è solo in parte fondata su basi scientifiche, divenendo essa un’arte non appena procede alla miscela delle materie prime. I profumi traggono il loro nome dal fatto che, nella forma originaria, essi erano usati come polveri per fumigazioni nei templi egiziani. Le prime polveri erano miscele di aromi finemente macinati, tenuti insieme da mirra e storace. In seguito alla scoperta che, se certe sostanze aromatiche o fiori vengono immersi in grasso o olio, questi trattengono parte del principio odoroso, furono prodotti gli unguenti di fama biblica. Ad Avicenna, medico arabo, spetta la scoperta della distillazione in corrente di vapore degli oli volatili: durante le sue scoperte di pozioni medicamentose, egli trovò che, se si fanno bollire con acqua in un alambicco dei fiori, parte della loro essenza passa nel distillato.

I costituenti di un profumo sono tre: il diluente o solvente, il fissatore e l’elemento odorifico o essenza. Il diluente costituisce la maggior parte di ogni profumo finito: le sostanze usate in profumeria hanno infatti odori così potenti da dovere essere considerevolmente diluite nella composizione del profumo. Le sostanze odorose sono in generale poco solubili in acqua, ma facilmente solubili in liquidi grassi e in qualche altro solvente organico. Ciò è facilmente comprensibile se si pensa che, per poter stimolare il processo olfattivo, la sostanza odorosa deve potere sciogliersi nei tessuti grassi che si trovano nel setto olfattivo nella parte superiore del naso, a cui arriva grazie alla sua volatilità. La sostanza usata come diluente nei tempi più antichi era l’olio d’oliva, adatto a questo scopo in quanto è un buon solvente di parecchi potenti odoranti, specialmente degli oli essenziali dei fiori, e ha di per sé solo un blando odore. Esso è stato però sostituito, come diluente per profumeria, dall’alcool etilico, che possiede, rispetto all’olio d’oliva, i seguenti vantaggi: è incolore, è completamente volatile e non lascia alcun residuo, per cui è adatto per applicazioni su stoffe; ha odore piacevole e stimolante ma non tanto forte da interferire con quello del profumo. In una normale soluzione alcoolica del principio odoroso le sostanze più volatili evaporerebbero per prime, e l’odore del profumo consisterebbe in una serie successiva di impressioni anziché in quella globale desiderata: per ovviare a questo inconveniente si aggiunge un fissatore del profumo. Un tempo, fin dalle origini della profumeria, si ritrova un notevole impiego, come fissatori, di certi prodotti animali con funzioni sessuali, specialmente muschio e zibetto. Il daino muschiato maschio, abitante innocuo notturno dell’Himalaia, porta un sacco, nella parte anteriore dell’addome, che si riempie di una sostanza potentemente odorosa che ha la funzione di guidare la femmina verso il maschio. Il daino veniva ucciso, il sacco prelevato e seccato, e il contenuto venduto come muschio in poltiglia. Il muschio è un forte fissativo per i profumi vegetali, cioè li rende più persistenti. Lo zibetto è ottenuto dall’animale omonimo, che vive in Abissinia e in India, come secrezione glandolare sia del maschio che della femmina. Poiché la sostanza poteva essere asportata dall’animale senza danno per lo stesso, questo era tenuto in cattività e stimolato alla produzione di questa sostanza. Lo studio della struttura chimica dei costituenti odoriferi essenziali del muschio e dello zibetto

aprì ben presto la via a sviluppi notevolissimi nella chimica dei materiali da profumeria.Le sostanze odorose usate in profumeria sono gli oli essenziali o essenze, ottenuti generalmente dal regno vegetale, oppure le essenze artificiali, preparate per via sintetica. L’industria dei profumi sintetici, che per la bontà dei prodotti può competere con quella dei profumi naturali, si fonda sull’imitazione dell’odore delle essenze naturali per mezzo di miscele di sostanze odorose ottenute sinteticamente, impiegando materie prime facilmente accessibili.

PENHALIGON’S LONDON Dal XIX secolo PENAHALIGON’S è il fornitore ufficiale delle famiglie reali in tutto il mondo. Nel 1860 William Henry Penhaligon’S partì dalla città natale di Pensance, in Cornovaglia, per andare a Londra ed aprire un negozio da barbiere in Jermyn Street, centro esclusivo di Londra. Per Mister Penhaligon’s era cominciata un’avventura che sarebbe sfociata in un fiorente giro d’affari con la vendita di profumi, eau de toilette e pomate per la sua ricca clientela. Penhaligon’s rimane ancora oggi una vendita di lusso unica in un mercato di nicchia.

FLORIS LONDONGiunta a celebrare il suo 270° anniversario, la Floris è oggi diretta dall’ottava generazione di discendenti del suo fondatore. Juan Famenisa Floris, salpato da Minorca, ebbe l’originale idea di aprire, nel 1730, un negozio di parrucchiere da uomo nell’elegante quartiere St. James di Londra, in Jermyn Street al n.89, negozio che, recentemente ristrutturato assieme a quello di New York, conserva ancora al suo interno i mobili originali in mogano spagnolo acquistati alla Grande Esposizione in Hyde Park del 1851. Floris si è guadagnato ben 17 Royal Warrant: un R. W. viene attribuito ad un fornitore ufficiale di un membro della casa reale, e questo significa essere considerati ai vertici della qualità e del servizio nella propria categoria.

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a cura della redazione

SAGGISTICAGIULIETTO CHIESAZeroPiemme edizioni, 2008 pp. 48 € 12,50

SAGGISTICADAVID BIDUSSASiamo ItalianiChiarelettere, 2007 pp. 213 € 10,00

SAGGISTICAJUSTIN RACZ Cinquanta lavori più schifosi del tuo. Al peggio non c’è mai finePiemme edizioni, 2008 pp. 128 € 10,00

NARRATIVA ITALIANAANDREA BAJANIDomani niente scuola Einaudi, 2008 pp. 142 € 12,50

SAGGISTICAAICHA EL-WAFIMio figlio perdutoPiemme edizioni, 2008 pp. 280 € 15,50

È ancora al suo primo romanzo. Eppure Paolo Giordano, giovane scrittore torinese dottorando in fisica teorica all’Università, si è già aggiudicato, con La solitudine dei numeri primi, il prestigioso Premio Strega 2008, dopo Pavese, Moravia, Pontiggia e altri grandi. Vende quasi 600.000 copie e, in punta di piedi, si introduce nel difficile panorama editoriale odierno, presentando il suo libro in giro per l’Italia con la genuinità dei suoi ventisei anni. Sbarcato in Sicilia nella splendidaà dei suoi ventisei anni. Sbarcato in Sicilia nella splendida terrazza del Castello Normanno di Acicastello, è così che Paolo Giordano definisce il suo romanzo: un libro dal linguaggio “accessibile”, per scelta e per naturale attitudine, che racconta storie di vita vissuta –drammi di solitudine e di crescita, traumi insuperati, disabilità, egoismo e isolamento, episodi di bullismo, diffuse quanto crudeli esperienze scolastiche – ma senza mai puntare il dito o esprimere facili giudizi morali, in modo semplice, sul modello americano, per

arrivare al cuore dei lettori. Romanzo delicato, dal tratto intimista, si rivolge ai giovani raccontando il loro disagio attraverso la complessa realtà esistenziale di Mattia e Alice. Lei esuberante e fragile, lui estremamente studioso e chiuso nel suo mondo. E con un grosso segreto, che pesa come un macigno condizionando la sua vita emotiva ed affettiva. Vicini eppure divisi da un muro di incomunicabilità, sono una strana coppia di “numeri primi gemelli”, come il 7 e il 19, l’11 e il 13, “due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi”, perché – matematica docet – “fra di loro vi è sempre un numero pariè sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi davvero”.Per riflettere.

NARRATIVA ITALIANAPAOLO GIORDANOLa solitudine dei numeri primi Mondadori, 2008 (pp.304 €18,00)

di Emilia Giuliana Papa

SAGGISTICADANIEL PENNACDiario di scuolaFeltrinelli, 2008 pp. 241 € 16,00

IL LIBRO DEL MESE

18 Vuoi dire la tua? Vai su...n°13 Settembre-Ottobre 2008

Page 19: Lapilli nr.13 ottobre 2008

Nel Nuovo Negozio

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NARRATIVA ITALIANATOMMASO PINCIOCinacittà. Memorie del mio delitto efferatoFeltrinelli, 2008 pp. 280 € 17,00

NARRATIVA STRANIERAFRANCOIS BEGAUDEAU La classeEinaudi, 2008 pp. 223 € 13,80

BIOGRAFIEFARJEON CLANASHLe memorie di Jack lo squartatoreGargoyle, 2008 pp. 322 € 13,00

NARRATIVA STRANIERADEBORAH RODRIGUEZLa parrucchiera di KabulPiemme edizioni, 2008 pp. 320 € 15,50

NARRATIVA STRANIERAPAULO COELHOBridaBompiani, 2008 pp. 263 € 18,00

NARRATIVA ITALIANAPUPI AVATIil papà di GiovannaMondadori, 2008 pp. 134 € 13,60

NARRATIVA STRANIERAALAN WEISMANIl mondo senza di noiEinaudi, 2008 pp. 376 € 14,50

BIOGRAFIELEO TURRINIBattistiMondadori, 2008 pp.235 € 18,00

L’ultimo giorno del 1999, in una base dell’Antartide, una giovane giornalista intervista Rigoberto, novantenne con quattordici nomi, senza terra o dalle cento terre, ancora colmo di passioni e di ricordi, che le narra come ha attraversato, protagonista sfuggente eppure immancabile, il “secolo orribile”. L’uomo ha cercato per decenni una donna volatilizzata, che amava: Consuelo, la modella dell’aurea Coppa Rimet, il primo trofeo dei campionati mondiali di calcio. Ma, non trovandola, ha deciso di rubare il prezioso trofeo, dando al furto, però, col tempo, anche il valore di uno sberleffo al regime dittatoriale brasiliano.Fabio Stassi, già autore del romanzo Fumisteria, pubblicato nel 2006, costruisce con nostalgia furiosa e ironia romantica un romanzo (pseudo) storico il cui protagonista incontra

Hemingway e Vinicius de Moraes, Django Reinhardt e Chaplin, e che tocca il fascismo italiano e la guerra di Spagna, la rivoluzione a Cuba e i “golpe” sudamericani, e realizza i due storici furti della Rimet. La vicenda offre all’autore anche l’occasione per descrivere il gioco del calcio, che oggi sembra trovare la propria ragion d’essere solo nel “business” economico, come un’arte povera, poetica e perduta, che celebra il suo più splendido e doloroso eroe nel leggendario e storpio Garrincha.

Maurizio Pistorio

NARRATIVA ITALIANAFABIO STASSIÈ finito il nostro carnevaleMinimum Fax, 2008 (pp.250 €12,50)

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n°13 Settembre-Ottobre 2008

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Era il 1986 quando, da una brillante idea del creatore di fumetti Matt Groening, nasceva una delle famiglie più strampalate della tv: I SIMPSON. La volontà di Groening era di portare sullo schermo in maniera umoristica, eccentrica e, direi, molto sarcastica, una tipica – disfunzionale - famiglia americana. Il risultato è stato un successo mondiale che resiste ancora oggi, dopo 22 anni. Davvero bizzarro, poi, quello che accadde a 10 anni dalla loro creazione: nel 1997, dietro la sponsorizzazione della FOX e della PEPSI, la Kaufman and Broad Home Corporation ebbe l’idea di costruire una casa “reale” che fosse l’esatta riproduzione della casa de “I Simpson”. La casa si trova in Nevada, precisamente a Henderson, non lontano da Las Vegas. Messa in palio come primo premio ad un concorso, venne vinta da Barbara Howard, una signora settantenne fan della serie tv. Uno degli architetti, lo spagnolo Manny Gonzales, per riprodurre fedelmente ogni dettaglio, ha dichiarato di aver visto in poco tempo oltre 100 episodi dei Simpson. Egli è davvero riuscito a cogliere ogni dettaglio e a riprodurlo nella realtà utilizzando persino gli stessi colori del cartone animato (tra i quali power orange, pink flamingo, generator green). Non manca proprio

nulla: dalle suppellettili al seggiolone di Meggie, dal quadro storto sul divano alle foto della famiglia lungo la scala. La fantasia non ha

davvero limiti; o… che si creda di poter vivere in un cartone animato?

20 Vuoi dire la tua? Vai su...

stasera a casa di homer

n°13 Settembre-Ottobre 2008

Page 21: Lapilli nr.13 ottobre 2008

COMO (Ansa) Scuola: a Como nove insegnanti per una classe elementareIn una classe di prima elementare di Albate (Como), si alterneranno nove maestre; a Marettimo (Trapani) nessuno ha accettato la cattedra. Il caso di Como è stato segnalato al Provveditorato e la preside è stata convocata dal provveditore per spiegare l’organizzazione delle lezioni nell’istituto. A Marittimo, isola delle Egadi, invece, nei primi giorni di scuola i bambini delle locale scuola elementare si sono visti costretti, accompagnati dalle mamme e con lo zaino in spalla, a prendere l’ali-scafo per frequentare la scuola nella vicina Favignana, perché non era-no stati trovati due insegnanti disposti ad accettare le cattedre libere. Dopo le proteste dei genitori, finalmente, il 25 settembre, le lezioni si sono svolte regolarmente per i bambini che frequentano le due plu-riclassi, grazie al tempestivo ed improvviso arrivo di due docenti. Ma sembra trattarsi di una soluzione provvisoria: si attende ancora, infatti, la nomina ufficiale dei due maestri che - si spera- prenderanno servizio per tutto l’anno.

FOGGIA (Ansa) 17 SETTEMBREVince funerale completo, ma non ritira premioIl premio numero undici di una lotteria è un funerale completo gratis, ma l’anonimo vincitore non lo ha ritirato. Nonostante sia trascorso un mese dall’esi-to della riffa organizzata dall’associazione Borgo Magna di San Marco in Lamis. Per il vincitore, che può anche regalare il premio, ci sono una bara con cuscino e imbottitura, una lapide, una luce eterna in vetro e ottone, arredi sacri provenienti da San Giovanni Rotondo e un loculo al cimitero municipale.

KANO - NIGERIA (Ansa) 19 SETTEMBRENigeria: musulmano di 84 anni aveva 86 mogli, arrestatoLe 86 mogli di un arzillo musulmano nigeriano arrestato per averle sposate illegalmente non ci stanno e ne chiedono la scarcerazione. Le mogli di Muhammadu Bello Masaba, 84 anni, sono arrivate con tre autobus insieme a 20 dei 170 figli e hanno protestato contro l’arresto e la detenzione del loro marito. Le donne protestano contro la decisione di un tribunale islamico che obbliga Masaba a divorziare da 82 di loro e a tenerne solo quattro (il massimo previsto dalla legge islamica).

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n°13 Settembre-Ottobre 2008

Page 22: Lapilli nr.13 ottobre 2008

cartellone Ottobre

FOTOGRAFIA

MOSTRA

DANZA

FOTOGRAFIA

MUSICA

MUSICA

MUSICA

INCONTRI

MOSTRA

INCONTRI

MUSICA

INCONTRI

MUSICA

MUSICA

22 Vuoi dire la tua? Vai su...

Mercoledì 1 OttobreCinzia CatanzaroFotogrammandoPersonale di fotografiaZero69 - Acirealefino al 3 Ottobre

Mercoledì 1 OttobreOltre l’abito...il pensierodi Marella FerreraMuseo Biscarih.10/19 € 3.00 - 5.00fino al 31 Dicembre

Mercoledì 1 OttobreSilencio... es ArgentinaFotografia di Giancarlo Torresani di SchioFIAF - Valverdefino al 10 Ottobre

Mercoledì 1 OttobreCapoeiracon Mestre EletricistaSala Hernandezh.20.30

Giovedì 2 OttobreMichael BoltonTeatro Metropolitanh.21.00 € 55,00 e 79,00

Giovedì 2 OttobrePaolo CapizziChiatrra fingerstyleHaiku - Associazione Culturaleh.21.00

Venerdì 3 OttobreAnna Ventimiglia Swing&Samba trio+ Maccheronata e BuffetMasseria Portiere Stellah.21.00 € 15.00

Venerdì 3 OttobreCittà Futura presenta:LIBERAFESTA 2008h.17.00 Assemblea In lotta per salvare la scuola pubblicapartecipa Gennaro Loffredo (resp. naz. scuola PRC)h.20.30Il mio Senegal, la mia CataniaVoci migranti nella nostra cittàin collaborazione con ARCI Cataniacoordina Peppe Sessa autore del libro Una leonessa in Senegalh.22.30 ConcertoAfro Sikulah.23.30 Reggae dj setCanaglia - Clafrica - La FamigliaCircolo Città FuturaVia Conte di Torino 29/i

Mercoledì 1 OttobreAngela VinciPersonale di pitturaZero69 - Acirealefino al 3 Novembre

Sabato 4 OttobreCittà Futura presenta:LIBERAFESTA 2008h.17.30 Presentazione progetti: Morire a LentiniVideo inchiesta di Giacomo GrassoUn posto civileLibro di Antonello Manganoedizioni Terrelibere.orgh.21.001968, 1978, 2008. Nel nome di Peppino Impastato il Sud ribelleh.22.30 ConcertoCollettivo Musicale Madonita CPF(Ci a Putimu Fari)Circolo Città FuturaVia Conte di Torino 29/i

Sabato 4 OttobreOpening PartyJargene & Tulafilla, Guller, Dog-a-DogLa Lomaxh.19.00

Domenica 5 OttobreCittà Futura presenta:LIBERAFESTA 2008h.17.00 Catania vista (al buio) dalla periferiah.21.00Costruiamo l’opposizione al governo Berlusconih.22.30 ConcertoScanzunati - The AcesCircolo Città FuturaVia Conte di Torino 29/i

Sabato 4 OttobreDaddy G (Massive Attack) dj set+ Soggiu dj setMercati Generalih.23.00 € 9,00

Lunedì 6 OttobreRichard Grainger (chitarra e voce)Dick Miles (concertina e voce)Pinacoteca provinciale - Ex Chiesa di San Michela MinorePiazza Manganellih.20.00 ingresso libero

n°12 Luglio-Agosto 2008

Page 23: Lapilli nr.13 ottobre 2008

cartellone Ottobre

CINEMA

TEATRO

INCONTRI

TEATRO

MUSICA

MUSICA

MUSICA

INCONTRI

MUSICA

MUSICAMUSICA

MUSICA

MUSICA

MUSICA

MUSICA

MUSICA

23Vuoi dire la tua? Vai su... www.lapillionline.blogspot.com

Lunedì 6 OttobreSpettacolo di Chiusura StagioneLa vita segreta delle paroledi Isabel Coixetcon Tim Robbins, Sarah PolleyUSA, 2005 Arena Argentinah.21.00 Spettacolo unico

Mercoledì 8 OttobreTeatro delle DiversitàDedicato a GigiCompagnia Cade Die TeatroTeatro Sangiorgih.10.30 e h.21.00

Mercoledì 8 OttobreIbla BuskersFesta degli artisti di stradaRagusa Iblah.20.00 fino al 12 Ottobre

Giovedì 9 OttobreTeatro delle DiversitàDedicato a GigiCompagnia Cade Die TeatroTeatro Sangiorgih.10.30

Giovedì 9 OttobreDuetsRock AcusticoHaiku - Associazione Culturaleh.21.00

Giovedì 9 OttobreJammin’!!!con Alfredo LongoLa Chiave Nerah.21.00

Venerdì 10 OttobreWertherdi Jules Massenetdirettore Stefano RanzaniTeatro Massimo Bellinih.21.00

Venerdì 10 OttobreGood Enough for You (live)+ Disco Shit ft. Sabotage+ John Lui dj setMercati Generalih.22.30

Venerdì 10 OttobreAmnesty InternationalGiornata Mondiale contro la pena di morteMusica con Vincenzo Spampinato; Giancarlo Parisi & Maurizio Cuzzocre a TramuntanaCortile CGILh.20.30

Sabato 11 OttobreWertherdi Jules Massenetdirettore Stefano RanzaniTeatro Massimo Bellinih.21.00

Domenica 12 OttobreWertherdi Jules Massenetdirettore Stefano RanzaniTeatro Massimo Bellinih.21.00

Martedì 14 OttobreFratelli Mancuso - La voce nudaCastello Ursinoh.20.00 ingresso libero

Venerdì 17 OttobreMad in Sicily presenta:Deliri, Desideri e DistorsioniRico Tubss (Finlandia - Menu Music)Blatta&Inesha dj set+ G. Runza dj set+ Vj KarMercati Generalih.23.00

Sabato 18 OttobreAround the World presenta:Rodney Hunter dj set (G-Stone - Vienna)+ Kikko Solaris dj set+ Vj RussoskyMercati Generalih.23.00

Sabato 25 OttobreRecloose dj set+ Vj RussoskyMercati Generalih.23.00

Martedì 28 OttobreCatania Jazz presenta:Richard Galliano Gonzalo Rubalcaba QuartetTeatro MatropolitanIn abbonamentoh.21.00

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