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È EVI _DENTE che conviene Otturazione semplice estetica € 70 Detartrasi (pulizia) € 45 Corona ceramica € 395 Impianti in titanio € 575 Moncone su impianto in titanio € 175 OPT (panoramica) € 35 Nuova Apertura OCCHIOBELLO Via Germania, 1 45030 Occhiobello (RO) tel. 0425 750481 fax 0425 1662019 LA PIAZZA È DISTRIBUITA DA Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 39 www.lapiazzaweb.it di Rovigo LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010

La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

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La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

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Page 1: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

L’attenzione per i nostri pazienti si manifesta anche con le convenzioni che danno diritto a particolari vantaggi.

Poiché le convenzioni possono variare con frequen-za, vi invitiamo a informarvi nella sezione apposita sul nostro sito internet www.dentalcoop.it o chiamando i nostri numeri.

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Il Consorzio di Laboratori Italiani Odontocoop®, garantisce, sotto rigidi protocolli di produzione, uniformità di qualità nella realizzazione di dispositivi medico-dentali, dove per ogni manufatto viene rilasciata apposita dichiarazione di conformità recante l’in-dicazione dei materiali utilizzati, delle fasi di realizzazione e delle avvertenze per il paziente. La garanzia del made in Italy, la totale rintracciabilità dei materiali e l’ap-porto delle più recenti tecnologie offrono la massima sicurezza sui prodotti applicati sul paziente. La sinergia fra odontotecnici italiani qualificati, l’applicazione di elevate tecnologie dentali quali Cad-Cam, Laser sinterizzazione, ceramica integrale (solo per citarne alcune) sono alla base del progetto Odontocoop®, un marchio di garanzia nato con l’obiettivo della totale soddisfazione del cliente e la garanzia del made in Italy.

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di Rovigo

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

Page 2: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

UNA BRANCA DELL’ODONTOIATRIA È RAPPRESENTATA DALL’ESTETICA, CHE HA ACQUISITO NEL TEMPO SEMPRE MAGGIORE IMPORTANZA, UNITA ALLA DISPONIBILITÀ DI METODICHE SEMPRE MENO INVASI-VE E DOLOROSE. UN’OTTIMA ESTETICA DENTALE, DUNQUE, NON DIPENDE PIÙ ESCLUSIVAMENTE DALL’ARCATA DENTARIA, MA RISULTA ESSERE PIENAMENTE SOD-DISFACENTE SOLO SE CORRELATA AD UN MIGLIORAMENTO DEL VISO. IN RISPOSTA A TALI NUOVE ESIGENZE, DA QUALCHE DECEN-NIO, IN AMBITO ODONTOIATRICO VENGONO UTILIZZATI I FILLER.

COS’ÉIl termine “Filler” (dal verbo inglese “to fill” che in italiano significa ”riempire”), viene, pertanto, utilizzato per indicare quelle sostan-ze (gel trasparenti, viscosi ed elastici) che vengono iniettate con un ago molto sottile nel derma o nel tessuto sottocutaneo con lo sco-po di correggere gli inestetismi del viso e quei difetti che possono insorgere con l’avanzare

dell’età. In particolare, i filler vengono utiliz-zati per il riempimento di rughe, pieghe, solchi nasogenieni pronunciati, cicatrici, depressio-ni, o per l’aumento del volume di labbra, men-to e zigomi.

La struttura di Occhiobello, prima tra le strut-ture Dentalcoop ad effettuare tale presta-zione grazie anche alla collaborazione con medici chirurghi maxillo - facciali di chiara esperienza, garantisce la serietà, la compe-tenza e la professionalità necessarie per un risultato ottimale, duraturo e soprattutto sicu-ro per il paziente. Prima del trattamento chi-rurgico viene effettuato un test intradermico, che si esegue inoculando una piccola dose di prodotto nell’avambraccio, per valutare eventuali forme di allergia (ad esempio per il collagene e per tutti i filler semisintetici). Inol-tre, viene eseguita una completa indagine anamnestica riguardo eventuali malattie del paziente in modo da poter scartare l’utilizzo di alcuni filler o meno; assume particolare ri-levanza anche la valutazione delle aspettative del paziente sul piano sia fisico-estetico che psicologico.

Le iniezioni di filler avvengono in regime di day surgery, senza ricovero e in anestesia locale. L’intervento chirurgico comporta la presenza di piccoli segni, quali ematomi, riassorbibili in

3-4 giorni a seguito dell’impianto stesso. In ogni caso, la ripresa di tutte le normali attività ha effetto immediato.

Nello specifico ambito odontoiatrico, i filler, inoltre, devono essere considerati solo come un completamento successivo alle cure di denti e gengive e vanno effettuati in modo graduale e ragionevole, con il consiglio e la professionalità del proprio medico dentista.

odontoiatrico dove i punti fermi sono qualità delle terapie e masLa nuova sede Dentalcoop di Occhiobello è un moderno centro

-sima attenzione verso le esigenze dei Pazienti. La nostra filosofia vuole conciliare un’alta qualità odontoiatrica con un contenimento delle tariffe. La filosofia Dentalcoop è quella di contenere i costi di gestione attraverso acquisti di gruppo ed efficienza organizzativa.

Le tariffe non sono ridotte per i risparmi sulla qualità dei materiali e delle attrezzature, anzi! I risparmi nascono da un’attenta gestione della struttura e dall’acquisto in gruppo di ottimi materiali. L’accesso alle cure odontoiatriche è ancora ridotto: meno del 40% degli italiani si reca dal dentista nel corso dell’anno. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire le cure odontoiatriche e soprattutto di aumentare la prevenzione in odontoiatria, unica vera fonte di risparmio biolo-gico ed economico. Per questo il messaggio di Dentalcoop Occhio-bello vuole essere la divulgazione della prevenzione. È essenziale effettuare regolarmente visite di controllo dal proprio dentista per mantenere in salute ed efficienza denti e gengive. In un periodo dove siamo subissati di messaggi informativi, anche in campo odon-toiatrico, ricordiamo che solo un Professionista qualificato, l’Odon-toiatra, è in grado dopo un’accurata visita, di fornirvi tutte le infor-mazioni circa le scelte terapeutiche percorribili. Il nostro benvenuto non è quindi solo rivolto a chi vorrà usufruire della nostra struttura e ai Professionisti che vi operano, ma anche a tutte quelle Persone che vorranno prendersi cura della propria salute, con una regolare igiene quotidiana e periodiche visite di controllo dal Dentista.

Dott. Marco CalzavaraDirettore sanitario - Unità locale di Occhiobello

Il nostro impegno e la serietà per una migliore salute dentale

Da oggi anche le famiglie della provincia di Ferrara e Rovigo avranno la possibilità di af-fidarsi ad un centro Dentalcoop e provare la stessa affidabilità, convenienza e servizio offerti nel resto d’Italia. La nuova Unità Loca-le di Occhiobello è facilmente raggiungibile con i propri mezzi: arrivando dall’autostrada PD-BO, all’uscita Occhiobello, la nostra sede si trova nelle vicinanze del nuovo centro per lo shopping Occhiobello Outlet Village, im-mersa nella caratteristica cornice del Delta del Po. A disposizione troverete un ampio e comodo pargheggio.

Dentalcoop a Occhiobello

Il nostro Benvenuto

FILLER PER LABBRA

Fin dal principio, l’idea che ha mosso il progetto Dentalcoop era molto semplice, ma anche molto ambiziosa: ridurre il più possibile le tariffe, grazie agli acquisti di gruppo e all’efficienza organizzativa, senza intaccare in alcun modo la qualità dei servizi odon-toiatrici offerti. Oggi, con 16 unità locali operanti su tutto il territorio nazionale, pos-siamo affermare che Dentalcoop ha centrato il suo obiettivo, diventando un punto di riferimento chiaro e affidabile per oltre 50.000 pazienti, che oltre alla convenienza ne apprezzano soprattutto la qualità. Perché Dentalcoop, oltre a porre la massima atten-zione sull’aggiornamento professionale di medici e formazione di paramedici, è in grado di offrire sempre materiali e tecnologie di ultima generazione e di alto livello qualitativo.

Grazie alla forza di un grande gruppoe alle vantaggiose condizioni sugliacquisti, le cliniche odontoiatriche Dentalcoop si sono affermate intutta Italia offrendo servizi di elevataqualità alle migliori condizioni.

In passato il posizionamento degli impianti era associato a lunghe procedure chirurgiche. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato questa situazione, permettendo ai pazienti che abbia-no parametri anatomici e fisiologici adeguati, di ottenere una riabilitazione funzionale ed este-tica, con denti fissi, nell’arco di 24/48 ore. Tale intervento è indicato per quelle persone che vivono la eventualità di usare una protesi mo-bile, (anche provvisoria) come un vero dramma personale.

Implantologiaa carico immediato

Page 3: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

Sentenza del Tar: negozi sempre aperti

Commercio

pag. 5

Ad esportare l’immonidizia si rischia l’ecotassa

Rifi uti

pag. 8

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

ASM, INVARIATA LA TARIFFA RIFIUTI

L’assessore della Regione Veneto Maria Luisa Coppola smentisce ma

l’ipotesi di un accorpamento tra le Ulss di Adria e Rovigo non è tramontata

del tutto. Nella lista delle dismissioni campeggia il nome di Adria

pag. 6

TRA LE DUE ULSSRIMARRA’ SOLO LA 18

La Tariffa rifi uti per il 2012 resta invariata. Nessun aumento rispetto al

2011 per la Tia, sarà divisa in tre rate, il 45% dovrà essere pagato entro maggio, il 35% entro settembre, il restante 20%

entro fi ne anno.

pag. 9

La Piazza è distribuita da Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 39 www.lapiazzaweb.it

di Rovigo

La Moro alla maratona di New York

Sport

pag. 15

pagg. 4-5

Corso del Popolo aperto al transito delle autoTraffi co dal lunedì al venerdì dalle 5.30 alle 17.30. Esclusi i giorni di mercato

“Una scelta di buon senso”, l’ha defi nita il primo cittadino Piva, convinto che l’aver fatto a metà

tra le richieste presentate oltre che dai com-mercianti anche dei partiti politici, il Psi aveva recapitato al sindaco 700 fi rme di cittadini contrari all’apertura dell’arteria cittadina, e dai rappresentanti del comitato “Diritto alla città”, convinti della stessa cosa, sia stato un modo per accontentare tutti ma è invece probabile che l’aver scontentato un po’ tutti sarà il motivo del perdurare delle polemiche

anche nelle prossime settimane. Il sindaco, va detto, è stato chiaro con la categoria dei commercianti nel giustifi care la scelta della propria maggiornaza. “Siamo convinti che la ztl è legata al volume d’affari ma non sarà il nostro contributo che porterà fuori il comparto dalla crisi – rispondendo in questo modo a coloro, come il rappresentante del consorzio operatori “Tutti in piazza” Alberto Borella, che imputavano alla chiusura del cor-so la perdita del 30% dei passaggi davanti alle vetrine e dunque un sostanziale calo del

volume di affari”. Sulle valutazioni dei com-mercianti, c’era stato anche il biasimo dell’e-sponente dei “Grillini” Michela Furin che in occasione dell’apertura della mostra della mostra sul Divisionismo a Palazzo Roverella ha bacchettato la categoria per aver tenuto chiuso i negozi in un giorno in cui il centro era pieno di gente. Ora potrebbe rispuntare l’ipotesi di un referendum cittadino per capire quale sia la reale volontà dei rodigini.

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?di Mauro Gambin*

Il prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andran-no alle votazioni per il rinnovo dei sinda-

ci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Vene-to saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfi da importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfi da inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito fi nora e infi ne nella stagione dei tagli a 360 gra-di, solo di sfi da si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attira-no i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza.

[email protected] a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Nei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifi che di gruppi umani, insomma riparte

la caccia di manzoniana memoria agli untori.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

di Amos Luzzatto*

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Orario: 12.00-15.00 e 19.00-24.00 - chiuso Lunedì a pranzoSERVIZIO TAKE AWAY

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Page 4: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

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Page 5: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

Giornata contro le mafi eSUCCESSO DI PRESENZE

La giornata contro le mafi e organizzata dall’associazione libera si è tenuta anche a Rovigo lo scorso 21 marzo. In piazza decine di studenti che hanno visitato la

mostra fotografi ca su Peppino Impastato e assistito al reading “Mafi a… facciamo il bis? No, grazie! Sto bene così” con Gian-carlo Ratti e l’accompagnamento musicale della “Piccola bottega Baltazar”. “Siamo

molto soddisfatti” hanno commentato i volontari del presidio che dal mattino si

trovavano presso il centro commerciale Le Torri per predisporre la mostra fotografi ca

ed assicurarsi che tutto andasse per il meglio.“La giornata è stata intensa e

piena di momenti importanti; ora ci stiamo già attivando per organizzare i numerosi

eventi che seguiranno”.

PoliticaPD CONTRO LA FUSIONE

DI ASM E ECOGEST

Come era prevedibile il Pd ha votato contro alla fusione di Asm e Ecogest, le due azien-

de che si occuperanno della gestione dei rifi uti in Polesine, così come previsto dalla manovra Monti. In materia infatti è stato

stabilito che la gestione dei servizi pubblici locali venga affi data ad una società mista

nella quale la parte privata abbia una partecipazione non inferiore al 40%. Il via

libera è arrivato solo dagli esponenti del Centrodestra

Auto d’epocaLA MILLE MIGLIA ATTRAVERSERÀ ROVIGO

Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di motori, e non solo. La Mille Miglia, la storica gara autobilisti-ca, torna a Rovigo. La data fi ssata è il 17 maggio. La storica competizione automobilistica dunque passerà per il capoluogo polesano, che si prepara all’evento. “E’ un motivo di vanto per la città, per una gara che avrà risalto nazionale - dichiara il sindaco Bruno Piva - il passaggio della Mille Miglia porterà con sé anche una serie di eventi collegati, oltre alle auto d’epoca organizzeremo anche altre iniziative in modo da dedicare tutto il fi ne settimana ai motori”.

Rovigo Provincia RegioneRovigo RegioneFIERA DI PRIMAVERA

pag. 6

Il comune non può permettersi il luna park

GIUNTA

pag. 6

Saccardin è il nuovo vice di Bruno Piva

CONSIGLIO

pag. 8

La Lega a bocca asciutta ma resta in maggioranza

“Incontri con l’autore”MAURO CORONA A VILLADOSE

Il prossimo 18 maggio nella sala Europa di piazza Aldo Moro, Mauro Co-rona presenterà il suo libro “Come sasso nella corrente”. L’incontro fa parte della VII edizione della rassegna “Incon-tri con l’autore” organizzata dalla Provin-cia di Rovigo – Assessorato alla Cultura, dal Sistema Bibliotecario Provinciale in collaborazione con Fondazione Aida. La serata avrà inizio alle ore 21.00.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Rovigo per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMETIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 29 marzo CENtrO staMPa: rOtOPrEss iNtErNatiONaLLOrEtO, Via brECCia (aN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

È distribuito in esclusiva da

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?I veri stipendifi ci sono rimasti intatti e soprattutto altrove. Nei comuni invece sono rimasti i sindaci “parafulmine” a prendersi le scariche

di improperi per le scuole con le pluriclassi, per le politiche della Sicurezza alquanto incerte, per le opere da gestire con i bilanci ingessati dal patto di stabilità, per i servizi sociali da affrontare quasi esclusivamente con il solo volontariato.

E poi le emergenze. Siano esse il tracimare dei fi umi, della disoccupazione, dell’incertezza sociale. Nei primi cento giorni degli ammi-nistratori che verranno eletti ci sarà sicuramente l’Imu. Nessuno dei sindaci uscenti si è preso la briga di calcolare le aliquote da applicare alle prime case, alle seconde, ai capannoni, ai fi enili, ai pollai. La spiegazione più plausibile è che nessuno abbia voluto associare, prima del voto, il proprio nome alla stangata che con ogni probabilità colpirà famiglie e imprese. Qualche primo cittadino si è limitato a protestare e a rigettare l’ingrato compito di fare da gabelliere allo Stato. Restando così la legge, infatti, il 40% dell’imposta sulla seconda casa andrà a Roma, che non si può neanche più defi nire “ladrona” vista la scoperta di sodali di Ali Babà anche negli uffi ci della Regione Lombardia e in via Bellerio sotto le mentite spoglie di chi si autodefi niva simil-teutonico e per questo irreprensibile.

La politica è un deserto nel quale, al pari degli altri, dovrebbe regnare il silenzio. Ma per tornare ai futuri sindaci va detto anche che tra le cose rimaste da fare, c’è il bilancio previsionale, di solito approvato prima del 31 dicembre ma quest’anno è prorogato fi no a alla fi ne di giugno. Cosa potranno prevedere quei sindaci freschi di mandato è diffi cile da spiegare ma una cosa, con una certa attendibilità, si può già anticipare: amministrare sarà più duro che in passato.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin - [email protected]

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Volontariato8 ASSOCIAZIONI

CON MARCHIO

Sono otto le associazioni che nel 2011 hanno ottenuto il marchio etico “Merita

fi ducia”, certifi cato di gestione corretta e trasparente, promosso da Federazione del

volontariato di Verona e Csv di Rovigo. Avis Lendinara, Avis Lusia, Avis Provinciale,

Blu Soccorso, La Tenda, Renzo Barbujani, Pianeta Handicap e Solidarietà Delta

hanno concluso il percorso formativo e di verifi ca iniziato un anno fa, al termine

del quale è stato rilasciato il marchio etico, garanzia per sostenitori, donatori e

volontari

Ambiente e folklorePARCO IN BICI

Il prossimi appuntamento che verranno realizzato dalla Pro loco di Porto Tolle saranno la Festa di Primavera e Parco in Bici il 20 e 21 aprile. La doppia mani-festazione, giunta ormai alla quattordi-cesima edizione, quest’anno si svolgerà a Ca’ Venier: come da tradizione ricco programma fatto di escursioni a piedi, in bici e in barca oltre al ghiotto stand gastronomico e ad altri piccoli eventi collaterali.

SICCITÀ

pagg. 24-25

Allarme agricoltura e scarseggia anche l’acqua potabile

SOCIALE

pag. 26

I dati Inps: pensionati sempre più tartassati

TURISMO

pag. 27

Spiagge e laghi promossi a pieni voti

PALAZZO CELIO

pag. 16

Pubblicati i redditi di consiglieri e assessori

SPAZI APERTI

pag. 17

Le associazioni degli agricoltori dicono no agli Ogm

CULTURA

pag. 23

Sinestesie, ultimo appuntamento con Alberto Mario

Sarà il prossimoSarà il prossimoSarà il prossimo

Einstein?Nome

Cognome

Via n°

Città Prov

Cap Tel

E-mail

Data e luogo

Firma

Per ricevere le informazioni sul bambino e la comunità che potrai sostenere, spedisci in busta chiusa il coupon qui riportato a: ActionAid - Via Broggi 19/A - 20129 Milano, invialo via fax al numero 02/29537373 oppure chiamaci allo 02/742001.

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

GLI IMPEGNI DELLA GIUNTA

Parcheggi e varchi ancora de defi nire

Dal primo responso arrivato alla fi ne di marzo dalla maggioranza di Palazzo Nodari manca ancora le defi nizione di alcuni dettagli. Oltre all’apertura

del corso dal lunedì al venerdì dalle 5.30 alle 17.30, il sindaco ha promesso parcheggi gratis il sabato con disco orario di un’ora e mezza e dalla fi ne di giugno i varchi elettronici in piazza Matteotti, in via Righin. Alla giunta dunque ora spetta la decisione di quali parcheggi concedere gratuitamente e la stima degli introiti che in questo modo l’Amministrazione potrà fare a meno. Re-

sta inoltre da defi nire quale tipo di segnaletica potrà essere realizzata visto che si tratterebbe di dipingere marmi pregiati che alle casse comunali sono costati la bellezza di 2,7 milioni di euro. In tal senso il Sindaco si è riservato un confronto con la comandante della Polizia locale Sabrina Patanella. In questi giorni, inol-tre, sono al vaglio di As2 le offerte pervenute dalle ditte che hanno partecipato al bando per l’assegnazione dei lavori per l’installazione dei varchi elettronici. “Si tratta di semafori – ha spiegato il primo cittadino, Bruno Piva – che indi-cheranno la possibilità di transito o la totale chiusura del centro. Per la fi ne di giugno dovrebbero essere pronti quelli previsti in via Peghin e piazza Matteotti, in un secondo tempo, procederemo con il varco di via Silvestri”. Fo.Ma.

L’apertura sperimentale è terminata, ora il Corso del Popolo rimarrà aperto in modo defi nitivo. La maggio-ranza guidata dal sindaco Bruno Piva ha deciso così,

dopo due ore di riunione durante le quali è stato deciso anche di concedere gratuitamente i parcheggi del centro il sabato, con disco orario di un’ora e mezza, di predisporre una segnaletica verticale ed orizzontale per agevolare la viabilità e di far partire entro il 30 di giugno i varchi elettro-nici in piazza Matteotti, in via Righin e in secondo tempo anche via Silvestri. Dunque dallo scontro che in questi mesi ha contrapposto i commercianti ai cittadini sono usciti vin-citori i primi ma solo in parte, in quanto rispetto alle loro aspettative l’orario di apertura è parecchio ridimensionato.

Ascom e Confesercenti in occasione dell’incontro con il Sindaco avevano chiesto che l’orario rimanesse quello della fase sperimentale, cioè dalle 7.00 del mattino alle 20.00 di sera, e che i giorni apertura al traffi co venissero estesi anche al sabato lasciando libero il transito alle auto almeno per una mezza giornata. Gli esercenti del centro, inoltre, avevano inviato una sottoscrizione al Sindaco nella quale

veniva richiesto un’ulteriore proroga di apertura nei giorni festivi consentendo il traffi co dalle 18 alle 23.

Invece dal Consiglio di Palazzo Nodari il permesso alle auto di circolare è stato consentito dal lunedì al venerdì dalle 5.30 del mattino alle 17.30 del pomeriggio, mentre niente traffi co il sabato, la domenica e i giorni di mercato. Invariato il limite di velocità, confermato in 30 chilometri orari.

“Una scelta di buon senso”, l’ha defi nita il primo citta-dino Piva, convinto che l’aver fatto a metà tra le richieste presentate oltre che dai commercianti anche dei partiti poli-tici, il Psi aveva recapitato al sindaco 700 fi rme di cittadini contrari all’apertura dell’arteria cittadina, e dai rappresen-tanti del comitato “Diritto alla città”, convinti della stessa cosa, sia stato un modo per accontentare tutti ma è invece probabile che l’aver scontentato un po’ tutti sarà il motivo del perdurare delle polemiche anche nelle prossime setti-mane.

Il sindaco, va detto, è stato chiaro con la categoria dei commercianti nel giustifi care la scelta della propria mag-

giornaza. “Siamo convinti che la ztl è legata al volume d’affari ma non sarà il nostro contributo che porterà fuori il comparto dalla crisi – rispondendo in questo modo a colo-ro, come il rappresentante del consorzio operatori “Tutti in piazza” Alberto Borella, che imputavano alla chiusura del corso la perdita del 30% dei passaggi davanti alle vetrine e dunque un sostanziale calo del volume di affari”. Sulle valutazioni dei commercianti, c’era stato anche il biasimo dell’esponente dei “Grillini” Michela Furin che in occasione dell’apertura della mostra della mostra sul Divisionismo a Palazzo Roverella ha bacchettato la categoria per aver te-nuto chiuso i negozi in un giorno in cui il centro era pieno di gente. Ma in questi mesi di apertura sperimentale sono stati in molti i cittadini che hanno avversato le scelte degli esercenti. Dalle petizioni con la raccolta delle fi rme ai fl ash mob, associazioni e comitati hanno dimostrato di essere determinati nel veder rispettate le loro aspirazioni. Ora po-trebbe rispuntare l’ipotesi di un referendum cittadino per capire quale sia la reale volontà dei rodigini.

di Fortunato Marinata

Gratuitii parcheggi del

centro il sabato, con disco orario

di un’ora e mezza

Entro il 30 giugno i varchi elettronici

in piazza Matteotti

e via Righin

VIABILITÀAllo scadere della fase

sperimentale la maggioranza guidata da Piva ha deciso

di tenere aperta l’arteria cittadina al transito delle auto. Dal lunedì

al venerdì dalle 5.30 del mattino alle 17.30 del pomeriggio i mezzi potranno circolare mentre niente

traffi co il sabato, la domenica e i giorni di mercato.

Invariato il limite di velocità, confermato in 30 chilometri orari Corso del Popolo rimane aperto al traffi co

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555Argomento del mese

di Fortunato Marinata

Commercianti refrattari. “Non possiamo vivere in bottega”Zangirolami “Un calendario di appuntamenti, negozi sempre aperti”

Non è parsa esserci intesa tra l’assessore al Commercio, Matteo Zangirolami, e gli esercenti del centro, in occasione dell’in-contro tenutosi al teatro Duomo lo scorso 22 marzo. All’assise erano presenti un centinaio di commercianti, meno di un quarto di quelli che hanno bottega in città, invitati dall’assessore per parlare delle iniziative che da qui alla fi ne dell’estate

dovrebbero animare il centro, portando visitatori e potenziali clienti davanti alle vetrine delle piazza cittadine. Convinto di trovare collaborazione nei presenti, l’assessore aveva asserito che in cambio del suo impegno avrebbe gradito che i negozi fossero tutti aperti. Ma qui c’è stato il colpo di scena che ha colpito lo stesso Zangirolami, ossia all’esortazione hanno risposto favorevolmente la metà dei convenuti, sono rimasti in silenzio i tre quarti della metà rimanente mentre una decina hanno espresso il loro no più categorico. “Non possiamo vivere in negozio”, è stata una delle risposte che sono state date per giustifi care il proprio disimpegno dai progetti dell’esponete di palazzo Nodari. “Se questo è l’entusiasmo – è stata invece la replica dell’assessore – mi riservo di rivedere la proposta”. L’Amministrazione, infatti, è a corto di risorse da destinare all’animazione del centro, tant’è che agli eser-centi è stato chiesto di partecipare con una quota di cinquanta euro per concorrere alla spese di organizzazione e per pubblicizzare la serie di iniziative. “Ma non mi impegno a portare la gente in centro – è stata la chiosa di Zangirolami – se poi è aperto un negozio e tre sono chiusi”. Comunque sia ci sarà tempo fi no alla fi ne di aprile per la defi nizione del calendario degli eventi e per cercare di convincere i commercianti, anche se questo può apparire paradossale visto che da tempo gli stessi lamentano un calo delle presenze e una situazione resa diffi cile dalla crisi.

Aperture domenicali

Negozi sempre aperti Il Tar ha confermato la sospensiva alla legge regionale Per cercare di dare una mano alle attività commerciali piegate dalla crisi, il

Governo monti ha varato la manovra “Salva Italia” contenente un pacchetto di liberalizzazioni tra le quali la possibilità per le attività commerciali delle

città d’arte o turistiche di non aver alcuna sorta di limitazioni in termini di orari e di chiusure. La concessione è piaciuta molto alle grandi catene di distribuzione meno ai piccoli commercianti dei centri storici dove, di solito, l’attività è conduzione famigliare. Ulteriori aperture, infatti, per le botteghe si traducono in ulteriori spese di corrente, di riscaldamento e di personale visto che in questo modo il lavoro di una persona non è più suffi ciente per garantire l’apertura in extra-time. Da qui le lamentele delle associazioni di categoria tese a denunciare il grave squilibrio recato e l’impegno della Regione nel cercare di regolare un mercato senza più briglie. Alla promulgazione del governo in data 22 dicembre, infatti, è seguita quella della Giun-ta Regionale il 27, con la quale l’esecu-tivo di palazzo Balbi ha concesso solo 20 aperture domenicali: 16 nel corso dell’anno e 4 nel periodo natalizio. Per tutti, il nuovo calendario di riferimento era quello uscito dalla giunta regionale. Tant’è che l’assessore Isi Coppola si era detta soddisfatta dell’intervento in extremis e convinta di aver sistemato la vicenda in modo defi nitivo. “In materia di Commercio – aveva affermato – è competente la Regione e poi nel caso di due leggi che intervengono nella regolazione dello stesso problema quella alla quale normalmente si fa affi damento è senz’altro quella posteriore”. Ma le convinzione dell’assessore regionale non paiono aver avuto alcun riscontro giuridico per il Tar del Veneto che infatti ha accolto ad uno a uno tutti i ricor-si presentati dai grandi gruppi di distribuzione che avevano ricevuto sanzioni per aver tenuto aperto dopo le restrizioni imposte dalla Ragione. Il Tar, lo scorso 23 marzo, ha confermato la sospensiva alla legge regionale e ha rinviato gli atti alla Corte Costi-tuzionale. Dunque fi no al nuovo pronunciamento dell’organo giudiziario superiore, la situazione rimane congelata e i negozianti che lo vorranno potranno tenere sempre aperto. Nello specifi co la Corte Costituzionale dovrà stabilire se la legge Monti lede le regole della concorrenza tanto da essere incostituzionale. Intanto le associazioni di categoria sono tornate sulle barricate protestando contro il grave stato di iniquità creato. Protesta ancora una volta accolta dall’essessore regionale Coppola: “Non è tenendo aperto tutte le domeniche – ha commentato - che si aumentano gli incassi e gli stipendi dei dipendenti perché la capacità di spesa delle famiglie resta invariata”. I timori dell’assessore inoltre riguardano il fatto che il settore possa rimanere in una situazione di caos per diversi mesi, il nuovo responso dell’autorità giudiziaria potrebbe non essere così imminente.

Coppola: “Non è tenendo aperto tutte le domeniche che si aumentano gli incassi”

Fo.Ma.

Corso del Popolo rimane aperto al traffi co

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6 Rovigo - In Municipio66 Rovigo - In Municipio

La Tariffa rifi uti per il 2012 resta invariata. Nes-sun aumento rispetto al 2011 per la Tia, sarà divisa in tre rate, il 45% dovrà essere pagato

entro maggio, il 35% entro settembre, il restante 20% entro fi ne anno. Bocciatura secca, invece, per la proposta del consi-gliere Pd Vanni Borset-to di prorogare la sca-denza della prima rata a luglio. Ad annunciare la notizia in conferen-za stampa l’assessore al bilancio Luigi Paulon assieme all’assessore alla partecipate Matteo Zangirolami e al direttore di Asm Ambiente Giuseppe Romanello. Un obiettivo importante con un risultato positivo, dovuto alla raccolta differenziata e al recupero crediti.

Giuseppe Romanelli di Asm Ambiente ha spiegato come l’azienda sia riuscita a mantene-re inalterati i parametri del 2011, contenendo i costi per non gravare sulle bollette delle famiglie. “Anche se i costi di gestione sono aumentati – ha

spiegato Romanello - abbiamo saputo ottimizzare le risorse.

Guardando i dati della municipalizzata, dal 2004 ad oggi, ogni famiglia risparmia una media del 14%. La famiglia tipo di 4 persone con una

abitazione di 80 metri quadri, spen-de 37,39 euro in meno. Questo è dovuto ad una forte sensibilizza-zione sulla raccolta differenziata, alla quale i cittadini hanno risposto e stanno rispondendo bene. La differenziata nel nostro Comune è

arrivata al 62%, secondo le tabelle dell’Arpav ed è aumentata di 2 punti percentuali rispetto al 2011. Infatti nel 2010 era del 60,7% mentre nel 2005 del 49,1 %, realizzando quindi un contenimento degli aumenti di tutto rispetto”.

“E’ fondamentale - ha continuato Romanello - che i cittadini comprendano l’importanza di dif-ferenziare i rifi uti, perchè così facendo non solo aiutano noi ma anche loro stessi per il vantaggio che ne traggono nelle tariffe”.

Ricordiamo che il gettito Tia complessivamen-te è di 7 milioni 200 mila euro all’anno, destinati interamente alla copertura dei costi. Importante anche l’operazione di recupero crediti che in 4 anni ha dato circa 2 milioni di euro e per quest’anno ne prevede 400mila”.

di Roberta Giacomella

Romanello: “Merito della differenziata”. Bocciata la proposta di Borsetto per prorogare la scadenza della prima rata a luglio

Servizi L’Asm è riuscita a contenere i costi senza gravare sulle bollette

Invariata la tassa sui rifi uti

La differenziata a Rovigo è arrivata al 62%, aumentando di 2 punti percentuali rispetto al 2011

Dal 2004 ad oggi ogni famiglia ha risparmiato una media del 14%

Niente luna park a prima-vera. Per la prima volta in tanti anni non arriveranno

le giostre ad aprile perchè il bi-lancio del Comune di Rovigo è così povero da non permettersi la doppia spesa per l’allesti-mento del piazzale Censer due volte l’anno. Così ha annunciato l’assessore al bilancio Luigi Paulon spiegando che non ci sono le risorse necessarie per attuare soluzioni temporanee che consentano di ospitare il luna park al Censer. “Non faremo la manifestazione di primavera quest’anno - spiega l’assessore - ma gli uffi ci comunali sono già all’opera per studiare un progetto defi nitivo che permetta alle giostre di avere una struttura permanente di collegamento alla rete dell’acqua e dell’energia elettrica, e non una temporanea come quella adottata lo scorso ottobre”. In effetti il costo per ospitare una settimana le giostre al Censer è di circa 50mila euro e ad incidere sono in gran parte le colonnine per l’allacciamento della corrente elettrica. Il piazzale del Censer di Rovigo sarà attrezzato per ospitare in maniera permanente il luna park dalla fi era del prossimo ottobre.

Il sindaco Bruno Piva ha spiegato che il comune è disposto ad investire nell’area ed attrezzarla per manifestazioni future. “Questo in-vestimento non serve solamente per le giostre, afferma Piva, ma anche per concerti ed altre manifestazioni che si vorranno organizzare nel piaz-zale del centro fi ere”. Per costruire l’infrastruttura, colonnine luce e altri allacciamenti per far funzionare le giostre, serviranno 70mila euro e ci vorranno circa sei mesi, quindi niente luna park di primavera ma quello di ottobre è salvo.

IN BREVE

Fiera di primaveraIL COMUNE NON PUÒ PERMETTERSI IL LUNA PARK

Ro.Gi.

Colpo di scena nella giunta rodigina. Nomina inaspettata per Gianni Anto-nio Saccardin che da venerdì 9 marzo

è vicesindaco del comune di Rovigo. Una gradita sorpresa per l’assessore al sociale: “Non mi sarei mai aspettato che il sindaco mi indicasse come suo vice – afferma - è un piacere per me e per il piccolo movimen-to, Presenza Cristiana, poter avere questa nomina che mi dà maggiore responsabilità amministrativa”.

Il sindaco Bruno Piva ha fi rmato il de-creto sindacale assegnando ad Ezio Conchi e a Germano Rizzi gli assessorati vacanti, oltre che assegnare ad Antonio Saccardin il ruolo di vice sindaco.

Ezio Conchi, è il nuovo assessore che assorbe le deleghe del dimissionario Franco Berti ovvero Risorse umane, Pianifi cazione strategica e coordinamento per le linee di sviluppo e innovazione della città, Politiche per il lavoro, Gemellaggi e cooperazione internazionale. Germano Rizzi, assume gli incarichi che erano di Monica Giordani: Sistemi informatici, Statistica, Servizi de-mografi ci, Pari opportunità e Attuazione del federalismo.

All’indomani della nomina Saccardin ha già ben chiari gli obiettivi: “Il mio im-pegno primario sarà quello di intensifi ca-re i rapporti con il sindaco anzitutto e la giunta poi - afferma Saccardin - in questo momento più che mai dobbiamo lavorare in maniera coesa per la città, perché mi

rendo conto che i cittadini hanno bisogno di una amministrazione attenta e vicina ai problemi della gente. Il bilancio del comu-ne ha già dimostrato le ristrettezze con le quali dovremmo lavorare quotidianamente e comunque cercheremo di poter garantire i servizi ai cittadini ugualmente, ci difen-deremo come potremo”. Per l’assessore l’attenzione al sociale rimane sempre in primo piano sperando nell’aiuto dei cittadi-ni anche attraverso il 5 per mille per poter aumentare i servizi. “Quei fondi – ha con-cluso Saccardin - li destiniamo interamente a quelle persone che non hanno più un lavoro e che hanno una età prossima alla pensione ma che nessun datore di lavoro vuole assumere”.

GIUNTA COMUNALE SACCARDIN È IL NUOVO VICESINDACO

Ro.Gi.

Gianni Antonio Saccardin esponente del piccolo movimento, Presenza

Cristiana

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8 Rovigo - vita in città88 Rovigo - vita in città

Per la provincia di Rovigo si profi la un proble-ma rifi uti. Il prossimo 20 aprile, infatti, la di-scarica di Taglietto zero a Villadose chiuderà,

perché è ormai esaurita e Taglietto uno è ancora lungi dall’essere realizzata. Il progetto deve ancora essere adeguato alle prescrizioni dettate dalla Com-missione Via.

Dunque dove verranno conferiti i rifi uti dei pole-sani? Di strade da percorrere non ce ne sono molte: o si procederà con lo stoccaggio per 14 mesi nel sito di Taglietto Zero, ma in questo caso ci dovrà essere un’approvazione della Commissione Via sull’im-patto ambientale che ne conseguirebbe; oppure esiste l’ipotesi che i rifi uti possano essere conferiti nella discarica tattica di Sant’Urbano, al confi ne tra le provincie di Rovigo e di Padova. In questo caso però esisterebbe un problema di natura economica, in quanto entrerebbero in gioco degli aggravi fi scali relativi alla tassa regionale prevista.

Nel primo caso l’assessore Gulmanelli si è detta possibilista, in quanto a suo avviso non esisterebbe il rischio di un impatto ambienta-le anche se alcune relazioni dai commissari consigliano cautela nell’appesantire il sito di Villa-dose. Nel caso del conferimen-to alla discarica di sant’Urbano, invece, la stessa Gulmanelli ha chiesto un incontro con l’assessore regionale Maurizio Conte per avere rassicurazioni

in merito alla possibilità che la Regione azzeri il pagamento dell’ecotassa. “L’ipotesi di ap-poggiarsi a Sant’Urbano – ha concluso l’assessore di palazzo Celio – deve essere tenuta nel-la necessaria considerazione in

quanto potrebbe anche accadere che la “Taglietto zero” non sia ancora stata completata dopo i 14 mesi di proroga per lo stoccaggio provvisorio”.

Dunque una risposta favorevole dall’assessore di Palazzo Balbi è quanto mai auspicabile per sal-vare le tasche dei polesani che nel caso contrario si vedrebbero recapitare bollette ben più salate.

“Scegliamo la strada meno onerosa e meno impattante per il territorio – ha concluso l’assessore Gulmanelli – procederemo con lo stoccaggio provvi-sorio nel caso dalla Regione non arrivassero notizie positive, poi vedremo”.

di Fortunato Marinata

Il caso Si profi la un problema per lo stoccaggio dei rifi uti

La discarica di Taglietto zero è prossima all’esaurimento

I cancelli di accesso alla discarica di Tagliet-to zero a Villadose (foto tratta dal sito lavocetta.blogspot.it)

Per la Provincia esistono due strade: lo stoccaggio nel sito di Taglietto uno, anche se non completato, o il conferimento a Sant’Urbano

Gulmanelli ha chiesto alla Regione l’azzeramento dell’ecotassa

Il comitato esecutivo del Pd di Rovigo ha presentato il progetto “Pd: Polesine domani”, che culminerà con la conferenza programmatica che si terrà sabato 21 aprile. L’obietti-vo e condividere il programma con i circoli locali. A questo scopo, i democratici polesani

hanno dato il via ad una serie di assemblee con i circoli locali del partito per condividere un documento di 60 pagine in cui sono contenute le posizioni del partito sui temi principali per il Polesine, quali ambiente, sanità, scuola, economia e politiche per gli anziani. Il Pd mette nero su bianco le proprie proposte e chiede l’appoggio di simpatizzanti ed iscritti. Il segretario provinciale Diego Crivellari e i dirigenti Andrea Tincani, Giovanni Papuzzi, Filippo Silvestri e Franco Bettinelli hanno ribadito che “è necessario avere un rapporto con il territorio” ma il contenuto del documento è ancora top secret.

“PD: POLESINE DOMANI” ULTIMO ATTO LA CONFERENZA DEL 21 APRILE

Ro.Gi.

La crisi di giunta è terminata. Bruno Piva ha nominato i due nuovi componenti di giunta: Ezio Conchi e Germano Rizzi i due nuovi assessori di palazzo Nodari. Ad uscire di scena è la Lega Nord che perde tutte le rappresentanze nella giunta Piva.

Quindi il Carroccio è estromesso dal governo della città e il suo capogruppo Antonello Contiero scioglie gli indugi e spiega che la Lega Nord rimarrà in maggioranza nel Comune di Rovigo dando un supporto esterno per non tradire il patto che ha stretto con i cittadini la scorsa primavera decidendo di sostenere la candidatura di Bruno Piva. “Daremo il nostro apporto di volta in volta, valutando le proposte che la giunta farà al consiglio” afferma Contiero. Era prevedibile che la Lega avrebbe continuato ad appoggiare la maggioranza, così facendo il Carroccio non perderà i posti in Interporto ed in Asm Set.

LA LEGA RESTA IN MAGGIORANZA PER NON PERDERE LE POLTRONE ALL’INTERPORTO E AD ASM?

Ro.Gi.

segue da pag. 1C’è la forte tentazione di attri-

buire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifi che categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identifi cabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succedendo.

Storicamente gli “untori” a cui ve-niva attribuita la diffusione della peste

o di altre calamità, sono stati identifi cati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chia-ramente identifi cabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione.

Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state og-getto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”.

I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemi-tismo in Europa sono un monito importante.

Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi.

In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifi chino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia.

Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole.

Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni.

Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per preve-nire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

L’Intervento

di Amos Luzzatto*

Antonello ContieroDiego Crivellari

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Page 11: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

999Rovigo - vita in città

L’assessore della Regione Veneto Maria Luisa Coppola smentisce ma l’ipotesi di un accorpamento tra le Ulss di Adria e Ro-

vigo non è tramontata del tutto. Infatti nella lista delle dismissioni, contenute nelle schede tecniche abbinate al Piano socio sanitario, campeggia il nome di Adria, in alternativa a quello di Porto Viro, insieme a quello di Dolo, Piove di Sacco, Noventa Vicentina, Valdagno, Bussolengo e Borgo Roma a Verona. In totale sono sette ospedali, scelti con tre criteri diver-si: la prossimità ad altri ospedali con le stesse

caratteristiche, nel quale ricade anche la scelta di privilegiare Rovigo, la mancanza di rapide vie di accesso e la presenza di uno nuovo fun-zionale e rinnovato come nel caso di Sant’Or-so appena inaugurato o di Villafranca fresco di restauro. L’esigenza della Regione è sempre

quella di contenere la spesa, malgrado l’ope-ra di risanamento di bilancio intrapresa già nel 2010 abbia già permesso di chiudere i conti con qualche risorsa all’attivo. L’introdu-zione dei costi standard, però, che andrà a regime nel 2013, comporterà un taglio dei trasferimenti da parte dello stato che nel caso veneto sono quantifi cabile in 5-600 milioni di euro l’anno. Da qui l’esigenza di un’altra cura da cavallo che partirà, a quanto pare, già prima dell’estate dalle strutture ritenute non essenziali per il territorio di competenza.

Le proteste contro la chiusura del nosocomio adriese hanno sempre insistito sul fatto che in questo modo una larga fetta di territorio, nella fattispecie il Delta, rimarrebbe alquanto isolata ma a quanto pare il taglio verrebbe mitigato da una sanità “orizzontale” com-posta da presidi organizzati ed effi cienti per offrire i servizi più urgenti, come: hospice per le visite, esami e brevi ricoveri, un servizio di ambulanza e medici di base reperibili sulle 24 e reperibili per le visite a domicilio sette giorni alla settimana. Le gestione delle emer-

genze, dunque, verrebbe garantita ma resta da capire se l’ospedale di Rovigo diventerà uno di qui cinque “hub” (super specializzati), previsti dalla Regione ogni milioni di abitanti visto che la provincia rodigina ne può contare neanche tre cento mila.

di Fortunato Marinata

Adria potrebbe venire assorbita da Rovigo. L’assessore Coppola smentisce

Sanità Il Piano sociosanitario prevede il declassamento di sette strutture

La struttura ospedaliera di Rovigo

L’introduzione dei costi standard comporterà un taglio di 5-600 milioni di euro

La stretta creditizia si fa sempre più pressante e le diffi coltà degli istituti di credito si riversano interamente sulle aziende alle quali ormai viene negato ogni fi nanziamento. Su questo tema si è in-

serito “Il rapporto banche-imprese. Tra crisi e ripresa economica: quali prospettive?”, il convegno svoltosi recentemente al Ridotto del Teatro Sociale da Confartigianato Rovigo. La richiesta del mondo dell’econo-mia è quella che le istituzioni che hanno un reale potere si adoperino

con decisioni concrete per fermare questa situazione che sta sgreto-lando il tessuto imprenditoriale. La sala stracolma ha assistito alla relazione di Enrico Quintavalle, responsabile dell’Uffi cio studi di Con-fartigianato, sul tema “Le dinamiche del mercato del credito nella tem-pesta della crisi dei debiti sovrani”. I dati esposti sono senza dubbio preoccupanti: “In provincia di Rovigo i pagamenti avvengono in media in 137 giorni, pari a 45 giorni in più rispetto ad un anno fa. Abbiamo stimato che questo allungamento dei tempi di pagamento genera nelle imprese della provincia un extracosto di 22,5 milioni di euro, pari ad un’incidenza su valore aggiunto provinciale dello 0,37%. Nel

dettaglio 11,8 milioni vengono pagati dal manifatturiero (il 52,4% del totale), 6,0 milioni dalle costruzioni e 4,7 milioni dai servizi”. Inoltre a gennaio di quest’anno lo stock di credito erogato a favore del totale imprese in Veneto è in fl essione dell’1,4% rispetto a giugno 2011. Rovigo mostra addirittura una fl essione maggiore (-2,9%). Il calo è meno intenso per quello erogato alle imprese con meno di 20 dipen-denti (-1,3% la media regionale, -1,5% quella polesana). L’assessore regionale Isi Coppola ha invece promesso la creazione di “un fondo di rotazione per dare liquidità alle imprese che avanzano crediti dalla pubblica amministrazione possano andare avanti”.

“RITARDI NEI PAGAMENTI AZIENDE A CORTO DI LIQUIDITÀ”

Confartigianato

segue da pag. 1C’è la forte tentazione di attri-

buire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifi che categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identifi cabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succedendo.

Storicamente gli “untori” a cui ve-niva attribuita la diffusione della peste

o di altre calamità, sono stati identifi cati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chia-ramente identifi cabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione.

Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state og-getto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”.

I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemi-tismo in Europa sono un monito importante.

Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi.

In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifi chino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia.

Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole.

Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni.

Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per preve-nire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

L’Intervento

di Amos Luzzatto*

Prima dell’estate il piano di ridimensionamento delle strutture non essenziali

Enrico Quintavalle

Tra le due Ulss, potrebbe rimanere solo la 18

Benvenuti nel nuovo sito!

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10 Rovigo - vita in città1010 Rovigo - vita in città

Rinnovato il consiglio direttivo dell’associa-zione Comete onlus. Tre anni di attività alle spalle, ubicata all’interno della Croce verde

di Rovigo (via Tre Martiri 67/E), Comete è nata dall’idea di un gruppo di operatori dell’Ulss 18 di Rovigo e ora ha un nuovo presidente, il giornalista Dario Nicoli, subentrato allo psicologo Antonello Grossi, che diventa suo nuovo vice. Le cariche di segretario e tesoriere sono state invece affi date a Sandra Toso. Il consiglio direttivo si compone da Elena Berto, Francesca Corradi, Patrizia Davì, Cristina Pavanello, Monica Venturini e Roberto Zanni, mentre Emanuele Tonio-lo, dirigente del Dipartimento di psichiatria dell’Ulss 18, assume la presidenza del comitato scien-tifi co e coordinerà l’area psichia-trica con Roberto Zanni. “Tra i progetti già realizzati nei primi tre anni di vita– ha dichiarato il vicepresidente Grossi – fi gurano un corso di ippoterapia rivolto a persone affette da disturbo mentale, un servizio di telecompagnia a sostegno delle famiglie e tra i

programmi nuove iniziative che consentiranno di intercettare il disagio tra gli adolescenti coinvolgen-do direttamente il mondo della scuola e i genitori”. Le aree di interesse di Comete riguardano vari set-tori, ossia il coordinamento dell’area adolescenti, gestito da don Mario Ferrari, che sarà coadiuvato da Paola Guerrini, Elena Berto, Miriam Rossi, Fe-derica Ottomanelli, Giusy Meloni, Domenica Lucia-nò, Maria Grazia Avezzù. Altra aerea di lavoro è l’identità di genere, seguita da Giorgio Faccioli. Il fundraising sarà gestito da Francesca Corradi, i social network da Miriam Rossi, l’area comunica-

zione e marketing da Cri-stina Pavanello, mentre la telecompagnia è stata affi data a Maria Rita Cat-tozzo e Francesca Sivie-ro. Quest’anno Comete ha guadagnato inoltre il

contributo 5 per mille previsto dalla legge fi nan-ziaria per le associazioni onlus, in merito al quale il presidente ha così commentato: “Si tratta di una piccola somma, che può crescere notevolmente

se, in occasione della prossima dichiarazione dei redditi, i contribuenti indicheranno il nostro numero di codice fi scale 01369250293 da devolvere alle donazioni”.

Realtà cittadine Rinnovati i vertici dell’associazione

Dario Nicoli presidente di Comete onlusNata dall’idea di un gruppo di operatori dell’Ulss 18, alle spalle ha tre anni di attività importanti nel campo della psichiatria Il Vescovo della diocesi, mons.

Lucio Soravito de Franceschi, ha riunito presso il Teatro

del Centro S. Giovanni Bosco di Rovigo, domenica 25 marzo gli operatori delle parrocchie e de-gli organismi diocesani i fedeli, i sacerdoti e i religiosi per un momento di rifl essione e di pre-parazione al grande Convegno ecclesiale triveneto di Aquileia che si svolgerà dal 13 al 15 aprile 2012 ed interesserà tutte le 15 diocesi del Nordest per mettere a punto l’itinerario da seguire per la nuova evangelizzazione.

Il Vescovo ha guidato l’incontro che si è svolto in tre parti dedica-te ognuna agli argomenti che il comitato preparatorio del Convegno ha individuato: la nuova evangelizzazione, in dialogo con la cultura del nostro tempo l’impegno per il bene comune. Nel saluto iniziale il Vescovo ha ricordato che il riferimento più importante è al cammino compiuto dalle comunità cristiane dal primo convegno ecclesiale di Aquileia che venne fatto vent’anni fa. Si è rifl ettuto e ci si è confron-tati sulla realtà del Nordest che in questi anni è cambiata in modo radicale e veloce. Ora anche la diocesi di Adria-Rovigo intende essere presente e collaborare con generosità a questa rifl essione che riguar-da il futuro del cristianesimo nel nostro territorio e per questo motivo da tempo gruppi parrocchiali, associazioni e movimenti ecclesiali si sono impegnati in una ricerca ed in una rifl essione attenta della situa-zione a partire dal vissuto delle persone e del territorio.

NEWS

DiocesiPREPARAZIONE AL CONVEGNO DI AQUILEIA

Parent Project Onlus sta gettando le basi per costituire una sede locale nel territorio polesano. L’associazione che promuove la

ricerca scientifi ca e l’informazione sulla distrofi a muscolare di Duchenne e Becker e offre assi-stenza alle famiglie interessate dalla malattia prima dell’estate prevede di inaugurare un punto di aggregazione per attività di animazione e di intrattenimento presso l’ostello Canalbianco di Arquà Polesine. Tempi più lunghi saranno ne-cessari, invece, per l’apertura di un Cad, ovvero di un Centro di ascolto Duchenne: sono stati già individuati i locali presso il Centro medico polesa-no a Giacciano con Baruchella, presso il centro commerciale “Il faro” ma deve essere formata un’apposita psicologa capace di dare supporto alle famiglie e informata dei trattamenti clinici della malattia e dei centri sanitari più indicati per la diagnosi e la terapia. Quando tutto sarà pronto, la sede locale di Parent Project Onlus a Rovigo sarà punto di riferimento per il Triveneto, territorio in cui l’associazione segue e supporta già circa cinquanta famiglie, e si aggiungerà alle altre otto sedi dislocate nel territorio nazionale. Parent Project, presente in molti Paesi, è un’asso-ciazione composta dai genitori di bambini affetti da distrofi a muscolare di Duchenne e Becker: in Italia è stata fondata sedici anni fa, nel 1996, ed è tuttora presieduta da Filippo Buccella, un farmacista che ha un fi glio, Luca, colpito da que-sta malattia.

E’ classifi cata tra le malattie rare e le case farmaceutiche sono poco propense a investire

nella ricerca: per questo l’associazione si fa carico anche di raccogliere fondi per fi nanziare progetti di ricerca scientifi ca. La diagnosi precoce è fondamentale per contenere la progressione della malattia: dal 2004 Parent Project Onlus sostiene il programma “Una diagnosi per tutti”, diretto dalla dottoressa Alessandra Ferlini dell’U-niversità di Ferrara. Non esiste attualmente una cura ma sono stati individuati alcuni trattamenti clinici che negli ultimi dieci anni hanno permesso un aumento signifi cativo dell’aspettativa di vita per i pazienti affetti da Duchenne, che può arri-vare a superare i trent’anni. Intervenendo a una recente conferenza internazionale a Roma, Luca

Buccella che oggi ha ventun’anni ha esortato a non arrendersi di fronte alla malattia: “Il futuro che avevo iniziato a pianifi care fi n da quando avevo otto anni è ora divenuto il mio presente”. La vita, prima o poi, fi nisce per tutti: i malati di distrofi a muscolare devono continuare a sognare e a progettare il proprio futuro con il sostegno dei familiari. Compiere un percorso di studio re-golare è possibile, ovviamente con un’adeguata assistenza: per questo Parent Project Onlus pro-muove progetti di integrazione sociale e scola-stica come “Rete Duchenne al lavoro contro la povertà e l’esclusione sociale”.

Parent Project Onlus ASSOCIAZIONE CHE SOSTIENE LA RICERCA PER LA DISTROFIA MUSCOLARE

FOCUS

La distrofi a muscolare di Duchenne è stata scoperta dall’omonimo ricercatore francese nel 1844: è una malattia genetica degenerativa, che interessa le cellule dei tessuti muscolari, si manifesta general-

mente tra i 2 e i 6 anni di età e colpisce i maschi, uno ogni 3500 nati vivi. In Italia le persone interessate sono circa 5 mila. Nei due terzi dei casi la madre, portatrice sana, trasmette al fi glio il gene mutato, nei restanti casi la malattia è frutto di una mutazione spontanea. I bambini hanno un’andatura dondolante e assumono una posizione “lordotica”, inarcando la schiena, sono soggetti ad affaticamento quando cammina-no e tendono a cadere. Dai muscoli delle gambe la distrofi a si estende gradualmente al resto del corpo, fi no a compromettere i muscoli che permettono la respirazione e il funzionamento del cuore. Fisioterapia, controlli e terapie cardiologiche, assistenza respiratoria permettono di limitare gli effetti della malattia, di prolungare la vita e di migliorare le condizioni generali. La distrofi a di Becker è una variante più lieve il cui decorso, però, varia sensibilmente da paziente a paziente.

La malattiaDISTROFIA MUSCOLARE DI DUCHENNE

di Melania Ruggini

M.D.P.

Il sodalizio ha guadagnato il contributo 5 per mille. Si tratta di una piccola somma

M.D.P.

Nella foto il neo presidente Nicoli (foto tratta da Rovigo Oggi)

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12 Approfondimento1212 Approfondimento

La dichiarazione dell’amministratore delegato di Enel, Fulvio Con-ti, sulle intenzioni “non urgenti” del colosso dell’energia italiano in merito alla riconversione a carbone della centrale di Polesine

camerini, ha fatto crollare un castello di carte in piedi ormai da sette anni. Spulciando tra le pieghe del piano investimenti dell’Enel infatti non c’è traccia di alcuno stanziamento a favore del progetto polesa-no fi no al 2016 e anche se l’azienda è corsa ai ripari spiegando la fl essibilità del bilancio e la possibilità che la somma venga inserita dopo un favorevole responso del Consiglio di Stato, sono sempre di più quelli che credono che un’imminente metamorfosi a carbone dell’impianto sia poco più che una chimera. Nel momento in cui que-sto giornale è andato in stampa, infatti, non era ancora stata resa nota la sentenza sulla validità della modifi ca della legge regionale 30 istitutiva dell’ente Parco del Po ma il mondo della politica locale e quello sindacale era tornato a dividersi tra i sostenitori della voca-zione turistica e ambientalista del Delta e gli irriducibili del carbone. Nulla di strano ma tra i contrari al carbone, e con sorpresa di tutti, si è schierato anche il coordinatore polesano del Pdl Mauro Mainardi. A dire il vero qualcuno lo aveva sospettato che fosse contrario alla riconversione della centrale, vista la sua assenza alla votazione della modifi ca dell’articolo 30 in Regione, ma l’outing del consigliere ha

dato luogo ad un vero e proprio fuoco di sbarramento dentro al quale non è mancato neanche qualche colpo di fuoco amico. La prima ad incendiare la polveri è stata la segretaria della Cisl, Valeria Cittadin, che al numero uno del Pdl polesano ha rimproverato una visione miope delle risorse del territorio in quanto a suo avviso non sarebbe possibile uno sviluppo del Delta puntando solo sul potenziale del Parco. “Non è stata una bella scelta quella del Parco – sono state le testuali parole – dovremmo pensare a come liberarci da questo le-gaccio che nel tempo è stato solo una palla al piede allo sviluppo del territorio”. Anche Mainardi aveva criticato il Parco ma per il motivo opposto, ossia per aver permesso di ospitare una centrale a carbone nel cuore dell’area protetta. “Perché un parco funzioni basterebbe volerlo e sostenerlo attraverso una seria strategia economica – è sta-to invece l’intervento del Wwf diramato con un comunicato stampa dopo essersi sentito chiamato in causa dalle parole della Cittadin – come la politica non dovrebbe pensare alle prossime elezioni, bensì alle prossime generazioni, allo stesso modo un sindacato non può pensare solo a coltivare i propri iscritti con slogan che colpevolizzano le leggi democratiche senza pensare alla conseguenze sui cittadini. E’ proprio il modello economico che la Cittadin ha in mente ad averci portato in questa crisi”.

Il colosso dell’energia ha spiegato che i soldi potrebbero essere stanziati dopo la sentenza del consiglio di stato

Centrale di Polesine Camerini Polemiche dopo la dichiarazione di Fulvio Conti

Riconversione. Nel piano Enel nemmeno un euro Il coordinatore

provinciale del Pdl, Mauro Mainardi, e la segretaria della Cisl, Valeria Cittadin

di Fortunato Marinata

Ho provato a leggere i giornali dell’agosto 2000, quando fu presentato il progetto orimulsion, poi i giornali del maggio

2005 quando è arrivato il progetto del carbo-ne pulito, e adesso gli articoli dei giorni scorsi, c’è proprio da dire che non è cambiato niente. Un orologio praticamente fermo, cominciando dalle facce dei politici che sono rimaste più o meno le stesse, il Polesine nel frattempo è ancora più in crisi, e la questione che ritorna con le elezioni vicine è ancora: “Il Parco o la Centrale Enel?”. Siamo tornati indietro di 12 anni, oppure non ci siamo mai mossi?

Il Parco del Delta può crescere indipen-dentemente dalla Centrale: all’ombra dello stesso camino, c’è riuscito bene in Emilia-Romagna, meno in Polesine, dove l’orologio è sulla stessa ora di sempre. E dove succede anche questo: l’ostello rifugio “Parco del Del-ta” di Gorino Sullam, costato 500 milioni di vecchie lire, non apre i battenti dal primo gen-naio 2012 e non aprirà nemmeno a Pasqua. Questa baruffa politica che si protrae da un de-cennio sarà anche utile volta in volta a portare a casa più voti, stavolta dalle Amministrative del 6 e 7 maggio. Ma mentre si allungano la crisi, le incertezze, la lista dei disoccupati e gli anni per trovare un lavoro stabile o andare in pensione, i politici con l’orologio fermo al-lungano le loro carriere e non capiscono che Parco e Centrale possono crescere insieme.

Le uniche possibilità che abbiamo di svilup-po, non possono diventare materia di accuse senza scuse, per nascondere il fallimento della politica. Dove sono i progetti di sviluppo che vanno oltre la campagna elettorale? Ai lavora-tori e alle imprese del territorio chi ci pensa?

La politica con l’orologio che funziona deve mostrare le lancette a Enel e chiedere perché “non c’è fretta”, e deve trattare subito sui lavori da svolgere nell’impianto di Porto Tolle, perchè non possiamo subire i tempi dell’iter autorizzativo. E’ ora che la politica sia convincente con gli imprenditori e raccol-ga risorse dalla Regione e dallo Stato, perché imprese e fi nanziamenti sono entrambi neces-sari al Delta, che non è solo Parco e Centrale, ma persone, prima che elettori.

Dalmazio Passarella, Rsu Centrale Enel di Porto Tolle

“LA POLITICA HA L’OROLOGIO FERMO”

Ipse dixitIpseI commenti di Gibin, Bellotti e Munerato

Più velenoso l’attacco del deputato Luca Bellotti. “Mi stupisco del fatto che Mainardi si rallegri di aver perso un investimento di 2,5 milioni di euro. Si tratta di una somma ragguardevole, si pensi che rappresenta la metà esatta di quanto l’Italia ha versato per salvataggio della Grecia. Come si pensa di

recuperarli ora? Con il birdwatching e l’anguilla fritta?

Le parole del coordinatore provinciale del Pdl Mauro Mainardi, in merito alla sua contrarietà della riconversione, sono state replicate da molti politici polesani. Oltre alla Cittadin infatti anche Valerio Gibin, del gruppo Indipendenti di Porto Tolle è intervenuto nel battibecco a distanza.

“Queste dichiarazione tradiscono un certo opportunismo – ha spiegato Gi-bin – se il segretario era contrario avrebbe fatto bene a dirlo in consiglio regionale lo scorso luglio quando è stata approvata la modifi ca alla legge

30 istitutiva del Parco”.

Chi invece è già convinta che i fi nanziamenti di Enel siano già stati destinati ad altri siti, fuori dal territorio nazionale, è la parlamentare del Carroccio Ema-

nuela Munerato. “Due miliardi di euro Enel li ha destinati alla Slovacchia, così risulta dal piano industriale. Le scelte di un’impresa cambiano anche

in funzione delle autorizzazioni necessarie ad aprire un cantiere, e le parole di Fulvio Conti sull’investimento a Porto Tolle , “Non c’è fretta”, suonano come una sveglia: Enel si può per-mettere di rinviare un investimento, la provincia di Rovigo di restare in queste condizioni no”.

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ne si devono anche le vetrate policrome del corridoio al piano superiore. Da qui l’acces-so al salone a pianta esagonale, in origine utilizzato per riunioni e per le conferenze del dopolavoro, dove si possono ammirare il pavimento a mosaico ed alcuni arredi in legno originali.

E’ stata coronata da ampio successo la XX Giornata Fai di Primavera che, per quanto riguarda il Polesine, si è svolta

a Rovigo sabato 24 e domenica 25 marzo scorsi, con l’apertura straordinaria di due beni architettonici di ampio rilievo: Palazzo Angeli eretto nel 1780 e il Palazzo delle Poste del 1928. Due edifi ci di pregio, le cui caratteristiche artistiche sono state puntual-mente illustrate alle centinaia di convenuti (tra cui non pochi dalle province contermini, ma anche dalle più lontane, Treviso, Brescia e perfi no Trieste). Il giro di visite è iniziato dall’esterno di Palazzo Angeli, ammirando le proporzioni della facciata, il portale ca-ratterizzato da un robusto bugnato, fi no al timpano scolpito con strumenti bellici e lo stemma del casato. All’interno invece, am-mirazione è stata espressa per gli affreschi eseguiti da Giovanni Battista Canal (nipote del più famoso Canaletto) in collaborazione con il quadraturista Paolo Guidolini, per la Statua della Concordia (1785) attribuibile allo scultore veronese Gaetano Muttoni e per l’opera del padovano Vincenzo Gaz-zotto, che ha decorato la camera nuziale. La visita non ha trascurato un doveroso riferimento al principale “padrone di casa”,

ovvero il conte Domenico Angeli (1798-1876), personaggio eccezionale, dotato di grande umanità e spirito fi lantropico. A lui si devono molteplici iniziative di benefi cenza, conclusesi, alla sua morte, con la donazio-ne del suo palazzo alla città. Edifi cio oggi destinato, a completamento dei lavori di ripristino, ad accogliere la sede dell’Uni-versità di Rovigo ed in particolare la facoltà di legge. Lunghe fi le di visitatori anche al Palazzo delle Poste, dove ad accogliere gli estimatori si sono prodigate in particolare la capodelegazione Fai Chiara Tosini e l’ar-chitetto Giovanna Bordin. Anche qui si è ini-ziato dall’inquadramento storico, partendo dalla scelta strategica dell’area individuata per la costruzione del palazzo il quale, oltre ad aspetti di effi cienza, doveva connotarsi come rappresentativo del nuovo corso politi-co. Lo stile è un esempio di tardo eclettismo di gusto rinascimentale con accenni ricon-ducibili a Palazzo Roncale del Sanmicheli (1555) e al Palazzo dell’Accademia dei Concordi di Sante Baseggio (1814). All’in-terno una fusione di elementi manieristi e del tardo-liberty. Di particolare effetto il sa-lone illuminato dall’alto attraverso tre velari di vetro fi rmati dalla Manifattura Fornaci di San Lorenzo nel Mugello, alla cui produzio-

di Lino Segantin

La giornata ha avuto un grande successo, con centinaia di persone arrivate anche da fuori provincia

Giornata del Fai Alla scoperta dei capolavori cittadini

Aperti al pubblico: Palazzo Angeli e il Palazzo delle Poste

Il fonte del palazzo delle Poste e l’affresco di Giove ed Issione

di Giovanni Battista Canal

Il conte Domenico Angeli, alla sua morte, donò il palazzo alla città di Rovigo

Confesercenti ha festeggiato l’arrivo della primavera con un weekend all’insegna del Festival “Sapori in

fi ore”, svoltasi da venerdì 30 a domeni-ca 1° aprile in centro storico. Una festa colorata, fatta delle specialità e dei sapori gastronomici del territorio. Venerdì 30 marzo in Piazza Vittorio Emanuele II si è tenuta “La piazza dei sapori”, con degu-stazioni per tutti i visitatori mentre sabato il Corso del Popolo è stato animato da “La via fi orita”, un’invasione di fi ori di tutti i tipi. Per l’occasione è stata allestita anche la mostra di pittura “Emozioni del colore” di Paolo Zambonin. Infi ne, domenica 1° aprile oltre a Piazza Vittorio Emanuele II e al corso del Popolo, in via Angeli è stata allestita “La passeggiata di moda” con la collaborazione dei negozi del centro sto-rico. Per tutto il periodo dell’iniziativa la sede della Pro loco, ai giardini delle due torri, è stata sede della mostra “Fauna e fl ora del fi ume Po”.

NEWS

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I casi limite, forse, sono quelli dell’Union At e dell’Eridano che hanno già cambia-to la bellezza di tre allenatori ma, a par-

tire dal campionato di Eccellenza, giù giù fi no alla Terza categoria, sono già venti gli allenatori che sono stati esonerati. Sembra ormai diventata una moda, magari giusti-fi cata dal fatto che undici giocatori non si possono lasciare a casa, perché sarebbe il fallimento di una linea societaria intrapre-sa ad inizio campionato. “Il cambio di così tanti allenatori - dice Giuseppe Nasti, pre-sidente provinciale dell’Aiac (associazione allenatori di calcio) - rispecchia in un certo senso l’incertezza in cui viviamo nella so-cietà civile. Gli sponsor chiedono riscontri sugli investimenti effettuati e le società il più delle volte per tentare di dare una svol-ta fanno la cosa più semplice, vale a dire esonerare l’allenatore. Prima di accettare l’incarico, un allenatore dovrebbe valutare la situazione tecnica, organizzativa della società, valutare gli obiettivi della stessa, conoscere il direttore sportivo, i giocatori a disposizione e, quindi, decidere sul da farsi. E’ chiaro che tutto questo è ad ap-pannaggio di pochi fortunati, molti altri devono purtroppo accontentarsi e, nono-stante l’essere certi di trovarsi di fronte ad una situazione non facile, rischiare, ma, in mancanza di una vera programmazione sia societaria che tecnica si va incontro a brutte fi gure. Le cause dell’esonero, nella maggior parte dei casi, sono dovute alla mancanza di risultati. Sono infatti i risul-

tati a mettere in evidenza i problemi reali della squadra anche se, talvolta, i risultati che si ottengono non sono l’immagine esatta del lavoro che l’allenatore, insie-me alla squadra, sta svolgendo”. A volte, invece, ci si trova di fronte all’incapacità e alla presunzione dei “dirigenti” che a volte si trasformano in “direttori sportivi”, i quali hanno la sfacciataggine di vestire i panni dell’allenatore e sostituirsi ad esso. Ma quale qualità deve possedere un alle-natore per superare il momento delicato dell’esonero? “Credo che tutto dipenda dal modo in cui si affronta l’esperienza ancor prima dell’esonero. Se è vero che un allenatore dovrebbe avere un grande spirito di sopportazione, è anche vero che dovrebbe possedere una grande “virtù d’animo” che consiste nella capacità di sopportare serenamente ogni avversità ed ogni maldicenza, senza però farsi sopraf-fare”.

Cambiare allenatoriUN’ESIGENZA DETTATA DAGLI SPONSOR

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Giuseppe Nasti, presidente provinciale dell’Aiac

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

E’ sicuramente la giocatrice di basket polesana più titolata: 5 scudetti di serie A1, 3 coppa Italia, 3 supercoppa Italia,

1 Eurocup Women. Elisabetta Moro, ex play maker della Famila Schio, campione d’Italia in carica, ha, come si suol dire appeso le scarpette al chiodo a settembre. “Ora, dice Elisabetta, calzo un altro paio di scarpe, visto che mi sto allenando per poter fare la mara-tona di New York.” Ha detto addio al basket giocato a settembre, a 37 anni e ora è im-piegata all’Unicomm a Due Ville, in provincia di Vicenza, gruppo del presidente del suo ex club, Marcello Cestaro, presidente anche del Padova calcio. Laureata in Scienze Statisti-che, ha iniziato a giocare a Rovigo all’età di 6 anni. “Paola Bordon è sempre nel mio cuore, visto che è stata la mia prima allenatrice per qualche anno, prima che a 14 mi trasferissi a Cesena”. Qui, Elisabetta gioca per tre stagioni

(89-92) vincendo tre scudetti con la categoria Cadetti e uno Juniores ed esordendo in Serie A1 vincendo la Coppa Ronchetti (91). Dopo una stagione a Porto S. Elpidio in A2 (92-93) torna in A1 con la Cestistica Marino (93-94) e successivamente con Simca Viterbo (94-95) e Brasilia Pavia (95-96). Dalla stagione 96-97 è a Messina con la PCR Messinese, squadra con la quale ha partecipato due volte alla Coppa Ronchetti. Dal 2000 al 2004 è a Taranto, dove ha conquistato la promozione in A1 e la tripletta scudetto, Coppa Italia e Supercoppa nell’anno 2003. A coronamento di quella stagione le viene riconosciuto il “Pre-

mio Riverberi” quale miglior giocatrice italiana del campionato.

Nell’estate del 2004 si trasferisce a Schio dove diventa il capitano nella stagione 2006-2007. Con la casacca arancione ha conqui-stato quattro scudetti, due Coppa Italia, due Supercoppa e una EuropeCup. In nazionale vanta 59 presenze ed ha esordito nell’incon-tro Italia – All Star (72 a 81). Nell’incontro Italia – Svezia disputato a Gorizia il 20 agosto 2004 e conclusosi con la vittoria delle Azzurre (89 a 55) ha realizzato 16 punti. Ha parteci-pato anche all’All Star Game 2004 di Bari. Ha vinto anche, nel ’91, un bronzo ai Campionati Europei Cadette svoltosi in Portogallo.

Tu sei la giocatrice di basket rodigina più titolata, sicuramente la più rappresen-tativa. Non c’è mai stato nessuno che ti ha chiamata per fare il testimonial della palla a spicchi, per “utilizzare” il tuo nome per

incentivare il basket, non solo femminile, a Rovigo e provincia?

“No, mai. Ricordo solo che al mio primo scudetto con il Taranto, fui premiata dal pre-sidente del Coni Giuseppe Osti. Poi, lo scor-so anno, ho partecipato per una giornata al Basket Summer Camp in Trentino su invito degli organizzatori e devo dire che è stata una bella esperienza: mi chiamarono i ragazzi dello staff Chiara Zago, Gionata Morello, con Alessandro Rossetti, Maurizio Ventura e Ro-berto Battistini. Recentemente avevo parlato con la presidente del Rodigium basket Paola Galasso”.

Perché a tuo avviso Rovigo e provincia il basket non ha mai sfondato?

“Penso che il problema di Rovigo sia lega-to al fatto, ancora e purtroppo, ad una menta-lità chiusa, dove ognuno vuole coltivarsi il pro-prio orticello e invece, soprattutto in momenti

di crisi economica come questo, bisognerebbe unire le forze, magari con una solida regia che potrebbe venire dalla delegazione, se ci fosse una vera volontà di far crescere il basket, una disciplina che a livello nazionale ha un eleva-tissimo numero di tesserati”.

Qual è il tuo rapporto con la città di Schio? E con Rovigo? Ci torni spesso?

“Vivo a Schio da otto anni, e sono uscita di casa che ne avevo quattordici. A Rovigo tor-no per vedere i miei genitori, ma ora la mia attività professionale si è stabilita qui”.

di Cristiano Aggio

Da settembre ha appeso le scarpe al chiodo chiudendo, ora è impiegata all’Unicomm a Due Ville

Pallacanestro Intervista alla campionessa polesana

Moro premiata da Dino Mene-ghin

Ha iniziato a giocare a Rovigo all’età di 6 anni. Seguì una lunga carriera

Elisabetta Moro dopo il basket la maratona di New York

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17Spazi aperti

Le affermazioni del ministro dell’Ambiente, Corra-do Clini sugli Ogm, hanno destato molto scalpore, soprattutto tra le associazioni del settore agricolo.

Il ministro, intervistato dal Corriere della Sera, ha af-fermato che: “Gli Ogm possono portare molti benefi ci, creando dei prodotti che possono crescere anche in condizioni cli-matiche estreme. Perciò, mettere un freno all’ingegneria genetica è un grave danno”. Clini continua poi dicendo che le preoccupazio-ni delle associazioni di categoria sono condivisibili, ma si deve comunque continuare con la ricerca. Inoltre, afferma che: “Senza l’ingegne-ria genetica non si avrebbero oggi alcuni prodotti tipici d’Italia come il Riso Carnaroli, il pomodoro San Mar-zano, il basilico ligure, la cipolla rossa di Tropea…”. Perciò, dall’Italia e da altri paesi dell’Unione Europea, arriva un’inedita apertura agli organismi geneticamente modifi cati. L’Europa, in primis l’Italia, è sempre stata, infatti, contraria all’utilizzo degli Ogm. Contrarietà del-la quale sono fi ere soparttutto le associazioni agricole.

“Il problema principale è quello della salvaguardia del “Made in Italy” – spiegano alla Coldiretti - gli Ogm non centrano niente con i prodotti tipici d’Italia. C’è una grossa differenza tra gli incroci e gli ibridi rispetto all’ingegneria genetica. Infatti, il riso del Delta del Po

nasce dalla tradizione degli incro-ci varietali, ma non dagli Ogm. Nel Polesine non abbiamo biso-gno degli Ogm, perché il nostro obiettivo è quello di rispettare la natura e di valorizzare le nostre produzioni. Abbiamo, infatti, il

marchio Dop sull’aglio bianco e il marchio Igp sul riso, sull’insalata di Lusia e sul radicchio di Chioggia”. Col-diretti, continua affermando che questi prodotti modifi -cati geneticamente, pongono seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, oltre che essere grandi nemici della tipicità e della distintività del Made in Italy. “Noi di Coldiretti, sappiamo bene che la ricerca è importante, ma deve avere obiettivi sostenibili, condivisibili e utili per il benessere della società e non deve creare solo dei profi tti per poche multinazionali”. L’associazione,

di Denise Formigaro

Regione e dalle associazioni di categoria contrarie anche alla ricerca genetica. “Ci si concentri sulle energie rinnovabili”

Agricoltura Le dichiarazioni del ministro Clini hanno messo in apprensione Coldiretti

No agli Ogm, noi puntiamo sulle tipicità

Un campo coltivato con semi selezionati attraverso la manipolazione genetica

Senza l’ingegneria genetica non si avrebbero il Riso Carnaroli o il pomodoro San Marzano

Un albero è qualcosa di più di una semplice deco-razione in giardino o di

un ombrellone che ci protegge dal sole. Un albero rappresenta la vita, non solo per tutti gli es-seri umani, ma anche per tutte le specie di animali. Per questo l’associazione Wwf Rovigo continua la sua opera di pian-tumazione, ovvero l’azione di piantare alberi nei giardini delle scuole, nei parchi pubblici e nelle zone umide semidistrutte dall’azione umana. Un esempio di questo sopruso è la Valle della Buora a Salvaterra. “La Buora era una palude con una ricca ve-getazione. Ma è stata poi completamente distrutta – racconta Eddy Boschetti presi-dente del Wwf provinciale. Dopo una de-nuncia partita dalla nostra associazione, il Consorzio di Bonifi ca ha pensato di costruire degli invasi o cave. Dopo qualche tempo abbiamo notato che iniziavano a crescere dei canneti e che i primi uccelli stavano già ripopolando la zona. Così abbiamo deciso di piantare alcuni specie di alberi autoctoni per far si che sempre più specie di uccelli ritornasse in questa importante zona umi-da”. I problemi che un’assenza di vegeta-zione possono provocare, perciò, rischiano di essere molto gravi, non solo per quanto riguarda gli animali, ma anche per le cala-

mità naturali che ne conseguono. Gli alberi, infatti, sono in grado di contenere le frane e gli smottamenti delle rive e degli argini dei fi umi, sventando così in modo naturale le alluvioni. Per questo la riforestazione è fondamentale e tutti possono aiutare il Wwf in questo “gesto di pace verso il pianeta”. Basta mettere nel proprio orto, in terrazza o in giardino, qualche vaso dove piantare al-cuni semi di piante da frutto. Quando saran-no cresciute si possono donare al Wwf che le metterà a dimora in luoghi pubblici. Per dare un’ulteriore testimonianza di quanto un albero sia importante, è doveroso ricor-dare che il Wwf stanzia un fi nanziamento di quasi 6000 euro per l’acquisto di piante da sistemare nelle zone più a rischio. Questo nonostante le moltissime donazioni private.

L’associazione raccoglie le piante seminate e poi donate dai volontari

WWF IMPEGNATO NELLA CAMPAGNA DEGLI ALBERI

De.Fo.

L’oasi naturalistica di Castelnovo

inoltre, avanza qualche proposta d’azione per il Mini-stro: “Gradiremmo che il ministro Clini si occupasse a tempo pieno di energie rinnovabili, adottando i decreti sugli incentivi che aspettiamo da mesi, così come gra-diremmo la sua attenzione sul tema del recupero ener-getico degli affl uenti di allevamento per la produzione di biogas, invece di creare illusione sugli Ogm”. Anche la Regione Veneto la pensa come Coldiretti: “Dobbiamo cercare di valorizzare i nostri prodotti di qualità, e non certo svendere la nostra agricoltura, il nostro territorio e la nostra società ad aziende multinazionali che si

arricchiscono con gli Ogm – afferma l’assessore all’a-gricoltura Franco Manzato - noi vogliamo che qualità, tipicità, pulizia e sicurezza siano le parole d’ordine dei prodotti Made in Italy e Made in Veneto e vogliamo valorizzare tutti quegli agricoltori che, per fare questo, si spaccano la schiena. Inoltre, vorrei ricordare che il 75% degli italiani e degli europei è contraria all’utilizzo degli Ogm nei propri paesi. Perciò non possiamo permetterci di andare contro l’opinione pubblica. Noi delle Regione Veneto abbiamo sempre detto no a questi Organismi geneticamente modifi cati e continueremo a farlo anche

16

VIAGGIO IN PROVINCIAROVIGO

Dopo la pubblicazione dei redditi dei parlamentari nazionali, è toccato an-che ai consiglieri provinciali di Rovigo

metterci la faccia, dal momento che sono state pubblicati on line le loro dichiarazioni dei redditi. Tuttavia, dati alla mano, le sorprese non mancano ed alcuni dati sono addirittura sorpren-denti.

Soprattutto un fattore salta decisamente agli oc-chi: tra Montecitorio e Rovigo la differenza dei portafogli è notevole e netta (e non solo quella, verrebbe da pensare).

Infatti, tutti i consiglieri hanno un red-dito totale inferiore ai centomila euro, per quanto concerne il 2010.

La più ricca risulta essere una donna,

Monica Moro, che di professione è medico, con quasi 99mila euro, seguita dal consi-gliere Franco Grotto (che ha dichiarato circa 90mila euro), mentre sul podio, al terzo po-sto, si piazza Claudio Marzola (87,386).

Tra gli as-sessori più ricchi ci sono poi Giu-seppe Boscolo (73.299 euro), Claudio Bellan (72.404euro ),

Angelo Sivier (con 72, 489 euro), Filippo Carlin (68,656 euro), Giuliana Gulmanelli (67,568 euro), Francesco Ennio (65,226 euro). Invece si piazza come fanalino di coda, con 36mila euro, Leonardo Raito.

Tra i volti più noti, il presidente Tizia-na Virgili dichiara 63,8mila euro all’anno,

mentre il vicepresidente Guglielmo Brusco ne dichiara 42,9; Laura Negri dichiara un reddito di 38, 778mila.

Altro dato signifi cativo, invece, è la relativa “povertà” di alcuni consiglieri, che ammettono una dichiarazione al di sotto dei 10mila euro annui, ossia Alessandro Rigoni con 9,2 mila euro, Fiorella Cappato con 8,7 mila, Oriana Girardi con 6,9 mila, Antonello Contiero con 1,9 mila e Michele Franchi 1,6 mila euro.

Insomma, la morale della favola sem-bra chiara: Rovigo non è esattamente un paese per ricchi, stando alle dichiarazioni dei politici provinciali, smentendo la diffusa sentenza secondo la quale con la politica ci si arricchisce.

di Melania Ruggini

La più ricca risulta essere una donna, Monica Moro, con quasi 99mila euro il più povero Michele Franchi con 1,6 mila euro

Operazione trasparenza Pubblicati i redditi di consiglieri e assessori

Palazzo Celio sede della Provincia

Tra Montecitorio e Rovigo la differenza dei portafogli è notevole e netta

I ragazzi di 57 istituti polesani stanno già preparando i lavori del concorso associato alla nona

edizione di Vado sicuro, l’iniziativa targata “Provincia di Rovigo” per la sensibilizzazione alla sicurezza stradale. Quest’anno però c’è una novità in più, infatti rispetto alle precedenti edizioni, questa introdu-ce però una importante novità, che si propone di rendere Vado Sicuro ancora più effi cace: il progetto integra la sua tradi-zionale “mission” di sensibilizzazione di bambini e ragazzi sul valore del rispetto delle regole con il concetto di partecipazione attiva alla gestione del territorio. Gli studenti, appunto, sono stati invitati a rilevare se nei tragitti che compiono più frequentemente vi siano dei punti di forte criticità che possano creare pericolo per la loro incolumità o per quella degli altri, e ne l caso vi fossero di segnalarli o di suggerire percorsi alternativi. Tutto il materiale raccolto andrà pubblicato sulla mappa interattiva che la Provincia di Rovigo sta predisponendo su base Google Maps, proprio per raccogliere segnalazioni positive e negative relative alla percezione del rischio legato alla sicurezza stradale.

IX edizione di “Vado sicuro”

I RAGAZZI DENUNCIANO LE CRITICITÀ STARDALI

In Polesine circa 13.000 persone vivono situazioni di povertà e quasi 9.000 sono a rischio. E’ la stima, sulla base di dati Istat, presentata nel secondo incontro del

corso di formazione per volontari dell’accoglienza, pro-mosso dal Csv di Rovigo e dalla Caritas diocesana alla Casa Sant’Andrea di Rovigo.

Una delle principali diffi coltà per chi opera in que-sto settore è avere dati attendibili sul fenomeno, come ha spiegato Donata Tamburin, presidente di Arcisoli-darietà: “I dati uffi ciali non rispecchiano la realtà che incontrano le associazioni. Così chi deve pianifi care le politiche sociali non ha un quadro di riferimento ade-guato”. Vanno inoltre riviste le strategie degli enti loca-

li: “I contributi economici alle persone non aiutano ad uscire dalla diffi coltà - continua - mentre servizi come mense, docce o asili notturni sono gestiti prevalente-mente dal volontariato. In Polesine, su 35 servizi, oltre 30 sono gestiti dalle associazioni”.

Ad abbozzare un quadro del fenomeno a livello locale sono stati Carlo Zagato della cooperativa socia-le Porto Alegre e Alessandro Sovera della Caritas. In provincia di Rovigo si stimano circa 6.700 persone in condizioni di povertà assoluta, 6.400 in povertà rela-tiva e oltre 9.000 a rischio di povertà (10% della po-polazione). Altri dati vengono da associazioni e servizi per i poveri. Nel 2011 sono stati oltre 250 gli utenti

accolti che hanno dormito o soggiornato in strutture di accoglienza, 255 persone hanno ricevuto un pasto caldo alla mensa dell’associazione San Vincenzo de Paoli, 1.163 hanno chiesto aiuto materiale allo spor-tello “Porta Amica”, 148 hanno preso contatto con il camper dell’Emmaus, 425 si sono rivolte alla Caritas, 320 al Centro di ascolto comunale, 160 ai servizi di Portaverta. Nello stesso anno, 160 famiglie erano in attesa di alloggio per emergenza abitativa e 460 hanno chiesto l’assegnazione di un alloggio Ater. Negli ultimi anni, infi ne, i redditi dei polesani hanno mostra-to crescita zero.

13 MILA POVERI IN POLESINE GLI AIUTI ARRIVANO SOLO DALLE ASSOCIAZIONI

A palazzo Celio non c’è “Paperon de’ Paperoni”

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Le affermazioni del ministro dell’Ambiente, Corra-do Clini sugli Ogm, hanno destato molto scalpore, soprattutto tra le associazioni del settore agricolo.

Il ministro, intervistato dal Corriere della Sera, ha af-fermato che: “Gli Ogm possono portare molti benefi ci, creando dei prodotti che possono crescere anche in condizioni cli-matiche estreme. Perciò, mettere un freno all’ingegneria genetica è un grave danno”. Clini continua poi dicendo che le preoccupazio-ni delle associazioni di categoria sono condivisibili, ma si deve comunque continuare con la ricerca. Inoltre, afferma che: “Senza l’ingegne-ria genetica non si avrebbero oggi alcuni prodotti tipici d’Italia come il Riso Carnaroli, il pomodoro San Mar-zano, il basilico ligure, la cipolla rossa di Tropea…”. Perciò, dall’Italia e da altri paesi dell’Unione Europea, arriva un’inedita apertura agli organismi geneticamente modifi cati. L’Europa, in primis l’Italia, è sempre stata, infatti, contraria all’utilizzo degli Ogm. Contrarietà del-la quale sono fi ere soparttutto le associazioni agricole.

“Il problema principale è quello della salvaguardia del “Made in Italy” – spiegano alla Coldiretti - gli Ogm non centrano niente con i prodotti tipici d’Italia. C’è una grossa differenza tra gli incroci e gli ibridi rispetto all’ingegneria genetica. Infatti, il riso del Delta del Po

nasce dalla tradizione degli incro-ci varietali, ma non dagli Ogm. Nel Polesine non abbiamo biso-gno degli Ogm, perché il nostro obiettivo è quello di rispettare la natura e di valorizzare le nostre produzioni. Abbiamo, infatti, il

marchio Dop sull’aglio bianco e il marchio Igp sul riso, sull’insalata di Lusia e sul radicchio di Chioggia”. Col-diretti, continua affermando che questi prodotti modifi -cati geneticamente, pongono seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, oltre che essere grandi nemici della tipicità e della distintività del Made in Italy. “Noi di Coldiretti, sappiamo bene che la ricerca è importante, ma deve avere obiettivi sostenibili, condivisibili e utili per il benessere della società e non deve creare solo dei profi tti per poche multinazionali”. L’associazione,

di Denise Formigaro

Regione e dalle associazioni di categoria contrarie anche alla ricerca genetica. “Ci si concentri sulle energie rinnovabili”

Agricoltura Le dichiarazioni del ministro Clini hanno messo in apprensione Coldiretti

No agli Ogm, noi puntiamo sulle tipicità

Un campo coltivato con semi selezionati attraverso la manipolazione genetica

Senza l’ingegneria genetica non si avrebbero il Riso Carnaroli o il pomodoro San Marzano

Un albero è qualcosa di più di una semplice deco-razione in giardino o di

un ombrellone che ci protegge dal sole. Un albero rappresenta la vita, non solo per tutti gli es-seri umani, ma anche per tutte le specie di animali. Per questo l’associazione Wwf Rovigo continua la sua opera di pian-tumazione, ovvero l’azione di piantare alberi nei giardini delle scuole, nei parchi pubblici e nelle zone umide semidistrutte dall’azione umana. Un esempio di questo sopruso è la Valle della Buora a Salvaterra. “La Buora era una palude con una ricca ve-getazione. Ma è stata poi completamente distrutta – racconta Eddy Boschetti presi-dente del Wwf provinciale. Dopo una de-nuncia partita dalla nostra associazione, il Consorzio di Bonifi ca ha pensato di costruire degli invasi o cave. Dopo qualche tempo abbiamo notato che iniziavano a crescere dei canneti e che i primi uccelli stavano già ripopolando la zona. Così abbiamo deciso di piantare alcuni specie di alberi autoctoni per far si che sempre più specie di uccelli ritornasse in questa importante zona umi-da”. I problemi che un’assenza di vegeta-zione possono provocare, perciò, rischiano di essere molto gravi, non solo per quanto riguarda gli animali, ma anche per le cala-

mità naturali che ne conseguono. Gli alberi, infatti, sono in grado di contenere le frane e gli smottamenti delle rive e degli argini dei fi umi, sventando così in modo naturale le alluvioni. Per questo la riforestazione è fondamentale e tutti possono aiutare il Wwf in questo “gesto di pace verso il pianeta”. Basta mettere nel proprio orto, in terrazza o in giardino, qualche vaso dove piantare al-cuni semi di piante da frutto. Quando saran-no cresciute si possono donare al Wwf che le metterà a dimora in luoghi pubblici. Per dare un’ulteriore testimonianza di quanto un albero sia importante, è doveroso ricor-dare che il Wwf stanzia un fi nanziamento di quasi 6000 euro per l’acquisto di piante da sistemare nelle zone più a rischio. Questo nonostante le moltissime donazioni private.

L’associazione raccoglie le piante seminate e poi donate dai volontari

WWF IMPEGNATO NELLA CAMPAGNA DEGLI ALBERI

De.Fo.

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inoltre, avanza qualche proposta d’azione per il Mini-stro: “Gradiremmo che il ministro Clini si occupasse a tempo pieno di energie rinnovabili, adottando i decreti sugli incentivi che aspettiamo da mesi, così come gra-diremmo la sua attenzione sul tema del recupero ener-getico degli affl uenti di allevamento per la produzione di biogas, invece di creare illusione sugli Ogm”. Anche la Regione Veneto la pensa come Coldiretti: “Dobbiamo cercare di valorizzare i nostri prodotti di qualità, e non certo svendere la nostra agricoltura, il nostro territorio e la nostra società ad aziende multinazionali che si

arricchiscono con gli Ogm – afferma l’assessore all’a-gricoltura Franco Manzato - noi vogliamo che qualità, tipicità, pulizia e sicurezza siano le parole d’ordine dei prodotti Made in Italy e Made in Veneto e vogliamo valorizzare tutti quegli agricoltori che, per fare questo, si spaccano la schiena. Inoltre, vorrei ricordare che il 75% degli italiani e degli europei è contraria all’utilizzo degli Ogm nei propri paesi. Perciò non possiamo permetterci di andare contro l’opinione pubblica. Noi delle Regione Veneto abbiamo sempre detto no a questi Organismi geneticamente modifi cati e continueremo a farlo anche

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Soprattutto un fattore salta decisamente agli oc-chi: tra Montecitorio e Rovigo la differenza dei portafogli è notevole e netta (e non solo quella, verrebbe da pensare).

Infatti, tutti i consiglieri hanno un red-dito totale inferiore ai centomila euro, per quanto concerne il 2010.

La più ricca risulta essere una donna,

Monica Moro, che di professione è medico, con quasi 99mila euro, seguita dal consi-gliere Franco Grotto (che ha dichiarato circa 90mila euro), mentre sul podio, al terzo po-sto, si piazza Claudio Marzola (87,386).

Tra gli as-sessori più ricchi ci sono poi Giu-seppe Boscolo (73.299 euro), Claudio Bellan (72.404euro ),

Angelo Sivier (con 72, 489 euro), Filippo Carlin (68,656 euro), Giuliana Gulmanelli (67,568 euro), Francesco Ennio (65,226 euro). Invece si piazza come fanalino di coda, con 36mila euro, Leonardo Raito.

Tra i volti più noti, il presidente Tizia-na Virgili dichiara 63,8mila euro all’anno,

mentre il vicepresidente Guglielmo Brusco ne dichiara 42,9; Laura Negri dichiara un reddito di 38, 778mila.

Altro dato signifi cativo, invece, è la relativa “povertà” di alcuni consiglieri, che ammettono una dichiarazione al di sotto dei 10mila euro annui, ossia Alessandro Rigoni con 9,2 mila euro, Fiorella Cappato con 8,7 mila, Oriana Girardi con 6,9 mila, Antonello Contiero con 1,9 mila e Michele Franchi 1,6 mila euro.

Insomma, la morale della favola sem-bra chiara: Rovigo non è esattamente un paese per ricchi, stando alle dichiarazioni dei politici provinciali, smentendo la diffusa sentenza secondo la quale con la politica ci si arricchisce.

di Melania Ruggini

La più ricca risulta essere una donna, Monica Moro, con quasi 99mila euro il più povero Michele Franchi con 1,6 mila euro

Operazione trasparenza Pubblicati i redditi di consiglieri e assessori

Palazzo Celio sede della Provincia

Tra Montecitorio e Rovigo la differenza dei portafogli è notevole e netta

I ragazzi di 57 istituti polesani stanno già preparando i lavori del concorso associato alla nona

edizione di Vado sicuro, l’iniziativa targata “Provincia di Rovigo” per la sensibilizzazione alla sicurezza stradale. Quest’anno però c’è una novità in più, infatti rispetto alle precedenti edizioni, questa introdu-ce però una importante novità, che si propone di rendere Vado Sicuro ancora più effi cace: il progetto integra la sua tradi-zionale “mission” di sensibilizzazione di bambini e ragazzi sul valore del rispetto delle regole con il concetto di partecipazione attiva alla gestione del territorio. Gli studenti, appunto, sono stati invitati a rilevare se nei tragitti che compiono più frequentemente vi siano dei punti di forte criticità che possano creare pericolo per la loro incolumità o per quella degli altri, e ne l caso vi fossero di segnalarli o di suggerire percorsi alternativi. Tutto il materiale raccolto andrà pubblicato sulla mappa interattiva che la Provincia di Rovigo sta predisponendo su base Google Maps, proprio per raccogliere segnalazioni positive e negative relative alla percezione del rischio legato alla sicurezza stradale.

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I RAGAZZI DENUNCIANO LE CRITICITÀ STARDALI

In Polesine circa 13.000 persone vivono situazioni di povertà e quasi 9.000 sono a rischio. E’ la stima, sulla base di dati Istat, presentata nel secondo incontro del

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Page 22: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

19Mondo scuola

Il prossimo 8 maggio è in programma a livello nazionale per le classi seconde del-la scuola secondaria di secondo grado la

prova Invalsi. L’Istituto nazionale per la va-lutazione del sistema educativo di istruzione e formazione, secondo il decreto legislativo 286 del 2004, ha l’incarico di effettuare rilevazioni periodiche e sistematiche degli apprendimenti per favorire il miglioramento e l’armonizzazione della qualità del sistema di istruzione. Fino al 2010 l’adesione degli istituti scolastici era volontaria ma dall’anno

scolastico 2010-2011 la prova è diventata obbligatoria per tutte le scuole. E i risultati positivi non si sono fatti attendere: nella pro-vincia di Rovigo si è segnalato in particolare l’istituto superiore “Galileo Galilei” di Adria, comprensivo del liceo scientifi co e dell’isti-

tuto tecnico industriale. L’iniziativa ha coin-volto tre classi del liceo e due dell’istituto tecnico, pari a circa un centinaio di ragazzi. I risultati forniti dall’Invalsi alla fi ne del 2011 hanno evidenziato che gli studenti del Ga-lilei nel complesso hanno ottenuto risultati superiori a quelli dei coetanei del Veneto, del Nord Est e in generale dell’Italia. La pro-fessoressa Licia Melina, docente di matema-tica del liceo e referente del progetto Invalsi per l’intero istituto, ha messo in evidenza che i risultati migliori sono stati ottenuti

di Mattia De Poli

Le migliori sono state lle ragazze. Hanno staccato di 20 punti percentuali i colleghi iscritti a scuole dello stesso tipo nel Nord Est

Primati in classe La prova Invalsi mette in evidenza le capacità degli studenti

Galilei, in matematica e italiano risultati sopra la media

NEWS University day OLTRE SEICENTO STUDENTI ALLE LEZIONI ESEMPLIFICATIVE

Non bisogna mai smettere di sognare e di immagina-re il proprio futuro cercando di costruirlo: è questo il messaggio centrale dell’University day, un appun-

tamento divenuto ormai tradizionale per il Consorzio uni-versitario di Rovigo. Anche quest’anno le lezioni esemplifi -cative hanno coinvolto oltre seicento studenti degli istituti

superiori del Polesine e delle province limitrofe. L’università può favorire il raggiungimento di traguardi importanti: per questo al tavolo degli ospiti è stato invitato Andrea Mali-zia, un giovane ricercatore del Dipartimento di ingegneria meccanica dell’Università di Roma Tor Vergata, vincitore del premio “Sapio Junior” consegnato dal presidente della

Repubblica, Giorgio Napolitano. Il direttore del Cur, Roberto Tovo, lo ha presentato come esempio di successo persona-le e umano conseguito grazie alla preparazione personale. L’University day si è confermato anche un momento di incontro e confronto con esponenti del mondo dei media, dell’informazione, dell’economia e della politica, sul ruolo

che la scienza e la ricerca devono assumere nello sviluppo sociale, culturale ed economico del Polesine e dell’Italia, evidenziando i punti di forza del territorio e segnalando le opportunità che si offrono ai giovani. M.D.P.

Melina: “Questi risultati coronano l’impegno quotidiano degli insegnanti dell’Istituto”

dalle ragazze: “Nella prova di matematica le studentesse del Galilei hanno dato rispo-ste esatte con una differenza media di 20 punti percentuali in più nel confronto fra le coetanee italiane”. Questa comparazione evidenzia risultati meno brillanti ma ugual-mente positivi anche nella prova di italiano: le risposte esatte sono state superiori di 7 punti percentuali rispetto alla media delle studentesse del resto d’Italia. Il confronto tutto interno all’istituto fra studenti e stu-dentesse vede prevalere queste ultime sia

nella prova di matematica che nella prova di italiano. Isolando i dati relativi ai ragazzi e alle ragazze del liceo scientifi co, si rileva che le risposte esatte nella prova di mate-matica sono state superiori del 20 per cento rispetto a quelle gli studenti iscritti a scuole dello stesso tipo in Veneto e nel Nord Est. La professoressa Melina ha precisato che que-sti risultati coronano l’impegno quotidiano degli insegnanti e degli studenti e spingono a migliorare negli ambiti in cui sono emerse alcune fragilità.

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scolastico 2010-2011 la prova è diventata obbligatoria per tutte le scuole. E i risultati positivi non si sono fatti attendere: nella pro-vincia di Rovigo si è segnalato in particolare l’istituto superiore “Galileo Galilei” di Adria, comprensivo del liceo scientifi co e dell’isti-

tuto tecnico industriale. L’iniziativa ha coin-volto tre classi del liceo e due dell’istituto tecnico, pari a circa un centinaio di ragazzi. I risultati forniti dall’Invalsi alla fi ne del 2011 hanno evidenziato che gli studenti del Ga-lilei nel complesso hanno ottenuto risultati superiori a quelli dei coetanei del Veneto, del Nord Est e in generale dell’Italia. La pro-fessoressa Licia Melina, docente di matema-tica del liceo e referente del progetto Invalsi per l’intero istituto, ha messo in evidenza che i risultati migliori sono stati ottenuti

di Mattia De Poli

Le migliori sono state lle ragazze. Hanno staccato di 20 punti percentuali i colleghi iscritti a scuole dello stesso tipo nel Nord Est

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Non bisogna mai smettere di sognare e di immagina-re il proprio futuro cercando di costruirlo: è questo il messaggio centrale dell’University day, un appun-

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superiori del Polesine e delle province limitrofe. L’università può favorire il raggiungimento di traguardi importanti: per questo al tavolo degli ospiti è stato invitato Andrea Mali-zia, un giovane ricercatore del Dipartimento di ingegneria meccanica dell’Università di Roma Tor Vergata, vincitore del premio “Sapio Junior” consegnato dal presidente della

Repubblica, Giorgio Napolitano. Il direttore del Cur, Roberto Tovo, lo ha presentato come esempio di successo persona-le e umano conseguito grazie alla preparazione personale. L’University day si è confermato anche un momento di incontro e confronto con esponenti del mondo dei media, dell’informazione, dell’economia e della politica, sul ruolo

che la scienza e la ricerca devono assumere nello sviluppo sociale, culturale ed economico del Polesine e dell’Italia, evidenziando i punti di forza del territorio e segnalando le opportunità che si offrono ai giovani. M.D.P.

Melina: “Questi risultati coronano l’impegno quotidiano degli insegnanti dell’Istituto”

dalle ragazze: “Nella prova di matematica le studentesse del Galilei hanno dato rispo-ste esatte con una differenza media di 20 punti percentuali in più nel confronto fra le coetanee italiane”. Questa comparazione evidenzia risultati meno brillanti ma ugual-mente positivi anche nella prova di italiano: le risposte esatte sono state superiori di 7 punti percentuali rispetto alla media delle studentesse del resto d’Italia. Il confronto tutto interno all’istituto fra studenti e stu-dentesse vede prevalere queste ultime sia

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20 Personaggio

Un’isola che ha per abitanti giovani magri e vecchi grassi; un posto dove poter rifugiarsi dagli affanni della vita

ordinaria. Ecco che cosa può diventare Ro-vigo agli occhi della fantasia di un giovane scrittore rodigino. Il suo nome è Walter Laz-zarin, 29 anni, laureato in economia e in fi losofi a, segretario di una società sportiva di Rovigo, insegnante del dopo scuola pres-so un istituto privato e ora scrittore con il suo primo romanzo appena pubblicato, dal titolo “A volte un bacio”. Un ragazzo con molte passioni che ha iniziato a scrivere quasi per gioco: “Era il 20 gennaio 2005 e avevo ap-pena dato un esame di diritto commerciale che mi ha impegnato moltissimo – racconta Walter - così la sera stessa decisi di annotare su un quaderno tutti i miei pensieri. E da

questi sono nate delle brevi storie”. Ma il suo primo vero libro prende vita a maggio del 2005 sempre per caso: “Un giorno un mio amico mi propone di scrivere un libro di-verso dal solito, sfruttando la mia abilità nel prendere in giro le persone. E così ho fatto: ho raccolto tutti gli stereotipi che mi davano fastidio e ne ho fatto una parodia”. Ed è in questo modo che nasce “A volte un bacio” ultimato nel dicembre dello stesso anno, ma pubblicato solo dopo varie correzione da parte dell’autore. “All’apparenza può sem-brare il solito romanzo d’amore, con le soli-te storie e un fi nale scontato. Ma, come ho già detto, non è proprio così, in quanto parto da un format classico, che in questo caso è il romanzo d’amore, ricalco alcuni stereotipi tipici del genere e poi li prendo un po’ in

giro”. Un romanzo innovativo, ambientato in un’isola che non esiste di nome Guado, che però ha delle caratteristiche in comune con Rovigo, e il protagonista, anch’esso in-ventato, che però è molto simile all’autore: “Essendo il mio primo romanzo era quasi inevitabile che raccontassi di vicende real-mente accadute, che mi appartengono. E che raccontassi delle mie idee, che magari ora non condivido più. Il tutto mischiato, però con la fantasia”.

Ma questo romanzo racconta anche un “modus operandi” tipico di Walter, che viene ripreso anche in altri libri che lui ha già scritto: “Io amo molto intrecciare due vicende assieme, in questo caso la storia d’amore la descrizione dell’isola. Quando il lettore si incuriosisce su un versante io

smetto di parlarne e passo subito all’al-tro. Così il lettore è sempre all’apice della curiosità. Inoltre mi piace molto lavorare sui sensi, non solo sull’udito e sulla vista, come accade al cinema, ma anche sul tatto, sull’olfatto e sul gusto”. Uno scrittore che, già dal suo esordio, ha le idee ben chiare e uno stile ben defi nito: “A breve pubblicherò con la mia casa editrice – il foglio letterario - una piccola raccolta di storielle d’amore. E successivamente ho già in programma di

divulgare anche un giallo”. Insomma uno scrittore poliedrico che non ama specializ-zarsi in un solo genere. “So benissimo che il mio primo libro non venderà molte copie perché la casa editrice è conosciuta solo in Toscana. Ma spero che grazie al web e gra-zie al tour che sto facendo per presentare il mio romanzo, molte persone si incuriosi-scano e vogliano leggere questo romanzo e anche quelli che scriverò”.

di Denise Formigaro

Alla prima fatica editoriale il giovane scrittore polesano racconta un po’ di se, un po’ della sua città e prende un po’ in giro l’amore

“A volte un bacio” Il primo libro di Walter Lazzarin

L’isola di Guado che assomiglia un po’ a Rovigo

Nella foto Walter Lazzarin, 29 anni laureato in economia e in fi losofi a

“Mi è stato proposto di scrivere un libro sfruttando la mia abilità nel prendere in giro le persone

21Cultura provinciale

“Incontri con l’autore”

Prosegue la rassegna “Incontri con l’autore”, un ciclo di 15 appuntamenti con famosi autori e giornalisti del panorama culturale nazionale. Arrivata alla sua sesta edizione, “In-

contri con l’autore” promuove e diffonde la lettura nel territorio provinciale, creando vari momenti di aggregazione tra le comu-nità più piccole, arricchite di un’importante funzione culturale a favore dell’intero territorio del Polesine. In programma dal 24 febbraio al 19 maggio, questa manifestazione sta raccogliendo molte adesioni e consensi, grazie ai momenti di alta cultura e intrattenimento proposti. Il calendario di questo mese prosegue, sabato 14 aprile ore 21.00 con Michela Marzano sarà a Fiesso Umbertiano (sala Polivalente) con Volevo essere una farfalla, Mondadori. Venerdì 27 aprile ore 21 Filippo Ongaro sarà ad Ar-qua Polesine, in sala consiliare del Castello Estense con Mangia che dimagrisci, Piemme 2011. Sabato 28 aprile alle 21 Lucia Rizzi (la tata Lucia di SoS Tata) sarà ospite di San Martino di Venezze (atrio della scuola media Alighieri) con Fate famiglia, Rizzoli, 2011. Giovedì 3 maggio ore 21.00 Nando dalla Chiesa intratterrà il pubblico di Porto Tolle (sala consiliare del Munici-pio) con La convergenza, Melampo, 2011. Sabato 12 maggio

ore 21.00 Anna Kanakis appoderà a Salara con L’amante di Goebbels. Marsilio, 2011. Venerdì 18 maggio ore 21.00 Mauro Corona sarà a Villadose, (Sala Europa di Piazza Moro) con il libro Come sasso nella corrente. Mondadori, 2011. Sabato 19 mag-gio ore 21.00 Toni Capuozzo spiegherà a Castelmassa (teatro Cotogni) La guerra spiegata ai ragazzi Mondadori 2012.

Me.Ru.

15 appuntamenti letterari

Mauro Corona

Dopo il successo ottenuto lo scorso 25 febbraio al tea-tro Ballarin di Lendinara, “Alberto Mario, il cavaliere dell’ideale” replica al Politeama di Adria il prossimo

20 aprile alle ore 21, chiudendo la rassegna “Sinestesie. I sensi si incontrano a teatro”, promossa dalla Pro loco adriese. Il dramma in un atto, scritto e diretto da Adriano Farinelli, è dedicato all’insigne personaggio risorgimenta-le, nato a Lendinara dove è sepolto insieme alla moglie Jessie White. Alberto Mario, vissuto fra il 1825 e il 1883, fu scrittore, saggista e fi losofo: la più nota tra le sue opere è “La camicia rossa”, testimonianza dell’epopea garibal-dina a cui partecipò in prima persona. Ed è principalmente a questo racconto che si ispira l’opera teatrale, promossa nell’ambito delle iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Ita-lia dall’associazione “Amici di Garibaldi”, di cui Farinelli è socio. Sulla scena Alberto Mario dialoga con la moglie, inglese di nascita ma legata al marito per venticinque anni e partecipe a sua volta del movimento guidato da Giuseppe Garibaldi: attraverso la loro conversazione emer-gono gli aspetti principali del pensiero politico, religioso e artistico dell’eroe lendinarese. Gli interventi di una voce fuori campo permettono alcuni stacchi scenici: attraverso alcuni fl ashback Alberto Mario può così discutere con i più noti protagonisti del Risorgimento italiano, da Giuseppe Mazzini a Cavour, da Giuseppe Ga-ribaldi a Carlo Cattaneo. Mario ap-prezzava particolarmente la visione federalista di quest’ultimo, ma nella rappresentazione teatrale emerge chiaramente anche il forte legame di amicizia con Giosuè Carducci che nelle sue visite in Polesine incontrò spesso Alberto Mario e Jessie White. “La camicia rossa”, studiato dagli storici ma ingiustamente poco conosciuto dal grande pubblico, racconta anche il celebre incontro di Teano, a cui lo scrit-tore fu presente: per questo episodio, così come per la colorata descrizione che Alberto Mario propone della fi era

lendinarese di settembre, vengono proiettate anche vec-chie fotografi e. Lo spettacolo è accompagnato da musiche tratte principalmente da celebri canti risorgimentali. Tutto concorre a mettere in evidenza la grandezza degli ideali dell’illustre garibaldino, la fermezza dei valori sostenuti durante tutto l’arco della sua vita, l’intelligenza di un lette-rato curioso e assetato di sapere. “Alberto Mario, il cava-liere dell’ideale” vuole dunque essere una sorta di biogra-fi a in forma drammatica. Adriano Farinelli ha spiegato che

con quest’opera ha inteso rendere un “doveroso riconoscimento ad un personaggio che non è molto cono-sciuto nel panorama risorgimentale nazionale ma a cui dobbiamo mol-to per la cronaca degli eventi”. La produzione è locale come il cast che

rappresenta lo spettacolo: Ruggero Sichirollo (Alberto Ma-rio), Marina Ferlini (Jessie White), Davide Sartori (Carlo Cattaneo), Gino Bazzan (Cavour), Tiziano Fontan (Giosuè Carducci), Morris Furegato (Giuseppe Garibaldi), Ruben Farinelli (Giuseppe Mazzini), Andrea Bagno (Voce fuori campo).

di Mattia De Poli

L’appuntamento con il grande protagonista risorgimentale concluderà la rassegna “Sinestesie”

Teatro Al Politeama di Adria il prossimo 20 aprile alle ore 21

“Alberto Mario, il cavaliere dell’ideale”

Nella foto i ritratti di Alberto Mario e della moglie Jessie White e un momento tratto dalla pièce teatrale

La più nota tra le sue opere è “La camicia rossa”, sull’epopea garibaldina

Nel 2012 il Gruppo astrofi li polesani compie trent’an-ni di attività e, dopo aver raggiunto prestigiosi risultati, rilancia con nuove iniziative. In un recente

appuntamento presso il planetario “Claudio Tolomeo” di Rovigo, a conclusione del ciclo di incontri “Fra terra e cielo”, il presidente Giorgio Cosco ha manifestato la propria soddisfazione per il successo dell’iniziativa e ha annunciato il nuovo ciclo di conferenze dal titolo “La terra è blu”, che avrà inizio il 18 maggio e il cui programma è disponibile sul sito www.astrofi lipolesani.net. Dal 18 aprile l’associazione promuove inoltre un corso di elettronica e di introduzione alla fotografi a digitale, tenuto dall’ingegnere Stefano Costa, mentre dal 14 maggio il dottor Mattia Negrello e il professor Roberto Ragazzoni proporranno un corso di astronomia. Le lezioni si terranno presso l’osservatorio “Vanni Bazzan” di Sant’Apollinare ma potranno essere seguiti anche via web in streaming e le registrazioni rimarranno comunque a disposizione degli interessati anche in seguito presso l’osservatorio. In autunno il dottor Andrea Fasson organizzerà un corso di chimica, ma prima è atteso un fenomeno particolare e raro: il transito di Venere davanti al sole previsto per la mattina del 6 giugno prossimo. Per le osservazioni astronomiche il Gruppo astrofi li polesani, grazie al contri-buto della Fondazione della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo e al sostegno della Provincia e del Comune di Rovigo, ha provveduto a sostituire il telescopio principale con uno strumento più potente e più stabile, adatto in particolare alla fotografi a di interesse scientifi co.

Gruppo astrofi li polesani

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Dal 18 maggio “La terra è blu”

L’associazione musicale “Orazio Tarditi” di Badia Polesine, in collaborazione con il Comune locale e con la Provincia di Rovigo, propone la prima

edizione dei “Pomeriggi in musica 2012”. Nei quat-tro incontri, tutti in programma a partire dalle ore 17 presso la sala convegni dell’abazia della Vangadizza, si esibiranno Silvia Rambaldi e Rezzo Rossi al clavicembalo (20 maggio), Filippo Bergo alla viola e Renzo Rossi al clavicembalo (3 giu-gno), Pietro Tosarello alla tastiera elettrica (17 giugno) e, per fi nire, Mario Marcassa proporrà una lezione-concerto di chitarra basso e di chitarra elettrica (1 luglio) con l’esecuzione di brani di musica jazz di propria composizione. Al termine di ogni appuntamento verrà offerto ai presenti un aperitivo.

L’associazione badiese, intitolata a un monaco camaldolese del Seicento, che fu compositore di musica e trascorse per parte della sua vita presso l’abazia altopolesana, con questa iniziativa intende promuovere l’interesse e la passione per la musica facendola conoscere nelle sue varie forme secondo principi morali ed educativi.

Il presidente Vinicio Ferrigato ha precisato che la rassegna si ispira ad altre iniziative simili realizzate con successo in province limitrofe: “Alcuni aggiustamenti nell’organizzazione dell’evento sono stati resi necessari dal contesto e in particolare dal periodo dell’anno in cui gli incontri verranno proposti. Ma coltiviamo la speranza di ripetere il successo ottenuto da altre esperienze simili e di dare un seguito anche a questa manifestazione”.

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20 Personaggio

Un’isola che ha per abitanti giovani magri e vecchi grassi; un posto dove poter rifugiarsi dagli affanni della vita

ordinaria. Ecco che cosa può diventare Ro-vigo agli occhi della fantasia di un giovane scrittore rodigino. Il suo nome è Walter Laz-zarin, 29 anni, laureato in economia e in fi losofi a, segretario di una società sportiva di Rovigo, insegnante del dopo scuola pres-so un istituto privato e ora scrittore con il suo primo romanzo appena pubblicato, dal titolo “A volte un bacio”. Un ragazzo con molte passioni che ha iniziato a scrivere quasi per gioco: “Era il 20 gennaio 2005 e avevo ap-pena dato un esame di diritto commerciale che mi ha impegnato moltissimo – racconta Walter - così la sera stessa decisi di annotare su un quaderno tutti i miei pensieri. E da

questi sono nate delle brevi storie”. Ma il suo primo vero libro prende vita a maggio del 2005 sempre per caso: “Un giorno un mio amico mi propone di scrivere un libro di-verso dal solito, sfruttando la mia abilità nel prendere in giro le persone. E così ho fatto: ho raccolto tutti gli stereotipi che mi davano fastidio e ne ho fatto una parodia”. Ed è in questo modo che nasce “A volte un bacio” ultimato nel dicembre dello stesso anno, ma pubblicato solo dopo varie correzione da parte dell’autore. “All’apparenza può sem-brare il solito romanzo d’amore, con le soli-te storie e un fi nale scontato. Ma, come ho già detto, non è proprio così, in quanto parto da un format classico, che in questo caso è il romanzo d’amore, ricalco alcuni stereotipi tipici del genere e poi li prendo un po’ in

giro”. Un romanzo innovativo, ambientato in un’isola che non esiste di nome Guado, che però ha delle caratteristiche in comune con Rovigo, e il protagonista, anch’esso in-ventato, che però è molto simile all’autore: “Essendo il mio primo romanzo era quasi inevitabile che raccontassi di vicende real-mente accadute, che mi appartengono. E che raccontassi delle mie idee, che magari ora non condivido più. Il tutto mischiato, però con la fantasia”.

Ma questo romanzo racconta anche un “modus operandi” tipico di Walter, che viene ripreso anche in altri libri che lui ha già scritto: “Io amo molto intrecciare due vicende assieme, in questo caso la storia d’amore la descrizione dell’isola. Quando il lettore si incuriosisce su un versante io

smetto di parlarne e passo subito all’al-tro. Così il lettore è sempre all’apice della curiosità. Inoltre mi piace molto lavorare sui sensi, non solo sull’udito e sulla vista, come accade al cinema, ma anche sul tatto, sull’olfatto e sul gusto”. Uno scrittore che, già dal suo esordio, ha le idee ben chiare e uno stile ben defi nito: “A breve pubblicherò con la mia casa editrice – il foglio letterario - una piccola raccolta di storielle d’amore. E successivamente ho già in programma di

divulgare anche un giallo”. Insomma uno scrittore poliedrico che non ama specializ-zarsi in un solo genere. “So benissimo che il mio primo libro non venderà molte copie perché la casa editrice è conosciuta solo in Toscana. Ma spero che grazie al web e gra-zie al tour che sto facendo per presentare il mio romanzo, molte persone si incuriosi-scano e vogliano leggere questo romanzo e anche quelli che scriverò”.

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Alla prima fatica editoriale il giovane scrittore polesano racconta un po’ di se, un po’ della sua città e prende un po’ in giro l’amore

“A volte un bacio” Il primo libro di Walter Lazzarin

L’isola di Guado che assomiglia un po’ a Rovigo

Nella foto Walter Lazzarin, 29 anni laureato in economia e in fi losofi a

“Mi è stato proposto di scrivere un libro sfruttando la mia abilità nel prendere in giro le persone

21Cultura provinciale

“Incontri con l’autore”

Prosegue la rassegna “Incontri con l’autore”, un ciclo di 15 appuntamenti con famosi autori e giornalisti del panorama culturale nazionale. Arrivata alla sua sesta edizione, “In-

contri con l’autore” promuove e diffonde la lettura nel territorio provinciale, creando vari momenti di aggregazione tra le comu-nità più piccole, arricchite di un’importante funzione culturale a favore dell’intero territorio del Polesine. In programma dal 24 febbraio al 19 maggio, questa manifestazione sta raccogliendo molte adesioni e consensi, grazie ai momenti di alta cultura e intrattenimento proposti. Il calendario di questo mese prosegue, sabato 14 aprile ore 21.00 con Michela Marzano sarà a Fiesso Umbertiano (sala Polivalente) con Volevo essere una farfalla, Mondadori. Venerdì 27 aprile ore 21 Filippo Ongaro sarà ad Ar-qua Polesine, in sala consiliare del Castello Estense con Mangia che dimagrisci, Piemme 2011. Sabato 28 aprile alle 21 Lucia Rizzi (la tata Lucia di SoS Tata) sarà ospite di San Martino di Venezze (atrio della scuola media Alighieri) con Fate famiglia, Rizzoli, 2011. Giovedì 3 maggio ore 21.00 Nando dalla Chiesa intratterrà il pubblico di Porto Tolle (sala consiliare del Munici-pio) con La convergenza, Melampo, 2011. Sabato 12 maggio

ore 21.00 Anna Kanakis appoderà a Salara con L’amante di Goebbels. Marsilio, 2011. Venerdì 18 maggio ore 21.00 Mauro Corona sarà a Villadose, (Sala Europa di Piazza Moro) con il libro Come sasso nella corrente. Mondadori, 2011. Sabato 19 mag-gio ore 21.00 Toni Capuozzo spiegherà a Castelmassa (teatro Cotogni) La guerra spiegata ai ragazzi Mondadori 2012.

Me.Ru.

15 appuntamenti letterari

Mauro Corona

Dopo il successo ottenuto lo scorso 25 febbraio al tea-tro Ballarin di Lendinara, “Alberto Mario, il cavaliere dell’ideale” replica al Politeama di Adria il prossimo

20 aprile alle ore 21, chiudendo la rassegna “Sinestesie. I sensi si incontrano a teatro”, promossa dalla Pro loco adriese. Il dramma in un atto, scritto e diretto da Adriano Farinelli, è dedicato all’insigne personaggio risorgimenta-le, nato a Lendinara dove è sepolto insieme alla moglie Jessie White. Alberto Mario, vissuto fra il 1825 e il 1883, fu scrittore, saggista e fi losofo: la più nota tra le sue opere è “La camicia rossa”, testimonianza dell’epopea garibal-dina a cui partecipò in prima persona. Ed è principalmente a questo racconto che si ispira l’opera teatrale, promossa nell’ambito delle iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Ita-lia dall’associazione “Amici di Garibaldi”, di cui Farinelli è socio. Sulla scena Alberto Mario dialoga con la moglie, inglese di nascita ma legata al marito per venticinque anni e partecipe a sua volta del movimento guidato da Giuseppe Garibaldi: attraverso la loro conversazione emer-gono gli aspetti principali del pensiero politico, religioso e artistico dell’eroe lendinarese. Gli interventi di una voce fuori campo permettono alcuni stacchi scenici: attraverso alcuni fl ashback Alberto Mario può così discutere con i più noti protagonisti del Risorgimento italiano, da Giuseppe Mazzini a Cavour, da Giuseppe Ga-ribaldi a Carlo Cattaneo. Mario ap-prezzava particolarmente la visione federalista di quest’ultimo, ma nella rappresentazione teatrale emerge chiaramente anche il forte legame di amicizia con Giosuè Carducci che nelle sue visite in Polesine incontrò spesso Alberto Mario e Jessie White. “La camicia rossa”, studiato dagli storici ma ingiustamente poco conosciuto dal grande pubblico, racconta anche il celebre incontro di Teano, a cui lo scrit-tore fu presente: per questo episodio, così come per la colorata descrizione che Alberto Mario propone della fi era

lendinarese di settembre, vengono proiettate anche vec-chie fotografi e. Lo spettacolo è accompagnato da musiche tratte principalmente da celebri canti risorgimentali. Tutto concorre a mettere in evidenza la grandezza degli ideali dell’illustre garibaldino, la fermezza dei valori sostenuti durante tutto l’arco della sua vita, l’intelligenza di un lette-rato curioso e assetato di sapere. “Alberto Mario, il cava-liere dell’ideale” vuole dunque essere una sorta di biogra-fi a in forma drammatica. Adriano Farinelli ha spiegato che

con quest’opera ha inteso rendere un “doveroso riconoscimento ad un personaggio che non è molto cono-sciuto nel panorama risorgimentale nazionale ma a cui dobbiamo mol-to per la cronaca degli eventi”. La produzione è locale come il cast che

rappresenta lo spettacolo: Ruggero Sichirollo (Alberto Ma-rio), Marina Ferlini (Jessie White), Davide Sartori (Carlo Cattaneo), Gino Bazzan (Cavour), Tiziano Fontan (Giosuè Carducci), Morris Furegato (Giuseppe Garibaldi), Ruben Farinelli (Giuseppe Mazzini), Andrea Bagno (Voce fuori campo).

di Mattia De Poli

L’appuntamento con il grande protagonista risorgimentale concluderà la rassegna “Sinestesie”

Teatro Al Politeama di Adria il prossimo 20 aprile alle ore 21

“Alberto Mario, il cavaliere dell’ideale”

Nella foto i ritratti di Alberto Mario e della moglie Jessie White e un momento tratto dalla pièce teatrale

La più nota tra le sue opere è “La camicia rossa”, sull’epopea garibaldina

Nel 2012 il Gruppo astrofi li polesani compie trent’an-ni di attività e, dopo aver raggiunto prestigiosi risultati, rilancia con nuove iniziative. In un recente

appuntamento presso il planetario “Claudio Tolomeo” di Rovigo, a conclusione del ciclo di incontri “Fra terra e cielo”, il presidente Giorgio Cosco ha manifestato la propria soddisfazione per il successo dell’iniziativa e ha annunciato il nuovo ciclo di conferenze dal titolo “La terra è blu”, che avrà inizio il 18 maggio e il cui programma è disponibile sul sito www.astrofi lipolesani.net. Dal 18 aprile l’associazione promuove inoltre un corso di elettronica e di introduzione alla fotografi a digitale, tenuto dall’ingegnere Stefano Costa, mentre dal 14 maggio il dottor Mattia Negrello e il professor Roberto Ragazzoni proporranno un corso di astronomia. Le lezioni si terranno presso l’osservatorio “Vanni Bazzan” di Sant’Apollinare ma potranno essere seguiti anche via web in streaming e le registrazioni rimarranno comunque a disposizione degli interessati anche in seguito presso l’osservatorio. In autunno il dottor Andrea Fasson organizzerà un corso di chimica, ma prima è atteso un fenomeno particolare e raro: il transito di Venere davanti al sole previsto per la mattina del 6 giugno prossimo. Per le osservazioni astronomiche il Gruppo astrofi li polesani, grazie al contri-buto della Fondazione della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo e al sostegno della Provincia e del Comune di Rovigo, ha provveduto a sostituire il telescopio principale con uno strumento più potente e più stabile, adatto in particolare alla fotografi a di interesse scientifi co.

Gruppo astrofi li polesani

M.D.P.

Dal 18 maggio “La terra è blu”

L’associazione musicale “Orazio Tarditi” di Badia Polesine, in collaborazione con il Comune locale e con la Provincia di Rovigo, propone la prima

edizione dei “Pomeriggi in musica 2012”. Nei quat-tro incontri, tutti in programma a partire dalle ore 17 presso la sala convegni dell’abazia della Vangadizza, si esibiranno Silvia Rambaldi e Rezzo Rossi al clavicembalo (20 maggio), Filippo Bergo alla viola e Renzo Rossi al clavicembalo (3 giu-gno), Pietro Tosarello alla tastiera elettrica (17 giugno) e, per fi nire, Mario Marcassa proporrà una lezione-concerto di chitarra basso e di chitarra elettrica (1 luglio) con l’esecuzione di brani di musica jazz di propria composizione. Al termine di ogni appuntamento verrà offerto ai presenti un aperitivo.

L’associazione badiese, intitolata a un monaco camaldolese del Seicento, che fu compositore di musica e trascorse per parte della sua vita presso l’abazia altopolesana, con questa iniziativa intende promuovere l’interesse e la passione per la musica facendola conoscere nelle sue varie forme secondo principi morali ed educativi.

Il presidente Vinicio Ferrigato ha precisato che la rassegna si ispira ad altre iniziative simili realizzate con successo in province limitrofe: “Alcuni aggiustamenti nell’organizzazione dell’evento sono stati resi necessari dal contesto e in particolare dal periodo dell’anno in cui gli incontri verranno proposti. Ma coltiviamo la speranza di ripetere il successo ottenuto da altre esperienze simili e di dare un seguito anche a questa manifestazione”.

NEWS

Associazione musicale “Orazio Tarditi”POMERIGGI IN MUSICA

M.D.P.

232323Cultura provinciale

Page 26: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

grande sete del 2003Niente pioggia e neve in inverno e primavera,

7Il Veneto in primo piano

Non è solo la mancanza d’acqua a pre-occupare perché un’altra minaccia arri-va dal mare, soprattutto per il Polesine

e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fi umi durante i pe-riodi di magra. L’assenza di piogge e la scar-sità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’ac-qua salata può risalire anche per diversi chilo-metri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fi ume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insuffi ciente perché possa funzionare lo sbarramento antisale po-sto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giu-riolo – Il Veneto sta dando un brutto esem-pio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro terri-torio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifi ca dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’ac-qua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse Brenta-Bacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giu-seppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifi ca Adige Euganeo - abbiamo già pronto e fi nanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fi umi in secca e “brucia” le colture

IL CASO

Tassa sulla bonifi ca, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifi ca per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non

funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifi ca vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifi ca per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano di-rettamente in fi umi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.

TORNA IL CONTRIBUTO AI CONSORZI DI BONIFICA PER TUTTI I PROPRIETARI

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

7Il Veneto in primo piano

Non è solo la mancanza d’acqua a pre-occupare perché un’altra minaccia arri-va dal mare, soprattutto per il Polesine

e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fi umi durante i pe-riodi di magra. L’assenza di piogge e la scar-sità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’ac-qua salata può risalire anche per diversi chilo-metri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fi ume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insuffi ciente perché possa funzionare lo sbarramento antisale po-sto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giu-riolo – Il Veneto sta dando un brutto esem-pio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro terri-torio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifi ca dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’ac-qua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse Brenta-Bacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giu-seppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifi ca Adige Euganeo - abbiamo già pronto e fi nanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fi umi in secca e “brucia” le colture

IL CASO

Tassa sulla bonifi ca, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifi ca per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non

funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifi ca vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifi ca per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano di-rettamente in fi umi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.

TORNA IL CONTRIBUTO AI CONSORZI DI BONIFICA PER TUTTI I PROPRIETARI

252525Il Veneto in primo piano

Page 28: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

8 Il Veneto in primo piano

Vivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pe-

sante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei fi gli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fi ne del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensio-nati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidi-tà civile (210 mila). E poi: le pensioni ero-gate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati vene-ti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano es-sere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a benefi ciare dell’a-deguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografi ci) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbia-mo avuto – spiega Don Dino Pistolato di-rettore di Caritas Venezia – tanti casi in tut-ta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in que-sto momento di crisi l’unica risorsa per tan-te giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di esse-re un dramma, oltre che per loro, anche per i fi gli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affi tto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

di Alessandro Abbadir

Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei fi gli disoccupati con bimbi piccoli

Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema diffi coltà

Pensionati sempre più tartassati

Problema esodati, il governo pro-mette una solu-

zione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incer-to, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno acce-dervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro deci-ne di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diver-se ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfi orare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero.

Problema esodatiSI CERCA UNA SOLUZIONE

A.A.

26 Il Veneto in primo piano2626 Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

NEWS

OspitalitàUN PROGETTO PER RENDERE IL VENETO FRUIBILE DA TUTTI

Un turismo attento alle esigenze delle persone con disabilità motorie, visive, uditive, alimentari e a tutte le situazioni dove anche solo l’accoglienza di bambini e di anziani comporta

un’ospitalità capace di soddisfare le particolari richieste. Un turismo insomma per tutti: è l’obiettivo di un innovativo progetto grazie al quale il Veneto vanta in Europa il suo primato, come regione pilota. Se ne è parlato nel corso di Gitando All, l’evento che si è svolto alla Fiera di Vicenza a fi ne marzo scorso, un’amplissima sezione dedicata all’ospitalità per tutti nell’ambito del salone dedicato al turismo e al tempo libero Gitando.

“Non sono le persone che devono “superare” le loro disabilità, ma è il territorio che deve diventare accessibile a tutti”. ha affer-mato l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi all’apertura della seconda edizione dell’Agorà della Solidarietà, intervenu-to assieme al direttore generale della Fiera Corrado Facco, al

presidente dell’as-sociazione Village for all Roberto Vitali e al presidente del Centro servizi per il volontariato Csv, che organizza l’iniziativa,

momento di incontro e di confronto tra le varie realtà del volonta-riato italiano.

“Trasformare il Veneto in modo da renderlo fruibile a tutti - a osservato l’assessore Finozzi - è anche un affare economico, per-ché dà una spinta ulteriore ad un settore, quello dell’accoglienza, che anche lo scorso anno ha raggiunto risultati da primato e dove il Veneto rappresenta la maggiore realtà italiana. In proposito bi-sogna considerare che solo in Europa sono almeno 60 milioni le persone che hanno problemi di diffi coltà motorie, sensoriali e nutrizionali. Ma non è solo questo, perché signifi ca aiutare nel con-tempo i residenti e creare posti di lavoro”. L’economia dell’ospita-lità richiede tuttavia nuove professionalità e nuova formazione. In questo contesto l’assessore veneto all’Istruzione e al lavoro Elena Donazzan ha sottolineato l’esigenza di formare “professionisti del sorriso”. “Gli operatori - ha ricordato - mi hanno evidenziato la necessità di formare al sorriso, che non è un paradosso, ma un fattore vincente della politica dell’accoglienza”.

Il turismo dell’accoglienza per tutti prevede nuove competenze professionali, tra cui quella del sorriso

L’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte dà l’annuncio e il collega al Turismo Marino Finoz-zi se ne rallegra entusiasta. La questione riguarda

la qualità dell’acqua dei mari, dei laghi e in generale di balneazione che risulta eccellente al 91 per cento nel Veneto.

“Tutti devono sapere” ripete l’assessore veneto in vista dell’imminente stagione estiva e dell’arrivo dei vacanzieri nelle nostre spiagge e località turistiche. “I nostri turisti - commenta Finozzi - cercano, vogliono e hanno diritto di pretendere la qualità dell’acqua di bal-neazione. Invito tutti i nostri tour operators a diffondere i dati assieme alle loro proposte”.

I dati sono quelli uffi ciali della Regione a seguito di controlli e monitoraggi realizzati nel corso degli anni e diffusi in prospettiva della stagione balneare 2012, ormai alle porte.

Nel Veneto, dunque, il bagno dei turisti sarà in acque eccellenti al 91 per cento - non solo in spiaggia ma anche al lago o nei fi umi - buone per il 6 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle) e suffi cienti per il 3 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle).

“All’inizio della stagione 2012, che va dal 15 maggio al 15 settembre, - assicura l’assessore Conte - tutte le acque di balneazione del Veneto vanno consi-derate idonee alla balneazione”.

“Il Veneto - fa osservare - ha già largamente rag-giunto l’obiettivo che impone la normativa europea 2006/7/CE che tutte le acque di balneazione do-vranno essere dal 2015 almeno di qualità suffi ciente. Con riferimento alla nuova classifi cazione che riguarda il periodo 2008-2011 e che è valida per l’inizio della stagione balneare 2012 in Veneto risulta che nessuno dei punti in campionamento costantemente controllati durante tutta la passata stagione ha fatto registrare qualità scarsa”.

I controlli anche quest’anno, con il rinnovo del protocollo d’intesa, saranno svolti dall’Arpav in stretta collaborazione con le Capitanerie di Porto e la Guardia Costiera della Direzione marittima del Veneto.

“Un impegno fattivo e rilevante - fa presente il Contrammiraglio Tiberio Piattelli, Direttore Marittimo del Veneto - per il quale sono stati messi a disposizione nella stagione 2011 otto mezzi acquei presso i coman-di costieri e sul lago di Garda, per 73 missioni e 235 ore di navigazione complessive”.

L’assessore Conte fa sapere che, nonostante la diffi cile fase economico-fi nanziaria, non ci sarà nessun allentamento del monitoraggio delle acque di balnea-zione. Del resto - aggiunge - il turismo balneare, con oltre 145 km di coste, è un settore strategico sia per l’economia che per la valorizzazione ambientale del Veneto.

“Abbiamo circa 150 km di coste utilizzabili per il turismo, tra spiagge marine e litorali del Lago di Garda - commenta Finozzi - rispetto alle quali la riconosciuta

qualità delle acque è un elemento essenziale”. “Dei quasi 63 milioni e mezzo di presenze turistiche , che generano un fatturato di circa 15 miliardi di euro - pro-segue il suo ragionamento l’assessore - le presenze nelle località balneari sono 26.485.634, pari cioè al 41,77 per cento del totale. Avere le acque a posto, anzi di qualità è un valore aggiunto che mi rende otti-mista sull’andamento della prossima stagione, pur in un oggettivo periodo di generale diffi coltà economica”.

Il direttore dell’Arpav, Carlo Emanuele Pepe, ha sottolineato come 7 anni di risultati favorevoli possano far guardare al futuro in termini ottimistici e ha ricordato che nelle 169 stazioni di campionamento (96 sull’A-driatico, 65 sul Lago di Garda, 8 sugli altri laghi veneti) è prevista nella stagione 2012, inziando dalla fi ne di aprile, la raccolta di 104 campioni e l’effettuazione di 23.322 rilievi e analisi. Sul sito web dell’Arpav, www.arpa.veneto.it, saranno disponibili sia i bollettini perio-dici che i dati analitici per conoscere la situazione in tempo reale.

di Ornella Jovane

Balneazione I dati della Regione a seguito dei monitoraggi

Promossa a pieni voti l’acqua veneta

L’eccellente qualità dell’acqua balneabile alimenta buone aspettative per la stagione turistica estiva

Il 91 per cento delle acque balneabili in Veneto è eccellente, il 6 per cento buona e il 3 per cento suffi ciente

Turismo

Gli ucraini sognano il Veneto quando pensano alle loro va-canze, estive e al mare soprattutto ma non solo.

E’ la conclusione cui è giunto l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi a seguito delle manifestazioni d’interes-se espresse dai locali in occasione della 18esima edizione dell’U-kraine international traverl et tourism exhibition, il più importante salone delle vacanze ucraino. Il Veneto vi ha partecipato per pro-porre la propria offerta turistica sia estiva sia per tutto il periodo dell’anno. E ha riscosso, sorprendendo positivamente anche gli

operatori del settore presenti, un ottimo successo che è stato valutato anche dalla lunghezza della coda formata dagli ucraini interessati a conoscere le soluzioni di vacanza made in Veneto.

La regione che quest’anno ha ottenuto il primato in Italia per quanto riguarda il turismo ha saputo catturare l’interesse degli ucraini in particolar modo per il pacchetto vacanze orientato al mare, ma anche la montagna in inverno ha saputo esercitare il proprio fascino così come le città d’arte.

Località irresistibili ma anche prodotti inimitabili, oggetto di

desiderio di molti aspiranti turisti dell’est attratti dal Veneto an-che per questioni di shopping. “C’è anche la voglia di shopping e di made in Italy - ha commentato l’assessore - che in questo Paese che si sta affacciando prepotentemente sui mercati occi-dentali è rappresentato proprio dal miglior fashion delle aziende venete”. Del resto le presenze degli ucraini in Veneto sono in costante crescita negli ultimi anni anche se complessivamente di fronte ai circa 63 milioni e mezzo di presenze complessive, risultano essere ancora un numero contenuto.

NEWS Turisti stranieriGLI UCRAINI SOGNANO LE VACANZE IN VENETO

O.J.

Anche i negozi e i prodotti made in Veneto “catturano”

gli stranieri

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8 Il Veneto in primo piano

Vivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pe-

sante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei fi gli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fi ne del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensio-nati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidi-tà civile (210 mila). E poi: le pensioni ero-gate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati vene-ti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano es-sere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a benefi ciare dell’a-deguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografi ci) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbia-mo avuto – spiega Don Dino Pistolato di-rettore di Caritas Venezia – tanti casi in tut-ta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in que-sto momento di crisi l’unica risorsa per tan-te giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di esse-re un dramma, oltre che per loro, anche per i fi gli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affi tto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

di Alessandro Abbadir

Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei fi gli disoccupati con bimbi piccoli

Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema diffi coltà

Pensionati sempre più tartassati

Problema esodati, il governo pro-mette una solu-

zione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incer-to, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno acce-dervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro deci-ne di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diver-se ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfi orare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero.

Problema esodatiSI CERCA UNA SOLUZIONE

A.A.

9Il Veneto in primo piano

NEWS

OspitalitàUN PROGETTO PER RENDERE IL VENETO FRUIBILE DA TUTTI

Un turismo attento alle esigenze delle persone con disabilità motorie, visive, uditive, alimentari e a tutte le situazioni dove anche solo l’accoglienza di bambini e di anziani comporta

un’ospitalità capace di soddisfare le particolari richieste. Un turismo insomma per tutti: è l’obiettivo di un innovativo progetto grazie al quale il Veneto vanta in Europa il suo primato, come regione pilota. Se ne è parlato nel corso di Gitando All, l’evento che si è svolto alla Fiera di Vicenza a fi ne marzo scorso, un’amplissima sezione dedicata all’ospitalità per tutti nell’ambito del salone dedicato al turismo e al tempo libero Gitando.

“Non sono le persone che devono “superare” le loro disabilità, ma è il territorio che deve diventare accessibile a tutti”. ha affer-mato l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi all’apertura della seconda edizione dell’Agorà della Solidarietà, intervenu-to assieme al direttore generale della Fiera Corrado Facco, al

presidente dell’as-sociazione Village for all Roberto Vitali e al presidente del Centro servizi per il volontariato Csv, che organizza l’iniziativa,

momento di incontro e di confronto tra le varie realtà del volonta-riato italiano.

“Trasformare il Veneto in modo da renderlo fruibile a tutti - a osservato l’assessore Finozzi - è anche un affare economico, per-ché dà una spinta ulteriore ad un settore, quello dell’accoglienza, che anche lo scorso anno ha raggiunto risultati da primato e dove il Veneto rappresenta la maggiore realtà italiana. In proposito bi-sogna considerare che solo in Europa sono almeno 60 milioni le persone che hanno problemi di diffi coltà motorie, sensoriali e nutrizionali. Ma non è solo questo, perché signifi ca aiutare nel con-tempo i residenti e creare posti di lavoro”. L’economia dell’ospita-lità richiede tuttavia nuove professionalità e nuova formazione. In questo contesto l’assessore veneto all’Istruzione e al lavoro Elena Donazzan ha sottolineato l’esigenza di formare “professionisti del sorriso”. “Gli operatori - ha ricordato - mi hanno evidenziato la necessità di formare al sorriso, che non è un paradosso, ma un fattore vincente della politica dell’accoglienza”.

Il turismo dell’accoglienza per tutti prevede nuove competenze professionali, tra cui quella del sorriso

L’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte dà l’annuncio e il collega al Turismo Marino Finoz-zi se ne rallegra entusiasta. La questione riguarda

la qualità dell’acqua dei mari, dei laghi e in generale di balneazione che risulta eccellente al 91 per cento nel Veneto.

“Tutti devono sapere” ripete l’assessore veneto in vista dell’imminente stagione estiva e dell’arrivo dei vacanzieri nelle nostre spiagge e località turistiche. “I nostri turisti - commenta Finozzi - cercano, vogliono e hanno diritto di pretendere la qualità dell’acqua di bal-neazione. Invito tutti i nostri tour operators a diffondere i dati assieme alle loro proposte”.

I dati sono quelli uffi ciali della Regione a seguito di controlli e monitoraggi realizzati nel corso degli anni e diffusi in prospettiva della stagione balneare 2012, ormai alle porte.

Nel Veneto, dunque, il bagno dei turisti sarà in acque eccellenti al 91 per cento - non solo in spiaggia ma anche al lago o nei fi umi - buone per il 6 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle) e suffi cienti per il 3 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle).

“All’inizio della stagione 2012, che va dal 15 maggio al 15 settembre, - assicura l’assessore Conte - tutte le acque di balneazione del Veneto vanno consi-derate idonee alla balneazione”.

“Il Veneto - fa osservare - ha già largamente rag-giunto l’obiettivo che impone la normativa europea 2006/7/CE che tutte le acque di balneazione do-vranno essere dal 2015 almeno di qualità suffi ciente. Con riferimento alla nuova classifi cazione che riguarda il periodo 2008-2011 e che è valida per l’inizio della stagione balneare 2012 in Veneto risulta che nessuno dei punti in campionamento costantemente controllati durante tutta la passata stagione ha fatto registrare qualità scarsa”.

I controlli anche quest’anno, con il rinnovo del protocollo d’intesa, saranno svolti dall’Arpav in stretta collaborazione con le Capitanerie di Porto e la Guardia Costiera della Direzione marittima del Veneto.

“Un impegno fattivo e rilevante - fa presente il Contrammiraglio Tiberio Piattelli, Direttore Marittimo del Veneto - per il quale sono stati messi a disposizione nella stagione 2011 otto mezzi acquei presso i coman-di costieri e sul lago di Garda, per 73 missioni e 235 ore di navigazione complessive”.

L’assessore Conte fa sapere che, nonostante la diffi cile fase economico-fi nanziaria, non ci sarà nessun allentamento del monitoraggio delle acque di balnea-zione. Del resto - aggiunge - il turismo balneare, con oltre 145 km di coste, è un settore strategico sia per l’economia che per la valorizzazione ambientale del Veneto.

“Abbiamo circa 150 km di coste utilizzabili per il turismo, tra spiagge marine e litorali del Lago di Garda - commenta Finozzi - rispetto alle quali la riconosciuta

qualità delle acque è un elemento essenziale”. “Dei quasi 63 milioni e mezzo di presenze turistiche , che generano un fatturato di circa 15 miliardi di euro - pro-segue il suo ragionamento l’assessore - le presenze nelle località balneari sono 26.485.634, pari cioè al 41,77 per cento del totale. Avere le acque a posto, anzi di qualità è un valore aggiunto che mi rende otti-mista sull’andamento della prossima stagione, pur in un oggettivo periodo di generale diffi coltà economica”.

Il direttore dell’Arpav, Carlo Emanuele Pepe, ha sottolineato come 7 anni di risultati favorevoli possano far guardare al futuro in termini ottimistici e ha ricordato che nelle 169 stazioni di campionamento (96 sull’A-driatico, 65 sul Lago di Garda, 8 sugli altri laghi veneti) è prevista nella stagione 2012, inziando dalla fi ne di aprile, la raccolta di 104 campioni e l’effettuazione di 23.322 rilievi e analisi. Sul sito web dell’Arpav, www.arpa.veneto.it, saranno disponibili sia i bollettini perio-dici che i dati analitici per conoscere la situazione in tempo reale.

di Ornella Jovane

Balneazione I dati della Regione a seguito dei monitoraggi

Promossa a pieni voti l’acqua veneta

L’eccellente qualità dell’acqua balneabile alimenta buone aspettative per la stagione turistica estiva

Il 91 per cento delle acque balneabili in Veneto è eccellente, il 6 per cento buona e il 3 per cento suffi ciente

Turismo

Gli ucraini sognano il Veneto quando pensano alle loro va-canze, estive e al mare soprattutto ma non solo.

E’ la conclusione cui è giunto l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi a seguito delle manifestazioni d’interes-se espresse dai locali in occasione della 18esima edizione dell’U-kraine international traverl et tourism exhibition, il più importante salone delle vacanze ucraino. Il Veneto vi ha partecipato per pro-porre la propria offerta turistica sia estiva sia per tutto il periodo dell’anno. E ha riscosso, sorprendendo positivamente anche gli

operatori del settore presenti, un ottimo successo che è stato valutato anche dalla lunghezza della coda formata dagli ucraini interessati a conoscere le soluzioni di vacanza made in Veneto.

La regione che quest’anno ha ottenuto il primato in Italia per quanto riguarda il turismo ha saputo catturare l’interesse degli ucraini in particolar modo per il pacchetto vacanze orientato al mare, ma anche la montagna in inverno ha saputo esercitare il proprio fascino così come le città d’arte.

Località irresistibili ma anche prodotti inimitabili, oggetto di

desiderio di molti aspiranti turisti dell’est attratti dal Veneto an-che per questioni di shopping. “C’è anche la voglia di shopping e di made in Italy - ha commentato l’assessore - che in questo Paese che si sta affacciando prepotentemente sui mercati occi-dentali è rappresentato proprio dal miglior fashion delle aziende venete”. Del resto le presenze degli ucraini in Veneto sono in costante crescita negli ultimi anni anche se complessivamente di fronte ai circa 63 milioni e mezzo di presenze complessive, risultano essere ancora un numero contenuto.

NEWS Turisti stranieriGLI UCRAINI SOGNANO LE VACANZE IN VENETO

O.J.

Anche i negozi e i prodotti made in Veneto “catturano”

gli stranieri

272727Il Veneto in primo piano

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Page 30: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

11Voci da palazzo

Esprime soddisfazione il con-sigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del

Consiglio veneto di un proprio emendamento alla fi nanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifi ci derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplifi cazione amministrativa, che consente fi nalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento.

Andrea Bassi, Lega Nord NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

Soddisfatti e non

“Nonostante le ristrettez-ze economiche spiega Corazzari - abbiamo

cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcu-ni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospeda-le Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno signifi cativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifi ca dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime.

Cristiano Corazzari, Lega NordDIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“Prima i veneti” era uno degli slogan usati dal presidente Luca Zaia durante la campagna elettorale. Durante le fasi che hanno portato

all’approvazione della legge fi nanziaria e del bilancio previsionale per il 2012, è stato usato come un fa-stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il Veneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato lungo anche a causa del quadro economico fi nanziario nazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun-que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem-pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia-menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi-parare i costi del difensore civico e del difensore dei minori a quelli delle fi gure apicali di enti regionali o di società controllate. Insomma spendere meno o risparmiare di più? Con le idiosincrasie politiche non è sempre possibile spigare le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur-genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, anzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci-vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia di compartecipazione regionale all’Iva, è rima-sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo gran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes-

sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritor-no del tributo ai consorzi di Bonifi ca c’è stato addirittura uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo compagno di partito Maurizio Conte che ne ha propo-sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fi no

al triennio 2013-2015 le ridu-zioni del pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali in scadenza a fi ne 2012, la mag-gioranza che guida la Regione ha scelto di non incassare una bella cifra per i prossimi anni. Infatti,

alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mi-lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare per destinarla alle aziende in diffi coltà. “Esisteva l’idea di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole im-prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che im-bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”.

Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifi ca anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno benefi ciare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge fi nanziaria e quello le-gato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripar-tizione delle risorse fi nanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affi da ad una commissione tecnica lo studio della defi -nizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il di-battito, dunque, è destinato a continuare.

di Mauro Gambin

Consiglio regionale Approvata la legge fi nanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli

“Siamo riusciti a garantire la sopravvi-

venza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad an-dare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il com-mento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come ri-chiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giun-ta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sen-sibilizzazione dei giovani”.

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“Il contributo che il Pd ha dato a questa fi nan-ziaria è importatnte –

spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua fi rma tale cifra non compariva nemmeno e che il fi nanziamento è arrivato grazie a un emendamento fi rmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifi ci scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organiz-zata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confi di, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affi tti”.

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

Laura Puppato, Pd

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini

Graziano Azzalin, Pd

“E’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condi-

zioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dia-logando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commis-sione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stan-ziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.

Carlo Alberto Tesserin, Pdl “BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

Maglia nera per il Veneto, il Consiglio al voto per ultimo

“La bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei la-voratori da parte di un inedito asse

Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta re-gionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obietti-vo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo dif-ferenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infi ne, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

Marino Zorzato, Pdl

28 Voci da palazzo2828 Voci da palazzo 12 Cultura veneta

Intervista a Vittoria Chierici

Nell’ambito della fase organizzativa della mostra “Variazioni, riproposizio-ni, modifi che” di Budrio (Bologna)

presso le Torri dell’Acqua, fi no al 5 maggio, l’intervista con l’artista poliedrica Vittoria Chierici è diventato d’attualità grazie ad una notizia: da Firenze, Palazzo Vecchio, sono stati rilevati dei pigmenti sottostanti l’affre-sco di Vasari compatibili con colori usati da Leonardo Da Vinci in diverse opere e di con-seguenza nella “Battaglia di Anghiari” del 1503, che per l’incompiutezza complessiva fu coperta nel 1557 dagli affreschi Vasariani. Il richiamo dunque è d’obbligo e all’artista chiediamo: qual è stato il fascino che ha tro-vato in tale scena di battaglia?

Nel 1996 ho iniziato a studiare la vicen-da della Battaglia di Anghiari, un murale di Leonardo da Vinci perduto nel tempo, mai completamente realizzato dallo stesso Leo-nardo. Ho portato avanti questa ricerca per quasi dieci anni, cercando di capire quale

fosse stato il progetto compositivo di Leonar-do. Avevo appena terminato due anni prima gli studi di cinema e questo mi ha aiutata a costruire un contesto quasi cinematografi co. Ho posizionato gli episodi della Battaglia tratte dai disegni originali di Leonardo come se fossero state scene di un fi lm, utilizzando la fotografi a e non la prospettiva per dare al mio dipinto profondità di campo.

Non ho mai avuto un vero rapporto con la storia del Rinascimento, per quanto cerchi nel mio lavoro un tipo di semplicità che si può defi nire classica, ma è un’idea molto generica e non propriamente del rinasci-mento. Nel ciclo sulla Battaglia di Anghiari, volevo dare un signifi cato emblematico alla guerra, passando attraverso un’icona famosa e sfortunata come quella rappresentata da quest’opera incompiuta. Mi sono divertita a usare tecniche digitali assieme alla pittura gestuale.

Non ho interpretato le fi gure Leonardo,

ho ingrandito i disegni originali per poterli spostare da un piano all’altro della superfi cie pittorica, seguendo non certo l’istinto, ma gli studi compiuti dagli studiosi vinciani sulla ri-costruzione della Battaglia. In fondo, è stato tra i miei lavori, quello più teorico. Va detto, che nella storia dell’arte le battaglie rappre-sentano anche delle scuole stilistiche e que-sto mio sviluppo lungo il percorso della Bat-taglia di Anghiari, mi ha dato l’opportunità di mettere in relazione tra loro tecniche diverse, vecchie e nuove. Quando sono in Italia, mi è quasi impossibile non “vedere” la tradizione. Il passato è ovunque, nel cibo, per le strade. Persino negli astrattisti milanesi.

Si nota dalla composizione, dalla divisio-ne dello spazio, dall’eleganza delle forme. Le battaglie nascono da questo atteggiamen-to, ma anche dal mio passato personale. E’ impensabile per me esprimermi solo in un modo autobiografi co su una solida piattafor-ma storica.

L’Anghiari leonardesco ritrovato e reinterpretatoVittoria

Chierici

Il Museo Correr di Venezia fi no all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo

il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire, una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande even-to. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Girasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeg-gia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata poi dal soggiorno a Ravenna, per il suo “periodo d’oro”. Storicamente la “Secessione” nasce tra 1800 e ‘900 con grandi trasformazioni politico, sociali ed economiche. Un periodo di sentite e forti contraddi-zioni dove la mentalità ottocentesca s’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che anticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wa-gner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifi uto di quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un

linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di fi gure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi con le arti fi gurative e decorative e il focus su Hoffmann,

architetto e interior design, vuole dimostrare proprio quest’aspetto. L’esposizione che ne deriva, si articola nell’evoluzione storica del movimento con documenti e opere di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, Match, Hoffmann e altri. Grande im-

patto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso va-lido e interessante nell’anno in cui tutto il mondo reclama opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.

di Alain Chivilò

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte

Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri KlimtNella sede di moda e sperimen-

tazione d’arte di Venezia, ossia Palazzo Fortuny, fi no al 26 giugno

è in essere un’esaustiva mostra dedicata a Diana Vreeland (Parigi 1903 – New York 1989) donna poliedrica, complessa e originale del mondo del fashion. Un percorso per interpretare il suo pensiero e relativo stile fornendo varie letture: “Diana Vreeland after Diana Vreeland”. Tre sono i cardini della sua carriera nella moda: nel 1936 è scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel, iniziando così la collabo-razione con la rivista “Harper’s Bazaar” di cui diventa fashion editor nel 1939. Dal 1962 lavora per Vogue America, passando quasi subito alla direzione, fi no al 1971. L’anno successivo entra nel Metropolitan Museum of Art di New York presso il Costume Institute in qualità di consulente speciale. Il percorso espositivo tocca queste diverse fasi con documenti personali, pubblicazioni e vestiti di Yves Saint Laurent, Givenchy, Balenciaga, Chanel, Schiapparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Balletts. Le sue sentenze e diktat sono conosciuti come “non amo il narcisismo, ma approvo la vanità”, “la maggiore volgarità è qualsiasi imitazione della giovinezza e della bellezza”, “perché non trasformare la vostra pelliccia d’ermellino in un accappatoio?”, “il bikini è l’invenzione più importante dopo la bomba atomica” e infi ne “l’eleganza è rifi utare”. Vivace, brillante, carismatica ha introdotto argomenti inesplorati per l’epoca come il benessere, la cura del corpo e della pelle, la chirurgia plastica, traducendo ai più un mondo della moda in continuo cambiamento. Il noto fotografo Richard Avedon, che collaborò con la Vreeland a Harper’s Bazaar, di lei disse: “Diana è vissuta per un’immaginazione governata dalla disciplina. Nessuno l’ha eguagliata”.

A PALAZZO FORTUNYIl fashion dalla Vreeland

Al.Ch.

Per Klimt Venezia fu il suo primo viaggio all’estero. Rimase folgorato da San Marco

Alcuni suoi cicli pittorici: le stelle, le coca-cola, i fi ori. Una breve disamina. Molti cicli sono pensati come processi, come giochi mentali che si evolvono nel tempo anche tecnicamente. Sono nati negli anni ‘80 e c’è l’infl uenza della Pop Art e del minimalismo

con uno spirito ludico tipico di Alighiero Bo-etti. Tutti questi argomenti hanno un nesso con la storia e si ripetono per anni oltre ad appartenere a un’unica installazione come i 10 pezzi Coca Cola Classic e le Stelle di Galla Placidia.

Page 31: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

11Voci da palazzo

Esprime soddisfazione il con-sigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del

Consiglio veneto di un proprio emendamento alla fi nanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifi ci derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplifi cazione amministrativa, che consente fi nalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento.

Andrea Bassi, Lega Nord NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

Soddisfatti e non

“Nonostante le ristrettez-ze economiche spiega Corazzari - abbiamo

cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcu-ni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospeda-le Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno signifi cativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifi ca dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime.

Cristiano Corazzari, Lega NordDIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“Prima i veneti” era uno degli slogan usati dal presidente Luca Zaia durante la campagna elettorale. Durante le fasi che hanno portato

all’approvazione della legge fi nanziaria e del bilancio previsionale per il 2012, è stato usato come un fa-stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il Veneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato lungo anche a causa del quadro economico fi nanziario nazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun-que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem-pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia-menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi-parare i costi del difensore civico e del difensore dei minori a quelli delle fi gure apicali di enti regionali o di società controllate. Insomma spendere meno o risparmiare di più? Con le idiosincrasie politiche non è sempre possibile spigare le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur-genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, anzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci-vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia di compartecipazione regionale all’Iva, è rima-sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo gran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes-

sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritor-no del tributo ai consorzi di Bonifi ca c’è stato addirittura uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo compagno di partito Maurizio Conte che ne ha propo-sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fi no

al triennio 2013-2015 le ridu-zioni del pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali in scadenza a fi ne 2012, la mag-gioranza che guida la Regione ha scelto di non incassare una bella cifra per i prossimi anni. Infatti,

alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mi-lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare per destinarla alle aziende in diffi coltà. “Esisteva l’idea di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole im-prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che im-bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”.

Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifi ca anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno benefi ciare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge fi nanziaria e quello le-gato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripar-tizione delle risorse fi nanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affi da ad una commissione tecnica lo studio della defi -nizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il di-battito, dunque, è destinato a continuare.

di Mauro Gambin

Consiglio regionale Approvata la legge fi nanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli

“Siamo riusciti a garantire la sopravvi-

venza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad an-dare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il com-mento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come ri-chiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giun-ta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sen-sibilizzazione dei giovani”.

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“Il contributo che il Pd ha dato a questa fi nan-ziaria è importatnte –

spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua fi rma tale cifra non compariva nemmeno e che il fi nanziamento è arrivato grazie a un emendamento fi rmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifi ci scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organiz-zata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confi di, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affi tti”.

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

Laura Puppato, Pd

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini

Graziano Azzalin, Pd

“E’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condi-

zioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dia-logando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commis-sione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stan-ziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.

Carlo Alberto Tesserin, Pdl “BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

Maglia nera per il Veneto, il Consiglio al voto per ultimo

“La bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei la-voratori da parte di un inedito asse

Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta re-gionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obietti-vo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo dif-ferenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infi ne, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

Marino Zorzato, Pdl

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Intervista a Vittoria Chierici

Nell’ambito della fase organizzativa della mostra “Variazioni, riproposizio-ni, modifi che” di Budrio (Bologna)

presso le Torri dell’Acqua, fi no al 5 maggio, l’intervista con l’artista poliedrica Vittoria Chierici è diventato d’attualità grazie ad una notizia: da Firenze, Palazzo Vecchio, sono stati rilevati dei pigmenti sottostanti l’affre-sco di Vasari compatibili con colori usati da Leonardo Da Vinci in diverse opere e di con-seguenza nella “Battaglia di Anghiari” del 1503, che per l’incompiutezza complessiva fu coperta nel 1557 dagli affreschi Vasariani. Il richiamo dunque è d’obbligo e all’artista chiediamo: qual è stato il fascino che ha tro-vato in tale scena di battaglia?

Nel 1996 ho iniziato a studiare la vicen-da della Battaglia di Anghiari, un murale di Leonardo da Vinci perduto nel tempo, mai completamente realizzato dallo stesso Leo-nardo. Ho portato avanti questa ricerca per quasi dieci anni, cercando di capire quale

fosse stato il progetto compositivo di Leonar-do. Avevo appena terminato due anni prima gli studi di cinema e questo mi ha aiutata a costruire un contesto quasi cinematografi co. Ho posizionato gli episodi della Battaglia tratte dai disegni originali di Leonardo come se fossero state scene di un fi lm, utilizzando la fotografi a e non la prospettiva per dare al mio dipinto profondità di campo.

Non ho mai avuto un vero rapporto con la storia del Rinascimento, per quanto cerchi nel mio lavoro un tipo di semplicità che si può defi nire classica, ma è un’idea molto generica e non propriamente del rinasci-mento. Nel ciclo sulla Battaglia di Anghiari, volevo dare un signifi cato emblematico alla guerra, passando attraverso un’icona famosa e sfortunata come quella rappresentata da quest’opera incompiuta. Mi sono divertita a usare tecniche digitali assieme alla pittura gestuale.

Non ho interpretato le fi gure Leonardo,

ho ingrandito i disegni originali per poterli spostare da un piano all’altro della superfi cie pittorica, seguendo non certo l’istinto, ma gli studi compiuti dagli studiosi vinciani sulla ri-costruzione della Battaglia. In fondo, è stato tra i miei lavori, quello più teorico. Va detto, che nella storia dell’arte le battaglie rappre-sentano anche delle scuole stilistiche e que-sto mio sviluppo lungo il percorso della Bat-taglia di Anghiari, mi ha dato l’opportunità di mettere in relazione tra loro tecniche diverse, vecchie e nuove. Quando sono in Italia, mi è quasi impossibile non “vedere” la tradizione. Il passato è ovunque, nel cibo, per le strade. Persino negli astrattisti milanesi.

Si nota dalla composizione, dalla divisio-ne dello spazio, dall’eleganza delle forme. Le battaglie nascono da questo atteggiamen-to, ma anche dal mio passato personale. E’ impensabile per me esprimermi solo in un modo autobiografi co su una solida piattafor-ma storica.

L’Anghiari leonardesco ritrovato e reinterpretatoVittoria

Chierici

Il Museo Correr di Venezia fi no all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo

il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire, una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande even-to. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Girasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeg-gia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata poi dal soggiorno a Ravenna, per il suo “periodo d’oro”. Storicamente la “Secessione” nasce tra 1800 e ‘900 con grandi trasformazioni politico, sociali ed economiche. Un periodo di sentite e forti contraddi-zioni dove la mentalità ottocentesca s’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che anticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wa-gner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifi uto di quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un

linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di fi gure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi con le arti fi gurative e decorative e il focus su Hoffmann,

architetto e interior design, vuole dimostrare proprio quest’aspetto. L’esposizione che ne deriva, si articola nell’evoluzione storica del movimento con documenti e opere di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, Match, Hoffmann e altri. Grande im-

patto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso va-lido e interessante nell’anno in cui tutto il mondo reclama opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.

di Alain Chivilò

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte

Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri KlimtNella sede di moda e sperimen-

tazione d’arte di Venezia, ossia Palazzo Fortuny, fi no al 26 giugno

è in essere un’esaustiva mostra dedicata a Diana Vreeland (Parigi 1903 – New York 1989) donna poliedrica, complessa e originale del mondo del fashion. Un percorso per interpretare il suo pensiero e relativo stile fornendo varie letture: “Diana Vreeland after Diana Vreeland”. Tre sono i cardini della sua carriera nella moda: nel 1936 è scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel, iniziando così la collabo-razione con la rivista “Harper’s Bazaar” di cui diventa fashion editor nel 1939. Dal 1962 lavora per Vogue America, passando quasi subito alla direzione, fi no al 1971. L’anno successivo entra nel Metropolitan Museum of Art di New York presso il Costume Institute in qualità di consulente speciale. Il percorso espositivo tocca queste diverse fasi con documenti personali, pubblicazioni e vestiti di Yves Saint Laurent, Givenchy, Balenciaga, Chanel, Schiapparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Balletts. Le sue sentenze e diktat sono conosciuti come “non amo il narcisismo, ma approvo la vanità”, “la maggiore volgarità è qualsiasi imitazione della giovinezza e della bellezza”, “perché non trasformare la vostra pelliccia d’ermellino in un accappatoio?”, “il bikini è l’invenzione più importante dopo la bomba atomica” e infi ne “l’eleganza è rifi utare”. Vivace, brillante, carismatica ha introdotto argomenti inesplorati per l’epoca come il benessere, la cura del corpo e della pelle, la chirurgia plastica, traducendo ai più un mondo della moda in continuo cambiamento. Il noto fotografo Richard Avedon, che collaborò con la Vreeland a Harper’s Bazaar, di lei disse: “Diana è vissuta per un’immaginazione governata dalla disciplina. Nessuno l’ha eguagliata”.

A PALAZZO FORTUNYIl fashion dalla Vreeland

Al.Ch.

Per Klimt Venezia fu il suo primo viaggio all’estero. Rimase folgorato da San Marco

Alcuni suoi cicli pittorici: le stelle, le coca-cola, i fi ori. Una breve disamina. Molti cicli sono pensati come processi, come giochi mentali che si evolvono nel tempo anche tecnicamente. Sono nati negli anni ‘80 e c’è l’infl uenza della Pop Art e del minimalismo

con uno spirito ludico tipico di Alighiero Bo-etti. Tutti questi argomenti hanno un nesso con la storia e si ripetono per anni oltre ad appartenere a un’unica installazione come i 10 pezzi Coca Cola Classic e le Stelle di Galla Placidia.

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30 Sì, viaggiare3030 Sì, viaggiare

Questa è proprio bella: Vittorio Sgarbi l’ha classifi cato fra le 26 opere d’ar-te selezionate per la Biennale non

trasportabili a Venezia. L’Alexander Palace Museum Hotel, unico albergo italiano nella Top Ten dei migliori Design Hotel d’Europa, è una creazione unica nel suo genere. Un’o-pera d’arte nel suo complesso, appunto. Da Biennale. “Una performance permanente - lo ha defi nito il suo eccentrico proprietario e ideatore, il conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina - dove ogni spazio, ogni stanza, ogni dettaglio porta la fi rma di un autore diverso”. Nove piani di arte contemporanea, con 63 stanze fi rmate da 75 artisti diversi, affacciati sul lungomare di Pesaro. Dove l’al-bergo-museo è “annunciato” dalla stele alta 16 metri realizzata da Enzo Cucchi. Un luogo bizzarro e seducente, unico. “La modestia è dei modesti”, dice il conte (che è stato anche ambasciatore d’Italia in Bolivia) mentre de-scrive la stele con alle sue spalle un esercito di manichini rosso fuoco che lo scrutano con oc-chi lucenti. L’Alexander era un vecchio albergo anni ‘60. la cenerentola del gruppo di hotel di Marcucci Pinoli, che vanta altre strutture im-portanti a Pesaro e a Urbino. Ora l’Alexander è il fi ore all’occhiello del gruppo. E’ diventato lo sfondo originale e unico di opere create da Giò e Arnaldo Pomodoro, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Simon Benetton, Primo

Formenti, Nanni Valentini e da tantissimi altri artisti, amici del conte (artista pure lui...). Il bello è che in ogni camera si può entrare attraverso il sito www.alexandermuseum.it Le parti comuni sono state decorate da altri 25 artisti. Ad essere decorate non sono sol-tanto le pareti, ma anche i mobili, i soffi tti, i pavimenti e i bagni. Le porte conferiscono ai corridoi un effetto museo, come se ci si trovasse davanti a ben 18 gallerie (tanti sono infatti i corridoi) di dipinti appesi geometrica-mente alle pareti, proprio come in un museo.Ogni camera è trattata come un’opera d’arte a sè stante, realizzata con diversi materiali

(dal ferro, al plexiglass, alla resina) e tecni-che (dal dripping, alla semplice matita, dal tradizionale affresco al decoupage). Le opere d’arte adornano ogni angolo dell’albergo, an-che l’esterno, dove la piscina per un gioco di altezze, si confonde con l’orizzonte del mare.

L’anno scorso, durante il Festival della fe-licità di Pesaro, Margherita Hack ha scritto: “Ho dormito in uno splendido museo di arte moderna”. Mentre per Marcello Veneziani all’Alexander si sogna da svegli e ci si sveglia nel sogno... Il bello è che i prezzi non sono inavvicinabili: per dormire in doppia, con pri-ma colazione (buffet di prodotti marchigiani),

Dormire (e sognare) fra le opere d’arte

MARCHE

SOPRA: IL CONTE NANI MARCUCCI PINOLI NELLA PISCINA DELL’HOTEL; A DESTRA LA STELE DI CUCCHI E UNA CAMERA; PIÙ SOTTO: I FAMOSI MANICHINI, LA RECEPTION E LA PISCINA AL CREPUSCOLO.

SOTTO: ALTRE IMMAGINI DELL’ALEXANDER MUSEUM PALACE HOTEL, LO CHEF MARCO DI LORENZI E UN SUO PIATTO

WEEK END DELL’EDUCAZIONE

Come aperitivo, conversazioni sull’educazione, e poi ospiti a cena. L’invito viene dal conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina che prosegue la sua crociata a favore dell’educazione e dello stile. Ogni settimana organizza all’Alexander degli incontri con personaggi che si distinguono per cultura, stile, savoir faire. Vi sono ammesse solo 10 persone alla volta che avranno così modo di confrontarsi con i relatori e potranno poi proseguire la conversazione a tavola, suoi ospiti. Per conoscere date e tema degli incontri, e prenotarsi, basta telefonare allo 0721 3441 o mandare una mail a [email protected] Non solo, sempre con la primavera partono all’Alexander Museum Palace Hotel gli Week End dell’Educazione. Lo scopo? Far diventare questo straordinario Art Hotel affacciato sul lungomare pesarese il luogo in cui si ritrovano persone che condividono valori di educazione, eleganza, senso del bello, amore per l’arte e la cultura. In programma incontri su questi temi, piacevoli conversa-zioni, tanto relax. Due coppie, fra i partecipanti, a sorteggio, saranno ospiti.

si parte da 120 euro per due persone (non in agosto...). Il modo migliore per approcciare questa realtà è andarci a cena. Sì, perchè il conte ha avuto l’accortezza di aprire il risto-rante anche agli esterni. Durante la settimana cena a la carte (prezzo medio sui 25 euro, bevande escluse), il venerdì e il sabato buf-fet a prezzo fi sso (molto ricco, fi datevi) a 23 euro. Il mercoledì serata sorpresa a 23 euro. Dalla sala da pranzo, molto minimal, luminosa e “marina” si vede l’orizzonte del mare perchè il conte ha calibrato l’altezza delle vetrate. Lo chef è Marco Di Lorenzi, pesarese già allievo di Mei al Four Season.

Esprime le sue qualità con una cucina basa-ta sulla qualità della materia prima e sulla freschezza. Propone anche aperitivi, cocktail e fi nger food a bordo piscina. Il suo piatto preferito è la composizione d’astaco (così i pesaresi chiamano l’astice), buona anche l’insalata di bottarga col pecorino sardo. Nei buffet trionfano il pesce fresco, la carne e i formaggi marchigiani. “I dolci poi - dice Di Lorenzi - sono da sempre la mia specialità”.

Alexander Museum Palace Hotelviale Trieste 20, Pesaro0721 34441 www.alexandermuseum.it

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i nostri Esperti

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Imu tra rincari e aliquote alleggeriteL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

L’ IMU la nuova imposta sostitutiva dell’Ici, introdotta dal decreto «Salva-Italia», è attualmente oggetto di non poche attenzioni da parte degli italiani dato che ha introdotto i cosi detti “moltiplicatori per il valore catastale degli immobili delle categorie produttive”. In particolare negozi e uffi ci vedranno un incremento del valore catastale del 60% e per le imprese del 20%. L’Imu è ancora più severa con l’agricoltura, riportando la tassazione per gli immobili “rurali” e levando le riduzioni sul valore imponibile dei terreni, in particolare di quelli più piccoli. In poche parole le aliquote di riferimento vanno a raddoppiare l’imposta rispetto a quelle della vecchia Ici per quanto riguarda negozi e uffi ci, mentre per i capannoni e gli altri immobili strumentali all’attività d’impresa l’incremento di partenza arriva al 40% e l’imposta si moltiplica di sette-otto volte se parliamo di un terreno agricolo di piccole dimensioni. Adesso, partendo dai valori indicati dalla normativa, i sindaci devono determinare le nuove aliquote IMU, ognuno per il proprio Comune, ma è quasi certo che per recuperare risorse dai tagli già effettuati dallo Stato stanno studiando aumenti di aliquota. In tutt’Italia, cifre alla mano vi sono categorie di contribuenti particolarmente colpite: la prerogativa è di non modifi care ulteriormente le addizionali Irpef, per esempio a Milano, e di concentrare invece tutte le attenzioni sull’ Imu, l’aliquota «ordinaria» (per gli immobili diversi dalle abitazioni principali) che dovrebbe attestarsi al 9,6 per mille! Parlando invece di imprese e spostandoci nella capitale: su un capannone di 2mila

metri quadri in zona industriale a Roma si passera da un’Ici intorno ai 2mila euro a un’Imu sino a quota 40mila! Viste le premesse, dai primi orientamenti delle Amministrazioni appare l’esigenza di differenziare le aliquote Imu. Ora la parola spetta quindi ai Comuni, che sulla carta sembrerebbero avere margini di manovra. Infatti l’art. 13 del DL 201/2011 prevede la facoltà di ridurre l’aliquota fi no al 4 per mille per alcune categorie più penalizzate. Ma quali sono queste categorie? Stiamo parlando degli IMMOBILI LOCATI, dei FABBRICATI APPARTENENTI ALLE IMPRESE e degli IMMOBILI DEI SOGGETTI IRES (imposta sul reddito delle società), che subiscono la penalizzazione derivarne dall’aggravio dell’aliquota del tributo patrimoniale (indeducibile dal reddito di impresa) insieme alla duplicazione con le imposte sui redditi. L’articolo 8 del Digs 23/2011, consente almeno di differenziare le riduzioni di aliquote per categorie di immobili. Si può allora considerare che per “categorie di immobili” si intenda non solo le categorie catastali ma ANCHE LE TIPOLOGIE D’USO cui gli stessi immobili sono destinati. In altre parole, si è dell’avviso che siano legittime le differenziazioni non fondate sulla mera appartenenza ad una categoria catastale. Si deduce quindi che potranno ridurre le aliquote per gli immobili delle imprese artigiane, per quelli delle imprese neo costituite e ancora per gli stabilimenti industriali. Per gli immobili locati, si ritiene senz’altro ammissibile una specifi ca aliquota, anch’essa di vantaggio, per i fabbricati locati con contratti a canone concordato

rispetto a contratti a canone di mercato. In questo caso poi, se non avvenisse una riduzione, è logico pensare che i locatori saranno costretti a riversare tale pesante aggravio di costi sugli inquilini che si vedranno rinnovare e /o stipulare contratti con canoni di locazione più elevati. Al di fuori dei casi delle riduzioni di aliquote previsti da normativa, la differenziazione è ammessa ma conviene una certa cautela. Ad esempio non pare possibile deliberare aliquote diversifi cate a seconda del numero degli immobili posseduti. Difatti le aliquote Imu non sono progressive ma proporzionali e questo limite legislativo non può essere superato dal Comune. Le regole quindi devono ancora essere chiarite, appare chiaro invece che non è fi nanziariamente possibile introdurre aumenti per categorie specifi che, che si trovano ad essere tassate due volte. Infi ne per soggetti che hanno situazioni reddituali o patrimoniali “svantaggiate”, individuate in fase di delibera comunale, sembra opportuno deliberare le riduzioni aggiuntive. Guardando vicino a casa, riportiamo però la soluzione positiva e di valenza sociale adottata dal COMUNE DI VIGONZA (PD), in cui, grazie anche ad uno studio dell’Assessore ai Servizi Sociali Cesare Paggiaro, si è creato un “FONDO DI SOLIDARIETA’ PER L’IMU”, che con l’indispensabile ausilio dei Servizi Sociali contribuisce a destinare dei fondi ai cittadini in disagio fi nanziario. Resta solo da confi dare che anche altre amministrazioni trovino soluzioni altrettanto positive.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Gent.li Lettrici e Lettori, traendo ispirazione da alcune Vostre richieste e da un fatto di cronaca di alcuni giorni fa in cui un professore di Padova scopriva quasi per gioco che i suoi due fi gli non erano suoi ma, anzi, di altri due diversi papà, mi accingo a fornirVi alcune indicazioni giuridiche che Vi possono essere utili nell’affrontare, se necessario, la questione.In Italia, da una ricerca effettuata emerge che almeno il 2% dei padri ignora che il fi glio non è il proprio il che in sostanza vuol dire che su dieci fi gli almeno 2 non sono del padre che si ritiene uffi cialmente tale.Preso atto di ciò e del progresso scientifi co, divulgato anche tramite internet a prezzi suffi cientemente contenuti rispetto a quelli di laboratorio, molti padri hanno deciso di fare un salto nel buio acquistando i test del DNA per defi nitivamente chiarire i loro dubbi.C’è da dire che il più delle volte lo stato di incertezza e patimento del padre viene, dopo aver conseguito il risultato, letteralmente travolta dalla tragedia della scoperta con conseguente impossibilità emotiva di proseguire il rapporto

familiare.La comparazione delle tracce genetiche deve essere autorizzata dalle parti e il risultato del test analizzato da un professionista competente atteso che l’esito è da ritenersi preciso al 99,9% in caso affermativo e al 100% in ipotesi di esclusione. Ma cosa fare quando viene scoperto che il fi glio non è il proprio?Dal punto di vista giuridico, per quel che attiene la questione paternità e non anche quella relativa la conclamata infedeltà della moglie, il padre potrà agire in via giudiziale per ottenere il disconoscimento della paternità del fi glio tramite un’azione che dovrà essere proposta, anche se il fi glio è ancora minorenne, avanti al Tribunale ordinario competente (luogo in cui i genitori risiedono).Tuttavia corre il dovere di precisare di come l’azione di disconoscimento della paternità del fi glio concepito durante il matrimonio è ammissibile ex art. 235 c.c. in soli tre casi:1) se i coniugi non hanno coabitato nel periodo compreso fra il 300° e il 180° giorno prima della nascita;

2) se durante il tempo predetto il marito era affetto da impotenza, anche se soltanto di generare;3) se nel detto periodo la moglie ha commesso adulterio o ha tenuto celata al marito la propria gravidanza e la nascita del fi glio. In tali casi il marito è ammesso a provare che il fi glio presenta caratteristiche genetiche o del gruppo sanguigno incompatibili con quelle del presunto padre, o ogni altro fatto tendente ad escludere la paternità.La sola dichiarazione della madre non esclude la paternità.L’azione di disconoscimento può essere esercitata anche dalla madre o dal fi glio che ha raggiunto la maggiore età in tutti i casi in cui può essere esercitata dal padre.Dunque con questa azione è possibile superare la presunzione di concepimento da parte del marito del fi glio in costanza di matrimonio, sussistente ai sensi dell’art. 231 c.c.., atteso che il legislatore, ha ammesso l’esame genetico ed ematologico del fi glio al fi ne di verifi carne la paternità biologica.V’è da dire che importante è stato l’intervento

della Corte Costituzionale che con la sentenza del 6 luglio del 2006 n. 266, ha ritenuto illegittimo l’art. 235 comma I n. 3 c.c. laddove richiedeva ai fi ni dell’azione di disconoscimento della paternità il previo accertamento dell’adulterio della moglie.Conseguono dalla sentenza di disconoscimento, annotata a margine dell’atto di nascita, i seguenti effetti giuridici: 1) perdita per il marito della qualità giuridica di padre con effetto sin dalla nascita; 2) eliminazione per il fi glio dello status di fi glio legittimo con effetto fi n dalla nascita; 3) acquisto per il fi glio dello status di fi glio naturale riconosciuto della sola madre e quindi sua possibilità di essere riconosciuto dal padre naturale ex art. 250 c.c.; 4) perdita del cognome paterno; 5) perdita del cognome del marito alla moglie, al fi glio disconosciuto e ai suoi discendenti (fi gli); 6) perdita dei diritti successori.

AFFARI DI FAMIGLIA“Questo non e’ mio fi glio”. Test del dna per determinare in concreto la paternita’.

Cosa fare quando c’e’ il dubbio e la certezza di non essere il padre del proprio fi glio

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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32 Crucipiazza3232 CrucipiazzaAzzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

Impariamo l’inglese On the streets (Sulle strade) SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - DA - EL - LO - OP - ADEDON - NAA - NOR - RIO - RNASIR - SOS - TOR - TOT - UFOANNA - ARGO - IERI - ONORSUSA - ATONO - DUALEETERE - OFIDE - IDROPEARGENTO - SORELLA

Chiave (4) - Il nome ……….............

• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.”• Un bambino racconta ad com-pagno di scuola: “Sai, il mio caval-lo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma

e mi permette di andare per pri-mo!”• Il padre legge sul giornale l’an-nuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato inte-

ressato, riflette un po’ e poi escla-ma: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli spa-rano lo stesso gli altri venti colpi?”• Il padre legge sul giornale l’an-nuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato inte-ressato, riflette un po’ e poi escla-ma: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli spa-rano lo stesso gli altri venti colpi?”

Barzellette su Pierino

Chiave (6) – Storica casa automobilistica inglese......................................................

AUTO RA- CINGBICYCLEBOOTSBRA- KES

CARCHAINCIRCUITFUELHELMET

HIGHWAYINJECTORLAMPSLIGHTSMOTORCYCLE

ROADSPEEDTRAVELWIND

ANNA - CANORA - CORADARIO - DEBUTTA - FAITHFILM - FIORE - FRANCIAHORROR - LIEBESTODMORGAN - ZOO

• L’amore è qualcosa di così profondo che mai si potrà definire. Chi ama, mai potrà dire quanto ama, è infinito come l’universo.• Amore: tanti sanno pro-nunciare questa parola, ma pochi sanno cosa significa veramente. Il vero amore non è terreno ma spirituale.• Amare è anche soffrire per-ché la vera essenza della li-bertà, è amare una persona

senza possederla. L’amore platonico non ti delude mai.• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• Amare è breve, dimentica-re è lungo.• La massima forma d’egoi-smo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi.• C’è tutta una vita in un’ora d’amore.

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VINO

I VINI BIODINAMICI

RECENTEMENTE SI È SVOLTA A VERONA LA FIERA PIÙ IMPORTANTE DEL PANORAMA VINICOLO MONDIALE: IL VINITALY. MIGLIAIA I PRODUT-TORI CHE HANNO DATO LA POSSIBILITÀ A SVARIATE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE DI ASSAGGIARE I LORO PRODOTTI. MA FORSE NON TUTTI SANNO CHE C’È UN ALTRO EVENTO, CERTAMENTE POCO CONOSCIUTO, CHE RACCOGLIE MOLTISSIMI APPASSIONATI DI VINO.

E’UNA MANIFESTAZIONE TOTALMENTE DIVERSA DAL VINITALY, SIA PER NUMERO DI PRODUTTORI CHE PER AFFLUENZA DI PUBBLICO. SI CHIAMA VINI VERI ED È UN PROGETTO CHE VUOLE SALVAGUARDARE I VINI FATTI “COME UNA VOLTA”. SONO VINI FATTI ESATTAMENTE COME TANTO TEMPO FA, COME LI FACEVANO I NOSTRI NONNI, ALLEVATI IN VIGNA CON POCHISSIMI INTERVENTI E PRODOTTI SOLO CON L’AMORE PER IL VINO BUONO E NON COSTRUITO. A QUESTO CONTESTO SI UNISCONO I VINI BIODINAMICI. LA BIODINAMICA È UNA CULTURA LE CUI BASI FURONO GETTATE DAL FILOSOFO AUSTRIACO RUDOLF STEINER E CHE CONSIDERA IL SUOLO E LE PIANTE CHE VI CRESCONO COME PARTE DI UN UNICO ORGANISMO CHE È L’INTERO UNIVERSO. L’AGRICOLTURA BIODINAMICA SEGUE DETERMINATE REGOLE CHE RIGUARDANO LA ROTAZIONE DELLE COLTURE, L’UTILIZZO DI PREPARATI BIODINAMICI, AD ESEMPIO PER LA VITE VENGONO USATI L’ORTICA, LA CAMOMILLA, LA VALERIANA, IL ROVERE, DILUITI OGN’UNO NELLA SUA GIUSTA DOSE IN GRANDI QUANTITÀ DI ACQUA, IL RISPETTO DEL CALENDARIO LUNARE E ASTRALE PER LA SEMINA E PER LE OPERAZIONI IN CAMPO, E LA CONCIMAZIONE CON MATERIALE BIOLOGICO. LA VITICOLTURA BIODINAMICA NON TOLLERA FERTILIZZANTI E DISERBANTI, MA BEN VENGANO I PRODOTTI A BASE DI RAME E ZOLFO, PURCHÈ LA PIANTA PRENDA DAL TERRENO LE SOSTANZE NUTRITIVE E NON SI ALTERI IL SUO ECOSISTEMA. I PRIMI VITICULTORI A SPOSARE QUESTA CULTURA FURONO I FRANCESI NEL CORSO DEGLI ANNI OTTANTA ED ORA ANCHE DA NOI QUESTA MENTALITÀ SI STA FACENDO STRADA.

HO VOLUTO PARLARVI DEI VINI BIODINAMICI PERCHÉ MI È SEMBRATO GIUSTO DARE UN PO’ DI RILIEVO A QUESTA REALTÀ, SOPRATTUTTO PERCHÉ, ESSENDO ABITUATI AI SOLITI VINI, CI SI PUÒ SBIZZAR-RIRE CON UN ALTRO MONDO E CON ALTRI TIPI DI PEN-SIERO E QUESTO MI SEMBRA PROPRIO INTERESSANTE.

DenisMeneghini

CUCINA

SFORMATINI DI ZUCCHINE CON CUORE FILANTE AI FIORI

PERCHÉ I FIORI DI ZUCCHINA SONO BUONI NON SOLO PASTELLATI E FRITTI. QUESTI SONO PICCOLI BOCCIOLI DI ROSA SONO STATI REALIZZATI CON GLI INGREDIENTI MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI DELLA TIEPIDA PRIMAVERA: LE ZUCCHINE ED I LORO FIORI.MOLTO RICERCATO IL CONTRASTO TRA IL GUSCIO DOLCE E DELICATO, RISPETTO AL RIPIENO FILANTE E DECISAMENTE SAPORITO GRAZIE ALLA PRESENZA DELLE ACCIUGHE. OCCORRE PERÒ FARE ATTENZIONE: LE ZUCCHINE SONO UNA VERDURA RICCA DI ACQUA, PER NOI QUINDI È STATO NECESSARIO RIDURRE LE DOSI DEL LATTE ED AUMENTARE DI POCO LA FARINA, PER DARE COSÌ MAGGIORE SOLIDITÀ AL COMPOSTO.

INGREDIENTI PER 10 SFORMATINI6 ZUCCHINE LUNGHE; 2 UOVA; 100G FARINA; 1 CUCCHIAIO MARGARINA; 125G MOZZARELLA VACCINA; FILETTI DI ACCIUGHE SOTT’OLIO; COLATURA DI ALICI; FIORI DI ZUCCHINA; 150ML LATTE; FOGLIE DI BASILICO FRESCO; 1 CUCCHIAIO PARMIGIANO GRATTUGIATO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE

TAGLIARE A JULIENNE LE ZUCCHINE E LESSARLE, POI FRULLARLE CON IL BASILICO.SBATTERE LE UOVA CON LA FARINA.SCALDARE IL LATTE CON LA MARGARINA ED IL FORMAGGIO GRATTUGIATO; VERSARLO NEL COMPOSTO DI UOVA E MESCOLARE BENE. UNIRE LE ZUCCHINE ED INSAPORIRE CON AGLIO E SALE.NEL FRATTEMPO SCALDARE IN UN PADELLINO I FIORI CON UN FILO D’OLIO, AGGIUNGERVI LA COLATURA E LE ACCIUGHE.VERSARE METÀ DEL COMPOSTO DI ZUCCHINE NEGLI STAMPI IN SILICONE, METTERE I FIORI, I DADINI DI MOZZARELLA E COPRIRE CON IL RESTANTE COMPOSTO.CUOCERE IN FORNO A 200° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA UN’ORA, DI CUI I PRIMI 45 MINUTI NEL RIPIANO PIÙ BASSO DEL FORNO.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

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Page 36: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

34 Oroscopo3434 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO CHI È IN CERCA

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · SALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IM-PROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO COME

SEMPRE IL VOSTRO APPROCCIO GIOCOSO

L A FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI GARANTISCE LA LEGGEREZZA DI CUI AVETE BISOGNO· SALUTE SE NE AVETE BISOGNO IL PERIODO È INDICATO PER REGIMI DEPURATIVI O DIETETICI. DE-CIDETEVI UNA VOLTA PER TUTTE!

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO NON AMATE LA TRANQUILLITÀ E SPESSO SEMBRA CHE ANDIATE PRO-

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER “DIFFICILI”, O INACCESSIBILI· SALUTE ASCOLTATE I SEGNALI DEL VOSTRO CORPO E CURATE RIPOSO E ALIMENTAZI-ONE. EVITATE LO STRESS DA TROPPA PALESTRA, NON SERVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ABBIATE

CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU DIALOGO E CONDIVISIONE, PIÙ CHE SU SLANCI BRUCIANTI · SALUTE CHI SI IM-PEGNERÀ OTTERRÀ RISULTATI OTTIMALI NELLA CURA DI SE’ CON L’APPLICAZIONE QUOTIDIANA ALLO SPORT EQUILIBRATO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO NUOVO OS-

SIGENO E SMALTO ALLE VOSTRE STRATEGIE SEDUT-

TIVE, CON SPLENDIDE OC-CASIONI DI CONOSCENZE

CHE AVRANNO FUTURO· SALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGA-LANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO ATTEN-

ZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DIS-ARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRIN-CIPIO. EVITATE!· SALUTE NON AF-FATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOL-CIUMI VARI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IL PIANETA DELL’AMORE VI CON-

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-NATI, POTETE PERMETTERVI DAVVERO DI TUTTO. APPROFITTATENE! · SALUTE CHI HA PROBLEMI DI SALUTE POTRÀ IMBOCCARE LA STRADA PER LA GUARI-GIONE, O PER MIGLIORAMENTI DI RIL-IEVO. FATEVI CORAGGIO

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AC-

CAN- TONATE L’ECCESSIVO BISOGNO DI SICUREZZA E DI ABITUDINI CONSOLIDATE, PER METTERVI IN GIOCO CON LEGGEREZZA E ALLEGRIA · SALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI E LEGGERI. TEN-DERETE QUINDI A PREDILIGERE SPORT DOVE LA PRONTEZZA DI RIFLESSI AVRÀ LA MEGLIO SULLA RESISTENZA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO LE RELAZIONI

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · SALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SARETE CAPACI DI

INTERCETTARE LE PIÙ IMPERCET-TIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DIMENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVI-TATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZIONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

LEONEDAL 23/07AL 23/08FASCINO L’AUMENTO DELLE OCCASIONI DI SOCIALITÀ CREERÀ

UN’ATMOSFERA MAGICA, CON SPLEN-DIDE OPPORTUNITÀ DI CONOSCENZE E DI SINTONIE SPECIALI· SALUTE PER CHI HA PROBLEMI, EVENTUALI MASSAGGI LINFODRENANTI SORTIRANNO EFFETTI MI-RACOLOSI, REGALANDOVI LEGGEREZZA E BENESSERE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09

FASCINO IL PARTNER VI SOL-LECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSI-GLI· SALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERI-ODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

Oroscopo

VERGINEVERGINE

FASCINOFASCINO

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07AL 23/08AL 23/08

SOCIALITÀ CREERÀ UN’ATMOSFERA MAGICA, CON SPLEN-UN’ATMOSFERA MAGICA, CON SPLEN-UN’ATMOSFERA MAGICA, CON SPLEN-UN’ATMOSFERA MAGICA, CON SPLEN-UN’ATMOSFERA MAGICA, CON SPLEN-

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FASCINOFASCINOINTERCETTARE LE PIÙ IMPERCET-

TIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON

GEMELLIGEMELLI

FASCINOFASCINO

TORO TORO

AL 20/05FASCINOFASCINO

CAN- TONATE L’ECCESSIVO

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-

DAL 20/02 AL 20/03

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINO

SIGENO E SMALTO ALLE VOSTRE STRATEGIE SEDUT-

CHE AVRANNO FUTURO·

CAPRICORNOCAPRICORNODAL 22/12DAL 22/12

CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

TRANQUILLITÀ E SPESSO

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER

SCORPIONESCORPIONE

FASCINOSEMPRE IL VOSTRO

APPROCCIO GIOCOSO L A FARÀ DA PADRONE MA

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ

“LE MANIERE DI UNA PERSONA SONO LO SPECCHIO NEL

QUALE MOSTRA IL SUO RITRATTO” DICEVA GOETHE.

SIATE GENTILI, NE RICEVERETE LUCE E FASCINO

professionalità cortesia relaxrisultati igiene

Chioggia Provincia RegioneCONRIBUTO AFFITTI

SOLIDARIETÀ

16VELA

22

RegioneChioggia

14

CampolongoL’ECOMOBILE PER

RIFIUTI INGOMBRANTI

E’ in funzione da gennaio a Campo-longo Maggiore (In Riviera del Brenta)

un nuovo servizio chiamato ecomo-bile. Potranno essere conferiti rifi uti

ingombranti come mobili ed elettrodo-mestici. Sarà possibile conferire i rifi uti

ingombranti: Boion ogni 2° sabato del mese dalle 8 alle 12 in Via Pasolini (parcheggio ad ovest della piazza della

chiesa). Campolongo Maggiore ogni 4° sabato del mese dalle ore 8 alle 12 in Via Majorana (parcheggio del campo

sportivo).

EconomiaLA PROVINCIA VENDE QUOTE AUTOSTRADE

La Provincia di Venezia vende il 7 per cento delle quote possedute nell’autostrada Spa Venezia-Padova, pari a 171.173 azioni per un valore complessivo di 9.120.319,96 euro e lo 0,71 per cento delle azioni di Interporto di Venezia spa per un valore di 191.427,64 euro. I bandi di avviso sono pubblicati all’albo pretorio e sono disponibili sul sito www.provincia.venezia.it sezione bandi e concorsi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 7 febbraio 2011

L’infl uenza A (H1N1) torna a colpire anche in Veneto, all’inizio del mese

di gennaio si registravano 9 ricoverati e un decesso. Si tratta per lo più di

persone già debilitate da malattie o convalescenti. Il virus quest’anno si

presenta con caratteristiche meno aggressive ma può avere delle compli-cazioni. Nel Veneziano si è registrato

anche il caso di un uomo di San Donà. Nel Miranese il presidente della Con-

ferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sollecita maggiori controlli nelle

scuole del territorio considerato il picco atteso per fi ne mese.

SanitàTORNA A COLPIRE

L’INFLUENZA SUINA

TerritorioAMBIENTE: MENO CO2, PIÙ QUALITÀ

Si sono riuniti lo scorso 14 gennaio a Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emis-sioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di fi nanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali fi nalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

L’INTERVENTO

Grandi opere, i veneti chiedono partecipazionedi Alessandro Abbadir

Le devastanti alluvioni nel vicentino e nel padovano dello scorso novembre, però, hanno cambiato le carte in tavola. L’idrovia Padova – Venezia è diventata di nuovo un’opera utile. Da degli studi idraulici fatti, infatti, appare chiara la sua funzione di valvola di sfogo delle acque del padovano e del vicentino, senza perdere poi la caratteristica di infrastruttura di comunicazione commerciale (su acqua con

chiatte fra Padova e Venezia), che tra l’altro ha un impatto inquinante minore della cosidetta “camionabile”. Il problema però, come nel caso della Romea Commerciale, è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, non seguono le priorità che emergono dal territorio. Queste opere progettate da tempo, sono viste per lo più come grandi affari, operazioni che una volta avviate sono diffi cili da cambiare e da adattare alle nuove priorità. Questo perché hanno già mosso ed impegnato gruppi imprenditoriali, fi umi di denaro potenziale o già stanziato che punta più su strade, su nuovo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però cominciano a svegliarsi e con loro anche tante forze politiche locali che “disubbidiscono” platealmente agli input che arrivano dai vertici dei partiti e si dimostrano più moderni degli imprenditori nel campo degli interventi sostenibili. Non si accettano più decisioni calate dall’alto che qualche ente locale fi nge di contrastare per poi accettare supinamente. Nascono comitati e fronti trasversali, che vogliono assemblee partecipazione, referendum. Sul futuro del territorio la gente vuole decidere non subire le scelte dei potentati d’affari. 1

*dottore oculista

POLITICA

28SCUOLA

30CULTURA

34

PRIMO PIANO

36-37INTORNO A NOI

41MOSTRE A PADOVA

43

Chioggia Provincia RegioneCONRIBUTO AFFITTI

SOLIDARIETÀ

16

22

RegioneChioggiaChioggiaChioggiaChioggia

14

Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emis-sioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di fi nanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali fi nalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

POLITICA

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8

L’Intervento

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Gli Eneldevoti e gli Eneldipendenti si sono sempre accontentati di qualche concer-to in centrale in cambio dell’inquinamento, dell’uso di olio colombiano e della poca ma-nutenzione degli impianti.

li Eneldevoti e gli Eneldipendenti si sono sempre accontentati di qualche concer-

Eneldevoti ed Eneldipendenti

*Partito Socialista

di Gianni Nonnato*

Ulss 14 e ospedale, quale destino per Chioggia?

Sanità

10-14

Intoppi per la riscossione dei bonus gas

Il caso

4-8

Elezioni, partiti e gruppi politici in fermentoLa campagna elettorale è ormai alle por-te e le consultazioni tra i diversi partiti e i gruppi politici sono iniziate da tempo. Il partito più corteggiato al momento sembra l’Udc, quasi conteso tra centrodestra e centrosinistra. Ma i tempi non sono ancora maturi per una decisione e l’Udc cittadino ha imparato l’arte della mediazione. A puntare su un’alleanza con l’Udc sarebbero sia il Pd, che prende a modello l’esperienza veneziana di Orsoni, in coalizione con i par-titi di centro, sia il Pdl, che ha apprezzato

l’impegno e la compattezza del partito nella passata esperienza amministrativa. All’interno del Pdl si attende l’esito delle consultazioni per capire se i consiglieri che nella passata amministrazione erano rimasti fi no alla fi ne fedeli al mandato, siano anco-ra parte del partito. Il gruppo smentisce per ora la creazione di una lista civica separata e attende alcune risposte dai vertici del Pdl.Certa è invece la discesa in campo di Romano Tiozzo con una lista civica sepa-rata, esattamente come aveva fatto nel

2007, rendendosi disponibile come possibi-le candidato sindaco per una coalizione di centrodestra. Si tratta, a detta di Tiozzo, “di un grup-po politico coeso, con idee ben chiare, che si appresta ad iniziare a testa alta e senza scheletri negli armadi l’imminente campa-gna elettorale”.

“TOLÉLE” DI CHIOGGIA IN MOSTRA A CATTOLICAGli ex voto fanno parte di quel patrimonio di Fede e di cultura che comunemente si chiama devozione o pietà popolare. La “pietà popolare non può essere ignorata, ne trattata con indifferenza o disprezzo” scriveva il papa Giovanni Paolo II.

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www.lapiazzaweb.itil sito del giornale

PARENTOPOLI NEL VENEZIANOParentopoli, dopo Roma anche Ve-nezia, anche se le possibili proporzioni di un eventuale scandalo, non sembrano certamente quelle emerse nella capitale. A lanciare le accuse all’amministrazione comunale e alle municipalizzate vene-ziane era stato il sindacato Usb.

28

L P

www.lapiazzaweb.it

di Chioggia

Da Chioggia alla Mongolia in moto

Il viaggio

26

14

EDITORIALEGrandi opere, i veneti chiedono partecipazione di Alessandro Abbadir

Grandi opere, il Veneto e i veneti, si interrogano e chiedono più parteci-pazione alle scelte infrastrutturali che determineranno il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti ce ne sono molti. Alcuni già conclusi o da completare, come la Pedemontana e il Passante di Mestre (con le opere complementari), il sistema Metropolitano Ferroviario di Super-fi cie (appena avviato), altri da defi nire e alcuni addirittura solo abbozzati. Si pensi alla Romea Commerciale, alla camionabi-le Padova – Venezia, al completamento dell’Idrovia Padova Venezia, all’elettrodot-to Dolo-Camin, al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, l’alta Velocità nel Veneto orientale.

Sono opere che insistono e hanno come terminale ultimo, attraversando le province di Padova e Rovigo (nel caso della Commerciale), il territorio della pro-vincia di Venezia. Ma le ricadute sono su tutti i veneti. Si pensi ad esempio al com-pletamento dell’Idrovia Padova – Venezia. L’opera cominciata negli anni 60 è stata realizzata solo nella parte iniziale a ridosso della laguna di Venezia, ed è sempre stata considerata un’opera mastodontica inutile e costosissima da fi nire.

3

Page 37: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39
Page 38: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

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rara

.

Page 39: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

UNA BRANCA DELL’ODONTOIATRIA È RAPPRESENTATA DALL’ESTETICA, CHE HA ACQUISITO NEL TEMPO SEMPRE MAGGIORE IMPORTANZA, UNITA ALLA DISPONIBILITÀ DI METODICHE SEMPRE MENO INVASI-VE E DOLOROSE. UN’OTTIMA ESTETICA DENTALE, DUNQUE, NON DIPENDE PIÙ ESCLUSIVAMENTE DALL’ARCATA DENTARIA, MA RISULTA ESSERE PIENAMENTE SOD-DISFACENTE SOLO SE CORRELATA AD UN MIGLIORAMENTO DEL VISO. IN RISPOSTA A TALI NUOVE ESIGENZE, DA QUALCHE DECEN-NIO, IN AMBITO ODONTOIATRICO VENGONO UTILIZZATI I FILLER.

COS’ÉIl termine “Filler” (dal verbo inglese “to fill” che in italiano significa ”riempire”), viene, pertanto, utilizzato per indicare quelle sostan-ze (gel trasparenti, viscosi ed elastici) che vengono iniettate con un ago molto sottile nel derma o nel tessuto sottocutaneo con lo sco-po di correggere gli inestetismi del viso e quei difetti che possono insorgere con l’avanzare

dell’età. In particolare, i filler vengono utiliz-zati per il riempimento di rughe, pieghe, solchi nasogenieni pronunciati, cicatrici, depressio-ni, o per l’aumento del volume di labbra, men-to e zigomi.

La struttura di Occhiobello, prima tra le strut-ture Dentalcoop ad effettuare tale presta-zione grazie anche alla collaborazione con medici chirurghi maxillo - facciali di chiara esperienza, garantisce la serietà, la compe-tenza e la professionalità necessarie per un risultato ottimale, duraturo e soprattutto sicu-ro per il paziente. Prima del trattamento chi-rurgico viene effettuato un test intradermico, che si esegue inoculando una piccola dose di prodotto nell’avambraccio, per valutare eventuali forme di allergia (ad esempio per il collagene e per tutti i filler semisintetici). Inol-tre, viene eseguita una completa indagine anamnestica riguardo eventuali malattie del paziente in modo da poter scartare l’utilizzo di alcuni filler o meno; assume particolare ri-levanza anche la valutazione delle aspettative del paziente sul piano sia fisico-estetico che psicologico.

Le iniezioni di filler avvengono in regime di day surgery, senza ricovero e in anestesia locale. L’intervento chirurgico comporta la presenza di piccoli segni, quali ematomi, riassorbibili in

3-4 giorni a seguito dell’impianto stesso. In ogni caso, la ripresa di tutte le normali attività ha effetto immediato.

Nello specifico ambito odontoiatrico, i filler, inoltre, devono essere considerati solo come un completamento successivo alle cure di denti e gengive e vanno effettuati in modo graduale e ragionevole, con il consiglio e la professionalità del proprio medico dentista.

odontoiatrico dove i punti fermi sono qualità delle terapie e masLa nuova sede Dentalcoop di Occhiobello è un moderno centro

-sima attenzione verso le esigenze dei Pazienti. La nostra filosofia vuole conciliare un’alta qualità odontoiatrica con un contenimento delle tariffe. La filosofia Dentalcoop è quella di contenere i costi di gestione attraverso acquisti di gruppo ed efficienza organizzativa.

Le tariffe non sono ridotte per i risparmi sulla qualità dei materiali e delle attrezzature, anzi! I risparmi nascono da un’attenta gestione della struttura e dall’acquisto in gruppo di ottimi materiali. L’accesso alle cure odontoiatriche è ancora ridotto: meno del 40% degli italiani si reca dal dentista nel corso dell’anno. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire le cure odontoiatriche e soprattutto di aumentare la prevenzione in odontoiatria, unica vera fonte di risparmio biolo-gico ed economico. Per questo il messaggio di Dentalcoop Occhio-bello vuole essere la divulgazione della prevenzione. È essenziale effettuare regolarmente visite di controllo dal proprio dentista per mantenere in salute ed efficienza denti e gengive. In un periodo dove siamo subissati di messaggi informativi, anche in campo odon-toiatrico, ricordiamo che solo un Professionista qualificato, l’Odon-toiatra, è in grado dopo un’accurata visita, di fornirvi tutte le infor-mazioni circa le scelte terapeutiche percorribili. Il nostro benvenuto non è quindi solo rivolto a chi vorrà usufruire della nostra struttura e ai Professionisti che vi operano, ma anche a tutte quelle Persone che vorranno prendersi cura della propria salute, con una regolare igiene quotidiana e periodiche visite di controllo dal Dentista.

Dott. Marco CalzavaraDirettore sanitario - Unità locale di Occhiobello

Il nostro impegno e la serietà per una migliore salute dentale

Da oggi anche le famiglie della provincia di Ferrara e Rovigo avranno la possibilità di af-fidarsi ad un centro Dentalcoop e provare la stessa affidabilità, convenienza e servizio offerti nel resto d’Italia. La nuova Unità Loca-le di Occhiobello è facilmente raggiungibile con i propri mezzi: arrivando dall’autostrada PD-BO, all’uscita Occhiobello, la nostra sede si trova nelle vicinanze del nuovo centro per lo shopping Occhiobello Outlet Village, im-mersa nella caratteristica cornice del Delta del Po. A disposizione troverete un ampio e comodo pargheggio.

Dentalcoop a Occhiobello

Il nostro Benvenuto

FILLER PER LABBRA

Fin dal principio, l’idea che ha mosso il progetto Dentalcoop era molto semplice, ma anche molto ambiziosa: ridurre il più possibile le tariffe, grazie agli acquisti di gruppo e all’efficienza organizzativa, senza intaccare in alcun modo la qualità dei servizi odon-toiatrici offerti. Oggi, con 16 unità locali operanti su tutto il territorio nazionale, pos-siamo affermare che Dentalcoop ha centrato il suo obiettivo, diventando un punto di riferimento chiaro e affidabile per oltre 50.000 pazienti, che oltre alla convenienza ne apprezzano soprattutto la qualità. Perché Dentalcoop, oltre a porre la massima atten-zione sull’aggiornamento professionale di medici e formazione di paramedici, è in grado di offrire sempre materiali e tecnologie di ultima generazione e di alto livello qualitativo.

Grazie alla forza di un grande gruppoe alle vantaggiose condizioni sugliacquisti, le cliniche odontoiatriche Dentalcoop si sono affermate intutta Italia offrendo servizi di elevataqualità alle migliori condizioni.

In passato il posizionamento degli impianti era associato a lunghe procedure chirurgiche. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato questa situazione, permettendo ai pazienti che abbia-no parametri anatomici e fisiologici adeguati, di ottenere una riabilitazione funzionale ed este-tica, con denti fissi, nell’arco di 24/48 ore. Tale intervento è indicato per quelle persone che vivono la eventualità di usare una protesi mo-bile, (anche provvisoria) come un vero dramma personale.

Implantologiaa carico immediato

Page 40: La Piazza di Rovigo - 2012mrz n39

L’attenzione per i nostri pazienti si manifesta anche con le convenzioni che danno diritto a particolari vantaggi.

Poiché le convenzioni possono variare con frequen-za, vi invitiamo a informarvi nella sezione apposita sul nostro sito internet www.dentalcoop.it o chiamando i nostri numeri.

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Le nostre convenzioni, per una maggiore convenienza

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Professionisti italiani,

qualità italiana

Il Consorzio di Laboratori Italiani Odontocoop®, garantisce, sotto rigidi protocolli di produzione, uniformità di qualità nella realizzazione di dispositivi medico-dentali, dove per ogni manufatto viene rilasciata apposita dichiarazione di conformità recante l’in-dicazione dei materiali utilizzati, delle fasi di realizzazione e delle avvertenze per il paziente. La garanzia del made in Italy, la totale rintracciabilità dei materiali e l’ap-porto delle più recenti tecnologie offrono la massima sicurezza sui prodotti applicati sul paziente. La sinergia fra odontotecnici italiani qualificati, l’applicazione di elevate tecnologie dentali quali Cad-Cam, Laser sinterizzazione, ceramica integrale (solo per citarne alcune) sono alla base del progetto Odontocoop®, un marchio di garanzia nato con l’obiettivo della totale soddisfazione del cliente e la garanzia del made in Italy.

È EVI_DENTE che convieneOtturazione semplice estetica € 70Detartrasi (pulizia) € 45Corona ceramica € 395

Impianti in titanio € 575Moncone su impianto in titanio € 175OPT (panoramica) € 35

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