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La riforma UE dell’OCM latte Verso un mercato aperto per una competizione senza più barriere. Ruolo e prospettive delle cooperative lattiero-casearie. Gli scenari, i regolamenti e le proposte di riforma comunitarie. Istituzione del regime comunitario delle quote latte. Scenario: - PowerPoint PPT Presentation
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La riforma UE dell’OCM latte
Verso un mercato aperto per una competizione senza più barriere
Ruolo e prospettive delle cooperative lattiero-casearie
Gli scenari, i regolamenti e le proposte di riforma comunitarie
Istituzione del regime comunitario delle quote latte
Scenario:
10 Paesi membri, per lo più medi-grandi produttori: tra questi solo Grecia, Italia e Regno Unito hanno attualmente una quota pro capite inferiore alla media UE;
Limitati scambi internazionali, a causa di questioni economiche, politiche e tecnologiche;
Elevate eccedenze produttive
Difficoltà di bilancio nella Politica Agricola Comune
Obiettivo: contenere le eccedenze strutturali risultanti da uno squilibrio tra offerta e domanda, garantendo un reddito equo agli allevatori
Regolamento CEE n. 856/1984
Health check:la riforma dell’OCM latte
Scenario
27 Paesi membri, di cui i nuovi hanno la minore assegnazione di quote
Previsione di un aumento dei consumi interni, rivolto in particolare ai prodotti a maggior valore aggiunto
Innalzamento dei consumi a livello mondiale, dovuto all’aumento della popolazione, alla crescita del reddito, alla diffusione di un modello di consumi filo-occidentale
Obiettivo
Recupero di una maggior presenza negli scambi mondiali, attualmente reso impossibile dal contingentamento produttivo
Allineamento alle indicazioni più liberiste della PAC e abbattimento dei costi di gestione del sistema
Più facile ingresso per i giovani allevatori
Health check:la riforma dell’OCM latte
Proposte Superamento del sistema delle quote a partire dal 1° aprile 2015
attraverso il cosiddetto atterraggio morbido: aumento lineare delle quote del 2% per la campagna in corso
(già in vigore) aumenti annuali dell’1% a partire dal 2009/2010 fino al
2013/2014 Abolizione dell’ammasso privato dei formaggi (Grana Padano,
Parmigiano Reggiano, Provolone e Pecorino Romano) Estensione specifica delle disposizioni di cui all’art. 68 (ex art.
69) per concedere un sostegno agli allevatori del settore latte attivi in zone vulnerabili dal punto di vista economico (montagna o svantaggiate) Il sostegno, sotto forma di pagamento annuale supplementare
calcolato per capo, è limitato al 2,5% del massimale nazionale
Health check:la riforma dell’OCM latte
Proposte
L’ammasso privato del burro, da strumento obbligatorio, diventa facoltativo (lo stesso dicasi per l’aiuto al latte scremato in polvere per l’alimentazione animale e per la produzione di caseine)
I prezzi di intervento ed i quantitativi accettati all’intervento per il burro ed il latte scremato in polvere verranno determinati attraverso il sistema delle gare
per il burro, il prezzo di intervento non deve superare il 90% del prezzo di riferimento
per il latte scremato in polvere, il prezzo di intervento non deve superare il prezzo di riferimento
Anteriormente al 30 giugno 2011, la Commissione presenterà al Parlamento ed al Consiglio una relazione sulle modalità dell’estinzione graduale del regime delle quote
L’eliminazione delle quote latte: alcune implicazioni
Aumento dell’offerta con conseguente riduzione del prezzo (più accentuata negli altri Paesi UE che in Italia);
Aumento di competitività delle aziende più efficienti: maggior concentrazione produttiva (normative ambientali);
Maggiore destabilizzazione in caso di crisi di mercato; La specializzazione produttiva italiana (formaggi DOP e latte fresco)
dovrebbe garantire una più facile collocazione del prodotto anche in caso di crisi di mercato;
Perdita patrimoniale delle quote; Oneri residui riguardanti la rateizzazione per il periodo dal 1995/96
al 2001/2002; Questione COBAS.
Le implicazioni delle altre proposte di riforma dell’OCM latte
Le misure proposte riguardanti l’aiuto comunitario a burro e latte
scremato in polvere ridurranno drasticamente i quantitativi di latte
destinati a queste produzioni in taluni Paesi nord europei, che
dirotteranno la materia verso altri prodotti a maggiore valore
aggiunto (formaggi in primis).
Ciò comporterà una accresciuta competizione nel mercato interno
dei formaggi, con la conseguente necessità di sviluppare
maggiormente il grado di internazionalizzazione delle nostre
imprese.
Le reazioni alle propostedella Commissione
15 luglio 2008: Riunione dei Ministri Agricoli dell’Unione Europea La maggioranza dei Paesi ha sostenuto la fine del regime delle quote
latte al 2014/2015 Alcuni Paesi (tra cui Francia e Germania) hanno chiesto una strategia
più prudente con aumenti da concedere anno per anno ed una clausola di revisione nel 2010 che consenta di ridiscutere l’entità e i tempi degli aumenti di quota programmati
È stata richiesta l’attivazione di alcune misure a favore delle zone più vulnerabili: articolo 68.
La Francia si accingerebbe a proporre la creazione di un fondo ad hoc nell’ambito delle risorse per lo Sviluppo Rurale da dedicare alla trasformazione nelle zone vulnerabili (Comitato Speciale Agricoltura 15/09/2008)
Alcuni Paesi hanno chiesto il mantenimento dell’aiuto all’ammasso privato dei formaggi
N.B. dal 1 gennaio 2009 dovrebbe scattare la procedura di codecisione, fino ad allora il Parlamento potrà esprimere solo un parere non vincolante per il Consiglio
L’eredità del regimedelle quote latte
La ripartizione delle quote nazionalial 1° aprile 2008
Paese Quota(tonnellate)
% su quota UE
l / annopro capite
Belgio 3.427.289 2,34% 326Bulgaria 998.580 0,68% 130Rep. Ceca 2.792.690 1,91% 271Danimarca 4.612.620 3,15% 854Germania 28.847.420 19,70% 349Estonia 659.295 0,45% 507Irlanda 5.503.679 3,76% 1.376Grecia 836.923 0,57% 76Spagna 6.239.289 4,26% 153Francia 25.091.322 17,14% 412Italia 10.740.661 7,34% 187Cipro 148.104 0,10% 185Lettonia 743.221 0,51% 323Lituania 1.738.936 1,19% 497
La ripartizione delle quote nazionalial 1° aprile 2008
Paese Quota(tonnellate)
% su quota UE
l / annopro capite
Lussemb. 278.546 0,19% 696Ungheria 2.029.861 1,39% 201Malta 49.672 0,03% 124Olanda 11.465.630 7,83% 708Austria 2.847.478 1,94% 352Polonia 9.567.746 6,53% 250Portogallo 1.987.521 1,36% 191Romania 3.118.140 2,13% 143Slovenia 588.171 0,40% 294Slovacchia 1.061.604 0,73% 197Finlandia 2.491.931 1,70% 479Svezia 3.419.596 2,34% 384Regno Unito 15.125.169 10,33% 250
UE-27 146.411.094 301
Le importazioni di prodotti lattiero-caseari
Dipendenza dall’estero del settore lattiero
caseario nazionale
Dipendenza dall’estero del settore lattiero
caseario nazionale
41% formaggi
28%latte
alimentare
74%nel complesso
(in equivalente latte)
44%burro
14%latte in
cisterna
Fonte: ISMEA
Le imputazioni del prelievo supplementare in Italia
1984/85 - 1987/88: € 83 milioni versati a titolo definitivo dallo Stato italiano
1988/89 - 1992/93: € 1.870 milioni versati a titolo definitivo dallo Stato italiano
1993/94 e 1994/95: non furono registrate eccedenze produttive
1995/96 - 2001/2002: 1.386 milioni € anticipati dallo Stato nelle casse UE, di cui: 1.131 milioni € imputati ai produttori, di cui
344 milioni € rateizzati 702 milioni € congelati in contenziosi legali 85 milioni € riscossi
2002/2003: prelievo imputato € 220 milioni (72,4% del prelievo UE)
2003/2004: prelievo imputato € 167 milioni (43,5 %)
2004/2005: prelievo imputato € 136 milioni (38,2%)
2005/2006: prelievo imputato € 189 milioni (55,5%)
2006/2007: prelievo imputato € 176 milioni (79,8%)
2007/2008: prelievo imputato € 168 milioni (1.500 produttori)
Le imputazioni del prelievo supplementare in Italia
€ 4.439 milionia partiredal 1984
Il mancato rispetto della normativa: i COBAS
Disparità competitiva tra produttori
Compromissione della credibilità dell’Italia e della sua capacità negoziale
Risorse sottratte allo sviluppo del sistema
Lacerazioni tra produttori
Proliferazione di contenziosi legali e di provvedimenti normativi
Lo scenario produttivo nazionale
La redditività degli allevamentiL’Indice della ragione di scambio
Fonte: ISMEA (base 2000)
80,0
90,0
100,0
110,0
120,0
130,0
140,0
gen-05
mag-05
set-05
gen-06
mag-06
set-06
gen-07
mag-07
set-07
gen-08
indice dei prezzi mezzi corr. allev. bovini e bufaliniindice dei prezzi alla produzione latte e derivatiragione di scambio
L’evoluzione della realtàproduttiva italiana:
gli allevamenti
12,8
29,831,4 32,8
35,9
37,9 40,5
0
500.000
1.000.000
1.500.000
2.000.000
2.500.000
3.000.000
1990 2002 2003 2004 2005 2006 2007
vacc
he
da
latt
e
0
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
300.000
350.000
400.000
450.000
alle
vam
enti
da
latt
e
vacche latte allevamenti latte capi/allevamento
Fonte: nostre elaborazioni su dati ISMEA, ISTAT e SIAN
L’evoluzione della realtàproduttiva italiana:
i caseifici
336
547 531 561
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
1991 2001 2003 2005
case
ific
i
0
500
1.000
1.500
2.000
pro
du
zio
ne
(000
t)
# caseifici produzione (000 t) produzione media (t)
Ripresa del processo di razionalizzazione: nel 2006/07 il numero dei caseifici si è ridotto del 4,6% rispetto al periodo precedente
Fonte: nostre elaborazioni su dati Osservatorio del latte
Il raffronto tra i processi di concentrazione
1,00
2,23
1,00
1,671,73
2,04
1,63 1,58
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
1990 2000-2001 2003 2005
allevamenti caseif ici
Andamento valutato rispetto al numero di capi/stalla ed alla produzione media
Fonte: nostre elaborazioni su dati Osservatorio del latte
Fonte:elaborazione ISMEA su dati ISTAT
Valore totale export
1.320 mil €
USA17%
Svizzera6%
Belgio4%
Francia16%
Germania15%
Regno Unito10%
-20%
-10%
0%
10%
20%
30%
40%
-20% -15% -10% -5% 0% 5% 10% 15%
var. % prezzi ('07/03)
var.
% v
olu
mi (
'07/
03)
I principali clienti dell’Italia nel mercato dei formaggi
Valore totale import
2.800 mil €
Lo scenario produttivo comunitario
Struttura degli allevamentida latte nei maggiori Paesi UE
(fonte: Commissione UE)
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Danim
arca
Regno
Unito
Paesi
Bassi
Franc
ia
Ger
man
iaIta
lia
oltre 300 t 100-300 t f ino a 100 t
Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Latte
Maggiori players europeidel settore lattiero-caseario
0 2 4 6 8 10 12 14 16
NestlèLactalisDanone
Arla FoodsFriesland Foods
UnileverCampinaParmalatBongrain
MullerSodiaal
Dairy CrestHumana Milchunion
TineNordmilch
BelEntremont
ValioFirst milk/Milk Link
Tine
Muller
Nestlè
cooperative
privati
multinazionali
Fonte: elaborazioni su dati Rabobank International, 2007
Concentrazione delle aziende di trasformazione: numero degli
operatori e quota % dei primi tre
1015
13152 10
313 81230 2000
250
0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%
100%
Fonte: elaborazioni su dati Rabobank International, 2007
Evoluzione della produzione casearia europea (t)
500.000
700.000
900.000
1.100.0001.300.000
1.500.000
1.700.000
1.900.000
2.100.000
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Olanda Italia Francia Germania Altri EU-15 TOTALE EU-N12
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
Il mercato internazionale
FORMAGGI
Australia11%
Nuova Zelanda
16%
Stati Uniti5%
Ucraina3%
Altri34%
UE-2731%
LSP
Nuova Zelanda
11%
Ucraina2%
India2%
UE-275%
Stati Uniti8%
Australia6%
Altri66%
LIP
Australia7%
UE-2721%Argentina
5%
Cina3%
Altri28%
Nuova Zelanda
36%
BURRO
Australia7%
UE-2724%Stati Uniti
3%
Altri28%
Nuova Zelanda
38%
Fonte: ISMEA su dati USDA (2007)
I principali paesi esportatorinel mondo
Prospettive del commercio mondiale di formaggi – export
(.000 t)
Fonte: OECD-FAO Agricultural Outlook 2008-2017
0
500
1000
1500
2000
2500
200
2-06
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Commercio mondiale Paesi OCSE PVS
Fonte: ISMEA su dati USDA (2007)
BURRO
Messico10%
UE-2718%
Egitto10%
Altri35%
Russia27%
LSP
Indonesia22%
Cina6%
Russia7%
Algeria8%
Messico18%
Filippine15%
Altri24%
LIP
Filippine10%
Cina13%
Messico8%
Taiwan8%
Altri22%
Algeria39%
FORMAGGI
Stati Uniti17%
Giappone19%
UE-279%
Messico8%
Altri25%
Russia22%
I principali paesi importatorinel mondo
Prospettive del commercio mondiale di formaggi – import
(.000 t)
Fonte: OECD-FAO Agricultural Outlook 2008-2017
0
500
1000
1500
2000
2500
200
2-06
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Commercio mondiale Paesi OCSE PVS
Prospettive del prezzo mondiale dei prodotti lattiero-caseari
(USD/100 kg)
Fonte: OECD-FAO Agricultural Outlook 2008-2017
0
100
200
300
400
500
200
2-06
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
Burro Formaggio LSP
Esportazione formaggi grana
0
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
ton
nel
late
6
6,57
7,5
88,5
9
€/kg
quantità prezzo
Fonte: CLAL
Il prezzo del latte
Prezzo interprofessionalee prezzo liquidato 2007
Prezzo Lombardia periodo aprile-dicembre: 38,25 €/hl (IVA inclusa) Prezzo liquidato maggiori 5 cooperative: 41,97 €/hl (+ 9,7%)
Prezzo Piemonte periodo aprile-dicembre: 37,49 €/hl Prezzo liquidato maggiori 2 cooperative: 40,48 €/hl (+ 8%)
Prezzo liquidato maggiori 3 cooperative venete: 41,38 €/hl
Prezzo mediamente liquidato dalle maggiori 30 cooperative italiane, rappresentative delle diverse realtà territoriali e con un bacino di latte conferito di 21 milioni di hl: 42,01 €/hl
Memoranda
Alcuni risultati raggiunti negli ultimi anni da Fedagri nel settore
latte
Latte fresco microfiltrato produzione nazionale 2007 di latte fresco pastorizzato: 1.400.000
tonnellate, valore alla trasformazione 1.450 milioni di €
Programmazione produttiva formaggi Parmigiano Reggiano e Grana Padano
Ammasso privato dei formaggi contributi diretti legati all’ammasso: 30 milioni di € (dati bilancio UE
2005), cui vanno aggiunti i benefici derivanti dal “controllo” dell’offerta
Restituzione degli importi compensati a seguito del blocco della movimentazione da blue tongue in alcune aree del Paese somme restituite ai produttori: 7 milioni di €