24
A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza 1 novembre 2006 Presentazione di Angelo Marinelli La previdenza complementare ed il TFR: le novità del disegno di legge finanziaria

LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE E IL TFR - Cisl Lombardialombardia.cisl.it/doc/preintegrativa/materiali/2006/finanziaria... · A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

  • Upload
    vankiet

  • View
    213

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

1

novembre 2006

Presentazione di Angelo Marinelli

La previdenza complementare ed il TFR: le novità del disegno di legge finanziaria

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

2

MACRO AREE DELLA RIFORMA della previdenza complementare

Norme a sostegno dell’adesione

(silenzio – assenso)

Liberalizzazione del settore della previdenza complementare

(equiparazione fra le forme pens.)

Disciplina fiscale dellaprevidenza complementare

Compensazioni alle impreseper il conferimento del TFR

Modificazioni al regime delle prestazioni

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

3

manifestare una SCELTA ESPLICITA

scegliere di destinare il tfr maturando ad una forma pensionistica complementare, collettiva o individuale (ed eventualmente il suo contributo, attivando anche la contribuzione del datore di lavoro prevista dai CCNL)N.B.: Se si sceglie una forma pensionistica diversa da quella prevista dal contratto collettivo di lavoro di riferimento non si ha diritto al contributo del datore di lavoro, previsto dai medesimi accordi o contratti collettivi!

Fondo chiuso

PIP – Piano individuale pensionistico

I dipendenti privati dovranno scegliere dove destinare il TFR che matura dal 1° gennaio 2007

Dal 1° gennaio 2007 il

lavoratore dipendente del settore privato ha sei mesi di

tempo per

Fondo aperto con adesione individuale

manifestare una SCELTA TACITA (Silenzio – assenso)

Se non dice nulla, dopo sei mesi dal 1° gennaio 2007 (il 1° luglio 2007)o dopo sei mesi dall’assunzione se

successiva, il TFR va:

- Se l’azienda ha almeno 50 dipendenti, il datore di lavoro conferisce il TFR maturando al Fondo per l’erogazione dei TFR, presso la tesoreria di Stato e gestito dall’INPS

Se non c’é nessun fondo pensione negoziale e NESSUN accordo collettivo aziendale,l’azienda provvede a trasferire il TFR ad un fondo pensione complementare residuale istituito presso l’Inps (N.B.: è un fondo a capitalizzazione da non confondere con quello istituito presso tesoreria di Stato)

Decidere di mantenere il TFR in azienda in

tutto (per i lavoratori non iscritti ai fondi pensione) o in parte

al Fondo chiuso, o ad altra forma pensionistica complementare eventualmente prevista da un accordo collettivo aziendale (ma non si ha diritto al contributo del datore di lavoro)

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

4

Con effetto dal 1° gennaio 2007, è istituito il “Fondo per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto dicui all’articolo 2120 del codice civile”, che viene gestito, per conto dello Stato, dall’INPS su un apposito conto corrente aperto presso la Tesoreria statale.

Il fondo per l’erogazione del TFR ai lavoratori dipendenti del settore privato (art. 84

DDL finanziaria 2007)

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

5

Con effetto dal 1° gennaio 2007, al Fondo affluisce un contributo pari al 100 per cento della quota di TFR maturando, non destinata alle forme pensionistiche complementari di cui al decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252 per i lavoratori del settore privato di imprese con almeno 50 dipendenti.

Il predetto contributo è versato mensilmente dai datori di lavoro secondo modalità stabilite con Decreto del Ministro del Lavoro, di concerto con il Ministro delle finanze. La liquidazione del trattamento di fine rapporto e delle relative anticipazioni al lavoratore viene interamente effettuata dal datore di lavoro, che provvede a conguagliare la quota corrispondente ai versamenti al Fondo in sede di corresponsione mensile dei contributi dovuti agli enti previdenziali e al medesimo Fondo

Il fondo per l’erogazione del TFR ai lavoratori dipendenti del settore privato (art. 84

DDL finanziaria 2007)

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

6

Il fondo per la gestione dei TFR (3)

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

7

Verso l’inclusione della previdenza complementare nel concetto di previdenza sociale…

La legge 23 agosto 2004, n° 243 prevede,fra i criteri direttivi: “l’eliminazione degli ostacoli che si frappongono alla libera adesione e circolazione dei lavoratori all’interno del sistema della previdenza complementare”

I lavoratori, entro 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo 252/2005 (a partire dal 1° gennaio 2007, in base alla novità che saranno introdotte con apposito Decreto Legge ) potranno aderire ad una qualsiasi forma pensionistica collettiva o individuale (fondo “chiuso”, fondo “aperto” o piano pensionistico individuale attuato tramite contratto di assicurazione sulla vita con finalitàprevidenziale stipulato con un’impresa assicurativa)

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

8

Dal 1.1.2007

• Possibilità per ogni iscritto di aderire a più linee d’investimento in contemporanea nello stesso fondo

• Si diventa iscritto anche con il tacito consenso che non comporta il versamento del contributo del lavoratore (ma in tale caso non si attiva neppure il contributo del datore di lavoro)!

* versando anche il solo TFR spettano tutti i diritti e prerogative anche se non si aderisce con la propria quota e quindi non si riceve quella aziendale.

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

9

TFR: trasferimento dal 1.1.2007

• Con adesione esplicita o tacita (silenzio assenso)

IL FONDO è tenuto a:• adottare una linea che garantisca la restituzione del capitale versato per la raccolta del

TFR conferito tacitamente e che assicuri rendimenti pari o superiori allla rivalutazione del TFR aziendale, quantomeno in un orizzonte temporale pluriennale

• GARANZIA vuol dire:certezza della restituzione del capitale versato * al netto di oneri (costi contenuti)* al pensionamento e ad eventi definiti

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

10

La previdenza complementare dopo il d.lgs 252/05 e il DDL finanziaria

•Dal primo gennaio 2007 entra in vigore il D. lgs 252/2005 e il TFR maturando non destinato alle forme pensionistiche complementari dei lavoratori del settore privato di imprese con almeno 50 dip. viene destinato al Fondo per l’erogazione dei TFR ai lavoratori dipendenti del settore privato, presso la Tesoreria dello Stato e gestito dall’INPS

•Il lavoratore con prima assunzione successiva al 28 Aprile 1993, entro sei mesi dal (1° gennaio 2007),o dal termine indicato da apposito Decreto del Ministro del Lavoro e della previdenza sociale, può:

Aderire ad una forma pensionistica complementare, collettiva o individuale

Manifestare il proprio dissenso all’adesione

Il TFR viene destinato alla forma pensionistica scelta

Il TFR dei lavoratori del settore privato di imprese con meno di50 dipendenti rimane in azienda; tutto il TFR maturando dei lavoratori del settore privato di imprese con almeno 50 dipendenti va al Fondo pubblico per l’erogazione dei trattamenti di fine rapporto

Non esprimere alcuna scelta (silenzio)

1) TFR NEI FONDI CONTRATTUALI salvo accordo aziendale per destinazione ad altra forma collettiva;

2) in caso di presenza di fondi contrattuali, il TFR va al fondo con più aderenti in azienda (salvo diverso accordo aziendale)

3) nel caso non si possano applicare le disposizioni precedenti, ilTFR va AL FONDO RESIDUALE INPS (da non confondersi con il Fondo per l’erogazione dei TFR…questo è un fondo di previdenza complementare).

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

11

Il silenzio assenso LAVORATORI con PRIMA OCCUPAZIONE precedente al 29/4/93

A SE ISCRITTI AD UN FONDO PENSIONE alla data di decorrenza del periodo di “silenzio – assenso” possono:

1) MANTENERE IL RESIDUO TFR MATURANDO IN AZIENDA (ma per i lavoratori di imprese con almeno 50 dipendenti verrà destinato al Fondo pubblico per la gestione dei trattamenti di fine rapporto)

2) VERSARLO INTERAMENTE al fondo pensione

IN CASO DI SILENZIO: dopo 6 mesi il TFR residuo VA AL FONDO A CUI SI ADERISCE

B LAVORATORI NON ISCRITTI AD UN FONDO PENSIONE alla data di entrata in vigore del D. lgs 252 possono

1) MANTENERE IL TFR IN AZIENDA (ma per i lavoratori di imprese con almeno 50 dipendenti verrà destinato al Fondo pubblico per l’erogazione dei trattamenti di fine rapporto, gestito dall’INPS)

2) CONFERIRLO ad una forma pensionistica complementare (nella misura contrattualmente prevista, o, se manca, del 50%-elevabile succ.)

IN CASO DI SILENZIO: COME PER I LAVORATORI POST 28/4/93

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

12

Anche in presenza di un contratto collettivo o accordo anche territoriale, le

parti possono comunque decidere di destinare il TFR maturando, mediante il

silenzio – assenso, tramite accordo aziendale (ma tale accordo deve essere

notificato dal datore di lavoro al lavoratore, in modo diretto e personale):

•ai fondi istituiti o promossi dalle Regioni;

•ai fondi pensione “contrattuali”;

•ai fondi pensione aperti mediante ADESIONE COLLETTIVA;

•ai fondi istituiti per regolamento aziendale o con accordo tra soci di

cooperative

In caso di presenza di più forme pensionistiche, il TFR maturando è trasferito, salvo

diverso accordo aziendale, a quella alla quale l’azienda abbia aderito con il maggior

numero di lavoratori

TFR e “silenzio assenso”

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

13

Nel caso in cui il lavoratore, entro i 6 mesi previsti dal decreto, non esprima alcuna scelta, ivi compresa quella di mantenere ilTFR maturando in azienda*e in assenza di una forma pensionistica complementare collettiva prevista da accordi o contratti collettivi della quale il lavoratore stesso sia destinatario, il datore di lavoro trasferisce il TFR maturando al fondo pensionistico complementare istituito presso l’INPS.

* Con gli effetti di cui all’art. 84 del ddl finanziaria per i lavoratori dipendenti di imprese con almeno 50 dipendenti

Il fondo residuale INPS per il conferimento del TFR non altrimenti devoluto

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

14

Il silenzio –assenso: la tempistica probabile

Dal 1° gennaio 2007

Il datore di lavoro deve informare ciascun dipendente delle scelte disponibili

Scattano i 6 mesi per esercitare le opzioni relative al Tfr

un mese prima della

scadenza dei sei mesi

il datore di lavoro deve comunicare ai dipendenti che non abbiano ancora optato il fondo di destinazione del Tfr alla scadenza del semestre

Dopo il periodo dei sei mesi utili per esercitare una scelta esplicita (dal 1°luglio 2007)

Scade il termine per esercitare le opzioni ed il Tfr inizia ad essere versato al fondo pensione di riferimento

Le quote di TFR maturando non destinate alla previdenza complementare

il Tfr maturando non optato resta in azienda se l’impresa ha meno di 50 dipendenti; va al fondo per l’erogazione dei trattamenti di fine rapporto se l’impresa ha almeno 50 dipendenti

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

15

Modalità di funzionamento del conferimento tacito del TFR maturando ed effetti delle quote non destinate alle forme

pensionistiche complementari

C’é una forma pensionistica complementare collettiva ?

Sì Il Tfr è devoluto alla forma

NoSì Il Tfr è devoluto

alla formaindividuata dall’accordo

NoIl Tfr è devoluto al fondo residuale INPS

No

SìIl Tfr è devoluto

alla forma con più iscrittiNo

C’é una sola forma collettiva di riferimento(fondo chiuso o fondo aperto ad adesione collettiva)?

C’é un accordo a livello aziendale sulla forma di destinazione?

Silenzio nei 6 mesi

Esiste una forma con più iscritti in azienda?

In tutti i casi nei quali il lavoratore di imprese con almeno 50 dipendenti decida esplicitamente la non destinazione del TFR maturando alla previdenza complementare, il 100% di questa quota verràdestinata al Fondo pubblico per l’erogazione del TFR acceso presso la tesoreria di Stato

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

16

• Le compensazioni previste per i datori di lavoro che conferiscono il TFR dei propri dipendenti alla previdenza complementare o al fondo per l’erogazione del trattamento di fine rapporto per i lavoratori dipendenti del settore privato

• Viene riconosciuto un esonero dal versamento dei contributi sociali di natura assistenziale, dal 1° gennaio 2008, in relazione ai maggiori oneri finanziari sostenuti dai datori di lavoro per il conferimento del TFR dei propri dipendenti ai fondi pensione, secondo le modalità previste da apposito all’allegato del disegno di legge finanziaria e nella stessa percentuale del TFR trasferito ai fondi pensione o al fondo INPS per la gestione dei trattamenti di fine rapporto;

•Il datore di lavoro è esonerato, a partire dal 1° gennaio 2007, dal versamento del contributo al fondo di garanzia previsto dall’articolo 2 della legge 28 maggio 1982, n. 297, nella stessa percentuale di TFR maturando conferito alle forme pensionistiche complementari e al fondo pubblico per la gestione del TFR;

•Dal reddito d’impresa, a partire dal 1° gennaio 2007, le imprese potranno dedurre un importo pari al quattro per cento dell’ammontare del TFR annualmente destinato alle forme pensionistiche complementari o al fondo per l’erogazione dei trattamenti di fine rapporto presso la tesoreria di Stato (6 per cento per le imprese con meno di 50 addetti);

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

17

Esonero contributivo compensativo del conferimento del TFR verso le forme pensionistiche complementari o verso il fondo

per l’erogazione del TFR

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

18

LIVELLI DI INFORMAZIONE

INFORMAZIONE ISTITUZIONALE:soggetti super partes (Presid. Consiglio, MinWelf., Covip,

Mefop)

INFORMAZIONE NELLE AZIENDE(funzionale al silenzio-assenso/tacito conferimento del TFR)

INFORMAZIONE DEI SINGOLI FONDI

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

19

Obblighi informativi dei fondi pensione

I fondi pensione dovranno dotarsi per le adesioni successive al 1° gennaio 2008, di una Nota informativa per la raccolta delle adesioni redatta in conformità allo schema predisposto dalla COVIP

Obiettivi:

•omogeneità degli standard di rappresentazione delle informazioni delle diverse forme pensionistiche (comparabilità delle diverse offerte);

•definizione di un “Indicatore sintetico dei costi”, costruito in modo da fornire, mediante ricorso ad unico valore, una rappresentazione immediata dell’onerosità della partecipazione alle diverse forme pensionistiche, nonché delle diverse offerte all’interno di ciascuna di esse

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

20

Obblighi informativi a carico dei datori di lavoro

I datori di lavoro sono tenuti a fornire ai lavoratori una prima adeguata informativa scritta, in merito alla devoluzione del TFR a previdenza complementare, sulle diverse scelte disponibili, secondo la seguente tempistica:

•In prossimità dell’entrata in vigore del decreto, per i lavoratori già assunti a quella data;•Contestualmente all’assunzione per i lavoratori assunti successivamente all’entrata in vigore del decreto

Trenta giorni prima della scadenza dei sei mesi utili ai fini del conferimento tacito del TFR maturando alla previdenza complementare (entro il 1° giugno 2007 per i lavoratori già assunti alla data di entrata in vigore del decreto ed entro cinque mesi dall’assunzione per i lavoratori assunti successivamente al 1° gennaio 2007) i datori di lavoro sono tenuti a fornire ai lavoratori che non abbiano ancora manifestato alcuna volontà, una seconda adeguata informativa scritta, diretta ad indicare la forma pensionistica complementare verso la quale il TFR maturando sarà conferito in caso di diversa manifestazione di volontà alla scadenza del semestre

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

21

• Nota informativa

•Scheda sintetica – che ha lo scopo, in modo semplice, di introdurre l’aderente ai meccanismi di funzionamento e alle condizioni di partecipazione alla forma pensionistica complementare

•Progetto esemplificativo – da mettere a disposizione dell’aderente in forme e con modalità idonee, incluso l’utilizzo di strumenti informatici anche successivamente all’adesione

fornire all’aderente un’indicazione dell’evoluzione nel tempo della posizione individuale e l’importo iniziale della prestazione complementare, consentendogli di avere un’idea delle conseguenze che tali scelte avranno nel tempo

accessibilità, sinteticità e immediatezza delle informazioni fornite sui meccanismi di funzionamento e sulle condizioni di partecipazione

prospetto informativo per la raccolta delle adesioni dove è evidenziato l’indicatore sintetico dei costi

OBIETTIVI DELLE COMUNICAZIONI PRE-CONTRATTUALI O IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVE ALL’ADESIONE ALLE FORME PENSIONISTICHE COMPLEMETARI

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

22

Nota informativa

Obiettivo:Disciplinare le modalità di offerta al pubblico di tutte le forme pensionistiche, dettando disposizioni volte all’applicazione di “regole comuni”

Strumento:Schema unico rivolto a tutte le forme pensionistiche complementari

Metodologia:Allineamento degli standard di trasparenza, in riferimento sia ai contenuti che alla struttura dell’informazione

Struttura:Parte prima: “Caratteristiche della forma pensionistica complementare”Parte seconda: “Dati storici di rischio/rendimento e di costo”

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

23

Scheda sinteticaObiettivo:

Disciplinare le modalità di offerta al pubblico di tutte le forme pensionistiche, dettando disposizioni volte all’applicazione di regole comuni

Strumento:Schema unico per tutte le forme pensionistiche complementari

Metodologia:Allineamento degli standard di trasparenza sia per contenuti che per struttura dell’informazioneSimile ai “Key features” degli schemi pensionistici anglosassoniPrivilegia accessibilità/ sinteticità/immediatezza delle informazioni: una sorta di brochure del FP

Struttura:Parte prima: “Caratteristiche della forma pensionistica complementare”Parte seconda: “Dati storici di rischio/rendimento e di costo”

A. Marinelli - Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza

24

Il progetto esemplificativo• Il Progetto è volto a fornire un’indicazione dell’evoluzione

nel tempo della posizione individuale e dell’importo iniziale della prestazione complementare.

• Lo stesso costituisce anche uno strumento utile all’aderente nell’adozione delle scelte relative alla partecipazione (misura della contribuzione, linea di investimento, ecc.), consentendogli di avere un’idea delle conseguenze che tali scelte potranno avere nel tempo

• I parametri e le procedure di calcolo del Progetto saranno stabilite da Covip