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Commedia in tre atti
Torino - 1938SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
Corso Regina Margherita, 176
Al Rev.moDON PIETRO RICALDONERettor Maggiore dei Salesiani
paterno ed energico animatore di ogni iniziativaintesa a valorizzare gli insegnamenti
di San Giovanni Bosco
TEATRO DEI RAGAZZI - 27R. UGUCCIONI
LACASA DELLAFORTUNA
Rappresentazione drammatica per il Sac. Giovanni Bosco
AVVERTENZALa presente edizione dell’antica commediola che San Giovanni Bosco scrisse in due atti nel 1864,
vuol essere un tentativo di aggiornamento, elaboralo per le attuali esigenze del teatrino educativo.Del Venerato Autore vi è gelosamente conservata non solo la trama e il contenuto altamente
educativo, ma anche il testo. Si è eliminato solo qualche arcaismo (raro) nelle locuzioni: si son ridotti aforma dialogica i soliloqui e, mediante l’aggiunta di qualche personaggio, si è sviluppato in tre attil’intreccio ideato dal Santo, al quale, con filiale venerazione ha cercato di accostarsi l’umile collaboratore,con la maggior cura possibile sia nello stile dialogico, come, e specialmente, nel contenuto morale.
Rufillo Uguccioni - LA CASA DELLA FORTUNA- Commedia in tre atti - Società EditriceInternazionale, Torino, 1937 - Collana “Teatro dei Ragazzi, n° 27
LE PERSONEEUGENIO BONFIGLIOFRANCO, 12 anni, suo nipoteTEODORO, 14 anni, suo nipoteGIOVANNI, detto ALLEGRO, servitoreTIRADRITTO, cugino di Eugenio, ex carabiniereERNESTO, 12 anni, orfanelloOTTAVIO, 14 anni, orfanelloUn carrettiereMUSTAFÀ Il Capo degli zingariRADAMES, ragazzino di 12 anni
Epoca del principio dell’Ottocento.
FABBISOGNO:1° atto:Cassa o baule per Mustafa;lanterna accesa per Mustafà;piccolo involto di carte, con lettera perMustafà.
2° atto:Badile e tridente per Giovanni.
3° atto:Portafogli con 500 lire - in biglietti da100 - per il Capo.
Destra e sinistra dello spettatore.
ATTO PRIMOBosco
SCENA I.CARRETTIERE solo.
(All’aprirsi del velario la scena è vuota. Si ode solo,lontano a sinistra, lo schiocco di una frusta e poi un fischiodi richiamo. Dopo un momento, da sinistra entra ilcarrettiere. Ha in mano la frusta, e guarda lontano, indirezione di destra, poi tra sé:)Carrettiere
Che sia andato via? Eppure stamattina...Ehi!... (fischia). Oh! laggiù qualcuno si muove,finalmente!(prima di uscire a destra, si volta verso sinistra e fa cennocon la mano ai due invisibili ragazzi, come per dire, e dicedifatti:)
Un momento! Torno subito(esce a destra).
SCENA II.ERNESTO e OTTAVIO.
Ernesto(a Ottavio che esplora il bosco)
Dov’è andato?Ottavio
Non si vede più. Il bosco è così oscuro eintricato!Ernesto
Proviamo ad andare avanti ancora un po’fino a vedere la casa.Ottavio
Non è prudenza: potremmo smarrirci e nonritrovare più il sentiero per ritornare qui.Ernesto
E allora?Ottavio
Allora aspettiamo. Quell’uomo ha detto chetornerà subito, e allora è meglio che lo aspettiamoqui, come ci ha raccomandato.Ernesto
E se non ritornasse più?Ottavio
Che cosa pensi, Ernesto? Vuoi che nonritorni più? Almeno a prendere il cavallo e ilcarretto, diamine!Ernesto
(guardando a sinistra) Già: non ci pensavo.Il cavallo è ancora laggiù fermo che aspetta.Ottavio
E non pensa male del suo padrone come haifatto tu.
ErnestoQuell’uomo però non mi è mai piaciuto
troppo. Ha un modo di fare così antipatico...Ottavio
Non devi dire così. La povera mamma lo hasempre stimato, e dopo la morte del babbo, si èsempre giovata dei suoi servizi per gli affari dellanostra povera casa.Ernesto
Sarà: ma è sempre zitto, non ride mai...Ottavio
È questione di carattere, caro mio: nonbisogna giudicar cattivi tutti quelli che sonotaciturni e seri.Ernesto
Intanto vien buio: noi siamo qui in mezzo aquesto brutto bosco, da soli, e quell’uomo non sivede.Ottavio
Ma di che hai paura?Ernesto
Non si sa mai: nei boschi, di notte, vipossono essere anche delle bestie feroci... e se noirimaniamo qui, noi soli...Ottavio
Non siamo soli come tu credi.Ernesto
Lo so: c’è anche il cavallo laggiù... ma sesbucassero i lupi... mangerebbero anche lui!Ottavio
C’è il Signore lassù che ci guarda e ciprotegge. Sai che cosa dobbiamo fare? Mentreaspettiamo che quell’uomo ci porti qualcherisposta, mettiamo in pratica l’avviso della nostracara mamma, la quale diceva...Ernesto
Lo ricordo assai bene: «Se vi troverete nelbisogno o nei pericoli, alzate gli occhi al Cielo epregate».Ottavio
Sicuro: «E Dio vi aiuterà».Ernesto
Si, purché Dio ci ascolti.Ottavio
Devi sapere, caro Ernesto, che è cosa certa,certissima, che Dio benedice chi ascolta il padre ela madre.Ernesto
Allora è proprio il tempo di inginocchiarciqui e di recitare la preghiera che la nostra poveramamma ci faceva sempre recitare ogni sera:
Ottavio(inginocchiandosi con Ernesto) O Signore
che siete nei Cieli, Voi che provvedete glialimenti agli uccelli dell’aria, ai pescidell’acqua...Ernesto
Voi che vestite di fiori i campi, coprite difrutta le piante, soccorreteci.Ottavio
Non permettete che noi, vostre creature,abbiamo a perire di miseria.Ernesto
Aiutateci a trovare del pane per levarci lafame, ed un luogo sicuro per riposare almenoquesta notte.Ottavio
Lontano dai pericoli dell’anima e del corpo.Ernesto
E tenete lontane le bestie feroci.Ottavio
(alzandosi) Non temere, Ernesto, il Signoreci ha ascoltato, e vedrai che ci aiuterà.Ernesto
Fa freddo!Ottavio
Il sole è tramontato e già spira la brezzadella sera. Vieni: torniamo sul carro. Là ciavvolgeremo nella coperta, e aspetteremo che ilpadrone del cavallo torni a prenderci.Ernesto
(guardandosi attorno) Se viene il buio, iotemo che quell’uomo non ci ritrovi più. E cosìfacile smarrirsi in questa tetra boscaglia!Ottavio
Sai che faremo? Ci metteremo a cantarequella lode che abbiamo imparata a scuola. Cosìil carrettiere ci sentirà, e ci ritroverà piùfacilmente.Ernesto
Buona idea: così cantando, ci passerà anchela paura!Ottavio
Vieni, affrettiamoci. Il cavallo è ancor là checi aspetta (escono a sinistra).
SCENA III.IL CARRETTIERE E IL CAPO.
CarrettiereVi assicuro che farete un affare d’oro. Quei
due ragazzi vi daranno un prezioso aiuto per levostre rappresentazioni sulle piazze, nelle sagre.
CapoPenso invece che mi tireranno addosso delle
noie.Carrettiere
E di dove volete che vi vengano le noie?Quei due meschini sono soli al mondo: nessunosa che esistono, nessuno pensa a loro!Capo
Se parlo così è perche ho i miei dubbi. Non èla prima volta che ho da fare i conti con leguardie, per causa di ragazzi raccolti così, per lastrada...Carrettiere
Ma stavolta sono io che ve li cedo. Sequalcuno saltasse fuori ad accusarvi di averrubato questi ragazzi, voi potete sempre dire cheli avete avuti da me.Capo
E voi potete sempre dire alle guardie che nonè vero niente!Carrettiere
Avete dei testimoni, mentre io non ne honessuno. Quei due ragazzi, quel vostro giovinettoche era là con noi poco fa...Capo
Sta bene. Voi direte che me li avete venduti.Peggio ancora.Carrettiere
No, venduti, ma che ve li ho affidati, così...perche diate loro da vivere. Non hanno piùnessuno che si curi di loro, per questo sono sicurodel fatto mio. Vi assicuro che fate un affarone.Capo
Hanno dei soldi in tasca?Carrettiere
Questo non lo so, perché non ho l’abitudinedi frugare nelle tasche degli altri. Hanno però ilbaule con lutto il loro corredo e certamente anchecon qualche gruzzolo di denaro.Capo
Già: se il loro padre era un mercante... È bencosì che mi avete detto?Carrettiere
Sì, i loro genitori erano mercanti, ma dopoalcuni anni di prosperità fecero male i loro affari edovettero ritirarsi a condurre vita privata. L’uomomorì di dolore a Pinerolo e sua moglie, nonavendo più modo di tirare avanti per sé e per iragazzi, andò ad abitare dalle parti di Saluzzo.Capo
Dove mi avete già detto cyhe una malattia laportò all’altro mondo.
CarrettiereSicuro: lasciando i due ragazzi soli, nella più
squallida miseria. Prima di morire parlò con me, emi disse di condurre i ragazzi presso un loro zioche sta dalle parti di Mondovì... capite bene! Unpovero diavolo che non sogna neppure di averedei nipoti da mantenere; non li ha mai visti...Capo
Già: due ragazzi da mantenere, sono troppi.Di piccoli ce n’ho già uno...Carrettiere
Così farete il paio. Cosa ne fate d’uno solo?Certi numeri si combinano assai bene con dueragazzi... alti lo slesso, svegli, intelligenti...(A questo punto, da sinistra, giunge il canto dei dueragazzi: « O Signor che dall’alto dei Cieli... »).Capo
Chi è che canta laggiù?Carrettiere
Sono loro: i due ragazzi di cui sto parlandovida un pezzo... Sentite che voce!Capo
Mica male!Carrettiere
Due cantori così intonati non li trovateneppure nei teatri di città... Non vi viene in menteil vantaggio che potrete ricavare da questa lorobella voce?Capo
Finché cantano così... roba di chiesa!...Carrettiere
Cantano quello che altri ha loro insegnato.Basta che voi cambiate insegnamento, e sietesicuro che alle vostre rappresentazioni nonmancherà di accorrere gran folla.Capo
Sta bene. Allora, l’affare resta conclusocome abbiamo stabilito. E conducete qui i duemerli.Carrettiere
E voi mandate a ritirare la loro cassa.(avviandosi a sinistra e poi voltandosi) Oh!... Èinteso che né io né voi si deve parlare a nessunodi queste faccende...Capo
So il mio mestiere.Carrettiere
Voglio dire: neppure ai ragazzi, almeno perora. Io farò loro credere che voi li ospitatestanotte, e che domattina io passerò a riprenderliper continuare il viaggio.
CapoCome volete.
CarrettiereDomattina poi... quando io sarò verso
Carmagnola...Capo
Andate a Carmagnola?Carrettiere
Stanotte arriverò a Cascina di Bra dove mifermerò a cenare presso l’osteria del CorvoGiallo, e poi riprendo la strada, e domattina...Capo
Domattina invece io piglierò la strada versoCuneo e di lì... fra pochi giorni sono... all’altromondo!Carrettiere
In Francia, volete dire? Meglio ancora: perme e per voi. (esce a sinistra)
SCENA IV.IL CAPO E MUSTAFÀ
MustafàCapo, non avete sentilo che vocine? Sono
merli o sono allodole?Capo
Due merlotti che dobbiamo mettere ingabbia.Mustafà
In gabbia? Noi?Capo
Da allevare. Bestia, non capisci ancora?Mustafà
(scrutando a sinistra) Quei due radazzi cbediceva il carrettiere? Difatti vengono qui.
CapoVa a prendere il loro bagaglio, e portalo al
carrozzone.Mustafà
Devo darci una guardatina dentro?Capo
Si capisce... Prima che i ragazzi... Non si samai. Spicciati!
SCENA V.CARRETTIERE, OTTTAVIO,ERNESTO, IL CAPO (E POI
MUSTAFÀ).Carrattiere
Eccolo qui l’uomo clic vi darà alloggio
stanotte.Ottavio
Grazie, brav’uomo. Il Signore ve ne rendamerito.Capo
Bah! Che parlantina!Ernesto
(a Ottavio) Cosa dice?Capo
Che sono contento di aiutare due beiragazzetti come siete voi. Si capisce, alla buona:una cuccetta al coperto nel mio palazzo di legno equel po’ di pane o di polenta che vi si possatrovare per cena.Carrattiere
E domattina si riprende il viaggio tuttiassieme.Ottavio
Ma voi, col cavallo, dove andrete ora?Carrattiere
A una stalla che è poco lontana di qui: là c’èposto per il cavallo e anche per me.Mustafà (passa con la cassa in ispalla).Ernesto
Ma quella è la nostra cassa!Carrattiere
È più sicura vicina a voialtri che nellarimessa dove conduco il carretto. Non si sa maiche gente vi si può incontrare. Qui invece... so achi vi consegno.Capo
Sicuro, siamo vecchie, conoscenze.Carrattiere
E allora... buona sera!Ottavio
Buona sera !Ernesto
Ricordatevi poi che domattina...Carrattiere
Diamine! Domattina sarò qui... puntualecome il sole! (esce a sinistra).Ottavio
Brav’uomo, dov’è allora la vostra casa?Capo
Non lontana di qui. Sarete stanchim’immagino.Ernesto
Oh! questo sì: e comincio anche ad averfame.Capo
Non avete denaro in tasca per provvedervi
da mangiare?Ottavio
Ogni nostra ricchezza è in quella cassa cheavete veduto sulle spalle di quel vostro servo.Capo
Quand’è così, è in buone mani e non c’è datemere. Piuttosto ditemi, come vi chiamate,merlotti?Ottavio
Io mi chiamo OttavioErnesto
E io mi chiamo Ernesto.Capo
E il vostro cognome?Ernesto
Bonafìne.Ottavio
Ma no: taci tu che sempre li confondi! Ilnostro cognome è Farinelli!Capo
Curiosa questa, che confondiate i cognomi.Quanti ne avete per le tasche? Non siete duefratelli?Ottavio
Sì, siamo fratelli, ma Ernesto non sa parlare.Il nostro cognome, come vi ho detto, è«Farinelli».Capo
Difatti! siete proprio due Farinelli, e vi stameglio questo cognome che quell’altro... diBonafìne.Ottavio
Cosa volete dire?Capo
So io quello che voglio dire.
SCENA VI.MUSTAFÀ (con lanterna) e
RADAMESErnesto
Guarda, Ottavio, c’è un lume che viene qui.Ottavio
C’è un ragazzo... Un ragazzo come noi!Capo
Radames, mio fìglio, che vi farà buonacompagnia, (chiama) Radames, vieni qua!Ottavio
Radames? Che nome strano!Radames
Son questi i due ragazzi? Oh! Guarda! Unopiccolo e uno grande! (a Ernesto) Tu che sei della
mia età sarai mio amico!Capo
Invece di chiacchiere, se sei suo amico,guarda di accompagnarli alla cuccetta, e di farloro buona compagnia.Radames
Va bene, Capo!Ernesto
Capo?Capo
Sì, vuoi dire che io sono il capo di famiglia.Così mi chiaman tutti, e così, d’ora in avanti, michiamerete anche voi.Radames
Vieni adunque con me: Non aver paura.
ErnestoMa io ho fame...
RadamesCapo, dice che ha fame.
CapoEh! Digli che smetta alla buon’ora! Tra poco
verrò io... e gli darò da mangiare. Ce ne sarà pertutti e due... Hai capito? Anche per te, se caso mainon ti spicci. Via! (i ragazzi escono a destra).
SCENA VII.MUSTAFÀ E IL CAPO
CapoE allora?
MustafàAffari magri. Quattro stracci e in un involto,
come se fosse chissà che tesoro, queste carte!Capo
Fa’ vedere! (avvicina alla lanterna)Mustafà
Ma quattrini, neppur l’odore!Capo
E vogliono mangiare! Hai sentito? La primaparola che hanno detto: vogliono mangiare!Mustafà
Già: loro intanto ci han dato da bere. E anchequel carrettiere dalla chiacchiera lunga...Capo
Qui c’è una lettera: vediamo!Mustafà
A chi è diretta?Capo
(legge) Al signor Eugenio Bonfiglio... Chisarà costui?
MustafàLeggete la lettera e saprete di chi si tratta.
Capo« Padre amatissimo... »
MustafàPadre... di chi?
Capo«Chi scrive è la vostra Elvira, che colpita da
grave malore non ha più speranza di vedervi inquesta vita mortale. Non ho più che pochi giorni eforse poche ore di vita. Mio scopo si è dichiedervi perdono prima di morire e spero diottenerlo».Mustafà
Perdono? La vostra Elvira? Ma chi è? Unadonna?Capo
Ma si capisce, zuccone!Mustafà
Io invece non ci capisco niente!Capo
Elvira è la madre di quei due ragazzi, equesta lettera essi dovevano consegnarla a questosignor Bonfiglio, che deve essere quindi il lorononno.Mustafà
Ora capisco, ma la cosa non interessa.Capo
E quindi continua tu. Io stento a vederci inquesta scrittura così fitta.Mustafà
«Ho voluto fare un matrimonio contro ilvostro parere; voi volevate darmi sposa ad ungiovane ricco e virtuoso, ed io ho voluto preferireun altro di mio genio, ma privo di sostanze. Colcapitale che formava la mia dote...».Capo
Va adagio, che ci siamo.Mustafà
«Col capitale che formava la mia dote,partimmo ambedue alla volta di Torino, e cisiamo dati ad un genere di commercio che perqualche tempo fu molto fruttuoso. In fine, permotivi di guerra, per alcuni fallimenti, per unagaranzia data a favore di un commerciante chenon potè pagare, e più ancora per la mancanzadella benedizione paterna, abbiamo dovutorinunciare al commercio, e ritirarci con dueragazzi in una città di provincia».Capo
Va avanti.
Mustafà«Mio mariio era stato animato di recarsi colà
da alcuni che si dicevano protestanti, promettendolucrosi impieghi e vistosi sussidi in danaro».Capo
Bene!Mustafà
«...Vane ciancie! Gli impieghi non sitrovarono; diedero qualche poco di denaro, masoltanto finché lo ebbero ridotto ad associarsi conloro e frequentare le loro pratiche religiose...».Capo
E di quattrini non se ne parla più in quelnoiosissimo foglio?Mustafà
«...Allora l’infelice mio marito si abbandonòad una tetra malinconia, che consumandogli leforze morali e vitali, in breve lo ridusse allatomba».Capo
(alzandosi) Ho capito. Da questa parte nonc’è più nulla da sperare. Quella bestia d’uncarrettiere mi ha dato ad intendere che in quellacassa ci fosse chissà che gruzzolo. Se mi casca dinuovo tra le unghie...Mustafà
Aspettate: il bello sembra venga ora: «...io liaffido a un carrettiere, amico di casa...».Capo
Un vero amico! Lo conosceva proprio bene,si vede!Mustafà
«Egli è incaricato di vendere i pochi oggettidel mio negozio, e ne porterà il prodotto a miocognato, affinchè gli indichi dove abitate voi, e avoi sia ogni cosa consegnata».Capo
Ah! Così?Mustafà
Proprio così!Capo
Va avanti! Ci si comincia a veder chiaro,finalmente!Mustafà
«...Io temo che questi miei figliuoli debbanovivere cercando l’elemosina, e affinchè nonrechino a voi disonore, essi saranno chiamati conaltro nome, finché siano alla vostra presenza».Capo
Già!Mustafà
«Se essi saranno tanto fortunati da poter
pervenire fino a voi, riceveteli, non per miomerito, ma per l’amore che una volta miportavate, e per quella carità che siete solito usareverso gl’infelici ».Capo
Parole... parole...Mustafà
«...Io muoio, ma muoio pentita di non averseguito i vostri consigli, e muoio coi confortidella religione».Capo
Ce n’è ancora?Mustafà
È finita. «...Mi mancano le parole, io sperodi vedervi in una vita migliore che non è questavalle di lacrime». Fine! Finalmente!Capo
Quella canaglia di un carrettiere intanto si èportato via il denaro di cui parla la lettera.Mustafà
Questo è certo. L’avessimo saputo mezz’orafa!Capo
Sempre a tempo per farglieli sputar fuori.Mustafà
Tutto sia ad agguantarlo.Capo
So dove si ferma stanotte. Alla cascina diBra, presso l’osteria del Corvo Giallo.Mustafà
Non è molto lontana, veramente!Capo
Ho una mezza idea che se mi riesce...Mustafà
Anch’io ho un’idea, capo, e credo che siabuona.Capo
Sentiamo!Mustafà
Cercare di questo Bonfìglio al quale è direttala lettera. E quando si è trovato, fargli sapere chese vuole abbracciare i suoi due nipoti, sborsi unasomma corrispondente ai sacrifici fatti da noiper... trovarglieli. Duecento lire non sarebbechieder troppo.Capo
Se questo uomo è stato capace diabbandonare una figlia nella miseria perché hasposato un uomo contro il suo volere, pensa unpo’ se quel tipo vorrà prendersi cura dei nipoti, epagare una somma per riaverli!
MustafàSi potrebbe tentare... sentire che tipo è...
CapoLa mia idea è più pratica e sicura.
Raggiungere il carrettiere, prenderlo per il collo eportargli via quei denari che sono più nostri chesuoi... visto che appartengono ai ragazzi che lui ciha affidati.Mustafà
L’idea è buona, ma per metterla in attosarebbe bene chiedere aiuto.Capo
A chi?Mustafà
Il Biondino con la sua compagnia darebbeuna buona mano. Si capisce che bisognerebbelasciargli la sua parte.Capo
E allora, che cosa resta per noi?
MustafàIl portafoglio a noi, e il resto ai nostri
aiutanti. Per un cavallo e un carro credo cheaccettino di fare il colpo.Capo
Ho capilo. Ti senti di andare a combinare colBiondino?Mustafà
Quando volete.Capo
Meglio subito.Mustafà
So dove trovarlo.Capo
Tu però sta indietro, per non fartiriconoscere.Mustafà
So il mestiere, ormai. Voi piuttosto,conservate questa lettera. Potrà esservi utile per...il mio piano.Capo
Va bene. Un piano alla volta.Mustafà
E vedrete che faremo un buon affare. Io vadoallora.Capo
E torna col portafogli.Mustafà
Intesi (esce a sinistra. Capo a destra).
SCENA VIII.OTTAVIO, ERNESTO E RADAMESRadames(entrano furtivi da destra, guardandosi alle spalle.Sottovoce)
Il Capo. Non vi ha veduti, per fortuna !Ernesto
Presto, Ottavio, scappiamo!Ottavio
La Madonna ti ricompensi, o amico, delletue parole.Radames
Oh! Se potessi, anch’io fuggirei con voi...Sono stanco di soffrire le violenze di quel cattivodi Mustafà!Ottavio
E perché non fuggi con noi?Radames
Per salvarvi. Difatti, appena voi vi sareteallontanati da questa parte, cercherò di distogliereil Capo dall’inseguirvi.Ottavio
Tu sei buono, Radamès! Che la Madonna tiricompensi !Radames
La Madonna? Ma chi è la Madonna?Ernesto
Povero ragazzo! Non sai neppure chi è laMadonna?Ottavio
È la mamma del Signore... che sta inParadiso; e ama e protegge i fanciulli poveri edisgraziati.Radames
Una mamma? Allora ama anche il poveroRadamès. Se potessi vederla e parlarle!Ottavio
Basta che tu la preghi con le parole che tiabbiamo insegnato.Radames
Lo farò: ma ora, fuggite! Il Capo tra pocosarà qui a cercar di voi e di me. Prendete questosentiero, sempre diritti, fino al fosso. Di là poi visono i prati e le cascine.Ottavio
Grazie, Radamès.Ernesto
Addio!Radames
Addio! (li segue con l’occhio).
SCENA IX.RADAMES Solo, poi il CAPO
RadamesLa Madonna, hanno detto... Sta lassù...
Dietro alle stelle... Madonna, mamma... piena digrazia... il Signore e teco... prega per noipeccatori... (riscotendosi) Mi pare di sentire lavoce del Capo...Capo
(lontano) Radamès!Radames
Madonna Santa! Aiutatemi! (gli va incontroa destra, poi poco dopo rientra con il Capo inscena).Capo
E se li prendo, ti giuro che non scappanopiù! Vieni: tu farai da cane segugio. E guarda difiutar bene!
SCENA X.MUSTAFÀ CON I DUE RAGAZZI
E DETTIMustafà
(entrando da sinistra) Un buon cane. quellolì! Guairdàtevene, capo!Capo
Come? Li hai presi tu?Mustafà
Mi son cascati tra le braccia senza che io licercassi. Ma ho udito, mentre ero nascosto, certeloro paroline, che se sono vere... tu capisci, eh,Radamès?Capo
(guardando Radamès) Cosa c’è qui sotto?Voglio saperlo!Radames
Non c’è nulla, capo. Mustafà ce l’ha su conme, e fa di tutto per farmi battere da voi.Mustafà
Ora non c’è tempo da perdere in questionicon quel bel mobile là. A voi: custodite meglioquesti merlotti, e quando sarò di ritorno io, alloravoglio vederci chiaro... Si tratta di far cantarequesti due merli che volevano battersela.Ottavio
Lasciateci andare... Vogliamo andare dalcarrettiere, noi.Mustafà
Non occorre. Basta che ci vada io, dalcarrettiere.
Capo(minaccioso) Badate! se fate ancora un gesto
per scappare, vi taglio il collo, come a dueconigli... E ora, alla cuccia! E senza voltarviindietro, march!Mustafà
(segue con lo sguardo i tre ragazzi cheescono a destra, mogi mogi) Sì, ma se non c’eroio, in fondo al bosco... (guarda un po’ a destra, epoi si avvia a sinistra).
Tela.
ATTO SECONDOL’aia davanti alla casa di
Bonfiglio
SCENA I.GIOVANNI ALLEGRO e
TIRADRITTO
TiradrittoTi ho sentito cantare fin da stamattina, e ho
pensato: uccello che canta...Giovanni
Uccello che canta è allegro, caro Tiradritto:ecco perché tutti mi chiamano Giovanni Allegro.Cominciò mia madre a chiamarmi così. Si vedeche io sono nato ridendo, cantando esgambettando di allegrezza, su per giù comeadesso. Voi invece... scusate: voi dovete esserenato serio come un temporale.Tiradritto
O perché dici così? Forse perché non cantocome fai tu?Giovanni
Anche. Cantare non vi ho mai sentito. Sietesempre in giro, con una faccia da carabiniere ariposo, con l’idea di incontrare a ogni passo deibriganti da acciuffare... Non è così, caroTiradritto?Tiradritto
Se è così, è perché ho conosciuto dei brigantipiù di te. Quando ero carabiniere...Giovanni
Per carità, non entriamo in questi discorsi, seno, non ne usciamo più. Già lo so, che quandoeravate carabiniere, tutti avevano paura dei vostribaffi. Per fortuna non lo siete più, perchediversamente fareste paura anche a me.Tiradritto
Ai galantuomini come te, Tiradritto non hamai fatto paura né da cara, né da scara-biniere: lelo dico io.Giovanni
Dite bene, stavolta: quando uno ha lacoscienza in pace, non ha paura di nulla, equindi... è sempre allegro come sono io.Tiradritto
Beato te! Credo che tu sia infatti l’unicouomo felice che vi sia in questo mondo. E sì cheti tocca lavorare da mattino a sera, anche a te!
GiovanniÈ questo che mi aiuta a star allegro, perché
quanto più sudo e lavoro, tanto più mi crescel’appetito.Tiradritto
E da mangiare non te ne manca, qui da miocugino, eh?Giovanni
Finora, grazie a Dio, non mi è mancatonulla.Tiradritto
Magari senza un soldo in tasca...Giovanni
E credete forse che sia necessario avere deldenaro per esser felice?Tiradritto
Veramente, chi avesse dei buoni quattrini...Giovanni
Si ingannerebbe molto. No, caro Tiradritto,credete a me: il denaro e le ricchezze non possonoappagare il cuore dell’uomo, ma solamente ilbuon uso del denaro.Tiradritto
Ma per usarne bene, bisogna averne.Giovanni
Ciascuno si contenti del suo stato, dico io,senza pretendere più di quello che gli abbisogna.Un pezzo di pane, una fettina di polenta, unpiattello di minestra, e io ne ho basta per la miafelicità.Tiradritto
Non hai certo dei fastidi per sapere comespendere il denaro!Giovanni
Perché non ne ho mai. E non ne voglio per letasche, perché pesa troppo e voglio lasciarlo a chivuol darsi la briga di portare dei pesi.Tiradritto
Però, anche quel badile che hai in mano èpesante, no?Giovanni
Non parlate male di questo mio badile,perché è il mio più caro compagno: difatti,vedete, lavora con me da mattina a sera, e noncerca mai di riposarsi che quando mi riposo io.Evviva il mio badile: tu sei proprio la mia felicità.Se vedeste che razza di cavoli mi ha aiutato a tirarsu... Venite nell’orto un momento... Voglio chevediate coi vostri occhi (escono a sinistra).30
SCENA II.ERNESTO e OTTAVIO
Ernesto(dal fondo) Non c’è nessuno. Chi abiterà in
questa casa? Sarà gente più buona di quei cattiviai quali stanotte siamo riusciti a fuggire?Ottavio
Delle persone caritatevoli se ne incontranodappertutto... anche in mezzo ai cattivi. Difatti, senon era il buon Radames che ci ha aperto lafinestra di quel carrozzone...Ernesto
Povero e caro Radames! A quale rischio èandato incontro per noi! Purché il suo padronenon l’abbia scoperto!Ottavio
Speriamo che la Madonna l’abbia protetto,come l’altra volta. Tu però ricordati dell’avvisodella mamma, cioè di non dire mai il nostro veronome se non quando avremo incontrato il nonno,perciò...Ernesto
Perciò, per quanto posso, lascerò che parlitu.
SCENA II.GIOVANNI, TIRADRITTO e DETTIGiovanni
(entrando) Macché concime! Olio di gomitoe sudore di fronte... (vede i ragazzi) Chi sono queiragazzi? Chi siete?Tiradritto
Razza di monelli, di dove venite? Che cosavolete?Ottavio
Si può parlare col signor padrone di questavilleggiatura?Giovanni
Qui non c’è né il signor padrone né lavilleggiatura. I soli villeggianti di questa casasono io e la famiglia del mio padrone, che poi èsoltanto un buon contadino anche lui, e non vuolessere chiamato né signore né monsù... Mavoialtri...Tiradritto
Chi siete, insomma... cosa volete?
OttavioNoi siamo due poveri ragazzi e abbiamo
bisogno di alloggio per questa notte.Giovanni
Due poveri ragazzi? Mi pare invece che voisiate vestiti da signorini.Tiradritto
E quelli che sono vestiti da signorini edomandano l’elemosina per lo più sonoladroncelli che si vestono di roba altrui edomandano l’elemosina quando non riescono afarla franca.Ottavio
Oh! Signore, non temete di noi. Siamopoveri ma onesti, e la sola sventura ci ha ridottinello stato in cui ci troviamo. Ma diteci almeno:come si chiama questa casa?Giovanni
Si chiama la casa della fortuna e la chiamanocosì perché tutti quelli che qui vengono o abitanoqui sono sempre fortunati. Io, per esempio, sonouno di questi.Ernesto
E non si potrebbe vedere il padrone?Tiradritto
Non si potrebbe piuttosto sapere che cosavolete dal padrone?Ernesto
Domandargli del pane, perché abbiamofame.Giovanni
Andate da chi ne vende, allora; avetesbagliato indirizzo, perché qui non c’è né albergoné panetteria.Ottavio
Non si potrebbe avere alloggio, almeno perquesta notte?Giovanni
Prima che cali il sole c’è tempo a cercarsi unalloggio altrove.Tiradritto
E se, come pare, siete dei ladroncelli...Ottavio
Oh! signore...Tiradritto
Macché signore! Sono stato carabiniere, e iladroncelli li conosco al fiuto... Badate che il fiutonon mi ha ingannato mai!Ottavio
Ma noi, invece...Giovanni
Voi invece di parlare e girellare di cascina incascina, correggetevi del vostro vizio finché siete
in tempo, altrimenti, continuando così, siete inpericolo di finir male.Ottavio
Oh! abbiate compassione di noi, poveriorfanelli!Ernesto
Voi avete detto che tutti quelli che sonocapitati in questa casa furono tutti fortunati.Giovanni
Ed è vero.Ottavio
Allora non fate che noi siamo i primi aessere infelici!Ernesto
Se non altro, fateci parlare col vostropadrone.Ottavio
Dite che è tanto buono: forse avràcompassione di noi...Giovanni
Bè... vado a sentire cosa dice il padrone.Dopo tutto... eh! (a Tiradritto)Tiradritto
La compassione è una cosa, la giustiziaun’altra!Giovanni
Cominciamo dalla compassione... Io vado...Per la giustizia... pensateci voi (esce a destra).Tiradritto
Va bene: ci penso io... Vediamo un po’:quanti anni avete?Ottavio
Io quattordici, e mio fratello Ernesto, dodici.Tiradritto
Tuo fratello Ernesto, questo?Ernesto
Sì, signore.Tiradritto
Sentiamo te, allora, Ernesto che sei piùpiccolo: come ti chiami?Ernesto
Ernesto!
SCENA IV.FRANCO, TEODORO e DETTI
FrancoNon una colomba, come dicevi tu, ma un
corvo!Teodoro
È poi lo stesso: non è un uccello anche uncorvo?
TiradrittoChe corvo d’Egitto! Non intralciate coi
vostri discorsi l’opera della giustizia!Franco
Addirittura! Che cosa succede signorTiradrilto? Chi sono quei ragazzi?Tiradritto
Per ora non sono il signor Tiradritto, ma l’excarabiniere Tiradritto. Vi ordino dunque dilasciarmi solo con questi due ferlingotti, o per lomeno di fare silenzio.Ernesto
Ma io ho fame! (quasi piangendo).Franco
Povero bambino! Dice che ha fame!Teodoro
E se dessimo a lui le noci e il pane cheabbiamo messo in serbo?Ernesto
Oh! sì! Dateci quel pane di cui parlate!Tiradritto
Alto là: di che noci si parla? Che complottoc’è qui sotto?Teodoro
Nessun complotto, caro signore. Il nonno ciha spiegato poco fa quello che il Signore ha fattoper provvedere ai bisogni dell’uomo...Franco
Fino a mandare un corvo che portava alprofeta Elia del pane per sfamarsi.Teodoro
Io allora ho detto: Avrei portato anch’iovolentieri da mangiare, a quel santo profeta.Tiradritto
Il corvo? Il profeta Elia? Non capisco.Teodoro
C’è nella Storia Sacra.Franco
Il nonno allora ci ha consigliato di fare unapiccola astinenza risparmiando qualche cosa per ipoverelli. Così io ho messo in disparte un po’ dipane.Teodoro
E io una decina di noci.Ottavio
E i poverelli siamo noi: qui siamo venutiappunto perché abbiamo smarrito la strada.Ernesto
Il vostro servo ci ha detto che andava aparlare al padrone perché ci alloggiasse almenoper questa notte.
FrancoIo direi di dare loro il nostro pane e le noci.
TeodoroNoi però non li conosciamo, e il nonno non
vuole che ci tratteniamo con ragazzi che nonconosciamoTiradritto
Tanto più quando sono girovaghi misteriosicome questi due signorini.Ottavio
Oh! Non temete di noi. Siamo giovanicristiani e sappiamo che chi fa bene trova bene,mentre chi fa male trova male. L’unica nostracolpa è l’esser poveri.Franco
L’esser poveri non è una colpa. Anche ilSignore era povero, ed era il più santo di tutti.Tiradritto
Però, però... c’è una bella differenza tra... ilSignore e questi due...Teodoro
Venite con noi nel prato. Vi daremo tutto ilnostro raccolto e poi faremo dei giuochi.Tiradritto
Non prima però che vostro nonno li veda.Franco
Il nonno e molto buono. Son quasi sicuroche li terrà qui con noi. Ed io ne sarei contento.Teodoro
E io contentone. Così potremo giuocare inquattro e vi daremo da mangiare (via tutti asinistra).Tiradritto
(guardandoli uscire) Buon cuore, va be’! maci vuole anche buona testa e buon fiuto... Quelloce l’ho io per fortuna... Oh! Fortuna per miocugino che mi trovi qui, e da qualche giorno.
SCENA V.EUGENIO, GIOVANNI e
TIRADRITTOEugenio
Ma quei ragazzi, dove sono?Tiradritto
Nel giardino sono andati, con i tuoi nipoti.Eugenio
(a Giovanni) Va subito a chiamare Teodoro eFranco, e che vengano qui subito. Non voglio pernessun motivo che trattino con giovanisconosciuti.Giovanni
Vado subito: ma ascoltate quei due poveriragazzi: sembrano molto buoni.Eugenio
Già: come quei due monelli dell’altrogiorno, che poi abbiamo saputo dopo che cosaerano: due celebri tiraborse.Giovanni
Mi sembra che, siano di pasta ben diversa...Eugenio
È quello che desidero vedere io stesso. Vasubito a chiamarli.Giovanni
Volo... non vado! (esce a sinistra).
SCENA IV.EUGENIO E TIRADRITTO
TiradrittoHai fatto bene a sospettare, caro Eugenio.
Quei due ferlingotti mi ispirano poca fiducia.Quando ero carabiniere...Eugenio
Tu hai l’occhio fatto, lo so, caro cugino.Giovanni invece è buono ed allegro, ma nonposso sempre contare sul suo giudizio.Tiradritto
Ne ho viste, di quelle faccie da affamati.Devi sapere che una volta, quando erocarabiniere...Eugenio
Ad ogni modo il dare da mangiare ai poveriaffamati è opera di misericordia, e finché sono almondo non voglio che alcuno parta da casa miacon la fame.Tiradritto
Alle volte però ci sono dei tipi che sannofingere così bene...Eugenio
Se hanno veramente fame e se sonosofferenti, è facile vedere se dicono la verità. Iopenso sempre, caro cugino, che se i miei duenipoti fossero in mezzo a una strada, sarei bencontento che qualcuno li aiutasse.Tiradritto
I tuoi nipoti è un’altra cosa.Eugenio
Dunque facciamo agli altri quello chevogliamo che gli altri facciano a noi. Ciò nonimpedisce però, come dici tu... di usar prudenza, eprima di far loro qualche favore, sapere chi sono ese hanno qualche carta che li raccomandi.
SCENA VII.EUGENIO, OTTAVIO e ERNESTO,
poi TEODORO e FRANCO
GiovanniEcco quei due ragazzi che vi domandano
pane ed alloggio per questa notte.Eugenio
(fissandoli attentamente) Miei cari ragazzi,io sono pronto a darvi ospitalità, ma primadesidero farvi alcune domande.Ottavio
Come credete, signore.Eugenio
Ma non qui. Voi mi sembrate molto stanchi esofferenti. Venite in casa.Teodoro
Nonno, ci hai chiamati?Eugenio
Voi fermatevi qui. Dopo devo parlarvi, eripetervi un avviso che, come vedo, già avetedimenticato.Franco
Un avviso? Ah! io indovino!Teodoro
Anch’io!Eugenio
Meglio così. Seguitemi, cari ragazzi (esce adestra).
SCENA VIII.TEODORO, FRANCO, GIOVANNI
e TIRADRITTOTeodoro
Bella fatica indovinare quello che vuol dirciil nonno!Franco
Vorrà ripeterci quello che ci ha detto tantevolte: di non andare con ragazzi che non siconoscono.Giovanni
E ha mille ragioni!Teodoro
Ma quei due ragazzi ormai li conosciamo.Franco
Sicuro: sono molto buoni!Tiradritto
E che prove vi hanno dato per essere degnidi esser subito qualificati per buoni? Sentiamo:Franco
Sono rispettosi, pregano volentieri edivotamente...Tiradritto
Tutto qui? Eh! cari miei: se bastasse questoper essere dei galantuomini! Quando erocarabiniere...Giovanni
Basta, basta! Guai se voi Tiradritto entrate inquell’argomento: tirate dritto per un’ora.Tiradritto
Volevo dire...Giovanni
Potete dire quello che volete. Io dico inveceche quando dei ragazzi sono educati con DomineDio, lo sono anche con gli uomini, compresi icara e i scara-binieri...Teodoro
Parlano anche tanto bene della loro madre, eripetono i consigli che ha loro dato.Tiradritto
E perché allora questa loro madre non litiene presso di sé?Teodoro
Perché è morta.Giovanni
Poverini!Tiradritto
Hanno almeno detto come si chiamava?Teodoro
Ottavio non lo ha mai detto, ma Ernestoparlando di una lettera scritta a suo nonno, hadetto che dovevano essere condotti da un certoBonafìne.Franco
È stato allora che Ottavio lo ha rimproveratochiamandolo ignorantaccio, e ha detto che ilcognome di sua madre era Farinelli.Tiradritto
Vedete? Qui c’è del pasticcio. Non sannocon precisione neppure il cognome della loromadre... Brutto segno!Franco
E hanno detto che un uomo li ha venduti adei briganti che li volevano portare con loro, mapoi sono scappati per miracolo, saltando giù dallafinestra di una casa di legno, durante la notte!Giovanni
Cosa? Briganti? Una casa di legno?Tiradritto
Ecco la prova chiara e lampante che quei duesono due contastorie, che e quanto dire dueimbroglioni.
GiovanniPossibile?
TiradrittoIo ho il fiuto di un carabiniere, e l’ho subito
detto che quei due ragazzi sono dei ladruncoli.Teodoro
Questo poi non è vero!Giovanni
Prima di dire che uno è un ladro, bisognacoglierlo con le mani nel sacco.Tiradritto
Più sacco di così... È il sacco delle lorobugie. E chi è bugiardo è ladro: ricordatelo.Franco
Ma chi dice che sono bugiardi?Tiradritto
All’odore... all’odore le sento le bugie, io...Non avete sentito? Panzane grosse che non cicrede nessuno. E poi, quel pasticcio del nome...Giovanni
Il padrone li farà cantare. Se sono bugiardi, liscoprirà anche lui, perché le bugie hanno legambe corte.Tiradritto
Sapete che cosa? Vado a dirgli io unaparolina all’oreccbio. Vorrei che lasciasse fare ame. So io come fare a vedere se due ragazzidicono la verità. Interrogarli senza che uno sental’altro. I carabinieri fanno così. E allora...tàcchete, le bugie cascano a terra come tante peremature!Giovanni
Perdiana come la sapete lunga voi,Tiradritto! Andate presto, allora! Il padrone siservirà volentieri del vostro aiuto.Tiradritto
E vedrai che in due e due quattro la veritàsalta fuori. Io la farò saltar fuori, e come! (via adestra).Giovanni
Io però non ci credo che siano imbroglioni...Anch’io, perdiana, ho il mio fiuto!Teodoro
Ancbe noi !Giovanni
Cosa anche voi? Avete il fiuto solo perscovare le fragole dell’orto, quando sono mature!Teodoro
Ma no, Giovanni: io dicevo che ritengo queidue poveri ragazzi più buoni di quello che pensaTiradritto!
GiovanniAh! Così c’intendiamo! Lasciamo la cosa a
vostro nonno: ha più giudizio di Tiradritto, e sonsicuro che darà ragione a me e a voi.Franco
Andiamo nel prato, intanto! Vieni?Giovanni
Bravi, e io nella stalla. Quasi quasi midimenticavo di dar da mangiare ai buoi. Poverebestie anche loro! (escono a sinistra).
SCENA IX.CARRETTIERE poi GIOVANNI
Carrettiere(entra smarrito, dal fondo guardandosi attorno comatemesse di essere insegnito)
Aiuto, buona gente! Aiuto! non ne possopiù!Giovanni
(accorrendo con un tridente in mano) Cosac’è? Chi è che chiama?Carrettiere
Oh! Abbiate pietà di un disgraziato!Giovanni
Chi siete voi? Perché gridate a quel modo?Carrettiere
Abbiate pazienza: io sono un poverodisgraziato assalito ed inseguito dai ladri, dagliassassini. Qui, dove mi trovo?Giovanni
Voi vi trovate alla casa della fortuna.Carrettiere
Fosse vero che io sia arrivato alla casa dellafortuna, perché sono proprio sfortunato. Ne sietevoi il padrone?Giovanni
Il padron servitore, dovete dire: ma nonabbiate paura, qui siete in luogo sicuro e in mezzoa dei galantuomini.Carrettiere
E chi è il padrone?Giovanni
Il padrone è uno di quei contadini che fandel bene a tutti quelli che può e del male anessuno. Ma diamine! Voi mi sembrate moltospaventato!Carrettiere
Sfido! È un miracolo se sono ancora vivo!(guarda timoroso lontano).
GiovanniStale tranquillo, i delinquenti non vengono
qui, perche se venissero li accomoderei io conquesto tridente. Non sapete che ne infilzo mezzadozzina per colpo? Ma avete freddo, forse?Tremate come una foglia.Carrettiere
Non so: freddo non direi, paura nemmeno. Èl’impressione della morte che ho evitato permiracolo. Sento che non sto bene.Giovanni
So io quello che ci vuole. Venite con me, giùnella stalla. Vi darò un bicchierino di ratafiàd’Olanda che vi farà bene. Roba fatta da me, conle mie mani: rimedio sicuro per tutti i mali, maspecialmente per le paure e le convulsioni.Carrettiere
Siete un brav’uomo: uno dei pochi che hoincontrato finora.Giovanni
Coraggio. Appoggiatevi al mio braccio, così.E dopo sentirete il padrone. Quello è ancor piùbravo di me. Solo che adesso è occupato con dueragazzi che sono capitati qui poco fa (escono asinistra).
SCENA X.EUGENIO ed ERNESTO poiOTTAVIO e TIRADRITTO
EugenioÈ perche voglio parlare con te un momento
in confidenza, e vorrei che tu non mi facessialcun mistero. Sono disposto, vedi, a far del benea te e a tuo fratello, ma ho bisogno di sapere lecose come stanno. Rispondimi adunque: qual è iltuo vero nome?Ernesto
Il mio nome è Ernesto.Eugenio
Il nome di tua madre?Ernesto
Ma mio fratello non vuole ch’io parli diqueste cose.Eugenio
E perché non vuole?Ernesto
Perché mia madre morendo ci raccomandòun segreto, e ci diede quella lettera che viabbiamo detto, dicendo di non consegnarla adaltri che a suo padre, se pur avremo la bella sorte
di poterlo trovare.Eugenio
Sai tu quale sia questo segreto?Ernesto
Sì che lo so, ma se lo dico, voi lo sapete.Eugenio
Dimmi solamente qualche cosa, e sta sicuroche non me ne servirò per altro fine che per farvidel bene.Ernesto
Il grande segreto di mia madre consiste nelnon mai dire ad altri le cose che lei ci ha dette inconfidenza.Eugenio
E quali sono adunque queste cose?Ottavio
(sbucando da destra seguito da Tiradritto)Attento, Ernesto, silenzio!Ernesto
Se ve lo dico, voi lo sapete e mio fratello misgriderà. Ottavio, vieni anche tu qui.Ottavio
Signor padrone, mio fratello non saspiegarsi. Ve l’avevo detto...Eugenio
(a Tiradritto) E così?Tiradritto
Ho potuto cavar fuori una cosa sola, degnadi fede. Poi questo ragazzo m’è sgusciato di manoper correr qui.Eugenio
E questa cosa, adunque?Tiradritto
La lettera di vostra madre. Dove avete questalettera?Ottavio
Ve l’ho già detto: è rimasta nelle mani deinostri persecutori.Tiradritto
Già: è troppo comodo dire così!Eugenio
Almeno mi sapete dire con certezza a chi eradiretta quella lettera?Ernesto
Ve l’abbiamo già detto: al nostro nonno.Eugenio
E qual era adunque il nome di questo vostrononno? Ditemelo: chissà che io non lo conosca !Ottavio
Eugenio Bonfiglio!
EugenioGran Dio!
TiradrittoNon impressionarti, cugino: è il primo nome
che avranno cercato di imparare, venendo qui.Eugenio
Eppure... tanti particolari...Tiradritto
Prudenza, cugino, prudenza...Eugenio
Ebbene, miei cari ragazzi, le mieinterrogazioni vi hanno certo affaticato. Oraandate nel prato a trastullarvi un po’, in attesadella cena che io vi farò preparare.Ottavio
Noi vi ringraziamo della bontà che ci usate.Eugenio
E se vedete vicino alla stalla Giovanni,ditegli che venga subito qui, che debbo parlargli.Ernesto
Lo cercheremo e gli diremo la vostra volontà(escono a sinistra).
SCENA XI.EUGENIO e TIRADRITTO
EugenioIl sentimento che mi è nato in cuore al
sentire quei ragazzi non mi sembra privo difondamento come tu credi. Il nome di Buonafine,sfuggito, come tu dici, dalle labbra del piccoloErnesto...Tiradritto
È la prima cosa che fanno gli imbroglioni:quella di informarsi bene sul nome dei parenti diquelli che vogliono ingannare.Eugenio
E come va che invece di valersene essitendono invece a nasconderlo, per mettere avantiquell’altro nome di Farinelli?Tiradritto
Ecco ciò che non farebbero se realmentesapessero di essere quelli che fingono di essere:figli cioè di quel Buonafine che ha sposato tuaFiglia Elvira.Eugenio
Ma come spieghi tu adunque la concordanzastrana dei particolari che riguardano la miapovera Elvira?Tiradritto
Sono particolari che sono noti a tutti e chequesti tuoi presunti nipoti possono aver imparatoda chiunque.Eugenio
Anche nella loro fisionomia mi pare diravvisare certi tratti che mi ricordano la miapovera figliuola quando era fanciulla. Quando ilpiù piccolo poco fa si è messo a piangere, mi èparso proprio di vedere la mia Elvira, e mi sonsentito una stretta al cuore.Tiradritto
Il cuore, come ti ho già detto, può ancheingannare. Guai se i carabinieri si lasciasseroguidare dal sentimento anziché delle prove!Eugenio
Ma queste che io dico, sono pure delleprove!Tiradritto
L’unica prova che può darti la certezza diquanto dicono questi ragazzi, lo ripeto, è lalettera. Mostrino essi quel documento, e turiconoscendo in essa i caratteri di tua figlia,finirai per credere.Eugenio
Ma già hanno spiegato come essi hannoperduto quel foglio...Tiradritto
Una spiegazione fantastica, romanzesca,contradditoria, che proprio mi convince come essisiano dei volgari, per quanto abili, imbroglioni!Eugenio
Tu dirai anche bene, ma il cuore non semprepuò ingannarsi. Che questi ragazzi siano i mieinipoti? Che la mia povera Elvira sia stata ridottaalla miseria? Chi sa? Che sia morta davvero? Chesia morto suo marito? Oh! Signore, rischiarate voiquesti atroci dubbi!
SCENA XII.TEODORO, FRANCO E DETTI
FrancoNonno, nonno!
TeodoroC’è Giovanni che viene qui con un uomo.
EugenioUn uomo? E chi è?
TiradrittoQualche altra novità?
Teodoro
Una novità grossa, perche quell’uomo è ilcarrettiere che ha condotto Ottavio ed Ernestonelle mani dei briganti.Eugenio
Possibile?Tiradritto
Ed è capitato proprio qui?Teodoro
Ollavio l’ha subito riconosciuto, quando èentrato nella stalla per chiamare Giovanni: eanche quell’uomo ha detto che è proprio lui, e cheè vero tutto quello che i ragazzi hanno raccontato.Franco
E che voi, Tiradritto, non volevate credere!Tiradritto
Adagio a credere. Non ci credo neppureadesso!Eugenio
È la Provvidenza che finalmente interviene adissipare i miei dubbi. Presto. Dite a Giovanniche mi conduca quell’uomo!Franco
È qui che viene, assieme ad Ottavio edErnesto. Povero diavolo! È ancora tuttospaventato per quello che gli è accaduto!
SCENA XIII.CARRETTIERE, GIOVANNI,
OTTAVIO, ERNESTO, TEODORO,FRANCO EUGENIO e
TIRADRITTO
GiovanniEccovi, padrone, la prova di quello che
Tiradritto negava. Questo uomo è il carrettiereche ha preso su i ragazzi a Saluzzo e dovevacondurli fino dalle parti di Mondovì...Eugenio
E poi a metà strada li avete lasciati, peralloggio, presso un carrozzone di malfattori; èvero adunque quello che questi ragazzi ci hannoraccontato?Carrettiere
È vero, sicuro: ma io aggiungerò cosa chevoi forse ancora non sapete. Non per alloggio,come essi credono, io li lasciai presso gli zingari,ma con inganno li cedetti loro per sempre, e miallontanai tosto abbandonandoli nelle loro mani.Eugenio
E qual cosa vi ha spinto a simile misfatto?
CarrettiereL’ingordigia del denaro. La madre loro,
trovandosi vicina a morte, mi chiamò al suo lettoe mi disse: Io muoio, e lascio orfani due poverifanciulli. Appena io sia spirata, voi venderete lepoche mie sostanze, pagherete le spese di miasepoltura, la pigione di casa e le spese cheoccorrono pel trasporto dei miei figli fino alfratello di mio marito. Giunti colà, voiconsegnerete a lui quel denaro che ancora viresterà.Ottavio
Povera mamma!Eugenio
E come si chiamava questo fratello?Carrettiere
Un certo Buonafìne, di Mondovì...Eugenio
Buonafìne! Proprio lui! Questi ragazzi sonoadunque proprio i miei nipoti!Carrettiere
Come?Ottavio
Ma voi, signore, chi siete?Teodoro
Nonno!Giovanni
Vostri nipoti?Tiradritto
Adagio!... Ragioniamo bene, prima di...Eugenio
Continuate, brav’uomo!Carrettiere
Oh! Non sono un brav’uomo come voi dite,poiché io tutto promisi a quella poveretta. maquando fui a metà strada, sapendo di unacompagnia di zingari che avevo veduto il mattinoaccampati nel bosco, pensai di disfarmi dei dueragazzi cedendoli per denaro a quei forestieri eassicurandomi così quello che avrei dovutorestituire al loro zio.Ottavio
Per questo quell’omaccio del capo ci dicevache non ci avrebbe lasciato andare finché nonavesse ricavato i denari che aveva dovutosborsare per noi.Carrettiere
Venendo qui, non mi sarei mai atteso divedermeli comparire davanti. È la giustizia di Dioche ha disposto così. Mi perdonerete poi davvero,ragazzi miei, la crudeltà che vi ho usato? Ve ne
domando perdono di nuovo, per amor del cielo, diquel cielo che non sono più degno di guardare!Ottavio
Sì... vi abbiamo già perdonato!Giovanni
Ma dite qui, al mio padrone, quello che viavvenne dopo! (a Eugenio) Cose da far drizzare icapelli!Carrettiere
Fu Dio che volle punire la mia scelleratezza,facendomi togliere dai ladri tutto quello chepossedevo... Al solo pensarci, mi sento ancoratremare le vene.Eugenio
Ebbene, me lo racconterete più tardi. IlSignore intanto si è servito del vostro peccato percondurre questi poveri ragazzi tra le braccia delloro nonno. Ringraziamo intanto il Signore, e perquesta sera, non pensiamo più a cose tristi ma acose allegre. Giovanni...Giovanni
Eccomi: Giovanni Allegro, ai vostricomandi.Eugenio
Da’ ordine in cucina che sia preparata unabuona cena per festeggiare e ristorare tutti questinostri ospiti: una bottiglia del miglior vino...Giovanni
Un buon piatto di maccheroni...Eugenio
Un pollo con qualche altra cosa buona percontorno...Giovanni
Lasciate fare a Giovanni Allegro... Questa èla mia partita!Teodoro
Ma nonno, cos’hai detto? Che Ottavio edErnesto...
EugenioSono anch’essi miei cari nipoti, come lo
siete voi due... Ora non Ilo più dubbio alcuno.Tiradritto
Io direi, però...Eugenio
Tu, Tiradritto, non devi dire più niente. Vienipure a cena anche tu, ma per mangiare...Giovanni
Oh! Bravo! E non per fare il carabiniere!Eugenio
E voi, miei cari nipoti, Ottavio ed Ernesto,vicino a me... stassera a tavola e per sempre!Ottavio
(abbracciandolo) Sì, caro nonno, persempre!
Tela
ATTO TERZOLa scena del secondo atto
SCENA I.EUGENIO e TIRADRITTO
(All’aprirsi del velario la scena e vuota. Lontano, dasinistra, giunge la voce dei ragazzi che cantano le primestrofe del loro canto. Dopo un po’, da destra entranoEugenio e Tiradritto).Tiradritto
Sono laggiù che cantano come merli d’unanno!Eugenio
E questo vedi, è buon segno. Non sarebberocosì allegri, quei cari ragazzi, se fossero deisimulatori, come tu insisti a crederli.Tiradritto
Caro cugino, se tu fossi stato vent’annicarabiniere come me, vedresti le cose con un altroocchio.Eugenio
Vedrei cioè dei malviventi dappertutto, comefai tu. Ringrazio il Signore allora, che mi haconcesso di passare la mia vita in mezzo aigalantuomini. Tu però ieri sera eri di ben altroparere riguardo a quei ragazzi. Le parole delcarrettiere ti avevano convinto che essi erano imiei cari nipoti. Come mai stamattina sei tornatodi umore così nero a loro riguardo?Tiradritto
La notte porta consiglio, caro Eugenio.Eugenio
La notte è fatta per dormire, io direi.Tiradritto
E invece stanotte io non ho chiuso occhio,capisci?Eugenio
Male!Tiradritto
Per tuo bene ! Perché mi preoccupo del tuobene!Eugenio
Non li capisco davvero, caro cugino!Tiradritto
E la notte, tu devi sapere, io vedo le cosemeglio che di giorno!Eugenio
Questo poi...Tiradritto
Questo è vero: e presto tu dovrai darmi
ragione, quando ti accorgerai che tanto i duepresunti tuoi nipoti, quanto quel misteriosocarrettiere, sono esseri che di comune accordohanno combinato la commedia da venire arecitare qui dentro, per spillarti...Eugenio
Per spillarmi che cosa? Nulla essi ancora mihanno chiesto che possa giustificare questi tuoisospetti.Tiradritto
Vedrai quello che ti chiameranno in seguito.Eugenio
Io giudico il passato e il presente, e non ilfuturo.Tiradritto
Ma in questo presente e nel passato di quellagente vi sono tanti punti che non sono ancorachiari...Eugenio
Tutto fu chiarito ormai ieri sera nellaconversazione che si svolse durante la cena. No,non vi è più ragione di dubitare: quelli sono i mieicari nipoti, che esitavano a dirmi il loro nomeperché ne avevano avuto preciso comando dallaloro madre, e svelarono ogni cosa quando sepperodi trovarsi nella casa del loro nonno, senza chepure lo avessero prima sospettato.Tiradritto
E quel carrettiere assalito dai ladri... Ma nonti sei accorto che tutto il racconto che fece dellasua avventura è un romanzo?Eugenio
E che motivi hai tu per dubitare della veritàdel suo racconto?Tiradritto
Ne ho da vendere, dei motivi. Comeammettere che un uomo sulla strada possa esserefermato da una masnada di malfattori dal visocoperto, che lo obbligano a fermare il cavallo, lobuttano a terra, gli strappano di tasca ilportafoglio, l’orologio e cercano di finirlo conuna coltellata al petto? Tutto questo - nota - sullapubblica strada che mena a Bra, senza che alcunpassante oda le grida dell’assalito e deimalandrini.Eugenio
Mi pare che - approfittando dell’oscuritàdella notte - i malviventi abbiano potuto compiereindisturbati questa loro violenza.Tiradritto
Come se non bastasse questo miracolo,eccotene un altro. Il coltello di quei malandrini,
diretto al cuore di quel disgraziato, intoppa nellamedaglia della Madonna che egli porta al collo.Ecco perché è rimasto vivo, e ha potuto scappareper venire a contarcela a noi... Dico meglio, acontartela a te, perché io, mi guardo bene dalcrederci.Eugenio
Ho visto io sulla medaglia i segni visibilidella punta del coltello... e poi, il poveraccio, èstato anche ferito... Non vorrai mica supporre chesi sia ferito con le sue mani!Tiradritto
Come se fosse una cosa dell’altro mondo! Èil mezzo comune a cui ricorre questa gente perfarsi credere. Quand’ero carabiniere...Eugenio
Caro cugino, tu sei abituato a vedere le cosesolo dai tetti in giù.Tiradritto
O di dove vuoi vederle, tu?Eugenio
Non bisogna dimenticare che c’è unaProvvidenza la quale veglia sui destini degliuomini, e spesso permette che cadano sopra di unuomo quei mali stessi che egli fa o vorrebbe faread altri.Tiradritto
Che ci sia la Provvidenza lo vedo anch’io,ma che sia vera la storia che ci ha contatoquell’uomo, non lo credo proprio.Eugenio
Crederai almeno a questo: che il furto, laroba d’altri, il denaro acquistato con cattivimezzi, non rende mai felici coloro che loposseggono.Tiradritto
Lo so: questo l’ho visto più d’una volta!Eugenio
E che la Madonna abbia voluto premiare conla sua protezione chi porta al collo la suamedaglia, io non lo trovo proprio fuor di posto.Tiradritto
Chi è fuori di posto, secondo me, l’ho detto el’ho ripeto, è il tuo sistema, caro cugino, di credersolo a delle chiacchiere. Io invece credo ad altreprove... Quella lettera, per esempio. Quella letteradi cui parlano questi ragazzi: scritta dalla loromadre e diretta a te perché non salta fuori questalettera?Eugenio
Ma te l’ho detto. Li hai sentiti, poverifigliuoli; quella lettera essi l’hanno dovuta
lasciare in altre mani e non è quindi colpa loro senon possono più consegnarmela.Tiradritto
Parole anche queste: salti fuori la lettera, eallora anch’io comincerò a credere.Eugenio
Bisogna essere anche ragionevoli, però.Tiradritto
Mi pare che più ragionevoli di così! Sono ioche ragiono, qui dentro, e sei proprio tu, chepreferisci credere al sentimento invece che allaragione!Eugenio
Voglio sentire di nuovo il Carrettiere. Forsequell’uomo potrà darci altri particolari checonfermino la mia convinzione.Tiradritto
Ti darà delle chiacchiere, e nient’altro. Madov’è? Stamattina non si è fatto ancor vivo!Eugenio
Giovanni mi ha dello che stamattina l’hatrovato nella stalla, ancora addormentato. Si vede,povero diavolo, che aveva davvero bisogno diriposo.Tiradritto
Chissà che dopo una notte di riposo non siricordi neppur più lui delle panzane che ci hacontate ieri sera. Avrei piacere di interrogarlo, pervedere se cade in contraddizione.Eugenio
La cosa può essere utile. Vieni, andiamo avedere se si è svegliato! (escono a sinistra).
SCENA II.IL CAPO e MUSTAFÀ preceduti da
RADAMÈSRadamès
(entra, dal fondo esplorando la scena, poivolgendosi verso la parte donde è entrato) Nonc’è nessuno!Capo
(entra, seguito da Mustafà) La casa e là.Mustafà
Non c’è anima viva. Che sia poi questa lacasa di quel Bonfìglio della lettera?Capo
È questa di sicuro. Non hai sentito anche tuquella vecchia alla quale ho parlato? EugenioBonfìglio: proprio il nonno dei ragazzi.Radamès
Si sentono delle voci da quella parte. Devoandare avanti?
CapoAspetta: qui bisogna agire con prudenza.
Bisogna prima di tutto sapere se quei due ragazzisono arrivati qui prima di noi, o se...Mustafà
(a Radamès) Tu devi fermarti qui, edomandarne al primo che incontri.Radamès
E se ci sono?Capo
Se ci sono bisogna che tu cerchi di capire seil vecchio li crede davvero suoi nipoti e se li tienevolentieri con sé.Mustafà
A che scopo sapere, queste storie?Capo
È necessario per saperci regolare: se ilvecchio non li vuole tra i piedi, sarà ben contentodi darceli di nuovo nelle mani, e allora non ci siguadagna niente: se invece ci tiene a tenerseli,allora, con la lettera in mano gli provo che liabbiamo trovati noi, li abbiamo mantenutiqualche giorno, e mi faccio pagar bene lespese.Mustafà
L’idea è buona.Capo
(a Radamès) Tu aspetta qui. Quando verràqualcuno tu comincia a domandargli l’elemosina,e poi le altre notizie.Mustafà
E bada di capire bene...Capo
E di tornare a riferirci tutto.Radamès
E dove vi troverò?Capo
Vieni sulla strada e fa il solito fischio; allorati verremo incontro.Radamès
Sta bene!Mustafà
E guai a te se...Radamès
Ho capito. Farò come mi avete detto(Mustafà e il Capo si ritirano).
SCENA III.RADAMÈS solo
Radamès(guardandoli mentre se ne vanno) Eppure,
quel canto che ho udito poco fa, da lontano, misembrava venisse da questa casa!... Oh! se vifossero davvero giunti prima di noi! Vorrei dirloro tante cose... Come si deve star bene, qui!...Laggiù il prato, i campi... la vita allegra deicontadini... Ma là vi sono dei ragazzi che giocanoa rincorrersi... Ma pare... Ma sì! Sembranoproprio loro: Ottavio!... Ernesto!... (chiamando,poi esce correndo a sinistra).
SCENA IV.EUGENIO e GIOVANNI
EugenioSono contento, caro Giovanni, che anche tu
condivida le mie idee. Difatti non ho maisospettato che quel povero carrettiere fosse unmentitore, come dice mio cugino.Giovanni
Vostro cugino è il suo mestiere quello divedere dei malviventi dappertutto. Non aveteveduto? Credeva che fossero tali anche quei duecari ragazzi, che viceversa poi sono i vostrinipoti!Eugenio
E riguardo ad essi, che te ne pare? Tisembrano essi degni dell’affetto ch’io ripongo inloro?Giovanni
Ma degnissimi, sono. Sono due perle. Iobenedico il cielo che li abbia ricondotti fra levostre braccia... e quasi benedico il carrettiereche, senza volerlo, ha contribuito a dare a queiragazzi la consolazione di ritrovare il loro nonno.Eugenio
È costume del Signore ricavare il bene dalmale che fanno gli uomini.Giovanni
Io però gliel’ho detto anche a lui, neh! Caroamico: l’avete fatta grossa. Ma siccome l’affare èfinito bene, il mio padrone vi perdona, e viperdono anch’io... Voi però dovete mettervi aposto anche con Quello lassù... perché è Dio chevoi avete oltraggiato!Eugenio
Hai fatto bene. Sarà questo l’unico mezzoperché, oltre al perdono degli uomini, egli possaritrovare la pace del cuore...Giovanni
E tornare allegro come sono io... malgrado leragioni di vostro cugino Tiradritto!
SCENA V.OTTAVIO, ERNESTO, TEODORO,
FRANCO, RADAMÈS e dettiTeodoro
(da lontano) Nonno! Nonno!Eugenio
Queste grida! Che cosa c’è?Giovanni
Corrono qui tutti: toh? C’è un ragazzo chenon conosco!Eugenio
Possibile?Ottavio
(spuntando) Nonno, una bella sorpresa!Ernesto
Il nostro amico Radamès!Franco
Quello che ha salvato la vita di Ottavio e diErnesto!Ottavio
È venuto ora!Teodoro
E arrivato assieme a quegli uomini cattivi!Ottavio
Ci vogliono condur via di nuovo!Eugenio
Calma, ragazzi... parlate uno alla volta!Giovanni
Eccolo qua, il forestiero! Questo sì, chesembra proprio una birba!Ernesto
E invece è stato buono più di noi. Nonno, senon era Radamès, come ti ho detto, noi nonavremmo potuto fuggire dalla casa di legno evenir qui.Eugenio
Sei tu adunque Radamès, quell’eroicogiovinetto di cui mi hanno parlato i miei nipoti?Radamès
Sì, sono io.Eugenio
E come ti trovi qui, adunque?Radamès
Il Capo e Mustafà mi hanno detto di venire avedere se qui sono giunti i due ragazzi fuggiti lanotte scorsa.Giovanni
Ebbene? Che cosa vogliono? Portarceli via?Han da provare!Radamès
Non credo. Vogliono solo sapere se voi li
terrete qui con voi, o se siete disposti invece ariconsegnarli nelle loro mani.Giovanni
Stan freschi!Eugenio
Son cose da domandarsi, queste?Radamès
Io son sicuro che voi non li lascerete piùpartire da voi, e vi dico che fate bene!Giovanni
Se lo dici tu !Radamès
Io solo so che brutta vita si deve fare conquei due omacci!Eugenio
Ma non sono tuoi parenti?Ottavio
No, il povero Radamès ha perduto il babbo ela mamma, e quegli uomini sono i suoi padroni.Teodoro
Forse anche a lui è toccata la brutta sorte chesarebbe accaduta a Ottavio e ad Ernesto se nonfossero fuggiti!Eugenio
Sia benedetto il Signore che ci manda,proprio a tempo, una conferma di quelle veritàche ci hanno narrato questi poveri ragazzi. (aGiovanni) Quando verrà Tiradritto aprirà gli occhifinalmenle anche lui.
SCENA VI.TIRADRITTO, CARRETTIERE e
dettiTiradritto
Non occorre: già aperti: questo uomo ècaduto in trappola.Carrettiere
Con tante domande che mi fa non so piùcosa rispondere. Cosa volete da me? Che dica ilcontrario di quello che mi è accaduto?Radamès
Ma come? È ancora vivo quell’uomo?Tiradritto
(squadrando Radamès) Chi è questa faccianuova?Giovanni
È Radames!Tiradritto
Eh?Eugenio
Una nuova prova che la Provvidenza ci
manda per confermar le parole di questi ragazzi.Carrettiere
Ma io lo conosco, quel ragazzo. È unragazzo degli zingari.Radamès
Anch’io conosco voi, e mi meraviglio divedervi ancora vivo. Mustafà aveva detto alpadrone che vi avevano lasciato nel fosso dellastrada con un coltello nel cuore!Giovanni
Ah! Ecco!Tiradritto
Come? Come?Carrettiere
Mustafà? Come ha visto Mustafà?Radamès
Deve avervi visto di sicuro, perche anche luisi trovava fra quelli che vi hanno fatto del male !Carrettiere
Ah! Malandrino!Tiradritto
Ma dunque voi non li avevate visti in faccia ivostri aggressori?Carrettiere
Se vi ho detto che avevano la faccia nascostada un fazzoletto, come volete che li abbiariconosciuti?Radamès
Mustafà però vi portò via il portafoglio, concinquecento lire. Il cavallo e il carro lo portaronovia gli altri: la banda del Biondino.Tiradritto
E come hai saputo tutte queste cose?Radamès
Le ha contate Mustafà al capo, la nottepassata, quando è tornato all’accampamento!Carrettiere
Ah! Finalmente la verità si fa strada. A voi,ora, signor carabiniere: tocca a voi adesso,lavorare.Tiradritto
Fate presto a dire. Dove sono questicriminali? Datemi in mano questo signor Mustafàe vedrete se mi farò sentire!Radamès
Sono poco lontani di qui.Tiradritto
Eh?Carrettiere
Davvero?Radamès
Aspettano solo che io vada a chiamarli.Tiradritto
Qui bisogna pensarci bene. Ci vuole la miarivoltella, delle corde... Giovanni, vai a prendereil tridente.Eugenio
No... no... che diamine! La casa della fortunadeve rimanere la casa della pace e non dellaguerra.Tiradritto
Con quella gente lì?Eugenio
Dopo lutto sono di carne e d’ossa come glialtri, e forse non sono del lutto malvagi come licrediamo!Carrettiere
Però, io vi dico...Eugenio
Non temete: ci penso io. Voi ritiratevi incasa, voialtri ragazzi tornate a giocare nel prato, eritornate qui quando io vi chiamerò: Tu,Giovanni, fermati.Giovanni
Così, senza il mio tridente?Eugenio
Ma si capisce. Il tridente va adoperato per ilfieno, e non per gli ospiti.Radamès
Ed io, vado ad avvisare il Capo?Eugenio
Tu vai a riferire quella che è la verità. Quinon c’è che un vecchio caritatevole, felice di averritrovato i suoi due nipoti, e desideroso anzi diringraziare tutti coloro che in qualche modofurono strumenti della Provvidenza nelraggiungimento del suo desiderio.Radamès
Allora vado...Ottavio
Vai via?Radamès
Ma ritorno... e poi... chissà? (esce).Eugenio
E ora ognuno al suo posto! (Tutti siallontanano, commentando).Teodoro
Andiamo dietro la siepe a vederli passare.Tiradritto
Andiamo in caserma. Ma se sentiamo alzarla voce... nessuno mi tiene!
SCENA VII.EUGENIO e GIOVANNI
EugenioOra conviene che mi ritiri anch’io in casa.
Tu Giovanni, resta qui in attesa.Giovanni
Io... da solo?Eugenio
Hai forse paura?Giovanni
Io paura? Neppur per idea. Avrei piùcoraggio però se avessi in mano quell’arnese chevoi non mi volete lasciare andar a prendere...Eugenio
Non ce ne sarà bisogno. Anzi, deviaccoglierli, quei forestieri, con buone maniere,senza naturalmente far loro conoscere quello chesai sul conto loro. Sentire i loro desideri, equalora cerchino di me, venirmi subito achiamare.Giovanni
Sta bene: fidatevi di me, padrone.Eugenio
Vedrai che non tarderanno molto (esce adestra).
SCENA VIII.GIOVANNI, poi RADAMÈS, seguito
dal CAPO e da MUSTAFÀ
Giovanni(solo) Con buone maniere sta bene, se
useranno le buone maniere anche loro, ma seosassero fare i prepotenti, allora sentiranno chi èGiovanni Allegro. Sono qui... Che faccie da ViaCrucis!Capo
(entrando squadra Giovanni) Buon giorno!Giovanni
Buon giorno!Capo
(a Radamès) Chi e? Il padrone?Giovanni
Il padrone era qui poco fa. Volete forseparlare con lui?Capo
Sì... con lui. È ben lui, il vostro padrone, ilnonno di due ragazzi che...Giovanni
Che sono arrivati qui ieri sera? Sicuro!
Poveri ragazzi! Dopo tutto quello che hannoveduto!Mustafà
Cosa dite?Giovanni
Dico che sono buoni ragazzi; li conoscete,voi ?Mustafà
Un pochino.Capo
E allora chiamateci questo vostro padrone alquale dobbiamo parlare di una faccendaimportante.Giovanni
Come volete. Aspettate qui un momento e ilpadrone verrà subito (esce a destra).Capo
(a Mustafà) Quel baggeo non sa ancorniente, a quanto pare.Mustafà
Meglio così.Capo
(a Radamès) E i ragazzi li hai veduti tustesso?Radamès
Sì, capo.Capo
Hai parlato con loro?Radamès
Un momento solo.Mustafà
E cosa ti han detto?
SCENA IX.EUGENIO e detti
RadamèsEcco il padrone.
EugenioII mio servo mi ha detto che desiderate
parlare con me di una faccenda assai importante:sono lieto di ascoltarvi.Capo
Voi siete il signor Eugenio Bonfiglio?Eugenio
Per l’appunto.Capo
(estrae dalla tasca una lettera) A voi dunqueè diretta questa lettera (la porge).Eugenio
(scorrendola) Padre amatissimo!... Oh! manon mi inganno adunque. Questa è la lettera della
mia cara figlia Elvira!Capo
Questa lettera, abbandonata da due ragazzinella nostra casa, ci ha permesso di conoscere ilvostro nome, e di potervela recapitare, ritenendodi farvi una cosa gradita.Eugenio
(commosso) Davvero non potevate farmidono più caro! Povera Elvira! È la sua ultimavolontà espressa prima di morire.Capo
Da quella lettera vi sarà dato comprendereora anche il mistero di quei due ragazzi, cheabbiamo saputo sono giunti fin qui iersera.Eugenio
I miei cari nipoti Ottavio ed Ernesto: questalettera distrugge ogni dubbio che ancor potessesussistere e rende piena la mia felicità.Capo
Ne sono proprio contento. Quei cari ragazzihanno voluto anticipare a voi la gioia del loroincontro, privandomi però del legittimo confortodi poterveli condurre io stesso.Eugenio
Come? Voi pensavate proprio di condurmelifra le braccia?Capo
Essi stessi ve l’avranno detto. Giunti l’altrasera, di notte, al mio accampamento, guidati daun carrettiere, questi mi pregò di dare ospitalità aquei cari ragazzi per quella notte, finché egli almattino non fosse venuto poi a ritirarli.Eugenio
Ebbene?Mustafà
Ebbene, al mattino noi abbiamo avuto unbell’aspettare: del carrettiere non si è saputo piùnulla.Eugenio
La cosa mi sembra un po’ diversa da quellache mi fu narrata dai ragazzi.Capo
Essi poverini, durante la notte, spaventatichissà da quali pensieri, fuggirono dal nostroaccampamento, e non ci fu possibile ritrovarli.Mustafà
Abbiamo pensato allora che fossero venutiqui, e difatti ci hanno detto...Eugenio
Mi risulta però che le vostre intenzioni nonerano precisamente di condurli a me, ma di tenerliprigionieri, per condurli con voi fuori d’Italia.
CapoE chi può avere inventato simili fandonie?
MustafàCome se avessimo avuto interesse a tenerci
due bocche di più!Eugenio
Se parlo così ho delle prove che mi furondate da chi era in grado di averle.Mustafà
Vorrei che si facesse avanti quel contastorie.Vederlo in faccia e sentire dalle sue labbra similimenzogne.Eugenio
Non mi è difficile accontentarvi: aspettate.Giovanni!Giovanni
(esce) Padrone!Eugenio
Di’ agli altri che arrivino qui.Giovanni
Subilo! (scompare).Mustafà
Ma chi c’è là dentro?Capo
Se ci giocate qualche scherzo, badate che vene pentirete!Eugenio
Non temete di nulla qui dentro, perché se c’èuna cosa che non deve far paura a chi è sicuro delfatto suo, questa è la verità.
SCENA X.TIRADRITTO, CARRETTIERE e
GIOVANNIGiovanni
Eccoci pronti.Capo
Il carrettiere!Mustafà
Lui! Lui davvero!Tiradritto
E vicino a lui ci sono io: vi vedo negli occhiquello che non dicono le parole: lo credevatemorto, vero? E invece è vivo... Guardatelo bene!Capo
Chi siete voi che entrate nei nostri discorsisenza essere chiamato?Tiradritto
Ma da quando in qua, signore mio bello, icarabinieri devono essere chiamati dai ladri edagli assassini?
MustafàI carabinieri?
TiradrittoCarabiniere anziano Tiradritto, per servirvi, e
servirvi per le feste, stavolta!Capo
Ma questa è una trappola!Mustafà
(guardando Radamès) È quel rospo lì che ciha traditi! Aspetta me! (gli si avventa minaccioso.Radamès fugge in direzione del prato, gridando:)Aiuto! Aiuto! (esce a sinistra).Eugenio
Queste vostre parole e peggio queste vostremaniere, non fanno che confermare la verità chenoi conosciamo. Volete che interroghi di nuovoalla vostra presenza questo testimonio?Capo
Non c’è bisogno. Del resto fu lui ad offrirmii due ragazzi, insistendo perché glieli pagassi...Carrettiere
Con quindici lire.Mustafà
Abbiamo il diritto di riavere i nostri soldi.Capo
E anche il costo del mantenimento di questiragazzi, e in più le spese fatte per cercarli di notte,quando ci siamo accorti della loro scomparsa.Eugenio
Ciò che è giusto non intendo vi sia negato.Che cosa chiedete?Capo
A dir poco cento lire!Giovanni
Cento lire? Cento legnate, io direi!Eugenio
Taci. Giovanni: le legnate non si danno agliospiti, ma alle bestie!Giovanni
Dico bene !Eugenio
Le vostre pretese mi sembrano però alquantoesagerate!Capo
Non intendo diminuire di un soldo.Tiradritto
E sta bene! Io accetto! (a Eugenio) Lasciatrattare a me.Mustafà
Fuori allora i denari, e tenetevi i ragazzi !Tiradritto
Fuori piuttosto il resto, che voi tenete nelportafoglio preso a questo uomo la notte scorsa.Capo
Cosa?Tiradritto
Parlo chiaro sì o no? Nel portafogli ci sonocinquecento lire. Tenetevi le cento che pretendete,e restituite subito le altre quattrocento.Mustafà
(al Capo) Cosa dice?Tiradritto
Dico quattrocento!Capo
Ma lei, scusi, è matto!Tiradritto
E sta bene. Non volete tirar fuori lequattrocento lire adesso? Ne tirerete fuoricinquecento fra qualche ora. Se parlo così èperché sono sicuro del fatto mio.Capo
Anche se fosse vero quello che dite...Tiradritto
È vero come è vero che la banda delBiondino, che si trovava assieme a questogiovinotto, e già stata messa con il musoall’inferriata e ha già cantato!Mustafà
Possibile?Tiradritto
Ma non vedete che so tutto per filo e persegno?Capo
Dopo tutto, quei denari non erano diquell’uomo, ma dei ragazzi. C’è nella lettera.Eugenio
È vero. Dunque la restituzione va fatta ailegittimi padroni... Giovanni, va a chiamarli.Giovanni
Ah! Così ci intendiamo!Mustafà
Il Biondino non sarà andato a contare,speriamo, che il cavallo e il biroccio l’abbiamopreso noi, e che le coltellate...Tiradritto
So tutto, vi dico. Per questo, se voiconsegnate il denaro che non è vostro, e ve neandate zitti zitti per i vostri affari, io non faròstorie, anche perché non sono di servizio. In casodiverso invece vi farò vedere che cosa sonocapace di fare.Capo
(dopo un’occhiata a Mustafà) Ci garantite
che uscendo di qui non ci darete più noie?Tiradritto
Purché tiriate fuori i denari.Capo
Eccoli: cinque meno uno quattro. Sonoquattrocento, a chi li do?
SCENA XI.RAGAZZI e detti, meno RADAMÈSGiovanni
Ecco qui i vincitori della tombola!Quattrocento lire! Una fortuna!Ottavio
Non capisco.Eugenio
Questi nostri amici sono venuti a portarviuna somma di denaro che la vostra poveramamma aveva consegnato per voi. Essi li hannoritrovati assieme alla lettera della mia poveraElvira, e da persone oneste come vogliono essere,hanno qui recato ogni cosa.Ottavio
Grazie. Ma... caro nonno... noi qui in casatua non abbiamo bisogno di denaro. Piuttosto iodirei...Eugenio
Parla liberamente, mio caro.Ottavio
lo direi di consegnare questo denaro agliuomini che l’hanno portato, a patto che lascinocon noi il nostro caro Radamès!Ernesto
Sì! Sì!Teodoro
Si! Sì! nonno!... Radamès stia con noi.Eugenio
È quello che ben volentieri io vorrei puresuggerire a questi amici...Mustafà
(al Capo) No... no... Deve pagarla!Capo
(alzando le spalle) Sono quattrocento lire! Èpagato bene! (ai ragazzi) Per parte mia accetto.Mustafà
No, capo!Capo
Comando io. Dico che accetto!Ottavio
E allora, ecco i denari! (Teodoro e Francoescono di corsa a sinistra).Capo
Fatto, (intasca) Ed ora, possiamo andare?Eugenio
Sì, andate pure, ma ricordatevi che a far delbene ci si guadagna sempre più che a far delmale!Capo
Eh! Me ne sono accorto da un pezzo... Maquesta vitaccia... Buona sera! (esce con Mustafà).
SCENA ULTIMA.RADAMÈS, FRANCO, TEODORO e
dettiRadamès
(entra da sinistra con Teodoro e Franco).Teodoro
Ecco, ecco Radames!Radamès
(intontito) Ma è vero quello che mi hannodetto?Ernesto
È vero, Radamès! I tuoi padroni sono andativia!Ottavio
Tu starai con noi ! Vero nonno, che lo terraiqui con noi?Eugenio
Sì, povero figliuolo. Hai tanto sofferto, chefinalmente meriti dal Signore le cure e l’affetto diuna famiglia cristiana! Ringrazia però questi tuoibenefattori. Perché sono essi che ti hanno salvato!Radamès
(a Ottavio, gettandoglisi tra le braccia) Oh!grazie! grazie!Giovanni
Bisogna però riconoscere che chi hamanovrato bene, stavolta è Tiradritto!Ottavio
Evviva il signor Tiradritto!Tiradritto
(asciugandosi bruscamente gli occhi) Eratempo che ne imbroccassi almeno una!Eugenio
Ora non solleverai più questioni, io spero:qui c’è la lettera che tu volevi avere nelle mani.Ottavio
La lettera della povera mamma!Giovanni
E che cosa c’è in quella lettera?Eugenio
Cose assai dolorose! Ma il pensiero piùamaro è ancora per me il dubbio che quel
disgraziato Buonafìne sia morto senza i confortidi quella religione che egli, spinto dalla miseria,aveva abbandonato!Ottavio
Nonno, io ero presente quando il poverobabbo, un momento prima di morire, ricevette iSacramenti dal Curato della parrocchia!Ernesto
Povero babbo! Io ricordo anche che ci disse:Figli miei, siate costanti nel praticare quanto lanostra Cattolica Religione ci comanda!Eugenio
Ebbene cari figliuoli, ricordate le ultimeparole del vostro padre, e avrete sempre, comeora, la protezione del Cielo.Tiradritto
Intendiamoci, però: (al Carrettiere) Iodicendo così a quei là, non ho inteso privare voidel diritto di richiedere quanto vi è stato preso daquella banda del Biondino.Carrettiere
Adesso che sono col muso alla sbarra...Tiradritto
Purtroppo, questa è l’unica frottola che hospifferato. Ma era necessario!Carrettiere
Come? Non è vero?Tiradritto
Se io fossi ancora in servizio, sarebbe vero,ma così... li pescheranno, forse, ma chissàquando!Giovanni
Baloss d’un Tiradritto! Come l’han bevuta!Tiradritto
E così è venuta fuori la verità. Voi però... vidirò come dovete fare per sostenere le vostreragioni.Carrettiere
Io a dir la verità non ci penso più; quellagente non mi piace più d’incontrarla né per lastrada né alla sbarra. Perderò il cavallo e ilcarretto, ma conserverò la pelle, che vale di più.Eugenio
E se volete stare con noi, un pezzo di pane eun piatto di buona cera non vi mancherà mai,nella casa dell’allegria. Il Signore ci ha datoabbondanza di mezzi, appunto perché aiutiamo ibisognosi.Carrettiere
Ma sarebbe per me il più bel regalo!Eugenio
E allora farete compagnia a Giovanni,dividendo con lui i lavori della stalla e dellacampagna.Giovanni
E anche le risate della mia allegria.Eugenio
Così, dopo tante vicende, la casa dellafortuna apre le porte a tanti cari e desideratiospiti: due nipoti, un giovinetto bisognoso emeritevole di affetto e di protezione, e un caroamico provato e purificato dalla sventura.Teodoro
Senza più alcun timore!Tiradritto
Timore? Con un ex carabiniere come me?Dove, volete trovare una casa più sicura?Eugenio
La miglior sicurezza è la benedizione delSignore, che sempre è scesa, e sempre vogliamoche continui a scendere, sulla casa della fortuna!Giovanni
Ah! Sono così contento, ora, che ci vogliofar su una cantata! Ragazzi! Forza! Quella bellalode che cantavate poco fa! Ottavio, Ernesto... eanche tu, Radamès... Andiamo! (da il segno diattacco e fa la battuta per il coro finale).1
Tela
1. Qualora questa commedia fosse rappresentala in luogodove non vi fosse comodità del canto (in palco), si potrebbeterminare con le parole di Eugenio: «...e sempre vogliamoche continui a scendere, sulla casa della fortuna !».