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LABORATORIO DEL CORSO DI TECNICA URBANISTICA 2 – 2003/2004 PAG. 1/15 a.a. 2003/2004 Corso di Tecnica Urbanistica 2 L L A A B B O O R R A A T T O O R R I I O O ( ( E E D D I I L L E E - - A A R R C C H H I I T T E E T T T T U U R R A A ) )

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LABORATORIO DEL CORSO DI TECNICA URBANISTICA 2 – 2003/2004 PAG. 1/15

a.a. 2003/2004

Corso diTecnica Urbanistica 2

LLAABBOORRAATTOORRIIOO((EEDDIILLEE--AARRCCHHIITTEETTTTUURRAA))

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INDICE

PARTE 1 PROGETTAZIONE DGLI SCHEMI URBANI 2SEZIONE 1.1.1 INTRODUZIONE 2CAPITOLO 1.2 ANALISI DEL TERRITORIO 3SEZIONE 1.2.1 GENERALITÀ 3SEZIONE 1.2.2 I TEMATISMI 3SEZIONE 1.2.3 PROCEDURA 4CAPITOLO 1.3 GLI SCHEMI URBANI 6SEZIONE 1.3.1 CARATTERISTICHE DEL QUARTIERE 6SEZIONE 1.3.2 SCHEMI SPAZIALI DI RIFERIMENTO 7SEZIONE 1.3.3 VERIFICA DI APPLICABILITA' DEGLI SCHEMI URBANI 8SEZIONE 1.3.4 DEFINIZIONE DEGLI SCHEMI QUANTIFICATI 8SEZIONE 1.3.5 ESEMPI 9

PARTE 2 TAVOLE 13INQUADRAMENTO TERRITORIALE 14TAVOLA 1 - BASE CARTOGRAFICA 15TAVOLA 2 - GRIGLIA 15TAVOLA 3 - CURVE DI LIVELLO 15TAVOLA 4 - FASCE ALTIMETRICHE 15TAVOLA 5 - PENDENZE 15TAVOLA 6 - IDROGRAFIA / VINCOLI 15TAVOLA 7 - SUOLI 15TAVOLA 8 - VIABILITÀ 15

PARTE 1 PROGETTAZIONE DEGLI SCHEMI URBANI

SEZIONE 1.1.1 INTRODUZIONE

L'attività da svolgere per il Laboratorio prende in considerazione l’aspetto distributivo e spazialedel Piano, che non è invece considerata nel lavoro svolto per le Esercitazioni del Corso.Il lavoro per il Laboratorio inizia dopo aver effettuato il dimensionamento globale del piano (cicli1, 2 e 3 delle Esercitazioni). Le grandezze in gioco devono d'ora in poi essere viste comesuddivise in parti e localizzate nello spazio. Lo scopo del lavoro per il Laboratorio non consistenella determinazione di una zonizzazione completamente realistica sul territorio, bensì nellaredazione di una localizzazione geografica schematica che tiene conto di alcune caratteristichedi un territorio specifico, ma trascura il dettaglio delle situazioni. Per questo motivo, il risultatonon potrà risentire di tutta una serie di condizionamenti che è facile intuire (per esempio laconvenienza di certi suoli dal punto di vista del minor valore dell'indennità di espropriazione).

Il primo passo per la stesura degli schemi planimetrici è la suddivisione delle quantità di Pianoglobali, calcolate finora, in quartieri. Cio' avviene nel Ciclo 3 delle Esercitazioni con l'uso dellaTabella 4 e delle Tabelle QC, QR(1,2,3,4), QI(1,2). In tali tabelle la suddivisione é effettuatasolo numericamente, senza tenere conto della componente spaziale e nelle tabelle di quartierecitate (Q…) sono riportate le quantità delle componenti di ogni quartiere.

Per quartieri, infatti, si intendono porzioni di territorio contigue formate da varie componenti:1. Residenze2. Attività3. Attrezzature di quartiere (generate dalla Residenza e dalle Attività)4. Strade di quartiere5. Attrezzature generali6. Strade di livello Urbano

La ripartizione delle quantità in sede di Esercitazioni viene fatta secondo una logica funzionale,pensando alla natura (alle diverse nature) di ogni quartiere; nella Tabella 4 delle esercitazioniciò è suggerito da opportune simbologie.

I due steps suddivisione quantitativa (Esercitazioni) - localizzazione (Laboratorio) sonolegate intimamente e il processo risulta iterativo: in pratica si procede nella ripartizioneprefigurandosi alcuni degli aspetti spaziali e viceversa.

Si suppone che l’intera città venga realizzata in venti anni: le quantità che vengono ripartite siriferiscono a parti di città (i quartieri) che non saranno realizzate simultaneamente, ma inquinquenni successivi. Occorre però considerare il fatto che in ogni momento, durante i ventianni di realizzazione, la città deve avere un accettabile livello di funzionalità e unaconformazione spaziale transitoria ma razionale.Per semplicità, è richiesto di decidere come organizzare in quartieri la nuova città nella suaforma a 20 anni, considerando le quantità di quinquennio (parziali) anch’esse corrispondenti adun certo numero dei quartieri previsti. Da ciò deriva la determinazione dei quartieri che sarannorealizzati in ognuno dei quinquenni successivi e, quindi, il percorso di crescita della città.

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CAPITOLO 1.2 ANALISI DEL TERRITORIO

SEZIONE 1.2.1 GENERALITÀ

L’analisi del territorio ha l’obbiettivo di identificare i siti “migliori” per la realizzazione della città.In effetti, possono distinguersi due distinti risultati parziali:• l’identificazione dei siti in cui sono presenti controindicazioni e/o inopportunità alla

utilizzazione urbana, tali da doverli classificare come “indisponibili” (con il complementarerisultato di identificazione delle aree “disponibili”)

• la caratterizzazione delle aree “disponibili”, in funzione delle diverse destinazioni d’uso peresse possibili

Occorre fin da subito porre attenzione al fatto che la utilizzazione urbana non comporta sempreedificazione, per cui non si deve far coincidere la presenza di controindicazioni alla edificabilitàcon una impossibilità d’uso assoluta. Le aree “inedificabili” possono essere utilizzate per usiurbani che non comportano edificazione.

SEZIONE 1.2.2 I TEMATISMI

L’analisi del territorio avverrà sulla base di un certo numero di variabili descrittive, disponibilisotto forma di “carte tematiche”; esse sono:• le carte della altimetria (curve di livello e fasce altimetriche)• la carta delle pendenze (areole classificate per valore della pendenza media)• la carta della idrografia (aste fluviali)• la carta dei vincoli (fasce contigue alle aste fluviali, in cui non è consentita l’edificazione, ma

sono consentite utilizzazioni che non comportino edificazione; tali aree possono essereattraversate da infrastrutture viarie, ma ciò deve accadere nella misura minore possibile)

• la carta della copertura del suolo (areole classificate per tipo di vegetazione naturale oagricola in esse prevalente)

• la carta delle infrastrutture esistenti (diversi livelli di viabilità, ferrovia)

Nella "Parte 2 - Tavole" di questo fascicolo sono presenti le seguenti carte:

• TAVOLA 1 - BASE CARTOGRAFICA• TAVOLA 2 - GRIGLIA• TAVOLA 3 - CURVE DI LIVELLO• TAVOLA 4 - FASCE ALTIMETRICHE• TAVOLA 5 - PENDENZE• TAVOLA 6 - IDROGRAFIA / VINCOLI• TAVOLA 7 - SUOLI• TAVOLA 8 - VIABILITÀ

Su tutte le tavole (meno la Base Cartografica) è riportata la griglia di base di 100 ml. X 100 ml. =1 Ha.

Si riporta di seguito la legenda di ciascun tema rappresentato.

LEGENDE

• TAVOLA 1 - BASE CARTOGRAFICANon ha una specifica legenda. E' uno stralcio della Carta Tecnica Regionale (che inoriginale è in scala 1:10.000) riprodotta in scala 1:20.000

• TAVOLA 2 - GRIGLIAContiene il disegno della griglia con celle di 100 ml. x 100 ml. = 1 Ha, sovrapposta alla basecartografica

• TAVOLA 3 - CURVE DI LIVELLORiporta con segni più marcati le curve di livello, peraltro visibili sulla Base Cartografica.L'equidistanza tra le curve è di 10 metri

• TAVOLA 4 - FASCE ALTIMETRICHERappresenta sinteticamente l'andamento delle quote del terreno. Le fasce sono:1 0 - 30 msl2 30 - 60 msl3 60 - 90 msl4 90 - 120 msl5 120 - 150 msl6 150 - 180 msl7 180 - 210 msl8 210 - 240 msl

• TAVOLA 5 - PENDENZEIllustra la classe di pendenza media del suolo (valori percentuali)1 0 - 52 5 - 103 10 - 154 15 - 205 > 20

• TAVOLA 6 - IDROGRAFIA / VINCOLIVi sono rappresentate le aste idriche presenti sul territorio. Le aree contermini ai corsid'acqua sono protette dal vincolo idrografico, e non sono edificabili. Sono però utilizzabiliper funzioni urbane che non comportino edificazione (verde).

• TAVOLA 7 - SUOLIIllustra la tipologia di copertura del suolo prevalente4 edificato3 seminativi2 legnose agrarie (oliveti, vigneti, frutteti)1 boschi5 acque

• TAVOLA 8 - VIABILITÀVi sono rappresentati i diversi tipi di infrastrutture presenti sul territorio1 autostrada2 strada statale3 strada provinciale4 strada comunale5 strada rurale6 ferrovia

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SEZIONE 1.2.3 PROCEDURA

La prima fase dell’analisi viene compiuta individuando le aree ove si combinano caratteristicheche conducono alla collocazione in una delle seguenti classi:• indisponibili a qualsiasi uso urbano• disponibili ad uso urbano che non comporti edificazione• disponibili ad usi urbani che comportano edificazione

In una fase successiva, le aree “disponibili” possono poi essere caratterizzate, con analogoprocedimento classificatorio. In questo caso le combinazioni di caratteristiche dovranno esserecercate ipotizzando una associazione tra tali caratteristiche e gli usi urbani più adatti.

Ciò può essere fatto ponendosi domande del tipo: “quali caratteristiche deve avere un’area peressere destinata all’uso residenziale a bassa, media, alta densità ? quali per essere destinataall’industria ?” etc. Le risposte devono essere formulate in termini di combinazione di valori dacercare sulle diverse carte tematiche.

Si tenga presente, in particolare, che in tale procedimento:

• non ci si può attendere una univocità di corrispondenza tra una data combinazione dicaratteristiche dei siti ed una sola destinazione d’uso (per una certa combinazione sarannosempre possibili più utilizzazioni, tutte compatibili con quell’insieme di caratteristiche)

• possono essere “generate” altre carte tematiche (altre caratterizzazioni del territorio)operando delle manipolazioni dei dati esistenti; in particolare si puo' generare unacaratterizzazione dei siti per “vicinanza”, nello spazio, ad altri siti con caratteristiche giànote; ad esempio, si possono generare “fasce di contiguità” ad assi viari esistenti e diprogetto. Tali nuove caratteristiche possono essere poi usate per successive elaborazioni.

Dal punto di vista operativo, quanto sopra sarà effettuato come segue:

• insieme alle “carte tematiche” è presente anche un altro “strato” costituito da una griglia concelle di 100x100 metri (1 Ha.); l’area coperta dalla griglia è da considerarsi quella entro laquale sarà contenuta la città; non dovrebbe porsi l’esigenza di esulare dal suo perimetro;

• da un punto di vista logico, l’analisi viene svolta selezionando tutte le celle checorrispondono ad un complesso di condizioni (per esempio altimetria = 4 AND pendenza =2 AND .... etc.; cio' equivale a “selezionare" tutte le celle di quota 150-200 metri cheabbiano anche una pendenza compresa tra il 10% ed il 20% ed abbiano anche .... etc.”);

• secondo quanto già consigliato, deve innanzitutto essere raggiunto il risultato consistentenella classificazione di tutte le celle in “indisponibili” / “disponibili senza edificazione” /“disponibili con edificazione”; tale risultato dovrà materializzarsi in una tavola;

• successivamente sulle sole celle “disponibili senza edificazione” e “disponibili conedificazione” potrà essere condotta - con la stessa tecnica già esposta - la fase dicaratterizzazione, tendente a classificare le celle in “tipologie” adatte alle diversedestinazioni d’uso urbano.

ESEMPIO 1

Aree indisponibili: Vincoli totaliPendenze maggiori del 15%Acque della Valle del Tevere

Aree disponibili non edificabili: Pendenze comprese tra il 10% e il 15%Presenza di terreni boschiviZone in prossimità di fiumi e canali

Aree disponibili: Tutte le altre

Quadro vincoli sulla residenzaAree non utilizzabili: Distanza minima di 500 m dalla ferrovia e dalla viabilità stataleDistinzioni per tipologie: Edificabilità limitata alle sole ville per pendenze comprese tra il

10% e il 15%Edificabilità estesa a tutte le tipologie per pendenze minori del10%

Quadro vincoli sull’industriaAree non utilizzabili: Pendenze maggiori del 10%

Quote maggiori di 120 mDistinzioni per tipologie: Edificabilità estesa a tutte le tipologie industriali ad una distanza

minore di 1500 m dalla ferrovia e dalla viabilità stataleEdificabilità limitata alle piccole e medie imprese in tutto il restodel territorio utilizzabile per l’industria

Quadro vincoli sul commercio e terziarioAree non utilizzabili: Pendenze maggiori del 10%Distinzioni per tipologie: Edificabilità estesa a tutte le tipologie del commercio e del

terziario in tutto il territorio utilizzabile per tali settori

ESEMPIO 2

Priorità all'edificazione Seminativo in assenza di Vincolo idrografico parziale&Distanza > 200 m. da ferrovia o autostrada

Aree non disponibili BoschiVincolo idrografico totaleVincolo idrografico parziale & Legnose agrarieZona del fondo valle del TeverePendenze > 20%

Parzialmente edificabile (50%) Seminativo in presenza di Vincolo idrografico parziale&Distanza > 200 m. da ferrovia o autostrada

Eventualmente edificabile Legnose agrarie in assenza di Vincolo idrograficoDistanza < 200 m. da ferrovia o autostrada

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DISPONIBILITA’ALL’URBANIZZAZIONE

OPPORTUNITA’PER LA RESIDENZA

OPPORTUNITA’ PER LA RESIDENZA AD ALTA DENSITA’

OPPORTUNITA’ PER LA RESIDENZA A BASSA DENSITA’

OPPORTUNITA’PER L’INDUSTRIA

OPPORTUNITA’PER IL TERZIARIO

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CAPITOLO 1.3 GLI SCHEMI URBANI

SEZIONE 1.3.1 CARATTERISTICHE DEL QUARTIERE

Nel linguaggio comune, il quartiere é un "nucleo autonomo per tradizione e fisionomia all'internodi un agglomerato urbano". Da questa definizione si traggono alcune elementari, ma importanti,nozioni:• Il quartiere é una parte di un organismo (sistema, insieme) più grande ("agglomerato

urbano": la città), e quindi• Il quartiere, per essere identificato come tale, deve essere dotato di una certa "autonomia",

cioè deve in qualche misura avere delle caratteristiche tali per cui:• É percepito come singola parte distinguibile dall'intero organismo urbano; ciò può'

avvenire per una qualche forma di omogeneità al suo interno:Omogeneità storica(tutti gli elementi del quartiere sono nati nello stesso periodo: p.es. Il quartiere barocco,il quartiere dell'esposizione universale del 1942 "EUR", etc.)Omogeneità morfologica urbana e/o edilizia(p.es. La maglia stradale e/o i fabbricati sono tutti dello stesso tipo)Omogeneità funzionale(vi si svolge prevalentemente una funzione: il quartiere residenziale, commerciale, degliuffici, industriale, etc.)

• Contiene al suo interno quanto é necessario ad assicurare lo svolgimento di una o piùattività umane in autonomia rispetto all'insieme di cui fa parte;P.es. In un quartiere residenziale sono presenti per la maggior parte fabbricatiresidenziali, ma anche Scuole, Verde pubblico, Attrezzature sanitarie elementari,Attività commerciali per i beni di consumo quotidiano, Uffici pubblici e/o privati per ildisbrigo delle pratiche più frequenti, etc. Tutto quanto cioé rende possibile la vita di unaparte della popolazione senza la necessità di spostarsi quotidianamente fuori dalquartiere

Inoltre• L'agglomerato urbano puo' essere visto come un insieme di quartieri

Il quartiere é stato assunto dall'urbanistica moderna (dagli anni '30) come elemento modulareper l'organizzazione della residenza nella città soprattutto per quanto riguarda gli ampliamentiurbani e le nuove città.

Gli esempi più tipici sono costituiti da:• i quartieri previsti nel piano di Amsterdam del 1935• i nuovi quartieri svedesi costruiti durante e dopo la guerra• le nuove città inglesi realizzate nel secondo dopoguerra• la ricostruzione delle città sovietiche nel corso del IV piano quinquennale

La dimensione del quartiere, misurata in numero di abitanti, non é del tutto univoca:• circa 10.000 abitanti ad Amsterdam• da 5.000 a 10.000 abitanti in Inghilterra• 6.000 abitanti in Unione Sovietica• 10.000 - 12.000 abitanti a Brasilia• 8.000 abitanti a Chandigarh

in tutti i casi il principio applicato è la definizione di un equilibrio interno al quartiere fra leabitazioni e i "servizi" rivolti alla popolazione fra gli elementi componenti il quartiere (abitazioni,scuole, verde, spazi per la circolazione, etc.); sono quindi stabiliti dei rapporti minimi o ottimiottenendo in tal modo il controllo locale preventivo della efficienza funzionale del quartiere.

In Italia, l'uso della dimensione del quartiere come modulo di accrescimento della città, si éparticolarmente affermato (specie dagli anni '60) nell'ambito degli interventi:• pubblici, per la produzione di alloggi di edilizia residenziale economica e popolare (con i

"piani per l'edilizia economica e popolare")• privati, per la produzione di edilizia residenziale di livello medio-elevato (con i "piani di

lottizzazione convenzionata")In ambedue i casi le norme di redazione dei piani prevedono la realizzazione integrata di quoteproporzionali di abitazioni e attrezzature di servizio alla popolazione.

I quartieri, assunti come moduli elementari della città (moduli di garantita efficienza funzionalelocale), possono essere usati per progettare l'insieme, (il piano urbanistico generale) everificarne l'equilibrio globaleIl meccanismo é basato fondamentalmente sulla costruzione di una gerarchia di elementimodulari:

• LA CITTÀ

• IL SETTORE URBANO

• IL QUARTIERE

• L'UNITÀ DI VICINATO

In riferimento a questi livelli gerarchici ed ai moduli che ne fanno parte sono le attrezzaturenecessarie a offrire alla popolazione servizi via via più specializzati e di minor frequenza d'uso.Esse sono:• DIMENSIONATE (in rapporto alla domanda espressa dalla popolazione)• LOCALIZZATE (in posizioni baricentriche del bacino di utenza e comunque accessibili in

tempi e/o distanze massimi accettabili)Lo schema teorico che ne risulta é illustrato nel diagramma seguente:

Attrezzature primarie

Attrezzature di quartiere

Attrezzature si settore

Attrezzature urbane

Unita’ di vicinato

Quartiere

Settore urbano

Città

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lo schema teoricomesso in praticain una new towninglese

si notil'organizzazioneper quartierie la presenzadelle relativeconcentrazionidi attrezzature

SEZIONE 1.3.2 SCHEMI SPAZIALI DI RIFERIMENTO

Adottare uno schema spaziale di città significa decidere le relazioni che esistono tra leparti/funzioni della stessa, ipotizzare le attività che si svolgono in ogni zona, i flussi e le relazionicon le altre.Gli schemi di città che possono essere presi in considerazione sono molti, in questa sede siprendono in esame tre fondamentali schemi di riferimento: città lineare, centripeta epolicentrica. Ma la definizione geometrica generale della città di per sé non completal’operazione localizzativa, si deve infatti decidere dove sono distribuite le funzioni ed in chemisura.Lo stesso schema geometrico centrale può essere ad esempio caratterizzato da unadistribuzione equipartita di funzioni per settori a spicchio come pure per fasce concentriche, conservizi principalmente al centro oppure in corona, etc.Un elemento che gioca un ruolo importante a questo livello generale di disegno spaziale di cittàè il verde di livello superiore; il parco urbano, ed in generale lo schema del verde cittadino, ècomplementare e sinergico allo schema di città edificata.Lo schema di città, nelle sue componenti geometrica e funzionale, si conforma unitamente aquello della viabilità e, più in generale, a quelli delle infrastrutture a rete.Per fare degli esempi, si può pensare che grossolanamente uno schema centripeto comporteràla realizzazione di una rete viaria composta da elementi radiali e tangenziali di raccordo, quelloin linea prevederà una arteria rettilinea (o più parallele) con trasversali minori ad una certadistanza tra loro, mentre quello policentrico richiederà una rete con archi che collegano i diversiquartieri.Tutte le reti viarie andranno collegate poi alla rete sovraordinata extraurbana ed ai principalinodi viari territoriali (anche intermodali).

CITTA'LINEARE

CITTA'CENTRIPETA

CITTA'POLICENTRICA

DIREZIONALE-COMMERCIALE

RESIDENZIALE

VERDE-ATTREZZATURE

INDUSTRIALE

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SEZIONE 1.3.3 VERIFICA DI APPLICABILITA' DEGLI SCHEMI URBANI

La prima implementazione dello schema deve avvenire attraverso una verifica della possibilitàdi adattamento degli schemi qui esemplificati, rispetto ai risultati dell'analisi del territorio.Tali schemi sono stati formulati senza un riferimento al territorio; la verifica consiste quindi nelrendere evidenti quali modifiche devono essere introdotte per tenere conto delle condizionireali.Si tratta quindi di adattare gli schemi a cio' che è emerso dall’analisi del territorio, distorcendolinello spazio, modificando la dimensione e/o la distribuzione e/o le relazioni ipotizzate tra le partidella città, riconoscendo - eventualmente - la impossibilità d’uso di un certo modello o,viceversa, la maggior adattabilità di un altro.

Poiché in tale operazione non possono essere trascurate le congruenze dimensionali dimassima, si potrà far riferimento (provvisoriamente) alle dimensioni complessive dei quartiericalcolate nelle Tabelle di Esempio contenute nelle Dispense delle Esercitazioni. Da tali tabelle,la superficie territoriale dei quartieri, incluse le attrezzature di quartiere, le attrezzature generalie le strade di quartiere, risulta la seguente (espressa in Ha e quindi direttamente in numero dicelle):

Si tenga presente che tali valori sono relativi alla distribuzione di funzioni, tipologie eattrezzature generali fatta nella Tabella 4 dell'esempio nelle dispense delle Esercitazioni. A talivalori vanno aggiunti 75 Ha di parco urbano, non calcolati nell'esempio.

SEZIONE 1.3.4 DEFINIZIONE DEGLI SCHEMI QUANTIFICATI

Una volta individuato lo schema ritenuto più adatto, anche attraverso i riferimenti dimensionali dimassima sopra indicati, si potrà procedere alla localizzazione di dettaglio, che dovrebbe esserebasata sulla computazione delle tabelle di quartiere di ogni singolo studente (in alternativapotranno essere usati i valori sottoriportati).

Per predisporsi all'operazione, è conveniente trasformare i dati che saranno stati calcolati nellaTabella Sintesi_Q delle Esercitazioni nel modo sotto illustrato:

• la Tabella "SINTESI QUARTIERI -1" riporta i dati originali, calcolati per le Esercitazioni; essisono espressi in mq

• nella Tabella "SINTESI QUARTIERI -2" la superficie delle strade è stata ripartitaproporzionalmente sulle diverse SF settoriali e sulle diverse categorie di attrezzature. Lerighe "SF" e "STRADE" risultano prive di valori; le ST ovviamente non sono variate

• nella tabella "SINTESI QUARTIERI - 3", i valori in mq sono stati convertiti in Ha(valore/10.000), e cioè in numero di celle della griglia di riferimento.

Il lavoro infatti sarà svolto guardando allo spazio teorico di piano attraverso la griglia diriferimento composta da celle quadrate con lato di cento metri (area 1 ha). Questa ipotesioperativa determina una approssimazione sulle superfici e sulle forme delle aree che sarannodefinite, tuttavia la precisione del risultato sarà largamente accettabile sia rispetto alle altregrandezze in gioco che alla scala del Piano.Si procederà quindi assumendo lo schema di riferimento prescelto e localizzando le funzionicittadine (residenza, attività, attrezzature/servizi, parco urbano) secondo la relativa geometria;deve essere considerata, contemporaneamente, una rete viaria congruente (in terminipuramente qualitativi) con gli ipotetici flussi di merci e persone originati dalle relazioni trafunzioni dislocate nelle varie zone della città.Per ogni quartiere dovranno essere rappresentate, in tal modo, le superfici precedentementecalcolate nella fase di ripartizione aspaziale (tabelle di quartiere), la somma delle quantitàeffettuata su tutti i quartieri dovrà naturalmente essere pari alle quantità totali di Piano a 20anni.

SINTESI QUARTIERI - 1 quartierivariabili caratteristiche QC QR1 QR2 QR3 QR4 QI1 QI2settore residenziale SF mq 92.628 253.368 257.100 307.824 392.100 0 0settore industriale SF mq 15.000 30.000 30.000 30.000 30.000 496.000 240.000settore commerciale SF (esclusi negozi P.T.) mq 56.000 62.000 50.000 50.000 37.000 0 60.000settore "direzionale" SF mq 188.000 0 0 0 0 0 0tutti i settori SF totale mq 351.628 345.368 337.100 387.824 459.100 496.000 300.000settore residenziale superficie attrezzature scolastiche mq 26.622 64.107 64.710 59.369 56.057 0 0settore residenziale superficie attrezzature interesse comune mq 11.832 28.492 28.760 26.386 24.914 0 0settore residenziale superficie verde attrezzato mq 53.244 128.214 129.420 118.737 112.113 0 0tutti i settori tranne industriale superficie parcheggi pubblici mq 209.422 67.306 62.841 58.273 49.329 0 24.000settori ind., comm. e direz. superficie per attrezzature non specificate mq 196.632 35.691 30.891 29.291 22.187 66.133 56.000tutti i settori superficie totale attrezzature mq 497.752 323.810 316.622 292.056 264.600 66.133 80.000attrezzature generali Totale Attrezzature Generali mq 40.150 47.325 62.250 60.950 74.075 0 0

SF tutti i settori mq 889.530 716.503 715.972 740.830 797.775 562.133 380.000STRADE tutti i settori & attr.generali superficie totale strade mq 155.913 125.189 124.700 129.121 138.823 99.200 67.059

ST tutti i settori ST mq 1.045.443 841.692 840.673 869.951 936.598 661.333 447.059

SINTESI QUARTIERI - 2 quartierivariabili caratteristiche QC QR1 QR2 QR3 QR4 QI1 QI2settore residenziale SF + STRADE mq 108.863 297.637 301.879 361.476 460.330 0 0settore industriale SF + STRADE mq 17.629 35.242 35.225 35.229 35.220 583.529 282.353settore commerciale SF (esclusi negozi P.T.) + STRADE mq 65.815 72.833 58.708 58.715 43.438 0 70.588settore "direzionale" SF + STRADE mq 220.952 0 0 0 0 0 0tutti i settori SF totale + STRADE mq 413.260 405.711 395.812 455.419 538.989 583.529 352.941settore residenziale SUP. Attr. Scolastiche + STRADE mq 31.288 75.308 75.980 69.716 65.811 0 0settore residenziale SUP. Attr. interesse comune + STRADE mq 13.906 33.470 33.769 30.985 29.249 0 0settore residenziale SUP. verde attrezzato + STRADE mq 62.576 150.616 151.961 139.432 131.622 0 0tutti i settori tranne industriale SUP. parcheggi pubblici + STRADE mq 246.129 79.066 73.786 68.430 57.913 0 28.235settori ind., comm. e direz. SUP. per Attr. non specificate + STRADE mq 231.097 41.927 36.271 34.396 26.048 77.804 65.882tutti i settori SUP. totale attrezzature + STRADE mq 584.996 380.387 371.768 342.959 310.643 77.804 94.118attrezzature generali Totale Attr. Generali + STRADE mq 47.187 55.594 73.092 71.573 86.965 0 0

SF tutti i settoriSTRADE tutti i settori & attr.generali superficie totale strade

ST tutti i settori ST mq 1.045.443 841.692 840.673 869.951 936.598 661.333 447.059

SINTESI QUARTIERI - 3 quartierivariabili caratteristiche QC QR1 QR2 QR3 QR4 QI1 QI2settore residenziale SF + STRADE Ha 10,9 29,8 30,2 36,1 46,0 0,0 0,0settore industriale SF + STRADE Ha 1,8 3,5 3,5 3,5 3,5 58,4 28,2settore commerciale SF (esclusi negozi P.T.) + STRADE Ha 6,6 7,3 5,9 5,9 4,3 0,0 7,1settore "direzionale" SF + STRADE Ha 22,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0tutti i settori SF totale + STRADE Ha 41,3 40,6 39,6 45,5 53,9 58,4 35,3settore residenziale SUP. Attr. Scolastiche + STRADE Ha 3,1 7,5 7,6 7,0 6,6 0,0 0,0settore residenziale SUP. Attr. interesse comune + STRADE Ha 1,4 3,3 3,4 3,1 2,9 0,0 0,0settore residenziale SUP. verde attrezzato + STRADE Ha 6,3 15,1 15,2 13,9 13,2 0,0 0,0tutti i settori tranne industriale SUP. parcheggi pubblici + STRADE Ha 24,6 7,9 7,4 6,8 5,8 0,0 2,8settori ind., comm. e direz. SUP. per Attr. non specificate + STRADE Ha 23,1 4,2 3,6 3,4 2,6 7,8 6,6tutti i settori SUP. totale attrezzature + STRADE Ha 58,5 38,0 37,2 34,3 31,1 7,8 9,4attrezzature generali Totale Attr. Generali + STRADE Ha 4,7 5,6 7,3 7,2 8,7 0,0 0,0

SF tutti i settoriSTRADE tutti i settori & attr.generali superficie totale strade

ST tutti i settori ST Ha 104,5 84,2 84,1 87,0 93,7 66,1 44,7

SUPE

RFI

CI

FON

DIA

RIE

ATTR

EZZA

TUR

ESU

PER

FIC

I FO

ND

IAR

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ZATU

RE

SUPE

RFI

CI

FON

DIA

RIE

+

STR

ADE

ATTR

EZZA

TUR

E +

STR

ADE

quartieriQC QR1 QR2 QR3 QR4 Qi1 QI2

Ha 105 84 84 87 94 66 45

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LABORATORIO DEL CORSO DI TECNICA URBANISTICA 2 – 2003/2004 PAG. 9/15

Si tenga ben presente:

Parco Urbano: grandezza che non è stata quantificata, rappresenta la maggiore areaverde della città. Deve essere previsto nella misura di 15 mq/ab. (circa 75Ha complessivi) in un massimo di tre corpi distinti

Attrezz. Quartiere : le superfici per attrezzature di Quartiere devono essere localizzateall’interno dei quartieri che le generano a partire da residenza e attivitàcompresenti (in ogni quartiere devono essere garantiti gli standardurbanistici per attrezzature).

Attrezz. Generali : le superfici per attrezzature generali possono essere localizzate all’internodei quartieri o in zone specializzate secondo ipotesi diverse.

Strade Liv. Urbano: assi stradali (linee) della viabilità superiore; collegamenti tra pesi efunzioni cittadine e alla rete sovraordinata. Devono essere utilizzati duelivelli gerarchici distinguendo le strade di livello urbano in:• livello 1 (primarie)• livello 2 (principali)

Nelle pagine seguenti sono riportati degli esempi dei risultati attesi.

SEZIONE 1.3.5 ESEMPI

Viabilità urbana primaria

Viabilità urbana principale

Viabilità di quartiere

Quartieri

MODELLO LINEARE

MODELLO POLICENTRICO

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LABORATORIO DEL CORSO DI TECNICA URBANISTICA 2 – 2003/2004 PAG. 10/15

La crescita urbana può essere riferita al disegno dello schema mostrando, quinquennio perquinquennio, la conformazione transitoria che assume la città. Si rappresenteranno in sequenza(4 schemi) le celle che risulteranno edificate al termine di ogni quinquennio.

LOCALIZZAZIONE ATTREZZATURE

RETE STRADALE

PRIMO QUINQUENNIO

SECONDO QUINQUENNIO

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LABORATORIO DEL CORSO DI TECNICA URBANISTICA 2 – 2003/2004 PAG. 11/15

TERZO QUINQUENNIO

QUARTO QUINQUENNIO

DENSITA’ RESIDENZIALI

DISTRIBUZIONE DEL COMMERCIO

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DISTRIBUZIONE DELL’INDUSTRIA

LINEE DI TRASPORTO PUBBLICO

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LABORATORIO DEL CORSO DI TECNICA URBANISTICA 2 – 2003/2004 PAG. 13/15

PARTE 2 TAVOLE

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INQUADRAMENTO TERRITORIALE

LABORATORIO DEL CORSO DI TECNICA URBANISTICA 2 – 2003/2004 PAG. 14/15

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

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TAVOLE

LABORATORIO DEL CORSO DI TECNICA URBANISTICA 2 – 2003/2004 PAG. 15/15

TAVOLA 1 - BASE CARTOGRAFICA

immagini\base_carto.jpg

TAVOLA 2 - GRIGLIA

immagini\griglia.jpg

TAVOLA 3 - CURVE DI LIVELLO

immagini\curve.jpg

TAVOLA 4 - FASCE ALTIMETRICHE

immagini\fasce_alt.jpg

TAVOLA 5 - PENDENZE

immagini\pendenze.jpg

TAVOLA 6 - IDROGRAFIA / VINCOLI

immagini\idro_vincoli.jpg

TAVOLA 7 - SUOLI

immagini\suoli.jpg

TAVOLA 8 - VIABILITÀ

immagini\viabilita.jpg