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CALCOLOSI DI OSSALATO DI CALCIO
1) Assumere con regolarità 2 lt. di acqua oligominerale nelle 24h, anche e soprattutto lontano dai pasti;
2) evitare una dieta a basso contenuto di calcio, come latte e latticini (la condizione aumenta l'escrezione urinaria di ossalati => iperossaluria); ed evitare inoltre l'assunzione prolungata di vitamina C;
3) cuocere le verdure (alimenti ricchi di ossalato) con l'aggiunta di 1-2 cucchiai di aceto nell'acqua di cottura;
4) evitare gli alimenti perticolarmente ricchi di ossalato:
a) bevande o alimenti contenti cacao;
b) ortaggi a foglia verde ed in particolare bietole, spinaci e cicoria oltre ad asparagi e legumi freschi;
c) Frutti di bosco (ribes, lamponi e mirtilli) e kiwi.
CALCOLOSI URATICA
1) Assumere con regolarità 2 lt. di acqua oligominerale nelle 24 h, anche e soprattutto lontano dai pasti;
2) ridurre l'assunzione di grassi con la dieta (formaggi, salumi, insaccati);
3) evitare l'assunzione di alcoolici;
4) evitare gli alimenti ad elevato contenuto purinico:a) selvaggina, fegato, animelle, cervella;b) estratti di carne per brodo;c) molluschi, acciughe, sardine, aringhe, crostacei;d) legumi secchi.
La calcolosi urinaria (urolitiasi) è una patologia caratterizzata dalla formazione di aggregrati cristallini (calcoli) nelle vie urinarie (rene, urete-re, vescica).La prevalenza della urolitiasi in Italia è stimata dal 6 al 9 % della popo-lazione (100.000 nuovi casi ogni anno). Il rapporto maschi/femmine si avvicina a 2/1.
Il tasso medio di recidiva dopo un primo episodio è di circa il 50%.Da qui l'importanza di un accurato programma di controlli diagnostici metabolici e strumentali consigliati dallo specialista.Qualunque sia la natura del calcolo il meccanismo che porta alla sua formazione è dovuto ad un eccesso di concentrazione di sostanze urinarie (sovrasaturazione) per incremento di escrezione delle stesse o per carenza di acqua aiutato anche dalla carenza di sostanze “inibenti la cristallizzazione” o da modificazione dell'acidità urinaria.
Pertanto:
1) la diluizione urinaria riduce significativamente la tendenza alla cristallizzazione di tutti i sali litogeni. Bere con regolarità 2 litri di acqua nell'arco delle 24h riduce il rischio di urolitiasi;
2) l'assunzione di citrati (sostanze inibenti la cristallizzazione) ed il controllo dell'acidità urinaria (pH) riducono il rischio di revidiva;
3) moderare l’uso del sale da cucina;
4) mantenersi in normo-peso;
5) misure dietetiche specifiche riducono il rischio di recidiva. Più in generale:
a) una dieta ipoproteica e normocalcica è da preferire ad una dieta a basso contenuto di calcio;
b) le diete dimagranti iperproteiche e ipocaloriche dovrebbero essere prescritte con cautela nei soggetti a rischio litogeno.