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04 AGOSTO 2011 Fino a un uovo al giorno, con vit. B12, luteina e colina, senza rischi. Crespelle con le noci, sformati di verdure uova e formaggio, stracciatella in brodo vegetale, omelette con verdure latticini ed erbe aromatiche, tagliatelle di pasta all’uovo condite con funghi, acquacotta con uovo intero, torte rustiche di farina e uova, salsa maionese (però fatta in casa), crema pasticcera gialla o al cioccolato, ciambelle dolci rituali che incorporano un uovo sodo, leggerissimo uovo al guscio o “à la coque” da assaporare col cucchiaino, uovo bollito (la cui cottura non è affatto elementare e fa cadere più d’una trattoria), uovo barzotto che “viene quando non si vuole, ma quando si vuole non viene”, uovo “in camicia” in acqua o brodo, uovo in tegame (altro che ironie, è il primo esame d’un vero cuoco), uovo sbattuto (con cui le nonne soccorrevano improbabili debolezze di nipotini viziati). Migliaia sono i modi di impiegare le uova in una gastronomia tradizionale, naturista e vegetariana. Perché l’uovo è un antichissimo alimento naturale, uno dei primissimi dell’Uomo. Naturale, perché elettivo, cioè adatto alla specie Uomo, come prova il fatto che è stato scelto e provato con successo per millenni – tra quel poco che la Natura offriva, e in mancanza dei condizionamenti della pubblicità – dai nostri Progenitori, che crearono la nostra alimentazione naturale sperimentando sulla propria pelle col metodo detto “per prove ed errori”, lo stesso della moderna scienza sperimentale e clinica. Innanzitutto, leggere un altro articolo esteso sull’uovo, pubblicato in questo medesimo blog, con dati complementari molto interessanti. L’uovo, oltre ad avere le proteine dal più alto valore biologico, cioè le più assimilabili dall’Uomo, è tra l’altro un’economica fonte di folati, riboflavina, selenio, colina, luteina, zeaxantina, vitamina B12, vitamina A retinolo, e tra le poche fonti di vitamina K e D. L’uovo è uno degli alimenti più sani e più leggeri, cioè più facili da digerire, tant’è vero che induce scarsa secrezione di acido cloridrico nello stomaco, come provò con esperimenti clinici P. Alessandrini primario dietologo del Policlinico di Roma (“Trattato di Dietetica per medici e studenti”), e si dà da secoli ai bambini come primo cibo dello svezzamento. Quindi è indicatissimo per tutti, giovani e vecchi. Anche per la maggior parte dei malati (tranne per chi ha calcoli biliari: v. oltre). LACTO-OVO VEGETARIAN La vera dieta vegetariana normale, completa sana, naturale preventiva senza carenze senza ipocrisie senza fanatismo secondo la Tradizione e la Scienza più moderna CERCA NEL SITO HAI LETTO QUESTI ARTICOLI? La B12 che davvero trovano i vegetariani Perché il lacto-ovo è più coerente e più morale Gli 80 miti, errori e imprecisioni più comuni La Piramide Vegetariana Ferro e folati: in quali alimenti (con due nuove tabelle) La colazione che ti cambia la vita L'uovo, leggero, magro 12 Altro Blog successivo» Crea blog Entra LACTO-OVO VEGETARIAN: Fino a un uovo al giorno, con vit. B12, l... http://love-lacto-ovo-vegetarian.blogspot.it/2011/08/uova-ogni-giorno-l... 1 di 19 08/05/2016 23.33

LACTO-OVO VEGETARIAN_ Fino a Un Uovo Al Giorno, Con Vit. B12, Luteina e Colina, Senza Rischi

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Interessante articolo sulle uova.

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0 4 A G O S T O 2 0 1 1

Fino a un uovo al giorno, con vit.B12, luteina e colina, senza rischi.

Crespelle con le noci,

sformati di verdure

uova e formaggio,

stracciatella in brodo

vegetale, omelette con

verdure latticini ed erbe

aromatiche, tagliatelle

di pasta all’uovo condite

con funghi, acquacotta

con uovo intero, torte rustiche di farina e uova, salsa maionese (però fatta in

casa), crema pasticcera gialla o al cioccolato, ciambelle dolci rituali che

incorporano un uovo sodo, leggerissimo uovo al guscio o “à la coque” da

assaporare col cucchiaino, uovo bollito (la cui cottura non è affatto elementare

e fa cadere più d’una trattoria), uovo barzotto che “viene quando non si vuole,

ma quando si vuole non viene”, uovo “in camicia” in acqua o brodo, uovo in

tegame (altro che ironie, è il primo esame d’un vero cuoco), uovo sbattuto

(con cui le nonne soccorrevano improbabili debolezze di nipotini viziati).

Migliaia sono i modi di impiegare le uova in una gastronomia tradizionale,

naturista e vegetariana. Perché l’uovo è un antichissimo alimento

naturale, uno dei primissimi dell’Uomo. Naturale, perché elettivo, cioè

adatto alla specie Uomo, come prova il fatto che è stato scelto e provato con

successo per millenni – tra quel poco che la Natura offriva, e in mancanza dei

condizionamenti della pubblicità – dai nostri Progenitori, che crearono la

nostra alimentazione naturale sperimentando sulla propria pelle col metodo

detto “per prove ed errori”, lo stesso della moderna scienza sperimentale e

clinica.

Innanzitutto, leggere un altro articolo esteso sull’uovo, pubblicato in questo

medesimo blog, con dati complementari molto interessanti.

L’uovo, oltre ad avere le proteine dal più alto valore biologico, cioè le

più assimilabili dall’Uomo, è tra l’altro un’economica fonte di folati,

riboflavina, selenio, colina, luteina, zeaxantina, vitamina B12,

vitamina A retinolo, e tra le poche fonti di vitamina K e D.

L’uovo è uno degli alimenti più sani e più leggeri, cioè più facili da

digerire, tant’è vero che induce scarsa secrezione di acido cloridrico nello

stomaco, come provò con esperimenti clinici P. Alessandrini primario

dietologo del Policlinico di Roma (“Trattato di Dietetica per medici e

studenti”), e si dà da secoli ai bambini come primo cibo dello svezzamento.

Quindi è indicatissimo per tutti, giovani e vecchi. Anche per la maggior parte

dei malati (tranne per chi ha calcoli biliari: v. oltre).

LACTO-OVO

VEGETARIAN

La vera dieta vegetariananormale, completa

sana, naturalepreventiva

senza carenzesenza ipocrisie

senza fanatismosecondo la Tradizione

e la Scienza più moderna

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La B12 che davvero

trovano i vegetariani

Perché il lacto-ovo è

più coerente e più

morale

Gli 80 miti, errori e

imprecisioni più

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Vegetariana

Ferro e folati: in quali

alimenti (con due

nuove tabelle)

La colazione che ti

cambia la vita

L'uovo, leggero, magro

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Ma non fa male al fegato? No. Questa è una delle leggende popolari più

stupide, che ha finito per influenzare, a forza di ascoltare i pazienti, gli stessi

medici di base. L’uovo, anzi, fa bene al fegato. Non solo contiene metionina,

amminoacido epatoprotettore utile al buon funzionamento degli epatociti (le

cellule epatiche), ma anche una sostanza a lungo considerata vitamina

(l’inositolo) utile in particolare per chi soffre di steatosi epatica o sindrome da

“fegato grasso”. Ma poi lo stesso tuorlo – un tempo lo imparavano tutti gli

studenti di medicina – ha la capacità di far contrarre la colecisti

(vescichetta biliare o cistifellea) e di eliminare la bile, che si verserà

nell’intestino migliorando il metabolismo dei grassi e la motilità intestinale.

Lo svuotamento rapido e totale della colecisti è un esercizio altamente

positivo: significa che continua a funzionare bene. Se invece trattiene la bile,

rischia di infiammarsi, di fare infezione e di dar luogo a dolorosi calcoli

biliari. Perciò, al contrario, l’uovo non causa, ma al contrario previene

i calcoli biliari, e protegge il fegato. Ma allora com’è nato il luogo

comune sbagliato? Per un equivoco in cui sono caduti i malati di fegato, i

sofferenti di calcoli biliari e i medici del Novecento: è chiaro che se uno ha già,

per altri motivi (non certo per colpa delle uova), calcoli e “mal di fegato”, già

solo lo svuotamento della vescichetta dovuto all’uovo sarà doloroso. Quindi

l’uovo fa bene al fegato sano e lo mantiene sano a lungo.

Il tuorlo dell’uovo è una delle poche fonti alimentari ricche di colina

(acetidilcolina), ammina fondamentale per il perfetto sviluppo del

cervello, per la trasmissione dei segnali neurologici (serve al

metabolismo di alcuni neuro-trasmettitori), per la conservazione della

memoria (esperimenti di laboratorio), per la sintesi dei fosfolipidi.

Essenziale per tutti, soprattutto per donne in gravidanza, bambini,

ragazzi e anziani. Nelle uova ci sono ben 251 mg di colina per 100 g, il

che vuol dire che un uovo medio di 61 g fornisce ben 153 mg di colina

(Zeisel et al. studio del 2003, studi del 1994 e del 2000).

L’uovo è il secondo

alimento nella vita

dell’uomo. Se il latte è il

primo alimento del bambino,

l’uovo è il secondo. Infatti, per

antichissima geniale intuizione

popolare approvata oggi da

nutrizionisti e pediatri (le sue

proteine permettono il più

efficace accrescimento), l’uovo

si dà come primo alimento

dello svezzamento dei

lattanti, sotto forma di

tuorlo, crudo o meglio sodo, ad

evitare teorici rischi di

salmonellosi in caso di

epidemie, guscio sporco ecc.

E l’albume? E’ ugualmente di

altissimo valore proteico. Al

e sano re delle proteine

Calcio per i vegetariani:

anche dalle verdure

Dizionarietto del

Vegetariano Intelligente

Il latte? Un cibo che ha

favorito l'evoluzione

dell'Uomo

Macrobiotica: tutti i

pregi e tutti i difetti

(con le prove)

Latte, cibo "non adatto

all'Uomo"?

Donna vegetariana in

gravidanza: alcuni

consigli

Ma il terrorismo sui

latticini è infondato

Gli integratori non sono

mai naturali, non

servono, e possono far

male

L'acqua? Ricca di

calcio, magnesio e

residuo fisso, non

oligominerale

Lisina per i vegetariani:

in quali cibi (con

tabella)

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bambino da svezzare non si usa

darlo, forse perché i medici

ricordano di aver letto

all’Università che l’albume è

“anti-nutritivo”. Ma no.

L’albume, dal punto di

vista proteico, ha meno

proteine del tuorlo (10,8

g/100 g, rispetto a 16,4/100 g), ma di qualità biologica analoga, se

non superiore. Una differenza importante (che interessa i

frequentatori di palestre che si fanno frittate di soli albumi, per incamerare le

migliori proteine, escludendo però il colesterolo) è che l’albume ha solo

0,33 μg/100 g di vitamina B12, in pratica ne è privo; mentre il

tuorlo ne ha 8,21 μg /100 g. (Dep. Health, UK). Altro svantaggio

dell’albume è che non va mai mangiato crudo. Ma per cuocerlo, basta

riscaldarlo appena a 70°C, così si inattivano due sostanze tipiche

dell’albume: l’ ovomucoide, capace di dimezzare l’assimilazione proteica, e

l’ avidina che impedisce l’assorbimento della biotina, una delle vitamine del

gruppo B, preziosa per lo sviluppo del bambino. Albume sempre cotto,

quindi, per piccoli e adulti. Tuorlo, invece, sempre crudo, o il più

crudo possibile, altrimenti perde gran parte della vitamina B12.

E invece, che accade? Che l’uovo sodo è sempre troppo sodo, troppo

bollito. Non solo in casa, ma perfino in ristoranti e tavole calde (di mezza

tacca), quando lo tagliate emana cattivo odore dovuto al gas irritante idrogeno

solforato H2S (odore che non deve avere, contrariamente ad un’opinione

popolare: “odore di uovo sodo”… certo, uovo sodo cotto male!) e sul tuorlo

rappreso si vede una patina grigio-verdastra di solfuro di ferro. Brutto segno:

l’uovo è da gettare via: è di odore e sapore sgradevole, meno nutriente (meno

ferro), meno digeribile e leggermente tossico. Ma quello che è più grave,

così l’uovo perde la metà circa della vitamina B12. Si vedano –

ripetiamo – la tabella e tutte le considerazioni e i consigli nell’importante

articolo dedicato.

Per evitare questo, ci sono due metodi, uno senza orologio, l’altro con

orologio. Primo metodo (in acqua fredda e senza conta-minuti). Cuocere

l’uovo partendo dall’acqua fredda e spegnere il fuoco non appena l’acqua

comincia a bollire. Se lo si immerge un poco in acqua fredda e lo si consuma

subito si ottiene un uovo à la coque, cioè “al guscio”, da mangiare con

cucchiaino e porta-uovo. Altrimenti, non raffreddandolo, sarà quasi sempre

“barzotto” o “bazzotto”, cioè con l’albume rappreso ma non duro e col tuorlo

pastoso. A la coque e barzotto, due modi ideali dal punto di vista nutrizionale

e anche del gusto di consumare l’uovo. Se, poi, l’uovo lo si lascia per altri 1-2

min nell’acqua bollente a fuoco spento, diventa sodo col tuorlo rappreso e

duro ma di un bel colore giallo vivo, senza cattivi odori né patina verde.

Secondo metodo (in acqua bollente e con conta-minuti). Questo è il metodo

usato da tutti, più preciso ma con la nevrosi del conta-minuti e il rischio della

famigerata patina verde e del cattivo odore se ci si dimentica di spegnere la

fiamma. A seconda della grandezza dell’uovo e della sua temperatura iniziale

ci vorranno circa 3-4 min per l’uovo à la coque, 5-6 per il barzotto, 7-8 min

per l’uovo sodo.

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L’uovo è uno degli alimenti meno concentrati e di più piccola

porzione che esistono. Un solo uovo costituisce una porzione. E

pesa appena 50 g (piccolo), 60 g (grande), 70 g (grandissimo). E

solo l’87% è consumabile (il 13% è il guscio), ma ben il 77,1% di

questo è acqua. Il corpo quasi non se ne accorge, rispetto agli etti e ai chili

di cibi che ingurgitiamo ogni giorno. Fa ridere il confronto con i 250 g di una

porzione reale di pesce o di carne, ma anche con i 100 g di un formaggio molle

e i 50 di un formaggio stagionato. Non meravigliamoci se in passato, e ancor

oggi nei ristoranti, per uova si intenda sempre “una coppia di uova”. In effetti,

come proteine bisognerebbe consumare almeno 2 uova per competere con

carne, pesce, formaggi e legumi. Ma l’abbondanza di colesterolo consiglia (non

obbliga) di ragionare in termini di unità. Anche se non fa assolutamente male,

purché si sia in buona salute e-o giovani, consumare una coppia di uova di

tanto in tanto.

Le sue proteine sono poche, rispetto agli altri cibi proteici (12,4%,

il che vuol dire appena 6,2 g in un uovo da 50 g), ma sono le

migliori, le più complete, le più assimilabili in assoluto. Nessuno dei

suoi amminoacidi è carente, e perciò il pool amminoacidico è considerato il

riferimento=100 (carne= circa 80). Il valore biologico sperimentale delle sue

proteine (assorbimento reale desunto dall’accrescimento) è il più alto: PER 93

(carne=69).

E l’uovo è un cibo “magro”, magrissimo, cosa che non sanno neanche

molti suoi fans. Perché essendo i suoi grassi l’8,7 per 100 grammi, ma una sua

porzione essendo solo un uovo (p.es. per comodità di calcolo uno da 50 g),

ecco che un uovo ha appena 4 grammi di grassi! (per l’esattezza 4,35 g).

Molto meno dei suoi concorrenti proteici adatti ai vegetariani: un quarto

della mozzarella di mucca (19,5 g per una porzione di 100 g); un sesto di

grana e parmigiano (poco più di 28 g per 100 g, 14 g per una porzione più

corretta, di 50 g). Insomma, diciamola tutta: i primi due segreti dell’uovo

sono che ha pochi lipidi e ha una porzione minima. Ecco perché è

davvero stupido prendersela proprio con l’uovo.

E il famoso colesterolo? Lo stesso colesterolo dell’uovo è

diminuito. Le uova di oggi ne hanno di meno. Nell’ultima tabella

Inran non è più di oltre 500 mg, ma solo di 371 mg per 100 g, cioè

per due uova da 50 g. Il che vuol dire che un uovo da 50 g contiene

appena 185,5 mg e un uovo da 60 g contiene 222,6 mg.di

colesterolo. Colesterolo alimentare da non demonizzare, anzi

utilissimo alla nostra vita, che verrà utilizzato solo per quel poco

che serve (p.es. per sintetizzare la preziosa vit. D), e per il resto

sarà eliminato dal corpo, tanto che dagli studi citati nel

collegamento all’articolo più in basso una o due uova al giorno non

sembrano incidere sulla colesterolemia dell’uomo normale in

buona salute cardiaca e metabolica. Si veda l’ articolo dedicato.

E’ perciò sbagliato limitare le uova a 4 volte alla settimana, anche

per i sani. Ma spesso medici di base, dietologi e nutrizionisti

istintivamente confondono il colesterolo alimentare con quello nel

dicembre 2010

aprile 2011

luglio 2011

agosto 2011

novembre 2012

febbraio 2016

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sangue (che se in eccesso è segno d’una malattia!). Tutta questa

strana paura, questa immotivata prudenza, non tiene conto né della realtà

aneddotica, né della scienza. E’ infatti contro l’osservazione empirica (quanti

anziani in buona salute consumano un uovo al giorno!) e i molti studi

scientifici, che dimostrano che in soggetti sani 1 o 2 uova al giorno

neanche si notano biologicamente, cioè non innanzano il

colesterolo né i trigliceridi nel sangue, come riferisco in sintesi in un

articolo, fondamentale perché documentato da molti studi poco noti ai

medici e ancor meno al largo pubblico, tra cui quello famoso del vecchietto

di 88 anni dell’Oregon che mangiava per depressione da 25 a 36

uova al giorno, sano come un pesce, e degli 11 volontari adulti a cui erano

state somministrate 5 uova al giorno in più per 17 giorni, tutti col livelli

ematici di colesterolo entro la norma (F. Kern).

Insomma, il colesterolo non è più quel “problema” che si riteneva un tempo.

Oggi è provato che il colesterolo degli alimenti si assimila molto

poco, e non si traduce certo automaticamente in colesterolemia! (v.

più avanti). Non c’è dubbio che i soggetti a rischio debbano essere prudenti,

anche con le uova, ma è ancora più indubbio che la maggioranza delle persone

è sana dal punto di vista cardio-vascolare o epatico, e quindi non deve temere

dall’uso frequente anche se sensato dell’uovo. Perfino le restrittive Linee

Guida dei cardiologi americani consentono anche un uovo al

giorno, purché le altre fonti giornaliere di colesterolo siano

limitate (AHA Dietary Guidelines. Revision 2000). L’uovo, quindi, va

rivalutato, conclude uno studio di Herron & Fernandez del 2004 (3), e

cardiologi e nutrizionisti dovrebbero aggiornarsi abbandonando le posizioni

irrazionali del 1970. E’ notizia recente, infatti che la commissione per la

revisione quinquennale delle Linee Guida americane del prestigioso US

Departement of Agricolture sta per prendere una posizione più aperta e

anodina sull’uovo, cancellando l’ostracismo totale per tutti. Che era una

posizione assurda contraria all’evidenza scientifica.

L’uovo è un cibo “magro”, sano,

preventivo e tradizionale, che l’Uomo

ha sperimentato con successo da millenni.

Non per caso era all’inizio del pasto anche

nelle mense povere di Etruschi e Romani,

tanto da essere entrato nella frase

proverbiale che denota il pasto tipico (“ab

ovo usque ad mala”, dall’uovo alla mela)

ed essere rimasto perfino nei nostri

antipasti.

Alimento di altissima qualità indicato per tutti i sani, giovani o

vecchi, sportivi o sedentari, d’estate come d’inverno, ma non vietato

del tutto – purché sotto controllo dello specialista – neanche per chi ha

problemi di fegato, metabolismo, colesterolo, trigliceridi ecc. Perciò non

roviniamolo con fritture, tanto più se prolungate, ad alto fuoco, o con inutili e

distruttive stracotture. E invece, perfino un semplice uovo al tegamino

(“semplice”? quale famoso gastronomo disse che è “l’esame di laurea” di ogni

cuoco?) certa gente lo fa orribilmente bruciacchiato, amarognolo. Perfino

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l’umile uovo sodo o bollito riescono a rendere indigesto, non levandolo a

tempo dall’acqua, appena bolle: e se si forma l’alone verdastro va senza pietà

gettato via.

L’uovo è fondamentale per i vegetariani, perché insieme con i latticini (di

cui, però, non si può eccedere, a causa dei grassi) è l’unico alimento che

conferisce la vitamina B12. Anzi, l’uovo è l’alimento proteico e

vitaminico più pratico da assumere in una sana dieta vegetariana,

come si dimostra su un articolo completo sulla “vitamina B12 per i

vegetariani”.

Dai 20 anni di età, io stesso ho consumato per 10 anni 2 uova al giorno (ora

solo 1 al giorno, ed è la misura che consiglio a giovani e vecchi

vegetariani in buona salute). Per me, un totale, ho calcolato, per difetto,

di ben 20.000 uova consumate da quando sono vegetariano, cioè dal 1 gennaio

1970. Risultato oggi? Appena 145 mg di colesterolo ematico totale. Al giovane

vegetariano sano che consumasse occasionalmente 2 uova al giorno, però, si

raccomanda una dieta quotidiana parca e naturale, senza grassi cotti né

zuccheri semplici (dolci) in eccesso, con almeno 6 porzioni tra verdura e

frutta, una porzione di legumi al giorno e tutti cereali integrali, dai fiocchi

di avena al pane, dalla polenta di bulgur alla pasta: le fibre aiutano ad

eliminare regolarmente il colesterolo eccedente. Insomma, la dieta

complessiva deve essere perfetta. Le 2 uova, devono essere l’unica stranezza:

non potete farne altre.

Ma l’uovo può essere utilizzato anche per ridurre alcuni rischi, cioè usato in

prevenzione. La luteina e la zeaxantina, due carotenoidi coloranti e

antiossidanti, abbondanti nel tuorlo dell’uovo, filtrano i raggi ultravioletti UVA

proteggendo rètina e cristallino dal danno ossidativo di lungo termine, e

contribuiscono a conservare la salute degli occhi e la qualità della vista

durante l’invecchiamento, prevenendo la degenerazione maculare della rètina

e la cataratta che spesso tra gli anziani conducono a riduzione della vista e

cecità. Ma è provato anche che luteina e zeaxantina riducono il rischio

cardio-vascolare. Ma, attenzione, non bisogna aspettare di essere anziani

per preoccuparsi della rètina e consumare uova! E si sa che per tutti, anziani

in buona salute, uomini singoli o giovani, a questo scopo, è più facile

consumare un uovo al giorno, che offre luteina e zeaxantina più

assimilabili ed è molto più economico, piuttosto che costose e

laboriose verdure da cuocere. Per altri aspetti, invece, la protezione

offerta dalle verdure è insostituibile. Un solo tuorlo contiene ben

200-300 μg di luteina e zeaxantina, e il confronto in percentuale con

spinaci e altre verdure a foglia di color verde scuro, che pure ne sono ricche, è

tutto a vantaggio dell’uovo: 54 mol/100 mol dei carotenoidi totali, invece che

15-47 mol (Sommerburg et al. Br J Oftalmol 1998). Secondo altri, le uova

contengono 331 μg di luteina-zeaxantina per 100g. Perciò, un uovo da 61 g

ne contiene 202 microgrammi, uno piccolo (50 g) 165 ca. Ma la

quantità è variabile, e dipende oltre che dalla cottura, anche dal mangime. Le

galline allevate a terra in modo tradizionale, cioè semi-brado (ruspanti), sono

più ricche di luteina e zeaxantina. Come per tutti i carotenoidi, sono

relativamente termostabili, cioè resistono a una moderata cottura.

E’ invece poco noto che il consumo anche quotidiano di uova, in

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CHE COSA MANGIA UNVEGETARIANO?

Tutti gli alimenti che non

si ottengono con

l'uccisione degli animali:

ORTAGGI E

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FRUTTA SECCA

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E non ti basta?

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Dicono: "L’Uomo èl’unico animale che beveil latte (o mangia le uova)delle altre specie”.Non è vero. Ma se anchefosse? L’Uomo è l’unicoanimale che ha creato ilColosseo, le Piramidi,l’astronomia, il diritto,l’ingegneria, laletteratura, la scienza,l’agricoltura, i suoi stessi“alimenti”. Tutto hacreato, inventato emodificato l’Uomo. Equesto, appunto, sichiama Civiltà e Cultura.Nessuno aggiunge chel’Uomo è anche l’unicoanimale a selezionare,coltivare e mangiarebroccoli, zucchine,peperoni, insalate, mele,arance, pane, pasta,

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piccole quantità (p.es. 1 uovo al giorno), non innalza nelle persone

in buona salute il colesterolo e i trigliceridi nel sangue, né i rischi

di infarto e malattie cardiovascolari. Mentre contribuisce a colmare i

deficit nutrizionali (soprattutto vitamina B12) che una dieta come quella

vegetariana, di per sé tendenzialmente sana, anzi preventiva, potrebbe avere

se mal eseguita. Cosa che accade assai di frequente. Perciò questo sito, come

quello cugino di Alimentazione Naturale, sta conducendo da tempo,

esclusivamente sulla scorta di studi scientifici seri e fuori di qualunque

fanatismo ideologico, una campagna di divulgazione scientifica, soprattutto ad

uso di medici di base, nutrizionisti, dietologi, vegetariani e naturisti, contro

una leggenda metropolitana di origine medica (medici di base) e ideologica

dura a morire.

Incrociando le due scoperte, ormai

confermate da tempo da sempre

nuovi studi, si ricava un messaggio

chiaro per i cittadini in genere, e i

vegetariani in particolare.

Uno studio di coorte della Facoltà

di medicina del New Jersey

riportato in basso (1) su 9734 adulti

(25-74 anni di età) seguiti per 20

anni, ha esaminato l’associazione

tra consumo di uova, rischio

cardiovascolare (infarto, ischemia,

malattie coronariche) e mortalità. Il consumo di uova era diviso in tre

scaglioni: zero o meno di 1 uovo a settimana, da 1 a 6 uova, più di 6 uova a

settimana. Si è visto che non ci sono differenze significative nei livelli

totali di colesterolo, LDL, HDL e trigliceridi (questi ultimi,

addirittura leggermente inferiori) tra coloro – sani – che

consumavano più di 6 uova a settimana e chi non ne consumava

nessuna o meno di 1, riguardo al rischio infarto, ictus ischemico, e

coronariopatie. Solo tra i malati di diabete il consumo di oltre 6 uova a

settimana sembrava associato ad un aumento di rischio coronarico.

Le conclusioni confermano ciò che già avevamo scritto citando altri studi: una

media di 1 uovo al giorno non aumenta il rischio di infarto e ictus. In

quanto all’aumento di rischio di malattie coronariche tra i diabetici per alti

consumi di uova, il collegamento non è chiaro e richiede – hanno detto i

ricercatori – ulteriori studi.

Il secondo studio (riportato nel link in versione completa e in abstract qui in

basso (2), dell’Università del Massachusetts, ha voluto sperimentare che

effetto facesse sui valori di luteina, zeaxantina, colesterolo e trigliceridi nel

sangue il consumo di 1 uovo al giorno per 5 settimane in 33 uomini e donne

anziani (dai 60 anni in poi). L’esperimento clinico crossover e casuale è

durato 18 settimane, e comprendeva per tutti un periodo di avvio, 5 settimane

di dieta con uova, 5 settimane di dieta senza uova, più un adeguato periodo di

“pulizia” degli effetti della dieta precedente (“wash-in”). Il risultato, anche in

questo caso, era che le concentrazioni nel sangue di colesterolo totale,

LDL, HDL e trigliceridi negli anziani non erano aumentate. Mentre

erano significativamente aumentate la luteina e la zeaxantina

fiocchi d’avena, legumi,riso, germogli di soia.La Natura non offresufficiente cibospontaneo adattoall’Uomo: per questo nondovremmo mangiarenulla?Certo, consumare le altrespecie viventi per vivere,anche una piantina diravanello, è un atto diviolenza, ma voluto dallaNatura. Il vegetariano,almeno, cerca di ridurreal minimo la violenza delcibo, evitando conintelligenza sia di fareviolenza a se stesso,perché anch'esso è unanimale, sia di uccidere ifratelli animali (comefanno gli animali carnivorie gli uomini onnivori).Usa i frutti che gli animalirilasciano da vivi, chel'Evoluzione, laTradizione e la Scienzagiudicano necessariall’Uomo, e si adoperaper ridurre le sofferenzedegli allevamenti.(Leggi tutto)

ALIMENTAZIONE SANAE NATURALE?

Attenti ai venditori di

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sito di "Alimentazione

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L'ALIMENTAZIONEVEGETARIANA(conferenza 24 apr. 2007)

Ascolta l'audio

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protettive dell’occhio, sostanze contenute nel tuorlo d’uovo. Ma gli studi da

citare sarebbero migliaia: quelli qui riportati sono presi a caso. Altri studi

sono riferiti nell’altro articolo sull’uovo (v. link a inizio articolo).

Le uova si confermano, dunque, un cibo sano e preventivo,

importante specialmente per i vegetariani. I più attenti all’origine e ai

rischi da mangimi industriali degli allevamenti potranno rivolgersi alle uova

biologiche. Anche se è bene sottolineare che un uovo è una porzione

alimentare piccolissima, e quindi l’eventuale inquinamento incide

pochissimo.

Per un uovo grande, di 61 g (un uovo piccolo pesa circa 50 g), tolti guscio ed

acqua, il peso dei nutrienti si risolve in appena 14 grammi circa. Una quantità

infinitesima che si perde nel chilogrammo e più di alimenti normalmente

assunti in una giornata, tra verdure, frutti, cereali, legumi, semi oleosi,

bevande ecc.

In base al peso le uova in commercio si dividono oggi in: grandissime

(oltre 73 g), grandi (63-73 g), medie (53-63 g), piccole (meno di 53

g). E’ preferibile usare per lo più le piccole e medie.

Nella stampigliatura sul guscio, il primo numero rappresenta il tipo di

allevamento delle galline: 0=biologico, 1=all'aperto, 2=a terra, 3=in

gabbie.

Vale la pena cercare il biologico? Se si hanno a disposizione uova biologiche o

autoprodotte fresche, certamente, ma la piccolissima porzione uovo, appena

50-70 g, di cui il 77% è acqua, cioè ben poca cosa rispetto alle diverse

centinaia di grammi (e spesso sopra il chilogrammo) del totale dei nostri pasti

quotidiani, induce a ritenere che quello delle uova sia l’ultimo dei problemi, e

che semmai bisognerebbe prima curarsi della qualità degli alimenti consumati

ogni giorno in grandi quantità, cioè a etti o a chili, non a grammi.

CONCLUSIONE. UNA RECENTE CONFERMA: 2 UOVA AL GIORNO, MA...

Un’importante conferma viene da un recente studio (4) dell’Università di

Sidney (Australia), pubblicato dalla più importante rivista scientifica di

nutrizione clinica. Una dieta “ricca di uova” (2 uova al giorno per 6

giorni a settimana), provata su 140 persone con diabete di tipo 2,

non provocava in tre mesi nessun aumento di colesterolo nel

sangue, in una dieta controllata povera di colesterolo e di grassi

saturi. Quest’ultimo particolare è fondamentale. «Il che dimostra – è il

commento degli autori, prof. Fuller e colleghi – che le uova non sono

affatto pericolose in una dieta sana, e che i pazienti di diabete tipo 2

possono in realtà beneficiarne, poiché sono una maniera nutriente e

conveniente di migliorare il consumo di proteine e di micronutrienti come

carotenoidi (per la salute degli occhi), arginina (per vasi sanguigni sani), e

acido folico (per gravidanze sane e salute cardiaca). Pur essendo stato

denigrato per decenni, il colesterolo nella dieta è molto meno dannoso alla

salute di quanto gli scienziati abbiano originariamente pensato. L’effetto del

colesterolo nel cibo sul livello di colesterolo nel sangue è in realtà molto

limitato».

«In chi invece ha già la colesterolemia alta o sul limite, anche 1 o 2 uova in

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E' L'ORA D'UN FRUTTO

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più al giorno possono farlo ricadere nell’alto rischio» – precisa A.Ghiselli

medico nutrizionista del Crea (ex Inran) sul Corriere della Sera. «Il colesterolo

alimentare partecipa alla colesterolemia per il 15-20%, quindi (...) su un

colesterolo di 250 mg/dl (...) la rimozione del 20% riporta la colesterolemia

nella norma». Quindi «in condizioni controllate [p.es. dieta poverissima di

grassi saturi e colesterolo] è ovvio che fino a 2 uova al giorno non alzino il

livello di colesterolo». Altrimenti, per gli altri, restano valide – conclude – le

raccomandazioni internazionali e le Linee Guida per una sana alimentazione

italiana che suggeriscono, se pur non tassativamente, di mantenersi entro un

consumo di 4 uova settimanali, che rappresenta un buon compromesso

tenendo conto dell’alto apporto medio giornaliero di colesterolo degli italiani,

delle uova nascoste in vari preparati alimentari, dell’altissimo apporto

quotidiano di grassi tra i quali i saturi, dell’alta percentuale di italiani in

eccedenza ponderale».

Ma chi è magro e mangia sano (p.es. ogni giorno legumi, cereali integrali,

verdura, frutta, niente carni grasse e salumi, niente eccesso di formaggi,

insomma pochissimo colesterolo alimentare e pochissimi grassi saturi, ecc.),

perfino se soffre di diabete tipo 2, purché abbia la colesterolemia totale e LDL

bassa, può senza preoccupazioni mangiare 1 e perfino in qualche caso 2 uova

al giorno. Come dimostra lo studio australiano.

Infine, un recente studio prospettico svedese condotto osservando per 13 anni coorti

di 37.766 uomini e 32.805 donne esenti da malattie cardiovascolari, pur confermando

che il consumo regolare di uova non è associato con nessun evento

cardiovascolare nei malati di diabete, né con maggiori rischi di infarto e ictus

in uomini e donne, né di scompenso cardiaco nelle donne, ha trovato però per

gli uomini come limite oltre il quale c’è un aumento di rischio statistico del

30% di scompenso cardiaco un consumo non di 7 o addirittura più uova a

settimana come in altri studi, ma uguale o superiore a 6 uova a settimana

(≥1/d) (Larsson et al 2015) (5).

STUDI.

(1) IL CONSUMO REGOLARE DI UOVA NON AUMENTA IL RISCHIO DI

INFARTO E MALATTIE CARDIOVASCOLARI (tranne che per i diabetici). Qureshi

AI; Suri FK; Ahmed S; Nasar A; Divani AA; Kirmani JF. Regular egg consumption

does not increase the risk of stroke and cardiovascular diseases. Med Sci Monit. 2007

Jan; 13(1):CR1-8.

Background.: We performed this study to examine the association between egg

consumption and risk of cardiovascular diseases and mortality in a nationally

representative cohort of 9734 adults aged 25 to 74 years.

Material-Methods: Egg consumption was categorized into no or less than 1 egg, 1 to 6

eggs, or greater than 6 eggs per week. Cox proportional hazards analysis was used to

identify the relative risk (RR) of incident stroke, ischemic stroke, coronary artery

disease and mortality over a 20-year follow-up in all participants and subsequently in

diabetic participants.

Results: After adjusting for differences in age, gender, race, serum cholesterol level,

body mass index, diabetes mellitus, systolic blood pressure, educational status and

cigarette smoking, no significant difference was observed between persons who

consumed greater than 6 eggs per week compared to those who consume none or less

SITI VEGETARIANI

CUCINA VEGETARIANA

RICERCA E MEDICINA

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Am.J.Clin.Nutrition

Ann. Nutrition &

Metabolism

Br. Nutrition Found.

Br. Medical J.

Clinical Nutrition

Eur. J. Clinical

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Eur. J. Nutrition

Int. J. Food Sci.

Nutrition

Int. J. Sport Nutrition

Exercise Metabolism

J. Human Nutrition

Dietetics

J. Nutrition

Nutrition Resource

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Proceed. Nutrition

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Public Health Nutrition

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CORSI E SEMINARI

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E CONFERENZE SU

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than 1 egg per week in regards to any stroke (RR, 0.9; 95% confidence interval (CI),

0.7 to 1.1), ischemic stroke (RR, 0.9; 95% CI, 0.7 to 1.1), or coronary artery disease

(RR, 1.1; 95% CI, 0.9 to 1.3). In subgroup analysis among diabetics, consumption of

greater than 6 eggs per week was associated with an increased risk of coronary artery

disease (RR 2.0, 95% CI 1.0-3.8).

Conclusions: Consumption of greater than 6 eggs per week (average of 1 egg or

greater per day) does not increase the risk of stroke and ischemic stroke. The

increased risk of coronary artery disease associated with higher egg consumption

among diabetics warrants further investigations.

(2) IL CONSUMO DI UN UOVO AL GIORNO AUMENTA LUTEINA E

ZEAXANTINA PROTETTIVE, SENZA ALTERARE COLESTEROLO E LIPIDI

NEL SANGUE. Goodrow et al. Consumption of one egg per day increases serum

lutein and zeaxanthin concentrations in older adults, without altering serum lipid and

lipoprotein cholesterol concentrations. J. Nutr. October 2006, 136,10, 2519-2524.

Lutein and zeaxanthin accumulate in the macular pigment of the retina, and are

reported to be associated with a reduced incidence of age-related macular

degeneration. A rich source of lutein and zeaxanthin in the American diet is the yolk

of chicken eggs. Thus, the objective of the study was to investigate the effect of

consuming 1 egg/d for 5 wk on the serum concentrations of lutein, zeaxanthin, lipids,

and lipoprotein cholesterol in individuals >60 y of age. In a randomized cross-over

design, 33 men and women participated in the 18-wk study, which included one

run-in and one washout period of no eggs prior to and between two 5-wk

interventions of either consuming 1 egg or egg substitute/d. Serum lutein 26% (P <

0.001) and zeaxanthin 38% (P < 0.001) concentrations increased after 5-wk of 1

egg/d compared with the phase prior to consuming eggs. Serum concentrations of

total cholesterol, LDL cholesterol, HDL cholesterol, and triglycerides were not

affected. These findings indicate that in older adults, 5 wk of consuming 1 egg/d

significantly increases serum lutein and zeaxanthin concentrations without elevating

serum lipids and lipoprotein cholesterol concentrations.

(3) TROPPO RESTRITTIVE LE LINEE GUIDA SULLE UOVA. Herron KL &

Fernandez ML. Are the Current Dietary Guidelines Regarding Egg Consumption

Appropriate? J. Nutr. January 1, 2004,134,1,187-190.

Despite being considered a good or excellent source of 11 nutrients, egg intake

accounted for only 1.3% of the total energy consumed by the average American in

2000. The perception of cholesterol-rich eggs as a “forbidden food” developed in

response to the highly publicized 1970s recommendation by the American Heart

Association (AHA) to restrict egg consumption and limit dietary cholesterol intake to

≤300 mg/d. The dietary cholesterol guidelines are similar in the most recent AHA

report; however, their position regarding egg intake has become more specific. This

new report states that the intake of one yolk a day would be acceptable, if other

cholesterol contributing foods were limited in the diet. Although this recommendation

may be useful for certain individuals with a history of elevated plasma cholesterol or

established coronary heart disease (CHD), it is unwarranted for the vast majority of

the population and may actually have negative nutritional implications. This

commentary evaluates the controversy and consequences of the dietary

recommendations regarding eggs. The elderly high-risk demographic is utilized to

illustrate the health benefits of consumption and the functionality of individual egg

nutrients. As a whole food, eggs are an inexpensive and low calorie source of

ALIMENTAZIONE

NATURALE,

TERAPIE CON GLI

ALIMENTI,

DIETA VEGETARIANA,

LA TAVOLA DEGLI

ANTICHI,

STORIA d.

ALIMENTAZIONE,

DIETA ANTI-CANCRO,

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LACTO-OVO-VEGETARIAN?

Lacto-ovo-vegetarian è ladefinizione scientificausata nelle ricerchebiologiche e mediche perdenotare il vegetarianocompleto, che consumaanche latte, latticini euova, e che quindi non hain teoria problemi divitamina B12, calcioassimilabile e proteine dialta qualità.

ENGLISH. Lacto-ovo-vegetarian is the

LACTO-OVO VEGETARIAN: Fino a un uovo al giorno, con vit. B12, l... http://love-lacto-ovo-vegetarian.blogspot.it/2011/08/uova-ogni-giorno-l...

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nutrients such as folate, riboflavin, selenium, choline and vitamins B-12 and A. Eggs

are also one of the few exogenous sources of vitamins K and D. Furthermore, eggs

are a source of high quality protein, and the lipid matrix of the yolk serves to enhance

the bioavailability of nutrients such as lutein and zeaxanthin. However, despite these

benefits, to gain popular acceptance the controversy surrounding the dietary

cholesterol content of eggs must be revisited and revised.

(4) 2 UOVA AL GIORNO, IN UNA DIETA SANA, NON AUMENTANO

COLESTEROLO E RISCHI, NEANCHE NEI DIABETICI. Fuller et al. The effect

of a high-egg diet on cardiovascular risk factors in people with type 2 diabetes:

the Diabetes and Egg (DIABEGG) study - a 3-mo randomized controlled trial.

Am J Clin Nutr, February 11, 2015, doi: 10.3945/ajcn.114.096925.

Background: Previously published research that examined the effects of high

egg consumption in people with type 2 diabetes (T2D) produced conflicting

results leading to recommendations to limit egg intake. However, people with

T2D may benefit from egg consumption because eggs are a nutritious and

convenient way of improving protein and micronutrient contents of the diet,

which have importance for satiety and weight management.

Design: A total of 140 participants were randomly assigned to one of the 2

diets as part of a 3-mo weight maintenance study. Participants attended the

clinic monthly and were instructed on the specific types of foods and

quantities to be consumed.

Results: There was no significant difference in the change in HDL cholesterol

from screening to 3 mo between groups; the mean difference (95% CI)

between high- and low-egg groups was +0.02 mmol/L (−0.03, 0.08 mmol/L;

P = 0.38). No between-group differences were shown for total cholesterol,

low-density lipoprotein cholesterol, triglycerides, or glycemic control. Both

groups were matched for protein intake, but the high-egg group reported less

hunger and greater satiety postbreakfast. Polyunsaturated fatty acid (PUFA)

and monounsaturated fatty acid (MUFA) intakes significantly increased from

baseline in both groups.

Conclusions: High egg consumption did not have an adverse effect on the lipid

profile of people with T2D in the context of increased MUFA and PUFA

consumption. This study suggests that a high-egg diet can be included safely as

part of the dietary management of T2D, and it may provide greater satiety.

(5) UN UOVO AL GIORNO: NESSUN RISCHIO, NEANCHE PER DIABETICI

(MA PER GLI UOMINI MEGLIO MAX 6/SETTIMANA). Larsson Sc, Åkesson A,

Wolk A. Egg consumption and risk of heart failure, myocardial infarction, and

stroke: results from 2 prospective cohorts. Am J Clin Nutr. 2015

Nov;102(5):1007-13.

Background: Some studies have found that egg consumption is associated with

a higher risk of ischemic heart disease in patients with diabetes.

Epidemiologic studies of egg consumption in relation to risk of heart failure

(HF) and stroke types are scarce.

Objective: The aim of this study was to examine whether egg consumption is

associated with incidence of HF, myocardial infarction (MI), or stroke types.

Design: In prospective cohorts of 37,766 men (Cohort of Swedish Men) and

32,805 women (Swedish Mammography Cohort) who were free of

cardiovascular disease (CVD), egg consumption was assessed at baseline with

a food-frequency questionnaire. Incident CVD cases were identified through

scientific definition usedin biological and medicalresearch to denote thecomplete Vegetarian whoalso consumes milk, dairyproducts and eggs, andtherefore - in theory - hasno problem with vitaminB12, calcium and highquality proteins.

FRANCAIS. Lacto-ovo-vegetarian est ladéfinition scientifiqueutilisé dans la recherchebiologique et médicalepour désigner leVégétarien complet quiconsomme aussi du lait,produits laitiers et lesoeufs, et donc, enthéorie, n'a aucunproblème avec vitamineB12, calcium et protéinesde haute qualité.

DEUTSCH. Lacto-ovo-vegetarian ist diewissenschaftlicheDefinition in biologischenund medizinischenForschung verwendet,um die vollständigeVegetarier, derverbraucht auch Milch,Milchprodukte und Eier,und damit in der Theoriebezeichnen, hat keineProbleme mit VitaminB12, Calcium-undProtein-Äquivalent vonhoher Qualität.

TRANSLATOR

COMMENTI LIBERI, A

PATTO CHE...

Questo blog è un luogo incui l'autore, che si firmacon nome e cognome, hail diritto di manifestare leproprie opinioni e diescludere chi scrivecommenti offensivi oanche nascondendosi

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postato da Nico Valerio 18:50

linkage with the Swedish National Patient and Cause of Death Registers. The

data were analyzed with the use of a Cox proportional hazards regression

model.

Results: During 13 y of follow-up, we ascertained 1628 HFs, 3262 MIs, 2039

ischemic strokes, and 405 hemorrhagic strokes in men and 1207 HFs, 1504

MIs, 1561 ischemic strokes, and 294 hemorrhagic strokes in women. There

was no statistically significant association between egg

consumption and risk of MI or any stroke type in either men or

women or HF in women. In men, consumption of ≤6 eggs/wk was

not associated with HF risk; however, daily egg consumption

(≥1/d) was associated with a 30% higher risk of HF (RR: 1.30; 95% CI:

1.01, 1.67). Egg consumption was not associated with any CVD

outcome in individuals with diabetes.

Conclusions: Daily egg consumption was not associated with risk of

MI or any stroke type in either men or women or with HF in

women. Consumption of eggs ≥1 time/d, but not less frequent

consumption, was associated with an elevated risk of HF in men.

TABELLA “Serum lipids”. Come si vede, i valori nel sangue dei 33 soggetti (studio

Goodrow su adulti anziani) che avevano consumato per 5 settimane 1 uovo al giorno

oppure nessun uovo sono del tutto simili. Anzi, i trigliceridi di chi prendeva 7 uova a

settimana sono curiosamente più bassi di poco. Legenda: colesterolo totale (TC),

colesterolo LDL (LDL-C), colesterolo HDL (HDL-C) e trigliceridi (TG).

IMMAGINE. 1. Aurora, dipinto surrealista di Salvador Dalì (part.), in cui l’Universo

è un grande uovo, e il sole il suo tuorlo. 2. Nuova tabella di composizione dell’uovo

intero (N. Valerio da Ieo, Inran et al.). 3. Una classica frittata. Frittate, omelette alle

erbe aromatiche, alle spezie, alle verdure, alle cipolle, o al formaggio (poco, se non

volete che siano indigeste e grasse), uova in tegame (col tuorlo rigorosamente crudo),

crespelle, uova bollite, sformati, brodo vegetale con stracciatella (delicato e squisito),

uova à la coque, torte rustiche alle uova, torte integrali dolci (poco) con uova

nell’impasto e coperte di frutta, uova sode, creme e budini, lasagne di farina integrale

alle uova, salsa maionese fatta in casa ecc. Mille sono i modi gustosi, semplici o

raffinati per impiegare le uova ogni giorno nelle ricette.

AGGIORNATO IL 29 DICEMBRE 2015

Etichette: cardio-vascolari, colesterolo, occhio, ricerca, uova, uovo

21 Commenti:

Paolo D. ha detto...

Grande articolo. Chiarissimo come sempre.

5 agosto 2011 12:19

Zelda Fitzgerald ha detto...

Bello e documentato. Sono caduta dalle nuvole: per me è tutto nuovo.

dietro un “anonimo” o unnome fittizio. Per il resto,i commenti sono liberi, apatto che non sianodenigratori per chiunque,non siano pubblicitari(spam), non contenganoindirizzi web o postali, oemail o numeri ditelefono di terze persone,non riguardino l’oggettodell’articolo, non sianotroppo lunghi. In questicasi il proprietario delblog cancellerà o ridurràil commento o eliminerànomi, aggettivi oriferimenti, in quantoresponsabile legale diogni pagina del sito, pernon danneggiare i dirittialtrui e non subire a suavolta conseguenze legali.

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5 agosto 2011 17:18

Angela ha detto...

Terapia nutrizionale: anche 30 a settimana.

5 agosto 2011 17:19

Nico Valerio ha detto...

Angela, stai scherzando o che? Se non stai scherzando, a parte il famoso caso in

letteratura del "vecchietto dell'Oregon" che a 80 anni mangiava ogni giorno soltanto

frittate di decine di uova (colesterolo ematico entro i limiti!), ci sono molti casi di

adolescenti o giovani sanissimi che si fanno - oltre al resto - 2 uova in tegamino

(quindi tuorlo crudo...) ogni giorno per molti anni, senza problemi. Ma davvero non

andrei oltre, né per numero di uova né per anni di età. In modo continuativo,

s'intende, perché per una sola settimana si potrebbe in teoria. Ma poi a quale

scopo? Per la B12? Non vale la pena. Per la luteina basta un solo uovo/die. Un

organismo potrebbe avere limiti diversi nel metabolizzare ed espellere così tanto

colesterolo alimentare. A meno che.... O forse, sì, a patto di mangiarsi anche 2

piatti di legumi al giorno e non assumere nessuna altra fote di colesterolo. Infatti

Bland sosteneva negli anni 80 che noi possiamo normalmente metabolizzare anche

1000 mg/die da alimenti. Bah, non so, e non mi va di fare una ricerca per una cosa

così strana e inutile. Visto che quasi nessuno in Italia mangia uova in eccesso.

Anzi, ne mangiano troppo poche.

5 agosto 2011 17:22

Paola ha detto...

Su "La legge di attrazione" le demonizzano e così pure il latte e derivati...Io non so

più cosa è bene mangiare e cosa no, però non me la sento di mangiare solo verdure

cereali e legumi come dicono loro...

6 agosto 2011 12:46

Nico Valerio ha detto...

“Legge di attrazione”? Ideologie. Filosofie. Poesia, forse. Recenti, oltretutto, come

volevasi dimostrare. Né gli antichi Etruschi-Romani, che sono i nostri progenitori,

né gli scienziati moderni. Ma allora che resta? Appunto, tutta quella melma

mistificatoria e imbrogliona di sottocultura, fanatismi, quel Medioevo di "idee",

fisime, superstizioni, che non accetta né la Tradizione su cui si fonda la nostra

Cultura antropologica, cioè le nostre radici (è quelle storiche sono delle prove

regine, eccome), né la Scienza (altre prove). Ma se devo "credere" ai pareri dei

fanatici ideologi che "costruiscono" dei castelli alimentari teorici coerenti e

immaginari mai realizzati nella Storia dell'Uomo, quindi falsi, allora è più razionale

convertirti all'Islam o allo Scintoismo. Cara amica, noi siamo etrusco-romani,

quindi dobbiamo cercare nelle nostre radici. Che poi sono simili alle radici di

TUTTI I POPOLI della Terra! Non diamo ascolto ai mistificatori, agli imbroglioni,

ai propagandisti fanatici. Abbiamo fatto tanto per districarci dalle religioni!

contenute, pur basatesugli studi scientificicitati, non sostituiscono ilconsulto personalizzatodel professionista pratico,dietologo o medico. Illettore non è autorizzatoa considerare gli articoliqui contenuti comeconsulti medici, né aprenderli a pretesto percurarsi da sé.

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Un regime alimentare non si "decide" a freddo, in teoria, da zero. Non è una

filosofia, che si può inventare. Il passato, che è una prova non smentibile, è il

nostro punto di riferimento. Certo, ci possono essere miglioramenti e piccole

variazioni, ma sempre tenendo contro delle nostre Tradizioni e della Scienza.

6 agosto 2011 12:53

Francesco ha detto...

quindi l'alone verde deve essere buttato via perchè più indigesto? e secondo te

qual'è il metodo di cottura migliore per l'uovo?

8 agosto 2011 20:53

Nico Valerio ha detto...

ALTRI RISCHI? Scrive Annachiara: "Ma Nico l'hai visto lo studio secondo cui il

consumo di uova aumenta il rischio di cancro alla prostata?

http://cancerpreventionresearch.aacrjournals.org/content/early/2011/09

/15/1940-6207.CAPR-11-0354.short?rss=1

Dice "Men who consumed 2.5 or more eggs per week had an 81% increased risk

of lethal prostate cancer compared to men who consumed less than 0.5 eggs per

week".

RISPOSTA: Grazie. Il presente articolo si riferiva solo ai rischi ovvi per le uova, che

hanno colesterolo e poco altro, cioè cardiovascolari. E li escludeva.

Lo studio che suggerisci, invece, è uno dei classici studi epidemiologici basati sui

questionari di massa, spesso non veritieri (dobbiamo basarci sulla memoria o

l’onestà dei soggetti), comunque imprecisi e addirittura fuorvianti, perché l’uomo a

differenza dei topi in una giornata-settimana-mese-anno mangia e beve e assume di

tutto, anche farmaci, e non lo si può condannare ad assumere a lungo un solo

alimento sotto controllo. Figuriamoci per osservazioni protratte per molti anni, dove

intervengono infiniti fattori ambientali, alimentari, chimico-farmacologici e perfino

psico-somatici che differenziano enormemente un soggetto dall'altro. Per fare un

esempio banale: un soggetto è ingiustamente incarcerato o divorzia, e somatizza in

modo abnorme (accade) abbattendo le difese immunitarie e ammalandosi di

cancro.

Ma soprattutto, chi mangiava uova poteva averle mangiate (e nel mondo

anglosassone è la regola) come “egg and bacon”, cioè con la pancetta fritta…!

Cibo di per se ad alto rischio cancerogeno. Nulla infatti dice la ricerca statistica dei

grassi di accompagnamento o del tipo di cottura.

Già questi due elementi sono così gravi da annullare quasi uno studio, pur così

interessante. E’ così, infatti, che per ogni alimento - a cercare bene in letteratura -

ci sono articoli contrari che lo associano a qualche rischio.

E del resto, ragioniamo: quale potrebbe essere la “sostanza” colpevole così tossica

da agire perfino in 2 sole uova a settimana? La composizione dell’uovo è ben nota

(quasi tutta acqua) e innocua. Tranne in teoria il colesterolo, appunto, che però

come abbiamo visto quasi non viene assimilato, e comunque è stato accertato che

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ha proprietà protettive immunitarie… E dunque?

Tutte risposte che lo studio si guarda bene dal dare, anzi, neanche si pone gli

interrogativi. E’ solo una statistica, grossolana necessariamente come tutte le

indagini sulle diete complessive. Particolarmente non indicativa per un alimento che

al contrario di carne, pesce, verdura e frutta, pesa pochissimi grammi a porzione…

E quindi per essere dannoso, tanto da prevalere tra un mare di alimenti nella dieta,

dovrebbe avere chissà quali sostanze tossiche o cancerogene. Che invece non ha:

vedi tabelle dell’IARC di Lione.

Anzi, un bello spirito potrebbe arguire che, essendo il cancro della prostata tipico

dei maschi anziani, questo studio vuol dire solo che un certo uomo anziano è

portato più facilmente a prepararsi delle uova per cena (o per colazione) rispetto ad

altri scaglioni.

Studio falso? No, vero. Ma va interpretato in modo intelligente, cioè scientifico, da

persone intelligenti. Comunque trasformerò questo primo commento in un articolo

a sé, pubblicando anche lo studio.

26 ottobre 2011 14:20

dottor Sottile ha detto...

Nessuna sostanza contenuta nell'uovo è cancerogena, dici bene. E del resto si tratta

di una porzione di pochi grammi rispetto ai chili di alimenti vari mangiati al giorno.

Quindi quello studio è fatto male!

26 ottobre 2011 17:45

Nico Valerio ha detto...

Proprio in questi giorni gli archeologi hanno trovato uova in una tomba etrusca.

Prova che oltre al significato simbolico (vita, generazione, fertilità), l'uovo è un cibo

antichissimo dell'Uomo, sicuramente consumato molto spesso. Che non può essere

messo in discussione ora.

http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/11_novembre_02/necropoli-

uova-tomba-etrusca_f6d86ee6-0570-11e1-bcb9-6319b650d0c8.shtml

2 novembre 2011 23:58

Ida ha detto...

In effetti questa ricerca è molto interessante e da oggi in poi mangerò sicuramente

qualche uovo in più. Tuttavia, il consiglio di mangiarne anche 1 al giorno non lo

trovo molto sensato, è sempre e comunque un alimento di origine animale...!

18 novembre 2011 17:17

Nico Valerio ha detto...

"CIBO ANIMALE". Ida, e allora, cadiamo nei tabù religiosi, animistici, fanatici (tra

l'altro del tutto moderni, visto che in nessuna cultura di casa nostra gli Antichi

sottostavano al tabù del "cibo animale).

Mi sforzo di dimostrare (la Storia è la Prima delle prove) che l'Uomo è stato quasi

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sempre lacto-ovo-veg senza saperlo, e che cento prove dimostrano che l'origine

della nostra cultura antropologica è nel latte, e tu mi vieni fuori col "cibo animale"

che mette insieme abusivamente animali uccisi e animali... munti?

Suvvia, è una sciocchezza: non possiamo considerare la mungitura equivalente

all'uccisione. E' contro la cultura, la storia, l'intelligenza, perfino la morale. Perché

vuol dire non saper distinguere moralmente tra atti umani. Il latte fu certamente tra

i primissimi cibi dell'Uomo, e tu vorresti cancellare Preistoria e Storia? Ridicolo. E'

una idea sbagliata, che fa ridere antropologi e storici: cerca di cambiarla. Perché?

Perché con questo criterio non dovresti neanche più vivere. Infatti lo SAI, non puoi

non saperlo: camminando uccide anche una sola formica. E non è vero che "non

puoi farne a meno". Volendo, potresti evitarlo, come fanno i monaci giainisti: con

lente di ingrandimento, spazzola leggera e un incedere lentissimo potresti

camminare senza uccidere nessun animale. E invece NON LO FAI. Quindi sei

incoerente e dunque sbagli.

Come se ne esce? Con regole più leggere, meno estreme, meno religiose, più

realistiche e di buonsenso. Appunto la dieta vegetariana nel senso più largo. Tanto,

ci pensa la scienza a farci ridurre al minimo latticini e uova, ma per motivi di

prevenzione. Ma è il divieto assoluto la cosa che deve ripugnare ad ogni persona

laica e intelligente. Al punto che bisognerebbe comunque mangiare un uovo a

settimana solo per dimostrare a se stessi di essere liberi e intelligenti.

La non violenza che si può praticare umanamente non può mai essere totale, ma è

moderata, parziale, di tendenza. Gli intelligenti lo hanno capito da un pezzo.

Abbiamo fatto tanto per toglierci di torno le regole severe e ottuse delle religioni:

non tollereremo certo altri divieti bislacchi, tanto più se infondati storicamente.

[Il ritardo della risposta è dovuto al cambio rubrica del pc, alla perdita di molte

email e al recupero tardivo e parziale di alcune email]

18 febbraio 2012 16:34

Nico Valerio ha detto...

E QUALI SAREBBERO LE SOSTANZE "NOCIVE" DELLE UOVA? A quelli che

dicono o scrivono che le uova sono cibo a rischio (magari opponendo quale studio

epidemiologico-statistico) si può obiettare quello che si deve obiettare sul latte: e

per quale sostanza, quale componente nutrizionale? Non ci sarebbe risposta. Infatti

l'unico componente teoricamente a rischio, il colesterolo del tuorlo, in pratica non è

a rischio neanche con alti consumi di uova. Infatti studi seri dimostrano che 1-2

uova al giorno NON innalzano il colesterolo ematico. Per alzarlo del 10% bisogna

arrivare alla quantità assurda di una tazza colma di tuorli.

E allora? Sono una sciocchezza i timori per consumi normali (cioè piccoli)

quotidiani di uova (e latte-yogurt). Se uno studio dimostra un rischio maggiore per

chi consuma più uova, è perché magari queste uova in eccesso sono il rivelatore di

una INTERA DIETA IN ECCESSO. P.es. mangiare molte uova all'anglosassone,

cioè insieme a bacon, carni grasse, fritti, salumi e formaggi ogni giorno, più dolci e

bevande dolci. Questo il punto. Ma le uova da sole non hanno alcun elemento

negativo. Anzi.

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25 febbraio 2012 17:19

Amamelide Bucaneve ha detto...

Buongiorno Nico!!!

Grazie mille per i tuoi meravigliosi consigli!!!Pensavo di sapere molto di

alimentazione ma mi sono resa conto di fare div ersi errori!Spero di poter

recuperare i miei sbagli!Mi sto pian piano abituando ad una dieta vegetariana solo

che ultimamente mi è sorto un grave problema...sono allergica all'uovo!!!Che

tristezza!!!Le adoro le uova!!!Secondo te, è compatibile una dieta vefgetariana

senza uova?mi porterà problemi alla salute? Ti ringrazio e auguro a te e ai tuoi

lettori una buona giornata!

22 novembre 2012 10:43

Nico Valerio ha detto...

Amamelide, sì è possibile in teoria una dieta lacto-vegetariana, purché molto

bilanciata. Se si eccede con i latticini è a rischio. Guarda che l'intero settore delle

allergie e intolleranze non è ancora una materia sicura e scientifica. Diciamo che

esiste il sospetto che si tratti d'una moda, alimentata da alcuni medici, o meglio da

test e apparecchiature che danno molti falsi positivi. Non è possibile che l'Umanità

sia diventata allergica a tutto! Se uno scopre solo a 20 o 30 anni che l'uovo gli fa

male, non è colpa di questo alimento, è evidente, ma di malattie o

malfunzionamento del corpo... attribuite ingiustamente ad uno o più alimenti

(ricordi il caso analogo della colite e dell'assurdo divieto di verdure e legumi?). A

distanza nessuno può dirti che cosa fare: un consiglio solo teorico e generico che

vale per tutti, sani e malati, è consumare al posto delle uova ricotta, yogurt e

formaggi leggeri, senza eccedere; dieta sana con verdura cruda e cotta 3-6 pz al

giorno, frutta 3 pz, legumi 1 pz al giorno, cereali solo integrali, niente dolci o

bevande zuccherate, neanche succhi

"naturali", e uno stile di vita fondato sul movimento e l'esercizio fisico (camminate

all'aria aperta per 30-60 min al giorno, meno possibile in locali chiusi non arieggiati

spesso, lontano da polveri, fumi e inquinamenti ecc). E poi tra qualche mese rifai i

test in 2 altri ambulatori ospedalieri. Per il complesso B (tranne B12) va bene il

lievito in compresse. Aggiungi germe di grano ai pasti. Vedi se ti senti sempre

dinamica e attiva o soffri di stanchezza. Controlla e scrivi nei particolari tutto quello

che mangi di solito e in caso di sospetti o problemi consulta il medico per eventuali

controlli di laboratorio (carenza di B12 ecc).

22 novembre 2012 11:19

Anonimo ha detto...

Buongiorno Nico Valerio, ho appena scoperto il tuo interessantissimo blog e, vista

la tua vasta conoscenza nutrizionistica, vorrei approfittarne per chiedere

un`informazione: io in realta` ho sempre sentito dire da mio padre che, ancora

prima del rischio colesterolo, troppe uova sarebbero un problema per il fegato,

perche` apparentemente "pesanti" sull`organo, un po` come troppi funghi o alcol. E

la cosa mi ha sempre preoccupata e trattenuta dal consumo di uova, soprattutto

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perche` tendenzialmente i problemi epatici possono metterci anni a manifestarsi.

Ora, sicuramente lui l̀ ha sentito dire da sua madre, e mia nonna da sua madre,

ecc, quindi non so se ci fosse una base "scientifica" a sostegno della diceria

familiare, e questo e` proprio quello che vorrei chiederti.

Grazie mille, e complimenti per il blog, che ora continuero` a consultare!

Claudia

12 marzo 2013 18:58

Nico Valerio ha detto...

Claudia, è una diffusa leggenda metropolitana recente. In realtà è tutto il contrario:

l'uovo fa BENE al fegato perché il tuorlo ha la proprietà di far svuotare la colecisti

facendone fuoriuscire la bile, che se ristagna può dare complicazioni e calcoli. La

bile che fuoriesce poi fa bene sia al metabolismo dei grassi che al movimento

dell'intestino. Insomma, l'uovo fa fare il giusto

"esercizio" alla vescichetta biliare prevenendo i calcoli di fegato. Certo, che se uno

è malato (ha i calcoli biliari) l'uovo farà uscire anche i calcoli procurando dolori.

Deve essere nata così la leggenda: confondendo i malati di calcoli epatici con i sani.

Anzi, se non c'è già aggiungerò nell'articolo anche questa virtù.

12 marzo 2013 22:03

Luke1973 ha detto...

A proposito di uova... mio nonno materno ha consumato per decenni 2 uova al

giorno, sode, certamente stracotte... oggi ha quasi 94 anni. Molti anni fa ebbe un

ictus dal quale si riprese in maniera sorprendente! Problemi agli occhi si sono

presentati solo negli ultimi 3-4 anni...e, circa 15 anni fa, ha sofferto per un periodo

alle ginocchia.... io ci metterei la firma per arrivare ai suoi anni nel modo in cui lui

ci è arrivato...

24 luglio 2013 13:34

Domenico T. ha detto...

Sono vegetariano con una eccezione, mangio da circa sei anni

due uova sode tutte le sere, oltre ai cibi soliti, evito latte e tutti i suoi derivati ,

insaccati, dolci, zuccheri, per la carne, evito l'odore che emana quando viene cotta,

perchè mi dà fastidio ovunque mi trovi . Ogni anno dalle analisi, riscontro che i

risultati sono nella norma, forse con quei risultati potrei fare concorrenza agli

astronauti. Preciso che se mi domandano per quale motivo sono vegetariano, cosa

che capita spesso, rispondo che non sono vegetariano perchè mangio le uova, ma

lo faccio "per una mia scelta e per stare bene in salute".

30 ottobre 2013 11:29

Nico Valerio ha detto...

Domenico, se leggi questo articolo e anche quello sulla B12, vedi che la bollitura

prolungata (uovo sodo) non è il modo migliore per assumere l'uovo. Si perde parte

della vitamina, preziosa per i vegetariani, e l'uovo è digeribile in un tempo

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prolungato. Meglio le cotture parziali in cui il tuorlo resta crudo. Se sei giovane e

non hai familiari con colesterolemia elevata, tutto bene o quasi. Ma se non sei

giovane, nonostante i dati di laboratorio normali (a proposito, non ci dici quanto

colesterolo ematico totale: siamo curiosi...), meglio un uovo al giorno che due.

Anche perché devi assumere ogni giorno legumi, che sono protettivi e danno

abbondanti proteine. Per il resto la tua testimonianza è preziosa.

30 ottobre 2013 11:38

Anonimo ha detto...

Ottimo ed esaustivo l'articolo!!!!

Da una vita mangio uova quasi giornalmente. Le mie analisi sono abbastanza

bilanciate.

Rigrazio per l'attenzione ed un cordiale saluto.

Mario.

22 aprile 2015 19:04

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