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10 che si compone di contatti, di legami, della capacità di raggiungere i mer- cati internazionali con le credenziali e le sponsorizzazioni giuste per non perdere tempo, non perdere soldi e per dare concretezza alle iniziative che si sceglie di realizzare.” Il Convegno della Camera dei Deputa- ti si svolgeva in un contesto segnato da recenti eventi luttuosi come l’at- tentato terroristico a Londra e la morte dell’ambasciatore egiziano a Bagdhad, assassinato proprio il gior- no prima dell’incontro. Particolar- mente significativa è quindi apparsa la presenza, al tavolo di Presidenza, del Viceambasciatore egiziano in Ita- lia, S.E. Abou Bakr Hefny Mahmoud, intervenuto nonostante il grave lutto che aveva colpito il suo Paese. L’Arch. Valenti ha ribadito quanto quello dell'internazionalizzazione sia “un tema molto serio e delicato, direi strategico. L'apertura di mercati di riferimento per i nostri paesi oggi de- ve portare a rivalutare fortemente al- cuni scenari: l'Estremo Oriente, l'A- sia, i nuovi grandi competitors come Cina e India, il Mediterraneo, l'area dei Balcani, l'area del Golfo Persico. Secondo la nostra opinione c'è anco- ra una sottovalutazione del valore strategico di queste aree mercato. Noi, inteso come Italia, non facciamo abbastanza per aiutare le nostre im- prese ad essere aggressive su questi mercati, non aiutiamo abbastanza i nostri operatori ad essere supportati in tutto ciò che è necessario per ri- uscire a essere presenti su tali aree, perché in tali aree non è più necessa- ria una presenza tradizionale, ma una presenza nuova.” “Il Mediterraneo – ha proseguito l’Arch. Valenti – “rappresenta un ba- cino di 150-200 milioni di persone, un mercato in crescita che sta diventan- do anche il primo bacino turistico nel mondo: non sottovalutiamo il turismo nella cooperazione economica, per- ché noi siamo tradizionalmente un paese forte nel settore del turismo, ma non riusciamo a rappresentarlo sul fronte della capacità della compe- tizione internazionale. Sappiate che molti paesi del Mediterraneo, dal Ma- rocco alla Libia all’Egitto, hanno pro- grammi di investimenti notevoli per estendere la loro capacità di attrazio- ne turistica. L'Egitto, nel caso, sta programmando nuove aree di svilup- po nel Mar Rosso, e sta interessando lo sviluppo di tutta la costa mediter- ranea. Perché non devono essere protagoniste le nostre imprese di questo processo di sviluppo che è a due passi dalle nostre coste? L'Egitto è un paese di 70 milioni di abitanti, e ha un ruolo strategico in tutta l'area del mondo arabo e del mondo medi- terraneo, mantenendo buoni rapporti con tutti, a parte quelli che proteggo- no o fomentano il terrorismo. Non è un caso che il terrorismo oggi voglia colpire un paese moderato arabo, un paese che non segue la linea perse- guita dai fondamentalisti.” “Altre caratteristiche rendono l'Egitto molto interessante: il costo della ma- nodopera, il costo dell’energia, la sta- bilità politica del paese che perdura da tantissimi anni, il clima di grande feeling e amicizia con l'Italia, gli aspetti normativi che incentivano in- vestimenti esteri estremamente con- creti e anche grandi facilitazioni”. Concluso il suo intervento introdutti- vo, l’Arch. Valenti ha dato la parola al Presidente Carpintieri. “L'Italia era e doveva continuare ad essere, per vocazione, il centro del Mediterraneo e oggi rischia di diven- tare, se non è già diventato, il sud del- l'Europa. Questa è una connotazione piuttosto grave. Il compito della no- stra Commissione Affari Internazio- nali, è quello di sviluppare le attività produttive in Italia e all’estero. Noi crediamo che il vero imprenditore, l'imprenditore di rango, emerga pro- prio nel momento in cui il paese è in crisi.” “Entrando nello specifico dell’inter- vento dell’Arch. Valenti, anch’io sono assolutamente certo che l’Italia possa essere, non dico il primo paese al mondo, ma uno dei primi in termini di turismo, in termini di prodotti da produrre ed esportare. Però eviden- temente c'è qualcosa che non funzio- na. A quanto pare non basta essere graditi e apprezzati in tutto il mondo. Bisogna darsi da fare e farlo nel mo- do e nei tempi giusti.” “Spronare gli imprenditori ad investire su progetti internazionali, spianare la strada verso nuovi mercati sono tra i compiti fondamentali della Commis- sione Affari Internazionali ma non gli unici. Da qualche tempo, infatti, la no- stra istituzione è attiva nella parteci- pazione ai bandi della Commissione Europea. Forse non tutti sanno che l'I- talia è il terzo contribuente in Europa ma siamo anche tra gli ultimi a con- correre a recuperare il nostro contri- buto. Il motivo è che non partecipiamo ai bandi, non concorriamo con gli altri Paesi. L’AEREC gode oggi dell’ausilio di esperti che monitorano i bandi del- la Comunità Europea e sono quindi in grado di individuare quali possono es- sere quelli giusti per i nostri associati che vogliano accedere ai fondi. Il no- stro servizio, però, non si ferma certo qui: abbiamo, infatti, anche i progetti- sti che preparano le richieste per i fon- di e che le inoltrano agli uffici compe- tenti. Per quanto riguarda, invece, le opportunità di investimenti all’estero, come ho già detto, i nostri associati possono contare sulle relazioni istitu- zionali che abbiamo stretto con tantis- simi Paesi e sulla consulenza di profes- sionisti di primo piano che possono da- re risposte giuste e adeguate ad ogni problematica.” L’intervento del Vice Capo Missione dell'Ambasciata d'Egitto in Italia, S.E. Abou Bakr Hefny Mahmoud è stato incentrato, come annunciato, sulle opportunità di investimento nel suo Paese. “L’area nella quale ci troviamo, quel- la euromediterranea, conta circa 700 milioni di persone e l’Egitto, grazie anche ad un accordo di cooperazione siglato con l'Unione Europea nel 2003, è attualmente impegnato in scambi con l’intera area. L'Italia oggi ha un rapporto privilegiato di import- export con l’Egitto. L'anno scorso l'in- terscambio è stato di 2.6 miliardi di euro, pari al 25 per cento di tutto l'in- terscambio egiziano.” “E adesso veniamo al turismo: a di- cembre dell'anno scorso, è stato con- tato il milionesimo turista italiano in Egitto. Attualmente il flusso turistico internazionale in Egitto si aggira in- torno ai 5-6 milioni di presenze l’an- no il che vuol dire che la presenza ita- liana rappresenta annualmente il venti per cento. Oggi, praticamente, nella località di Sharm-el-Sheik si parla più italiano che egiziano, molti di voi saranno già stati lì e si saranno resi conto di quanto sia ormai fami- liare questa località ai turisti italiani.” “Questo per offrire un quadro molto sintetico di ciò che sono oggi i valori dei rapporti tra Italia ed Egitto. Voglio ora descrivervi la situazione dell’im- prenditoria nel mio Paese, che è co- stituita in larga parte da piccolissime imprese, a carattere familiare, il no- vanta per cento delle quali avrebbero bisogno di un sostegno finanziario per modificare la struttura artigiana- le. Una delle azioni che si sono con- cordate con l'Italia è quella di sup- portare la crescita di queste aziende attraverso i finanziamenti della Ban- ca Europea. Un’altra valida iniziativa è la creazione, di cui si parla da tan- to tempo, della Banca del Mediterra- neo, che si porrebbe come istituto di riferimento per i progetti di coopera- zione fra le varie sponde. Purtroppo debbo rilevare che tra i paesi europei non c'è ancora un orientamento co- mune per creare questo istituto an- che se devo sottolineate che l'Italia è fin dall’inizio uno tra i principali sup- porter di questa iniziativa.” “Riguardo alle azioni specifiche nei confronti delle imprese egiziane, ri- cordo che fin dal '97 esiste un fondo italiano pari a 15 milioni di euro, per finanziarne la crescita e che esiste un altro programma, in via di formaliz- zazione, che prevede 140 milioni di euro, per supportare lo sviluppo delle imprese in diversi settori, fondi che saranno gestiti dal Ministero per la Cooperazione Internazionale, il corri- spettivo del vostro Ministero per il Commercio estero e dalla nostra Am- basciata italiana al Cairo.” “Un messaggio che voglio lanciare agli operatori italiani è di venire ad investire in Egitto, dove potranno tro- vare grandi opportunità nonché la possibilità di accedere all’ambito mercato americano con alcune im- portanti facilitazioni. Sulla scia di quanto già effettuato dal Marocco, in- fatti, l’Egitto può ospitare gli impianti di società italiane nei settori del tessi- le e dell’abbigliamento che potranno esportare negli Stati Uniti senza dazi doganali.” Sollecitato da una domanda del- l’Arch. Valenti, il Vice Ambasciatore Mahmoud ha dichiarato che la mano- dopera qualificata, in Egitto, costa mediamente tra i 100 e 120 euro al mese (dati relativi ad un operaio la cui professionalità è tra gli otto e i dieci anni di esperienza) e che gli in- vestimenti non vengono tassati per un periodo di dieci anni. C’è da consi- derare, inoltre, che l'Egitto ha nel suo interno le free zones, aree nelle quali è possibile accedere, realizzare gli impianti ed esportare senza tasse. Non è da sottovalutare, inoltre, la presenza al Cairo della Banca Com- merciale, ora Banca Intesa. “Ciò che il Vice Ambasciatore non ci ha detto, per il tempo imposto al suo intervento, è che l’Egitto ha un tasso di crescita intorno al 5-6 per cento l'anno e che si sta dotando di nuove infrastrutture, sia a livello di aeropor- ti e che di porti. E infine, voglio anco- ra una volta sottolineare lo stretto rapporto di cooperazione culturale che rende l’Egitto un partner privile- giato anche sul piano umano oltre che economico”. Il Vice Ambasciatore d’Egitto in Italia, S.E. Abou Bakr Hefny Mahmoud Prof. Francesco Petrino, Docente di Diritto Bancario e Direttore del Dipartimento di Sovranità Monetaria dell’Università Uniglobus di Assisi e Presidente del Centro Studi Giuridici dello Snarp, nonché membro dell’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali. SEGUE DA PAGINA 1

LA MISSIONE DELL’AEREC SI SVOLGERÀ NEL MESE DI … 3-4... · rà ad esempio la partecipazione a “Techmart India 2005” (14-27 novem-bre), ... l progetto umanitario avviato in

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che si compone di contatti, di legami,della capacità di raggiungere i mer-cati internazionali con le credenzialie le sponsorizzazioni giuste per nonperdere tempo, non perdere soldi eper dare concretezza alle iniziativeche si sceglie di realizzare.”Il Convegno della Camera dei Deputa-ti si svolgeva in un contesto segnatoda recenti eventi luttuosi come l’at-tentato terroristico a Londra e lamorte dell’ambasciatore egiziano aBagdhad, assassinato proprio il gior-no prima dell’incontro. Particolar-mente significativa è quindi apparsala presenza, al tavolo di Presidenza,del Viceambasciatore egiziano in Ita-lia, S.E. Abou Bakr Hefny Mahmoud,intervenuto nonostante il grave luttoche aveva colpito il suo Paese. L’Arch. Valenti ha ribadito quantoquello dell'internazionalizzazione sia“un tema molto serio e delicato, direistrategico. L'apertura di mercati diriferimento per i nostri paesi oggi de-ve portare a rivalutare fortemente al-cuni scenari: l'Estremo Oriente, l'A-sia, i nuovi grandi competitors comeCina e India, il Mediterraneo, l'areadei Balcani, l'area del Golfo Persico.Secondo la nostra opinione c'è anco-ra una sottovalutazione del valorestrategico di queste aree mercato.Noi, inteso come Italia, non facciamoabbastanza per aiutare le nostre im-prese ad essere aggressive su questimercati, non aiutiamo abbastanza inostri operatori ad essere supportatiin tutto ciò che è necessario per ri-uscire a essere presenti su tali aree,perché in tali aree non è più necessa-ria una presenza tradizionale, mauna presenza nuova.”“Il Mediterraneo – ha proseguitol’Arch. Valenti – “rappresenta un ba-cino di 150-200 milioni di persone, unmercato in crescita che sta diventan-do anche il primo bacino turistico nelmondo: non sottovalutiamo il turismonella cooperazione economica, per-ché noi siamo tradizionalmente unpaese forte nel settore del turismo,ma non riusciamo a rappresentarlosul fronte della capacità della compe-tizione internazionale. Sappiate chemolti paesi del Mediterraneo, dal Ma-rocco alla Libia all’Egitto, hanno pro-grammi di investimenti notevoli perestendere la loro capacità di attrazio-ne turistica. L'Egitto, nel caso, staprogrammando nuove aree di svilup-po nel Mar Rosso, e sta interessandolo sviluppo di tutta la costa mediter-ranea. Perché non devono essereprotagoniste le nostre imprese diquesto processo di sviluppo che è adue passi dalle nostre coste? L'Egittoè un paese di 70 milioni di abitanti, eha un ruolo strategico in tutta l'areadel mondo arabo e del mondo medi-terraneo, mantenendo buoni rapporticon tutti, a parte quelli che proteggo-no o fomentano il terrorismo. Non èun caso che il terrorismo oggi vogliacolpire un paese moderato arabo, unpaese che non segue la linea perse-

guita dai fondamentalisti.”“Altre caratteristiche rendono l'Egittomolto interessante: il costo della ma-nodopera, il costo dell’energia, la sta-bilità politica del paese che perdurada tantissimi anni, il clima di grandefeeling e amicizia con l'Italia, gliaspetti normativi che incentivano in-vestimenti esteri estremamente con-creti e anche grandi facilitazioni”.

Concluso il suo intervento introdutti-vo, l’Arch. Valenti ha dato la parola alPresidente Carpintieri.“L'Italia era e doveva continuare adessere, per vocazione, il centro delMediterraneo e oggi rischia di diven-tare, se non è già diventato, il sud del-l'Europa. Questa è una connotazionepiuttosto grave. Il compito della no-stra Commissione Affari Internazio-nali, è quello di sviluppare le attivitàproduttive in Italia e all’estero. Noicrediamo che il vero imprenditore,l'imprenditore di rango, emerga pro-prio nel momento in cui il paese è incrisi.”

“Entrando nello specifico dell’inter-vento dell’Arch. Valenti, anch’io sonoassolutamente certo che l’Italia possaessere, non dico il primo paese almondo, ma uno dei primi in terminidi turismo, in termini di prodotti daprodurre ed esportare. Però eviden-temente c'è qualcosa che non funzio-na. A quanto pare non basta esseregraditi e apprezzati in tutto il mondo.Bisogna darsi da fare e farlo nel mo-do e nei tempi giusti.”“Spronare gli imprenditori ad investiresu progetti internazionali, spianare lastrada verso nuovi mercati sono tra icompiti fondamentali della Commis-sione Affari Internazionali ma non gliunici. Da qualche tempo, infatti, la no-stra istituzione è attiva nella parteci-pazione ai bandi della CommissioneEuropea. Forse non tutti sanno che l'I-talia è il terzo contribuente in Europama siamo anche tra gli ultimi a con-correre a recuperare il nostro contri-buto. Il motivo è che non partecipiamoai bandi, non concorriamo con gli altriPaesi. L’AEREC gode oggi dell’ausiliodi esperti che monitorano i bandi del-la Comunità Europea e sono quindi in

grado di individuare quali possono es-sere quelli giusti per i nostri associatiche vogliano accedere ai fondi. Il no-stro servizio, però, non si ferma certoqui: abbiamo, infatti, anche i progetti-sti che preparano le richieste per i fon-di e che le inoltrano agli uffici compe-tenti. Per quanto riguarda, invece, leopportunità di investimenti all’estero,come ho già detto, i nostri associatipossono contare sulle relazioni istitu-zionali che abbiamo stretto con tantis-simi Paesi e sulla consulenza di profes-sionisti di primo piano che possono da-re risposte giuste e adeguate ad ogniproblematica.”

L’intervento del Vice Capo Missionedell'Ambasciata d'Egitto in Italia, S.E.Abou Bakr Hefny Mahmoud è statoincentrato, come annunciato, sulleopportunità di investimento nel suoPaese.“L’area nella quale ci troviamo, quel-la euromediterranea, conta circa 700milioni di persone e l’Egitto, grazieanche ad un accordo di cooperazionesiglato con l'Unione Europea nel2003, è attualmente impegnato inscambi con l’intera area. L'Italia oggiha un rapporto privilegiato di import-export con l’Egitto. L'anno scorso l'in-terscambio è stato di 2.6 miliardi dieuro, pari al 25 per cento di tutto l'in-terscambio egiziano.”“E adesso veniamo al turismo: a di-cembre dell'anno scorso, è stato con-tato il milionesimo turista italiano inEgitto. Attualmente il flusso turisticointernazionale in Egitto si aggira in-torno ai 5-6 milioni di presenze l’an-no il che vuol dire che la presenza ita-liana rappresenta annualmente ilventi per cento. Oggi, praticamente,nella località di Sharm-el-Sheik siparla più italiano che egiziano, moltidi voi saranno già stati lì e si sarannoresi conto di quanto sia ormai fami-liare questa località ai turisti italiani.”“Questo per offrire un quadro moltosintetico di ciò che sono oggi i valoridei rapporti tra Italia ed Egitto. Voglioora descrivervi la situazione dell’im-prenditoria nel mio Paese, che è co-stituita in larga parte da piccolissimeimprese, a carattere familiare, il no-vanta per cento delle quali avrebberobisogno di un sostegno finanziarioper modificare la struttura artigiana-le. Una delle azioni che si sono con-cordate con l'Italia è quella di sup-portare la crescita di queste aziendeattraverso i finanziamenti della Ban-ca Europea. Un’altra valida iniziativaè la creazione, di cui si parla da tan-to tempo, della Banca del Mediterra-neo, che si porrebbe come istituto diriferimento per i progetti di coopera-zione fra le varie sponde. Purtroppodebbo rilevare che tra i paesi europeinon c'è ancora un orientamento co-mune per creare questo istituto an-che se devo sottolineate che l'Italia èfin dall’inizio uno tra i principali sup-porter di questa iniziativa.”“Riguardo alle azioni specifiche neiconfronti delle imprese egiziane, ri-

cordo che fin dal '97 esiste un fondoitaliano pari a 15 milioni di euro, perfinanziarne la crescita e che esiste unaltro programma, in via di formaliz-zazione, che prevede 140 milioni dieuro, per supportare lo sviluppo delleimprese in diversi settori, fondi chesaranno gestiti dal Ministero per laCooperazione Internazionale, il corri-spettivo del vostro Ministero per ilCommercio estero e dalla nostra Am-basciata italiana al Cairo.”“Un messaggio che voglio lanciareagli operatori italiani è di venire adinvestire in Egitto, dove potranno tro-vare grandi opportunità nonché lapossibilità di accedere all’ambitomercato americano con alcune im-portanti facilitazioni. Sulla scia diquanto già effettuato dal Marocco, in-fatti, l’Egitto può ospitare gli impiantidi società italiane nei settori del tessi-le e dell’abbigliamento che potrannoesportare negli Stati Uniti senza dazidoganali.”Sollecitato da una domanda del-l’Arch. Valenti, il Vice AmbasciatoreMahmoud ha dichiarato che la mano-dopera qualificata, in Egitto, costamediamente tra i 100 e 120 euro almese (dati relativi ad un operaio lacui professionalità è tra gli otto e idieci anni di esperienza) e che gli in-vestimenti non vengono tassati perun periodo di dieci anni. C’è da consi-derare, inoltre, che l'Egitto ha nel suointerno le free zones, aree nelle qualiè possibile accedere, realizzare gliimpianti ed esportare senza tasse.Non è da sottovalutare, inoltre, lapresenza al Cairo della Banca Com-merciale, ora Banca Intesa.“Ciò che il Vice Ambasciatore non ciha detto, per il tempo imposto al suointervento, è che l’Egitto ha un tassodi crescita intorno al 5-6 per centol'anno e che si sta dotando di nuoveinfrastrutture, sia a livello di aeropor-ti e che di porti. E infine, voglio anco-ra una volta sottolineare lo strettorapporto di cooperazione culturaleche rende l’Egitto un partner privile-giato anche sul piano umano oltreche economico”.

Il Vice Ambasciatore d’Egitto in Italia, S.E. Abou BakrHefny Mahmoud

Prof. Francesco Petrino, Docente di Diritto Bancario eDirettore del Dipartimento di Sovranità Monetariadell’Università Uniglobus di Assisi e Presidente del CentroStudi Giuridici dello Snarp, nonché membro dell’AccademiaEuropea per le Relazioni Economiche e Culturali.

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L’intervento successivo era a cura delProf. Francesco Petrino, Docente diDiritto Bancario e Direttore del Di-partimento di Sovranità Monetariadell’Università Uniglobus di Assisi ePresidente del Centro Studi Giuridicidello Snarp, nonché membro dell’Ac-cademia Europea per le RelazioniEconomiche e Culturali.“Nel nostro paese esistono leggi cheagevolano le nuove imprese ma an-che le imprese miste. Per cui trovareun partner egiziano o marocchino otunisino che viene a investire in Italia,in compartecipazione o nella forma diazionista di maggioranza, significaavere agevolazioni finanziarie fino al50 per cento, agevolazioni contributi-ve del 25 per cento, interessi ridotti al15 per cento del tasso ufficiale. Allorasi tratta di innovare completamentele formule imprenditoriali. L'impresatradizionale deve essere messa in li-quidazione e il background di impre-sa impiegato per creare una nuovaattività con una duplice possibilità diinterscambio: la nuova attività incompartecipazione nel paese partnercome socio di maggioranza, e nelpaese interno come socio di minoran-za dell'impresa italiana controllatadall'impresa estera. In questo modosi riescono a creare vere sinergie, chesfruttino tutte le risorse, da quellecreative, a quelle tecniche e produtti-ve. Noi italiani, in particolare, siamonoti per la nostra capacità creativa emi sembra logico quindi puntare adaltri Paesi per beneficiare della pro-duttività, delle agevolazioni previste edelle opportunità di ampliamento checiò comporta. Da parte mia, sono di-versi anni che nelle conferenze a cuivengo invitato, parlo della utilità del-la costituzione di una vera comunitàmediterranea, un protocollo di intesatra i 16 paesi che si affacciano sul Me-diterraneo, la creazione di una Came-ra di Commercio del Mediterraneo, ela realizzazione di trading center inogni capoluogo dei paesi dell’area".

Significativo, è seguito l’interventodella Dottoressa Laura Frati Gucci,Presidente dell'Aidda, l'AssociazioneItaliana Donne Dirigenti d’Azienda.“Sono particolarmente felice di esse-re qui stasera perché proprio ieri,come Associazione, abbiamo pre-sentato un progetto comunitario nel-l'area mediterranea. Sono convintache la collaborazione con tutti i pae-si del Mediterraneo sia assolutamen-te importante per chi fa impresa, quiin Europa e soprattutto per chi, co-me la nostra associazione, si occupadello sviluppo e della crescita delmondo imprenditoriale femminile. Ilnostro progetto è in partnership conil Marocco, la Tunisia e la Siria e sepure non sarà facile portarlo avanti,viste le difficoltà che abbiamo di rac-cordarci anche con Paesi a noi piùvicini come quelli europei, credo chepotrà contare sul fatto che gli ap-procci diretti degli imprenditori con iPaesi del Mediterraneo trovino meno

ostacoli di quanti non ne trovino igovernanti.”

L’ultima parte del Convegno ha ri-guardato alcuni aspetti maggiormen-te legati al mondo imprenditoriale epiù specificamente a quelli relativi al-la qualità della produzione e del lavo-ro. Il tema è stato illustrato e svilup-pato dal Dott. Jean Marc France-schetti, Presidente della BVQI.“La società che rappresento è un or-ganismo di certificazione e l'Iso 9000

è la norma più conosciuta che certifi-chiamo. La mia organizzazione da di-versi anni non si occupa soltanto digestione della qualità, ma di qualsia-si rischio imprenditoriale sul quale èpossibile costruire un sistema di ge-stione, in maniera da tenere questorischio sotto controllo. I rischi di cuistiamo parlando sono legati soprat-tutto alla sostenibilità, quindi allaqualità, all'ambiente, alla sicurezzasul lavoro e alla responsabilità socia-le. Per quanto riguarda la responsa-bilità sociale, da alcuni anni abbiamoiniziato un percorso per acculturarele aziende, tenendo conto che sicura-mente gestire il rischio responsabilitàsociale per un'azienda è un plus ed èun vantaggio che le aziende si devonodare soprattutto negli scambi inter-nazionali. Faccio un esempio chiarifi-catore. Si dice che in Italia un com-parto molto in crisi sia il compartodella pelle. Il comparto della pelledella Toscana ha iniziato un pro-gramma di responsabilità socialeproprio per riqualificarsi, attraversodei sistemi di gestione, per dimostra-re che il lavoro che viene fatto in Ita-lia e lungo le filiere, che sono quindianche internazionali, rispecchia dellecaratteristiche e rispetta determinatirequisiti minimi che dovrebbero esse-re rispettati da tutti.”

Opportunità di investimenti, interna-zionalizzazione delle aziende, ruolodell’Italia nell’ambito europeo e nel-l’area del Mediterraneo, legislazioni,ruolo delle banche, etica dell’impre-sa: temi importanti e di grande attua-lità sui quali l’AEREC sta attirandol’attenzione degli operatori e sui qua-li attende delle risposte in tema diadesione e partecipazione, pronta a

LA MISSIONE DELL’AEREC SI SVOLGERÀ NEL MESE DI NOVEMBRE

L’India è vicina:le opportunità da cogliereCome annunciato nel corso della conferenza dedicata all’India promossadalla Commissione Affari Internazionali dell’AEREC presso la Camera deiDeputati, la nostra Accademia ha in programma una missione nel Paeseda effettuarsi nel mese di novembre. A questo proposito, l’AssociazioneNazionale Piccole e Medie Industrie di New Delhi ci ha scritto esprimen-do grande attenzione per la nostra iniziativa ed informandoci su quantopotrà fare a favore della nostra delegazione.Un’occasione preziosa per i nostri associati interessati alla missione, sa-rà ad esempio la partecipazione a “Techmart India 2005” (14-27 novem-bre), un forum dove fornitori di tecnologia e clienti si incontrano per dis-cutere e concludere accordi di collaborazione. Techmart India, giuntaquest’anno alla sua tredicesima edizione, è diventato nel tempo un pun-to di riferimento importante per tutti quegli imprenditori che desideranorestare al passo degli ultimi sviluppi tecnologici e l’Associazione offre pie-na assistenza a tutte le piccole e medie imprese che vogliano promuove-re i loro prodotti e i loro servizi, aiutando anche le grandi compagnie ecompratori ad identificare quelle aziende che potrebbero diventare i loropartners in joint-ventures e subappalti. “Techmart India 2005” coincide tra l’altro con “India International TradeFair” che l’anno scorso ha visto la partecipazione di 7.400 espositori e dipiù di 3 milioni di visitatori da tutto il mondo, e che investe i settori del-l’agricoltura, della biotecnologia, dei prodotti chimici, dell’elettronica, de-gli alimenti e bevande, della pelle, dell’industria farmaceutica, delle tele-comunicazioni, del tessile, e della tecnologia meccanica.Per questo l’Associazione invita a non perdere l’occasione di recarsi in In-dia proprio in tale periodo, mettendosi a disposizione dei nostri Accade-mici nell’organizzazione di incontri personalizzati ed individuali con rap-presentanti delle imprese indiane sulla base dei singoli interessi.Ancora, sempre nello stesso periodo, l’Associazione, in collaborazionecon il Segretariato del Commonwealth di Londra, ospiterà una serie diprogrammi costruttivi istituzionali sui temi dello sviluppo e della compe-titività delle piccole e medie imprese dei 40 paesi che compongono ilCommonwealth (20-26 novembre). Riconoscendo il successo conseguitoin Italia da tante piccole e medie imprese, l’Associazione invita i rappre-sentanti dell’AEREC che si renderanno disponibili a fare un’esposizionenella giornata del 21 novembre, specificatamente dedicata al tema “Espe-rienze di sviluppo di piccole e medie imprese ed il loro impatto” con rela-zioni da parte di operatori dei paesi industrializzati.Da parte nostra, l’AEREC ha già avviato contatti con un pool di professio-nisti, tra i quali 85 avvocati e 200 tra esperti ed imprenditori, che saran-no a completa disposizione della nostra delegazione e che agiscono neicampi del Banking Practice, dell’assistenza legale, della registrazione dimarchi, copyrights, brevetti e disegni, registrazione di aziende, permessi elicenze, assistenza commerciale e contabile, protezione dei consumatori,rappresentanze commerciali, recupero crediti, informazioni commercialie legali su eventuali partners indiani, assistenza nell’avviamento di part-nerships e joint-ventures, assistenza a livello governativo, studi di fattibi-lità, assistenza esperti, ricerche di mercato, plans of action, individuazio-ne di partners ed intermediazione, sviluppo di export e international busi-ness, sviluppo di infrastrutture, avviamento di piccole e medie imprese,management services, organizzazione di fiere, seminari e workshops.Un’occasione da non perdere, quindi, per tutti quegli Accademici le cui atti-vità sono orientate verso la internazionalizzazione, oggi indispensabile an-che per le piccole e medie imprese per agire con competitività sul mercato.

svolgere il proprio ruolo di mediazio-ne e di supporto attraverso una retesempre più fitta e autorevole di con-tatti. Il Convegno dell’8 luglio è statauna ulteriore testimonianza di comel’Accademia voglia offrire un signifi-cativo contributo di stimolo e di soste-gno per tutti coloro che intendonoreagire ad una situazione oggettiva-mente difficile dalla quale si può usci-

re solo con un forte spirito di iniziati-va e con la volontà di guardare avan-ti, per riportare non solo la propriaattività ma tutto il nostro Paese ad oc-cupare quel ruolo di primo piano chegli spetta.

Una versione estesa della relazionesul Convegno è contenuta sul sitowww.aerec.org

Il Dott. Jean Marc Franceschetti, Presidente della BVQI

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Una carriera professionale riccadi esperienze come quella av-

viata da Michele Bajetti (Brescia,1942) è quasi sempre frutto digrande impegno, di sacrifici e spes-so di rinunce. Una scalata verso ilsuccesso che non ha mai arrestatola sua corsa, accompagnata dalladeterminazione di un uomo che vo-leva avverare il suo sogno impren-ditoriale. Avviatosi nel mondo dellavoro con il Gruppo Lucchini, ope-rante nel settore siderurgico, ha ri-coperto vari incarichi fino a rag-giungere quella maturità professio-nale che gli ha permesso di rivesti-re ruoli sempre più rilevanti all’in-terno dell’organico aziendale. Par-

tito dall’Ufficio Acquisti, e guidatodalla sua determinazione e dal suosenso del dovere è riuscito ad inse-rirsi nei vertici come ConsigliereDelegato e Presidente e Consiglieredi numerose società che fanno capoal Gruppo. Dal 1994 e per i succes-sivi dieci anni ha ricevuto la nomi-na di Vice Presidente di Federacciaimentre nel contempo (1996-2002)sedeva tra i membri del ComitatoConsultivo della CECA.Attualmente riveste la carica diPresidente e Amministratore Dele-gato della FAB S.p.A., società re-centemente acquisita, leader in Ita-lia nella produzione e commercia-lizzazione di prodotti per la sicu-rezza sul lavoro e proiettata versonuovi sviluppi nell’ambito dell’ab-bigliamento del fashion district.Michele Bajetti è inoltre Presidentee A.D. della Cosmos Trading ItaliaS.r.l, attiva nel campo del tradinginternazionale, e della CTU ItaliaS.r.l., operante nel settore dellaproduzione di energia elettrica de-rivante dal biogas.

Francesca Caiazzo

ACCADEMICO DELL’ACCADEMIA EUROPEAPER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

MICHELE BAJETTIACCADEMICO DELL’ACCADEMIA EUROPEAPER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

GIACOMO BIGNOTTI

Una profonda passione e uncomportamento serio e re-

sponsabile. Queste le doti fonda-mentali che stanno alla base dellafortunata carriera professionaledi Jean Marc Franceschetti(1963). Laureatosi brillantementein Scienze biologiche presso l’Uni-versità degli studi di Bologna, sidedica ad una intensa e proficuaattività di ricerca dapprima pres-so l’Istituto di Fisiologia Umanadell’Ateneo e in seguito al LavorioCentralizzato del Policlinico S. Or-sola del capoluogo emiliano, dovesvolge anche un tirocinio formati-vo all’interno della sezione di ra-dioimmunologia. La fervente atti-vità sperimentale svolta nei dueanni post lauream e la sua profon-da dedizione allo studio delle ma-terie biologico-sanitarie, gli con-sentono di conseguire una impor-tante borsa di studio per conti-nuare la ricerca nel settore. Iscrit-tosi all’Albo dei Biologi, si affaccianel mondo del lavoro dotato diun’eccellente formazione che affi-

nerà sul campo con l’esperienzaprofessionale. Il suo primo impiegorisale al 1993 quando viene assuntodalla Bureau Veritas Italia Srl, inqualità di Product Manager del set-tore sanità. Nei tre anni trascorsicon la suddetta società, Jean MarcFranceschetti raggiunge una matu-rità tale da permettergli di aspirarea ruoli ed incarichi di maggiore re-sponsabilità. Già nel 1996, annove-rato nell’organico aziendale dellaBVQI, assume la funzione di Re-sponsabile settore sanità, mentredue anni dopo svolge la mansione diResponsabile certificazione. La de-terminazione con cui opera nel set-tore, la serietà che contraddistinguele sue scelte sempre ben ponderate,la passione che non ha mai abban-donato gli hanno consentito di sca-lare i vertici della società arrivandonel 1999 a ricoprire la carica di Di-rettore Generale. Da allora non hamai smesso di aggiornare le suecompetenze, rivolgendo particolareattenzione all’aspetto formativo, ve-ro successo di un manager che co-

me lui sa confrontarsi sul mercato,mettendosi in gioco ogni giorno permigliorare il suo rendimento profes-sionale. La stima che gode nel setto-re è una cascata che anno dopo an-no accorpora nuove e rinnovate ac-que e che si riversa sudi lui con un susse-guirsi di successi egratificazioni, sia sulpiano professionaleche personale. Nume-rose volte è stato ac-creditato per tenerecorsi di formazionepresso strutture sani-tarie relativi ai siste-mi di qualità e alla lo-ro gestione, e allacomparazione di talischemi sul piano na-zionale e internazio-nale. In qualità diesperto ha partecipa-to al gruppo di lavoroper le strutture ospe-daliere, ha redattoimportanti documenti

istituzionali e accademici sul temadella qualità nei laboratori, ed èinoltre autore di una pubblicazio-ne in materia di responsabilità so-ciale.

Francesca Caiazzo

ACCADEMICO DELL’ACCADEMIA EUROPEA PER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

JEAN MARC FRANCESCHETTI

Giacomo Bignotti (Varese, 1949) si laurea nel 1975 in Archi-tettura presso il Politecnico di Milano conseguendo il massi-

mo dei voti. Dal 1976 svolge una intensa e gratificante attivitàprofessionale che ha saputo riqualificare nel tempo rinnovandocapacità e competenza. Da libero professionista è riuscito conimpegno e serietà ad affermarsi sul mercato dando vita ad unacrescente realtà manageriale che lo vede oggi AmministratoreUnico dello Studio Bignotti d’Engineering.Grazie alle sua inesauribile fonte di creatività e alla sua partico-lare attenzione verso l’andamento del mercato di settore, hasempre realizzato creazioni d’alta qualità curando i particolarie i dettagli, garantendo una perfezione di stile e il massimo livel-lo di affidabilità.Nel tempo ha saputo gestire al meglio le sue qualità fronteggia-no sempre con entusiasmo e fermezza ogni tipo di situazione, di-mostrando grandi capacità risolutive sia nella vita professionaleche in quella privata.Oggi Giacomo Bignotti si avvale della preparazione e dell’espe-rienza di circa 20 collaboratori che si occupano di progettazio-ne, urbanistica e di direzione dei lavori, sia nel settore pubblicoche in quello privato.Attivo anche in campo politico ha ricoperto la carica di Assesso-re ai lavori pubblici dal 1990 al 1995, successivamente ha svol-to l’incarico di Sindaco del suo paese per due mandati e dal 2004riveste la carica di Vice Sindaco.

Francesca Caiazzo

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Dopo l’iscrizione al corso dilaurea in Commercio Interna-

zionale e Mercati Valutari, laurea-tosi presso la facoltà di Economiadei Trasporti e del Commercio In-ternazionale del capoluogo cam-pano, Marco Carcatella nel 1997viene nominato responsabile delClub Medici, Associazione Nazio-nale che accoglie tra le sue filatutti i medici regolarmente iscrittiagli ordini professionali.Tale ente sotto la guida, l’indiriz-zo e l’organizzazione approntatidal suo responsabile, conta oggicirca 5000 associati, i quali trova-

no, nell’organizzazione, un puntodi riferimento per finalità di tiporicreativo e culturale ed un quali-ficato obiettivo per tutti i servizi diquotidiana utilità come nel settoredel turismo, del tempo libero, del-la cultura, ed in particolare deimutui, finanziamenti, assicurazio-ni e servizi legati alla professionedel medico.In possesso di ottime doti intellet-tuali, morali, professionali e ca-ratteriali, Marco Carcatella non-ostante la gravità dell’impegnosuddetto riesce a svolgere nelcontempo l’attività di consulentefinanziario in qualità di agentedella finanziaria Prestitempo chefa capo alla Deutsche Bank per ilcredito al consumo, ed alleato re-ferenziato dell’Unicredit Bank permutui, aperture di credito, affida-menti ed altre forme di finanzia-menti a privati ed imprese.Recentemente, Marco Carcatella èentrato a far parte dell’Organizza-zione dei Corrispondenti Diploma-tici per le Relazioni Internazionali.

C.S.

ACCADEMICO DELL’ACCADEMIA EUROPEAPER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

MARCO CARCATELLAA26 anni Antonella Cotugno

conseguiva la laurea in Medi-cina e Chirurgia con il massimodei voti presso l’Università Fede-rico II di Napoli, conseguendoquindi l’abilitazione alla profes-sione medica e, nel 20000, la spe-cializzazione in Medicina delloSport.Animata da carisma personale, in-nata passione, vaste qualità intel-lettuali, culturali e professionali,Antonella Cotugno ha fornito sem-pre proficua e costante collabora-zione agli studenti e ai colleghi, ri-scuotendo apprezzamenti di stimadai docenti dell’università che lavedono impegnata nelle sue ricer-che, accrescendo ed esaltando an-che l’immagine e il prestigio del-l’amministrazione universitaria. Antonella Cotugno è stata chia-mata a partecipare in varie occa-sioni alle commissioni per gli esa-mi di profitto presso la Cattedra diAnatomia Umana, la Cattedra diAnatomia Umana applicata all’e-ducazione fisica, e quella di Ana-tomia ed Istologia presso le Uni-

versità di Napoli, Salerno e Poten-za, in virtù di una competenza or-mai acclarata e affidabilità perso-nale.Autrice di numerose pubblicazio-ni su argomentazioni di anatomiaumana, medicina dello sport, or-topedia, traumatologia e scienzedella nutrizione, Antonella Cotu-gno ha partecipato in qualità direlatore a vari congressi naziona-li ed internazionali di medicina echirurgia e Medicina dello Sport.

C.S.

ACCADEMICO DELL’ACCADEMIA EUROPEAPER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

ANTONELLA COTUGNO

Nato a Padova nel 1955, PaoloFrancescon si laurea in fisica

con indirizzo teorico nella città ve-neta per poi intraprendere la carrie-ra universitaria in qualità di assi-stente volontario presso il Diparti-mento di Fisica medica dell’Ospeda-le Civile di Padova. Già assistente diruolo dal 1983 al 1990 presso il Di-partimento di Fisica Medica degliOspedali Riuniti di Parma, oggiFrancescon ricopre la carica di Di-rettore del Dipartimento di FisicaMedica dell’Ospedale di Vicenza ol-tre ad insegnare “Radioprotezione”nel corso di laurea in “Tecniche diradiologia medica per immagini in

radioterapia” della Facoltà di Medi-cina e Chirurgia dell’Università diPadova.Dotato di grande senso intuitivo, ol-tre che di rigore scientifico, nel 1996egli ha iniziato l’impiego, primo inItalia e secondo in Europa, di unasorgente miniaturizzata di raggi Xper trattamenti radiochirurgici mi-niaturizzati. Nello stesso anno, egliutilizzava la simulazione MonteCar-lo per la verifica dell’accuratezzadei Sistemi per Piani di Trattamen-to, attirando l’attenzione del gruppoPhilips che grazie ai suoi esperimen-ti ha inserito il Dipartimento di Fisi-ca Medica di Vicenza tra i centri pi-lota per lo sviluppo del modulo per l’irradiazione ad intensità modulata. In seguito, Paolo Francescon haconcepito, sperimentato e realizzatoaltri innovativi progetti nel campodella fisica che hanno ottenuto rico-noscimenti internazionali e che sonostati divulgati dallo stesso PaoloFrancescon attraverso pubblicazio-ni e relazioni nei più importanti con-vegni internazionali del settore.

Anna Marangini

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PAOLO FRANCESCONUna carriera, quella di Luigi Grillo,

contrassegnata da importanti ri-conoscimenti da parte di Enti ed Isti-tuzioni soprattutto nel campo sporti-vo, verso il quale egli ha sempre ma-nifestato una grande passione.Amministratore per ben 25 anni delComune di Afragola, della cui Pro Lo-co è Presidente a Vita, Luigi Grillo hasaputo canalizzare le sue capacità or-ganizzative e la sua sensibilità socialein direzione di iniziative che hannotrovato ampi consensi nella comunità.Da arbitro nazionale (il più giovane eil più bravo, riconosciuto con il PremioLongagnani a Modena) e poi interna-zionale di calcio, egli ha ricevuto 13medaglie d’oro per riconoscimenticulturali e sportivi. Ma la passione e iltalento nello sport si sono sempre ac-compagnati al senso civico e socialeed anche per questo egli è stato desti-natario di attestazioni ufficiali come iltitolo di Ambasciatore di pace dall’As-sessorato alla cultura della provinciadi Napoli o la prestigiosa “Commande-rie des Cordon Bleus de France” rice-vuta nel 1968 a Digione, in Francia.Tra le altre onorificenze conseguite da

Luigi Grillo in un’attività ultracin-quantennale, si annovera il Premio In-ternazionale “La terra di Padre Pio”,ricevuto insieme allo scienziato Anto-nio Zichichi e all’Avv. Gerardo Marot-ta, il premio “Le tavole della Legge”per l’Apostolato Cattolico e la meda-glia d’Argento conferitagli da SuaSantità Giovanni Paolo II per il lavorosvolto in qualità di Presidente dellaPolisportiva Afragolese e dellA.C. Bat-tipagliese. Tra le numerose iniziativeche caratterizzano la sua vulcanicaversatilità ci sono da annoverare ben15 edizioni del Premio InternazionaleCittà di Afragola “Ruggero II il Nor-manno”.

Anna Marangini

ACCADEMICO DELL’ACCADEMIA EUROPEAPER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

LUIGI GRILLO

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Dopo anni di studi effettuati inItalia e all’estero, Sebastiano

Lauritano ha conseguito la laureadi Dottore in Medicina Naturalepresso l’Università di Clayton, ne-gli Stati Uniti. Al fine di approfon-dire le sue ricerche sul campo,quindi, egli si è trasferito perqualche tempo in Romania doveha conseguito il Diploma di Spe-cializzazione in Naturopatia pres-so l’Università di Oradea.Ingegnoso ed intraprendente, nel1986 Sebastiano Lauritano haprogettato e realizzato una appa-recchiatura diagnostica elettro-medicale per lo studio dei poten-ziali redox delle membrane cellu-lari, denominata M.B.C. (Monito-raggio Bioelettrico Cellulare), i cuischemi e le procedure analitichesono stati depositati presso l’uffi-cio del Tribunale competente perterritorio.Autore di un manuale sull’appa-recchiatura diagnostica elettro-medicale e dello studio e formula-zione dei complessi omeopaticiper lo stabilimento farmaceutico

“Valetudo Humanitatis”, autore diun prontuario farmaceuticoomeopatico, Sebastiano Lauritanoè chiamato a partecipare in quali-tà di esperto conoscitore dellamateria a tutti i più importanticongressi nazionali ed internazio-nali del settore, trovando ovunquegrande interesse per il frutto deisuoi studi tutti finalizzati a mette-re in evidenza l’importanza di di-scipline e strumenti che moltopossono fare per affrontare o pre-venire tantissime patologie, inmodo olistico e mai invasivo.

C.S.

ACCADEMICO DELL’ACCADEMIA EUROPEAPER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

SEBASTIANO LAURITANONata a Napoli nel 1963, dopo il

conseguimento della maturitàCarmela Leone si arruola nel corpodella Polizia di Stato e al termine diun duro periodo di training, vieneassegnata alla Questura di Napoliove è incaricata di effettuare servizidi ordine pubblico ed attività investi-gativa. Dopo aver vinto un concorso,nel 1996 viene nominata vice ispet-tore ed assegnata alla Divisione An-ticrimine con l’incarico di addetta al-la squadra investigativa, effettuandouna intensa attività sia nel progettodel poliziotto di prossimità che nellalotta contro abusi commessi su mi-nori. Personalità di altissima levatu-ra, connotata da eminenti qualitàculturali, intellettuali e professiona-li, Carmela Leone ha evidenziato unprofondo attaccamento alla sua pro-fessione, spirito di servizio ed abne-gazione. Madre di tre figli, non-ostante i pressanti impegni profes-sionali e familiari è riuscita a conse-guire la Laurea in Scienze Economi-che e Marittime presso l’Universitàdi Napoli, seguita da una Laurea inScienze Politiche dell’Amministra-

zione, nonché da una specializzazio-ne in materia di abusi sessuali suiminori a seguito di un corso bienna-le in “Diritto dei minori”, frequenta-to presso il Consiglio dell’Ordine de-gli Avvocati Partenopei.Ponendo in luce rare virtù morali, dicarattere e di lungimirante intuito,nel 2003 Carmela Leone è stata no-minata Commissario Capo della Po-lizia di Stato ed assegnata preso laQuestura di Catanzaro con l’incaricodi dirigente dell’ufficio del persona-le, dirigente dell’ufficio tecnico logi-stico e responsabile per la sicurezzae prevenzione delle strutture di Poli-zia di Stato esistenti nel capoluogocalabrese.

C.S.

ACCADEMICO DELL’ACCADEMIA EUROPEAPER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

CARMELA LEONE

Nato a Torino nel 1959, Anto-nio Maunero veniva assunto

appena ventenne, a seguito diconcorso, da un primario istitutodi credito nazionale ottenendo po-chi anni dopo la responsabilità diuna filiale. La svolta professionaleavviene comunque nel 1991,quando egli veniva assunto da unaltro istituto, di dimensioni mino-ri ma con una forte politica di svi-luppo alla quale Maunero venivachiamato a dare il suo preziosocontributo. Un contributo che sisarebbe espresso attraverso la re-

sponsabilità del gruppo della sedee della sua gestione e poi, due an-ni dopo, dall’incarico di aprireuna sede filiale nel centro di Tori-no, conseguendo tutti gli obiettivifissati dalla dirigenza ed occupan-dosi anche di organizzare corsi diaggiornamento professionale invista dell’imminente avvento del-l’euro nell’economia nazionale.Più recentemente, Antonio Mau-nero ha ricevuto incarichi di svi-luppo e di espansione sul territo-rio nazionale da parte del GruppoBancario Internazionale, del qua-le dal 2002 è responsabile di filia-le operativa. Antonio Maunero ha presentato eillustrato lavori su finanza e mer-cati internazionali a numerosiconvegni e per i suoi meriti pro-fessionali è stati nominato mem-bro del Consiglio per il diritto e lerelazioni internazionali oltre adessere stato elevato al rango diCavaliere dell’Ordine Sovrano diSan Giovanni in Gerusalemme peri suoi merito sociali ed umanitari.

Domenico Calcioli

ACCADEMICO DELL’ACCADEMIA EUROPEAPER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

ANTONIO MAUNERO

Nato nel 1963 a Siniscola, inSardegna, Patrizio Sanna si è

laureato con i massimi voti in In-gegneria civile, sezione trasporti,con un tesi, pubblicata anche inlingua inglese dedicata alla “In-frastruttura tipo per la nautica dadiporto in Sardegna” nella qualevenivano proposti, su base speri-mentale, degli algoritmi tutt’orautilizzati nella progettazione delleinfrastrutture portuali per la nau-tica da diporto. Professionalmente attivo dal 1990come Ingegnere civile, nella pri-ma fase della sua carriera egli haalternato alla libera professioneuna attività di docente di Topo-grafia e di Matematica. Abbando-

nato l’insegnamento nel 1998,egli ha proseguito nel portare acompimento numerosi incarichi diprogettazione e direzione lavoripresso una committenza privata epubblica, distinguendosi per ca-pacità tecniche e professionalità.Tra le molteplici opere di proget-tazione da lui firmate in un’attivi-tà quindicennale, si annoveranogli studi trasportistici e progetti diraccolta, trasporto e trattamentodei rifiuti solidi urbani per contodi numerosi comuni, la redazionedi un progetto relativo al recupe-ro e alla ristrutturazione di unedificio storico a Olbia, l’ideazionee la sovrintendenza ai lavori di re-cupero e di restauro di un pontedi struttura metallica sulla StradaStatale Orientale Sarda che haispirato la pubblicazione di un vo-lume di eccezionale interesse.Presidente del Rotary Club di Sini-scola per l’anno 2005/2006, Patri-zio Sanna è stato insignito dellaPaul Harris Fellow, la più altaonorificenza rotariana.

Domenico Calcioli

ACCADEMICO DELL’ACCADEMIA EUROPEAPER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

PATRIZIO SANNA

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Nato a San Salvatore Telesino, inprovincia di Benevento, Vin-

cenzo Santillo si è laureato in Medi-cina e Chirurgia presso l’Universitàdegli Studi di Messina, conseguen-do la specializzazione in chirurgiaorale, implantare, paradontale e ri-costruttiva e frequentando in segui-to i reparti di Paradontologia e diChirurgia orale delle Università Fe-derico Il di Napoli, Università di Zu-rigo, Università di Parigi, collabo-rando con alcuni dei più importan-ti luminari del settore.Vincenzo Santillo esercita attual-

mente la libera professione di me-dico chirurgo odontoiatra dividen-dosi tra tre studi a Casoria, Poten-za e Como ed offrendo consulenzespecialistiche ad una vasta cliente-la che ripone in lui massima fidu-cia. Istruttore e relatore nazionalee internazionale in Chirurgia Im-plantare e Ricostruttiva, il Dott.Santillo ha partecipato a numerosicorsi di aggiornamento professio-nale e i suoi lavori scientifici sonostati pubblicati su periodici nazio-nali e internazionali.Membro dell’Associazione DentistiItaliani (S.I.D.P.-S.I.O.), egli è an-che Cavaliere del Santo Sepolcrodi Gerusalemme, Socio Fondatoredel Lions Club di Napoli Sebetia di-stretto 87 e Segretario nazionaledella International OrganizationDiplomatic Relation Correspon-dants Diplomatiques, attualmentein attesa del decreto di nomina adufficiale medico della Croce Rossa.Attualmente vive, con la moglie e ifigli, a Casavatore, in provincia diNapoli.

Domenico Calcioli

ACCADEMICO DELL’ACCADEMIA EUROPEAPER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

VINCENZO SANTILLONato a Mestre nel 1958, Diego Vec-

chiato si è laureato con lode inScienze Politiche, con indirizzo politi-co-internazionale, presso l’Universitàdi Padova dopo aver precedentementeconseguito il diploma dell’Istituto Su-periore di Educazione Fisica di Bolo-gna cui ha fatto seguito, più recente-mente, anche la laurea in Scienze del-le Attività Motorie presso l’Universitàdi Verona. La passione per le tematichelegate alle relazioni internazionali e al-la promozione e tutela dei diritti uma-ni lo ha portato ad approfondire la pro-pria formazione con il diploma conse-guito presso la Scuola triennale di spe-cializzazione in istituzione e tecniche ditutela dei diritti umani dell’Universitàdi Padova e la partecipazione ai Corsiattivati in tale ambito dalla Scuola Su-periore di studi universitari Sant’Annadi Pisa, il Ministero degli Affari Esteri el’European Centre for DevelopmentPolicy Management di Maastricht. Intale direzione si è orientato anche ilsuo impegno professionale, che lo vedeattualmente Direttore della DirezioneRelazioni Internazionali della Regionedel Veneto, competente per l’attuazio-

ne delle politiche regionali in materiadi rapporti istituzionali internazionali,diritti umani, cooperazione decentrataallo sviluppo, aiuto umanitario, tuteladelle minoranze etniche e promozionedelle pari opportunità. Autore di nu-merose pubblicazioni e docente in cor-si di laurea e di specializzazione, DiegoVecchiato ha maturato significativeesperienze internazionali, collaboran-do con il Ministero degli Affari Esteri, ilConsiglio d’Europa e l’Organizzazioneper la Sicurezza e la Cooperazione inEuropa. Tra gli impegni più recenti varicordata la docenza al Corso di laureaspecialistica in Istituzioni e Politichedei Diritti Umani e della Pace dell’Uni-versità di Padova.

Anna Marangini

ACCADEMICO DELL’ACCADEMIA EUROPEAPER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

DIEGO VECCHIATO

Laureato in Medicina e Chirurgiapresso l’Università degli studi di

Bologna, Pasquale Ventura ha con-seguito la specializzazione in Endo-crinologia, Medicina Generale In-terna e in Medicina Legale e delleAssicurazioni, rispettivamente aTorino, Bologna e Ferrara. A lungolibero professionista, dal 1979 haabbracciato un’attività ospedalierache lo ha visto per oltre vent’anniprimario medico presso la Medici-na d’Urgenza degli Ospedali Riuni-ti di Bergamo, oggi Azienda Sanita-ria Autonoma.Professore di Malattie Sistemicheacute nelle malattie andrologiche al-

la scuola di Specializzazione di An-drologia dell’Università degli Studidi Pisa, Pasquale Ventura è stato giàdocente, nel corso degli anni Novan-ta, di Endocrinologia alla Scuola diMedicina dello Sport dell’Universitàdegli Studi di Chieti e di MetodologiaClinica presso la scuola di Specializ-zazione in Endocrinologia e Malattiedel ricambio dell’Università degliStudi di BresciaPresente come relatore a numerosicongressi nazionali ed internazio-nali, ospite in diversi programmitelevisivi e autore di oltre 100 lavo-ri scientifici in materia internistica,endocrinologia traumatologia edermatologia, nel 1996 PasqualeVentura è stato tra l’altro relatoreed organizzatore del Congresso In-ternazionale “Malattie del fegato:dalla prevenzione all’emergenza”,svoltosi a Bergamo e programmatodal Reparto di Medicina d’Urgenza,dallo stesso diretto come primario,congiuntamente al Prof. Gasbarrinidella Facoltà di Medicina dell’Uni-versità Cattolica di Roma.

Anna Marangini

ACCADEMICO DELL’ACCADEMIA EUROPEAPER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

PASQUALE VENTURA

Laureato in Giurisprudenzapresso l’Università La Sapien-

za di Roma, l’Accademico France-sco Caputo svolge l’attività profes-sionale occupandosi prevalente-mente di contenzioso amministra-tivo e di tematiche dipubbliche gare, conparticolare attenzioneagli strumenti di parte-cipazione, garantiti alcittadino dai nuovi mo-delli di azione ammini-strativa, aspetto riguar-do al quale svolge an-nualmente seminari distudio nell’ambito dellaCattedra di Istituzioni diDiritto Pubblico della Fa-coltà di Sociologia dell’U-

niversità La Sapienza(nella foto in basso, unvolume di atti di un se-minario da lui recente-mente promosso . Colla-boratore di varie riviste,docente per conto di isti-tuti, Francesco Caputoha una particolare for-mazione in materia diappalti e problematiche

ambientali, in merito alle quali èrelatore in Convegni e Seminari, èconsulente in Comuni e Società pri-vate ed è tra i legali di fiducia del-la Regione Calabria.

Negli ultimi mesil’Avv. Francesco Ca-puto si è occupatocon grande solerzia eprofessionalità dellepratiche necessarieall’iscrizione di Mis-sione Futuro Onlustra le Organizzazio-ne Non Governative(ONG) e per questolo ringraziamopubblicamente,anome di tutti gliAccademici.

Grazie, FRANCESCO!

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LA PRESIDENTE DI MISSIONE FUTURO TORNA NEL PAESE AFRICANO

Missione Costa d’Avorio,un viaggio nella speranzadi Carmen Seidel

Il progetto umanitario avviato in Costa d’Avorio, con la costruzionedel Presidio Sanitario e con le varie iniziative ad esso connesse,rappresenta a tutt’oggi il più complesso ed ambizioso di Missione

Futuro Onlus. Un progetto reso ancora più impervio dall’impossibilitàdi essere personalmente presenti in loco, come vorrei e come sarebbenecessario. Ogni qualvolta è stato possibile, però, mi sono recata nelPaese che abbiamo scelto, insieme alla dirigenza dell’AEREC, comeuno dei luoghi ove è indispensabile fare arrivare il nostro lavoro perpoter dare speranza e fiducia ad una popolazione che tanto ha soffer-to e continua a soffrire. Un viaggio breve, quest’ultimo che ho affron-tato, ma ricco di momenti significativi, che mi ha confermato la bontàdella nostra scelta e che mi ha dato nuovi stimoli per portare a com-pimento i nostri progetti.

Uno degli impegni prioritari che mi hanno portato nuovamente in Costa d’A-vorio è stato quello di presiedere alla consegna del materiale che ci è statogenerosamente donato dall’Aeronautica Militare Italiana e sul quale abbia-mo dato ampi ragguagli nei numeri scorsi del Giornale dell’Accademia.Il mio primo appuntamento ad Abidjan, come sempre amorevolmente assi-stita dall’Abbè Akwadan, nostro prezioso riferimento locale, è stato il vener-dì mattina con Sua Eminenza il Cardinale Bernard Agre, che mi aspettavanel suo ufficio presso la Cattedrale e con il quale abbiamo messo a punto gliultimi dettagli sulla Cerimonia Ufficiale di Consegna programmata per il lu-nedì successivo. A Sua Eminenza ho manifestato il mio dispiacere per nonaver potuto informare e coinvolgere tutte quelle persone, che in Italia, han-no contribuito alla riuscita dell’operazione, soprattutto i generali dell’Aero-nautica Militare Italiana. In realtà, la data di consegna è stata fissata conbrevissimo anticipo, per evitare una fuga di notizie verso malintenzionati,considerato l’alto valore dei materiali conservati nei sette containers da 40piedi che erano arrivati poche settimane prima nel porto di Abidjan e cheora sono stipati presso i magazzini della procura.Dopo aver salutato i religiosi che hanno profuso il loro impegno nell’opera-

zione ed aver preparato i comunica-ti per i giornali con l’addetto stam-pa, mi sono recata in procura perun sopralluogo ai magazzini. Qui hoverificato che il materiale era statogià diviso e preparato per le 14 dio-cesi sparse per tutto il Paese allequali era destinato, pronto ad esse-re caricato sui camion della Caritas,due dei quali sarebbero stati par-cheggiati simbolicamente sul piaz-zale della Cattedrale durante la ce-rimonia. Nella circostanza, ho voluto ringra-ziare le operatrici della Caritas edell’Associazione Cattolici di Abid-jan che si sono preoccupate permolti giorni di smistare i materialitenendo conto delle varie esigenzeda parte delle diocesi ed i guardianiche si sono alternati giorno e notteper sorvegliare i magazzini.Dopo aver pranzato con le religiosedell’Istituto delle suore di S. MariaConsolatrice, che sempre mi ospita-no e mi ricoprono di affetto e di at-tenzioni nel corso delle mie missioniin Costa d’Avorio, vengo raggiuntada Marius Assemian, già primo Con-

sigliere presso l’Ambasciata Ivoria-na in Italia, nostro amico e sosteni-tore da tanti anni, da poche settima-ne rientrato definitivamente nel suopaese. Sarà lui ad accompagnarmied affiancarmi negli appuntamentiufficiali previsti per i prossimi gior-ni e sarà lui a farsi carico di rappre-sentarci nei prossimi mesi, seguen-do le pratiche che stiamo avviandoper ottenere una convenzione con ilMinistero della Sanità, il riconosci-mento ufficiale di Missione Futuropresso il Ministero degli Affari Este-ri Ivoriano ed il Ministero per l’Am-ministrazione Territoriale e la De-centralizzazione.

Il giorno seguente, sabato, è ungiorno molto speciale per la comuni-tà cattolica ivoriana. Saranno infatticonsacrati dieci nuovi preti nell’im-mensa cattedrale di Abidjan, inau-gurata 10 anni fa da Giovanni PaoloII e sarà dato l’annuncio ufficiale,da parte di Sua Eminenza il Cardi-nale Agre, della cerimonia di lunedì.La cattedrale, capace di ospitare ol-tre 5 mila persone è gremita ed iomi accorgo di essere probabilmentel’unica donna europea presente. LaCerimonia è davvero emozionante,scandita, come si usa qui, da canti eballi al termine dei quali ci rechia-mo presso la residenza privata diSua Eminenza che, nonostante l’im-portanza dell’evento e i suoi relativiimpegni, mi ha voluto ospite di unpranzo ristretto a pochi ospiti.Nel primo pomeriggio Abbè Akwa-dan, insieme al costruttore del Pre-sidio Sanitario Sig. Bamba, mi ac-compagna a Songon dove vengo ac-colta come sempre dagli anziani edalle donne del villaggio. Le primepersone che voglio incontrare sonoSuor Rita, che è diventata nel tempoun punto di riferimento per tutte ledonne del villaggio e la piccola Sa-bin, cui sono particolarmente affe-

MISSIONE FUTUROO N GO N L U S

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LEDONAZIONI

DESTINATE ALLE INIZIATIVEUMANITARIE

POSSONO ESSERE EFFETTUATE CON ASSEGNO

(NON TRASFERIBILE) INTESTATO A:

MISSIONE FUTURO ONLUS

ED INVIATO IN BUSTA CHIUSA A: VIA SEBINO, 11

00199 ROMA

OPPURE CON BONIFICO BANCARIO INTESTATO A

MISSIONE FUTURO ONLUSBANCA DELLE MARCHE

AG. 4 ROMAC/C N. 2939

COD. ABI 6055 CAB 03205

La Presidente di Missione Futuro Ong, Carmen Seidel interviene alla Cerimonia che si è svolta in una sala dellaCattedrale di Abidjan. Con lei l’Arcivescovo di Korhogo Mgr Marie-Daniel Dadiet, il Ministro della Solidarietà, MmeOuhouchi Clotilde Yapi e Sua Eminenza il Cardinale Bernard Agré

Sua Eminenza il Cardinale di Abidjan Bernard Agre e la Presidente di Missione Futuro Ong Carmen Seidel posanoaccanto ad uno dei camion della Caritas in procinto di partire per le per le 14 diocesi sparse per tutto il territorio dellaCosta d’Avorio.

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zionata. Insieme alle donne del vil-laggio mi reco nel noviziato dove siè trasferita Suor Rita, sorto recente-mente sullo stesso terreno che ospi-ta il nostro ospedale, per poter me-glio seguire i lavori di rifinitura.Con le donne di Songon torniamo aparlare del progetto che stiamo svi-luppando già da tempo, legato allacoltivazione e alla lavorazione deltubero manioca. Insieme ai dettaglidell’operazione, discutiamo anche diformazione, di alfabetizzazione, del-la necessità di aprire un asilo nido ealcuni piccoli laboratori artigianali.I capi villaggio, anche loro presenti,si impegnano a fornirmi al più pre-sto le informazioni che ho chiestoper poter procedere nel progettoche dovrebbe garantire un adeguatosviluppo sociale ed economico.

La giornata di domenica inizia conla messa domenicale in parrocchia,che come sempre è una vera e pro-pria festa scandita dal tradizionalesuono dei tamburi. Tutta la comuni-tà appare felice di rivedermi, so-prattutto i bambini e le bambine aiquali, come consuetudine, distribui-rò caramelle dopo la Messa.Nonostante il clima di festa, io sonoperò preoccupata dalle condizioni disalute della piccola Sabin che accu-sa un forte dolore alla gamba, forseuna conseguenza di una caduta av-venuta il giorno prima. Chiedo cosìdi poterla accompagnare, insieme alparroco, ad un “pronto soccorso”pubblico che dista qualche chilome-

tro dal villaggio. Qui mi rendo conto, ancora una vol-ta, di quanto sia drammatica la si-tuazione sanitaria del luogo: lastruttura presso la quale portiamoSabin, infatti, è estremamente spor-ca e malandata, gli strumenti sonoarrugginiti, i lettini usurati, i mediciassenti. Fortunatamente è disponi-bile un infermiere di turno il qualedimostra una certa esperienza e chemi spiega che una vecchia ferita al-la caviglia di Sabin le ha provatouna insetticimia. Dopo aver pulito laferita scoprendola fin quasi all’osso,l’infermiere prescrive degli antibio-tici ed antinfiammatori che da lì abreve mi sarei procurata. Ringraziola Divina Provvidenza per essermi

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M issione Futuro

trovata lì in quel momento, perchésenza questo tempestivo intervento,la bambina sarebbe morta entro po-chi giorni, non avendo la sua fami-glia neppure il denaro necessarioper acquistare i farmaci. Ecco in checondizioni si trova la Costa d’Avorio:sapeste quanti decessi avvengono inseguito a piccole ferite che non ven-gono disinfettate! La stessa madredi Sabin è morta appena quattromesi fa all’età di 38 anni, lasciando5 figli, per un cancro alla gambascoperto in ritardo e malcurato.Tornando dal pronto soccorso mi in-trattengo con il papà di Sabin, chenon riesce a nascondere l’immensodolore che prova per la perdita del-la moglie. Già alcuni anni fa, i geni-tori della bambina mi avevano chie-sto di prenderla con me per garan-tirle un futuro migliore ma le leggiin vigore sono troppo rigide.Nel pomeriggio ho un sopralluogodel cantiere con il Sig. Bamba, il co-struttore dell’ospedale e con il Pre-sidente dell’Associazione dei MediciIvoriani, che si sta occupando dellaconvenzione con il Ministero dellaSanità. Il Sig. Bamba mi mostra i la-vori eseguiti, che incontrano la miaapprovazione, ed insieme discutia-mo di alcune modifiche legate alleripartizioni dei vari locali destinatial Pronto Soccorso, alla prevenzionee vaccinazione, alla sala visite, allasala travaglio, alla sala parto e allapuericultura, alle ospedalizzazionefemminile e maschile (che sarà co-munque limitata ai casi più gravi e

solo per un periodo limitato), al la-boratorio analisi ed indagini, allastanza riservata alle visite oftalmi-che e dentistiche.Osservo che l’opera è quasi comple-tata, noto un controsoffitto moltobello, fatto con piastrelle di legno,decidiamo di aggiungere alcuneprese elettriche e stabiliamo che nelcortile verrà allestito uno spazio de-stinato ai familiari dei degenti. Allostato attuale – ma non è poco - man-cano il pavimento e i rivestimenti, leporte e finestre. In compenso, ab-biamo finalmente l’acqua corrente,installata dal Comune.

Il lunedì è il giorno della cerimoniaufficiale di consegna dei materiali,

UN VOLUME DEL COORDINATORE NAZIONALE DEI MEDICI VOLONTARI DI MISSIONE FUTURO ONLUS

Vincenzo Mallamaci in Africa con noiL’esperienza in Africa del nostro Accademico Vincenzo Mallamaci, Pre-sidente del Distretto AEREC di Salerno ma anche coordinatore nazio-nale dei medici volontari di Missione Futuro Onlus, è diventata un libro.“E ti porto in Africa” (pp 160, Cuzzolin Editore, Û14) è il racconto ap-passionato ed appassionante di un medico ma anche di un uomo difronte alla sofferenza di popoli che non hanno mai perso la loro digni-tà, anche di fronte a quelle che sono vere e proprie catastrofi umanita-rie. In esso, il Dott. Mallamaci ripercorre le fasi più importanti del viag-gio cui ha preso parte in Costa d’Avorioper conto di Missione Futuro Onlus, in-sieme ad altre esperienze effettuate peraltre associazioni, scontrandosi conrealtà drammatiche che lo hanno spintoa rafforzare il suo impegno umanitario.Di agile lettura – sfiorando a tratti il ro-manzo – il volume contiene anche un di-zionario delle patologie più ricorrenti inAfrica, ponendosi anche come un prezio-so strumento di lavoro per tutti coloroche intendono impegnarsi nell’offrire uncontributo operativo in quei Paesi mar-toriati dalla guerra, dalla fame e siste-maticamente dimenticati, nonostante letante promesse, dai governi dei paesi in-dustrializzati.

che avviene in una sala della catte-drale mentre dal piazzale antistantepartiranno i primi due camion perla loro destinazione. Oltre a SuaEminenza, sono presenti anche au-torità del governo come il Ministrodella Solidarietà, Mme OuhouchiClotilde Yapi, nostra vecchia cono-scente che alcuni anni fa ha anchepartecipato ad una ConvocazioneAccademica dell’AEREC a Roma, ilMinistro del Culto, Désiré Gnonkou-té, un rappresentante della FirstLady, l’Ambasciatore italiano S.E.Giovanni Polizzi. Le autorità religio-se sono rappresentate dal Presiden-te della Conferenza Episcopale, daun arcivescovo, da tre vescovi e datanti religiosi e sacerdoti rappresen-tanti di tutti i culti: l’Imam, il rabbi-no, il capo della comunità buddista.E poi tanti cittadini e cittadine diAbidjan, diversi giornalisti e la tele-visione pubblica. Mi colpisce soprat-

tutto la presenza dei rappresentantiai massimi livelli delle altre religio-ni, il segno che il lavoro di Sua Emi-nenza si sta svolgendo nel solco diquanto perpetuato dal Santo PadreGiovanni Paolo II. Durante la Ceri-monia vengo invitata anch’io a pro-nunciare un discorso, che non senzaqualche difficoltà faccio in francese,che qui capiscono tutti.Alle ore 15.30 vengo ricevuta, insie-me all’Abbè Akwadan e a MariusAssemian da S.E. Giovanni Polizzi,Ambasciatore d’Italia in Costa d’A-vorio, insediatosi da pochi mesi.L’ambasciatore, con il quale si in-staura da subito un rapporto ami-chevole, ci esprime il suo compiaci-mento per un’operazione così im-portante quale quella che abbiamocondotto in porto, così come per illavoro che sta svolgendo l’AEREC eMissione Futuro in altre parti delmondo. Egli inoltre ci promette pie-na collaborazione per tutto ciò di cuipotremo avere bisogno in futuro. Laconversazione si sofferma anchesull’attuale situazione del Paese,che potrebbe degenerare nei prossi-mi mesi in seguito alla scadenza delmandato del Presidente LaurentGbagbo prevista per il prossimo 30ottobre.

Martedì, sempre insieme ai mieiamici ci rechiamo da un frate cap-puccino che avevo conosciuto ilgiorno prima alla Cerimonia in cat-tedrale e al quale avevo promesso di

La Presidente di Missione Futuro Onlus Carmen Seideltra il Ministro della Sanità della Costa d’Avorio, AlbertToikeusse Mabri e il Sig. Marius Assemian

La Presidente di Missione Futuro Ong, Carmen Seidel, l’Ambasciatore italiano in Costa d’Avorio S.E. Giovanni Polizzi,Sua Eminenza il Cardinale Bernard Agré e il Ministro del Culto Gnoncontè Dèsirè in presenza di autorità locali.

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fare visita. Padre Antonio è uno deiresponsabili del “Centre Antiulcerede Buruli”, una struttura accoglien-te, pulita e molto ben organizzatache accoglie malati di “ulcera Buru-li” provenienti da tutto il paese.Questa malattia si manifesta attra-verso un nodulo nel quale si annidae si sviluppa un mycobatterio che li-bera delle tossine che provocanograndi edemi e necrotizzano il tes-suto epidermico aprendo piagheprofonde ed aperte che spesso pos-sono interessare fino ad un quartodel corpo. Oltre all’epidermide, lamalattia danneggia anche le ossa,muscoli, nervi e tendini che ritiran-dosi provocano malformazioni allearticolazioni come mani e piedi.Al mio arrivo, padre Antonio mi favisitare la struttura che comprendeambulatori e fisioterapia, ove si pra-ticano lavaggi con fanghi verdi im-portati dalla Francia (che hannograndi effetti ma ufficialmente sonoancora sotto sperimentazione) finoalle camere che ospitano i casi piùgravi ed alle sale operatorie. Al ter-mine della visita, sotto un pergolato,ci sono decine di bambini con evi-denti segni della malattia che non

impedisce loro di accoglierci festo-samente, con canti, balli e poesie.Nel primo pomeriggio, quindi, l’in-contro con il Ministro della Sanità,Albert Toikeusse Mabri, che avevogià incontrato durante i nostri pre-cedenti viaggi. Egli è già perfetta-mente al corrente dei nostri pro-getti e io lo aggiorno sullo stato deilavori dell’ospedale quasi ultimato,insistendo sulla necessità di perfe-zionare le pratiche della conven-zione per permetterci di poter uti-lizzare il personale locale. Egli cipromette che sarà presente il gior-no dell’inaugurazione e che nel-l’occasione firmerà personalmentel’ultimo atto della convenzione.Apprendo anche che la guerra hafatto riemergere malattie che sicredevano debellate con le vacci-nazioni, come il polio, la febbregialla, il colera, il tifo. Che, insom-ma, l’emergenza sanità nel Paese èaltissima.Un’ora dopo siamo in compagnia delMinistro della Solidarietà, Mme Ou-choui Clotilde Yapi. Anch’essa èmolto preoccupata per la situazionesanitaria del paese, specialmenteper il nuovo fenomeno degli sfollati

dal nord del Paese che si trovano aconvivere in decine in spazi estre-mamente ridotti senza servizi igieni-ci né acqua potabile. Stabiliamo diformalizzare un accordo di part-nership una volta che Missione Fu-

turo sarà riconosciuta ufficialmentenel paese e a questo proposito con-voca nell’ufficio l’addetta che cura irapporti del Ministero con le ONG.Più tardi incontriamo nuovamenteSua Eminenza il Cardinale Agre conil quale pianifichiamo le azioni futu-re. Sua Eminenza Mons. Agre trapochi mesi andrà in pensione manon per questo smetterà – anzi pen-sa di intensificare – il suo impegnoumanitario.A cena siamo da Mme MadeleineYao che, in qualità di Presidente del-l’Associazione Cattolici di Abidjan,ha coordinato la distribuzione deimateriali che abbiamo donato fra le14 diocesi del paese. Mme Yao è an-che Consigliere Speciale del PrimoMinistro nell’ambito delle Relazionicon l’Unione Europea e la Coopera-zione Bilaterale.

L’ultimo giorno di permanenza adAbidjan, mercoledì, ho dovuto disdi-re alcuni appuntamenti a causa diun terribile nubifragio che ha colpi-to la città paralizzando il traffico.

Solo verso la fine della mattinata ri-esco a raggiungere Sua Eminenzaper i saluti e per ritirare le lettere diringraziamento per le persone e pergli enti che hanno collaborato all’o-perazione.

Gli ultimi incontri, prima della par-tenza, sono con il Sig. Bamba, che hapassato la notte a lavorare sulle mo-difiche da apportare alla struttura aSongon e che ora mi mostra i con-teggi e i disegni e con il Presidentedell’Associazione dei Medici dellaCosta d’Avorio che mi consegna imoduli e l’elenco dei documenti chedobbiamo produrre per formalizza-re la convenzione con il servizio giu-ridico del Ministero della Sanità, im-pegnandosi a seguire personalmentele pratiche nei prossimi mesi.Sono molto riconoscente nei con-fronti di tutti questi uomini e don-ne di buona volontà che si impe-gnano gratuitamente a favore delnostro progetto. Ma a malincuore èarrivato il momento di lasciarli percorrere all’aeroporto dove, per ul-timo, incontro l’addetto stampadell’arcidiocesi che mi consegna ilCD delle foto della cerimonia uffi-ciale, alcune delle quali potete ve-dere in queste pagine.Côte d’Ivoire a presto, a molto pre-sto, spero!!!

CONFERITO DAL SINDACO DELLA CITTÀ DI PRAIA A MARE

Premio Nazionale Solidarietàa Francesco PetrinoIl Prof. Biagio Praticò, Sindaco della Città di Praia a Mare, perla turi-stica della Calabria tirrenica ai confini della Basilicata, in occasionedella nona edizione del Premio Nazionale Solidarietà tenutosi il 20 ago-sto 2005 ha conferito al Prof. Francesco Petrino, Presidente del CentroStudi Giuridici SNARP ed Accademico AEREC, la targa onorifica a rico-noscimento dell’impegno solidale nella difesa dei diritti umani da sem-pre profuso, sia nella vita professionale, che civile e culturale. Nel corso di una serata allietata dalla Banda Musicale della Nato cheha visto la partecipazione di autorità civili, militari e religiose, sullosfondo della spettacolare isola di Dino, il trofeo è stato ritirato dal fi-glio del Prof. Petrino, Dott. Sergio, anche lui impegnato come il genito-re nella solidarietà per la sua funzione di Segretario Generale delloSNARP Sindacato Nazionale Antiusura la cui passionale testimonianzaha toccato le corde del cuore dell’uditorio attento e stimolato alla ri-flessione su tematiche che espongono a rischio tutti i cittadini.

PREMIO SPECIALE PER LA SOLIDARIETÀ DI MISSIONE FUTURO ONLUS

Premiato l’impegno socialedi Sara Fumagalli CastelliL’impegno sociale di Sara Fumagalli è maturato nell’ambito dell’Associa-zionismo padano, tra le altre nell’Associazione Donne Padane, dove ha da-to vita al comitato Pro.Cre.A. per la difesa dei minori. Dopo un pellegrinag-gio a Medjugorje, nel 2002, inizia a dedicarsi più attivamente all’impegnosociale, entrando nell’Umanitaria Padana Onlus la cui missione fondantepuò essere sintetizzata nella formula di aiutare i popoli e di aiutarli ad aiu-tarsi, nel rispetto delle culture, tradizioni ed identità locali. Nello stesso an-no, promuove una raccolta di aiuti a favore delle popolazioni prealpine al-luvionate. Dal maggio 2003, Sara Fumagalli predispone e coordina il pro-getto “Guerrieri per la Pace” in collaborazione con il Ministero degli Affa-ri Esteri, il Ministero della Difesa e il Contingente italiano di pace, volto al-l’assistenza immediata, alla formazione tecnica e allo sviluppo nei paesicolpiti dai conflitti, in particolare Iraq, Afghanistan e Sudan-Dafhur. Per la sua attività umanitaria in Iraq, nel 2004 Sara Fugamalli è stata de-stinataria, da parte dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Mi-lano, il premio nazionale “Valore Donna” destinato a dieci donne italianeche si sono particolarmente distinte nel campo dell’impegno sociale e nel2005 il premio speciale per la solidarietà dall’Associazione SOS di Milano.

Un piccolo ospite della “Centre Antiulcere de Buruli” di Abidjan

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