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La Guerra Nucleare spiegata a Greta

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La Guerra Nucleare spiegata a Gretadi Alfonso Navarra

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LA GUERRA NUCLEARE SPIEGATA A GRETA (in 10 conversazioni)Redazione finale 11-12-06

CONVERSAZIONE 1 - Un nonviolento "sabotatore" ci dà la sveglia

CONVERSAZIONE 2 - L'intervista radiofonica a Turi Vaccaro in carcere

CONVERSAZIONE 3 - Emmie Epker . Un appello per "fermare chi scherza col fuoco atomico". Il “peccato” della guerra nucleare

CONVERSAZIONE 4: videogiochi, fumetti, film: l’immaginario della guerra atomica

CONVERSAZIONE 5 - The Day After: gli effetti della radioattività

CONVERSAZIONE 6 - la guerra nucleare nel quotidiano: internet progetto militare

CONVERSAZIONE 7 – La regola del primo colpo e le guerre nucleari limitate

CONVERSAZIONE 8 – La corsa agli armamenti e la proliferazione oggi

CONVERSAZIONE 9 La guerra nucleare per errore: nelle mani delle macchine

CONVERSAZIONE 10 L’alternativa nonviolenta. Un lieto fine per Turi

CONVERSAZIONE 1 - Un nonviolento "sabotatore" ci dà la sveglia

Mamma AdeleGreta, vieni a tavola: è pronto! Non stare sempre attaccata al PC...

Papà ArturoChatti, chatti: ma quando studi? L'anno scorso ti sei salvata dalla bocciatura per miracolo!

GretaArrivo subito! Scusate, mamma e papà, ma stavolta non è come pensate voi. Navigando qua e la, un tipo su Internet mi ha segnalato una notizia singolare. La vicenda mi ha veramente preso. Riguarda un pacifista siciliano, un certo Turi Vaccaro.

Papà ArturoTuri Vaccaro? questo nome non mi suona nuovo. E' un cantante rap tutto tatuaggi e con il piercing all'ombelico

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come il tuo? In pieno inverno te ne vai in giro a pancia scoperta! Ti beccherai sicuramente un malanno! Gioventù moderna senza cervello!

Mamma AdeleTuri Vaccaro, Turi Vaccaro... Ma sì, caro, è un ragazzo che abbiamo conosciuto 25 anni fa, ai tempi di Comiso: eravamo dei giovincelli allora e siamo andati a visitare il Campo per la Pace.

GretaConosco la solfa: è a Comiso, una cittadina siciliana della Provincia di Ragusa, partecipando alle lotte pacifiste, che voi due vi siete conosciuti...

Mamma AdeleSì, a Comiso, dove la NATO, l’alleanza militare “occidentale” decise di installare una base missilistica, ed i pacifisti di tutto il mondo, di converso, installarono i loro campi antimilitaristi...

Papà ArturoForza, recitiamo prima la preghiera. Signore, benedici questa sbobba che oggi ci offri. Accogli il sacrificio che sosteniamo nell’ingurgitarla come segno di buona volontà: tendiamo con tutto l’animo al Tuo Regno…

Greta

Amen

Mamma Adele

Dovresti vergognarti, Arturo. Il tuo pesante sarcasmo stavolta deborda:blasfemo! sacrilego!

Papà Arturo.Passami il sale, cara. Possibile che i minestroni li prepari tutti scipitissimi? Ah, già! La scienziata nucleare, la professoressa di fisica, disprezza i fornelli!

Mamma AdeleHa parlato il grande giornalista! Il tuo maschilismo è insopportabile, tesoro. Dovresti tu cucinare più spesso invece di lamentarti delle mie qualità di cuoca e paragonarmi sempre a quella “santa donna” di tua madre ...

GretaMamma, papà, per favore! Non litigate come al solito. Altrimenti mi alzo e me ne vado. Torniamo a Turi! Dicevate che l'avete conosciuto di persona...

Papà ArturoAdesso comincio a ricordare. Sì, Turi. Che tipo! Un personaggio! Nativo di Marianopoli, ex operaio FIAT, obiettore alle produzioni belliche. Si diceva seguace di Thoreau…

Mamma Adele

…. Henry David Thoreau, il poeta americano, che scrisse - 1850 o giù di lì - “Walden ovvero la vita nei boschi” e il saggio “La disobbedienza civile” …

Papà Arturo

e San Francesco, il poverello di Assisi. Ci declamava le sue poesie la sera alla "Verde Vigna", il campo della pace acquistato dai movimenti nonviolenti, situato proprio accanto alla base missilistica di Comiso. Il confine del terreno pacifista era la rete di recinzione della base!

Mamma Adele

Turi era il campione delle azioni dirette nonviolente e del Cruisewatching…

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Papà Arturo… la vigilanza dei convogli che trasportavano in giro i missili nucleari Cruise, posizionati su dei camion chiamati TEL.

Mamma Adele

Inseguiva in bici i convogli dei missili Cruise. Alla fin fine era questo il suo contributo al Cruisewatching. Veniva soprannominato dalla stampa locale "lo scoiattolo della pace". Con l'agilità di una scimmia sapeva arrampicarsi su alberi, edifici, pali della luce... Ne combinava di cotte e di crude...

Papà Arturo

Accompagnava come un'ombra il monaco buddhista Morishita... A tutti i cortei recitavano insieme una nenia battendo ossessivamente su un tamburo: "NA MU MYO - HO REN GE KIO". Non ho mai saputo cosa diavolo significasse quella cantilena ripetuta per ore ed ore, monotona, sempre uguale, ma a suo modo rassicurante ed ispiratrice di energia combattiva per tutti noi...

Mamma AdeleQuindi il nostro pirotecnico Turi è ancora in circolazione. Era sempre il primo a sdraiarsi davanti ai camion che trasportavano il materiale per costruire la base di Comiso. Per le sue azioni dirette nonviolente è finito varie volte in gattabuia. Cosa ha escogitato stavolta?

GretaNe parla un articolo, messo in rete, di Padre Alex Zanotelli su "Mosaico di pace". L'articolo si intitola "Sostegno a Turi Vaccaro". Dice (aspetta che ti leggo la stampata, che ho lasciato sul tinello).

Mamma AdeleSì, leggi pure.

Greta (legge)

"Il 27 ottobre Turi Vaccaro, noto nonviolento italiano, è stato condannato dal Tribunale di Breda (Olanda) a sei mesi di carcere e 750.000 euro di ammenda scontabili con dodici mesi aggiuntivi di detenzione.Così è stata punita l'azione compiuta da Turi Vaccaro il 10 agosto, nel sessantesimo anniversario della bomba atomica su Hiroshima - Nagasaki (6-9 Agosto 1945). Quel giorno Turi era penetrato (non si sa bene come) nella base Nato di Woensdrecht e successivamente nell'hangar dell'aeroporto dove danneggiò due aerei F16 capacitati a trasportare bombe atomiche. Turi, aveva rotto con un martello i comandi dei due aerei per un danno calcolato di circa 5 milioni di euro. Tutto era stato studiato con la massima precisione: la data prescelta, il martello comperato ad Assisi, la base militare che ospita 20 testate nucleari".

Mamma AdeleMa è incredibile! Quel Turi lì è capace veramente di tutto e di più! A ben vedere, ha fatto proprio una cosa splendida! Da anni i pacifisti parlano, parlano e parlano di disarmo e riduzione delle spese militari, lui da solo ha ottenuto e realizzato in pochi "colpi" quanto richiesto dalle marce della pace di centinaia di migliaia di persone!

Papà ArturoNon credi di esagerare un po’, cara? Un gesto tutto sommato simbolico me lo trasformi in una impresa da Superman. E Turi non è un eroe, anche se a modo suo possiamo considerarlo una persona fuori del comune, Aldo Capitini avrebbe detto un “persuaso”.

Mamma AdeleE' sempre stato un personaggio sopra le righe, un torello muscoloso e barbuto con le doti, mi viene da dire, di un

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fachiro.

Papà ArturoMi è venuto in mente che potrebbe essere considerato una specie di Diogene dei giorni nostri, sai il filosofo greco che viveva in una botte... Ricordo alcune sue stranezze. Non dico che Turi dormisse sui chiodi, ma poco ci sarebbe mancato. Sicuramente era allergico alle coperte e ai letti: riposava sulla nuda terra e all'addiaccio. Ma la faccenda a lui – è il caso di dirlo - non faceva nè caldo nè freddo. Come del resto a quel suo amico, il monaco buddhista giapponese proveniente da Nagasaki, il Morishita che prima ho citato.

Mamma AdeleMorishita l’ho visto accendersi dei sottili bastoni d’incenso fissati sulle braccia con lo skotch. Si lasciava bruciare lentamente la carne nella più assoluta indifferenza al dolore. Si è fatto delle impressionanti cicatrici lunghe una ventina di centimetri!

Papà ArturoQuando è successo questo processo a Turi che mi dici, l'ottobre di che anno era?

Greta

Nell'ottobre 2005. Quindi il fatto è relativamente recente, stiamo parlando dell'anno scorso. Ho sentito anche una sua vecchia intervista a Radio Onda Italiana, rinvenibile sempre su Internet. Turi racconta lo svolgimento della sua azione, se vi va possiamo ascoltarla dopo insieme, l'intervista l'ho scaricata sul mio PC.Ma sentite come continua l'articolo di Padre Zanotelli:

"Turi, che ha oggi 52 anni, noto in Italia come attivista nonviolento dai tempi di Comiso, per ragioni di lavoro si era recato in Olanda dove aveva sposato Emmie Epker e ha avuto una figlia ora quindicenne. Lungo l'estate scorsa è stato mio ospite al Rione Sanità (Napoli) e mi aveva messo al corrente di quello che stava preparando: un' azione nonviolenta che si ispirava a simili gesti compiuti da suore e preti USA (ricordiamo i fratelli Berrigan e la suora Rosemary Lynch nonché le tre suore domenicane ancora in carcere). E' il cosiddetto movimento nonviolento Ploughshares che negli anni ottanta e novanta ha portato avanti azioni analoghe soprattutto contro basi militari atomiche negli USA. Chi compie queste azioni le compie contro strutture militari mai contro persone in maniera sempre nonviolenta e accettando di pagarne le conseguenze (carcere o altro)".

Mamma Adele

Allora Turi attualmente sta in galera?

Greta

Stando all'articolo di Padre Zanotelli, sì. Ma di tempo ne è passato da quando è stato scritto…

"Turi è stato subito arrestato e poi tenuto in carcere dove ha iniziato uno sciopero della fame. Il 1 settembre è stato portato davanti ad un tribunale olandese a Breda (Olanda). L'avvocato difensore Meindert Stelling aveva sostenuto che Turi aveva agito per "legittima difesa" contro l'illegalità delle armi nucleari che sono armi di distruzione di massa e quindi violano i trattati internazionali.La corte olandese ha invece trattato tale azione come un atto di "vandalismo" e gli ha inflitto una pesante condanna".

Mamma Adele

Come mai la stampa italiana non ha minimamente parlato di questo fatto? La notizia non l'ho sentita riportata da nessuna parte. Sul "Manifesto" non ne è stato fatto cenno ed io leggo abitualmente ed attentamente il "quotidiano comunista". Arturo, tu che lavori nel settore che ne dici?

Papà Arturo

Sarà stata cestinata come la performance folkroristica di un soggetto disturbato psicologicamente. Lo

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sai comunque come la penso sui giornali ed i miei colleghi giornalisti. La realtà riportata sui media riguarda un pianeta virtuale, non quello su cui viviamo. Ma, scusa la curiosità, come mai questa notizia ti ha tanto colpito?

Greta

Al di là della vicenda più o meno pittoresca di Turi, mi sembra strano e terribile che l'Europa ospiti ancora armi nucleari. Non le avevano distrutte tutte? Padre Zanotelli sostiene che anche in Italia abbiamo una novantina di ordigni regalatici dall'America.

Mamma Adele

Strano, ma vero. Te lo posso assicurare io che collaboro con le "Scienziate e Scienziati per il disarmo". Ho appena pubblicato una relazione per un convegno: "Le armi nucleari nello scenario post 11 settembre". Credo che Zanotelli si riferisca alle B-61 di Aviano e di Ghedi, due basi militari, una in Friuli, l'altra in Lombardia, quest'ultima a due passi dalla nostra città.

Papà Arturo

E purtroppo non sono le uniche. Dobbiamo calcolare anche le "testate" che trasportano le navi e i sommergibili USA nei porti italiani, quelle in dotazione alla "Sesta Flotta".

Mamma Adele

E non sarebbe finita neanche qui. Dovremmo includere anche le "micronucleari tattiche" sopravvissute, in numero imprecisato, al ritiro deciso dopo gli accordi del 1987 tra Reagan e Gorbaciov, gli allora presidenti di USA e URSS.

Greta

L'articolo di Mosaico di Pace conclude citando la scrittrice Arundathi Roy :

"La bomba nucleare è la cosa più antidemocratica, anti-razionale, antiumana e apertamente malvagia che l'uomo abbia mai creato. Se siete religiosi ricordate che, questa bomba è la sfida dell'Uomo a Dio. La sfida è formulata in modo molto semplice: Noi abbiamo il potere di distruggere tutto ciò che Tu hai creato. Se non siete religiosi, considerate le cose in questo modo: il nostro mondo è vecchio di 4600 milioni di anni. E potrebbe finire nel giro di un pomeriggio."

Ecco, questo pensiero della distruzione totale mi spaventa. Spaventare è dir poco: mi terrorizza. Mamma, papà, voi siete stati degli attivisti pacifisti e siete oggi dei professionisti seri ed affermati. Veramente credete, come Padre Zanotelli, che addirittura esista incombente il rischio di una guerra atomica? Se fosse vero io non riuscirei a dormire la notte...

Papà Arturo

Mia piccola Greta, mi sto accorgendo da questo grave problema che poni che sei veramente cresciuta e che vuoi diventare una persona matura e responsabile: ti interessa capire come gira il mondo. Mi vengono i lucciconi agli occhi! Allora la tua testolina è capace di pensare! Non corre dietro solo ai divertimenti, al look "centrosocialista" e ai ragazzotti!

Mamma Adele

Smettila con la tua irritante ironia, Arturo. Sai benissimo che la questione del nucleare è serissima e che noi due vi abbiamo riflettuto e lavorato insieme per anni proprio a partire dagli anni giovanili. Quando ci siamo messi insieme – erano appunto i tempi degli euromissili, i primi anni Ottanta - pensavamo che il mondo fosse lì lì per saltare in aria. Avevamo poco più di venti anni, grandi ideali, grandi sogni. L'adolescenza è l'età delle grandi domande e delle grandi angosce. Noi adulti - ma siamo veramente adulti? - abbiamo semplicemente deciso (forse inconsciamente) di ricordare solo ciò che ci faceva

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comodo cancellando con un colpo tranciante tutti i tormenti, le solitudini, i dubbi che abbiamo sofferto da ragazzi.

Papà Arturo

Oltre che di fisica ti intendi anche di psicologia adesso...

Mamma Adele

Quello che voglio dirti è che dobbiamo prendere sul serio nostra figlia e sforzarci di rispondere alla sua domanda. Ovviamente senza proporre quanto affermiano come "verità rivelata", ma come il risultato di una laboriosa e sofferta ricerca ancora in corso e sempre soggetta a verifiche ed approfondimenti. Abbiamo la fortuna di poter proporre degli elementi fondati perchè sia io che tu, in modo diverso, ci siamo occupati professionalmente della questione. Io ho scritto dei saggi per la rivista "Giano", tu hai portato avanti delle inchieste giornalistiche sui traffici atomici che, quando sono uscite, hanno lasciato il segno.

Papà Arturo

Va bene, mi avete convinto. Allora da dove cominciamo, Greta? Ci sono, dalla domanda: ESISTE IL PERICOLO DELLA GUERRA NUCLEARE?

Greta

Aspettate, papà, mamma. Prima di attaccare con una delle vostre solite concioni lasciatemi almeno il tempo di finire tranquilla il gelato alla fragola.

Mamma Adele

Ma non ti eri messa a dieta perché non sopporti le tue tette troppo grandi?

Greta

Ogni tanto qualche strappo lo faccio... A me piace mangiare bene, non sono il tipo anoressico. Ma neanche mi va di essere presa in giro come la “cicciona” della classe. Riguardati tu, piuttosto, mamma, che hai il sedere largo quanto una casa!

Papà Arturo

A me tua madre piace così com’è, in carne e burrosa … Non provarti a rovinarmela: tieniti per te le tue mal riuscite imitazioni delle scheletriche modelle oggi in voga! Credi che per gli uomini abbia un effetto sexy ammirare pali della luce in gonnella? Nessuno mi toglie dalla testa che gli stilisti alla Valentino, Armani e Versace siano gente che odia profondamente le donne: le sottopongono a crudelissime ed innaturali torture. Ed odiano anche gli uomini cui piacciono le donne vere, non quella roba da carta patinata, le costruzioni plasticate dei laboratori fashion…

Greta

Uffa, smettetela. E’ sempre la stessa storia. Siete degli incorreggibili “rompi”. Se salto una portata è una tragedia greca, se inclino ad un peccatuccio di gola abbiamo il dramma shakespeariano. Non va mai bene nulla di quello che faccio! Ecco, fatemi godere l’ultima leccata al mio gelatino. Poi vi inviterei a venire nella mia stanzetta per ascoltare l'intervista di Turi. Vorrei che, dopo, nelle vostre spiegazioni tentaste di essere semplici e concreti come lui. Il vostro amico di Comiso, a differenza di voi, non usa paroloni e concettoni (quando vi ci mettete siete proprio uno strazio!) ma si fa capire lo stesso benissimo.

CONVERSAZIONE 2 - L'intervista radiofonica a Turi Vaccaro in carcereMamma Adele

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L'intervista a Turi è stata fatta da Silvia Terribili, di Radio Onda Italiana , ma vedo che l'hai scaricata dal sito di Peacelink. E' del 29 novembre 2005.

Papà Arturo

Aspetta che mi segno l'indirizzo dove trovare il file sonoro in MP3: http://spada.dyndns.org/vaccaro_small.mp3 . E' leggero da scaricare...

Greta

Turi dal carcere olandese in cui è rinchiuso telefona alla giornalista (una sua amica?) che registra l'intervista. Ad un certo punto le guardie interrompono bruscamente il colloquio. Turi e la giornalista si salutano in modo concitato. Lei, dal tono di voce, mi sembra agitatissima, quasi disperata... Zitti ora che comincia...

Silvia Terribili: Ciao Turi, grazie per avere chiamato. Siccome hai pochi minuti a disposizione vorrei chiederti subito di dirci che cosa hai fatto.

Turi Vaccaro: Il 10 agosto, sarebbe la notte di S. Lorenzo, il giorno dopo l'anniversario della distruzione di Nagasaki, avvenuta il 9 agosto del 1945, sono entrato nella base di Woensdrecht, vicino a Folker, dove ci sono gli F16 in restyling. Cioè i militari portano lì in riparazione i cacciabombardieri "usurati", in previsione di farli durare ancora qualche anno. Ne ho trovati due, di F16, e insomma, li ho "disarmati", secondo il motto del nostro movimento: trasformare le spade in aratri.

Silvia Terribili: In pratica che cosa hai fatto?

Turi Vaccaro: E' stata una cosa molto semplice: anche la fortuna mi ha dato una mano. Ho scavalcato la rete, passo questo molto semplice, non c'è nessun controllo, c'è solo un po' di filo spinato... insomma, ho messo, piegandola in quattro, una coperta sopra la recinzione e sono passato sopra il filo spinato, su con la coperta a cavalcioni. Sceso giù dall'altra parte della rete, camminando un po' ho trovato un altro recinto, ma senza filo spinato e subito gli F16 dentro. Solo che erano chiusi dentro il capannone, le porte erano chiuse. Ho dovuto rompere una vetrata. Il vetro era un po' resistente, però non del tipo a tenuta di proiettile!

Avevo una mazza che ho trovato ad Assisi, e con questa mazza, che mi sono portato dietro, colpendolo, ho rotto il vetro. Sono entrato dentro il capannone e c'erano due F16 a due posti proprio lì' davanti a me. Mi sono avvicinato e ho colpito i computer dei loro abitacoli. Ho fatto fuori i PC della guida insomma, quindi quattro computer. E poi i comandi di tutti i vari sistemi tra cui le armi nucleari.

Silvia Terribili: Ma in questa base di Woensdrecht non si trovano delle armi? Non si trovano delle bombe?

Turi Vaccaro: Dunque, per essere precisi, le bombe atomiche sono a Folker che è situata vicino a Eindohoven. Folker non è una base NATO, è una base olandese però che ospita bombe americane e gli F16, diciamo, sono di stanza lì e altrove: Leeuwarden, Drente, Twente e saranno trasferiti a Folker che diventerà poi la base centrale. Qui, a Folker, ci sono 20 testate nucleari della potenza di 14 Hiroshima l'una. Gli F16 sono, per l'appunto, adibiti al trasporto delle bombe atomiche. Le atomiche, perciò, non stanno a Woensdrecht, dove io ho colpito gli F16, ma stanno a Folker. Siccome io sapevo che a Folker c'è molto controllo, specialmente nei giorni di Hiroshima e Nagasaki, allora ho preferito fare l'azione a Woensdrecht dove gli F16 venivano aggiustati.

Silvia Terribili: Non ti ha visto nessuno?

Turi Vaccaro: No nessuno. Avevo fatto già due anni fa una perlustrazione di prova ... avevo fatto il giro della base prima, per vedere se c'erano gli aerei che avevo preso come obiettivo ... perchè, dai

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bollettini del movimento, sapevo già che c'erano a Woensdrecht gli F16 lì in riparazione, ne segnalavano un centinaio due anni fa. Avevo fatto il giro della base, camminando rasente alla rete di recinzione. Sì, ero stato sul posto ... avevo allarmato una guardia però... beh, nessuno mi aveva chiesto i documenti poi, nessuna polizia era venuta poi all'esterno della base a fermarmi. Quindi ho capito che non è che ci tenevano poi così tanto a controllare. Quest'anno sono andato di nuovo, appunto, due giorni prima dell'azione, ho fatto di nuovo il giro della base e niente, non c'era nessuna macchina militare che passava, sono anzi entrato dentro, per vedere proprio se scattavano reazioni, ma sono uscito subito, così allecinque del pomeriggio. Per dirti, che non c'è proprio nessun controllo, i militari proprio non si aspettano nessuno, perchè non è una base operativa, diciamo che è più una fabbrica dove costruiscono aerei, li riparano e poi fanno le prove, c'e' la pista aerea dove partono gli F16...

Silvia Terribili: Il tuo gesto è chiaramente simbolico. Cosa vuoi dimostrare?

Turi Vaccaro: Sì, simbolico, ma anche effettivo, cioè nel nostro movimento cerchiamo di fare anche un piccolo danno, diciamo un disagio... in fondo per trasformare spade in aratri devi battere con un martello, devi fare un po' di fatica. E' anche simbolico perchè, insomma, è una goccia in un mare di armi. Ho voluto fare la mia azione, dare il mio piccolo contributo al disarmo che ognuno di noi può fare. Io questa azione l'ho preparata da molti anni: a realizzarla lì per lì non ci vuole niente, però è legata a tante cose a monte e a valle di essa: dipende da tutto il lavoro precedente di costruzione dei rapporti necessari, e poi ci sono le conseguenze... anche adesso, cioè, stare in carcere, soffrire, non poter uscire, insomma, quando vuoi tu.

Silvia Terribili : Che cosa ti pesa di più del carcere che stai subendo?

Turi Vaccaro: Mi pesa... che vuoi che ti dico, per esempio vorrei mangiare un po' di riso biologico, di pane integrale biologico. Il direttore mi ha riso in faccia: "siamo in prigione", ha detto.

Silvia Terribili : Non c'è la possibilità di sceglierti la dieta?

Turi Vaccaro: No, io mi ero illuso che ci fosse una legge in questo senso: sapevo di una mia amica che era stata accontentata... lei era vegetaliana, non mangiava neanche prodotti animali, quindi il direttore per venirle incontro si era poi affidato ad un catering, che tra l'altro faceva anche dei prodotti biologici .... Quella pero' era stata proprio una cosa eccezionale, ho sperimentato che non è prevista la somministrazione a richiesta dei prodotti biologici.

Silvia Terribili: Sai che ora, in Italia, si stanno preparando in tua solidarietà due mozioni parlamentari, una al Senato e una alla Camera. Questa cosa ti fa piacere? Pensi che sia importante?

Turi Vaccaro: Si, non me l'aspettavo che il mio gesto arrivasse fino alla Camera. Ringrazio l'impegno di Alfonso Navarra, di Lorenzo Porta, del professor Tonino Drago, di Alberto Labate, di Padre Zanotelli, di tutti quelli a cui io in questi anni, diciamo, ho fatto presente questa azione che volevo fare. A loro avevo chiesto consiglio, mi hanno risposto per lo più di andarci cauto... Sai, penetrare nelle basi militari è rischioso, non fa piacere a nessuno essere sparati: è già successo, qualcuno è stato sparato alle gambe...

Silvia Terribili: La tua esperienza pacifista è iniziata a Comiso?

Turi Vaccaro : Sì, l'ho cominciata nel 1982, quando il governo Spadolini aveva deciso... aveva fissato Comiso come la sede dei missili Cruise, i missili nucleari che gli americani volevano installare in Europa. Comiso è stato il primo sito scelto in Europa, io sono stato fortunato che quell'anno ero obiettore di coscienza, quindi mi sono trasferito volontariamente nella cittadina siciliana, senza fare dichiarazioni al Ministero. Mi sono autotrasferito a Comiso, in pratica ho fatto lì, al campo per la pace, il mio servizio civile.

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Silvia Terribili: Senti: alcuni dicono che per un pacifista comunque non è giusto distruggere, perchè in effetti tu hai distrutto fisicamente degli strumenti di morte, però questa distruzione è costata moltissimo alle casse pubbliche. Che cosa risponderesti a queste persone?

Turi Vaccaro: Rispondo alla stessa maniera dei fratelli Berrigan, che sono i fondatori del movimento negli Stati Uniti: gli ordigni non sono dei beni, perchè i beni sono a fin di bene. Le armi di sterminio sono da considerare delle cose cattive, perchè hanno dei fini cattivi. Così, diciamo, io non mi sono sentito in colpa per niente. Non ho fatto del male a nessuno, martellare le bombe non è certamente come dare un colpo in testa ad un bambino. Quell'aereo, sì, potrebbe teoricamente svolgere azioni "pacifiche" di sorveglianza - pare che in Iraq che ci fosse la sorveglianza aerea in modo che Saddam Hussein non volasse a sua volta - però dico in fondo sai già che è una guerra, che si tratta sempre di guerra. Insomma, no, non ho dubbi. Anche nel caso delle "missioni di pace" vai lì a sostenere gli americani anche se tu non bombardi direttamente, ma fai bombardare gli altri, dai una mano agli altri che bombardano.

Silvia Terribili: Parliamo un po' della condanna, quindi ora a quanto ti hanno condannato?

Turi Vaccaro: Mi hanno dato 18 mesi, di cui 6 sono per l'azione e 12 per i danni, naturalmente non pago. Non risarcirei il danno economico neanche se potessi. Però sembra che, con il ricorso in Cassazione, i 12 mesi dei danni verranno sospesi finché la Cassazione non deciderà. A febbraio 2006 quindi dovrei essere fuori di prigione. Potrei però tornarci perchè l'appello mi potrebbe anche dare dei mesi in più. Quando uscirò, però sarò espulso dall'Olanda, nonostante io abbia una figlia a Rotterdam ... Dall'Olanda continuano ad espellermi, sono già 11 volte che succede.

Silvia Terribili: Che cosa farai dopo?

Turi Vaccaro: Ma niente, l'avvocato ha detto "tu, torna tranquillo a Rotterdam, ti nascondi un po', non è che tutti ti conoscono..."

Silvia Terribili: Torniamo un attimo alla questione delle armi nucleari: esistono quindi sul suolo olandese 20 bombe nucleari.

Turi Vaccaro: Sì, il governo olandese però non dice niente ufficialmente, come fa anche quello italiano. I governi non dicono niente: è segreto militare.

Silvia Terribili: Questo dispiegamento di ordigni dovrebbe essere illegale considerato il fatto che le bombe nucleari non hanno più ragione di esistere. Non esiste più la necessità della deterrenza, che poteva giustificarsi ai tempi della cortina di ferro.

Turi Vaccaro: Sì, Italia e Olanda sono Paesi europei che si sono dichiarati non nucleari, hanno aderito al trattato di non proliferazione nucleare. Però dicono pure : "le bombe non sono nostre, sono del governo americano". Ci si riferisce ad accordi che hanno preso i governi neanche discussi in Parlamento. Se vi fosse stata una discussione pubblica, infatti, la gente avrebbe potuto sapere quante bombe c'erano, di che tipo, dove sarebbero state messe, e così via. Per esempio, in Belgio, sulla base di Florenne non si è mai saputo niente di preciso, solo ultimamente, da quando i pacifisti hanno intensificato le dimostrazioni, il governo ha dovuto "smollare" qualche informazione...

Silvia Terribili: Quindi praticamente i governi dei vari Paesi ospitano delle bombe americane, nucleari americane, senza aver chiesto il parere dei propri Parlamenti?

Turi Vaccaro: Proprio così. Gli USA hanno fatto degli accordi con i vari governi, hanno approfittato di governi un po' di destra, fascisti o quasi, e ...

Silvia Terribili: Ma questo è un punto molto importante su cui protestare.

Turi Vaccaro: Hai ragione ma non ho molta fiducia nelle petizioni rivolte alle istituzioni. - Da questo

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punto di vista non credo si possa fare molto …

(Si sente un po’ di trambusto in sottofondo – NdA)

… Aspetta, in questo momento devo andare via, mi ha detto la guardia.

Silvia Terribili: Turi, grazie e grazie

Turi Vaccaro: Tu parla con Alfonso su queste cose più tecniche sul nucleare.

Silvia Terribili: Ci risentiremo, grazie per oggi, ciao

Turi Vaccaro: Ciao.

Greta

Questa intervista mi ha lasciato senza fiato. Sono andato poi alla ricerca, su Internet, di ulteriori particolari della vicenda. Quello che ho capito è che Turi, dopo aver compiuto l'azione contro gli F16, avrebbe anche potuto uscirsene indenne dalla base di Woensdrecht ma ha aspettato gli operai che hanno chiamato le guardie e lo hanno fatto arrestare. In pratica, si è lasciato prendere volontariamente!

Mamma Adele

Questo, se non erro, fa parte dei principi della nonviolenza gandhiana: tu disobbedisci alla legge che ritieni ingiusta, ma devi accettare di pagare il prezzo che la società richiede per la tua trasgressione, non sottrarti alla tua punizione.

Papà Arturo

Possiamo provare più avanti a rintracciare Emmie, la compagna di Turi. Anche lei abbiamo conosciuto a Comiso. Una serie di notizie possiamo verificarle di prima mano.

CONVERSAZIONE 3 - Emmie Epker . Un appello per "fermare chi scherza col fuoco atomico". Il “peccato” della guerra nucleare

Papà Arturo

Grazie ad amici di Firenze, i L'Abate, ho avuto il numero di telefono di Emmie Epker a Rotterdam.

Mamma Adele

Alberto L'Abate ed Anna Luisa Leonardi sono nonviolenti "storici" che io e tua madre abbiamo conosciuto - poteva essere diversamente? - a Comiso. Alberto è un sociologo oggi in pensione ma, a quanto ne so, sempre attivissimo: è l’animatore dell’Università della Pace di Firenze. Anche sua moglie Anna Luisa è, a suo modo, una bravissima testimone della prassi nonviolenta.

Papà Arturo

Vediamo se Emmie è in casa: il fuso orario di Amsterdam è uguale a quello di Roma.

Greta

Bisogna parlarle in olandese o in inglese?

Papà Arturo

No, Emmie conosce l'italiano, anche se non a livelli eccelsi. L'ha imparato da Turi, così come Turi ha imparato da lei l'olandese.

Mamma Adele

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Page 12: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Non è che la disturbiamo?

Papà Arturo

Anna Luisa, che ho appena sentito per telefono (tu eri in bagno), mi ha assicurato di no. Emmie è molto impegnata nel Comitato di solidarietà per Turi, anche se si è recentemente lasciata con il nostro amico. Non fanno più coppia, la loro convivenza è finita. L'articolo di Zanotelli, su questo punto, è inesatto: non si sono mai sposati.

Mamma Adele

Questo mi dispiace. Le coppie che scoppiano mi rattristano sempre, soprattutto se si tratta di storie di lunga data ...

Papà Arturo

Turi, inoltre, non è mai andato in Olanda "per lavoro". A detta dei nostri amici, la povera donna, che gli è stata compagna per 20 anni, non ce la faceva più a sopportare le particolarità del personaggio e gli rimprovera la sua "irresponsabilità" economica. Turi non contribuiva al bilancio della famiglia nella forma strettamente monetaria che tutti conosciamo: portando un po’ di soldi. C'è la figlia 16enne da mantenere agli studi (Aneeki ha la stessa età di Greta!) ed Emmie, col suo stipendio di insegnante comunale per gli immigrati (fa la professoressa di inglese), arriva a fine mese con fatica. Lei vuole sempre bene a Turi come a un amico, ma – sempre secondo Anna Luisa - per il suo mancato contributo alla manutenzione ordinaria della vita ha dovuto soffrire troppo, e così anche la figlia, la piccola Aneeki.

Turi è buono, un gran bambinone, un giocoliere di strada capace di far divertire i piccoli con scherzi da clown ed esercizi di destrezza.... ma per essere un buon padre occorre qualcosa in più che fare uscire carte da gioco dalle orecchie di una bimba...

A Rotterdam vivono, madre e figlia, in una villetta occupata di due piani, che il Comune ha affidato temporaneamente agli "squatters" dietro l'impegno che, pagando ad un Fondo apposito, ne garantiscano la manutenzione. Turi è spesso lì da loro, da Emmie e da Aneeki, ma non dorme in casa, preferisce un'amaca stesa tra due alberi in giardino. Anche quando la temperatura scende a 20° sottozero Turi dorme in giardino.

Mamma Adele

Quando ci si accoppia con Diogene non ci si deve aspettare che metta la testa a posto e vada alla ricerca di un lavoro regolare. Turi è un uomo buono ed ingenuo, non uomo perfetto. Noi donne abbiamo il difetto di voler cambiare gli uomini che amiamo, mentre dovremmo accettarli per quello che sono.

Papà Arturo

Parole d'oro! Perchè non le scrivi che le incornicio? Non fai che lamentarti di me! Sono insensibile, ti trascuro...

Mamma Adele

Debbo subire tutte le tue "cattiverie" senza neanche protestare?

Greta

Papà, mamma! Per favore, non ricominciate! Siete insopportabili, a volte!

Papà Arturo

Silenzio che sta squillando. Che fortuna: ho trovato subito la linea libera.... Metto in viva voce...

Emmie

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Page 13: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

(in Olandese) Traduzione: Qui Emmie. Chi parla?

Papà Arturo

Ciao Emmie, sono Arturo Iuli. Dovremmo esserci conosciuti a Comiso. Tutto bene? Ti chiedo - come puoi immaginare - le ultime notizie su Turi.

Emmie

(in Italiano) Arturo Iuli? in questo momento non mi ricordo di te. Quando saresti passato al Campo per la pace?

Papà Arturo

Nel 1983, in agosto. Ero un giovane aclista di Milano. Al campo della Verde Vigna ho legato subito con Adele Creati, che poi ho sposato...

Tu stavi di più sul terreno della "Ragnatela", che avevano acquistato le femministe inglesi.

Emmie

Adesso mi viene in mente... Arturo e Adele. Due piccioncini che facevano tenerezza... Invece di partecipare alle riunioni del gruppo vi appartavate ed involavate per i vicini casolari abbandonati...

Papà Arturo

Però al momento dei famosi blocchi davanti la base missilistica c'eravamo: anche noi ci siamo presi, con altre centinaia di pacifisti, i getti di idrante e le manganellate dalla polizia...

Emmie

Ok, ok, non volevo mettere in dubbio la tua grinta e lealtà pacifista. Cosa vuoi sapere su Turi?

Papà Arturo

Dovrebbe essere uscito dal carcere dopo i sei mesi che ha scontato per l'azione di Woensdrecht.

Emmie

Povero Turi, ha passato una carcerazione veramente dura. Appena "beccato" lo hanno messo in isolamento a Breda e per tre giorni non gli hanno fatto bere acqua.

Poi è stato maltrattato (niente carta da scrivere per giorni, richieste sulla dieta non accolte, eccetera) perchè rifiutava analisi mediche che la direzione voleva imporgli e che lui considerava invasive.

Al processo in primo grado, nell'aula del Tribunale di Breda, l'hanno interrotto brutalmente mentre cercava di spiegare le motivazioni del suo gesto. Il suo avvocato, Meindert Stelling, in quanto addetto ai lavori, aveva invece parlato per ore.

Lui, per protesta, si è messo a testa in giù, al centro dell'aula. Due guardie lo hanno preso usando la sua maglietta ed i pantaloni come appiglio, e lo hanno portato via come un pacco postale.

Io osservavo, con altri pacifisti che si erano mobilitati, dall'alto, attraverso un vetro di protezione: non potevamo entrare in aula. Anche i media avevano il permesso di riprendere solo l'ingresso della Corte. Mi sono messa a gridare, indignata e sconvolta, con quanto fiato avevo in gola: Turi Libero!

Scusa questa digressione, devo rispondere alla tua domanda. Turi è uscito da diverso tempo, dal febbraio 2006. Da allora sta aspettando l’esito del processo di appello, difeso sempre dal suo avvocato Meindert Stelling. L’appello è iniziato a Den Bosch, il 22 agosto. L'ultima udienza è stata il 27 ottobre e lì è stato deciso un indefinito rinvio perché la Corte, il Pubblico Ministero e l’avvocato difensore hanno litigato aspramente. I giudici dovrebbero confermargli i sei mesi del primo grado. Per quanto riguarda i dodici mesi per lo "stralcio" dei 750.000 euro di danni, saranno eventualmente scontati finito

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Page 14: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

l'iter della Cassazione.

Papà Arturo

Ma il nostro amico è ora presso di te?

Emmie

Al momento ho perso le tracce di Turi. Potrebbe essere già partito per il "pellegrinaggio" a Santiago De Compostela e poi a Lourdes. O forse no. Potrebbe trovarsi ospite da Alfonso Navarra, a Milano, in Italia. Alfonso gli ha messo a disposizione la sede di Kronos, dove fa Sportello per gli immigrati: dice che ha bisogno di un "custode". Ma non credo che Turi sia in grado di custodire alcunché. In un certo senso, non è neanche in grado di badare a sé stesso!

Contattatelo, Alfonso Navarra, anche perchè, con Alex Zanotelli, ed un nutrito gruppo di "sagge" e "saggi" nonviolenti, ha scritto un appello per una nuova campagna sul disarmo atomico. Tu e tua moglie potreste aderire e dare una mano. Ce n'è bisogno!

Vi dò l'indirizzo Internet su cui trovare il testo dell'appello: è il sito degli obiettori fiscali alle spese militari italiani www.osmdpn.itIn calce all'appello c'è il numero di cellulare di Alfonso.

Papà Arturo

Grazie Emmie per la tua disponibilità e a risentirci. Non è escluso che, se passo dall'Olanda per qualche mia inchiesta giornalistica, non venga a trovarti...

Greta

Io sono andata sul sito degli obiettori alle spese militati, ho trovato l'appello e l'ho stampato: eccolo. Il suo titolo è "Fermiamo chi scherza col il fuoco atomico".

Per adesioni bisogna telefonare ad Alfonso Navarra, al numero di cellulare 349-5211837

(L'appello è riportato in appendice- NDA)

Mamma Adele

Ti ha impressionato qualcosa in questo appello?

Greta

Il linguaggio in cui è scritto è un po’ ostico. Ma alcune sue frasi hanno la capacità di smuovere e far riflettere.

Cito questa:

"La perversa "razionalità" della brama di potere, della prevaricazione e della forza armata, degenerata nella follia e nell'insensatezza assolute, ha espresso la regola della competizione atomica: CHI SPARA PER PRIMO VINCE (se riesce ad impedire la reazione del "nemico").

La preparazione e la minaccia dello sterminio atomico dimostrano dove portano l'idea e la pratica della guerra, che è un male incontenibile, scatenante il massimo possibile di violenza e distruzione".

Mi sembrano considerazioni molto profonde, che al momento non riesco a comprendere appieno.

Mamma Adele

C'è altro in esso che ti sembra importante?

Greta

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Page 15: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

L' appello dice che :

"Non possiamo delegare, come ci impone la NATO, la "Suprema garanzia di Sicurezza" alla deterrenza nucleare. Difesa e sicurezza possono fondarsi sull'unità popolare che interviene nei conflitti con l'azione nonviolenta ed i Corpi Civili di Pace".

Anche questo è un concetto di cui intuisco il valore determinante, ma che non mi risulta chiaro a prima vista.

Mamma Adele

Alfonso Navarra, nella fase iniziale del lavoro il coordinatore delle “sagge” e dei "saggi" di "NO ALLA GUERRA NUCLEARE", vive qui a Milano. E' il segretario della Lega per il disarmo unilaterale, fondata da Carlo Cassola. Per le lotte di Comiso è quello che ha pagato personalmente di più, con ben otto mesi di carcere. Potremmo invitarlo a cena e chiedere direttamente a lui il significato di queste frasi dell'appello. Io la prima l'ho benissimo presente, per la seconda sono d'accordo, ma penso che tuo padre nutra dei dubbi.

Papà Arturo

Io e tua madre non la pensiamo al 100% allo stesso modo in materia pacifista. Secondo il mio parere, lei è troppo "fondamentalista" e "movimentista". Io, diciamo così, sono più moderato di lei. Credo di più nel ruolo delle istituzioni e nella necessità dell'organizzazione e dell'azione collettiva.

Quali sono gli obiettivi della nuova campagna per il disarmo atomico?

Ci rivolgiamo all'intera società, al mondo della cultura, della politica, della religione, del lavoro, della scienza, a tutti e ad ognuno:

- per l'immediata applicazione del Trattato di non proliferazione, a partire dall'Italia e dall'Europa;

- per contestare la presenza delle atomiche USA nelle basi militari e nei porti italiani;

- per contrapporre al concetto strategico della NATO la trasformazione degli armamenti da offensivi a strettamente difensivi in direzione della Difesa Civile non armata e Nonviolenta;

- per l'obiezione di coscienza dei tanti, troppi, scienziati coinvolti nelle ricerche militari affinché, insieme alle organizzazioni del lavoratori, realizzino la riconversione dell'industria bellica

- perché i rappresentanti di tutte le religioni dichiarino la guerra atomica Tabù e Peccato, un crimine contro l'umanità come tale assolutamente non giustificabile.

Mi sembrano punti ragionevoli e credibili, alla portata delle forze pacifiste nell'attuale contesto politico. Sottoscrivo subito. In quanto cattolico convinto, anche se non molto praticante (anzi piuttosto irriverente!), e spesso critico verso le gerarchie ecclesiastiche, trovo assolutamente necessaria la condanna come "peccato" della preparazione della guerra atomica.

Mamma Adele

Purtroppo le religioni storiche hanno spesso strumentalizzato Dio per giustificare o benedire una guerra. Devo confessare che questo uso di Dio “fondamentalista” che, a partire dalle famigerate “Crociate”, ha visto storicamente la Chiesa Cattolica macchiarsi di gravi colpe, di complicità in massacri e distruzioni, qualche volta mi ha spinto a dubitare della stessa esistenza dell’Altissimo ...

Papà Arturo

Colgo oggi, per fortuna, la maturazione di una nuova consapevolezza “pacifista” delle Chiese, ed in particolare della Chiesa Cattolica. Per me è stato motivo di gioia e di speranza l’intervento, proprio dopo gli attentati dell’11 settembre, di Giovanni Paolo II ad Assisi (24 gennaio 2002 – NdA) quando ha

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Page 16: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

letteralmente gridato:

“Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo! In nome di Dio ogni religione porti sulla terra giustizia e pace, perdono, vita e amore.”

Quell’intervento mi ha stimolato a riscoprire il vero volto di Dio, il volto di Gesù “principe della pace”. Evangelo e prassi di Gesù aprono grandi ed inedite prospettive di pace e di nonviolenza.

Greta

Sarà come tu dici, ma una di quelle volte che mi hai trascinato di forza a Messa (mi pare fosse il Natale di tre anni fa) ho notato una grande diffidenza tra i fedeli posti di fronte all’esposizione, all’interno della Chiesa, di una bandiera arcobaleno...

Papà Arturo

Padre Angelo Cavagna, fondatore del GAVCI (GRUPPO AUTONOMO VOLONTARIATO CIVILE) di Bologna, uno dei preti pacifisti che promuove l’obiezione di coscienza alle spese militari, segnala in un comunicato che ha fatto pervenire al mio giornale, quella che a suo dire è una “svolta storica” sul problema della pace contenuta nel nuovo Catechismo degli adulti della CEI.

Egli sintetizza questa “svolta” in alcuni punti.

Il Catechismo, sotto il titolo “Abolire la guerra”, dice: “E’ il mezzo più barbaro e più inefficace per risolvere i conflitti. Il mondo civile dovrebbe bandirla totalmente e sostituirla con il ricorso ad altri mezzi, come la trattativa e l’arbitrato internazionale. Si dovrebbe togliere ai singoli stati il diritto di farsi giustizia da soli con la forza, come già è stato ai provati cittadini e alle comunità intermedie" (p. 493).

Il Catechismo indica poi la vera alternativa alla guerra: "Appare urgente promuovere nell’opinione pubblica il ricorso a forme di difesa nonviolenta. Ugualmente meritano sostegno le proposte tendenti a cambiare struttura e formazione dell’esercito per assimilarlo a un corpo di polizia internazionale" (p. 494). E cita il seguente brano del profeta Isaia: "Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in faci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo; non si eserciteranno più nell’arte della guerra" (Is. 2,4).

Greta

Trasformare le spade in aratri: è lo stesso motto del movimento di Turi!

Papà Arturo

Il Catechismo infine abbozza pure la "Via istituzionale alla pace", così cara a Giorgio La Pira e a don Giuseppe Dossetti, eminenti personalità del pacifismo cattolico, che è stata recepita nell’articolo 11 della Costituzione, seconda parte:

"La pretesa dei singoli stati sovrani di porsi come vertice della società organizzata sta diventando anacronistica. Si va verso forme di collaborazione sistematica, si moltiplicano le istituzioni internazionali, si auspicano forme di governo sopranazionale con larga autonomia delle entità nazionali" (Pp. 528-529).

Mamma Adele

Resta il fatto che, nel Catechismo cattolico, non è additata a “peccato irredimibile” la colpa inaudita di costruire, diffondere e usare armi atomiche. Tutta la Chiesa dovrebbe bandirla scomunicando inflessibilmente coloro che di essa si macchiano.

Papà Arturo

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Page 17: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Sono d’accordo con te: l’arma atomica va considerata come assolutamente immorale e lo ribadisce l'arcivescovo di Seattle mons. Hunthausen (citato proprio nell’articolo di Zanotelli su Turi che la nostra Greta ci ha fatto leggere, all’inizio delle nostre conversazioni):

"Nella società moderna, la base della violenza è data dalla nostra intenzione di utilizzare l'arma nucleare. Una volta accettato questo, qualsiasi altro male è al confronto un male minore. Fin quando non ci poniamo di fronte al problema del nostro consenso all'utilizzo delle armi nucleari, ogni speranza di miglioramento generalizzato della moralità pubblica è condannata al fallimento".

CONVERSAZIONE 4: videogiochi, fumetti, film: l’immaginario della guerra atomicaMamma Adele

Stanno suonando al portone di giù. Qualcuno aspetta qualcuno? O è la solita vicina di ritorno dal parco che vuole scaricare i suoi due frugoletti a Greta perchè deve uscire con le sue amiche a spettegolare? Dovresti farti pagare come baby-sitter, ragazza mia!

Greta

Dovrebbe essere Davide “Il Corvo” ... Vado subito ad aprire.

Papà Arturo

Il ragazzo che stai filando questo mese? Che viene a fare qui a quest’ ora? Ad interrompere i tuoi studi?

Greta

So che Davide non ti è simpatico, come del resto qualsiasi ragazzo che mostri un qualche interesse per me. Sappi che il tipo è l’unico che abbia trovato il coraggio di dirmi: “ti trovo la “little blonde” più carina del mondo…” Mi ha anche spiegato cosa significa il mio nome, cosa che a voi, cari mamma e papà, non è passata manco per il capo...

Papà Arturo

Greta, cara la mia “gretinetta”, è il diminutivo del nome tedesco o svedese Margarethe, la cui origine è greca e significa "perla". Io e tua madre lo abbiamo scelto perché, da cinefili, abbiamo subito il fascino dell’attrice cinematografica svedese Garbo, soprannominata la “Divina”...

Greta

Mi dispiace, papy, ma sei giunto ormai fuori tempo massimo.

Davide

Ciao Greta. Buongiorno signora Creati. Buongiorno signor Iuli. Spero di non disturbare. Sono passato solo un attimo. Devo lasciare una cosa a Greta, poi me ne vado subito.

Papà Arturo

A me non danno affatto fastidio i brufoli che ti porti in giro con improntitudine e che cerchi inutilmente di nascondere sotto i tuoi capelli scarmigliati, che ti cascano persino davanti la faccia. Gesù Cristo in croce non potrebbe essere più arruffato! Mi preoccupo invece per Greta. La ragazza deve assolutamente recuperare in matematica, la professoressa le ha appena dato una grave insufficienza. Greta, come me, e diversamente da sua madre, non ha proprio il bernoccolo per i numeri, i calcoli, le geometrie...

Davide

Il mio look si rifà a quello di Brandon Lee nel film “Il Corvo”. Brandon, il figlio di Bruce Lee, come il

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Page 18: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

padre fu ammazzato dalla mafia cinese sul set come punizione per la divulgazione dei segreti delle divine arti marziali. Questi due attori per me sono dei veri e propri “eroi”.

Greta

Ciao Davide. Ancora con questa storia dell’assassinio mafioso di Brandon Lee! E’ proprio vero: ai fans senza spirito critico piace credere alle leggende metropolitane. Mi parlavi invece di un CD. Andiamo nella mia stanza così gli diamo un'occhiata?

Mamma Adele

Vedo infatti che porti con te un pacchetto. Questo CD è un regalo per Greta?

Davide

Sì, è un regalo. Ed è, in un certo senso, anche un tentativo di corruzione. Non vorrei essere frainteso: ho masterizzato per sua figlia un videogioco che giudico "fortissimo". A Greta non piacciono i videogiochi ma questo penso che, se non la entusiasmerà, la renderà almeno più comprensiva verso il mio "vizio" di “drogato” della console.

Greta

Difficile, per non dire impossibile. Io preferisco esercitarmi con vari sport: il nuoto, la bicicletta, il tiro con l'arco... Amo sentire il corpo intero che si muove immerso nella natura, non mi accontento di roteare i pollici su dei tasti. Passare le ore davanti ad una console mi sembra una perdita di tempo assoluta. Diverso è chattare con il PC utilizzando programmi come ICQ. Lì mi faccio tanti amici nei cinque continenti...

Papà Arturo

Amici mi sembra una parola veramente grossa. Sono contatti superficiali e il più delle volte falsi. Stavo dietro alle BBS che, si può dire, tu non eri ancora nata...

Mamma Adele

Che ha di speciale questo videogioco?

Davide

E' veramente un classico. E' famoso come Supermario, Final Fantasy, Tomb Rider, chiunque abbia la PlayStation lo ha provato. Ma ha qualcosa in più che a me appassiona in modo particolare. Chi lo ha inventato deve essere un genio. Il gioco, uscito nel 2000, si chiama “Metal Gear Solid” ed è diventata una saga. La trama è semplice: si tratta di impedire che dei terroristi, che si sono impadroniti di una base americana in Alaska, esercitino un ricatto nucleare. Per non lanciare la bomba nucleare i terroristi vogliono in cambio, per clonarlo, il DNA di Big Boss, il migliore soldato mai esistito, e un miliardo di dollari in contanti. L'arma con cui verrà lanciata la testata è un micidiale carroarmato robotizzato bipede gigante chiamato "Metal gear Rex" che il protagonista, l’agente speciale della Fox Hound, un’organizzazione di truppe speciali fondata dallo stesso Big Boss, nome in codice Solid Snake, dovrà eliminare come minaccia per l'intera umanità.

Greta

Ricatto nucleare? La cosa comincia a stuzzicarmi…

Davide

Io non sono affascinato tanto dalla cornice avventurosa della trama del gioco, quanto dalle qualità richieste al protagonista per condurre in porto la sua missione segreta. Solid Snake è un soldato speciale adottato per infiltrarsi tra i terroristi in uno dei luoghi più isolati come l'Alaska. Possiamo

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paragonarlo a Clint Eastwood: abile con la pistola, aria da duro e apprezzato dalle donne. In lui scorre il sangue di Big Boss, il soldato più grande di tutti i tempi, dal quale lui ed i suoi fratelli Liquid e Solidus (che in futuro affronterà), sono stati clonati.

Snake non ha amici né familiari, la sua unica vita è la guerra, il fucile il suo migliore amico, la polvere da sparo il suo dopo-barba, la morte la sua compagna di vita. "In un mondo di guerre tecnologiche non c'è più bisogno di soldati come noi Snake" sosteneva Liquid parlando con suo fratello Solid. Per Solid la guerra è sentirsi vivo.

Greta

Alla faccia! Dovresti aver capito, Davide, che le pose da “duro” non mi affascinano più di tanto. Il gioco non è precisamente pacifista, ma visto che tratta di distruggere armi atomiche, lo proverò. Mi è venuta la curiosità di approfondire l'argomento “nucleare”. Un amico dei miei genitori, Turi Vaccaro, è finito in carcere in Olanda per avere distrutto a martellate due cacciabombardieri nucleari…

Davide

Figo! Ed ha fatto tutto da solo?

Greta

Tutto da solo come il tuo Solid Snake. Solo che Turi Vaccaro, così si chiama il pacifista “eroico” che ha sabotato gli F16 americani, è una persona in carne ed ossa, mentre il tuo Snake esiste solo nella realtà virtuale dei videogiochi. Anche le arie “vissute” che spesso manifesti in pubblico mi sembrano cattive imitazioni di film…

Mamma Adele

Non basta assumere atteggiamenti esteriori da ribelle e darsi a certe “trasgressioni” per essere davvero anticonformisti. Questo a mia figlia lo ripeto sempre martellandola e rimartellandola. Quindi esigo che quando viene portata fuori la sera da amici poi ritorni sempre ad una certa ora: massimo le 23.00 ...

Davide

Ho capito l’antifona, signora…

Papà Arturo

Lo spero bene. Ricorda anche che hai da vedertela con me. Sai, carissimo, c’è qualcosa in te che al mio irritabile subconscio fa rizzare le antenne …

Davide

Se oggi, Greta, sei “intrippata” con le guerre nucleari e cose simili forse ho trovato il modo giusto per farti appassionare ai videogiochi. “Metal gear solid” ha un aspetto istruttivo, educativo, di critica sociale. Nel videogioco sono, ad esempio, spiegati i trattati internazionali che vengono aggirati dall’arma di cui si sono impadroniti i terroristi, il carro armato “Metal Gear REX”. Si tratta di un veicolo bipede, semovente, armato di missili nucleari di nuova concezione. L'arma definitiva in grado di lanciare un attacco nucleare da qualsiasi posto nel mondo.

Papà Arturo

Questo immaginario gioiello della tecnica fa pure il caffè?

Davide

Probabilmente. E’ un mezzo fantastico! A differenza degli altri Metal Gear questo “REX” può lanciare

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Page 20: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

testate nucleari Stealth, quindi invisibili.

Mamma Adele

Lo so. La tecnologia Stealth (come quella usata da bombardieri F-117 e B-2), permette con un sistema di schermamento di non essere individuati dai radar.

Davide

Questa tecnologia esiste già da molti anni, il problema è sempre stata l'applicazione di questa tecnologia sui missili, che sarebbero invisibili ai radar ma non ad altri strumenti di intercettazione, visto che usano carburante ed emettono calore. La vera innovazione è che quest'arma utilizza un enorme cannone a rotaia (simile a quello della mitragliatrice Vulcan) per lanciare testate nucleari speciali attraverso potenti magneti. Il Rex è totalmente corazzato, utilizza lo stesso materiale dei carri armati di nuova generazione, può essere perforato solo con un potente proiettile anti-carro. L'abitacolo è isolato completamente dall'esterno, possiede un moderno sistema di rilevamento esterno chiamato Randon, un sensore che fa da "Occhi e Orecchie". Inoltre possiede un laser sotto l'abitacolo come difesa a breve distanza.

Papà Arturo

Beh, un videogioco così concepito può, per molti versi, essere propedeutico ad un approfondimento vero. Bisogna però controllare che queste schede introduttive di cui parli dicano, appunto, cose vere...

Mamma Adele

Immagino che mescoleranno realtà e fantasia. Comunque nelle nuove armi in gestazione con i finanziamenti del Pentagono, che il mio collega Angelo Baracca definisce “di quarta generazione”, la realtà supera di gran lunga la fantasia di questi videogiochi. Il libro di Baracca sull’argomento si intitola: : “A volte ritornano: il Nucleare”. (E’ edito da Jaka Book – Nda). Ne riparleremo più avanti…

Papà Arturo

Anche i fumetti potrebbero, in qualche modo, risultare utili.

Greta

Non credo proprio, papà. I fumetti c'entrano con l'energia atomica in questo senso: pare che per diventare un Supereroe devi aver fatto un bagno nella radioattività da bambino, o almeno da adolescente. Un esempio che mi viene in mente è l'Uomo Ragno. Peter Parker, l’identità normale di Spider-man, ha acquisito l'agilità ragnesca, il senso speciale che lo avverte dei pericoli e la possibilità di volteggiare tra i palazzi emettendo fili di ragnatela, in seguito ad una visita scolastica ad uno stabilimento scientifico poco fuori la sua città, New York. Nello stabilimento venivano portate avanti alcune ricerche nucleari e durante una dimostrazione dell'energia che poteva essere prodotta in tali esperimenti, un ragno venne investito dalle radiazioni emanate da due immensi elettrodi e, sconvolto e spaventato, cadde sulla mano di Peter, mordendolo prima di morire. Dopo alcuni giorni Peter iniziò ad accorgersi di possedere i fantastici superpoteri passatigli dal ragno radioattivo.

Davide

Un altro esempio è l’Incredibile Hulk, alias Bruce Banner, che diventa verde, fortissimo e animalesco quando si arrabbia di fronte ad un pericolo mortale.

Greta

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Un bruto dal cervello da bambino che mena cazzotti a tutto spiano non è certamente il massimo per una scrittura impegnata e ricca di contenuti sociali…

Davide

Bruce acquista i suoi eccezionali poteri perché investito dai raggi della “bomba gamma”, un segretissimo ed importante progetto dell’esercito statunitense di cui è stato a capo…

Mamma Adele

Vi posso assicurare che un bagno radioattivo vi renderebbe sottodonne e sottouomini, altro che superpoteri! Avete visto quelli di Chernobyl di cui ha parlato tuo padre nel suo ultimo reportage? Per non parlare degli “Hibakusha”, i sopravvissuti delle esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki!

Davide

Io apprezzo fumetti e cartoni animati che trattano dell'era post-atomica. Un esempio, di produzione giapponese, è “Ken il guerriero”, il maestro della scuola marziale di Hokuto. Da piccolo impazzivo per la sigla musicale del cartone animato…

Vediamo se mi ricordo l’inizio:

mai mai scorderai

l'attimo, la terra che tremò

l'aria si incendiò

e poi silenzio

e gli avvoltoi sulle case sopra la città

senza pietà

chi mai fermerà

la follia che nelle strade va

chi mai spezzerà

le nostre catene

chi da quest'incubo nero ci risveglierà

chi mai potrà

Ken sei tu fantastico guerriero…

Papà Arturo

Basta, basta, pietà! Sei più stonato di un coro di ninja in calore nella stagione degli amori!

Greta

Non ho mai potuto sopportare questo cartone animato, che mi sembrava sin troppo violento. Ma alcune mie amiche erano letteralmente innamorate del protagonista, Kenshiro, o addirittura del suo antagonista, il feroce Raul.

Davide

Il contesto in cui si svolge la storia è quella tipica dei racconti sull’era post-atomica; mi ricordo l’attacco ufficiale di ogni cartone: “Siamo alla fine del ventesimo secolo, il mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche. Sulla faccia della terra gli oceani erano scomparsi e le pianure avevano l'aspetto di desolati deserti... ...tuttavia la razza umana era sopravissuta...”

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Page 22: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Papà Arturo

Voltiamo decisamente pagina. Sempre in tema di opere della fantasia, anche un film può risultare molto istruttivo ed educativo. Io consiglio di vedere il “Dottor Stranamore”, del grande regista Stanley Kubrick. Il film è stato girato nel 1954 ma, secondo me, è sempre attuale.

Mamma Adele

Io, devo confessarlo, non l’ho mai visto ma me ne hanno parlato molto bene. Una gravissima lacuna per una appassionata di cinema d’autore. Il film farebbe sbellicare dal ridere! Me ne puoi riassumere brevemente la trama?

Papà Arturo

Lo guarderemo poi insieme perché da qualche parte abbiamo la videocassetta. Speriamo sia sopravvissuta alla tua ossessiva mania di ordinare …

La trama è questa.

Un generale impazzito dell'Aviazione militare statunitense (US Air Force), è preso dalla fissazione di iniziare una guerra nucleare contro l'Unione Sovietica. La guerra porrebbe fine, così crede nella sua follia, a una cospirazione comunista: i “rossi” starebbero inquinando le riserve d'acqua potabile con il fluoruro, minacciando di conseguenza i "nostri preziosi fluidi corporei". Il Generale pazzo non è a conoscenza del fatto che i sovietici hanno costruito l'ordigno "fine del mondo", in grado di rilevare automaticamente ogni attacco nucleare e, di conseguenza, reagire e contrattaccare distruggendo tutta la vita sulla Terra tramite il fallout nucleare.

Il piano del Generale viene sventato dal grande attore comico Peter Sellers, che interpreta un'ufficiale di collegamento dell'aviazione britannica RAF, distaccato nella base americana, che scopre il codice per richiamare i bombardieri.

Un B-52 ("Il Lebbrosario") per disgrazia non può essere contattato: ha un guasto alla radio di bordo. Il bombardiere continua perciò la sua missione per sganciare una bomba atomica (l’equipaggio farà caparbiamente di tutto per buttarla giù) che innescherà l'ordigno "fine del mondo".

Mentre il genere umano è sull’orlo della distruzione totale, il presidente degli Stati Uniti (ancora Peter Sellers!), per avere lumi sul da farsi, chiede consiglio al Dr.Stranamore (sempre Peter Sellers!), uno scienziato ex nazista reclutato dagli americani, tradito dal tic del braccio che si alza a scatto a mo’ di saluto “Heil Hitler!”. La soluzione proposta da Stranamore, il pazzo lucido, è quella di trasferire la "parte migliore" del genere umano in fondo a delle miniere, per attendere il tempo di decadenza – migliaia di anni! - degli elementi radioattivi.

Mamma Adele

A me è piaciuto molto “Wargame, giochi di guerra”, un film uscito proprio ai tempi delle lotte di Comiso (come pure la pellicola “Gandhi”). Trovo azzeccatissimo prendere di mira l'eccessiva fiducia riposta nelle macchine dall'uomo. Ed è perfetta la morale pacifista: “l'unico modo per vincere una guerra è... non farla!”

Greta

Sarei contenta se mi si raccontasse un po’ di trama anche di questo film…

Mamma Adele

Il protagonista è un ragazzo appassionato di informatica, David, trascurato dai genitori. In cerca di anteprime, David cerca di introdursi nei computer di una società di videogiochi ma sbaglia e si connette invece ad un supercomputer del Pentagono, studiato per rispondere ad un attacco missilistico. La

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macchina si chiama Joshua. Inizialmente ragazzo e macchina si affrontano in una partita di guerra mondiale simulata. David si disconnette soltanto quando si rende conto di non stare giocando ma di essere connesso ad un apparato governativo. Arrestato dall'FBI cerca di spiegare l'accaduto, mentre nel frattempo Joshua si prepara a far davvero scoppiare la Terza Guerra Mondiale sulla Terra.

David comprende le intenzioni del computer e scappa, in cerca del programmatore del supercomputer. Ma questi conferma le sue ipotesi: Joshua è stato programmato per far scoppiare la Terza Guerra Mondiale e non può essere fermato. Nel frattempo, anche gli agenti dell'FBI che dovrebbero gestire il computer si rendono conto di non aver più alcun potere sulla macchina: Joshua controlla tutti i depositi di missili tattici degli USA.

Convinto il creatore di Joshua a ritornare sui suoi passi, David cerca di evitare che Joshua inneschi una guerra, facendo giocare Joshua a Tris da solo, finché il computer non arriva alla conclusione che in quel gioco non è possibile vincere. Applicando lo stesso concetto alla guerra, il supercomputer conclude che una guerra mondiale termonucleare è inutile, perché non ci sono vincitori.

Davide

Questo film, anche se preistorico, l'ho visto anch'io. E lo collegherei a "Cortocircuito", che simpaticamente racconta di “Numero Cinque”, un robot costruito in serie e nato come macchina bellica, che, casualmente colpito da un fulmine, diventa “pacifista”: fugge dalla fabbrica che lo ha prodotto e si rifugia in casa di una ragazzina. Dopo aver ingurgitato un'infinità di nozioni da libri e mass media (gli “input”), "Numero Cinque" si accorge di essere "vivo", ma i suoi progettisti, la multinazionale che l'ha fabbricato, gli altri robot militari e un battaglione di soldati armati fino ai denti gli danno una caccia spietata …

Greta

Confessa che tu stavi dalla parte dei cattivissimi robot “fratelli”…

Papà Arturo

Il film per antonomasia sulla guerra nucleare, ma prodotto per la TV, è "The Day After". USA e URSS si sono lanciati i loro missili: in questo film vediamo il "giorno dopo" americano con le città (si parla in particolare di un centro texano, Lawrence) rase al suolo e i pochi sopravvissuti devastati dalle radiazioni, le quali, è bene sottolinearlo ancora, non creano affatto Supereroi!

Questo film, che dobbiamo procurarci, è interessante anche perché presenta una situazione di “guerra nucleare limitata” e non di attacco totale da “Mutua distruzione assicurata”.

Davide (bofonchia sottovoce):

(Sono capitato proprio in una famiglia di fissati… Ma meglio fare buon viso a cattivo gioco…)

Greta

Sull'era post-atomica c'è la serie di film sul "Pianeta delle scimmie" che settimana dopo settimana sto comprando in edicola. Io sono un'animalista e questa saga mi piace davvero molto. Il primo film è del 1968 ed è tratto dal romanzo di Pierre Boulle, che mi sono pure comprato e, ci crediate o no, letto.

Mi ha colpito la scena finale: il comandante Taylor, precipitato su un Pianeta sconosciuto dove le Scimmie sono la specie dominante (schiavizzano gli uomini che non sanno più parlare trattandoli crudelmente come noi di solito trattiamo gli animali), sta fuggendo dai gorilla che lo inseguono su un cavallo con la donna selvaggia che ha chiamato Nova.

Arriva su una spiaggia da cui emerge una strana struttura la cui vista costringe l’uomo, choccato, a smontare da cavallo. Taylor crolla in ginocchio e grida (le parole le ricordo benissimo): “Voi folli!

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Avete fatto esplodere tutto! Maledetti! Andate tutti all’inferno!”.

La struttura, adesso inquadrata chiaramente, è il pezzo superiore della Statua della Libertà che emerge dalla sabbia. E’ semidistrutta dalle bombe. Taylor capisce che il Pianeta sconosciuto è la Terra del futuro, dopo la morte della civiltà provocata dalla guerra nucleare.

Papà Arturo

Insomma, dall’industria dello spettacolo proviene parecchio materiale su cui riflettere. L'atomo riempie l'immaginario sociale ma, a conti fatti, per come la vedo, non quanto dovrebbe e neanche nel modo giusto. Voi ragazzi leggete i fumetti di Dylan Dog per provare il fascino del brivido e del mistero. A dire il vero questi albi piacciono anche a me, lo confesso. Ma nessuna storia inventata di fantasmi, demoni o vampiri potrebbe toccare l’intensità dell'orrore reale suscitabile dalla guerra atomica che stiamo preparando, giorno dopo giorno.

Mamma Adele

Non vi è dubbio che l’apparato dello sterminio nucleare è la minaccia più orribile che incombe, con una pericolosità terrificante, sulla nostra testa. Scusate la tirata retorica, ma mi sgorga dal cuore: esso, il mostro atomico, giorno dopo giorno, ingoiando risorse ed intelligenza tecnico-scientifica, sottraendo pane dalla bocca dei poveri e producendo inquinamento, malattie, attentati ai diritti di libertà, scava orridamente sotto i nostri piedi l’abisso del Nulla: alimentarlo in qualsiasi modo dovrebbe essere considerata la malvagità assoluta, l’estremo ed inconcepibile abominio, se si è religiosi il vero peccato irredimibile.

Papà Arturo

Magnificamente e preziosamente detto, cara! Il potente che premerà il bottone atomico determinerà una situazione senza ritorno e spegnerà per sempre la luce della speranza. (Anch’io riesco ad essere lirico e passionale quando mi ci metto). Di fronte a questo immane e concretissimo rischio di genocidio ed “ecocidio” definitivi e completi, che vanifica il senso stesso del nostro stare al mondo, sarebbe una buona idea diventare tutti un po’ Turi Vaccaro!

Dobbiamo usare il nostro martello metaforico per distruggere un po’ del militarismo che, quando ne abbiamo l'occasione, ci capita sotto tiro!

CONVERSAZIONE 5 - The Day After: gli effetti della radioattività

Mamma Adele Hai dormito, Greta? Hai certe occhiaie! Mi sembri un po’ troppo pensierosa, turbata, quasi sconvolta ...

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Papà Arturo

Deve essere la frequentazione di quel Davide lì. Quel tipo non mi è mai stato troppo simpatico. Se volete sapere come la penso, il suo presunto anticonformismo mi sembra fumo senza arrosto, del tutto esteriore. Parlavo ieri con Alfonso Navarra, il mio collega, l’antimilitarista “storico”, che era compagno di Peppino Impastato: militavano ambedue in Democrazia Proletaria e frequentavano insieme Lettere a Palermo.

Greta

Peppino, il protagonista del film “I cento passi”? Il ragazzo siciliano ammazzato dalla mafia perché denunciava da una radio autogestita le malefatte di un boss accusandolo e ridicolizzandolo? Quello sì che era un “eroe”!

Papà Arturo

Un “eroe”? sia concesso. Un “eroe” che, mi diceva Alfonso, (il mio collega ha collaborato, con Umberto Santino ed i ragazzi di Radio Aut, a portare avanti la controinchiesta che, subito dopo il delitto, smontò l’ipotesi che Impastato fosse un terrorista-suicida) però non si dava pose da duro e che non aveva bisogno di mettersi l’anello al naso per mostrarsi “diverso” ed interessante.

Mamma Adele

Per come lo stai descrivendo, Arturo, lui, Peppino, non aveva bisogno di apparire, di darsi delle arie, lui era effettivamente “diverso”, originale, unico, in modo positivo.

Papà Arturo

Peppino era coraggioso, intraprendente, creativo al massimo grado. “Alla grande”, direste voi ragazzi. Aveva un entusiasmo, una passione, una energia che smuovevano le montagne. Radio Aut, che funzionava con apparecchiature di scarto, ha portato una ventata di libertà, di movimento e di cultura in un paesino soffocato dalla mefitica atmosfera della sudditanza alla mafia.

Greta

Non lo si può negare: era una bella idea quella di raccontare via radio le vicende di Cinisi come se il paese fosse un villaggio dell’ West, con i cow-boy, gli indiani, gli sceriffi… Il boss della mafia (Tano Badalamenti – NdA) era il capo degli indiani, Tano Seduto… Il film rende benissimo tutto ciò. Ma la vicenda non è stata abbellita, romanzata?

Papà Arturo

Di questo sono sicura: quel film, diretto da Marco Tullio Giordana, racconta le cose per come sono effettivamente avvenute e la figura di Peppino (interpretato da Luigi Lo Cascio) è ritratta in modo corrispondente alla realtà. Alla sceneggiatura hanno posto mano il fratello Giovanni e i compagni del Centro Impastato. I luoghi sono quelli veri: il casolare dove il giovane martire antimafia è stato tramortito, la radio, la pizzeria di papà Luigi (interpretato da Gigi Burruano)… L’unica scena romanzata è quella del caffè, quando il capomafia Tano Badalamenti va nella pizzeria e si dichiara ripagato di tutto dopo essersi fatto l’espresso…

Greta

Mafiosi bastardi! Accanirsi ferocemente facendolo a pezzettini su un povero ragazzo in fondo inoffensivo!

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Papà Arturo

Inoffensivo per modo di dire. Non è vero forse che l’autorità che si regge sul terrore viene distrutta dal ridicolo? Dal barbiere, ovunque a Cinisi, accendevano la radio per ascoltare la trasmissione “Onda pazza” dove i mafiosi venivano pubblicamente sbeffeggiati. Peppino non era un dilettante improvvisato, ma un grande sperimentatore e comunicatore, solo oggi possiamo comprendere a pieno il suo talento. Se don Tano, che lo ha imbottito di tritolo, lo avesse lasciato vivere credo che avremmo sentito parlare di lui come di un grande giornalista. Un vero giornalista, non un passa-veline di agenzia (o di “soffiate” da parte di procuratori e da agenti dei servizi segreti). Alfonso mi diceva divertito che quelli dei centri sociali, che ne fanno oggi una bandiera dello spinello libero, avrebbero dovuto sapere che in realtà lui criticava anche le droghe leggere…

Mamma Adele

Questa veramente mi giunge nuova! Ma a dire il vero anche nel film di Giordana si vede che polemizza con i “freakkettoni” sbarcati dal Nord…

Papà Arturo

Peppino non era affatto un “bacchettone”, come direbbe la nostra Greta che bazzica, secondo me a tempo perso, i “libertari” e gli “anatagonisti”. Sospetto che qualche tuo amico ti propone di sfumacchiare, non è vero? Semplicemente osservava che la marijuana la si compra dai mafiosi i quali si arricchiscono con il traffico della droga, “leggera” o “pesante” che sia, e lui non voleva che in nessun modo noi rimpinguassimo le casse della criminalità organizzata.

Mamma Adele

Per Peppino erba sì, ma solo se autoprodotta, quindi?

Papà ArturoBèh, probabilmente, su questo non posso proprio mettere la mano sul fuoco. Sicuramente nessun rapporto commerciale coi trafficanti, anche con il più piccolo pusher.Morale della favola: la “diversità” di Peppino era di carattere intellettuale e morale. In jeans, maglietta e scarponi da “sfigato”, lui meritava ed otteneva “rispetto”. La considerazione se la guadagnava non per il chiodo sulla lingua o la cresta verde da gallo cedrone, bensì perché aveva la schiena dritta: era un ragazzo libero che si ribellava ai veri potenti che erano invece obbediti ed ossequiati da tutto il suo ambiente sociale.

GretaAlcune insinuazioni del tuo discorso non mi convincono. Vorresti forse che tutti vestissero ammodino? Il mio modello non è l’educanda delle Orsoline. A me piace girare con la pancia di fuori, va bene?

Papà ArturoOgnuno si vesta come vuole. Non pretendo di dettare la tua moda anche se non capisco perché devi prendere a modello di eleganza Susanna la battona. Ma nessuno pretenda di essere giudicato un “ribelle” solo perché scopre l’ombelico o ha i capelli lunghi e sporchi, come il tuo Davide! Arricchire i mafiosi facendosi le canne non mi sembra poi tutta questa gran ribellione … o “trasgressione”, come si dice oggi!

GretaEffettivamente molte cose di Davide cominciano a crearmi dei dubbi. Io posso capire la sua sfrenata passione per i videogiochi, ma non il gusto sadico di diventare protagonista di vicende “splatter”. A casa della mia amica Katia, ieri, non riuscivo a distoglierlo da un videogame che si era portato

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appresso, chiamato “Rule of Rose”… Una roba crudele e orripilante!

Mamma AdeleHo letto sul settimanale “Panorama” mentre facevo anticamera dal medico della mutua. Nel gioco una fanciulla viene sepolta viva dopo aver subito le violenze fisiche e psicosessuali di quattro coetanee molto cattive.

Papà ArturoChe infanti ed adolescenti non siano così innocenti ne ha parlato la letteratura di ogni epoca. Ma oggi mi sembra che stiamo superando veramente ogni limite! Del resto la violenza sociale di teppisti e “microcriminali” più o meno in erba è poca cosa rispetto alla carica di violenza contenuta negli Stati che preparano tragedie come quelle che ora mi accingo a mostrarvi. Sistematevi bene nelle poltrone che si passa alla proiezione in programma.

Mamma Adele

Seleziona bene la lingua, Arturo! Questo DVD vogliamo guardarlo con audio italiano, non inglese!

Papà Arturo

Sta attenta, Greta, alla cronologia degli eventi mostrati nel film “The Day After”, che portano nella fiction allo scatenamento della Terza guerra mondiale. Al giorno d'oggi, molti analisti militari hanno dichiarato che gli eventi mostrati nel film avevano una grande possibilità di compiersi veramente durante la Guerra fredda. In parte possono servire ad illustrarti il concetto di “guerra nucleare limitata”. Siccome la sequenza è complessa ho pensato di aiutarti stampandone la cronologia dal sito web Wilkipedia.

Greta

Conosco questo sito. E’ l’enciclopedia le cui voci sono scritte liberamente dagli stessi utenti.

Papà Arturo

L’unica condizione è che i contributi apportati siano di propria creazione originale o copiati da risorse di pubblico dominio: non è accettato materiale protetto da copyright. Ora guarda il film, poi potrai rileggerti con calma lo stampato.

Dall’URL http://wikipedia.sapere.alice.it/wikipedia/wiki/The_Day_After

La crisi parte da Berlino Ovest, "bloccata" dai russi

Inizio del film: una forza di invasione sovietica si schiera nella Germania Orientale, il metodo era spesso utilizzato per “premere” sugli Stati Uniti affinché rinunciassero ad esercitare il loro controllo su Berlino Ovest. Gli Stati Uniti non abbozzano, ma iniziano a loro volta un dispiegamento aero-navale, mossa che porta al blocco sovietico dell'accesso aereo e terrestre a Berlino. L’azione russa viene interpretata come un puro atto di guerra da parte degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti, dalle loro basi nella Repubblica Federale Tedesca, invadono la Germania dell'Est per liberare Berlino.

Viene varcata la "soglia" nucleare

L'Unione Sovietica controbatte la penetrazione degli Stati Uniti attraverso la Repubblica Democratica Tedesca verso Berlino, lanciando un attacco massiccio ed avvolgente sulla Germania Federale. Nella fiction questa invasione porta ad una prima esplosione nucleare (con responsabilità non ben chiarite dalle voci che commentano le azioni e controreazioni) che comporta la distruzione della città tedesca di Wiesbaden.

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Tutti i paesi della NATO reagiscono all'attacco con la fornitura di immediata assistenza militare alla Germania Occidentale. Nella sua controffensiva l'Armata Rossa raggiunge il fiume Reno, (forse apprestandosi ad attraversarlo per dilagare in Francia e nel resto dell'Europa). Gli Stati Uniti decidono di fermare l'assalto detonando alcune armi nucleari di bassa potenza sulle colonne corazzate sovietiche.

Papà Arturo

Qui vediamo in azione la strategia del "first use" - primo uso - da parte della NATO, tuttora in vigore. Il "first use", circoscritto ai campi di battaglia europei, non è il "first strike" - primo colpo - che riguarda la confrontazione globale tra le due Superpotenze. La NATO nella sua dottrina ufficiale ritiene di dover far fronte alla ridotta efficacia delle armi convenzionali prevedendo l'impiego in battaglia, sul teatro europeo, di armi nucleari "tattiche". Nel "first use" porzioni di territorio europeo, ad esempio l'intero Nord-Est italiano, sono considerate sacrificabili - "radioattivizzabili" - per esigenze militari.

Le forze sovietiche rispondono lanciando un attacco nucleare contro lo SHAPE , il quartiere generale della NATO nella regione europea.

Dopo lo "scambio nucleare iniziale" in Germania, gli Stati Uniti dichiarano la loro politica di "strike on warning", (colpire alla prima avvisaglia di allerta), indicando che lanceranno un attacco a scala completa sull'Unione Sovietica se ci fossero indicazioni (satellitari e di spionaggio) che la seconda si prepara per fare lo stesso contro gli Stati Uniti.

Papà Arturo

Ecco, come dicevo all'inizio, un bell'esempio di "guerra nucleare limitata" riguardante il "teatro" europeo. Ma altre parti del mondo avrebbero potuto essere "teatri" di una simile guerra.

Viene ordinato l'attacco nucleare "preventivo"

La Forza Aerea Sovietica distrugge un aereo-radar AWACS in Inghilterra ed un altro in California (come per prepararsi per un attacco a sorpresa con i cruise dotati di testata atomica). Dal suo aereo, il Presidente degli Stati Uniti, trasmettendo messaggi cifrati, ordina ad una postazione di comando aerea del SAC (Strategic Air Command) di lanciare un attacco nucleare "preventivo", limitato contro obiettivi prestabiliti nell'Unione Sovietica.

Papà Arturo

La "guerra nucleare limitata" può anche riguardare uno scambio di colpi limitati tra USA e URSS, senza l'obiettivo della distruzione totale. Ma nel film l'URSS risponde con un primo colpo "controforze", cioè mirato ai siti ospitanti i silos missilistici americani.

L'attacco sovietico si verifica con modalità "counter-silos"

I sovietici lanciano le loro testate contro i silos americani (probabilmente ancora con i missili dentro), presumibilmente in un "first strike" visto che il piano strategico americano di "primo colpo" prevede il lancio di tutti (circa 1000) gli estremamente precisi missili Minuteman terrestri contro i 1000 silos sovietici.

Il risultato finale é che la maggior parte delle maggiori città americane viene distrutta, l'apparato militare viene decimato, e gli Stati Uniti diventano una gigantesca discarica da fallout radioattivo. Si lascia intuire che condizioni simili si siano verificate in URSS. Dopo che é stato permesso alla morte ed alla distruzione di galoppare, il Presidente degli Stati Uniti dichiara (per via di un messaggio radio ad onde corte) che é stato firmato un cessate il fuoco tra gli USA e l'URSS.

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Papà Arturo

A dire il vero nelle intenzioni degli americani per la “guerra nucleare limitata” c’era la speranza di coinvolgere la sola Europa (di cui fa parte anche il territorio sovietico al di qua degli Urali) risparmiando il loro territorio. Ma il film mostra come gli eventi sfuggano di mano alle previsioni degli strateghi militari.

Mamma Adele

Perno di questa strategia - della “guerra nucleare limitata” - è stata l'installazione in Europa dei missili Cruise e Pershing che l'Italia, prima tra tutti i Paesi, ha accettato proprio a Comiso, permettendo così la praticabilità di questa ipotesi, nell’intenzione di ottenerne in cambio la possibilità di svolgere un ruolo attivo quale punto cardine della difesa NATO sul lato sud dell'Alleanza.

Greta

Papà, mamma, uffa! Non commentate sempre! Lasciatemi vedere il film!

La trama del film

La trama della pellicola è focalizzata sulla reazione e sulla sofferenza umana dei personaggi colpiti dalla guerra nucleare. Il film segue la vita di molti cittadini comuni e delle persone che incontrano nel corso di una attacco nucleare diretto contro Kansas City, Missouri. Il dottor Russell Oakes (Jason Robards) vive a Kansas City con la moglie (Georgann Johnson), e lavora nel "Memorial General Hospital" nel centro di Kansas City. Nel momento iniziale dell'attacco viene a trovarsi bloccato nel traffico su una autostrada, con tutti i motori, le radio e le apparecchiature elettroniche guaste per via degli effetti dell'esplosione ad altissima quota di una bomba all'idrogeno che provoca un impulso elettromagnetico, capace di bruciare tutti i circuiti elettrici ed elettronici. L’impulso elettromagnetico é seguito dopo qualche minuto da un esplosione nucleare al suolo altamente catastrofica e letale, ma comunque il dottore sopravvive all'attacco nascondendosi in un tombino e si dirige verso l'ospedale del "campus" all'Università del Kansas in Lawrence per assistere i feriti assieme al Dr. Sam Hachiya (Calvin Jung) ed all'infermiera Bauer (JoBeth Williams), e ad altri prestatori di pronto soccorso.

Greta

Il film è veramente impressionante, mi si sono rizzati i capelli sulla testa! Le scene dei sopravvissuti, colpiti dal fallout radioattivo, che girano come sonnambuli per la città ridotta in macerie sono proprio da cinema dell’orrore: persone con la carne a brandelli, piene di croste e piaghe orripilanti, con ciuffi di capelli sparsi qua e la, con cancri e leucemie in incubazione, potrebbero benissimo figurare come “zombies” ne “La notte dei morti viventi” di George Romero!

Papà Arturo

Dovrebbe esserti a questo punto chiarissimo perché le armi nucleari sono molto più pericolose di qualsiasi altra arma. Gli effetti distruttivi della irradiazione termica e dell’onda d’urto di una bomba nucleare da 1 megaton (un’arma di media potenza, pari a quella di 1 milione di tonnellate di tritolo) si estendono circolarmente fino a 14 kilometri. Se a esplodere è una bomba da 20 megaton, l’area di distruzione si estende circolarmente fino a oltre 60 kilometri. Gli effetti delle radiazioni si aggiungono alle distruzioni provocate dall’onda d’urto e dalla “tempesta di fuoco”. Il maggior numero di vittime viene provocato dal fallout, ossia dalla ricaduta radioattiva. Dopo lo scoppio di una bomba da 1 megaton, le persone sono sottoposte a dosi mortali di radiazioni in un’area di circa 2.000 kilometri quadrati e a dosi pericolose in un’area di circa 10.000 kilometri quadrati.

Greta

Mi ha meravigliato l’effetto chiamato “impulso elettromagnetico”.

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Mamma Adele

Il primo effetto di una esplosione nucleare è il lampo: l'emissione di una quantità enorme di fotoni forma un lampo di luce istantaneo, intensissimo, visibile perfettamente anche da migliaia di chilometri: la sua intensità è tale da accecare permanentemente chiunque abbia lo sguardo rivolto verso l'esplosione. Contemporaneamente al lampo si verifica una temporanea separazione di cariche elettriche che genera un campo elettromagnetico istantaneo. A distanza anche di alcuni chilometri dal sito dell'esplosione, si hanno tensioni indotte nei circuiti elettrici di molte migliaia di volt, che portano alla loro immediata distruzione se non sono appositamente schermati.

Greta

Riassumendo, scoppia la bomba ed abbiamo il lampo, l’impulso elettromagnetico, la tempesta di fuoco e l’onda d’urto. Poi dovrebbe venire il fallout radioattivo: un bellissimo fumetto argentino, “L’Eternauta”, ce lo mostra come una lunga, interminabile nevicata…

Mamma Adele

L’irraggiamento radioattivo è soprattutto di raggi gamma. La materia coinvolta nello scoppio della bomba atomica, che è stata resa radioattiva dalle reazioni nucleari e scagliata o risucchiata in aria, inizia a ricadere (in forma invisibile, come polvere, non come neve!) creando una zona di forte radioattività centrata nel punto dell'esplosione: questa radioattività va attenuandosi col tempo, ma può permanere a livelli pericolosi per decenni (e per certe sostanze anche per millenni!) rendendo la zona inabitabile.

Greta

Due città giapponesi sono andate distrutte con le esplosioni del 1945, ma quanti morirono subito?

Mamma Adele

I dati li ho scritti in una mia recente relazione, citando il mio amico Antonio Amoroso, del Dipartimento di Genetica, dell’Università di Torino. Prima dell’esplosione della bomba atomica, nel 1945, Hiroshima contava 250.000 abitanti. 45.000 persone sono morte il giorno stesso dell’esplosione, ulteriori 19.000 entro 4 settimane dalla stessa (la maggior parte di queste ultime per una sindrome da irradiazione acuta). I numeri relativi all’esplosione avvenuta tre giorni dopo a Nagasaki sono i seguenti: 174.000 erano gli abitanti, 22.000 le persone morte nell'esplosione e 17 mila quelle decedute nelle successive quattro settimane. Sugli effetti sanitari, sia immediati che a medio-lungo termine, nella popolazione, di esplosioni nucleari, che ben vediamo descritti dal film, esistono gli studi basati proprio sui casi di Hiroshima e Nagasaki. Le malattie che sono state maggiormente valutate sono le malattie tumorali. Questo deriva dal fatto che l’effetto biologico sulle cellule delle radiazioni ionizzanti sono essenzialmente lesioni al patrimonio genetico. Le cellule danneggiate dalle radiazioni possono diventare cancerogene.

Greta

Mi avete detto che questi sopravvissuti in giapponese vengono chiamati “Hibakusha”.

Papà Arturo

Hibakusha, sì. La parola giapponese significa letteralmente “persona colpita dalla bomba”. I superstiti dei bombardamenti divennero il nucleo del pacifismo giapponese del dopoguerra, e da allora il paese nipponico è diventato paladino dell'abolizione delle armi nucleari in tutto il mondo. (Oggi sembra però che il Giappone, anche su pressione americana, abbia dei ripensamenti e stia avviando un suo decollo in senso militarista). Durante il periodo post-bellico, i giapponesi utilizzarono questo termine al posto di "sopravvissuti" per non mancare di rispetto nei confronti dei loro morti. Nel 2006 si stima che siano

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ancora 266.000 gli hibakusha ancora in vita in Giappone.

Mamma Adele

La prima malattia che viene fuori dopo un forte irraggiamento è la leucemia. I tumori maligni solidi si sviluppano, di solito, più tardivamente. Hanno carattere mortale anche malattie “non neoplasiche” (neoplasia significa tumore maligno), tipo le malattie cardiovascolari come l'infarto del miocardio, l’ ictus, l’ipertensione sistolica isolata; o altri generi di malattie dal nome meno spaventoso tipo l’epatite cronica e la cirrosi epatica.

Greta

Tornando a “The Day After”, uno spettacolo così raccapricciante ha sortito qualche effetto sull’opinione pubblica?

Papà Arturo

Mi sono un po’ documentato su questo aspetto. Nel giorno della sua messa in onda sul circuito televisivo nazionale, la domenica 20 novembre del 1983, la catena ABC aprì alcuni numeri telefonici verdi per dare precisazioni e fornire consigli in modo di poter calmare gli spettatori traumatizzati, soprattutto quelli di Kansas City e Lawrence, dove si verificò il maggior impatto psicologico ed alcuni cittadini organizzarono “veglie per la pace”.

Dopo la sua apparizione “The Day After” calamitò sia critiche che elogi. I critici tendevano a sostenere che il film sensazionalizzasse la guerra nucleare. Dal punto di vista tecnico, il film, che vinse due Emmy, venne lodato per il sapiente uso degli effetti speciali e per il ritratto realistico della guerra nucleare e delle devastanti mutilazioni e sofferenze sulle sue vittime.

Dopo il film la ABC mise in onda anche un dibattito in diretta televisiva tra lo scienziato Carl Sagan e William F. Buckley, Jr. Durante il dibattito Sagan discusse il concetto di “inverno nucleare”, il rapido cambio climatico globale che teoricamente ci si poteva aspettare dopo una guerra nucleare.

Greta

Inverno nucleare? La Terra verrebbe forse coperta da una massa di ghiaccio come si dice avverrebbe con l ’effetto serra? Ho visto qualche mese fa anche un altro film catastrofico dal titolo simile a questo “The Day After”: “The day after tomorrow - L'alba del giorno dopo”. Qui non è la guerra atomica ma l’inquinamento a trasportarci nell’apocalittico scenario di una nuova glaciazione.

Mamma Adele

L'ipotesi di "inverno nucleare", una nuova, terribile era glaciale successiva ad uno scambio di missili atomici tra superpotenze, è stata formulata da scienziati, non è una invenzione fantastica di fumettisti in cerca di idee clamorose. Essa si basa sugli effetti riscontrati durante le esplosioni atomiche avvenute in Giappone sul finire della Seconda Guerra Mondiale, sui vari esperimenti nucleari portati a termine da molti Stati e sugli effetti collaterali del disastro di Chernobyl, in Ucraina, la famosa nube radioattiva che si sprigionò nel 1986 in seguito alla incidentale fusione del nocciolo di una centrale nucleare.

Le particelle di materia carbonizzata, le polveri radioattive e qualsiasi altra sostanza in grado di alzarsi nell'aria, andrebbero a costituire, grazie ai venti, uno scudo impermeabile ai raggi solari che farebbe precipitare le temperature nell'atmosfera. La combinazione tra le basse temperature, la continua oscurità e le radiazioni dovute alle esplosioni atomiche ucciderebbero le specie animali e vegetali ancora in vita e avrebbero effetti devastanti anche sullo strato di ozono.

Greta

La fine del mondo, dunque.

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Mamma Adele

Sì, proprio la fine del mondo.

CONVERSAZIONE 6 - la guerra nucleare nel quotidiano: internet progetto militareMamma Adele

Su questo punto non intendo transigere, Greta. Devi rientrare a casa entro le 23.00 e non un minuto di più. Tuo padre mi ha riferito che ieri, uscendo con le tue amiche, hai fatto tardi. Hai spento il telefonino, ti sei resa irrintracciabile. Sei tornata dopo la mezzanotte. Ti lasciamo grande libertà, lo sai benissimo, ma non devi abusarne: alcune regole vanno rigorosamente rispettate!

Papà ArturoA ben guardarti, Greta, presenti tutti i postumi di una sbornia! Il tuo alito ha un odore che non lascia adito a dubbi!Io ci credo poco che tu sia andata a cinema con Katia e Cristina. Ci vedo piuttosto lo zampino di Davide, alias “il Corvo”. Quello è un tipetto tutt’altro che puro e innocente! Ho saputo che è un pluriripetente e che si vanta di essere tale, come fosse un titolo di merito.

GretaChe ci crediate o no, sono proprio uscita con le mie pards. Siamo andate a vedere l’ultimo film con Leonardo Di Caprio.

Papà ArturoIl film, trasudante violenza, di Scorsese (The Departed, NdA), quello in cui il nostro bamboccio fa l’infiltrato della polizia nella mafia?Non mi sembra una specie di film per i vostri gusti. Voi ragazze, siete più per il genere “Scoop” di Woody Allen. Anche lì pare reciti un belloccio capace di far rizzare i vostri ormoni adolescenziali…Bene, sei uscita dal cinema alle 22.40.Ci vuole un quarto d’ora per arrivare a casa a piedi. Da quell’ora a mezzanotte e mezza cosa hai fatto? Con chi sei stata? Non mentire a tuo padre e a tua madre!

Mamma Adele

L’Orfeo è a due passi da casa. Dobbiamo ora venire a riprenderti in macchina anche quando ti si manda dal droghiere qui sotto?

GretaSono stanca del vostro interrogatorio. Lo devo ammettere. E’ venuto anche Davide ed il film lo ha proposto lui… Noi ragazze non abbiamo avuto niente in contrario. Contenti adesso?

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Mamma AdeleContenti proprio per niente! Quello che hai fatto dopo il cinema non è affatto chiaro. Ti hanno portato in un locale e hai dato di gomito? Spiegami perché stamattina non sei andata a scuola. Ho telefonato alla tua prof di inglese che mi ha riferito della tua assenza. Una torna da un convegno di scienziati all’estero e si trova la figlia sconquassata ed il ribaltone in famiglia!

Papà ArturoHo scoperto che quel Davide lì l’anno scorso è stato bocciato perché si è assentato oltre la metà dei giorni scolastici. Sua madre lo accompagnava in auto davanti al portone di ingresso dell’istituto e lui se ne usciva dal cancello posteriore…Ho anche saputo che è figlio di un poco di buono che non si assume alcuna responsabilità come padre e che si fa mantenere dalle donne…

Greta Vedo che hai avviato una inchiesta giornalistica nei suoi confronti… Sarà la materia del tuo prossimo scoop mondiale?

Papà ArturoC’è poco da fare la spiritosa, cara la mia aspirante vamp. O meglio dire aspirante “sedotta e abbandonata”. Il tuo “Corvo” infatti sarà brutto come la fame, ma a quanto pare con le ragazzine ci sa fare.L’altro giorno che sono andato a prenderti a scuola l’ho sbirciato al bar con una “biondona atomica” più nuda che vestita, reggipetto al posto della camicetta, giacca e gonnella in pelle nera.

Greta

Da come l’hai descritta stai parlando di Ramona, la sua ex.

Papà Arturo

Era la sua ex? Adesso capisco perché stava scambiando con lei un lungo bacio… si trattava quindi di un bacio d’addio!

Mamma Adele

Arturo, ti prego! Non siamo in diritto di entrare “a gamba tesa” nelle storie di nostra figlia. Di alcune faccende, di cuore o di quel che l’è, è meglio comunque che parli io con lei, da donna a donna. Calmiamoci che tutto sommato non è successo niente di grave. Vero Greta?

Greta

Mamma, puoi stare tranquilla. Non è successo proprio niente. Ho la capacità di difendermi da sola dagli imbecilli! Papà, credimi, ho sempre tenuto il pieno controllo della situazione!

Papà Arturo

Riesco ad immaginarmi da chi hai dovuto difenderti. Ed anche da che cosa. Altro che “Corvo”: quello è un avvoltoio! Mi viene voglia di andarlo a spennare, quel pennuto da strapazzo. So anche dove

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Page 34: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

acchiapparlo: tra gli sfaccendati che la sera sbevazzano birra ed orinano sulle Colonne di San Lorenzo. Gli darei una lezione che terrebbe a mente tutta la vita!

Mamma Adele

Calma, calma, signore e signori. Stasera dovevamo vederci per i nostri colloqui sulla guerra nucleare. Stiamo all’agenda. Contiamo fino a cento e soprassediamo momentaneamente su quanto abbiamo discusso finora. L’acqua sul gas bolle da tempo. Tra poco sarà pronta la camomilla che ci rassenererà, almeno spero. Greta, attacca tu sull’argomento. Hai qualche domanda da rivolgerci?

Papà Arturo

Ma sì, sbrigatevela un po’ tra voi donne. Io me ne lavo le mani! Tralasciamo le stupidaggini che commette nostra figlia e discutiamo di cose serie come la minaccia nucleare!

Greta

Sì, ho una domanda. E’ un po’ che ci penso. La questione mi rode dentro. A me sembra assurdo e criminale che ci sia gente che lavora per distruggerci tutti. Ma sono proprio degli uomini, degli esseri umani, che stanno lavorando a questo disastro? O si tratta di una razza di alieni che si è segretamente impossessata del pianeta? O magari di Satana in persona! Lucifero ci tiene tutti quanti ostaggio della morte atomica!

Papà Arturo

E' invece tutto umano, troppo umano, avrebbe detto Nietzsche.

Greta

Papà, proprio non riesci a fare a meno delle tue citazioni!

Mamma Adele

Gli insicuri non possono fare a meno di appoggiarsi sugli altri…

Papà Arturo

Scusami tesoro, ma ognuno si esprime come sa e può. E vediamo di tralasciare le osservazioni critiche di carattere personale. Non dovevamo ritornare quieti e sereni?

Mamma Adele

Mettiamola così: un laureato in filosofia sforna citazioni così come un laureato in fisica squaderna formule matematiche.

Papà Arturo

Lasciami proseguire, per favore. L'apparato atomico è opera di uomini che portano alle estreme conseguenze quella a che noi umani, dalla notte dei tempi, appare una idea razionale di “difesa”, basata sull'uso minacciato, ed impiegato in maniera organizzata, di forze distruttive. Tutto si fa per la "difesa" e per la "sicurezza" perseguite su presupposti io ritengo sbagliati. Guarda, Greta, che anche nella vita quotidiana, giorno per giorno, tocchiamo con mano la logica applicata dello "sterminismo".

Mamma Adele

“Sterminismo” è una espressione inventata dal grande storico inglese Edward Thompson. L’ha illustrata nel suo libro intitolato “Opzione Zero”. E’ la corsa verso il suicidio dell’umanità cui ci spinge un meccanismo sociale non governato da una consapevolezza a misura del senso comune.

Papà Arturo

Ti faccio un esempio che non mancherà di sorprenderti. Tu non sei una patita di Internet? Non stai

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Page 35: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

davanti al PC a “navigare”, minimo, 3-4 ore al giorno?

Greta

E allora? cosa ha a che vedere il World Wide Web con la guerra nucleare?

Papà Arturo

Ebbene Internet è una applicazione della logica della guerra nucleare! Il progetto nasce da un'idea che rispondeva a problemi collegati alle esigenze atomiche della Guerra Fredda, quella combattuta tra USA e URSS all'indomani della Seconda Guerra Mondiale.

Greta

Ma va'! Stai scherzando! Hai qualche amico nei servizi segreti che ti ha “soffiato” la strabiliante informazione?

Papà Arturo

Ti giuro! Davvero non sapevi che Internet è un apparato di origine militare? All'inizio il World Wide Web si chiamava Darpanet ed era un progetto finanziato dal Pentagono. Darpanet è poi diventata Arpanet, sempre sotto il patrocinio del Pentagono. L’informazione che ti do non è affatto un segreto militare, è risaputissima. Su Internet stessa, battendo la domanda su Google (il motore di ricerca), puoi trovare migliaia di documenti anche in italiano che spiegano la storia della Rete. E’ come nel racconto di Edgar Allan Poe: le verità più importanti spesso non sono nascoste, sono sotto gli occhi di tutti. Solo che noi non ci facciamo caso. Io spesso affermo che le vere notizie sono le non-notizie… La vita di tutti i giorni portata avanti dalla gente comune è la vera notizia oscurata!

Greta

A dire il vero, ripensandoci, questo fatto di Internet nata dal settore bellico mi pare di averlo già sentito. I militari erano interessati ad una trasmissione veloce ed efficiente dei dati...

Papà Arturo

Non si tratta solo di questo. Passo la palla a tua madre per una spiegazione più precisa. Se non sbaglio, cara, hai trattato l'argomento in un tuo recente saggio.

Mamma Adele

Vedo che ogni tanto ti ricordi che sono anch’io una intellettuale e che lavoro a dei saggi di carattere scientifico. Leggo brevemente quanto ho scritto in proposito: va sicuramente oltre la superficialità giornalistica (che, del resto, tu critichi spesso, te ne devo dare atto). Un po' di pazienza, che devo trovare l'articolo:

"Nel 1957 venne messo in orbita dai sovietici il primo satellite artificiale. Il lancio dello Sputnik provocò negli Stati Uniti un grosso shock perché mise in crisi l'idea della supremazia tecnico-militare su cui era fondato l’intero sistema ideologico americano. Il governo statunitense affrontò il problema creando un’agenzia con il compito di promuovere e finanziare la ricerca di base in settori che avrebbero potuto avere anche ricadute militari. Così, nel 1958 nacque l’ARPA (Advanced Research Projects Agency), con a capo Roy Johnson, la cui sede fu installata nell’edificio del Pentagono a Washington.

Greta

Arpa, il nome di un melodioso strumento musicale: anche tra gli uomini in divisa batte un cuore poetico!

Mamma Adele

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L’ARPA venne dotata di un bilancio cospicuo che servì a finanziare numerosi progetti. In particolare rivolse la sua diligente attenzione a quei progetti di ricerca di base che, perché molto innovativi e dall’esito incerto, non ricevevano alcuna considerazione ed aiuto dagli altri istituti di ricerca, sia pubblici, sia privati. Ad esempio, viene messo a punto, in 18 mesi, il primo satellite Usa. I dirigenti dell’ARPA, spesso ingaggiati tra i più brillanti scienziati del MIT di Boston, immediatamente individuarono nella giovane scienza dell’informatica una area strategica di sviluppo.

Papà Arturo

Per ricerca di base – qui comunque è il campo di tua madre - si intende quella sviluppata per acquisire nuova conoscenza su fenomeni fondamentali, iniziata senza la previsione di una sua particolare applicazione, obiettivo che contraddistingue invece la ricerca applicata.

Mamma Adele

Nel 1962, Paul Baran, un giovane ingegnere che lavorava nella divisione informatica della RAND Corporation, pubblicò un memorandum riservato in cui richiamava l’attenzione del mondo militare su una questione strategica fondamentale: come riuscire a garantire che il sistema di controllo e comando dell’esercito restasse operativo in caso di attacco nucleare.

Papà Arturo

Va tenuto presente, Greta, che negli anni sessanta l’apparato militare utilizzava sistemi di comunicazione organizzati su alcuni nodi fondamentali collegati da un’unica linea. Se uno solo di questi nodi della linea di comunicazione fosse stato distrutto dal nemico sarebbe saltato l’intero sistema.

Mamma Adele

L’idea di Baran, ispirata alla rete più complessa in assoluto, il cervello umano, era quella di realizzare un network decentrato e ridondante. I nodi di questa rete, cioè, avrebbero dovuto collocarsi sullo stesso livello gerarchico ed essere il più numerosi possibile per assicurare una generale maggiore affidabilità del sistema.

La tecnica di trasmissione dei dati proposta da Baran per la realizzazione del sistema “a prova di bomba atomica” era quella della commutazione di pacchetto, allora esistente solo a livello concettuale. Questa tecnica prevedeva che i messaggi da inviare venissero suddivisi in pacchetti digitali di dati che potevano seguire un percorso qualsiasi attraverso il sistema di comunicazione per giungere a destinazione, dove sarebbero stati ricomposti.

Le intuizioni elaborate da Baran e da un altro grande pioniere dell’informatica, Donald Davies, in sedi diverse ed indipendenti, confluirono pochi anni dopo nel progetto ARPANET, la progenitrice di Internet.

La fase esecutiva del progetto ARPANET prese il via nel 1969.

Greta

Ma allora è proprio vero: Internet è una invenzione militare! Ed ha a che fare con la guerra atomica!

Mamma Adele

L’origine militare e bellica di Internet, quindi, sembra indiscutibile. Sia l’ARPA, sia la RAND Corporation, pur non essendo istituzioni militari in senso stretto, lavoravano con i fondi del Pentagono per soddisfare il bisogno di sicurezza dei cittadini americani e quello di legittimazione del Dipartimento della Difesa. Fatta questa premessa, però, è importante sottolineare come, in realtà, l’obiettivo perseguito nella pratica dal progetto ARPANET sia stato quello di aumentare la produttività

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e la qualità del lavoro scientifico nei centri finanziati dall’ARPA, permettendo ai ricercatori di comunicare e condividere le risorse informatiche".

Papà Arturo

Il problema da cui è partito Internet non era perciò la "trasmissione veloce dei dati" (anche se poi, nella pratica, si è, fortunatamente, arrivati a questo). Si trattava di impedire la "decapitazione" del centro di comando e controllo statunitense del lancio dei missili. Il famoso NORAD (North Aerospace Defense Command) che vediamo nel film “Wargames- giochi di guerra” (e che è stato recentissimamente mandato in pensione). Le testate atomiche bisogna poterle lanciare anche e soprattutto dopo che c'e' stato un attacco improvviso del nemico.

Cerco di semplificarti ulteriormente il problema.

Una cosa è avere una sola testa, un solo centro di comando, altra cosa è avere più "nodi" di una "rete" ciascuno dei quali può fare da centro di comando. Se ne viene messo fuori uso uno, un altro può prendere il suo posto, assolvere alla stessa funzione: dare l'ordine di lancio.

Greta

La guerra nucleare, stringendo, passa quindi attraverso gli stessi canali delle mie chat?

Papà Arturo

In parte sì, in parte no. Abbi pazienza che, per risponderti, ora debbo snocciolarti alcune sigle. Tieni a mente questa: DDN (Defense Data Network). E’ la rete informatica della difesa, rete di comunicazione mondiale a servizio del dipartimento di difesa statunitense composto da MILNET, altre porzioni di Internet e reti qualificate che non fanno parte di Internet. La DDN viene utilizzata per collegare installazioni militari ed è gestita dalla DISA, (Defense Information Systems Agency), che è l’ente per la difesa dei sistemi informativi, ente governativo responsabile dell'installazione della porzione DDN di Internet, compresi i nodi e le linee MILNET.

Greta

Tutti questi acronimi, papà, mi fanno venire il mal di testa! Mi sembra comunque di capire che i militari hanno dei canali riservati ma utilizzano lo stesso una parte della rete civile, quella che mette in connessione proprio noi.

Papà Arturo

Hai capito benissimo. Internet, insieme a Milnet, è una soluzione collegata alla paura del "primo colpo" da parte dell'avversario ed alla regola base del gioco atomico: chi spara per primo vince (se riesce ad impedire la reazione del nemico azzerandone gli ordigni sulle loro stesse piattaforme di lancio). La regola che viene enunciata esplicitamente – ricordi? - nell’appello di Zanotelli. Chi lo ha redatto (un gruppo di “sagge” e “saggi” nonviolenti) sapeva bene quel che scriveva.

Mamma Adele

La mia organizzazione, le “Scienziate e gli scienziati contro la guerra”, muove dalla presa d’atto che oggi il ricercatore, considerato tutto quello che è avvenuto e come è avvenuto, non può più credibilmente sostenere che il suo compito è la ricerca pura e disinteressata della verità: gli scienziati sono legati agli interessi del mondo militare e contribuiscono direttamente a programmare la distruzione di intere popolazioni.

Greta

Quanti sono gli scienziati che nel mondo lavorano per i militari? Ne è stata fatta una stima?

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Page 38: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Mamma Adele

Tonino Drago (un altro fisico mio collega come Angelo Baracca), nel suo “Scienza e guerra” (Edizioni Gruppo Abele), nel 1983 ne calcolò 400.000. Dovrebbero essere oggi, per stare bassi, circa 1 milione.

Si tratterebbe della metà del complesso operante dell’intelligenza tecnico-scientifica dell’umanità.

Questa realtà inquietante e vergognosa della mente votata alla distruzione mi conferma nell’opinione che la scienza stessa, non solo le sue applicazioni tecnologiche, sia tutt’altro che neutrale, in quanto i suoi presupposti ed il suo stesso operare affondano inscindibilmente in scelte quotidiane di ordine sociale.

Greta

Per tradurti: quello che gli scienziati indagano e inventano, ma anche il modo con cui indagano e inventano, derivano, secondo te, da decisioni contrattate con i poteri sociali. Ma i fatti scientifici non parlano da soli? La matematica non è un’opinione, si sente dire a mo’ di evidenza incontestabile.

Mamma Adele

Per l’appunto, io metto in dubbio che lo scienziato possa pretendere di presentare i suoi risultati come conclusioni certe ed indubitabili, al di sopra delle parti, solo perché fondati su procedure di calcolo matematico. Sono tanti i campi in cui vediamo gli “esperti scientifici” polemizzare tra di loro, sostenendo a volte tesi opposte: dall’origine (e il destino) dell’universo all’effetto serra, dalle biotecnologie alle questioni energetiche…

La faccenda è complicata e qui posso solo accennartela: è un inganno storico che la scienza sia stata presentata come una costruzione monolitica senza alternative possibili, essenzialmente priva di conflitti, anzi l’unico luogo pacificato di tutta l’attività e di tutto il pensiero umano.

Papà Arturo

Tu vuoi dire che “la Scienza” unica e pura di cui parla spesso la stampa (tra l’altro contraddicendosi e creando confusione) è un mito, che in realtà esistono tante ipotesi teoriche divise in sé stesse.

Mamma Adele

Sì, per pensare la pace occorre accettare il conflitto all’interno della scienza stessa, e occorre trovare, come indica Tonino Drago, una NUOVA SCIENZA, quella necessaria a risolvere i conflitti sociali.

Grandi scienziati come Einstein e Born hanno indicato questa nuova scienza proprio nella nonviolenza. Essa si fonda sul principio secondo cui nessuna verità umana è assoluta, tanto meno la propria, anche quando questa verità è strutturata sotto forma di scienza.

Papà Arturo

Si propone agli scienziati la responsabilità intellettuale di una “rivoluzione culturale”…

Mamma Adele

La scienza ispirata dalla nonviolenza deve collocarsi in modo pluralistico nella dinamica sociale prefiggendosi di convertire il patrimonio di conoscenze e tecniche da finalità distruttive a finalità costruttive. E deve suggerire un metodo pratico di risoluzione dei conflitti mediante quelli che Gandhi chiamava “esperimenti con la verità”.

Greta

Di quello che dici capisco solo che vuoi che gli scienziati non lavorino più per costruire nuovi mezzi distruttivi, ma tentino di orientare la scienza verso finalità costruttive e pacifiche. Non devono essere organizzati per inventare nuove armi ma per scoprire, che so, la cura per il cancro o dei mezzi di

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Page 39: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

trasporto che viaggino senza inquinare. Sulla questione che devono esserci preferibilmente diverse teorie che si confrontano non riesco a venirti dietro. Posso anche darti ragione, ma mi mancano le basi culturali per comprendere cosa significa questo darti ragione, quali sono le conseguenze che, in pratica, ne derivano…

Mamma Adele

Effettivamente è troppo presto per te addentrarti in problemi di natura epistemologica.

Greta

Sì, tanto più che non so nemmeno cosa significa la parola “epistemologia”…

Papà Arturo

Prova a cercarla sul dizionario, poi magari ne parliamo…

CONVERSAZIONE 7 – La regola del primo colpo e le guerre nucleari limitateMamma Adele

Greta si è rintanata nella sua cameretta. La delusione con Davide deve essere stata un grosso colpo per lei. Sono riuscito a parlarle e ad appurare che effettivamente non è successo nulla di irreparabile. Una “storia” tra loro comunque non poteva funzionare: diavolo ed acqua santa non si mescolano…

Papà Arturo

Le passerà, basta aspettare. E neanche tanto. Alla sua età le ferite amorose, o quel che l’è, si rimarginano prestissimo… Davide, poi, io l’ho sempre beccato in pubblico, ma ho sempre avuto la sensazione che la sua pasta sia più buona delle sue pose artificiali da “duro” e da “vissuto”… Detto tra noi, quel ragazzo mi fa più pena che rabbia. Le condizioni di partenza, ed in particolare lo sfascio della sua famiglia, non lo hanno certamente agevolato…

Mamma Adele

Le “cotte” più forti e dolorose io le ho prese proprio all’età di Greta. L’adolescenza è un periodo difficile, di muti sogni e di rischiosi tentativi … e di sana diffidenza verso il buon senso dei “grandi”! Anche noi eravamo assetati di esperienze e con i sentimenti tesi a tutto, tranne che ai “buoni consigli” dei nostri genitori…

Papà Arturo

Il “bullismo” che circola in giro oggi mi sembra però affatto speciale: che cosa è cambiato in questi ragazzi che “deragliano” così facilmente? Cosa li spinge ad allagare le scuole, ad infierire in gruppo sui coetanei più deboli, a stravedere per i culti satanici?

Mamma Adele

Sono portata a credere che il vero cambiamento si sia verificato nella società degli adulti. Questo cambiamento lo chiamerei “frenesia esistenziale”. La voglia generale di desiderare e di possedere “tutto e subito” fa saltare il meccanismo che regola il rapporto tra diritti e doveri. O meglio ancora tra i desideri e il loro limite. Il freudiano “principio di realtà” viene subissato dal “principio del piacere”.

I ragazzi per natura sono predisposti ad aver fretta di crescere e fretta di essere: se gli adulti, a conti fatti, sono diventati addirittura più infantili di loro riusciranno solo a biascicare, senza alcuna convinzione, le regole del “comportarsi bene”.

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Page 40: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Papà Arturo

I colpevoli quindi saremmo noi? La nostra paura non è per i giovani “sfrenati” ma è paura per la nostra incapacità di adulti nel gestire questa sfrenatezza giovanile in una società che non ha più valori né limiti? Effettivamente anch’io talvolta mi chiedo che senso ha parlare di meriti e di doveri, di bene e di male, mentre sotto casa il consumismo impazza, offrendo la felicità delle merci esorbitanti, dell’eros trasgressivo ad ogni angolo, riservata ai “vincenti” che inseguono modelli aggressivi e competitivi.

Mamma Adele

Educare è innanzitutto testimoniare con l’esempio i valori che si vogliono suggerire e trasmettere ai giovani. Noi predichiamo bene, talvolta, e razzoliamo male, molto più spesso. Abbiamo il terrore di apparire “moralisti” in un mondo che segue e premia di fatto chi non si contiene né si contenta.

Papà Arturo

Per i ragazzi l’ansia di crescere, di dimostrarsi grandi e forti, è diventata una soluzione illusoriamente istantanea a portata di pubblicità, di jeans firmati, e di internet, con la rete che diventa un facile amplificatore delle vanterie da bar: sto pensando ai teppistelli di Torino che hanno schiaffato su “Google” il pestaggio di un disabile…

Mamma Adele

E’ il senso della durata che abbiamo smarrito. Non riusciamo più a spiegare ai nostri figli la gradualità del successo che costa fatica, la gioia dell’attendere, la differenza tra l’ovvietà che è facile e la creatività che invece è difficile perché richiede sforzo ed impegno.

Papà Arturo

Alla nostra Greta, che non ama studiare, dovremmo sussurrare all’orecchio: “Impara ad attendere. Fai lo sforzo di attendere. Ciò per cui vale la pena di lottare prima o poi arriva, ma solo se hai la forza di costruirlo nel tempo”.

Mamma Adele

I crimini di cui abbiamo notizia hanno per movente fondamentale la falsa e perniciosa tentazione del “tutto e subito”. Era lo slogan dei “rivoluzionari” del ’68, i nostri fratelli maggiori: è diventata la legge del mondo consumista e di rincretinimento televisivo in cui viviamo. L’attesa è una colpa, un peccato. E’ la connessione fallita con il presente, il sentirsi sfasati, fuori posto, fuori tempo. Il possesso “hic et nunc” è il dio di questa religione, prima ancora del denaro.

Papà Arturo

Le religioni tradizionali insegnavano proprio il contrario. Le promesse del Giudizio Finale e del Regno dei Cieli sono alla base del Cristianesimo. La vita terrena è passaggio. L’Ebraismo è vissuto e vive sull’avvento del Messia, aspettazione millenaria, più forte di qualsiasi persecuzione, di tutte le diaspore, di ogni privazione.

Mamma Adele

Dici bene. La percezione del tempo oggi è rovesciata: sentiamo di esistere, di vivere, solo se rifiutiamo l’attesa. Siamo una massa di individui egoisti schiacciati sul presente senza memoria del passato e senza fiducia né speranza nel futuro. Vivere solo al presente credo sia tragico: nessuno è in grado più di riconoscere l’esistenza ed il valore del prossimo, crolla il dialogo, prevale la brama di una felicità “acchiappa e getta”, si scatenano corporazioni, cordate, mafie, ogni senso di cittadinanza, di identità collettiva va a farsi benedire…

Papà Arturo

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Page 41: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Più ci rifletto più ti do ragione. I ragazzi percepiscono la nostra ipocrisia. Per tutto quello che stiamo stigmatizzando siamo del tutto assolti? Cosa viviamo nelle nostre professioni? Abbiamo veramente combattuto le derive baronali e clientelari nei nostri posti di lavoro? La verità è che dovremmo dire ai nostri figli di non prendere ad esempio noi “affermati”. Non siamo emersi essenzialmente con il talento ma perché in qualche modo abbiamo saputo adeguarci al compromesso con una cordata tecnico-economico-partitica.

Mamma Adele

Dovremmo aprire una nuova stagione di manifestazioni e di “girotondi”. Sugli striscioni dovremmo scrivere: “Costituiamoci!”. Ho provato a battere su “Google” la frase: “tutti i concorsi sono truccati”. Mi riferisco alle carriere universitarie in Italia. Viene fuori un documento di un luminare della Columbia University di Washington, un docente italiano emigrato che può denunciare dall’America quello per cui da noi, a Milano, a Roma, a Bologna, verrebbe linciato…

Papà Arturo

“Carpe diem”, cogli l’attimo fuggente, ammoniva Quinto Orazio Flacco, il grande poeta latino, oltre 2000 anni fa. Riflettendoci bene, la perdita del senso della continuità, della durata, lo schiacciamento sul presente, che dimentica il passato ed il futuro, potrebbe anch’esso avere a che fare con l’oscura percezione che rischi mortali incombono sulla nostra precaria civiltà e che “del doman non v’è certezza” (qui cito il rinascimentale Lorenzo il Magnifico).

Mamma Adele

Orazio di Venosa scriveva ai tempi in cui Ottaviano Augusto inaugurava l’era imperiale di Roma: un periodo storico che sarebbe durato per quasi 500 anni…

Papà Arturo

Un mio professore di Lettere osservava che la figura della Tellus- Madre Terra, simbolo della Pace, dalla quale sembra che l'Ara Pacis prenda il nome - sia ispirata dai versi di Orazio, compresi nel Carmen Saeculare, composto qualche anno prima per celebrare la Pax Augusta.

Questa notazione potrebbe essere di buon auspicio per l’epoca che andiamo attraversando: non stiamo vivendo la fine dei tempi, il Titanic che affonda mentre tutti ballano, ma solo un tempo di crisi, vale a dire un momento di tumultuosa trasformazione verso una svolta. La crisi si offre come un aggravamento della malattia ma, proprio come avviene nel decorso terapeutico, ad essa può seguire una guarigione.

Giorgio La Pira, il sindaco-santo di Firenze, parlava di “crinale apocalittico della Storia” su cui è posizionata l’umanità dopo Hiroshima: puoi scivolare su un versante, e finisci nel precipizio, ma puoi anche imboccare, dall'altro lato, la distesa che conduce ai verdi pascoli della pace sognati da Isaia… L’abolizione delle armi dischiuderebbe “diecimila anni” di inimmaginabile fioritura…

Mamma Adele

Ma già che, beato te, sei convinto che l’autodistruzione del mondo non può avvenire, che alla fine ci metterà una pezza la Provvidenza, il piano di Dio per ordinare la Storia… A me purtroppo difetta alquanto questa tua fede salda ed adamantina...

Papà Arturo

Per come la vedo io, la mano di Dio ha solo creato le condizioni di base perché la Storia si concluda con la Salvezza del Regno. Ma noi uomini, che abbiamo ricevuto il libero arbitrio, dobbiamo fare la

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Page 42: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

nostra parte. Mi pare logico che il dramma storico avrà una buona conclusione perché il Dio buono che ha creato il mondo, che è una cosa buona, è lo stesso Dio che vuole che la creazione sia preservata, e che ha fatto in modo che la forza della Vita sia superiore alle forze distruttive...

Mamma Adele

Zitto adesso, che Greta sta venendo fuori dalla sua stanza!

Papà Arturo

Tutto bene, figliola? Vuoi che rinviamo la discussione che avevamo in programma stasera?

Greta

Sto benissimo, grazie. Ed ho proprio voglia di proseguire le nostre chiacchierate sul nucleare. Le mie amiche trovano veramente strana questa mia “mania”. Sostengono che sto diventando “giurassica”. Io invece mi annoio se con loro si parla solo di vestiti e pettegolezzi…

Papà Arturo

Ci eravamo lasciati l’ultima volta con l’accenno alla regola del “chi spara per primo vince”…

Greta

Se non ho capito male, il problema in questo "gioco" non è l'alternativa che comunemente si pensa: tu non mi colpisci se no vieni colpito da me e tutt'e due finiamo distrutti completamente; ma la capacità di rispondere dopo che si è sopravvissuti ad un eventuale attacco.

Papà Arturo

Vedo che hai capito il concetto-base. Ed è meglio che lo inquadriamo più precisamente. Non basta possedere uno stock di armi atomiche per realizzare la "deterrenza", che da tempo non è più quella che si chiamava "MUTUA DISTRUZIONE ASSICURATA". L'acronimo, in inglese, azzeccatissimo, fa MAD, che significa "follia".

La MAD è la preistoria della "deterrenza" che risale agli albori della Guerra Fredda, l'inizio degli anni Cinquanta: è l'idea di rendere "pazzesca" qualsiasi ipotesi di attacco nucleare, perchè ogni utilizzo di armi atomiche sarebbe immediatamente sfociato nella distruzione sia dell'attaccante che dell'attaccato.

Greta

Se tu russo, stai accarezzando l'idea di colpirmi sganciando una atomica su New York, levatelo dalla testa: io risponderò subito scatenando tutti i missili di cui dispongo... Verrai annientato!

Era questo il “ragionamento” che avrebbe dovuto garantire la pace?

Mamma Adele

Su questo “ragionamento”, che potremmo anche chiamare più propriamente ricatto, si basava il cosiddetto "EQUILIBRIO DEL TERRORE". Si presumeva che ogni Superpotenza (USA e URSS erano definite tali) avesse sufficiente potenziale bellico da distruggere l'altra e che ognuna, se fosse stata attaccata dall'altra per qualsiasi motivo, avrebbe reagito con forza pari o superiore o comunque paragonabile. La battaglia si sarebbe intensificata al punto che ognuna delle parti avrebbe causato all'altra - e, potenzialmente, anche ai suoi alleati - una distruzione totale assicurata.

Papà Arturo

Nessuno sarebbe stato così irrazionale - si pensava - da rischiare la propria distruzione attaccando per primo. I missili partiti sarebbero stati avvistati in viaggio e l'avversario avrebbe potuto replicare allo stesso modo prima di essere colpito, attuando la sua "vendetta". Dopo qualche decina di minuti,

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Page 43: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

dunque, entrambi i contendenti sarebbero stati distrutti con uno scarto temporale assai breve.

Queste minacce su "se ti provi a colpirmi subirai da me la distruzione totale" erano la base dell'idea di "pace" dell'epoca, cioè di una situazione pur tesa e conflittuale, ma resa relativamente stabile dal "deterrente" atomico in possesso sia degli uni che degli altri: l'equilibrio del terrore, appunto.

Greta

Più ci penso più la situazione mi pare veramente pazzesca.

Papà Arturo

Provo a riassumertela con un paragone di fantasia. Potremmo, anzi, costruirci su la trama di uno di quei videogiochi che piacciono tanto al tuo ex-amico Daniele. Due pirati contemporanei, uno lo chiamiamo, per comodità, Barbanera, l'altro Strozzapreti, sono acerrimi nemici, si odiano mortalmente. Si fanno concorrenza per le loro ruberie nello stesso braccio di mare. Oggi – sia detto per inciso – la pirateria è ritornata attuale ed è, ad esempio, molto praticata proprio nei mari che hanno fatto da scenario ai romanzi di Salgari…

Mamma Adele

Effettivamente i pirati ci sono ancora e fanno paura: si sono modernizzati e fanno uso, quindi, di velocissime barche a motore e di potenti armi automatiche, ma le modalità, gli scopi e le zone d'azione degli attacchi continuano ad essere quelle dei loro antenati.

Papà Arturo

Questi due corsari con le loro ciurme hanno eretto due fortini su due punti opposti di una stessa isola dell’arcipelago malese che hanno eletto a base delle loro imprese malandrine. Sono, come ha ricordato tua madre, pirati moderni, non usano più archibugi e cannoni, ma kalashnikov e razzi katyusha.

Ognuno ha la capacità di spazzare via il fortino dell'altro sparando un missile dalla sua postazione. Siccome tutt'e due dispongono di questo potenziale distruttivo e lo potrebbero impiegare, questo fatto dovrebbe trattenere sia l'uno che l'altro dal premere per primi il bottone di lancio. La "pace" tra i pirati è assicurata dalla circostanza che, se uno spara, l'altro ha il tempo di accorgersene e di sparare a sua volta.

Ma, ad un certo punto, sorge il problema: se uno potesse sparare e uccidere l'altro senza lasciagli il tempo di rispondere?

Mamma Adele

E' questo, infatti, il dilemma da cui ha preso le mosse, dopo la stagione della MAD, la nuova fase del gioco atomico: la paura del "primo colpo" vincente dell'avversario. Si è capito che, per vari sviluppi ed accorgimenti tecnici, chi spara per primo potrebbe “vincere”. Nel tuo esempio dell'isola, Barbanera potrebbe aver inventato un missile che viaggia raso terra e che quindi non viene avvistato dal radar del suo antagonista Strozzapreti. Un altro accorgimento possibile per sfuggire ai radar è la tecnologia Stealth, menzionata dal videogioco Metal Gear Solid. Non c'è nemmeno bisogno che Barbanera questo missile l'abbia inventato o se lo sia procurato davvero: a Strozzapreti basta la paura che possa tentare di farlo.

Papà Arturo

Cosa hanno quindi fatto i due, in preda a questa paura del primo colpo avversario? Hanno cominciato a moltiplicare le postazioni ed i missili.

Barbanera può pure sparare per primo - ragiona Strozzapreti - ma io lo frego sempre. Non ho più solo una ma 10-100 batterie di lancio. Con quelle che mi rimangono dopo un suo eventuale attacco io sono

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Page 44: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

sempre in grado di distruggere lui e la sua parte di isola. Lo stesso ragionamento su Strozzapreti se lo fa Barbanera.

Ecco che arriviamo al concetto che, mettendo in soffitta la MAD, bisogna sviluppare una "CONTROFORZA": disporre di una quantità di testate "residua" capace di punire l'avversario che ha scatenato l'attacco infliggendogli danni "inaccettabili".

Greta

La logica del primo colpo e della "controforza" è perciò una spiegazione dell'enorme accumulo di testate che si è avuto. Non ho presente il numero preciso, ma ho capito che sulla Terra abbiamo una quantità spropositata di ordigni nucleari…

Papà Arturo

Si chiama “capacità di overkilling”...

Mamma Adele

Veramente entra in campo anche un'altra esigenza: la ricerca "paranoica" dell'equilibrio. Barbanera, pirata che immaginiamo di origine americana, e Strozzapreti, che poniamo abbia i genitori russi, non sono infatti persone proprio come quelle che puoi incontrare al bar sotto casa, normali, sane di mente, secondo gli schemi ordinari della gente comune. (Così li possiamo meglio accostare alle due ex Superpotenze, USA e URSS, ed alla natura maniacale dei loro rapporti).

Tuo padre lo ha già accennato: hanno una sospettosità particolare nei confronti dei propri simili in genere ed, in particolare, una sfiducia radicale, assoluta, l’uno nei confronti dell’altro: se voltano le spalle sono convinti di venire, come minimo, pugnalati alla schiena dal loro nemico.

Allora ricercano la “parità” nelle armi, nel potenziale distruttivo, ma partono da un presupposto fortissimo di sfiducia: la loro stima del potenziale distruttivo del nemico viene ipotizzata sempre con la peggiore supposizione sull’entità dell’arsenale accumulato dall’avversario.

Greta

Vediamo se ho capito: Barbanera, quando ragiona sul numero di razzi di cui potrebbe disporre Strozzapreti, fa una ipotesi: sono 50 o 100? Per sì e per no, dovendo essere prudente, io mi regolo su 100, la cifra meno ottimistica, ed agisco di conseguenza…

Mamma Adele

Proprio così. Cercano la “parità” che dovrebbe garantire l’”equilibrio” accumulando, l’uno e l’altro, armi sulla base della più pessimistica stima in ogni settore e tipo di armamenti, e persino in ogni “teatro” geografico.

Greta

Questa benedetta “parità” USA e URSS l’hanno mai raggiunta?

Mamma Adele

No, perché è irrealizzabile se perseguita come parità perfetta, assoluta. Un esempio di questa impossibilità logica e pratica di una uguaglianza al 100% è proprio la vicenda degli euromissili nei primi anni Ottanta.

Greta

Si sta parlando ancora dei missili di Comiso?

Mamma Adele

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Page 45: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Sì, anche i missili di Comiso vi rientravano, che erano poi i 112 Cruise della classe Tomahawk, vale a dire missili da crociera che, alla velocitàdi 900 km orari, percorrono una traiettoria guidata, con autonomia di volo da 1.500 o 2.000 km. Il costo di un Tomawhak oggi varia da 750.000 dollari a 1.000.000 di dollari. Sui missili Cruise io e tuo padre siamo particolarmente “ferrati” perché, da pacifisti nonviolenti, abbiamo passato un’estate a Comiso (era il 1983) appositamente per opporci alla costruzione della base che avrebbe dovuto ospitarli.

Greta

Ricordo: eravate al Campo per la pace che immagino come una sorta di attendamento di pacifisti provenienti da tutta Italia.

Mamma Adele

Dì pure da tutto il mondo.

Greta

A Comiso Turi Vaccaro si esercitava nella vigilanza antiCruise, che non ho capito bene in cosa consistesse.

Mamma Adele

Questi missili Cruise del tipo Tomahwak erano trasportati su grossi camion chiamati TEL che procedevano sulle strette strade siciliane in convogli formati da due camion lanciamissili e da altri veicoli, come moto ed auto della polizia, jeep e pullman militari. Ogni TEL caricava la potenza di 16 hiroshime. Il convoglio doveva raggiungere un punto segreto di disseminazione. Esso doveva nascondersi nel territorio siciliano rendendosi irreperibile come “l’ago nel pagliaio”. I Cruise avrebbero dovuto essere lanciati da posti nascosti sconosciuti al nemico. Il Cruisewatching era l’attività da parte dei pacifisti di individuare ed inseguire questi convogli per rendere pubblici i punti di disseminazione.

Greta

Se erano scoperti ed additati pubblicamente i missili diventavano inservibili?

Mamma Adele

Proprio così: la caratteristica saliente del sistema d’arma, la funzionalità da “primo colpo”, veniva vanificata da pochi ragazzi “armati” di bici!

Greta

E Turi, inseguendo i convogli, ha scoperto molti punti di disseminazione?

Mamma Adele

Uno me lo ricordo di sicuro: si trattava di Vizzini Scalo....

Papà Arturo

Perchè si parla dei Cruise come missili da “primo colpo”? I Cruise sono diversi dai missili cosiddetti balistici, che percorrono una traiettoria prefissata balistica, quindi utilizzando il motore a razzo solo per la spinta iniziale e compiendo la loro traiettoria per inerzia come un proiettile d'artiglieria. Il missile Cruise possiede infatti un motore che resta acceso per tutta la durata del volo e delle ali che gli permettono di volare a bassa quota e di controllare continuamente la sua rotta. La loro superiorità nei confronti dei missili balistici tattici sta nella loro traiettoria variabile e sul volo a bassa quota che li rende pressochè impossibili da intercettare da sistemi antiaerei a guida radar o IR (InfraRed – infrarosso). Inoltre la loro grande precisione, con l'introduzione del GPS, che è un sistema di 24 satelliti costruiti dal Dipartimento della Difesa USA per il posizionamento e di libero accesso a chiunque sia

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Page 46: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

dotato di un apposito ricevitore, li rende utili per attacchi "chirurgici" a grande distanza.

Mamma Adele

Un’altra caratteristica peculiare è l'adattabilità a tutte le piattaforme: possono essere lanciati da aerei, navi, sommergibili, da postazioni terrestri. (Da parte sovietica erano nati i Novator Club, molto simili al loro collega americano). I primi "Cruise" erano molto più costosi, perchè utilizzavano un sistema di guida denominato TERCOM, in cui un radar eseguiva delle mappature del terreno e le confrontava con le mappature inserite nella sua memoria. Gli USA avevano mappato via radar praticamente tutta la superficie terrestre, in modo da disporre delle mappe da inserire nei sistemi di guida dei Cruise. E ciò nonostante, bastava un imprevisto (si pensi a un edificio di recente costruzione, oppure a un edificio crollato) per inficiare la precisione del missile. Con il GPS, non solo la precisione è assoluta, indipendentemente dalla distanza percorsa, ma non c'è bisogno di costosi sistemi di guida.

Greta

Barbariccia e Strozzapreti, disponendo di un Cruise, avrebbero potuto colpire senza che l’altro se ne potesse accorgere.… Il “primo colpo” con queste armi diventa effettivamente possibile!

Papà Arturo

Il rimedio è stato inventato: gli aerei AWACS, che controllano il territorio dal cielo. Un missile Cruise vola radente, può tranquillamente abbassarsi anche a 5 - 10 metri dal suolo (in effetti diciamo 10 metri, sotto i dieci metri si scende solo sull'acqua). Ora, tieni conto che a 60 metri di quota un radar di difesa aerea, ben posizionato, non può rilevare l'aereo (o il missile) a distanze superiori ai 40 km (cosiddetto orizzonte radar) in condizioni ottimali, ma se il terreno presenta asperità (come boschi, colline ecc...) la distanza di avvistamento può scendere anche a 25-30 km. A 10 metri di quota, praticamente un radar può avvistare il missile solo quando questo si trova a non più di 10-15 km di distanza, il che si traduce in circa 30 secondi di tempo per reagire. Per questo, appunto, sono nati gli aerei AWACS, perchè dall'alto non esiste il problema dell'orizzonte radar e l'avvistamento può avvenire anche a distanze superiori ai 400 km.

Greta

Sarebbe un’idea combinare un missile Cruise con la tecnologia Stealth, che – come mi avete spiegato - rende invisibili ai radar…

Papà Arturo

Già fatto! E’ stato, guarda caso, l’argomento di un mio recente servizio. Il Cruise Stealth statunitense è l'ACM, o AGM-129, prodotto dalla Raytheon. L'ACM è omologato per i bombardieri B-1B e con i B-52H (ma solo questi ultimi sono stati equipaggiati effettivamente con il nuovo missile. La gittata è di ben 3000 km, la testata nucleare è regolabile da 5 a 150 KT (kilotoni), il sistema di guida fornisce una precisione di 30 metri sul bersaglio. Con l'utilizzo del GPS la precisione sale a pochissimi metri. La velocità è di poco inferiore a Mach 1. L'ACM è oggi il missile nucleare standard dei bombardieri B-52H, in quanto gli ALCM (missili cruise lanciati dagli aerei) vengono progressivamente convertiti al ruolo convenzionale con testate non nucleari. Si tratta di un missile poco conosciuto, coperto da una notevolissima cortina di riservatezza.

Greta

Sigle su sigle incomprensibili per i non addetti ai lavori. Ma da dove nasce questa mania degli acronimi? Non ci siamo un po’ persi rispetto al problema dell’illogicità della parità perfetta?

Mamma Adele

Hai ragione cara, torniamo al punto. La Nato nel decise di installare gli euromissili (512 Pershing e

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Page 47: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Cruise) in risposta agli SS20 sovietici, più moderni rispetto ad altri missili russi che andavano sostituendo. Ufficialmente era una decisione di riequilibrio, mirante a ristabilire la “parità”. In realtà la stessa posizione geografica segnava una differenza: i Pershing tedeschi potevano colpire Mosca, la capitale dell’URSS, quindi, dal punto di vista dei russi, non erano tattici, ma “strategici”.

Greta

Un’arma a parità di tutte le altre condizioni solo perché è collocata in un posto anziché in un altro assume una diversa funzione strategica e potenzialità distruttive diverse…

Mamma Adele

Questa sola considerazione dovrebbe fare capire perché la parità perfetta, al 100%, nel campo degli armamenti, ed in particolar modo degli armamenti atomici, è impossibile. Impegnarsi ossessivamente a perseguirla, per numero, per settore, per posizione geografica, significa, considerata anche la necessità di conformarsi alla stima più pessimistica del potenziale avversario, innescare una rincorsa agli armamenti senza fine.

Greta

Mi provo a riordinare le idee. Si accumulano sempre più testate per assicurarsi la “controforza” (una quantità di missili ed armi che sopravviva ad un eventuale primo colpo dell’avversario) ma anche, in una logica di gara tra potenze, per essere “pari”, in realtà superiori, in ogni settore ed in ogni aspetto , all’arsenale del “nemico”. La guerra nucleare, poi, non prevede solo un teatro globale, quello dell’intero Pianeta, ma può essere anche combattuta in singoli, limitati territori.

Papà Arturo

Uno dei miei primi incarichi di giovane cronista fu quello di andare, per conto della “Gazzetta di Mantova”, ad Erice, altra cittadina siciliana in provincia di Trapani, per relazionare su di un “seminario per il disarmo” tra i più illustri e famosi scienziati organizzato dal Centro Internazionale per la Cultura scientifica, diretto dal prof. Antonino Zichichi.

Greta

Quello di cui il comico Crozza fa le imitazioni in TV rappresentandolo come un deficiente totale?

Papà Arturo

Sì, proprio lui. Il primo Seminario si tenne nel 1981, mi pare in ottobre, nella bellissima palazzina medioevale sede del Centro di Zichichi. Tutta Erice, che si trova sopra un cocuzzolo di 800 metri che sovrasta Trapani, è rimasta ai tempi del medioevo nelle case e nelle strade. Quando entrai nell’aula del seminario, era una vera e propria aula scolastica, con la gente seduta ai banchi come comuni studenti, un uomo stava facendo lezione indicando dei segni e delle cifre tracciati con il gesso sulla lavagna. L’uomo, capelli bianchi, sguardo luciferino, era Edward Teller, l’inventore della bomba all’idrogeno. Seduti ai banchi stavano dei fisici importantissimi, le star della fisica, persino dei premi Nobel, come il “pacifista” Joseph Rotblat. Quello che però Teller spiegava mi fece accapponare la pelle. Mi chiesi: sono capitato al seminario per il disarmo o sono finito al manicomio?

Greta

Stava parlando dei danni che può procurare l’esplosione di un’atomica?

Papà Arturo

No, molto peggio. Ragionava, direi meglio, sragionava di quante centinaia di milioni di morti potevano essere considerate “accettabili” in una escalation nucleare limitata. Il gesso della lavagna tracciava le cifre a seconda delle varie ipotesi di “sparatorie” atomiche ingaggiabili qui e la: 1, 2, 3 centinaia di

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Page 48: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

milioni di morti...

Tot morti se al primo colpo prendiamo di mira solo i silos dei missili balistici intercontinentali, tot morti se ci mettiamo dentro anche qualche grande città, e così via.

Greta

La guerra nucleare limitata che abbiamo visto mostrata in “"The day after" e che era alla base dell’installazione degli euromissili contro cui avete combattuto?

Papà Arturo

Precisamente.

Greta

Continuo a chiedermi che tipo di gente possa stare dietro questa follia dei piani orchestrati per le guerre atomiche. Forse Davide da grande diventerà una specie di Dottor Stranamore (il cinismo non gli difetta) e sarà contentissimo di passare dai videogiochi ai giochi di guerra reali…

Papà Arturo

Edward Thompson, grande storico e grande pacifista, nel suo “Opzione Zero” (Giulio Einaudi Editore, 1983), si riferisce a Teller e ai suoi colleghi cultori della teoria della “dissuasione” come ad un pugno di eremiti votati al celibato, rinchiusi nelle mura dei centri di studi strategici, che, intrappolati nella circolarità della propria logica che si autoconferma, hanno perso ogni contatto con la realtà della vita svolta fuori dalla gente “normale”.

Un “esperto della difesa” è una persona con un vuoto nella testa al posto della politica e della morale, che è al suo meglio quando manovra le sigle in un vocabolario di vettori, megatoni, perdite presunte calcolate sulla scala delle decine di milioni di morti squadernati su scenari al peggio in cui occorre mostrare la forza ed eventualmente usarla.

L’idolo che costui coltiva, stringi stringi, è una idea molto semplicistica, venuta ai primi uomini delle caverne che afferrarono un bastone. Se ho un bastone, questo dissuaderà l’altro dal prendermi a bastonate. L’idea è andata avanti con gli eserciti e gli imperi, le corazzate e i gas. Ma oggi la tecnologia della distruzione è diventata così potente da sfidare ogni analisi razionale basata su un simile, fallace presupposto.

Greta

Fin qui ci arrivo anch’io. Non è che perché io porto la pistola questo impedisce a qualche altro di spararmi. Il West insegna.

Mamma Adele

Il Paese in cui tutti portano liberamente la pistola, gli USA, non è infatti il luogo più sicuro della Terra ma è il posto in cui di gran lunga si verifica il maggior numero di morti ammazzati. Invece è tranquillissimo il confinante Canada, dove il porto d’armi è vietato. Ci ricorda questa verità il documentario di Michael Moore, "Bowling a Columbine", premiato a Cannes. Il regista, prendendo lo spunto dalla strage degli studenti di Columbine, deride la maggioranza tanto silenziosa quanto armata , quella che dorme con la 44 Magnum sotto il cuscino.

Papà Arturo

Eh, già. Sono al saloon ed il mio vicino mi guarda storto: se siamo disarmati, il massimo che mi può capitare è una scazzottata a cui magari si aggregano gli altri avventori per divertirsi. Voleranno pugni e sedie, ce la caviamo con qualche occhio nero. Ma se a guardarmi storto è un pistolero con una colt

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Page 49: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

lunga così, ed anche io sono armato, l’affare si complica. Sarà forse un bounty-killer che, oltre a pretendere di essere la pistola più veloce, avrà interpretato male uno di quei wanted appesi ai pali del telegrafo e magari mi avrà scambiato per Jessy James che ha appena svaligiato la diligenza? Se gli volto le spalle non è che mi gioca un bruttissimo scherzo facendomi secco? Per togliermi il dubbio, visto che rischio la pelle, non sarà il caso di sparare per primo?

Greta

Il meccanismo mi sembra chiaro. L’illusione di una maggiore sicurezza individuale si traduce nella realtà di una maggiore insicurezza collettiva…

Mamma Adele

“Dissuasione” e “deterrenza” sono ideologie, razionalizzazioni a posteriori del militarismo come INTERESSE efficace di specifici gruppi sociali. Le prime armi atomiche vennero inventate non perché qualche teorico militare aveva escogitato la “dissuasione” ma per sottomettere i nemici tedeschi e giapponesi col fuoco. Teller inventò la bomba all’idrogeno non per dissuadere chicchessia ma per dimostrare la superiorità militare degli Stati Uniti. Fu solo dopo che anche l’Unione Sovietica costruì le sue Bombe che la teoria della dissuasione venne di moda, da ambedue le parti.

Greta

Da allora la corsa agli armamenti non si è mai veramente arrestata. Ho capito bene?

Mamma Adele

Questo non è il prodotto di una teoria, ma del fatto che dentro gli Stati operano e complottano i complessi militari-industriali: l’intreccio di convenienze comuni tra i militari di alto grado, gli apprendisti stregoni nei laboratori di ricerca, i faccendieri dei costruttori d’armi, i giornalisti prezzolati per l'allarmismo … Un intreccio denunciato per la prima volta dallo stesso presidente americano, Dwight Eisenhower, che di trame militariste se ne intendeva alquanto perché lui stesso era un generale.

Greta

Anch'io ho mi sono fatta l’idea che ci si uccide nel mondo e ci si prepara, con le armi e gli apparati militari, a nuove uccisioni perchè delle persone organizzate alla stregua di cosche mafiose vogliono arricchirsi e prendere sempre più potere.

Papà Arturo

Io invece non sottolinerei l'elemento cospirativo del militarismo, che pure non manca, visto che i servizi segreti sono parte integrante ed indispensabile della sua struttura. Insisto nel fatto che tutta la mostruosità di questo apparato nasce da un’allucinazione culturale palese, manifesta, che ci portiamo tutti dentro, allucinazione che si nutre della paura irrazionale per l’Altro. Temiamo parossisticamente per la nostra incolumità personale e di gruppo (né manca chi, per interesse, provvede in ciò a terrorizzarci ad arte) e ci affidiamo, per “difesa”, ad una “Forza” che consideriamo efficace, “dissuasiva”, solo se rappresenta una minaccia distruttiva, tanto più valida quanto più potenzialmente devastante.

Greta

Secondo te, gli eserciti e i missili spariranno quando i gruppi umani impareranno ad avere più fiducia gli uni negli altri e quando, in ogni caso, per “difendersi” sapranno affidarsi ad una “Forza” che non è quella delle armi, dei mezzi distruttivi? Ma esiste davvero questo tipo di “Forza”? E se esiste, cosa ci dice che sia più efficace e risolutiva di ciò che la mentalità corrente individua come “Forza”, cioè la forza armata?

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Page 50: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

CONVERSAZIONE 8 – La corsa agli armamenti e la proliferazione oggiGreta

E’ da una settimana che, giorno dopo giorno, mi aspetti davanti al cancello di casa, sbirciando come una spia dalla vetrina del bar di fronte. Non ti sei stancato? Cosa vuoi da me? Devo chiedere ai miei genitori di chiamare la Polizia?

Davide

Voglio da te semplicemente quello che stai facendo adesso. Che tu mi parli. Non ho intenzioni cattive. Voglio semplicemente scusarmi. Ti devo delle spiegazioni.

Greta

Non posso perdonarti per quello che hai fatto. La sera dopo il cinema hai messo della droga nei drink che mi passavi per poterti approfittare di me…

Sei un bastardo criminale! Ti rendi conto che avrei potuto restarci?

Davide

Non è stato bello, lo so, anzi è stato orribile, e voglio dire che mi dispiace non sai quanto aver tradito la tua fiducia. Ti assicuro che ho sempre tenuto a te in modo particolare. Tu sei una ragazza speciale. Ramona è solo un’oca in minigonna, non ha cervello né cuore. Per me non significa nulla. Solo tu conti per me.

Greta

E’ troppo tardi per piangere sulla stro…ta commessa. Le tue parole non mi commuovono affatto. Non ritorno sui miei passi. Ho capito chi sei veramente. Gratta gratta il finto “macho” e scopri il poppante piagnucoloso, vigliacco e traditore… E pensare che ero ben disposta nei tuoi confronti… Forse avremmo potuto metterci insieme, nonostante le nostre lampanti diversità di carattere e di vedute.

Davide

Greta, hai tutte le ragioni per rimproverarmi aspramente. Anche io non faccio che darmi dello stupido. Perché rovinare con una mossa azzardata un rapporto che stava ingranando nel modo migliore? Me lo chiedo continuamente e non so rispondermi.

Anche per quello che sto facendo ora non trovo una spiegazione. Agli amici vado dicendo che di te non mi importa nulla. Invece ogni giorno lascio sotto il tuo banco una rosa rossa…

Greta

Questa poi: tu, proprio tu, il misterioso ammiratore romanticone che mi porta segretamente le rose! Se lo sapesse la tua gang di cinici guerrieri disprezza-femmine… diventeresti lo zimbello della scuola!

Davide

La verità è che non so chi sono né cosa voglio veramente. Fin da piccolo ho imparato a mentire e a dissimulare per non dispiacere a mia madre e a mio padre separati che mi si contendevano parlando male l’uno dell’altra. Dovevo dar ragione a tutt’e due facendo torto a me stesso. Non sono un vero duro, non sono un “macho”. Aggredisco per primo per troppa paura di essere attaccato, ferito dagli

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Page 51: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

altri. Ostento coraggio perché ho paura di avere paura. Nascondo i sentimenti perché li vivo come “debolezze” che mi si potrebbero ritorcere contro. Ecco, mi bastava questa confessione. Non voglio romperti ancora con le mie paranoie. Ora ti lascio salire a casa.

Greta

Che vuoi che ti dica? Vai per la tua strada, Davide. Se volevi la mia compassione ora forse ce l’hai. Ma niente di più. Non credo che potremo tornare ancora amici anche se metto una pietra sopra il tuo “sgarro”. Ti auguro buona fortuna e che tu possa risolvere i tuoi problemi con chi sarà capace di aiutarti sul serio. Ma non rientra nei miei programmi fare la “strizzacervelli”. Non intendo fare la spalla sulla quale verrai a piangere per i tuoi momenti di sincerità che continui a considerare “debolezze”.

Davide

Addio Greta, non ti dimenticherò mai!

Mamma Adele

Greta, finalmente, ti stavamo aspettando. Hai avuto qualche contrattempo?

Greta

Niente di particolare, ho incontrato per strada, davanti al portone, un compagno di scuola che mi ha attaccato un bottone che non finiva più. Ma credo di avere sistemato il tipo una volta e per tutte. Un taglio netto era necessario…

Voi piuttosto siete pronti? Vi siete ben preparati su date, cifre e fatti? Allora via! Se rispondete bene sarete promossi! Ma andateci piano con le sigle e con gli acronimi…

Mamma Adele

Ci abbiamo provato ma la memoria non è più quella di una volta. Con gli anni si arrugginisce…

Papà Arturo

Sai quante volte vado a controllare se tua madre lascia accesa la cucina elettrica? E’ distratta nelle piccole cose pratiche, ma nella sua materia è veramente brava! Ed è sempre una gran bella donna… sederone annesso ed incluso!

Mamma Adele

Anche tu, caro, hai bisogno di un continuo promemoria: devo continuare a ripeterti di non lasciare i calzini sporchi per terra, nella stanza da letto …

Ma basta battibeccare: attacca il discorso. Io ti tengo bordone. Le date ce le siamo segnate sulla scaletta che abbiamo preparato.

Papà Arturo

La corsa agli armamenti tra USA e URSS è intimamente collegata all’era nucleare. La logica della competizione di potenza ne è il sottofondo. L’Unione Sovietica fa di tutto per dotarsi dell’ “atomica a fissione”, che hanno già gli americani (e che hanno fatto esplodere a Hiroshima e Nagasaki). Ci riesce nel 1949, data del primo test nucleare sovietico.

Mamma Adele

Nel 1949 gli Stati Uniti e la maggior parte delle nazioni dell’Europa occidentale si uniscono per formare la N.A.T.O. (North Atlantic Treaty Organization), per opporsi alla minaccia sovietica durante la “Guerra Fredda”.

Papà Arturo

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Page 52: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Nel 1952 gli Stati Uniti realizzano la “Superbomba” all’idrogeno, che utilizza il principio della fusione nucleare. Il padre dell’ordigno è Edward Teller, che - l’ho appena raccontato - ho avuto occasione di incontrare di persona, per intervistarlo, nel 1981.

Greta

Il seminario di Erice...

Mamma Adele

L’Unione Sovietica non attende molto: nel 1953 fa esplodere la sua prima bomba a fusione, con la possibilità che sia trasportata sul primo recentissimo bombardiere intercontinentale a lungo raggio.

Greta

Stop un momento. Mi spiegate cosa distingue una bomba a fusione da una bomba a fissione?

Mamma Adele

La bomba all'idrogeno (più propriamente bomba termonucleare o Bomba - H) prevede la fusione (da qui la definizione di "bomba a fusione") di due nuclei leggeri, quelli del trizio e del deuterio, che generano una reazione simile a quella che si produce all'interno di una stella. La fusione viene innescata da una normale bomba a fissione (Bomba – A) che viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile (di solito l’uranio arricchito) insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba fissile esplode innesca la fusione nei nuclei degli atomi leggeri dopo di che questo processo provoca la fissione del materiale fissile che la circonda. La reazione di fissione nucleare è la scissione, spontanea o indotta, di un nucleo atomico in due o più frammenti più leggeri.

Greta

La fissione, nella Bomba A, spezza i nuclei degli atomi, la fusione, nella Bomba H, li aggrega insieme...

Mamma Adele

Esatto. E l’energia generata dalla fusione è molto più grande di quella prodotta dalla fissione.

Papà Arturo

Nel 1957, con il lancio dello Sputnik, parte la gara per i missili balistici intercontinentali (sigla: ICBM). Gli U.S.A. rispondono al razzo sovietico lanciando, dopo un insuccesso, l’Explorer I nel 1958.

Mamma Adele

Nel 1961 l’URSS fa esplodere la bomba H più potente fino ad allora ...

Greta

... una bomba a fusione

Mamma Adele

... sì, una bomba termonucleare all’idrogeno, circa tremila volte più potente della bomba sganciata su Hiroshima. Inoltre i missili balistici vengono piazzati in basi a terra.

Papà Arturo

Gli U.S.A., dopo l’elezione alla presidenza di John Kennedy, stanziano maggiori fondi per i sistemi missilistici e installano per la prima volta i missili intercontinentali su base sottomarina (sigla: SLBM). Vengono inoltre realizzati i primi missili in grado di volare dagli U.S.A. all’URSS.

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Page 53: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Mamma Adele

Quando l’Unione Sovietica nel 1962 installa dei missili a Cuba su richiesta di Fidel Castro, gli Stati Uniti, attraverso un blocco navale che preludeva ad un conflitto atomico, riescono ad ottenere da Kruscev di bloccare l'operazione. Nella “crisi dei missili di Cuba” si sfiorò l’apocalisse atomica. Ce lo ha recentemente mostrato un film di cui è protagonista Kevin Kostner, intitolato “Thirteen days”. (Anche questo forse potremmo visionarlo su DVD).

Papà Arturo

Nel 1963, anche sulla spinta delle mobilitazioni del movimento pacifista, c’è il primo trattato sulle armi nucleari, il quale impone alle due potenze di effettuare i test atomici solamente nel sottosuolo.

Mamma Adele

Nel 1966 gli U.S.A. realizzano i MIRV, missili a testata multipla capaci di colpire più bersagli allo stesso tempo. Nel frattempo l’URSS accumula ICBM – i missili balistici intercontinentali - e installa il suo primo SLBM.

Greta

Vediamo se ricordo: SLBM significa missile lanciabile da sottomarino.

Mamma Adele

Bravissima!

Papà Arturo

Nel 1968 c’è il trattato di non proliferazione (sigla: TNP), che cerca di limitare la diffusione di armi nucleari al di fuori dei cinque paesi che le possiedono (U.S.A., URSS, Francia, Gran Bretagna, Cina). Inoltre c’è il primo tentativo di stabilire un rapporto costruttivo tra le due superpotenze con il SALT I, nel 1969. La sigla SALT significa “trattato di limitazione delle armi strategiche”.

Mamma Adele

Con la ratifica nel 1972 del SALT I viene fermato lo sviluppo dei sistemi missilistici anti-balistici (ABM) e viene imposto un limite massimo per lo sviluppo di alcuni sistemi di lancio, da entrambe le parti. Intanto però l’Unione Sovietica adatta il sistema MIRV ad alcuni missili già esistenti, per raggiungere il livello degli Stati Uniti.

Papà Arturo

Nel 1976 vengono studiati i primi sistemi per la protezione dei missili statunitensi da eventuali attacchi sovietici, tra cui i missili MX e sottomarini più potenti. Il SALT II fallisce, in seguito all’invasione sovietica dell’Afganistan.

Mamma Adele

Nel periodo 1981-1983 abbiamo l’installazione statunitense di missili Cruise e Pershing in Italia, Gran Bretagna, Belgio e Germania.

Il primo posto individuato per l’installazione degli “euromissili” è, dovrebbe ormai uscirti dalle orecchie, la cittadina siciliana di Comiso.

Greta

Accipicchia, quando parlate di guerra nucleare, siete proprio un tandem perfetto! Mai ho assistito ad un ping pong di battute così serrato e coordinato. Per i miei gusti, normalmente bisticciate un po’ troppo…

Mamma Adele

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Page 54: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Io e tua padre ogni tanto ci tiriamo contro i piatti, ma siamo una coppia che fondamentalmente regge. Possiamo cantarcele chiare e forti quando siamo arrabbiati, ma non mettiamo mai in discussione il rapporto in sé. Tutto sommato abbiamo imparato ad apprezzare (e sostenere) le nostre qualità e a tollerare i nostri difetti. Ci teniamo alla nostra relazione e la curiamo. La consideriamo più importante delle divergenze sul tubetto del dentifricio! La vita è un viaggio che vogliamo percorrere insieme.

Papà Arturo

Come recita la formula del matrimonio: “Io Arturo accolgo te Adele come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia e prometto di amarti e onorarti in salute e in malattia per tutti i giorni della mia vita…”

Greta

Cari mamma e papà, vi voglio tanto bene! Sono contentissima di avere due genitori che si amano, si rispettano… e stanno insieme a me curandomi e coccolandomi come la cosa più preziosa che hanno. Molte mie amiche non hanno la mia stessa fortuna e ne sono ben consapevole! Ecco, vengo a darvi un bacione!

Papà Arturo

Basta, tesoro, con le smancerie ed i bacetti, che mi fai perdere il filo! Su, smettila, fai la brava! So anche che ti sdilinqui nelle smancerie perché qualcosetta da farti perdonare ce l’hai! Sono contento però che provi ad imbrogliarmi in questa maniera così tenera…

A che punto ero? Tento di mettere un punto fermo. Durante la corsa agli armamenti c’è stata una DIVERSIFICAZIONE delle armi nucleari strategiche, la quale è dipesa dalle scelte militari riguardanti i sistemi di lancio dei missili. L’Unione Sovietica si è infatti affidata prevalentemente ai missili basati a terra, mentre gli Stati Uniti hanno fatto affidamento su un arsenale notevolmente più diversificato, con una particolare importanza assunta dai bombardieri strategici.

Mamma Adele

Gli U.S.A. dispongono inoltre di un maggior numero di testate nucleari, mentre l’URSS si affida a una maggiore potenza installata (cioè le testate sono più potenti). Questo perché il livello tecnologico più alto raggiunto dalla potenza occidentale ha permesso di aumentare notevolmente la precisione dei missili, i quali necessitano dunque di testate più piccole. Dall’altra parte le testate nucleari devono essere di dimensioni e potenza maggiori, per aver la certezza di distruggere il bersaglio con missili meno precisi.

Papà Arturo

Durante la Guerra Fredda, dal 1945 al 1991, sono state fabbricate nel mondo oltre 128.000 testate nucleari: di queste, 70.000 dagli Stati Uniti, 55.000 dall’Unione Sovietica. I dati li ho tratti da un libro di Manlio Dinucci, collaboratore del quotidiano “Il Manifesto”. Il libro si intitola: “Il potere nucleare”. Con l’aiuto diretto e indiretto degli Stati Uniti, prima la Gran Bretagna, poi la Francia e Israele si sono dotati di armi nucleari. Sono entrati nel “club nucleare”, in tempi e modi diversi, anche Cina, India e Pakistan. Si è accumulato così un arsenale nucleare che ha raggiunto i 15.000 megaton, equivalenti a oltre un milione di bombe di Hiroshima. Si è creata, per la prima volta nella storia, una forza distruttiva che può cancellare dalla faccia della Terra, non una ma più volte, la specie umana e quasi ogni altra forma di vita.

GretaMa quanti quattrini si spendono per questa industria dello sterminio minacciato? Sarei proprio curiosa di saperlo!

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Page 55: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Papà ArturoLa risposta ce la da sempre Dinucci. Quali interessi girino attorno al nucleare lo dimostra un calcolo effettuato negli Stati Uniti: solo in armamenti nucleari, gli USA hanno speso, tra il 1940 e il 1996, 5.821 miliardi di dollari (al valore costante del dollaro 1996). Se tale somma fosse costituita da banconote da un dollaro e le banconote fossero legate in mazzette e queste fossero usate come mattoni, ci si potrebbe costruire un muro di dollari alto 2,7 metri che circonda la Terra all’altezza dell’equatore per 105 volte. Aggiungendo la spesa per gli armamenti nucleari dell’Unione Sovietica/Federazione Russa e degli altri Paesi, si potrebbe come minimo raddoppiare l’altezza del muro di dollari attorno alla Terra.

Mamma Adele

Potremmo “sparare” circa 15.000 miliardi di dollari valore 1996 come spesa dell’apparato nucleare globale, considerato in senso stretto, da quando è nato ad oggi. Un quinto della spesa militare complessiva (che quest’anno ha toccato i 1.200 miliardi di dollari) .Se ampliamo il discorso potremmo mettere dentro il calcolo anche gli F16 che ha martellato Turi: ciascuno costa circa 20 milioni di euro…

Greta

Non riesco nemmeno ad immaginare quante cose buone ed utili si sarebbero potute realizzare con tutti questi soldi!

Mamma Adele

Ti posso citare l’ONU: "Il Pnud (Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo) valuta che 80 miliardi di dollari per 10 anni basterebbero per assicurare la fine della denutrizione e delle grandi malattie, casa e acqua potabile per tutti. La cifra è molto meno del 10% delle spese militari di un anno".

Papà Arturo

Ed io posso citare la Costituzione conciliare Gaudium et spes, che ammoniva: “La corsa agli armamenti è una delle piaghe più gravi dell’umanità e danneggia in modo intollerabile i poveri; e c’è molto da temere che, se tale corsa continuerà, produrrà un giorno tutte le stragi, delle quali va già preparando i mezzi”.

Greta

ICBM, ABM, SLMB, TNP, persino PNUD: con tutti questi acronimi, ripeto, c’è da farsi venire il mal di testa! Protesto, protesto, e protesto!

Papà Arturo

Ho infatti scaricato da Internet, per ripassarmi la materia, un “Dizionario della guerra nucleare”: sono 40 pagine in formato Word di sigle!

Mamma Adele

Il problema però non è quello di fare gli eruditi ed accumulare nozioni per concorrere ad un quiz

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Page 56: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

televisivo.

Bisogna cogliere l’essenza della situazione: la ricerca dell’equilibrio “perfetto”, basata su una condizione di patologica sfiducia reciproca dei protagonisti, con la paura del “primo colpo” addosso, è intrinsecamente foriera di squilibrio. Non equilibrio, ma squilibrio del terrore: lo abbiamo già dimostrato.

Greta

Ma la Guerra Fredda è finita, l’URSS non c’è più, non è allora scoppiata la pace ed, in conseguenza di essa, il disarmo? Non si è invertita la tendenza? Mi guardo in giro e, a parte voi due, e la sottoscritta che vi tiene bordone, non vedo proprio nessuno preoccupato per la corsa agli armamenti atomici e per i pericoli di una guerra nucleare…

Mamma Adele

A conti fatti, c’è stata una riduzione quantitativa delle testate atomiche, che da più di 100.000 sono passate, come abbiamo detto, alle circa 30.000 di oggi. Ma, dal punto di vista qualitativo, le armi odierne sono più pericolose…

Papà Arturo

La mia opinione su questa storia dello “scoppio della pace” è che ce lo hanno fatto solo credere, con tutti i grandi media complici. Questo è uno dei motivi per i quali la minaccia nucleare è molto meno percepita di allora. Con la fine della Guerra Fredda, il mondo si è trovato a un bivio. La decisione di quale delle due vie intraprendere era principalmente nelle mani di Washington: da un lato c’era la possibilità di avviare un reale processo di disarmo, cominciando con lo stabilire, sulle tracce della proposta di Gorbaciov, l’allora presidente dell’URSS, un programma finalizzato alla completa eliminazione delle armi nucleari; dall’altro, c’era la possibilità di approfittare della scomparsa della superpotenza rivale per accrescere la superiorità strategica, compresa quella nucleare, degli Stati Uniti d’America, rimasti l’unica superpotenza sulla scena mondiale.

Greta

Scusate la domanda ingenua: quale strada ha imboccato Washington?

Papà Arturo

Sì, la tua domanda ha una risposta più che prevedibile, hai capito bene: la via sbagliata, quella di perseguire la supremazia militare assoluta. E senza un attimo di esitazione. Man mano che gli Stati Uniti hanno accresciuto il loro vantaggio strategico sulla Russia e gli altri Paesi, i trattati sono stati sempre più svuotati di reale contenuto. Emblematico è il Trattato firmato a Mosca il 24 maggio 2002 dai presidenti Bush e Putin: esso non stabilisce alcun meccanismo di verifica, né specifica che cosa debba essere fatto delle testate nucleari tolte dalle piattaforme di lancio, lasciando ciascuna delle due parti libera di conservare le armi disattivate. Gli Stati Uniti potranno così mantenere un arsenale di 15.000 armi nucleari (equivalente come quantità a quello precedente) e continuare ad ammodernarlo con armi di nuovo tipo, confidando nel fatto che la Russia non sia in grado di fare altrettanto e sia costretta, per risparmiare, a smantellare effettivamente le testate nucleari tolte dalle rampe di lancio.

Greta

Siamo quindi ancora in piena corsa agli armamenti nucleari e non ne sappiamo nulla!

Papà Arturo

Il New York Times ha parlato di “seconda era nucleare”. Ci si è arrivati attraverso diverse tappe. L’amministrazione Bush ha anzitutto rilanciato il progetto reaganiano dello “scudo spaziale”. Ronald

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Reagan, ex attore di Hollywood non proprio tra le top star, è stato il presidente USA ultraconservatore e “guerrafondaio” in carica ai tempi di Comiso. Il suo progetto di scudo antimissile noi pacifisti lo avevamo ribattezzato “guerre stellari”: un sistema non di difesa ma di offesa. Se un giorno gli Stati Uniti, che non lo hanno mai abbandonato, riuscissero a realizzarlo, sarebbero in grado di lanciare contro qualsiasi Paese (anche dotato di armi nucleari) un first strike, un primo colpo nucleare, fidando sulla capacità dello “scudo” di neutralizzare o attenuare gli effetti di una eventuale rappresaglia.

Greta

L’idea dello “scudo spaziale” è quella di colpire in volo i missili dell’avversario?

Papà Arturo

Ai tempi di Reagan si prospettavano soluzioni fantascientifiche e costosissime per questo scopo, tipo supercannoni laser montati sui satelliti nello spazio.

Mamma Adele

Parlo ora io del secondo passo, che conferma il tema delle “guerre stellari”. Esso è stato compiuto quando, il 1° ottobre 2002, il Comando strategico USA, responsabile delle forze nucleari, ha assorbito il Comando spaziale, responsabile delle operazioni militari nello spazio e nella rete computeristica. I preparativi di guerra nucleare si sono così estesi dalla terra allo spazio.

Papà Arturo

Il terzo passo è costituito dalla decisione del Pentagono di sviluppare armi nucleari penetranti di “bassa potenza”. Nella mente degli strateghi, esse sono armi “spendibili” anche in conflitti regionali: potrebbero essere usate per “decapitare” il Paese nemico, distruggendo i bunker dei centri di comando e le basi missilistiche. In tal modo, si integrano le armi nucleari nella dottrina dell’“attacco preventivo” e si cancella la linea di demarcazione tra armi nucleari e non-nucleari, accrescendo la possibilità che la guerra diventi nucleare.

Greta

E le altre potenze nucleari?

Mamma Adele

Da parte sua, la Russia sta spremendo le sue magre risorse per dotare le proprie forze nucleari di “una nuova generazione di armi strategiche” (secondo quanto annunciato da Putin nel maggio 2003). Lo stesso stanno facendo la Cina e le altre potenze nucleari. Lo “squilibrio del terrore”, già esistente anche se mascherato ai tempi della Guerra Fredda, sta diventando oggi ancora più pericoloso. La ragione è il tentativo dell’unica superpotenza, rimasta sulla scena mondiale, di accrescere il proprio vantaggio su tutti gli altri, sia nel campo degli armamenti convenzionali ad alta tecnologia, sia in quello degli armamenti nucleari. In tale situazione, in cui un piccolo gruppo di Stati pretende di mantenere l’oligopolio delle armi nucleari, in cui il possesso di armi nucleari conferisce lo status di potenza, è sempre più probabile che altri cerchino di procurarsele e prima o poi ci riescano. Oltre agli otto Paesi che già posseggono armi nucleari (l’unico a rinunciarvi è stato il Sudafrica), ve ne sono almeno altri 37 che si ritiene siano in grado di costruirle. Tra questi la Corea del nord, in questi giorni alla ribalta della cronaca con il suo test sotterraneo.

Greta

Vedo di riassumere. La stagione di (parziale) disarmo nucleare inaugurata dagli accordi tra Reagan e Gorbaciov alla fine degli anni Ottanta è bell’e terminata. Il pianeta pullula ancora di atomiche, avremmo circa 30.000 testate pronte ad esplodere, giusto? Tutti i paesi “ufficialmente” nucleari hanno ripreso a fabbricarsi missili, bombe ed altre diavolerie ammodernandole, giusto?

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Page 58: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Mamma Adele

Giustissimo. Per di più tutte le potenze nucleari (eccetto la Cina) si dichiarano pronte al “first strike” (il primo colpo) anche contro potenze non nucleari.

Greta

I trattati internazionali sono diventati carta straccia?

Mamma Adele

L’architettura delineata dal Trattato di non proliferazione (TNP) del 1968 è venuta meno: non c’è più traccia dell'impegno delle potenze militari ad “avviare trattative in buona fede per la totale eliminazione delle atomiche” che faceva da contraltare all'impegno degli altri paesi a non dotarsi di armi nucleari. Dopo il fallimento della Sesta Conferenza di Revisione del TNP (New York, maggio 2005), sono le atomiche esistenti a mettere in pericolo gli equilibri mondiali, rischiando di scatenare una nuova corsa agli armamenti, e non quelle che - forse - l'Iran riuscirà a procurarsi tra qualche anno.

Greta

Sento infatti in TV straparlare del pericolo nucleare iraniano, il capo di quello Stato...

Papà Arturo

Ahmadinejad….

Greta

È presentato come una specie di nuovo Hitler che vuole cancellare gli ebrei dalla faccia della Terra…

Papà Arturo

In Europa, oltre alle atomiche francesi ed inglesi, sono dislocate 480 armi nucleari statunitensi, di cui 90 in Italia (40 a Ghedi e 50 ad Aviano), sulla base del cosiddetto "nuclear sharing", ossia della politica di condivisione nucleare all'interno della Nato. Tale politica, a detta di molti esperti, è in chiaro contrasto con gli impegni sottoscritti dai paesi non nucleari (come l'Italia) a rifiutare qualsiasi forma di controllo, anche parziale ed indiretto, su qualsiasi arma nucleare.

Mamma Adele

Sul riarmo atomico di oggi c’è un libro di Angelo Baracca che ti consiglio assolutamente di leggere, perché lo considero una specie di Bibbia sull’argomento. Devo avertelo già citato a proposito delle armi “di quarta generazione”. Si intitola: “A volte ritornano. Il nucleare”. E’ edito da Jaka Book.

Greta

Sai che ti dico? Lo leggerò, mamma, malgrado sia un mattone. Devo essere veramente impazzita. Figurati che, su invito di papà, sono andata a cercarmi sul dizionario la parola “epistemologia”. Eccone la definizione: la filosofia della scienza; oppure, teoria e storia della metodologia scientifica....

CONVERSAZIONE 9 La guerra nucleare per errore: nelle mani delle macchineGreta

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Page 59: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Non mi limito a fare i riassunti dei libri che mi segnalate (anche se di un solo capitolo e delle conclusioni). Sto leggendo, vi sembrerà incredibile, un po’ di giornali sul test atomico che ha effettuato la Corea del Nord. Titoloni su titoloni riguardo la pace nel mondo minacciata. Sembra, a dare loro retta, che il pericolo nucleare provenga solamente dai Paesi che vengono definiti “Stati canaglia”…

Questi stessi giornali alla Corea attribuiscono 8 atomiche, ma agli USA 10.300 ed alla Russia addirittura 16.000! Ingenuamente mi chiedo: se 8 bombe atomiche costituiscono un così grave problema, che dovremmo dire di un numero almeno 1.000 volte più grande? Per la Russia addirittura 2.000 volte più grande! Non siamo di fronte non ad un problema ma ad un “problemone”?

Mamma Adele

Era ora che apparisse qualche tabella sulla stampa. Ho ritagliato la “Repubblica” (del 10 ottobre 2006 – Nda) che evidenzia, con una mappa, il “club del nucleare”. Da una parte leggiamo delle “Potenze nucleari”. Questi i numeri che vengono dati, nella sostanza corretti, testata più, testata meno. Cina 410, Francia 350, Gran Bretagna 200, Russia, appunto 16.000 ed USA 10.300. Dall’altra abbiamo le “Potenze nucleari non dichiarate e non aderenti al TNP” – il Trattato di non proliferazione. L’India conta 75-110 testate, Israele 100-170, il Pakistan 50-110, la Corea del Nord 8.

Papà Arturo

Il ragionamento è quello dei due pesi e delle due misure. Perché deve essere permesso agli Stati Uniti quello che è vietato alla Corea del Nord o all’Iran? Un vecchio proverbio attribuito a Confucio dice: i potenti hanno la licenza di incendiare, ma al popolo proibiscono perfino di accendere un lume.

Greta

Il problema dai media non è posto in termini di “potenti” contro “popolani”. Quello che viene fatto capire è che da una parte ci sono governanti responsabili e democratici, che usano il nucleare solo come “deterrente” per fini difensivi; dall’altra ci sono dei dittatori fanatici ed irresponsabili come il “caro leader” della Corea o quell’iraniano dal cognome impronunciabile, che brandiscono l’atomica per minacciare ed aggredire.

Papà Arturo

Ahamadinejad…

Greta

Sì, amma fa’ a jihad!

Mamma Adele (a bassa voce)

(Le lezioni di dialetto di Davide hanno lasciato pur sempre il segno… I suoi genitori non sono napoletani? Sicuramente lo è sua madre, che ho conosciuto al Consiglio d’istituto)

Papà Arturo

Il punto è che l’atomica, finora, è stata usata solo dal Paese più “responsabile” di tutti: gli Stati Uniti. E in un modo “irresponsabile”: non c’era bisogno, per finire la guerra, di lanciare le bombe su Hiroshima e Nagasaki massacrando in modo indiscriminato la popolazione civile.

Greta

Lo sostiene il mio professore di storia, quello che, per certi suoi contorcimenti scimmieschi, abbiamo soprannominato “Bozango”; ed è anche quello che scrive nero su bianco il mio testo scolastico, lo “Zaninelli, Monelli, Riccabone”, edizioni Atlas. Un momento che ve lo vado a prendere…

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Page 60: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Mamma Adele

Non sei contento, caro? Greta si sta proprio appassionando all’argomento. Legge i giornali, va a spulciare i dizionari, persino i libri di scuola cui credevo fosse mortalmente allergica!

Greta

Eccomi qui di ritorno dal “confessionale”. Sentite quello che c’e’ scritto nel paragrafo “Come nacque la bomba atomica?”.

Tra gli anni ’30 e ’40 numerosi scienziati europei impegnati nello studio dell’atomo (Enrico Fermi, Leo Szilard, Niels Bohr, Albert Einstein, ecc.) si erano rifugiati negli Stati Uniti per sfuggire alla persecuzione nazifascista. Essi sapevano che i Tedeschi stavano conducendo ricerche sulla fissione dell’atomo in vista di un suo utilizzo militare.

Anche il nazismo perciò stava lavorando alla sua bomba atomica. Ma riprendo a leggere.

Questa prospettiva allarmò enormemente gli ambienti scientifici, militari e politici statunitensi, che decisero di intensificare gli sforzi per produrre un ordigno nucleare prima di Hitler. Tale arma, detta bomba atomica, sarebbe stata capace di sviluppare energie elevatissime, mediante la fissione nucleare dell’uranio e del plutonio (bomba A).

Mamma Adele

Alla fine del 1938 i chimici tedeschi Otto Han e Fritz Strassmann avevano ottenuto la prima fissione nucleare. A questo punto verrà citato il Progetto Manhattan…

Greta

Proprio così.

Prese così il via il Progetto Manhattan e il 16 luglio 1945, ad Alamogordo, una località desertica del New Mexico, venne fatta esplodere la prima bomba atomica sperimentale.

Mamma Adele

Fu Albert Einstein a scrivere al presidente americano Roosvelt per metterlo in guardia sulle terribili conseguenze di un primato atomico tedesco. Proprio Einstein, l’inventore della “teoria della relatività”, nel 1907, con la famosa formula E=mc2 (energia uguale massa per velocità della luce al quadrato) aveva aperto la strada allo sfruttamento energetico della massa atomica. Roosvelt si convinse e, nel 1943, concentrò nel laboratorio di Los Alamos, sotto la direzione di Robert Oppenheimer, gli scienziati più importanti del mondo occidentale con una disponibilità di fondi illimitata.

Greta

Non mi interrompere, mamma. Lo so che su questo, che è il tuo argomento, sei molto preparata.

Molti degli stessi scienziati che avevano partecipato al progetto in funzione antitedesca, consci del potenziale distruttivo dell’ordigno, cominciarono a chiedersi se, essendo venuta meno la minaccia nazista, fosse ancora il caso di utilizzarlo.

Mamma Adele

Gli effetti terrificanti dell’esperimento superarono ogni previsione degli scienziati, che videro, con l’accensione di un nuovo sole, spalancarsi davanti a loro l’apocalisse…

Greta

Il presidente Truman (che era subentrato a Roosvelt) e i suoi consiglieri, tuttavia decisero di impiegare la bomba atomica contro il Giappone per ragioni prevalentemente politico-diplomatiche (dimostrare

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Page 61: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

la potenza statunitense, soprattutto all’URSS).

Anche per il mio libro di Storia vennero quindi uccise centinaia di migliaia di persone per ragioni politiche, non per necessità tecniche di guerra, come fu invece affermato.

Papà Arturo

La decisione di usare la bomba atomica rientra nella logica cinica del “gioco della potenza”. La sorte del Giappone era militarmente già segnata dopo la caduta di Okinawa, l’ultimo baluardo difensivo nel mar della Cina. Lo stesso giorno che fu bombardata Nagasaki, il 9 agosto, l’URSS entrò in guerra con il Giappone, attaccando nella Manciuria cinese e in Corea. Affrettare la capitolazione giapponese voleva dire, per gli Stati Uniti, tener fuori i russi dal teatro di guerra asiatico. L’uso della “bomba” era quindi una manovra politica contro l’URSS che si collocava già nella logica della futura “Guerra Fredda”.

Mamma Adele

L’argomento lo hai approfondito dal punto di vista storico, mi ricordo vagamente di un tuo articolo pubblicato in occasione di non so quale anniversario del bombardamento di Hiroshima.

Papà Arturo

Intervistai a questo riguardo il prof. Vittorio Capecchi, dell’Università di Bologna. Mi rispose che documenti, a lungo rimasti segreti e censurati, mostrano che la resa del Giappone avviene il 12 luglio quando l'imperatore giapponese, attraverso il suo primo ministro Togo, invia un telegramma all'ambasciatore Sato a Mosca in cui chiede alla Russia (che non ha ancora formalmente dichiarato guerra al Giappone) di fare da intermediaria per trattare la resa. L'imperatore è per una resa incondizionata e chiede solo che questa non comporti la sua destituzione per salvaguardare la «sacralità» della sua figura (condizione, del resto, che verrà accettata dal governo americano, ma solo dopo aver sperimentato le due bombe atomiche). Truman è a conoscenza della resa dell'imperatore, come risulta dal suo diario autografo (reso pubblico dopo gli anni `70) in cui scrive il 18 luglio: «Stalin aveva messo a conoscenza il Primo Ministro del telegramma dell'imperatore giapponese che chiedeva la pace. Stalin mi disse inoltre cosa aveva risposto. Era fiducioso. Credeva che il Giappone si sarebbe arreso prima dell'intervento russo». Da notare che sempre nello stesso diario Truman aveva annotato il giorno prima che «Stalin dichiarerà guerra al Giappone il 15 agosto. Quando avverrà, sarà la fine per i giapponesi».

Greta

I nazisti furono processati a Norimberga, e condannati all’impiccagione, l’ho visto in un documentario TV. Furono accusati di “crimini contro l’umanità e contro la pace”. Ma secondo me un bel processo al presidente Truman, che ha infierito contro un nemico vinto e pronto alla resa, non ci sarebbe stato affatto male. Buttare l’atomica contro i civili per impedire ai russi di guadagnare spazio in Cina! Non mi sembra affatto un gesto da governante saggio e responsabile!

Mamma Adele

A mio modo di vedere Hiroshima è un crimine al pari dei campi di sterminio degli ebrei. Forse addirittura peggiore perché ha inaugurato per l’intera razza umana la prospettiva dell’estinzione. Prigionieri del meccanismo dell’olocausto atomico, sotto questa spada di Damocle, siamo oggi dei morti in libertà provvisoria.

Le due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki non hanno segnato la fine della seconda guerra mondiale ma l'inizio di una nuova era sotto una luce sinistra, quasi una vittoria postuma di Hitler. Un’epoca che usa lo sterminio come misura preventiva, separa l'economia e la politica dall'etica,

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difende la «neutralità» della ricerca scientifica, legittima la menzogna e l'impunità per chi ha il potere.

Greta

Questa ricostruzione storica mi rafforza in un’idea che sarà semplicistica ma ha la sua sensatezza. Non sono affatto convinta che ci sia un’atomica innocua in mano alle “democrazie” (USA, Inghilterra e Francia) ed un’atomica cattiva se iraniana o nordcoreana.

Forse nel concepirla sono influenzata dalla vostra educazione. Voi mi avete insegnato che si è buoni se ci si comporta bene, non perché si è nati tali e, qualsiasi cosa si faccia, si resta tali. Tutti siamo un po’ buoni ed un po’ cattivi. Fare le cose buone ci rende buoni, fare le cose cattive ci rende cattivi.

Papà Arturo

Precisamente. L’”omnia munda mundis”, tutto è puro per i puri, è un motto latino a doppio taglio. Le buone intenzioni contano, ma si dice anche che di buone intenzioni è lastricata la strada per l’inferno. Non esiste un “diritto” per il “buono” di commettere cose cattive per affermare sé stesso. Sono buono e perciò mento, rubo, uccido per fregare i “cattivi”… sono dunque veramente buono?

Mamma Adele

Sono un soggetto pacifico se perseguo la pace con mezzi pacifici. L’omogeneità mezzi-fini è il principio su cui insiste Gandhi, il riscopritore della nonviolenza, che è antica come le montagne…

Se i governanti americani, russi e cinesi fossero davvero “buoni”, saggi e responsabili darebbero il buon esempio: si siederebbero al tavolo del negoziato e deciderebbero l’eliminazione di tutte le testate nucleari del mondo, a partire dalle loro.

Greta

Vedo però un rischio in questo genere di ragionamenti, in cui si dilunga anche Angelo Baracca: non vorrei giustificare le ambizioni nucleari dei dittatorelli. Io non voglio l’atomica per tutti, ma l’atomica per nessuno!

Papà Arturo

Ben detto, figliola! La proliferazione nucleare sta riprendendo slancio principalmente per responsabilità di chi, per ragioni di potere, non certamente di servizio, ha accumulato decine di migliaia di ordigni, contagiando gli altri aspiranti alla “potenza”, fosse pure su scala limitatamente regionale. La soluzione però non può consistere in una folle democrazia della proliferazione. Avremmo una disseminazione incontrollata, su misura dell’aberrazione che è diventato il genere umano, proteso, temo, verso l’autodistruzione.

Mamma Adele

Nemmeno è realistico proporsi di blindare il “club nucleare” impegnando tutti i suoi membri al “numero chiuso”, a chiudere l’accesso a qualsiasi altro Stato. E’ la strada che è già stata percorsa e che ha fallito. Perché la Storia è, come ripete sempre quel filosofo di tuo padre, complessità, caos e conflitto. Perché la ricerca del perfetto equilibrio conduce sempre, lo abbiamo visto, all’imperfetto squilibrio. La proliferazione nucleare attuale è infatti riconducibile, in buona parte, ad un evento imprevisto: il crollo dell’URSS e la sua disgregazione in molti Stati che ne hanno ereditato separatamente l’arsenale atomico.

Papà Arturo

La situazione è descritta nel film “Lord of War”, uscito nel 2005, ambientato nel mondo del traffico internazionale di armi. Ti assicuro che è bello, interessante, basato su fatti reali. Il film segue le imprese del mercante di armi Yuri Orlov (interpreato da NICOLAS CAGE). Per il nostro discorso risulta utile

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l’approfondimento di una conseguenza poco nota della fine della Guerra Fredda: l'enorme quantitativo di armi andate improvvisamente in disuso, vendute dagli stati dell'ex Unione Sovietica ai paesi in via di sviluppo (in modo particolare all'Africa) e le ingenti somme di denaro incassate dai trafficanti di armi che le hanno vendute. Sono molti a ritenere che sia trattato del colpo più grosso del XX secolo. Solo in Ucraina tra il 1982 e il 1992 sono state rubate armi per un valore che supera i 32 miliardi di dollari. Nessun colpevole è mai stato arrestato o perseguito.

Mamma Adele

La prima eredità della corsa agli armamenti è la grande quantità di materiale fissile prodotta cioè di uranio altamente arricchito (HEU) e di plutonio. A sua volta il materiale fissile è classificato come weapon-grade (di classificazione militare) se le composizioni isotopiche superano una certa soglia (93% di U-235 per l'Uranio altamente arricchito e 93% di Pu-239 per il plutonio). Per costruire una rudimentale bomba a fissione possono bastare da 1 a 6 kg; di plutonio e da 3 a 16 kg di U-235 contenuto in HEU a seconda delle capacità tecniche dei costruttori e della potenza esplosiva dell'ordigno prodotto.

Greta

Isotopo, isotopo….

Mamma Adele

Per isotopo si intende un atomo uguale come numero di protoni ed elettroni, quindi dello stesso elemento, ma più o meno pesante a seconda del suo numero di particelle chiamate neutroni.

Papà Arturo

Per farla breve, di materiale fissile nel mondo ce n’è a iosa: di solo plutonio per scopi strettamente militari si calcolano 110 tonnellate per gli USA e 130 per l’URSS/Russia fino al 1995. A questo bisogna aggiungere il Plutonio contenuto nel combustibile e nelle scorie dei reattori nucleari, che è la maggiore parte del plutonio esistente. Una stima della National Academy of Science americana stabilisce in 1600-1700 tonnellate l'ammontare totale del Plutonio esistente nel mondo nel 2000: quanto basta a fabbricare 100-150.000 bombe atomiche.

Mamma Adele

L'enorme quantitativo di materiale fissile prodotto pone innanzitutto problemi di sicurezza. L'ostacolo principale che si frappone alla costruzione di armi nucleari rudimentali non è l'accesso alle necessarie informazioni tecnologiche, quanto la disponibilità di materiale fissile. Il problema è dunque evitare che paesi interessati all'acquisizione di armi nucleari o organizzazioni illegali acquisiscano uranio arricchito HEU e plutonio.

Papà Arturo

Il plutonio contenuto nelle scorie dei reattori è però di difficile accessibilità per dei potenziali proliferatori nucleari perché non è separato dal resto delle scorie radioattive. Così pure è logico aspettarsi che le testate nucleari intatte (cioè non smantellate) siano difficilmente accessibili, perché protette dalle strutture militari.

Greta

Quindi se fossi Bin Laden e volessi procurarmi la “Bomba” dovrei trovarmi chi mi vende del plutonio già separato dalle scorie o delle testate smantellate.

Papà Arturo

Appunto. I venditori di tali “prodotti” sono stati precisamente creati, ci ricorda il film sul commercio

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Page 64: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

delle armi, dalla dissoluzione dell'ex-URSS. Possono essere personaggi come lo zio di Yuri, il generale ukraino a capo di depositi militari senza più controlli superiori. Poi ci sono i compratori. Non necessariamente “terroristi” ma Paesi con velleità nucleari.

Mamma Adele

Perché non parli dello “Stranamore” pakistano di cui ti sei occupato?

Papà Arturo

Si tratta di un personaggio che potrebbe reggere il confronto con il Yuri della fiction, messo insieme con le storie di tre trafficanti reali. Mi riferisco allo “scienziato” Abdul Qadeer Khan, considerato il padre dell’atomica pakistana, che, per soldi, ha passato segreti atomici a Corea del Nord, Iran e Libia.

Mamma Adele

A questo punto ci starebbe bene un accenno alle bombe nucleari sporche….

Papà Arturo

Ciò che l'IAEA , l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, teme maggiormente é la possibilità che gruppi terroristici possano metter le mani su sostanze radioattive e usarle come additivo in una bomba convenzionale.

Una simulazione al computer di un attacco con bomba sporca nel cuore di Manhattan ha mostrato che le persone sarebbero uccise dallo scoppio della bomba e non dalla radioattività. Tuttavia l'inquinamento radioattivo dovuto al fall out andrebbe a coprire un'area vastissima con costi altissimi per la popolazione e per gli edifici circostanti. Insomma le conseguenze sarebbero devastanti.

Per prevenire una tale eventualità é stato lanciato un programma globale di collaborazione sul monitoraggio delle frontiere al fine di impedire il traffico illecito di sostanze radioattive. Dal 1993, l'IAEA ha registrato 263 casi di contrabbando specialmente nell'area dell'ex-Unione Sovietica. Ad esempio si teme per i circa 600 generatori alimentati con stronzio-90 che erano una volta utilizzati nei fari per la navigazione distribuiti sulle coste sovietiche vicino al Polo Nord. Alcuni di questi generatori sono stati trovati abbandonati in Georgia. Si teme inoltre per l'enorme quantità di cloruro di cesio utilizzato una volta nel programma Gamma Kolos per l'irradiazione del grano (per aumentarne la produttività) ed ora inutilizzato.

Greta

Mi pare di avere capito che l’atomo di pace è un’araba fenice…

Mamma Adele

E’ così vero che possiamo parlare di proliferazione “latente” di Germania e Giappone. I due paesi sono tra quelli che hanno accumulato i più ingenti quantitativi di plutonio dal riprocessamento del combustibile esaurito dei loro reattori nucleari (rispettivamente 24 e 40-45 tonnellate). Va ricordato che il plutonio costituisce l’esplosivo nucleare ideale, e che - anche se il plutonio generato nei reattori civili (reactor-grade) non ha le caratteristiche del plutonio militare (weapon-grade) - è assolutamente certo che può essere utilizzato per le bombe (tanto più con la tecnologia del boosting per l’esplosione); gli Usa e la Gran Bretagna hanno ufficialmente esploso testate con plutonio riprocessato. Il Giappone e la Germania sono dunque due paesi (ma non i soli) che possiedono i materiali e le capacità tecnico scientifiche per produrre armi nucleari sofisticate in tempi brevissimi.

Papà Arturo

Anche per questo è stupido discutere di diritto al nucleare civile da parte dell’Iran. Il nucleare civile non esiste.

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Page 65: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Mamma Adele

Helen Caldicott ha scritto un libro intitolato: “La follia nucleare”. Stiamo imbottendo la terra di plutonio che è l’elemento più inquinante e pericoloso per la salute che si possa immaginare. Anche se non viene utilizzato per fabbricare bombe.

Papà Arturo

Un aspetto di questa “follia nucleare”, volendo ridicolo, addirittura grottesco, è l’”uomo della valigetta nera” che contiene i codici di lancio dei missili. Egli deve seguire come un’ombra il presidente degli USA dovunque vada: lo aspetta, ad esempio, davanti la porta del cesso se Bush si ritira per fare i suoi bisogni.

Greta

Anche il presidente russo ha il suo uomo (o donna)- valigetta con i codici di lancio?

Mamma Adele

Sì, ricordo un articolo di “Le Scienze”, luglio 1998, che menziona il fatto. Harold A. Feiveson e Frank N. Von Hippel riferiscono di un falso allarme del 1995 che per poco non costringeva Boris Eltsin, l’allora presidente della Federazione Russa, a dare l’ordine di lancio.

Se permetti, ti leggo l’attacco, che evidenzia come sia sempre in agguato (è l’opinione degli autori) la possibilità di un lancio per errore o al di fuori del controllo delle legittime autorità:

“Il 25 gennaio 1995 i tecnici militari di una schiera di stazioni radar distribuite nella Russia settentrionale videro apparire improvvisamente sui loro schermi un segnale preoccupante. Un razzo, lanciato da un punto imprecisato in prossimità della costa norvegese, stava rapidamente guadagnando quota, immergendosi nel cielo notturno. Ben sapendo che un singolo missile lanciato da un sottomarino statunitense avrebbe potuto disseminare otto bombe nucleari su Mosca in capo a 15 minuti, gli operatori radar diedero immediatamente l’allarme ai loro superiori. Il messaggio fu trasmesso rapidamente dalle autorità militari russe al presidente Boris Eltsin, il quale, con le mani sulla "valigetta" da cui avrebbe potuto ordinare la risposta nucleare, si consultò febbrilmente con i suoi principali consiglieri. Per la prima volta, una valigetta nucleare fu attivata in condizioni di emergenza.

Per alcuni tesissimi minuti, la traiettoria del razzo misterioso rimase ignota agli alti ufficiali russi. La tensione crebbe ancora quando il distacco dei vari stadi del missile creò l’impressione di un attacco multiplo. Ma gli operatori radar continuarono a seguire i loro segnali, e dopo circa otto minuti (quindi pochissimi minuti prima del termine previsto dalle procedure per rispondere a un attacco nucleare in corso), si riuscì a determinare che il missile sarebbe ricaduto in pieno oceano, e non costituiva pertanto alcuna minaccia per la Russia. Il razzo non identificato, in questo caso, si rivelò essere una sonda scientifica statunitense, lanciata per compiere ricerche sulle aurore boreali. Alcune settimane prima i norvegesi avevano diligentemente informato le autorità militari sovietiche di avere programmato il lancio dall’isola di Andoya, ma a quanto pare quell’avviso non aveva raggiunto le giuste orecchie”.

Varie volte nella storia si è stati sull’orlo della guerra atomica.

Papà Arturo

La volta più conosciuta in cui è stato sfiorato il precipizio della guerra atomica è la crisi dei missili di Cuba del 1962. Anche questa storia (devo averlo già accennato) è stata raccontata in un film, intitolato “Therteen days”il cui interprete è Kevin Kostner. Un velivolo da ricognizione americano scopre che sull'isola di Cuba alcuni supervisori militari sovietici stanno seguendo l'installazione di rampe

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Page 66: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

missilistiche. Convocato dal presidente Kennedy, il consigliere particolare Kenneth O'Donnell (Kostner) diventa il testimone privilegiato di un terrificante braccio di ferro tra Usa e Urss. Una crisi lunga tredici terribili giorni, che spinge il mondo sull'orlo della terza guerra mondiale.

Mamma Adele

Il rischio di una guerra nucleare accidentale potrebbe aumentare proprio a causa di quei sistemi computerizzati che dovrebbero evitarla. Ecco qualche esempio. Nell'ottobre del 1960 il sistema di allarme lontano per missili balistici indicò con una certezza del 99,9 per cento che gli Stati Uniti stavano per essere colpiti da un attacco massiccio di missili sovietici. Il sistema di computer aveva semplicemente rilevato l'eco radar della Luna. Nel novembre del 1979 un nastro di prova che conteneva la simulazione di un attacco fu caricato per errore nel sistema operativo per il lancio dei missili. Durante il successivo allarme, durato sei minuti, dieci aerei da caccia tattici furono fatti decollare dagli Stati Uniti e dal Canada. Nel giugno del 1980 un guasto in un computer del NORAD fece scattare lo stato di allerta: prima che l'allarme rientrasse, cento bombardieri B-52 avevano già acceso i motori. Oggi si teme che i supercomputer intelligenti eraditati dalla SDI reaganiana (lo scudo spaziale antimissile) potrebbero distruggere tutti i satelliti russi per un semplice errore di progettazione software. All'inevitabile risposta russa si scatenerebbe una guerra forse ancora più allucinante di quella atomica: a segnare il nostro destino potrebbero essere robot killer e armamenti autonomi.

Papà Arturo

Gli Stati Uniti si stanno dirigendo verso una pericolosa direzione : l'automatizzazione della guerra. Ormai armamenti autonomi e robot killer non sono più temi fantascientifici, ma rappresentano campi di ricerca in cui il governo americano sta investendo miliardi di dollari. E i prodigi della tecnologia hanno già mostrato più volte i loro limiti, portandoci vicini alla Terza guerra mondiale più di quanto si possa immaginare.

Mamma Adele

Ma torniamo alla follia delle follie: la regola del “primo colpo”. Oggi gli USA credono di avere raggiunto questa capacità. Per esserne sicuri matematicamente stanno ancora sviluppando lo "scudo spaziale".

Greta

Delle armi che servono per intercettare al volo i missili del nemico?

Papà Arturo

Precisamente. Ma la certezza assoluta è una follia.

Greta

Tutto mi sembra una follia.

Papà Arturo

L'appello di Padre Zanotelli lo spiega e lo dice benissimo...

CONVERSAZIONE 10 L’alternativa nonviolenta. Un lieto fine per Turi Vaccaro

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Page 67: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Greta

Ho terminato la scheda riassuntiva del nono e ultimo capitolo del libro di Angelo Baracca. E’ appunto quello che tratta delle armi nucleari di “quarta generazione”.

Papà Arturo

Guarda, guarda: hai praticamente fatto i compiti a casa... e di tua spontanea iniziativa, senza che tua madre te l’abbia imposto con il mattarello puntato alla schiena!

Greta

Sì, ho proprio studiato. Che faticaccia! Quasi quasi me ne sono pentita! Questo lavoro di acquisizione e di interpretazione mi è costato uno sforzo oserei dire titanico: l’esposizione di Baracca, per quanto si sforzi di essere piana e comprensibile, a me è risultata di difficilissima lettura ed il senso di molti passi mi è rimasto comunque oscuro. In pratica ho effettuato un excursus su tutto lo scibile scientifico contemporaneo ed ho dovuto aiutarmi con dizionari ed enciclopedie.

La dice lunga solo l’indice dei paragrafi che compongono il capitolo: le ricerche sulla fusione controllata per confinamento inerziale; verso una nuova microbomba a pura fusione; superlaser; acceleratori di particelle: dalla ricerca pura alle applicazioni militari; isomeri nucleari: una nuova arma nucleare a radiazione elettromagnetica?; elementi transuranici superpesanti: nuove minibombe a fissione?; microesplosivi a fissione; antimateria; superesplosivi e idrogeno metallico; la rivoluzione della nanotecnologia; la “fusione fredda”...

Mamma Adele

La tesi fondamentale del libro di Baracca è che i rischi di guerra nucleare sono oggi molto più concreti e gravi di quanto lo fossero durante la guerra fredda. La proliferazione nucleare - chiave di lettura della storia dei rapporti internazionali durante la guerra fredda - non è terminata con la fine dell'equilibrio del terrore in seguito al crollo dell'Urss, ma ha imboccato strade completamente nuove, molto più subdole e incontrollabili.

Greta

Questo punto credo di averlo capito: per Baracca è più pericolosa la proliferazione verticale di quella orizzontale. Il problema nel suo aspetto più grave nasce non per il fatto che nuovi paesi (l’Iran, ad esempio) vogliono accedere agli armamenti nucleari, cioè dalla proliferazione orizzontale; bensì, come scrive il nostro fisico, “dallo sviluppo quantitativo e/o qualitativo di testate nucleari e vettori da parte dei paesi che, già dotati di armi nucleari, hanno definitivamente deciso di non rinunciarvi”: ossia dalla proliferazione verticale.

Mamma Adele

Lo abbiamo già denunciato, e Angelo Baracca lo conferma e dimostra: sarebbe in corso una ricerca febbrile, trainata dagli Stati uniti, per realizzare armi nucleari di nuovo tipo: tra queste le mini-nukes che, grazie agli effetti collaterali ridotti, potrebbero essere utilizzate come armi da campo di battaglia in conflitti regionali.

Si cancellerebbe così la fondamentale distinzione tra armi nucleari e armi convenzionali, operazione già iniziata con l'uso di proiettili a uranio impoverito (per i quali pare stiano morendo molti militari che abbiamo spedito in Bosnia).

Papà Arturo

L’uranio impoverito è quello che resta dopo che è stato trattato per ricavarne l’isotopo 235, l’isotopo che è utilizzato come combustibile nelle centrali nucleari e come principale elemento detonante nelle armi nucleari. Qualche volta viene anche chiamato, con termine anglicizzato, uranio “depleto” .

Greta

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Page 68: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Ma la ricerca su armi nucleari di nuovo tipo - avverte Baracca - è sicuramente più avanzata di quanto ufficialmente appaia. Sotto la cappa del segreto militare si sta lavorando ad armi nucleari di quarta generazione. Si utilizzano a tal fine i settori più avanzati della scienza e tecnologia, compresi i grandi laboratori di ricerca fondamentale. Vi sono fondati indizi - sostiene Baracca - che anche il programma di ricerca sulla fusione nucleare venga finalizzato alla realizzazione non solo di nuovi reattori nucleari ma, segretamente, anche di una nuova bomba nucleare a pura fusione ed altre armi di quarta generazione.

Mamma Adele

In tale situazione il regime di non proliferazione nucleare, istituito negli anni '70 con il Trattato di non proliferazione e integrato dai trattati degli anni '90, appare assolutamente inadeguato a fronteggiare una proliferazione che ha ormai raggiunto nuove frontiere.

Papà Arturo

Il tuo riassunto mi pare finora perfetto. Stringato ed essenziale.

Greta

Vado avanti. Di fronte a questa minaccia che incombe sul futuro dell'intera umanità, afferma Baracca nelle sue conclusioni, la società civile e gli stessi movimenti pacifisti non reagiscono in modo adeguato. La prima condizione perché ciò avvenga è un'informazione precisa che abbatta il muro di silenzio e omertà attorno ai pericolosissimi sviluppi degli armamenti nucleari. Occorre una grande impennata di consapevolezza e di volontà da parte dei movimenti e di tutta la società civile, in particolare della comunità scientifica.

Mamma Adele

Questo è il punto di partenza del lavoro delle “Scienziate e scienziati conto la guerra”.

Greta

«La corporazione scientifica - sottolinea l'autore - viene chiamata direttamente in causa: essa non può trastullarsi in questo atteggiamento, a dir poco di completa incoscienza, ma comunque di complicità, o di attiva collaborazione con il potere, per i fini di profitto e di sfruttamento di quest'ultimo». Il messaggio è forte e chiaro. Ed è diretto non solo agli ambienti scientifici, ma alle sedi parlamentari e politiche che sostanzialmente tacciono sull'argomento o fanno sentire la loro voce solo quando viene chiamato in causa da Washington il nucleare nordcoreano o iraniano per coprire e giustificare il fatto che sono gli Stati uniti a guidare la folle corsa agli armamenti nucleari. Perché gli apprendisti stregoni della Bomba possano essere fermati prima che ci portino alla catastrofe, non c'è che una formula, quella che Angelo Baracca enuncia a conclusione del suo documentato e approfondito saggio: «La totale eliminazione di tutti gli armamenti nucleari, o basati comunque su processi nucleari, presenti e futuri, senza se e senza ma».

Mamma Adele, Papà Arturo (all’unisono, battendo le mani)

Bene, brava, bis!!!

Greta

Il pericolo della guerra nucleare esiste, mi avete convinto, me ne sono convinta. Le guerre in giro per il mondo non mancano di certo, sono tante e sanguinose, basta guardare un TG per rendersene conto

Mamma Adele

... e mettiamo nel conto pure quelle che i missionari chiamano le “guerre dimenticate”, in Africa ed altrove!

Greta

Questi conflitti sono come tante micce accese in una polveriera: prima o poi qualcuna arriva a toccare

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Page 69: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

il barile ripieno di esplosivo nucleare che fa esplodere tutto…

Papà Arturo

La situazione è grave ma io, a differenza di tua madre, non vedo un pericolo imminentissimo, la guerra nucleare dietro l’angolo. In Medio Oriente, ad esempio, credo che la comunità internazionale abbia appena imboccato la strada giusta inviando una forza di interposizione in Libano. L’ONU si è rimessa in gioco come luogo di diritto internazionale nell’attività politica e diplomatica. C’è poi anche un risveglio dell’Europa, questa volta trainato dall’Italia. Non sono stato ad Assisi a gridare, con i manifestanti convocati dalla Tavola della Pace, “Forza ONU!” (la marcia si è tenuta il 26 agosto scorso), ma avrei voluto ben esserci!

Greta

Quello in Libano è un intervento militare, di soldati professionisti … Non vedi una contraddizione tra il gridare “Forza ONU” e la tua scelta nonviolenta?

Papà Arturo

Movimenti cattolici come Pax Christi hanno sempre auspicato un potenziamento dell’ONU mediante suoi interventi attivi gestiti come operazioni di “polizia internazionale”.

Greta

Che cosa distinguerebbe un intervento “bellico” dell’ONU da un intervento “poliziesco”?

Papà Arturo

Esiste una precondizione: bisogna andare nella zona della crisi con forze percepite come “neutrali”, previo accordo di tutti i contendenti. Questo sopimento della violenza conseguito dall’interposizione accettata permette ulteriori attività diplomatiche, preludio di pace.

L’intervento di polizia internazionale è fatto da soldati (detti “caschi blu”) che si impegnano ad evitare al massimo l’uso delle armi, impiegate eventualmente solo per legittima difesa. Così come all’interno delle nostre nazioni una polizia armata , ma controllata nell’uso delle armi, ha appunto lo scopo di dissuadere dall’uso delle armi i violenti intenzionati a farlo.

Accanto ai “caschi blu”, secondo la mia visione, dovrebbero essere schierati i “caschi bianchi”: uomini (e donne) organizzati e gestiti dall’ONU per interventi ed interposizioni nonviolente, preparati con corsi di formazione specifici…

Naturalmente la situazione in Libano è delicata e complicata, il rischio è molto alto, per questa “scommessa” servirebbe una ONU più autorevole e democratica, che forse solo la spinta dell’Europa unita potrebbe affermare.

Greta

Che riforma dell’ONU vorresti?

Papà Arturo

Su questo punto condivido le idee di Lidia Menapace, la storica pacifista femminista (e cattolica). Si dovrebbe scrostare l’ONU di tutti i residuati di guerra (no ai cinque Stati permanenti nel Consiglio di Sicurezza, quindi il Consiglio a rotazione, e la fine del diritto di veto), per lasciarle solo la funzione di luogo di diritto internazionale e, finché serve, di polizia internazionale. Perché se la guerra viene definita un crimine, ci vuole anche qualcuno che quel crimine lo prevenga, arresti i criminali, avvii i processi. Oltre alla polizia, quindi, servono un tribunale internazionale, una magistratura e un codice.

Greta

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Page 70: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Perché, secondo te, l’Europa è l’unico soggetto che può dar vita ad un’ONU rinnovata?

Papà Arturo

Anche qui seguo il filo dei ragionamenti della Menapace. L’Europa è il continente sul cui territorio vivono gli Stati che hanno vinto e quelli che hanno perso la seconda guerra mondiale. L’Europa ha dimostrato che è fattibile un patto che rende impossibile la guerra tra Paesi che si sono combattuti in modo feroce. Se è successo da noi, perché non potrebbe accadere in generale?

Mamma Adele

Io sono una “pacifista” più radicale di tuo padre: sono simpatizzante della Lega per il Disarmo Unilaterale, fondata nel 1977 dallo scrittore Carlo Cassola, l’autore del romanzo “La ragazza di Bube”.

Per citarti una organizzazione più conosciuta di questo piccolo gruppo antimilitarista, potrei dirti che sono vicina alle posizioni di Emergency, fondata dal chirurgo Gino Strada.

Credo che bisognerebbe abolire la guerra dall’orizzonte storico e che questo non sia un problema legislativo, ma di coscienza. Bisogna convincere la gente che la guerra, cioè la violenza di massa, è ripugnante, degradante e disumana…

Greta

Il mio professore di lettere, citando Freud, dice che la guerra dovrebbe diventare un tabù, come l’incesto…

Mamma Adele

Proprio così. La guerra è talmente contro natura che il potere deve impegnare tutte le sue forze, compresi i media, per convincerci che è giusta ed utile. Il potere arriva a chiamare pace la guerra e missioni di pace gli interventi bellici neocoloniali…

Papà Arturo

Cerchiamo di non fare di ogni erba un fascio…

Mamma Adele

Oggi si fa in un attimo a trovarsi in un conflitto internazionale nucleare. Il giorno prima ci si scambia razzi e cannonate, il giorno dopo uno ha tirato la Bomba e succede quello che non deve succedere: ricordi lo scenario del film “The Day After”? E noi dove siamo, che facciamo, perché continuiamo a subire questa situazione?

Papà Arturo

La soluzione sta, se ci riflettiamo bene, in un diverso concetto di “Forza” che dobbiamo porre alla base della difesa e della sicurezza. Su questo punto sia io che tua madre siamo d’accordo. E’ il “cavallo di battaglia” di Alfonso Navarra, mio collega attuale e vecchio amico fin dai tempi di Comiso. Il suo impegno antimilitarista oggi lo esplica da segretario della Lega per il disarmo, l’organizzazione fondata da Carlo Cassola, cui è iscritta tua madre. Per illustrarcelo, questo concetto, non potendo avere Alfonso a portata di mano (in questi giorni si trova in Olanda per seguire la vicenda legale e politica di Turi Vaccaro) ho invitato un suo stretto e giovane collaboratore (ha solo 28 anni): Alessandro Rizzo. Dovrebbe arrivare tra poco: in genere si presenta agli appuntamenti in anticipo.

Greta

Forse è già qui: è suonato il citofono. Sì, è Alessandro Rizzo. Sì, sono Greta Iuli. Stiamo al quarto piano, Alessandro. Ma stai attento all’ascensore che ogni tanto fa le bizze. Potresti ritrovarti scaricato da questa macchina capricciosa ed imprevedibile al piano di sopra …

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Page 71: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Alessandro

Buonasera carissimi. Ciao Greta. Sei tu Greta, no? La giovanissima fan di Turi interessata al pacifismo nonviolento … I tuoi genitori mi hanno spiegato che devo sottopormi, al posto di Alfonso Navarra, ad una specie di intervista da parte tua. Ottimo. Spero di risultare all’altezza del compito …

Mamma Adele

Dammi il giubbotto, Alessandro, e mettiti comodo. Gradisci qualcosa da bere? Una coca-cola?

Alessandro

Una coca-cola? Non avete invece un chinotto? Preferisco le bevande italiane agli intrugli americani…

Greta

Ciao, Alessandro, mi hai “indovinata”: il pacifismo mi interessa nonostante i miei genitori. Ho tante domande da rivolgerti. Comincio subito. Non ti do neanche il tempo di finirti il chinotto. Da quando state lavorando a questa campagna per il disarmo atomico?

Alessandro

Ottimo, ti riferisco immediatamente quello che so in proposito. Nell'aprile 2006 Alex Zanotelli - sollecitato dal segretario della Lega per il Disarmo Alfonso Navarra - lancia un appello: dobbiamo, i nonviolenti, metterci insieme per il disarmo atomico! Dire una "parola forte"… Da allora ci siamo messi in cammino, abbiamo discusso, ci siamo dati da fare. Credendoci, appassionandoci. Ci siamo organizzati, riuniti, coordinati. Abbiamo avuto, ad esempio, cinque incontri-chiave: Firenze (15 luglio), Pisa (8-11 settembre), Milano (17 settembre), Bologna (14 ottobre), ancora Bologna (11 novembre).

Greta

Vi è una qualche novità nell'appello "FERMIAMO CHI SCHERZA COL FUOCO ATOMICO" e nella campagna che lo prende a base? O si è rimasti, come concezione, agli “eroici” tempi di Comiso? Non ne posso più di sentirli esaltare da papà e mamma!

Alessandro

Quel testo è prezioso perché, innanzitutto, non è stato buttato giù in due giorni, ma è frutto del meditato e faticoso contributo di tanti “sagge” e “saggi”, coordinati da Alfonso Navarra, che hanno discusso per mesi (hai! hai! la "confusione" della democrazia e del consenso!) non solo per via telematica, ma incontrandosi anche di persona.

Mamma Adele

Sono state coinvolti nell’elaborazione studiosi di livello riconosciuto in vari campi come Giuliano Pontata, Giuliana Martirani, Alberto L’Abate, Tonino Drago, Enrico Peyretti, Rocco Altieri, Nanni Salio, Nella Ginatempo, Angelo Baracca, Giuseppe Onufrio, Isa Baldelli, Domenico Gallo, Giorgio Nebbia, Lorenzo Porta, Piergiulio Sodano per citarne solo alcuni. Dico bene, Alessandro?

Alessandro

Ottimo, Adele. Ma hanno collaborato alla stesura anche attivisti di base determinati e coerenti come Massimo Aliprandini, Silvano Tartarini, Patrizia Creati, Claudio Pozzi, Lorenzo Scaramellini, Tiziano Tissino, Mao Valpiana, Chiara Cavallaro, Tiziano Cardosi, Pieluigi Ontanetti, Pierpaolo Calonaci… e tanti altri, citarli tutti sarebbe veramente impossibile.

Mamma Adele

Vi sono sottoscrizioni anche di deputati, eurodeputati e senatori: Luigi Malabarba, Lidia Menapace, Francesco Martone, Vittorio Agnoletto, Luisa Morgantini, Paolo Cento, Iacopo Venier…

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Page 72: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Alessandro

Personalità e militanti ci hanno dato indicazioni precise su come condurre in modo innovativo e convincente, quindi vincente, una campagna nonviolenta per il disarmo atomico.

Una campagna su basi di nonviolenza attiva, stimolata dai nonviolenti ma non rivolta ai soli nonviolenti, stando a quello che suggerisce l'appello, deve:

1- privilegiare l'approccio etico su quello legalitario: siamo contro le atomiche non tanto perchè illegali, incostituzionali, antidemocratiche, ma perchè "male assoluto" ("peccato radicale" per chi crede in Dio) che attenta alla sopravvivenza della specie umana e della natura, a difesa del quale nessuna legalità formale può essere accettata;

2- è la Tecnologia Nucleare, sia civile che militare, in quanto tale ad essere presa di mira: ecco perchè critichiamo anche i programmi presunti civili dell'Iran;

3- di questo "male" dobbiamo liberarci il prima possibile, con atti unilaterali da richiedere al nostro governo e da sollecitare con il protagonismo attivo dell'unita' popolare di base: la Forza della nonviolenza;

4- alla critica accompagnamo il riferimento all'alternativa costruttiva: "difesa e sicurezza possono fondarsi sull'unità popolare che interviene nei conflitti con l'azione nonviolenta ed i Corpi Civili di Pace"; contrapponiamo "al concetto strategico della NATO la trasformazione degli armamenti da offensivi a strettamente difensivi in direzione della Difesa Civile non armata e Nonviolenta".

Greta

Con quali mezzi di azione volete realizzare i vostri obiettivi?

Alessandro

E' dalle premesse che ho appena riassunto che scaturisce il ruolo strategico di azioni non giuridiciste, segnalate dagli incontri di Pisa, di Firenze e di Bologna, come:

1- l'obiezione di coscienza degli scienziati e dei lavoratori coinvolti nell'apparato atomico-militare;

2- il boicottaggio delle ditte coinvolte nel funzionamento dell'apparato dello "sterminismo";

3- l'obiezione fiscale dei contribuenti (paghiamo il 37% del mantenimento dell'apparato atomico USA in Italia, oggi forse mezzo miliardo di euro, stima da sottoporre ad ulteriori verifiche per essere, possibilmente, precisi);

4- l’azione diretta nonviolenta dei comitati che costituiscono la “rete della Difesa Popolare Nonviolenta (DPN) di base”.

L'alternativa costruttiva deve camminare sulle gambe dei soggetti di base che, territorialmemente, si oppongono alle basi USA e NATO percependo sé stessi come "DPN di base" e perseguendo "difesa difensiva" e diverse, civili, soluzioni economiche ed occupazionali.

Qui, come suggerisce il “saggio” Alberto L'Abate, può starci anche il riferimento all'art.11 della nostra Costituzione, nell'aggancio al suo forte, sostanziale, contenuto pacifista: il "ripudio della guerra" esclude, da parte nostra, ogni esportazione della democrazia e della pace con le armi, e l'illegalità di ogni apparato difensivo che implichi una "proiezione di potenza" all'estero.

A maggior ragione se dobbiamo fare da complice piattaforma per una proiezione offensiva, con il colpo in canna nucleare, di una potenza straniera!

Greta

Cosa intendi per alternativa nel difendesi, difesa popolare nonviolenta?

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Page 73: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Alessandro

Prima di spiegare il contenuto della proposta di "difesa sociale" - in Italia "difesa popolare nonviolenta" (DPN), consentimi, cara Greta, di ricordare brevemente come è maturato il mio interesse sull'argomento.

Nel 2003 ho avuto la sorte di conoscere Alfonso Navarra grazie all’esperienza di “Radio Forum”, la web radio dei redattori sociali impegnata nella cultura di pace.

Lavorando con Alfonso dovevo necessariamente entrare in contatto con le proposte antimilitariste della LDU che esaminavano una possibile resistenza nonviolenta organizzata ad una eventuale invasione straniera.

Leggendo gli articoli dei periodici nonviolenti, ad esempio “Mosaico di Pace” o “Azione Nonviolenta”, appresi con compiaciuto stupore che nella storia si erano già verificati dei casi interessanti e vincenti di resistenza popolare non armata ad occupazioni militari esterne.

Mi colpirono in modo particolare le esperienze di resistenza civile contro l'occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale in Danimarca, Norvegia e Olanda: dimostravano che anche sotto i regimi totalitari la lotta nonviolenta può dispiegarsi.

La LDU, per come me la presentava Alfonso, collegava il disarmo al concetto di "Difesa popolare nonviolenta" e si proclamava sostenitrice della "strategia del Transarmo". L’organizzazione era tra le promotrici della Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari la quale sollecita adesioni per affermare l’opzione fiscale in favore di una difesa alternativa.

Mi apparvero subito come delle idee di grande fascino che potevano dare uno sbocco costruttivo al mio rifiuto "rosso-verde" di collaborare con il sistema di guerra.

Mamma Adele

Correggimi se sbaglio, Alessandro: grazie agli obiettori fiscali, nati insieme al movimento di resistenza contro i Cruise a Comiso, la Difesa popolare nonviolenta ha fatto qualche passo avanti. Piccolo, in verità.

Alessandro

Proprio così. L'approvazione della Legge 230/1998 "Nuove norme in materia di obiezione di coscienza" prevede, infatti, tra i compiti dell'Ufficio nazionale per il servizio civile (dipendente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri) l'avvio di progetti di ricerca e la sperimentazione di forme di difesa nonviolenta in cui impegnare anche gli obiettori di coscienza.

La Legge 64/2001 "Istituzione del servizio civile nazionale" permette il finanziamento diretto da parte di cittadini e cittadine delle missioni di pace dei "serviziocivilisti".

Ho anche l'impressione che la DPN abbia fatto qualche passo indietro. Perchè mi sembra che le sperimentazioni in atto si collochino su una linea subalterna all'attuale sistema militare: più complementari che alternative, insomma. Ma non intendo, per il momento, dilungarmi su questo aspetto.

Ricordo solo che una di queste sperimentazioni riguarda la "diplomazia popolare di base" attuata dai "Berretti Bianchi", costituitisi a Firenze nell'aprile del 1999 quale primo nucleo di un corpo internazionale di sicurezza alternativo al militare.

Papà Arturo

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Page 74: La Guerra Nucleare spiegata a Greta

Dopo questi accenni autobiografici e queste brevi premesse di inquadramento non ti resta che spiegare il concetto di questa proposta, la "difesa sociale", dalle implicazioni davvero rivoluzionarie.

Alessandro

Ottimo. La Difesa sociale contro un'aggressione significa organizzare la non collaborazione attiva della gente in modo da rendere impraticabile l'obiettivo di far funzionare la propria comunità secondo la volontà dell'occupante.

La gente sottoposta ad occupazione deve continuare, il più possibile, la sua vita normale, il suo normale lavoro, ignorando gli ordini provenienti dall'apparato burocratico controllato dall'invasore (in genere vengono occupati i gradi alti dell’Amministrazione statale).

Adottando questa strategia di non-collaborazione, la popolazione aggredita comunica infatti allo Stato-aggressore che non ne teme le armi; armi che in realtà non potranno nemmeno essere impiegate, poiché l'aggressore non si troverà di fronte una resistenza armata da reprimere, quanto piuttosto un'ordinata società civile che funziona in tutto e per tutto, tranne che nell'ubbidienza all'invasore.

Il principio fondamentale da tener presente è che un popolo non può venire stabilmente dominato, se non è disposto a collaborare. Da parte dell'oppressore, mantenere l'occupazione, tentare di imporre la propria volontà, diventa troppo costoso: in termini economici e di energie organizzative ed umane.

Greta

Si tratta quindi di organizzare una disobbedienza permanente… ma a quali condizioni è possibile?

Alessandro

La strategia della "difesa sociale" acquista maggiori possibilità di successo alle seguenti condizioni:

1- la comunità invasa è coesa socialmente, la percentuale di "collaborazionisti" è contenuta a livelli marginali;

2- la coesione sociale vede la prevalenza di meccanismi "reticolari" rispetto alle dinamiche gerarchiche: non deve esistere una "testa" della resistenza facilmente decapitabile dalla repressione;

3- obiettivo dell'invasore non è il mero controllo territoriale - all'interno di una partita internazionale più vasta; o il "genocidio" della popolazione (a mio avviso fecero bene gli ebrei del ghetto di Varsavia a vendere cara la pelle con la resistenza armata ai nazisti); ma l'inglobamento, nella sua "capacità complessiva di potenza" (la possibilità di condizionare forzosamente l'ambiente esterno secondo le proprie finalità), delle energie-risorse della comunità conquistata.

Quest'ultimo è il caso tipico delle operazioni di conquista, costituendo il caso del "genocidio" (lo sterminio totale della popolazione residente in un dato territorio) una relativa eccezione nei processi storici. Attribuibile, del resto, ad un conquistatore "rozzo", cioè incapace di assorbire nella sua potenza complessiva le energie-risorse dei conquistati.

In sintesi: per l'aggressore, il costo dello sforzo per creare una situazione di dominio deve risultare superiore ai benefici ricavabili dal dominio stesso.

Papà Arturo

Secondo te, il livello democratico del sistema sociale dell'aggressore deve essere messo sul piatto della bilancia?

Alessandro

Il politologo Giovanni Sartori ricorda che la guerra in Vietnam fu persa dagli USA grazie alle immagini televisive, che impressionarono l'opinione pubblica di quel Paese.

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La "difesa sociale" offre la possibilità di instaurare un dialogo con l'invasore e le sue truppe, tanto più se esse devono dividersi in piccoli gruppi per attuare la repressione (che dovrebbe mandare dei militari in ogni fabbrica-scuola-ufficio per cercare di costringere la gente a collaborare).

Un'aggressione deve essere sempre giustificata con "buone ragioni": diventa più facile smontarle, agli occhi delle truppe occupanti e della società che sta dietro le truppe occupanti, se la comunicazione della società aggredita è di limpida ed inequivoca affermazione del proprio diritto. Affermazione senza minaccia fisica per gli "esecutori" di una "ingiustizia" che li vede meno responsabili della propria élite dirigente, che è il vero mandante dell'invasione.

E' questo il motivo per il quale la difesa sociale non armata può essere considerata preferibile alla "guerra di guerriglia", che lavora sullo stesso principio: rendere, alla lunga, troppo costosa l'occupazione.

La guerriglia produce sì danni umani immediati all'invasore, ma può anche ritardare una acutizzazione del conflitto interno (gente comune, opinione pubblica, contro élite dirigenti) alla società che invade.

E aggrava le perdite per la comunità invasa, perché dà la giustificazione per azioni di rappresaglia (che, all'inizio di un'occupazione, vanno comunque messe in conto, anche contro una opposizione disarmata).

Greta

Immagino già l’obiezione che molti ti farebbero, a cominciare dal mio ex-amico Davide Paci: avresti sconfitto Hitler offrendo mazzi di fiori alle truppe naziste?

Alessandro

Gandhi, che - come tutti sappiamo - liberò l'India dalla dominazione dell'Impero britannico attraverso il "Satyagraha" – non appoggiò ma neanche sabotò la partecipazione del suo paese alla coalizione antinazista.

Un elemento molto importante della strategia nonviolenta è quello preventivo. Bisogna, con precise politiche, evitare prima che certe società cadano in mano a situazioni totalitarie, fanatiche, guerrafondaie.

Se fai cadere e rompere le uova, non puoi rimediare alla frittata.

Un esempio, oggi, è la proliferazione nucleare che pone le premesse per la guerra nucleare limitata (se va bene).

Quando partiranno i missili atomici, non saranno certo le nostre preghiere all'Onnipotente a fermarli.

Ma se le grandi potenze nucleari - cioé noi, la NATO - non manteniamo, per l'intanto, l'impegno preso con l'ONU di ridurre al minimo le nostre testate, perché paesi come l'India, il Pakistan, il Brasile, l'Argentina, l'Iran, la Corea non dovrebbero farsi le loro Bombe?

Altro esempio: se per combattere l'URSS abbiamo armato e pompato delle "situazioni criminali", perché meravigliarsi se poi queste "canaglie" continuano a fare i criminali anche con noi? Il riferimento non è al solo caso dello sceicco miliardario, trafficante in droga e in petrolio, oggi sulla bocca di tutti...

Mamma Adele

Questa è invece l’obiezione che mi sono sentita ripetere all’infinito: che avresti fatto se le truppe sovietiche ti avessero invaso con i carri armati (con relativi cosacchi desiderosi di abbeverarsi in piazza S. Pietro)?

Alessandro

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Certo non avrei lanciato le bombe nucleari tattiche, come prevedevano (e prevedono tuttora) i piani NATO!

Il suicidio della popolazione è forse una sua "difesa"?

I militari, al tempo della "guerra fredda" avrebbero dovuto spiegare agli abitanti del Triveneto che le armi nucleari lì presenti erano destinate, secondo la dottrina NATO della "risposta flessibile", ad essere utilizzate in caso di conflitto non direttamente contro Mosca, ma su campagne e abitanti di casa nostra.

Il piano era il seguente: resistere finché si poteva - al massimo 8 minuti - sulla "soglia di Gorizia", poi, quando le truppe corazzate dell'Est avrebbero sfondato (eventualità data per scontata, dato il calcolo della sproporzione di forze convenzionali), iniziare a sparare le mine atomiche, che esplodono sul posto, e le granate atomiche, che hanno portata massima di qualche decina di km.

Con la FOFA (Follow-on-forces-attack), adottata nel 1984, abbiamo avuto una variazione sul tema: il contrattacco in profondità, che avrebbe dovuto distruggere le forze di seconda schiera in territorio nemico, impiegando i cacciabombardieri di lungo raggio (Tornado, F16).

In parole povere, la "difesa" che si era predisposta scontava - se le cose si mettevano bene - l'annientamento delle popolazioni che avrebbe dovuto salvaguardare (i veneti sarebbero morti subito, a molti altri italiani sarebbe restata l'agonia del fall-out radioattivo). Se fosse andata male, si sarebbe innestata una più o meno controllata escalation nucleare, con sacrifici di pezzi di Europa e di Russia e la possibilità della fine del mondo.

Non sarebbe stato meglio discutere, invece di queste stupide soluzioni della "difesa offensiva", dell'unica seria alternativa tra concezioni difensive: quella tra guerriglia (difesa militare difensiva) e difesa sociale non armata?

Naturalmente si può anche tirare in ballo la "deterrenza": i sovietici non ci hanno mai invaso perché non hanno voluto rischiare lo sterminio universale.

Ma pare, anzi è certo, che nella crisi dei missili di Cuba sia Kennedy che Krusciov fossero stati sul punto di farlo.

Su questa questione sarebbe - credo - logico applicare uno dei principi del "problem solving": sono preferibili le soluzioni che consentono di tornare indietro in caso di errore. Non mi sembra che sia il caso della "deterrenza". Se - per caso - non funzionasse l'unico vantaggio è che non resterebbe nessuno in vita a reclamare: "l'avevo detto io" ...

Greta

Per attuare la tua idea ci vuole una maturità popolare che oggi è irrealistica, chissà domani ...

Alessandro

Questo è vero, non solo la società non è addestrata, ma anche la situazione internazionale è tale che vede molte "canaglie", comprese le cellule terroristiche, circolare impunemente. Sono il frutto degenerato della nostra "civiltà" della violenza. Per questo occorre un piano di "Transarmo" che, come si può intuire, risulta dalla combinazione di due parole: transizione e disarmo.

Sono dunque convinto che l'ONU si debba dotare subito di due polizie: i "caschi blu" armati devono essere complementari ai "caschi bianchi" disarmati. Almeno per un po'. Che temo, durerà più a lungo di quanto il mio "buonismo" non vorrebbe.

Tuttavia, esaminando il passato, bisogna anche riconoscere che molti esempi di resistenza sociale hanno avuto successo pur essendo totalmente spontanei. Se la pratica della difesa popolare nonviolenta fosse organizzata per tempo avrebbe una efficacia moltiplicata. Dovremmo quindi impostare un

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processo equilibrato: accelerare il disarmo quanto più facciamo crescere nella pratica la capacità popolare di resistenza nonviolenta.

Papà Arturo

Sta suonando il telefono. Chi va a rispondere?

Mamma Adele

Il signore non ha le gambe per muoversi! Non si schioda mai dalla sua poltrona!

Greta

Buoni, buoni, che corro io. Pronto, chi parla? Turi Vaccaro? Sul serio sei proprio tu, Turi? Nella nostra famiglia sei famosissimo, popolarissimo, una vera star, anche se in Italia la stampa ti ha bellamente ignorato… e, a quanto dicono i miei genitori, tuoi vecchi conoscenti di Comiso, anche gran parte del pacifismo, almeno quello più avvezzo a frequentare i Palazzi del potere. Sì, sono Greta, la figlia di Arturo Iuli ed Adele Creati. Sì, ho la stessa età di Aneeki. Vuoi Alessandro Rizzo? E’ qui. Metto in viva voce, ti secca?

Turi Vaccaro

Ciao, Alessandro. Tutto bene? So che aspettavi una telefonata da Alfonso, ma il “boss” ha lasciato a me l’incarico di avvisarti. E’ dovuto andare con Silvia Terribili a Radio Onda Italiana per preparare un comunicato stampa. Lui dice che si tratta di una notizia eccezionale, che non riesce ancora a credere a quello che è successo…

Alessandro

Di che si tratta, Turi?

Turi Vaccaro

Oh, beh… Ho semplicemente vinto il processo d’appello. Vinto nel senso che i giudici di Den Bosch mi hanno proprio assolto. La Corte dall’ultima udienza ha cambiato composizione, il nuovo presidente è ora una simpatica giudicessa. Secondo lei non ho commesso un reato distruggendo gli F16, ho agito sostanzialmente per legittima difesa putativa. Non solo non dovrò più pagare i 750.000 euro di danni, ma dovrò persino essere risarcito per l’ingiusta detenzione che ho scontato! Arriveranno migliaia di euro nelle mie tasche e a dire il vero non so proprio che farmene…

Alessandro

Ottimo, straottimo, sono veramente felice per te e per tutti noi. Dobbiamo festeggiare! Io studio legge e credo che il tuo risultato processuale sia un precedente “storico” per una evoluzione del diritto verso finalità di pace. La Corte olandese ha riconosciuto la legittimità della disobbedienza civile: straordinario! … Certo, bisognerà aspettare che le motivazioni della sentenza siano scritte e depositate…

Greta

Scusa Alessandro, scusa Turi se mi intrometto, c’è Aneeke vicino a te, accanto al telefono?

Turi Vaccaro

Sì, sta facendo i compiti di scuola sulla sua scrivania ma mi ascolta di sottecchi. Anche lei capisce e parla un po’ l’italiano… pochino, a dire il vero…

Greta

Allora riferiscile di questa proposta che faccio ora e chiedile che cosa ne pensa: perché suo padre e sua

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madre, se si vogliono bene, non si sposano finalmente? Ecco, caro Turi, a cosa potrebbero servire i soldi della causa che hai vinto!

Turi Vaccaro

Hai sentito, Aneeki? La tua coetanea Greta, di Milano, vuole che io e tua madre Emmie convoliamo a nozze. Qual è il tuo parere?

Greta

Allora, cosa risponde la mia futura amica di Rotterdam? Voglio proprio venire a trovare te e tua figlia Aneeki, sai Turi! Questa estate farò le vacanze in Olanda come premio per la promozione, giusto mamma e papà?

Mamma Adele

Ma certamente, cara. Anche tuo padre non ha nulla in contrario. Abbiamo notato la tua nuova passione e il tuo zelo per lo studio della storia, della filosofia, della fisica, persino della matematica. Siamo sicuri che questa volta passerai l’anno di slancio …

Turi Vaccaro

Aneeki dice che ti vuole conoscere molto volentieri. Ti aspetta a braccia aperte qui a Rotterdam. La tua proposta dimostra – dice lei - che i ragazzi solitamente sono molto più intelligenti e saggi dei loro genitori…

Greta

Perfettamente d’accordo. Noi giovani non dobbiamo perdere con il tempo, influenzati negativamente dai “matusa” grigi ed insensibili, i sogni di bellezza e di amore, la gioia di vivere, la voglia di cambiamento.

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