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La Rivoluzione Americana Al partire dal XVII secolo le coste orientali dell’America settentrionale furono popolate da coloni inglesi che lasciavano la loro madrepatria per differenti motivazioni: disoccupazione nelle campagne ma anche la possibilità di professare nel Nuovo Mondo liberamente la propria professione religiosa (i puritani).

La Rivoluzione Americana - Scuola Dame Inglesi Vicenza · L’economia delle colonie era principalmente basata sull’agricoltura (grandi piantagioni) ed esportavano in Gran Bretagna

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  • La Rivoluzione Americana

    Al partire dal XVII secolo le coste orientali dell’America settentrionale furono popolate da coloni inglesi che lasciavano la loro madrepatria per differenti motivazioni: disoccupazione nelle campagne ma anche la possibilità di professare nel Nuovo Mondo liberamente la propria professione religiosa (i puritani).

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  • Nacquero così gradualmente, senza un progetto preordinato, 13 colonie: si passò da 250.000 circa alla fine del XVII secolo a 2,5 milioni di abitanti alla fine del XVIII secolo. Queste colonie avevano un certo grado di autonomia di Londra.

    Le colonie statunitensi avevano un ruolo molto importante nell’economia mondiale soprattutto per gli scambi commerciali intrattenuti con la Gran Bretagna.

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  • L’economia delle colonie era principalmente basata sull’agricoltura (grandi piantagioni) ed esportavano in Gran Bretagna prodotti legati alla terra, alla caccia e alla pesca: tabacco, zucchero, riso, indaco, legname, pellicce. Era presente anche un fiorente commercio e un vivace artigianato manifatturiero. Qui colonia aveva un governatore nominato dal re inglese che la governava, coadiuvato da un’assemblea eletti dai cittadini maschi.

  • Le colonie inglesi nell’America settentrionale quindi avevano un notevole grado di autonomia visto che l’amministrazione era affidata ad assemblee; tuttavia lo sviluppo economico rendeva sempre più insopportabili i vincoli economici imposti dalla Gran Bretagna. Quest’ultima imposto tra il 1655 e il 1699 il Navigation Act, una legge che vincolava il commercio e la fabbricazione di merci.

  • Nella seconda metà del XVIII secolo l’atteggiamento della Gran Bretagna divenne sempre più duro vista l’imposizione di nuove tasse sui colonie, come l’imposizione sul commercio, sullo zucchero, sul bollo postale, sui documenti pubblici e sui giornali (Stamp Act). I coloni iniziarono così a protestare poiché affermavano il principio del “no taxation without representation”: il parlamento inglese cioè non poteva imporre tasse a territorio che non avevano rappresentati in questa assemblea.

  • Ci furono così rivolte ed episodi di violenza in cui l’esercito inglese soffocò i coloni che protestavano contro le tasse. Questi ultimi nel 1773 organizzarono il Boston Tea Party: i coloni travestiti da indiani per protesta gettarono in mare un carico di tè della Compagnia delle Indie Orientali, che aveva appena ricevuto dal parlamento inglese il monopolio del commercio nelle colonie inglesi.

  • Londra impose la chiusura del porto di Boston e la sostituzione dei giudici eletti dai coloni con funzionari scelti dal parlamento inglese. Nel settembre 1774 i rappresentanti delle colonie si riunirono a Filadelfia, nel primo Congresso, dove si accordarono per portare avanti azioni di boicottaggio e di difesa della propria autonomia. I coloni non si ribellavano al re ma alle leggi imposte senza rappresentanza.

  • Re Giorgio III però respinse le richieste dei coloni e mobilitò un esercito da mandare in America settentrionale. Nel maggio 1775 il Congresso di Filadelfia approvò la formazione di un esercito coloniale, il cui comando fu affidato al generale George Washington, borghese proprietario terriero della Virginia. La guerra dunque era ufficialmente iniziata tra la Gran Bretagna e le sue colonie.

  • Il 4 luglio 1776 i rappresentati delle colonie riuniti nuovamente a Filadelfia nel Congresso approvarono la Dichiarazione d’Indipendenza, stilata dal colono Thomas Jefferson: è il primo atto ufficiale che certifica la nascita degli Stati Uniti d’America.

  • Intanto il conflitto tra la Gran Bretagna e le colonie andava avanti e verso i coloni nordamericani aumentarono le simpatie in Europa; Spagna e Francia infatti decisero di scendere in guerra contro Londra per intaccare la sua potenza. La guerra ufficialmente terminò nel 1781 con la sconfitta inglese a Yorktown; le trattative di pace si conclusero con il trattato di Versailles nel 1783: le 13 colonie erano indipendenti.

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  • Nel 1787 si riunì una Convenzione costituente, composta dai rappresentanti delle 13 colonie, con il compito di scrivere la nuova Costituzione. Essa fu approvata nel 1788 e prevedeva la nascita di una repubblica federale, l’Unione, principalmente composta da quattro istituzioni: la Camera dei Rappresentanti e il Senato (il parlamento o Congresso che aveva il potere legislativo), la Corte Suprema (potere giudiziario), il presidente (potere esecutivo).

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  • Nel 1789 si terreno le prime elezioni presidenziali e venne letto come primo presidente degli Stati Uniti George Washington. Egli formò così il suo primo governo organizzato in vari dipartimenti, i ministeri: Alexander Hamilton divenne ministro del tesoro mentre Thomas Jefferson fu nominato ministro degli esteri.

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