68
Anno XXI - n. 49 - Gennaio 2016 Virtus et Scientia Periodico d’informazione della Pontificia Università Gregoriana Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. I, comma 2 e 3 - Roma/Aut. n. 52/2009 - tassa pagata - Taxa perçue DALLA MISERICORDIA ALLA SPERANZA NOSTRA AETATE DAL PRESENTE AL FUTURO DEI VERBUM A 50 ANNI DALLA PROMULGAZIONE ECUMENISMO L'UNITA' TRA CRISTIANI IN CAMMINO

La Gregoriana - Anno XXI - n.49 - Gennaio 2016

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Periodico di informazione della Pontificia Università Gregoriana (Roma, Italia) - Information Magazine of the Pontifical Gregorian University (Rome, Italy)

Citation preview

  • Anno XXI - n. 49 - Gennaio 2016

    Virtus et ScientiaPeriodico d informazione del la Ponti f ic ia Universi t Gregoriana

    Poste

    Itali

    ane

    S.p.A.

    - Sp

    edizi

    one

    in ab

    bona

    men

    to p

    osta

    le - D

    .L. 3

    53/2

    003

    - (co

    nv. in

    L. 2

    7/02

    /200

    4 n.

    46) a

    rt. I,

    com

    ma

    2 e

    3 - R

    oma/

    Aut.

    n. 52

    /200

    9 - t

    assa

    pag

    ata

    - Tax

    a pe

    rue

    DALLA MISERICORDIAALLA SPERANZA

    NOSTRA AETATEDAL PRESENTE

    AL FUTURO

    DEI VERBUMA 50 ANNI DALLAPROMULGAZIONE

    ECUMENISMOL'UNITA' TRA CRISTIANI

    IN CAMMINO

  • EDITORIALE | F.-X. Dumortier, S.I.

    FOCUS Da un anno allaltro. Ringraziamento e invocazione | P. PegoraroIl nostro impegno ardente. Discorso inaugurale per lapertura dellA.A. 2015-2016 | F.-X. Dumortier, S.I.Nostra Aetate, dal presente al futuro | P. Pegoraro

    VITA ACCADEMICALesperienza religiosa cristiana del vedere e delludire | Y. Dohna Schlobitten e G. MonariRinnovare la Chiesa nellet secolare | J.J. Vila-Ch, S.I.La divina Rivelazione. A 50 anni da Dei Verbum | D. Kowalczyk, S.I.Lunit tra cristiani in cammino. Intervista a P. Sandro Barlone, S.I.

    Don Giuseppe Bonfrate e Prof.ssa Stella Morra

    Materiale o digitale? Verso una Biblioteca ibrida. Intervista a Miriam Viglione, Prefetto della Biblioteca

    DA IERI A OGGIOls Robleda, S.I. Un maestro del diritto alla Gregoriana | O. BucciAd maiorem Dei gloriam: la Chiesa di SantIgnazio - parte 1 | M.A. Croce

    COMUNIT UNIVERSITARIASalamanca e Gregoriana, un legame di riconoscenza | P. PegoraroLa vocazione dello storico. Intervista a Paul Oberholzer, S.I.La scuola di libert del Pontificio Seminario Francese | A. Herouard

    IN MEMORIA

    INFORMAZIONE

    PUBBLICAZIONI

    TESI DIFESE | a cura della Segreteria Accademica

    NOMINE | a cura della Segreteria Generale

    2 6

    10

    16 22 25 31

    35

    38 40

    44 47 50

    54

    55

    59

    62

    64

    Direttore responsabileGian Paolo Salvini, S.I.

    Direttore editorialePaolo Pegoraro

    [email protected]

    RedazioneMaria Rita [email protected]

    Foto di copertina Inaugurazione dellA.A. 2015-2016.

    Foto di Leonardo Cestari

    n. 49 | Anno XXI | Gennaio 2016 | www.unigre.it/LaGregoriana

    Progetto graco e impaginazionea cura di GBPress | Gregorian & Biblical Press (Emiliano De Ascentiis | Lisanti S.r.l.)

    Ponticia Universit GregorianaPiazza della Pilotta, 4 | 00187 Roma (Italy)Tel. +39 06.6701.1 | Fax +39 06.6701.5419

    CF 80093970582 Banca Popolare Etica:IBAN IT74 I050 1803 2000 0000 0118 079Conto Corrente Postale n. 10304020

    Registrazione presso il Tribunale di Roman. 134 del 29 marzo 1996 Finito di stampare nel mese di Gennaio 2016

    Stampa Abilgraph S.r.l.Via Pietro Ottoboni, 11 | Roma

  • 49/2016 | 1

    EDITORIALE

    8 dicembre scorso, nella solennit dellImmacolata Concezione enel cinquantesimo anniversario della conclusione del Concilio ecu-menico Vaticano II, iniziato il Giubileo Straordinario della Miseri-

    cordia. Nella Bolla di indizione Misericordiae Vultus, il Santo Padre hascritto: La Chiesa senta in maniera forte lurgenza di annunciare la mi-sericordia di Dio. La sua vita autentica e credibile quando fa della mi-sericordia il suo annuncio convinto. Essa sa che il suo primo compito,soprattutto in un momento come il nostro, colmo di grandi speranze eforti contraddizioni, quello di introdurre tutti nel grande mistero dellamisericordia di Dio, contemplando il volto di Cristo (MV 25).

    Dall11 aprile scorso giorno in cui la Bolla fu resa pubblica aoggi, abbiamo vissuto molti eventi che possono generare la sfiducia,suscitare paura e ansiet, nutrire linquietudine e linsicurezza. Sicu-ramente questa situazione deve essere considerata da angolazioni di-verse, ma senza dimenticare la prospettiva che ci interessa in quantoChiesa e in quanto Universit. Le parole di Papa Francesco hanno con-servato tutta la loro attualit: La Chiesa sentiva la responsabilit diessere nel mondo il segno vivo dellamore del Padre (MV 4). LaChiesa vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia [...] Il per-dono una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio perguardare al futuro con speranza (MV 10). Come sempre, la Chiesa chiamata a proseguire la propria via senza occultare n dimenticare lepressanti questioni di oggi: la via del seguire Ges, dellascoltare la Pa-rola di Dio, del contemplare il volto di Cristo, del vivere le Beatitudini...induce alla misericordia e alla speranza. Il cammino della misericordiaapre infatti le porte di una speranza che non prospettiva sociale nprogetto politico: la speranza cristiana si comprende come dono di Dioe come responsabilit umana.

    nostra responsabilit in quanto Universit formare persone chesappiano essere artigiani e testimoni di speranza. Tali persone devonoavere la forza interiore che germina e cresce attraverso lesperienza ela riflessione di ciascuno: la speranza richiede non solo coraggio, maintelligenza. Tali persone devono avere una capacit di discernimentoche permetta di andare al di l di ci che noto e visibile: affinch ilmale non abbia lultima parola, la speranza richiede la determinazionedel battersi con le armi della ragione e della fede. Tali persone devonoavere la voglia di impegnarsi con generosit e con intendimento al ser-vizio del bene comune: la speranza riguarda lavvenire della comunitumana nella giustizia e nella pace.

    Dalla misericordia alla speranza. Si tratta del cammino di coloroche sanno che lamore pu superare la miseria e vincere il male, perchil male stato gi vinto sulla Croce. Per quanto forte sembri, il malenon radicale come il bene e la bont. Il nostro mondo ha bisogno disentinelle sulle frontiere delle nostre societ che mostrino la via dellamisericordia verso la speranza, di messaggeri che portino parole disperanza nel cuore della sofferenza e dei drammi di oggi. La speranza,infatti, vive di misericordia e di perdono.

    Dalla misericordiaalla speranza

    di FRANOIS-XAVIER DUMORTIER, S.I.Rettore Magnifico della Pontificia Universit Gregoriana

    Il Giubileo della Misericordiache stiamo vivendo

    pone laccento sul perdono come forza che ci fa guardare

    al futuro con speranza.Ed proprio artigiani

    e testimoni di speranzache abbiamo la responsabilit

    di formare nella nostra Universit,quella speranza che riguarda

    lavvenire umanonella giustizia e nella pace

    The Jubilee of Mercy we are currently living,

    emphasises forgiveness as the force that allows us

    to look at the future with hope.And our University has

    the responsibility to educatewitnesses and ambassadors

    of hope; that same hope that concerns the human future

    in justice and peace

    L

  • di PAOLO PEGORARO

    Non n facile n naturale, la gratitudine, proprio perch richiedeun atteggiamento di vigilanza rivolta alle cose pi quotidianee usuali. a suo modo una piccola rivoluzione, uninversionedi tendenza dellabitudine, un motto dello spirito che si risvegliadalla routine e si scopre benedetto. necessaria la nobilt danimoperch cresca questa fiore, ha osservato papa Francesco, a direche la gratitudine autentica non simprovvisa, perch radica solosu un terreno spirituale adeguatamente predisposto.

    Imparare a rendere grazieper quanto ricevuto...

    Ringraziare per ogni anno accademico ricevuto, pur con le sueinevitabili fatiche, il senso della Celebrazione eucaristica istituitacinque anni fa dal Rettore Dumortier e che viene celebrata dallacomunit universitaria alla fine del mese di maggio, poco primadellinizio della sessione estiva degli esami. Lo scorso 25 maggio2015 stato il Card. Joo Braz De Aviz, Prefetto della Congrega-zione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Societ di Vita Apo-

    Lo studio deve essere immerso nella preghiera.

    La nostra comunit lo vive attraverso

    due importanti momentiche abbracciano idealmente

    lanno accademico: la Messa dello Spirito Santo

    per invocare aiuto davanti alle sfide e agli impegni

    di un nuovo anno,e la Messa di Azione di grazie, per rendere lode dei doni ricevuti

    Ringraziamento e invocazioneDa un anno allaltro

    2 | 49/2016

    FOCUS

  • stolica, a presiedere la celebrazione eucaristica presso la chiesa diSantIgnazio in Campo Marzio, gi cappella del Collegio Romano.Spunto per la sua omelia stata la lettura del Libro del Siracide(17,20-28) in prospettiva del Giubileo della Misericordia, per poisoffermarsi sul Vangelo del giovane ricco (Mc 10,17-27) in colle-gamento allAnno della Vita Consacrata in corso. Oggi, in modoparticolare detto la sequela Christi percorsa da noi, richiede unacoerenza e trasparenza di vita, come forma privilegiata e autore-vole di evangelizzazione in una cultura che non accetta pi lim-posizione della verit, perch poggiata sulla verit costruitasotto linflusso dellindividualismo. Cos, il processo continuo diconversione davanti alla Parola che studiamo e viviamo comeesperienza a corpo delluniversit, fa scattare la scintilla che ancheoggi attrae le persone alla luce e al calore di Dio-Amore. LAnnodella Vita Consacrata loccasione per acquisire, come i discepoli,lesperienza interiore della docibilitas, cio, avendo sperimentatola forza dello sguardo di Ges che ci ama, consegnarci con fiducianelle Sue mani, percorrendo le strade che Lui indica e non quelleche ostinatamente a volte cerchiamo. Lo sguardo del consacrato,illuminato dallo sguardo damore di Colui che chiama a servire,ravviva e dona il coraggio di guardare al futuro, mentre chistacca i propri occhi da quelli del Cristo misericordioso tornaal passato con rimpianto. Occorre allora fare memoria di quelprimo sguardo di amore che ha avuto misericordia di noi e ci hascelti. Ed bene domandarci se ancora oggi continuiamo a ven-dere i nostri beni e a donare ai poveri per seguire Ges con li-bert. La debolezza di chi torna indietro genera un volto scuro eproduce la tristezza. Ma noi vogliamo continuare a provare lagioia e lesultazione nel Signore!.

    49/2016 | 3

    Il processo continuo di conversionedavanti alla Parola che studiamo e viviamo, fa scattare la scintilla che attrae le persone alla luce e al calore di Dio-Amore

    Lanimazione liturgica della Messa di Azione di Grazie stata curata dagli studenti del PontificioCollegio Messicano.

    Foto CHRISTIAN GENNARI

  • Dopo la celebrazione eucaristica, la comunit si riunita inAula Magna per la consegna del Premio Bellarmino 2015, asse-gnato al Rev.do Paolo Rocca per la tesi in Teologia Ges messag-gero di YHVH. In cammino dallUno allAltro Testamento; e delPremio Vedovato 2015 alla tesi di Filosofia del Sig. Franklin Ibaez,intitolata Pensar la justicia social hoy. Nancy Fraser y la recon-struccin del concepto de justicia en la era global. In seguito, ilRettore ha donato un segno di riconoscimento dellUniversit aCristina Cavallaro, per i 25 anni di servizio come dipendente; aiprofessori Jos Mills S.I., Bruno Secondin e Maria Giovanna Muzj,che lasciano linsegnamento; e a professori Mark Attard, Paul Gil-bert S.I. e Thoneste Nkeramihigo S.I., giunti allemeritato.

    ...e invocare aiuto per le sfide che ci attendono

    La responsabilit la prima manifestazione concreta della gra-titudine. Invocare laiuto divino per affrontare con impegno lamissione intellettuale nel nuovo anno il fine della Messa delloSpirito Santo con cui, lo scorso 5 ottobre 2015, stato solenne-mente inaugurato lanno accademico 2015-2016, 465 dalla fonda-zione del Collegio Romano. La liturgia eucaristica, animata da P.Nicolas Steeves, S.I. e dagli studenti del Pontificio SeminarioFrancese, ha contato circa 1.500 presenze. Numerosi anche i rap-presentanti del corpo diplomatico circa trenta e delle gerarchieecclesiastiche, con il Card. Giovanni Battista Re, gli arcivescoviLuis Ladaria Ferrer, Segretario della Congregazione per la Dot-trina della Fede, e Jorge Carlos Patrn Wong, Segretario per i Se-minari della Congregazione del Clero, e il vescovo ausiliare diRoma Lorenzo Leuzzi, Direttore dellUfficio per la Pastorale Uni-versitaria del vicariato di Roma.

    Nella sua omelia, centrata sul Vangelo del buon samaritano(Lc 10,25-37), il Rettore Dumortier ha sottolineato quattro atteg-

    FOCUS

    4 | 49/2016

    From one year to the other. Gratitudeand Invocation (by Paolo Pegoraro) Gratitude is not an easy nor a natural task:it requires a watchful eye in every act of ourlife. True gratitude is not something onecan improvise: it grows only on a suitedspiritual environment.

    Five years ago the Rector, Fr. Dumortierestablished the tradition of a Holy Mass at theend of May to express our gratitude for the ac-ademic year we lived together. Last May 25 theMass was celebrated by Card. Joo Braz DeAviz, Prefect of the Congregation for Institutesof Consecrated Life and Societies of ApostolicLife who delivered a homily about the Parableof the Rich Young Man, making a connectionwith the current Year of the Consecrated Life.The look of the consecrated person saidCard. Braz De Aviz illuminated by the lookof love of He who is calling to serve, revivesand gives the courage of looking at the future.After the Mass, the university communitygathered in the Main Hall where the Bel-larmino and Vedovato Awards were assigned.

    Another traditional milestone of ourUniversity is the Mass of the Holy Spiritwhich marks the inauguration of the newacademic year: we invoke His help to sustainus through the challenges awaiting us. TheMass of the Holy Spirit was celebrated lastOctober 5 in the Church of Saint Ignatius,at the presence of about 1500 people and theparticipation of Card. Giovanni Battista Re,Mgrs. Jorge Carlos Patrn Wong, LorenzoLeuzzi and Luis Ladaria. The homily of Fr. Dumortier underlined four concrete waysof acting in a merciful way: see, that is, liv-ing with eyes and heart wide open; feelingsorry, feeling involved in the sufferance ofour world; stop: being available to modifythe priorities of our interests; do: realizethat the Lord visits us as the stranger infront of us and encourages us to put lovemore in the actions that in the words.

  • giamenti concreti insiti nellazione misericordiosa del soccorri-tore: vedere, compatire, fermarsi e agire.

    Vedere, ossia avere cuore e occhi aperti allo stupore, controil rischio della distrazione, della disaffezione, dellattraver-sare le vie del mondo rinchiusi in se stessi... La carit comin-cia con occhi che ci fanno uscire dal nostro io individuale[...] Ges libera i nostri occhi da noi stessi e li volge verso lal-tro, perch diventiamo capaci di riconoscerlo.

    Compatire significa lasciarsi implicare e coinvolgere nellasofferenza del nostro mondo, poich sempre possibilesfuggire le avversit, la sfortuna, il dolore, la prova... maquesto significa sfuggire la propria umanit [...] La compas-sione la scuola dove impariamo il servizio disinteressato.

    Fermarsi ossia essere disponibili a interrompere le proprieoccupazioni e preoccupazioni, a modificarne lordine dipriorit, a imporre delle pause a un cammino percorsotroppo di fretta senza neppure sapere dove porti. Sim-pone ci che soltanto lospitalit del cuore pu imporre:prendersi cura dellaltro. Non c spazio nella sua mente perla fredda indifferenza di chi sussurra: non colpa mia, nonsono io il responsabile, ci sar qualcun altro che verr.

    Agire. Si tratta di riconoscere che il Signore ci visita nellaltrosconosciuto e ci spinge a porre lamore pi nei fatti che nelleparole, come invitano gli Esercizi Spirituali (n. 230). La nostraintelligenza infatti ha bisogno del cuore per capire vera-mente, il cuore ha bisogno della nostra libert messa a rischioper curare, cambiare, trasformare ci che deve essere curato,cambiato, trasformato.

    Limperativo evangelico Va e fa anche tu cos dunque ri-volto singolarmente e comunitariamente a noi, affinch lanno ac-cademico sia un camminare semplice e umile, un cammino delcuore e dellintelligenza, il cammino del Signore per noi e con noi.Il testo integrale dellomelia disponibile sul sito www.unigre.it

    Ges libera i nostri occhi da noi stessi e li volge verso laltro,perch diventiamo capaci di riconoscerlo

    Occorre fare memoria di quel primo sguardo di amore che ha avuto misericordia di noi e ci ha scelti

  • Impegno intellettuale significanon estraniarsi dal mondo,

    ma risvegliare la nostra interaresponsabilit di esseri umani.

    Si tratta di una conversione mai conclusa, affinch

    la nostra intelligenza sia aperta, profonda, dinamica,

    coraggiosa, fedele, creativa

    6 | 49/2016

    FOCUS

    di FRANOIS-XAVIER DUMORTIER, S.I.Rettore Magnifico della Pontificia Universit Gregoriana

    Il nostro impegno ardenteDiscorso inaugurale per lapertura dellA.A. 2015-2016

    Carissimi amici,desidero adesso evidenziare quattro dimensioni del compitoche potremo assumere e compiere insieme: impegnarsi intellettualmente dedicarsi alla missione dellintelligenza camminare umilmente vivere la generosit di uno sguardo aperto

    Impegnarsi intellettualmente

    Impegnarsi intellettualmente la nostra prospettiva comunee sar il nostro dovere quotidiano. Il lavoro intellettuale attra-verso linsegnamento, la ricerca, lo studio e il dibattito la ragionedessere di una Universit. La ragion dessere di una Universit di coltivare lintelligenza. Si tratta di un impegno forte perch ildovere dellintelligenza umana e a fortiori dellintelligenza cri-stiana di riflettere, approfondire, cercare, pensare. Sappiamobene che la fede cristiana non diminuisce, ma spinge e acuisce ildesiderio di attivare tutte le potenzialit della ragione e orientarelessere umano verso la verit, il bene, la bellezza.

  • Limpegno intellettuale non allontana dal mondo. Non pos-siamo andare avanti con occhi socchiusi o chiusi, con orecchietappate, come sonnambuli nel mezzo degli eventi, o come spet-tatori che si ripiegano su se stessi: dobbiamo essere presenti alnostro tempo e lasciarci interrogare dalle tragedie e dalle ingiu-stizie contemporanee, dai conflitti e dai drammi senza fine, dalgrido delle persone che hanno bisogno di qualcuno che osa ve-dere, ascoltare e coinvolgersi. Impegnarsi intellettualmente signi-fica essere una sentinella che veglia e risveglia la responsabilitumana, che chiama a pensare la nostra situazione storica e spiri-tuale, che ci ricorda che c una determinazione dellintelligenzae una forza della fede che non permettono di rassegnarsi.

    per questo che il nostro impegno non pu essere cauto ofreddoloso, ma ardente. C bisogno di un fuoco interiore per vi-vere il rigore nello studiare fino al fondo le questioni, per supe-rare la fatica dei giorni quando si cammina al buio, per avere lapazienza del pensare personalmente che richiede il pieno impe-gno di ognuno. Si tratta infatti di un impegno ardente, perch co-nosciamo bene la gravit e lurgenza delle sfide che non possiamosfuggire senza sottrarci alla nostra responsabilit umana e cri-stiana. Un tale impegno ci porta a una comprensione pi interioree a una riflessione pi ampia che saranno sempre a distanza dallasuperficialit e dalla ristrettezza di un pensiero pauroso e dallevoci troppo rumorose.

    Dedicarsi alla missione dellintelligenza

    La posta in gioco infatti dedicarsi alla missione dellintelli-genza umana e cristiana nelloggi del nostro mondo. Si tratta diuna intelligenza aperta, che non ha paura degli orizzonti vasti,perch teme piuttosto la ristrettezza del pensiero. Si tratta di unaintelligenza profonda, che non ha paura di andare alle radici dellequestioni, perch teme piuttosto la superficialit. Si tratta di unaintelligenza in cammino, che non ha paura di vivere lanelitodella verit, perch teme piuttosto la schiavit dellimmedia-tezza e dellapparenza. Si tratta di una intelligenza coraggiosa,che non ha paura di essere controcorrente, perch teme piutto-sto di arrendersi allopinione comune senza fare alcun discerni-mento. Si tratta di una intelligenza fedele a ci che la spinge nelsuo intimo, perch teme piuttosto ci che potrebbe impedire lasua capacit di andare avanti. Si tratta di una intelligenza crea-tiva, che non ha paura di esplorare nuove questioni e nuovicampi del sapere, perch teme piuttosto la sterilit intellettualee il sonno dellintelligenza.

    Dedicarsi alla missione dellintelligenza significa accettarequesta conversione intellettuale che non mai finita; significa la-sciare che il Signore converta la nostra intelligenza affinch possacompiere la sua missione.

    Camminare umilmente

    Lumilt il segno e il sigillo di una vera intelligenza. Il lavorointellettuale non finisce mai, perch si tratta di andare fino alfondo delle proprie capacit, verso questi limiti che, nel silenziodella ricerca, si mutano in orizzonti sempre pi ampi. In questoviaggio mai finito, pu germogliare un pensiero profondo, lun-gimirante e quindi umile.

    49/2016 | 7

    Our ardent commitment. Speech forthe inauguration of the Academic Year2015-2016 (by Franois-Xavier DumortierS.I., Rector Magnificus of the PontificalGregorian University) The Mass of theHoly Spirit celebrated at the Church of SaintIgnatius on October 5 2015, officially inau-gurated the Academic Year 2015-2016 at thePontifical Gregorian University.

    The Rector, Fr. Dumortier S.I., delivereda speech in which he outlined four charac-teristic of the University mission: intellec-tual commitment; dedication to the missionof intelligence; advancing with humility;living the generosity of an open view.

    Intellectual commitment is our com-mon perspective and it will be our dailyduty. Intellectual commitment means beinga watchful sentry who stirs human respon-sibility, who calls on us to think about ourhistorical and spiritual situation, who re-minds us of the existence of a determina-tion of the intelligence and a strength offaith that do not allow us to resign.

    Dedicate ourselves to the mission of in-telligence means to accept an unfinishedintellectual conversion and allow the Lordto convert our intelligence so that He canfulfill His mission.

    Advancing with humility is the signand seal of a true intelligence. Humility inintellectual commitment must also be fer-vour. It is the flame of an intelligent heart;it expresses the spiritual energy that makespeople go beyond themselves and every-thing constricting ones spirit and soul.

    It seems to me that the word generos-ity is very meaningful for us, especiallybecause we are called to live international-ity as an opportunity and a responsibility.The generosity that does not depend on per-sonal character, keeps an open view.

    These are the four aspects of our commonmission during the new Academic Year.

    Il lavoro intellettuale attraverso linsegnamento,la ricerca, lo studio e il dibattito la ragione dessere di una Universit

  • Ma lumilt nellimpegno intellettuale deve anche essere fer-vore. Il fervore viene dal cuore, fa imboccare il sentiero interioredellamore e porta sulle frontiere, l dove si comprende ci cherichiede il nostro impegno e la sequela di Cristo sulle nuovestrade di domani. Il fervore la fiamma di un cuore intelligente.Senza fervore, il cammino intellettuale sarebbe velocemente unjob come tanti altri e potrebbe cambiarsi in un intellettualismofreddo, spesso perfino glaciale.

    Il fervore esprime questa energia spirituale che fa uscire da se da tutto ci che restringe lo spirito e lanima. Questo camminareumile sicuramente unesigenza da vivere personalmente, ma misembra anche importante viverla insieme come Universit, comecomunit universitaria: allora, prendendo distanza dallindivi-dualismo e dallautoreferenzialit, potremo insieme rendere ra-gione della speranza che in noi (cfr. 1 Pt 3,15).

    Vivere la generosit di uno sguardo aperto

    La parola generosit pu sembrare un po desueta, una pa-rola come un viso solcato da rughe, una parola inquietante per chicalcola tutto con la preoccupazione di risparmiarsi. La parola ge-nerosit mi sembra molto significativa per noi, per tante ragioni,ma particolarmente perch siamo chiamati a vivere linternaziona-lit come una opportunit e una responsabilit. Infatti lintercultu-ralit ci spinge a sviluppare un modo di dialogare gli uni con glialtri, cio di ascoltare e di parlare, di imparare dagli altri, di condi-videre con tutti, quindi di vivere la pluralit nel rispetto di ognuno.

    Questa generosit che non dipende dal carattere personalemantiene lo sguardo aperto. Possiamo chiedere al Signore la gra-zia di una intelligenza generosa, una intelligenza liberata da tuttoci che lincatena e che sappia andare al di l delle barriere sociali,religiose e culturali.

    La Chiesa e il mondo hanno bisogno di una intelligenza checapisca la Parola del Signore: prendi il largo (cfr. Lc 5, 4). S:prendi il largo e sarai capace di comprendere ci che ti ha colpitoe di essere colpito da ci che hai capito. Se accetteremo di pren-dere il largo, potremo dire al Signore: abbiamo sperimentatocome il Tuo Spirito allopera in ogni luogo e situazione, al lavoronella profondit della vita umana e della nostra storia. Vogliamostudiare, insegnare, ricercare, mettendo la nostra disponibilit alservizio della Chiesa e del mondo, per servirTi e aprire la Tuastrada verso il cuore e lintelligenza di ognuno. Tu sai come desi-deriamo essere totalmente donati alla Tua missione e posti con Tenel cuore del mondo. Questo desiderio ci far camminare con laTua grazia, questa grazia che ci dai giorno dopo giorno.

    Impegnarsi intellettualmente, dedicarsi alla missione dellintelli-genza, camminare umilmente, vivere la generosit di uno sguardoaperto: quattro richiami, o piuttosto, quattro aspetti della nostramissione comune durante questo nuovo Anno Accademico. Pos-siamo allora ricordare ci che il Santo Padre ci indicava come cen-tro del nostro impegno, lo scorso 10 aprile 2014: Il vostroimpegno intellettuale, nellinsegnamento e nella ricerca, nello stu-dio e nella pi ampia formazione, sar tanto pi fecondo ed effi-cace quanto pi sar animato dallamore a Cristo e alla Chiesa,quanto pi sar solida e armoniosa la relazione tra studio e pre-ghiera. Questa non una cosa antica, questo il centro!.

    49/2016 | 9

    Impegnarsi intellettualmente significa essere una sentinella che veglia e risveglia la responsabilit umana

    Dedicarsi alla missione dellintelligenza significalasciare che il Signore converta la nostra intelligenza affinch possa compiere la sua missione

    Gli studenti del Pontificio Seminario Francese hanno animato la Messa dello Spirito Santo.

    A sinistra: Lapertura dellAnno Accademico un appuntamentoa cui la comunit universitariapartecipa numerosissima. Circa 1.500 i presenti allinaugurazione 2015-2016.

    Foto LEONARDO CESTARI

  • 10 | 49/2016

    FOCUS

    Il 28 ottobre 1965 i Padri conciliari approvavano con 2221 votifavorevoli, 88 voti contrari e 1 voto nullo la Dichiarazione con-ciliare Nostra Aetate sui rapporti della Chiesa con le religioni noncristiane. Nella stessa data, venivano approvati i Decreti OptatamTotius, Perfectae Caritatis, Christus Dominus e la Dichiarazione Gra-vissimum Educationis. La Chiesa vive! Eccone la prova; eccone ilrespiro, la voce, il canto. La Chiesa vive! afferm il beato PaoloVI in occasione della loro promulgazione Non siete, VenerabiliFratelli, per questo accorsi alla convocazione di questo Concilioecumenico? Per sentir vivere la Chiesa, anzi per farla pi inten-samente vivere [...] Per questo siete venuti; ed ecco che questi atticonclusivi del Concilio ce ne danno esperienza: la Chiesa parla,la Chiesa prega, la Chiesa cresce, la Chiesa si costruisce.

    Pur nella sua brevit dei suoi cinque paragrafi, la Nostra Aetateha rispecchiato e rispecchia il desiderio della Chiesa di incontraretutti e di esortare i suoi figli ad entrare con prudenza e caritin un dialogo attivo con gli altri credenti, sempre rendendo te-stimonianza alla fede e alla vita cristiana (NA 2).

    di PAOLO PEGORARO

    Commemorare significa camminare:

    con queste parole il Rettore Dumortier

    ha indicato il senso propulsivodel convegno per i 50 anni

    della dichiarazione Nostra Aetate.Un testo breve,

    quasi una profezia in nuce per il nostro presente,nel quale tanto resta

    ancora da fare

    Nostra Aetatedal presente al futuro

  • Il cammino aperto, ma cancora tanta strada da fare

    Il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, assiemealla Commissione per i Rapporti Religiosi con lEbraismo del Pon-tificio Consiglio per la Promozione dellUnit dei Cristiani e allaPontificia Universit Gregoriana, ha organizzato presso questul-tima un convegno internazionale, dal 26 al 28 ottobre 2015, percelebrarne il cinquantesimo anniversario della Dichiarazione. Unevento quanto mai aperto al presente e al futuro, come si volutosottolineare con accenti inequivocabili nei saluti introduttivi at-traverso le immagini della strada e del cammino. In questi cin-quantanni tanto stato fatto ma tanto resta ancora da fare hascandito P. Miguel Angel Ayuso Guixot M.C.C.J., Segretario delPontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Tante parolesono state dette ma ci sono stati anche tanti silenzi. La strada in-dicata dalla Nostra Aetate tuttora di grande attualit e, come silegge nella Dichiarazione, ancor oggi siamo esortati a riconoscere,conservare e far progredire tutti i valori spirituali, morali e socio-culturali che si trovano nelle religioni.

    Anche per il Rettore Magnifico, P. Franois-Xavier DumortierS.I. commemorare significa camminare, proseguendo passodopo passo su vie gi aperte. Nostra Aetate non la sicurezza ina-movibile di punto di arrivo, ma il coraggio dinamico di un puntopartenza. Il suo incipit conficca il nostro sguardo nel nostrotempo, spingendo a vedere con lucidit e ad affrontare con rea-lismo le ineludibili sfide attuali. Sfide che hanno un prezzo.Lapertura allaltro e il dialogo, la volont di pace e il rispetto deidiritti di tutti hanno un prezzo da pagare: lumilt, la benevolenza

    49/2016 | 11

    Numerosi i delegati delle religioni che hannopreso parte al convegno. Presenti alla sua aperturaanche i Cardinali Tauran,Koch e Oullet.

    Foto CHRISTIAN GENNARI

    Il dialogo interreligioso diventa,da parte dei credenti, aiuto a una crescita e a una maturazioneche porti la persona ad essere sempre pi immagine del divinoallinterno della realt umana

  • e la carit che ci pongono sulle difficili frontiere dove si gioca unasperanza che vuole essere una bussola e una luce per tutti noi.Senza questa speranza, la societ perde la sua anima. Il tentativodi eclissare il ruolo delle religioni della vita pubblica, come leinaccettabili violenze in nome di Dio, impongono una profondae intensa ricerca spirituale, per vivere un dialogo autentico comeforza di pace e di amicizia.

    Prima degli interventi dei cardinali Kurt Koch, Presidente delPontificio Consiglio per la Promozione dellUnit dei Cristiani, eJean-Louis Tauran, Presidente del Pontifico Consiglio per il Dia-logo Interreligioso, sono stati proiettati alcuni passaggi del docu-mentario Nostra Aetate, the Leaven of Good ossia Fermenti dibene, espressione utilizzata da Papa Francesco durante lAnge-lus del 1 febbraio 2015. La serata si infine conclusa con i salutidei rappresentanti delle diverse religioni.

    Credenti in dialogo, qualeservizio alla comunit umana?

    La giornata di marted 27 ottobre si aperta con una dupliceriflessione sul tema Il dialogo interreligioso: credenti al serviziodellessere umano secondo la doppia prospettiva della filosofia edella teologia, offerte da due professori della Gregoriana.

    Secondo P. Paul Gilbert S.I., gi decano della Facolt di Filo-sofia, i credenti di tutte le religioni possono offrire allumanitun discernimento spirituale sulluso dei mezzi tecnici. Se da unlato scienza e fede sono accomunate dal desiderio di compren-dere il mondo senza possederlo, la tecnica non ambisce alla com-prensione, ma alla mera strumentalizzazione dellesistente,

    12 | 49/2016

    Tante parole sono state dettema ci sono stati anche tanti silenzi.

    La strada indicata dalla Nostra Aetate tuttora

    di grande attualit

    P. Franco Imoda, S.I. ha coordinato le tavole

    rotonde sulla libert religiosa.Qui sopra, il suo saluto

    a Swami Chidananda (FOWAI Forum, India)

    e al Prof. Rasoul Rasoulipor(Kharazmi University, Iran).

    A destra:Lonorevole capo

    Nosakhare Isekhure (ReligioniAfricane tradizionali)

    e la Rev.da Kosho Niwano (Rissho Kosei-kai).

    Foto BARBARA ANDOLFI

    LaGregoriana49_01_24__01_24 18/02/16 11:18 Pagina 12

  • piegando a se stessa la scienza come la fede stessa. Infatti, comela scienza aperta senza fine pu essere tradita dalluso della tec-nica, dalla volont di potenza che vi si esprime, similmente le re-ligioni possono essere tradite dalle loro strumentalizzazioni.Quando una religione pretende di stabilire un contatto tecnica-mente utile con lassoluto, essa diviene immediatamente violenta,e quindi pericolosa per lumanit. Il discernimento spirituale sul-luso dei mezzi dunque necessario alla comunit credentestessa, affinch le religioni non siano considerate quali strumentiutili in vista di realt che non sono religiose potere, identitsociale, arricchimento personale ma per lonore e lamore di Dio,riconducendo luomo al suo essere pi radicale delluomo. Un discer -nimento incessante volto da un lato a purificare le religioni dallatentazione strumentale-idolatrica, dallaltro a insufflarvi il respirovivente dellAltro attraverso la spiritualit.

    Lintervento della Prof.ssa Bruna Costacurta, direttrice del Di-partimento di Teologia Biblica della Gregoriana, si mosso dallaconstatazione che lessere umano, secondo le Sacre Scrittureebraico-cristiane, costitutivamente un essere dialogico, che vivein un rapporto con laltro che si realizza essenzialmente nella pa-rola. Tale visione antropologica messa a fuoco in modo parti-colare nei cosiddetti libri sapienziali, i quali superandopossibili prospettive polemiche tese a difendere la propria iden-tit religiosa e culturale, troviamo un terreno comune rappre-sentato dalla sapienza, riconosciuta come strada verso la vitae il bene di tutti, terra di ogni uomo e di ogni popolo. La Prof.ssaCostacurta ha voluto quindi sottolineare alcuni concetti basilaridei testi sapienziali per aiutare il cammino del dialogo interreli-

    49/2016 | 13

    Lapertura allaltro e il dialogo,la volont di pace e il rispetto dei diritti di tutti hanno un prezzo da pagare:lumilt, la benevolenza e la carit

  • gioso: lascolto di Dio e del diverso, la ricerca della giustizia, laconsapevolezza di una fratellanza universale. Il dialogo inter-religioso diventa, da parte dei credenti, vero servizio dellessereumano, aiuto a una crescita e a una maturazione che porti la per-sona ad essere sempre pi immagine del divino allinternodella realt umana.

    La sfida della libert religiosatra proselitismo e apostasia

    La sessione seguente, intitolata Violenza e impegno delle reli-gioni per la pace ha visto Don Rocco DAmbrosio (Facolt diScienze Sociali - Gregoriana) moderatore di due tavole rotonde.Alla prima, hanno parteciperato il Segretario Generale del CentroIslamico Culturale dItalia, Abdellah Redouane, e il Direttore In-ternazionale per i Rapporti Interreligiosi dellAmerican JewishCommittee, Rabbi David Rosen. Nella seconda, sono intervenutiAlberto Quatrucci (Uomini e Religioni - Comunit di SantEgidio)e il Prof. B. Wimalaratana, del tempio buddista Bellanwila Raja-maha Viharaya (Sri Lanka).

    Nella sessione pomeridiana P. Franco Imoda S.I., gi RettoreMagnifico della Gregoriana ha condotto due tavole rotonde suLa sfida della libert religiosa: alla prima sono intervenuti il ge-suita P. Christian Rutishauser, Consultore Permanente della SantaSede per le Relazioni Religiose con lEbraismo, e Rav Daniel Sper-ber dellUniversit Bar-Ilan (Israele), e alla seconda Swami Chi-dananda (FOWAI Forum - India) e il Prof. Rasoul Rasoulipor(Facolt di Lettere e Scienze Umane, Kharazmi University - Iran).

    Particolarmente apprezzato stato lintervento del Prof. Ra-soulipor, focalizzato sulla legittimit della conversione religiosae delletica della missione come questioni centrali in un onestodialogo tra cristiani e musulmani. Infatti, sia le posizioni preva-lenti da parte musulmana sullapostasia, sia limpegno di alcuneconfessioni cristiane a fornire aiuti in contesti bellici con il prose-litismo come intento primario, generano un ambiente nocivo perle relazioni cristiano-musulmane e per la costruzione di una paceinterreligiosa. Si osserva che mentre varie denominazioni cri-stiane non condividono letica di perseguire levangelizzazione in

    FOCUS

    14 | 49/2016

    Nostra Aetate, from present to future(by Paolo Pegoraro) Last October 26-28,2015 on the occasion of the 50th anniversaryof the Conciliar Declaration Nostra Aetate,the Pontifical Council for InterreligiousDialogue, the Commission for ReligiousRelations with the Jews and the PontificalGre gorian University organized an interna -tional convention.

    The first day opened with a welcome ad-dress by Fr. Dumortier S.I., followed by anintroduction by Fr. Miguel Angel AyusoGuixot M.C.C.J., Secretary of the PontificalCouncil for Interreligious Dialogue. The do -cumentary Leaven of Good and the lecturesof Cardinals Kurt Koch, President of thePontifical Council Promoting ChristianUnity, and Jean-Luis Tauran, President ofthe Pontifical Council for Interreligious Dia-logue, concluded the first day.

    On the second day, Fr. Paul Gilbert S.I.and Prof. Bruna Costacurta offered a doubleperspective on Interreligious dialogue: thefaithful at the service of the human being.Panel discussions moderated by Fr. RoccoDAmbrosio and Fr. Franco Imoda S.I. withthe participation of scholars belonging todifferent religions ended the sessions.

    The Interreligious General Audience withPope Francis in the morning and a new paneldiscussion moderated by Fr. Bryan Lobo S.I.took place on the last day. As in the previousdays, the panel discussion involved scholarsfrom different Faiths. Card. Pietro Parolin,Vatican Secretary of State, concluded theconvention with a lecture entitled Educatefor Peace.

  • un contesto di guerra, i musulmani sono molto pi uniti nel con-dannarla. Lopposto avviene nel caso del diritto alla conversionereligiosa. C unambivalenza dei musulmani riguardo al dirittodei loro co-religionari a cambiare religione, mentre i cristiani af-fermano tale diritto. Chiaramente, le differenti posizioni teolo-giche adottate dagli studiosi cristiani e musulmani sonoprofondamente influenzate dalle realt storiche e dalle relazionidi potere: un dialogo onesto pu iniziare solo con il chiaro rico-noscimento di tale realt. La conclusione del Prof. Rasoulipor che una valutazione congiunta cristiana-musulmana degli squi-libri di potere dovrebbe includere non solo gli usi impropri dellamissione e della dawah, ma anche un forte rifiuto di ogni formadi violenza e terrorismo, incluso quello di Stato per bonificarelambiente bellicoso che si viene a generare.

    Lultima giornata del convegno, mercoled 28 ottobre, havisto i partecipanti prendere parte allUdienza Generale Interre-ligiosa del Santo Padre, svoltasi per espresso desiderio di PapaFrancesco quale occasione per ringraziare Dio dei frutti gi rac-colti sul cammino del dialogo interreligioso percorso e per invo-care la benedizione del Signore per il cammino che resta dapercorrere. Nel pomeriggio lultima tavola rotonda, moderata daP. Bryan Lobo S.I. (Centro Studi Interreligiosi - Gregoriana), haaffrontato la questione Leducazione e la trasmissione dei valoricon i rispettivi relatori: il Dott. Gurmohan Singh Walia (Sri GuruGranth Sahib World University - India), la Dott.ssa Nayla Tab-bara (Fondazione ADYAN - Libano), Rav Riccardo Di Segni(Rabbino Capo della Comunit Ebraica di Roma) e Samani Pra-tibha Pragya (Jain Vishva Bharati Institute - Regno Unito). A con-clusione del convegno intervenuto sullo stesso tema il Segretariodi Stato Vaticano, Card. Pietro Parolin, con una relazione intito-lata Educare alla pace.

    Il convegno si svolto in un clima di sincera cordialit e mutuo ascolto.

    A sinistra:Lintervento di Samani Pratibha Pragya (Jain Vishva Bharati Institute - Regno Unito) alla tavola rotonda su educazione e trasmissione dei valori.

    Quando una religione pretende di stabilire un contatto tecnicamente utile con lassoluto, essa diviene immediatamenteviolenta, e quindi pericolosa per lumanit

  • Lesperienza religiosa cristianadel vedere e delludire

    16 | 49/2016

    VITA ACCADEMICA

    auspicabile che ogni Chiesa particolare promuova lusodelle arti nella sua opera evangelizzatrice, in continuit conla ricchezza del passato, ma anche nella vastit delle suemolteplici espressioni attuali, al fine di trasmettere la fede in unnuovo linguaggio parabolico. Bisogna avere il coraggio di tro-vare i nuovi segni, i nuovi simboli, una nuova carne per la tra-smissione della Parola [...] Non si tratta di [...] oscurare il legameinseparabile tra verit, bont e bellezza, ma di recuperare la stimadella bellezza per poter giungere al cuore umano e far risplenderein esso la verit e la bont del Risorto (Papa Francesco, Evangeliigaudium 167).

    P. Nuno da Silva Gonalves, Decano della Facolt di Storiae Beni culturali, che pone questo passo dallesortazione apostolicadel Santo Padre sul tavolo della commissione riunita per proget-tare un convegno sul tema religione e arte, alla fine del 2013:Andrea DallAsta S.I., Yvonne Dohna Schlobitten e Giorgio Mo-nari, oltre allo stesso Decano.

    La consapevolezza del valore teologico

    delle immagini e dellesperienzadellascolto rendono

    la fruizione delle opere darte visuali come pure musicali

    un percorso che interroga sempre pi sulla trasmissione

    delle fede attraverso nuovi linguaggi

    di YVONNE DOHNA SCHLOBITTEN e GIORGIO MONARIFacolt di Storia e Beni Culturali della Chiesa

  • Lesperienza artistica, un autentico locus theologicus?

    Lauspicio della Evangelii gaudium porta un accento nuovo, chesolleva domande fondamentali: come possono le arti trovare inuovi segni, i nuovi simboli, una nuova carne per la trasmissionedella Parola e per far risplendere il legame inseparabile tra bel-lezza, verit e bont? Come si dispongono a farsi veicolo delVangelo o a farsi esse stesse Vangelo, a farsi relazione e media-zione tra Dio e uomo, tra infinito e finito? Lesortazione di PapaFrancesco invita a porre nuovamente la questione del rapportofra esperienza estetica ed esperienza religiosa, resa pi urgentedalle tendenze estetizzanti del mondo contemporaneo. Tuttavialaccento tutto moderno posto sul valore estetico dellesperienzaapre orizzonti nuovi per una Parola che voglia veramente incar-narsi nella vita degli uomini.

    La teologia ha gi aperto la strada ad una riflessione pi at-tenta al valore dellesperienza, ma si nota ancora un certo estrin-secismo nella relazione fra arte e teologia, una certa difficoltad accogliere lesperienza artistica come autentico locus theolo-gicus, quasi che larte potesse e dovesse avere solamente unafunzione propedeutica rispetto allesperienza di fede. C forsebisogno di una teologia e di una filosofia che non si fermino adesiti generici e, in un certo senso, astratti rispetto al corpo vis-suto della fede ma si dedichino concretamente con un approc-cio che sia anche interdisciplinare ad unermeneutica del -lesperienza, per conoscerne le pi intime possibilit. Per questo sembrato importante sollecitare lindagine di una fenomeno-logia di relazioni con limmagine, per scoprirne il valore teolo-gico, e scandagliare le possibilit date alla riflessione teologicadallesperienza dellascolto.

    Da qui laccento nel titolo sullesperienza del vedere e delludire.Non si tratta di rincorrere lodierna estetizzazione dei rapportiumani, n di indugiare indifferentemente relativisticamente sulpanorama frammentato delle culture artistiche oggi. La molte-plicit (Evangelii gaudium) e la frammentazione culturale ed arti-stica che viviamo non pu che costituire una sollecitazione aldialogo, allapprofondimento e alla crescita nella fede. N vale ri-fugiarsi in vecchie o nuove normativit stilistiche pi o meno mi-tizzate (che difficilmente potranno confrontarsi con una maturaestetica dellautenticit) e ancora meno pare inevitabile rinunciaread una perdita di sostanza religiosa dellarte (detto quasi hegelia-namente), consentendo ad uno svuotamento di senso dellesteticodi cui lo stesso mondo dellarte stanco. La domanda dunque inquale luogo larte pu incontrare la riflessione teologica e filoso-fica sullesperienza del vedere e delludire? Quando limmagine ola realizzazione musicale sono significanti, belli e veri per unespe-rienza di fede cristiana nelloggi?

    Il Convegno Lesperienza religiosa cristianadel vedere e delludire: per unarte contemporanea

    Questo stato il tono di domanda con cui sono stati solle-citati gli interventi dei relatori per il convegno, che si articolatoin due giornate di lavori, 17 e 18 marzo 2015, nellAula Magnadella Gregoriana. Nella prima giornata, secondo prospettive teo-logiche, filosofiche e antropologiche, si elaborata la domandasu quali siano il piano e i termini in cui si possono riferire bont,

    49/2016 | 17

    Chiesa del Santo Volto alla Magliana (Roma)Sartogo Architetti Associati - Piero Sartogo & Nathalie Grenon

    Foto LUDOVICO MIANI

    Facolt

    Laccento moderno sul valoreestetico dellesperienzaapre orizzonti nuovi per una Parola che voglia veramente incarnarsi nella vita degli uomini

    La conoscenza della novit assoluta del mistero cristiano si raggiungeanche affettivamente ed emotivamente, passa e si intreccia con il corpo

  • bellezza e verit alle arti rivolte allesperienza di fede oggi, con lerelazioni di Alex Stock (Universit di Colonia), Paul Gilbert S.I.(Gregoriana), Silvano Petrosino (Universit Cattolica del SacroCuore di Milano), Ricardo Piero (Universit di Salamanca) e diMons. Pierangelo Sequeri (Facolt Teologica dellItalia Settentrio-nale). Nella prima parte della seconda giornata si sono presentatespecifiche posizioni di teoria e critica dellarte a fronte di esempiconcreti nei campi delle arti figurative e della musica, con lampiadisamina della produzione artistica contemporanea di AndreaDallAsta S.I. della Fondazione San Fedele di Milano e i due in-terventi, a quattro mani, di Yvonne Dohna e Enrico Garlaschelli(su James Turrell) e di Giorgio Monari e Ramn Saiz-Pardo Hur-tado (su Arvo Prt).

    La seconda parte della giornata si svolta in forma di tavolarotonda i cui partecipanti hanno riportato diverse esperienze, siadi riflessione teologica e filosofica (Stella Morra e Robert Cheaib,della Gregoriana) sia di promozione culturale (Micol Forti, deiMusei Vaticani, e Jean Paul Hernndez S.I., animatore del gruppoPietre Vive) sia di attivit artistica in ambito religioso, nei campidella progettazione architettonica (Piero Sartogo e il Santo Voltoalla Magliana di Roma) e della composizione musicale (FabrizioDe Rossi Re, con sue opere sacre e spirituali).

    Un segno concreto, in senso artistico, stato proposto alla finedella prima giornata, con la proiezione di video di installazioni eperformance a cura dello stesso artista, Pietro Pirelli. In partico-lare, Pirelli ha voluto sollecitare luditorio mostrando la sua arpadi luce, un fascio di raggi laser suonati a mano grazie a un col-legamento con dispositivi informatici: quasi come a vedere lavoce (Ap 1, 12), luce e suono sorprendentemente sintrecciano una forte sollecitazione per una riflessione su vedere e udire inprospettiva cristiana.

    VITA ACCADEMICA

    Lesperienza cristiana del vedere e delludire

    disponibile ad accogliere oggi il pathos multiforme

    di Dio per lumanit

    18 | 49/2016

    La relazione conclusiva di Mons. Carlos A. Moreira

    Azevedo, delegato del Pontificio Consiglio

    della Cultura.

    A destra:Dettaglio delle vetrate

    di Gerhard Richter per il duomo di Colonia.

    LaGregoriana49_01_24__01_24 18/02/16 11:19 Pagina 18

  • Molte espressioni dellarte contemporaneasono scandalosamente cristiane

    Come ha riassunto nelle sue conclusioni Mons. Carlos A. Mo-reira Azevedo, delegato del Pontificio Consiglio della Cultura, leriflessioni qui svolte sono state una vera ermeneutica della co-scienza religiosa cristiana raccolta in esperienze esistenziali, con-crete e personalmente vissute nella creazione e fruizioneartistiche. I risultati del convegno saranno pubblicati prossima-mente in un quaderno monografico della rivista Gregorianum acura di Yvonne Dohna e Giorgio Monari, ma si possono antici-pare qui alcuni degli aspetti pregnanti emersi nelle due giornatedi lavoro e messi attentamente a fuoco da Mons. Azevedo.

    1. La trasmissione dellesperienza religiosa cristiana accade nellacarne e nel corpo. La conoscenza della novit assoluta (AlexStock) del mistero cristiano si raggiunge anche affettivamenteed emotivamente, passa e sintreccia con il corpo. La formaantropologica della fede cristiana non si pu analizzare congli strumenti di una logica insensibile e incorporea. C unaspecificit dello stile kenotico del Dio cristiano e delle conse-guenze antropologiche ed estetiche dellincarnazione. La re-ligione rivelata dalla Parola di Dio, codificata in una raccoltadi libri stata trasmessa nella storia in una forma determinatadallarte e dalle immagini, in una poetica, in un linguaggio.

    2. Essere costruttori di una tradizione vivente: una contempora-neit solidale della Chiesa con la cultura attuale. Il dialogo one-sto, autentico e sensibile fra teologia e arte contemporaneaaiuter a capire i nuovi contesti estetici, come campi diesperienza e di dimostrazione. [...] Ci deve esigere ancheda parte degli artisti una sensibilit per il senso fondamen-tale della tradizione cristiana come dinamica universale estorico-salvifica dellincarnazione, dellinvio dello Spirito edi una speranza attiva nella venuta del Signore. significa-tivo e essenziale che la teologia impari a vedere e udire nellaprofonda mediazione estetica un appoggio decisivo. Infatti,la Chiesa e la societ trovano negli artisti i segni delle suemigliori aspirazioni. Per la capacit di nominare in manieracritica e profetica tutti i poteri e gli idoli, larte vera pu rap-presentare una sfida e un arricchimento per la fede nellasua percezione dei segni dei tempi. La Chiesa un organi-smo in scambio osmotico con la cultura attuale, unistitu-zione dello Spirito che, cosciente della sua efficaciauniversale, diventa capace di percepite anche le profeziealiene di questo stesso Spirito, sorpresa del Regno.

    3. Percepire il potenziale profetico e utopico per una rigenerazioneartistica. La arti aprono allinterno del mondo e delle coseuna nuova dimensione della percezione profonda versolorizzonte di mistero del mondo e delle stesse cose. Ab-biamo dei segni dei tempi laddove le arti tematizzano unasperanza nella trasparenza dellinfinito, allinterno dellapassione di tutto il finito e di quelli che sono minacciatidalla morte. [...] La teologia ha bisogno di una capacit dipercezione, di una sensibilit estrema, di rompere una ap-parenza, una superficialit, mettere in gioco la dovuta irri-

    VITA ACCADEMICA

    20 | 49/2016

    The Christian religious experience ofseeing and hearing (by Yvonne DohnaSchlobitten and Giorgio Monari, Facultyof History and Cultural Heritage of theChurch) The Faculty of History andCultural Heritage of the Church organized,on March 17-18 2015, a conference entitled:The Christian religious experience of see-ing and hearing: Contemporary art.

    Theological, philosophical and anthropo-logical perspectives were examined on dayone to find a plan and a terminology forgoodness, beauty and truth in the arts andtheir relationship with the experience of faith.The second day was divided into two parts;specific theories and critics were presentedto illustrate concrete examples of figurativearts and music, followed by a panel discus-sion about theological and philosophical con-siderations, cultural promotion and artisticactivities in a religious environment. A tangi-ble example of artistic creation was given atthe end of the first day with a video installa-tion of the artist Pietro Pirelli.

    Mgr. Carlos A. Moreira Azevedo, fromthe Pontifical Council for Culture, drew theconclusions of the conference, pointing outthat the Christian experience of seeing andhearing is now available to host Gods var-ied pathos for humanity. The results of theconference will be shortly published in anissue of the Gregorianum.

    Per la capacit di nominare in maniera critica e profetica

    tutti i poteri e gli idoli,larte vera pu rappresentare una sfida e un arricchimento

    per la fede nella sua percezione dei segni dei tempi

  • tazione e provocazione, procedere ad una riflessione pro-fonda sulla condizione odierna [...] Percepire il pathos spessodisturbante dellarte di avanguardia, capirlo come affidabilesegno dei tempi, in epoca di mutazione culturale, fare deldiscorso su Dio un senso, nella sequela di Ges.

    Se il convegno non ha potuto offrire risposte definitive allegrandi domande poste sul tavolo dai suoi organizzatori comeprevedibile , vero per che attraverso i vari interventi sonoemerse linee guida, oggi nascoste in piccoli circoli dice Mons.Azevedo , per cui si aprono nuovi orizzonti di confronto cul-turale che saranno fecondi per il futuro. Lesperienza cristiana delvedere e delludire disponibile ad accogliere oggi il pathos mul-tiforme di Dio per lumanit. Molte espressioni dellarte contem-poranea sono scandalosamente cristiane.

    Le linee guida ravvisate da Mons. Azevedo attraverso le rela-zioni del convegno rinviano quindi ad un orizzonte e ad un per-corso e, in un certo senso, rispondono alle parole del Rettore, che,in apertura, ha voluto fare partecipe luditorio della sua personaleesperienza dincontro e di cammino con larte, con il bello: Nellamia vita, ho avuto la fortuna di avere amici che erano amici dellapittura, della musica, della scultura e che mi hanno fatto vederee udire, cio capire, che i miei occhi o le mie orecchie dovevanoaprirsi per accogliere qualcosa di nuovo, non ancora visto, nonancora udito nel campo dellarte contemporanea. Ho capito cheil bello non soltanto unesperienza ma anzitutto un cammino. Edallamicizia al bello, ho vissuto un camminare che non si an-cora fermato. Mi sembra che lesperienza dellarte, della bellezzasia un cammino da percorrere, ma non da soli!

    49/2016 | 21

    Facolt

    Arpa di luce, dellartista Pietro Pirelli, unisce le percezioni visivea quelle auditive.

    Foto JACOPO MANGHIL

    La teologia ha bisogno di una capacit di percezione, di una sensibilit estrema,di rompere una apparenza, una superficialit, mettere in gioco la dovuta irritazione e provocazione,procedere ad una riflessioneprofonda sulla condizione odierna

  • Da sinistra:George McLean OMI,

    Charles Taylor e Joo J. Vila-Ch, S.I.

    In basso:Hans Joas,

    Jos Casanova, e il Card.Gianfranco Ravasi.

    Foto CHRISTIAN GENNARI

    Rinnovare la Chiesa nellet secolare

    22 | 49/2016

    VITA ACCADEMICA

    Perch, nonostante il crescente bisognodi spiritualit, numerose persone in ri-cerca abbandonano la Chiesa? Comepu la Chiesa, in un mondo di spiritualitplurali, essere una guida morale per lacontemporaneit? Quali sono le responsa-bilit pastorali di cui il magistero chia-mato a farsi carico? Sono questi alcunidegli interrogativi che let secolare im-pone alla Chiesa nel Terzo millennio. E sudi essi ha riflettuto, il 4 e 5 marzo 2015, la conferenza internazio-nale Rinnovare la Chiesa nellet secolare: Dialogo olistico e Vi-sione kenotica, un evento che ha potuto contare sullaltoPatronato del Pontificio Consiglio per la Cultura della Santa Sede.

    Levento stato organizzato congiuntamente dalla PontificiaUniversit Gregoriana di Roma e il Council for Research in Valuesand Philosophy (RVP) di Washington DC, ed la diretta conse-guenza delliniziativa intrapresa da questultimo ente, che ebbe ini-zio nel 2009 con un dialogo tra il defunto cardinale di Chicago,Francis George, e il Professor Charles Taylor, autore della monu-mentale opera A Secular Age, uno dei testi cardine degli ultimi de-cenni. Il Professor Taylor ampli il progetto affrontando quattrodisgiunzioni specifiche tra Chiesa e persone, relative a: (a) cercatoriche hanno abbandonato la pratica ecclesiastica alla ricerca dello Spi-rito, (b) il Magistero caricato di responsabilit pastorali: e (c) guidamorale contemporanea, (d) in un mondo di spiritualit plurali.

    Pi di 300 partecipanti, provenienti da oltre 30 Paesi, sono staticoinvolti in maniera diretta nella conferenza. Una dispensa di circa170 pagine ha reso disponibili, oltre agli abstracts di tutte le presen-tazioni e ai curricula degli oratori principali, anche tutto il materialeprodotto durante il processo che ha portato allincontro di Roma.

    Cultura e fede: un dialogoche non dispera di nessuno e di niente

    Aprendo la conferenza il Rettore Magni-fico, P. Franois-Xavier Dumortier, ha vo-luto sottolineare limportanza delle diversetappe e del lavoro di ricerca, gi svolto invarie parti del mondo, che hanno portatoad essa. La sfida di riflettere sulla nostra si-tuazione intellettuale e spirituale contem-poranea richiede la capacit di uscire dalproprio ambito di specializzazione, dai con-fini della propria cultura, dallautoreferen-

    Gli interrogativi posti alla Chiesa allinizio

    di questo Terzo millenniosono stati loggetto

    della conferenza internazionaleche ha coinvolto

    pi di 300 partecipanti,provenienti da oltre 30 Paesi

    di JOO J. VILA-CH, S.I.Facolt di Filosofia

  • zialit... non per confrontarsi con ci che differente e talvolta lontano o strano, ma perascoltare, incontrare, capire e imparare. Misembra che questo atteggiamento significhiuna Chiesa che non ha paura di vivere la no-vit del Vangelo e che ha laudacia di affron-tare le problematiche che plasmano leculture di oggi. Poich il riconoscimento dicome e quanto lessere umano sia cercatoredi Dio non mai una propriet privata, ma

    una tensione inesausta fino alla fine di s e alla fine dei tempi, oc-corre approfondire la nostra via contemporanea per portare umil-mente una Parola di Dio che parla al cuore e alla mente delluomodi oggi, desiderosi di promuovere una cultura dellaccoglienza re-ciproca e di un dialogo che non dispera di nessuno e di niente.

    Tra gli oratori principali della conferenza vogliamo ricordareil Cardinal Gianfranco Ravasi (Presidente del Pontificio Consigliodella Cultura) e i Professori George McLean OMI (Presidente delRVP), Charles Taylor (Canada), Jos Casanova (USA), Hans Joas(Germania), William Desmond (Belgio), Tomas Halk (RepubblicaCeca), Adela Cortina (Spagna), Juan Carlos Scannone S.I. (Argen-tina), Massimo Grilli (Roma), Anthony Carro (Gran Bretagna),Adriano Fabris (Pisa), Peter Jonkers (Paesi Bassi), William Barbieri(USA), Louis Caruana (Roma), Robert Schreiter CPPS (USA), LeonDyczwski OFM (Polonia), Daniel Deckers (Germania). Fra i mo-deratori delle diverse sedute, vorremo menzionare la presenzadel Arcivescovo Thomas Menamparampil SDB (India), di MaryMcAleese, gi Presidente della Repubblica di Irlanda, e dei Pro-fessori Staff Hellemans (Olanda), Nicolas de Bremond DArs(Francia), Philip Rossi (USA), Pavel Hosek (Repubblica Checa),Taras Dobko (Ucrania), Helen Alford e James Corkery (Roma). Aidibattiti che hanno avuto luogo dopo ognuna delle diverse ses-sioni, si sono aggiunti molti contributi preziosi da parte del nu-meroso pubblico. Il volume con i testi principali presentatidurante la conferenza di Roma saranno pubblicati entro la finedel mese di marzo 2016.

    La conferenza stata il fulcro di un programma impegnativoche ha incluso anche, la mattina del 4 marzo presso lAula del Se-nato della Pontificia Universit Gregoriana, un seminario conCharles Taylor e altri membri illustri del Disjunctions Project, e, lasera del 6 marzo, unedizione del Cortile dei Gentili su La Piazzae il Tempio, presso il Centro di Studi Americani di Roma. Il suc-cesso accademico di questo piccolo insieme di eventi stato pos-sibile grazie alla stretta collaborazione tra la Pontificia UniversitGregoriana, il Council for Research in Values and Philosophy e ilPontificio Consiglio della Cultura. Fra i suoi sostenitori nostrodovere di gratitudine menzionare lOur Sunday Visitor Institute

    (USA) e la Raskob Foundation (USA). Mavorremo anche ringraziare per la coope-razione ricevuta sia la COMIUCAP (Conf-rence Mondiale des Institutions Univer -sitaires Catholiques de Philosophie), siaun vasto gruppo di studenti della Facoltdi Filosofia e altri collaboratori della Pon-tificia Universit Gregoriana che genero-samente hanno offerto la loro disponi-bilit e i loro servizi. Pi che mai, oggi

    Renewing the Church in a Secular Age:Holistic Dialogue and Kenotic Vision (byJoo J. Vila-Ch, S.I., Faculty of Philosophy) The secular age at the beginning of the thirdmillennium asks the Church a number ofquestions. The latter were debated and studiedat the International Conference Renewingthe Church in a Secular Age, jointly or -ganised by the Council for Research in Valuesand Philosophy (RVP) and the Pon tificalGregorian University, under the High Patro -nage of the Pontifical Council for Cul ture.The Conference was held at the Gre go rianUniversity last March 4-5, a direct result ofan open dialogue in 2009 between CardinalFrancis George (Chicago) and the Canadianphilosopher Charles Taylor, author of thewell-known essay A Secular Age.

    After the welcome from Fr. Franois-Xa -vier Dumortier S.I. and the opening addressof Cardinal Gianfranco Ravasi, President of thePontifical Council for Culture, the conferencehosted many influential lecturers, with aspecial mention for Professors Charles Taylorand Jos Casanova, and stimulating debates.

    The words of Fr. Dumortier vividlyportrayed the aim of the Conference: Thedifferent stages of this Conference, nourish -ed by the research done in different parts ofthe world, seems very important to me. Ithink this translates into a Church that isnot afraid to live the novelty of the Gospeland has the courage to face the problemsinside todays cultures.

    49/2016 | 23

    Daniel Deckers e, in basso, Helen Alford OP, Philipp J. Rossi e S.E. Mons. ThomasMenamparampil SDB

    Facolt

  • dobbiamo ancora ringraziare i Professori George F. McLean, Char-les Taylor e Jos Casanova nella loro qualit dinterpreti privilegiatidelle problematiche affrontate nei tre eventi sopra menzionati.

    Secolarizzazione, un fattore crucialeper comprendere la condizione umana

    Cinquanta anni dopo il Vaticano II e sotto la leadership di PapaFrancesco, la Chiesa ha ora bisogno, come mai prima, di coordi-nare gli sforzi di tutti gli intellettuali a cui stato dato il donodella fede, cos che nel nostro tempo la Chiesa possa continuarea rispondere con amore intelligente e profonda autenticit allemolte e complesse sfide che affronta nellera globale attuale.

    Gli eventi qui riportati costituiscono un trampolino di lancioper altre iniziative in differenti parti del mondo. La secolarizza-zione un fattore cruciale per la comprensione della condizioneumana, non solo in Occidente, ma anche in Africa, Asia e Ame-rica Latina. In questo momento stiamo cercando di formarenuovi gruppi di studiosi interessati a continuare a portare avantiil tipo di ricerca dialogica che stata cos ben esemplificata inquesta conferenza.

    Come intellettuali nella Chiesa sentiamo di essere chiamati acostruire nel mondo una vera communio di dialogo nella ricercadi una pace sostenibile e una giustizia duratura. Quindi, nel cin-quantesimo anniversario della Dichiarazione Gravissimum Educa-tionis del Concilio Vaticano II, invitiamo tutti ad unire gli sforzinella ricerca continua e sistematica di Verit e Giustizia, Bont,Bellezza e Pace. Cos facendo saremo in grado di contribuire, siaindividualmente, sia come comunit e istituzioni educative, a unmondo illuminato dalla comparsa del Regno di Dio dAmore, Li-bert e Gioia, che risplendono attraverso i complessi interstizidella storia umana e del mondo.

    La Chiesa ha ora bisogno, come mai prima, di coordinare gli sforzi di tutti gli intellettuali

    a cui stato dato il dono della fede

    VITA ACCADEMICA

    24 | 49/2016

    Come intellettuali nella Chiesa sentiamo di essere chiamati

    a costruire nel mondo una vera communio di dialogo

    nella ricerca di una Pace sostenibile e una Giustizia duratura

    Da sinistra: Tomas Halk,

    Adela Cortina, Adriano Fabris, Leon

    Dyczwski OFM e Mary McAleese

    In basso: James Corkery S.I.,Louis Caruana S.I.

    e William Desmond

  • Il 18 novembre 1965 papa Paolo VI unitamente ai padri delSacro Concilio promulgava a perpetua memoria la costitu-zione dogmatica Dei Verbum sulla divina Rivelazione, una dellecolonne portanti del concilio Vaticano II, approvata praticamenteallunanimit (2.344 voti favorevoli - 6 contrari). In occasione delsuo 50 anniversario la Pontificia Universit Gregoriana ha orga-nizzato, in stretta collaborazione con la Congregazione per la Dot-trina della Fede, un convegno che si svolto lungo larco di tregiornate (18-19-20 novembre 2015).

    Forte di una prospettiva non solo biblica, ma teologica e litur-gica, il convegno si strutturato secondo lordine dei capitolidella costituzione dogmatica: la Rivelazione, il ruolo della Tradi-zione, lispirazione divina delle Scritture e la loro interpretazione,il rapporto tra Antico e Nuovo Testamento, il posto della Paroladi Dio nella vita della Chiesa. Temi solo apparentemente astratti,perch toccano i centri nervosi della vita concreta della Chiesa,come ha dimostrato il recente Sinodo sulla Famiglia. Cosa dellaRivelazione divina permanente e cosa pu mutare nella formu-lazione? Cosa dottrina e cosa disciplina? Sono questioni fonda-mentali, per oggi non meno di ieri.

    49/2016 | 25

    Facolt

    La divina Rivelazione.A 50 anni da Dei Verbum

    di DARIUSZ KOWALCZYK, S.I.Decano della Facolt di Teologia

    Tre giorni di lavoro, dieci conferenze e tre tavole rotonde per rifletteresulla costituzione dogmatica Dei Verbum, un testo sempreverde per entrarenello spirito autentico e vivente del concilio ecumenico Vaticano II. Il convegno internazionale stato organizzato con la Congregazioneper la Dottrina della Fede

  • Dal desiderio di Dioallascolto della Parola

    Il desiderio di Dio inscritto nel cuore delluomo. Questaf-fermazione che troviamo nel Catechismo significa che per luomo costitutivo il rapporto personale con lInfinito. Ci hai fatti perte e il nostro cuore non ha posa finch non riposa in te, scrissesantAgostino.

    La storia dunque potrebbe essere descritta a partire dalla pro-spettiva delle diverse modalit con cui luomo cerca Dio. Questaricerca a volte disperata, senza certezze, a volte invece ci portaa gustare in pace la verit che dalla grandezza e bellezza dellecreature si conosce lautore (Sap 13,1-5). Il cercare Dio da parte

    Il cercare Dio da parte delluomo sfocia

    nellaspettare una parola che venga da Dio

    VITA ACCADEMICA

    26 | 49/2016

    Un giubileo celebrato all interno della Chiesa, sia pure quello di un documento magisteriale comela Dei Verbum, non pu limitarsi ad uno sguardo meramente storico sul testo. Non si tratta ditracciare una storia di successi, dei quali possiamo congratularci a vicenda in occasione di qualchedotto congresso. Bisogna parlare anche delle difficolt, perch laddove non si affrontano i problemi,non ci pu essere sviluppo. Oltre alla riflessione genetica e analitica, che ha la sua giustificazione eche dobbiamo prendere come punto di partenza, siamo chiamati a una visione teologica che cerca dileggere il testo anche alla luce del suo significato attuale. [...] Qual il messaggio della Costituzione

    oggi, mezzo secolo dopo la sua promulgazione? Quali sonole dichiarazioni che oggi colpiscono noi e la nostra situazione,in modo particolare? Quali dichiarazioni ci interpellano, aiu-tandoci a comprendere la nostra condizione e a risponderealle problematiche attuali?

    [...] Negli anni Sessanta le affermazioni del primo capitolosulla Rivelazione si potevano ancora ritenere una cornice er-meneutica utile per sondare lo spazio che il Concilio volle de-dicare alla Sacra Scrittura e allo studio di essa. In questo modo,la Dei Verbum ha davvero avuto un effetto positivo sullaChiesa. Ma forse solo oggi, alla luce della teologia pluralistadelle religioni, che si pu riconoscere l ampio significato dellaCostituzione sulla divina Rivelazione, soprattutto il contributoofferto dalla teologia della Rivelazione. E poi diventa anchechiaro che lo sforzo intrapreso dai Padri conciliari nel nomedella Rivelazione e la sua trasmissione non era invano.

    [...] Il progresso nella Chiesa e la crescita della tradizionedella Chiesa, di cui parla la Dei Verbum, non sono escrescenze che accompagnano le nostre mutateabitudini di vita e le nostre opinioni, capaci di incontrare il consenso della maggioranza. Il loro significato piuttosto quello di una crescita nella com pren sio ne della realt ori ginaria. qui che emer ge leffettodi un punto de bole della Costituzione sulla divina Rivelazio ne, che gi stato sollevato da ambiti diffe -renti, nel corso della discussione conciliare: alla questione circa i criteri per una tradizione autenticaviene dato troppo poco spazio. Il progresso della tradizione di cui parla la Dei Verbum pu avverarsisoltanto in una vita che ha come misura la Scrittura e la sua realt di vita.

    [...] Alla fine della Dei Verbum, nel n. 26, i Padri conciliari hanno espresso il desiderio che il tesorodella Rivelazione, affidato alla Chiesa, riempia sempre di pi il cuore degli uomini. Nonostante il fatto,che non bisogna ignorare, che i documenti ecclesiali non hanno pi lo stesso impatto che avevano in-vece in altre epoche e che sono rapidamente dimenticati, a cinquant anni dalla promulgazione dellaDei Verbum legittimo sperare che anche la Costituzione sulla divina Rivelazione, con laiuto delloSpirito Santo, continui a contribuire alla manifestazione del tesoro della Rivelazione.

    Card. Mller. Ascoltare la Parola di Diovedere il mondo alla luce della fede

  • delluomo sfocia nellaspettare una parola che venga da Dio, cionellaspettare una rivelazione divina.

    La fede cristiana nasce da tale ascolto. Essa una risposta aDio che ha voluto liberamente rivelarsi alluomo. Dio rivela sestesso cos come Egli da sempre, cio come comunione delPadre, del Figlio e dello Spirito, e vuole renderci capaci di rispon-dergli e di amarlo. Pertanto si manifestato alluomo in diversetappe offrendo diverse alleanze. Esse raggiungono la loro pie-nezza nella persona di Ges Cristo che la Parola unica, perfettae definitiva (CCC 65) di Dio Padre.

    San Paolo ci dice che Dio vuole che tutti gli uomini siano sal-vati e arrivino alla conoscenza della verit (1Tm 2,4). La divul-gazione del Vangelo stata realizzata in due modi: attraverso lapredicazione degli Apostoli, e tramite gli scritti ispirati dallo Spi-rito Santo. Poi, la predicazione apostolica stata continuata at-traverso i secoli dai vescovi e dai loro collaboratori. Questatrasmissione viva [...] chiamata Tradizione, in quanto distintadalla Sacra Scrittura, sebbene ad essa strettamente legata (CCC78). Cos lo Spirito Santo guida la Chiesa di Cristo verso la veritin tutta la sua interezza.

    Lufficio di interpretare la Parola di Dio scritta o trasmessa stato affidato al Magistero vivente della Chiesa (CCC 85), cio aivescovi in comunione con il Papa. Non solo il Magistero per ainterpretare la fede. Tutti i fedeli sono partecipi della compren-sione e della trasmissione della verit rivelata. Hanno ricevuto ildono che chiamiamo senso soprannaturale della fede. Questi itemi principali affrontati dal nostro Convegno.

    50 anni dopo: uno sguardoretrospettivo, ma non solo

    Dopo il saluto del Rettore magnifico P. Franois-Xavier Dumor-tier, don Pasquale Bua ex studente della Gregoriana, docente diTeologia dogmatica allIstituto Teologico Leoniano ad Anagni haarricchito il convegno con un originale approfondimento sullo

    49/2016 | 27

    La fede cristiana una risposta a Dioche ha voluto liberamente rivelarsi alluomo

    Facolt

    La Chiesa in movimentomissionario: dalla verit che ci stata gi rivelata, alla verit tutta interache ancora non comprendiamo

    P. Eduard Dhanis S.I., docente di Teologia Fondamentale e Rettore della Gregoriana nel 1963,contribu ai lavori di estensione della Dei Verbum. Fece parte della Commissione Teologicaper il concilio Vaticano II, e in seguito della Commissione Dottrinale.

    A sinistra:Il Card. Gerhard L. Mller,Prefetto della Congregazioneper la Dottrina della Fede, nel corso della sua relazione introduttiva.

    Foto BARBARA ANDOLFI

  • stretto legame esistente tra la Gregoriana e la redazione della DeiVerbum. A distanza di cinquantanni sono infatti maturi i tempi perprendere in esame il contributo offerto al Vaticano II dai docentidella Pontificia Universit Gregoriana nominati tra i periti conci-liari. Ci vale in particolare per il documento sulla divina Rivela-zione: le vicende che dallo schema De fontibus Revelationis hannocondotto alla costituzione dogmatica Dei Verbum coinvolgono au-torevoli teologi della Gregoriana, a cominciare da SebastiaanTromp, senza dimenticare gli esegeti del Biblicum.

    poi seguita lampia conferenza introduttiva Ascoltare la Pa-rola di Dio vedere il mondo alla luce della fede del Card. Ger-hard Ludwig Mller, Prefetto della Congregazione per la Dottrinadella Fede, nella quale ha rilevato, tra laltro, come alcune dimen-sioni ormai considerate ovvie della dottrina della Chiesa, in veritdebbano la loro indiscussa presenza nella Chiesa di oggi, in granparte proprio alla Costituzione sulla divina Rivelazione.

    Le successive giornate di gioved 19 e venerd 20 novembresono state scandite in quattro sessioni, con relazioni di NunzioCapizzi (Studio Teologico San Paolo di Catania), Dario Vitali(Pontificia Universit Gregoriana), Klemens Stock, S.I. (PontificioIstituto Biblico), Carmelo Dotolo (Pontificia Universit Urba-niana), Massimo Grilli (Pontificia Universit Gregoriana), AngeloMaffeis (Facolt Teologica dellItalia Settentrionale), Renato DeZan (Istituto Liturgico Pastorale Santa Giustina di Padova - Pon-tificio Ateneo SantAnselmo) ed Enrico Mazza (Facolt Teologica

    Tutti i fedeli sono partecipi della comprensionee della trasmissione

    della verit rivelata

    VITA ACCADEMICA

    28 | 49/2016

    P. Sebastiaan Tromp S.I. fu Segretario della Pontificia

    Commissione Teologica per il Vaticano II. Secondo

    lo storico Martina, la sua opera stata spesso una vera fatica

    redazionale, eseguita con spirito aperto e conciliante,

    consentendo alla Gregoriana di dare al Concilio

    un contributo utile, immediato,diretto, efficace.

  • 49/2016 | 29

    Facolt

    dellItalia Settentrionale). Ogni sessione, tranne lultima, stataseguita da una tavola rotonda che ha coinvolto anche alcuni dot-torandi per arricchire la riflessione su Dei Verbum con lo sguardodelle generazioni allinizio del proprio cammino teologico.

    La relazione finale, a chiusura del convegno, stata affidata aMons. Luis. F. Ladaria S.I., Segretario della Congregazione per laDottrina della Fede nonch Professore emerito della Gregoriana,che ha analizzato alcuni aspetti del concetto di parola di Dionella costituzione dogmatica e nellesortazione post-sinodale delpapa Benedetto XVI Verbum Domini, scritta 45 anni dopo. Di essa,come dellintervento del Cardinale Prefetto, forniamo alcunistralci in queste pagine.

    Il mistero della realte la verit tutta intera

    Luomo si ritrova circondato dal mistero dalla realt che lo tra-scende e nello stesso tempo in qualche modo lo interpella. laparola Dio che esprime questo mistero. Luomo comincia a par-lare di Dio, ma prima di tutto parla a Dio, cio prega. Poi, si ac-corge che il parlare di Dio e il parlare a Dio sono possibili perchDio stesso per primo ci ha parlato. Dio ci ha interpellato nellasua parola. Questo avvenimento si compiuto in Ges Cristo.

    Penso che la nostra riflessione sulla parola di Dio, svoltasiattraverso dieci conferenze e tre tavole rotonde, potrebbe essereriassunta con tre frasi del vangeli di Giovanni. La prima: Gli

    The Divine Revelation. 50 years afterthe Dei Verbum (by Dariusz KowalczykS.I., Dean of the Faculty of Theology) On the 50th anniversary of the dogmatic con-stitution Dei Verbum, the Congregationfor the Doctrine of the Faith and the Pontif-ical Gregorian University organised a three-day convention (November 18-20, 2015).

    The event was structured according tothe sequence of the chapters of the Dei Verbum:Revelation, role of Tradition, divine inspi-ration of the Holy Scriptures, relationshipbetween Old and New Testament, role of theWord of God in the life of the Church.

    Following the initial address of the Rec-tor, Fr. Franois-Xavier Dumortier S.I., Fr.Pasqua le Bua talked about the strong bondbetween the Gregoriana and the Dei Verbum,that is, the role of our Professors who par-ticipated as experts in its drafting.

    Card. Gerhard Ludwig Mller, Prefectof the Congregation for the Doctrine of theFaith, delivered the opening speech Listen-ing to the Word of God watching the worldat the light of faith.

    The subsequent days offered four ses-sions with contributions from scholars fromvarious academic institutions; each sessionwas followed by a panel discussion. Mons.Luis F. Ladaria S.I., Secretary of the Congre-gation for the Doctrine of the Faith pro-nounced the closing speech, analysing someaspects of the concept of Word of God bothin the Dei Verbum and the post-synodal ex-hortation Verbum Domini by Pope Bene-dictus XVI.

    P. Charles Boyes S.I., professore di Teologia Dogmatica, fu membro del Segretariato per lUnit dei Cristiani. Importante il suo contributo alla Dei Verbum, in dialettica con il confratello Augustin Bea.

  • disse Ges: Io sono la via, la verit e la vita (Gv 14,6). La se-conda: Quando verr lo Spirito di verit, egli vi guider alla ve-rit tutta intera, perch non parler da s, ma dir tutto che avrudito e vi annunzier le cose future (Gv 16,13). La terza: Ges,alzati gli occhi al cielo, disse: [] Consacrali nella verit. La tuaparola verit. Come tu mi hai mandato nel mondo, anchio li homandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perch sianoanchessi consacrati nella verit (Gv 17,17-19). La Chiesa dun-que in movimento missionario: dalla verit che ci stata gi rive-lata, alla verit tutta intera che ancora non comprendiamo.

    VITA ACCADEMICA

    30 | 49/2016

    Il Verbo fattosi carne la pi grande manifestazione di Dio. Alla luce dellincarnazione la Sacra Scrit-tura riceve tutta la sua forza e tutto il suo senso. Dal Verbum le verba ricevono il loro significato.[...] La relazione fra il Verbum e le verba si trova nel n. 17 [della Costituzione Dei Verbum]. La paroladi Dio, che potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede (cfr Rom 1,16), si presenta e manifestala sua forza negli scritti del Nuovo Testamento. Cristo lunico che ha parole di vita eterna (cfr. Gv

    6,68). Quale relazione hanno le parole concreteche Cristo pronuncia con la Parola di Dio chemanifesta la sua forza negli scritti del Nuovo Te-stamento? La parola nel singolare non sidentificacon gli scritti stessi, sembra qualcosa di previo aessi anche se non si precisa il suo significatoesatto. Il testo fa riferimento a Rom 1,16 che parladel Vangelo come forza di Dio. la parola di Dioequivalente al Vangelo? La relazione con Cristo evidente ma non si esplicita.

    [...] Questo importante documento [VerbumDomini] riflette pi approfonditamente sul temadella parola di Dio. Lo fa servendosi come guidae punto di partenza del prologo del vangelo diGiovanni, che nel primo versetto ci dice gi che ilVerbo mediante il quale tutto fu fatto (cfr. Gv 1,3)e che si fatto carne (cfr 1,14) esiste gi fin dal-linizio. Benedetto XVI si riferisce al noto paralleli-smo fra Gn 1,1 e Gv 1,1. Ma insiste sul fatto chein questo secondo versetto si tratta di un principio

    di carattere assoluto, poich si riferisce alla vita intima di Dio e ci dice qualcosa che fa riferimento adessa (cfr. VD 6). Questo il vero principio, non quello della Genesi, che in fondo fa riferimento aquesto inizio assoluto e solo in esso trova il senso.

    [...] Fra i due testi oggetto di studio si pu costatare una continuit fondamentale e allo stesso tempoun notevole sviluppo, che riguarda soprattutto ci che lesortazione post-sinodale chiama, come abbiamogi indicato, Cristologia della Parola. Due sono i punti che meritano di essere rilevati: in primo luogouna riflessione pi esplicita sulla sinfonia della Parola e sui molteplici sensi della Parola di Dio; in se-condo luogo la pi chiara affermazione che il senso primo e originario dellespressione riguarda il Verbodi Dio fattosi carne, salvatore degli uomini e rivelatore del Padre. Ges in persona la Parola di Dioe a lui fanno riferimento e conducono tutte le parole che Dio ha voluto rivolgere agli uomini fin dallacreazione, specialmente nelle Sacre Scritture dellAntico e del Nuovo Testamento che la Tradizione dellaChiesa ci fa conoscere e ci trasmette come Parola ispirata dallo Spirito Santo.

    Possiamo concludere queste riflessioni con un brano dellultimo paragrafo dellesortazione post-sino-dale Verbum Domini: Ogni nostra giornata sia [...] plasmata dallincontro rinnovato con Cristo, Verbo delPadre fatto carne: Egli sta allinizio e alla fine e tutte le cose sussistono in lui (Col 1,17). Facciamosilenzio per ascoltare la Parola del Signore e per meditarla, affinch essa, mediante lazione efficace delloSpirito Santo, continui a dimorare, a vivere e a parlare in noi tutti i giorni della nostra vita (VD 124).

    Mons. Ladaria. La Parola e le Parole: Dei Verbum-Verbum Domini

    La relazione di Mons. Luis.F. Ladaria S.I., Segretario

    della Congregazione per la Dottrina della Fede,

    ha concluso i tre giorni di lavoro. Alcune relazioni

    sono disponibili integralmente sul canale

    youtube.com/UniGregoriana

  • 49/2016 | 31

    unit dei cristiani non sar il frutto di raffinate discussioniteoriche nelle quali ciascuno tenter di convincere laltrodella fondatezza delle proprie opinioni. Verr il Figlio

    dellUomo e ci trover ancora nelle discussioni.... Con queste pa-role Papa Francesco concludeva la Settimana di preghiera perlunit dei cristiani 2015, invitando a dare priorit ad altre strade:Dobbiamo riconoscere che per giungere alla profondit del mi-stero di Dio abbiamo bisogno gli uni degli altri, di incontrarci edi confrontarci sotto la guida dello Spirito Santo, che armonizzale diversit e supera i conflitti.

    A partire da questa indicazione, il ciclo di conferenze propostodal Centro Fede e Cultura Alberto Hurtado per lA.A. 2015-2016 LUnit fra cristiani in cammino. Un percorso di quattordici in-contri che, a cadenza quindicinale, offrono riflessioni e testimo-nianze del vissuto ecumenico nel presente e nella comuneesperienza del martirio. Questo consente di riconoscere ci che

    Lunit tra cristiani in cammino

    Il Centro Alberto Hurtado propone un ciclo di conferenze annuale sulle dimensioni dellecumenismo.Loriginalit di questo percorsosta nel proporre conferenze accademiche,condivisioni del vissuto monastico,testimonianze di martirioe momenti di preghiera comune

    di PAOLO PEGORARO

    Intervista a P. Sandro Barlone S.I.Don Giuseppe Bonfrate e Prof.ssa Stella Morra

    L

  • gi ci unisce, che pi grande di ci che ci divide, e di ricordarcidel sangue di coloro che ne hanno dato testimonianza fino allamorte commenta p. Sandro Barlone, direttore del Centro, coa-diuvato dai professori Giuseppe Bonfrate e Stella Morra.

    Il titolo del ciclo pone laccento su una mta che si realizzain divenire. Testimoniare lunit ancora unesigenza priorita-ria per la Chiesa cattolica?

    Barlone: Il tema dellUnit dei cristiani risponde alla pre-ghiera di Cristo: perch tutti siano una cosa sola; come tu, Padresei in me e io in te, siano anchessi in noi (Gv 17,21). Quello chequalifica la sensibilit ecumenica di raggiungere ununit visi-bile, che da una parte d corpo alla speranza di Ges, dallaltra,si potrebbe pensare, come se prolungasse la realt rivelativa,rendendo visibile linvisibile: quel Dio che nessuno ha mai vistoe che il Figlio Unigenito ha rivelato (Gv 1,18), si mostra nellunitdei suoi figli. Un tale prolungamento ben si affida allimmaginedel cammino ancora da compiere, ma gi iniziato: Lunit tra cri-stiani in cammino.

    La prime conferenze, tenute dal prof. Alberto Melloni edal Dr. Bogdan Ttaru-Cazaban, hanno fatto il punto sul rinno-vamento del dialogo ecumenico cinquantanni dopo il concilioVaticano II. Quale il prossimo passo?

    Morra: Il 21 novembre 1964 il concilio Vaticano II offriva almondo il decreto sullecumenismo Unitatis Redintegratio. Nellospazio di questi cinquantanni si continuato a lavorare, a pre-gare, a confrontarsi e a sperare che la Chiesa di Cristo fosse ingrado di mostrare e servire lintima unione con Dio e lunit ditutto il genere umano. In questAnno giubilare, la cifra della mi-sericordia integra, secondo la straordinaria esegesi di Ireneo dellaparabola della pecorella smarrita, lansia di cercare, da parte diCristo, tutto quello che si allontanato e perduto per riportarlo

    32 | 49/2016

    Da sinistra: P. Etienne Vet,

    il Dr. Bogdan Tataru-Cazabane il Prof. Alberto Melloni.

    A destra:Il Card. Peter Kodwo Appiah

    Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio

    della Giustizia e della Pace,con P. Sandro Barlone,

    Direttore del Centro Fede e Cultura Alberto Hurtado.

    Nella pagina precedente: Un momento della veglia

    in occasione della Settimanadi preghiera per lUnit

    dei Cristiani.

    Foto BARBARA ANDOLFI

    In questAnno giubilare, la cifra della misericordia integra

    lansia di cercare, da parte di Cristo,tutto quello che si allontanato

    e perduto per riportarlo allunit col Padre

    VITA ACCADEMICA

  • allunit col Padre. Quella strada che non riusciamo a fare da soli,per tornare a essere tutti una sola cosa in Dio, lo riusciremo a faresulle spalle del Pastore.

    Ben tre degli incontri previsti hanno dato voce a esperienzemonastiche ecumeniche, come la Comunit Chemin Neuf, laComunit di Bose e la Comunit di Taiz. Un approccio che nonvuole essere soltanto strettamente accademico...

    Bonfrate: I temi e i relatori scelti per le conferenze, declinanola polimorfia della realt impressa nella parola ecumene: habi-tat. Laspirazione a realizzare uno spazio per tutti dimensionepratica e spirituale, esercizio di ospitalit che non si limita solo ailuoghi materiali, ma anche allo spirito: fare spazio in noi per ac-cogliere. Prima della realt c il desiderio, e in esso sincardinalimmaginazione che cerca le forme in cui concretizzare la spe-ranza. Lospitalit riguarda anche i tempi, la relazione tra passato,presente e futuro: quanto passato accomuna, approssima quelche, dopo, si dovuto vivere distinguendosi e distanziandosi. Laprima prossimit nel tempo, originante, la Parola di Dio cuisegue la riflessione patristica che sulle Scritture, con lermeneuticadella vita, ha consolidato un patrimonio di spiritualit e testimo-nianza in cui radicato il primo millennio con lorecchio teso al-larmonia, con lo stupore della sinfonia.

    La vita monastica trasporta nel presente questa tensione unitiva,aspirazione e azione, custode del patrimonio liturgico e spirituale,esperienza permanente dellospitalit per tutti quelli che bussano,domandano, cercano. La radice conduce, unisce tradizione e ri-forma, profezia in atto che disvela il futuro che il tempo della pro-messa di Dio incarnata nellhodie di chi opera per il Regno di Dio.

    Oltre a questo ecumenismo vissuto, Papa Francesco affiancasempre lecumenismo del sangue. Ad esso sono dedicati gliincontri del secondo semestre, con testimonianze che proven-gono da Russia, Medio Oriente, Asia, Europa e Africa.

    Bonfrate: Lecumenismo certamente esperienza da compierenella vita quotidiana, in cui arch e telos, principio e fine, sintrec-ciano, scongiurando la fine di ogni divisione interiore ed esteriore,

    49/2016 | 33

    Laspirazione a realizzare uno spazio per tutti esercizio di ospitalit che non si limita solo ai luoghi materiali, ma anche allo spirito:fare spazio in noi per accogliere

    Centri

    Unity between Christians in their jour-ney of Faith. Interview with of the Al-berto Hurtado Centre team (by PaoloPegoraro) The theme of the Alberto Hur-tado Centre for Faith and Culture annualcycle of conferences is Unity between Chris-tians in th