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L’Ordine degli Psicologi del Veneto
ed il processo di valutazione
del rischio stress nella prospettiva
delle azioni di miglioramento
e lo sviluppo del
benessere organizzativo.
Andrea Petromilli – Ordine degli Psicologi del Veneto
Coordinatore del Gruppo di lavoro “La valorizzazione del ruolo dello psicologo nel processo di valutazione del rischio stress lavoro correlato”
Lo scenario di riferimento:
Chi deve effettuare la valutazione?
• La responsabilità della valutazione è affidata al
datore di lavoro che (articolo 29 d.lgs 81/08):
"effettua la valutazione ed elabora il documento,
in collaborazione con il responsabile del
servizio di prevenzione e protezione e il
medico competente.” Sempre al datore di lavoro
spetta la responsabilità di stabilire le misure
adeguate da adottare con la partecipazione e la
collaborazione dei lavoratori e/o dei loro
rappresentanti."
Il processo di valutazione:
Le figure responsabili
MEDICOCOMPETENTE
RLSRSPP
DATOREDI LAVORO
Il nostro approccio
Gli elementi che hanno ad oggi guidato le attività realizzate
dall’Ordine degli Psicologi del Veneto, grazie all’attività del
gruppo di lavoro dedicato, sono state contraddistinte da :
• un’attenta analisi e conoscenza della normativa
• costante confronto con le altre professioni ed i principali
rappresentanti degli attori responsabili della sicurezza
nei luoghi di lavoro rappresentativi di Datori di lavoro,
RSPP, Medici competenti e RLS
• Condivisione di buone prassi, strumenti ed esperienze della
Psicologia applicata al mondo del lavoro e delle
organizzazioni
Allo stesso tempo c’è sempre stato un dialogo particolarmente
interessante con i Servizi Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro
(SPISAL) della regione Veneto, in particolar modo con quelli
della provincia di Verona e Vicenza.
Salute e
benessere nelle
organizzazioni
Il processo di valutazione:Possibilità ed opportunità di un approccio multidisciplinare?
Normative
sulla sicurezza
nei luoghi di
lavoro
Organizzazione
e dei processi
lavorativi
Attività promosse
dall’Ordine degli Psicologi del Veneto(2009 > 2012)
1. Aggiornamento su normative legislative e
strumenti / approcci per supportare nel miglior modo possibile
il processo di valutazione e sviluppo di benessere organizzativo
nelle organizzazione. Il tutto attraverso seminari ed incontri
individuali (sportello valutazione rischio stress).
2. Pubblicazioni di FAQ (pubblicate sul sito internet) quale
sintesi delle domande e risposte sul processo di valutazione
rischio stress coerentemente con le linee guida.
3. Organizzazione di eventi ed attività di informazione e
confronto con gli attori responsabili e potenzialmente coinvolti nel
processo quali datori di lavoro, medici del lavoro, rls, rspp, imprenditori,
consulenti del lavoro, consulenti in materia di sicurezza e qualità…)
nell’ottica della valorizzazione dell’intervento multidisciplinare
Convegno > Scenari e prospettive della salute
organizzativa > 10 maggio 2011 > atti pubblici
Attività promosse
dall’Ordine degli Psicologi del Veneto (2012 > 2013)
4. requisiti auspicabili di buone pratiche per lo
Psicologo impegnato (o che si vuol impegnare) nel
processo di valutazione del rischio stress.
5. La realizzazione nel maggio 2013 di 2 seminari, sempre di
carattere interdisciplinare, in cui allargare lo scenario al
contributo della Psicologia nella fase delle azioni di miglioramento
e promuovere un approccio di carattere “comportamentale” alla
formazione, prevenzione e gestione della sicurezza nei
luoghi di lavoro.
6. Organizzazione di un convegno di carattere
interdisciplinare in cui condividere buoni prassi e
strumenti per tutte le fasi del processo di valutazione del rischio stress
in vari contesti organizzativi
Requisiti auspicabili di buone pratiche per lo Psicologo
impegnato nel processo di valutazione del rischio stress
Ti sei occupata/o di valutazione rischio stress negli utili 3 anni ?
N = 506
Prevalentemente, quali sono le dimensioni delle organizzazioni per cui hai svolto (e/o svolgi) attività legate al processo di valutazione del rischio stress ?
N = 95
Attività di informazione e formazione del gruppo di valutazione
N = 95
Valutazione preliminare obbligatoria
N = 95
Strumenti per la valutazione preliminare obbligatoria
N = 95
Attività di formazione e informazione rivolta ai lavoratori
N = 95
Azioni di miglioramento
N = 95
Azioni di miglioramentoN = 58
Formazione e informazione sulle criticità emerse dalla
valutazione (relazioni, gestione stress e aggressività,
bornout, gestione delle emozioni, attività specifiche per neo-
assunti, responsabilizzazione ed empowerment a livello
singolo e di team, problem solving strategico)
Colloqui individuali o sportelli (anche per piccoli gruppi)
di sostegno, ascolto, supporto e orientamento. Coaching
su capi intermedi e dirigenti
Interventi su processi organizzativi (gestione turni,
ridefinizione dei ruoli/mansioni, lavori sulla cultura della
sicurezza presente nell'organizzazione)
Migliorare la comunicazione interna, riunioni periodiche
sicurezza e progetti di informazione/sensibilizzazione
(condivisione di obiettivi, strategie, mission e valori)
Azioni di miglioramento
Valutazione approfondita
N = 95
Valutazione approfonditaN = 54
Nel corso della tua esperienza professionale, hai svolto
e/o stai svolgendo, attività all'interno di progetti legati
alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro?
N = 506
Specifica qui di seguito che tipo di attività hai svolto, svolgi o svolgerai, all'interno di progetti legati alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro?
N = 136
Il processo di valutazione
Tratto dalla proposta metodologica ISPESL - 2010
• L’obbligo legislativo può diventare una significativa
opportunità per tutte quelle organizzazioni che credono
nello sviluppo delle persone e vogliono promuovere anche il
benessere organizzativo aumentando di conseguenza le
possibilità di raggiungere i risultati consolidati nel tempo.
FINISHED FILES ARE THE
RESULT OF YEARS OF SCIENTIFIC
STUDY COMBINED WITH THE
EXPERIENCE OF YEARS
FINISHED FILES ARE THE
RESULT OF YEARS OF SCIENTIFIC
STUDY COMBINED WITH THE
EXPERIENCE OF YEARS
“In condizioni di incertezza (e crisi)
la dominabilità razionale delle scelte
passa in secondo piano
rispetto alla gestione
delle dinamiche psicologiche.”
Il processo di valutazione:Una considerazione interessante
Daniel KahnemanPremio Nobel per l’economia 2002
Daniel Kahneman
Premio Nobel
per l’economia 2002
MOTIVAZIONI:
“…per aver integrato risultati della ricerca
psicologica nella scienza economica,
specialmente in merito al giudizio umano
e alla teoria delle decisioni in condizioni
di incertezza”.
Il processo di valutazione:Una considerazione interessante
Il punto di vista delle organizzazioni
Analizzando complessivamente i dati ad oggi raccolti tra
le aziende che dimostrano di aver ormai accolto,
seppur con un’ampia diversità, la valutazione del
rischio stress.
L’attenzione prevalente sia quella di “rispondere ad una
normativa” piuttosto che utilizzare tale vincolo legislativo
come una opportunità visto l’impatto che lo stress
esercita, ormai ampiamente riconosciuto, nei luoghi di
lavoro.
In molti casi infatti non si utilizzano due o più gruppi
omogenei anche in realtà medio grandi.
(dati raccolti dal monitoraggio effettuato dallo SPISAL di Verona – maggio 2011)
Il processo di valutazione al servizio dei
risultati organizzativi
Allo stesso tempo si evidenzia come le organizzazioni
che hanno intrapreso un percorso di valutazione più
approfondito ed orientato a raccogliere effettivamente
dati sullo stato dell’arte dei processi organizzativi
relativamente al rischio stress, abbiano anche avuto la
possibilità di attivare azioni di miglioramento
specifiche che, proprio per la natura del rischio stress,
impattano positivamente su vari aspetti della vita
organizzativa (dalla gestione dei turni di lavoro al
miglioramento delle relazioni interne).
Il processo di valutazione:
Quale possibile contributo della Psicologia applicata alle organizzazioni supporto del tavolo di lavoro della sicurezza ?
1. Facilitare la comunicazione e la
condivisione dei dati, indicatori ed indicazioni che ogni
componente del tavolo di lavoro può portare per effettuare il
processo di valutazione
2. Facilitare la “comunicazione interna” degli esiti e delle evoluzioni del processo di valutazione,
valutando con il tavolo di lavoro come coinvolgere i
lavoratori in base al contesto e alla cultura
organizzativa dell’azienda.
3. Aiutare a leggere i risultati, proponendo
anche strumenti per approfondire la prima indagine
oggettiva, nell’ottica della progettazione e realizzazioni delle
azioni di miglioramento e sviluppo ovvero, di benessere
organizzativo. Indicare le azioni di miglioramento e
valorizzare i processi efficaci già in essere nell’organizzazione.
4. proporre il proprio intervento se emergono
azioni di miglioramento di cui è competente (ad es.
formazione comportamentale e sulla sicurezza, supporto ai
processi di selezione, analisi di clima, sviluppo individuale e dei
team di lavoro, miglioramento dei processi di comunicazione … )
Non si può parlare di valutazione del rischio
se non si prevedono le azioni di miglioramento ed
un loro piano di attuazione