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È con particolare piacere che presentiamo l’articolo “La scelta delle piante destinate al verde ornamentale” opera di due eminenti esperti dell’argomento, rispettivamente il Prof. Giuseppe Frenguelli Professore Ordinario di Bota- nica (Dipartimento di Biologia Vegetale e Biotecnologie Agroambientali) già Presidente dell’AIA (Associazione Ita- liana Aerobiologia) e il Prof. Angelo Passaleva anch’egli già Presidente dell’AIA, attuale Presidente eletto della SIAIC e Vice Presidente della Regione Toscana, che ha maturato solidissime basi scientifiche, culturali e cliniche nel campo dell’Allergologia oltre che ovviamente alta qualificazione ed esperienza nella gestione del bene pubblico. E’ nostro auspicio che questa loro opera riceva una diffusione veramente ampia, in particolare fra i responsabili, ad ogni livello, della salute pubblica. Ringraziamo, a nome di tutti i Soci AIA e SIAIC, i due illustri autori per il loro prezioso, significativo lavoro. Pierpaolo Dall’Aglio Giorgio Tonietti Presidente AIA Presidente SIAIC 177 GIORN IT ALLERGOL IMMUNOL CLIN 2003;13:177-191 EDITORIALE EDITORIAL La scelta delle piante destinate al verde ornamentale The choice of the plants to be used as urban ornamental trees G. FRENGUELLI, A. PASSALEVA * Professore Ordinario di Botanica, Dipartimento Biologia vegetale e Biotecnologie Agroambientali, Università di Perugia, già Presidente AIA; * Presidente eletto SIAIC, già Presidente AIA, Vice Presidente Regione Toscana I boschi, le foreste, le praterie, i coltivi oltre a rap- presentare il primo anello della catena alimentare, svolgono un importante ruolo nel frenare il processo di desertificazione e di erosione del suolo, nel con- servare l’habitat di molte specie animali mantenendo così un alto livello di biodiversità, ed hanno il fonda- mentale compito di garantire il processo di ricambio in atmosfera di anidride carbonica e di ossigeno. La carenza di verde è soprattutto sentita da chi abita in città dove spesso la massiccia edificazione di va- ste aree è caratterizzata dalla totale soppressione del- la vegetazione e da una insufficiente programmazio- ne di un verde ornamentale, sia pubblico che privato. Il cittadino avverte e manifesta la necessità di spazi verdi godibili e adeguati alle proprie esigenze; questo bisogno di parchi, giardini, viali, nasce dalle molte- plici funzioni che il verde urbano assolve. La funzio- ne estetica è naturalmente sempre importante perché le strutture arboree, arbustive e tappezzanti formano, insieme a piazze e strade, gli spazi aperti della città contribuendo al quadro paesaggistico urbano. Oggi però il verde non è richiesto solo per una funzione estetica, in quanto deve adempiere a svariati altri compiti con effetti sia a livello biologico che psico- logico, tutti ricollegabili comunque al miglioramento della qualità di vita dell’uomo. Le piante inserite in un contesto urbano hanno, infatti, la capacità di de- purare l’aria, fissare gas e particolato aerodisperso, diminuire l’inquinamento acustico, di svolgere un’a- zione termoregolatrice del microclima cittadino. Ma un ruolo diventato sempre più importante negli ulti- mi anni è quello sociale: la fruizione di spazi verdi ha una provata azione distensiva sull’uomo stressato dai ritmi della vita, offrendo una sensazione di tranquil- lità, di distensione e di riconciliazione con la natura. Inoltre, il verde in città ha il ruolo di fungere da ri- trovo per i giovani e gli anziani, di luogo per svolge- re attività sportiva e ricreativa. La scelta delle specie da utilizzare quando si proget- ta un’area verde dipende dagli scopi che si vogliono ottenere. In generale, sarebbero da preferire specie autoctone nell’ambito di interventi con prevalente fi- nalità naturalistico-ambientali in quanto sono in gra- do di svilupparsi anche in ambienti artificiali e forte- mente stressati, mentre l’utilizzo di specie naturaliz- zate e/o esotiche dovrebbe essere limitato ad inter- venti di ridotta estensione e con prevalente finalità estetico-ornamentale. In ogni caso occorre procedere a scelte oculate quan- do si progetta l’allestimento di una nuova area. Le ca- ratteristiche principali che si richiedono alle piante che devono essere messe a dimora in un giardino pub-

La scelta delle piante destinate al verde ornamentale...Alcuni esempi di alberi o arbusti con pollini a basso o nullo contenuto allergenico Sono specie consigliate per alberature stradali,

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È con particolare piacere che presentiamo l’articolo “La scelta delle piante destinate al verde ornamentale” operadi due eminenti esperti dell’argomento, rispettivamente il Prof. Giuseppe Frenguelli Professore Ordinario di Bota-nica (Dipartimento di Biologia Vegetale e Biotecnologie Agroambientali) già Presidente dell’AIA (Associazione Ita-liana Aerobiologia) e il Prof. Angelo Passaleva anch’egli già Presidente dell’AIA, attuale Presidente eletto dellaSIAIC e Vice Presidente della Regione Toscana, che ha maturato solidissime basi scientifiche, culturali e cliniche nelcampo dell’Allergologia oltre che ovviamente alta qualificazione ed esperienza nella gestione del bene pubblico. E’ nostro auspicio che questa loro opera riceva una diffusione veramente ampia, in particolare fra i responsabili,ad ogni livello, della salute pubblica. Ringraziamo, a nome di tutti i Soci AIA e SIAIC, i due illustri autori per il loro prezioso, significativo lavoro.

Pierpaolo Dall’Aglio Giorgio ToniettiPresidente AIA Presidente SIAIC

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GIORN IT ALLERGOL IMMUNOL CLIN 2003;13:177-191

ED I T O R I A L E

EDITORIAL

La scelta delle piante destinate al verde ornamentale

The choice of the plants to be used as urban ornamental trees

G. FRENGUELLI, A. PASSALEVA*

Professore Ordinario di Botanica, Dipartimento Biologia vegetale e Biotecnologie Agroambientali, Università di Perugia,già Presidente AIA; * Presidente eletto SIAIC, già Presidente AIA, Vice Presidente Regione Toscana

I boschi, le foreste, le praterie, i coltivi oltre a rap-presentare il primo anello della catena alimentare,svolgono un importante ruolo nel frenare il processodi desertificazione e di erosione del suolo, nel con-servare l’habitat di molte specie animali mantenendocosì un alto livello di biodiversità, ed hanno il fonda-mentale compito di garantire il processo di ricambioin atmosfera di anidride carbonica e di ossigeno.La carenza di verde è soprattutto sentita da chi abitain città dove spesso la massiccia edificazione di va-ste aree è caratterizzata dalla totale soppressione del-la vegetazione e da una insufficiente programmazio-ne di un verde ornamentale, sia pubblico che privato.Il cittadino avverte e manifesta la necessità di spaziverdi godibili e adeguati alle proprie esigenze; questobisogno di parchi, giardini, viali, nasce dalle molte-plici funzioni che il verde urbano assolve. La funzio-ne estetica è naturalmente sempre importante perchéle strutture arboree, arbustive e tappezzanti formano,insieme a piazze e strade, gli spazi aperti della cittàcontribuendo al quadro paesaggistico urbano. Oggiperò il verde non è richiesto solo per una funzioneestetica, in quanto deve adempiere a svariati altricompiti con effetti sia a livello biologico che psico-logico, tutti ricollegabili comunque al miglioramentodella qualità di vita dell’uomo. Le piante inserite in

un contesto urbano hanno, infatti, la capacità di de-purare l’aria, fissare gas e particolato aerodisperso,diminuire l’inquinamento acustico, di svolgere un’a-zione termoregolatrice del microclima cittadino. Maun ruolo diventato sempre più importante negli ulti-mi anni è quello sociale: la fruizione di spazi verdi hauna provata azione distensiva sull’uomo stressato dairitmi della vita, offrendo una sensazione di tranquil-lità, di distensione e di riconciliazione con la natura.Inoltre, il verde in città ha il ruolo di fungere da ri-trovo per i giovani e gli anziani, di luogo per svolge-re attività sportiva e ricreativa. La scelta delle specie da utilizzare quando si proget-ta un’area verde dipende dagli scopi che si voglionoottenere. In generale, sarebbero da preferire specieautoctone nell’ambito di interventi con prevalente fi-nalità naturalistico-ambientali in quanto sono in gra-do di svilupparsi anche in ambienti artificiali e forte-mente stressati, mentre l’utilizzo di specie naturaliz-zate e/o esotiche dovrebbe essere limitato ad inter-venti di ridotta estensione e con prevalente finalitàestetico-ornamentale. In ogni caso occorre procedere a scelte oculate quan-do si progetta l’allestimento di una nuova area. Le ca-ratteristiche principali che si richiedono alle pianteche devono essere messe a dimora in un giardino pub-

blico sono la rusticità, la solidità del tronco e delle ra-mificazioni e la facile manutenzione, ma è fondamen-tale un’altra caratteristica: l’assenza di nocività. Ciòsignifica che non si dovranno scegliere specie conspine sui rami e sulle foglie o specie urticanti o conparti velenose o specie con polline allergenico. Molto spesso si assiste, invece, ad una ampia utiliz-zazione di essenze allergeniche come olivo, cipressi,betulle, ontani, carpini, nocciolo nonché di erbe ap-partenenti a graminacee, urticacee e composite, maanche di essenze velenose come il tasso, l’oleandro eil maggiociondolo. In troppi giardini pubblici e pri-vati c’è un abuso di alberi che contribuiscono ad au-mentare drasticamente il contenuto di pollini allerge-nici nell’atmosfera delle città e spesso sono le stesseamministrazioni pubbliche che, inconsciamente, im-pongono al privato di piantare alberi, come il cipres-so, attorno a nuovi insediamenti abitativi, o inseri-scono olivi e betulle in piazze, viali e giardini, tenen-do in considerazione solo le indicazioni di architettie urbanisti. Si stima, ad esempio, che negli ultimi decenni inmolte aree del Mediterraneo siano state impiantatedecine di migliaia di cipressi destinati prevalente-mente ad uso forestale ed ornamentale su suolo pri-vato o pubblico, con numerosi aspetti positivi, maanche con alcuni negativi come l’aumento di allergierespiratorie al suo polline.Gli esperti del settore dovrebbero essere informatisul fatto che pianificare il verde oggi, significa sem-pre più fare una progettazione non solo estetica maanche di sanità pubblica: biologi e medici dovrebbe-ro far sentire la loro voce in questo importante setto-re, favorendo l’impianto di aree verdi nelle città, maconsigliando e verificando l’uso di specie non nocivee a basso o nullo contenuto allergenico. Ciò non significa che bisogna procedere a tagliare al-beri secolari o riorganizzare vecchi impianti ormaiconsolidati o intervenire in modo drastico su struttu-re storiche con una certa valenza artistica, come mol-ti giardini e parchi presenti nelle nostre città, masemplicemente si tratta di indirizzare gli urbanisti egli addetti alla progettazione delle aree verdi versouna scelta che non porti all’introduzione di altriesemplari appartenenti a specie considerate attual-mente a rischio di liberare molecole in qualche ma-niera dannose per la salute pubblica.Esiste quindi la necessità di formulare proposte alter-native suggerendo ai progettisti e gestori del verdespecie non nocive e che, al tempo stesso, rispondanoa criteri di adattabilità al clima e al substrato, che ab-biano un alto valore decorativo, resistenza all’inqui-namento, resistenza ai patogeni e modeste esigenzedi manutenzione. Queste limitazioni lasciano comun-que un’ampia scelta di specie, sia naturalizzate edesotiche sia autoctone, che possono essere utilizzateper l’arredo urbano.

Con l’elenco sotto riportato si è cercato di dare indi-cazioni sull’utilizzo delle più diffuse specie orna-mentali utilizzabili in Italia che possono essere presein considerazione dal progettista del verde in quantoconsiderate a basso o nullo contenuto allergenico. È necessario tenere presente che le specie elencatepotranno essere utilizzate solo dopo aver tenuto inconsiderazione le condizioni ambientali, il clima, illuogo, l’uso che se ne vuole fare, il numero di pianteda utilizzare. Le indicazioni riportate sono solo indi-cative in quanto è molto difficile schematizzare inmaniera assoluta e distinguere con precisione ciò chenon è dannoso da ciò che lo è o può diventare. Saràcosì necessario, in ogni situazione locale, studiare neidettagli il progetto di realizzazione di verde orna-mentale con esperti agronomi, architetti, ingegneri,ma anche biologi e medici, per procedere ad una cor-retta attuazione dell’impianto. Bisogna inoltre tenereconto dei vari genotipi che continuamente sono otte-nuti dai vivaisti che spesso apportano modifiche ge-netiche per migliorare le caratteristiche ornamentali,di crescita e di resistenza, ma che possono costituirenuove sorgenti di allergeni.

Alcuni esempi di alberi o arbusti conpollini a basso o nullo contenutoallergenico

Sono specie consigliate per alberature stradali, areedi parcheggio, parchi e giardini, come tappezzanti.

Abies spp. (Pinaceae: abete) - Il genere comprendenumerose specie tra cui A. alba, abete bianco, è l’u-nica specie spontanea in Italia; insieme all’abete ros-so (V. Picea abies) è utilizzato per il tradizionale al-bero di Natale. Per la forma ed i colori del fogliamele numerose specie del genere sono apprezzate comealberi ornamentali ed entrano nella costituzione digrandi parchi e giardini. Acacia spp. (Leguminosae: mimosa) - Albero o ar-busto sempreverde adatto a climi caldi, presenta unaabbondante e precoce fioritura. Ne esistono numero-se specie ampiamente utilizzate come ornamentali:A. baileyana, A. dealbata, A. melanoxylon, A. sali-gna, A. semperflorens. Sono segnalate alcune allergieal polline di A. dealbata, soprattutto tra i fiorai e vi-vaisti. Acer spp. (Aceraceae: acero) - Il genere Acer è ori-ginario delle zone temperate dell’Emisfero Nord e ledimensioni variano dai 3 ai 40 metri di altezza. È unodei generi più ricchi di piante con foglie colorate inautunno: sono almeno 100 le specie e le cultivar usa-te per scopi ornamentali tra cui Acer rubrum, Acerpalmatum, Acer griseum, Acer japonicum, Acer sac-charinum ecc. Molto diffusi, sia nelle alberature che

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nei giardini e parchi, sono A. campestre (acero cam-pestre) spontaneo in tutta Italia e utilizzato anche persiepi, A. platanoides (acero riccio) molto rustico e re-sistente all’inquinamento con belle foglie giallo scu-ro e A. pseudoplatanus (acero di monte o sicomoro)ad accrescimento piuttosto rapido che si spinge finoai 1800 m. Largamente diffuso è A. negundo o acero

americano, specie dioica utilizzata in alberature egiardini: gli individui maschili liberano in primaveraabbondante polline che presenta un certo grado di al-lergenicità sono quindi consigliate solo le piantefemminili.Aesculus hippocastanum (Hippocastanaceae: ippoca-stano o castagno d’India) - Genere molto utilizzato perle alberature e nei parchi per i bei racemi di fiori e perl’ombra che procurano, ma anche per la splendida co-lorazione gialla in autunno delle foglie. Sono utilizza-te altre specie come A. glabra del Nord-America e A.indica dell’Asia nonché A. x carnea con fiori rossi.Albizia julibrissin (Leguminosae: acacia di Costanti-nopoli) - Albero o arbusto può crescere fino a 10 m,originario dell’estremo oriente è attualmente diffusoin tutta l’Europa meridionale dove è utilizzato, per labellezza dei fiori rosati e piumosi, come ornamentaleanche nelle alberature stradali sopportando bene l’in-quinamento. Araucaria araucana (Araucariaceae: araucaria) -Grande albero sempreverde, originario delle Ande ci-lene, è una specie protetta, ma coltivata come orna-mentale in parchi e giardini per il suo strano aspetto.

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LA SCELTA DELLE PIANTE DESTINATE AL VERDE ORNAMENTALE

Fig. 1. Acer platanoides.

Fig. 2. Aesculus hippocastanum. Fig. 3. Albizia julibrissin.

Fig. 4. Arbutus unedo.

Può crescere fino a 25-30 m e sopporta bene il fred-do quando è adulta.Arbutus unedo (Ericaceae: corbezzolo) - Piccolo al-bero o arbusto sempreverde tipico delle regioni me-diterranee dove concorre a formare la tipica macchiamediterranea. Il valore ornamentale è dovuto allacontemporanea presenza, in inverno, di fiori bianchi,frutti rossi e naturalmente foglie verdi. Berberis thunbergii (Berberidaceae) - Arbusto origi-nario del Giappone, raggiunge 1,5 m e presenta fo-glie rosso arancio e fiori gialli e le bacche rosse; èutilizzato come tappezzante e per siepi. Numerosesono le specie, sia decidue che sempreverdi, utilizza-te come ornamentali tra cui si ricorda il crespino (B.vulgaris). Brachychiton populneum (Sterculiaceae) - Alberosempreverde che cresce fino a 20 m, originario del-l’Australia, preferisce un clima temperato-caldo. Lefoglie sono lungamente picciolate, fiori bianco gialla-stri e frutti di 4-8 cm peduncolati e riuniti in gruppi.Buddleja davidii (Buddleiaceae) - Arbusto con ramipendenti, originario dei paesi caldi è diventato ulti-mamente, nel nord Italia, specie invasiva data la faci-lità di disseminazione. Molte varietà sono coloratissi-me e sono coltivate per abbellire parchi e giardini.Buxus sempervirens (Buxaceae: bosso) - Arbustosempreverde, autoctono, si sviluppa spontaneo suterreni calcarei dalla pianura alla fascia montana. Hacrescita lenta ed è diffusissimo come ornamentale neiparchi per formare siepi in quanto resiste molto benealla potatura. È uno degli elementi caratteristici delclassico “giardino all’italiana”. Le foglie e la cortec-cia sono usate nella medicina popolare, ma presenta-no una elevata tossicità.Catalpa bignonioides (Bignoniaceae: catalpa) - Al-bero deciduo di taglia media, cresce fino a 10-15 m,di origine americana; è pianta rustica poco tollerantedel freddo. Pregiato come ornamentale per le grandie vistose infiorescenze e l’ampia chioma; è utilizzatosia nei giardini che nelle alberature stradali.

Cedrela sinensis (Meliaceae) - Albero originario del-la Cina raggiunge i 10 m di altezza ed è utilizzato perle alberature. Le foglie passano dal colore rosa quan-do sono giovani, al verde alla maturità fino al gialloin autunno e sono commestibili.Cedrus spp. (Pinaceae: cedro) - Genere di coniferesempreverdi, rustiche e molto longeve a rapido ac-crescimento, con chioma allargata piramidale chepuò arrivare fino a 40 m. Le tre specie utilizzate co-me ornamentali, ampiamente impiegate per costruiregrandi giardini e parchi, sono il C. deodara, forse ilpiù diffuso ed apprezzato, il C. libani e il C. atlanti-ca. Liberano abbondante polline tra settembre ed ot-tobre e sono segnalati isolati casi di allergia.Celtis australis (Ulmaceae: bagolaro o spaccasassi) -Albero deciduo che cresce fino a 20 m di altezza conuna chioma arrotondata e folta. È indigeno dell’areamediterranea e utilizzato per i viali grazie al bel porta-mento dei rami e alla resistenza all’inquinamento. Èlargamente impiegato anche in programmi di rimbo-schimento soprattutto in terreni poveri, aridi e sassosi.Ceratonia siliqua (Leguminosae: carrubo) - Alberosempreverde, non molto alto (10-15 m), tipico dell’a-rea mediterranea, trova largo utilizzo come ornamen-tale nelle aree più calde dove è anche coltivato per isuoi frutti e per proteggere terreni poveri e sassosi. Cercis siliquastrum (Leguminosae: albero di Giu-da) - Albero spogliante a lento accrescimento (rag-giunge i 10-20 m), naturalizzato nelle aree più mitidel Mediterraneo. Ideale per alberature cittadine ecome ornamentale nei parchi sia per la resistenza al-l’ambiente urbano che per la splendida fioritura: inprimavera produce sui rami nudi numerosi fiori,isolati o riuniti in brevi racemi, di colore rosa-ma-genta.Chamaerops humilis (Palmae: palma nana o palmadi S. Pietro) - Unica palma autoctona delle regionimeridionali europee, è ampiamente diffusa come or-namentale, soprattutto per alberature stradali in areecon clima mite, soffrendo il freddo prolungato.

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Fig. 5. Buxus sempervirens. Fig. 6. Ceratonia siliqua.

Citrus spp. (Rutaceae: agrumi) - Genere ricco di nu-merose specie ad alto valore commerciale per la pro-duzione di frutti, ma sono spesso coltivate anche a sco-po ornamentale in giardini e alberature stradali in zonea clima caldo; nelle regioni settentrionali sono coltiva-ti in grandi contenitori per poterli portare al riparo du-rante l’inverno. Sono tutti alberi di dimensioni limita-

te, con foglie lucide, coriacee, fiori bianchi profumati(zagare) e frutti di vario colore nelle diverse specie. Cornus mas (Cornaceae: corniolo) - Il genere Cor-nus comprende almeno 100 specie originarie dellezone temperate. C. mas è una specie autoctona ed ar-riva fino a 5 m. È usato come ornamentale per i suoifiori gialli a fine inverno e per il colore rosso dei frut-ti, eduli e decorativi. Anche C. sanguinea (sanguinel-la) è un arbusto autoctono, con foglie che assumonoun bel colore rosso scuro in autunno ed è adatto persiepi miste.Cotoneaster spp. (Rosaceae: cotoneaster) - Generedi arbusti decidui o sempreverdi con colorati fruttiautunnali che rimangono sulla pianta durante tuttol’inverno. Sono molto utilizzati nei giardini sia le for-me sempreverdi basse e striscianti come copri-suoloche gli alberelli decidui; sopportano bene l’inquina-mento e si adattano alla maggior parte dei terreni.Crataegus monogyna (Rosaceae: biancospino) - Al-bero o arbusto deciduo, di origine asiatica ed euro-pea; cresce fino a 5-10 m, spontaneo lungo le stradea formare siepi e nei boschi in forma generalmentearbustiva. Si adatta a qualsiasi condizione climatica e

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LA SCELTA DELLE PIANTE DESTINATE AL VERDE ORNAMENTALE

Fig. 7. Cercis siliquastrum.

Fig. 8. Chamaerops humilis.

Fig. 9. Cornus mas.

Fig. 10. Cotoneaster adpressa.

può essere impiegato come ornamentale, soprattuttole varietà a fiori doppi o colorati, per le foglie che inautunno virano verso l’arancio e per i frutti persi-stenti commestibili. Utilizzate anche C. oxycanta eC. azarolus (azzeruolo).Cycas revoluta (Cycadaceae: cycas) - Piccolo albe-rello originario dell’emisfero australe, arriva a circa3 m di altezza e presenta un fusto eretto, cilindriconon ramificato con alla sommità un ciuffo di fogliepersistenti, erette e pennate; è decorativo ed utilizza-to nei giardini di regioni a clima mite.Erica arborea (Ericaceae: scopa di bosco) - Il gene-re Erica comprende alcune centinaia di specie arbu-stive e suffruticose sempreverdi allevate soprattuttoper i fiori, ma alcune presentano un bel fogliame or-namentale. E. arborea è un arbusto che cresce fino a5-6 m, spontaneo in tutta l’area mediterranea, non hamolte esigenze e tollera bene la siccità. Eucalyptus globulus (Myrtaceae: eucalipto) - Alberosempreverde originario dell’Australia, ha un rapidoaccrescimento e può arrivare a 30-40 m di altezza.Preferisce il clima caldo dove si adatta molto bene avari tipi di terreno; ha un bel fogliame verde-bluastroricco di essenze aromatiche è impiegato, oltre che per

la forestazione, come ornamentale e per alberaturestradali. Sono utilizzate numerose altre specie comeE. camaldulensis, E. viminalis., E. robustus.Fagus sylvatica (Fagaceae: faggio) - Albero spo-gliante cresce fino a 40 m, predilige zone elevate efresche, molto diffuso nei boschi e coltivato nei par-chi e giardini, soprattutto le numerose varietà colora-te e pendule. In autunno le foglie assumono tonalitàdal bruno al giallo ramato.Ficus carica (Moraceae: fico) - Albero deciduo ori-ginario dell’Asia occidentale da dove si è diffuso intutto il Mediterraneo. Ha chioma espansa, cresce finoa 8-10 m, frugale e selvatico si adatta a tutti i terreni,ma preferisce posizioni soleggiate. Coltivato per ifrutti, è diffuso come ornamentale nei giardini delleregioni a clima mite.Fraxinus ornus (Oleaceae: orniello o frassino damanna) - Piccolo albero dell’area sub-mediterranea,in primavera forma abbondanti fiori, riuniti in racemiapicali, bianchi e profumati. Libera quantità modestedi polline che può presentare cross-reattività con al-tre oleacee.Ginkgo biloba (Ginkgoaceae: pianta dell’eternagiovinezza) - Albero spogliante con caratteristiche

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Fig. 12. Eucalyptus globulus.Fig. 11. Crataegus lavigata.

foglie bilobate a ventaglio, cresce abbastanza rapi-damente fino a 25-30 m e si adatta a qualsiasi terre-no e clima, soffre solo con temperature molto alte.Introdotto in Europa quasi tre secoli fa, è una pian-ta ornamentale molto bella anche per la colorazionegialla autunnale delle foglie. È coltivato nei giardi-ni e parchi come pianta isolata, ma è utilizzato an-che per alberature per la resistenza al vento, all’in-quinamento atmosferico e ad agenti patogeni. Sipreferisce utilizzare individui maschi in quantoquelli femminili formano semi carnosi maleodoran-ti, simili a prugne.Gleditsia triacanthos (Leguminosae: spino di Giuda)- Albero deciduo a rapida crescita, alto 10-20 m, ori-ginario dell’America, ma naturalizzato in molte re-gioni dove è stato introdotto per scopi ornamentali eper consolidare il terreno. Ha sul tronco caratteristi-che spine ramificate di 3-8 cm. Resiste abbastanzabene al freddo e all’inquinamento ed è adatto per al-berature stradali e siepi o recinti.Hedera helix (Araliaceae: edera) - Rampicante sem-preverde, autoctono, molto rustico a rapida crescita,è utilizzato come tappezzante per le foglie lucide,verde scuro, spesso con macchie giallo-argentee lun-go le nervature. I frutti sono piccole bacche scure,velenose per l’uomo. Se ne conoscono moltissimevarietà con foglie diversamente variegate. Hibiscus syriacus (Malvaceae: ibisco) - Arbusto pe-renne di 2-4 m, rustico a portamento eretto, grandi

fiori con diverse colorazioni che vanno dal bianco alrosa al rosso. È spesso allevato come un piccolo al-bero e ne esistono numerose varietà utilizzate neigiardini come ornamentali con una grande varietà dicolori e morfologia del fiore.

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LA SCELTA DELLE PIANTE DESTINATE AL VERDE ORNAMENTALE

Fig. 13. Bosco di Fagus sylvatica. Fig. 14. Ficus carica.

Fig. 15. Fraxinus ornus.

Jacaranda mimosaefolia (Bignoniaceae: jacaranda)- Albero sempreverde originario delle regioni tropi-cali dell’America meridionale, cresce fino a 10-15 m,ma è adatto per zone con climi caldi; è utilizzato nel-le alberature stradali e nei parchi per la bella fioritu-ra primaverile-estiva con grandi pannocchie di fioritubulosi di colore blu-turchino.Juglans regia (Juglandaceae: noce) - Grande alberodeciduo, cresce fino ad oltre 20 m, dalla pianura fino

ai 1000 m di altitudine, di origine asiatica ma ormainaturalizzato in tutta Europa dove fu introdotto per isuoi frutti. È utilizzato nei grandi parchi per la suachioma globosa espansa, ma ancora più diffuso comeornamentale nei parchi e lungo i viali è Juglans nigra(noce americano). Albero spogliante a rapida cresci-ta, di origine americana, è specie abbastanza rustica,predilige terreni ben drenati e sopporta bene il climacontinentale.Koelreuteria paniculata (Sapindaceae) - Albero deci-duo, rustico, non molto grande (10-15 m), con chiomaglobosa allungata, fiorisce in estate con appariscentipannocchie di piccoli fiori gialli; in autunno presentale foglie con una bella colorazione dorata e frutti a ca-psula di consistenza cartacea. Di origine orientale si èdiffuso come ornamentale alla fine del ’700 in Euro-pa meridionale non sopportando per lunghi perioditemperature basse mentre tollera la siccità.Lagerstroemia indica (Lythraceae: albero di SanBartolomeo) - Alberello o cespuglio spogliante (5-8m), presenta abbondanti panicoli rosei, violacei orossi durante tutta l’estate e le foglie in autunno sitingono di un colore rosso-cremisi. Di origine asiati-ca fu introdotto nel ’700 per scopi ornamentali in re-

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Fig. 17. Hibiscus syriacus.

Fig. 18. Koelreuteria paniculata.Fig. 16. Ginkgo biloba.

gioni con climi miti. Frequentemente usato in parchie nei viali, sopporta bene l’inquinamento. Laurus nobilis (Lauraceae: alloro) - Arbusto sempre-verde (6-8 m) con foglie coriacee aromatiche, ampia-mente coltivato nelle regioni con clima mediterraneopuò tollerare anche basse temperature per brevi pe-riodi. Spesso è usato come ornamentale per siepi ebordure in quanto sopporta molto bene la potatura.Ligustrum japonicum e L. lucidum (Oleaceae: ligu-stro) - Arbusti o alberelli sempreverdi o semispo-glianti, rustici, naturalizzati in tutte le zone a climatemperato, resistenti all’inquinamento atmosfericoed alla salsedine, si adattano bene a diversi terreni. Illigustro è molto pregiato come pianta ornamentale, èmolto adatto per costituire siepi ed alberature. Liberapochissimo polline in atmosfera avendo una impolli-nazione entomogama, ma può presentare cross-reat-tività con altre oleacee.Liquidambar styraciflua (Hamamelidaceae) - Albe-ro spogliante, preferisce climi freschi, ha foglie simi-li a quelle degli aceri e presenta in autunno una bellacolorazione rossa della chioma. Liriodendron tulipifera (Magnoliaceae: albero deitulipani) - Albero spogliante originario dell’America,piuttosto rustico, sopporta bene il freddo e preferisceterreni umidi e profondi. Bei fiori simili a quelli deitulipani e foglie di colore giallo intenso o ruggine cherimangono sull’albero fino a tutto novembre.Lonicera nitida (Caprifoliaceae: lonicera) - Arbustoa rapida crescita, rampicante, sempreverde, origina-rio della Cina, è utilizzato come specie tappezzanteper la ricchezza di foglie. Spesso è allevato a cespu-glio in parchi a formare siepi sopportando bene la po-tatura. Spontaneo in Italia è L. caprifolium (caprifo-glio), rampicante a foglie decidue con grandi fioribianco-crema molto profumati. I frutti sono piccolebacche scure tossiche. Maclura pomifera (Moraceae: moro degli osagi) -Albero a crescita molto rapida (fino a 20 m), le fogliesi colorano di una bella colorazione gialla in autun-

no; porta grandi frutti sferici, prima verdi poi giallo-aranciati. Apprezzata come ornamentale nei viali, maanche per siepi e divisori.Magnolia grandiflora (Magnoliaceae: magnolia) -Albero sempreverde di 10-15 m, originario dell’A-merica, è stato introdotto in Europa per scopi orna-mentali oltre 2 secoli fa. Presenta un fogliame gran-de e coriaceo, portamento piramidale o ovale conchioma verde e densa, bella fioritura estiva con fiorigrandi e profumati. La crescita è lenta, preferisce cli-mi miti e fiorisce dopo 15-20 anni. È senza dubbiouno degli alberi sempreverdi più usati nei parchi egiardini; anche Magnolia x soulangiana, ibrido diorigine cinese, deciduo, con fiori di diverso coloreche compaiono prima delle foglie, è largamente im-piegato come ornamentale. Malus spp. (Rosaceae: melo) - Genere che compren-de numerose specie di alberi o arbusti rustici, deci-dui, con fiori e frutti ornamentali che hanno dato ori-gine, per selezione e miglioramento genetico, allenumerosissime varietà di melo coltivato per il frutto.Il melo selvatico, Malus sylvestris, è spontaneo intutta Europa, cresce fino a 7-8 m dalla pianura fino

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Fig. 19. Lagerstroemia indica. Fig. 20. Liriodendron tulipifera.

Fig. 21. Magnolia grandiflora.

alla fascia montana, forma fiori bianchi o rosa, pro-fumati riuniti in corimbi circondati da giovani foglie.Molto utilizzato nei parchi e nei giardini, oltre cheper la fioritura, anche per i decorativi frutti di dimen-sioni e colori diversi. Melia azedarach (Meliaceae: albero da rosari o falsosicomoro) - Albero spogliante non molto grande (8-10 m), originario della Cina, ha una chioma espansacon foglie bipennate lunghe, fiori piccoli, profumati,di colore lilla riuniti in pannocchie. I frutti sono pic-coli, numerosi e tondeggianti, giallognoli e persisto-no per tutto l’inverno. Ne esistono numerose varietàutilizzate, nei climi temperati, per alberature o neigiardiniMespilus germanica (Rosaceae: nespolo) - Alberellodi 4-5 m, naturalizzato, con fogliame deciduo, predi-lige esposizioni soleggiate e si adatta a terreni pove-ri. Le foglie sono grandi, lanceolate e formano unachioma allegata, emisferica; fiorisce a fine primave-ra con piccoli fiori bianchi, per lo più isolati.Morus alba (Moraceae: gelso bianco) - Albero deci-duo di 8-10 m, importato dall’Oriente nell’antichitàdapprima per i frutti e quindi per l’allevamento delbaco da seta. Pianta rustica, resiste abbastanza beneal freddo e si spinge fino a 700-800 m di altitudine.Insieme al Morus nigra, gelso nero, è attualmentecoltivato come pianta ornamentale per la chiomadensa e arrotondata, con foglie cuoriformi, rigide eruvide.Myrtus communis (Myrtaceae: mirto) - Arbustosempreverde, aromatico, molto folto, diffuso nell’a-rea mediterranea, amante del caldo, è ampiamenteimpiegato come ornamentale nelle sue numerose va-rietà. I fiori bianchi, non molto grandi, si aprono inestate e formano in autunno piccole bacche ovoidalidi colore scuro. Nandina domestica (Berberidaceae) - Arbusto sem-preverde di origine asiatica, largamente coltivato perle foglie ornamentali simili a felci, macchiate di ros-so da giovani, verde chiaro a maturità e che virano alrosso in inverno. I fiori bianchi sono riuniti in pan-nocchie e si aprono in estate formando frutti bianchio scarlatti a fine estate, persistenti sulla pianta pertutto l’inverno.Nerium oleander (Apocynaceae: oleandro) - Arbustosempreverde, cresce fino a 3-4 m, si adatta al climasecco e arido delle regioni mediterranee, sensibile alfreddo, resistente ai venti. Ampiamente diffuso comeornamentale nei giardini e alberature stradali per labella fioritura che si prolunga per tutta l’estate, confiori semplici o doppi di diversi colori. È comunqueda non sottovalutare la velenosità di tutte le sue parti.Parthenocissus tricuspidata (Vitaceae: vite america-na) - Pianta rampicante rustica a foglie trilobate de-cidue. È una specie utilizzata come tappezzante ed èadatta per pergolati, muri o altre superfici sulle qualicresce rapidamente. Fiorisce in estate con piccoli fio-

ri giallo-verdi ed in autunno le foglie assumono colo-ri molti brillanti.Paulownia imperialis (Scrofulariaceae: paulonia) -Grande albero (10-20 m) originario dell’estremooriente, è stato introdotto circa 2 secoli fa per scopiornamentali. Ha grandi foglie ovali e bei fiori violet-ti-porpora, grandi e tubulosi riuniti in racemi che in

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Fig. 22. Myrtus communis.

Fig. 23. Parthenocissus tricuspidata.

primavera compaiono prima delle foglie, teme i climitroppo rigidi. Normalmente è piantato isolato neigiardini per sfruttare la slanciata chioma globosa. Persica sinensis (Rosaceae: pesco da fiore) - Arbustoo albero spogliante, originario della Cina ma ormainaturalizzato, cresce fino a 5-7 m e presenta una ab-bondante fioritura primaverile con fiori isolati rosa, avolte bianchi o rosa-porpora, che forma prima dellefoglie.Phellodendron amurense (Rutaceae) - Di origineasiatica, questo parente degli agrumi ha foglie profu-mate che diventano gialle. Raggiunge i 10 m e predi-lige posizioni soleggiate e terreni porosi.Phoenix canariensis (Palmae: palma delle Canarie) -Palma non molto alta, è originaria delle isole Cana-rie, ma si è diffusa in tutte le regioni mediterraneedove si è a volte naturalizzata; è apprezzata per le suequalità ornamentali. Allo stesso genere appartiene P.dactylifera che può causare sporadiche pollinosi nel-le regioni a clima più mite. Picea abies (Pinaceae: abete rosso o peccio) - Il ge-nere Picea comprende circa 50 specie di conifere,sempreverdi, alte fino a 40-50 m, con chioma a for-ma di cono, rustiche che si spingono fino alla fasciamontana e non hanno particolari esigenze per il ter-reno. L’abete rosso è spontaneo in Italia ed è larga-mente usato come pianta ornamentale per il porta-mento eretto, per foglie aghiformi verde chiaro e lun-ghe e pendenti pigne. I rami apicali sono tendenzial-mente ascendenti mentre i basali sono orizzontali opendenti: utilizzato per il classico e familiare alberodi Natale. Pinus spp. (Pinaceae: pino) - Grandi alberi sempre-verdi, rustici, si adattano a vari terreni. Se ne cono-scono numerose specie presenti dai litorali marini fi-no all’alta montagna. Le specie più utilizzate comeornamentali sono: P. halepensis, P. radiata, P. pina-ster, P. nigra, P. pinea, P. strobus. Sono segnalati so-lo isolati casi di allergia al suo polline.Pistacia lentiscus (Anacardiaceae: lentisco) - Arbu-sto sempreverde, cresce fino a 4-5 m, ed entra nellacostituzione della macchia mediterranea, sopportan-do un elevato grado di aridità ed è molto adattabileper il terreno. Ha fiori piccoli, dal giallo al rosso, riu-niti in racemi e forma drupe ovoidali dapprima rossepoi nere. Utilizzato come ornamentale nei giardinidelle aree con clima più caldo temendo le basse tem-perature invernali.Pittosporum tobira (Pittosporaceae: pittosporo) -Arbusto o piccolo albero sempreverde, originariodell’estremo oriente e dell’Australia, cresce fino a4-5 m, presenta belle foglie coriacee, lucide, verdescuro e piccoli fiori bianco-crema riuniti in pannoc-chie molto odorose. Non è molto esigente per il ter-reno e si adatta a diversi climi. Utilizzato per for-mare siepi e per il rimboschimento di terreni sab-biosi costieri.

Populus spp. (Salicaceae: pioppo) - Genere checomprende alberi spoglianti di grandi dimensioni chepreferiscono terreni freschi e profondi. Numerose so-no le specie utilizzate come ornamentali. Sono daconsigliare le forme maschili che liberano in invernopoco polline, raramente allergenico, mentre sono daevitare le forme femminili che in maggio liberanonumerosi semi lanuginosi, non allergenici ma fasti-diosi.Platanus hybrida (o P. acerifolia) (Platanaceae: pla-tano) - Albero a rapida crescita è uno delle piante or-namentali più utilizzate per le alberature stradali espesso coltivato in molti parchi resistendo bene al-l’inquinamento delle città e presentando una certa ru-sticità. Molto longevo, cresce fino a 25-30 m e lo siritiene un ibrido tra P. occidentalis e P. orientalis chesi è formato alla fine del ’600 nel Nord Europa. Li-bera notevoli quantità di polline in primavera e negliultimi anni sono stati segnalati alcuni casi di allergia.Prunus spp. (Rosaceae) - Genere ricco di numerosespecie di alberi e arbusti ornamentali e da frutto,sempreverdi o caducifoglie. Tra quelli ornamentali siricordano: P. avium (ciliegio da fiore), P. padus (ci-liegio selvatico), P. pissardii nigra (colore rosso delfogliame e fiori rosa), P. sinensis (susino da fiore), P.

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Fig. 24. Platanus hybrida.

serrulata (ciliegio da fiore giapponese con fogliegialle e arancioni). Per le siepi è ampiamente utiliz-zato anche P. laurocerasus che però è consideratapianta velenosa per presenza di acido prussico in tut-te le sue parti anche se a volte è usata in infusi idroal-colici.Pyracantha coccinea (Rosaceae: agazzino) - Arbu-sto sempreverde, autoctono, rustico, spinoso, larga-mente coltivato per i frutti lucidi rosso-arancio chepersistono per tutti l’inverno. Tollera il vento e l’in-quinamento atmosferico, forma barriere e siepi mol-to efficaci anche se non tollera bene la potatura.Quercus spp. (Fagaceae: quercia) - Genere che com-prende alberi e arbusti sia spoglianti che semprever-di, originari dell’Europa e dell’America, ma sono so-prattutto questi ultimi ad avere smaglianti colorazio-ni autunnali. Numerose le specie utilizzate nelle al-berature e nei parchi come Q. robur (rovere), Q. pe-duncolata (farnia), Q, rubra (quercia rossa america-na, a volte considerata pianta invasiva), Q. palustris,Q. coccinea (una delle più colorate), Q. suber (quer-cia da sughero). Il Q. ilex (leccio) è diffuso lungo lecoste e in tutte le zone interne con clima mite; utiliz-

zato nei giardini per la facilità di sopportare le pota-ture, è molto comune nelle alberature stradali: da te-ner presente che in primavera libera enormi quantitàdi polline ritenuto moderatamente allergenico. Rhododendron ponticum (Ericaceae: rododendro) -Arbusto sempreverde con fogliame verde lucido, cre-sce fino a 5-6 m. Sono numerosissime le specie e va-rietà di rododendri coltivate a scopo ornamentale pergiardini e parchi. Le diffusissime azalee, appartenen-ti al genere Rhododendron, sono più delicate e nor-malmente coltivate in vaso. Le foglie presentano unacerta tossicità.Robinia spp. (Leguminosae: robinia) - Alberi o ar-busti decidui, crescono fino a 20-25 m con chiomaaperta ed espansa, fiori bianchi profumati riuniti inlunghi racemi. Numerose sono le specie adatte al ver-de ornamentale come R. hispida, R. neomexicana;Robinia pseudoacacia, diffusissima, è considerataspecie infestante e sono spesso utilizzate varietà in-nestate con pregiate caratteristiche ornamentali.Rosa spp. (Rosaceae) - Genere ricco di numerosespecie ad alto valore ornamentale. Per lo più arbusti-ve se ne conoscono innumerevoli cultivar, tutte am-piamente utilizzate per la bellezza dei fiori e l’altogrado decorativo dei frutti in autunno.Salix spp. (Salicaceae: salice) - Alberi o arbusti, coninfiorescenze maschili e femminili che si formano suindividui diversi (dioici), a foglie decidue, di dimen-sioni variabili da pochi metri a 15-20 m. Il generecomprende numerose specie spesso utilizzate comeornamentali soprattutto per i vistosi fiori maschili,

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Fig. 26. Pyracantha coccinea.

Fig. 27. Quercus coccinea.Fig. 25. Prunus avium.

per l’eleganza delle foglie e la colorazione dei giova-ni rami.Sambucus nigra (Caprifoliaceae: sambuco) - Arbu-sto spogliante cresce fino a 8-9 m, e talvolta in formadi piccolo albero, in suoli umidi e ricchi di azoto.Spontaneo ai margini dei boschi e nelle scarpate è an-che coltivato e numerose sono le cultivar utilizzatenei giardini per il loro alto valore ornamentale: formanumerosi fiori bianco-crema riuniti in ampi corimbiprofumati e piccole bacche scure portate in infiore-scenze pendule.

Santolina chamaecyparissus (Compositae: santoli-na) - Arbusto nano (meno di 1 m), sempreverde, mol-to rustico, preferisce climi temperati, fiorisce in esta-te con capolini di colore giallo vivo. È adatto per lebordure arbustive o per giardini rocciosi o siepi bas-se.Schinus mollis (Anacardiaceae: falso pepe) - Alberosempreverde di medio sviluppo (6-8 m), originariodell’America meridionale, molto adatto a climi caldi,è ampiamente utilizzato come ornamentale nei giar-dini e nei viali, da centinaia di anni, in tutte le regio-ni mediterranee europee, soprattutto per l’eleganzadella chioma. Rare risposte allergiche non sempre di-mostrate.Sequoia sempervirens (Taxodiaceae: sequoia) - Albe-ro sempreverde di origine americana e tra i più alti delmondo, crescendo fino ad oltre 100 m; nelle nostre re-gioni non supera comunque, mediamente, i 25-30 m.Ha forma stretta e colonnare come molte conifere edè coltivato in Europa a scopi ornamentali. Della stes-sa famiglia sono utilizzati, come ornamentali, anchealtri generi come Sequoiadendron e Taxodium, tutti discarso interesse allergologico mentre Cryptomeria ja-ponica, sempre della stessa famiglia, è uno degli al-beri con pollini più altamente allergenici.Sophora japonica (Leguminosae: sofora) - Alberogrande e spogliante, preferisce terreni asciutti e climi

temperato-caldi. Di facile coltivazione, costituisceuna importante essenza di molti giardini ed alberatu-re stradali. Fiorisce in estate con bei grappoli di fioribianchi e conserva i numerosi frutti allungati e ver-dastri fino all’autunno.Sorbus aucuparia (Rosaceae: sorbo degli uccellato-ri) - Albero che cresce fino a 15-20 m nella fasciamontana e sub-montana, e non presenta particolariesigenze di terreno. È molto diffuso come pianta or-namentale nei giardini e nelle alberature sia per lasua bellezza che per la modesta taglia. Fiorisce tra fi-ne primavera ed inizio estate con bei corimbi bianco-giallastri e porta, fino all’autunno, piccoli e numero-si frutti rossi che richiamano grandi quantità di uc-celli.

Spiraea spp. (Rosaceae: spirea) - Arbusti decidui,rustici, con piccoli e numerosi fiori bianchi riuniti incorimbi o pannocchie. Le spiree sono molto spessoutilizzate per formare siepi lungo i viali per l’abbon-dante fioritura primaverile.Syringa vulgaris (Oleaceae: lillà) - Arbusto o picco-lo albero rustico, deciduo, cresce fino a 5-6 m contronco molto ramificato, naturalizzato in gran partedell’Europa, è adatto sia in forma isolata nei parchiche per formare siepi. La sua bella ed abbondantefioritura primaverile è caratterizzata da infiorescenzeterminali a pannocchia di 20-30 cm, profumate e vi-vacemente colorate in lilla, violetto o bianco. Può da-re rare cross-reattività con altre oleacee.Tamarix gallica (Tamaricaceae: tamerice) - Alberel-lo o arbusto a foglie caduche o persistenti si adatta avivere anche nei litorali sabbiosi data la grande resi-stenza ai venti e alla salsedine. Ha una fioritura pri-maverile caratterizzata da numerosi fiori rosei che siprotrae, nelle regioni più calde, anche per alcuni me-si. Rare risposte allergeniche al polline.Tilia cordata (Tiliaceae: tiglio selvatico) - Grande al-bero a foglia caduca, longevo con chioma compatta e

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Fig. 28. Sambucus nigra.

Fig. 29. Sorbus aucuparia.

arrotondata, ampiamente utilizzato per alberature peril suo aspetto decorativo. Altri tigli sono largamentediffusi come ornamentali come T. tomentosa e T.plathyphylos nonché degli ibridi. La fioritura avvie-

ne ad inizio estate con profumatissimi e piccoli fioribianchi; libera pochissimi pollini in atmosfera aven-do una impollinazione prevalentemente entomogamae sono segnalati solo rari casi di allergia.Thuja spp. (Cupressaceae: tuia) - Albero semprever-de, con foglie squamiformi verde-giallastro, diffusoin tutta Europa come ornamentale, si adatta bene aiclimi freddi, alla siccità ed all’inquinamento atmo-sferico. È utilizzata per siepi e divisori tollerando be-ne la potatura. All’inizio della primavera libera il pol-line, moderatamente allergenico, ma può presentarecross-reattività con altre cupressacee.Ulmus spp. (Ulmaceae: olmo) - L’olmo è presente intutte le regioni italiane, spontaneo e coltivato, dallapianura fino alla media collina. Cresce fino a 25-30m con una bella chioma compatta e caratterizza ilpaesaggio rurale di molte regioni settentrionali. È re-sistente alle potature ed utilizzato come pianta orna-mentale, sia isolato che in piccoli gruppi, nei parchie giardini e, spesso, soprattutto alcuni ibridi più vi-gorosi, nelle alberature stradali. Fiorisce prima diemettere le foglie e libera in atmosfera pochissimopolline di scarso valore allergenico.Viburnum tinus (Caprifoliaceae: lentaggine) - Arbu-sto o piccolo alberello, spontaneo nell’area mediterra-nea, ha un notevole interesse ornamentale, soprattuttoper formare siepi, per il fogliame persistente, per labella fioritura in ombrelle bianche già a fine inverno eper i piccoli frutti tondeggianti di colore blu. Questi ul-timi, anche se utilizzati nella medicina popolare, pos-sono essere tossici se ingeriti in quantità elevate. Washingtonia filifera (Palmae) - Originaria dell’o-vest degli Stati Uniti, è una palma che cresce fino acirca 10 m ed coltivata per il bel aspetto decorativodelle sue foglie nelle regioni più calde del Mediterra-neo lungo i viali e nei parchi; è poco rustica e puòsoffrire lunghi periodi di siccità.

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Fig. 31. Tilia cordata.

Fig. 32. Viburnum tinus.Fig. 30. Tamarix gallica.

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