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LA RELAZIONE CON LE FAMIGLIE IL TRATTAMENTO INTEGRATO MARIA EMILIA SEIRA OZINO- UNIVERSITA’ DI TORINO Torino, 6-7-8-novembre 2017

LA RELAZIONE CON LE FAMIGLIE - comune.torino.it · Inoltre è necessario che le scelte riguardanti il curricolo che si va a delineare per quel bambino riguardino competenze che gli

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LA RELAZIONE CON LE FAMIGLIEIL TRATTAMENTO INTEGRATO

MARIA EMILIA SEIRA OZINO- UNIVERSITA’ DI TORINO

Torino, 6-7-8-novembre 2017

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Le famiglie sviluppano un importante sapere pratico che può e deve essere valorizzato dagli operatori.

Il rilevamento delle competenze familiari è riferito alla gestione quotidiana del

figlio/fratello negli ambiti dell’autonomia di base, comunicazione, interazione.

SEIRA OZINO MARIA EMILIA

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SAPERE PRATICOE. Schopler (1998) definisce la collaborazione tra

genitori e operatori per l'educazione del bambino

autistico come incontro tra

due esperti:

gli operatori sono gli esperti dell'educazione e

dell'autismo in generale,

i genitori sono i migliori esperti del loro bambino

SEIRA OZINO MARIA EMILIA

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SEIRA OZINO MARIA EMILIA

Woods Rivers e Stoneman,1994

Lo stress della della famiglia diminuisce quando il bambino partecipa ad

un unico programma onnicomprensivo.

E’ nella prassi centrata sulla famiglia che i genitori si sentono

veramente aiutati nel prendere decisioni sul trattamento e sui

comportamenti educativi da tenere con il figlio.

A. Goussot

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Incontri di informazione tematici condotti da esperti,

indirizzati alle famiglie

aperti agli operatori e alla rete delle persone coinvolte e non

INCONTRI DI FORMAZIONE CONDOTTI DA ESPERTI

CON L’OBIETTIVO DI FORMARE I MEMBRI DELLA

FAMIGLIA A COMPIERE AZIONI EDUCATIVE

PREVISTE NEL PROGETTO

PARENT TRAINING

SEIRA OZINO MARIA EMILIA

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CHE INFO PUÒ DARE LA FAMIGLIA

sulle autonomie personali

(lavarsi, andare in bagno, vestirsi-svestirsi, mangiare, capacità o meno di percezione del pericolo, ecc.).

In caso le autonomie siano raggiunte, per lo meno in parte, occorre sapere come sono state costruite le relative routines, in modo

che la scuola possa proseguirle senza strappi e senza traumi. In caso non siano state raggiunte, cosa è già stato fatto e cosa

si pensa di fare per acquisirle, in modo da poter coordinare l’azione della scuola con quello della famiglia;

sulle peculiarità del bambinocome si comporta, cosa gli piace e cosa gli fa paura, cosa lo aiuta e cosa lo ostacola,

da quali segnali si capisce

se è spaventato o allegro, cosa mangia e cosa rifiuta, se scappa e si perde, se si nasconde e preferibilmente in quale tipo di

luoghi, da cosa viene rassicurato nei momenti di crisi (ad esempio se è tranquillizzato dalla musica, e da quale, o se ne è

infastidito), ecc.

se il bambino presenta comportamenti stereotipati e quali

in quali occasioni essi si accentuano o cosa li affievolisce o li contrasta

:sulle modalità di collegamento con il mondo familiare

di fronte a quale tipo di comportamenti è necessario chiamare la famiglia, ad esempio o come ogni giorno far sapere a casa

come sono andate le cose a scuola e viceversa.

dalla scuola - un dettagliato resoconto delle attività svolte, degli obiettivi raggiunti precedente e di quelli emergenti, delle

strategie che hanno funzionato e di quelle da evitare, ed ogni tipo di consiglio che possa essere utile

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4° CONCETTO

LINEE GUIDA SINPIA

Da famiglia a cui fornire assistenza a co protagonista nella

costruzione del progetto rivolto al figlio

SEIRA OZINO MARIA EMILIA

CO-TERAPEUTI

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PEDAGOGIA DELL’ACCOMPAGNAMENTO (MAELA PAUL)

Scortare (protezione, aiuto, ascolto, assistenza)

Guidare (consiglio, orientamento, indicare la direzione)

Tutelare ( creare spazio protetto)

Condurre (mettere in movimento)

Affiancare, accompagnare (spazio di autonomia)

L’accompagnament: une posture professionelle spècifique

SEIRA OZINO MARIA EMILIA

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COME FARE?

Usare abilità comunicative da parte dei professionisti

verso la famiglia focalizzati sul versante

informativo-educativo

utili per accompagnare la famiglia lungo il percorso di

crescita caratterizzato da decisioni, svolte, riflessioni

SEIRA OZINO MARIA EMILIA

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COME AGIRE?

Un buon intervento comunicativo integra la valorizzazione del sapere pratico con le tecniche e i metodi educativi specifici per la gestione della relazione con il figlio.

In tal modo la famiglia si appropria progressivamente di tali tecniche e l’intervento diviene calibrato sulla reale disponibilità di risorse interne ed esterne alla famiglia in quel specifico momento del trattamento.

Consente un adattamento realistico e praticabile, fuori dal modello ideale di genitore sempre disponibile ed adeguato.

SEIRA OZINO MARIA EMILIA

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COME AGIRE?

Un altro utile strumento di dialogo può

essere l’ osservazione sistematica,

condivisa con i genitori

per esempio, chiedendo di compilare lo

stesso questionario al nido e in famiglia, e

discutendo assieme le osservazioni, anche

confrontando il comportamento del

bambino con quello degli altri bimbi della

stessa età.

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Sociogenogramma

Nero: Quelli che vivono insieme

rappresentati in forma di

genogramma.

Es.: Famiglia di tre generazioni,

genitori separati.

Nero: Altre persone che

partecipano alla vita collettiva.

Es.: Compagne della scuola materna

Verde: quelli che lavorano

insieme.

Istituzioni = casette

Professionisti = personaggi

Es.: Scuola, Dirigente Scolastico,

Maestra,

Rosso (frecce): tra quelli che

vivono insieme e quelli che

lavorano insieme

Es.: La figlia si rivolge alla maestra.

Blu (frecce): Tra quelli che vivono

insieme.

Es.: La madre affronta il padre, la

zia aiuta la madre, la figlia si

preoccupa di sua madre quando è

triste.

Arancione (frecce): tra quelli

che lavorano insieme e quelli

che vivono insieme

Es.: Il giudice decide chi dei

genitori ha la responsabilità

principale della figlia

Verde (frecce): tra quelli che

lavorano insieme.

Es.: La Maestra si rivolge al

dottore dell’ospedale

Consulente Psicologa ecc.

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PERCHE’LA SCUOLA E’ PREZIOSA?

AMBIENTE DI VITA NATURALE PREPOSTO ALL’EDUCAZIONE

APPRENDIMENTO ED EDUCAZIONE SONO RIABILITAZIONE PER IL BAMBINO CON

AUTISMO

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AUTISMO EUROPA

L’EDUCAZIONE RAPPRSENTA MOLTO DI PIU’ CHE UN DIRITTO FONDAMENTALE PER L’AUTISMO:

E’ INDISPENSABILE PER COMPENSARE LE DIFFICOLTA’AD ESTRARRE SIGNIFICATO DALLE PIU’ SEMPLICI ESPERIENZE, COSA CHE LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE FANNO SENZA L’AIUTO DI SUPPORTI EDUCATIVI SPECIFICI.

E’ IL SOLO MEZZO ATTRAVERSO CUI POSSONO APPRENDERE QUELLO CHE GLI ALTRI APPRENDONO DA SOLI.

HA IL RUOLO DI COMPENSARE E, SE POSSIBILE, SUPERARE LE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO E DI COMUNICAZIONE.

LA SCUOLA E’ L’AMBIENTE PRIVILEGITO PER SVILUPPARE L’ABILITA’ PIU’ DEFICITARIA: LA SOCIALIZZAZIONE, CHE NON E’ UN MEZZO PER ARRIVARE AGLI APPRENDIMENTI MA DEVE ESSERE UN TRAGUARDO DA RAGGIUNGERE PROGRESSIVAMENTE.

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Miglioramento dell’interazione sociale

Arricchimento della comunicazione funzionale

Diversificazione degli interessi e delle attività.

Linee Guida SINPIA La scuola rappresenta uno spazio privilegiato nel progetto

terapeutico, in oltre a favorire gli apprendimenti curricolari

(lettura, scrittura, calcolo,…) permette di realizzare una

parte di quel programma finalizzato al

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Un insegnamento strutturato

si basa sulla comprensione dei tratti unici e peculiari associati alla

natura dell’autismo;

descrive le condizioni in cui l’allievo può apprendere prima ancora di

definire “cosa” insegnargli e come;

fornisce un sistema di organizzazione dell’ambiente, entro il quale

sviluppare le attività appropriate, organizzazione che aiuta l’allievo a

comprendere che cosa ci si aspetta da lui.

Un insegnamento strutturato utilizza supporti visivi per aiutare l’allievo

a focalizzare le informazioni rilevanti, separandole da quelle che non

lo sono;

l’ambiente organizzato in questo modo diminuisce lo stress, l’ansia e

la frustrazione.

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LA DGR 3 MARZO 2014 N.22-7178LA SCUOLA E LA FAMIGLIA

TRA I REQUISITI IRRINUNCIABILI DI OGNI PROGETTO DI TRATTAMENTO CI SONO LA

FORMAZIONE DEI GENITORI (P.T.) E LA CONSULENZA ALLA SCUOLA.

IL LAVORO DEGLI INSEGNANTI SI CONFIGURA QUALE

INTERVENTO

EDUCATIVO-FORMATIVO

INSERITO A TUTTI GLI EFFETTI NEL PROGETTO TERAPEUTICO E

PSICO- EDUCATIVO.

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A SCUOLA - USR EMILIA ROMAGNA

Vanno comunque evitate l’improvvisazione e l’occasionalità degli interventi, come pure

la confusione tra obiettivi diversi e diverse modalità di approccio tra persone diverse o

della stessa persona in diversi momenti.

A queste regole se ne può aggiungere un’altra, fondamentale: il bambino autistico ha bisogno

di COERENZA. Coerenza tra l’azione delle diverse persone che si alternano con lui;

coerenza nella strutturazione dell’ambiente; coerenza nelle routine quotidiane, nei compiti,

nell’uso delle ricompense, nel mantenere gli impegni, nel non cedere ai capricci, ecc.

Inoltre è necessario che le scelte riguardanti il curricolo che si va a delineare per quel

bambino riguardino competenze che gli sono utili per affrontare la vita, che sono adatte al

suo livello di sviluppo ed in cui lui possa sperimentare il successo, che è importante per ogni

persona.

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Questa immagine illustra efficacemente come

possa essere strutturato uno spazio che ha sia

valenza di “luogo di scarico” delle tensioni sia come

ambito adatto alla realizzazione di esperienze di

equilibrio, di coordinamento, di movimento

consapevole.

Lo spazio appartiene alla Autism Specific Class della St. Flannan’s National School nella

contea di Inagh

AMBIENTI E MATERIALI STRUTTURATI

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Documentare con foto digitali le varie esperienze che vengono realizzate e

utilizzare per formare dei piccoli libri o delle schede che consentano di rievocare

ciò che è stato fatto e come.

Scambiare tra casa e scuola le schede con le esperienze effettuate in modo da

poterle richiamare e stimolare anche l’allievo alla produzione linguistica.

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Foto di M. Trinchero e E. Guicciardini

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COETANEI SPONTANEITA’ E NATURALEZZA DEL LORO RAPPORTARSI

INTERAZIONO CHE FACILITANO LA CRESCITA SOCIALE E COMUNICATIVA

SONO RISORSA POTENZIALE , E’ NECESSARIO

SENSIBILIZZAZIONE

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TRATTAMENTO INTEGRATO DGR 29 NOVEMBRE 2016

Il trattamento integrato comprende

le attività abilitative sanitarie e

le attività educative effettuate dai genitori, dagli insegnanti

e dagli operatori socio sanitari,

opportunamente formati e supervisionati.

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Il trattamento integrato

comprende le attività educative condotte a scuola: gli insegnanti e gli assistenti

devono essere formati sull’autismo e sulle strategie di intervento educativo

specifiche.

La formazione degli insegnanti deve essere garantita dal sistema scolastico; gli

insegnanti possono inoltre fare riferimento agli Sportelli Autismo del proprio

territorio istituiti dal MIUR, ai coordinatori preparati in ogni istituto scolastico, ai

consulenti messi a disposizione dal Comune di Torino, dai docenti formati presso il

Master per l’autismo dell’Università di Torino.

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Il monte ore del trattamento integrato

nei casi di bambini con insegnante di sostegno ed eventuale assistente

comunale, deve comprendere le ore di intervento educativo

individualizzato effettuate a scuola.

Si ricorda che per i bambini inseriti nella scuola dell’infanzia, primaria e

secondaria, con insegnante di sostegno, il trattamento integrato prevede

l’elaborazione del PEI o (ove non richiesta la figura del docente di sostegno)

del PDP

(Piano Didattico Personalizzato),

secondo il modello biopsicosociale e la messa in atto di adeguate e mirate

strategie pedagogiche e didattiche specifiche, in un’ottica inclusiva.

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DGR 29 NOVEMBRE 2016 L’AUTODETERMINAZIONE

Durante il percorso di trattamento si

raccomanda di mettere in atto iniziative,

in ambito sanitario o educativo, per

favorire la consapevolezza e

l’autodeterminazione

Costrutto multidimensionale anni ‘90

I genitori dicono

Ricerca Capability Approach, 2016

Progetto di vita

Soddisfazione personale