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LA QUALITÀ DELL’ARIA NELLE AREE URBANE IL RUOLO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA E DEL FUEL MIX
Roma – 19 dicembre 2017Roma, Sede I-Com, Piazza Santi Apostoli 66
Franco D’Amore, Stefano da Empoli, Gloria Marcotullio, Antonio Sileo
L’importanza delle aree urbane in Italia e nei principali paesi dell’Unione europea
Edifici
Energia e qualità dell’aria negli ambienti urbani
Mobilità urbana
Iniziative volte alla promozione di città sostenibili sono:
Iniziative bottom-up sul tema energia e clima:
UNDP – SDG 11(/17): Sustainable cities and communities Cities Climate Leadership Group (C40)
UN-Habitat: tra le aree tematiche prioritarie individua l’energia, i cambiamenti climatici
Patto dei sindaci
WB: Sustainable Cities Initiative (tra i focus c’è l’efficienza energetica & il cambiamento climatico e il trasporto
EU 7th Environment Action Programme (EAP): obiettivo prioritario orizzontale su Sustainable Cities
PON METRO (efficienza energetica e mobilità sostenibile)
Introduzione: il ruolo delle città
Le città hanno un chiaro ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità a livello globale, regionale enazionale.Tale ruolo è destinato a crescere – sempre a livello generale – visti i trend demografici globali (nel 2007, per la primavolta nella storia dell’umanità, la popolazione urbana ha superato la popolazione delle campagne e nel 2030 circa il60% della popolazione risiederà in aree urbane (Nazioni Unite)
Di seguito una lista delle principali iniziative internazionali relative alle citta sostenibili:
Producono il 70% del PIL
Rappresentano il 60% della domanda di
energia
Sono responsabili del 70% delle
emissioni climalteranti
Producono il 70% dei
rifiuti
2% delle terre
emerse
Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile
Approvata dal Consiglio di Ministri lo scorso 2 ottobre la Strategia Nazionale per lo SviluppoSostenibile rappresenta il primo passo per declinare a livello nazionale i principi e gli obiettividell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite
In relazione alle città, riprendendo gli obiettivi dell’Agenda al 2030 -> la Strategia si propone di:• Minimizzare le emissioni e abbattere le concentrazioni inquinanti in atmosfera riducendo entroil 2030 l’impatto negativo pro-capite delle città e prestando attenzione all’inquinamento dell’aria ealla gestione dei rifiuti• Prevenire i rischi naturali/antropici e rafforzare le capacità di resilienza di comunità e territori ->aumentando entro il 2020 il numero di città e insediamenti che adotta e attua politiche integrate epiani tesi all’efficienza delle risorse, alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici e allaresistenza ai disastri• Rigenerare le città, garantire e assicurare la sostenibilità delle connessioni -> entro il 2030:
• garantendo a tutti l’accesso a un sistema dei trasporti sicuro, conveniente, accessibile esostenibile, migliorando la sicurezza delle strade e potenziando i trasporti pubblici
• fornendo l’accesso universale agli spazi verdi pubblici e sicuri• Assicurare lo sviluppo potenziale, la gestione sostenibile e la custodia dei territori, dei paesaggi
e del patrimonio culturale -> entro il 2030:• sostenendo un’urbanizzazione sostenibile• salvaguardando il patrimonio culturale e naturale• supportando i legami positivi economici, sociali e ambientali tra aree urbane, periurbane
e rurali rafforzando la pianificazione dello sviluppo nazionale e regionale
Dimensione Numero Popolazione (2015) % popolazione
Piccoli (< 10.000 ab.) 6.776 18.443.447 30,4%
Medio-piccoli (da 10.000 a 40.000 ab.) 1.023 18.583.723 30,6%
Medio-grande (da 40.000 a 100.000 ab.) 158 9.352.516 15,4%
Grande (>100.000 ab.) 46 14.285.865 23,5%
I comuni italiani sino quindi costituiti prevalentemente da centri medio-piccoli e piccoli siain termini di numerosità (97% circa dei comuni) che di abitanti (oltre il 60% dellapopolazione urbana)
La definizione amministrativa di comune, però, non è in grado di cogliere pienamente ledinamiche del territorio legate allo sviluppo delle aree urbane
Comune ≠ area urbana
Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Eurostat
I comuni in Italia
Fonte: Elaborazione I-Com su dati Eurostat
Distribuzione della popolazione per tipologia di area(classificazione EUROSTAT)
56,433,8 35,8
51,240,3 44,9
32,5
28,747,3 41,8
22,331,7 20,4
24,3
14,9 18,9 22,4 26,5 28,0 34,7 43,2
0
20
40
60
80
100
UK Italia Germania Spagna EU Francia Polonia
Distribuzione percentuale della popolazione per tipologia di area (2015)
Rural areasTowns and suburbsCities
In Italia 80% della popolazione vive in aree urbane (34% in aree ad alta
densità abitativa, 47% in aree a densità abitativa intermedia)
Aree urbane nell’UE e crescita della popolazionenell’ultimo decennio
Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Eurostat e UN
Nota: per la definizione di aree urbane e rurali si veda http://ec.europa.eu/eurostat/cache/metadata/en/reg_typ_esms.htNota: per la Germania non sono disponibili dati sulla popolazione distribuita secondo aree urbane funzionali prima dell’anno 2013.
99
100
101
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106
107
108
1990 2000 2010 2020 2030 2040
Andamento della popolazione italiana (2000=100)
totale
aree urbane
-2
0
2
4
6
8
10
12
Spagna Francia Italia Polonia Regno Unito
Tasso di crescita della popolazione negli ultimi 10 anni
Predominantly urban regions Predominantly rural regions
La popolazione nelle aree urbane italiane continuerà a
crescere nei prossimi 20 anni, mentre si ridurrà la
popolazione totale.
L’importanza delle aree urbane in Italia e nei principali paesi dell’Unione europea
Edifici
Energia e qualità dell’aria negli ambienti urbani
Mobilità urbana
Città e usi finali dell’energia
22%
34%13%
28%
3%
0%Consumi finali di energia (2015)
industria trasporti Servizi Residenziale agricoltura e pesca altro
Fonte: Elaborazioni I-Com su dati MiSE
In Italia circa il 75% della domanda di energia si concentra nei settori residenziale, terziario e trasporti, a loro volta concentrati nelle aree urbane
Il contributo delle aree metropolitane
Città Popolazione (1) Consumi energetici (2)
Parco vetture circolante (3)
abitanti % IT GWh % IT n. vetture % IT
Torino 886.837 1,5% 8.154 1,3% 566.831 1,5%
Venezia 261.905 0,4% 3.921 0,6% 111.128 0,3%
Milano 1.351.562 2,2% 16.988 2,7% 690.824 1,8%
Genova 583.601 1,0% 5.347 0,8% 270.756 0,7%
Bologna 388.367 0,6% 5.336 0,8% 201.450 0,5%
Firenze 382.258 0,6% 4.244 0,7% 196.873 0,5%
Roma 2.873.494 4,7% 22.885 3,6% 1.759.601 4,6%
Napoli 970.185 1,6% 4.516 0,7% 534.424 1,4%
Bari 324.198 0,5% 2.122 0,3% 176.780 0,5%
Reggio C. 182.551 0,3% 781 0,1% 111.635 0,3%
Palermo 674.435 1,1% 2.572 0,4% 385.103 1,0%
Catania 314.555 0,5% 1.685 0,3% 215.572 0,4%
Messina 238.439 0,4% 1.003 0,2% 143.137 0,6%
Cagliari 154.460 0,3% 625 0,1% 99.691 0,3%
TOTALE 9.586.847 15,8% 80.183 12,6% 5.463.805 14,4%
TOT. IT 60.589.445 638.650 37.876.138
(1) Popolazione residente 2016 (ISTAT)(2) Consumi elettricità e gas relativi ad utenze allacciate alle rispettive reti di distribuzione 2015 (ISTAT)(3) Parco circolante 2016 (ACI)
Per valutare questi dati va ricordatoche i valori riportati si riferiscono alconfine amministrativo dei 14comuni metropolitani: sfugge quindidall’analisi il potenziale diattrattività di questi centri urbanirispetto ai comuni della cinturache spesso vanno a costituire uncontinuum da un punto di vistaurbanistico ed infrastrutturale e checome tali dovrebbero essere trattatinelle politiche di gestione dellequestioni energetico/ambientali
Valore medio annuo degli inquinanti PM 10, PM 2,5 eNO2 per comune (rilevamento della centralina peggiore)
Fonte: Elaborazioni I-Com su dati da Rapporto ISPRA qualità dell'ambiente 2017, dati al 2016
Nota: agglomerato Milano comprende Milano, Como e Monza
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10152025303540
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PM 10: valore medio annuo (2016) rilevato dalla centralina peggiore (µg/m3 cfr valore limite 40 µg/m3)
01020304050607080
Tori
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NO2: valore medio annuo (2016) rilevato dalla centralina peggiore (µg/m³ cfr valore limite 40 (µg/m³)
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PM 2,5: valore medio annuo (2016) rilevato dalla centralina peggiore (µg/m³ cfr valore limite 25 µg/m³)
Le emissioni in atmosfera derivanti da riscaldamento residenziale
Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Innovhub 2016, studio comparativo sulle emissioni di apparecchi a gas, GPL, gasolio e pellet
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1990 1995 2000 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Principali emissioni inquinanti derivanti da riscaldamento residenziale in atmosfera (Italia, 1990=100, valori corretti per i gradi giorno rilevati in Italia)
SOx NOx CO CH4 NMVOC PM10 PAH
TIPO DI DECISIONE
Procedura di infrazione (n. 20142147)per SUPERAMENTO DEL LIMITE DI PM10
10/07/2014 Lettera di costituzione in mora art. 258 del TFUE
16/06/2016 Lettera complementare di costituzione in mora art. 258 delTFUE
27/04/2017 Parere motivato art. 258 del TFUEProcedura di infrazione (n. 20152043)per VIOLAZIONE DELLA DIRETTIVA2008/50/CE PER QUANTO RIGUARDAIL RISPETTO DEI VALORI LIMITE NO2IN ITALIA
28/05/2015 Lettera di costituzione in mora art. 258 del TFUE
15/02/2017 Parere motivato art. 258 del TFUE
Procedura di infrazione (n. 20132177)per VIOLAZIONE DELL'IPPC E DELLEEMISSIONI INDUSTRIALI (IMPIANTO DIACCIAIO DI ARIA - ILVA TARANTO)
26/06/2013 Lettera di costituzione in mora art. 258 del TFUE
16/04/2014Lettera complementare di costituzione in mora art. 258 delTFUE
16/10/2014 Parere motivato art. 258 del TFUE
Italia: procedure di infrazione delle Direttive UE
Conformemente ai trattati dell’UE, la Commissione può adire le vie legali - con una procedurad’infrazione - contro un paese dell’UE che non attua il diritto dell’Unione europea*. La Commissionepuò deferire il caso alla Corte di giustizia che, in alcuni casi, può imporre sanzioni pecuniarie.
*Gli step della procedura sono: 1. Lettera di messa in mora (attraverso la quale la Commissione richiede chiarimenti); 2. parere motivato (richiesta formale diadeguarsi al diritto UE, specificando le modalità); 3. rinvio alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (in caso di mancata o insoddisfacente risposta); 4. sentenzadella Corte di Giustizia dell’Unione Europea; 5. Caso ripresentato alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (Nel caso in cui la non conformità si protraggaulteriormente la Commissione può inviare un'altra lettera di messa in mora e successivamente richiedere alla Corte il pagamento di una penale)
L’importanza delle aree urbane in Italia e nei principali paesi dell’Unione europea
Edifici
Energia e qualità dell’aria negli ambienti urbani
Mobilità urbana
Epoca di costruzione degli edifici residenziali nei comuni
Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Istat
Composizione % per classi di etàedifici res.
[n.] < 1945 1946-1970 1971-1990 1991-2005 >2005Torino 36.158 35,1% 48,9% 12,2% 3,1% 0,6%Venezia 34.994 34,6% 43,9% 14,2% 5,4% 1,9%Milano 42.980 35,8% 47,6% 11,5% 3,5% 1,5%Genova 29.668 63,6% 29,7% 5,8% 0,6% 0,3%Bologna 123.950 29,2% 32,6% 23,1% 11,5% 3,6%Firenze 31.070 64,4% 29,3% 4,7% 1,1% 0,5%Roma 137.021 12,2% 40,6% 31,9% 11,5% 3,9%Napoli 40.755 34,5% 34,0% 22,9% 4,1% 4,5%Bari 23.252 31,4% 40,2% 22,8% 5,1% 0,6%R. Calabria 31.416 17,0% 35,2% 38,1% 8,0% 1,6%Palermo 46.293 30,3% 35,6% 27,2% 6,5% 0,4%Catania 28.988 33,9% 35,5% 25,6% 4,4% 0,6%Messina 36.183 28,7% 35,1% 26,5% 8,0% 1,6%Cagliari 13.484 22,4% 40,5% 23,8% 12,1% 1,3%TOT Italia 12.187.698 25,9% 30,8% 29,4% 11,0% 3,0%
L’evidente vetustà del parco edilizio residenziale ha come conseguenze principali1) La scarsa qualità energetica 2) La vetustà e fragilità della componente «ultimo miglio» delle infrastrutture di distribuzione relative alle zone di più vecchia urbanizzazione
Il punto 2) ciò è ancor più critico in relazione alla prevista crescita del vettore elettrico nei consumi domestici
Principali misure di efficienza energetica in edilizia
Riscaldamento/raffreddamento degli edifici rappresentano la principale voce diconsumo energetico nel settore residenziale
Efficienza energetica
edifici
Isolamento dell’involucro
Sostituzione impianti
Pareti opacheInfissi
Caldaia a condensazionePompe di calore
Collettori solari per acqua calda
Caldaia a biomassaMicro e mini
cogenerazioneTeleriscaldamento
Domotica
Alimentazione degli impianti di riscaldamento e spesa delle famiglie per fonte energetica
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Nord - Ovest Nord - Est Centro Mezzogiorno
Famiglie - riscaldamento dell'abitazione per fonte di alimentazione dell'impianto unico o prevalente
(2014, composizione %)
Metano Energia elettrica Biomasse GPL Gasolio
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Nord - Ovest Nord - Est Centro Mezzogiorno
Famiglie - riscaldamento dell'acqua per fonte di alimentazione dell'impianto unico o prevalente
(2014, composizione %)
Metano Energia elettrica BiomasseGPL Gasolio Energia solare
Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Istat, Indagini sui Consumi Energetici delle Famiglie 2014
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Nord - Ovest Nord - Est Centro Mezzogiorno
Spesa delle famiglie per fonte energetica e area geografica (2014, composizione %)
Energia elettrica Metano Gasolio GPL Legna e pellets
(Istat, 2014)Gli impianti diriscaldamento delleabitazioni in Italia sonoancora prevalentementealimentati a metano. Lefamiglie italiane spendonocomplessivamente circa 42milioni di euro in consumidi metano
L’alimentazione degli impianti di riscaldamento delle abitazioni
Fonte: Elaborazioni I-Com Istat, Censimento 2011
Nota: per il comune di Cagliari il dato non è disponibile
% delle abitazioni servite da riscaldamento alimentate tramite fonti a maggiore impatto ambientale per comune (2011)Gasolio Combustibile solido (legna, carbone, ecc.) Olio combustibile
Valore %N. abitazioni con
impianto di riscaldamento
Valore %N. abitazioni con
impianto di riscaldamento
Valore %N. abitazioni con
impianto di riscaldamento
Milano 12,12 99.962 0,47 31.787 0,15 1.779 Roma 8,44 116.709 1,92 110.009 0,16 2.448 Genova 7,42 26.372 1,25 25.148 0,68 2.268 Torino 5,01 59.312 0,76 100.559 0,22 1.812 Palermo 4,74 10.551 1,68 18.293 0,09 304 Bari 3,50 10.385 1,39 26.465 0,05 204 Firenze 3,47 12.787 1,14 34.350 0,12 419 Bologna 3,39 11.213 0,96 31.317 0,32 918 Napoli 3,14 27.428 0,96 47.570 0,06 531 Catania 2,60 5.628 1,18 17.150 0,12 200 Reggio di Calabria 1,34 1.349 7,94 38.039 0,04 197 Venezia 0,94 13.137 3,03 45.178 0,02 145 Messina 0,68 3.971 3,01 27.720 0,04 122
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Numero di abitazioni con impianto di riscaldamento per comune e fonte di alimentazione (valori % 2011)
altro combustibile o energia
energia elettrica
olio combustibile
combustibile solido (legna, carbone, ecc.)
Gpl (Gas Petrolio Liquefatto)
gasolio
metano, gas naturale
Efficienza energetica degli edifici e mercato edilizio
Fonte: dati I-Com ENEA e FIAIP
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A+ A B C D E F G
Distribuzione per classe energetica rispetto alla tipologia di immobile compravenduto (anno 2016)
Monolocale
Bilocale
Trilocale
Villetta
Unifamiliare
Altro
0%
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20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
A+ A B C D E F G
Distribuzione per classe energetica rispetto allo stato di conservazione dell' immobile compravenduto (anno 2016)
Nuovo
Buono
Ristrutturato
Da Ristrutturare
L’importanza delle aree urbane in Italia e nei principali paesi dell’Unione europea
Edifici
Energia e qualità dell’aria negli ambienti urbani
Mobilità urbana
I veicoli per standard emissivo e parco autovetture per carburante
Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Osservatorio mobilità sostenibile in Italia 2016 a cura di Euromobility e EPOMM Italia
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Autoveicoli per standard emissivo (2015)
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Parco autovetture per tipo di carburante (2015)
Benzina Gasolio GPL Metano
La mobilità elettrica in Europa
Fonte: Elaborazioni I-Com su dati ANFIA
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Veicoli elettrici in Europa, I trimestre 2017
Veicoli a batteria elettrica Veicoli Plug-in ibridi Altri veicoli elettrici
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-6.000-4.000-2.000
02.0004.0006.0008.000
10.00012.00014.000
Auto elettriche immatricolate in Europa
I trimestre 2016 I trimestre 2017 Var. % - asse dx
Le infrastrutture di ricarica elettrica in Italia
Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Istat
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Colonnine di ricarica elettrica nei principali comuni italiani, 2015
Numero Densità (asse dx)
La mobilità condivisa in Italia
Fonte: Elaborazioni I-Com su dati ISPRA e Istat, www.car2go.com; www.enjoy.eni.com; http://site.sharengo.it/ (siti consultati in data 28/08/2017)
01020304050
01.0002.0003.0004.0005.0006.000
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Veicoli car e bike sharing nei comuni italiani, 2014
Veicoli car/bike sharing (asse sx) Veicoli car/bike sharing ogni 10.000 abitanti (asse dx)
Il car sharing sta avendoun’ampia diffusione nelleprincipali città italiane; il numerodi veicoli car sharing ènotevolmente aumentatorispetto al 2014: a Milano si èpassati da circa 400 veicoli(fonte ISPRA) a circa 2.000veicoli car sharing; Roma passada 130 veicoli a 1.300 e Torinoda 120 a 667
800 600 450 250
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1.500
2.000
2.500
Milano Roma Torino Firenze Catania
Flotta car sharing nelle principali città italiane (agosto 2017)
CAR2GO ENJOY SHARE'NGO
Il trasporto pubblico locale
Fonte: Elaborazioni I-Com su dati ASSTRA e ISTAT
8,756,9 6,5 6,4 6 5 4,95
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Roma Parigi Vienna Madrid Londra Copenaghen Berlino
Età media dei veicoli per il TPL nelle principali capitali europee
Autobus Tram
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Disponibilità di autobus nei principali comuni italiani (numero di veicoli ogni 100 mila abitanti, 2014)
Quali prospettive per la mobilità urbana?
Nell’area urbana, si concentrano le maggiori sfide per la mobilità, a causa diproblemi congestione del traffico, incidentalità, scarsa qualità dell’aria edesposizione all’inquinamento acustico
Lo scorso maggio a conclusione di un ampio lavoro di confronto tra diversiapparati amministrativi ed RSE sono stati definiti gli «Elementi per una roadmapper la mobilità sostenibile»
Sulla falsariga di quanto considerato nella Roadmap per una mobilitàsostenibile, la nuova SEN (2017) ha individuato alcune priorità d’azione per losviluppo di una mobilità sostenibile
Macro-aree di intervento Linee strategiche Possibili misure di incentivazione
Avoiding(Inefficienze viaggi/trasportiattraverso pianificazione urbanaintegrata e sistemi di comunicazione(es. smart working)
Rinnovo parco veicolare e riduzione delle emissioni
Incentivi economici diretti/indirettiDisincentivi economici ai veicoliinquinanti/limitazione alla circolazione/obblighi legislativi/politiche di trafficmanagement e sviluppo della mobilità collettiva
ShifitingOrientare gli utenti verso unamodalità di trasporto più efficientee sostenibile (es. sharing mobility)
Realizzazione infrastrutture distribuzione carburanti e di ricarica
Sostegno alle infrastrutture di ricarica e distribuzione
ImprovingAumentare le performanceambientali dei trasporti, attraversointerventi tecnologici, regolatori, dipricing, investimenti infrastrutturali
Pianificazione ed integrazione dei sistemi di mobilità
Campagne di public procurement, di comunicazione e informazione
Supporto alla ricerca e sviluppo Finanziamento ai programmi di ricerca e sviluppo
Elementi per una roadmap per la mobilità sostenibile
Cosa fare: Come fare:
Promozione dello smart working
Impulso al cambiamento modale
Completamento reti metropolitane e tranviarie
Potenziamento trasporto pubblico
Limitazione alla circolazione dei mezzi meno efficienti
Mobilità condivisa (car, bike, moto) a basse o zero emissioni
Integrazione dei servizi (strutture dei sosta servizi mobilità condivisa in prossimità delle fermate del trasporto pubblico)
Promozione di servizi alla mobilità ad elevato contenuto tecnologico
Info in tempo reale (traffico, tempi)Migliore accessibilità e riconoscibilità delle fermate, ecc..
Diffusione tecnologie di ITS (Intelligent Transport Systems) per il trasporto merci
Incentivazione del cambiamento comportamentale
Misure di regolamentazione locale Limitazioni alla circolazione, all’accesso in determinate zone, ecc.
Standard sulle emissioni dei veicoli Corretta attuazione del Regolamento 443/2009/CE
Eventuali meccanismi di incentivazione finanziaria Revisione dei sistemi fiscali sul trasporto, modalità di finanziamento per favorire i veicoli più efficienti
Principali misure per la mobilità sostenibile identificatedalla SEN 2017
Spunti di riflessione
EdificiSi ritengono adeguate le iniziative fin ora adottate per il sostegno del risparmio energetico degli edifici?Quali eventuali modifiche introdurre? Si ritiene che le detrazioni fiscali per gli interventi di domoticapossano favorire la diffusione dei edifici smart in ambito urbano? Come dare adeguato valore al temadell’efficienza energetica nel mercato immobiliare? Come stimolare un rapido abbandono deicombustibili più inquinanti all’interno delle aree urbane?
Mobilità urbanaIn che modo si potrebbe favorire l’uso di veicoli più ecologici e di carburanti alternativi che consentanoun miglioramento dell’inquinamento locale? In che modo si potrebbero incentivare i cittadini a sfruttaremaggiormente la mobilità condivisa (car e bike sharing, car pooling ecc)? La mobilità condivisacontribuisce davvero alla riduzione delle emissioni? A fini della qualità della vita e dell’ambiente urbano,si ritengono efficaci misure di regolamentazione locale (limiti alla circolazione dei veicoli più inquinati,ztl, ecc.)?Quale il ruolo della digitalizzazione nel settore del trasporto urbano? In che modo potrebbe contribuireal miglioramento della vita dei cittadini? Come favorire la diffusione di tecnologie di IntelligentTransport System (ITS)?
Qualità dell’ambiente urbanoQuale mix di strumenti e politiche possono più efficacemente consentire il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità urbana? Come raccordare efficacemente i vari piani istituzionali coinvolti? Come affrontare il tema delle competenze tecniche specifiche all’interno della PA, in particolare per gli enti locali?
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