32
n°4/11 rivista trimestrale di animazione missionaria periodico trimestrale • anno 6 • n. 4 ottobre/dicembre 2011 • poste italiane spa - sped. abb. post. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004, n°46) art.1 c.2, DCB roma • aut. trib. roma n. 534/2005 • via aurelia, 796 • 00165 roma l’animatore m ssionario anche tu come Gesù

l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

  • Upload
    buidan

  • View
    213

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

n°4

/11

rivi

sta

trim

estr

ale

diani

mazi

one

mis

sion

ari

a

perio

dico

trim

estra

le•

anno

6•

n.4

otto

bre/

dice

mbr

e20

11•

poste

italia

nesp

a-s

ped.

abb.

post.

•D

.L.3

53/2

003

(con

v.in

L.27

/02/

2004

,n°4

6)ar

t.1c.

2,D

CB

rom

a•

aut.

trib.

rom

an.

534/

2005

•vi

aau

relia

,796

•00

165

rom

a

l’ani

mat

ore

mss

ionari

o

anche tu

come Gesù

3606_Animatore_Missionario_04-SEGNATURA 1

cop_i 1

Page 2: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

in questo numero

Periodico trimestraleanno 6, n. 4 (ottobre/dicembre 2011)poste italiane spa - sped. abb. post.D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004, n°46)art.1 c.2, DCB romaAutorizzazione del Tribunale di Roman. 534/2005

Direttore responsabile:Giulio Albanese

Editore:Amici della Propaganda MissionariaVia Aurelia, 796 - 00165 RomaInvio gratuito agli iscritti

Tiratura:copie 40.000

Progetto grafico:MISSIO

Fotografie:Archivio MISSIO

Stampa:SO.GRA.RO. Spa - Roma,Con approvazione ecclesiasticaFinito di stampare nel mese di:NOVEMBRE 2011

030609

20

24

Il saluto del direttore

Riflessione teologico-biblica

Animazione del Tempo di AVVENTO – NATALE

• Progetti e Offerte

• Celebrazione di Avvento

• Novena di Natale e Seminatori di stelle

• Giornata Missionaria dei Ragazzi 2012

Missio Ragazzi negli orientamenti pastorali della CEI

del decennio sull’educazione

Sostegno a distanza

Testi:

E. Borgia, d. A. Brignoli

M. Catagna, F. Cento,

d. G. Cesena, A. Rossi sx,

via aurelia, 796 - 00165 romatelefono 066650261 - fax 0666410314

[email protected]

cop_ii 1

Page 3: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

pre

sent

azi

one

3

presentazionepresentazione

L’intuizione pedagogica che sta alla base della fondazione della Pontificia Operadell’Infanzia Missionaria – oggi per noi Missio Ragazzi – fu l’affermazione che iragazzi sono non solo oggetto dell’intervento educativo, ma soggetto nella rela-zione educativa. Nel nostro caso i ragazzi non sono solo destinatari di un’infor-mazione missionaria che accresca in loro la sensibilità al tema, ma soggetti mis-sionari essi stessi, capaci di professare la fede e di diffonderla ai loro coetanei etestimoniarla agli adulti.

Proprio la “relazione educativa” è uno dei temi portanti degliOrientamenti decennali 2011 – 2020 dei Vescovi Italiani Educare alla vitabuona del Vangelo. Pur nella distinzione dei ruoli, ciascuno è capace di arricchi-re l’altro delle proprie riflessioni ed esperienze e favorisce un cammino comunedi comprensione della vita buona, diventando “Vangelo” ossia “Buona Notizia”l’uno per l’altro; così può accadere sia tra coetanei sia tra soggetti appartenen-ti a diverse generazioni.

Anche tu come Gesù è la proposta della Giornata Missionaria dei Ragazzi2012: non occorre attendere la maturità per entrare di cuore nel mistero della per-sona di Gesù – che tra l’altro fu anche lui ragazzo, chiamato a crescere in “età,sapienza e grazia”, cioè in tutte le dimensioni umane – e per esserne testimoni. Equanto più l’età dei ragazzi appare complicata nei tempi attuali dalle mode edalle tecnologie tanto più confidiamo che lo Spirito susciti in essi non “piccoli” cri-stiani, ma veri cristiani e veri apostoli, capaci di districarsi nelle complessità e disvelare al mondo adulto percorsi nuovi di fede e di apostolato.

Naturalmente questo non dispensa genitori, educatori, animatori e ilmondo adulto in genere dall’essere appassionati testimoni di Gesù, del Vangelo edella missione. Spesso sono loro la voce dello Spirito che suggerisce ai ragazzi eai giovani la possibilità di essere anche tu come Gesù. Allo stesso tempo, affinchéla vita gridi la testimonianza delle nostre parole, sentiremo come essenziale per il

l’animatore missionario • 4/11

03_04 1

Page 4: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

Sul sito www.poim.it è possibile scaricare i suggerimenti per l’animazione delperiodo di Avvento, la GMR e il sussidio annuale.

INDICAZIONI PER UTILIZZARE IL SUPPORTO “WEB”

1. connettetevi al sito www.poim.it;2. entrate nella sezione “download”;3. scaricate il file desiderato.

pre

sent

azi

one

4

compito educativo coltivare la relazione con Gesù fatta di preghiera, di ascolto,di ricerca del suo volto.

Sappiamo che Testimoni di Dio – come già richiama la GiornataMissionaria Mondiale del 23 ottobre 2011 – sono i missionari e le missionariesparsi nel mondo, le loro comunità spesso sofferenti per povertà, violenza, perse-cuzione, le Chiese locali con i loro percorsi pastorali, i giovani desiderosi di edi-ficare una civiltà di pace e riconciliazione. Anche i nostri ragazzi e le nostreragazze accompagnano questi cammini con la preghiera, la solidarietà, la con-divisione. A partire da qui riconoscano che in tutta la vita sono chiamati a esse-re testimoni di Dio, a vivere ogni giorno anche loro come Gesù.

Don Gianni CesenaDirettore Nazionale

MISSIO • organismo pastorale della CEI

03_04 2

Page 5: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

05_08 1

Page 6: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

spun

tidiri

fles

sion

e

6

anche tucome Gesù (di p. Andrea Rossi sx)

Lo slogan della Giornata Missionaria dei Ragazzi e del sussidio per l’animazione mis-sionaria dei più piccoli intende richiamare i più giovani a diventare protagonisti della lorovita sentendosi indirizzati verso scelte di vita fatte alla “maniera” di Gesù. Richiama, inoltre,la nostra attenzione su uno dei capisaldi della spiritualità cristiana di ogni tempo e di ognidiscepolo del Regno, quello della imitazione di Cristo.I testi evangelici evidenziano che il discepolato cristiano si fonda sulla risposta alla chiama-ta, sulla sequela di Gesù e l’imitazione di lui. Basti pensare alla pericope giovannea del rac-conto della lavanda dei piedi (Gv. 13, 1-20): è intenzione di Cristo stesso, nella sua peda-gogia salvifica, che i suoi discepoli imitino le sue intenzioni, i suoi atteggiamenti, i suoi gesti.Al termine del gesto, simbolico e reale al contempo, del lavare i piedi dei suoi discepoli insegno di amore gratuito e totale, infatti, Gesù ne spiega la portata e la valenza, dicendo: «Viho dato l’esempio perché, come ho fatto io, facciate anche voi. Sapendo queste cose saretebeati se le metterete in pratica» (Gv 13,15.17).La beatitudine promessa al discepolo che lo imita è data dal fatto stesso che egli agisce nellastessa forma di Cristo. Il Nuovo Testamento modifica profondamente l’accezione del terminediscepolo. Il rapporto che unisce discepolo e maestro non è più soltanto di ordine intellettua-le. Il discepolo del Vangelo non è più soltanto colui che si mette alla scuola di un maestro esi lega alla sua dottrina: seguire Gesù significa legarsi inscindibilmente alla sua persona epertanto ricalcare la propria condotta sulla sua e conformare la propria vita a quella del sal-vatore (Mc. 8, 34 s; 10, 42-45)1. Perciò colui che segue Cristo è detto beato.

MISSIO • organismo pastorale della CEI

riflessione

1 Cfr., A. FEUILLET, Discepolo, in X. LEON-DUFFOUR, Dizionario di Teologia Biblica, Marietti, Genova, 2003,288-291.

05_08 2

Page 7: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

spun

tidiri

fles

sion

e

7

Un altro testo molto significativo del Nuovo Testamento, a questo riguardo, è il II capitolodella Lettera ai Filippesi. Paolo affina la teologia dell’imitazione trasponendola in categoriefilosofico-teologiche più complesse che ne fanno risaltare in modo sublime il legame esisten-ziale alla vita concreta. Esortando la comunità di Filippi, infatti, Paolo non si accontenta diproporre dei comportamenti, anche se nobili, che però rischiano di rimanere astratti, senzaimpatto nella vita delle persone. Egli non chiede dunque ai suoi destinatari soltanto di imita-re Gesù, nel senso di ri-fare quello che lui fece, ma piuttosto di avere gli stessi sentimenti(phroneite) che hanno ispirato la sua stessa vita: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di CristoGesù» (Fil. 2, 5). Per presentare concretamente qual è stato il modo di pensare di Gesù, ilmodello dei sentimenti che i discepoli di Filippi devono avere, inserisce a questo punto ilmolto noto inno cristologico (e missionario) di Fil 2, 6-11. L’aspirazione fondamentale diCristo che ne emerge è quella di servire-amando gli altri fino al dono totale di sé. Egli sce-glie la via del servizio: “svuota” se stesso divenendo il modello ideale per le scelte degli uomi-ni2. Attraverso questa opzione fondamentale affronta la kenosi (abbassamento, svuotamento)totale della morte e giunge così all’elevazione più completa della risurrezione «affinché alnome di Gesù si pieghi ogni ginocchio degli esseri celesti, terrestri e sotterranei e ogni linguaconfessi che Signore è Cristo Gesù» (Fil. 2, 10-11a).

Il discepolo, pertanto, è colui che porta in sé gli stessi sentimenti di Gesù; non cerca soltan-to di fare quello che lui fece, ma forma-educa se stesso ad avere i suoi stessi sentimenti diamore gratuito in spirito kenotico di servizio. In tal modo diventa necessariamente testimone-missionario di Cristo che ha dato la vita per la salvezza del mondo. Egli imita, infatti, i sen-timenti del suo Maestro con la sua stessa finalità: far conoscere a ogni popolo che Lui è ilSalvatore e il Cristo, colui che ha già instaurato nel mondo il Regno di Dio che ancora atten-diamo nella speranza.

l’animatore missionario • 4/11

2 Cfr., U. VANNI, Filippesi, in P. ROSSANO, G. RAVASI, A GHIRLANDA, Nuovo Dizionario di Teologia Biblica,San Paolo, Cinisello Balsamo, 1988, 554-560.

05_08 3

Page 8: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

spun

tidiri

fles

sion

e

8

Papa Benedetto XVI nel suo messaggio per la giornata Missionaria Mondiale dello scorsoottobre affermava: «La missione universale coinvolge tutti, tutto e sempre […] E questo dono-impegno è affidato non soltanto ad alcuni, bensì a tutti i battezzati». Non è difficile leggerein queste parole una rilettura di uno dei concetti fondamentali del Decreto sull’AttivitàMissionaria della Chiesa del Concilio Vaticano II, l’Ad Gentes: «La Chiesa per sua natura èmissionaria» (AG, 2). Se la Chiesa, la comunità dei discepoli-imitatori dei sentimenti di Cristoè tutta missionaria, allora anche i piccoli sono missionari.A noi parroci, a tutti i catechisti e animatori della Chiesa Italiana, in questo decennio dedi-cato all’Educazione, il compito di educare coloro che sono stati affidati alle nostre cure pasto-rali, e particolarmente i fanciulli ed i ragazzi alla dimensione missionaria della nostra fede.Dovremmo aiutare ogni ragazzo a comprendere e sentire che egli è chiamato a vivere la pro-pria vita “come Gesù”, e quindi, ad essere come Lui, testimone dell’immenso amore miseri-cordioso di Dio per ogni uomo. La dimensione missionaria, come abbiamo visto, non è unadimensione secondaria rispetto alle nostre molte attività, ma ne è il cuore in quanto senzaquesta dimensione lo stesso impianto dell’azione pastorale è svuotato in profondità: la comu-nione ecclesiale o è missionaria o non lo è3.

MISSIO • organismo pastorale della CEI

3 Cfr., G. COLZANI, Teologia della missione, Messaggero, Padova, 1996, 182-185.

05_08 4

Page 9: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

Tem

po

diAV

VEN

TO-N

ATA

LE

9

ANIMAZIONEPER IL PERIODO DI

AVVENTO-NATALE

l’animatore missionario • 4/11

3606_Animatore_Missionario_04-SEGNATURA 2

09_19 1

Page 10: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

pro

get

ti&

offe

rte

10

Cara Baptistine, lei è la prima donna e soprattutto la prima laica a ricoprirel’incarico di Segretaria Generale della Santa Infanzia. Che significato puòavere per l’Opera e come è stata accolta la sua nomina nei vari Paesi? Comevive l’esperienza di coordinare i ragazzi missionari di tutto il mondo?

Mi sento fortunata perché ho ricevuto lettere di congratulazioni per la mia nomina dalleNunziature, dai Vescovi e da direttori nazionali da tutte le parti del mondo e quindi voglio pensa-re che la mia presenza a capo della Pontificia Opera della Santa infanzia sia stata ben accolta.Il fatto che io sia la prima donna e la prima laica a ricoprire questo incarico è stato rilevatoed interpretato da molti come un’apertura dato che, finora, i miei predecessori sono semprestati sacerdoti. Nello specifico è una novità anche se non va dimenticato il ruolo significativoche le donne hanno avuto e hanno nella chiesa. Essenziale per chi è chiamato a ricoprirequesto incarico è l’impegno a fare del suo meglio per promuovere sempre più quest’Opera,bellissimo dono di Dio. M’impegnerò pertanto in tal senso con tutte le mie forze pregandoDio di essere sempre al mio fianco.Preoccuparsi e occuparsi dei bambini e dei ragazzi missionari, attori e testimoni importantis-simi della Chiesa di oggi che guideranno la Chiesa di domani, così come la società stessa,è un compito delicato, impegnativo e non facile ma affascinante.

Sappiamo che da poco ha visitato l’Argentina. Com’è organizzata l’InfanziaMissionaria? Come vivono i ragazzi il senso della missione? E in Madagascar,suo Paese di origine?

Sono rimasta molto entusiasta dalla mia prima esperienza in terra latinoamericana. I membridella I.A.M. (Infancia y Adolescencia Misionera, come viene chiamata da loro) vivono dav-vero lo spirito missionario con tanto zelo e sempre in allegria. La Pontificia Operadell’Infanzia Missionaria non è soltanto parole ma realtà. Sono veramente consapevoli delruolo che devono svolgere. Questo significa che gli animatori e i responsabili dell’Infanziamissionaria hanno saputo educare, far crescere questi bambini e ragazzi.La I.A.M. in vari paesi dell’America latina è sviluppata sotto forma di movimento. Ho ricor-dato loro che l’Opera dell’Infanzia Missionaria è uno spirito e quindi al di sopra di ogni tipodi movimento, che ogni bambino battezzato ne è membro. Però se è necessario utilizzare lastruttura del movimento per far passare meglio il messaggio, questo non è un problema.Spetta ad ognuno scegliere il modo più adatto. L’essenziale è far capire loro il sensodell’Opera che a livello dei bambini, si può riassumere in una parola: CONDIVISIONEdell’Amore donato da Gesù con il battesimo.Il Madagascar è ancora ai primi passi. Ma è un paese pieno di bambini e ragazzi, quindicon buone prospettive di crescita per l’Opera.

MISSIO • organismo pastorale della CEI

Dalle PontificieOpere MissionarieInternazionali

Intervista alla dottoressaJeanne Baptistine

Ralamboarison,nominata Segretaria

Generale della Santa Infanziail 1 Dicembre 2010,

per il quinquennio2010-2015.

09_19 2

Page 11: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

pro

get

ti&

offe

rte

11

Le offerte della Giornata Missionaria dei Ragazzi, raccolte da tutti i Paesi delmondo convergono nel Fondo Universale di Solidarietà delle Pontificie OpereMissionarie. In base a quali criteri vengono distribuite? Quanti progetti ven-gono finanziati ogni anno?

Grazie alle offerte dei ragazzi di tutto il mondo che alimentano il Fondo Universaledell’Opera, ogni anno vengono sostenuti circa 2.500 progetti soprattutto nei territori di mis-sione. Ci sono due tipi di contributi: i sussidi ordinari destinati essenzialmente alle attivi-tà promosse dalle diocesi per lo sviluppo dell’Opera, concessi su richiesta espressa delVescovo che deve dimostrare il proprio impegno a far crescere l’Infanzia Missionaria e i sus-sidi straordinari concessi per progetti specifici nel campo di educazione cristiana, scola-stica, di protezione della vita (orfanotrofi, centri sanitari, ecc.) e destinati ai bisogni diretti deibambini.

Nel 2013 la Pontificia Opera della Santa Infanzia compirà 170 anni. Siamolieti di annunciarle che Missio - Ragazzi in Italia parteciperà al

Vorrei dire GRAZIE di cuore ai ragazzi missionari italiani per l’apporto indispensabile, siaspirituale che materiale, che danno all’Opera. Ricordatevi che la Chiesa è e sarà quello chevoi volete che sia collaborando con impegno con tutti i vostri coetanei del mondo intero.Osate quindi, e sempre in allegria !

Grazie Baptistine per la sua disponibilitàa nome di tutti i ragazzi missionari italiani.

l’animatore missionario • 4/11

Concorso Internazionale

COSA VORRESTI FARECON L’INFANZIA MISSIONARIA?*

* Per conoscere il concorso consulta il sussidio di Missio Ragazzi alla pagina 58.

09_19 3

Page 12: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

pro

get

ti&

offe

rte

12

“Attraverso un Fondo di Solidarietà, le Pontificie Opere Missionariesostengono in modo prioritario le Chiese

in situazioni difficili e di maggiore necessità,aiutandole, con rispetto, a far fronte ai loro bisogni pastorali e missionari

fondamentali in vista della loro progressiva autonomia,e per metterle in grado di corrispondere, a loro volta,

alle necessità degli altri”.

(dallo Statuto delle PPOOMM)

SUSSIDI DISTRIBUITI NEL 2010 dall’Infanzia Missionaria

$ 18.960.600,00 pari a circa € 14.036.532,00

ai quali i Ragazzi Missionari delle diocesi italiane hanno contribuito con

$ 1.680.847,30 pari a circa € 2.232.837,00

MISSIO • organismo pastorale della CEI

$ 1.041.400

$ 118.900

$ 11.339.800

$ 6.182.800

$ 277.700

09_19 4

Page 13: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

13

TESTIMONI IN AVVENTO...L’Avvento rappresenta per tutti i cristiani l’inizio dell’anno. Ogni volta è come se fosse unanuova partenza in compagnia di Gesù.Come attività, per quest’anno, proponiamo alle ragazze e ai ragazzi missionari di percorre-re queste settimane insieme a 4 “coppie” di missionari e missionarie in partenza perl’Africa e l’America Latina.La LUCE, simbolo di questo periodo, ci accompagnerà in questo percorso.Ogni inizio di settimana mettete in un luogo ben visibile della casa o anche sullafinestra una luce, candela, del colore che il missionario/a vi avrà indicato.

La Giornata Missionaria Mondiale con lo slogan “Testimoni di Dio” ci ha voluto ricordare, frale altre cose, che ognuno di noi ha in sé un piccolo seme piantato da Dio. Perché questo semepossa portare frutto deve diventare luce per le persone che direttamente o indirettamenteincrociano il nostro cammino.Anche tu come Gesù puoi farti luce per gli altri annunciando la sua Parola.Il cammino può essere fatto sia da soli che durante gli incontri di gruppo. Sul sito www.poim.italla sezione video saranno disponibili anche 4 “interviste-doppie” ai missionari che ci accom-pagneranno durante questo nostro cammino.

l’animatore missionario • 4/11

cele

bra

zion

ediAV

VEN

TO

09_19 5

Page 14: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

cele

bra

zion

ediAV

VEN

TO

14

1 SETTIMANA (27 novembre – 3 dicembre)

IN ASCOLTO...La nostra è una famiglie come tante: due ragazzi, appassionati della vita, che sivogliono bene e che decidono di fare il grande passo, sposarsi, e cominciare così amuovere i primi passi – titubanti - come famiglia.Ed è proprio imparando ad essere marito e moglie, ad accettare faticosamente ipregi e i difetti dell’uno e dell’altro, ma anche scoprendo la gioia del sentirsi amati,che abbiamo compreso che la felicità più vera sta nell’altro, sta nell’aprire la coppiaall’altro, nel voler essere una famiglia con uno sguardo aperto sul mondo. Così ènata l’idea di partire...Pronti per il grande salto, abbiamo scoperto che non saremmo partiti in due, ma intre… fra poco arriverà Marta!A febbraio voleremo aldilà dell’oceano: da Milano a Barra Do Corda, nello statobrasiliano del Maranhao, un minuscolo puntino nel continente sud americano. Anchenoi all’inizio, impauriti da questa immensità, abbiamo dovuto aprire un atlante geo-grafico e cercare con la lente di ingrandimento questa città, che - per i prossimi treanni - sarà la nostra casa.Che bello poter partire come famiglia! Spesso ci sentiamo dire che la missione piùche un “fare” è un “essere” …ecco noi desideriamo essere famiglia tra famiglie! Farela spesa, andare a messa, cantare, lavorare, ridere, faticare e, a volte, anche pian-gere insieme. È nelle piccole cose, nelle faccende quotidiane e ordinarie della vitache si conosce l’altro, si impara a far posto all’altro rinunciando a qualcosa di sé, siimpara a vedere la bellezza e l’unicità dell’altro. Con occhi nuovi cercheremo dicogliere la “buona notizia” che ognuno di noi, in quanto essere umano, porta con sé.Per conoscere veramente il povero (l’oppresso, l’indigeno, la donna maltrattata,…)dovremo essere noi a farci poveri, spogliarci del superfluo che ci portiamo appressoe fare un pezzo di strada insieme, camminando fianco a fianco, condividendo il“pane quotidiano”.Difficile? Sì, ma ci proveremo e faremo del nostro meglio.Buona strada!

Fabio, Manuela e… Marta

IN PREGHIERA...Signore, insegnaci ad ospitare e ad essere ospitati, ad accogliere ed essere accolti,ad essere uomini e donne incarnati così come hai fatto tu.

IL COLORE...Arancione • Vogliamo essere una famiglia arancione, aperta e accogliente,una famiglia, dove chiunque possa sentirsi compagno di strada e ospite gradito.L’arancione ricorda il calore di un fuoco, delle quattro chiacchiere scambiate beven-do un thè caldo mentre la legna crepita. Ricorda il sole accecante del Brasile duran-te una partita di calcio. Ricorda il divano della nostra casa a Milano dove tanti sisono seduti raccontandoci di paesi lontani. Ricorda una cappella con una Madonnaincinta e tanti amici pronti a partire.

MISSIO • organismo pastorale della CEI

09_19 6

Page 15: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

cele

bra

zion

ediAV

VEN

TO

15

2 SETTIMANA (4/10 dicembre)

IN ASCOLTO...Pace e bene, io sono suor Barbara, francescana missionaria del Sacro Cuore,vivo a Gemona del Friuli, sono infermiera e collaboro con la diocesi nella pastoralevocazionale.Sono fra Salvatore, minore Cappuccino, attualmente sono in fraternità a Cremonail mio servizio è l’accoglienza e assistenza ai poveri.“Bara mo” è il saluto che sentiresti uscire dalla labbra e dal cuore di chiunque tiincontrerebbe camminare sulle strade rosse dei piccoli villaggi della RepubblicaCentro Africana. Questo è il luogo verso cui mi sto preparando a partire.Mi sto preparando a vivere la nuova missione che mi è stata affidata in Camerundove con i miei confratelli collaborerò nella formazione iniziale dei giovani che siavvicinano alla vita religiosa francescana ed anche nella pastorale caritativa.Una cosa nella mia valigia non potrà mancare: lo spazio libero per accogliere quan-ti il Signore mi donerà di amare nel servizio.Parto con me nel cuore il desiderio di condividere un incontro che ha rinnovato lamia vita: quello con Cristo. “Abeni” è il mio arrivederci per te.

IN PREGHIERA...Signore Gesù insegnaci ad aprire i nostri occhi perché possiamo accorgerci che nonsolo chi vive con me mi è fratello, ma tanti, nel mondo, lo sono. Che la mia piccolapreghiera ci ricordi che tutti siamo figli dello stesso Padre, Dio.

IL COLORE...Azzurro • perché siamo tutti fratelli sotto lo stesso cielo.

3 SETTIMANA (11/17 dicembre)

IN ASCOLTO...Ciao ragazzi,ci incontriamo in questa nuova tappa del cammino verso il Natale di Gesù.Ci presentiamo: siamo Anna ed Emanuela, 2 CONsacrate, 2 CONsorelle, 2CON...Gesù! Cioè siamo due donne che hanno scelto di donare la loro vita a Gesùe alla sua Chiesa.Perché? Semplicemente, crescendo nelle nostre parrocchie fra gioco, preghiera,vacanze insieme, catechesi, esperienze di gruppo e di servizio…abbiamo incontra-to la Parola di Gesù e abbiamo capito di essere “infinitamente” amate da Lui. Cosìabbiamo deciso di seguirLo!Apparteniamo alla comunità delle Ausiliarie Diocesane di Milano… Viviamo in pic-cole comunità e ci prendiamo cura della vita delle persone laddove le persone vivo-no, con il desiderio di testimoniare il Vangelo perché tutti possano incontrarlo. Siamo

l’animatore missionario • 4/11

09_19 7

Page 16: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

4 SETTIMANA (18/24 dicembre)

IN ASCOLTO...Piacere! Siamo Alice e Teresa, 24 e 20 anni. Siamo cresciute in famiglie moltodiverse, abbiamo frequentato scuole e amici molto diversi. Fino a gennaio non sape-vamo l’una dell’esistenza dell’altra, ma intanto tutte due ci facevamo domande moltosimili, senza saperlo. Entrambe poi, dopo un’esperienza di campi missionari, abbia-mo espresso il desiderio di passare un po’ della nostra vita su una terra lontano daqui, dove le strade sono rosse e il sole scalda molto. Si sono presentate tante possi-bilità per realizzare questo sogno, ma tutte e due abbiamo scelto di partire per ilBurkina Faso, un Paese dell’Africa che tanto piccolo poi non è, come missionarie.Quindi ci siamo incontrate al Centro Missionario della diocesi di Modena e graziea tanti incontri ed esperienze abbiamo scoperto, a fatica e con tanta disponibilità acapire, che in realtà non eravamo noi a scegliere, ma qualcuno aveva scelto noi enoi stavamo decidendo di rispondere a questa chiamata. Non è stato facile capire;insomma, nessuno ci aveva chiamato sul cellulare o spedito una lettera. Grazie atante persone che ci hanno accompagnato in questo cammino di preparazione, èstato chiaro che il Signore ci stava chiedendo di partire, di lasciare le nostre case, lenostre famiglie e i nostri amici. Questo, per noi, è un modo per vivere la nostra vitain pienezza, accettando di “scomodarci” dal nostro Paese semplicemente per spen-dere il nostro tempo con la gente di Toma, il villaggio in cui vivremo. Questo è quel-

cele

bra

zion

ediAV

VEN

TO

16

presenti nelle parrocchie, negli oratori, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, neiluoghi della carità...e in collaborazione con mamme, papà, preti, giovani, educato-ri… abbiamo a cuore la crescita spirituale e umana della comunità cristiana.Cercando di vivere “sempre più come Gesù” stiamo allargando lo sguardo e il cuoreper raggiungere il mondo intero. Che bello sapere che l’amore di Gesù non ha con-fini e che possiamo condividere la vita e la fede anche con persone che vivono inpaesi molto lontani. Ci stiamo preparando a partire per l’ Africa, esattamente per ilCamerun, nella diocesi di Garoua. È il nostro Vescovo che ci chiede di andareperché possiamo portare il dono della nostra chiesa di Milano e accogliere il donodella chiesa di Garoua.Vi proponiamo uno scambio di regali: il giorno di Natale dite una preghiera per noie noi la diremo per voi perché possiamo essere sempre più testimoni di Gesù.

IN PREGHIERA...Signore Gesù, tu hai scelto di abitare in mezzo a noi. Aiutaci a fare del nostro cuoree della nostra vita una casa accogliente in cui fare spazio a Te e a tutti.Rendici capaci di guardare con simpatia ogni persona che incontriamo perché attra-verso la nostra amicizia possa riconoscere Te come l’Amico più prezioso.

IL COLORE...Giallo • Come il Sole: illumina, scalda i nostri giorni più tristi e dona gioia dadiffondere. È la luce di Gesù!

MISSIO • organismo pastorale della CEI

09_19 8

Page 17: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

cele

bra

zion

ediAV

VEN

TO

17

lo che faremo: vivere in mezzo ai burkinabè, come vivremmo qui in Italia, senza faregrandi cose, ma condividendo le giornate con quelli che sono i “poveri per ilmondo”. È una gioia poi scoprire le loro infinite ricchezze e, ancora più grande,vedere che sono disposti a condividerle con noi!Non smettiamo di dire GRAZIE! al Signore per il dono prezioso della partenza e letante persone che ha messo sulla nostra strada.

IN PREGHIERA...Ti ringraziamo Signore perché, semplici e per nulla straordinarie, ci hai scelte e man-date nel mondo a parlare di Te; ti ringraziamo perché ci ami e ci fai sentire amate.Ti affidiamo tutte noi stesse: aiutaci ad ascoltare, a guardare, a stare con le personeaffinché loro possano vederti riflesso in noi.

IL COLORE...Verde • In tutte le sue tonalità per la ricchezza e la diversità che incontreremo eper la speranza di essere capaci di accoglierle.

l’animatore missionario • 4/11

Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro cheabitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. (Dalla Prima lettura, Isaia 9,1-6)

Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una man-giatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavanotutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presen-tò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. (Dal Vangelo, Luca 2,1-14)

Gesù è la nostra luce, accendiamo una candela bianca come simbo-lo della venuta di Gesù in mezzo a noi e con la certezza che ognuno di è chia-mato a portare la stessa luce in giro per il mondo.

NATALE DEL SIGNORE (25 dicembre)

09_19 9

Page 18: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

Tem

po

diAV

VEN

TOna

tale

18

Novenadi Natale

Nei nove giorni che precedono il Natale viene chiesto di realizzare un semplice presepe (leistruzioni sono riportate sul libricino della Novena) in cui, per ogni giorno, si conosce un per-sonaggio che ha incontrato e conosciuto GESU’ DA BAMBINO.

I disegni per realizzare il presepe sono disponibili nell’area download del sito www.poim.itma se desiderate rendere il vostro presepe unico e originale potete disegnare i personaggi avostro piacimento.

Seminatoridi Stelle

È ormai tradizione l’incontro dei Seminatori di stelle con le famiglie del quartiere. I RagazziMissionari sono testimoni e annunciatori della Buona Notizia di Gesù Bambino.Muniti di fogli di stelle adesive, tessera del Ragazzo Missionario e salvadanaio, girano perle vie della Parrocchia presentando un canto, una poesia, chiedendo una piccola offerta peri ragazzi meno fortunati di loro nel mondo intero.

Scaricate la celebrazione di INVIO dei Seminatori di stelle dal sito www.poim.it area down-load.

MISSIO • organismo pastorale della CEI

TESTIMONI DI GESU’, BAMBINO

TESTIMONI DI GESU’ BAMBINO

09_19 10

Page 19: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

GM

R2

01

2

19

GIORNATA MISSIONARIADEI RAGAZZI 2012

I veri protagonisti della missione in questa giornata, in tutto il mondo, sono i RagazziMissionari, testimoni dell’amore misericordioso di Dio, impegnati a vivere la missione allamaniera di Gesù: ANCHE TU COME GESU’!

PREPARAZIONE

Il periodo di Avvento-Natale è il più fervido nelle attività dei ragazzi missionari. Già inAvvento iniziate a preparare la celebrazione della giornata esponendo il manifesto nellabacheca della vostra chiesa.Preparate con cura la celebrazione eucaristica, base e culmine dell’attività missionaria diogni cristiano. I ragazzi stessi possono curare i canti, le preghiere dei fedeli, la processioneoffertoriale.

SVOLGIMENTO

I ragazzi missionari, all’ingresso della chiesa, distribuiscono ai fedeli l’immaginetta e la busti-na delle offerte.Prima di iniziare la celebrazione si ricorda all’assemblea l’importanza della GiornataMissionaria dei Ragazzi, ponendo l’attenzione anche all’aspetto economico e al contributodi Missio Ragazzi in Italia al Fondo Universale di Solidarietà (vedi pag.12).Le preghiere dei fedeli vengono preparate e lette dai ragazzi. Se ne può proporre una perciascun continente facendo riferimento ad un disagio sociale dell’area in questione.Al momento dell’offertorio i ragazzi, oltre al Pane e a al Vino, portano all’altare diversi ogget-ti provenienti da tutto il mondo spiegandone il significato.Al termine della Messa, prima della benedizione finale, un ragazzo dall’ambone invita l’as-semblea a recitare insieme la preghiera stampata sul retro dell’immaginetta.

l’animatore missionario • 4/11

09_19 11

Page 20: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

form

azi

one

20

La centralità della formazionee dell’educazione alla missionarietànei ragazzidi don Alberto Brignoli, Ufficio Cooperazione Missionaria tra le Chiese

Chiunque, a diverso titolo, vive la realtà della missione “ad gentes” avverte la forza trasfor-mante dell’amore di Dio che la missione accende in ogni credente.Volti incontrati tra le diverse culture del mondo, fratelli e sorelle di fede (ma a volte anche di“Credo” differenti) da cui abbiamo ricevuto testimonianze vive di ricerca dell’Assoluto,Chiese sorelle che nella loro povertà ci hanno insegnato la coerenza tra fede e azione e lariscoperta dell’essenzialità e della sobrietà di vita: sono tutti esempi concreti di quanto la mis-sione ci abbia educato e continui a farlo nell’ottica della cooperazione missionaria.Se poi pensiamo, come nel nostro specifico, all’impatto fortemente educativo e pedagogicoche la missione suscita nel cuore delle giovani generazioni, non possiamo esimerci dal cer-care alcuni punti di riferimento entro i quali progettare attività di carattere formativo per ibambini e i ragazzi che frequentano gli ambiti della nostra pastorale giovanile (scuola, ora-torio, centri giovanili, associazioni sportive, ecc.). In questo senso, è inevitabile il riferimentoa quanto la tradizione delle Pontificie Opere Missionarie, in particolare con la PontificiaOpera dell’Infanzia Missionaria, ci consegna relativamente alla maturazione della coscien-za cristiana, ecclesiale e missionaria dei ragazzi, ottenuta attraverso la testimonianza, ilgioco, la preghiera e la condivisione.È importante, perciò, aprire uno spazio di riflessione sui vari aspetti in cui si può concreta-mente declinare la dimensione missionaria dell’azione educativa della Chiesa in questo deter-minato periodo del panorama ecclesiale italiano, caratterizzato dalla promulgazione degliOrientamenti pastorali per il decennio 2010-2020, dal titolo “Educare alla vita buona delvangelo”. Da notare che, al delineare le dimensioni dell’azione educativa dello Spirito affi-data alla Chiesa, il documento citi in primo luogo la dimensione missionaria (cfr. n. 24).Sulla base di questo stimolo, allora, ci permettiamo di offrire un contributo al cammino pasto-rale del decennio relativamente alla formazione missionaria delle giovani generazioni.

MISSIO • organismo pastorale della CEI

20_23 1

Page 21: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

form

azi

one

21

Proporrei fondamentalmente una triplice scansione, che risuona anche nella Teologia dellasperanza di Moltmann. La missione della Chiesa risponde “alla forza dello Spirito” in una tri-plice dimensione: quella dell’annuncio (Kérigma), quella della comunione (Koinonìa) e quel-la del servizio-solidarietà (Diakonìa). In ognuna di queste tre dimensioni possiamo individua-re alcune tracce per un cammino di formazione missionaria dei nostri ragazzi.

Educare alla dimensione dell’AnnuncioIl percorso formativo missionario proposto ai ragazzi si snoda innanzitutto a partire dal temadell’Annuncio, che è il tema iniziale della vita cristiana. Era una tendenza di alcuni anni fa,nei centri giovanili parrocchiali e negli oratori, presentare percorsi catechetici e educativi checercassero – se non proprio di nascondere – quantomeno di “non dire Gesù Cristo” esplici-tamente; non perché non ci si credesse, ma perché si aveva quasi il timore che le giovanigenerazioni, che confluivano alle nostre strutture più per motivi aggregativi che per motivi difede, di fronte alla figura di Gesù Cristo si potessero allontanare, frustrati da un messaggioche ritenevano “obsoleto”. Perciò, invece di preoccuparci di trovare forme nuove per “direGesù Cristo” si è fatta spesso la scelta di “dire altro”, con un taglio più antropologico-esisten-zialista che kerygmatico.

Dobbiamo avere il coraggio di tornare a educare le nuove generazioni a un annuncio diGesù Cristo e del Vangelo che si possa dire tale. Non si tratta di essere integralisti, ma di farcapire in maniera chiara e inequivocabile a coloro che si aspettano da noi qualcosa di signi-ficativo che questo “qualcosa” non è altro che il messaggio di Cristo. La metodologia miglio-re nell’ambito dell’annuncio resta quella della testimonianza: rendo credibile l’annuncio delmessaggio di Cristo nella misura in cui con la vita mostro al fratello che io credo in Lui, chein Lui ho posto la mia speranza, che amo ogni uomo come Egli ama me.Direttamente collegato a questo, è il concetto di “ecclesialità”. È bene far comprendere airagazzi che non tutti quelli che operano in paesi in via di sviluppo sono missionari. Si puòdefinire “missionario” solamente chi opera in nome della fede che professa e quindi, per noidiscepoli di Cristo, in nome di una Chiesa che ci invia pur nella varietà delle forme e dei cari-smi. È il sapere di essere inviati ad annunciare il Vangelo e a condividere la nostra fede coni fratelli all’interno di un contesto ecclesiale che fa di noi un popolo di “missionari”. È lacooperazione tra due Chiese sorelle che dà autenticità alla nostra missione. È la nostra vici-nanza a un popolo in nome della ricevuta che risponde adeguatamente alla chiamata comu-ne di ogni battezzato a essere “missionario”, ovvero testimone del Vangelo.L’Annuncio all’interno di una dimensione ecclesiale si declina innanzitutto nell’aspetto liturgi-co ed eucologico. Occorre fare in modo che i nostri ragazzi riacquistino dimestichezza conla liturgia, con la preghiera, con ogni forma di spiritualità (sfruttando ad esempio anche ladimensione mistagogica e simbolica dell’arte) che li rimandi all’importanza del legame conl’Assoluto come fondamento di ogni attività, anche di quella missionaria. Ciò deve avvenirecon forme assolutamente nuove e a essi piacevoli, magari sfruttando anche elementi cultura-li multietnici (una messa animata con canti africani, piuttosto che una tenda della preghieraaddobbata con elementi di artigianato sudamericano), coinvolgendo in questo i loro coeta-nei appartenenti non solo ad altre culture ma anche ad altre espressioni religiose.Quanto più il ragazzo si appassiona a una sana vita liturgica e spirituale, tanto più sente cre-scere in sé anche il fuoco della missione, la quale rischia invece di rimanere un puro elemen-to etnico e folclorico se non è corroborata da un rinsaldamento dei valori dello spirito.

l’animatore missionario • 4/11

20_23 2

Page 22: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

form

azi

one

22

Abituare a fare Comunione“La presenza testimoniante della comunità è già di per se stessa una proclamazione silenzio-sa, ma forte e stimolante, della Buona Novella”: così l’Episcopato Italiano, già nel 1986,esprimeva il concetto di comunione ecclesiale come fondativo della dimensione kerygmaticae missionaria del Vangelo (Comunione e Comunità Missionaria, Documento Pastorale, nr.35). Come declinare questo concetto-chiave della pastorale di animazione missionaria perragazzi cresciuti in un contesto di individualismo e che sono abituati a vivere le relazioni inun mondo più virtuale che reale? Mi orienterei in tre direzioni:

a) Educare alla relazione fraternaI ragazzi vanno abituati a lavorare insieme, sfruttando un concetto a loro caro come quel-lo di “social network”, con la preoccupazione di restituirlo alla sua dimensione originaledell’entrare in relazione fraterna. Ogni attività compiuta per e insieme con loro va colloca-ta in un lavoro di rete, con il quale essi abbiano la consapevolezza di sentirsi parte di unarealtà più grande, da quella parrocchiale a quella comunale, da quella provinciale a quel-la planetaria. Vanno abituati al rispetto del ruolo fondamentale e protagonista di ognunodi loro, senza il quale il mosaico della comunione non può essere costruito. Rimane urgen-te la riscoperta del ruolo del “leader” o dell’autorità, necessaria per lo svolgersi di una fun-zione educativa basata sull’autorevolezza più che su uno sterile autoritarismo.

b) Educare all’interculturalitàUna rete ampia come il mondo conduce alla scoperta delle culture “altre” nelle qualisiamo immersi, e che le giovani generazioni assimilano in modo molto più naturale di noi,vivendolo come fatto quotidiano. L’elemento educativo gioca la sua funzione facendo pas-sare i ragazzi da un’idea di “invasione delle culture” a un’idea di “immersione nelle cul-ture”. Il diverso da me con il quale condivido il banco a scuola o il posto in autobus o lospogliatoio in palestra non può essere “tollerato”, va innanzitutto “conosciuto”. Ecco allo-ra la necessità di studiare – in coordinazione con le diverse realtà educative, a partiredal mondo scolastico - percorsi di educazione alla mondialità e all’interculturalità, fatti distudio della geografia, della storia, della lingua, della cultura, delle tradizioni, degli usie costumi, della religiosità dei popoli da cui provengono i loro pari età. Se tutto questostudio viene attuato attraverso una metodologia più ludica che nozionistica (è sufficienteinserire nel motore di ricerca del web i termini “giochi di mondialità” per rendersi contodella ricchezze a nostra disposizione), il risultato è assicurato.

c) Educare al dialogo“Chiarezza” – “Conoscenza” – “Consapevolezza” – “Carità”: mi piace pensare a un per-corso di educazione al dialogo come alla costruzione di un edificio basato su queste quat-tro “Colonne”.Innanzitutto, “chiarezza” sulle terminologie adottate. A noi innanzitutto, ma ancor più ainostri ragazzi vanno spiegate le differenze tra dialogo ecumenico, dialogo interreligiosoe dialogo interculturale. L’ora di Insegnamento della Religione Cattolica rappresenta inquesto una grande opportunità didattica e insieme pastorale.Ne consegue il richiamo alla necessità della “conoscenza”. Non posso pensare di entra-re in un dialogo che sia proficuo per me e per il mio interlocutore se entrambi ci ignoria-mo, in quanto l’ignoranza è la peggior nemica delle relazioni interpersonali. Qui l’impor-tanza dell’operatore scolastico di formazione cattolica si rivela fondamentale ben oltrel’ora d’insegnamento della religione.La consapevolezza della ricchezza della propria tradizione religiosa e dei gesti che ne

MISSIO • organismo pastorale della CEI

20_23 3

Page 23: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

form

azi

one

23

conseguono è direttamente proporzionale alla consapevolezza della ricchezza di unCredo “altro”. Sterili crociate a difesa dell’identità cristiana del proprio gruppo di appar-tenenza da parte di chi non sa assolutamente nulla e tantomeno professa i fondamentidella propria religione vanno tenute ben alla larga della mentalità dei nostri ragazzi,naturalmente predisposti all’integrazione e al rispetto dell’amico.Da ultimo, non si può non ribadire la necessità di un dialogo che, per quanto chiamatoda una parte e dall’altra ad annunciare la Verità del proprio credere, rimanga comunquesempre fondato sul principio della Carità. Lo ricorda pure Benedetto XVI nell’EnciclicaCaritas in Veritate (cfr. nr. 4). Verità e carità non possono escludersi a vicenda nella ricer-ca di un dialogo sincero e produttivo che abbia come frutti l’uguaglianza e la pace.

In un atteggiamento di Servizio solidaleNon ci saremo mai spesi a sufficienza per educare i nostri ragazzi alla gratuità, al donogeneroso di sé, alla ricerca di motivazioni profonde che diano significato al loro “spender-si” per gli altri, soprattutto per i meno fortunati. L’abbiamo già ricordato in precedenza: vivia-mo in un ambiente sociale, dove la parola “gratuità” è lasciata ai margini del nostro vissutoquotidiano, dove tutto ha un tornaconto, dove ciò che fa notizia non è il bene, ma la capa-cità di “farla franca” scavalcando gli altri ad ogni costo.

Credo si possa partire proprio da quest’aspetto: la visibilità del bene. Bombardati come siamodalla spettacolarizzazione del negativo, assume una grande valenza pedagogica enfatizzarela visibilità mediatica del bene. Sapere e far saper che il bene esiste, e che non è quantitati-vamente insignificante, è un’urgenza inderogabile, volta anche a dare nuovo impulso a quel-la “vita buona” cui la Chiesa Italiana ci esorta. Questo non per “pubblicizzare” o “rinfaccia-re” il bene compiuto, ma per iniettare una linfa di speranza nelle vene inaridite di un mondotroppo spesso bollato solo come individualista ed egoista; e soprattutto, per aiutare i ragazzia comprendere che si può diventare dei “divi”, dei “miti” (per usare un gergo a loro caro)anche mettendosi a servizio degli altri, non solo di se stessi e della propria immagine.In secondo luogo, è necessario aiutare sin da piccoli i nostri ragazzi a “aprire gli occhi allenecessità dei fratelli”, in altre parole a saper riconoscere nei luoghi della loro vita abituale isegni della presenza dei poveri e a fare per loro un’opzione preferenziale. Occorre aiutarli dasubito a comprendere che l’emarginato non è un motivo di disturbo, ma un’opportunità di com-piere il bene; che il senzatetto non è un fannullone, ma il risvolto negativo di una società opu-lenta; che lo straniero non è un delinquente, ma un fratello; che il povero non è un’eccezione,ma la triste realtà del 35% della popolazione mondiale e del 12 % di quella italiana. Occorre,in buona sostanza, aiutare i ragazzi a non provare ribrezzo o paura per i poveri, anche attra-verso esperienze forti (adeguate alla loro età e sensibilità) di contatto con la realtà del disagio.Da ultimo, ritorniamo al mai superato concetto di “sacrificio”, guardato attraverso la lente d’in-grandimento della libertà. Possiamo farlo attraverso il noto slogan: “Liberi da – Liberi per”.Liberarsi da ciò che è superfluo per aiutare altri a liberarsi da situazioni di povertà restituisceal sacrificio e alla rinuncia la giusta dimensione del valore che essi testimoniano. E in questocampo, le declinazioni pratiche si sprecano: dal classico binomio “fioretto-salvadanaio” pro-posto ai bambini nei tempi forti dell’Anno Liturgico, all’adesione ai progetti che la POIMannualmente propone, alle campagne di sensibilizzazione missionaria proposte dalle singolediocesi, alla coscientizzazione legata ai nuovi stili di vita… chi più ne ha, più ne metta.Lo stimolo a continuare ci viene dalla consapevolezza che, nonostante tutto, i nostri ragazzisono ancora un campo in cui possiamo “mettere un seme buono”, e che ogni piccolo o gran-de tentativo volto ad aprirli alla triplice dimensione di annuncio-comunione-solidarietà non èmai tempo sprecato.

l’animatore missionario • 4/11

20_23 4

Page 24: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

24 MISSIO • organismo pastorale della CEI

Milioni di bambini vivono in condizioni di estrema povertàmateriale e morale.Il Sostegno a distanza è il modo più efficaceper assicurare loro il presente e il futuro,migliorare le loro condizioni di vita senza sradicarlidal proprio ambiente e mettere in pericolo l’equilibriodel loro sistema socio-culturale.

• propone l’impegno del Sostegnoa distanza di un bambino in unPaese del Sud del mondo pergarantirgli una casa dignitosa,l’assistenza sanitaria, la formazionescolastica e religiosa.

• è tramite diretto con i missionariresponsabili dei Progetti sostenuti;

• assicura un Certificato di sostegnocon la foto di un bambino o di ungruppo;

• informa con un Notiziario periodicograzie alle testimonianze deimissionari che permettonoaggiornamenti sui Progetti sostenuti.

SostegnoSostegnoa distanza…

per amare da vicino

la Fondazione MISSIO

CONTRIBUTO

ANNUO

€ 260

sost

egno

adis

tanz

a

24_30 1

Page 25: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

sost

egno

adis

tanz

a

25l’animatore missionario • 4/11

PROGETTI IN CORSO

salute, nutrizione,istruzione, evangelizzazione.AFRICACamerunLa periferia di Yaoundè, capitale del Paese, è popolosa e disordinata. Le famiglie, molto povere, sono occu-pate in vari lavori per sopravvivere: vendita di acqua, di frutta in banchetti improvvisati lungo le strade, tra-sporto di materiali… I bambini sono tantissimi e hanno bisogno di tutto. Le Suore Maestre Pie Venerini ognigiorno accolgono nella loro scuola oltre 200 bambini per fornire loro assistenza, nutrimento ed istruzioneper garantire non solo una crescita sana ed equilibrata, ma offrire la speranza di un futuro migliore.

Rep. Dem. del CongoÈ uno dei Paesi più arretrati del Continente africano. La maggior parte della popolazione vive in condizionidi estrema povertà. La situazione più critica riguarda i bambini: la mortalità è altissima, molti rimangono orfa-ni senza punti di riferimento, non possono andare a scuola e si arrangiano facendo piccoli lavori. Le SuoreAngeliche di S. Paolo nella missione di Kavumu si impegnano ad offrire il necessario per la loro sopravviven-za: cibo, vestiario, assistenza sanitaria, scolastica e tutti i mezzi possibili per ridare loro dignità e speranza.

Guinea BissauÈ una piccola nazione dell’Africa occidentale, una tra le più povere e svantaggiate del mondo. Da tantotempo si trova in una condizione difficile tra guerre civili, colpi di stato, povertà e violenza. Le SuoreBenedettine della Divina Provvidenza hanno aperto nella cittadina di Catiò un Centro di accoglienza perbambini in difficoltà ai quali offrono assistenza, nutrimento e istruzione per offrire la speranza di un futuromigliore nella realtà del proprio Paese.

TanzaniaL’AIDS è una malattia che sta decimando in Tanzania le generazioni più giovani lasciando migliaia di orfa-ni che non hanno più punti di riferimento e mezzi per sopravvivere. Le Suore Missionarie della Consolataaccolgono nel Centro Casa della gioia bambine orfane, abbandonate che hanno bisogno di tutto: cibo,vestiario, assistenza sanitaria e scolastica per garantire condizioni di vita, di crescita sana ed equilibrata.

ASIABangladeshLa comunità parrocchiale di Satkhira è composta da 15 villaggi: è una delle aree più depresse delBangladesh. I Padri Saveriani hanno promosso numerose scuole materne ed elementari a favore di bambinie adolescenti del gruppo fuoricasta Rishi/Muci. Moltissimi sono orfani, altri con situazioni familiari di estre-ma povertà materiale e morale. È necessario promuovere il loro sostegno sociale e scolastico per offrire lapossibilità di uscire da una situazione di emarginazione e permettere la futura difesa dei loro diritti.

FilippineLa periferia di Manila, capitale del Paese, è affollata e caotica. Le famiglie, molto povere, sono occupate invari lavori per sopravvivere, abitano in casupole di legno senza acqua ed elettricità. I bambini sono tantis-simi e hanno bisogno di tutto. Le Suore Missionarie Domenicane si impegnano a offrire istruzione scolastica,umana e religiosa per migliorare la loro vita futura.

24_30 2

Page 26: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

sost

egno

adis

tanz

a

26

Myanmar (ex Birmania)La regione orientale di Shan, un lembo di terra montuosa incuneato tra Cina, Laos e Tailandia, è abitata dafamiglie di contadini poverissimi. Qui l’agricoltura praticata con mezzi ancora rudimentali offre risorse appe-na sufficienti per la sopravvivenza. I bambini si ammalano frequentemente sia per la cattiva nutrizione, siaper malattie tropicali. Sono molto deboli e la mortalità è molto alta. Le Suore della Provvidenza ospitano neiloro ostelli bambini abbandonati, orfani, portatori di handicap, vittime di violenza di vario genere… Hannobisogno di tutto: dal cibo ai vestiti, alle medicine e al materiale scolastico.

Sri LankaAlla periferia di Kandy, una città tra le montagne al centro dell’isola, i Padri Somaschi hanno aperto unacasa per ospitare circa 80 bambini. Sono orfani, abbandonati, vittime di situazioni familiari difficili… Sonoseguiti in tutti gli aspetti della vita: salute, studio, educazione scolastica e religiosa. Il Progetto promuove illoro sostegno sociale e scolastico per garantire non solo una crescita sana ed equilibrata, ma offrire la spe-ranza di un futuro migliore.

ThailandiaLa Missione di Mae Suay (“Mamma Bella”) si trova in un piccolo paese nel nord della Thailandia nella pro-vincia di Chiang Rai a circa un’ora di distanza dal Myanmar in una vallata circondata da verdi montagne.La maggioranza della popolazione cattolica non ha la cittadinanza thailandese, né documenti d’identità,così non può possedere nulla, non ha diritti nel campo sanitario e scolastico, è facilmente sfruttata e messaai margini della società. I Missionari del Pime accolgono nei loro ostelli bambini e ragazzi per garantire lorol’istruzione scolastica, umana e religiosa, per ridare loro dignità e speranza.

AMERICA LATINAHaitiDopo il catastrofico terremoto del gennaio 2010 migliaia di bambini hanno perso i loro genitori, sono rima-sti senza una famiglia. La situazione dei sopravvissuti è drammatica: mancano di tutto dal cibo al vestiarioe all’assistenza sanitaria. I Padri Somaschi stanno creando un progetto di accoglienza, di scuola e di lavo-ro per centinaia di orfani che hanno bisogno di cure, di attenzione, di dignità e di speranza per un doma-ni migliore.

BoliviaAlla periferia di Cochabamba, una città al centro della Bolivia sulla Cordigliera delle Ande, le SuoreMissionarie del Santo Rosario hanno aperto una casa (Hogar Wasinchej) per ospitare bambine e ragazzedai 4 ai 18 anni. Sono orfane, abbandonate, vittime di violenza di vario genere e con situazioni familiaridifficili… Sono seguite in tutti gli aspetti della vita: salute, studio, educazione, aiuto psicologico.

BrasileAlla periferia di Lagarto il quartiere Campo da Villa si estende ogni giorno di più a causa di nuovi arrivi difamiglie poverissime materialmente e moralmente. Vivono in abitazioni provvisorie costruite con materiali tro-vati nelle discariche: legno, stracci, plastica… La maggior parte dei bambini non sono iscritti alla nascita:non possono andare a scuola, avere assistenza sanitaria, non hanno diritti. Ogni giorno le Maestre PieVenerini accolgono nel loro Centro 500 bambini per offrire loro assistenza, nutrimento e istruzione.

ColombiaNelle bidonville di Bogotà sono tantissimi i bambini che vivono per strada: senza casa, senza famiglia,senza punti di riferimento in cerca di solidarietà e di una soluzione per vivere e sopravvivere. Li chiamano“topolini”, perché sono piccoli, si infilano dappertutto e ogni giorno devono escogitare qualche mezzo perarrangiarsi a mangiare… Le Suore Cappuccine sentono la necessità di creare un piccolo Centro di acco-glienza diurno per offrire loro cibo, vestiario, istruzione e avviarli ad una vita dignitosa.

MISSIO • organismo pastorale della CEI

24_30 3

Page 27: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

sost

egno

adis

tanz

a

27l’animatore missionario • 4/11

la missione in diretta...

Iringa

ÿ La Casa della gioia è organizzata comeuna ”casa famiglia” dove le bambine(attualmente 27) vivono come in casapropria con una “mamma”, una “sorellamaggiore”, una “zia”. Le bambine piùgrandi, secondo lo stile africano, hannoil compito di aiutare le piccole e anche ilavori di casa (cucina, lavanderia, orto)sono condivisi tra loro. Tutte lebambine frequentano la scuola dallamaterna alla secondaria e professionaleperché un giorno, conseguito il titolo distudio, potranno iniziare la loro vitaindipendente.

In questi ultimi decenni si sta verificando inAfrica, in particolare in Tanzania, unasituazione del tutto nuova. Prima del

dilagare dell’AIDS, secondo la tradizioneafricana della famiglia allargata, i bambiniche perdevano i genitori erano accolti nellefamiglie di parenti e considerati al pari dei

loro figli. Ora genitori, zie e zii stannomorendo…Così bambini, orfani di entrambi

i genitori, vivono con i nonni già anziani(qui la vita media è scesa sotto i 50 anni!),consumati dalle difficoltà, senza entrate in

un Paese in cui non esiste alcun sistema diprevidenza sociale. È una forma di

sopravvivenza disperata soprattutto per ibambini ai quali vengono a mancare i dirittifondamentali: amore, nutrizione, istruzione,

gioco. La Casa della gioia è un piccolocentro di accoglienza per bambine orfane daitre ai diciotto anni prese tra le situazioni piùtristi e disperate. Ecco la storia di Elisa: otto

anni, molto intelligente, ma segnata daitraumi passati. Alla morte dei genitori venneospitata da una bisnonna, fattucchiera, chein seguito morì. Quindi si trasferì a casa di

lontani parenti dove visse miseramenteimparando a rubacchiare per mantenersi.

Ma un giorno, sorpresa a cuocersi lapolenta, fu rimproverata e picchiata… a

questo punto scappò e si presentò al nostroCentro di accoglienza. Era di una tristezzaincredibile per una bambina della sua età,denutrita, trascurata, con il volto segnato

dalla paura e dal sospetto. Oggi hariconquistato il suo sorriso infantile,

frequenta la scuola con buoni risultati, è beninserita nel gruppo e chiama

spontaneamente “mamma” la persona che fada mamma a tutte le bambine accolte nella

Casa. Grazie di cuore a tutte le persone dibuona volontà che condividono e

sostengono il nostro Progetto!

Sr Elisa Maria SacchettiniMissionaria della Consolata

finestra

test

imo

nia

nza tanzania

Sostegno alimentaree scolastico per bambine

abbandonate

24_30 4

Page 28: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

sost

egno

adis

tanz

a

28 MISSIO • organismo pastorale della CEI

ÿ Da alcuni anni è attivo presso laMissione di Mae Suay il Progetto“Spirito Datore di vita” asostegno dei bambini disabili edelle loro famiglie. Infatti in unpassato nemmeno molto remotoper le popolazioni tribali avere unfiglio disabile significava esserecolpiti da una disgrazia, avere unabocca in più da sfamare e duebraccia in meno per lavorare neicampi, una vergogna danascondere…L’arrivo delcristianesimo con i suoi valori diattenzione all’uomo al di là dellesue condizioni psicofisiche staaiutando la gente tribale amaturare e a modificare il suoatteggiamento nei confronti dellepersone disabili.

finestra

thailandiaSostegno scolasticoe formazione cristianaper ragazzi di etnia Akha

Mae SuayLa Missione di Mae Suay si trova in unpiccolo villaggio situato nel nord del Paese alconfine con il Myanmar (ex Birmania) inuna vallata circondata da montagne ricchedi vegetazione. È dedicata allo Spirito Santoche nel giorno di Pentecoste scese sugliapostoli trasformandoli in annunciatoriconvinti e coraggiosi nel nome di Gesù e cheora conduce l’annuncio del Vangelo inquesto piccolo angolo dell’Asia! Lamaggioranza della gente cattolica dellaMissione è di etnia Akha, una delle tribù deimonti, seminomadi con usi, costumi elingua propria che, vivendo in modoitinerante, è priva di documenti di identità edi diritti civili. Così grandi e piccoli sonomessi ai margini della società, facilmentesfruttati, sono i “ più poveri dei poveri” datoche la condizione della loro vita è moltoprecaria sfiorando i limiti dellasopravvivenza . Molte famiglie simantengono con la coltivazione di riso emais e il lavoro nei campi dei figli anchepiccoli è considerato più importante cheavere un’istruzione. Il nostro Centro diaccoglienza ospita bambini e ragazzi cheprovengono dai villaggi più isolati dellaforesta, distanti molti chilometri dalle scuolepubbliche che non avrebbero altrimentinessuna opportunità di frequentare permotivi economici e culturali. Il nostroimpegno si concretizza nella loro formazioneumana, scolastica e cristiana con l’obiettivodi aprire nuove possibilità di sviluppo nonsolo per i ragazzi, ma per tutte le lorocomunità di provenienza. E tutto questo èreso possibile dal vostro generoso aiuto esostegno. Grazie! Abbiamo bisogno anchedella vostra preghiera e amicizia. Comediceva il nostro Beato Giovanni Paolo II:“La fede si rafforza donandola”. Anche noi viassicuriamo la nostra preghiera, amicizia evicinanza.

Padre Raffaele PavesiMissionario del Pime

test

imo

nia

nza

24_30 5

Page 29: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

29l’animatore missionario • 4/11

Grazie, India!Nel febbraio scorso con il mio gruppo missionario parroc-chiale siamo stati protagonisti di un’esperienza unica: lavisita a Jyoti Niketan (Casa della luce), una scuola con-vitto per bambini ciechi in Assam nel nord dell’India fonda-ta dalle suore Maestre Pie Venerini. I bambini appartengonoa famiglie molto povere, schiave di superstizioni fino al puntodi considerare l’handicap dei figli come una punizione di Dioe non causata invece da mancanza di igiene, malat-

tie e carenze alimentari. Così i genitori si vergognano di mostrare i loro figli ciechi con-dannandoli a restare in casa nell’ignoranza e nell’abbandono o a chiedere la caritànelle strade, esposti ad umiliazioni e sofferenze. Quanti talenti sarebbero andati persise questi bambini non fossero approdati alla Casa della luce! Il lavoro delle suore e degliinsegnanti è intenso e delicatissimo. I bambini al loro arrivo sono disorientati, incerti, timi-di e soprattutto in condizioni di salute molto precarie. È necessario rassicurarli, infonderefiducia, dare tanto amore ed attenzione, affinché nel nuovo ambiente possano raggiunge-re un’autonomia sufficiente per svolgere ogni attività personale. Casa della luce: unnome appropriato per la luce che si coglie sui volti dei bambini, luce checontinuerà a diffondersi anche quando un giorno molti di lorodiventeranno “maestri” di altri bambini ai quali saprannooffrire l’amore riflesso di Dio. Grazie, India!

Rosanna MorettiParrocchia S. SalvatoreCasalbordino (CH)

Bomboniere solidali!

Un gesto di condivisione di idealidi fraternità e giustizia insiemea parenti e amici per donarela speranza di un futuro migliorea tanti bambini nel Sud del mondo.

* Le bomboniere sono oggetti artigianalirealizzati nei Paesi di missione

* Ogni bomboniera è accompagnatada un biglietto di ringraziamento personalizzatocon i dettagli del Progetto di solidarietà.

a voi la par la!

sost

egno

adis

tanz

a

MISSIO

Via Aurelia, 796 – 00165 ROMA – Tel 06-66502646 FAX [email protected]

• Versamento postale:ccp n. 63062632 intestato a MISSIO Pontificia Opera Infanzia MissionariaVia Aurelia, 796 – 00165 ROMA

• Bonifico bancario:Banca Etica IBAN: IT 55 I 05018 03200 000000115511Intestato a Fondazione di Religione MISSIOVia Aurelia, 796 – 00165 ROMA

24_30 6

Page 30: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

sost

egno

adis

tanz

a

30

Per donare • una chitarra € 20

• un tamburo € 10

• una coppia di nacchere € 5

“Jyoti Niketam” : Casa della luce. In Assam, una regione nel nord dell’India, il nomedi questa scuola, fondata dalle Suore Maestre Pie Venerini, ha un grande significato, perchéha lo scopo di dare luce a chi, senza alcuna colpa, vive nel buio. I bambini ospitati, anchepiccolissimi, sono molto intelligenti, hanno un’ottima memoria, imparano presto a leggere escrivere con il metodo Braille, ad autogestirsi in tutto: igiene personale, bucato, pulizia degliambienti, cura del giardino e i più grandi imparano a servirsi dell’autobus per raggiungerela Scuole superiori…Hanno una particolare inclinazione per la danza e la musica: impara-no facilmente a suonare non solo gli strumenti tradizionali indiani, ma anche quelli occiden-tali come pianoforte e chitarra. In questa casa c’è tanta serenità e gioiosa fraternità, perchéla conquista di ognuno è la conquista di tutti!

NATALE: il sogno di…

uno strumento musicale

p

carità!

MISSIO • organismo pastorale della CEI

24_30 7

Page 31: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

Per donare • una scatola di matite colorate € 2

• un pallone € 3

• una Bibbia € 5

In Colombia il 60% della popolazione è costituita da minorenni : per loro qui è difficilevivere, anzi sopravvivere. Nelle città, nei villaggi si devono arrangiare per mantenere se stes-si e dare una mano alla famiglia. Alla periferia di Bogotà finite le strade eleganti, i viali albe-rati, i moderni grattacieli ci si ritrova tra misere bidonville : a perdita d’occhio non si vedo-no che baracche di latta e cartone, sentieri che quando piove si trasformano in torrenti….Niente elettricità, acqua potabile: metà della popolazione di Bogotà “abita” qui. La condi-zione dei bambini è precaria: sono quasi sempre soli per la strada, abbandonati a loro stes-si, perché i genitori non sono mai in casa per trascorrere l’intera giornata alla ricerca di qual-che lavoro per il mantenimento quotidiano della famiglia.Le Suore Missionarie Cappuccine sentono la necessità di creare un piccolo Centro di acco-glienza diurno per ospitare 50 bambini: un ambiente di fraternità e di formazione lontanodalla violenza delle strade e dall’abbandono familiare. I piccoli ospiti avranno assistenza ali-mentare, scolastica e riceveranno l’annuncio del Vangelo fatto di “Parola” e carità.

NATALE: il sogno di…una scatola

di matite colorate

sost

egno

adis

tanz

a

31l’animatore missionario • 4/11

cop_iii 1

Page 32: l’animatore m ssionario - Diocesi Alessandria · Don Gianni Cesena Direttore Nazionale MISSIO • organismo pastorale della CEI 03_04 2. 05_08 1. spunti di riflessione 6 anche tu

inca

sodim

anc

ato

reca

pito

,ri

nvia

rea

Uff

icio

Post

ale

Rom

aRom

ani

na,

per

lare

stitu

zion

ealm

itten

tepre

vio

addeb

ito

cop_iv 1