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D opo l omaggio a Chopin e Schumann, che ha caratterizzato la prima parte della stagione con- certistica primaverile ed estiva, l’Agimus di Ve- nezia riprende in autunno la propria attività culturale con un progetto dedicato a Bruno Ma- derna, in occasione del novantesi- mo della nascita del celebre com- positore veneziano. Il ciclo di manifestazioni, soste- nuto dalla North East Service, dal Consorzio Venezia Nuova e dal- la Banca del Veneziano, è patroci- nato dal Ministero dei Beni e del- le Attività Culturali e della Pub- blica Istruzione ed è reso possibi- le grazie alla collaborazione con il Teatro La Fenice, il Centro Cultu- rale Candiani, l’Ateneo Veneto, il Conservatorio «Benedetto Mar- cello» di Venezia, il Conservato- rio «Giuseppe Tartini» di Trieste, l’Accademia di Belle Arti di Vene- zia, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, l’Associazione Culturale Italo Tedesca e il Centro di Musica Contemporanea di Milano. L’inaugurazione è affidata all’en- semble L’Arsenale e alla flautista Federica Lotti, che il 10 ottobre, al Candiani di Mestre, proporranno brani di Maderna e opere in prima assoluta di giovani compositori, tutte de- dicate al musicista veneziano. Il 14 novembre, sempre al Candiani, si svolgerà inve- ce una serata che coinvolgerà studenti e docenti dei corsi di Musica elettronica dei Conservatori di Venezia e Trie- ste; oltre alle prime assolute in omag- gio a Maderna, il Gruppo Meccani- ca Azione Sonora, in collaborazione con la flautista Elena Gabbrielli, cu- rerà la realizzazione di due lavori che appartengono alla storia della musi- ca elettronica: Musica su due dimensio- ni e Notturno. Il 19 novembre, all’Ateneo Veneto, si esibirà il trio formato dall’arpista Alessandra Trentin, da Alessandro Segreto e Fulvio Fiorio, che saranno impegnati in esecuzioni di prime as- solute commissionate a composito- ri emergenti veneti e lombardi; com- pletano il programma Honeyreves e Divertimento in due tempi, tra i brani più suggestivi per flauto (e pianoforte), strumento prediletto dal maestro ve- neziano, che ne indagò ogni segreto espressivo grazie anche alla preziosa collaborazione con Severino Gazzelloni. L’omaggio si conclude l’11 dicembre al «Benedetto Marcello» con un Convegno Nazionale – organizzato dall’Agimus di Venezia in collaborazione con il Conser- vatorio stesso, la Fondazione Ugo e Olga Levi, l’Associa- zione Amici del Conservatorio, l’Archivio Luigi Nono e l’Archivio Maderna – volto ad approfondire l’influen- za del linguaggio seriale sull’opera del compositore vene- ziano tra gli anni quaranta e cinquanta. Al termine del- la giornata di studi, il Plurimo Ensemble eseguirà Serena- ta II per 11 strumenti, opera con cui Maderna si impo- se all’attenzione pubblica rivelandosi esponente di spic- co della musica italiana del dopoguerra, la Serenata di Be- rio per quattordici strumenti, e quattro opere prime com- missionate ad allievi e docenti del «Benedetto Marcello» e dell’Accademia «Santa Cecilia» di Roma, accompagna- te da un contributo visivo nato dalla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Parallelamente si svolgeranno an- cora due concerti in omaggio a Cho- pin e Schumann: il primo alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice, il 24 ottobre, che avrà come protagoinisti il contralto Gloria Banditelli e la pia- nista Raffaella Zagni, impegnate in Lieder schumanniani e il alcuni Can- ti polacchi di Chopin; il secondo il 30 novembre, in Ateneo Veneto, con la pianista-compositrice milanese Da- niela Manusardi, interprete di Berg, Debussy e di una propria composi- zione in prima assoluta dedicata a Chopin. (Per ulteriori informazioni consultare il sito agimusvenezia.it). L’Agimus di Venezia si dedica a Bruno Maderna di Ilaria Pellanda Mestre Centro Culturale Candiani 10 ottobre, ore 21.00 14 novembre, ore 21.00 Venezia Sale Apollinee del Teatro La Fenice 24 ottobre, ore 20.30 Venezia Ateneo Veneto 19 novembre, ore 17.30 30 novembre, ore 17.30 Venezia Conservatorio «Benedetto Marcello» 11 dicembre, ore 09.00 – 16.00 Convegno Nazionale su Bruno Maderna 11 dicembre, ore 18.00 (concerto) Bruno Maderna (in primo piano) con Luigi Nono e Nuria Schoenberg negli anni cinquanta (luiginono.it). la cornice sinfonica — 31 la cornice sinfonica

la cornice sinfonica — 31 L’Agimus di Venezia si dedica a ... · pin e Schumann: il primo alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice, il 24 ottobre, che avrà come protagoinisti

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Dopo l’omaggio a Chopin e Schumann, che ha caratterizzato la prima parte della stagione con-certistica primaverile ed estiva, l’Agimus di Ve-

nezia riprende in autunno la propria attività culturale con un progetto dedicato a Bruno Ma-derna, in occasione del novantesi-mo della nascita del celebre com-positore veneziano.

Il ciclo di manifestazioni, soste-nuto dalla North East Service, dal Consorzio Venezia Nuova e dal-la Banca del Veneziano, è patroci-nato dal Ministero dei Beni e del-le Attività Culturali e della Pub-blica Istruzione ed è reso possibi-le grazie alla collaborazione con il Teatro La Fenice, il Centro Cultu-rale Candiani, l’Ateneo Veneto, il Conservatorio «Benedetto Mar-cello» di Venezia, il Conservato-rio «Giuseppe Tartini» di Trieste, l’Accademia di Belle Arti di Vene-zia, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, l’Associazione Culturale Italo Tedesca e il Centro di Musica Contemporanea di Milano.

L’inaugurazione è affidata all’en-semble L’Arsenale e alla flautista Federica Lotti, che il 10 ottobre, al Candiani di Mestre, proporranno brani di Maderna e opere in prima assoluta di giovani compositori, tutte de-dicate al musicista veneziano.

Il 14 novembre, sempre al Candiani, si svolgerà inve-ce una serata che coinvolgerà studenti e docenti dei corsi di Musica elettronica dei Conservatori di Venezia e Trie-ste; oltre alle prime assolute in omag-gio a Maderna, il Gruppo Meccani-ca Azione Sonora, in collaborazione con la flautista Elena Gabbrielli, cu-rerà la realizzazione di due lavori che appartengono alla storia della musi-ca elettronica: Musica su due dimensio-ni e Notturno.

Il 19 novembre, all’Ateneo Veneto, si esibirà il trio formato dall’arpista Alessandra Trentin, da Alessandro Segreto e Fulvio Fiorio, che saranno impegnati in esecuzioni di prime as-solute commissionate a composito-ri emergenti veneti e lombardi; com-pletano il programma Honeyreves e Divertimento in due tempi, tra i brani più suggestivi per flauto (e pianoforte), strumento prediletto dal maestro ve-neziano, che ne indagò ogni segreto

espressivo grazie anche alla preziosa collaborazione con Severino Gazzelloni.

L’omaggio si conclude l’11 dicembre al «Benedetto Marcello» con un Convegno Nazionale – organizzato dall’Agimus di Venezia in collaborazione con il Conser-vatorio stesso, la Fondazione Ugo e Olga Levi, l’Associa-zione Amici del Conservatorio, l’Archivio Luigi Nono e l’Archivio Maderna – volto ad approfondire l’influen-za del linguaggio seriale sull’opera del compositore vene-ziano tra gli anni quaranta e cinquanta. Al termine del-la giornata di studi, il Plurimo Ensemble eseguirà Serena-ta II per 11 strumenti, opera con cui Maderna si impo-se all’attenzione pubblica rivelandosi esponente di spic-

co della musica italiana del dopoguerra, la Serenata di Be-rio per quattordici strumenti, e quattro opere prime com-missionate ad allievi e docenti del «Benedetto Marcello» e dell’Accademia «Santa Cecilia» di Roma, accompagna-te da un contributo visivo nato dalla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Parallelamente si svolgeranno an-cora due concerti in omaggio a Cho-pin e Schumann: il primo alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice, il 24 ottobre, che avrà come protagoinisti il contralto Gloria Banditelli e la pia-nista Raffaella Zagni, impegnate in Lieder schumanniani e il alcuni Can-ti polacchi di Chopin; il secondo il 30 novembre, in Ateneo Veneto, con la pianista-compositrice milanese Da-niela Manusardi, interprete di Berg, Debussy e di una propria composi-zione in prima assoluta dedicata a Chopin. (Per ulteriori informazioni consultare il sito agimusvenezia.it). ◼

L’Agimus di Venezia si dedicaa Bruno Maderna

di Ilaria Pellanda

MestreCentro Culturale Candiani

10 ottobre, ore 21.0014 novembre, ore 21.00

VeneziaSale Apollinee

del Teatro La Fenice24 ottobre, ore 20.30

VeneziaAteneo Veneto

19 novembre, ore 17.3030 novembre, ore 17.30

VeneziaConservatorio «Benedetto Marcello»

11 dicembre, ore 09.00 – 16.00Convegno Nazionale su Bruno Maderna

11 dicembre, ore 18.00 (concerto)

Bruno Maderna (in primo piano)con Luigi Nono e Nuria Schoenberg

negli anni cinquanta (luiginono.it).

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«anDare voglio…/ nella saCra notte dove nel silenzio la natura/ Pensa ai giorni che diven-gono/ Immemorabile tempo.../luogo dell’ad-

dio./ Luce immagine divina alla mia notte/ Lassù l’alto cammino nell’oscurità./ Dileguiamo nel fondo del tuo mare/ Ad essere stelle nella veloce notte della vita».

Questo è uno soltanto dei bellissimi frammenti di Höl-derlin musicati da Luigi Sanmarchi in Aion…dell’invisibile luce, opera che ruota attorno al tema della memoria e in-serita nell’ottavo appuntamento, Verso altri spazi, altri cieli,

altri abissi di meraviglia, della settima edizione di Ex Novo Musica 2010. Dal 10 settembre fino al 23 novembre sarà un susseguirsi d’incontri musicali notevoli che avranno luogo a Venezia in sedi diverse, dal Gran Teatro La Feni-ce alla Fondazione Giorgio Cini, dal Conservatorio «Be-nedetto Marcello» all’Università Ca’ Foscari.

Il programma di quest’anno, particolarmente ricco e curato, si rivela come «sfida volta a creare forme nuove di spettacolo che accolgano molti e diversi gusti musi-cali in una cornice in cui protagonista sia sempre e solo la musica con la sua fitta trama di relazioni», spiega Aldo Orvieto, pianista dell’Ex Novo Ensemble. «In un mon-do in cui la tecnologia offre all’arte gran-di strumenti espressivi, è possibile crea-re molteplici spettacoli nei quali la musi-ca si affianca ad altre forme di comuni-

cazione. Eventi che immergono lo spettatore in un liqui-do amniotico che lo fa sentire integrato alla cultura con-temporanea». Ecco allora le numerose prime esecuzioni assolute di prestigio che storicamente Ex Novo Musica propone e che si integrano perfettamente nella rassegna, «che non intende creare fratture tra stili, epoche, scuo-le, ma tiene invece a scandagliare il karma della creazione nel suo dato più essenziale, rigorosamente atemporale».

Il primo appuntamento, il 10 settembre, Pattern asim-metrici: lettura critica, è a cura di Giada Viviani e preve-de esempi musicali dal vivo con l’Ex Novo Ensemble. Il secondo incontro dà spazio al Trio in La minore op. 114 di Johannes Brahms e ai Recitatives and Ariosos «Lerchenmu-sik» Op. 53 di Henryk Mikolaj Górecki. Accattivante già dal titolo è il terzo appuntamento: InCanto segreto, con il mezzo soprano Sonia Turchetta e musiche di Milhaud, Reverdy, Honegger, Ravel. Al centro la musica, l’arte del canto e dell’incanto. Le opere proposte in questo con-

certo, pur tra loro diversissime anche cronologicamente, propongono un curioso percorso attraverso i Leitmotiv di ricerche espressive imperniate, da un lato, su un uso for-temente «fonetico» della lingua, che quasi supera le ne-cessità strutturali del testo nella composizione musicale; dall’altro, simmetricamente e con altrettanta audacia, sul-la potenza evocativa del «canto» nelle opere strumentali.

Ne Il quartetto d’archi tra nuovo e antico attraverso il Novecento italiano il preludio critico sarà a cura di Roberto Calabret-to; le musiche di Respighi, Casella, Maderna, Perocco. Al centro della sesta serata è, invece, il contrabbasso di Stefano Scodanibbio. Di lui ha detto John Cage: «Stefa-

no Scodanibbio è stupefacente. Non ho mai sentito qualcuno suonare il contrab-basso meglio di lui, e sono rimasto lette-ralmente stupefatto. E penso che chiun-

La vii edizionedi Ex Novo Musica

Veneziasedi diverse

dal 10 settembre al 23 novembre

di Patrizia Parnisari

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que lo abbia sentito sia rimasto stupefatto». Oltre a musi-che di Bussotti e Sciarrino, Scodanibbio, qui composito-re e interprete, presenterà anche un suo pezzo per piano-forte, Only connect, del 2001: «Il mio primo brano per pia-noforte è venuto dopo oltre vent’anni di quasi esclusiva frequentazione di strumenti a corde, il mio naturale cam-po di lavoro. Come al solito avevo solo un’idea molto va-ga del pezzo, ma appena ho cominciato a lavorarlo mi si sono subito aperte finestre che si affacciavano su mol-te direzioni. Possibilità che si spalancavano, proliferazio-ni selvagge, accostamenti liberi e anche un po’ libertini, accumuli, significati disparati, appropriazioni, rimandi, echi, schegge, riflessi, trasformismi. Impossibile resiste-re, e allora niente mi sono negato e a tutto mi sono con-cesso, dimenticando allegramente regole e convenzioni, dettami e belle maniere “musically correct”. Il pezzo è stato scritto in poco più di una settimana, in un periodo di intensa lettura di Fratelli d’Italia di Alberto Arbasino, a

cui questo pezzo è profondamente debitore».Il settimo appuntamento prevede un Elogio dell’archeo-

logia musicale, vale a dire un ideale percorso archeologi-co con musiche di Ponchielli, Menotti, Busoni, Masca-gni e altri. Il preludio critico sarà affidato a Maria Gio-vanna Miggiani.

Il già citato incontro Verso altri spazi, altri cieli, altri abissi di meraviglia è denso di poesia, filosofia, di rivelazioni spi-rituali sostenute dalle musiche di Nono, Guarnieri, San-marchi e Cifariello Ciardi. Vengono poi presentati nei successivi incontri due progetti che, come spiega anco-ra Aldo Orvieto, «sono figli della ricerca musicologica: uno pertinente un’opera giovanile di Schumann, l’altro la musica veneziana dei primi decenni del Novecento. Da-re spazio concertistico alla ricerca significa per Ex No-vo Musica significa aderire al dovere morale di assicurare

giusta visibilità concertistica a lavori ponderosi, cui spes-so viene dedicata troppo scarsa attenzione».

Il 30 ottobre, Da Venezia lontan, la bottega della musica ve-neta. Il tema conduttore di questo concerto prende spun-to dal titolo di uno libro autobiografico di Gian France-sco Malipiero, uscito nel 1968, una sorta di piccolo «Zi-baldone di pensieri» sulla sua musica e sulla musica, scrit-to mentre il maestro si trovava nel suo dorato esilio aso-lano. Sarà poi la volta di Evoluti gesti tribali, in cui forte è l’esigenza di ripartire dalle origini e dalla semplicità ance-strale del suono, del timbro e del ritmo. Una serata dun-que dedicata agli strumenti a percussione e alla flessuo-sa presenza del flauto (Daniele Ruggieri), «incarnazione simbolico-decorativa dell’arabesco, sottile sintesi di ele-menti floreali e geometrici, dunque emblema del connu-bio tra spontaneità e opera di cesello dell’uomo», ci ricor-da Orvieto.

L’ultimo appuntamento, il 23 novembre, La musica e

l’ineffabile, prende il titolo da un bel saggio del 1961 di Vla-dimir Jankélévitch in cui l’autore afferma: «La musica di-rettamente e in se stessa non significa niente se non per associazione o convenzione (…) La musica è dunque ine-spressiva, non perché non esprima niente, ma perché non esprime questo o quel paesaggio privilegiato, questo o quello sfondo ad esclusione di tutti gli altri; è inespressi-va in quanto implica innumerevoli possibilità interpre-tative tra le quali lascia una completa libertà di scelta…. La musica attesta il fatto che l’essenziale in tutte le co-se è un non so che d’inafferrabile e d’ineffabile; essa raf-forza in noi la convinzione che, ecco, la cosa più impor-tante del mondo è proprio quella che non si può dire». ◼

Nelle immagini:Ex Novo Ensemble ( foto di Mark Smith).

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Dopo l’interesse risCosso Dalla prima stagione con-certistica, il Palazzetto Bru

Zane – Centre de musique romanti-que française presenta, con l’inoltrar-si dell’autunno, la stagione 2010-2011. Anche quest’anno, tre i festival in pro-gramma: Luigi Cherubini (1760-1842) e i primi romantici (dal 2 ottobre al 2 no-vembre), Le salon romantique (dal 3 al 27 febbraio) e Dal Secondo Impero alla Ter-za Repubblica (dal 12 aprile al 5 giugno). In linea con i principi stessi del Cen-tro, le tre rassegne illustrano gli anni francesi a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.

Il primo cartellone, dedicato a Luigi Cherubini e ai primi romantici, in oc-casione del duecentocinquantesimo anniversario della nascita del com-positore fiorentino, si prefigge di esplorare attraverso la sua opera e quella di alcuni suoi illustri contemporanei la multiforme ricchezza di un periodo forse ancora trop-po trascurato.

Considerato tra i fondatori del romanticismo musica-le francese, riformatore dello stile sacro, amante della li-rica, Cherubini diresse per oltre vent’anni il Conservato-rio di Parigi, esercitando sulle nuove generazioni un’in-fluenza che la stessa storia della musica difficilmente può ignorare.

Sabato 2 ottobre il concerto di apertura, Quintetti a due violoncelli, vedrà sul palco del Palazzetto veneziano il Quartetto Mosaïques, formazione nata nel 1985 col pre-cipuo intento di perpetuare il repertorio cameristico tra-dizionale attraverso tecniche del tempo e con l’esclusivo

utilizzo di strumenti d’epoca. Ad affiancare Erich Hö-

barth e Andrea Bischof (violini), Anita Mitte-rer (viola) e Christo-phe Coin (violoncel-lo), il violoncellista

francese Raphaël P idou x ,

in un programma che presenterà opere di Cherubini, Boccherini e Cambini.

Figure Tragiche, il secondo concerto della rassegna – do-menica 3 ottobre presso la Scuola Grande San Giovanni Evangelista – porterà in scena alcune pagine di Cherubi-ni ispirate alla mitologia greca: Pimmalione, Clymnestre, Cir-cé e Médée. A interpretarle, l’Ensemble Les Nouveaux Ca-ractères diretto da Sébastien d’Hérin e con Karine De-shayes (mezzosoprano), Christophe Dumaux (contralto) e Caroline Mutel (soprano).

Il 9 ottobre, con Belcanto, ancora una volta a Palazzetto Bru Zane, la mani-festazione prosegue con un rinoma-to duo italiano: il soprano Marina De Liso e il pianista Marco Ricciarelli, che interpreteranno musiche di Ros-sini, Spontini, Thomas, Niedermeyer Cherubini e Varney.

Tami Troman (violino) e Yoko Ka-neko (pianoforte) si esibiranno invece martedì 12 ottobre musicando ouver-ture di Cherubini e sonate di Hérold, Kreutzer e Jadin.

L’omaggio al compositore fiorenti-no continua mercoledì 13 ottobre al Teatro La Fenice con l’esecuzione in-tegrale in forma di concerto della Lo-doïska, opéra-comique scritta nel 1791, anche definita una comédie-héroique per le innovazioni drammaturgiche e

musicali.Giovedì 14 ottobre saranno i pianisti Andreas Staier

e Christine Schornsheim ad animare le mura del Palaz-zetto, dialogando in un concerto a quattro mani, genere che affonda le radici nell’Ottocento parigino e che per-mise a molti aristocratici di affiancare sul palco grandi personalità.

Sabato 16 è il turno del Quartetto Ardeo, giovane for-mazione francese già di riferimento nel panorama sono-ro contemporaneo, che torna sul palco del Bru Zane in-terpretando Cherubini, Mozart e Reicha.

Arie per il Théâtre de Monsieur è invece il titolo del concer-to di mercoledì 20 ottobre alla Scuola Grande San Gio-vanni Evangelista, che vedrà protagonista l’ensemble vo-cale-strumentale Auser Musici.

Carolyn Sampson sarà accompagnata dal pianoforte di Jonathan Papp nell’appuntamento intitolato Gli italiani cantano l’Europa, in programma martedì 26 ottobre.

L’arpa romantica è il concerto di domenica 24, quando si esibirà Emmanuel Ceysson, giovane rivelazione (classe 1984) che ha già collezionato prestigiosi riconoscimenti e collaborazioni con numerose orchestre.

Infine, il concerto di chiusura, martedì 2 novembre al Conservatorio «Benedetto Marcello» di Venezia, con i musicisti di A Venti, ensemble di strumenti a fiato che raccoglie alcuni tra i migliori interpreti di musica antica.

Tutti questi appuntamenti fanno parte di una più am-pia programmazione internazionale che prevede, oltre ai suddetti concerti, repliche ed eventi unici in Francia, Slo-vacchia, Germania, Belgio, Inghilterra, Austria, Svizzera e Repubblica Ceca. ◼

La nuova stagione aPalazzetto Bru ZaneIn autunno un cartellonenel nome di Cherubini

di Ilaria Pellanda

Jean Auguste Dominique Ingres, Ritratto di Luigi Cherubini (1841, olio su tela, Cincinnati Art Museum, wikimedia.org).

VeneziaPalazzetto Bru Zane

2, 9, 12, 14, 16, 26 ottobre, ore 20.0024 ottobre, ore 17.00

VeneziaScuola Grande

San Giovanni Evangelista3 ottobre, ore 17.0020 ottobre, ore 20.00

VeneziaTeatro La Fenice

13 ottobre, ore 20.00

VeneziaConservatorio «Benedetto Marcello»

2 novembre, ore 20.00

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Da trentaDue anni, la de-liziosa chiesa di San Gottardo di Aso-

lo ospita gli «Incontri aso-lani», festival internazio-nale di musica da came-ra che porta fra le ama-bili colline del trevigia-no alcuni dei miglio-ri interpreti musicali, lungo una panorami-ca che ha sempre vo-luto esplorare tutte le ramificazioni dell’uni-verso cameristico. Sem-pre a cavallo tra agosto e settembre, anche l’edizione 2010, intitolata «variazioni», valorizza il filo conduttore di questi anni, poiché l’ambito cui si dedica il festival rappresenta una con-tinua variazione di azioni e contesti musica-li, quel mondo che nella stagione di Asolo ha preso pro-gressivamente piede e radici. In senso trasversale, espe-rienze di varia estrazione si affiancano, dalla musica an-tica al contemporaneo, al jazz, alla musica da film, toc-cando talora l’orchestra ma ancorandosi prevalentemente alla musica da camera, con particolare attenzione, quest’anno, a territori di confine e a intrusioni in generi diversi. Si apre quindi la porta a stili di varia appartenenza accanto al-la musica cosiddetta «colta» o «clas-sica», anche per avvicinare mag-giormente i giovani e abbraccia-re una fetta di pubblico che ten-derebbe sempre più ad allonta-narsi dai concerti.

Si è inaugurato col violino di Ivry Gitis, che ha aperto il fe-stival il 27 agosto scorso insie-me all’Orchestra d’Archi Italiana diretta da Mario Brunello: non so-lo Bach, ma pagine di Bloch, Krei-sler, Ciaikovskij. Ci vogliono però le associazioni di antico e moderno, che toccano il suono dei Sonatori de la Gioiosa Marca in «Anamorfosi», percorso di associazione fra musi-che «fantastiche» del Seicento e con-temporaneo, classico, jazz e pop. I Sonatori sono stati fra i primi ensemble italia-ni ad approfondire l’inter-

pretazione su strumenti originali, e ora non rinunciano alle commistioni fra generi. Contaminazioni attraversa-vano anche l’Aisha Duo (vibrafono e marimba), da Mo-zart a Stockausen e Corea, e l’ensemble The Colors of the Invention (fisarmonica, cimbalom, contrabbasso) col violinista Gilles Apap (14 settembre), tra eclettismo e vir-tuosismo. Ritorna in Veneto il Quartetto Borodin (3 set-tembre), indubbiamente fra le migliori formazioni da ca-mera, impegnato in musiche di Ciaikovskij e Borodin.

Largo ai giovani col trio d’archi Broz (7 settembre), in un programma inusuale, centrato sul Sud Ameri-

ca (musiche di Ponce e Villa-Lobos), con una prima assoluta di un brano di Louis Bacalov.

Non si potevano tralasciare Schumann e Chopin, in pieno anniversario a duecen-to anni dalla loro nascita, fra i lieder ro-mantici di Schumann – ma con la can-tante jazz Danila Satragno, insieme al pianista Nazzareno Carusi (10 set-tembre) – e la versione con quartet-

to d’archi e pianofor-te del Concerto n. 1 di Chopin, con Ivo Pogore-

lich e il quar-tetto di Cremo-

na, che chiuderanno il festival il 17 settem-bre. Proprio la rara apparizione di Pogore-lich rappresenta il momento più interroga-tivo, grazie a un artista singolare, che ha saputo scoprire nel suono e nell’originali-

tà del fraseggio percorsi innovativi, ma che si è concentrato recentemente

in un solipsismo con-templativo che divi-de il pubblico. Per-corsi dell’arte. An-

cora oggi la sua re-gistrazione del 1983

del Concerto n.2 con Claudio Abbado e la Chicago Sym-phony brilla di poesia e di quel virtuosismo mai fi-ne a se stesso, mostran-doci tutta la genialità del linguaggio chopiniano. ◼

Danila Satragno (excite.it); Ivo Pogorelich (mauriziopietrantonio.it);

trio d’archi «Broz» (informazione.it).

Gli «Incontri asolani»tra jazz, musica da film e repertorio da camera

di Mirko Schpilliti

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