8
RASSEGNA 227 DENTAL CADMOS | 2014;82(4):227-236| Ortodonzia La distalizzazione ottenuta con il pendulum di Hilgers: revisione della letteratura Distalization obtained with Hilgers’s pendulum appliance: a review Ricevuto il 9 agosto 2012 Accettato il 4 febbraio 2013 *Autore di riferimento Stefania Migliaccio [email protected] S. Migliaccio * Sapienza Università di Roma, Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia RIASSUNTO OBIETTIVI. Lo scopo del nostro lavoro è rivedere la letteratura e raccogliere tut- te le informazioni ottenute nel corso del tempo sul pendulum, al fine di valutare quando e come utilizzare questa appa- recchiatura, analizzandone i risultati po- sitivi e gli effetti indesiderati, specie nel distretto molare. MATERIALI E METODI. Abbiamo analizza- to i principali studi effettuati sul pendu- lum e abbiamo selezionato e rielaborato 32 articoli. Abbiamo quindi raccolto i dati ottenuti dai vari autori, in particolare sul tip distale molare e sull’entità di distaliz- zazione corporea ottenuta dopo tratta- mento ortodontico. RISULTATI E CONCLUSIONI. Il pendulum è utilizzato per la risoluzione del tratta- mento delle Classi II non collaboranti, ottenuta tramite distalizzazione. L’evolu- zione del pendulum di Hilgers in K-pen- dulum riduce la possibilità di tip distali. L’utilizzo del pendulum con ancoraggio intraosseo (Bone-Anchored Pendulum Appliance, BAPA) annulla gli effetti indesi- derati di perdita di ancoraggio premolare e anteriore. È preferibile utilizzare questo tipo di apparecchiatura a permuta com- pleta, con il secondo molare in sede e dopo aver effettuato la germectomia del terzo molare. PAROLE CHIAVE Pendulum Distalizzazione Ortodonzia Tip distale Molare ABSTRACT OBJECTIVES. The purpose of our work is to review the literature about the pen- dulum appliance. We want to know how and when to use the pendulum, so as to balance the pros and cons about this or- thodontic appliance, particularly in mo- lar district. © 2014 EDRA LSWR SpA. Tutti i diritti riservati

La distalizzazione ottenuta Ortodonzia con il pendulum di ... · RASSEGNA 228 DENTAL CADMOS 42014 Ortodonzia 1. INTRODUZIONE Il pendulum è un apparecchio palatale ideato da Hilgers

  • Upload
    others

  • View
    5

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: La distalizzazione ottenuta Ortodonzia con il pendulum di ... · RASSEGNA 228 DENTAL CADMOS 42014 Ortodonzia 1. INTRODUZIONE Il pendulum è un apparecchio palatale ideato da Hilgers

RASSEGNA

227DENTAL CADMOS | 2014;82(4):227-236|

O

rtodonzia

La distalizzazione ottenuta con il pendulum di Hilgers: revisione della letteratura

Distalization obtained with Hilgers’s pendulum appliance: a review

Ricevuto il 9 agosto 2012Accettato il4 febbraio 2013

*Autore di riferimentoStefania [email protected]

S. Migliaccio*

Sapienza Università di Roma, Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia

RIASSUNTOOBIETTIVI. Lo scopo del nostro lavoro è rivedere la letteratura e raccogliere tut-te le informazioni ottenute nel corso del tempo sul pendulum, al fine di valutare quando e come utilizzare questa appa-recchiatura, analizzandone i risultati po-sitivi e gli effetti indesiderati, specie nel distretto molare.

MATERIALI E METODI. Abbiamo analizza-to i principali studi effettuati sul pendu-lum e abbiamo selezionato e rielaborato 32 articoli. Abbiamo quindi raccolto i dati ottenuti dai vari autori, in particolare sul tip distale molare e sull’entità di distaliz-zazione corporea ottenuta dopo tratta-mento ortodontico.

RISULTATI E CONCLUSIONI. Il pendulum è utilizzato per la risoluzione del tratta-mento delle Classi II non collaboranti, ottenuta tramite distalizzazione. L’evolu-zione del pendulum di Hilgers in K-pen-dulum riduce la possibilità di tip distali.

L’utilizzo del pendulum con ancoraggio intraosseo (Bone-Anchored Pendulum Appliance, BAPA) annulla gli effetti indesi-derati di perdita di ancoraggio premolare e anteriore. È preferibile utilizzare questo tipo di apparecchiatura a permuta com-pleta, con il secondo molare in sede e dopo aver effettuato la germectomia del terzo molare.

PAROLE CHIAVEPendulumDistalizzazioneOrtodonziaTip distaleMolare

ABSTRACTOBJECTIVES. The purpose of our work is to review the literature about the pen-dulum appliance. We want to know how and when to use the pendulum, so as to balance the pros and cons about this or-thodontic appliance, particularly in mo-lar district.

© 2014 EDRA LSWR SpA. Tutti i diritti riservati

Page 2: La distalizzazione ottenuta Ortodonzia con il pendulum di ... · RASSEGNA 228 DENTAL CADMOS 42014 Ortodonzia 1. INTRODUZIONE Il pendulum è un apparecchio palatale ideato da Hilgers

RASSEGNA

228 | DENTAL CADMOS | 4/2014

Ort

odon

zia

1. INTRODUZIONE

Il pendulum è un apparecchio palatale ideato da Hilgers nel 1992 per il tratta-mento delle Classi II non collaboranti [1,2] tramite distalizzazione molare. Esso è costituito da un sistema di ancoraggio e da una porzione attiva. L’ancoraggio è rappresentato da un bottone palatale in acrilico, sostenuto da quattro stop oc-clusali cementati a livello dei premolari superiori o dei corrispettivi molari deci-dui mediante composito; la parte attiva

dell’apparecchiatura, invece, è formata da due molle in titanio-molibdeno (Tita-nium Molybdenum Alloy, TMA) 0,032” che originano dalla porzione distale del sistema di ancoraggio e che, attivate, sono inserite all’interno di tubi linguali posi-zionati su bande a livello dei sesti supe-riori, al fine di determinarne la distalizza-zione (figg. 1 e 2). Tali molle sono dotate di un’elice chiusa e di un’ansa orizzontale a omega, atta a favorire l’espansione mo-lare e a prevenire il cross-bite in seguito al movimento palatale molare. Inseren-

do le molle negli appositi tubi si perde un terzo dell’attivazione delle stesse, per cui nei suoi lavori Hilgers raccomanda di preattivare il pendulum, inclinando le molle di 90° così da far permanere un’at-tivazione di circa 60°, tradotta con una forza di 250 g [3] (figg. 3 e 4). Nel corso degli ultimi vent’anni sono sta-ti effettuati molteplici studi che indagano gli effetti dentali del pendulum e parago-nano i risultati ottenuti da questo tipo di apparecchiatura con quelli di altri metodi di distalizzazione. Lo scopo del nostro la-

MATERIALS AND METHODS. After re-viewing the principal works about the pendulum, we selected and surveyed 32 out of them, then collected the relevant results, particularly concerning distal molar tipping and the bodily distalization as obtained after orthodontic treatment.

RESULTS AND CONCLUSIONS. The pendulum is a palatal appliance proven

satisfactory in no-compliant II Class as obtained after distalization. The use of K-pendulum for Hilgers’s pen-dulum reduces the risk of distal molar tipping, and that of the Bone-Anchored Pendulum Appliance (BAPA) involves no undesired effects such as premolar and anterior anchorage loss. It is better to use the pendulum applian-ce with all the permanent teeth in the

mouth, second molar included and after the third molar germectomy.

KEY WORDSPendulumDistalizationOrthodonticsDistal tippingMolar

Fig. 1 Pendulum di Hilgers: sistema di ancoraggio costituito da bottone palatale in acrilico e quattro stop occlusali in zona premolare o molare decidua

Fig. 2 Pendulum di Hilgers su modello: la parte attiva dell’apparecchiatura è formata da due molle in TMA 0,032”, originate dalla porzione distale del sistema di ancoraggio

Page 3: La distalizzazione ottenuta Ortodonzia con il pendulum di ... · RASSEGNA 228 DENTAL CADMOS 42014 Ortodonzia 1. INTRODUZIONE Il pendulum è un apparecchio palatale ideato da Hilgers

RASSEGNA

229DENTAL CADMOS | 2014;82(4):227-236|

O

rtodonzia

voro è rivedere la letteratura e raccogliere tutte le informazioni ottenute nel corso del tempo sul pendulum, valutando in particolare il momento migliore per l’uti-lizzo di quest’apparecchiatura e gli effetti ottenuti, soprattutto in ambito molare.

2. MATERIALI E METODI

Abbiamo selezionato e letto i principali lavori scientifici sul pendulum di Hilgers e sulle sue varianti, pubblicati negli ulti-mi anni dai principali giornali ortodonti-ci internazionali e indicizzati in PubMed. I criteri applicati per la selezione degli articoli sono i seguenti: pubblicazione dal 1992 a oggi;casi clinici e studi retrospettivi in lin-

gua inglese le tipologie di articolo se-lezionate;

pendulum di Hilgers e varianti l’unico argomento di analisi dei lavori;

abstract e full test disponibili in for-mato elettronico.

Abbiamo selezionato, letto e analizzato in questo lavoro 32 articoli; abbiamo quin-di raccolto tutte le informazioni utili allo specialista sugli effetti dentali e scheletri-ci di questo apparecchio, sulle modalità e

i tempi di utilizzo del pendulum, sull’evo-luzione di tale apparecchio e su eventuali confronti tra il pendulum e altre apparec-chiature ortodontiche distalizzanti.

3. RISULTATI DELLA REVISIONE

Molti studi hanno analizzato gli effetti dentoscheletrici del pendulum, basan-dosi su osservazioni cliniche e su studi cefalometrici. Consideriamo gli effetti ottenuti su molari, premolari e denti an-teriori.Nel 1996 Ghosh et al. [4] prendono in esame gli effetti ottenuti con il pendu-lum in 41 soggetti con primi e secondi molari erotti. Le misurazioni ricavate in tale lavoro valutano una distalizzazione media dei primi molari di 3,37 mm, con un tip distale di 8,36°. Viene inoltre va-lutato un movimento di mesializzazione premolare medio di 2,55 mm, con un tip mesiale di 1,29°. Oltre al movimento di-stale molare, gli autori osservano un ef-fetto di intrusione dei sesti superiori di 0,1 mm in media, determinante un au-mento nell’altezza facciale inferiore di 2,79 mm, maggiore in pazienti iperdi-

vergenti. Gli autori osservano altresì un’espansione molare media di 1,4 mm, misurata tra le cuspidi mesiovestibolari degli stessi. Gli effetti di distalizzazione sono valutabili anche a livello dei secon-di molari, con uno spostamento medio di 2,27 mm e un tip distale medio di 11,99°. Secondo gli autori l’eruzione dei secondi molari non influisce sulla distalizzazione dei primi molari permanenti.Nel 1997 Byloff et al. [5] analizzano gli effetti clinici ortodontici di procedure di distalizzazione effettuate tramite pendu-lum in 13 pazienti in dentizione mista. Gli autori applicano ai molari forze variabili da 200 g a 250 g e valutano che il pen-dulum realizzi apparentemente sposta-menti distali nei primi molari; in realtà il movimento analizzato non è corporeo, ma è per lo più tipping coronale. Questo effetto, dimostrato con l’ausilio di ra-diografie in corso di terapia, può essere notevolmente ridotto utilizzando bande di uprighting in fase di distalizzazione, come osservato nello studio successivo di Byloff et al. [6]. Si dimostra, infatti, che l’uso di bande di uprighting determi-na uno spostamento corporeo, non solo coronale, dei primi molari, senza signifi-

Fig. 3 Pendulum di Hilgers montato: le molle in TMA, attivate, sono inserite a livello dei tubi posizionati sulle bande in corrispondenza dei primi molari superiori

Fig. 4 Distalizzazione effettuata con pendulum di Hilgers

Page 4: La distalizzazione ottenuta Ortodonzia con il pendulum di ... · RASSEGNA 228 DENTAL CADMOS 42014 Ortodonzia 1. INTRODUZIONE Il pendulum è un apparecchio palatale ideato da Hilgers

RASSEGNA

230 | DENTAL CADMOS | 4/2014

Ort

odon

zia

cative riduzioni degli effetti dell’apparec-chio. Nel 2000 Bussick et al. [7] analizzano gli effetti dentoalveolari e scheletrici del pendulum con uno studio approfondito su un campione di 101 pazienti, effet-tuando analisi cefalometriche pre e post-trattamento. Gli autori osservano che i molari hanno uno spostamento distale di 5,7 mm, con un tip distale di 10,6° in media. Si osservano anche effetti sugli elementi di ancoraggio e sugli incisivi. In particolare gli autori misurano un movi-mento mesiale dei primi premolari supe-riori di 1,8 mm in media e un tip mesiale di circa 1,5°. Si notano anche un’intrusio-ne molare di 0,7 mm e un’estrusione dei primi premolari di 1 mm in media. Gli au-tori suggeriscono l’utilizzo del pendulum nella fase mista tardiva, con i secondi mo-lari decidui presenti in arcata e i secondi premolari ancora non erotti, in modo da ridurre quanto più possibile l’incremento dell’altezza facciale inferiore. Nel 2001 Toroegbrevelu et al. [8] valuta-no gli effetti del pendulum e la stabilità dei risultati ottenuti a 3 mesi dal termine della terapia prendendo come riferimen-to l’angolo FMA, o angolo di divergenza, ossia, in analisi cefalometrica, l’angolo che si forma intersecando il piano man-dibolare con il piano di Francoforte se-condo l’analisi proposta da Tweed. Gli autori suddividono i loro pazienti in base alla divergenza misurata in due gruppi (ipo e iperdivergenti) e osservano che nei casi di iperdivergenza si hanno un mo-vimento distale medio molare medio di 5,9 mm, una perdita media di ancorag-gio a livello del secondo premolare di 4,8 mm, un movimento anteriore incisa-le medio di 2,1 mm; nel gruppo ipodiver-gente, invece, i valori medi sono rispet-tivamente di 1 mm per la distalizzazione molare, 6,6 mm per il movimento mesiale

del secondo premolare, 4,1 mm per il mo-vimento anteriore incisale. Le differenze tra i due gruppi risultano statisticamente significative. Inoltre gli autori riportano che nei 3 mesi successivi alla rimozione dell’apparecchio i secondi premolari e gli incisivi superiori tendono a tornare nelle loro posizioni originarie.Wong et al. [2] dimostrano, con l’ausi-lio di analisi cefalometriche e casi clini-ci documentati, che l’uso del pendulum produce risultati stabili anche a lungo termine, oltre i 2 anni dalla rimozione dell’apparecchio.Gli effetti molari del pendulum sono stu-diati anche da Kinzinger et al. in una se-rie di lavori il primo dei quali, pubblicato nel 2003 [9], esamina un gruppo di 20 pazienti in dentizione mista e permanen-te. Anche in questo caso si osserva che la distalizzazione ottenuta è il risultato di un tip distale di 6° in media, per un movimento coronale medio di 4 mm. Ciò che gli autori constatano, tuttavia, è che in proporzione l’entità di distalizzazione in dentizione mista è maggiore rispetto a quella misurata in permuta completa (79,83 ± 15,38% in dentizione mista vs 60,71 ± 26,64% in dentizione perma-nente). Il gruppo di Kinzinger analizza anche gli effetti dell’apparecchio sugli incisivi, con un movimento di protru-sione di 1 mm e un’inclinazione media di 7,65°. L’anno successivo Kinzinger et al. [10] pubblicano uno studio simile al precedente utilizzando in 36 pazienti adolescenti pendulum modificati con vite distale e molle speciali preattivate con toe-in già inserito (K-pendulum). Questo apparecchio è stato usato anche in uno studio precedente [11]. In questo caso gli autori suddividono i pazienti in tre gruppi a seconda dello stadio erutti-vo del secondo molare e della presenza o assenza del terzo molare. Nel primo

gruppo il secondo molare non è erotto o comunque si trova in fase di eruzione; nel secondo il settimo è erotto ed è presen-te la gemma del terzo molare; nel terzo gruppo viene effettuata la germectomia del terzo molare, con il primo e il secondo molare erotti completamente. Le analisi cefalometriche condotte dimostrano che nel primo e secondo gruppo, rispettiva-mente, il secondo molare non erotto e la gemma del terzo molare fungono da fulcro in fase di distalizzazione, deter-minando il tipping del dente adiacente a essi. Con la germectomia del terzo mo-lare e la completa eruzione del secondo, anche se quest’ultimo non risulta bonda-to, il movimento di distalizzazione mola-re risulta avere un’incidenza di tipping ridotta in modo statisticamente significa-tivo: difatti gli autori misurano valori di tipping medi di 5,89° ± 3,74° nel primo gruppo, 0,9° ± 3,43° nel secondo e addi-rittura –0,33° ± 0,58° nel terzo. Inoltre, anche se la distalizzazione simultanea dei due molari implica l’uso di forze maggiori con conseguente maggior perdita di an-coraggio, il tip vestibolare incisale è note-volmente ridotto negli ultimi due gruppi analizzati rispetto al primo: gli autori mi-surano valori di tipping anteriore pari a 0,8° ± 3,4° nel secondo gruppo e addirit-tura valori pari a 0,67° ± 2,08° nel terzo, contro valori pari a 5,36° ± 3,49° riscon-trati nel primo gruppo analizzato [10].Nello stesso anno Kinzinger et al. [12] ef-fettuano uno studio in vitro sulla versione base del pendulum (M-pendulum) al fine di analizzare gli effetti dentali e scheletri-ci dell’apparecchio. Gli autori dimostrano che per distalizzazioni superiori a 3 mm si hanno come controeffetto a livello mo-lare distoinclinazione, intrusione mesiale e rotazione palatale. L’attivazione delle loop determina un aumento delle forze distali e vestibolari. A questo punto Kin-

Page 5: La distalizzazione ottenuta Ortodonzia con il pendulum di ... · RASSEGNA 228 DENTAL CADMOS 42014 Ortodonzia 1. INTRODUZIONE Il pendulum è un apparecchio palatale ideato da Hilgers

RASSEGNA

232 | DENTAL CADMOS | 4/2014

Ort

odon

zia

zinger et al. replicano lo stesso studio con il K-pendulum e osservano che le forze in-trusive, vestibolari e rotazionali si hanno anche in questo tipo di apparecchio [9]. Nel corso degli anni successivi Kinzinger et al. [13,14] pubblicano studi analoghi, svolti sia in vitro che in vivo con il solo K-pendulum, ottenendo risultati simili.Nel 2005 Kinzinger et al. [15] pubblica-no uno studio che pone a confronto gli effetti molari e incisali del K-pendulum sfruttando diversi tipi di ancoraggio dentale. Gli autori raccolgono un cam-pione di 30 pazienti e lo suddividono in tre sottogruppi a seconda dell’ancorag-gio puramente deciduo, misto o perma-nente. Emerge che nel sottogruppo che presenta un ancoraggio fornito dai pre-molari si ha un quantitativo inferiore di tip distale rispetto a quello riscontrato in caso di sostegno di molari decidui o misto (2,3° ± 1,58° in caso di ancorag-gio premolare vs 6,15° ± 3,42° e 6,35° ± 3,46° in caso di ancoraggio misto e di molari decidui, rispettivamente); anche la protrusione incisale è inferiore in caso di presenza di denti permanenti nell’unità di ancoraggio (1,75 ± 0,75 mm per il soste-gno premolare puro, 1,65 ± 0,82 mm per quello misto) rispetto a quella prodot-ta dal sostegno dei soli molari decidui (2,75 ± 1,4 mm). Uno studio simile viene effettuato ancora da Kinzinger et al. [16] l’anno seguente. Questa volta si osservano lo stadio di eruzione del primo premolare e la pre-senza in arcata del canino e si valuta se la distalizzazione influisce sulla posizione finale di eruzione dei premolari. Lo stu-dio dimostra che il movimento di mesia-lizzazione del gruppo di ancoraggio non influenza direttamente la posizione fina-le dei premolari. In caso di affollamento dei settori medi e di mancanza di spazio per l’eruzione del canino gli autori consi-

gliano di effettuare estrazioni seriali o di procedere con apparecchi ad ancoraggio pericranico, piuttosto che con quelli pu-ramente dentali. Nel 2006 Fuziy et al. [17] effettuano uno studio clinico sugli effetti dentoschele-trici del pendulum su un campione di 30 pazienti e, oltre ad avere risultati si-mili a quelli degli altri studi precedente-mente descritti (distalizzazione media di 4,6 mm e tipping mesiale distale di 18,5° in media), notano che i primi molari de-stro e sinistro rispondono in modalità leggermente differenti all’apparecchio, producendo dei movimenti medi mensili rispettivamente di 1,10 mm e di 1,04 mm.Nello stesso anno Kircelli et al. [18] cer-cano di risolvere il problema della perdita di ancoraggio del pendulum effettuando uno studio su un apparecchio distalizzan-te palatale ancorato all’osso tramite l’uti-lizzo di miniviti (Bone-Anchored Pendu-lum Appliance, BAPA) in un campione di 10 pazienti. In pratica si sostituisce l’an-coraggio premolare con due miniviti po-sizionate in zona paramediana anteriore della sutura palatina. I risultati ottenuti prevedono una buona distalizzazione con movimento distale anche dei premolari (rispettivamente di 5,4 mm e 3,8 mm) e nessun movimento a livello degli incisivi superiori. L’utilizzo del BAPA viene spe-rimentato anche da Onçağ et al. [19] nel 2007 e da Escobar et al. [20] nello stesso anno. Nei due lavori si paragonano gli ef-fetti ottenuti dal BAPA con quelli del pen-dulum ad ancoraggio dentale e si confer-mano in entrambi i casi gli ottimi risultati precedentemente ottenuti, senza alcuna perdita di ancoraggio sia a livello premo-lare sia a livello incisale [19,20]. Un caso clinico proposto da Onçağ et al. [21] nello stesso anno dimostra gli effetti del BAPA.Nel 2007 Schütze et al. [22] dimostrano come si possa usare il pendulum anche

nelle distalizzazioni unilaterali. Gli autori analizzano gli effetti dell’apparecchio in questione in 15 trattamenti ortodontici con una fase attiva di circa 9 mesi. Avvalendo-si dei dati cefalometrici riscontrano valori di distalizzazione di 3,83 ± 1,09 mm, con un tip distale molare di 2,83 ± 1,32 mm. Questi valori sono molto simili a quel-li ottenuti in altri studi precedenti. La scoperta più importante però si osserva a livello del distretto frontale. I denti an-teriori, infatti, subiscono una perdita di ancoraggio minore rispetto a quella ot-tenuta con una distalizzazione bilaterale, con valori pari a 0,84 ± 0,79 mm di mo-vimento mesiale.Nel 2008 Polat-Ozsoy et al. [23] effettua-no uno studio comparativo tra il K-pen-dulum e la trazione extraorale cervicale (TEO) in un campione di 30 pazienti in Classe I scheletrica, Classe II dentale. In entrambi i casi gli autori raggiungono la Classe I dentale, tuttavia gli effetti sche-letrici notati con l’ausilio di tracciati ce-falometrici sono maggiori per il gruppo di pazienti con TEO, in particolare per quanto concerne la posizione del punto A, spessore del labbro superiore, posi-zione dello stesso in relazione al piano E. Al contrario, nel gruppo di pazienti trat-tati con K-pendulum non si riscontrano variazioni statisticamente significative a questo proposito.Gli stessi risultati erano stati raggiunti da Mossaz et al. [24] l’anno precendente in un campione di 60 pazienti in Classe II. Anche Angelieri et al. [25] nel 2008 pub-blicano un lavoro simile, comparando gli effetti dentoscheletrici di K-pendulum e TEO in un campione di 30 pazienti. Quest’ultimo studio concorda con i pre-cedenti in quanto rileva con cefalometrie pre e post-trattamento effetti scheletrici maggiori per i pazienti trattati con TEO, tuttavia rileva nei pazienti sottoposti a

Page 6: La distalizzazione ottenuta Ortodonzia con il pendulum di ... · RASSEGNA 228 DENTAL CADMOS 42014 Ortodonzia 1. INTRODUZIONE Il pendulum è un apparecchio palatale ideato da Hilgers

RASSEGNA

234 | DENTAL CADMOS | 4/2014

Ort

odon

zia

trattamento con K-pendulum un mag-gior tipping labiale degli incisivi mandi-bolari e una notevole riduzione dell’over-bite. Un altro studio simile effettuato da Acar et al. [26] nel 2010 evidenzia che la distalizzazione ottenuta con K-pendulum risulta essere maggiore rispetto a quella ottenuta con TEO (4,53 mm di distaliz-zazione media ottenuta con K-pendulum; 2,23 mm di distalizzazione media ottenu-ta con TEO). Inoltre gli autori osservano una maggiore perdita di ancoraggio ante-riore nei casi trattati con TEO rispetto a quelli trattati con K-pendulum, misurata in palatoversione e retrusione degli inci-sivi mascellari. Nel 2009 Patel et al. [27] effettuano uno studio comparativo tra K-pendulum e Jo-nes jig in un campione di 40 pazienti in Classe II scheletrica e dentale. Lo studio evidenza che gli effetti di distalizzazione delle due apparecchiature sono molto simili, tuttavia l’utilizzo di Jones jig pro-duce maggiori effetti indesiderati dento-scheletrici, quali tipping mesiale ed estru-sione dei secondi premolari permanenti.Nello stesso anno de Almeida-Pedrin et al. [28] confrontano il trattamento or-todontico con apparecchi distalizzanti (TEO e K-pendulum) con il trattamento ortodontico estrattivo per la risoluzione di malocclusione di Classe II scheletrica e dentale. Gli autori raccolgono un campio-ne di 82 pazienti e li suddividono in tre gruppi, con i tre trattamenti ortodontici. Lo studio evidenzia una durata di tratta-mento decisamente inferiore per il grup-po trattato con estrazioni e terapia fissa, ma anche per questo tipo di terapia emer-gono maggiori effetti dentoscheletrici so-prattutto per quanto riguarda l’appiatti-mento del profilo, la retrusione degli inci-sivi superiori e la conseguente retrusione del labbro superiore. Risultati simili sono ottenuti da Pinzan-Vercelino et al. [29] in

un lavoro pubblicato nel 2009. Nel 2010 Kinzinger et al. [30] pubblicano il loro ultimo lavoro su questo tipo di apparec-chiatura. Gli autori analizzano tramite ortopantomografie eventuali riassorbi-menti radicolari nel gruppo di ancoraggio durante e dopo la distalizzazione molare, effettuata con K-pendulum. In proposi-to raccolgono un gruppo di 36 pazienti ed esaminano le radiografie di ciascuno all’inizio e alla fine del trattamento, ana-lizzando l’incremento di lunghezza dei premolari durante la terapia. Si osserva-no incrementi di lunghezza radicolare sia in fase di eruzione sia a eruzione comple-tata, maggiore nei secondi premolari ri-spetto ai primi premolari. Le valutazioni radiografiche non dimostrano evidenti deviazioni radicolari degli elementi utiliz-zati come unità di ancoraggio. Nel 2011 Caprioglio et al. [31] comparano gli effetti ottenuti con il pendulum con quelli di un altro apparecchio distalizzan-te, il fast-back. Per effettuare tale studio raccolgono un campione di 76 pazienti e ne trattano 41 con il pendulum e 35 con il fast-back, ottenendo una distalizzazione media di 3,2 mm con tip molare distale di 3,9° per quanto riguarda il pendulum e 2,2 mm di distalizzazione media con 1,1° di tip per il fast-back. Gli autori conclu-dono affermando che entrambi gli appa-recchi sono efficienti, con risultati legger-mente migliori per il pendulum.Nel 2013 Caprioglio et al. [32] pubblicano uno studio sulla stabilità degli effetti den-toscheletrici ottenuti con il pendulum. Analizzano le cefalometrie di 76 pazienti precedentemente trattati con questo ap-parecchio in quattro fasi sequenziali, da T1 a T4, intendendo per T1 il pretratta-mento e per T4 un controllo in media a 7,1 anni dal termine della terapia. Lo studio conferma che la distalizzazione ottenuta risulta stabile nel tempo, mentre l’aumen-

to della dimensione verticale inferiore, effetto indesiderato, è solo temporaneo e regredisce nel post-trattamento in T4.

4. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

Nel corso degli ultimi vent’anni sono sta-ti proposti molti lavori che esaminano l’azione del pendulum. Gli studi prece-dentemente analizzati dimostrano che il pendulum è uno strumento efficace per la risoluzione di Classi II non collaboran-ti, ipo o normodivergenti. L’evoluzione del pendulum di Hilgers in K-pendulum riduce la possibilità di tip distali, garan-tendo un movimento molare corporeo. In particolare, dalle ricerche effettuate da Kinzinger e colleghi si evince che è pre-feribile utilizzare questo tipo di apparec-chiatura a permuta completa, sfruttando quindi un ancoraggio di tipo permanente dei premolari, piuttosto che un anco-raggio misto o, peggio, di denti decidui. Inoltre è preferibile eseguire la distaliz-zazione a eruzione completa del secondo molare e dopo aver effettuato la germec-tomia del terzo molare. Tra gli altri effetti riscontrati con la re-visione della letteratura si riscontrano l’espansione dell’arcata a livello molare (1 mm in media), un aumento dell’altez-za facciale inferiore dovuta ai movimenti verticali di intrusione/estrusione che si verificano nel distretto molare, un movi-mento di tip mesiale del distretto di anco-raggio, una perdita di ancoraggio in zona anteriore che migliora se il trattamento ortodontico avviene dopo la germectomia del terzo molare e con il secondo molare presente in sede. La divergenza influenza la distalizzazione. In casi di iperdivergen-za si riscontrano valori maggiori di dista-lizzazione. Studi comparativi effettuati su altri apparecchi, quali la TEO, il Jones jig

Page 7: La distalizzazione ottenuta Ortodonzia con il pendulum di ... · RASSEGNA 228 DENTAL CADMOS 42014 Ortodonzia 1. INTRODUZIONE Il pendulum è un apparecchio palatale ideato da Hilgers

e il fast-back dimostrano che fra tutti gli apparecchi distalizzanti il pendulum si distingue per risultati ottenuti e riduzio-ne degli effetti indesiderati. Gli effetti di tip mesiale del distretto di ancoraggio e di perdita di ancoraggio della zona inci-sale possono essere annullati con la so-stituzione dell’ancoraggio premolare con un ancoraggio intraosseo, effettuato tra-mite l’ausilio di viti endossee posizionate a livello paramediano anteriore della su-tura palatina (BAPA).

CONFLITTO DI INTERESSIGli autori dichiarano di non avere alcun conflitto di interessi.

FINANZIAMENTI ALLO STUDIOGli autori dichiarano di non aver ricevuto finanziamenti per il presente studio.

BIBLIOGRAFIA1. Hilgers JJ. The pendulum appliance for Class

II non-compliance therapy. J Clin Orthod 1992;26(11):706-14.

2. Wong AM, Rabie AB, Hägg U. The use of pendulum appliance in the treat-ment of Class II malocclusion. Br Dent J 1999;187(7):367-70.

3. Sfondrini G, Gandini P, Sfondrini MF, Cac-ciafesta V, Fraticelli D. Ortognatodonzia, terapia. Bologna: Edizioni Martina, 2008.

4. Ghosh J, Nanda RS. Evaluation of an in-traoral maxillary molar distalization tech-nique. Am J Orthod Dentofacial Orthop 1996;110(6):639-46.

5. Byloff FK, Darendeliler MA. Distal molar movement using the pendulum appliance. Part 1: Clinical and radiological evaluation. Angle Orthod 1997;67(4):249-60.

6. Byloff FK, Darendeliler MA, Clar E, Daren-deliler A. Distal molar movement using the pendulum appliance. Part 2: The effects of maxillary molar root uprighting bends. Angle Orthod 1997;67(4):261-70.

7. Bussick TJ, McNamara JA Jr. Dentoalveolar and skeletal changes associated with the pendulum appliance. Am J Orthod Dentofa-cial Orthop 2000;117(3):333-43.

8. Toroegbrevelu M, Uzel I, Am O, Hancioeg-brevelu Z. Cephalometric evaluation of the effects of pendulum appliance on various vertical growth patterns and of the changes during short-term stabilization. Clin Orthod Res 2001;4(1):15-27.

9. Kinzinger G, Fritz U, Diedrich P. Combined

therapy with pendulum and lingual arch ap-pliances in the early mixed dentition. J Oro-fac Orthop 2003;64(3):201-13.

10. Kinzinger GS, Fritz UB, Sander FG, Died-rich PR. Efficiency of a pendulum appliance for molar distalization related to second and third molar eruption stage. Am J Orthod Dentofacial Orthop 2004;125(1):8-23.

11. Kinzinger G, Fuhrmann R, Gross U, Died-rich P. Modified pendulum appliance includ-ing distal screw and uprighting activation for non-compliance therapy of Class-II maloc-clusion in children and adolescents. J Orofac Orthop 2000;61(3):175-90.

12. Kinzinger G, Syrée C, Fritz U, Diedrich P. Molar distalization with different pendulum appliances: in vitro registration of orthodon-tic forces and moments in the initial phase. J Orofac Orthop 2004;65(5):389-409.

13. Kinzinger GS, Wehrbein H, Diedrich PR. Molar distalization with a modified pendu-lum appliance. In vitro analysis of the force systems and in vivo study in children and ad-olescents. Angle Orthod 2005;75(4):558-67.

14. Kinzinger GS, Diedrich PR. Biomechanics of a modified Pendulum appliance. Theoretical considerations and in vitro analysis of the force systems. Eur J Orthod 2007;29(1):1-7.

15. Kinzinger GS, Gross U, Fritz UB, Diedrich PR. Anchorage quality of deciduous molars versus premolars for molar distalization with a pendulum appliance. Am J Orthod Dento-facial Orthop 2005;127(3):314-23.

16. Kinzinger GS, Wehrbein H, Gross U, Died-rich PR. Molar distalization with pendulum appliances in the mixed dentition: effects on the position of unerupted canines and premolars. Am J Orthod Dentofacial Orthop 2006;129(3):407-17.

17. Fuziy A, Rodrigues de Almeida R, Janson G, Angelieri F, Pinzan A. Sagittal, vertical, and transverse changes consequent to max-illary molar distalization with the pendulum appliance. Am J Orthod Dentofacial Orthop 2006;130(4):502-10.

18. Kircelli BH, Pektaş ZO, Kircelli C. Maxil-lary molar distalization with a bone-an-chored pendulum appliance. Angle Orthod 2006;76(4):650-9.

19. Onçağ G, Seçkin O, Dinçer B, Arikan F. Osseointegrated implants with pendulum springs for maxillary molar distalization: a cephalometric study. Am J Orthod Dentofa-cial Orthop 2007;131(1):16-26.

20. Escobar SA, Tellez PA, Moncada CA, Ville-gas CA, Latorre CM, Oberti G. Distalization of maxillary molars with the bone-supported pendulum: a clinical study. Am J Orthod Den-tofacial Orthop 2007;131(4):545-9.

21. Oncağ G, Akyalçin S, Arikan F. The effec-tiveness of a single osteointegrated implant combined with pendulum springs for molar

Demo gratuita scaricabile dahttp://www.caes.it

CAESSoftware

Horizon Blue

Cartella Clinica Medicina Estetica

Agenda multipoltrona sincronizzabile su Ipad e Tablet

Cartella Clinica Odontoiatrica

Widget Endodonzia, testo, immagini

Page 8: La distalizzazione ottenuta Ortodonzia con il pendulum di ... · RASSEGNA 228 DENTAL CADMOS 42014 Ortodonzia 1. INTRODUZIONE Il pendulum è un apparecchio palatale ideato da Hilgers

RASSEGNAO

rtod

onzi

a

distalization. Am J Orthod Dentofacial Or-thop 2007;131(2):277-84.

22. Schütze SF, Gedrange T, Zellmann MR, Harzer W. Effects of unilateral molar dis-talization with a modified pendulum ap-pliance. Am J Orthod Dentofacial Orthop 2007;131(5):600-8.

23. Polat-Ozsoy O, Gokcelik A, Güngör-Acar A, Kircelli BH. Soft tissue profile after distal molar movement with a pendulum K-loop appliance versus cervical headgear. Angle Orthod 2008;78(2):317-23.

24. Mossaz CF, Byloff FK, Kiliaridis S. Cervical headgear vs pendulum appliance for the treatment of moderate skeletal Class II mal-occlusion. Am J Orthod Dentofacial Orthop 2007;132(5):616-23.

25. Angelieri F, de Almeida RR, Janson G, Castanha Henriques JF, Pinzan A. Com-parison of the effects produced by head-

gear and pendulum appliances followed by fixed orthodontic treatment. Eur J Orthod 2008;30(6):572-9.

26. Acar AG, Gürsoy S, Dinçer M. Molar dis-talization with a pendulum appliance K-loop combination. Eur J Orthod 2010;32(4): 459-65.

27. Patel MP, Janson G, Henriques JF, de Al-meida RR, de Freitas MR, Pinzan A, et al. Comparative distalization effects of Jones jig and pendulum appliances. Am J Orthod Den-tofacial Orthop 2009;135(3):336-42.

28. de Almeida-Pedrin RR, Henriques JF, de Almeida RR, de Almeida MR, McNamara JA Jr. Effects of the pendulum appliance, cer-vical headgear, and 2 premolar extractions followed by fixed appliances in patients with Class II malocclusion. Am J Orthod Dentofa-cial Orthop 2009;136(6):833-42.

29. Pinzan-Vercelino CR, Janson G, Pinzan A,

de Almeida RR, de Freitas MR, de Freitas KM. Comparative efficiency of Class II maloc-clusion treatment with the pendulum appli-ance or two maxillary premolar extractions and edgewise appliances [corrected]. Eur J Orthod 2009;31(3):333-40.

30. Kinzinger G, Pantel C, Ludwig B, Gülden N, Glasl B, Lisson J. Effects of conventional anchorage on premolar root development during treatment with a pendulum appli-ance. J Orofac Orthop 2010;71(4):281-9.

31. Caprioglio A, Beretta M, Lanteri C. Maxil-lary molar distalization: Pendulum and fast-back, comparison between two approaches for Class II malocclusion. Prog Orthod 2011;12(1):8-16.

32. Caprioglio A, Fontana M, Longoni E, Coz-zani M. Long-term evaluation of the molar movements following pendulum and fixed appliances. Angle Orthod 2013;83(3):447-54.

LA PROGRAMMAZIONE

CULTURALEFUTURA

2014

Società Italiana di Parodontologiae Implantologia

Società Italiana di Parodontologia e ImplantologiaSede Operativa: Viale dei Mille, 9 - 50131 Firenze

Tel. 055 5530142 • Fax 055 2345637 E-mail: [email protected] - [email protected]

Per ulteriori informazioni visitate il sito:www.sidp.it

CORSO DI AGGIORNAMENTO (riservato agli Odontoiatri e agli Studenti in Odontoiatria)

IL RECUPERO DELL’IMPIANTO COMPROMESSO:DIAGNOSTICA, PREVENZIONE E TERAPIA DI MUCOSITE E PERI-IMPLANTITEBOLOGNA, Palazzo della Cultura e dei Congressi 16-17 maggioCoordinatore: Filippo Graziani (Pisa)Relatori: Marco Aglietta (Berna, Svizzera), Filippo Graziani (Pisa), Mauro Merli (Rimini), Stefano Parma Benfenati (Ferrara), Cristiano Tomasi (Trento)

CORSO DI AGGIORNAMENTO(riservato agli Igienisti Dentali e agli Studenti in Igiene Dentale)

GESTIONE DELL’INTERFACCIA TESSUTI MOLLI-TESSUTI DENTARI:L’AREA CRITICA DEL COLLETTOBOLOGNA, Palazzo della Cultura e dei Congressi sabato 17 maggioCoordinatore: Roberto Rotundo (Firenze)Relatori: Antonella Abbinante (Bari), Mario Alessio Allegri (Verona), Roberto Rotundo (Firenze), Martina Stefanini (Bologna)

CORSO DI AGGIORNAMENTO con la collaborazione di AIC e AIOP(riservato agli Odontoiatri e agli Studenti in Odontoiatria)

IL RECUPERO DEL DENTE COMPROMESSO DA GRAVE PERDITADI TESSUTO DENTALE: DIAGNOSTICA, RECUPERO E FINALIZZAZIONEFIRENZE, Stazione Leopolda 17-18 ottobre Coordinatore: Pierpaolo Cortellini (Firenze)Relatori: Riccardo Becciani (Firenze), Attilio Bedendo (Treviso), Alberto Fonzar (Campoformido-UD), Carlo Poggio (Milano), Maurizio Silvestri (Pavia), Roberto Spreafico (Busto Arsizio-VA), Giovanni Zucchelli (Bologna)

PROGRAMMAZIONE CULTURALE 2014 230 X 130_Layout 1 13/03/14 12:52 Pagina 1