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1 La valutazione del rischio nei SIN Loredana Musmeci Istituto Superiore di Sanità Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria “Gestione integrata del rischio in un sito di interesse nazionale” Brescia-22 Settembre 2014

La valutazione del rischio nei SIN - ATS Brescia | ATS Brescia · 46 Priolo Sicilia 5815 ha 10085 ha Petrolchimico; ... interesse regionale in base al DM 11 Gennaio 2013 (G.U

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La valutazione del rischio nei SIN

Loredana Musmeci

Istituto Superiore di SanitàDipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria

“Gestione integrata del rischio in un sito di inter esse nazionale”

Brescia-22 Settembre 2014

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Valutazione di rischio sanitario(contesto internazionale)

• Strategia Europea Ambiente e Salute

• Direttive Europee (aria, acqua, REACH, rifiuti, alimenti)

• OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)

• EFSA (European Food Safety Authority)

• SCHER (European Committee on health and environmental risks)

• USEPA-ATSDR

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Valutazione di rischio (Fasi Metodologiche)

• Identificazione del Pericolo (classificazione sostanzepericolose-frasi di rischio-proprietà chimico fisiche e didestino ambientali)

• Caratterizzazione del Pericolo (valutazione dose-risposta-elaborazione dose tollerabile giornaliera)

• Valutazione dell’Esposizione (dati su matrici ambientali,alimentari, uso modelli, biomonitoraggio umano)

• Caratterizzazione del Rischio (valutazione dei potenzialieffetti associati a determinate esposizioni)

Studi Epidemiologici a supporto

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Valutazione di rischio

Gestione del rischio

(adozione di misure di prevenzione e mitigazione del rischio)

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Sito Regione Aree a terra Aree a mare Tipologie principali

1 Fiumi Saline e Alento Abruzzo 1137 ha 778 ha Manufatturiero; Discariche; Rifiuti2 Bussi sul Tirino Abruzzo 234 ha - Chimico; Discariche; Rifiuti3 Area industriale della Val Basento Basilicata 3330 ha - Chimico; Amianto4 Tito Basilicata 315 ha - Amianto; Rifiuti5 Crotone - Cassano - Cerchiara Calabria 868 ha 1452 ha Chimico; Siderurgico; Discariche6 Aree del Litorale Vesuviano (*) Campania 9615 ha 6698 ha Discariche; Rifiuti7 Litorale Domizio Flegreo e Agro A.(*)Campania 157025 ha 22412 ha Discariche; Rifiuti8 Napoli Orientale Campania 834 ha 1433 ha Petrolchimico; Raffineria; Stocc. Idroc.9 Napoli Bagnoli - Coroglio Campania 945 ha 1494 ha Siderurgico10 Bacino Idrografico del fiume SarnoCampania 42664 ha - Manufatturiero; Rifiuti11 Pianura Campania 156 ha - Discariche; Rifiuti12 Fidenza Emilia Romagna 25 ha - Chimico13 Sassuolo - Scandiano Emilia Romagna 23 località - Manufatturiero; ; 14 Laguna di Grado e Marano Friuli Ven. Giulia 4198 ha 6831 ha Petrolchimico; Siderurgico; Discariche15 Trieste Friuli Ven. Giulia 502 ha 1196 ha Siderurgico; Raffineria; Discariche16 Bacino del fiume Sacco Lazio 117086 ha - Chimico; Manufatturiero17 Frosinone Lazio 119 disc. - Discariche18 Cogoleto - Stoppani Liguria 46 ha 168 ha Chimico19 Pitelli Liguria 338 ha 1571 ha Discariche; Rifiuti; Cantieristica20 Cengio e Saliceto Liguria-Piemonte 22387 ha - Chimico; Rifiuti; 21 Brescia - Caffaro Lombardia 263 ha - Chimico; Discariche22 Broni Lombardia 14 ha - Amianto23 Cerro al Lambro Lombardia 6 ha - Discariche; Rifiuti24 Laghi di Mantova e polo chimico Lombardia 1030 ha - Petrolchimico; Raffineria; Chimico25 Pioltello - Rodano Lombardia 85 ha - Chimico; Discariche26 Sesto San Giovanni Lombardia 256 ha - Siderurgico27 Milano - Bovisa Lombardia 43 ha - ex Produzione gas; Stocc. Idrocarburi28 Basso bacino del fiume Chienti Marche 2641 ha 1191 ha Manufatturiero29 Falconara Marittima Marche 108 ha 1164 ha Raffineria30 Campobasso - Guglionesi II Molise 4 ha - Rifiuti31 Balangero Piemonte 317 ha - Amianto32 Casal Monferrato Piemonte 74325 ha - Amianto33 Pieve Vergonte Piemonte 15242 ha - Chimico34 Serravalle Scrivia Piemonte 74 ha - Chimico; Discariche; Rifiuti35 Basse di Stura (Torino) Piemonte 163 ha - Siderurgico; Discariche36 Bari - Fibronit Puglia 15 ha - Amianto37 Brindisi Puglia 5733 ha 5590 ha Petrolchimico; Elettrico38 Manfredonia Puglia 304 ha 853 ha Chimico; Discariche39 Taranto Puglia 4383 ha 6991 ha Siderurgico; Manufatturiero; Raffineria40 Aree industriali di Porto Torres Sardegna 1844 ha 2762 ha Petrolchimico; Siderurgico; Elettrico41 Sulcis - Iglesiente - Guspinese Sardegna 61918 ha 89121 ha Petrolchimico; Chimico; Elettrico42 La Maddalena Sardegna43 Biancavilla Sicilia 330 ha - Amianto44 Gela Sicilia 795 ha 4563 ha Petrolchimico; Discariche45 Milazzo Sicilia 549 ha 2190 ha Petrolchimico; Raffineria; Discariche46 Priolo Sicilia 5815 ha 10085 ha Petrolchimico; Raffineria; Elettrico47 Livorno Toscana 656 ha 1423 ha Elettrico; Raffineria; Stocc. Idrocarburi48 Massa e Carrara Toscana 1648 ha 1891 ha Siderurgico; Amianto; Discariche49 Orbetello (area ex SITOCO) Toscana 64 ha 2646 ha Chimico50 Piombino Toscana 931 ha 2120 ha Siderurgico; Discariche51 Strillaie Toscana 53 ha - Discariche; Rifiuti52 Bolzano Trentino 26 ha - Chimico53 Trento nord Trentino 24 ha - Chimico54 Terni Papigno Umbria 655 ha - Siderurgico; Discariche55 Emarese Valle D'Aosta 15 ha - Amianto56 Venezia (Porto Marghera) Veneto 3221 ha 2566 ha Petrolchimico; Chimico; Elettrico57 Mardimago - Ceregnano Veneto 57 ha - Manufatturiero; Discariche

57 Siti di Bonifica di

Interesse Nazionale (SIN)

Attualmente 18 SIN sono diventati diinteresse regionale in base al DM 11Gennaio 2013 (G.U. - N.60 del12/03/2013

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Attività del Dipartimento Ambiente (esempi)

• Valutazione dei rischi sanitari tramite approccio multidisciplinare inSIN in cui vi sono potenziali vie di esposizioni multiple

• Valutazione di rischio connesso ad aree agricole potenzialmentecontaminate

• Valutazione dei rischi per la salute umana in relazione allacontaminazione dei sedimenti e del pescato.

• Applicazione analisi di rischio, ai sensi del Dgls 152/06, nei Siti diBonifica di Interesse Nazionale (SIN).

• Valutazione e gestione della presenza di discariche di rifiuti nei SIN.

• Valutazione dello stato di salute della popolazione residente nei Sitidi Bonifica di Interesse Nazionale in relazione ad esposizioniambientali (SENTIERI)

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Per effettuare una corretta valutazione dei rischi occorre un approccio multidisciplinare tramite

• Raccolta di dati sulle diverse matrici ambientali (acque sotterranee esuperficiali, aria, suolo, sedimenti, vegetali, prodotti della pesca).

• Individuazione degli inquinanti indice sulla base dei dati di caratterizzazionee sulla base dell’analisi delle pressioni presenti

• Analisi del destino ambientale e delle vie di esposizione degli inquinantiindice

• Predisposizione eventuale di studi di biomonitoraggio umano

• Analisi dei dati di mortalità e/o morbilità anche nelle fasce vulnerabili (es.bambini)

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Sin Brescia/Caffaro

Il sito di Brescia-Caffaro è stato individuato come sito di bonifica diinteresse nazionale con Legge 179/02.

L’inclusione del sito tra i SIN trova la sua motivazione nelle evidenzedi contaminazione diffusa da metalli pesanti e PCB riscontrata nelComune di Brescia e aree limitrofe alle zone industriali e, soprattutto,nel rinvenimento negli alimenti di livelli elevati di PCB, diossine e furani,nonché nella presenza di PCB nel sangue dei residenti.

Le aree circostanti l’industria Caffaro, in passato, erano quasiinteramente destinate a uso agricolo e agrozootecnico, per poitrasformarsi in aree industriali e residenziali.

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SIN Brescia/Caffaro e Comuni in rosso: aree a terra

in blu: perimetro rogge

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I principi generali di valutazione del rischio da applicare in un SIN sono descritti nell’ambito della pubblicazione di epidemiologia e

prevenzione(sentieri-supplemento 1-marzo-aprile 2014) nei capitoli 1-5.

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Studi ISS svolti su Brescia

• Valutazione di rischio ortofrutta

• Monitoraggio aria ambiente (con Istituto Mario Negri)

• Analisi di rischio normativa

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Valutazione orto/frutta e alimenti origine animale

• Lo studio di esposizione è stato effettuato nel 2007 valutandoprioritariamente il rischio connesso al consumo di prodotti alimentari diorigine vegetale e/o animale.

• Le due categorie di alimenti sono state considerate separatamente,basandosi su un elevato numero di analisi.

• Per gli alimenti di origine vegetale sono stati considerati 320 campioni per iPCB totali (PCBtot) e 50 campioni per i PCB diossina simili (PCBdl), mentreper gli alimenti di origine animale sono stati considerati 120 campioni relativiai PCB tot.

• In base ai dettagli analitici forniti dai diversi laboratori che avevanoeffettuato le analisi (ASL, ARPA, IZS, Istituto Mario Negri) sono statecondotte due distinte valutazioni per i PCB diossina-simili e per i PCB totali.

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Risultati alimenti

I risultati hanno evidenziato un rischio, sia tossico sia cancerogeno, peringestione di prodotti di origine vegetale soprattutto per i bambini.

Si è rilevato inoltre che, per quanto riguarda la stima del rischio effettuatatramite confronto tra il consumo settimanale pro capite per i PCBdl e ilconsumo «accettabile» stabilito dal SCF (European Scientific Committee onFood), la TWI (dose tollerabile settimanale) non viene superata per gli adulti,mentre lo è per i bambini.

E’ opportuno osservare, tuttavia, che le stime effettuate sono conservative, inquanto si è assunto che tutti i prodotti consumati provengano interamentedall’area in studio, e inoltre sono stati adottati gli stessi consumi alimentari pergli adulti e per i bambini.

Per quanto concerne i prodotti alimentari di origine animale, si è evidenziato unrischio per effetti tossici e cancerogeni, per adulti e bambini; in particolare, èemerso che pollame e uova sono tra i prodotti più contaminati

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Monitoraggio aria ambienteE’ stato effettuato uno studio specifico da partedell’ISS insieme all’Istituto Mario Negri nel periodo2007-2008 su alcuni contaminanti nell’aria ambiente(PCB, PCDD/PCDF, IPA, metalli).

L studio ha confermato la presenza di molteplici«forzanti» che insistono sull’area di Brescia, dovuteall’alta antropizzazione passata e attuale (ex-Caffaro, inceneritore, fonderie) .

In alcune stazioni dello studio sono state ancheeffettuate valutazioni (tramite PCA-Principalcomponent analysis) per verificare il contributo dellefonti di emissione alla contaminazione ambientale.

Diossine e Furani: livelli più bassi rispetto ad altrearee urbane

PCB: livelli in aria più elevati in prossimitàdell’impianto chimico

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Analisi di Rischio suoli (152/06)(aree di studio svolte)-definizione delle CSR suoli

• Giardini privati (quartiere primo maggio) - 2007• Scuola Passo Gavia e Divisione Acqui• Scuola Primaria Grazia Deledda• Scuola secondaria Italo Calvino

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Analisi di Rischio suoli (152/06)(aree di studio in corso)-definizione CSR suoli

• Pista ciclabile via Milano• Parco Passo Gavia• Giardini privati• Area sportiva campo Calvesi• Parco via Parenzo sud-est e nord• Parco via fura• Parco via Palermo• Parco via Cacciamali• Parco via Ercoliani• Parco via Livorno• Parco via nullo

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Studi in Itinere (Valutazione del rischio-Risk assessment)

• Tra le varie attività dell’ISS (es. CSR suoli,) è in corso dielaborazione un progetto di valutazione del rischio sugli inquinantiindice dell’area di Brescia che comprenderà tutte le potenziali vie diesposizione per la popolazione presenti nel SIN e nelle aree esterneal SIN.

• I risultati di tale progetto, permetteranno, tra l’altro, di identificare gliinquinanti indice PRIORITARI (cioè gli inquinanti che causano uneffettivo rischio per la popolazione) e quindi di confermare e/oaggiornare le misure gestionali che sono già presenti nell’area.

• Lo studio sarà articolato tenendo conto delle 4 fasi della valutazionedel rischio come precedentemente accennato.

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Inquinanti Indice Brescia su cui effettuare valutazioni di rischio (criteri generali di selezione)

• L’ampiezza del superamento del valore soglia nella matrice diinteresse;

• La compresenza dell’inquinante in più matrici ambientali(multiesposizione);

• La pericolosità della sostanza per la salute umana (tossica e/ocancerogena) e le sue proprietà di bioaccumulo e persistenza;

• La qualità del dato e la sua provenienza;

• La presenza di fonti di emissione attive di quella determinatasostanza.

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Inquinanti indice Brescia

Nell’area di Brescia gli inquinanti indice sono i PCBdiossina simili, PCB non diossina simili, mercurio, arsenico,diossine, furani, cromo esavalente (rischio acqua potabile).

Altri inquinanti potrebbero essere inclusi e/o esclusi sullabase di nuovi controlli o monitoraggi delle diverse matriciambientali e alimentari.

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1) Identificazione del pericolo

La fase di identificazione del pericolo ha l’obiettivo di individuare, sullabase delle proprietà fisico-chimiche e tossicologiche delle sostanzeinquinanti presenti la pericolosità di tali sostanze per le popolazioniresidenti. (ad es. classificazione REACH, Cancerogenicità IARC).

Brescia: Tenere conto delle ultime acquisizione scientifiche (da parte delleagenzie ed enti internazionali) sulle proprietà chimico/fisiche etossicologiche degli inquinanti indice (es. PCB-valutazioni cancerogenicitàIARC).

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Classificazione IARC

Gruppo 1 Cancerogeno accertato per l’uomoSufficiente evidenza di cancerogenicità in studi epidemiologici adeguati.

Gruppo 2 Si divide in due sottogruppi:

- Sottogruppo 2A Probabile cancerogeno per l’uomoEvidenza limitata nell’uomo ed evidenza sufficiente negli animalida esperimento

- Sottogruppo 2B Possibile cancerogeno per l’uomoEvidenza limitata nell’uomo ed evidenza non del tuttosufficiente negli animali da esperimento

oppureEvidenza inadeguata nell’uomo ma evidenza sufficientenegli animali da esperimento

Gruppo 3 Non classificabile per cancerogenicità sull’uomoEvidenza inadeguata nell’uomo ed inadeguata o limitata negli animaliIn questo gruppo sono inserite le sostanze che non rientrano in nessuna altracategoria prevista

Gruppo 4 Probabilmente non cancerogeno per l’uomoEvidenze che indicano assenza di cancerogenicità nell’uomo e negli animali daesperimento

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2 ) Valutazione dose-risposta(caratterizzazione del pericolo)

Le caratteristiche di tossicità delle sostanze presenti nei siti contaminati devonoessere necessariamente connesse ai livelli di concentrazione delle sostanzechimiche a cui la popolazione è esposta. Tali livelli di concentrazione devono esserecomparati a parametri tossicologici:

In questa fase quindi per ciascun inquinante indice dell’area di Brescia, sonoindividuati valori di riferimento come le dosi tollerabili giornaliere (tolerable dailyintake- TDI), o le reference dose (RfD), che rappresentano la quantità massima diuna sostanza chimica che può essere, teoricamente, assunta giornalmentedall’organismo umano, per un intero arco di vita, senza che verosimilmente sipresentino effetti avversi.

Analogamente possono essere definite le reference concentrations (RfC), ovvero leconcentrazioni in aria di sostanze che possono essere inalate per l’intero arcodi vita senza che verosimilmente si verifichino effetti avversi.

Diversamente, per le sostanze cancerogene vengono definiti valori di riferimento acui sono associati livelli di probabilità di effetti sanitari (es: unit risk o slope factor).

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Parametri Tossicologici di Riferimento (effetti non cancerogeni)

PTWI Provisional Tolerable Weekly Intake quantità massimadicontaminante tollerabile settimanalmente in funzione delpeso corporeo dell’individuo

TDI Tolerable Daily Intake quantità massime di contaminantetollerabili giornalmente in funzione del peso corporeodell’individuo

RFD Reference Doses

MLR Livelli Mininimi di Rischio (ATSDR)

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3) Valutazione dell’esposizioneAttraverso l’elaborazione di un modello concettuale:

si valutano tutte le potenziali fonti di inquinamento presenti nei siti contaminati

si identificano le vie di trasporto ed il destino ambientale dei contaminanti

si specificano le vie di esposizione principali (ingestione, inalazione, contattodermico) per la popolazione residente sul territorio

La valutazione dell’esposizione nei siti contaminati deve tenere conto di tutti i dati disponibili (derivanti da caratterizzazionie monitoraggi istituzionali o anche da studi scientifici)

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Valutazione dell’esposizione (Brescia-area vasta)

� Dati su matrici ambientali (suoli, acque sotterranee, acquesuperficiali/sedimenti-rogge, aria ambiente)

� Dati su matrici alimentari (vegetali, prodotti zootecnia, prodotti ittici, acquapotabile)

� Georeferenziazione e Mappatura

� Densità abitative ed uso del suolo

� Dati su consumi alimentari, dieta

� Biomonitoraggio Umano

� Altre informazioni ove disponibili (es. saggi in vitro e in vivo, biomarkers)

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Vie di esposizione e utilizzo dei dati raccolti nell’area vasta di Brescia

• Ingestione via alimenti ( dati ortofrutta, prodotti zootecnici, usoirriguo-rogge)

• Ingestione via acqua potabile (dati acqua potabile, dati acquesuperficiali, acque sotterranee)

• Inalazione via aerea (dati monitoraggio aria, dati biomonitoraggioambientale ove presenti, soil-gas).

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4) Caratterizzazione del rischio

• E’ la fase conclusiva che, integra le fasi precedenti e dovrà individuareil rischio di possibili effetti sanitari acuti e/o cronici avversi per lapopolazione, potenzialmente associati alle esposizioni identificate per gliinquinanti indice studiati.

• Sono anche identificate le aree maggiormente a rischio e le vie diesposizione più rilevanti per la popolazione.

• Vengono individuati quindi gli inquinanti indice Prioritari attraverso i qualisi integrano e rafforzano le valutazioni derivanti da studi epidemiologici(anello di congiunzione tra studi epidemiologici e risk assessment).

Si forniscono raccomandazioni per la programmazione di piani dimonitoraggio e controlli futuri, definendone priorità e periodicità, al fine diottimizzare le procedure di gestione del rischio, consentendo ai decisoril’eventuale opportunità di misure cautelative.

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Conclusioni

• La valutazione del rischio e’ un processo complesso che richiede la stretta collaborazione tra esperti ambientali e sanitari;

• La valutazione del rischio non si effettua unicamente attraverso l’applicazione di modelli matematici;

• La valutazione del rischio per il SIN di Brescia Caffaro , stante la sua complessità, richiede un approccio olistico, al di là della mera applicazione delle previsioni di legge.

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