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LABORATORIO
STORIA
IL CICLO DELL’ACQUA
POETI IN ACQUA
Classi 3A 3C Cassina Amata anno scolastico 2006/ 2007
UNA RISORSA PREZIOSA
I MONDI IN BOTTIGLIAMateriali: vasi o bottiglie a collo largo di vetro trasparente, un Tappo per chiudere ermeticamente la bottiglia, bottoni Piccoli giochi, sassolini biglie, carta velina, carta Crespa, olio di semi. Obiettivi: stimolare la creatività e lo spirito di ricerca Utilizzando contenitori di vetro trasparente, si creeranno meravigliosi e fantastici piccoli mondi
in bottiglia che ricordano mari in tempesta, paesaggi spaziali o le antiche “palle di neve”. Le bottiglie devono essere lavate, prive di etichette ed asciutte. Si riempiono per metà con
acqua e si immergono pezzetti di carta crespa o velina. Insieme si lavora sui colori le sensazioni, sulle storie e i personaggi che si metteranno sottovetro.
Ci si racconta una storia lasciando cadere nell’acqua colorata gli oggetti scelti.Si riempie lo spazio restante con olio di semi colorato a piacere e si tappa ermeticamente la
bottiglia.Si posa la bottiglia per qualche momento su una superficie piana per dare modo all’acqua
colorata di depositarsi sul fondo.Dopo di che si comincia a muovere la bottiglia, osservando le onde del mare sottovetro.Con il movimento della bottiglia si verranno a creare effetti bizzarri e coinvolgenti.
ARRIVA IL TEMPORALEMateriali: un telo di plastica trasparente, coriandoli, stelle filanti, riso, ceci, lenticchie,
fagioli.
Obiettivi : percepire le forti valenze archetipe legate agli eventi atmosferici
stimolare la creatività, la curiosità e lo spirito di ricerca.
Si propongono in un gioco collettivo, le fasi di un temporale estivo, che non bagna né spaventa. Si stende il telo a terra e si invitano i bambini a disporsi attorno, prendendone in mano un lembo del telo.Poi lo si inizia a scuotere prima dolcemente, poi con maggiore vigore a simulare il vento che arriva e porta con sé la tempesta.
Dopo un po’, si lanciano al centro del telo, che viene scosso di continuo, le stelle filanti a simulare l’arrivo dei lampi. Poi arriveranno le prime gocce di pioggia leggere sottoforma di coriandoli colorati, poi via via quelle più forti, con il riso ed i fagioli. Nel corso del gioco alcuni bambini a turno possono mettersi sotto il telo, per sperimentare le sensazioni di questo pazzo temporale.
IN VIAGGIO CON UNA GOCCIA D’ACQUA
Osserviamo una goccia d’acqua salata del mare, una goccia qualunque. Essa per un po’ viaggia nel mare viene trasportata dalle onde, spruzzata dagli scogli, fino a quando non esce il sole, un bel sole che riscalda la superficie del mare.
Guarda caso la nostra goccia si trova proprio sulla superficie e improvvisamente…Che cosa succede?
Qualcosa la solleva è il calore del sole che la fa evaporare. Il calore, cioè. La rende così minuscola e leggera che la fa salire verso l’alto.La “goccia di vapore” sale fino a raggiungere altro vapore e forma una nuvola. Ma le nuvole si spostano, è il vento a spingerle. Così anche questa nuvola: sorvola spiagge, boschi, città, fino a quando incontra aria molto fredda.
Allora la nostra goccia e le altre goccioline si uniscono sempre più, finchè formano una goccia tanto grande e pesante che non riesce più a stare sospesa nell’aria e cade verso terra.
Dalla terra ai fiumi, dai fiumi al mare: la nostra goccia è pronta a ricominciare il suo viaggio, a continuare il ciclo dell’acqua.
ESPERIMENTO:CREIAMO LA PIOGGIA
In un vaso di vetro con coperchio abbiamo posto un bicchiere trasparente contenente acqua.
Abbiamo segnato, con un pennarello, il livello dell’acqua e abbiamo riscaldato con una lampada accesa.
Dopo un po’Abbiamo osservato il livello
dell’acqua nel bicchiere e ci siamo accorti che si è abbassato.
Nel vaso si è formata la nebbia perché l’acqua è evaporata
Dopo un po’Il vapore incontrando le
pareti fredde del vaso si trasforma in tante goccioline che cadono come la pioggia.
PERCHE’ IL SOLE E LA LUNA VIVONO IN CIELOIl sole spesso andava a trovare
l’acqua,ma non era mai successo che l’acqua gli restituisse la visita.
Così un giorno il sole preoccupato che la sua cara amica fosse offesa con lui, le chiese come mai non venisse mai a casa sua.
L’acqua sorridendo rispose, che l’unico motivo che la tratteneva da fargli visita erano le ridotte dimensioni della casa del sole.
Se mai avesse deciso di accettare il suo invito con i suoi familiari, il sole sarebbe stato costretto ad andarsene.
Ma vedendo la faccia triste del suo caro amico, gli promise di fargli visita solo se fosse riuscito a costruire un palazzo talmente grande da contenere tutta la sua famiglia.
Il sole contento promise di mettersi subito all’opera. Tornò a casa, abbracciò sua moglie la luna e le raccontò del piano che aveva in testa per poter accogliere degnamente la sua cara amica acqua.
Dopo qualche tempo l’immenso palazzo del sole fu ultimato.
Il sole e la luna invitarono a pranzo l’acqua e tutta la sua famiglia per la domenica successiva. Quando l’acqua arrivò, chiamò il sole e gli chiese se poteva entrare tranquillamente. Il sole languidamente affacciato da uno dei mille balconi del suo palazzo le rispose: “ Ma certo amica mia entra pure vi stiamo aspettando”.
Per primi entrarono i fiumi e i laghi, accompagnati da pesci, ippopotami, coccodrilli e salamandre, e in breve tempo l’acqua arrivava al ginocchio, allora per cortesia richiese al sole se poteva continuare ad entrare senza pericolo.
E il sole di nuovo la rassicurò.Così fecero il loro ingresso le nevi
eterne, i ghiacciai, e le calotte polari con il loro seguito di orsi, volpi argentate, foche e pinguini. L’acqua raggiunse il livello della testa di un uomo e ancora chiese al sole:” Sei proprio sicuro che i miei familiari possono entrare ancora?”
E il sole e la luna risposero all’unisono:”Certamente.”
Così cominciarono ad affluire i mari e gli oceani e con essi delfini, squali, balene e stelle marine.
E in men che non si dica il sole e la luna furono costretti a trovar riparo sul tetto del loro palazzo. Nuovamente l’acqua chiese al sole se era sicuro di volerli accogliere tutti e lui, per l’ennesima volta, assentì.
Così entrarono le nuvole dei temporali, i cirri, i nembi e con essi la pioggia monsonica, quella primaverile, i fiocchi di neve, i chicchi di grandine e le falde di nebbia.
L’acqua e la sua famiglia in breve tempo sommersero il tetto e la luna e il sole furono costretti a salire alti nel cielo, dove sono rimasti da allora.
IL TEMPORALECorrono corrono le nuvole in cielo, son
come vele di un grande veliero.Si gonfiano al vento, poi sembran
corsari che solcan le onde di oceani e mari.
Il cielo è solcato da lampi dorati che sembrano spade di mille pirati.
C’è un grande fracasso, un forte boato è il tuono che irrompe nel cielo infuocato.
E dentro una casa un bimbo impaurito guardando quel cielo che sembra impazzito.
Si tappa le orecchie, non osa parlare, va dalla mamma per farsi abbracciare.
ACQUATu sei un’ acquetta,Quando sei sulla vetta, Se hai una fine Non ci sono le bollicine.In cima sei ghiacciataE ti presenti sempre bagnata.Dal sole ti fai accarezzareE le tue goccioline le fa cantare. Alessia
ACQUATu sei molto chiaraQuando fai una gara.Dai monti,Arrivi alle fonti.E quando sei sulla vettaSembri una torretta.Anche se sei ghiacciataTu sei sempre bagnata.E se tu hai una fineNon ci saranno più bollicine.Sei senza saporeMa ti potremmo bere per ore. Daniele
ACQUATu scendi dai montiE dalle fonti,Senza saperloTi ritrovi in un ruscello.Scorri via come una saettaGrossa come una nuvoletta. Cecilia
L’ACQUAIl mare lo devi sempre amareAnche se a volte ci fa spaventare;Molte altre volte ci fa giocare.E’ come se fosse un torrenteE tutto trasparente.Tu non hai saporeE ci fai dissetare a tutte le ore.Se non ci fossi tuNoi non ci saremmo più. Alice
ACQUA ACQUETTAAcqua acquetta che scendi da montiCorri velocementeE passi sotto i pontiQuando fai una garaDiventi chiaraSe ti trasformi in un torrenteDiventi intraprendente.Dentro un bicchiere fai le bollicineEd una nuvola è formata da tante goccioline. Fabio
ACQUANel torrente L’acqua corre intraprendente.L’acquettaÈ veloce come una saettaAcqua bagnataFredda e ghiacciataSenza saporeTi possiamo bere per tutte le ore. Riccardo R.
L’ACQUA GHIACCIATA
Acqua acquetta
Tu sei veloce come una saetta
Tu ghiacci qualsiasi cosa
Sei bella come una rosa.
Volteggi in cielo
E avvolgi le nuvole in un velo.
Sei bagnata sei ghiacciata
Sei sempre adorata
Senza sapore e senza odore
Ti potremmo bere per tante ore.
Andrea M.
L’ACQUA
Acqua acquetta
Che scendi dalla vetta.
Non hai sapore
E scendi a tutte le ore.
Non hai mai fine
E fai tante bollicine
Non hai odore
E neanche un colore
In inverno sei ghiacciata
In estate sei adorata.
Irene
ACQUAAcqua che scendi dalla vettaE scorri via come una saettaPoi diventi un ruscelloE con te porti tanti oggetti senza saperloGuardi il sole incantataPerché sei sempre amataTi trasformi in un laghettoE saluti il tuo amichetto Andrea V.
ACQUAAcqua acquettaTu scendi dalla vettaTu scendi trasparente,Tu scendi intraprendente,Tu scendi come un fioreTu scendi con amoreE sei sempre bellaCome una coccinella. Valerio
ACQUAQuando fai una garaSei chiaraQuando sei ghiacciataSei fredda e bagnata.Dal sole ti fai baciareQuando svanisci nel mare.Quando c’è poco ventoIl tuo percorso diventa lento. Eduardo
ACQUA ACQUETTAAcqua acquettaSei dura come una vettaSenza saperloTi ritrovi in un ruscelloQuando fai una garaSei chiaraScorri via come una saettaPer inondare la barchetta Mirko
ACQUA
Acqua acquetta
Tu scendi dalla vetta
Nasci dai monti
E sgorghi dalle fonti
Ti dirigi verso il mare e
E da noi bambini ti fai amare.
Non hai odore, non hai sapore
E ti possiamo bere per tante ore.
Mattia
L’ACQUA E LE SUE CARATTERISTICHE
Acqua mi vieni in mente
E penso che sei importante alla gente.
Acqua vieni giù dal monte
E passi sotto il ponte.
Acqua non hai gusto
E non fai trambusto.
Riccardo V.
ACQUA
Acqua acquetta
Tu scendi dalla vetta
Ti presenti bagnata
E sei sempre amata
Con un po’ di calore
Ti sciogli in tutte le ore.
Quando fai una gara
Sei sempre chiara.
Gianluca
ACQUA
Acqua non hai sapore
E neanche un colore.
Tu scendi dalla vetta
E dalla nuvoletta.
Tu scendi dai monti
E sgorghi dalle fonti.
Tu non hai fine
E fai tante bollicine.
Nel torrente
Scorri intraprendente.
Federica
LA VITA DELL’ACQUA
Un giorno il torrente
Sarà trasparente
Come una nuvoletta
Piena d’acquetta
E darai fine
Alle bollicine.
Non hai colore ne sapore
E in estate sei sempre disponibile a tutte le ore.
Elias
ACQUA ACQUETTA
Acqua bagnata
E ghiacciata
Tu scendi dalla vetta
Veloce come una saetta.
Acqua acquetta
Tu vieni dalle fonti
Dei fiumi e dei monti.
Acqua acquetta
Ti versi nel mare
E da noi ti fai amare.
Sara
NEVEIo sono la nevemi lascio lavorareperò soprattuttonon mi lascio mangiare. Samuele
PIOGGIALa pioggia cade lentamenteman mano che passa il tempo,i bambini escono a giocare sottola pioggiaPoi vanno a casa e lasciano impronte di scarpeandando in cucina con una febbre terribile
Sara Z.
L’ACQUAQuando la pioggia cadei bambini si divertono a giocare con gli amicicon i cugini e i parentichiaccherare mentre ci si bagna.Al lago ci si spruzzanell’acqua si nuotasi pescaal mare si raccolgono le conchigliesi fanno i castellii bambini si divertono a giocareSenza l’acqua non potrei divertirmie morireiviva viva l’acqua Rubab
NEVECado in invernoSono fredda Sono biancaMi chiamo neve Fabio F.
IL GHIACCIOSono biancoRigido e scivolosoSu di me si può pattinareNasco in invernoE sono amico del geloTutti mi chiamano ghiaccio Giulia C.
GHIACCIOL’acqua che forma il ghiaccioè molto freddaquando la tocchiuna manina spunta fuoriun brivido scorre lungo il tuo corpo“brrr” che freddol’acqua che forma il ghiaccio è dispettosanon resiste a nessuna cosa Giulia L. NEVESono molleSono biancaFaccio brillareMi presentoSono la neve Stefano
IL MAREQuando entro nel maremi metto a tremaremi faccio coccolare e divento mare.Sento il mare freddosempre piùvedo il mare da lontanoma lo vedo tutto matto.Sento la corrente e mi cade un dente.Annuso il suo profumo salatoe divento malato.Io mi chiamo maree mi metto a camminare,così arrivan le ondesempre profonde.I pesciolini vivon felicicome se fossero tutti delle alici. Michela
A CALCIO MENTRE PIOVEQuando sono a calcio la pioggia cade in testa a meMentre calcio il pallone sento un rumoreIo vedo la pioggia che cade nel campo da calcioMentre ascolto il mister ascolto pure la pioggia che cade nel campoFinita la partitella e gli allenamentiMentre cade la pioggia io la annusoE sento odore di erba Andrea
LE NUVOLECorrono le nuvole in cielosono belle e splendono come il sole Fabio G.
NEBBIAAnnebbio cosesono tremendasono cattivae sono contentasono la nebbia Sara C.
L’ACQUASe io vedo la pioggia posso farmi un bagno e una doccia Mattia G.
LA TRASFORMAZIONE DEI RUSCELLICiao son ruscellosono in montagnase scendo in pianurae scorro con curami trasformo in fiumefinché mi faccio abbracciaree divento mare Lorenzo
PIOGGIASe la pioggia scende a terra si stendesento rumore quando la pioggia è di cattivo umoree scende giù sempre di piùcosì spegne il miobarbecue Fabiana
LA PIOGGIASe vedo l’acquapenso subito alla pioggiache scende su di mea goccia a gocciacosì torno a casa e ho già fattola doccia Luca B.
UNA GOCCIAQuando la formica deve lavorarebasta una gocciaper farlarinfrescare Mattia P
TEMPORALESe il cielo è arrabbiato è un brutto segnoinizia a piovere tutti si riparanodentro le loro casesolo le macchine in girosento un tuonoe le persone si spaventanoVedo un lamposembra una spada doratae affilataAscolto la pioggiaè rilassanteMa all’improvvisoun altro tuonoLa pioggia è finita meno maleEd ecco che spunta un bel sole Luca F.
FIUMEQuando vedo il fiume scorrerevedo l’acqua limpida pulita e trasparentee quella sensazione è bellissimaInvece quando faccio il bagno al mareÈ bellissimoMa quando esco dall’acqua del maremi vengono i brividi Ilaria
L’ACQUA È TRASPARENTEL’acqua è rinfrescantemi voglio tuffare nel mare trasparente Serena
MARESe vedo l’acqua con i pesciSe sento il rumore dei mariSe annuso l’acqua degli oceani edei mariMi sento come un bambino felice Emmanuele
GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA
Il 22 marzo di ogni anno si celebra la "Giornata Mondiale dell'Acqua", proclamata nel 1993 dall'Assemblea delle Nazioni Unite: perché la carenza di acqua pulita è una emergenza mondiale e in alcune aree del pianeta è una vera e propria catastrofe.
L'acqua, la più importante risorsa del nostro pianeta, è un bene comune che appartiene a tutti gli abitanti della terra ed è patrimonio dell'umanità. L'accesso all'acqua è un diritto fondamentale e inalienabile, che va garantito a tutti. Eppure l'abitudine allo spreco e la noncuranza ci fanno spesso perdere di vista la necessità di proteggere questa risorsa.
Quest'anno approfittiamo dell'acqua day per risparmiare acqua ed energia.Perché l'acqua è uno degli elementi che maggiormente subiscono l'impatto del cambio
climatico: lo scioglimento dei ghiacciai è aumentato dell'1% annuo negli ultimi 35 anni, con una conseguente riduzione delle riserve di acqua potabile. Ma anche la diminuzione della portata dei fiumi e delle precipitazioni nell'area mediterranea - che favorisce i processi di desertificazione - sono fenomeni che sempre più assottigliano le riserve di acqua potabile.
Una responsabilità dei paesi ricchi e industrializzati, che rappresentano meno del 20% della popolazione mondiale e consumano oltre il 60% dell'energia prodotta; con ricadute ambientali che si fanno sentire in maniera più catastrofica nei paesi più poveri del Sud del mondo, meno preparati ad adattarsi agli impatti.
La giornata di NandiConsideriamo una giornata di Nandi, una donna che vive in una piccola comunità agricola, in una
provincia dell’Est del Kenya.Appena dopo l’alba fa alzare i suoi quattro figli. Manda le due piccole ragazze a prendere l’acqua ad una fonte, in un villaggio ad oltre un chilometro, esse portano bidoni da dieci litri sulla testa.
Questa dà alla famiglia acqua sufficiente per lavarsi e fare colazione. Fuori dalla casa c’è un barile di legno, che raccoglie acqua dalle lamiere del tetto, quando piove. Oggi, come la maggior parte
dei giorni, è asciutto, l’aria è piena di polvere che si appiccica al corpo e rende la gola secca.
C’è una pozza d’acqua a solo mezzo chilometro, ma l’acqua là è sporca ed ha un cattivo gusto. Ora la usano gli animali. Prima che fosse istallato il rubinetto dell’acqua del villaggio c’era la
febbre e molti morti di diarrea, specialmente tra i bambini piccoli. Ma se li rubinetto si rompe o c’è troppa gente che prende l’acqua, Nandi deve ritornare a prenderla alla pozza.
Dopo colazione va lei stessa al villaggio, raggiunge la fonte e porta indietro diciotto litri per lavare i vestiti, i piatti e per preparare il pranzo. Si carica pure il figlio di diciotto mesi, che è troppo
piccolo per essere lasciato solo. La famiglia è assetata dal calore di mezzogiorno e ogni persona ha bisogno di bere. Nandi deve fare un altro viaggio per andare a prendere l’acqua per la cena. Mentre è là si lava e fa lo stesso al suo bambino così come le altre donne che sono venute alla
preziosa fontanella. Quando i bambini vengono a casa da scuola devono pure loro andare a lavarsi e bere e portare a acqua sufficiente per quando arrivano a casa gli uomini. Nell’insieme Nandi e le
sue figlie hanno utilizzato quatto ore per trasportare acqua.
A meno di cinquanta miglia più a nord, ci sono altre donne che vivono in un villaggio senza fontanella. Devono usare una pozza scavata a mano, distante tre chilometri; l’acqua qui è scura e
durante la siccità si prosciuga. Allora esse devono fare otto chilometri per trovare una pozza d’acqua permanente, anche se ugualmente insalubre.
Tratto da AA.VV. “A scuola di sviluppo”
L’ACQUA E’ UN BEME PREZIOSO IMPARIAMO A RISPETTARLA
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