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RENATO ALTERIORENATO ALTERIO
Il salto del sorcio
LA FOLLIA CHE FA LALA FOLLIA CHE FA LA
STORIASTORIA
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"PARANOIA. LA FOLLIA CHE FA LA STORIAPARANOIA. LA FOLLIA CHE FA LA STORIA".
Chi sono io? Io sono “l'uomo qualunque”, un piccolo filosofo
perditempo, più qualunquista di qualsiasi “grillino”. Il mio guaio però
è quello di avere la pretesa di ragionare con il mio cervello. Io sono
come Diogene nella botte: Mentre Filippo marciava contro Corinto,
tutti i Corinzi erano sconvolti ed erano all'opera: l'uno preparava le
armi, l'altro trasportava le pietre, un altro ancora faceva cose utili.
Diogene vedeva le fatiche dei cittadini e, poiché non faceva niente
rotolava una botte, che era la sua casa, accanto alla vicina palestra di
Corinto. Un uomo vede il filosofo e dice “Che cosa vuoi fare o
Diogene?” Il filosofo risponde “rotolo anche io una botte: infatti non
voglio essere il solo cittadino a riposo.”.Mi dispiace, non posso fare
altro che rotolare anch'io la mia botte. Ecco perché ho deciso di
occuparmi di Paranoia tema che in apparenza è lontano dalla curiosità
popolare. Il fatto è che, quando si parla di questa patologia lo si fa con
noncuranza e solo quando si vuole mettere in evidenza lo strano
comportamento abituale di alcune persone. Perciò, poco importa se lo
si fa senza sapere di che cosa esattamente si stia parlando. Infatti
nessuno si preoccupa se se ne parla a sproposito perché, in realtà,
pochi sono interessati a sapere, così come lo ero anch'io, di che tipo di
malattia mentale si tratti. Però io che sono vecchio e che passo la
maggior parte del mio tempo a riflettere ragione per cui, avendo avuto
delle vaghe intuizioni, allo scopo di convalidarne la veridicità, ho
provato a documentarmi. In seguito si capirà quali sono state le mie
intuizioni, per ora vi dirò solo che cosa ho scoperto anche se lo farò a
modo mio semplificando al massimo. Dunque: dalla mia indagine ad
hoc ho appreso senza ombra di dubbio ( ma dentro di me già lo
sospettavo ) che quella della paranoia è una particolare malattia della
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mente. E già, mi direte voi, questo lo sapevamo tutti. Però abbiate
pazienza perché al di là delle parole generiche c'è molto di
interessante da dire. Tanto per cominciare, in primis, è già interessante
avere avuta la conferma che la suddetta è una malattia subdola oltre
che pericolosa. Ripeto pericolosa! Non tanto per i disturbi della
personalità del singolo individuo ma soprattutto perché è una malattia
contagiosa in quanto, una volta installatasi nella mente di un singolo
individuo, può debordare ed investire poi una moltitudine di persone.
Proprio così. Si può quindi verificare una epidemia paranoica. Questo
perché esistono degli “untori” che la diffondono volontariamente.
Costoro sono persone che qualcuno ha chiamato “paranoici di
successo”. Guarda caso, era proprio questo il sospetto che mi frulla da
tempo nella mente sin da quando ho cominciato a capire che gli effetti
incontenibili di certi atteggiamenti istrionici ed isterici di un noto
personaggio “paranoico di successo” dei nostri tempi sono stati
purtroppo assorbiti e condivisi da una grande moltitudine di persone.
Non faccio né nome e né cognome dell'untore ( o degli untori ) perché
non mi compete, però, poiché è sotto gli occhi di tutti, è facile capire a
chi mi riferisco. Io espliciterò solo quello che penso e lo farò per di
più con un senso di angoscia perché mi pare che, da qualche tempo,
sia in atto in Italia un gigantesco plagio della mentalità popolare che ci
porterà forse alla catastrofe travestita da cambiamento. Spero di
sbagliarmi però devo dirlo che il mio sospetto è diventato ancora più
forte nel momento stesso in cui ho scoperto che è verosimile quanto
prima mi sembrava possibile. Non so quale tipo di logica abbia
adottato il mio cervello nel decidere, però ho sempre saputo che ciò
che è possibile può anche accadere. Perciò mi preoccupo. E pur
tuttavia, poiché ad ogni tesi deve seguire la verifica, per prudenza, a
sostegno di tale mia tesi, ho voluto verificare che cosa si legge nei
trattati di psichiatria a proposito della paranoia. Alla fine, la patologia
che mi ha fatto più paura non è tanto la “paranoia individuale”,
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confinata nei limiti di azione di una persona sola, quanto piuttosto la
“paranoia di successo”ossia quella malattia che affligge dapprima
certi individui ma che poi loro fanno di tutto per infettare le menti di
una moltitudine di persone, A quel punto la patologia diventa una
“paranoia di massa”. Non mancano gli esempi storici di tali epidemie
“paranoiche” perché basta fare riferimento per esempio ad Hitler ed a
Stalin i quali nel secolo passato sono riusciti ad infettare le menti di
intere masse popolari. A rendermi le cose evidenti, mi sono tornate
nella mente le immagini televisive e cinematografiche dei
comportamenti deliranti di grandi masse popolari ammaestrate in
occasione di certe parate sconvolgenti naziste a Berlino e comuniste a
Mosca. C'è poco da essere allegri dopo avere capito che un pericolo
simile lo lo stiamo per correre anche oggi, qui, in Italia! Gira e rigira,
la frittata è sempre la stessa. Non si ripeteranno gli eventi del passato
però il possibile salto nel buio è possibile. Io non sono tranquillo ora
che so che la natura delirante del “paranoico singolo” è una malattia
tipica di colui che percepisce l'umanità che lo circonda in modo
distorto e che perciò può infettare la mentalità popolare. Purtroppo io
come Diogene non posso fare altro che “girare la botte”. É chiaro
però che, se la patologia del paranoico è quella descritta, allora è
possibile che il “paranoico singolo” diventi “paranoico di successo”.
Con quale motivazione? Perché ritiene così, inconsciamente, di dover
rintuzzare i paventati attacchi alla propria persona. Ne consegue che,
poiché è l'attacco la migliore difesa, il paranoico attacca a causa della
sua inconscia paura di essere travolto. É il salto del sorcio. Il delirio
paranoico di una singola persona, quando le condizioni lo permettono,
si trasmette alle masse le quali, alla fine del processo infettivo,
saranno costrette a subire gli esiti tragici che spesso ne derivano.
Dovrebbe far riflettere i distratti cittadini di oggi il fatto che
nell'ultimo secolo quei due «paranoici di successo» su menzionati
( Hitler e Stalin ) siano riusciti realmente a dare un seguito, peraltro
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nefasto, ai loro deliri. Ed invece niente, oggi in Italia siamo punto e a
capo, acqua passata non macina più, tutto dimenticato e magari mai
conosciuto. Però se così è una domanda è d'obbligo: la scuola cosa è
stata a fare la scuola finora? Quale storia conoscono oggi i giovani
italiani? Perché spesso la verità non viene a galla? É un mistero.
Spesso è proprio l'ignoranza, intesa come mancanza di conoscenza, a
rendere preoccupante e pericolosa la polluzione di un paio di cupi
individui, ognuno, a suo modo paranoico ma comunque definibili
proprio come “paranoici di successo”. Io vorrei suggerire a tutti gli
infettati di riflettere, però non ho i mezzi e neanche l'autorevolezza per
farlo. Comunque nel mio piccolo ci sto provando girando la botte, in
buona fede, almeno così mi sentirò in pace con la mia coscienza.
Attenti a quei due quindi! La diffidenza è d'obbligo. Chi riflette e
conosce la storia li emargina però forse ormai è già troppo tardi. É
probabile che quei due vogliano emergere e assestarsi al vertice della
piramide sociale per comandare, per tenere a bada e sotto controllo le
masse popolari, per vincere quella che è una loro guerra privata del
“noi contro tutti”. Altrimenti, visto che sono tutt'e due ricchi sfondati,
chi glielo farebbe fare a portare avanti una impresa del genere? Per
amore del prossimo? Non ci credo ed una risposta diversa da quella
che ho data non ce l'ho. Perciò, per concludere: il succo dell'intero mio
discorso è che, basandomi sugli esempi pregressi, ritengo di poter
tranquillamente affermare che la paranoia di successo è da combattere,
ed io la voglio combattere perché, sino a prova contraria, è pericolosa
e si può facilmente diffondere sconvolgendo gli assetti sociali esistenti
in quanto essa passa “da mente a mente come un’infezione, e trova un
clima storico fertile nella modernità, grazie anche ai potenti mezzi di
comunicazione che questa finisce per metterle a disposizione ma il
contagio può progredire perché in ciascuno, singulatim, c’è un
piccolo paranoico in potenza”. Luigi Zoja - "Paranoia. La follia che
fa la storia". Aggiungo io per finire che: il paranoico, poiché vede
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tutti come potenziali nemici, odia soprattutto anche quei partiti politici
che coinvolgono le masse e che sono “basati sulla democrazia”
perché loro alla libertà individuale preferiscono la coercizione e
l'esercizio dittatoriale del potere. Una volta plagiate le menti loro
vogliono tenere le masse nella morsa della loro tirannia. A me però i
tiranni non piacciono perciò, ricordatevi genti, non date retta al canto
delle sirene, è “meglio l'uovo oggi che la gallina domani” e
ricordatevi soprattutto che la “paranoia di successo” è una malattia.
Quel che ho scritto ho scritto però ora mi rimane solo la speranza di
essermi sbagliato.
Renato Alterio
Bibliografia: Luigi Zoja - "Paranoia. La follia che fa la storia".
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