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1 LABORATORIO SCIENTIFICO FISICA? CHIMICA? BIOLOGIA? SCIENZA! MATEMATICA? DISEGNO?

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LABORATORIO SCIENTIFICO

FISICA? CHIMICA?

BIOLOGIA?

SCIENZA!

MATEMATICA? DISEGNO?

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«La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci

sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se

prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è

scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli,

cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a

intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per

un oscuro laberinto.»

Ritrovare il gusto

per le domande

Ritrovare lo stupore

per il libro …

«…. il cielo stellato sopra di me!»

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Il Sole è un pianeta?

Gli antibiotici uccidono virus e batteri?

Il Sole ruota attorno alla Terra?

Qual è la forma della Terra?

Un istituto di ricerca, ogni due anni, pone queste domande a un campione di

1 milione di italiani ……

e il 40% degli intervistati sbaglia almeno una delle domande!

La cultura scientifica è un requisito per la democrazia.

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La scienza nasce quando l’uomo inizia a

darsi un’immagine astratta del mondo.

La scienza nasce quando Egizi e Babilo-

nesi iniziano a scrutare il cielo.

La pittura nasce 40000 anni fa e contemporaneamente si

sviluppa il linguaggio formale che oggi utilizziamo

L’astronomia nasce in quegli stessi anni anche nel mondo

orientale, in Cina

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La scienza nasce quando Egizi e Babilo-

nesi iniziano a usare il linguaggio della

matematica.

Il calcolo approssimato di .

Anche Archimede si è cimentato nel calcolo approssimato del-

l’area di un cerchio partendo dal calcolo delle aree di poligoni

inscritti e circoscritti. Oggi si direbbe che se il numero di lati

tendesse all’infinito, allora l’area del poligono tenderebbe a

quella del cerchio, ma questo è un ragionamento moderno.

Archimede cercò di delimitare l’intervallo di errore calcolando

l’area di poligoni aventi 12, 24, 48 e 96 lati.

Gli Egiziani e i Babilonesi non usano il termine , ma sapevano che si trat-

tava di una costante ottenuta dal rapporto tra la circonferenza e il dia-

metro.

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La scienza nasce ad Alessandria d’Egitto

tra il IV e il III secolo a.C.

Per 700 anni Alessandria è stata

la capitale della scienza.

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Euclide

(435-365 a.C.)

Euclide si occupò non solo di geometria ma

anche di ottica, confutando Aristotele.

Eratostene

(275-195 a.C.)

Ipparco

(190-120 a.C.)

Costruì la mappa della volta celeste più accurata sino

all’avvento del telescopio. Studiando le maree aveva de-

dotto la presenza di un continente tra l’Europa e l’Asia:

il continente americano che fu poi riscoperto molto più

tardi.

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«Questo fu causa che io mi volgessi tutto a cercar le ragioni di un simile

strumento, che poco dopo conseguii basandomi sulla dottrina delle

rifrazioni.»

Dal 1609 Galileo Galilei cominciò a perfezionare il can-

nocchiale come strumento per le osservazioni astrono-

miche. Artigiani olandesi e italiani ne avevano già ap-

prontati diversi tipi, ma i miglioramenti di Galileo sono

tali per cui è legittimo parlare di reinvenzione

(l’ingrandimento ottenuto passò da 6 a 30 volte).

La nuova invenzione inaugurò un’epoca di grandi sco-

perte astronomiche: i satelliti di Giove, le montagne e

i crateri della Luna, le fasi di Venere e le macchie

solari.

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La SICUREZZA nel LABORATORIO SCIENTIFICO

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Pericoli che si possono incontrare durante le esperienze di laboratorio.

Comportamenti che si possono e si devono mettere in atto per ridurre il

rischio.

INCIDENTE in un LABORATORIO CHIMICO

E’ bastata una piccolissima quantità di compo-

sto, circa 100 microlitri, per far scoppiare la

provetta tra le mani di un ricercatore nei labo-

ratori di chimica dell’Università di Trento.

Il ragazzo, in forze al CNR, è stato subito soc-

corso dai compagni di lavoro che erano con lui

per condurre un esperimento, un’operazione di

routine con acidi e basi.

INCIDENTE in LABORATORIO alla STATALE

di MILANO

L’errore di un tecnico compiuto nel maneggiare

un acido ha provocato la fuoriuscita di fumi

irritanti. I quattro coinvolti stanno bene. I

locali sono stati chiusi dopo l’ispezione effet-

tuata dall’Asl.

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Le normative in materia di Salute e Sicurezza del lavoro sono stabilite dal

D.Lgs. N. 81/2008.

Il LAVORATORE: qualunque persona che svolge un’attività in azienda

indipendentemente dalla tipologia contrattuale.

L’allievo degli istituti di istruzione è giuridicamente un lavoratore.

Il laboratorio può rappresentare un posto di lavoro pericoloso. La cono-

scenza dei pericoli è della massima importanza per rendere minimi i rischi.

Un incidente grave è sempre IRREVERSIBILE!

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L’accesso al laboratorio è consentito solo al personale autorizzato e ade-

guatamente formato.

Agli studenti non è permesso trattenersi in laboratorio in assenza del re-

sponsabile (docente dell’insegnamento seguito).

Le donne in gravidanza o durante l’allattamento devono informare del loro

stato il responsabile del laboratorio per assicurarsi dell’assenza di even-

tuali rischi per loro, per il feto o per il bambino.

NORME GENERALI

E’ indispensabile evitare l’eccessivo affollamento nelle varie zone del labo-

ratorio.

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In laboratorio è indispensabile indossare sempre un camicie di colore

bianco, gli occhiali di protezione e i guanti.

DISPOSITIVI di PROTEZIONE INDIVIDUALI

- deve arrivare alle ginocchia ;

- deve avere le maniche lunghe;

- deve essere di un tessuto spesso;

- deve essere ignifugo;

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Le schede di laboratorio devono

essere lette e comprese prima di

iniziare il lavoro.

In caso di dubbio o incertezza sulla

procedura sperimentale, chiedere

consiglio o aiuto al responsabile di

laboratorio.

Non prendere iniziative alternative

alle procedure sperimentali.

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Informarsi prima dell’impiego di una qualsiasi sostanza chimica (e non

dopo o durante) della sua pericolosità.

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Per i travasi da bottiglie grandi a recipienti più piccoli servirsi di un

imbuto.

I reagenti prelevati in eccesso NON devono mai essere rimessi nella loro

bottiglia originale.

Non travasare mai reagenti chimici direttamente dal loro contenitore a un

recipiente appoggiato sul piatto della bilancia.

NON AGGIUNGERE MAI ACQUA AD ACIDI CONCENTRATI.

NON TOCCARE CON LE MANI I REATTIVI. In caso di contaminazione

lavarsi le mani accuratamente.

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Non pipetta mai a bocca, ma fare sempre uso delle tettarelle e delle pro

pipette.

Lasciare le attrezzature in dotazione al laboratorio pulite dopo l’uso.

Niente deve essere gettato nel lavandino, fata salva l’autorizzazione del

responsabile di laboratorio.

TUTTA LA VETRERIA UTILIZZATA DEVE ESSERE PULITA.

PRIMA DI LASCIARE IL LABORATORIO, LAVARSI ACCURATA-

MENTE LE MANI.