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1 Novembre 2007

LA PIAZZA DI GIOVINAZZONOVEMBRE 2007

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MENSILE DI SATIRA CULTURA INFOR,MAZIONE GIOVINAZZESE

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3 Novembre 2007

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di Giovinazzo Il Venezuela è un lontano Paese del SudAmerica che ha dato, nei decenni passati,ospitalità a tanti italiani che cercavano fortu-na lontano dalla Madre Patria che poteva of-frire ben poche prospettive di serenità e be-nessere. Tanti membri della comunità di no-stri compatrioti, come in altri Paesi del SudAmerica e non solo, si sono affermati ed oggisono ben inseriti nel tessuto sociale ed eco-nomico delle nazioni che li hanno ospitati. Maperché questa premessa? E’ presto detto.L’amministrazione di centro sinistra guidatadal neo piddino - da aderente al partito de-mocratico su cui torneremo dopo professorNatalicchio - ha deciso di inviare una mis-sione in quel paese per rinsaldare i legamicon la comunità di giovinazzesi. Ha sceltodue figure di rilievo dell’amministrazione nel-le persone dell’assessore Gaetano Dagostinoe il consigliere Pantaleo Magarelli, vice pre-sidente del Consiglio Comunale e capogruppodella Democrazia Cristiana. Con loro dovreb-be partire anche il candidato sindaco del cen-tro destra Michele Palmiotto. Quest’ultimo hasubito precisato che, nel caso dovesse farparte della delegazione del Comune diGiovinazzo, pagherà a sue spese la sua quo-ta. E’ il caso di sottolineare un particolare nonsecondario. Il costo di questa spedizione interra americana non è ancora statoquantificato. Il viaggio si farà, ma non è an-cora chiaro chi farà parte della delegazioneoltre ai citati personaggi. Forse sono in corsodiscussioni sull’albergo di lusso o super lus-so, o sul volo in classe economica o inbusiness class. Non ho dubbi, l’assessoreDagostino e il vice presidente del ConsiglioComunale Magarelli meritano il meglio. Voliin business class e alberghi a cinque stelle.Lo meritano senza discussioni di sorta. Bi-sogna premiare la capacità di galleggiamen-to del consigliere Magarelli. Una vita politicavissuta sul confine, un passo di qua, un pas-so di là. Ma sempre sul carro giusto, quellodel potere. Sempre pronto a sfoderare il suoorgoglio democristiano per giustificare anchequello che non è giustificabile. Ed ora il viag-gio in terra venezuelana a stringere, forse, lamano al dittatore Hugo Chavez. Il nuovo ido-lo dei nostalgici comunisti di tutte le salse. Ildegno erede del vecchio Fidel Castro che nonpotrà essere eterno vista l’età. Ed allora la

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redazionePorzia Mezzina - Agostino Picicco - RosaIlluzzi - Damiano de Ceglia - Giusy Pisani -Marianna La Forgia - Daniela Stufano -Giangaetano Tortora - Nico Bavaro - An-gelo Guastadisegni - Rossella Tiribocchi -Mimmo Ungaro - Matilde Restaino -Mariagrazia Cirillo - Diego de Ceglia -Onofrio Altomare - Gabriella Marcandreacorrispondenti dall’esteroVito Bavaro - Nick Palmiotto - Giusep-pe Illuzzi - Rocco Stellaccistampa - L’immagine (Molfetta)progetto grafico - Ass. Amici dellaPiazzaWeb master: Antonio e FrancescoCaccavoresponsabile marketing & pubblicità:Roberto Russo tel. 347/574.38.73

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La collaborazione é aperta a tutti. La reda-zione si riserva la facoltà di condensare omodificare secondo le esigenze gli scrittisenza alterarne il pensiero. Gli articoli im-pegnano la responsabilità dei singoli autorie non vincolano in alcun modo la linea edi-toriale di questo periodico.Finito di stampare il 27/10/2007

sinistra post-comunista internazionale ha adot-tato l’ex colonnello dell’esercito venezuelanoche, con la nuova costituzione, ha consolida-to il suo potere avendo mano libera per incar-cerare i suoi oppositori, per truccare le elezio-ni, per chiudere giornali e televisioni indipen-denti. Nelle carceri venezuelane si trovano,secondo Human Rights Foundation, centina-ia di politici, funzionari dello Stato, militari egente comune che ha avu-to la sola colpa di parlarein conversazioni telefoni-che registrate dalla poliziasegreta in termini negatividel dittatore Chavez. Ogginel Venezuela si susseguo-no le nazionalizzazioni fa-cilitate dal bilancio delloStato assai florido graziealle entrate garantite dalprezzo del petrolio semprepiù alto. Ma attenzione:l’economia è sempre più le-gata all’andamento dellequotazione dell’oro nero equindi ha una debolezzastrutturale che potrebbe farsprofondare il Paese sudamericano in una gra-ve crisi se si verificassero ribassi improvvisidel valore del petrolio. Interi quartieri della ca-pitale Caracas - c’è anche un servizio delleIene assai considerate a sinistra a evidenziarlo- sono in mano alla delinquenza ed ai comita-ti politici foraggiati dal satrapo in camicia ros-sa. In tutto questo, la nostra comunità fattada imprenditori soffre sempre più. Mi chiedo,senza voler rimarcare l’aspetto non seconda-rio dei costi che la nostra città si sobbarcheràper un viaggio a mio giudizio inutile, quali sa-ranno i reali vantaggi per Giovinazzo e la no-stra comunità lì insediatasi? Cosa potrà fareil democristiano Magarelli al cospetto di qual-che più o meno alto funzionario o uomo politi-

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co esponente di una dittatura se non fare dasponda al tiranno Chavez? Magarelli, una vol-ta tanto, dia sfogo al suo orgoglio democristia-no non solo per legittimare cambi di schiera-mento ma per rappresentare, se ci riesce, gliideali del cattolicesimo liberale a cui una par-te importante della D.C. faceva riferimento. Mapoi guardo al nascente Partito Democratico eall’esito delle primarie e osservo che la Mar-

gherita, erede di unospezzone numerica-mente consistentedella D.C., ne escemassacrata a livellonazionale, regionale elocale. Che le prospet-tive per gli esponentidel partito floreale nonfossero della migliorisi è capito dal fuggifuggi verificatosi an-che a Giovinazzo.L’esponente della Mar-gherita ex democri-stiano lattanziano An-tonio Berardi, lontanodalle consultazioni

elettorali ma non dalla gestione del potere lo-cale, è stato bocciato e non è riuscito ad es-sere eletto nella lista dei Democratici perVeltroni. Esito negativo anche per il consiglie-re della margherita Nicola Massari ed ancheper Pietro Turturro, candidato per Letta, exconsigliere prima UDC poi Margherita ma boc-ciato alle ultime elezioni comunali. Fra i boc-ciati anche Beppe De Candia, candidato nellalista dei Riformisti per Veltroni la stessa listaper le regionali di Mariangela Minore esponen-te di punta di quella parte di Rifondazione Co-munista che aveva appoggiato la candidaturaDe Candia. Di tutto quello che è accaduto do-menica 14 ottobre al di là della indubbia provadi democrazia che un voto libero sempre per-

mette e che invece non viene concessoagli elettori del Venezuela - senza volerevidenziare che l’inevitabile assenza di con-trolli almeno nelle grandi città dove è stato,di fatto, permesso di votare più volte allestesse persone come provato ad esempioda Striscia la Notizia - risaltano, oltre allapartecipazione non proprio oceanica (1.300votanti su un bacino potenziale viste le nu-merose e variegate candidature locali dioltre 6.000 persone senza considerare lapossibilità di votare concessa ai ragazzicon più di sedici anni) il riavvicinamento difatto delle varie componenti della sinistragovernativa di Natalicchio con quella radi-cale guidata da Beppe De Candia.Riavvicinamento che, sorprendendo unosservatore inesperto e superficiale comeme, avviene ad opera di alcuni esponentidella sinistra radicale che, invece di parte-cipare alla nascita del nuovo raggruppamen-to della Sinistra Democratica, si intruppano,all’insegna del buonismo melenso, conVeltroni e i poteri dei grandi industriali ebanchieri che, infatti, hanno fatto il tifo peril sindaco di Roma affinché si faccia solofinta di cambiare l’Italia. E non dimentico ilparadosso di alcuni esponenti del direttivolocale dei DS che hanno impedito che leoperazioni di voto si svolgessero nella lo-cale sezione perché, appunto, avevanoaderito alla Sinistra Democratica, costrin-gendo gli organizzatori della consultazionea ripiegare nei locali dell’Istituto VittorioEmanuele immediatamente messi a dispo-sizione dalla ASL che, siamo certi, dimo-strerà la stessa sensibilità e prontezza pertutte le altre manifestazioni di altri partiti.E non voglio dimenticare che fra gliscrutatori vi era il noto esponente diRifondazione Comunista insieme ad un exconsigliere dei Socialisti Autonomisti fra ipiù critici con l’amministrazione Natalicchioe che, mi aspettavo, aderissero all’altra for-mazione della sinistra. Ed ora aspettiamo-ci altri movimenti in consiglio comunale per-ché le sirene del potere sono ammaliatricie assai convincenti o, come dice il nostrosindaco, capiscono, sia pur in ritardo, «laserietà del nostro progetto e ci seguono».Evviva.

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L’INCHIDI GABRIELLA M

La casa è il sogno di tutte le famiglie, ma spesso restairraggiungibile per tutta la vita. Chi va in cerca di un appartamen-to, spesso ci s’imbatte in disavventure d’ogni genere. Difatti, purin presenza di un mercato dinamico e ricco di proposte, trovarecasa resta sempre difficile. E Giovinazzo? Resta un centro doveil mercato immobiliare, pur in continuo fermento, si sviluppa quo-tidianamente tra contraddizioni e mille difficoltà. A dispetto deitantissimi annunci e dei sempre efficaci passaparola tra amici evicini, trovare casa è spesso un’impresa. Chi, invece, non puòpermettersi di comprare casa perché e senza danari, è costrettoa rincorrere un appartamento in affitto con prezzi anche da capo-giro! Abbiamo detto che Giovinazzo è un mercato immobiliaredifficile. Ed è verissimo. I prezzi di vendita degli appartamentisono molto alti, se rapportati al tipo di città, che non è certoparagonabile ad un grande centro come la vicina Bari, in cui nonmancano sevizi e comfort.Ma quanto costa un appartamento a Giovinazzo? Iniziamo ilnostro viaggio. Tenetevi forti perché potreste perdere il controllo.

I PREZZI DEL MATTONEEsaminiamo le singole aree della cittadina. La centrale Piazzapresenta una quotazione al metro quadro che oscilla dai 3.000 ai5.000 euro mentre un canone di locazione mensile per un appar-tamento di medie dimensioni va dai 700 ai 900 Euro. Il centrostorico? Il termometro del metro quadro indica un prezzo intornoai 3.000 euro, mentre il canone mensile si aggira intorno ai 400/600 euro. Equiparate sono la zona di Piazza Garibaldi e la zonastazione: da 2.200 a 2.700 euro al metro quadro e circa 500 Europer il canone mensile. Sulle litoranee invece un appartamentocon un bell’affaccio a mare può essere venduto anche a 3.000euro al metro quadro e nella stagione estiva può fruttare ancheun canone mensile di - udite, udite circa - 1.000/1.500 euro.Infine è la zona 167 che offre ancora una maggiore convenienza:circa 2.000/2.500 euro al metro quadro e un canone mensile di400/500 euro.È Gino Prisciandaro, titolare dell’Agenzia Immobiliare Assistudio,a fornire questi dati. «Per l’acquisto – precisa uno in paese degliantesignani dell’intermediazione immobiliare - resta moltogettonato l’appartamento di nuova costruzione, mentre per la lo-cazione si preferiscono i piccoli appartamenti molto richiesti dagiovani coppie e singles». Qual è la tipologia del cliente mediogiovinazzese? «Quarantenne, titolare di un reddito fisso, dispo-sto a spendere fino a 2.500 euro al metro quadro per l’acquistodella prima casa o fino a 500 euro mensili per il canone di loca-zione mensile. I fondi vengono reperiti attraverso i mutui nell’80-85% dei casi. Il mutuo più richiesto è quello a rata fissa condurata di 20-30 anni». Poco utilizzata è invece la formula delfamoso mutuo 100% che richiede parecchie garanzie al cliente.

QUANTO M

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che si radicano soprattutto nelle nuove zone di ampliamento. Tratta-si di edilizia convenzionata con il Comune.Le cooperative edilizie sono società senza scopo di lucro, la cuifinalità è la costruzione o l’acquisto di abitazioni destinate ai proprisoci. Per questo motivo comprare casa in cooperativa può risultarevantaggioso per chi non ha grandi disponibilità economiche. Moltospesso le cooperative usufruiscono del credito edilizio agevolato.In questo caso per beneficiarne bisogna possedere determinati re-quisiti, quali la residenza o un lavoro nel comune in cui sorge l’im-mobile; non si deve possedere nessuna abitazione adeguata alleesigenze del proprio nucleo famigliare; il reddito deve rientrare entrodeterminati parametri stabiliti dalla delibera del CIPE del 31 luglio1991. Prima di entrare a far parte di una cooperativa è opportunoverificarne la serietà, informandosi su eventuali lavori precedenti epreferendo cooperative iscritte alle associazioni di categoria. Inol-tre presso la Direzione generale della cooperazione del Ministerodel Lavoro è stato istituito un Albo nazionale delle società coopera-tive edilizie di abitazione, al quale debbono essere iscritte le coope-rative che intendono beneficiare dei contributi pubblici, statali o re-gionali previsti per il settore edilizio.Il numero minimo previsto dalla Legge per la costituzione è di novesoci. Essi hanno diritto di superficie su un terreno che pernovantanove anni resta di proprietà del comune. L’appartamento diogni socio non può avere una superficie superiore ai 100 metri qua-dri e dev’essere previsto il box. Alla scadenza viene effettuato ilriscatto oppure si rinnova il contratto.Il prezzo finale di tali abitazioni è ovviamente più contenuto rispettoa quello presente sul mercato. Ciò perché il costo del suolo non èincisivo rispetto a quello dell’edilizia privata. Si parla al momento dicirca 170.000 euro per il costo finale dell’abitazione e del box, lametà dei prezzi previsti sul mercato. I versamenti vengono effettua-ti in base allo stato di avanzamento lavori. I tempi di attesa sfioranosolitamente i dieci anni dalla costituzione della società, in quantooccorre attendere l’assegnazione dei suoli e lo sviluppo di tutta laprocedura burocratica ad essa connessa. Attualmente, a Giovinazzoè il piano regolatore della zona C3 che prevede l’assegnazione deisuoli per queste costruzioni dove è presente il 40% dell’edilizia con-venzionata e il 60% di edilizia privata. Spesso nascono anche con-sorzi di cooperative che nascono per la scelta comune di una tipologiaparticolare di immobile e non solo per la finalità di economizzare.

IL VADEMECUM DELL’ACQUIRENTEEcco le tre regole fondamentali per il coraggioso giovinazzese chevuole acquistare la casetta dei sogni.

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I RESIDENCES E LE COOPERATIVE A GIOVINAZZOUn’altra tipologia di immobile è la villetta indipendente inserita incomplessi residenziali ed abbastanza presente nel territorio diGiovinazzo. Più gettonata nel periodo estivo anche se esistonoresidences quali il Tourist Village o il Roscini che conta circa 58unità immobiliari e sono abitati tutto l’anno. Il prezzo al metroquadro è di circa 2.000 euro, mentre il canone di locazione oscil-la dai 400 agli 800 euro mensili.Un discorso particolare deve essere destinato alle Cooperative

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1) Verificare la propria finanziabilità: recandosi in banca e fa-cendo un po’ di conticini alla mano si può calcolare l’importodell’investimento che si può affrontare evitando di “fare il pas-so più lungo alla gamba”.2) Se non si possiedono grossi capitali, puntare sul monolocaleo sul bivani. Costituiscono anche un ottimo investimento, baseper un ulteriore e futuro acquisto più importante.3) Orientarsi verso un appartamento usato perché è possibilerichiedere un mutuo di importo più elevato. Ovviamente occor-re sceglierne uno in buono stato e che successivamente potràessere anche rivenduto più facilmente.

IL CANONE DI LOCAZIONEIn base alla Legge n. 431 del 9.12.1998, il Comune di Giovinazzoprevede annualmente l’erogazione del contributo integrativodel canone di locazione. In realtà, con questa legge che libera-lizzava i canoni di locazione con la previsione di incentivi fi-scali per i proprietari e di interventi assistenziali per gli inquilinipiù bisognosi, di fatto, non si è beneficiato in città di quel pro-cesso virtuoso che avrebbe dovuto sbloccare un mercato im-mobiliare ingessato per introdurre un’effettiva concorrenza,capace di assicurare prezzi di mercato equi ed accessibili.Il contratto “libero” ha una durata minima iniziale di almeno 4anni e si rinnova automaticamente per un ulteriore quadriennio.Il locatore può rifiutare il rinnovo alla prima scadenza contrat-tuale in presenza di sue precise “necessità” come utilizzarel’immobile per proprie esigenze. Rimangono esclusi dal con-tratto “libero” gli immobili vincolati ai sensi dellla legge numero1089/1939 o accatastati nelle categorie A/1 (abitazioni di tiposignorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (abitazione in palazzi dieminenti pregi artistici e storici che sono assoggettati esclusi-vamente alle norme del codice civile; agli alloggi di edilizia re-sidenziale pubblica; a quelli locati esclusivamente per finalitàturistiche nonché a quelli locati da enti locali per soddisfareesigenze abitative transitorie).Invero, senza più controllo, la spinta alla liberalizzazione del-l’affitto, sembra essere stata interpretata dalla maggioranza deiproprietari come un invito a perseguire il massimo profitto fuorida ogni regola. E a ciò si aggiunge il fenomeno della discrimi-nazione nella scelta degli inquilini che conduce molto spesso iproprietari a tenere i propri alloggi chiusi e sfitti. Una scelta,questa, che causa oltre al ristagno del mercato delle locazioni,il lievitare dei canoni.

LE AGENZIE IMMOBILIARI

A Giovinazzo esistono nove agenzie immobiliari, regolarmenteiscritte. Accanto al mercato lecito occorre registrare la presen-za di circa quindici mediatori non autorizzati, i cosiddetti“zanzer”: mal visti e negativi comunque, costituiscono la parteoscura del mercato. Tra le nuove leve invece prendono semprepiù piede i franchising, punti vendita che devono mettere inconto svariate uscite per sostenere la credibilità e la pubblicitàdel marchio. Tantissimi mediatori quindi per un numero esiguo ereale di vendite che si registrano in città. Si lavora soprattuttosulle locazioni quindi. E molti giovani si inventano anche ilmestiere per guadagnarsi una manciata di euro in questo climadi dilagante flessibilità nel mercato del lavoro.Gino Prisciandaro di Assistudio la pensa così: «Tutto ciò incre-menta una concorrenza spietata che va a totale discapito del-l’utente contrariamente a quanto avviene in regime di libero mer-cato. Si agisce con un modo di fare estremamente invadente,mascherato da una falsa cortesia e riducendosi a citofonare aiportoni dei giovinazzesi per chiedere se esistono case in ven-dita ed accaparrare l’affare. È capitato anche a casa mia, quan-do io non ero presente. Occorre quindi diffidare e valutare l’ef-fettiva professionalità di chi opera nel settore. Ricordarsi inoltreche la presenza di un marchio non è necessariamente sinoni-mo di professionalità ed esperienza e coloro che lavorano inqueste agenzie in genere non hanno nemmeno la preoccupa-zione di dover tutelare l’immagine perché magari provengonoanche da altre cittadine limitrofe a differenza di chi risiede elavora da venti anni a Giovinazzo»

LE PREVISIONI FUTUREAbbiamo sottolineato agli inizi che a breve il mercato immobi-liare subirà una fase di declino anche a causa del costantecaro-vita che ormai dilaga imperante. Continueranno a costitu-ire un’eccezione i palazzi del centro storico di eminenti pregiartistici e storici i quali spesso si trovano in stato a dir pocofatiscente e necessitano più che di un restyling, una vera rico-struzione. Il prezzo di vendita sarà sempre esoso, l’ultima chiccavenduta a Giovinazzo è stato Palazzo Griffi ora in fase diristrutturazione. Ovviamente gli acquirenti sono per lo più fore-stieri che vengono attirati dalla nostra bomboniera. Per quantoriguarda invece i giovinazzesi il compito degli Amministratoridovrà essere quello di creare i presupposti di un livello di quali-tà di vita che giustifichi questi prezzi sempre più alti della no-stra cittadina.

GABRIELLAMARCANDREA

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cronaca amministrativa

«IL gio

Otto i punti all’ordine del giorno nel Consi-glio comunale dello scorso 26 settembreche si apre con il riconoscimento unanimedi un Encomio Solenne all’Appun-tato S. Trapani Vito che, in servi-zio presso la Stazione CC diGiulianova, il 9 dicembre 2001 aSilvi Marina riusciva a trarre insalvo,una donna distesa sui binari conl’intento di suicidarsi pochi istantiprima del passaggio di un trenoproveniente a forte velocità, met-tendo in pericolo la propria vita inun generoso slancio di altruismo.Tutti concordi che questo ricono-scimento è segno del vincolo difiducia che lega l’arma dei Carabi-nieri ai cittadini anche nelle perife-rie più remote dello Stato un rap-porto di servizio esclusivo in fa-vore dei cittadini.Nelle rituali “comunicazioni che aprono ogniConsiglio Comunale oltre alla comunica-zione di partecipazione del nostro Comu-ne alla fiera “Sapori, turismo, cucina medi-terranea, moda del sud Italia in Venezuela”in programma a Caracas dal 25 al 28 otto-bre 2007, spicca la “dichiarazione di indi-pendenza” del consigliere Turturro elettonelle liste di Forza Italia.La parte più corposta del Consiglio riguar-da l’approvazione delle variazioni di Bilan-cio 2007 e quindi del Bilancio di previsio-ne su cui è stata fatta una verifica sullostato di attuazione. Variazioni consentitedalle entrate previste nel biennio 2007-2009e dagli avanzi di bilancio nelle casse co-munali.La variazione del Bilancio consente lamodifica del programma dei lavori pubblicirelativo al triennio 2007-2009 ed il relativoelenco annuale 2007, approvati con deli-berazione del Consiglio comunale n. 20 del

4/4/2007, provvedendo ad inserire l’inter-vento denominato «Costruzione di nuovibox in mercato coperto via Cappuccini –

area pescivendoli» per l’importo comples-sivo di 440.000 euro, finanziato per 160.000euro con stanziamenti di bilancio della ge-stione competenza e della gestione resi-dui e per 280.000 euro con utilizzo del-l’avanzo di amministrazione del bilancio2006. Il provvedimento è stato reso imme-diatamente eseguibile dalla votazione suc-cessiva del Bilancio di previsione che havisto il favore degli undici consiglieri di mag-gioranza presenti e il voto contrario dei set-te di opposizione.Concluso il capitolo bilancio, votazione fa-vorevole per la delibera che riconosceall’Arch. Fiorentino un risarcimento di83.726,94 euro a titolo di compenso per laredazione del Piano di Recupero commis-sionato all’architetto ma mai più portatoavanti. La somma comprende la rifusione,in favore dell’Arch. Fiorentino delle spesee competenze del giudizio liquidate 10.129euro di cui 348,88 per spese, 2.738,27 perdiritti fissi di procuratore ed 7.042,54 per

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favorevoli 11, astenuti 7 su 18consiglieri.Conclude il Consiglio comunale ladelibera con cui il Comune diGiovinazzo recepisce all’unanimi-tà il D.P.C.M. (Decreto del Presi-dente del Consiglio dei Ministri)del 14 giugno 2007 che prevedeil “decentramento delle funzionicatastali ai Comuni” e il conse-guente esercizio delle funzionicatastali attribuito ai Comuni inconvenzione con le Agenzie delTerritorio. Tale provvedimento, cherientra nella riforma della Pubbli-ca Amministrazione, sarà utile amigliorare l’integrazione dei pro-cessi tecnico amministrativi

catastali e comunali, a migliorare la co-noscenza dei beni immobiliari e quindiottimizzare i processi impositivi sugli stes-si. Favorirà il processo di allineamento frainformazioni catastali e comunali e ren-derà disponibile al cittadino un serviziopiù agevole, funzionale e conveniente, inquanto fornito fisicamente nell’ambito delproprio Comune e non esclusivamentenella provincia di riferimento.Di conseguenza il Comune di Giovinazzodovrà attrezzarsi adeguatamente attraver-so un “Front Office” presso il quale verràsvolta l’attività di sportello e di interfacciacon l’utente per il rilascio e certificazionevisure, accettazione volture ed istanze edun “Back Office” per le attività di gestio-ne degli atti e di aggiornamento della ban-ca dati informatica del Catasto Terreni edel Catasto Urbano per quanto attiene levolture e l’evasione di istanze per corre-zioni e rettifiche di dati amministrativi.

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OSCAR DELL’ANNO:

Carolina Serrone

L’estate è finita. Che tristezza! Le luci sispengono e cala il sipario su trick e track ebattaiul, ma noi de La Piazza non possia-mo rimanere indifferenti e permettere cheil grigio autunno porti via il ricordo di festee festini, musica e spettacoli, botti erimbotti, seguiti dagli spari dei “Va fann….”di cui non rimane altro che il semplice rin-culo. E a chi sostiene che l’Estategiovinazzese sia ormai da anni ospited’onore del programma televisivo “Chi l’havisto” suggeriamo di far tesoro del princi-pio secondo cui “che se ne parli bene o sene parli male, purchè se ne parli…”, tant,accam la fè e fè, stè semp ci naniè cntent.Ma noi vogliamo smentire chi dall’alto del-la sua sapienza sostenne chel’irriconoscenza è del genere umano e nelnostro piccolo abbiamo deciso di manife-stare la nostra stima verso tutti gli insignigiovinazzesi che si sono contraddistinti neidiversi campi in questi mesi così caldi, intutti i sensi. Come? Con degli Oscar, natural-mente! L’Oscar, il premio per eccellenza, lastatuetta dal fascino eterno in grado di tra-mandare ai posteri un nome iscrivendolo ne-gli annali della storia. Eh!!! Sembra facile!!!Ebbene, è stato più facile di quanto possiateimmaginare e il perchè lo capirete a breve.Incominciamo dal mangereccio, visto il nu-mero delle sagre, oltre che dei locali diristorazione, da cui l’aforisma “Giovinazzo damangiare” che tanto ha reso famosa la no-stra bomboniera d’occidente.

OSCAR ALLA GASTRONO-MIA - Da Cicett stè semp pront nu bellpranzett, ma stè pur Ninett ca ch l’ pranzettsap fè pur la calzett. Sap a tutt stè Carolinl’assessor ca cu nu bell pranzett ha sciut‘nbacciones alla meggh amichett. La com-

missione non ha avuto dubbi. Assaggiaqua, assaggia là, senza se e senza maassegna l’ambito Oscar a Carolina.Quanta dedizione! Quanta generosità!Quanti pranzetti prelibati, piatti di spa-ghetti alle cozze come la migliore tradi-zione locale comanda, manicaretti a basedi porchetta affumicata e focacce conmortadella e provolone da offrire nellastanza del Sindaco agli amici …di colo-re (che non sono i negri extracomunitari)durante le pause notturne di stucchevoliconsigli comunali o, meglio ancora, du-rante la processione in onore della no-stra patrona per interrompere piacevol-mente la interminabile lunga sfilata conchiacchiericcio. Ci sembra giusto! Alme-no hanno la bocca piena e la smettonodi fare a gara a chi la spara più grossa.Di questo siamo tutti grati a Carolina, mache ne pensa la sua amica del cuore acui aveva giurato eterna fedeltà? Bel col-

po, signora Carolina! Hai saputo far frut-tare bene la tua arte culinaria!!! Che belpiatto hai preparato per la tua amicaMaria che, ahimè per lei, come la dolceBiancaneve ha dovuto ingoiare un boc-cone troppo amaro stramazzando al suo-lo!!!Ebbene sì, Maria, fidarsi è bene e nonfidarsi è meglio perchè può succedereche, come qualcuno sostenne dall’altodella sua sapienza, l’allieva supera lamaestra fino a sfilarle la poltrona congran destrezza. D’altra parte non pote-va essere diversamente; da buon ex as-sessore al Bilancio la buona Carolina seli è saputi far bene i conti in tasca! Pec-cato che li ha fatti a discapito delle…tasche di una amica. Sembra ombra didubbio a Carolina assegniamo anche unOSCAR ALL’AMICIZIA.. Se l’è proprio

meritato!

Ma Carolina è anche una sentimentale al-truista… Perchè organiz-zare il cartellone dell’Esta-te giovinazzese togliendola scena al Comitato Fe-ste Patronali di cui in pas-sato fu, proprio lei,vicepresidente? Sa lei

quanta fatica e quanto sudore versato!!! Equindi largo ai giovani, largo all’emergentee dirompente TOMMASO DE PALMA a cuiassegniamo L’OSCAR AI MIRACOLI. Eb-bene sì!!! Rispetto al passato i contributisi sono moltiplicati a dismisura superandoanche la moltiplicazione dei pani e dei pe-sci di biblica memoria. E sentiamo di do-ver dare un consiglio a Carolina: non crediche ti converrebbe nominarlo tuo fedele col-laboratore? Ma attenta, Carolina! Perchèpoi, occhio per occhio, dente per dente, l’al-

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13 Novembre 2007

VIA A. GIOIA, 43 - GIOVINAZZOTEL/FAX 080.394.84.91

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lievo supera sempre il maestro…E a proposito di amici, ricordate il grandeTotò con Peppino alle prese con un vigileurbano di Milano? Austriaco, tedesco oitaliano, Totò non si arrese e andò giù conla richiesta di informazioni sfornando unmaccheronico primordiale: “Excuse me!Excuse me, bitte schòn... Noio Noio...volevam... volevàn savoir... l’indiriss...ja…Noi vogliamo sapere, per andare dove dob-biamo andare, per dove dobbiamo anda-re. Sa, è una semplice informazione...”. Esiccome l’arte culinaria ben si coniuga conil …maccheronico, che sia latino, france-se, tedesco o inglese poco importa, vistele performance della nostra Carol ai mi-crofoni del nostro TG non possiamo nonassegnarle la nomination per l’Oscar allaMondialità. Scontro all’ultimo voto fra l’im-peccabile lingua francese del prof.Depalma, la profonda cultura filosofica eclassicheggiante del prof. Antonello e lagenuinità e nostrana della lingua madredel nostro vicesindaco SIGN. TEMPE-STA, così verace come le vongole d’nzlipp.Fermato ad ogni angolo di strada, per ri-chieste, informazioni,delucidazioni e, perchè no,scambi di barzellette, ne haper tutte le razze, per tuttele lingue e per tutti i gusti,sfoderando stile Totò il me-glio di sé. Il suo cavallo vin-cente? Parl accam t’ha fattmammt (famoso aforisma giovinazzese).A lui va la prestigiosa statuetta.

Dulcis in fundo: onore al me-rito per l’assessore STUFA-NO a cui va il nostroOSCAR ALL’AGRICOLTU-RA. Ma vi starete chieden-do cosa possa centrarel’agricoltura con la solidarietà sociale e lapubblica istruzione. Meditate, gente, me-ditate…!!!...!!! Un plurimegaoscar al no-stro plurimegassessore che ha saputo col-tivare così bene il suo orticello da garan-tirsi un abbondante raccolto. Quale il se-greto del successo? I contributi statali eregionali ridistribuiti sapientemente a piog-gia, come manna dal cielo, sul territorio enelle case di che l’orto non ce l’ha!!!Ad malora… pardon…Ad maiora!!!

Gent.mo Sergio Pisani,da qualche mese sono in cura presso uno spe-cialista in malattie nervose. Senza mezzi ter-mini secondo il professionista soffrirei di unagrave patologia che non mi permette di comu-nicare con nessuno che mi possa essere difronte. Vale a dire, posso esprimermi senzaperò avere un interlocutore che possa contro-battere. Sono un misantropo acclarato e conpoche speranze di guarigione. Secondo il miopsichiatra potrei avere sollievo scrivendo aqualcuno di cui ho stima. Qualcuno che po-trebbe condividere le mie passioni, i miei prin-cipi e le mie tante osservazioni sociali. Leggoil suo mensile da anni, ho ben in mente le suebattaglie civili e politiche, ma soprattutto il suointeresse particolare sugli accadimenti chehanno come tema il sesso in ogni sua forma.Non c’è intervista in cui Lei non chieda almalcapitato in che posizioni fa l’amore, se amai preliminari o il sodo. Anni che Lei, e noi, cichiediamo se la posizione del giaguaro, tantoamata dal consigliere Magarelli, sia fatta di re-pentini salti a destra e sinistra. Anni che Leispulcia casualmente (?) annunci di donnineconcittadine che offrono prestazioni in cambiodi denaro. Anni che ci tiene informati sui luoghiper appartarsi, su case di tolleranze e tutto quel-lo che gira intorno al sesso. Di questo Le sonograto, anche se l’ultima notizia riguardante lachiusura della casa di I traversa Molfetta, doveesercitavano Kikka e Kikko il mestiere più an-tico del mondo e dove spesso ci siamo incon-trati e cordialmente salutati è stata chiusa. Micreda ho provato rabbia e sgomento. E’ giustosecondo Lei che per ogni cosa ci si debba spo-stare nella vicina Molfetta o Bari? Mi sento di-scriminato e se Lei è d’accordo proporrei chel’Amministrazione ragionasse come ha fattoper la questione antenne. Tutti usano i cellulariperchè allora mettere le antenne sui luoghiprivati e non su quelli pubblici dove il Comuneha la possibilità di introitare? Bene tutti vannoa donne o peggio a trans. Allora perchè nonaprire otto case di tolleranze in uffici pubblicicomunali in modo da introitare e rimpinguarele casse comunali? Perchè non assumerecome dirigente di questo settore la signora o ilsignor Frangolino e disporre che in ogni pia-no del Comune e presso la sede dei vigili ur-bani non si adibiscano stanze per utenti citta-

dini che possono anche essere sprovvisti diauto, come il sottoscritto, evitando il disagiodi recarsi come per l’Inps o il Pronto Soccor-so a Molfetta? Spero in un suo riscontro posi-tivo ed intanto Le sottopongo un’altra vicen-da che mi ha colpito. Questa volta ho notatoperò che il suo, il nostro giornale, ha dimenti-cato di mettere in risalto una grande battagliacivica intrapresa dal consigliere VitangeloBavaro. Nella seduta del Consiglio Comuna-le del 26 settembre lo stesso criticava laGestor e l’Amministrazione perchè chiederebbero ai cittadini che hanno pagato le cartelleesattoriali della Tarsu di recarsi presso gli uf-fici della ditta e chiedere il rimborso di Euro1,20 per un errore di computo. Finalmentequalcuno che a difesa disinterresata dei cit-tadini combatte i poteri forti. L’ho raccontato amio nonno che ha pagato euro 1.330 di spaz-zatura, il poveraccio (lo dico in mododispregiativo) ha risposto che comunque po-tevo prenderli io e che lui invece avrebbeaspettato qualcuno che lottasse per il rimbor-so dei restanti 1328,80. Non le nascondo cheio l’ho fatto e con quei spiccioli ho compratodue copie del Suo mensile ricevendo inomaggio il cd della Madonna. Quando miononno ha visto il cd con il volto della Madon-na mi ha chiesto cosa fosse ed io per sbrigar-mi ho detto che era una figurina plastificatadella nostra Protettrice. Non ci crederà, ma ilpoveraccio l’ha messa insieme alla foto diPadre Pio e di un suo compianto fratello die-tro un lumino acceso. Egregio Dottor Sergiospero di non annoiarla, e spero vorrà appro-fondire un’ultima questione. Questa riguardail viaggio fatto a spese nostre da parte del-l’assessore Dagostino e del consigliereMagarelli che si sono recati a Guastalla perle solite questioni di gemellaggio. Si dice, vocimalevoli naturalmente, che quando è statochiesto ai nostri due rappresentanti istituzio-nali quale fosse il settore trainante della no-stra economia entrambi avrebbero risposto“La discarica”. Orbene mi chiedo a fronte deiprosciutti e dei formaggi emiliani perchè nonesportiamo loro ”L’olio S.Pietro Pago”? Nonmi consideri populista e demagogo ma daquando hanno chiuso la casetta di I Trav.Molfetta non mi so dare pace. Lei come stasopperendo? L’autorizzo a rispondere a que-sto mio in forma privata o a pubblicarla sulmensile o su internet. Se non Le chiedo trop-po vorrei che chiedesse al buon OnofrioAltomare perchè se i polipi scendono dal co-mune le seppie per non incontrarli prendonol’ascensore? Lui capirà. L’abbraccio cara-mente.

Bruno LandoLe ho risposto in privato per MP. Soloperchè ci leggono anche i bambini.

«ADESSO

PARLO

IO»

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LA NOTTE DELLA MODALA NOTTE DELLA MODALA NOTTE DELLA MODALA NOTTE DELLA MODALA NOTTE DELLA MODALA NOTTE DELLA MODALA NOTTE DELLA MODALA NOTTE DELLA MODALA NOTTE DELLA MODALA NOTTE DELLA MODA

Non solo moda…. ma anche ballo e musica un mix di crea-tività e talento che ha reso uno show in piena regola la Iedizione di FASHION STARS.Un evento nato come idea promozionale alternativa, mira-ta a coinvolgere un vasto pubblico al quale mostrare lavarietà e la qualità delle offerte di un gruppo di attivitàcommerciali.Tutti per uno, uno per tutti, si sono così detti i nove nego-zi della “coalizione”: AlterEgo, Alex, New Charme,Fantasilandia, Colamaria gioielli, Ottica Eos, Homo, LadyD spose( Molfetta), Di Giovanni pellicceria (Molfetta). Que-

sta dunque l’idea e per renderla evento hanno giustamente pensatodi rivolgersi a chi di esperienza di spettacolo ne ha da vendere. E’ stato grazie

alla coordinazione di Antonella Illuzzi, nonché alla sua fantasia che ha originato tutte lecoreografie e all’opera di Gaetano Illuzzi, grafico e music editor che l’evento si è materializzato

domenica 30 settembre in piazza Vitt. Emanuele. Va inoltre a loro anche il merito di aver sapientemente arricchitol’evento moda con una cospicua scaletta di esibizioni, della propria scuola di ballo e non solo. Hanno partecipato alla serata

le scuole: Angel Dance di Molfetta , che ha eseguito una coreografia di danza del ventre ed una di danze caraibiche e la scuolaACCADEMY DANCE SCHOOL di Bitonto, che ha impressionato il pubblico con il pezzo di contemporaneo esibito al campionatoitaliano. Per rimanere in tema di campionato non dimentichiamo l’esibizione di cha-cha ,rumba e Jive di Antonella e Matteovincitori del tredicesimo Ancona Open per la categoria latino americano.Esibizioni coinvolgenti che hanno così permesso alle modelle di “prendere fiato” tra un cambio di abito e l’altro e hanno offerto lapossibilità di apprezzare le giovani promesse di casa nostra.Tra queste promesse non si può omettere il nome del piccolo (ma solo di età) talento della lirica: il tenore Giovanni de Bari che haaperto la serata. Via poi con la passerella che ha mostrato lo stile della stagione appena iniziata con proposte davvero per tutti.Moda bambini, look grintoso per teenager, eleganza per tutte le taglie, chic ed originalità, idee per il grande freddo, e le proposteper il giorno più bello…. Notte all’insegna dello stile e della bellezza, non solo delle modelle, ma anche della splendida voce diRadioNorba Sara Calogiuri conduttrice della FASHION STARS.Dovuto infine il ringraziamento a Carolina Serrone che ha reso possibile la realizzazione dell’evento in piazza e ha lasciato cheil municipio si prestasse per una sera a fare pure da backstage!Aspettando la nuova collezione ed il nuovo evento non resta che fare shopping, ma mi raccomando fatelo nelle nostre boutique!

ph. Enrico Tedeschi

ph. Enrico Tedeschi

ph. Enrico Tedeschi

ph. Enrico Tedeschi

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17 Novembre 2007

LA CRONACA NERA

Numerosi i controlli per la sicurezza strada-le a causa degli agghiaccianti incidenti stra-dali che negli ultimi tempi, sul territorio na-zionale, hanno registrato un considerevolenumero di vittime causate proprio da chi sipone alla guida dopo aver fatto abuso di al-cool. E quindi diventa più sostenuta la pre-senza dei carabinieri per attuare un vero eproprio piano di prevenzione nell’ambito del-la circolazione stradale. Occorre ricordareinfatti che assumere qualche bicchierino ditroppo può davvero costar caro. A Giovinazzosono state recentemente ritirate due patentia seguito di controlli effettuati su due sog-getti di giovane età ai quali è stato riscontra-to un tasso alcolico presente in misura triplarispetto a quello previsto. Ma cosa prevedeesattamente il codice della strada? La guidain stato di ebbrezza è sanzionata dall’ art.186 del codice della strada. E’ un reato dicompetenza del Tribunale. Con il nuovo de-creto legge del 3 agosto 2007, convertito illegge 2 ottobre 2007, le sanzioni sono an-cora più severe: per un tasso alcolemico cheoscilla tra lo 0,5 g/l e lo 0,8 g/l è previstaun’ammenda da 500 a 2.000 euro e la so-spensione della patente da 3 a 6 mesi. Tra lo0,8 e 1,5 g/l vi è ammenda tra 800 e 3.200euro e arresto fino a 3 mesi con sospensio-ne della patente per un periodo compresofra 6 mesi e 1 anno. Infine oltre 1,5 g/l è pre-vista l’ammenda tra 1.500 e 6.000 euro el’arresto fino a 6 mesi con sospensione pa-tente da 1 a 2 anni. In caso di constatazionedi tasso alcolemico sopra la norma, il veico-lo non può essere condotto dalla persona instato di ebbrezza, per cui se non è possibileaffidarlo ad altra persona lo stesso può es-sere posto sotto sequestro preventivo. Perquesto tipo di reato è prevista la sottrazionedi 10 punti sulla patente (il doppio per i gio-vani che hanno preso la patente dopol’1.10.2003 e da meno di 3 anni). Una vera e

propria task force sarà organizzata dai Cara-binieri nelle notti del venerdì e del sabato.Quindi, amici del divertimento, prima di met-tervi alla guida state bene attenti!

FURTI NELLE CAMPAGNESembrava ormai un capitolo chiuso con il fini-re della bella stagione. Il problema dei furti, inparticolare dei topi d’appartamento che ha as-sillato di recente la nostra cittadina. Ebbenecapitolo chiuso sì, ma un altro se n’è aperto inquest’ultimo periodo. Il problema dei furti nel-le nostre campagne e soprattutto della lorosingolare tipologia. Dei veri e propri saccheg-gi in grande stile messi a segno in case ruralie depositi agricoli. Oggetto degli stessi…ditutto, di più! Dalle attrezzature agricole aglianimali, dalle conserve artigianali alle picco-le riserve di olio da cucina. Guardie campestrie carabinieri si sono così alleati per affrontarequesto fenomeno che sta facendo nuovamen-te abbassare la soglia di tranquillità per i citta-dini. È stato messo a punto un servizio di pat-tugliamento parallelo nelle ore notturne, inparticolare dalle 21 alle 6 del mattino, nellenostre campagne, per attuare un’accurataopera di vigilanza. Con l’approssimarsi dellacampagna olearia, i servizi saranno notevol-mente intensificati con l’intervento della Poli-zia Municipale a sostegno dei controlli neicampi e della serenità degli agricoltori.

L’INCIDENTE NELLA STA-ZIONE FERROVIARIAMercoledì 3 ottobre, intorno alle 9 della matti-na una signora di 68 anni è stata travolta daun treno in corsa. Le ipotesi al vaglio sonodue: l’incidente e il suicidio ma al momento leindagini sono ancora in corso. A quell’oraparecchi pendolari erano, come di consuetu-dine, in attesa dei treni regionali. I vigili urbanie i carabinieri hanno raccolto una serie di te-

di Gabriella Marcandrea

CODICE ROSSO PER LA

SICUREZZA STRADALE!INTENSIFICATI I CONTROLLI PER COMBATTERE LE CONSEGUENZE DELLA

GUIDA IN STATO DI EBBREZZA. GUARDIE CAMPESTRI E CARABINIERI

UNITI PER COMBATTERE IL FENOMENO DEI FURTI NELLE CAMPAGNE.

CONTINUA

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stimonianze nelle quali è emerso che la don-na non mostrava né l’intenzione reale di at-tendere un treno, né l’intenzione di suicidar-si ma aveva un’aria piuttosto assente e pareche si sia avvicinata troppo al treno in transi-to senza rendersi conto del reale pericolo. Siè diretta a piedi a circa cento metri dalla ban-china della stazione in direzione Molfetta. Elì purtroppo è stata travolta e i suoi resti sonostati ricomposti dal personale del 118 cheha anche rinvenuto i documenti sul posto,documenti che hanno così permesso di ef-fettuare il riconoscimento della povera don-na.

RAPINA E DENUNCEÈ stata una pistola giocattolo la protagonistadell’ultima rapina a Giovinazzo. Venerdì 12ottobre in una pizzeria della periferia in dire-zione Bari, grazie a questo gingillo due ban-diti di giovane età sono riusciti a farsi conse-gnare l’incasso della serata. 250euro. Lapizzeria in quel momento era affollata ma idue non si sono persi d’animo e sono riuscitiaddirittura a scappare via a piedi. E copertisolo da un berretto. Ovvio che non si tratta divolti della nostra cittadina, presumibilmenteprovengono da Bitonto. Al momento sono incorso le indagini dei Carabinieri.Sono state inoltre denunciate a Giovinazzodue persone per violazione degli obblighi disorveglianza speciale.

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7 ottobreMa si può parlare di democrazia quando a de-cretare la vittoria del Sì sono solo 308 lavorato-ri/pensionati/disoccupati di Giovinazzo?Quasi il 90% i suffragi dei 197 pensionanti vo-tanti. Più del 76 % i Sì dei lavoratori e precari diGiovinazzo. Sono questi i dati di sintesi presen-tati da CGIL CISL UIL di Giovinazzo sul referen-dum sull’accordo sottoscritto il 23 luglio 2007

tra i sindacati confederali e il Governo su Previ-denza Lavoro e Competività per l’Equità e lacrescita sostenibile. Si è votato nella Cameradel lavoro della CGIL. Il Sì ha vinto in modo nettoa Giovinazzo come in tutta la Puglia: a scrutinioquasi ultimato i consensi all’accordo si attestanoa qualche decimale oltre l’84%.Ha vinto il buon senso e la saggezza dei lavora-tori, lavoratrici, pensionati e pensionate, disoc-cupati e precari? Forse. Il risultato positivo valetto con attenzione perché è necessario aprire,da subito, una discussione vera tra i quadri sin-dacali, i lavoratori ed i pensionati per adeguareil Sindacato alla realtà che muta. Questo è tantopiù urgente e necessario farlo a Giovinazzo enelle regioni del Mezzogiorno perché più graveè la situazione politica, economica e sociale. Ilrisultato conferma le attese del Sindacato, cheaveva firmato, con il Governo, un accordo cheridefiniva sia la riforma pensionistica che alcu-ne misure che riguardavano il precariato e lefasce più deboli della popolazione. I lavoratoried i pensionati italiani sanno scegliere? Chis-sà. Un dato è certo: negli ultimi anni, queste scel-te hanno portato ad una continua diminuzionedi votanti. L’attuale referendum conferma que-sta regola: ha partecipato meno del 5% degliaventi diritto e questa è la dimostrazione delloscarso coinvolgimento dei lavoratori e dei pen-sionati nella fase della elaborazione delle pro-poste o delle piattaforme rivendicative, mentretutti sono chiamati a votare quando i giochi sonoconclusi. E’ giusta questa democrazia dove neisancta sanctorum si prendono le decisioni e poiil “popolino” manipolato e comprato con gli spic-cioli (aumenti delle pensioni ai baby pensiona-ti) vota si mentre il popolo stufo e precario nean-che esiste? Qualcuno parla di democrazia. Ep-pure nulla è così lontano da questa quanto que-sto rito plebiscitario dove un sindacato, schiac-ciato sulle posizioni del governo e pendenteverso il bacino elettorale del PD, cioè i dipen-denti pubblici, ha chiesto la ratifica di un accor-do composto, stilato senza il coinvolgimento delmondo del lavoro. Qualcuno parla di democra-

ECHI DI OTTOBREDI ANGELO GUASTADISEGNI

Referendum welfare a Giovinazzo? Unconsenso plebiscitario, più dell’ 80%

PENSIONATI

GIOVANI E PRECARI

zia, ma la democrazia non è il portare a votaresenza un sistema serio (noti sono i brogli di chiha votato più volte in seggi diversi) una mino-

ranza del paese mi-schiando pensionati elavoratori in una bruttama brutta pagina didemagogia. Qualcunoparla di democraziaquando a decretare lavittoria del si sono solo308 lavoratori/pensio-nati disoccupati diGiovinazzo (96mila intutta Italia) che hannovotato sì. Qualcuno par-la ancora di democra-zia. Quale, quella doveuna minoranza in virtùdel rito democratico delvoto si eleva a mino-ranza? E’ giusto che Walter Veltroni liquidi ilvoto dei metalmeccanici che ha bocciato laproposta sindacale come voto di rabbia e noncostruttivo? E’ giusto che si dica che queimetalmeccanici sono “rimasti indietro”? E’ giu-sto che l’aumento delle baby pensioni sia pa-gato con più tasse a carico di precari ed auto-nomi? Intanto, una finanziaria inutile ed eletto-rale riceve critiche dall’Europa e dalla Bancad’Italia....mentre il debito cresce e si bruciano itesoretti per coltivare i redditi politici del futuroPD, mentre la politica fa spallucce ol’arrogante....mentre i paese civile e coscientecomincia a non partecipare ai riti bizantino del-la falsa politica....cosciente che nella non par-tecipazione sia l’unica strada per lasciare aquesti politici un consenso di minoranza rispet-to alla maggioranza silente ma attenta del pa-ese....

29 Settembre

Festa dei lettoriSono stati proprio loro i protagonisti dell’interagiornata. I lettori. Ed un soffio di cultura ha chiu-so così la stagione estiva giovinazzese. La ma-nifestazione indetta da “I Presìdi del libro” eorganizzata dalle associazioni culturali«Comunicaria - Liberi di comunicare»,«Fidapa» e «Associazione culturale “DonSaverio Bavaro” Biblioteca dei ragazzi “Anto-nio Daconto” onlus» è stata patrocinata dal-

l’Assessorato alla cultura del Comune diGiovinazzo. La giornata ha avuto inizio alleore 11 e si è protratta nel pomeriggio inol-trato.Luogo di esordio il Liceo Classico MatteoSpinelli. Protagonista Lucio Palazzo, auto-re del libro “Negramaro. Storie di 6 ragazzi”(Aliberti Editore). È la storia della bandsalentina diventata famosa qualche anno

fa con il Festival di Sanremo. Nel libro ilcontributo di aneddoti, retroscena, segre-ti, consigli, opinioni dalla voce diCaparezza, del critico musicale GinoCastaldo, del regista Alessandro D’Alatri,del musicista produttore Corrado Rusticie di Fabio Volo. Nel pomeriggio, invece,presso la Biblioteca dei ragazzi i bambinitra i 5 e i 12 anni hanno fatto “Merenda coilibri”. In pratica lettura di storie accompa-gnate da pane e nutella. E per conclude-re presso la Sala San Felice,“Raccontalibro”. Lettori abituali di qualsi-

asi età hanno raccontato il libro, che ha sa-puto conquistarli per narrazione, personag-gi, ambientazione, stile, riflessioni e proble-mi.

29 SettembreIL RITO DI SAN MICHELEPRESTO IN UN LIBROLo scorso 29 settembre l’arcangelo Miche-le è stato festeggiato più solennemente ediversamente dal solito: infatti con una pic-cola processione una statua che lo raffigu-ra è stata riportata nella chiesetta della Mi-sericordia sita sulla provinciale per Bitonto.Si tratta di una scultura in cartapesta chestando a quanto riferisce Giuseppe DeNinno nell’opuscoletto sulla chiesa della Mi-sericordia, nel 1878 il sacerdote MicheleMastandrea, che aveva la cura di quell’edi-ficio, commissionò al cartapestaio Nicola DePandis. Ci limitiamo a fornire questo flashpoiché è in corso di stampa un opuscolocon varie immagini del Santo e tradizionidei giovinazzesi a lui legate che sarà inedicola con il prossimo numero. Anche sela chiesetta della Misericordia è da un paiodi anni affidata alla cura del parroco dellachiesa di S. Giuseppe, a quella piccola pro-cessione del 29 scorso ha preso parte an-che la confraternita di S. Michele che hasede nella chiesa di S. Agostino.

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29 SettembreIn località Peschiera, al km. 784+750 in uscitaverso Bari, è stato inaugurato il CineteatroUlisse. Un sogno che finalmente si è realizza-

to nella nostra cittadina e che tra le prime pro-grammazioni contempla il capolavoro diErmanno Olmi, dal titolo Centochiodi. Un so-gno che però ha attraversato momenti difficili.«Questa sala l’abbiamo voluta battezzareCineteatro Ulisse» – ha esordito il Prof. Martininel discorso inaugurale. «Non so – ha prose-guito - quale sconsiderato appassionato dicultura classica suggerì questo nome per lospazio, la struttura in cui vi trovate. O forse loso. Certo è che questo nome, Ulisse, non ciha portato una grande fortuna. Sono stati treanni di vera ed autentica odissea, ce la siamocercata. Noi crediamo che non sia esagerataquest’espressione…Questa è una sala discre-tamente bella, accogliente, abbastanzacapace, ma duro è stato il cammino che siè dovuto fare per arrivare a questo tra-guardo». Dal mese di gennaio e febbraio,infatti, i sostenitori di questa iniziativa han-no riscontrato problemi insormontabili perl’avanzamento della pratica autorizzativa,facendo così le spese di un iter lungo elento della Commissione e del pubblicospettacolo. Ancora il prof. Martini: «Que-sta commissione prima era comunale e ciha già fatto perdere molto tempo, però nonper colpa nostra. Poi è stata soppressa, atorto o a ragione, non voglio entrare nelmerito e così la pratica dopo un periodo diempasse, di stallo è stata consegnata allaCommissione provinciale di pubblica vi-gilanza sui locali di pubblico spettacolo. Nonc’è un piano superiore, c’è il lastrico solare equesto vi da la misura dell’attenzione, dellaserietà e della serenità con cui questa com-missione ha operato e però in forza della qua-le noi siamo bloccati. Ora abbiamo raccoltoincoraggiamenti, compiacimenti, attestati diammirazione, però tutto ciò non serve a nullase ci si scontra con la protervia, in alcuni casi,di una burocrazia che non si fa carico delleesigenze della collettività».Il professore si è anche scusato con la plateaper non aver seguito il solito protocollo forma-le dei discorsi inaugurali perché ‘aleggia lospauracchio di vedere da un momento all’al-

ECHI DI OTTOBREDI ANGELO GUASTADISEGNI

Inaugurato il cineteatro dopo un’infinita odissea. E gliorganizzatori non risparmiano le autorità assenti!Inaugurato il cineteatro dopo un’infinita odissea. E gliorganizzatori non risparmiano le autorità assenti!

tro interrotta la programmazione a causa di altriproblemi burocratici’.E le autorità per l’inaugurazione del Cine-tea-

tro Ulisse dov’erano? La risposta, con unavelata polemica a chi non c’era. A chi avevadovuto occupare le prime due file e che inve-ce sono rimaste volutamente vuote: «Ringra-zio tutti quelli che sono qui con noi stasera, abattezzare comunque questa sala. Ringrazioanche quelli che non sono qui. La maggiorparte delle autorità che avevamo invitato sisono premurati di informare che purtroppoerano impegnati in altre cose. Stasera è unaserata di straordinario fervore e di efferve-scenti iniziative. Ci sono sagre, nottibianche…Poi è capitato che oggi è un tripliceonomastico particolarmente illustre… A pro-posito… Auguri ai Santi Michele, Gabriele,Raffaele…Evidentemente molte stagioni te-atrali iniziano oggi, evidentemente si è volu-

to mettere tutto sotto l’ala protettiva di questigrandi arcangeli che però hanno creato un po’di vuoto…». Sperando che sia solo la finedell’Odissea. Auguri Ulisse!Insomma un discorso del tutto singolare mache sottolinea ancora una volta la sfiducia deicittadini nei confronti delle istituzioni e delleboriose lungaggini burocratiche.

5 OttobreIl Sindaco Alice

Murphy nella cittàdell’Olio

Giovinazzo e Leichardt, Puglia e Australia nonsono poi cosi tanto lontane. Il gemellaggio si-glato dalla nostra Amministrazione nel 1988ha rappresentato l’occasione formale per pro-muovere scambi culturali, economici e turisticicon una terra che da sempre ha accolto bene-vola molti nostri concittadini emigrati per lavo-ro. Ad alimentare le relazioni fra le due cittàgeograficamente distanti, la visita ufficiale aGiovinazzo, del primo cittadino della città au-straliana, dott.ssa Alice Murphy, ricevuta nellasala consiliare del Palazzo di Città. Il Presi-dente Angelo Depalma ha aperto i lavori ricor-dando che il gemellaggio ha posto le sue fon-damenta quasi vent’anni fa quando con l’As-sociazione Puglia di Sidney è stato riconosciuto

il contributo che la nostra comunitàgiovinazzese residente in Australia ha offer-to per la crescita civile ed economica di quelpaese. In quell’occasione i sindaci delle duecittà sancivano con un gemellaggio un lega-me indissolubile di cui oggi il sindaco Murphyoffre testimonianza. Non a caso il nuovo Sta-tuto, all’articolo 3, nei valori ai quali si ispira ilnostro Comune, ha inserito un comma checosi recita “il comune di Giovinazzo valorizzail legame con i giovinazzesi emigrati nel mon-do”. È stata così espressa gratitudine per laterra d’Australia, una terra che, grazie allesue istituzioni democratiche ha permesso dimigliorare la qualità della vita degli emigran-ti. I membri del consiglio comunale hanno ma-nifestato una piena riconoscenza ad AliceMurphy, affidandole contemporaneamente ilcompito di porgere i saluti ai giovinazzesi diLeichardt.«L’Australia ha solo duecento anni di storia,non è certo paragonabile alla nostra bellissi-ma sorella, questa cittadina che conserva unpatrimonio storico e culturale inestimabile» -ha affermato la dottoressa nel suo intervento.- «Una piazza così bella rimane unica nelsuo genere e io sono qui proprio per fare datrait d’union tra Giovinazzo e tutti i suoi figlisparsi nel mondo». Nel 1988 sono state po-ste le basi di questo gemellaggio. Oggi io ri-volgo un invito a tutti i componenti del Consi-glio Comunale a recarsi a Leichardt».Alice Murphy, al termine ha offerto una copiadel libro in lingua inglese della storia dellasua cittadina e ha rivolto un caloroso ringra-

ziamento di accoglienza al Sindaco, al-l’Amministrazione Comunale e al Corpodi Polizia che le hanno consentito un gra-devolissimo soggiorno.

13-14 OttobreUna mela per la vita

Con lo slogan: “Fermiamola insieme”, l’As-sociazione per la lotta contro la sclerosimultipla è scesa in Piazza persensibilizzare i cittadini sulla grave ma-lattia che colpisce in modo particolare igiovani. Con la vendita di mele rosse, gial-le, verdi e blu Marlene, essa intende rag-giungere nuovi traguardi nella ricerca. Conil contributo dei cittadini sono stati ottenu-

ti importanti risultati nella lotta contro la scle-rosi multipla e gli obiettivi futuri che l’Asso-ciazione intende raggiungere riguardano so-prattutto il settore dei servizi, in particolare losviluppo delle numerose e complesse attivi-tà socio-sanitarie in favore degli ammalati.Inoltre è previsto l’ampliamento del progetto“Giovani oltre la sclerosi multipla”, ilpotenziamento del servizio di consulenza el’avvio dei corsi di formazione per operatorisocio-sanitari e volontari, figure determinantinell’opera di assistenza quotidiana degli am-malati di sclerosi multipla.L’iniziativa ha riscosso un apprezzabile suc-cesso.

AUGURI ULISSEAUGURI ULISSE

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21 Novembre 2007

LE PRIMARIE DEL PARTITO

DEMOCRATICO. I NUMERI E GLI ELETTI

na è strettamente legato ai balli latino-ame-ricani e ai preziosi stage che svolge insiemea sua sorella Annalisa e che sono di impor-tanza vitale per Gaetano ed Antonella Illuzzi,i nostri apprezzati ballerini locali. E così trauna samba con la biondissima e giunonicaAnna Falchi e le frequenti visite alla nostrabella Giovinazzo, questo ballerino è tutto dainvidiare!Ma chi è Stefano Di Filippo? Con ferrea con-vinzione sostiene che il ballo è una vera epropria droga dalla quale diventa difficileuscirne da un momento all’altro. E questoromano doc nel tunnel del ballo si è infilatogià dall’età di otto anni e pian pianino si èaggiudicato i primi posti nelle più importanticompetizioni internazionali. È indicato comeuno dei favoriti ai prossimi campionati delmondo. Nei pochi momenti liberi, ama rilas-sarsi a casa, in famiglia o in compagnia de-gli amici. Ama collezionare e indossare oro-logi da polso e ha una vera e propria passio-ne per la casa, tanto che se non avesseassecondato la passione per la danza sa-rebbe sicuramente diventato imprenditore oagente immobiliare. La sua carriera pulluladi attestati e riconoscimenti: 1° Classificatoal 20th Singapore International DancesportChampionships (26/08/2007); 2° Classifica-to al German Open 2007; 1° ClassificatoInternational Dancesport Extravaganza adHonk Kong; 1° Classificato 2007 ShenzhenOpen – China; 3° Classificato Blackpool2007; 1° Classificato Rimini Open 2007; 1°Classificato Campionato Italiano; 5° Classi-ficato Uk Open 2007; 3° Classificato TokioInternational Open. Infine nella categoriaYouth (16-18 anni) Campione del mondo nel1998 (Russia).Un vero e proprio encomio dunque a questabella disciplina sportiva che sta approdan-do a gonfie vele verso il riconoscimento trale discipline olimpiche. Senza dimenticareun obiettivo ambizioso cioè una manifesta-zione dedicata alle esibizioni di ballo peratleti disabili che nell’immediato futuro saràorganizzata con i fratelli Illuzzi. E chissà che

ECHI DI OTTOBREDI ANGELO GUASTADISEGNI

ELETTO: PinoDaconto, 25 anni di

Giovinazzo, cresciutonella sezione DS

“T.Sicolo

Nel comune di Giovinazzo hanno votato per leprimarie del Partito Democratico 1.309 persone.Questi i risultati finali a Giovinazzo (come conte-nuto nelle tabelle). Emiliano è il segretario del-l’Assemblea costituente regionale suffragato dal54,75% dei consensi nella lista Democratici conEmiliano, il 17.18 % dei consensi raccolti con iRiformisti con Veltroni e il 20.86 % dei voti Con IDemocratici per Letta a fronte del 6.55% deiconsensi raccolti dallo sfidante Gaglione per lalista Con Gaglione e Rosy BindiA livello nazionale Veltroni raccoglie il 60.54 %con i Democratici con Veltroni cui aggiungasi il12.23% dei consensi con i Riformisti per Veltroni. IDemocratici di Lettariscuotono il 12.23%, Con Rosy BindiDemocratici il 6.03% consensi.Per quanto riguardala costituente regio-nale, i candidatigiovinazzesi elettidel collegio 26 checomprende i comu-ni di Terlizzi, Bitonto,Giovinazzo e Palodel Colle, sonoMariangela Minore41 anni e Giusep-pe Daconto 25 anniper i Riformisti.Non ce l’hanno fattaBeppe Decandia,Pietro Turturro, Anto-nio Berardi e NicolaMassari. Si è votatoall’interno dell’Istituto Vittorio Emanuele anche sepoi lo spoglio è avvenuto all’interno della sededei Ds che in principio era stata indicata la sedeper ospitare le Primarie

13-14 Ottobre

Stefano Di Filippo,l’astro di “Ballando

con le stelle”

È giunto a Giovinazzo direttamente dalla trasmis-sione condotta dalla spumeggiante Milly Carlucci.Di stelle lì ce ne sono tante ma lui brilla di una lucesingolare. Il motivo della visita nella nostra cittadi-

la nostra cittadina, così infervorata dai bal-li latino-americani possa candidarsi a bre-ve per ospitare una prossima edizione deicampionati italiani!

Il Comitato diGiovinazzo aiuta

le famigliebisognose

L’appello delpresidenteTommaso DepalmaLa FestaPatronaleè termina-ta. Ma ilComitatoF e s t ePatronal icontinua al a v o r a r ea l a c r e -mente perprepararela Festadel 2008,che già sipreannunciaspettacolare, ed intanto sviluppa l’enne-sima iniziativa di rilievo. «Mi rivolgo a tut-ti i giovinazzesi”, esordisce Depalma. “Seconoscete realtà bisognose, meritevoli diun congruo apporto economico, noi li aiu-teremo. L’avanzo imponibile del nostroComitato si aggira sui 12.000 Euro. Unaquantità che potrebbe regalare un sorri-so a tante famiglie che non riescono adarrivare alla fine del mese. E qui, ce nesono parecchie».Per segnalazioni d’ogni tipo, è attivo l’in-dirizzo mail: [email protected]

Fonte: www.dsgiovinazzo.it

LE PRIMARIE DEL PARTITO

DEMOCRATICO. I NUMERI E GLI ELETTI

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23 Novembre 2007

ECHI DI OTTOBRE

«Il futuro dei giovani e dell’Italia è nella ricerca»

UN GIOVINAZZESE TRA GLI ARTEFICI delXVIII Congresso dell’UMI a Bari

tra i paesi più industrializzati del mondo; e cheapre, oltretutto, le porte a insospettabili car-riere in tutti gli ambiti, e non solo scientifici. Unconcetto peraltro ribadito, contemporanea-mente ma con formula diversa – quasi unludendo doces -, da un altro evento che havisto la nostra regione impegnata ne “La Not-te dei Ricercatori – Mille e una Scoperta”.L’enunciato ufficiale del programma era “pro-muovere e sostenere la creatività giovanilecome importante fattore di competitività e cre-scita della Puglia”; avvicinare la gente al mon-do della scienza nella speranza di catturarel’interesse dei giovani e incoraggiarli a consi-derare la ricerca come possibile professione,in realtà, l’obiettivo principale. E neanche tan-to dissimulato: la Creatività, come tema por-tante per il 2007, si è trattato di un vero e pro-prio progetto di rilancio, in particolar modo,delle facoltà scientifiche. E realizzato senzarisparmio di mezzi: organizzata da Regione,ARTI, le 5 università pugliesi, CNR, ENEA,Tecnopolis e INFN e co-finanziata da Comu-ni, privati e dalla Commissione Europea, unamanifestazione che ha registrato oltre 150eventi, tra conferenze, spettacoli, mostre, se-minari e talk show tenuti nei cinque capoluo-ghi pugliesi ed in contemporanea con altre40 città d’Europa. Al di là della esclusivo ca-rattere scientifico e accademico del convegnoche ha richiamato studiosi e ricercatori da ognidove, due eventi differenti, dunque, uniti peròda un denominatore comune: scongiurare lacrisi di vocazione dei giovani verso le materiescientifiche e invertire il trend negativo di iscri-zioni che si sta registrando un po’ dappertut-to, e non soltanto in Italia. Il futuro è nella ricer-ca, e Bari ha dimostrato, proprio in occasionedella settimana congressuale dell’UMI, di es-sere per qualità didattica, posizione logisticae prestigio scientifico davvero un polo di ec-cellenza nel pur vasto panorama accademi-co nazionale e internazionale. Ma anche esoprattutto di essere un posto bellissimo e ric-co di storia e di cultura, grazie alle escursionisul territorio che il prof. Altomare, durante unapausa ad hoc dei lavori, ha voluto offrire aicongressisti per permettere loro almeno qual-cosa della nostra straordinaria terra.

ENRICO TEDESCHI

Considerato uno dei migliori atenei (una dellepiù prestigiose riviste l’ha inserito nella suaGuida alle Università d’Eccellenza – le 60 mi-gliori in Italia e nel mondo) Bari in pochi de-cenni è divenuto un polo di alta ricerca (Tires –tecnologie innovative, oltre che importantecentro di Gnomica comparata) e un riferimen-to scientifico e tecnologico (Tecnopolis-CsataNovus Ortus…) davvero internazionale grazieai suoi programmi di mobilità studentesca ealle collaborazioni con università di tutto il pia-neta. Per questo, ma anche e soprattutto pergli sforzi e l’assoluta reputazione accademicadel prof. Francesco Altomare, giovinazzesedoc, che l’ha organizzato, il XVIII Congressodell’UMI, quadriennale convegno dell’ UnioneMatematica Italiana, si è tenuto proprio qui danoi. Sotto l’Alto patronato del Presidente dellaRepubblica e con la presenza ufficiale di tuttele massime associazioni scientifiche e acca-demiche (ma anche di esponenti del mondoimprenditoriale e osservatori stranieri) e la par-tecipazione, naturalmente, dei migliori mate-matici e fisici (e non solo italiani) un appunta-mento sempre molto atteso e di grande presti-gio. Scontata la presenza delle istituzioni nonsi è certo trattato,questa volta, della solita par-tecipazione di maniera perché da Bari, appro-fittando di questa importante occasione, è sta-to lanciato con forza un chiaro grido di allarmeal Paese e all’Europa: siamo già in uno stato diemergenza per la ricerca, bisogna correre airipari, e anche subito. Un avvertimento raccol-to e rilanciato anche dal servizio pubblico (una attenta Rai ma, per il Sud, pureTeleregione ), proprio perché si tratta di un pro-blema reale ed urgente. E, comunque, dal pre-sidente regionale Vendola all’on. LuigiBerlinguer (presidente Gruppo di LavoroInterministeriale per lo Sviluppo della CulturaScientifica e Tecnologica) e al sen. Luciano Mo-dica (Sottosegretario al Ministero dell’Univer-sità e della Ricerca) giusto per citare i più au-torevoli, un unico accorato appello ai giovani:considerare seriamente di iscriversi alle disci-pline tecniche e, in primo luogo, a matematica,la scienza esatta per eccellenza che è alla basedello sviluppo culturale e materiale della so-cietà. Un facoltà strategica per l’Italia, insiemealle altre del marketing oriented (informatica,ingegneria, fisica e farmacia) se vuol rimanere

INAUGURAZIONE DELCIRCOLO DEI MARINAIIl Contrammi-raglio Raffae-le De Gaeta-no e i suoi col-laboratori han-no fatto glionori di casanell’ambito del-l’inaugurazio-ne del Circolodei Marinai edei Sottufficialiappartenenti alla Marina Italiana, in PiazzaCostantinopoli n. 15.«La finalità di questa sede èquella di promuovere la socializzazione tra colo-ro che al mare hanno dedicato la loro vita. Ma nonsolo. Il nostro intento è quello di trasmettere lacultura del mare a tutta la cittadinanza e a tutticoloro che ne vogliono sapere di più su questomondo» - ha affermato il Contrammiraglio R. DeGaetano, il quale ha ufficializzato anche l’inten-zione di erigere un vero e proprio museo del mare,ai fini di valorizzare la storia della marineria diGiovinazzo e rinnovare il legame indissolubile deigiovinazzesi con il mare.«Questo circolo – pro-seguiva R. Degaetano - è dedicato in particolarea tutti coloro che hanno dato la vita per il mare, atutti coloro che hanno perso la loro vita nei variconflitti. E qui mi piace ricordare il marinaio Giu-seppe Fiorentino colpito mortalmente nella batta-glia di Lissa, il primo conflitto della Marina del na-scente Regno d’Italia, ma anche i settegiovinazzesi che sono morti nell’affondamentodella corazzata Roma. È proprio a loro che vo-gliamo porgere il nostro particolare ringraziamen-to». Un circolo dunque, multifunzionale, con lafinalità di soddisfare anche le curiosità della citta-dinanza sia nel settore della marina militare chein quello della marina mercantile con l’obiettivoambizioso di creare una vera e propria bachecastorica che possa riunire foto e documentazioneutili per ricostruire la storia della marineriagiovinazzese con la collaborazione di tutti i citta-dini. All’inaugurazione hanno partecipato il Sinda-co Antonello Natalicchio, il Presidente del Consi-glio Comunale Angelo Depalma e una folla di inte-ressati e curiosi. Don Benedetto, parroco dellaCattedrale, si è occupato della benedizione reli-giosa.

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Non chiamatelo pittore e nemmeno imbianchino. GiuseppeLomoro tiene a precisare di appartenere alla categoria deidipintori. Certo, educare il senso comune ad un termine pocoutilizzato non è facile, ma non per questo Giuseppe rinuncia,giustamente, ad utilizzare il termine appropriato per classificareil suo mestiere: quello di dipintore.E fa bene perché Giuseppe Lomoro, 56 anni e una vita trascor-sa in bottega e sui cantieri non è il semplice imbianchino ma,insieme ai suoi operai ha raggiunto un livello di professionalità euna varietà di lavorazioni unici a Giovinazzo.

GLI INIZI

Non è figlio d’arte Giuseppe, la passione per il suo mestiere nonè ereditata ma innata e lo spinge già a quattordici anni a presen-tarsi alla porta della bottega del maestro Magarelli di Molfettaper “imparare il mestiere”. Per quattro anni si applica tra vernicie pennelli fino ai 18 anni quando parte per il servizio di leva. Dueanni dopo Giuseppe torna a Giovinazzo e decide di rischiareavviando una sua attività. Nasce nel 1972 la ditta GiuseppeLomoro in una piccola bottega di via Bitonto. Una bottega cheserviva più come magazzino visto che si era agli inizi; infattidopo poco la bottega si trasferisce in un locale di via Toselli epoi in un altro di via Bellini.Gli esordi sono molto positivi si va avanti con continuità tra altie bassi, Giuseppe riesce a far fruttare gli anni di apprendistatotrascorsi a Molfetta e dal 1983 trasferisce ancora la sua bottegain Piazza Spinelli (attuale sede della ditta). È da questo mo-mento che si amplia lo spettro dell’offerta di Giuseppe Lomoroche non si ferma alla dipintura delle pareti ma si arricchisce conla proposta di rivestimenti con carta da parati, laccatura di mo-bili fino alla proposta dei complementi d’arredo adatti per am-

bienti particolari.È in tre fattori fondamentali che si conserva il segreto del suc-cesso di Lomoro. Abbiamo già parlato della sua passione per illavoro di dipintore a cui si aggiunge la fiducia per i propri operaicon cui si è creato uno spirito di squadra e una sinergia anchegrazie alla cura con cui Giuseppe ha sempre aggiornato i suoicollaboratori. Al termine dei numerosi meeting organizzati dallecase produttrici ai quali partecipa per conoscere nuovi prodottie nuove tecniche di pitturazione e verniciatura, Giuseppe tra-smette ogni cosa appresa ai suoi operai e questo rende tuttiperfettamente in grado di gestire autonomamente i cantieri conrisultati eccellenti.

36 ANNI DA DIPINTOREIl bilancio di trentasei anni di attività per Giuseppe Lomoro è

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25 Novembre 2007

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positivo per molti aspet-ti. È orgoglioso, il mae-stro dipintore, per il rap-porto creatosi con i suoicollaboratori, tutti rego-larmente assunti e pagatipuntualmente senza mairitardi ed anche per larete di conoscenze cheha saputo tessere inquesti anni collaborandocon molti architetti e costruttori, tra cui Carlucci e Ricupero eche gli ha offerto la possibilità di lavorare su cantieri che ren-

dono onore alle sue capacità come quelli della sala ricevimenti“Villa degli Arcieri” e soprattutto della Parrocchia San Giuseppeperché se Mauro Di Natale è devotissimo della Madonna diCorsignano, pochi conoscono il legame che lega Giuseppe allaMadonna del Carmine.Giuseppe Lomoro a 56 anni e con 36 anni di attività alle spalleha ancora l’ambizione di fare progetti per il futuro anche imme-diato e mi rivela che, appena avrà il via libera si trasferirà nellanuova Zona ASI, di fronte al Campo sportivo “De Pergola”, dovestabilirà la sua casa-bottega per realizzare un sogno che ha daanni ma che non poteva realizzare da solo. La casa-bottegadarà finalmente uno spazio adeguato all’attività di Giuseppe chesi prospetta abbastanza vivace nei prossimi anni. Con lo sbloc-co del Piano Regolatore, l’avvio della costruzione dei palazzidelle Cooperative arriverà molto lavoro e Giuseppe, che ormaisi avvicina al capolinea, spera che l’azienda possa rinvigorirsiulteriormente per dare lavoro a giovani che veramente abbianovoglia di “imparare il mestiere”, la stessa voglia che spinse ilmaestro dipintore giovinazzese a mettere mano ai pennelli asoli 14 anni e chissà se ci sarà qualcuno in grado di ereditare

oltre che alla passione per il lavoro anche la ditta visto che infamiglia, oltre a due figlie femmine, Giuseppe non ha eredi.Saluto Giuseppe nella sua bottega che ritorna al suo lavoro nonprima di aver risposto al telefono. È la moglie che gli chiede ache ora farà rientro a casa e Giuseppe mi lascia dicendomi chein vita sua ha passato più tempo in bottega che in casa e che ilsuo successo è reso possibile per buona parte dalla moglie edalla sua famiglia che lo ha sempre sostenuto in ogni scelta ein ogni momento.

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Nome:PaulaCognome:MitracheNome d’arte:HaiduciiEtà:«Non esiste…sono una donna!».Stato civile: nubileMisure:«Passa alla prossima domanda…».Nazionalità:rumena

Da quanto tempo vivi a Giovinazzo?«Da circa 3 anni e mezzo, quasi 4 anni».

Perché hai deciso di trasferirti proprio a Giovinazzo?«Perché il destino inizia con la D grande e non chiede a nes-suno nulla…».

Ogni quanto tempo torni nella tua Romania?«Ogni volta che Dio mi manda».

Haiducii era un personaggio tradizionale rumeno che aiu-ta i poveri. Significa che tu fai molta beneficenza?«Io credo che la vera beneficenza è quella di cui non si par-la…».

In ogni caso, quanto ti senti più fortunata rispetto alle tueconnazionali che cercano fortuna da noi, salvo poi esse-re vittime di violenza o sfruttamento di ogni tipo?«Questo è un discorso davvero intelligente ed interessante,ma che non si può affrontare in pochi minuti. Credo che lagente rumena che è venuta in Italia nel periodo post-comuni-sta aveva poca informazione. Adesso spero veramente chequesti episodi accadano meno».

Le tue canzoni hanno fatto boom…anzi “Boom-Boom”?«Tra i miei successi c’è anche “Dragostea din tei”, non solo“Boom-Boom”…».

Haiducii preferisce fare l’amore sotto l’albero di tiglio,ossia appunto “Dragostea din tei”?«Haiducii ama la vita e le sue scelte sono dettate dal cuore,senza alcuna preferenza in particolare».

Dopo “Dragostea”, quando avremo anche la canzone

“Dagostino” (Assessore che si è adoperato per la realizza-zione dell’intervista…)?«Ritengo che l’Assessore Gaetano Dagostino sia una personadavvero speciale, giusta e che farà tanto lavoro».

Senza il suo fascino, a Paula Mitrache sarebbe bastata lavoce per avere successo?«Tu che ne pensi?».

Quanto è cambiata la Romania negli anni ’90, dopo la finedella dittatura di Ceausescu?«E’ cambiata tantissimo. Era già bella ma adesso lo è maggior-mente. Anzi, sembra un cantiere perciò sarà ancor più bella traqualche anno».

Quanto cambierà ancora, dopo il recente ingresso nell’UnioneEuropea?

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«Tantissimo, perché ci sono dei progetti ben stabiliti e delle re-gole ben precise per allinearsi agli altri Paesi dell’Unione».

Dato che l’U.E. riconosce ai suoi cittadini la libertà di circo-lazione e di soggiorno negli Stati membri, quanto aumen-terà il rischio di invasione rumena nel nostro territorio?«A te piacerebbe essere invaso dalle rumene…? Scherzi a par-te, i rumeni sono tutti molto bravi. Penso ad esempio a miopadre che è una persona splendida!».

Perchè, secondo te, la comunità rumena rappresenta il grup-po di immigrati più numeroso in Italia?«Perché ci sono moltissimi elementi che ci legano. Noi e voisiamo fratelli, siamo un popolo creato dalla fusione tra Daci eRomani. E poi forse i rumeni sono riusciti ad integrarsi più facil-mente in Italia che negli altri Paesi. Senza inoltre dimenticareche gli italiani sono molto accoglienti».

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Tra le passioni di Paula Mitrache, oltre alla musica, c’èanche la politica?«Se la politica significa aiutare il prossimo, credo che mipotrebbe interessare».

La tua connazionale Ramona Badescu ha detto che leragazze rumene vengono in Italia perché i ragazzi italia-ni hanno bisogno di donne. Significa che le rumene ven-gono in Italia disposte a tutto perché hanno invece biso-gno di soldi…?«E’ un’affermazione di Ramona Badescu, perciò forse suqueste cose dovresti intervistare lei…».

Cosa hanno tanto da invidiare alle rumene le bellezze dicasa nostra…?«Credo che le italiane e le rumene siano molto belle e moltosimili. E poi anche le mie connazionali, come le italiane, sonoesteticamente diverse a seconda della regione di provenien-za».

Meglio gli involtini sarmale rumeni oppure le braciolealla barese?«Nella mia anima meglio gli involtini sarmale perché rappre-sentano il mio passato. Ma, allo stesso tempo, la cucinaitaliana è riconosciuta in tutto il mondo come una delle mi-gliori in assoluto. Ed io concordo…».

Ci dici un motivo per cui vale la pena di vivere aGiovinazzo?«Perché c’è davvero di tutto: la tranquillità, la pace ma an-che un grande casino…».

Il fascino del nostro centro storico ha stregato ancheHaiducii?«A me è sempre piaciuto il vostro porticciolo, assolutamen-te divino. Ma devo riconoscere che anche il centro storico diGiovinazzo è davvero splendido».

Come trascorre Paula Mitrache il sabato sera aGiovinazzo?«Quelle poche volte che posso permettermi di assaporare lacucina locale, vado in pizzeria».

Per concludere, immagina di fare uno spot per il nostrogiornale…«La Piazza penso che sia un giornale giusto da leggere. Perme, ma anche per voi!».GIANGAETANO TORTORA

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Il culto dei morti è stato una conquista culturale di così grandeportata che molti antropologi attribuiscono ad esso la nascitadella Civiltà dell’Uomo. E sarà uno dei parametri con cui neltempo si misureranno il nostro grado di civiltà e le nostre capa-cità e volontà di essere uomini. Oggi la manifestazione di rico-noscenza per una persona cara e/o meritevole socialmentepassata a miglior vita non è formalmente la stessa di un tempoma è sottesa da una motivazione sempre valida: perpetuare la

sua permanenza tra noi, donarle una memoria terrena fino allafine del tempo. Questo non è allettante per il buon cristiano ilquale a una memoria eternata (per così dire) nella pietra prefe-risce coltivarsi un angolo di Paradiso con le buone azioni.I luoghi della memoria sono sempre esistiti ma i cimiteri nellaforma moderna furono voluti da Napoleone che, per motivi igie-nici, proibì le sepolture nelle chiese urbane o nei loro soccorpi onei piccoli cimiteri ad essi annessi. Quale prima, quale dopo inostri cimiteri sono sorti nel corso dell’Ottocento e via via sonodiventati anche luoghi di espressione artistica. In essi hannolavorato scultori e lapicidi che tanto hanno dato alla storia delle

nostre città. Si pensi da Adolfo Rollo, a Vincenzo Illuzzi, al-l’originario molfettese Paolo Palumbo e al figlio Vincenzo, aifratelli Facchini, a Emanuele Saracino, a tanti che non firman-do le loro opere si sono condannati all’oblio e a tanti anonimiche lavorarono anche alla facciata di S. Domenico e allo stu-pendo basolato dell’antistante Piazza Vittorio Emanuele II.Per quanto ho potuto scoprire, nel cimitero di Giovinazzo c’è

una sola lapide di Vincenzo Palumbo. Egli emigrò negli StatiUniti divenendovi famoso per belle, imponenti, opere da esse-re considerato un Michelangelo contemporaneo. Qualche mesefa su questo mensile il corrispondente dagli U.S.A. ne parlòall’indomani del decesso e segnalò che su Vincenzo è statoscritto un libro. Sarebbe bello che ne fossero inviate copie alComune al fine valorizzare ed esaltare un figlio illustre dellanostra terra. Il padre Paolo nel cimitero della vicina Molfetta,tra le altre cose, scolpì due maestosi angeli in altorilievo suifianchi della cappella Valente. Paolo sposò la giovinazzeseNicoletta Piscitelli divenendo cittadino di questa graziosa per-la dell’Adriatico. Il bordo di una sua lapide firmata riporta inomi di Giovinazzo e Molfetta come luoghi di lavoro. La tomba

LA VITA NON È TOLTALA VITA NON È TOLTA

STORIA NOSTRA PROF. MICHELE CARLUCCI

CIMITERO DI MOLFETTA: nel particolaredella lapide di Paolo Palumbo si ammiri la potenzadella narrativa dell’altorilievo. Il conducente delmezzo pesante sembra vivo nella sua tensione eattenzione all’accaduto

CIMITERO DI GIOVINAZZO: la-

pide scolpita da Paolo Palumbo. Apprezzabili

le belle forme scultoree!

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29 Novembre 2007

CIMITERO DI GIOVINAZZO: Paolo

Palumbo, particolare della lastra tombale scolpi-

ta per la moglie Nicoletta Piscitelli

della moglie, nelle vicinanze della cappella comunale propo-ne in bassorilievo una veduta prospettica di Giovinazzo neltratto che va da S. Domenico alla Cattedrale e il profilo della

defunta che sale al cielo. Durante un’attenta visita al Cimiterodi Giovinazzo si possono riconoscere persone non viste datempo, leggere i gusti architettonici dei segmenti dei vari se-coli di sviluppo, amorevoli segni di devozione affettiva e tantialtri segni che sono spia di comportamenti di una intera co-munità posseduti come valori duraturi. Ultimamente ho vistoper la prima volta incisa su una piastra di bianca ceramica ilquadro della Madonna di Corsignano (il più bel volto di iconapugliese col famoso sguardo magnetico che colpisce chi loosserva, ovunque questi si collochi). Anche le epigrafi sonointeressanti e trasmettono in ogni tempo il dolore sofferto dallacomunità in occasione di morti singole o collettive particolar-mente toccanti. Vien da pensare ai caduti in guerra ai cadutiper terrorismo, per atti esecrabili di devianza, ai morti permali incurabili, ai caduti sul lavoro. Per questi ultimi nel 1949il personale delle Acciaierie e Ferriere Pugliesi di Giovinazzomodellò la maestosa croce metallica che si ammira varcandola soglia dell’ingresso neoclassico della città dei dormientidove livellatrice la Morte i resti umani si confondono in attesadella risurrezione di Cristo.E vengono in mente i bellissimi versi di Pablo Neruda postisulla tomba di Augusto Lo Giudice, il gestore della tabacche-ria di via Bari, che in un tragico pomeriggio affrontò dei banditirapinatori della vicina Banca Cattolica rimanendone uccisoda una pistolettata. Il canto di Neruda esalta l’impegno civileche sarebbe sempre lo stesso se tornasse in vita altre millevolte “il signor Augusto” (così lo chiamavano con differenza igiovani amici che giovialmente si intrattenevano con lui). Eccol’esempio che erompe (e qui mi soccorre Foscolo) dall’urnedei forti.Altrettanto belle sono le semplici epigrafi dettate dal cuore inpena di tante madri di giovani vite stroncate dai mali più di-sparati. Anche le tombe “mute” trovano ricchi accenti di fortecommozione nella pietà di Michelangelo o in un angiolettoche veglia sul sonno di tanti angioletti dell’uomo vissuti il cru-dele tempo di un battito d’ali.

CIMITERO DI GIOVINAZZO. Lastratombale con la Madonna di Corsignano: sicurissimaindicazione di appartenenza alla nobile città diGiovinazzo.

compleanno

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30

DI VINCENZO DEPALMA

In Via Piano, all’attuale n. 7 chiuso da unimmane portone, vi era, (sempre ai miei tem-pi), la sede di due conosciutissimi personag-gi locali. L’enorme volta dell’arco era anneri-ta dal fumo che i due personaggi provocava-no: «Anzelme u fernere e Micheline Titippe».I due sembrava facessero a gara a produrrefumo; Anzelme con il suo forno a legna eMicheline Titippe con il carbon-coke con ilquale alimentava la sua fucina di fabbro.Anzelme gestiva un forno a legna che eraaperto dalle primissime ore del giorno ed idue banditori locali Trignule e Armande an-nunciavano sin dalle prime luci del giorno(allora ci si alzava molto presto) l’ora du pri-me furne ossia quello più adatto per manda-re il pane al forno. Il caratteristico annuncioera quasi sempre questo: «Uè menenne, cinan ha fatte facesse, alli sette iè u prime furned’Anzelme (Absit iniuria verbis)». Il tutto si ri-feriva all’impasto della massa per il pane.Quell’immenso portone sembrava la fucinadi Vulcano, le fiamme rosso-giallognole delforno si fondevano a quelle azzurrognoledella fucina, il fumo grigio-scuro del forno sisposava con quello denso e giallastro dellafucina. L’acre odore del fumo della fucina fini-va poi con l’essere sopraffatto da quelli ine-brianti del forno.Non potete immaginare il languore che pro-vocava l’odore del pane appena sfornato eche Anzelme depositava, senza troppi com-plimenti sopra le dure chianghe del forno connoi bambini a caccia di qualche scarde depene che per l’impatto piuttosto brusco delpane contro la dura pietra si staccava dopanette. E che dire poi du addore de lechiacheune, du pignatidde de le cicere, de lefaseule, du galluccie, de le seccie e lemaccareune o furne. Con la fame che ha ca-ratterizzato la nostra epoca era davvero eroi-co sopravvivere a quella ondata di sopran-naturali e provocanti profumi.Micheline Titippe era invece mio nonno.Il suo agnome derivava da un antenato che,amante dei quadrupedi, che all’epoca nonmancavano, da bambino onomatopeicamen-te riproduceva con un titippe e titappe.Personaggio simpaticissimo e benvoluto datutti. Io, orfano di padre da piccolissima età,sono stato da lui cresciuto e allevato. La sua

ultima attività era quella di fabbro, mecca-nico, stagnino, riparatore, de mbrille ecandre elettricista, ma in passato aveva fattoil pastaio, il marittimo, il manutentore, diturbine in centrali elettriche quando emi-grò in Argentina.L’importante per lui non era il guadagno,ma l’essere utile alla comunità.Tra le tante attività aveva anche la manu-tenzione di diverse chiese, a Natale era luiche inventava i presepi, spesso conpresenaggie da lui stesso creati con pezziavanzanti di latta e stampi di cera per i voltie che poi faceva impreziosire con abiti chemia madre per loro creava.Mio nonno ideò l’attrezzatura, tuttora esi-stente, per vestire la Madonna quando imarinai, nel 1936, donarono alla nostraProtettrice il preziosissimo manto confezio-nato da Ninetta Maldari e le sue validissi-me collaboratrici.A me ha insegnato tante cose, la domeni-ca la sua gioia era darmi qualche centesi-mo pu gelete, pu bombolone de Nzilippe ola galgozie de Zigagne.I clienti di mio nonno erano di primo matti-no i marinai. Le lampare della mia epocanon avevano nulla in comune con quellerumorose attuali. Erano alimentate a petro-lio con beccucci, serpentine in rame, condadi di avvitamento in ottone che avevanocostante bisogno di riparazioni e manuten-zione. Stefanuccie, Rarudde, Ciccudde, U‘mbeise avevano sempre qualcosa da far ri-parare al loro rientro dalla pesca. Erano quelliveri, autentici, poveri marinai che talvolta conpochi soldi, ma molto più spesso con il paga-mento in natura, erano gli abituali clienti di miononno. Scrumme, aleisce e sarde a casa mianon mancavano mai. Col passare delle ore laclientela variava e arrivava il cliente che vole-va rimediare al gocciolio de la tiedde de ferrofuse o riparare la ciclatere o far sigillare la lat-tina dell’olio da spedire in America (all’epocanon si conoscevano i tappi a vite), clienti tuttiche appena arrivati ponevano la stessa do-manda: «Meste Michè, se pote…?»Anche la risposta non variava; mio nonno guar-dando il cliente al disopra dei suoi occhialinidi metallo tenuti su da non so quante saldatu-re, rispondeva: «Do, figghie mè, tutte cause si

ILLIS TEMPORIBUS

pote fè; na sola cause nan zi pote fè» ed allostupefatto cliente che con lo sguardo lo inter-rogava aggiungeva: «U figghie pasque».Mio nonno aveva sette figlie femmine e il di-ploma che il Duce gli aveva propinato consette nastrini rosa non aveva alleviato la suasofferenza per la mancanza di un figlio ma-schio.Lavorava per niente. Per alimentare la fucinaspesso, data la carenza all’epoca dei treni, ioche frequentavo il magistrale a Molfetta rien-travo a piedi lungo la linea ferroviaria per re-cuperare qualche pezzo di carbon-coke ca-duto dalle locomotive in transito.Cari concittadini, quanta umiltà e umanità inquesti uomini del tempo da poco passato. Illoro ricordo commuove me e quanti ebbero lafortuna di conoscerli.

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Page 31: LA PIAZZA DI GIOVINAZZONOVEMBRE 2007

31 Novembre 2007

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Era il lontano 1965, ed anche lui Mario Dagostino, classe1943, partì da Giovinazzo come tanti altri giovani come lui,in cerca di fortuna all’estero. Emigrò in Sudafrica e preci-samente a Johannesburg. Lì trovò il lavoro e la fortunache cercava, insieme alla moglie Floriana. Dopo 42 anni,Mario è tornato a Giovinazzo e qui ha ritrovato i suoi vec-chi amici di gioventù. L’evento è stato festeggiato con dueserate in pizzeria, durante le quali i vecchi amici hannoricordato i bei empi andati. A Mario è stata consegnatauna targa ricordo con la foto di tutti i suoi amici. Tanto perfarlo soffrire di saudade e per invitarlo a tornare presto.Magari per ritrovarsi seduti alla stessa panchina prima enella stessa pizzeria dopo.Questi gli amici del cuore. Iin ordine (in piedi, da sinistraverso destra nella foto di gruppo) Mario Dagostino, Vin-cenzo Caccavo, Vincenzo Vacca, Francesco Carrieri, Miche-le Serrone. Seduti (sempre nello stesso ordine) AngeloDeruvo, Francesco Andriani e Filippo Leone.

COME ERAVAMO IERI

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33 Novembre 2007

Gent.ma Piazza,approfittiamo della sua disponibilità per infor-mare sulle colonne del vostro giornale la si-tuazione relativa al piano delle antenne cheda circa due anni sta vivendo la nostra cittàper le nuove costruzioni che il Comune hacommissionato alla società Tower-coperallocare impianti di stazioni radio-base deigestori che ne faranno richiesta (tutti suppo-niamo).Dall’inizio di questa vicenda stiamo protestan-do e continueremo a farlo. Abbiamo anchebloccato l’inizio di un cantiere in Dicembre econtinueremo ad essere vigili e presenti. Stia-mo tuttora facendo incontri, presidi ed attue-remo tutte le forme di protesta che la demo-crazia di questo paese consente, per impedi-re che si costruiscano torri di 36 metri ed oltredi fronte alle nostre case e nelle immediatevicinanze di chiese, scuole e parchi giochi perbambini.Questo non certamente perché siamo controle tecnologie, nessuno di noi oggi può asseri-re di poter fare a meno di un cellulare, maquesto modo di agire da parte della passata edi questa Amministrazione, rasenta un modoarrogante di imporre determinate scelte. L’ap-pello che rivolgiamo a tutte le società in indi-rizzo, è quello di aprire con i firmatari di que-sta missiva e con la stessa Amministrazione,un tavolo di concertazione serio, che per fineultimo deve avere come obiettivo, quello ditrovare un punto di equilibrio tra il funziona-mento delle reti e la tutela della salute deicittadini, unitamente alla salvaguardia dell’am-biente.Noi non abbiamo la pretesa di affermare seuna torre funziona se posta dentro o fuori lacinta urbana, ma abbiamo una serie di tecniciesperti del settore che non vedono l’ora dipoter collaborare con i tecnici delle societàinteressate alla questione.Tra l’altro è arcinoto che per i nuovi impianti,tutti gli operatori interessati cercano di trovaresoluzioni meno impattanti, sia sotto il profiloambientale che sotto quello dei rischi sanitari.

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Nella considerazione che questo appello ven-ga recepito come un’apertura dei cittadini diquesta città, alle esigenze dei gestori e al pro-gresso tecnologico, attendiamo fiduciosi. Inol-tre vi anticipiamo che in ogni caso non rece-deremo dalle nostre posizioni ed attueremoforme di protesta civile, democratica e rispet-tose delle leggi, duttile nelle modalità di ese-cuzione, ma al contempo ferma ed inflessibi-le nei principi che ci muovono e negli obiettiviche vogliamo conseguire.

SEGUONO LE FIRME DEI PARTITI DI OPPOSIZIONE

ED I RAPPRESENTANTI DEI CITTADINI

DEL COMUNE DI GIOVINAZZo

LETTERA

Si ritorna a parlare di antenne«La nostra protesta non si è fermata»Si ritorna a parlare di antenne«La nostra protesta non si è fermata»

FRANK & ROSALIA

CIRILLO

Il 6 ottobre hanno festeggia-to le nozze d’oro

NOZZE D’ORO

«AVETE SCELTO LA SICILIA

PER REGALARVI GIORNATE

SPECIALI MA GIOVINAZZO

NON È STATA DA MENO»

PASQUALE E GRAZIA

SYDNEY. NICOLA MINUTILLO hacompiuto 90 anni circondato dal-l’affetto di figli nipoti e pronipoti.

A VOLTE I SOGNI AIUTANO LA FIAMMA DELLA

VITA AD ESSERE PIÙ VIVA.... NON SMETTERE

MAI DI SOGNARE E SAPPI CHE UN ANNO IN

PIÙ NON È VECCHIAIA MA MAGGIORE

ESPERIENZA!!!!BUON COMPLEANNO!!!! TI

VOGLIO UN MONDO DI BENE!!!!!

TUA FIGLIA ITALIA

auguri nonno

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34

I MOTIVI PER VIVERE A

POLITICA2101 - Guardare il tgweb e accorgersi che Giovinazzo haun’altra…gemella2102 - Cimentarsi per sillabare l’impronunciabile Leichardt che farimpiangere il semplice e genuino nome della cittadina di Guastalla2103 – Unirsi al gemellaggio con Leichardt dei nostri rappresentantinell’aula consiliare per apprezzare la bellezza australe dell’interpre-te di Alice Murphy e l’inglese maccheronico dell’assessore alla cultu-ra di Carolina Serrone2104 - Chiedersi con circospezione cosa si è fatto di concreto dal1988 per il gemellaggio con gli australiani di Leichardt2105 - Chiedersi con circospezione se oltre alla sagra dei fioroni edel parmigiano ci siamo persi in questi anni quella della carne dicanguro e… del baramundi (pesce australiano)2106 - Apprezzare la generosità di Alice Murphy che ha dispensatotanti regalini ai membri del Consiglio Comunale2107 - Immaginare usando la propria fantasia che l’Amministrazioneprovvederà a breve a fare tanti regalini… agli australiani2108 - Sperare che i regalini possano essere dispensati ai tanti emi-grati-giovinazzesi che non hanno il denaro per tornare nella caraGiovinazzo2109 - Augurarsi che i doni non possano ridursi a qualche viaggettogratuito da offrire in esclusiva alla casta selezionata delle Autorità2110 - Chiedersi con circospezione perché Alice Murphy ha donatoun libro in lingua inglese affinché tutti possano imparare meglio lalingua e lei invece qui ha chiesto un’interprete

GIOVINAZZESITÀ2111 - Dopo la Madonna cominciare a farsi il giro delle agenzieimmobiliari nella speranza di trovare un “affittasi” economico, perpoter svernare con gli amici in qualche buco durante l’inverno(Pinuccio 3)2112 - Per fare numero e rendere la quota mensile più accessibile,invitare a frequentare il locale quegli amici allontanati per tutta l’esta-te, compreso quello con cui si era litigato pesantemente (Pinuccio 3)2113 - Riscoprire verso di loro un grande e ipocrita sentimento diamicizia pur di risparmiare qualche euro sulla quota (Pinuccio 3)2114 - Una volta acquistato il digitale terrestre, litigare la domenicapomeriggio per quale partita vedere in base alle diverse fedicalcistiche (Pinuccio 3)2115 - Aggiornare i calendari delle starlet nude appesi ai muri conqualche nuovo calendario da camionista (Pinuccio 3)2116 - Aggiornare il poster dell’Inter, appeso al muro, che in estate haacquistato gli ennesimi 6-7 stranieri (Pinuccio 3)2117 - Aggiornare il poster del Milan, appeso al muro, che nel frat-tempo ha vinto altre 2 coppe internazionali (Pinuccio 3)2118 - Fare in gruppo la tessera a qualche partito o associazioneculturale pur di usufruire di un locale per l’inverno a pochi euro(Pinuccio 3)2119 - Nelle fredde ed uggiose serate invernali maledire le ragazzeche ci hanno costretto ad affittare un DVD a scelta tra “Manuale d’amore”, “3 metri sopra il cielo” e “Notte prima degli esami” (Pinuccio3)2120 - Per mantenere il quieto vivere sorbirsi il film con scarsa atten-zione sperando che si rompa il lettore DVD quanto prima (Pinuccio 3)2121 - Nonostante l’aver accondisceso ai loro gusti cinematografici,essere pure rimproverati per la scarsa attenzione prestata al filmperchè è impossibile che possa non piacere (Pinuccio 3)2122 - Nelle stesse fredde ed uggiose serate invernali di cui sopra,benedire la Sony che inventato la Play Station, dopo aver accompa-gnato le ragazze a casa (Pinuccio 3)2123 - Aspettare con trepida attesa l’uscita del videogioco del calcioaggiornato (masterizzato) (Pinuccio 3)2124 - Conservare con affetto il gioco della stagione 2006/07 ritenuto“storico” vista la Juve in serie B e Ronaldo al Milan (Pinuccio 3)

IN PALESTRA2125 - Secondo tradizione giovinazzese ormai consolidata, affollarele palestre con l’arrivo di ottobre (Lety)2126 - Durante la lezione, ridere a crepapelle di coloro che stentanoa ricordare i passi (Lety)2127 - Chiedersi come si può fare ginnastica con addosso uno string(Lety)2128 - Desumere che le odierne “donne anta” vogliono apparire trop-po teeen-agers (Lety)2129 - Rendersi conto che perfino il loro aspetto fisico ha ben poco diadolescenziale (Lety)2130 - Desumere che le suddette donne tendono ad imitare le attricidelle soap, le quali lavano i piatti con ai piedi tacchi da 100 (Lety)2131 - Apprezzare i commenti della zia, secondo cui “ormè amm fattvicchie” (Lety)2132 - Fare la fila dietro le palestre per mettersi in coda e in lista di

attesa per iscriversi all’ultima invenzione della ginnastica contem-poranea: il Pilates

‘MBACC A MER2133 - Arrivare sulla spiaggia della Torretta ad inizio ottobre e chie-dersi se sia più affollato il San Nicola quando gioca il Bari... (Gianga)2134 - Rimembrare addirittura con nostalgia, dopo averli a suo tem-po maledetti, i giorni in cui alla Torretta non trovavi posto per l’asciu-gamano “nemmeno a pagamento”... (Gianga)2135 - Rimembrare addirittura con nostalgia, dopo averli a suo tem-

123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890121234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901212345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121234567890123456789012

ANTENNE E…TRANSENNE! E CHISSÀ COSA HA P

ALICE, LA RAPPRESENTANTE AUSTRALIANA

GIOVINAZZO HA TROVATO LA GIOSTRA DELLA QUI

E INTANTO LOCALI E PALESTRE TORNANO AD AFFO

PERCHÉ ARRIVANO I PRIMI FREDDI E DA QUALCHE

BISOGNA PURE RIFUGIARSI!!

NOVITA ’

alice nel pa

delle mera

alice nel pa

delle mera

Page 35: LA PIAZZA DI GIOVINAZZONOVEMBRE 2007

35 Novembre 2007

po maledetti, i giorni in cui quasi quasi impiegavi più tempo a trova-re il posto per attaccare la catena alla bicicletta che non ad arrivarealla Torretta... (Gianga)2136 - Nonostante ormai la presenza di sola gente fidata, continua-re per abitudine a portare a mare il più vecchio dei propri orologi(Gianga)2137 - Data la vetustà del proprio orologio, non ricordarsene più il

CUI VAL LA PENAA GIOVINAZZO

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ENSATO

CHE A

NTANA!

OLLARSI

E PARTE

marchio di fabbrica... (Gianga)2138 - Rientrare a casa senza più la necessità del “pit-stop” allafontana di via Crocifisso (Gianga)2139 - Auspicare il bel tempo anche ai primi di novembre “p abbatttutt l record ‘mbacc a mer”! (Gianga)

RELIGIONE2140 - Trascinare tutta la famiglia al cimitero a fine ottobre, perprovvedere alle pulizie della tomba di famiglia in vista del 2 no-vembre2141 - Aggiungere la dicitura N.H. sui manifesti da morto2142 - Fare il massimo silenzio per fingere di non essere in casaperché hanno bussato i testimoni di Geova2143 - Andare in giro con l’autoadesivo dei SS. Medici in bellaevidenza sul parabrezza2144 - Attaccare sulla porta di casa l’adesivo con la scritta “Noisiamo testimoni di Cristo”2145 - Frequentare per un intero anno l’Azione Cattolica con l’unicoobiettivo di poter partecipare al campeggio estivo- Far credere di non essere in casa per evitare di fare donazioni aitanti devoti che infaticabili fanno la questua per le feste religiose2146 - Al termine di un funerale, sradicare i fiori dalle corone peril morto e riporli nei vassoi dei propri defunti2147 - Chiedersi con circospezione per quale motivo i vicini dicasa osano acquistare rose in prossimità della Festa dei Defuntianziché crisantemi2148 - Spinti dalla curiosità avvicinarsi sfacciatamente ai suddettivicini per una scusa qualsiasi e chiedere velate spiegazioni2149 - Sentirsi dire che il proprio parente odiava i crisantemi enella sua vita amava soltanto ricevere le rose2150 – Sentirsi in colpa perché non ci si è mai preoccupati dichiedere al proprio caro quali fiori amava mentre era ancora invita

aese

viglie

aese

viglie

IL 28 SETTEMBRE ALLE ORE 17,30 NELLA

CATTEDRALE DI GIOVINAZZO SI SONO UNITI IN

MATRIMONIO IL CAPITANO DI CORVETTA DOTTOR

ATTILIO MARIA DACONTO, IN SERVIZIO A ROMA

PRESSO IL COMANDO GENERALE DELLA

CAPITANERIA DI PORTO – GUARDIA COSTIERA

AL 1° REPARTO – UFFICIO PRIMO - PERSONALE

UFFICIALI, E LA DOTTORESSA MARIA LUISA

MESSERE. AI NEO SPOSI CHE PER MOTIVI DI

LAVORO E PASSIONE SPORTIVA SONO LEGATI AL

MARE AUGURIAMO BUON VENTO…….

NOZZE

ATTILIO E

MARIA

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37 Novembre 2007

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E’ dai lontani tempi di Sua Ecc. Mons. AchilleSalvucci, di felice memoria, che nell’interacittà di Giovinazzo, non si compie la “VisitaPastorale” del proprio Vescovo. E’ pur veroche l’indimenticabile Don Tonino, con il suofare affettuoso e incisivo “visitò” solo qual-che Parrocchia, ma il crudele morbo lo rapìanzitempo al nostro affetto, così tre parroc-chie restarono senza la sua “Visita”. SuaEcc. Mons. Donato Negro, riuscì solo a pro-gettare la “visita” per l’intera Diocesi, ma ilSuo trasferimento alla Arcidiocesi di Otranto,non gli permise neppure di iniziarla.Con gran gioia dell’intera comunità, Sua Ecc.Mons. Luigi Martella si recherà, dopo avervisitato Ruvo e Terlizzi, nella nostra città,per adempiere ad un compito voluto non tantodal diritto, quanto dalla vicinanza al greggea Lui affidato. Ci prepariamo con spirito difede ad accogliere il Pastore delle nostre ani-me, che passerà un’intera settimana nellesingole comunità parrocchiali.Lungi da noi lo spirito di trionfalistiche cele-brazioni, il Vescovo celebrerà con noi e pernoi i Sacramenti dell’Eucaristia, della Peni-tenza, dell’Unzione degli Infermi visiterà gliammalati, gli studenti nelle loro scuole, glioperai nelle officine, le varie Associazioni diVolontariato, le forze dell’ordine, il ConsiglioComunale presso il Palazzo di Città, per undoveroso ossequio alle Autorità. Con tuttinoi il Vescovo si recherà in pellegrinaggio alCimitero a far visita ai nostri cari defunti.Ogni Parrocchia preparerà un’agenda, indi-cando tempi e modi della “visita” nella pro-pria comunità.

Di seguito riportiamo le date concordatecon il Vescovo:· Dal 4 al 10 novembre visita la Par-rocchia Concattedrale. -Il giorno 6 novembre alle ore 17 in-contra il Consiglio Comunale. - 8 novembre ore 14,30 partenza dallaConcattedrale per la visita al Cimite-ro. - Dal giorno 11 al 17 novembre visitala Parrocchia San Giuseppe. - Dal 25 novembre al 1 ° dicembrevisita la Parrocchia Sant’ Agostino.

La Chiesa di Maria SS. di Costantinopoli haospitato una ricca mostra di dipinti. A proporrel’evento, l’Associazione “Dipingi la pace” consede in Palermo, città dove Padre PaoloTurturro esercita il suo ministero sacerdotale. Illuogo dove opera Padre Paolo, è zona di ma-fia, mafia agguerrita. Una piovra che il sacer-dote contrasta quotidianamente offrendo la suaparrocchia come un rifugio sicuro. È sorta così,l’Associazione “Dipingi la pace”, con lo scopodi contrastare il potere forte della mafia paler-mitana, con lo studio, il rispetto verso il prossi-mo, il lavoro.L’Associazione, con la squisita arte della pittu-ra, intende recuperare, dal disagio sociale,persone vittime di soprusi mafiosi. I dipinti, ope-ra di vari artisti, riproducono soggetti che, conl’uso della luce, esprimono l’interpretazionelirica dell’innocenza e della libertà ritrovata. Peril realismo dei colori e della luce diffusa neidipinti, si evidenzia lo stile caravaggesco chemostra segni evidenti di stizza e noncuranzadella mafia stessa.Il ricavato della vendita dei lavori servirà perdiffondere le ragioni della speranza di pace, diconcordia e di sollievo dei palermitani dal pesodella mafia.

ANGELO GUASTADISEGNI

APPUNTAMENTISua Ecc. Mons. Luigi Martella in VISITA

PASTORALE a GiovinazzoSua Ecc. Mons. Luigi Martella in VISITA

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- 7 dicembre incontra i gruppi sporti-vi nel Palazzetto dello Sport in VialeAldo Moro - Dal 2 a giorno 8 dicembre visita laParrocchia Maria SS. Immacolata - Dal 9 al 15 dicembre visita la Par-rocchia San Domenico.Grati al Signore e alla Vergine Santa, ciprepareremo con la preghiera a questoavvenimento che certamente rinvigoriràil nostro spirito di fede e di comunionecon tutta la città.

Mons. Giusepppe MililloVicario di zona

6-14 Ottobre

Arte per la vita

MOSTRA DI SOLIDARIETA’: Il ri-cavato delle offerte dei quadri di DonPaolo Turturro, sostiene i progetti disolidarietà di Dipingi la Pace

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39 Novembre 2007

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Stiamo per contemplare lo stupore di Dio che si facarne e sangue per noi. Sotto le specie del pane edel vino è lo stupore del sacerdote che annuncia lapresenza reale di Gesù Cristo. Vi lascio quello chenon avete avuto. Vi lascio la divinità nel pane. Vilascio la mia vita nel sangue. Non bastano i campidi grano, non bastano i vigneti dorati per la cena diDio. Qui il cuore urla senza essere sentito. Qui gliocchi sono ascoltati da Dio. E nessuno li vede.Come contemplare gli occhi di Dio? Io cominciodagli occhi per entrare nella tua vita. Voglio svelarvicome mio Padre tolse nella creazione la pietra del-l’ignoto. Che volete che sia frantumare la grossapietra del sepolcro? Fui partecipe dell’alito del cre-ato, per cui l’alito della tomba non mi apparteneva.Dopo tre giorni, ma la notte degli uomini non finiscemai. Per alcuni sono ancora nel sepolcro. Comepuò il vivente restare nella tomba? Vi dico la verità,le tenebre nel sepolcro mi volevano ancoraflagellare, ma esse non potevano e non possonotoccare lo spirito. Come può Dio impaurire gli uomi-ni, eppure qualcuno credeva che fossi un fanta-sma. Le tenebre non esistono nell’eternità. Non èeterno il male. Padre, ti porto l’ulivo del creato alletue labbra. Padre, gli uomini vogliono un simbolo,anziché la concretezza della pace. Le sferzate toc-cano la carne e io qui nel cenacolo sono ciò che gliuomini saranno: il pane di vita eterna di Dio. Padre,ho amato tutti, anche le donne, da bambino, perquesto sono corpo innocente per tutti i secoli dellaterra. Ho sancito in uno sguardo e in una Parola lospirito della consacrazione, e la terra è divenuta ilmio corpo. Questa tavola, dove ognuno siede conDio, dove l’umanità banchetta con Dio, è la nuovaed eterna alleanza. Ho partorito il mio corpo e il miosangue senza dolore. Conosco soltanto il semedell’obbedienza alla tua volontà. Qui, attorno a que-sta mensa, gli uomini sentono l’insulto gioioso: “ Tumangerai Dio e non lo conoscerai”. Dio e uomocompletamente sconosciuti a se stessi. Eppure liho partoriti qui, nella mensa della vita. Canta anco-ra nel mio cuore l’inno della primavera della crea-zione. E l’uomo scorda la sua origine. E l’uomo scor-da il mio olocausto. Non conto nel mio animo leferite della notte, né le flagellate del maligno. Mivoleva dilaniare la mente. Lui fatto solo di tenebre.Questo è il pane, cotto nella fornace del mio cuore.Questo è il pane, lievitato con lo stesso spirito diDio. Questo è il pane concepito nella mia carne.Questo è il pane di cui gli stessi angeli cantano lagelosia. Sono risorto in questo cenacolo, perché iltuo nome è stato il mio pane quotidiano. Mi hai nu-trito nel ventre della tua stessa Parola. Padre, avolte, è inutile parlare al mondo del tuo amore. Tivogliono vendicatore. Ti vogliono giudice implaca-bile. Ti vogliono onnipotente nel castigo. E’ inutile,Padre, cantare in questo cenacolo, la tua divinamisericordia. Mi fa tanto male l’incredulità della gen-

te, più di quella lancia che mi ha squarciato il costa-to e da dove il fiume della tua misericordia è sgor-gato abbondante sulle teste degli uomini. L’incredu-lità oggi è onnipotente. Mi fa male constatare chequalcuno nella chiesa, nell’amato mio corpo, natadal mio fianco squarciato, oggi si senta partoritodalla bocca del potere, che abbisogna del potereper essere. Questo è il pane degli impossibili. Que-sto è il pane che guarisce non soltanto un cancro.Questo è il pane che sana menti malate e stressate.Questo è il farmaco dell’immortalità, che guariscee rafforza anche i corpi piagati di mortalità. Questopane non si gonfia di superbia, si lievita sempre diumiltà, nel donarsi quotidianamente. Non ha fattomai male a nessuno. E’ il pane del perdono. E’ ilpane che ti apre il cielo nella tua carne. E’ il paneadorato nel silenzio delle notti oscure. Qui, sonovenuti i santi. Qui, tanta gente smembrata di fede.In questo pane ti basta un nerbo di luce, perché tuvinca ogni male. La passione per questo pane è lamigliore adorazione. Ho effuso nel tuo spirito unafame eterna dell’eucaristia. Solo la luce sferza letentazioni. Basta un frammento, una briciola di que-sto pane, perché ognuno di voi sia eterno. Mi donosempre e resisterò ad ogni incredulità. Anche ilgrano seminato sotto gli uragani, attende di esserepane. Ero bambino, quando ho sognato la mensadel cenacolo e ho vissuto tutti i miei giorni per rea-lizzare il sogno di Dio. Questa follia mi ha portato asuperare ogni ostacolo. Mi bagnavo nei fiumi e neitorrenti e sognavo di essere Mosè. Poi da grandemi sono reso conto che Mosè, nella schiavitù d’Egit-to, mi ha sognato: liberatore e salvatore. La solu-zione della croce e di ogni testo della vita è l’amore.Per questo amavo sempre, persino le tempeste egli uragani. Da bambino scappavo sotto le fraschedegli ulivi, per non vedere i lampi e non sentire ituoni. Ogni mio gesto era un atto d’amore, da com-porre, al termine della vita terrena, una spiga digrano, pronta per essere di Dio. Ho partoritol’eucaristia nel seno di mia madre, per questo Giu-seppe non l’ha mai toccata. Ha sognato tante voltemia madre, poi ha sognato gli angeli, ed è scappatonel deserto e mi ha portato nell’ignoto. L’eucaristiatestimonia che il creato è la mensa di Dio. ILcenacolo è un cielo aperto, dove non solo i santisiedono come stelle. Amo il cenacolo dei barboni edei senza tetto. Chi è povero ha più diritto su Dio.Sediamoci. Qui, incontro don Tonino, vostro amatopastore. Sediamoci. Qui incontro Oscar Romeroche ha donato la sua carne come pane al suopopolo. Sediamoci. Qui incontro il mio padre, Sal-vatore Pappalardo. Ho sudato tanto a sradicare lepassioni dagli uomini e li ho fatti solo amore. Nell’or-to del Getsemani ho sudato tutte le passioni dellacarne, per questo ora è santa nel mio corpo e nelmio sangue. In questo cenacolo sono il mare pernavigare le acque di Dio. Sono un violino, per l’or-

chestra dell’infinito. Sono un mandorlo, per rammen-tare che Dio è solo primavera. Sono madre che allat-ta la vita. Sono padre che matura la mente. Sonofratello che accompagna chi nel tempo si è smarrito erischia di perdersi. Mi sono perso soltanto negli occhidegli altri. Solo gelido soltanto dinanzi all’ipocrisia diogni peccato. Sappi che il volto di Dio dista dal tuoquanto il tuo sguardo. Non patteggio con le spinedegli uomini, anche se mi hanno incoronato il capo. Ipensieri, la poesia, la musica non vengono dal demo-ne, lui li usa, solo perché non ce li ha. Chi tocca lalussuria, cessa di esistere. Ero bambino e il mio sguar-do scioglieva i nodi più tortuosi dei filosofi. Ero bambi-no e mi interrogarono sulla libertà e sulla mia origined’amore. I saggi, d’allora, rimasero contenti delle mierisposte. Ero bambino e salii da solo la montagnadelle tentazioni. Nell’eucaristia senti battere il cuoredell’eternità, anche se il suo peso ti schiaccia di esta-si. Anch’io, come Abramo, con la verga della mia vo-lontà ho battuto rocce per scaturire sorgenti di pace,ho squarciato i venti e ho cavalcato le loro menti, perseminare, nelle tempeste dei disordini, la mentalità diDio. Ho recato ai demoni lo sfacelo totale. Ho toccatol’acme del desiderio di frantumare le torri sornioni diBabele. Ogni giorno mi incarno nelle viscere degliinnocenti. Negli occhi dell’eucaristia contempli il mi-stero dello Spirito che ti semina nelle vene i settesanti doni. Non tenete lontani i miei fratelli separati,per rispetto dell’Eucaristia. Come puoi tu vivere lacomunione eucaristica senza la comunione eccle-siale? L’austerità mi ha reso tante volte sterile. E’ ilsilenzio, la preghiera che apre i misteri nascostinell’eucaristia. Anche di notte entra il sole, su questamensa del pane divino. L’eucaristia non ha difesa, néscudo, se non la sua stessa trasparenza. Nel difen-dere l’eucaristia si diviene guerrieri della luce. Sono ilguerriero della luce nel tabernacolo di ogni cuore.L’altare è lo scrigno dell’eucaristia, che è l’adolescen-za di Dio entro ogni vergine. Qui, restiamo impigliatinei capelli degli angeli e si resta sempre sposa, spo-so, madre, padre, sorella e fratello bambino.L’eucaristia è il virus dell’eterna giovinezza. Non mistanco mai di aver fame di questo pane. Lo spiritosanto è il forno di questo pane sempre caldo e fra-grante. Qui ti inebri senza poter pronunciare una pa-rola. L’eucaristia mi ha insegnato il perdono e unalungimiranza sulla verità, non solo sui fatti della terra.Giorno dopo giorno ho piallato e levigato l’anima, tan-to da renderla lieve più di una piume d’ala di pace.Non so dire i misteri che in essa conosco. Mi è im-possibile esprimere ciò che mi incarna nello spirito. Ioso soltanto che Dio arde in me. Mi quieto e semprepiù mi ansia su più alto stelo, su più alto altare dellavita.

Lo Stupore di Dio(DIALOGO DI GESÙ CRISTO NELLA NOSTRA ANIMA)Lo Stupore di Dio(DIALOGO DI GESÙ CRISTO NELLA NOSTRA ANIMA)

DI PADRE PAOLO TURTURRO

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DANIELE

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LA PAGINA DEL PESCATORE

Parlerò da pescatore. Scriverò con il registrodel pescatore. Perciò abbiate pietà di me per-ché non ho mai avuto il dono dell’erudizione.Sono un autodidatta. Si legge quello che sipuò. Si scrive quello che si sente. Un tempoabbastanza lontano…era proprio ‘Tutta NataStoria’ - canterebbe Pino Daniele! E sapetebene a cosa mi riferisco!A quella che da sem-pre è stata l’amata attività della mia vita. Quel-la del pescatore! Insomma, anni addietro ungruppo di pescatori s’insediò attorno alla baiadel porticciolo, seguiti dall’intuito di trovare unporto sicuro e un mare ricchissimo di tanti pe-sci e ricci di mare. Ne dà testimonianza la mi-tologia. «Poseidone infilzò al suolo il suo tri-dente e dal suolo ne scaturì una sorgente el’acqua era buona per i suoi cavalli». Fino aqualche secolo fa erano ancora presenti deimarinai che rivolgevano la loro preghiera alletre colonne affinché concedesse loro un viag-gio sicuro in mare.Oggi tra i pochi pescatori rimasti a Giovinazzovi è chi pratica la pesca con la fiocina, dettaancora “pesca a fuoco” e che serve ad infilza-re cefali e polpi. In ogni caso di leggende dipescatori a Giovinazzo se ne registrano giàdai tempi nei quali non si conosceva nean-che la scrittura. Ma tante sono anche le storieche siamo abituati a ricordare. Ricordate lamitologia?Un oracolo aveva detto ad Acrisio che un fi-glio di Danae, divenuto adulto, l’avrebbe uc-ciso; egli allora aveva rinchiuso la figlia in unacamera di bronzo inaccessibile. Ma Zeus, informa di pioggia d’oro, era sceso nella stanzada una fessura e si era unito a Danae, cosìmettendo al mondo Perseo; Acrisio aveva al-lora deciso di liberarsi del nipote affidandoloal mare con sua madre. E a me in questo con-testo mi piace immaginare che Perseo e lamadre, trasportati dalle correnti marine appro-darono a Giovinazzo dove furono raccolti daun pescatore e quindi poiché il padre di Per-seo era Giove o meglio Zeus, di qui il nomedella nostra città…Giove, Giovinazzo! Non mene vogliate, mi piace unire la leggenda allarealtà!Ma anche molti altri racconti ci riportano aipescatori di casa nostra. O meglio le parabo-le. Come quella della pesca miracolosa delVangelo secondo Luca. Si sono succeduti in-fatti periodi nei quali la nostra cittadina è statapresa d’assalto dalla peste e da grandi care-stie. Dio non ci ha mai abbandonati, però,concedendoci anche periodi di grandi abbon-danze. Infatti pare che prima del 1800 aGiovinazzo si contavano circa cinquanta ba-

stimenti e cento barchette tanto che il nostroporticciolo non aveva nulla da invidiare aquello di Bari, Manfredonia e Molfetta. A det-ta di alcuni storici veneziani, pare che primadella fondazione della Ferriera esisteva sulterritorio una cooperativa di pescatori fra lepiù ragguardevoli dell’Adriatico. Oggi invecepossiamo trovare solo una flotta di pescato-ri… terremotati, coloro che hanno resistito amaremoti molto ma molto potenti. E a buonintenditor poche parole! Basti pensare chel’ultima lampara attualmente è in vendita, per-ché non riesce a racimolare manco le spesedel carburante. Gli ultimi cinque o sei pesca-tori d’antan e di elevata professionalità sonocostretti a delle vere e proprie campagne dielemosina o a delle vere e proprie aste alcellulare per vendere il necessario che ser-ve solo a tirare avanti.Il loro futuro porta le stimmate della miseria,la speranza di un vero e proprio miracolo.L’emigrazione ha interrotto una tradizioneche non potrà mai più rinascere, il nostro me-stiere è destinato a scomparire malamente. Ilmestiere del pescatore è in realtà un vero eproprio patrimonio culturale che necessita diuna seria protezione e di concreti incentivi inquanto segna la storia della nostra cittadina.Quando il porticciolo diverrà deserto ci si ren-derà conto che abbiamo perso davvero pa-recchio della nostra identità. E scusate se miripeto ma non posso fare a meno di ribadireche gli addebiti di questa situazione devonoessere rivolti ad un sistema politico malatonel quale l’ago della bilancia continua a pen-dere dal lato dei più ricchi e dei più furbi, iquali grazie ad un’equa divisione della “pa-gnotta” nelle istituzioni pubbliche riescono arestare perennemente sulla cresta dell’ondae dall’alto osservano tutta la povera genteche invece soccombe. E a poco possonoservire quei fenomeni sporadici quale il“grillismo” che si presenta come uno strumen-to pungente contro Berlusconi, Bossi epulcinella vari. Il vero “grillismo” sono le vitti-me dei grilletti, uno per tutti Aldo Moro peresempio. Coloro che amavano gli operaigiovinazzesi. Coloro che contraddicevano ilVaticano per essere vicini alla gente. Coloroche amavano il vangelo di Don Tonino.Insomma, una Cooperativa di Pescatori aGiovinazzo potrà mai esistere con tutte que-ste premesse? Credo proprio di no, forse unacooperativa di polli d’allevamento. Quella…credo proprio di sì!

[email protected]

Via Marconi, 132 - Giovinazzo - cell.349/251.92.17

DI ONOFRIO ALTOMARE

I L

PESCHERECCIO

Volevo andare lontano,

ove scompaiono i vapori,

e compaiono le Tremiti…

Guardavo lontano

e sempre

giorno e notte il mare:

da Bari al Gargano,

dal Gargano alle isole

del pescatore.

E continuavo a fissare i

gabbiani…

ONOFRIOALTOMARE

«...Tutta Nata Storia»«...Tutta Nata Storia»

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43 Novembre 2007

LITTLE ITALY

NEW YORK. Con molta probabilità voi ricorda-te il caso di Terry Schiavo, la donna che hacausato numerosi dibattiti sul diritto a morire inAmerica. Morta nel 2005 a St. Petersburg (Flo-rida), tredici giorni dopo il distacco dai macchi-nari che la tenevano in vita. Teresa SchindlerSchiavo era entrata in coma nel 1990, a segui-to di un attacco cardiaco: il mancato afflusso disangue al cervello per 14 minuti aveva causa-to così la morte di numerose sue cellule neurali,portandola in uno stato vegetativo permanen-te. A decidere il distacco dalla spina, il marito,Michael Schiavo, che aveva dichiarato di se-guire quella che a suo parere sarebbe stata lavolontà della moglie. Nel 2001 la Corte avevaacconsentito all’operazione portando così alloscollegamento di Terry dai tubi che la nutriva-no per 2 giorni, fino ad un accorato appello deigenitori.Ne conseguì una diatriba giudiziaria che ac-cese anche l’opinione pubblica, con manife-stazioni di appoggio ai genitori e di disappro-vazione nei confronti di Michael Schiavo, sinoa provocare il coinvolgimento del CongressoAmericano che sostenevA la seconda posizio-ne. Il Vaticano invece, sollevò la sua opinionediscordante, cosicché i vescovi di varie dioce-si americane si riunirono in conferenza perporre allo stesso quesiti precisi. In realtà laposizione del Vaticano è stata sempre uguale:vi è una totale disapprovazione dell’eutana-sia. Più di recente la questione si è ripresentatacon il caso Welby dopo circa dieci anni, esat-tamente nel 2006.Nel settembre 2006 Welby inviò una letteraaperta al Presidente della Repubblica chie-dendo il riconoscimento del diritto all’eutana-sia. Giorgio Napolitano rispose auspicando unconfronto politico sull’argomento. Il 6 dicem-bre 2006 Livia Turco, ministro della salute,auspicò un intervento del Consiglio superioredi sanità che chiarisse se quello nei confrontidi Welby fosse o meno accanimentoterapeutico. Il Consiglio diede parere negati-vo. Il 16 dicembre 2006 il tribunale di Romarespinse la richiesta dei legali di Welby di por-re fine all’accanimento terapeutico, dichiaran-dola «inammissibile», per via del vuoto legi-slativo su questa materia. La Chiesa cattolica,il 21 novembre 2006, in un messaggio per la29a giornata per la vita del 4 febbraio 2007,riaffermò la sua contrarietà all’eutanasia equando il 20 dicembre Welby morì sottosedazione dopo che gli era stato staccato ilrespiratore con l’ausilio del dott. Mario Riccio,il Vicariato di Roma non concesse la funzionesecondo il rito religioso come nei desideri del-la moglie cattolica. Il medico ribadì di essersicomportato nella piena legittimità del compor-tamento etico e professionale. Il vicario gene-rale per la diocesi di Roma, cardinal CamilloRuini invece, dichiarò di aver preso personal-mente la decisione di negare il funerale reli-gioso a Welby, considerando il suicidio un attoestremo negativo e assolutamente inammissi-bile. La Chiesa quindi identifica la volontà delpaziente di staccare definitivamente la spinanello stesso atto del suicidio e il Vaticano haattualmente riaffermato che ogni persona inquanto depositaria del valore della dignità hail diritto di vivere anche contro il parere scien-tifico di un’equipe medica che invece decideche non dev’essere seguita la strada dell’ac-canimento. Fin qui tutto fila. Se non fosse chetutti questi principi si sono però scontrati con latesi della dott.ssa Lina Pavanelli, medico ane-stesista, già docente presso l’Istituto di

anestesiologia e rianimazione dell’Università di Ferrara e di-rettrice della scuola di specializzazione in anestesia erianimazione, la quale ha dimostrato in un lungo e dettagliatosaggio, come il trattamento medico ricevuto da papa Wojtylanelle ultime settimane di vita costituisca, secondo i criteri sta-biliti dalla Chiesa cattolica, un vero e proprio caso di eutana-sia. A seguito delle polemiche suscitate dalla pubblicazionedel saggio (tra cui la smentita del medico curante del papa, ilprof. Renato Buzzonetti, che in realtà non smentisce nulla) èstata recentemente organizzata una conferenza stampa. Perqualche motivo, pare infatti che nel periodo che va dal 2 feb-braio al 30 marzo il Santo Padre non è stato nutrito a sufficien-za, e per questo è andato incontro ad un grave deficitnutrizionale. Lo affermano le fonti d’agenzia di allora, maismentite. Papa Giovanni Paolo II, quindi, non ha ricevuto unaquantità di nutrimento sufficiente e non ha usufruito in tempoutile di quei presidi terapeutici che sono normali per molti malati con patologie simili. Inseguito a queste mancanze, il suo organismo è andato incontro ad un grave decadimentoglobale con conseguente marcato dimagramento e, soprattutto, ad una depressione delsistema immunitario. La somma di questi fattori ha determinato la gravità dell’infezione cheha portato il paziente a morte.Ad oggi si stanno confrontando ancora le prove ma a questo punto sorge spontanea ladomanda: ma questa dunque non è anche eutanasia? La Chiesa dunque predica bene erazzola male?

NEW YORK. Luciano Pavarotti rappresenta per l’Ita-lia un simbolo prezioso ed esclusivo del patrimoniomusicale degno di rispettabile tutela. Dico rappresen-ta perché come sostiene un altro noto artista italiano,Lucio Dalla, “la morte non è altro che la fine del primotempo”. E lui continua a restare nei nostri cuori. Certo,non è questa la giusta sede per disquisire di liricaitaliana, anche se pure Giovinazzo in questo settoreha sempre avuto i suoi fiori all’occhiello. Vorrei infattiparlarvi di “big” Luciano dal punto di vista squisita-mente umano e udite, udite…dei suoi gusti nella pa-sticceria, in particolare delle paste del sottoscritto.L’amato e scomparso Pavarotti ha infatti approfonditoi suoi studi canori qui, in America. E quasi tutti i giorni,al termine delle lezioni, faceva una puntatina nellamia pasticceria in compagnia della maestra di canto e del padre. Non aveva ancora tutta lafama che successivamente poi conquistò nel mondo, però il suo talento già stava emergen-do. Era per loro una consuetudine ordinare un cappuccino con un babà al rhum o unasucculenta sfogliatella napoletana. Un’abitudine che si è consolidata per oltre due mesi, altermine dei quali mi informò che sarebbe rientrato a Modena per proseguire i suoi studi inItalia. Ebbene sì, lui con quella professione era fortunato, poteva spostarsi in lungo e in largoper il mondo come e quando voleva. Io, invece, con i pressanti impegni di quell’attivitàcommerciale, allora avevo poco da divertirmi! Lui sognava La Bohème di Puccini, io allorasognavo cannoli e sfogliatelle. Luciano Pavarotti mi comunicò il desiderio di diventare ungrande, aveva la mia stessa età e in effetti ce l’ha fatta! Io ero convinto di diventare un bravopasticciere giovinazzese d’America. E dal canto mio, ho continuato a mandare avanti peranni la mia pasticceria e nel mio piccolo mi sono accontentato della realizzazione professio-nale e soprattutto della stima e del calore della gente che quotidianamente mi ammirava perquelle delizie italiane che in America era difficile trovare. Luciano ha scalato velocemente igradini della sua carriera grazie al dono naturale della sua voce, io ho dovuto metter su tantisacrifici, inciampando e rialzandomi con tanta volontà. Il mio infatti non è stato un viaggio inAmerica motivato da ragioni di studio ma da ragioni di sopravvivenza. E quando nel lontano1952, prima della partenza, mi sono recato in Cattedrale per ottenere la benedizione dellaVergine di Corsignano, io sapevo che non sarebbe stata una passeggiata.Il nostro caro tenore ci ha lasciati forse troppo presto, eravamo ormai abituato a considerarloquasi un pezzo di patrimonio protetto dall’umanità intera. E il pensiero della sua morte mi haspinto a riflettere sulla grande opportunità che invece la nostra Protettrice continua ad offrir-mi ogni anno. Quella di ritornare nella mia terra natìa. Senza grandi patrimoni, senza unnumero smisurato di proprietà immobiliari che il grande Luciano invece possedeva, ognianno riesco ad inchinarmi al cospetto della Madonna nel mese di agosto per venerarla edonorarla. Credo che questi debbano essere i veri doni che dobbiamo riuscire ad apprezzarequando siamo in vita. Rafforzare la propria fede e contemporaneamente tramandare leproprie tradizioni. Questi i paletti principali di chi si trova ad affrontare le mille difficoltà nelmondo. Associati al pensiero costante di noi emigranti che abbiamo un elastico legato alcuore che ogni anno ci riporta ad una full immersion nelle nostre origini.

DI NICK PALMIOTTO

Quando Pavarotti assaggiò i miei dolcetti

Morte naturale o eutanasia?Morte naturale o eutanasia?

VITO BAVARO

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45 Novembre 2007

E’ noto che ormai la variegata offertaformativa prodotta dalle riforme universita-rie, dall’alta scolarizzazione, dal desideriodi affermazione degli atenei ha fatto sì cheun semplice corso di studi composto da lau-rea breve, laurea specialistica, laurea magi-strale, ecc., non sia completo se non vengacoronato da uno o più master universitari.Questi corsi di studio specialistici fanno ladifferenza sul curriculum, qualificano mag-giormente, danno indicazioni più operativerispetto alla teoria dei corsi classici e… con-sentono un altro paio d’anni di parcheggioprima dell’ingresso nel mondo del lavoro,filtrato comunque da stage e da vari contrattiflessibili o atipici sui quali il diritto del lavoronegli ultimi anni si è sbizzarrito (co.co.co,co.co.pro, ecc.). Talvolta sotto il nome dimaster troviamo anche corsi brevi di forma-zione che durano lo spazio di un fine setti-mana e non garantiscono neanche opportu-nità di lavoro. E’ ovvio che non sono veri epropri master, ma chiamarli così fa più sce-na. Invece i master propriamente detti, didurata annuale o biennale, sono considera-ti passaporti di lusso per l’accesso ai verticiaziendali. Si tratta di percorsi formativi alta-mente specializzati e adeguati alle nuovedinamiche professionali. Gli argomenti at-traversano l’intero scibile: dalla gestione d’im-presa al giornalismo, dalla gestione delle ri-sorse umane alle problematiche di psicolo-gia, privilegiando un taglio più tecnico, piùvicino alla concretezza del mondo del lavo-ro e all’elaborazione di progetti sul campo.Un tempo la frequenza di un master era mol-to onerosa e mediamente il costo era soste-nuto dalle grandi società per i dirigenti più invista. Oggi, con l’aumento dei corsi postlauream, anche i costi sono diminuiti e imaster sono diventati accessibili, se non atutte, almeno a buona parte delle tasche ita-liane, garantendo una formazione di gradosuperiore per i neo laureati e maggiori op-portunità di approfondimento e di confrontoper quanti sono già inseriti nel mondo pro-

fessionale.Una caratteristica di rilievo è che spesso imaster sono strutturati in convenzione consocietà e aziende presso le quali poi si po-trà svolgere un progetto di stage, talvoltaaffiancati da tutor universitari o aziendali.Con lo stage si apre la possibilità – dopo ilbreve periodo di tirocinio - di poter essereassunti in azienda. Il rischio talvolta è che leaziende considerino lo stage un modo peravere manodopera a basso costo al fine dirispondere al telefono o di fare fotocopie dimontagne di documenti. Un master di quali-tà invece deve garantire la giusta sintesi trateoria e pratica, lavorando su progettiaziendali concreti, discutendoli e valutan-doli. Un buon master è anche un buon bi-glietto da visita per l’Università che lo attivae per chi lo utilizza adeguatamente nel mon-do del lavoro accrescendo la propria for-mazione, integrando i contenuti forniti dallalaurea e maturando le modalità per compe-tere nel mondo del lavoro. Chi investe nelpost lauream deve avere subito presenti glisbocchi professionali su cui riversare le pro-prie competenze e capacità acquisite o affi-nate nello studio personale, di gruppo, sulcampo.

di Agostino Picicco

LA PAGINA DELL’EMIGRANTE

SABINA MARRANO

nata MASTROPASQUA

È venuta improvvisamente amancare il 27 settembre u.s

Mamma te ne sei andata in silenzio peròhai lasciato l’orma della tua presenza inmezzo a noi che ci aiuterà a continuare ilcammino della vita

LUTTODOPO LA LAUREA? IL MASTERDOPO LA LAUREA? IL MASTER

ANNIVERSARIOGIOVANNI CACCAVO

28-05-1930 26-11 - 2006

Sei stato un padre esemplare, ci hai datotanta sicurezza, forza, dignità. Ci hai inse-gnato l’onestà, il perdono e l’umiltà. Te nesiamo riconoscenti e per questo resteraivivo nei nostri ricordi

LE TUE FIGLIE

LUTTO

NEW YORK. Il 5 ottobre è venu-ta a mancare improvvisamente

ANNA BONSERIO.

Io credo negli angeli che il Signore

ci manda. Tu sei uno di loro anche

se ti abbiamo sempre chiamata

semplicemente “Anna”. Arriveder-

ci, un giorno ti raggiungeremo

NICK

Sarà difficile colmare il vuoto che Annalascia tra i giovinazzesi d’America. Perla Comunità di SS di Corsignano eraun pilastro del gruppo, maestra di vitaper molti, discreta, silenziosa e autore-

vole amica di tutte.

HAPPY ANNIVERSARYFROM USA

AUGURI ALLA COPPIA PIÙ FELICE DEL

MONDO PER IL LORO 50° ANNIVERSARIO

DI MATRIMONIO

DAGLI USA GIUNGANO GLI AUGURI PIÙ

VERI UNITAMENTE A QUELLI DEI CUGINI

VITO E MARIA DESANTIS

Antonio & Luciana

Desantis

NOZZE D’ORO

Pasquale Depergola& Antonia

Mastropasqua27 settembre 2007

Auguri da tutta la famiglia

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47 Novembre 2007

i soprannomi GIOVINAZZESi

RICERCARE NELLO SCHEMA I SOPRANNOMI GIOVINAZZESI ELENCA-TI (SENZA ACCENTI E GLI EVENTUALI ARTICOLI IN PARENTESI).A SOLUZIONE ULTIMATA LE LETTERE INUTILIZZATE FORNIRANNO

UN SIMPATICO AFORISMA GIOVINAZZESE

BADOGLIO(U) BARESE(LA) BESTIE

BIDONEBIN LADÈN

(U) BOLOGNÈSE(LA) BOMBL

BUBBÙ(U) CACCIULE

(LA) CAMORRACAPOCCH

CERÌNCHÈCA-VLÈN

CHICHÌCICÌ

CINTLÌR(U) DEMONIE

FECHID(U) FERCIANEFORCHETTÌNE

FRAGOLÒN(U) FRVEUT

GATTONGEPPETTE

GHIMMIFAIVEGOCCÌNE(U) GUFE

IASSDFIRRJACKSONLAPÈCORMARADÒNMAZZANÈRMEZZÀUN(U) MOSTR

MYBOYNICKKAMEN

PACIÙDDPAPAMÌNCHIE

PASQUALHOUSE(U) PENNÀUNPEPPEGOT(U) PIRATAPLLEKKJPOLACC

POLPETTPSÌD

(U) PURKRECCHIOLON

RIVELINOSCALPÌDDSCAMORZ

SGARRASCIASPAZIAL

(U) STUZZETARZANNE(U) TORE

TOTÒTSUNAMI(U) VTOND

WASCINDON(U) ZECCAUNE

(U) ZOMB(U) ZZÈUS

I SOPRANNOMI DEI TANTI GIOVANI CHE FINO A QUALCHETEMPO FA FACEVANO LE VASCHE IN VILLA E IN PIAZZA

La soluzione a pag. 50CHIAVE (5- 4- 2 - 6- 2 - 2- 7- 2 - 9)

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I lavori di Novembre

GIARDINAGGIOA CURA DI CICCIO DECEGLIE

Con Novembre comincia la stagione fred-da, anche se ufficialmente l’inverno inizierànel mese successivo. Nell’orto e nel giardi-no si lavora il terreno, si concima e si met-tono a dimora le piante. In casa continuanole operazioni legate alla cura delle pianteverdi e alla protezione dal freddo di quellefiorite. Ecco alcuni suggerimenti sulle ope-razioni da eseguire in questo periodo del-l’anno.

PIANTE D’APPARTAMENTOLE PIANTE VERDI (Ficus, Potos,Tronchetto ecc.): Le temperature in casa devo-no essere mantenute attorno ai 16-18°C, valo-re ottimale per Ficus, Potos, Croton,Philodendron, in ambienti luminosi ma mai conluce diretta. Se si accendono i termosifoni ri-sulta importante mantenere elevata l’umiditàdell’aria, pertanto sono da fare dellenebulizzazioni fogliari oppure mantenere l’ac-qua nel sottovaso. Temperature maggiori (18-20°C) e annaffiature settimanali sono richie-ste da piante fiorite in appartamento comeSpatyphillum, Anthurium, Violette e OrchideePhalenopsis. E’ consigliabile aerare i locali pe-riodicamente per un benefico ricambio di ariae di umidità.Sono da ridurre le annaffiature alle Sansevierieed Euphorbie perché eccessi di acqua potreb-bero causare l’insorgenza di dannosi marciumi.E’ consigliabile fare apporti di concimi e dirinverdenti per favorire la formazione di nuovavegetazione e intensificare il colore delle fo-glie.Per le piante coltivate in vasi da idrocoltura(quelli verdi trasparenti pieni di argilla espan-sa) si deve rinnovare l’acqua contenuta nelvaso e integrare il nutrimento fornito dalla resi-na a scambio ionico. In questo periodo si dif-fondono molti insetti come cocciniglie,aleurodidi e ragnetti che possono danneggia-re notevolmente le piante, pertanto sono daintensificare i trattamenti insetticidi con prodottispecifici. Pulire periodicamente le foglie dallapolvere utilizzando i lucidanti specifici.

IN TERRAZZO E BALCONE (pian-te annuali e perenni, Gerani, Tagete,

care la tenuta dei tubi e dei raccordi utilizzatiper annaffiare. E’ importante fare anche unapiantina dell’orto e suddividerlo in zone infunzione delle piante da coltivare. Fare l’in-ventario delle sementi che servono, dei con-cimi e dei prodotti per la difesa. Riordinare lezone di calpestamento tra i vari appezzamenti,aggiungendo o sostituendo eventuali assi omattoni utilizzate come camminatoi per evi-tare di infangarsi nelle giornate piovose.Si continua la raccolta di Bietola da costa,Basilico, Cardo imbiancato, Carciofo, Cimadi rapa, Cavolo, Carota, Finocchio, Indivia eScarola, Lattuga da taglio, Prezzemolo, Rapa,Rucola e Valeriana, Spinacio, Sedano e Zuc-che. Si consiglia la semina in ambiente pro-tetto di Lattuga e Radicchio da taglio, oltre aRavanello, Spinacio, Valerianella, Rucola, siconsiglia, inoltre, di seminare in pieno cam-po Pisello e Fava, mentre si trapiantano inpieno campo Cipolla, Aglio, Porro, le zampedi Asparago e il Carciofo. Si devono fare trat-tamenti insetticidi e fungicidi con prodotti ap-positi per controllare la diffusione di malattie.Distribuire lumachicida per evitare che le vo-raci lumache che possono “distruggere” lefoglie delle piante e delle lattughe e che simanifestano diffusamente dopo le piogge ti-piche del mese. Utilizzare teli plastici traspa-renti o ”tessuto-non-tessuto” per proteggerele piante dal freddo. Concimare con sostan-za organica e concimi potassici.

Impatiens, Ciclamini ecc.): Le piante annualiche hanno finito la fioritura sono da toglieree sostituire con nuove piante resistenti alletemperature invernali come Viole, Margheri-tine, “Non-ti-scordar-di-me” e i Cavoli Orna-mentali. Nelle fioriere e nelle aiuole èconsigliabile lavorare preventivamente il ter-reno e apportare nuovo terriccio e sostanzaorganica, si possono trapiantare delle pian-tine e proteggerle con del tessuto non tessu-to. Nel caso di piantine isolate è consigliabilecreare dei semplici ripari triangolari, usandolegni e plastica trasparente, per proteggerledal freddo e dal gelo.Posizionare i Gerani e le Fucsie in luoghi ri-parati e abbastanza luminosi, eventualmen-te assieme a piante di limone, facendo an-che una leggera potatura per eliminare i ramieccedenti e rovinati. Portare al riparo anche ivasi contenenti Rosmarino, Salvia, Basilico,Timo, Erba cipollina e le altre erbe aromati-che che si possono trovare dai vivaisti; conti-nuare con le concimazioni ma ridurre leannaffiature. Iniziano a fare bella mostra iCiclamini dai colori sgargianti che rallegra-no i nostri davanzali e i balconi. Per le pianteche continuano la normale crescita sarannoda effettuare le periodiche operazioni diconcimazione, annaffiatura e sfoltimento deifiori appassiti e dei rami secchi che possonopropagare malattie fungine.LE PIANTE GRASSE: Sono da posizionarein luoghi luminosi e con temperature di circa18°C, avendo l’accortezza di non annaffiarein modo continuo e abbondante per non cre-are marciumi che danneggiano la vitalitàdella pianta. In questo periodo si possonoeseguire trattamenti contro i ragnetti ecocciniglie. Vanno concimate regolarmentecon fertilizzanti specifici.

NELL’ORTOORTAGGI IN PIENO CAMPO: Pro-seguono i lavori di preparazione del terrenoe di concimazione “di fondo”, si trapiantanole piantine germinate e si raccolgono gli or-taggi di stagione. In questo periodo di relati-va calma è importante trovare il tempo perfare la manutenzione degli attrezzi che siusano normalmente. Affilare le vanghe e lezappe, raddrizzare i denti del rastrello, verifi-

NOVEMBRE, RICORDATEVI DITRAPIANTARE LE FAVE

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49 Novembre 2007

Un finale thrilling degno di un film di Hitchcock.Quasi a tradimento. Senza che i tifosi dell’Afpne fossero preparati. Il cuore oltre gli ‘’ostacoli’’.Gli ostacoli sono i corvi del malaugurio, gli uc-celli della notte che da 13 anni non osano so-gnare. Un finale thrilling degno di un film diHitchcock. A far sognare i mille tifosi che hannole coronarie a posto e hanno imparato a fare ilcount-down perché qualcosa di importante deveaccadere. E allora Afp Giovinazzo, fuori i se-condi. Proprio così. La formazione di PinoMarzella, nella prima giornata del campionatodi serie A/1, batte il Roller Bassano con il pun-teggio di 5-4 a tre secondi dalla fine. Il succes-so porta la firma dell’attaccante DomenicoIlluzzi, un altro rampollo di casa biancoverde.Un’altra scommessa vinta da Pino Marzella cheha creduto nelle sue capacità e qualità. L’AfpGiovinazzo è stata superiore in tutto: gioco, oc-casioni da gol, carattere, orgoglio, gestionedella partita e prestazione. Le vittoria finale è,dunque, la giusta sintesi di una netta superiori-tà. La squadra del presidente Vito Favuzzi hacentrato il primo successo in serie A/1. È veroche oggi tutti pensano a vincere le altre sfideche il calendario offrirà fino al termine della lun-ga regular season, ma intanto i primi tre puntisono stati messi in cassaforte. Riavvolgiamo ilnastro della gara per rivivere il finale thrilling. Ameno di cinque minuti dal termine, sul punteg-gio di 3-4, il primo match in serie A/1 dell’AfpGiovinazzo, dopo oltre un decennio di digiuno,ha improvvisamente svoltato quando il bomberRaffaele Altieri ha di fatto regalato il goal delriavvicinamento. Poi, a tre secondi dalla sirena,il suicidio tecnico-tattico del Roller Bassano, chesi è fatto incredibilmente raggiungere dall’or-goglio giovinazzese, incassando una sconfittapesantissima. Alla fine c’è chi gioisce chi, in-credulo, ritorna negli spogliatoi. Emozioni sivolevano ed emozioni sono state, dunque. Nonuna partita di hockey: un turbine stile vecchioPalazzetto quando abbaiavano i bulldog tra igradoni e i giocatori raccoglievano quel tumul-tuoso spirito guerriero per avventarsi sugli av-versari. Un bulldog troppo festoso è stato am-mansito da Pino Marzella come San Francescoe il lupo. Lui, Marzella in panca sa essere piùglaciale di uno Zeman. Perché dall’hockey tuttoha provato. La gioia maggior a 12’ secondi dal-la fine per un suo gol contro la Spagna regalòla finale all’Italia ai mondiali di Brasile. Gol chedivenne storia dell’hockey . Gol che a confrontodi quello di Illuzzi resta un gollonzo tanto caroalla Giallapa’s. Basterebbero gli ultimi tre se-condi o gli ultimi cinque minuti del secondo tem-

po per giustificare il prezzo del bigliet-to, equo per contribuire a risollevare lesorti di questa disciplina. Inequo per-ché la festa maggior dopo l’epilogo co-sta mille euro di sanzione alle cassedella società. Poderoso, formidabile ilmerito di Raffaele Altieri, buttato nellamischia e grande protagonista delmatch. Sua la rete del pareggio, dopoil vantaggio di Piscitelli su calcio di ri-gore, ed il gol del momentaneo 3-2 sucalcio di rigore. Ma suo soprattutto ilsigillo del 4-4 che ha riaperto l’incon-tro al 23’04’’, alimentando una energi-ca speranza di riscossa. Prima dellarete di Illuzzi, al 24’53’’, valsa il merita-to successo finale. Ed i primi tre punti stagio-nali. Ci provi e chiudi gli occhi. Hai assistitoper circa novanta minuti ad una gara alcardiopalma. Ed alla fine capisci che qualco-sa è accaduto non dal boato del pubblico dicasa e neanche da quel che tu stesso haipotuto vedere, ma dalla faccia dell’avversa-rio più vicino, rabbia, imprecazione e scora-

mento allo stesso tempo. Pollice all’insù, sulfronte opposto, per il bomber Raffaele Altieri,cui si aggiunge volentieri Domenico Illuzzi: ilsenso dell’opportunità sconfina a volte nel-l’opportunismo, ma una rete rapinata fa sen-sazione se cambia l’inerzia del confronto. Allaprossima.

L.N.I. Molfetta Vice Campione d’Italiagrazie ai canoisti giovinazzesi

E’ mancato un pizzico di for-tuna e solo sette punti allaL.N.I. Molfetta per confer-mare il titolo italiano asquadre L.N.I. dell’annoscorso. La più blasonatasocietà di Cagliari ha su-perato il gruppo guidatodall’allenatore FeliceTaldone che anche que-st’anno ha presentato aSabaudia un gruppo nu-meroso ed affiatato, arric-chito dalla presenza di nu-merosi giovinazzesi. Otti-me le prove dell’inossida-bile Gaetano Minenna, au-tore di due secondi posti

nella finali B nel K2 500 mt e K1 200 mt dei giovanissimi Alessio Taldone e Gianluca Bufigiunti sesti nella finale K2 500 mt. Di rilievo le prove di Sofia Anemone giunta sesta nellafinale K1 500 mt. Ottimo esordio anche per il piccolo del gruppo Gianluca Bulzis e lasorpresa in positivo di Ketty Pappapico. Risultati di rilievo ma che lasciano l’amaro in boccase si pensa che la canoa giovinazzese, eliminata anche dalle prove del Gamberemo, ècostretta ad emigrare per esprimere tutto il suo valore. Nella speranza che non solo ilGruppo Vogatori M. Cervone sia espressione dell’antica marineria di Giovinazzo, auguria-mo al mister Taldone un proficuo futuro agonistico.

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Afp Giovinazzo da infartoPRIMI TRE PUNTI PER LA SQUADRA DI PINO

MARZELLA CONQUISTATI A TRE SECONDI DALLA FINE

Afp Giovinazzo da infarto

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Poche storie hanno alimentato la letteraturadella palla bianca di Giovinazzo come la sto-rica Libertas Volley. Tante vicende interes-santi, personaggi scapestrati ma profonda-mente umani. E poi è arrivato lui, MicheleCarelli, il papà di tutti i suoi ragazzi. Un uomocolto, ama la pallavolo, la studia, fino ad in-segnarla. L’ex possente centrale della stori-ca Libertas Volley arriva da Bitonto a vestirela maglia della gloriosa Libertas E’ il 1976/77. Scudetti non ne vincerà mai. Ma non perquesto non vestirà casacche importanti. Conla Paoletti Catania diventa vice campione ita-liano. Finisce ai Falchi Ugento. Cinque sta-gioni in cui dà tutto riuscendo a raggiungerela serie A/1 al termine di una cavalcata indi-menticabile. Poi arriva la chiamata della Na-zionale Juniores. La parabola del Carelli at-leta continua, ma ormai fa l’allenatore in cam-po. Anche qui la storia si ripete. Scudetti nonne vincerà mai ma si siederà su panchine diprestigio. Allena nella serie A/2 femminilel’Amatori Bari, poi il Matera. Il suo viaggiocontinua nel sottobosco del volley. Debuttanel Giovinazzo portandolo fino alla serie B.Poi il Bitonto ed ancora il Giovinazzo. Nellalunga carriera di allenatore di Michele c’è unacostante che forse val più di uno scudetto,di un’invitante ingaggio:il coraggio. Il corag-gio di accettare avventure stimolanti, non dacopertina, dove una salvezza, una promo-zione hanno sempre avuto il sapore di unagrande impresa. In serie B/1, in serie B/2,adesso in serie C con la Libertas volley, ilsuo grande amore, c’è sempre MicheleCarelli, firmatario delle ultime promozioniquando la Libertas annaspava addirittura inPrima divisione. Per un piccolo villaggio delvolley come Giovinazzo dove la recessionenon agevola i sacrifici che impone lo sport,mantenere la pallavolo non è facile. Gioca-tori riciclati, alcuni in cerca di rivincite, risor-se economiche necessarie a coprire ilfabbisogno utile per tirare avanti. E ciò chegli viene messo a disposizione. Ma ci credeugualmente. E poi, la sfida è stimolante, inperfetta sintonia con la realtà del quotidiano.

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La Libertas da tempo si è tolta il frac, le mani deipallavolisti portano i segni delle stimmate della sof-ferenza. Nel 2005/06, in D, la Libertas però gioca efa punti, fino all’ultima giornata in cui una vittoriavorrebbe dire serie C. Al Palazzetto c’è un clima chesembra quello dei bei anni passati. Il Giovinazzo vin-ce 3-0, scoppia la festa. Michele Carelli ritorna inserie C, dopo un triennio d’oscurità. La Libertas cam-bia denominazione sociale. Scompare lo storico mar-chio, arriva l’A.S.D. Pallavolo. Poi Carelli comincia astar poco bene. Ma lui resiste ancora alla marea deglieventi. Per andare avanti bisogna vincere se è pos-sibile. Vincere tanto anche se ti offrono sempre gli stessi dieci mattoni. Vincere tantodove non è facile crescere. E i giovani chi li ha visti? «In Puglia - ci spiega con unalacrima sul viso il gigante buono di Bitonto - non investiamo sul tessuto giovanile,escludendo il territorio leccese che, forse, rimane l’unica isola felice. Il tutto si riflettenelle massime categorie, dove vediamo pochi atleti della nostra terra». Dieci mattonisembrano pochi ma possono anche bastare. Possono bastare per Michele per co-struire una casa più grande. Lo meriterebbe. Come uno scudetto ad honorem.

SOLUZIONE CRUCIPUZZLE(pag.47):

«Fèsce chiù la lengue ca namazzète de chertidde»

Campionati Europei Wako

IL FUTURO RICOMINCIA DA AMATOAncora riflettori puntati sui cosiddettispor t “minori”. Un giovinazzese,Berardino Amato, allievo del maestroAngelo Magrone della Studio Fitness, èstato chiamato dalla nazionale italianaa rappresentare i nostri colori agli Eu-ropei di Kickboxing che si terranno aNoto in Portogallo dal 6 all’11 novem-bre. Un metro e novanta per 84 kg, unaconvocazione importante e prestigiosis-sima nella più tecnica delle specialità, illight contact, è l’ennesima riprova chequella famosa “scuola giovinazzese”negli sport da combattimento che hadato tanti grandi campioni non è solo unricordo del passato.

IL GIGANTE BUONOMICHELE CARELLI IL TIMONIERE DELLA STORICA LIBERTAS VOLLEY

PERSONAGGI

SOGNO EUROPERO:Berardino Amatoe il m° Angelo

Magrone

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