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Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo I. LA PRIMA INFANZIA. IL PERIODO PRENATALE E IL NEONATO LA PRIMA INFANZIA IL PERIODO PRENATALE E IL NEONATO 1 Giulia Cavalli

LA PRIMA INFANZIA IL PERIODO PRENATALE E IL …Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo I. LA PRIMA INFANZIA. IL PERIODO PRENATALE E IL

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LAPRIMAINFANZIA

ILPERIODOPRENATALEEILNEONATO

1

Giulia Cavalli

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Lo sviluppo prenatale

•  Periodo germinale (due settimane circa) •  Inizia con la fecondazione e termina con l’impianto

della blastocisti nella parete interna dell’utero •  Periodo embrionale (fino all’ottava settimana) •  Si differenziano i tessuti, si formano gli organi e si

delinea la struttura del corpo (cuore e sistema nervoso funzionano già)

u ECTODERMA (sistema nervoso, capelli, pelle, unghie) u ENDODERMA (sistema digestivo e respiratorio) u MESODERMA (sistema circolatorio, muscoli, scheletro)

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•  Periodo fetale (dal terzo mese) •  L’organismo è già differenziato in tutte le sue parti ora

deve solo crescere e perfezionarsi •  Formazione organi sessuali •  Può succhiare, inghiottire, riflesso di prensione Fine sesto mese: sistema respiratorio ok! Ossa non del tutto collegate (“fontanelle”) per facilitare il parto u Importante è il movimento del feto (gli arti che

rimangono immobilizzati non si sviluppano bene)

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J.Medina(2010),Naturalmenteintelligenti.Istruzioniperlosviluppoarmoniosodelcervellodeibambinidellaprimaetà,BollatiBoringhieri,Torino,2011.

Perchéilcraniodelneonatoèfa=ocosì?Camminaresuduegambeportaaunrisparmioenerge1co,rendendopossibilelosviluppocerebrale.Mal’equilibrodellaposturabipedeportaaunrestringimentodelcanalepelvico.Ilcranionondev’esserenétroppogrande(mortemamma)nétroppopiccolo(mortebambino).Eccoperchéilneonatohabisogno–piùdialtrespecie–dicure,nonèprontoasopravviveredasolo.“Standocosìlecose,secioèsisfornanociambelleprimachesianocoFedeltuFo,occorrechedeicervelliesper1istruiscanoinuovina1peranni”.Prendersicuradeipiccoli(meFereinsecondopianosestessi,cooperareconglialtri)permeFelasopravvivenzadellaspecie.Daognipuntodivista“prendersicuradiunbambinoèunmodosofis1catodiprendersicuradisestessi”.

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Sviluppo del cervello e sistema nervoso Lo sviluppo del sistema nervoso ha inizio nel periodo

embrionale: •  nella terza settimana l’ectoderma si piega più

volte per dare origine al tubo neurale da cui derivano cervello e midollo

•  una delle estremità si ingrossa e dà origine al cervello à si sviluppa in tre fasi:

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•  proliferazione: vengono prodotti i neuroni

•  migrazione delle cellule nei luoghi appropriati

•  organizzazione: costruzione dei collegamenti sinaptici tra le cellule

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Cos’èunasinapsi?E’unaconnessionechepermeFelacomunicazionetraneuroni(celluledeltessutonervoso)econaltrecellule(cellulemuscolari,sensoriali,ghiandoleendocrine).Propaganogliimpulsinervositramitel’emissionedisostanzechimiche(neurotrasmeLtori)

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Sviluppo del cervello dopo la nascita Studi con risonanza magnetica funzionale (fMRI) su aumenti di volume •  Materia grigia: sviluppo a U roveciata, con aumento di

collegamenti sinaptici tra neuroni e poi “potatura” (pruning) di quelli meno usati à aumento di efficienza

•  Materia bianca: aumento di volume e densità fino a 20 anni e oltre, indice della mielinizzazione, ossia rivestimento degli assoni con guaina di sostanza grassa à migliora conduzione impulsi nervosi

Maturazione cerebrale à comparsa di capacità, ad es. •  motricità grossolana e aree linguistiche (entro i primi mesi) •  motricità fine (verso i quattro anni) •  mantenimento dell’attenzione (pubertà)

Sviluppo più prolungato nella corteccia prefrontale (funzioni esecutive: attenzione, inibizione impulsi… pianificazione, controllo, coordinazione del sistema cognitivo) che sovrintendono i comportamenti diretti a uno scopo e rendono possibile l’autoregolazione

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La nascita

La nascita dà inizio all’adattamento fisico e psichico all’ambiente •  respirazione •  nutrizione •  termoregolazione

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Otto Rank: nascita come trauma psicologico

Frederick Leboyer: parto senza

violenza

Contatto immediato e prolungato col neonato (stimolazione tattile per i prematuri)

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La valutazione della salute del neonato •  Scala di Apgar: valuta 5 indici vitali (scala 0-2): •  frequenza cardiaca (2= superiore a 100) •  sforzo respiratorio (2= buono, pianto) •  tono muscolare (2= movimento attivo) •  risposta riflessa (2= pianto vigoroso) •  colore (2= completamente rosso)

•  Scala di Brazelton: considera varie dimensioni comportamentali tra cui i riflessi neonatali, lo stato di vigilanza, l’irritabilità e la risposta a vari tipi di stimoli

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Il sonno del neonato •  Nei primi 15 gg. i neonati dormono circa il doppio

dell’adulto: 16 ore al giorno, in 7/8 intervalli; poi i periodi di sonno si fanno più lunghi e verso 6/7 mesi quasi tutti dormono tutta la notte •  La progressione verso l’alternanza sonno-veglia non è però

universale: dipende dal comportamento dell’adulto (in Kenya, contatto costante e non si scoraggia l’allattamento notturno: ritmo fino a 8 mesi ogni tre ore)

•  Il sonno del neonato è di tipo REM per circa il 50%

del tempo; passa al 25% a 2-3 anni (simile all’adulto, in cui è circa il 21%) (forse consente rielaborazione stimoli? O mantiene l’autostimolazione del cervello per mantenerlo attivo? O…?) 10

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SONNO PROFONDO – SONNOLENZA – VEGLIA ATTIVA – VEGLIA INATTIVA – AGITAZIONE – PIANTO -  Veglia attiva: molti movimenti, respiro irregolare -  Veglia inattiva: tranquillo, rilassato, osserva, si muove

poco esercitando le abilità motorie e recepisce stimoli (aumenta gradualmente à alla nascita solo intervalli di 10 minuti) MOMENTO DI APPRENDIMENTO

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Il pianto del neonato

•  Spesso dipende da cause specifiche come fame, sonno, freddo, dolore, rumori forti o anche sovreccitazione

•  Ha qualità diverse a seconda delle cause (e vengono riconosciute immediatamente dalle madri)

•  Insieme alla vocalizzazioni e al balbettio, costituisce un precursore del linguaggio

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Il neonato competente Negli ultimi decenni la visione

del neonato si è profondamente modificata

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• Maggiore reperibilità di bambini nelle istituzioni per la prima infanzia

• Strumenti più sofisticati per la registrazione del comportamento

non più un essere inetto e passivo,

ma dotato di capacità specifiche

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Capacità comportamentali del neonato

•  Stereotipie ritmiche: sequenze ripetute di

movimenti che tengono in esercizio muscoli, tendini e nervi •  strofinare i piedi, dondolarsi, scalciare, scuotere la

testa

•  Riflessi: azioni automatiche e stereotipate a

particolari stimoli •  Rooting (guancia-bocca), prensione (palmo-mano),

Moro (rumore-testa indietro arti allargati), marcia automatica, nuoto

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•  Azioni congenitamente organizzate: sono spontanee (non suscitate da stimoli identificabili) e possono variare in base alle circostanze

•  pianto (diverso a seconda del bisogno) •  suzione (diversa a seconda che serva per nutrirsi,

confortarsi, esplorare – capezzolo, pollice, peluche…) •  Guardare (movimenti ampi di esplorazione,

l’ampiezza diminuisce dove il contrato è elevato à contorni = programmati per cercare gli oggetti ed esaminarli)

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Le capacità di apprendimento dei neonati Apprendimento = cambiamento di

comportamenti o di strutture mentali per effetto dell’esperienza.

Il neonato è già capace di semplici forme di apprendimento: condizionamento classico, operante, abituazione,

imitazione

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Condizionamento classico: recepito solo se la nuova associazione da apprendere ha un valore adattivo (nutrizione)

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17 Accarezzo la fronte – acqua zuccherata à suzione (poi avviene solo con l’accarezzare) A DUE ORE DI VITA!

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•  Condizionamento operante: consolida comportamenti spontanei, ad es. il neonato apprende a succhiare con più vigore se questo è rinforzato da un liquido dolce in bocca

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•  Abituazione (assuefazione): è il graduale attenuarsi di una risposta fisiologica (intensità) ed è considerata un’indicazione del fatto che l’infante ha immagazzinato informazioni sullo stimolo e quindi distoglie l’attenzione (l’opposto è la disabituazione: distingue i due stimoli)

•  Imitazione: riproduzione di un modello. Secondo Meltzoff

e Moore, bambini di poche settimane sarebbero già in grado di imitare, ma i loro studi sono stati oggetto di molte critiche metodologiche

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Percezione intermodale

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Metodi di studio della percezione

I primi studi della percezione in bambini pre-verbali si devono a J.M. Baldwin e si basano sull’idea che ogni stimolazione di un organismo vivente suscita movimenti. Ad es. negli infanti si può capire quali colori distinguono osservando quante volte cercano di prendere oggetti di colore diverso.

Le ricerche moderne (dagli anni ’60 del ‘900) fioriscono

grazie a:

•  tecniche psicofisiologiche che si basano sulla registrazione dell’attività elettrica del SNC, oppure di risposte del SNA (frequenza cardiaca o respiratoria, ritmo di suzione)

•  tecniche comportamentali che si basano sulla registrazione di comportamenti (es. precipizio visivo) 21

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6-14 mesi (bimbi più piccoli, anziché guardare se si fermano, osservano frequenza cardiaca e movimento occhi: accresce l’attenzione – cuore batte più piano, osservano di più – ma non paura)

Come da un esperimento emergono nuove conoscenze... Il riferimento sociale https://www.youtube.com/watch?v=Q1KbdrDQYqE

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Tecniche comportamentali •  Registrazione dei movimenti oculari: si registrano i

movimenti degli occhi per rilevare come il bambino esplora uno stimolo (ha un “piano” di esplorazione, non è casuale!)

•  Preferenza: si confronta il tempo complessivo dedicato all’osservazione di stimoli presentati più volte in coppia

•  Risposte condizionate: (usate soprattutto per la percezione uditiva) viene fatto udire un suono e, se si gira in quella direzione, riceve un rinforzo; se il condizionamento ha successo, vuol dire che l’infante ha percepito il suono e lo distingue da un altro presentato senza rinforzo

•  Abituazione e disabituazione: si presenta uno stimolo (ad es. il suono A) e si registrano i segnali dello stato attentivo, inferendo dalla loro variazione quando subentra l’abituazione; a questo punto si presenta il nuovo stimolo (suono B) e si vede se ricompaiono i segnali dell’attenzione

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Cosapiaceaibambini?Preferenzadi•  s1molistruFura1(comeunascacchiera)rispeFoaquellinonstruFura1•  s1molichecontengonounmaggiorlivellodicontrasto•  s1moligrandirispeFoaipiccoli•  s1molitridimensionalirispeFoaquellibidimensionali•  s1molipresenta1lungoilpianofronto-parallelo,rispeFoaquellipresenta1inaltreposizioni

•  s1moliinmovimentorispeFoaquellista1ci•  figurecurvilineerispeFoaquellereLlinee•  orientamentoorizzontalerispeFoaquellover1cale•  s1molicherappresentanoschema1camenteilvoltoumanorispeFoadaltris1molirappresentan1altrefigure(maugualipercomplessitàalvolto)

•  divol1femminilirispeFoaquellimaschili•  voltomaternorispeFoaquellodiunadonnaestranea•  vocematernarispeFoaquelladiunadonnaestranea•  suoniritma1

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Capacità sensoriali prima della nascita

Prima della nascita: •  a otto settimane di gestazione sono già presenti

capacità tattili (che saranno elevate alla nascita) •  tra 24 e 28 settimane il feto reagisce a odori e

sapori di sostanze iniettate in placenta e sente, anche se attutiti, i suoni provenienti dall’esterno

Il neonato Funzionano bene tutti i sensi, a eccezione della

vista.

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Capacità sensoriali alla nascita

UDITO •  Ha una soglia uditiva più elevata degli adulti, ha

buone capacità di discriminazione dei suoni e sa localizzare un suono nello spazio. Sensibile a ritmi, toni, frequenze (preferenza per la voce umana, specialmente materna)à PREDISPOSIZIONE ALL’INTERAZIONE

Riconosce la voce materna e anche le favole raccontate da papà prima della nascita! (ma non riconosce la voce paterna) Colgono le emozioni dalla caratteristiche paraverbali della voce (tono, volume, tempo). Si calmano con voci familiari già a 3 mesi (prima ancora di essere toccati)

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•  Nel primo mese discriminano già tra sillabe simili (ma, na / ba, pa) à utile per linguaggio (male è diverso da mela)

•  Percezionefone1cauniversale(discriminanoifonemidituFelelingue,decrementoda9-10mesi)

MUSICAALratodalsuonoritmico,dis1ngues1molimusicali(ilcervelloèpredispostoallacomprensionedellamusica:giàallanascitasiaLvanoglistessisistemineuralidell’adulto).Sefacciamoascoltarebranialtera1(dissonan1):nonsiaLvapiùl’emisferodestro(“ar1s1co”,crea1vo),maquellosinistro(linguaggio,ragionamento).Importanteentrambigliemisferiperl’acquisizionedellinguaggio(laprosodia–intonazione,ritmo,durata,accento-dxelacomprensionediparolesn) 27

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•  Uditoevista:a3-4mesisonoaFen1siaalsuonosiaalmovimentodellabocca(imitanolavocalesoloseilsuonoèassociatoalgiustomovimentodellabocca)

•  Percezioneintermodale=mappaturaitermodale(MeltzoffeMoore)hFps://www.youtube.com/watch?v=k2YdkQ1G5QI

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GUSTO •  Preferisce i sapori dolci ai salati, aspri o amari e

manifesta espressioni diverse in corrispondenza di ognuno di essi. Distinguono i 4 gusti (dolce, salato, amaro, acido – umami dal 1985) Preferenza per il dolce (distinguono gradazioni di dolce) e disgusto e irritazione per amaro e acido à SOPRAVVIVENZA e VICINANZA AL CAREGIVER •  Il sale (cloruro di sodio): cellule gustative non del tutto

sviluppate per la percezione del sodio (dai 4 mesi ok, viene preferita acqua salata). Piace anche l’umami nella pappa (ma non in acqua)

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TATTO• Percezionedis1molitaLliancheleggeri,divariazioniditemperatura• RelazionetaFo-vista(esplorazioneoggeLinbocca)(a1meseesplorazionesucchioLconbocca,liriconoscono!)• MemorizzazionedelleesperienzetaLli(inclusoildolore)alivelloimplicito(bambinichehannoricevutoprecocicuremediche,sonoipersensibilialdolore)

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OLFATTO •  Cerca di evitare odori penetranti girando la testa

(esperimento dei batuffoli di latte di mamma e di altra donna / idem per odore ascelle e seno). Non riconoscono odore paterno (probabilmente per i contatti meno frequenti). Distingue tra vari tipi di odore (es. ammoniaca, anice…), gusti piacevoli e spiacevoli generano reazioni diverse. •  L’attenzione per l’odore materno si mantiene nel tempo

(in età prescolare i bambini identificano facilmente i vestiti della mamma)

•  Reazioni positive per burro, banana.. / negative per uova marce / parzialmente negative per pesce

•  Legame tra sistema olfattivo e circuiti neurali deputati alle emozioni

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Naturaocultura(esposizioneagusHeodori?)

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La vista dei neonati

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Poiché l’apparato visivo non è maturo alla nascita, il neonato •  ha acuità visiva (percezione dettagli fini, nitidezza immagine) scarsa •  incontra difficoltà nell’accomodamento (messa a fuoco) •  non riesce a seguire con precisione la traiettoria di un oggetto in movimento •  non ha il coordinamento binoculare che consente la visione tridimensionale

Tuttavia il neonato •  percepisce il volto umano e ha una tendenza innata a orientarsi verso di esso •  è in grado di identificare gli oggetti, concentrandosi su angoli e contorni, trascurando le parti interne •  possiede la costanza della forma e delle dimensioni (nonostante l’immagine sulla retina cambi)

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Dalla nascita

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Lo sviluppo delle capacità visive •  Nei primi tre mesi: •  aumento dell’acuità visiva •  esplorazione dell’interno delle configurazioni che

permette il riconoscimento di forme e oggetti non troppo complessi

•  interesse per stimoli complessi (volto umano) •  percezione della profondità •  A fuoco oggetti a 25 cm, li guarda per 1-2 sec •  Segue fascio luce, gioco che dondola e persone lente

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Lo sviluppo delle capacità visive •  Dai 4 agli 8 mesi: •  l’acuità visiva si approssima a quella adulta •  coordinazione occhi •  fissa oggetti posti a 15-30 cm •  segue oggetto caduto (se ne campo visivo) •  migliora la capacità di seguire un oggetto che si muove

velocemente •  identificazione di un oggetto parzialmente nascosto

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Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo I. LA PRIMA INFANZIA. IL PERIODO PRENATALE E IL NEONATO Nativisti e empiristi

Secondo gli empiristi il passaggio da sensazioni grezze a percezioni dotate di significato avviene attraverso ripetute esperienze

J. Piaget: flussi non coordinati di sensazioni esterne e interne

R. Spitz: soglia percettiva alta W. James: una singola,

grande , splendente e ronzante confusione

Secondo gli innatisti la percezione è già organizzata all’inizio grazie a categorie innate

E. Gibson, E. Spelke: uso di tecniche di ricerca più sofisticate i cui risultati contraddicono le affermazioni degli studiosi precedenti

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LapercezioneèunprocessoaLvoedinamicodielaborazionedeglis1molisensoriali(analisi,selezione,coordinamento,elaborazionediinformazioni).LosviluppoperceLvoNONèmeFereordinealle

sensazioniframmentarie,maunaffinamentodistrategieu1liperlaselezionediinformazionirilevan1.

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La coordinazione tra i diversi sensi Contrariamente a quanto sostenuto dagli

empiristi, il neonato: •  discrimina correttamente la provenienza di una

percezione da un determinato organo di senso (sapori - bocca, forme - vista ecc.)

ad esempio, succhia più vigorosamente se avverte un sapore piacevole; esplora con lo sguardo il contorno di un oggetto •  è capace di coordinazione intermodale, ossia

mettere in relazione informazioni provenienti da organi diversi

ad esempio, gira testa e occhi in direzione di ciò che sente

La capacità di coordinazione intermodale si perfeziona rapidamente nei mesi successivi 37

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Sviluppomotorio

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Lo sviluppo motorio •  I neonati possiedono uno scarso controllo

motorio •  Lo sviluppo motorio segue dei principi generali

(gradienti di crescita): •  progressione cefalo-caudale, cioè tendenza del

controllo dei movimenti a procedere dall’alto del corpo (occhi, capo) verso il basso (braccia, mani poi gambe)

•  progressione prossimo-distale, cioè tendenza del controllo dei movimenti a procedere dal centro del corpo (spalla e poi gomito, polso) verso le estremità (mano)

•  progressione dall’indifferenziato allo specifico, cioè tendenza dei movimenti larghi e grossolani a precedere quelli fini e coordinati (per prendere il biberon usa tutto il tronco poi solo la mano)

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La prensione volontaria compare con la scomparsa del riflesso di prensione (che è involontario) e comprende: •  l’avvicinamento all’oggetto (attraverso il movimento prima della

sola spalla, poi anche di gomito e polso verso gli 8 mesi) •  la prensione dell’oggetto •  la manipolazione e il lasciare andare l’oggetto. TAPPE: 4-5 mesi: prensione con il palmo (nella parte sotto l’indice), detta prensione cubito-palmare 7 mesi: prensione con pollice, indice e medio insieme (prensione digito-palmare) 9 mesi: prensione con indice opposto al pollice (prensione radio-digitale).

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I determinanti dello sviluppo motorio Controversia tra ruolo di

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regolarità dello

sviluppo

ampie variazioni

d’età

Dati controversi: sembra che solo un ambiente particolarmente deprivato provochi ritardo.

In anni recenti è stata messa da parte la controversia e ci si interessa di più all’interazione tra i molteplici fattori che sono alla base dell’emergere di nuove abilità.

eredità e ambiente

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Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo I. LA PRIMA INFANZIA. IL PERIODO PRENATALE E IL NEONATO Sviluppopsicomotorio

•  Funzionemotoria•  Funzionevisiva•  Funzioneudi1vaelinguis1ca•  Funzionesociale

INTERCONNESSIONETRAESSEECOLCONTESTO(oLcasistemica)

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2 mesi Movimento ◊ controlla il capo Vista ◊ segue l’oggetto che si sposta sul piano orizzontale Udito e linguaggio ◊ vocalizzi Sviluppo sociale ◊ sorriso sociale

4 mesi Movimento ◊ prensione degli oggetti medio-palmare Vista ◊ si guarda le mani Udito e linguaggio ◊ lallazioni, ruota il capo verso il suono Sviluppo sociale ◊ si eccita alla vista del biberon

6 mesi Movimento ◊ sta seduto Vista ◊ visione binoculare (profondità), cambia la postura per osservare ciò che gli interessa Udito e linguaggio ◊ bisillabi ripetitivi Sviluppo sociale ◊ cerca di attirare l’attenzione

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9 mesi Movimento ◊ va a gattoni, prensione radio-palmare Vista ◊ cerca oggetti anche fuori dalla propria visione (nascosti) Udito e linguaggio ◊ comprensione di parole, risponde se chiamato per nome Sviluppo sociale ◊ imita molti gesti

10 mesi Movimento ◊ eretto (appoggiandosi), presa pollice-indice Vista ◊ esplora l’ambiente in maniera più costante Udito e linguaggio ◊ prime parole Sviluppo sociale ◊ collaborazione quando vestito e svestito

12 mesi Movimento ◊ cammina da solo Vista ◊ segue oggetti che si muovono veloce Udito e linguaggio ◊ produce parole Sviluppo sociale ◊ aumenta la collaborazione nelle routine