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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta anno X 78 “PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007” 2013 marzo agenda marzo 2013 5 per segnalazioni e comunicazioni [email protected] puoi seguirci anche su www.facebook.com/sscrocifissobarletta delegato relazioni stampa [email protected] cinema OLTRE APRILE PELLEGRINAGGIO A MEDJUGORIE (continua a pag. 2) Eccellenza, cos’è per lei questo anno della fede? La fede in Dio non è un dono morto o subìto, ma vivo, che si esprime nella vita di ogni giorno, in ogni circostanza. Alle volte abbiamo paura di dirci cristiani, dichiararci di esserlo; invece dovremmo esprimerla senza paura e senza comples- si. Alle volte diventiamo “neutri”, insignificanti, e tutto cade intorno a noi. Grazie alla fede si riesce a superare tutte le difficoltà che si incontrano nella vita a livello personale e di co- munità, in tutte gli ambiti. La fede è un sostegno, è una forza che ti dà speranza e ti apre alla vita, ti fa riuscire e ti realizza nei propri progetti, perché ti impegna, ti spinge, ti dà coraggio e soddisfazione: questo atteggiamento aperto alla vita e al lavoro ci rende contenti, perché ci sentiamo utili, alle volte abbiamo l’impressione addirittura di essere necessari. È una forza vitale e stupenda che ci mette in piedi, ci fa camminare con semplicità e ci apre agli altri, aiutandoli quando occorre. Da dove ha origine la fede? La fede è un dono di Dio che, però, occorre essere dispo- nibili ad accettarlo. Dio ad un certo punto ha mandato suo Figlio, non ha scherzato con noi. Si è compromesso moltissi- mo per l’umanità. Si è fidato dell’uomo, nonostante tutte le difficoltà che egli incontra. Ogni volta che torno in Italia mi accorgo che c’è un certo rilassamento: per esempio i giovani sono quasi spariti dalle parrocchie. È questo è un segno visi- bile di tale allentamento. Quali sono le ragioni del credere? Chi ha incontrato il Cristo continua ad incontrarlo, a co- noscerlo e a scoprirlo. Quale Cristo abbiamo conosciuto noi nella nostra storia personale? Abbiamo una conoscenza limi- tata, ferma al catechismo di quando eravamo piccoli, non c’è approfondimento, una presa di posizione personale che porta all’impegno che Dio ci propone. Dio non ci obbliga a credere, ma ci lascia liberi. Quindi questo dono è stupendo, ma anche compromettente, perché la libertà è una cosa meravigliosa. Ma si rischia di svalorizzare il Suo impegno per noi per averci dato Suo Figlio. E questo è triste. Quando ho assistito impo- tente al modo in cui hanno condannato Suo Figlio, mi sono sempre chiesto perché Dio non sia mai intervenuto, perché ha permesso che Egli finisse sulla croce. Inoltre mi sono chiesto: ma dov’erano gli Apostoli, quei Dodici che Lui stesso aveva scelto? Egli stesso ha sentito nella Sua vita i nostri limiti, addi- rittura sulla croce ha chiesto perché Dio l’avesse abbandona- to! Cristo accetta i nostri limiti. Quindi dobbiamo, come Gesù, continuare ad andare avanti, nonostante le nostre difficoltà quotidiane. In questo anno della fede i vescovi italiani hanno indi- cato dei gesti concreti da porre: cosa suggerisce a noi e a chi ci legge? Aiutare noi che siamo in prima linea! Siamo ancora al primo annuncio, quindi all’inizio del nostro cammino di fede. La nostra presenza in Africa deve essere accompagnata in tutti i sensi, altrimenti si rischia di bloccare tale annuncio e anche la co- struzione della Chiesa che non è quella fatta di mattoni, ma di persone. Attraverso l’incontro con il Vangelo cresce la capacità di accettare la fede, di credere in Gesù, di impegnarci, di vivere e di cantare la gioia. Tutto ciò ci permette di realizzarci e di cambiare la nostra vita che diventa nuova e si manifesta come delle “bombe” che ad un certo punto facciamo “innescare”. Solo in questo mondo possiamo veramente capire la realtà terribile E ra il 17 Settembre del 2010 quando alla fine del viaggio apostolico nel Regno Unito, il premier britannico David Cameron, così salutò il Santo Padre: “Lei ci ha dato davvero qualche cosa su cui riflettere”. Non è stata una semplice frase di circostanza quanto una reazione stupe- fatta dinanzi allo spessore filosofico e teologico con cui Papa Benedetto XVI ha proferito i suoi discorsi. E non solo in quel viaggio ma in tutti quelli che la Provvidenza gli ha dato di compiere. In ogni nazione che ha toccato, in ogni terra che ha solcato. Segno di un uomo che ha amato la verità con la consapevolezza e il coraggio che contraddistingue chi sa che non esiste nessun ambito in cui questa non possa essere annun- ciata. Anzi solo la verità è deputata a purificare le contraddizioni delle decisioni. Ha immerso ogni settore della vita nell’acqua della verità di Dio per farla riemergere più bianca e splendente perché ogni scelta ha una conseguenza di carattere morale e incide sul- la pelle delle persone umane la cui dignità è inviolabile. A tal proposito dense e appassionanti sono state le parole dette a Westminster Hall: “Quando è in gioco la vita umana, il tempo si fa sempre breve: in verità, il mondo è stato testimone delle vaste risorse che i governi sono in grado di raccogliere per salvare istituzioni finanziarie ritenute “troppo grandi per fal- lire”. Certamente lo sviluppo integrale dei popoli della terra non è meno importante: è un’impresa degna dell’attenzione del mondo, veramente “troppo grande per fallire”. Una grande lezione di come le istituzioni non sono fine a se stesse ma hanno la loro ragion d’essere nel servizio all’u- manità. Così come per esempio non ha mai mancato di sottolineare e di gioire per il progresso scientifico pur non nascondendo i timori sull’uso sbagliato che si potrebbe fare della tecnica che appunto, se utilizzata male, sa essere devastante. E così a Subiaco nel 2005 rimarcò con forza che purtroppo la forza morale non è cresciuta assieme allo sviluppo della scienza, anzi, piuttosto è diminuita, perché la mentalità tecnica confina la morale nell’ambito soggettivo, mentre noi abbiamo bisogno proprio di una morale pubblica, una morale che sappia rispondere alle minacce che gravano sull’esistenza di tutti noi”. Stupenda visione della vita. Biblica potremmo dire, dove l’uomo è custode del creato e del proprio fratello. Perché in fondo non tutto ciò che l’uomo sa fare (o per mez- zo della tecnica può fare) deve necessariamente fare. “L’uomo sa fare tanto, e sa fare sempre di più… l’uomo sa clonare uomini, e perciò lo fa. L’uomo sa usare uomini come “ma- gazzino” di organi per altri uomini, e perciò lo fa… L’uomo sa costruire bombe atomiche, e perciò le fa, essendo, in linea di principio, anche disposto ad usarle”. E questo l’umanità non può permetterselo, pena il rischio della sua scomparsa. Allora possiamo dire che sono stati anni intensi di profondo insegnamento fatto di concetti difficili ma con parole accessibili e aventi come unico denomina- tore l’espressione: Deus caritas est. Nella sua ultima Gmg, quella di Madrid, ai giovani accorsi da tutto il mondo, con parole che forse suonavano già come un commiato preannunciato, disse: “Dio ci ama. Questa è la gran- de verità della nostra vita che dà senso a tutto il resto. Non siamo frutto del caso o dell’irrazionalità, ma all’origine della nostra esistenza c’è un progetto d’amore di Dio”. Parole semplici, commoventi che ci lasciano stupiti per cotanta bellezza e che ci fanno sperimentare la nostalgia di una vita vissuta così. Massimo Serio, [email protected] "La migliore offerta", l'ultimo film di Giuseppe Tor- natore, segna il ritorno alla regia del siciliano premio Oscar per il film " Nuovo Cinema Paradiso". Dopo aver raccontato la Sicilia di altri tempi nel recente "Baa- ria", questa volta Tornatore ci racconta la storia di Virgil Oldman, eccentrico esperto d'arte tra i migliori al mondo, germofobico (paura dei germi) e incapa- ce di avere a che fare con le donne, nonostante nel suo caveau abbia una collezione dei più bei ritratti di donna, che è riuscito ad aggiudicarsi alle sue aste con la complicità dell'amico pittore Billy, la cui arte è però poco apprezzata da Oldman. La sua vita procede tra un'asta e l'altra, quando viene contattato da una donna che gli chiede di effettuare la valutazione degli oggetti presenti nella sua villa. La donna mette a dura prova la pazienza dell'uomo mancando agli appunta- menti fissati con lui. In realtà, la giovane donna non riesce a vivere nel mondo esterno alle stanze che oc- cupa, né a trovarsi in compagnia di qualcuno perché affetta da agorafobia (paura degli spazi aperti). Co- minceranno così i tentativi di Oldman di aiutare Clai- re a guarire e inevitabilmente si innammorerà della giovane. Il protagonista si avvale anche dei consigli di Robert, un giovane orologiaio che, oltre a sistema- re uno strano marchingegno antico di cui Virgil trova poco alla volta i pezzi in casa di Claire, farà in modo che il battitore conquisti la sua opera… Questo film ha l'impronta di un romanzo giallo di Agata Christi. Infatti, Tornatore riesce a creare nello spettatore lo stesso spirito del detective che cerca di venire a capo di un delitto, servendosi di momenti di suspense ai quali contribuisce anche la splendida colonna sonora di Ennio Morricone. Un film insolito e coinvolgente che lascia senza fiato, un "film d'autore per tutti", così come lo stesso regista lo ha definito. Liana Caputo [email protected] Il 24 marzo è la giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri. In esclusiva abbiamo intervistato S.E. Mons. Michele Russo, vescovo di Doba, originario di S. Giovanni Rotondo, subito dopo l’espulsione dal Ciad per alcune sue dichiarazioni mal tradotte. Mons. Michele Russo è un testimone dell'esperienza apostolica nell'Africa sub sahariana, comboniano, 68 anni, da 37 Missionario in Ciad e da 24 Vescovo di Doba. Il Ciad è un’ex colonia francese, indipendente dal 1960. Prevalentemente musulmano (53,10%, principalmente a nord del territorio), poi seguono i cristiani (35%, che come gli animisti 10%, sono principalmente nel centro sud) ed infine gli atei (2,90%). Durante la guerra, molta gente si è avvicinata alla Chiesa Cattolica, i cui missionari, nonostante circostanze drammatiche, sono rimasti nel Paese. La corruzione, prostituzione e alco- lismo sono dilagati. Le persone contagiate dall'AIDS sono passate dallo 0,3% al 13%. un dono vivo LA FEDE Ci mancherai/2 La nostra vita si consuma nella cura di troppi par- ticolari… È necessario semplificare, semplificare. L’uomo comprende tutto, salvo ciò che è perfetta- mente semplice. (Henry David Thoreau, scrittore) La sostanza è la completezza che racchiude tante virtù ed emozioni. (Martina Lacalamita, 1°Sup.) “La ricompensa di una cosa ben fatta è di averla fatta”. (R.W. Emerson) Per il cristiano solo in Dio c’è verità e sostanza di questa esistenza. (Luana Ricatti, II media) "Non si fa niente senza sofferenza e senza umilia- zione, e tutto può essere fatto con questi mezzi". (John Henry Newman) La sostanza è realtà positiva della persona e delle cose. (Giulia Rizzi, II media) 3 dom 3ª Domenica di Quaresima ore 11.00 Catechesi Classi 1ª e 2ª elementare (ogni domenica) ore 17.30 Catechesi genitori Battezzandi (1ª e 3ª del mese) ore 17.30 Catechesi pre-matrimoniale (ogni domenica) ore 20.00 Catechesi Biblica per Adulti (1ª e 3ª del mese) ore 20.00 Catechesi Giovani Coppie (1ª del mese) 4 lun ore 18-20 Gruppo Villaggio Paradiso (ogni lunedì e giovedì) ore 18.30 Catechesi RnS ore 19/20.30 Catechesi Biblica Prof. Ciliento (ogni lunedì) ore 20.00 Gruppi Internet e La Stadera (1° e 3° del mese) 5 mar ore 19.30 Formazione Catechisti 6 mer ore 18.00 Catechesi 3ª e 4ª elementare (ogni mercoledì) ore 20.00 Preghiera di Lode RnS 7 gio ore 8.00 Gruppo Volontario (decoro della Chiesa ogni giovedì) 1° giovedì ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30/19.00 Gruppo EPASSS (scuola scrittura ogni giovedì) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Catechesi quaresimale del parroco 8 ven ore 19.30 Via Crucis del quartiere 9 sab ore 19.30 Catechesi genitori cresimandi 10 dom 4ª Domenica di Quaresima Ritiro Spirituale Parrocchiale ore 16.00 SEMINARIO DI MOLFETTA. Istituzione lettorato di Massimo S. e Giuseppe V. 12 mar ore 19.30 PARROCCHIA S. ANDREA BISCEGLIE: “La riforma liturgica e il Concilio Vaticano II. Quale Futuro?”. Mons. Felice Di Molfetta, Vescovo di Cerignola e Ascoli Satriano 13 mer SOLENNI QUARANTORE ore 16.00 S. Messa ed Esposizione ore 18.00 Adorazione 3ª e 4ª elementare. Consegna dei Doni ore 19.00 Vespri Solenni e meditazione con don Francesco Maranò ore 20.00 Preghiera di lode RnS e Adorazione 14 gio ore 8.30 S. Messa ed Esposizione ore 12.00 Angelus, ora media e Reposizione ore 16.00 S. Messa ed Esposizione ore 18.00 Rosario eucaristico meditato dagli Associati e famiglie ore 19.00 Vespri solenni e meditazione con don Francesco Maranò ore 20.00 Adorazione animata dagli Associati ore 21.00 Compieta e Reposizione 15 ven ore 8.30 S. Messa ed Esposizione ore 12.00 Angelus, Ora Media e Reposizione ore 16.00 S. Messa ed Esposizione ore 18.00 Rosario eucaristico meditato dai Catechisti e RnS ore 19.00 Vespri solenni e meditazione con don Francesco Maranò ore 20.00 Adorazione animata dai catechisti ore 21.00 Compieta e Reposizione 16 sab ore 16.00 S. Messa ed Esposizione ore 17.30 Catechesi don Francesco Maranò 17 dom 5ª Domenica di Quaresima Digiuno Comunitario ore 20.00 Proiezione Film 21 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa, Rito Incubatio e Adorazione Notturna 22 ven ore 17.00 VIA CRUCIS ESTERNA dal Villaggio del Fanciullo ore 18.30 S. Messa (solo al Crocifissino) 23 sab ore 18.45 Benedizione delle Palme ore 20.00 GMG diocesana a Trani in Piazza Gradenico 24 dom Domenica delle Palme Giornata di Digiuno e Preghiera Martiri Missionari ore 8.15 e ore 9.45 Benedizione delle Palme 25 lun ore 18.00 Liturgia Penitenziale confessioni adulti 26 mar ore 18.00 Liturgia Penitenziale confessioni adulti 27 mer ore 18.00 Liturgia Penitenziale confessioni ragazzi e giovani 28 gio Giovedì Santo ore 9.30 S. Messa Crismale in cattedrale a Trani ore 19.00 S. Messa in Coena Domini, Lavanda dei piedi ore 22.00 Adorazione Comunitaria 29 ven Venerdì Santo ore 8.30 Ufficio delle Letture e Lodi ore 13.30 Processione eucaristico-penitenziale cittadina ore 19.00 Adorazione della Croce 30 sab Sabato Santo ore 8.30 L’Ora della Madre ore 22.00 Veglia Pasquale 31 dom Pasqua di Resurrezione Orari Ss. Messe: 8.30 – 10.00 -11.30 – 19.00 1 lun Lunedì dell’Angelo 2 mar Ritiro spirituale bambini 1ª Comunione a Lanciano

La Stadera n. 78 - Marzo 2013

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La Stadera n. 78 - Marzo 2013

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Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta

anno X

n°78

“PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007”

2013marzo

agendamarzo 2013

5

per segnalazioni e comunicazioni

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www.facebook.com/sscrocifissobarlettadelegato relazioni stampa

[email protected]

cinemaoltre

APR

ILE

PELLEGRINAGGIO A MEDJUGORIE

(continua a pag. 2)

Eccellenza, cos’è per lei questo anno della fede?La fede in Dio non è un dono morto o subìto, ma vivo, che

si esprime nella vita di ogni giorno, in ogni circostanza. Alle volte abbiamo paura di dirci cristiani, dichiararci di esserlo; invece dovremmo esprimerla senza paura e senza comples-si. Alle volte diventiamo “neutri”, insignificanti, e tutto cade intorno a noi. Grazie alla fede si riesce a superare tutte le difficoltà che si incontrano nella vita a livello personale e di co-munità, in tutte gli ambiti. La fede è un sostegno, è una forza che ti dà speranza e ti apre alla vita, ti fa riuscire e ti realizza nei propri progetti, perché ti impegna, ti spinge, ti dà coraggio e soddisfazione: questo atteggiamento aperto alla vita e al lavoro ci rende contenti, perché ci sentiamo utili, alle volte abbiamo l’impressione addirittura di essere necessari. È una forza vitale e stupenda che ci mette in piedi, ci fa camminare con semplicità e ci apre agli altri, aiutandoli quando occorre.

Da dove ha origine la fede? La fede è un dono di Dio che, però, occorre essere dispo-

nibili ad accettarlo. Dio ad un certo punto ha mandato suo Figlio, non ha scherzato con noi. Si è compromesso moltissi-mo per l’umanità. Si è fidato dell’uomo, nonostante tutte le difficoltà che egli incontra. Ogni volta che torno in Italia mi accorgo che c’è un certo rilassamento: per esempio i giovani sono quasi spariti dalle parrocchie. È questo è un segno visi-bile di tale allentamento.

Quali sono le ragioni del credere?Chi ha incontrato il Cristo continua ad incontrarlo, a co-

noscerlo e a scoprirlo. Quale Cristo abbiamo conosciuto noi nella nostra storia personale? Abbiamo una conoscenza limi-

tata, ferma al catechismo di quando eravamo piccoli, non c’è approfondimento, una presa di posizione personale che porta all’impegno che Dio ci propone. Dio non ci obbliga a credere, ma ci lascia liberi. Quindi questo dono è stupendo, ma anche compromettente, perché la libertà è una cosa meravigliosa. Ma si rischia di svalorizzare il Suo impegno per noi per averci dato Suo Figlio. E questo è triste. Quando ho assistito impo-tente al modo in cui hanno condannato Suo Figlio, mi sono sempre chiesto perché Dio non sia mai intervenuto, perché ha permesso che Egli finisse sulla croce. Inoltre mi sono chiesto: ma dov’erano gli Apostoli, quei Dodici che Lui stesso aveva scelto? Egli stesso ha sentito nella Sua vita i nostri limiti, addi-rittura sulla croce ha chiesto perché Dio l’avesse abbandona-to! Cristo accetta i nostri limiti. Quindi dobbiamo, come Gesù, continuare ad andare avanti, nonostante le nostre difficoltà quotidiane.

In questo anno della fede i vescovi italiani hanno indi-cato dei gesti concreti da porre: cosa suggerisce a noi e a chi ci legge?

Aiutare noi che siamo in prima linea! Siamo ancora al primo annuncio, quindi all’inizio del nostro cammino di fede. La nostra presenza in Africa deve essere accompagnata in tutti i sensi, altrimenti si rischia di bloccare tale annuncio e anche la co-struzione della Chiesa che non è quella fatta di mattoni, ma di persone. Attraverso l’incontro con il Vangelo cresce la capacità di accettare la fede, di credere in Gesù, di impegnarci, di vivere e di cantare la gioia. Tutto ciò ci permette di realizzarci e di cambiare la nostra vita che diventa nuova e si manifesta come delle “bombe” che ad un certo punto facciamo “innescare”. Solo in questo mondo possiamo veramente capire la realtà terribile

Era il 17 Settembre del 2010 quando alla fine del viaggio apostolico nel Regno Unito, il premier britannico David Cameron, così salutò il Santo Padre: “Lei ci ha dato davvero qualche cosa su cui riflettere”.

Non è stata una semplice frase di circostanza quanto una reazione stupe-fatta dinanzi allo spessore filosofico e teologico con cui Papa Benedetto XVI ha proferito i suoi discorsi. E non solo in quel viaggio ma in tutti quelli che la Provvidenza gli ha dato di compiere. In ogni nazione che ha toccato, in ogni terra che ha solcato. Segno di un uomo che ha amato la verità con la consapevolezza e il coraggio che contraddistingue chi sa che non esiste nessun ambito in cui questa non possa essere annun-ciata. Anzi solo la verità è deputata a purificare le contraddizioni delle decisioni. Ha immerso ogni settore della vita nell’acqua della verità di Dio per farla riemergere più bianca e splendente perché ogni scelta ha una conseguenza di carattere morale e incide sul-la pelle delle persone umane la cui dignità è inviolabile. A tal proposito dense e appassionanti sono state le parole dette a Westminster Hall: “Quando è in gioco la vita umana, il tempo si fa sempre breve: in verità, il mondo è stato testimone delle vaste risorse che i governi sono in grado di raccogliere per salvare istituzioni finanziarie ritenute “troppo grandi per fal-lire”. Certamente lo sviluppo integrale dei popoli della terra non è meno importante: è un’impresa degna dell’attenzione del mondo, veramente “troppo grande per fallire”.

Una grande lezione di come le istituzioni non sono fine a se stesse ma hanno la loro ragion d’essere nel servizio all’u-manità.

Così come per esempio non ha mai mancato di sottolineare e di gioire per il progresso scientifico pur non nascondendo i timori sull’uso sbagliato che si potrebbe fare della tecnica che appunto, se utilizzata male, sa essere devastante.

E così a Subiaco nel 2005 rimarcò con forza che purtroppo “la forza morale non è cresciuta assieme allo sviluppo della scienza, anzi, piuttosto è diminuita, perché la mentalità tecnica confina la morale nell’ambito soggettivo, mentre noi abbiamo bisogno proprio di una morale pubblica, una morale che sappia rispondere alle minacce che gravano sull’esistenza di tutti noi”.

Stupenda visione della vita. Biblica potremmo dire, dove l’uomo è custode del creato e del proprio fratello.

Perché in fondo non tutto ciò che l’uomo sa fare (o per mez-zo della tecnica può fare) deve necessariamente fare. “L’uomo sa fare tanto, e sa fare sempre di più… l’uomo sa clonare uomini, e perciò lo fa. L’uomo sa usare uomini come “ma-gazzino” di organi per altri uomini, e perciò lo fa… L’uomo sa costruire bombe atomiche, e perciò le fa, essendo, in linea di principio, anche disposto ad usarle”.

E questo l’umanità non può permetterselo, pena il rischio della sua scomparsa.

Allora possiamo dire che sono stati anni intensi di profondo insegnamento fatto di concetti difficili ma con parole accessibili e aventi come unico denomina-tore l’espressione: Deus caritas est.

Nella sua ultima Gmg, quella di Madrid, ai giovani accorsi da tutto il mondo, con parole che forse suonavano già come un commiato preannunciato, disse: “Dio ci ama. Questa è la gran-de verità della nostra vita che dà senso a tutto il resto. Non siamo frutto del caso o dell’irrazionalità, ma all’origine della nostra esistenza c’è un progetto d’amore di Dio”. Parole semplici, commoventi che ci lasciano stupiti per cotanta bellezza e che ci fanno sperimentare la

nostalgia di una vita vissuta così.

Massimo Serio, [email protected]

"La migliore offerta", l'ultimo film di Giuseppe Tor-natore, segna il ritorno alla regia del siciliano premio Oscar per il film " Nuovo Cinema Paradiso". Dopo aver raccontato la Sicilia di altri tempi nel recente "Baa-ria", questa volta Tornatore ci racconta la storia di Virgil Oldman, eccentrico esperto d'arte tra i migliori al mondo, germofobico (paura dei germi) e incapa-ce di avere a che fare con le donne, nonostante nel suo caveau abbia una collezione dei più bei ritratti di donna, che è riuscito ad aggiudicarsi alle sue aste con la complicità dell'amico pittore Billy, la cui arte è però poco apprezzata da Oldman. La sua vita procede tra un'asta e l'altra, quando viene contattato da una donna che gli chiede di effettuare la valutazione degli oggetti presenti nella sua villa. La donna mette a dura prova la pazienza dell'uomo mancando agli appunta-menti fissati con lui. In realtà, la giovane donna non riesce a vivere nel mondo esterno alle stanze che oc-cupa, né a trovarsi in compagnia di qualcuno perché affetta da agorafobia (paura degli spazi aperti). Co-minceranno così i tentativi di Oldman di aiutare Clai-re a guarire e inevitabilmente si innammorerà della giovane. Il protagonista si avvale anche dei consigli di Robert, un giovane orologiaio che, oltre a sistema-re uno strano marchingegno antico di cui Virgil trova poco alla volta i pezzi in casa di Claire, farà in modo che il battitore conquisti la sua opera… Questo film ha l'impronta di un romanzo giallo di Agata Christi. Infatti, Tornatore riesce a creare nello spettatore lo stesso spirito del detective che cerca di venire a capo di un delitto, servendosi di momenti di suspense ai quali contribuisce anche la splendida colonna sonora di Ennio Morricone. Un film insolito e coinvolgente che lascia senza fiato, un "film d'autore per tutti", così come lo stesso regista lo ha definito.

Liana [email protected]

Il 24 marzo è la giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri. In esclusiva abbiamo intervistato S.E. Mons. Michele Russo, vescovo di Doba, originario di S. Giovanni Rotondo, subito dopo l’espulsione dal Ciad per alcune sue dichiarazioni mal tradotte. Mons. Michele Russo è un testimone dell'esperienza apostolica nell'Africa sub sahariana, comboniano, 68 anni, da 37 Missionario in Ciad e da 24 Vescovo di Doba. Il Ciad è un’ex colonia francese, indipendente dal 1960. Prevalentemente musulmano (53,10%, principalmente a nord del territorio), poi seguono i cristiani (35%, che come gli animisti 10%, sono principalmente nel centro sud) ed infine gli atei (2,90%). Durante la guerra, molta gente si è avvicinata alla Chiesa Cattolica, i cui missionari, nonostante circostanze drammatiche, sono rimasti nel Paese. La corruzione, prostituzione e alco-lismo sono dilagati. Le persone contagiate dall'AIDS sono passate dallo 0,3% al 13%.

un dono vivoLA FEDE

Ci mancherai/2

La nostra vita si consuma nella cura di troppi par-ticolari… È necessario semplificare, semplificare. L’uomo comprende tutto, salvo ciò che è perfetta-mente semplice. (Henry David Thoreau, scrittore)

La sostanza è la completezza che racchiude tante virtù ed emozioni. (Martina Lacalamita, 1°Sup.)

“La ricompensa di una cosa ben fatta è di averla fatta”. (R.W. Emerson)

Per il cristiano solo in Dio c’è verità e sostanza di questa esistenza. (Luana Ricatti, II media)

"Non si fa niente senza sofferenza e senza umilia-zione, e tutto può essere fatto con questi mezzi". (John Henry Newman)

La sostanza è realtà positiva della persona e delle cose. (Giulia Rizzi, II media)

3 dom 3ª Domenica di Quaresima ore 11.00 Catechesi Classi 1ª e 2ª elementare (ogni domenica) ore 17.30 Catechesi genitori Battezzandi (1ª e 3ª del mese) ore 17.30 Catechesi pre-matrimoniale (ogni domenica) ore 20.00 Catechesi Biblica per Adulti (1ª e 3ª del mese) ore 20.00 Catechesi Giovani Coppie (1ª del mese)

4 lun ore 18-20 Gruppo Villaggio Paradiso (ogni lunedì e giovedì) ore 18.30 Catechesi RnS ore 19/20.30 Catechesi Biblica Prof. Ciliento (ogni lunedì) ore 20.00 Gruppi Internet e La Stadera (1° e 3° del mese)

5 mar ore 19.30 Formazione Catechisti

6 mer ore 18.00 Catechesi 3ª e 4ª elementare (ogni mercoledì) ore 20.00 Preghiera di Lode RnS

7 gio ore 8.00 Gruppo Volontario (decoro della Chiesa ogni giovedì)1° giovedì ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30/19.00 Gruppo EPASSS (scuola scrittura ogni giovedì) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Catechesi quaresimale del parroco

8 ven ore 19.30 Via Crucis del quartiere

9 sab ore 19.30 Catechesi genitori cresimandi

10 dom 4ª Domenica di Quaresima Ritiro Spirituale Parrocchiale ore 16.00 Seminario di molfetta. Istituzione lettorato di Massimo S. e Giuseppe V.

12 mar ore 19.30 Parrocchia S. andrea BiSceglie: “La riforma liturgica e il Concilio Vaticano II. Quale Futuro?”. Mons. Felice Di Molfetta, Vescovo di Cerignola e Ascoli Satriano

13 mer SOLENNI QUARANTORE ore 16.00 S. Messa ed Esposizione ore 18.00 Adorazione 3ª e 4ª elementare. Consegna dei Doni ore 19.00 Vespri Solenni e meditazione con don Francesco Maranò ore 20.00 Preghiera di lode RnS e Adorazione

14 gio ore 8.30 S. Messa ed Esposizione ore 12.00 Angelus, ora media e Reposizione ore 16.00 S. Messa ed Esposizione ore 18.00 Rosario eucaristico meditato dagli Associati e famiglie ore 19.00 Vespri solenni e meditazione con don Francesco Maranò ore 20.00 Adorazione animata dagli Associati ore 21.00 Compieta e Reposizione

15 ven ore 8.30 S. Messa ed Esposizione ore 12.00 Angelus, Ora Media e Reposizione ore 16.00 S. Messa ed Esposizione ore 18.00 Rosario eucaristico meditato dai Catechisti e RnS ore 19.00 Vespri solenni e meditazione con don Francesco Maranò ore 20.00 Adorazione animata dai catechisti ore 21.00 Compieta e Reposizione

16 sab ore 16.00 S. Messa ed Esposizione ore 17.30 Catechesi don Francesco Maranò

17 dom 5ª Domenica di Quaresima Digiuno Comunitario ore 20.00 Proiezione Film

21 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa, Rito Incubatio e Adorazione Notturna

22 ven ore 17.00 VIA CRUCIS ESTERNA dal Villaggio del Fanciullo ore 18.30 S. Messa (solo al Crocifissino)

23 sab ore 18.45 Benedizione delle Palme ore 20.00 GMG diocesana a Trani in Piazza Gradenico

24 dom Domenica delle Palme Giornata di Digiuno e Preghiera Martiri Missionari ore 8.15 e ore 9.45 Benedizione delle Palme

25 lun ore 18.00 Liturgia Penitenziale confessioni adulti

26 mar ore 18.00 Liturgia Penitenziale confessioni adulti

27 mer ore 18.00 Liturgia Penitenziale confessioni ragazzi e giovani

28 gio Giovedì Santo ore 9.30 S. Messa Crismale in cattedrale a Trani ore 19.00 S. Messa in Coena Domini, Lavanda dei piedi ore 22.00 Adorazione Comunitaria

29 ven Venerdì Santo ore 8.30 Ufficio delle Letture e Lodi ore 13.30 Processione eucaristico-penitenziale cittadina ore 19.00 Adorazione della Croce

30 sab Sabato Santo ore 8.30 L’Ora della Madre ore 22.00 Veglia Pasquale

31 dom Pasqua di Resurrezione Orari Ss. Messe: 8.30 – 10.00 -11.30 – 19.00

1 lun Lunedì dell’Angelo

2 mar Ritiro spirituale bambini 1ª Comunione a Lanciano

AttuAlità

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(da pag. 1)

Direttore editoriale:Ruggiero Caporusso

Direttore responsabile:Ruggiero Dimonte

Vicedirettore:Angela RizziRuggiero Rutigliano

Redazione:Rossella Acconciaioco, Maria Rita

Borraccino, Mario Borraccino, don Alessandro Brandi, Liana Caputo, Alberto Cassano, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Floriana Filannino, Silvia Giannella, Francesca Leone, Salvatore Mellone, Massimo Serio, Mariagrazia Spadaro, Fausta TorreHanno collaborato:Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro

Premio “Fallani”

Miglior Testata 2007

LA STADERAMensile di informazionee formazione della ParrocchiaSS. Crocifisso - BarlettaAnno X - n. 78 marzo 2013Registrazione n. 4 del 5/2/2007presso il Tribunale di Trani

Direzione, redazione e ammin.:Parrocchia SS. CrocifissoVia Zanardelli, 3376121 BarlettaTel. e fax 0883.333382

Impaginazione e stampa:Editrice Rotas - Barletta

effetto chiesA

“Se restano loro, resto anch’io”. Così spiazzasti tutti una notte

d’estate dinanzi al temporale che improvvisamente si scagliò a Cuatro vientos mentre parlavi ad una marea di giovani in attesa di ascoltare parole di vita eterna. E restasti. Lì fermo e seduto mentre tutti ti pregavano di rientrare perché troppo pericoloso per la tua salute era quell’intemperie. Era la Gmg di Madrid. Era il 2011.

Oggi invece ci dici che la tua strada termina qui. Alle ore 20 del giorno 28 Febbraio scenderai le scale del Palazzo Apostolico. E non sei più Papa. Pontefice. Chissà come le vivrai quelle ultime ore. I pensieri si affollano e il cuore batte più forte. E mentre stai dando un’occhiata alle ultime cose ti chiamano: “Santo Padre l’elicottero è pronto”. Ti aspetta per accompagnarti in un luogo non molto distante, dove per otto anni hai risieduto. Così vicino nello spazio eppure così lontano dai nostri occhi indiscreti ma convinti che ci sarai sempre prossimo nella preghiera. Ti ritiri a vita monastica per pregare

incessantemente. È solo questione di età? E se in maniera indiretta ci stai dicendo che forse oggi la Chiesa (e in fondo tutto il mondo) ha bisogno solo di vera e autentica preghiera?

Diverse volte lo hai detto e lo hai ribadito alla fine degli esercizi spirituali quando hai esortato i cardinali così: “Il Successore di Pietro e i suoi Collaboratori sono chiamati a dare alla Chiesa e al mondo una chiara testimonianza di fede, e questo è possibile soltanto grazie ad una profonda e stabile immersione nel dialogo con Dio. Ai molti che anche oggi domandano: «Chi ci farà vedere il bene?», possono rispondere quanti riflettono sul loro volto e con la loro vita la luce del volto di Dio”.

Siamo sorpresi, smarriti, sbigottiti al limite dell’incredulità ma il tutto è superabile nell’ottica della fede che si invera nella carità. Le dimissioni in questo caso rappresentano il superamento e il coronamento dell’amore che tu hai sempre nutrito nei confronti della Chiesa.

Spesso in questi giorni ti hanno raffigurato di spalle mentre te ne vai.

Foto triste ma non del tutto vera. Perché non te ne vai per sempre. Forse non ti vedremo più. Forse non scriverai più. Ma noi continueremo a sentire i benefici della tua preghiera e così mentre noi continuiamo a combattere su questa terra la giusta battaglia, tu sali sul monte. Di lì ci guarderai. Per noi piangerai e offrirai le tue lacrime affinché la nostra fede non venga meno. E allora benedicici mentre ti allontani e per l’ultima volta ti giri come per dirci: rimarrò con voi perché per voi pregherò e anche se adesso finisce l'"esteriore", "visibile" comunione rimane la vicinanza spirituale, rimane una profonda comunione nella preghiera.

E dopo tanti giorni di parole è giunto il momento di far scendere il silenzio. Entri nel monastero, chiudi il cancello dietro di te e dici: “non voglio più parole, né movimenti, né rumore nella mia anima … io faccio silenzio” (p. Guillerand, certosino). E noi lo rispettiamo. Addio Card. J. Ratzinger, già Papa Benedetto XVI.

Massimo [email protected]

“MARTIRIO, UN FATTO DI FEDE”“Martirio, un fatto di fede”: questo è il tema della prossima giornata, la ven-

tunesima, dei Martiri Missionari che celebreremo il 24 marzo. Dalle informazioni raccolte nell’anno 2012 sono stati uccisi 12 operatori pa-

storali, quasi tutti sacerdoti, esattamente 10, una religiosa e una laica. Per il quarto anno consecutivo, con il numero più elevato di operatori pasto-

rali uccisi, figura al primo posto l’America, bagnata dal sangue di 6 sacerdoti. Segue l’Africa, dove sono stati uccisi 3 sacerdoti e una religiosa. Quindi l’Asia, dove hanno trovato la morte un sacerdote ed una laica.

Ogni martirio, dai tempi di Stefano in poi, va riletto sulla filigrana del mar-tirio di Gesù, testimone e rivelatore di un Dio Padre che ama e perdona. Gesù ci svela il dolore del Padre, che non è un vago sentimento di dispiacere per il peccato dei figli o di compassione per le loro sofferenze, ma è il suo modo di essere misericordioso e fedele.

Durante questo mese va il nostro ricordo e la nostra preghiera per tutti quei fratelli e sorelle che hanno il coraggio di testimoniare autenticamente il mes-

saggio di Cristo in ogni parte del globo.

Massimo Serio, [email protected]

LA BIBBIAPARLANTE!

Il concorso “Una mascotte per la Bottega” ha reso nuovamente protagonisti i nostri pic-coli lettori.

Dopo Pallonzo (di Federica Fatima Carbo-ne) e Sol-ridente (di Gaia Romaniello) arriva la “Bibbia Parlante” di Nicolas Dicuonzo.

La nuova mascotte ci accompagnerà dal mese di Settembre nella rubrica riguardante i 10 comandamenti.

Numerosissimi sono stati i disegni perve-nuti in questa edizione e un’accurata valuta-zione della giuria ha premiato anche Valeria Lasala (2° posto con ”Butterfly”) e Francesca De Nicola (3° posto con “Nuvoletta”).

Ringraziamo di cuore tutti i bambini che hanno espresso il loro talento artistico e buon divertimento!

Antonio [email protected]

GMG Diocesana

Il volto giovane di una Chiesa missionaria

In vista della XXVIII GMG, che quest’anno si terrà a Rio de Janeiro dal 23 al 28 luglio, il nostro Padre Arcivescovo il prossi-mo 23 marzo, sabato delle Palme, in occasione della Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri, chiama a raccolta intorno a sé tutti i giovani della diocesi, per prepararsi

insieme a vivere quello che è ormai divenuto un importante ap-puntamento della vita della Chiesa mondiale, riflettendo sul tema proposto dal Santo Padre Benedetto XVI: «Andate e fate disce-poli tutti i popoli» (Mt 28,19). Si tratta della grande esortazione missionaria che Cristo ha lasciato alla Chiesa intera e che, oggi, lascia ad ogni cristiano, giovane e adulto, un invito di cui ognuno deve farsi carico e accogliere attraverso il dono generoso di sé. In questo i giovani di tutto il mondo e di ogni epoca storica, così come avviene nella nostra comunità, si mostrano sempre molto attenti e di esempio per quanti dubitano profondamente che la vita sia un bene e che vedono solo oscurità nel proprio cammino.

Ponendosi in ascolto costante della Parola di Gesù e lasciandosi plasmare docilmente dal suo Spirito si può essere tutti missiona-ri, a casa, a scuola, in parrocchia, a lavoro, tra gli amici, facendo sport, navigando su internet; ovunque annunciatori credenti e cre-dibili dell’evangelo, quell’universale messaggio di amore, firmato dal sangue dello stesso Figlio di Dio e di tanti martiri, anche a noi molto vicini. Quale occasione migliore di questa, per riflettere e professare insieme, con la gioia e il dinamismo che i giovani porta-no con sé, la fede nel Dio che ama tutti di un amore infinito?

don Alessandro, [email protected]

e difficile dell’Africa. Ma abbiamo bisogno del contatto, della collaborazione completa e non verbale. Quelli che sono venuti nella mia missione, hanno visto, sono tornati e non sono più ri-usciti a fermarsi. Si tratta di un modo diverso di vivere la realtà. In nome della fede prego che ci sia un risveglio di coscienza. Che questa fede possa essere sostenuta ed accompagnata e che le si permetta di arrivare dove già c’è e che costruisca la novità in mezzo a questo popolo. La Chiesa italiana ha anche una grandissima responsabilità. Vorrei fare un appello anche a livello ufficiale al Card. Bagnasco per questa situazione in Africa. Essa ha bisogno oggi di mezzi più di ieri. Siamo spesso abbandonati a noi stessi. Non riusciamo a fare miracoli e quindi a risolvere i problemi in modo semplice e facile.

Fausta Torre, [email protected] Serio, [email protected]

Quandoil silenzioè efficace più della parolaCosa significa per lei la fede come testimonianza mis-sionaria?

È chiaro che se credi in Gesù non puoi fare finta di non ve-dere, non sentire e non parlare! Come si può di fronte a certe situazioni in Africa e nel mondo intero, rimanere indifferenti? L’Africa per esempio ha una ricchezza enorme: c’è petrolio, uranio, oro; ma, per esempio, nella mia diocesi non sappiamo quanti barili di petrolio ci rubano ogni giorno! Questo è assur-do ed inconcepibile! È frutto del tradimento di certe dittature che non sono tutte musulmane, ma anche cristiane. Io non ho fatto nulla di straordinario in Africa: da quando sono arrivato, prima di diventare vescovo, mi sono sempre impegnato in 36 anni ad amare questo popolo sino in fondo. Pensa che, duran-te la guerra in Ciad, quando la gente soffriva, nel 1985-1986 ci sono stati 30.000 morti nella mia zona; non potevo rima-nere muto ed indifferente e a casa! Sono uscito e andato in campagna e villaggi per incontrare questa gente. Ho cercato di vivere con la mia gente e di testimoniare, di denunciare, di parlare. Quando vedevo la gente morire dove si estrae il pe-trolio, non ho chiuso gli occhi: un villaggio che ha attorno a sé 30-35 pozzi di petrolio che solitamente sono 50 per 50 metri di ampiezza, dove non c’è aria per respirare e non ci sono campi da coltivare e i militari sono lì per controllare e proteg-gere questi pozzi. Bisogna cambiare la situazione! Desidererei che l’opinione pubblica venga a conoscere la situazione giù da noi. In 10 anni non sappiamo quanti barili di petrolio partono

in America ogni giorno e quanti soldi sono stati spesi. Viene stipulato un contratto con lo Stato ciadiano e le compagnie americane: solo 14 barili su 100 rimangono a noi; precisa-mente 9 allo Stato e 5 nella mia zona perché qui è situato questo campo petroliero. La gente del posto avrebbe potuto guadagnare di più e invece questa terra deve accontentarsi del 15%! Ho soltanto visto e ho avuto il coraggio di parla-re come sempre. Per quanto riguarda il mio caso personale di espulsione dal Ciad, c’è stata una mal interpretazione del mio pensiero da parte del traduttore: ho chiaramente detto nell’omelia che Santa Teresa non ha fatto nulla di straordinario o meglio ha fatto straordinariamente bene le cose ordinarie. Dicevo a tutti che dobbiamo prendere in mano la nostra vita e svegliarci dal torpore. Cristo ci invita ad essere liberi, ma mi chiedo: lo siamo veramente? A me sembra di no, perché vedo nella mia terra che non ci sono soldi per mangiare, per vestirsi, per la scuola, per la salute e poi ci sono sempre soldi per l’alcol. Nessuno può prendere il nostro posto: né vescovo, né Stato e né presidente. Un appello ai politici e ai cristiani: non bisogna perdere tempo, ma bisogna investire su se stessi! Queste parole hanno fatto un po’ tremare il presidente dello stato ciadiano. È stata come una vera e propria dichiarazione di guerra. Dopo queste mie dichiarazioni, hanno individuato il problema nella traduzione e rifiutato i miei testi in francese in quanto non c’era nulla che interessasse loro e mi hanno espulso. Questo gesto non l’ho proprio capito.

Quando il 12 di ottobre la Santa Sede mi ha comunicato la sentenza di espulsione alle ore 15.00, subito si è mossa per un’azione diplomatica. Ho risposto che andavo via, che ero tranquillo perché non avevo nulla da rimproverarmi, perché queste cose tutti le sanno. Questa esperienza mi ha aperto gli occhi: la notte di Natale il Nunzio apostolico mi ha telefonato dall’Africa per annunciarmi che potevo rientrare in Ciad. La cosa che ha stupito e colpito moltissimo è stato il mio silenzio e il silenzio della mia comunità ciadiana. Prima che io partis-si il vescovo ciadiano incaricato dell’informazione e dei mass media è venuto da me e abbiamo parlato. La nostra risposta sarebbe stata il silenzio. Le nostre radio hanno ridotto l’infor-mazione ed io partendo ho affermato che avrei cercato di non lasciare interviste. Due o tre minuti dopo la mia partenza per l’Italia tutto il mondo sapeva dell’accaduto. E tutto il mon-do ha saputo del nostro petrolio, del nostro presidente. Ma in questa diffusione dell’informazione io non c’entro niente. Non ho voluto mettere assolutamente in disagio le autorità ciadiane. In seguito ci sono state anche delle manifestazioni. Abbiamo invitato la gente a stare calma e tranquilla.

L’uomo che ha tradotto nella lingua gambai, secondo lei, ha voluto colpirla?

Penso di sì. Il traduttore parte da una sua idea e poi la sviluppa. Dopo l’intervista gli ho detto: “Guarda, basta, è l’ul-tima volta che mi traduci! Io spero che le autorità non abbiano registrato quello che tu hai detto, perché hai compromesso moltissimo”. Per cui c’è stata superficialità e non tanto la rab-bia interiore di ciò che egli vedeva attorno a sé. Conosco il tra-duttore e qualche altra volta l’ha fatto, come per esempio una traduzione della S. Messa di Natale di due anni fa davanti ai pastori musulmani. Confermo che non c’è nessuna cattiveria in lui. Era animato da buone intenzioni! Per precisare meglio il mio pensiero, ha sbagliato perché con la sua traduzione ha in qualche modo dichiarato guerra allo Stato ciadiano.

Fausta Torre, [email protected] Serio, [email protected]

l'Appunto

Ci mancherai

1°POSTO

3°POSTO

2°POSTO