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PERIODICO DI ATTUALITÀ, POLITICA, CULTURA, SPORT ANNO X N° 9 NOVEMBRE 2010 La Beatificazione di don Giustino si celebrerà a Pianura www.ilcorrieredipianura.it Intervista alla dr.ssa Romagnosi, dirigente delle Questura di Napoli SICUREZZA Multe a Pianura: intervista al comandante dei Vigili Urbani Giovanni Galliano ATTUALITA’ I primi atti compiuti dalla nuova giunta di centrodestra alla Regione sono stati la can- cellazione di alcune delibere approvate dall’amministrazione Bassolino nell’ultima fa- se della precedente legislatura regionale. Per far quadrare i conti, Caldoro ha deciso di can- cellare diversi provvedimenti considerati inuti- li: tra questi però c’è anche l’atto che delibera- va il finanziamento dei lavori per la realizza- zione del tanto atteso Commissariato di Poli- zia a Pianura. Non vogliamo entrare nel merito della decisione della giunta di centrodestra di azzerare il lavoro fatto in precedenza ma rite- niamo un grave errore aver cancellato anche un progetto che il nostro quartiere attende da molto tempo. Intanto, Pianura rischia di perde- re anche l’attuale Posto di Polizia: gli spazi so- no carenti, la struttura è inadeguata, poco fun- zionale e con problemi di agibilità. Tutto ciò rende molto difficile l’attività del personale in servizio. Per scongiurare il pericolo di un’e- ventuale chiusura a causa dell’inagibilità dei locali, da più parti si è avanzata la proposta di far spostare comunque gli uffici del Posto di Polizia nella sede della ex Circoscrizione. Tali locali possono essere rinnovati e resi funziona- li con un modesto finanziamento. Ma è chiaro che si tratta di un intervento tampone, in attesa che la Regione, cosi come promesso al Que- store di Napoli, finanzi nuovamente il progetto per il Commissariato di Pianura. ADM Il centrodestra alla Regione cancella il Commissariato di Pianura Tra i provvedimenti annullati dalla giunta Caldoro c’è anche il finanzia- mento della nuova sede della Polizia I ndividuato il sito che ospiterà le celebrazioni in onore di Don Giustino Maria Russolil- lo, la cui beatificazione avverrà il 7 maggio del 2011. Per un tratto dell’area, un terreno incolto loca- lizzato in via Pallucci, alle spalle del cimitero, si è già provveduto alle opere di pulizia iniziali. “Se quest’area sarà giudicata idonea in seguito al sopralluogo”, affer- ma l’Assessore Luisa Iodice, “bi- sognerà provvedere alla cementa- zione del suolo, all’installazione di servizi igienici e, soprattutto, a quella di un grande palco che mi- suri almeno 200m e che sia in gra- do di ospitare tutti i vescovi e le personalità religiose che interver- ranno all’evento”. I sopralluoghi effettuati dal Servizio Sicurezza del Comune di Napoli hanno dato parere favorevole e quindi si può continuare nella sistemazione del- l’area. Per la Beatificazione del 7 maggio si prevede, a Pianura, l’arrivo di migliaia di persone, al- la ricerca dei luoghi amati e vissu- ti da don Giustino e per partecipa- re alle solenni celebrazioni in suo onore. Queste persone, arriveran- no non solo dal capoluogo parte- nopeo e dall’Italia tutta ma anche dall’estero, per cui l’area dovrà essere in grado di fornire circa 15000 posti a sedere e 12000 in piedi. Emanuela Guarnieri Proseguono i preparativi per le celebrazioni del 7 maggio l l ʼ ʼ a a r r e e a a d d o o v v e e a a v v v v e e r r r r à à l l a a B B e e a a t t i i f f i i c c a a z z i i o o n n e e d d i i d d o o n n G G i i u u s s t t i i n n o o : : s s i i t t r r o o v v a a i i n n v v i i a a P P a a l l l l u u c c c c i i a a l l l l e e s s p p a a l l l l e e d d e e l l c c i i m m i i t t e e r r o o Nella Chiesa San Giorgio sarà possibile beneficiare dell’indulgenza plenaria pagina 4 pagina 5

La Beatificazione di don Giustino si celebrerà a … DI ATTUALITÀ, POLITICA, CULTURA, SPORT ANNO X N 9 NOVEMBRE 2010 Il Corriere di La Beatificazione di don Giustino si celebrerà

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PERIODICO DI ATTUALITÀ, POLITICA, CULTURA, SPORT ANNO X N° 9 NOVEMBRE 2010

Il Corriere di

La Beatificazione di don Giustino si celebrerà a Pianura

www.ilcorrieredipianura.it

Intervista alla dr.ssaRomagnosi, dirigente delle

Questura di Napoli

SICUREZZA

Multe a Pianura: intervistaal comandante dei VigiliUrbani Giovanni Galliano

ATTUALITA’

I

primi atti compiuti dalla nuova giunta dicentrodestra alla Regione sono stati la can-cellazione di alcune delibere approvate

dall’amministrazione Bassolino nell’ultima fa-se della precedente legislatura regionale. Perfar quadrare i conti, Caldoro ha deciso di can-cellare diversi provvedimenti considerati inuti-li: tra questi però c’è anche l’atto che delibera-va il finanziamento dei lavori per la realizza-zione del tanto atteso Commissariato di Poli-zia a Pianura. Non vogliamo entrare nel meritodella decisione della giunta di centrodestra diazzerare il lavoro fatto in precedenza ma rite-niamo un grave errore aver cancellato ancheun progetto che il nostro quartiere attende damolto tempo. Intanto, Pianura rischia di perde-re anche l’attuale Posto di Polizia: gli spazi so-no carenti, la struttura è inadeguata, poco fun-zionale e con problemi di agibilità. Tutto ciòrende molto difficile l’attività del personale inservizio. Per scongiurare il pericolo di un’e-ventuale chiusura a causa dell’inagibilità deilocali, da più parti si è avanzata la proposta difar spostare comunque gli uffici del Posto diPolizia nella sede della ex Circoscrizione. Talilocali possono essere rinnovati e resi funziona-li con un modesto finanziamento. Ma è chiaroche si tratta di un intervento tampone, in attesache la Regione, cosi come promesso al Que-store di Napoli, finanzi nuovamente il progettoper il Commissariato di Pianura.

ADM

Il centrodestra allaRegione cancella

il Commissariato di PianuraTra i provvedimenti annullati dalla

giunta Caldoro c’è anche il finanzia-mento della nuova sede della Polizia

I

ndividuato il sito che ospiteràle celebrazioni in onore diDon Giustino Maria Russolil-

lo, la cui beatificazione avverrà il7 maggio del 2011. Per un trattodell’area, un terreno incolto loca-lizzato in via Pallucci, alle spalledel cimitero, si è già provvedutoalle opere di pulizia iniziali. “Sequest’area sarà giudicata idoneain seguito al sopralluogo”, affer-ma l’Assessore Luisa Iodice, “bi-sognerà provvedere alla cementa-zione del suolo, all’installazionedi servizi igienici e, soprattutto, aquella di un grande palco che mi-suri almeno 200m e che sia in gra-do di ospitare tutti i vescovi e lepersonalità religiose che interver-ranno all’evento”. I sopralluoghi

effettuati dal Servizio Sicurezzadel Comune di Napoli hanno datoparere favorevole e quindi si puòcontinuare nella sistemazione del-l’area. Per la Beatificazione del 7maggio si prevede, a Pianura,l’arrivo di migliaia di persone, al-la ricerca dei luoghi amati e vissu-ti da don Giustino e per partecipa-re alle solenni celebrazioni in suoonore. Queste persone, arriveran-no non solo dal capoluogo parte-nopeo e dall’Italia tutta ma anchedall’estero, per cui l’area dovràessere in grado di fornire circa15000 posti a sedere e 12000 inpiedi.

Emanuela Guarnieri

Proseguono i preparativi per le celebrazioni del 7 maggio

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Nella Chiesa San Giorgiosarà possibile beneficiaredell’indulgenza plenaria

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PianuraIl Corriere di

NOVEMBRE 201033

A

bbiamo incontrato don Raffaele Castiglione,sacerdote conosciuto e amato da tutti i pia-nuresi, segretario di don Giustino per nove

anni, gli ultimi della sua vita. Don Castiglione èl’unico teste de officio in vita, insieme al professorGiuseppe Marrone e a Giacomo Perna, per il pro-cesso sul riconoscimento delle virtù eroiche di donGiustino. Eletto direttore generale dell’ordine deivocazionisti per tre volte, per sette segretario gene-rale e per sei vicario generale, trova però che il suo“titolo più bello” sia sicuramente quello di esserestato segretario di don Giustino. “L’ho conosciutodall’infanzia” racconta don Castiglione, “don Giustino èvissuto dal 1891 al 1955 ed è stato la benedizione di Pia-nura”. Da giovane seminarista, ci racconta don Castiglio-ne, don Giustino sbalordì ben presto tutti i suoi insegnan-ti per via del suo acuto ingegno che lo accompagnò sem-pre nella sua attività di studente, sacerdote, parroco e chegli valse il titolo di prima medaglia d’oro presso il semi-

nario diocesano campano dei gesuiti aPosillipo. La sua attività straordinaria,in primis, fu quella di catechismo aigiovani del popolo: fin da fanciullo,spiega infatti don Castiglione, donGiustino ebbe l’ispirazione di fondareun’opera per la ricerca, la cultura el’accompagnamento vocazionale, in-dirizzata soprattutto a favore dei piùpoveri. E’ così che sorse la Congrega-zione dei Vocazionisti. Accanto aquesti, poi, don Giustino volle affian-

care anche l’ordine delle suore Vocazioniste, ed estesepoi la sua opera anche ad istituti laicali come quello delleApostole Vocazioniste della Santificazione Universale.Oggi, i suoi figli, ad eccezione dell’Australia, operano intutti i continenti. Ben presto, ricorda don Castiglione,estese in tempi non ancora “aperti”, la sua carità anche asacerdoti bisognosi di recupero e per questo “soffrì non

poco”. “Il suo passaggio da questo mondo non fu un fu-nerale solenne, ma un’apoteosi”, sottolinea don Casti-glione, “hanno scritto e parlato di lui persone di grandelevatura come l’allora presidente della Camera GiovanniLeone, cardinali, vescovi e superiori di altri istituti reli-giosi”. “Pianura e tutti i fedeli sparsi nel mondo, che siavvalgono della cura e dell’assistenza dei figli, delle fi-glie e delle apostole di Giustino Maria Russolillo”, con-clude don Castiglione, “aspettano e preparano con ansiail sette maggio”. Il sette maggio, è infatti la data presceltaper la sua beatificazione, decreto firmato dal Santo PadreBenedetto XVI una volta concluso l’iter cognitivo del ri-conoscimento delle sue virtù eroiche da parte delle com-petenti autorità mediche, teologiche e vaticane che hannoriconosciuto il miracolo attribuito alla sua intercessioneper l’insegnante di musica Gaetanina Meloro, gravemen-te ammalata di carcinoma vaginale e che, guarita com-pletamente e inspiegabilmente - dal punto di vista medi-co - dichiarò di essere stata miracolata, dopo averlo pre-gato tanto, per intercessione di quel parroco pianureseamato da tutti che era, ed è, Giustino Maria Russolillo.

Emanuela Guarnieri

di Maria Palma Gramaglia

I

l 7 maggio prossimo sarà celebrata labeatificazione del Venerabile don Giu-stino Maria Russolillo e nel nostro

quartiere convoglieranno numerosi pelle-grini i quali potranno visitare i luoghi doveil celebre parroco di Pianura è nato, è cre-sciuto e ha realizzato la grande opera delVocazionario. La stessa commissione perla celebrazione della beatificazione presie-duta da don Ciro Sarnataro ha avviato uncorso di formazione per le guide turistico-devozionali che accoglieranno i pellegrini.Questo gruppo di volontari coordinati dalProf. Giovanni Palmers, mostrerà ai visita-tori i due itinerari che hanno stretta relazio-ne con la vita del Beato. All’uopo voglia-mo dedicare uno spazio proprio ai luoghiche hanno visto protagonista don Giustinoa partire dalla casa natale e dalla chiesaSan Giorgio. La nostra decisione muovedalla recente notizia che il vescovo di Poz-zuoli ha indicato proprio la storica Chiesapianurese come Chiesa Giubilare doveogni pellegrino in visita e chiunque lo desi-deri può beneficiare dell’indulgenza plena-ria nell’anno della beatificazione. Nei pres-si della via Comunale Pianura Marano, an-cora oggi, è possibile scorgere i resti di unmodesto edificio dove il 18 gennaio 1891

nacque Giustino Russolillo, poco più avan-ti c’era la casa della famiglia della madre,Giuseppina Simpatia, che ora ospita la di-mora delle suore Vocazioniste, denominataVilla Simpatia. Laddove sorgeva la casanatale del nostro Beato, si sta pensando dierigere un monumento in onore di donGiustino che proprio da quella casa, il 19gennaio del 1891, nel giorno successivo al-la sua nascita, fu condotto in chiesa per ilbattesimo. Nevicava intensamente, si rac-conta che il padre si aprì la strada con lapala e lo portò in parrocchia. La chiesa diSan Giorgio era la parrocchia dell’anticocasale della quale però ignoriamo l’anno difondazione, fissato entro i primi del secoloXIII. A partire dal 1578, fu ricostruita aspese del popolo e nel 1620 il Vescovo diPozzuoli le donò delle reliquie di SanGiorgio. Nel corso dei secolo XVIII e XIXsono stati eseguiti vari restauri e i segni diquesti interventi e di altri realizzati nel1960 e dopo il sisma del 1980, si leggonotuttora nelle strutture e nelle opere d’arteconservate all’interno. La parte più anticadella chiesa è la facciata che ha acquisitol’aspetto attuale dopo aver subito varie mo-difiche nel corso del secondo novecento.Verso il 1950 ha acquistato un caratterevagamente neogotico per l’apertura di fine-stre archiacute, scomparse nel corso dei re-

stauri seguiti al terremoto del 1980; in pre-cedenza era stato elevato di un ordine ilcampanile, costruito nel 1811-19, la cui al-tezza non superava quella della facciata.L’interno è a navata unica, con due cappel-le per lato, transetto con cupola e absiderettangolare. Di un certo interesse la piantadelle cappelle, formate da un corpo qua-drato coi lato absidati e coperto da cupola.Di gusto tardo neoclassico risultano le le-sene scanalate, con capitello ionico, chepausano le pareti conferendo un senso dimonumentalità. L’affresco della volta èopera di Giuseppe Simonetti, come il di-pinto degli Evangelisti nei peducci dellacupola. Alle pareti della navata altri due di-pinti murali, a destra San Francescod’Assisi e a sinistra San Domenico, attri-buiti a V. Mormilo che nel 1961 dipinsenel transetto destro La Natività e S. Artemacondotto al martirio, e in quello sinistroL’Annunciazione e la Flagellazione. Sullacantoria di metà ottocento, posta sull’in-gresso, si trova un organo, la cui parte stru-mentale fu eseguita da Gaetano Aveta nel

1831. Una preziosa persistenza dei restaurisettecenteschi è costituita dagli altari dellequattro cappelle, in marmi policromi, dallabalaustra e dall’altare maggiore, di gustorococò e di raffinata esecuzione nelle partiintagliate, opera di Vincenzo Trinchese(1778). Su di esso è collocato una grandetela raffigurante L’Immacolata ed i SantiGiorgio, Gennaro, Procolo, Artema e Gae-tano attribuita ad Onofrio Palumbo e datataverso la metà del 1600. Sull’altare dellaprima cappella, a sinistra è posto un SanGiovanni Battista, scultura lignea delXVII-XVIII secolo, mentre a sinistra ilfonte battesimale in marmo, la cui vasca ècostituita da un piccolo sarcofago romano,dove sono scolpiti nelle facce festoni rettida due putti. Nella cappella seguente siconserva una tela del primo Ottocento raf-figurante Tobiolo e l’Angelo di GaetanoGigante, padre del più celebre Giacinto.Sull’altare della seconda cappella vediamouna Madonna del Carmine con i S.S. Giu-seppe ed Antonio, tela del secondo Sette-cento.

Don Castiglione racconta don Giustino

Villa Simpatia e la Chiesa San Giorgio

I luoghi di don Giustino

S

ono ormai oltre sette anni che aPianura, anche grazie alla localesede della Confesercenti, esiste

l’associazione antiracket Pianura per lalegalità, nata il 20 marzo del 2003 dopoun lungo periodo digestazione e presenta-ta al quartiere nella af-follatissima manifesta-zione del 29 aprile allaquale presero parte,tra gli altri, il SindacoIervolino e l’alloraquestore Franco Mal-vano. Da quei giorniad oggi sembra passa-to molto più tempo diquello reale perché so-no cambiate molte co-se. Soprattutto perchéoggi a Pianura esiste un presidio di le-galità a cui è possibile rivolgersi pernon sentirsi più soli in occasione di so-prusi e violenze estorsive ed usuraie.Grazie a questa associazione formataprevalentemente da imprenditori ecommercianti del quartiere molti opera-tori economici hanno trovato il corag-gio civico di denunciare i loro aguzzinie molti camorristi sono finiti in galera,grazie alle loro denunce si sono cele-brati molti processi e sono stati inflitti

molti anni di galera a decine di delin-quenti. Questa meritoria e coraggiosaattività non diminuisce col tempo, anzisi rafforza e si estende anche ad altrerealtà territoriali. Dopo aver contribuito

a promuovere la costitu-zione di altre associa-zioni antiracket nellacittà e nella provincia diNapoli oggi è impegna-ta in diverse attività alfianco di vittime diestorsione e di usuranon solo di Pianura.L’associazione in questianni è crescita anche intermini di adesione epartecipazione. Attual-mente, anche in colla-borazione con

l’associazione nazionale SOS IMPRE-SA, accompagna in Tribunale diversevittime per aiutarle a sostenere le accu-se nei confronti dei loro estorsori.Aderisce a Libera di don Luigi Ciottied ha attivato una specifica attività, incollaborazione con l’associazione an-tiusura Occhi sul Mondo e con la Cari-tas diocesana di Pozzuoli, per preveniree contrastare l’odioso crimine dell’usu-ra. Oggi l’associazione, alla luce deisuoi più numerosi impegni, ha bisogno

di maggiore sostegno e solidarietà. Ènecessario che la parte sana del quartie-re si faccia avanti e dichiari apertamen-te la propria scelta di campo. Non esi-stono zone grigie neutre, chi si sente alcentro non è mai neutro, sceglie sem-pre. Noi tutti scegliamo sempre, duran-te l’intera giornata di lavoro, di studio eanche di svago. L’associazione perquesto propone a singoli e a gruppi, as-sociazioni religiose e laiche, organizza-zioni sportive e culturali, partiti politicie sindacati di aprire una discussione perparlare dei problemi della legalità edella sicurezza a Pianura e nella nostracittà.A tutti coloro che sentono invece la

necessità di liberarsi da sottomissioni

estorsive e usuraie rinnoviamo

l’invito a contattare il numero telefo-

nico 0815881041 oppure inviare una

mail all’indirizzo in-

[email protected]

Soprattutto in prossimità del periodo

natalizio quando maggiore è la pres-

sione estorsiva dire no al racket si

può e si deve anche per unirsi alle de-

cine di colleghi che questo problema

lo hanno già risolto da tempo.

Il portavoce dell’associazioneLuigi Cuomo

NOVEMBRE 201044

via Campanile, 89 Tel-Fax 081/7268237EE -- mm aa ii ll :: cc oo rr rr ii ee rr ee dd ii pp ii aa nn uu rr aa @@ ee mm aa ii ll .. ii tt

Direttore responsabileAntonio Di Maio

EditoreAssociazione Il Grillo

Coordinatore di redazioneAugusto Santojanni

RedazioneMargherita Balestrieri, Valentina Borrelli, RitaBosco, Luigi Carrucola, Vincenzo MariaCatuogno, Gaetano Cervone, Antonio Coppola,Fabio Esposito, Rosaria Esposito, AlessandroEtzi, Dario Ferrara, Rosa Gargiulo, MariaPalma Gramaglia, Maria Consiglia Grieco,Linda Iacuzio, Luca Mancini, Anna Mele,Carmine Napoletano, Simona Pasquale,Massimo Romano, Lina Sorrentino, FlorianaSorvino, Giovanni Spina, Simona Testa

Responsabile della privacy, legge 675/96Leopoldo Agrillo

StampaLITHOGAR S.R.L.LITHOGAR S.R.L.

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PianuraIl Corriere di

PERIODICODI ATTUALLITÀ, ECONOMIA, POLITICA,CULTURA, SPORT ANNO X N° 9

Novembre 2010 - Con Autorizzazionedel Tribunale di Napoli n° 5215 del 31/05/2001

Per interveniredirettamentesul giornale, faxate al n° 081/5886003E-mail:[email protected]@ilcorrieredipianura.it

L’associazione antiracket a Pianura:un presidio sicuro di legalità

Intervista alla Dr.ssa Romagnosi, Dirigente della Sezione Anticrimine della Questura di Napoli.

«A Pianura si è molto intensificatal’attività contro lo spaccio di droga»

www.ilcorrieredipianura.it

PianuraIl Corriere di

C

i siamo recati in Questura perchiedere in questa autorevolesede alcuni pareri sullo stato

della sicurezza nel nostro quartiere,purtroppo non abbiamo trovato datiaggiornati e soprattutto specifici sulnostro quartiere. A parte la squisitagentilezza con la quale la dirigentedella sezione anticrimine ci ha ricevu-ti, l’incontro ha potuto registrare solouna panoramica generale sull’anda-mento dei reati nell’intera Provinciama la stessa dottoressa Romagnosi ciha concesso un nuovo appuntamentodurante il quale ci illustrerà il datospecifico su Pianura. Intanto vi rac-contiamo quello che ci ha anticipato:Dr.ssa Romagnosi: come è la situa-

zione della sicurezza nel quartiere

di Pianura?

«In generale c’è un calo di reati in tut-ta la Provincia di Napoli: rapine, furti,omicidi tutti questi reati sono in calo.

E’ chiaro che ci sono delle zone dovequesto calo si avverte di meno.Perché, secondo Lei questi reati so-

no in diminuzione?

«I reati diminuiscono perché è miglio-rata la prevenzione e si sono intensifi-cati i controlli da parte delle forze del-l’ordine. Solo per fare un esempio, seconsideriamo il dato della Provincia,le rapine sono calate del 17% ed i furtidel 60%. Ciò è dovuto sicuramente al-la maggiore presenza di forze dell’or-dine per strada, magari a Pianura i datipotrebbero essere un po’ diversi». Qual è il reato che desta il maggiore

allarme sociale?

«Il reato che fa più paura è ancora larapina».Come sono i dati per ciò che concer-

ne il quartiere di Pianura?

«Anche per ciò che riguarda Pianura, ireati sono in netto calo rispetto all’an-no scorso. Ed anche qui, il furto è il

reato che cala di più». C’è però un senso di insicurezza

molto diffuso. Per molti cittadini il

problema maggiore è lo spaccio di

droga. Cosa ci può dire a riguardo?

«In questi ultimi tempi si è molto in-tensificata l’attività di repressione del-lo spaccio di droga. Se confrontiamo idati con quelli degli anni passati, ve-diamo che la lotta alla droga èl’attività che si è intensificata mag-giormente e sono aumentati notevol-mente gli arresti».Parliamo della videosorveglianza:

quali sono i benefici che ne potrà

trarre il territorio?

«La videosorveglianza è innanzituttoun deterrente. Ed è un importantestrumento dal punto di vista investiga-tivo. Le immagini registrate dalle tele-camere sono diventate fondamentaliin tutte le indagini a seguito di reati».

Antonio Di Maio

Secondo i dati raccolti, c’è un calo generale di reati in tutta la Provincia di Napoli

di Antonio Di Maio

In questi mesi c’è una presenza mas-

siccia e costante dei vigili in alcune

strade di Pianura: ci può illustrare i

dettagli di questa offensiva contro la

sosta selvaggia e per l’osservanza del-

le norme del codice della strada?

«Non si tratta sicuramente di un’azionemassiccia, anzi il personale è addiritturadiminuito rispetto al passato. Abbiamocercato di dare priorità alle segnalazionidei cittadini che riferivano che determi-nate strade di Pianura e di Soccavo nonerano vivibili a causa sia del mancato ri-spetto del codice della strada sia a causadell’abusivismo commerciale. Buonaparte dei cittadini è favorevole alla pre-senza dei vigili, purtroppo i vigili nonstanno facendo altro che spiegare ai cit-tadini e agli automobilisti il codice dellastrada ed ai commercianti come va svol-ta l’attività. Il commerciante, purtroppo,ha la pessima abitudine di esporre lamerce senza preoccuparsi, tranne che inrari casi, di munirsi di autorizzazione al-l’occupazione dei suoli che viene ancherilasciata abbastanza frequentemente.Per ciò che riguarda gli automobilisti, leproblematiche maggiori riguardano lasosta indiscriminata e la mancata cono-scenza della segnaletica. C’è una partedi cittadini che danno l’impressione dinon conoscere nemmeno le modalità disosta». Più che di ignoranza, direi che gli au-

tomobilisti non si erano mai posti il

problema in quanto non c’era nessu-

no che faceva rispettare i segnali…

«Il cittadino va avanti per una questionedi abitudine. Ma spesso l’abitudine noncoincide con la norma. E’ anche veroche ci sono molte strade prive di segna-letica sia verticale che orizzontale, tan-t’è che stiamo sollecitando sopralluoghiper far installare o ripristinare i segnali orifare la segnaletica orizzontale». E c’è anche da considerare la carenza

di spazi e di parcheggi…

«Sicuramente ci sono problemi di par-cheggio ma questo riguarda altre istitu-zioni che dovrebbero farsi carico delleproblematiche connesse alla viabilità». Diciamo che la maggioranza è favore-

vole però c’è anche una buona parte

di cittadini che dicono: se non ci sono

i marciapiedi non è colpa nostra, per

questo non è giusto farci la multa.

«Questo sarebbe il minimo ma Lei ri-corderà ad esempio che in via Dalìc’erano due file di auto a destra e due asinistra, lasciando solo un corridoio alcentro. E per questo, molto spesso sibloccava il traffico. Adesso, invece iltraffico è sempre scorrevole. E di ciò nebeneficia anche il commercio in quantola zona può essere raggiunta più agevol-mente anche dalle persone che abitanoin altre zone di Pianura». E vero, però queste persone che giun-

gono in via Dalì dove parcheggiano la

macchina? Forse è per questo che al-

cuni commercianti non vedono di

buon occhio la vostra presenza…

«Ho rilevato personalmente che buonaparte delle auto in sosta sono o dei com-mercianti stessi o dei loro dipendenti.Quindi già una buona parte dei posti so-no occupati da loro, a danno dei cittadi-ni che dovrebbero venire a fare acquisti.Ora se io fossi commerciante, direi: lamia macchina vado a parcheggiarla unpo’ più in là in modo da lasciare piùspazio ai clienti. Questo dovrebbe essereil ragionamento fatto dai commercianti.Soprattutto nel loro interesse».

Ci sono cittadini che denunciano an-

che un eccessivo ricorso alle contrav-

venzioni, quando fino a poco tempo

fa, invece, si era più tolleranti…

«Diciamo però che prima di iniziare conle multe, abbiamo cercato anche di fareopera di sensibilizzazione per evitareche si arrivasse poi drasticamente allemulte. Purtroppo, non abbiamo avuto irisultati sperati. E’ da tenere presenteche attualmente i vigili stanno lavorandoe stanno dando quello che non hannodato nel passato. Oggi, vediamo i vigili

in una strada e dopo un po’ gli stessistanno anche in un’altra strada. Siamosoddisfatti del nostro lavoro e gli stessiagenti sono soddisfatti poiché stiamo ri-pristinando la legalità e rioccupando ilterritorio. Perché ci sono molti cittadiniche ci chiedevano questo».Secondo noi ci sono altre zone che ne-

cessitano di una presenza costante dei

vigili: quando interverrete anche in

corso Duca D’Aosta, nella zona vec-

chia del quartiere, in via Montagna

Spaccata all’altezza della rotonda Ca-

ritas?

«Nel momento in cui ripristineranno lasegnaletica nelle strade su cui stiamooperando in questa fase: ripristinata lasegnaletica verticale e orizzontale, alter-neremo quella zona con altre zone.Chiaramente ci vuole collaborazione daparte dei cittadini, altrimenti non la ri-solveremo mai. Non vorrei che appenaallentiamo la presa, gli automobilisti ri-prendano a fare i loro comodi, vanifi-cando tutto il lavoro fatto in questi mesi.In questo momento, e con la forza dis-ponibile che abbiamo su Pianura Socca-vo, facciamo il possibile per garantirevia Provinciale, per far uscire i cittadiniche devono andare a lavoro e quelli chedevono tornare ed anche per far transita-re gli autobus senza ostacoli, poi abbia-mo via Cintia, via Epomeo e via Giusti-niano. Abbiamo queste quattro prioritàdi concerto con il comando centrale econ l’amministrazione. Poi vengono tut-te le altre esigenze che ci sono e che cer-

chiamo di risolvere. Come ad esempiovia Campanile, dove c’è un problema divivibilità della zona legato sia alla viabi-lità sia all’occupazione di suolo da am-bulanti e di alcuni commercianti che in-vadevano i marciapiedi. Siamo interve-nuti anche con diverse contravvenzionie la situazione è migliorata». Sempre per ciò che riguarda la viabi-

lità, c’è il problema dei motorini. Co-

sa si può fare per intervenire?

«Il problema dei motorini è legato anchead una questione nostra di organizzazio-ne. Se non abbiamo la disponibilità divigili motociclisti, non possiamo assolu-tamente operare. Non perché non vo-gliamo farlo ma perché se il motorinonon si ferma al posto di blocco, il vigilenon si può mettere a correre a piedi die-tro al motorino. L’unico deterrente cheabbiamo rilevato è il vigile motociclista:purtroppo noi non ne abbiamo e non ab-biamo la possibilità di averli perchéquelli che ci stanno già sono impegna-tissimi in altre zone della città». Parliamo di abusivismo edilizio: co-

m’è la situazione a Pianura in questo

momento?

«Si costruisce ancora e si sequestra an-cora. In alcune zone, come al Torciola-no dopo quelle demolite nei mesi scorsi,ci sono molte case piantonate. Ma non-ostante ciò, purtroppo si continua a co-struire ancora abusivamente. Noi, perquanto possiamo, stiamo cercando di tu-telare quel poco di verde rimasto con deicontrolli quotidiani da parte nostra. Poic’è l’ufficio antiabusivismo del Comuneche fa la sua parte. Diciamo che noi sia-mo il primo punto di riferimento, quelloa cui il cittadino urgentemente segnalal’abuso edilizio».

V

OX Populi, Vox Dei. Voce del Po-polo, Voce di Dio, antico proverbioche stabilisce la verità di una cosa,

quando il popolo è concorde nell’affermar-la. Non sappiamo se questo sia ancora vali-do ai giorni nostri, ma abbiamo comunquedeciso di ascoltare la voce del popolo suuno degli argomenti del giorno, le multe aPianura. Da qualche tempo si vedonoagenti pattugliare la zona, blocchetto allamano, facendo fioccare multe per divietodi sosta. Ecco cosa ne pensa un gruppo dicittadini intervistati, per caso, per stradasull’argomento:Giorgio: “Per me queste multe non sonogiuste, abito da quasi 40 anni nello stessopalazzo e parcheggio davanti al marciapie-de del mio portone da altrettanti anni edora non lo posso più fare, mi spiegate allo-ra dove parcheggiare? Un posto auto all’a-perto costa 40 euro mensili, 80 euro al co-perto, e chi questi soldi non li ha che fa?Allora se i vigili vogliono fare le multecreassero aree di parcheggio alternative al-meno per i residenti”. Paolo: “Io sono stato multato perché avevomezza ruota sul marciapiede, in tanti anni ivigili a Pianura non ci sono mai stati ed oraeccoli qui per raggranellare qualche eurodalle tasche di noi poveri cittadini. Non c’èun cartello, non c’è un divieto, non c’è unvigile che ti contesta la multa, nulla, scendialle 9:30 di casa e ti trovi il foglietto sulparabrezza con quasi 80 euro da pagare.Ed alla fine oltre al danno la beffa perchéda 2 - 3 giorni già non si vedono più i vigi-li, saranno arrivati alla cifra che gli servivae male a chi ci è capitato, come me”.Roberta: “Era ora! Finalmente un po’ diordine per Pianura! È una cosa buona egiusta parafrasando qualcuno e sicuramen-

te eviterà qualche incidente per restringi-mento di carreggiata. Spero che mettano ilcartello di divieto e non ci siano proprioauto vicino ai marciapiedi. A volte per ipedoni per scendere da un marciapiede èun’impresa! Auto parcheggiate con ruotesopra il marciapiedi che a stento ci riesci acamminare e che ti costringono a passarein mezzo alla carreggiata con il rischio diessere investita, o che per scendere dalmarciapiede devi tornare indietro, perchénon puoi passare perché non ti lasciano lospazio neanche tra un’auto e l’altra, dovre-sti scavalcare o avere le ali! Spero che il la-voro dei vigili si intensifichi sempre dipiù!”Pasquale: Senti come in tutte le cose civorrebbe una via di mezzo. Io capisco chela gente ha bisogno di parcheggiare comeanch’io del resto ma ci sono dei tratti, co-me la curva di via Campanile, che sono pe-ricolosi, a causa delle auto parcheggiateuno si deve per forza allargare e girando tipuoi trovare un’auto di faccia e rischiareun frontale, a me capita quasi tutti i giornied ho cambiato lo specchietto laterale già 2volte, in queste zone è bene mettere un di-vieto, ed in zone calde come dal villaggioItalsider fino all’incrocio con via san Do-nato, dove le auto parcheggiano pure interza fila lì si che dovrebbero fioccare lemulte. Ma è solo un carnevale, finirà pre-sto se non è già finito perché io già non listo vedendo più questi vigili in giro già daqualche giorno. È stato un tentativo diqualche giorno finito male secondo me”.Giuseppina: Se sai guidare a Pianura se-condo me sai guidare in tutto il mondo!Certe cose si vedono solo qui credimi!Non penso che i vigili possano risolvere ilproblema con qualche multa facendo infu-

riare i cittadini che poi per mentalità sba-gliate si vendicano in altri modi. Io ricordoancora l’incidente di quel ragazzo in moto-rino fuori al parco Italsider la vigilia di Na-tale scorso, là dove stavano i vigili? Tuttavia Campanile bloccata, macchine par-cheggiate in quarta fila, l’ambulanza chenon poteva passare e niente vigili. Ed oravogliono fare le multe perché uno parcheg-gia la macchina dove l’ha sempre messaper decenni? I soliti controsensi napoletani.Allargassero le strade e facessero marcia-piedi più decenti e parcheggi invece dimandare i vigili a fare le multe ad un pove-ro cristo che non può mettere la macchinase non nello stesso posto dove l’ha sempremessa!”Salvatore: “Io i giorni scorsi vidi i vigilisotto al mio palazzo e chiesi, mi disseroche era solo per chi metteva la macchinacon le ruote sul marciapiede, poi quandoinvece mettevano il segnale di divieto nonsi poteva proprio parcheggiare più. Infatti,io continuo regolarmente a parcheggiare,senza ovviamente salire sul marciapiede enon ho avuto multe. Poi se è vero che met-teranno il cartello si vedrà, ma già non livedo più in giro con la stessa frequenza diprima. Io credo che non se ne farà nulla. Epoi secondo te a Pianura durano i cartelli?Li mettono la mattina e la notte già non cisaranno più! Qua devono cambiare le testenon i parcheggi o le strade.”Come al solito, aggiungiamo noi. Siamotutti d’accordo ad invocare la legalità el’ordine. Ma quando ciò tocca anche il no-stro stile di vita, immediatamente siamocontrari.

Simona Testa

NOVEMBRE 201055 PianuraIl Corriere di

“Molti cittadini chiedono una maggiore presenza dei vigili”

Multe a Pianura: i commenti dei cittadiniLa legalità va bene, ma solo se riguarda gli altri

Intervista al Comandante della Polizia Municipale di Pianura Soccavo Giovanni Galliano

NOVEMBRE 201066

A

seguito delle decine di de-nunce dei cittadini e degliautomobilisti e di alcuni

consiglieri municipali tra cui Birrae Palmers, il Comune prende prov-vedimenti per mettere in sicurezzavia Padula: “C’è stato un mio inter-vento forte affinchè fosse affronta-ta la problematica di via Padula. E’ora che il Comune di Napoli, in at-tesa della gara internazionale per ilcompletamento della grossa operache fu interrotta per il fallimento

della ditta che la stava realizzando, sistemi lasede stradale, che allo stato, oltre ad esserequasi impercorribile, è anche estremamentepericolosa”, scriveva alcune settimane fa in unintervento il capogruppo del Partito Democra-tico Giorgio Birra. La notizia - riferitaci dalconsigliere Birra - è che il Comune di Napoli,con la Delibera n. 16 del 18/10/2010 ha stan-ziato 297.688,54 Euro, importo prelevato dalfondo di riserva a disposizione del SindacoIervolino, per la sistemazione del primo trattodella strada, dalla rotonda don Giustino fino aldistributore di benzina.

P

artiranno a breve ilavori per il ripri-

stino dell’illuminazio-ne pubblica in via P r o v i n c i a l ea l l ’ a l t e z z adell’ 86° Cir-colo Didattico“ M a s s i m oTroisi” e delparco “Attia-nese”. Perquesto trattodi strada, fino a quan-do non sarà illumina-to, c’è stata anche unasegnalazione dellaMunicipalità alla Poli-zia Municipale per ilpattugliamento serale,dato l’alto numero diincidenti. Altre duestrade che saranno il-

luminate in tempi ra-pidi, su proposta dellamaggioranza di cen-trosinistra, sono via

Picasso evia Cal-dieri, lastrada do-ve si trovala stazio-ne dei Ca-rabinier idi Pianu-

ra. Infine, per ciò cheriguarda la viabilità, invia Dalì si farannonuove strisce di par-cheggio: da un lato,saranno a pettine men-tre dall’altro sarannoradenti il marciapiede,in modo da dare piùposti a parcheggio.

La nostra strategia

Il 31 dicembre 2009 si è concluso il mandato del Sottosegretario di Statoper l’emergenza rifiuti in Campania così come previsto dalla legge n. 123del 14 luglio 2008. Con la fine dell’e-mergenza, chiude anche il sitowww.emergenzarifiuticampania.it. Re-stano attivi il sito dell’OsservatorioAmbientale di Acerra e del SIGER, ilsistema informatico attraverso cui i co-muni Campani comunicano i dati sullosmaltimento dei rifiuti e la raccolta dif-ferenziata. I nostri interventi

Erano 35 mila le tonnellate di rifiutiper strada l’11 giugno 2008, al mo-mento dell’inizio dell’attività dellaStruttura per l’emergenza rifiuti inCampania. Il piano del Governo hapermesso di superare la fase più acutadi una crisi ormai decennale, liberandole strade dai rifiuti. Ora si punta ad atti-vare un ciclo virtuoso di smaltimentodei rifiuti attraverso: Discariche Ter-

movalorizzazione dei rifiuti, Raccolta Differenziata, Consorzio Unico di

Bacino. La conversione del Decreto Legge n. 172/08 in Legge n. 210 del

30 dicembre 2008 rappresenta un altro concreto passo in avanti verso la fi-ne dell’emergenza: incentivi ai cittadiniche riciclano i rifiuti, possibilità di com-missariare i comuni inadempienti nellaraccolta, arresto per chi abbandona rifiutiingombranti o pericolosi e campagne disensibilizzazione per la popolazione, so-no le principali misure previste. Certificazione Dati Produzione Rifiuti

L’art. 11, comma 4, della Legge 123

del 2008 (che ha convertito il D.L.

90/08) stabilisce che, per il monitorag-

gio della raccolta differenziata, i Sin-

daci dei Comuni della Campa-

nia inviino mensilmente al Sottosegre-

tario di Stato per l’emergenza rifiuti i

dati di produzione dei rifiuti e di rac-

colta differenziata.

Il Risanamento AmbientalePrevisti 526 milioni di euro per i 37 co-muni campani interessati.

28 ottobre 2010

Riunione presso il termovalorizza-tore di Acerra, Berlusconi e Berto-laso promettono: “in tre giorni Na-poli sarà pulita”. (fonte: www.adnkronos.com)

2 Novembre 2010

Ecco come si presentavavia Montagna Spaccata

alle ore 16.00

Via Padula: finalmente si interviene per la messa in sicurezza

PianuraIl Corriere di

Dopo le denunce, il Comune stanzia circa 300 mila Euro per la strada

In via Dalìpreviste

nuove striscedi parcheggio

Secondo il capogruppo del Partito Democratico Giorgio Birra i lavori sono stati finanziati

Illuminazione di viaProvinciale: a breve

il via ai lavori

Emergenza rifiuti in Campania:due anni di annunci e promesse mancate

Corsi e Ricorsi…. a cura di Giovanni SpinaDal Sito Ufficiale della Presidenza Del Consiglio dei Ministri:

Giorgio Birra

NOVEMBRE 201077

C

ome si evince dalle co-lonne della cronaca edalla diffusa percezione

registrata a Pianura, esiste unacriminalità diffusa sul nostroterritorio che si concentra inalcune parti critiche dove il fe-nomeno si avverte maggior-mente. Nelle varie tipologie dicrimine, gli scippi e le rapine,sembra si concentrino in unpiccolo angolo del quartiere

nei pressi dell’ingresso da viaNapoli all’I.C. “Russo II”. Unpiccolo pezzo di territorio chesi caratterizza per questa gra-ve condotta più volte denun-ciata e che, ad oggi, ha mietu-to numerosissime vittime. Nesanno qualcosa i residenti delvicino parco San Gaetano chesubiscono furti, con scassodelle vetture per le ripetute in-cursioni di malviventi in ogniora del giorno. Camminarecon sospetto e protetti da que-ste parti è d’obbligo perché imalviventi si appostano nelleaiuole del vicoletto adibito aparcheggio proprio a ridossodella via Napoli per individua-re la vittima di turno. La dis-trazione in questi casi è fataleperché le rapine o gli scippihanno successo proprio con lavelocità con cui vengono con-dotti e che lasciano basiti imalcapitati. Sovente i rapina-tori o gli scippatori sono gio-vani che sembra sostino sul ci-

glio della strada fingendo ditelefonare o con comporta-menti del tutto normali ma sitrasformano repentinamentecoperti parzialmente da bave-ri di giubbotti o da cappellinicalati sul volto. Tutti, al ter-mine del crimine si dirigonocon rapidità nei meandri delleabitazioni della vicina 219trasformate in vere e propriefavelas del crimine. Purtrop-po il fenomeno malavitosonon è limitato solo a questafetta del quartiere ma è pre-sente con caratteristiche di-verse in molte altre zone. E lostesso tasso malavitoso nonha incrementato un interventorepressivo magari sostenutoda un serio profilo di indagi-ne per stanare e bonificare letane da cui partono questi cri-minali con una decisa volontàdi debellare questo clima digenerale insicurezza.

Vincenzo Maria Catuogno

S

i chiama parco Camaldoli sud il grande re-cinto di verde compreso tra via Luigi Santa-maria e via Sant’Aniello, nella zona storica

del quartiere. Sorto in seguito agli interventi della219 sulle aree degli espropri delle campagne del-la zona ad opera del Commissariato di Governoper il sisma del 1980, questo parco sembrava dareuna nuova occasione urbanistica ai tanti residentigiunti negli alloggi post terremoto. In realtà, dopopochi anni dalla sua apertura, oggi si è trasforma-to in un area senza alcun controllo o cura ed èmeta della criminalità locale che ne ha preso ilmonopolio. Inizialmente questa area a verde at-trezzata era meta di famigliole con bambini, gio-

vani ed anziani in cerca di tranquillità e presenta-va i segni di una cura costante da parte dei giardi-nieri comunali. L’erba era sotto controllo con lagradevole visione delle collinette verdi e dellaflorida alberatura che facevano da cornice allefontanine, alla pista delle bocce e al campettosportivo attrazione di decine di ragazzini deside-rosi di cimentarsi in gare calcistiche. Le continueincursioni di vandali e la sostanziale incuria e in-differenza delle istituzioni hanno riconsegnato unparco totalmente devastato che presenta i segni diun abbandono altrimenti irreversibile. Oggi ilparco è frequentato da centauri ad ogni ora delgiorno e della notte, gli stessi giardinieri sono sta- ti estromessi dal casotto degli attrezzi divenuto

dimora dei vari disperati della zona. Le fontaninee le altre strutture sono state totalmente divelte ediventa emblematico l’ultimo incendio che ha co-involto la cappella di San Pio eretta in sua devo-zione e la barbarie perpetrata su di un albero pri-vato dei suoi rami. Ad ogni angolo del parcogiacciono sacchetti di immondizia, capi di abbi-gliamento usati, e le originarie aiuole si sono tra-sformate in distese di rovi e sterpaglie. Gli spora-dici interventi da parte delle autorità non hannoimpedito lo scempio ne riconsegnato il casotto ailegittimi destinatari. I motorini continuano asfrecciare indisturbati nei vialetti del parco e, se-condo le segnalazioni dei residenti, è fiorentel’attività di spaccio di droga. Sulle pareti dei di-versi ingressi sono riportate frasi ingiuriose con-tro le forze dell’ordine in puro stile ultras quasi adelimitare un’area di dominio da parte dei delin-quenti della zona. Il problema è stato più voltesollevato con dichiarazioni e documenti in sensoal Consiglio Municipale in particole dal Consi-gliere Gianni Palmers cui non sono mai seguiteazioni concrete. L’unico risultato ottenuto pochimesi fa è stata la demolizione di una casupola inlegno dove, secondo le dichiarazioni di alcuni re-sidenti, avvenivano incontri sospetti tra adulti eminori. Uno stato di mortificante degrado inun’area che doveva riscattare il centro storico mache continua a patire l’assenza dello Stato che, daqueste parti, sembra non avere cittadinanza.

ADM

U

na struttura ultimata ma mai aperta al pubbli-co. Perché? E’ questa la domanda che si pon-gono da tempo i cittadini pianuresi rispetto

alla nuova sede ASL di via De Grassi. I lavori nellasede dell’ex Municipio sono stati completati da tem-po ed il rischio, adesso è che senza manutenzioneordinaria, lo stabile possa iniziare a danneggiarsi.Oltre al danno (la mancanza di servizi socio-sanitariper i cittadini) ci sarebbe anche la beffa (il lento de-gradarsi di una struttura pubblica del territorio). Inquesti mesi, per l’apertura dell’ambulatorio si èmolto prodigata l’assessore Iodice e sulla vicendac’è stata anche una dura presa di posizione delledonne di Pianura e della Consulta delle Pari Oppor-tunità della IX Municipalità che attraverso un volan-tino ha chiesto con forza che la sede venga al piùpresto consegnata alla cittadinanza per evitare che“le false burocrazie, lo spreco di danaro pubblico, leinefficienze di altri ricadano sulla salute delle don-ne e della famiglia”

Il vicolo delle rapine e degli scippi

Parco Camaldoli Sud: un parco abbandonatoL’area verde è in balia dei motorini che sfrecciano

ed in preda al degrado e allo spaccio di droga

ciò che resta delle due fontanine poste a serviziodegli utenti del parco

R

ivolgiamo un appello alla ditta che sta ese-guendo i lavori per l’installazione dei paliper la videosorveglianza: fate più attenzio-

ne a dove impiantate tali supporti per le telecame-re. Come si vede dalle due foto, in via Campani-le, quasi all’incrocio con via San Donato, il palo èstato posto giusto al centro del marciapiede, di-ventando un ostacolo per pedoni, specie per colo-ro che accompagnano i bambini nei passeggini.Siamo convinti che si tratti di un banale erroredella ditta che sta eseguendo i lavori e per questoci rivolgiamo ad essa per chiedere di collocare ilpalo nella giusta posizione, dove non arrechi peri-colo ai cittadini. Ci siamo permessi, inoltre, diinoltrare tali foto alle istituzioni municipali persollecitare un loro intervento per risolvere il pro-blema. Ci hanno assicurato che hanno inoltrato lasegnalazione ai responsabili dei lavori. Staremo avedere e vi terremo aggiornati sugli sviluppi dellavicenda.

Rosa Caputo

In via Campanile il palo è al centro del marciapiedeVideosorveglianza: attenzione agli errori!

PianuraIl Corriere di

Perché la nuova sede dell’ASL di viaGiorgio De Grassi è ancora chiusa?

I lavori sono ultimati da tempoma la struttura non è mai stata aperta

NOVEMBRE 201088

Serata di impegno civilealla scuola elementare8° circolo a Pianura du-

rante la riunione organizzata epromossa dall’associazioneProgetto Pianura ComitatoNo Discarica.org. La temati-ca, introdotta dal prof. GianniPalmers, riguardava le ragionidell’opposizione alla richiestadi archiviazione avanzata dalPubblico Ministero Buda perle indagini sull’area dell’exdiscarica dei Pisani. Ha illu-strato i motivi dell’opposizio-ne il legale dell’associazioneAvv. Lombardi che, nella suadettagliata relazione, ha mes-so in luce un quadro inquie-tante relativo alla natura deirifiuti sversati in oltre 40 anninell’invaso dei Pisani. Rifiutinocivi e tossici misti a rifiuti“tal quale” con tanto di certi-ficazione, ricevute e note spe-sa, che hanno riempito un’in-tera area in una zona paesag-gistica rilevante. La relazione,che conteneva alcune note dei

due periti incaricati dalla Pro-cura ha confermato i dubbi ele “leggende” che spesso sonocircolate in questi anni intor-no all’invaso di contrada Pi-sani. I famosi camion interratisono stati, infatti, rilevati cosìcome si è verificato che man-ca una adeguata impermeabi-lizzazione dell’area con unconseguente inquinamentodelle falde acquifere per ilpercolato della massa di rifiu-ti. Uno dei passaggi più deli-cati della comunicazione del-l’avvocato ha stabilito cheesistono tracce radioattive ne-gli unici due pozzetti di ispe-zione che sono rimasti attividopo lo sprofondamento deirestanti 9. Tra i presenti al-l’incontro molte persone col-pite da malattie oncologichetipiche della vicinanza a sitiindustriali o radioattivi o conun parente defunto per la stes-sa causa. Grazie alla disponi-bilità della dirigente scolasti-ca dott. Daniela Pes

l’incontro ha visto la presen-za di cittadini comuni e di va-ri esponenti di associazioni(Oceanus, Antiracket, PIN,etc.) e istituzioni tra cui diri-genti scolastici del territorio edella Municipalità (il dirigen-te della Sms Russo I, il consi-gliere di Municipalità Clau-dio Ciotola) e del mondo me-dico. Al termine della riunio-ne, che ha visto l’interventodel tossicologo ed oncologodott. Antonio Marfella, suproposta di Salvatore Var-chetta, l’associazione si è pre-sentata in Tribunale per soste-nere le tesi del Comitato e deicittadini di Pianura conl’esibizione di fac-simile dibanconote per far fronte a icosti previsti da ulteriori e ne-cessarie indagini che il PMintende archiviare. Lo stessopresidente Tirelli, assente giu-stificato, ha comunicato lavolontà della Municipalità diacquisire le cartelle contenen-ti i risultati delle indagini fi-

nora condotte che hanno ri-lanciato un quadro da brividoe che lo stesso filone giudi-ziario intende inserire in capi-to per disastro ambientale. Labonifica e la messa in sicurez-za dell’area restano gli obiet-tivi delle associazioni e dellepersone intervenute alla sera-ta col chiaro intento di ridarela certezza ai tantissimi resi-denti che quella zona non de-ve essere considerata off li-mits. Tra le certificazioni so-no state confermate anche le

migrazioni di tonnellate dimateriali provenienti dalNord tra cui molti nocivi eche oggi sono oggetto di dis-prezzo mediatico di un pen-siero leghista fin troppo egoi-sta e provinciale. Ci si augurache l’accoglimento da partedel Giudice delle ragioni chesostengono l’opposizione al-l’archiviazione possa final-mente far emergere la veritàdopo anni di buio, abusi e tra-gedie.

Vincenzo Maria Catuogno

“C

hi non denuncia l’illegalità è fuoridalla Chiesa”: è questo il forte monitorivolto alla platea da parte di don En-

zo Teano durante una riunione presso la chiesa diSan Giuseppe Operaio del parco Anaconda, du-rante la quale si sono trattati i temi della legalità,dell’antiracket e della lotta all’usura. D’altronde,il fatto che chi preferisce cedere alla facile tenta-zione del “non vedo-non sento-non parlo” e im-molare così la propria coscienza sull’altare del“quieto vivere”, non possa dirsi in sintonia con iprincipi, i valori e le azioni tipiche di un buon cri-stiano, era stato già bollato come peccaminosoda parte del Papa Benedetto XVI durante la suarecente visita a Palermo. Collaborazione fra par-rocchie, scuole e forza dell’ordine: questa la for-mula per sconfiggere le piaghe della nostra città,ammalata di illegalità. “Bisogna avere coraggio”,

incalza don Enzo Teano: “bisogna creare una cul-tura della legalità e non isolarsi, formando inveceun fronte comune che agisca sul piano della de-nuncia e al tempo stesso della rinuncia dell’ille-galità”. Luigi Cuomo, portavoce dell’Associazio-ne Antiracket di Pianura fa notare come la legali-tà non sia qualcosa che possiamo ricevere gratis:la legalità è piuttosto qualcosa che dobbiamoguadagnarci, perché “la legalità costa, anche intermini di stile di vita: a noi tocca guardare den-tro noi stessi, per capire fino a che punto siamodisposti a vivere per ciò che è legale”. Uno deimali che maggiormente affliggono il nostro quar-tiere , oltre la richiesta del pizzo e lo spaccio didroga è l’usura: “oltre alla vittima essa coinvolgeanche la sua famiglia, i suoi amici, i suoi affetti e,inoltre, distrugge l’economia del territorio”.L’unico modo per sconfiggere l’usura, consiste

nell’uscire dalla solitudine, dalla paura e dallavergogna. Perciò, come Associazione Antiracketdi Pianura – conclude Cuomo – rinnoviamo a tut-ti coloro che disgraziatamente sono precipitati inquesto incubo, a contattare senza indugio le forzedell’ordine, anche attraverso la nostra Associa-zione.

Emanuela Guarnieri

T

ragico lo stato di degradoigienico-sanitario in cui vi-vono gli abitanti delle sei pa-

lazzine che compongono l’edificio1 di via Evangelista Torricelli: “c’èun degrado massimo, è una situa-zione molto delicata di pericolo so-ciale”, afferma l’Assessore LuisaIodice. Gli abitanti dell’edificio, in-fatti, si trovano a dover vivere inun complesso ad alto rischio per lasalute, in particolare a causa del-l’impianto di fognatura, obsoleto einadeguato che causa la fuoriuscitadi liquami, che, una volta scivolatisotto l’edificio, ristagnano e rendo-no impossibile la vita di queste per-sone, costrette a respirare un terri-

bile tanfo che in estate diventa an-cor più insostenibile e inaccettabi-le. Impossibile quindi tenere aperteporte e finestre, ma anche far gio-care i bambini all’aperto, non soloper il nauseante odore ma anche esoprattutto per la presenza di enor-mi ratti e scarafaggi. “In quello sta-bile vivono anche molte personeanziane e disabili”, aggiungel’Assessore Iodice “loro soffronoancor di più questa situazione”: seinfatti gli altri abitanti dell’edificio1 possono uscire, andando altroveper poter respirare almeno perqualche ora un po’ di aria decisa-mente più salubre, la categoria del-le persone anziane o invalide è in-

vece costretta, dall’età o dalla diffi-coltà di movimento, a restare in ca-sa, il che amplifica il senso di fru-strazione e insofferenza provocatodalle improponibili condizioni incui versa questo casermone fati-scente dove è diventato impossibilevivere. Viste le condizioni, inaccet-tabili per questi cittadini che chie-dono e meritano uno stile di vitamigliore, si auspica l’interventodelle autorità comunali preposte af-finché provvedano a garantire il di-ritto alla salute e ad un ambientedecoroso in cui vivere.

Emanuela Guarnieri

Non vogliamo l’ArchiviazioneL’associazione Progetto Pianura si oppone alla richiesta

del PM per chiudere le indagini sull’ex discarica di Pisani

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Riunione antiracket nella Chiesa di San Giuseppe operaio

Tanfo di liquami, ratti e scarafaggi:l’orrore dell’edificio 1 di via Torricelli

PianuraIl Corriere di

Un momento della manifestazione contro lʼarchiviazionedellʼinchiesta sulla ex discarica dei Pisani

V

ergogna....quello che nei “primordiali” progetti do-veva essere il Polo Artigianale di Pianura, intesocome spazio funzionale ad ospitare fabbriche ed

imprese locali, (adiacente a reperti archeologici e al parcoAttianese), oggi, invece, continua a versare in uno stato ditotale abbandono e degrado. Una delle poche aree “semi-verdi” del quartiere, dove in tanti sono soliti praticare jog-ging o lunghe passeggiate con i propri cani, si è ormai datempo tramutato, con stupore e malincuore di molti, in un“lavaggio-discarica” a cielo aperto per mezzi ASIA, che dibuon ora si “incontrano” per effettuare la ripulitura o perscambiarsi materiali, lasciando poi sul selciato qualsiasigenere di rifiuti. Numerose le denunce dei tanti indispettitiosservatori impotenti, per evitare che il Polo Artigianalediventi esclusivamente un sito mobile di stoccaggio o peg-gio ancora uno sversatoio comunale, con enormi ripercus-sioni sull’ambiente e la salute pubblica dei tanti che fre-quentano quotidianamente la zona incriminata. Ma non-ostante tutto Pianura continua ad essere terra di contraddi-zioni, perchè quest’area del Polo Artigianale dovrebbe es-sere oltre misura controllata, monitorata e tutelata, ospitan-do tra l’altro anche i resti di un antico Mausoleo Funerariodi epoca romana, risalente al II secolo d.c.(a testimoniarel’importanza di questo quartiere flegreo in ambito storico-culturale) e che solo di recente è stato riportato alla luce,(in quanto “celato” da cumuli di rifiuti vari), grazie all’ec-

cezionale operato di 12 ragazzi organizzati in un campoestivo da alcuni enti di volontariato locali. Ma il controlloe la tutela di tale area non avviene e così continua ad im-perversare una situazione incresciosa di “paradosso visua-le”, un territorio compreso tra “rovine e rifiuti”. Inoltrenella parte antistante il Polo Artigianale, anche il parco“Attianese”, uno dei pochi “polmoni” del quartiere ampia-mente frequentato da famiglie, ragazzi e anziani vive daqualche giorno una situazione di inqualificabile peggiora-mento; poichè in seguito alla “scomparsa” di parte dellaringhiera di ferro di cinta, è aumentato il rischio vandaliz-zazione. Il parco Attianese è così ancor più alla mercè ditutti quelli che incivilmente vi fanno irruzione negli orarinon custoditi, per perpetrare ulteriori atti di sciacallaggio,

in un contesto già “precario”, fatto di rifiuti, di scritte suimuri, di giostrine distrutte e di questi tempi anche di enor-mi “piscine” (pozzanghere) di acqua piovana.

Rosa Caputo

NOVEMBRE 201099POLO ARTIGIANALE O RICETTACOLO DI RIFIUTI?Divelta una parte della recinzione del parco “Attianese”: aumenta il rischio vandalizzazione

M

entre in molti Pianuresiattendono con trepidazio-ne la tanto attesa e desi-

derata Beatificazione del venera-bile don Giustino Russolillo, altridenunciano da qualche mesel’incresciosa situazione verificata-si sul parcheggio di interscambio(sito in via Pablo Picasso nei pres-si dello stazionamento ANM eCircumflegrea), palazzone cometanti realizzato, mai utilizzato e la-sciato sin da subito all’abbandonopiù totale. Questo, secondo alcunitestimoni, è divenuto ormai datempo luogo destinato a celebraremesse nere e riti satanici, comepoi riscontrato da successivi rilie-vi effettuati e al ritrovamento dicarcasse di animali, ceri riversi sul

pavimento e simboli inneggiantiinequivocabilmente al demonio.Così in seguito alle decine diesposti ai carabinieri è stato possi-bile far luce su questa situazioneagghiacciante ed inquietante; masoprattutto stridente per la realtàdi Pianura e per la sua “cementa-ta” tradizione religiosa. Si presup-pone allora che mentre gran partedei pianuresi (laici e clerici) sianopronti ed in fermento per organiz-zare i festeggiamenti in vista dellabeatificazione di un uomo simbolodel quartiere, pochi altri si diverta-no a terrorizzare o a provocare ipropri concittadini profanando unastruttura costata 3 milioni di euroe che da sempre è lasciata in pastoai vandali. Quindi Pianura vista

come realtà dalla duplice facciache si frappone fra chi frequenta iluoghi sacri tra canti e catechesi echi, invece, predilige profanare ta-li altri luoghi forse invocando spi-riti malefici con messe sataniche epreghiere nere. Quale sarà allora ilvolto del nostro quartiere? Qualeimmagine sarà il volano per ripor-tare Pianura alla ribalta della cro-naca? PIANURA terra di satani-smi o PIANURA terra di santi?

Rosa Caputo

PIANURA TRA SACRO E PROFANO

PianuraIl Corriere di

nella foto, i danni alla recinzione del parco “Attianese”

“I

l trasporto pubblico è il biglietto da visitadi ogni città”, si legge su un volantinoaffisso all’interno di una vettura

dell’ANM. “Certo se è così allora Napoli non ci fadi certo una bella figura” sbotta il signorGiuseppe, che si lamenta dei minuti di attesa,troppi, passati alla fermata dell’autobus. In untempo di tagli alla sanità, tagli all’istruzione, taglialla ricerca, tagli insomma a tutto quello che puòfare di un paese un’eccellenza, anche i trasporti,che dovrebbero permettere la messa in movimen-to quotidiana delle attività di una popolazione -siano esse scolastiche o lavorative - o anche tra-sportare turisti da una bellezza all’altra di quelleche la città può offrire, vengono sacrificati innome del risparmio, in virtù del quale si sono

ridotti non solo i fondi ma anche le corse.“Aspetto ancora più tempo di prima e spesso arri-vo tardi al lavoro” si lamenta Patrizia. Gli studen-ti, dal canto loro, vivono lo stesso tipo di disagi:“Arriviamo tutti i giorni in ritardo a scuola: anzi-ché tre ho notato che la mattina ci sono solo duecorse e questo significa pullman strapieni e spes-so dopo tanto tempo passato ad aspettare non siriesce neanche a salire sulla vettura” ci raccontaRomina, che ogni mattina utilizza il trasporto pub-blico per recarsi a scuola al Giustino Fortunato alVomero. “Già prima bisognava attendere a lungo,ora è sicuramente peggio: a volte capita di aspet-tare il pullman anche per un’ora e ho notato chequesto avviene soprattutto il sabato” le fa ecoValentina, un’altra studentessa. Alla sterminata

utenza del trasporto pubblico napoletano, almomento, non resta altro che sperare e nell’attesadi un tempo agognato in cui tutto funzionerà comesi deve può fare come Luigi, impiegato aFuorigrotta: “per evitare di arrivare tardi per colpadell’autobus scendo di casa mezz’ora prima del-l’orario che sarebbe necessario”.

Emanuela Guarnieri

NOVEMBRE 20101010Disagi e ritardi dopo i tagli all’ANM

La parola agli utenti del trasporto pubblico

Abbiamo incontrato tre autisti dell’ANM,Marco Sansone, Maria Aprovitola e MariaPiacevole per chiedere conto della situa-

zione dell’azienda in questo periodo.Ci spiegate perché gli autobus in questo perio-

do subiscono più ritardi e saltano più corse del

solito?

«La Regione, dopo i gravi tagli sulla Sanità, ades-so taglia i fondi anche ai Trasporti. Il risultato èche mancano persino i pezzi di ricambio e, di con-seguenza, gli autobus che possono circolare in si-curezza sono sempre di meno».Ma di mattina i mezzi pubblici sono in numero

adeguato. E’ vero o no?

«Spesso per andare incontro alle esigenze dei cit-tadini, siamo costretti ad uscire con vetture nonperfettamente in regola. Ciò avviene specialmentela mattina, quando il flusso di studenti e lavoratoriverso il centro è al massimo. Dopo l’orario “cal-do”, gli autobus efficienti diminuiscono sensibil-mente e non si riesce più ad assicurare la normalefrequenza delle corse. Le vetture sono sempre piùaffollate e ciò può essere molto rischioso sia pergli utenti che per noi personale viaggiante, che,comunque, garantiamo il servizio».E’ vero che non siete pagati regolarmente?

«Negli ultimi mesi sta accadendo che siamo paga-ti sempre con giorni di ritardo e, sempre per i tagliimposti dalla Regione, non c’è nemmeno la cer-

tezza dello stipendio fino alla fine dell’anno. Sonostati spesi tanti soldi per le famose “paline” elet-troniche, che, oltre ad informare gli utenti sull’o-rario di transito degli autobus alle varie fermate,in realtà controllano il lavoro di noi autisti. Manoi siamo professionisti seri e quindi non ci sareb-be alcun bisogno di queste costose “spie”. Senzaparlare, poi, dei tanti graduati, sottograduati ed uf-ficiali che hanno l’unica funzione di controllare ilnostro lavoro, intascando stipendi da favola. Spes-so siamo costretti ad uscire con autobus sporchie/o non perfettamente a norma e se abbiamo qual-che problema durante il servizio, al telecontrollonon ti rispondono mai e devi sbrigartela da solo.Queste sono le vere ragioni che appesantisconoenormemente il bilancio della ANM. Su questiproblemi i sindacati confederali sono ormai assen-ti e gli unici a metterli in evidenza siamo solo noidel RDB (rappresentanti di base)».Ma se avete tutte queste buone ragioni perché

quando arriva un autobus in ritardo e un uten-

te chiede spiegazioni, rispondete in malo modo

invece di spiegargli la situazione?

«Nulla può giustificare la scortesia e l’arroganza.Ma è anche umano perdere la pazienza, quando siè costretti a lavorare in condizioni così difficili.Per l’utente noi autisti siamo la controparte. Inrealtà la colpa del disservizio è tutta della Regione(che ha bloccato tutti i fondi destinati a migliorare

il trasporto pubblico) e dei dirigenti, che si preoc-cupano unicamente di difendere i propri privilegi.Si sviluppa così, tra noi autisti ed i cittadini utenti,una guerra tra poveri, mentre i veri responsabili lafanno sempre franca».Come pensate finirà questa situazione?

«L’ANM, braccata dai creditori, potrebbe addirit-tura fallire. Abbiamo il timore che sia in atto unavera e propria manovra per svendere l’azienda aiprivati. Questo sarebbe una iattura non solo per ilpersonale ma anche per i cittadini. Immediata-mente sarebbero soppresse tutte quelle linee giu-dicate non redditizie, che invece sono essenzialiper chi abita in periferia od in zone disagiate.Inoltre, essendo il profitto il loro unico obiettivo,sicuramente non si investirebbe più in sicurezza ele condizioni del viaggiatore sarebbero semprepiù disagiate. Già adesso il nostro è un lavorotroppo usurante. Prima l’autista, che non era piùin grado di guidare un autobus per motivi di salu-te, poteva essere utilizzato in mansioni meno im-pegnative (controllori, pulizie, ecc…). Ora questiservizi sono affidati a ditte esterne, come la Napo-li Park. Quell’autista, ora, non trova più spazionell’azienda e rischia il mobbing o addirittura ilposto di lavoro. Servono garanzie. Siamo essereumani e non possiamo essere licenziati solo per-ché ci ammaliamo».

Simona Testa

PianuraIl Corriere di

La colpa è dei tagli regionali e della cattiva amministrazione internaResoconto da tre autisti sindacalisti

Quando si arriva in questo locale aFuorigrotta, a due passi dallo Sta-dio San Paolo, e si entra al Gidies-

se Recording, si sente profumo di storia,di un passato che si riconduce al presentecon vista al futuro. Si tratta di un luogoche ha simboleggiato il fervore artisticodi quegli anni e non solo, che ha rappre-sentato la sede ufficiale delle ricerche ar-tistiche e musicali del Giardino dei Sem-plici. Gruppo è nato agli inizi del 1975 daun’iniziativa del fiorentino Giancarlo Bi-gazzi e del napoletano Totò Savio, pro-duttori discografici dei loro esordi, chenel giro di pochi mesi confeziona il primosingolo, Mi innamorai, partecipando congrande successo al Festivalbar di quel-l’anno. E nel 1977 il gruppo è al Festivaldi Sanremo con la dolcissima Miele chediventa successivamente la canzone piùvenduta dell’importante rassegna canora.Incontriamo Luciano Liguori, basso e vo-ce del gruppo e Tommy Esposito, batteri-sta, che ci accolgono con grande ospitali-tà in una saletta dello studio di registra-zione, e da lì inizia la nostra chiacchieratache sarà un lungo ex- cursus fatto di cu-riosità, aneddoti e la quinta essenza diquella che è stata la loro storia musicale,con un passaggio a quella che è l’attualitàe la progettualità.Allora, eccoci qui per raccontare que-

sto lungo percorso che vi ha portato ad

una trentennale carriera fatta di gran-

di successi.

Luciano: “Beh, tu ora ci chiederai: perchéil Giardino dei Semplici? Da dove nasce?Ed io ti rispondo come spesso mi è capi-tato di rispondere che il nostro nome deri-va dall’Orto Botanico di Firenze e dallapianta del Simplicio”.

Cosa rappresenta per voi la Gidiesse

Recording?

Luciano e Tommy: “Questo studio, oltread essere stato la fonte dell’ispirazionedei nostri successi come Zingari, l’album8, 48 e 27 in cui ci sono brani come Ac-

cussì, Eduardo e Julian, oggi funge an-che da volano per chi si vuole cimentare alivello musicale e proiettarsi in questomondo. Noi siamo una scuola di musicadal 1998 e insegniamo canto, batteria echitarra. Ad esempio Francesco Bocciache con Giada Caliendo al Festival diSanremo 2001 ha cantato Turu Turu, na-sce da qui, o come qualche settimana faabbiamo proposto un nostro allievo, Fran-cesco Capuano, come ospite al program-ma Festa Italiana di Caterina Balivo. Il ra-gazzo ha cantato per una settimana al pro-gramma e sono stati entusiasti di lui. Noicerchiamo di disilludere i ragazzi da real-tà quali X Factor etc., realtà estremamen-te commercializzate in cui non sempre vaavanti la meritocrazia ed il risvolto psico-logico di un eventuale fallimento per unragazzo può essere davvero letale. In que-

sto studio poi abbiamo messo su collabo-razioni con Enzo Gragnaniello per Alberi

del 1999, Daniele Sepe e altri grandi arti-sti”.C’è un grande legame tra voi ed il cal-

cio, il Napoli e Maradona? Ci dite

qualcosa in merito?

L. e T.: “Noi innanzitutto siamo dei gran-dissimi tifosi del Napoli, curvaioli doc, eci lega una profonda amicizia con Genna-ro Montuori, attuale giornalista ed ex ca-po del Commando Ultrà Curva B. Dettoquesto, noi abbiamo scritto due inni per ilNapoli: Napoli Napoli e Un’altra canzo-

ne per Napoli nel 1987, anno del primoscudetto del Napoli ed è stata una bellissi-ma esperienza con un grande significatoper degli artisti tifosi come noi. Ti rac-conto una cosa: noi fummo invitati alcompleanno della figlia di Maradona Dal-ma ad una festa al Play off a Lucrino e adun certo punto Diego, che avevamo in-contrato già altre volte e c’era un ottimorapporto tra noi, ci disse di suonare Me

enamorè, versione spagnola di Mi inna-morai. Erano tutti a bordo piscina ad

ascoltarci e fu una serata incredibile; que-sto a testimonianza del connubio tra noide il calcio Napoli in quegli anni”.Ragazzi voi come vi definite a livello

musicale? Quali sono le vostre influen-

ze?

L. e T.: “Guarda, i nostri lavori hanno unachiara matrice pop. Un pop melodico unpò rockeggiante perché è chiaro che noisiamo figli di gruppi come i Deep Purple,Led Zeppelin, i Cream, i Beach Boys edin Italia gli stessi Pooh”.Prossimi lavori? Cosa bolle in pentola?

L. e T.: “A Dicembre ci sarà nei negozi ilprimo DVD live che si intitola LIVE 30 eripercorre la nostra trentennale carriera eci sarà una presentazione di questo lavoroaperta al pubblico e poi stiamo lavorandosu nuove sonorità, portando avanti allostesso tempo la nostra attività di scuola,di insegnamento e di talent scout”Grazie per questa splendida chiacchie-

rata.

L. e T.: “Grazie a te di esserci venuto atrovare. A presto”.

Fabio Esposito

V

enerdi 22 ottobre presso un ristorante del quartiere si èsvolta una fantastica serata di solidarietà, il cui ricavatoè stato devoluto interamente al gruppo volontariato

Vincenziano, che opera nel quartiere di Pianura. Con la colla-borazione del gruppo artistico musicale Havana Club Orche-stra, sette concorrenti si sono esibiti in una sorta di “X-Factor”musicale, applauditi calorosamente da un pubblico di circa140 persone, intervenute per l’occasione e dando il propriocontributo economico e morale. Tanto divertimento e soprat-tutto tanta buona musica hanno accompagnato la serata che haavuto il suo culmine nella proclamazione del vincitore dellakermesse, il giovane Giuseppe Punzo di Soccavo, consacratosia dalla giuria di qualità che dal pubblico. La nostra ugolad’oro si è esibito in due pezzi di Sal Da Vinci e dei Pooh,mentre la serata è stata condotta con la solita verve da Anto-nio Longobardo, direttore artistico del gruppo musicale, com-posto tra gli altri da Anna e Crescenzo Basso, Peppe Passero ePeppe Cozzolino, musicisti e voci degli Havana Club. Quando

un evento cosi significativo, semplice e sano, si verifica in unquartiere cosi bistrattato di una città cosi martoriata, vienespontaneo chiedersi: ma è più bello dare o ricevere? Un rin-graziamento ad Alberto e Rosa Scherillo, Chiara Forino, Ga-briele Esposito abitanti a Pianura, Mariangela Mazzarella diQuarto, Paolo e Giuseppe Punzo di Soccavo, che con spiritodi solidarietà, coraggio e voglia di sana competizione, hannopermesso la realizzazione della serata.

NOVEMBRE 20101111 PianuraIl Corriere di

Il giardino dei semplici: l’immortalita’ della storia della musica napoletanaIncontro con una delle band storiche del panorama partenopeo e nazionale

Serata di solidarieta'

da sinistra: Alberto Scherillo, Gabriele Esposito, Rosa Scherillo,Mariangela Mazzarella, chiara Fiorino, Giuseppe Punzo, PaoloPunzo e Antonio Longobardo

nella foto, Luciano Liguori durante le prove

“L’illusione è la gramigna più tena-ce della coscienza collettiva: la storiainsegna, ma non ha scolari.”Antonio Gramsci

G

ennaro non aveva mai credutoall’intelligenza delle piante:l’autunno ormai era alle porte

e, con il freddo, gli alberi, invece dicoprirsi, iniziavano a spogliarsi, e ifunghi uscivano solo se pioveva. Inverità, Gennaro non aveva mai credu-to nemmeno all’intelligenza dei suoisimili, ormai schiavi di Me-Dio-Setta,la nuova Religione di Stato, nata persuperare il Progetto di Gesù di tornarealla Casa del Padre: l’ambizione deisuoi adepti era di comprarsela, la CasaCeleste, trasformandola in Casa Az-zurra e approvando a maggioranza undecreto-legge per sequestrare a San

Pietro le ChiaviCelesti ereditate di-rettamente dal Fi-glio di quel Dio,che Loro avrebberosostituito con Mil-vio. Nessuno si eraaccorto che le Pro-ve Generali delProgetto Casa Az-

zurra erano già iniziate. Comel’Uomo Comune si danna l’anima perottenere una casa popolare, situata inperiferia, per offrire uno straccio divita alla Donna Comune, che ha la suacosa più popolare esattamente al cen-tro, così l’Uomo Me-Dio-Settario, perallenarsi a vivere in futuro nella CasaAzzurra, doveva avere una Casa resaPopolare dalla Tv e dai Giornali: giàl’ex-Ministro dello Sviluppo aveva

sviluppato il Progetto Casa Divina:nelle sue tasche, si erano materializza-ti 900.000 euro, di cui nessuno osava

ammettere la provenienza:come spiegare al Popolo cheera stato un Miracolo Divi-no? Come spiegarlo a quellamaledetta toga rossa, Massi-mo Della Pena, che lo perse-guitava, brandendo il vec-chio Codice Penale, senzasapere che, da quando eranoal potere ‘Re Ha Tutto’ e isuoi Cavalieri della TavolaImbandita, per Loro vigevail Codice Cavalleresco o, almassimo, il Moviolone delGiudice Sportivo? Il proget-to Casa Azzurra aveva col-pito anche la Volpe Fina: iGiornali di Milvio, mentre laVolpe era in Australia, arappresentare l’Italia al‘Congresso dei Castratori diCanguri’, avevano colto lapalla al balzo e avevano de-dicato 55 prime pagine allasua Casetta Azzurra sullaCosta di un Paradiso Fiscale,che rischiava di compromet-tere il buon esito del GrandeProgetto. Quando poi unaGiornalista Rossa aveva fat-to sapere al Popolo che Mil-vio, di case nei Paradisi Fi-scali non ne aveva una sola,come quei morti di fame deisuoi Cavalieri della TavolaImbandita, ma ne aveva abizzeffe, il Progetto subì unabrusca accelerazione. Milvioin persona informò il PastoreTedesco, che ormai a Roma,per Lui, tirava una bruttaaria: i Cardinali Italiani,quando parlavano control’immigrazione e contro glistranieri, che tolgono lavoroagli Italiani, in realtà cel’avevano con Lui e col suopredecessore polacco… IPapa-Razzi romani lo im-mortalarono, mentre accetta-va da Milvio la nomina a‘San Pietro del ParadisoMilviano’, rassicurandoLoche, appena insediatosi nellaCasa Azzurra, avrebbe sosti-tuito, nei Tribunali Celesti,le Toghe Rosse del GiudizioUniversale con le più acco-modanti Toghe Azzurre del

Giudizio ad Personam. Le Toghe Ros-se terrene, intanto, avevano intercetta-to anche una Sua telefonata alla can-tante Madonna, per informarla delProgetto: chi meglio di lei avrebbe po-tuto sostituire la Vergine Maria, nelNuovo Paradiso Milviano, dove tuttidevono cantare, tranne che davanti aiGiudici? Nell’ora segnata dal destino,Milvio stava per prendere il PotereDivino, in diretta Tv a reti unificate,recitando il suo Vangelo: “Il denaronon è tutto, nella vita: ci stanno pure idiamanti, le belle donne, i palazzi: co-struiremo per voi tanti castelli in aria.Creerò un milione di posti di lavoro diCancelliere, che cancelleranno tutti iprocessi che mi riguardano. A Napolici sarà l’autosmaltimento ecologicoindividuale: vi faremo mangiare diret-tamente la monnezza: non sarà poi piùdannoso di tutto il cibo-spazzatura,che già mangiate normalmente… Nelfrattempo, manderò Berto L’Asso, re-gista del “Miracolo della Monnezza”:in dieci giorni trasformerà ogni ton-nellata di rifiuti in un’ora di TV-spaz-zatura: ‘Vita, morte e miracoli diMonn’ Ezza, la nuova Regina di Na-poli’. Voi sapete bene che i rappresen-tanti di medicine vendono farmaci, irappresentanti di biancheria vendonocalzini e mutande; e noi politici, chesiamo i rappresentanti del popolo, per-ché non dovremmo vendere il Popoloal miglior offerente?”. Ma intanto,mentre Milvio parlava, i Cavalieri del-la Tavola Imbandita si accorsero che,nel Grande Progetto, c’era una casellavuota: le Guardie Me-Dio-Settarie fu-rono sguinzagliate per tutta l’Italia, al-la ricerca del sostituto di San Giusep-pe, che riuscirono a trovare a Napoli,mentre, in fila in farmacia per pagare i30 euro di tangente su quelle quattromedicine che gli servivano per il cuo-re e per gli acciacchi della vecchiaia,per ingannare l’attesa, stava cantando:“Avevo una casetta piccolina in Cana-dà, con vasca, pesciolini e tanti fioridi lillà…”.“Eccolo: è lui l’uomo che cerchia-mo!”. E fu così che Gennaro fu rapitoe portato alla Centrale Azzurra, doveci volle il bello e il buono per spiegareai Cavalieri della Tavola Imbanditache lui conosceva il Canadà solo per-ché ogni tanto si ritrovava in salottoqualche turista canadese, che scam-biava quelle sue quattro mura cadentiper gli Scavi di Pompei o di Ercola-no…

NOVEMBRE 20101212

LE STELLE…di Maga FloOROSCOPO di Novembre 2010

TORO (20/04- 19/05)

Cercate di mantenere i contat-ti di lavoro senza tralasciare

gli affetti e le attenzioni di chi vi sta attorno.Le vostre mancanze potrebbero esservifatte pesare, ma questo mese sarà ricco dibelle sorprese.

VERGINE (23/08- 21/09)

Abbiate pazienza anche se il perio-do non è certo a voi favorevole: conil passare del tempo scoprirete che

è facile trovare il modo di riprendere ciò cheavevate lasciato indietro.

SCORPIONE(23/10- 21/11)

Dovete provare ad affrontare conrazionalità tutte le evenienze, anche quellemeno gradevoli che in questo mese di no-vembre 2010 potrebbero presentarvisi. Saràfondamentale mantenere la lucidità in ognioccasione.

CAPRICORNO(23/11- 19/01)

Attenti a chi vi adula: questo me-se potrebbe covare qualche sorpresa da par-te anche delle persone che vi stanno vicino.Accettate i consigli che vi vengono dalla fami-glia e cercate di non farvi coinvolgere troppo.

Dott.Giovanni Spina

PianuraIl Corriere di

Re HaTutto e i Cavalieri della Tavola Imbandita

PESCI (18/02- 19/03)

Dovete fare il bilancio dell'annoche volge al termine, sarebbe po-

tuta andare peggio: ora dovete solo consoli-dare i nuovi rapporti e le nuove amicizie chesi sono instaurate, cercando anche di faredelle selezioni.

CANCRO (21/06- 21/07)

Fate attenzione a ricambiaresempre chi vi vuole bene, e ad

essere sempre cordiali con chi vi si presentanei rapporti di lavoro, potreste gettare al ven-to preziose opportunità di cui questo novem-bre potrebbe essere ricco.

BILANCIA (22/09- 22/10)

Ottimo mese questo per sapersfruttare le tante occasioni che vi si presente-ranno sul lavoro: ogni persona potrebbe esse-re un'opportunità e non abbiate paura di sacri-ficare il tempo con la famiglia: saranno in gra-do di comprendere i vostri motivi.

SAGITTARIO (22/11- 20/12)

Cercate di non distrarvi con passa-tempi che nulla attengono alla vostra

vita: le vostre distrazioni potrebbero esservi fattenotare e pesare e ripiombare in una realtà dallaquale vi eravate distaccati potrebbe farvi male.

ARIETE (20/03- 19/04)

Il mese di Novembre è per voi un pe-riodo in discesa: non lasciatevi pren-

dere dall'entusiasmo e mantenete i piedi per terradato che le circostanze potrebbero sembrarvi me-glio di quello che sono in realtà.

ACQUARIO (20/01- 17/02)

Un periodo non troppo brillantedella vostra esistenza sta volgen-

do al termine: siete all'alba di nuove pro-spettive e verso la fine del mese la vostrarealtà potrebbe cambiare radicalmente inmeglio.

GEMELLI (20/05- 20/06)

State attraversando un periodo fa-vorevole: approfittatene per chiari-

re i rapporti con il vostro partner o coglietel'occasione per fare nuove conoscenze.

LEONE (22/07- 22/08)

Dovrete saper utilizzare la grinta chevi caratterizza per portare a termine ipesanti carichi di lavoro di questo me-

se, cercando di far attenzione a che nessunopossa approfittare di qualche vostra distrazio-ne.

NOVEMBRE 20101313

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di Arturo Longobardo

S

i dice “nessuno è profeta in patria”, ma poi tuttisi affannano a cercarsi una gloria locale (con lasperanza, magari, di apparire in TV); e se non c’è,

si è capaci di inventarsela o di rendere gloriose, impre-se che tranquillamente potrebbero restarsene chiuse neicassetti, esposte alla giusta critica dei topi e del tempo.Se poi la patria è un quartiere periferico di Napoli, qua-le è il nostro di Pianura, allora occorre davvero che alleazioni gloriose si sostituiscano le miracolose. Eppure èproprio di una gloria locale che si vuol parlare, ché taleè sicuramente destinato a diventare Sabatino Scia. Par-tito praticamente dal nulla, costruendosi gli strumenti

di lavoro con le proprie mani, Sabatino è riuscito a co-struire chitarre e mandolini dall’aspetto perfetto e conun suono eccellente. Tale è il giudizio degli esperti cheli hanno visionati, tra i quali Paolo Del Vecchio, che loha introdotto nella cerchia di Peppe Barra. E dai man-dolini e le chitarre, Sabatino è passato alle mandole eai buzuki, che a detta di Panaiotis Anghelotanassis, chene ha visto la foto e ascoltato il suono, non hanno nullada invidiare ai migliori costruiti in Grecia. SabatinoScia è autodidatta: non ha frequentato nessuna scuola!La sua formazione si basa sulla scoperta e superamentocontinuo degli errori e delle difficoltà che gli si presen-tavano. Suo unico maestro un vecchio librettino, rega-latogli dal sottoscritto, dal titolo: Compagna Chitarra.

Nella seconda parte di questo volumetto, l’autore spie-ga come costruire una chitarra! Sabatino ha anche co-struito un violino, di ottima fattura e dal suono corpo-so, secondo il giudizio del maestro Luca del Conserva-torio San Pietro a Maiella…ed è il primo violino da luicostruito, senza averne mai toccato uno prima! E senti-re risuonare sotto le antiche volte del Conservatorionapoletano le note del secondo movimento del Concer-to in Mi di Mendelssohn, è stata una emozione davveroirripetibile!

di Margherita Balestrieri

Sabato 13 novembre alle ore 11.00,l’Accademia Giacinto Gigante inau-gura la prestigiosissima rassegna in-

titolata: “L’unità d’Italia e la pittura napo-letana dell’800 – Il contributo della Scuo-la Meridionale alla nascita di un’Arte Na-zionale”, con la quale intende ripercorrere

le fasi più salienti della pittura napoletanadell’800 al fine di illustrare il contributoche essa ha dato alla nascita di un’arte na-zionale in giorni in cui tutto il paese, giàda tempo, si sta preparando per la celebra-zione dei 150 anni dell’Unità d’Italia checadranno il prossimo anno. Con questaprestigiosa mostra di pittura, l’AccademiaGigante ha scelto di anticipare tale com-memorazione ponendo l’attenzione sul1860, anno in cui il Regno delle due Sici-lie fu annesso a quello dei Savoia, facendofare grossi passi avanti al processo di uni-ficazione dell’intera nazione. Anche dalpunto di vista artistico il contributo dellaScuola Napoletana alla nascita di un’arteitaliana non solo è innegabile, bensì im-prescindibile. Basti pensare a DomenicoMorelli il quale, dopo aver partecipato allaformazione dello Stato Italiano con la suaPittura di Storia intrisa di sentimenti pa-triottici, nel periodo post-unitario mira aimporre la pittura partenopea, caratteriz-zata dalla ricerca della verità e dallo studiosulla luce, come embrione da cui nasceràquella nazionale. L’indiscutibile maestro èpresente alla mostra insieme ad altri pitto-

ri, i cosiddetti morelliani, quali: B. Celen-tano e F. Netti, del quale si può ammirareun luminosissimo “Cortile” del 1864. LaScuola di Resina, i cui artisti, memori del-la lezione dei posillipisti e in consonanzacon le esperienze dei pittori macchiaiolitoscani, si esprimono con una pittura dipaesaggio realizzata esclusivamente enplein air e costruita sui rapporti tonali pro-curati dall’accostamento sapiente dellamacchia cromatica, è degnamente rappre-sentata da F. Rossano e F.P. Michetti.Successivamente, tra la fine del XIX seco-lo e gli inizi del XX, il filone realistico co-nosce una svolta in chiave sociale, graziealla crescente presa di coscienza anche sulpiano artistico delle miserevoli condizioniin cui versano le classi più umili ed emar-ginate del Mezzogiorno. In questo periodola pittura napoletana raggiunge risultatisignificativi per poi orientarsi verso i piùfacili approdi di un verismo di folcloreche, spesso, rasenta la teatralità. Anche inqueste espressioni, qualificate troppospesso come bozzettismo d’effetto, sonoelementi indispensabili: l’assoluta mae-stria tecnica e la piena padronanza del co-

lore dei maestri napoletani. A tal proposi-to merita di essere citato Vincenzo Mi-gliaro, presente alla rassegna, oltre checon un ironico autoritratto, con due inten-se popolane, soggetti emblematici dellasua poetica, attraverso i quali ha illustratocon lucidità il fascino decadente di unaNapoli dolorosamente schietta e sincera.La mostra è visitabile pressol’Accademia Giacinto Gigante (via Beli-sario Corenzio, 31 – Vomero – Napoli –tel. 081/5568070 –www.accademiagigante.it), con i se-guenti orari: lun./ven. 10.00-13.00 e17.00-19.00; sab. e dom. 10.00-13.00.

Sabatino Scia: un grande artigianoIl pianurese è un “maestro” nel costruire chitarre,

mandolini, mandole, violini e buzuki

Il contributo della Scuola Meridionale alla nascita di un’Arte NazionaleL’UNITA’ D’ITALIA E LA PITTURA NAPOLETANA DELL’800

Franz Vervloet, “Chiostro”

Attilio Pratella, “Pescatorinel golfo di Pozzuoli”

NOVEMBRE 20101414

S

olitamente una parola preceduta dal prefisso“neo” ne trova un’altra simile preceduta da“paleo”. Ad esempio diciamo Paleolitico e

Neolitico. Più semplicemente “paleo” significa“antico” mentre “neo” vuol dire “nuovo”. Tuttaviacapitano delle eccezioni come in Classico e Neo-classico. Il neoclassicismo è infatti un classicismorinnovato, adattato alle istanze della modernità.Nel caso del termine neomelodici non esiste certa-mente la parola paleomelodici, che suonerebbedavvero male, mentre esiste melodici. Quest’ulti-mo termine è di uso musicale e significa “propriodella melodia”, ad esempio: gli intervalli melodici.Ma nel nostro caso la parola significa soltanto“sentimentali”, proprio per la “melodiosità” e ilsentimentalismo di certe canzoni. La canzone na-poletana possiede una liricità possiamo dire “gene-tica”, sin dalle sue origini. Tutti le canzoni napole-tane sono melodiose, ampie e cantabili, per cui in-dividuare l’antenato più prossimo al fenomeno deineomelodici non è compito facile. Tuttavia io cre-do che esso vada ricercato in un’ampia stagionemusicale che và dalla fine degli anni ’50 agli anni’70. All’origine di questo filone della canzone na-poletana vedo Domenico Modugno. Egli introducenuova linfa nella musica partenopea che assorberitmi non suoi, molti di origine ispanica o sudame-ricana. E grazie a lui l’interpretazione diventa unpo’ più “teatrale”, ma questa caratteristica era giàpresente nella musica nostrana. Pensiamo a branicome Tu si’ ‘na cosa grande, Resta cu mme o Stra-da ‘nfosa. Queste canzoni sovrabbondano di senti-mentalismo ma possiedono un contenuto per certiversi scandalistico, rivoluzionario per l’epoca incui veniva proposto. In un’Italia profondamentecattolica e tradizionalista, Mimmo Modugno canta:nun me ‘mporta d’ ‘o passato, nun me ‘mporta ’echi t’ha avuto, resta cu mme, cu mme. Se conside-riamo che lo cantava alle nostre nonne, allora gio-

vani ragazze, è impressionante. Un altro elementodi corruzione della tradizione canora napoletana èproprio nel Festival di Napoli. Sempre più cantantinon napoletani cercano il successo su questo pal-coscenico, portando con se elementi estranei allacanzone napoletana. Si pensi ad artisti come NillaPizzi, Achille Togliani, Claudio Villa, Ornella Va-noni e Modugno stesso. Sono tutti non napoletaniche hanno vinto il Festival di Napoli. Con loro siperderà una linea di demarcazione precisa tra can-zone “napoletana” e canzone “italiana” a danno diquella napoletana, ovviamente. Tant’è che neglianni ’70 il Festival di Napoli perde il suo fascinooriginario fino a scomparire per sempre. Ma alcuniartisti di quegli anni più genuini, più radicati nellatradizione restano ancora. Tra questi ricordo: Ser-gio Bruni. Già da qualche anno si era presentato al-la ribalta un giovane cantante, autore egli stessodelle sue melodie: Peppino Di Capri. La sua pro-duzione oscilla tra generi molto diversi. Alcunecanzoni si ispirano al Mambo e al Cha Cha Cha,altre al Rock’n roll e al Twist, ritmi che provengo-no dall’estero. Ma sin da subito appare nei suoibrani uno stile, forse il più genuino, di un cantaremorbido, sentimentale e sdolcinato che ben si adat-ta all’ambiente dei night-club capresi. E’ propriolui il primo cantante “melodico” napoletano. Pep-pino Di Capri vince nel 1970 il Festival di Napolicon Me chiamme ammore. La canzone appartieneproprio al filone “melodico” come anche la celebreNun è peccato. Ma ormai l’artista caprese canta in-differentemente in napoletano, italiano e, perchéno, inglese. Esegue canzoni sue e di altri in un mi-scuglio di melodie “facili” che non vogliono tesse-re un discorso, ma piuttosto regalare tante piccoleed intense emozioni. Altri seguiranno la sua scia,tra essi Fred Bongusto e Peppino Gagliardi. Madall’estero arrivano ancora altri modelli. Le bandmusicali si diffondono con una rapidità impressio-

nante. Si passa dal beat dei Beatles al rock deglianni ’70, fino al pop di gruppi come i Bee Gees.Napoli risponde alla chiamata. Nascono all’ombradel Vesuvio diverse formazioni, che si dibattonotra una tradizione che va scomparendo e le novitàche provengono da lontano. La radio, la televisionee soprattutto i dischi aprono un processo di globa-lizzazione musicale molto più precoce di altri. Unodei gruppi di maggior spicco è Il giardino dei sem-plici. Questo complesso deve il suo nome al “Giar-dino dei Semplici”, un antico orto botanico che sitrova al Museo di Storia Naturale di Firenze. An-che loro alternano rifacimenti di canzoni della tra-dizione napoletana (Tu ca nun chiagne, ad esem-pio) a canzoni loro. Tra le più note si ricordano:Miele, con cui parteciparono a Sanremo nel ’77 eConcerto in La minore, presentata al Festivalbarnel ’78. Essi ripropongono in chiave pop i modellidella musica melodica napoletana. Ma sul finiredegli anni ’70 si preparava un terremoto musicale:il Neapolitan Power di Pino Daniele e James Sene-se, ed anche le novità portate dalle canzoni di argo-mento sociale di Eugenio ed Edoardo Bennato. Laloro musica dura spazzerà via la rassicurante melo-dia dei loro predecessori. Ma i melodici degli anni‘50-‘70, come sappiamo, hanno avuto la loro rivin-cita: i neomelodici appunto.

L

e maestre mal-trattano troppoi bambini e a

noi questa cosa nonpiace, è molto brutto. Non ci fa ve-nire voglia di andarea scuola ma anzi cispaventa, ci fa pensare che non dob-biamo andare a scuo-la. Dovrebbe essere lapreside a controllareche le maestre faccia-no bene il loro lavoro.Le maestre dovrebbe-ro essere calme, non

agitate e arrabbiateper loro problemi chepoi trasmettono ai bambini. Soprattutto ibambini della prima,seconda e terza ele-mentare si mettonopaura se la maestra lominaccia di picchiarloo di tirargli i capelli. Loro, le maestre catti-ve, dicono ai bimbi dinon dirlo alle loromamme, altrimenti liboccia. Invece i bam-bini, alle mamme, de-vono raccontare tutto

ciò che gli accade dinascosto a scuola, enon solo, perché sologli adulti possonoaiutare questi bambinie denunciare chi limaltratta. Non voglia-mo maestre cattive al-trimenti non veniamoa scuola. Fortunata-mente alcune maestresono serie, tranquillee giocano con i loroalunni durante la le-zione. Queste si chesono vere maestre!!!Sono proprio quelleche fanno venire lavoglia di studiare edandare a scuola vo-lentieri. Speriamo so-lo che tutti capiscanoche per noi questo èmolto importante.

Antonio D. 10 anni

I

l cane è un amicoper l’uomo, è dicompagnia. E’ dav-

vero uno spasso perchéci passi i pomeriggi alparco, all’aria aperta agiocare. In giro si vedo-no tanti cani randagi,sono i cani che vengonoabbandonati. Infattimolti bambini e adultisono stati sbranati daquesti cani. Ma questoaccade perché loro, i ca-

ni, diventano cattiviperché sono stati traditidai loro padroni e cre-dono che tutti gli esseriumani siano uguali equindi si spaventano eallora per difendersi at-taccano chi si avvina lo-ro. Sono questi i caninei quali puoi leggere latristezza negli occhi. Ilcane però, in realtà, èanche il miglior amicodei bambini, è come se

fosse un peluche. Infattila cosa più bella che sipuò vedere sono i bam-bini che accarezzano icani randagi nei parchi.Poi però è naturale chese li infastidiscono suc-cede qualche guaio, adesempio vengono mor-si. Quando si incontra-no questi cani si do-vrebbero portare al ca-nile che li tengono incura e non danno fasti-dio a nessuno. Poi por-tandoli al canile dai lapossibilità a qualche fa-miglia di adottarlo co-me ho fatto io. Gli ani-mali non bisogna com-prarli o prenderli dallastrada per sfogarsi, mapiuttosto amateli e pro-teggeteli con il cuore.

Danilo R. 12 anni

CANTI FLEGREI di Angelo Scarlatella

PianuraIl Corriere di

Melodici e Neomelodici

Ho paura di dirlo a mamma...che paura questa scuola!!!

Quella tristezza negli occhiPer abbandonare un cane devi avere un grande coraggio.

La Bottega dei Capitomboli

Malgrado lʼEuribor abbia ini-ziato a rialzare la testa, ilcosto del denaro in Europa

resta ai minimi dal dopoguerra.Un fattore eccezionale, causatodalla coda della recessione eco-nomica, che può diventare unʼoc-casione da sfruttare sia per quan-ti vogliono comprare casa sia perle persone che lo hanno già fatto.Molti potrebbero infatti cogliere ilmomento per “traslocare” il pro-prio mutuo, magari sottoscrittoprima della crisi, in unʼaltra bancadisposta a concedere condizionipiù convenienti. Lo strumento da utilizzare èla surroga che permette di trasferire libera-mente il finanziamento sul nuovo istituto sen-za incorrere in alcuna penale o costo nasco-sto. È infatti gratuita sia la chiusura del vec-chio contratto di mutuo (comprese le possibi-li penali di estinzione anticipata), sia la con-cessione del nuovo mutuo (incluselʼistruttoria, gli accertamenti catastali e leeventuali parcelle notarili). Lʼoperazione av-viene senza che il cliente debba chiedere ilconsenso della banca di provenienza e per-mette di stipulare un nuovo mutuo di importopari a quello del debito residuo in essere; co-sì facendo la nuova banca subentra nella ga-ranzia ipotecaria. È invece previstalʼannotazione, anchʼessa senza spese, dellasurroga del nuovo creditore al precedente amargine dellʼipoteca iscritta antecedente-mente. Il primo passo da fare è, quindi, quel-lo di verificare la convenienza del mutuo inessere con le migliori offerte disponibili sulmercato; in una fase successiva è comun-que sempre possibile approfondire lʼanalisiscaricando dai siti delle singole banche i pro-spetti dei prodotti di maggiore interesse. Unavolta scelto che cosa fare e verificata la fatti-bilità del trasloco con la nuova banca, si puòrichiedere direttamente alla stessa di com-pletare lʼoperazione senza più rivolgersi al

vecchio istituto. I vantaggi dellasurroga dipendono da quale siala durata residua del mutuo giàin essere ma, secondo gli esper-ti, possono essere notevoli: an-che due o più punti percentualiin meno per chi cambia un mu-tuo a tasso fisso sottoscritto pri-ma della crisi con uno propostooggi. Qualora la strada della sur-roga non fosse percorribile, ilcliente può estinguere il vecchiomutuo rivolgendosi ad un altroistituto per accenderne uno nuo-vo di importo maggiore rispetto

al debito residuo. La sostituzione può aiutarechi fatica a pagare le rate ma in questo caso

restano a carico del singolo sia le spesebancarie, sia i costi del notaio per lʼiscrizionedel nuovo atto, sia le eventuali penali previ-ste dal vecchio contratto. La terza via per ri-sparmiare può anche essere quella di tenta-re di rinegoziare i termini del mutuo in esseredirettamente con la propria banca di fiduciacon lʼobiettivo di spuntare una riduzione deltasso di interesse applicato, di modificare ladurata del finanziamento oppure la tipologiadel mutuo, per esempio passando da un pro-dotto a tasso variabile ad uno a tasso fisso oviceversa.

Dott. Roberto MusellaFinanzia Facile

PianuraNOVEMBRE 20101515 Il Corriere di

IL MUTUO E’ PESANTE? IL TRASLOCO TAGLIA LA RATA

T

erminata la fase inizialedi rodaggiol’associazione “Noi vitti-

me del consumo” (via Ruggie-ro il Normanno 16, tel/fax0815887847) si avvia ad unmomento più operativo. Nume-rose le segnalazioni e i casi “ti-po” sopraggiunti in quest’ulti-mo mese, in tanti sono statiquelli che hanno chiesto ausilioall’associazione perchè vessatidall’EQUITALIA, che richiede-va in modo “quasi immediato”ma non chiaro e trasparente ilpagamento agevolato di tutti iverbali dovuti ad infrazioni delcodice della strada, fino al 31

dicembre 2004. Si trattava di un“pacchetto preconfezionato”che invitava i contribuenti a pa-gare senza sapere. La richiesta èavvenuta mediante l’invio di unbollettino recapitato a casadall‘EQUITALIA, su cui vi eral’importo dovuto e quello con-donato, senza ulteriori dettagli.Tali comunicazioni oltre a get-tare nel caos più totale i cittadi-ni, si sono dimostrate talvoltameri tentativi di arricchimentoindebito, perchè dopo i dovutiaccertamenti, si è verificato inalcuni casi che la somma di de-naro richiesta faceva riferimen-to a multe prescritte, mai notifi-

cate o addirittura già annullatein precedenza. Inoltrel’associazione “Noi vittime delconsumo” si appresta nei pros-simi giorni a siglare un accordocon l’associazione sordomuti(al fine di garantire loro un at-tento e fattivo supporto) e au-spica di realizzare una serie diconvenzioni con i tanti esercizicommerciali siti sul territorio diPianura, per essere sempre piùoperativa nel quartiere e offrireulteriori servizi ai propri soci.

R.C.

L’associazione “Noi vittime del consumo”continua il suo lavoro

NOVEMBRE 20101616

In Italia una donna su tre, tra i 16 e i70 anni, nella sua vita è stata vittimadella violenza di un uomo. Secondo i

dati dell’Istat, sono 6,743 milioni ledonne che hanno subito nel corso dellapropria vita violenza fisica e sessuale,tre milioni quelle che hanno subito ag-gressioni durante una relazione o dopoaverla troncata. Si tratta di violenze do-mestiche soprattutto a danno di mogli efidanzate: 8 donne su 10 malmenate,ustionate o minacciate con armi hannosubito le aggressioni in casa. Un milionedi donne hanno subito uno stupro o untentato stupro. A ottenere con la forzarapporti sessuali è il partner il 70% dellevolte e in questo caso lo stupro è reitera-to. Il 6,6% delle donne ha subito una

violenza sessuale prima dei 16 anni, epiù della metà di loro (il 53%) non lo hamai confidato a nessuno. Gli autori sonodegli sconosciuti una volta su quattro,nello stesso numero di casi sono parenti(soprattutto zii e padri) e conoscenti. So-no anni ormai che i media pubblicanostatistiche e servizi sul fenomeno più in-vasivo e pernicioso dei nostri tempi cheprovoca indignazione, qualche voltasconcerto ma che troppo spesso vienetrattato come fenomeno di costume oaddirittura come una forma di amoremorboso. Si usa la violenza quando nonsi è in grado di usare la forza delle paro-le, quando non si è in grado di esprime-re e governare i propri sentimenti, quan-do non si è in grado di riconoscere nel-

l’altra persona un essere umano che è“soggetto di diritto” e che va rispettata.Ecco, forse il nodo sta proprio lì, nel ri-spetto dell’ altro sesso. Nonostante iprocessi di emancipazione avvenuti, ladonna, rimane un oggetto che si possie-de, un corpo da esporre, un bell’ ogget-to che si vuole a tutti costi ottenere. Ne-gli ultimi tempi anche i nostri politici,spesso, hanno fatto sfoggio dei loro ap-petiti sessuali, barattando una loro de-vianza senile per mascolinità rivoltaverso la conquista dell’ altro sesso. Unsaggio proverbio cinese dice: “se vuoifermare un fiume devi farlo alla sorgen-te non alle cascate”. Fermare il fiume sipuò e si deve, per fermare il fiume allasorgente, c’è bisogno di incidere sulla

cultura, suicostumi, di incidere sulle cattive abitu-dini che troppo spesso diventate consue-tudini. La violenza sulle donne spessosi consuma tra le mura domestiche, traquelle mura i giovani diventano prota-gonisti inconsapevoli della violenza as-sistita, violenza che mina il loro futurodi uomini e donne consapevoli. Per farein modo che questa giornata non restipura enunciazione statistica, perché di-venti opportunità anche per il nostro ter-ritorio, noi dell’ Associazione Maddale-na chiediamo a tutti i dirigenti dellescuole della Municipalità IX che Gio-vedì 25 Novembre 2010 le scuole deinostri quartieri propongano agli studentiuna giornata di formazione rivolta alrispetto dell’ altro e all’ attenzione aisentimenti, poiché l’ignoranza del mon-do dei sentimenti e la cattiva educazioneemotiva è all’origine della maggior par-te delle violenze.

Rosaria Esposito

25 Novembre Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle donneEducare ai sentimenti i più giovani per farli diventare adulti equilibrati e responsabili

PianuraIl Corriere di

a cura di Vincenzo Maria Catuogno

Ancora una volta si è rinnovatol’impegno Missionario da parte dei gio-vani dell’associazione San Mattia Onlusche li vede a contatto con le popolazionipiù povere ed emarginate della terra.Quest’anno Islita (studentessa) eAntonella (insegnante) nel mese diAgosto sono state nelle Filippine, sonola quattordicesima e la quindicesimavolontaria della San Mattia ad aver fattouna esperienza missionaria. Ecco il lorodiario:

«La gente dei villaggi vive in capanne,non c`è acqua, non ci sono fogne, e, nellamaggioranza dei casi, neppure elettricità.Le suore Vocazioniste spesso danno damangiare, da vestire ed aiutano i bambi-ni nell`istruzione. Abbiamo conosciutoun bambino con varie disabilità cheviene quotidianamente accolto daiVocazionisti e al quale hanno costruito aproprio carico un`abitazione (perchè nonaveva neppure una capanna) nella qualeadesso vive con la madre ed i fratellini.Camminando per Davao City, abbiamovisto una bambina scalza, sporchissima,coperta di uno straccetto che le coprivaappena i genitali. Era da sola, piangeva ecorreva senza meta. Sister Lucy, che eracon noi, le ha chiesto nel loro dialettocosa fosse successo e la piccola, biasci-cando tra le lacrime, ha spiegato che lamamma non le aveva dato il permesso diandare con lei a lavoro. S. Lucy le hachiesto dove fosse andata la mamma e

quale fosse il suolavoro. Lei harisposto chevende le cose chetrova nei rifiutied era appenaandata a cercarle.La bambina nonaveva più di 4anni. Ogni gior-no vediamo dis-tese sconfinate dicapanne e barac-che con bambinimagrissimi sem-pre pronti a sorri-dere. Non è sem-plice vedere unagiovane mammarimasta con quat-tro o cinque denti

in bocca sorridereper il dono di una maglietta e con sguar-do di sincera riconoscenza dirmi: `Thankyou`. Abbiamo poi visitato il carceremaschile e partecipato alla Santa Messacon loro. Lì è stato un colpo al cuore. Lecondizioni erano terrificanti.Probabilmente a causa del numero eleva-to di detenuti. Il clima era di grande sof-ferenza ma anche di forte fede.Sull`altare c`era il Crocifisso tra le sbar-re, ma queste erano squarciate al centro.C`erano 900 detenuti in uno spazio limi-tatissimo: in ogni cella, della grandezzadi una stanza media ma con soffitto piùalto erano stipate circa settanta persone,su diversi livelli e sul pavimento. Cihanno chiesto se pregavamo per loro.Abbiamo detto di sì. Ce lo hanno fattopromettere. Più tardi abbiamo visitato unorfanotrofio, dove c`erano 2 suore polac-che e 30 bambine. Il clima era di grandeGioia: si vedeva che erano cuori riempi-ti dall`Amore di Dio con il quale lesuore, giorno dopo giorno, li educano eprovano a guarire le tremende ferite chesi portano dentro. Con loro abbiamo can-tato e danzato sia brani nostri che loro.Dopo abbiamo visitato un altro orfano-trofio nei paraggi, quello, invece, misto.I bambini hanno recitato delle preghieredanzando tra loro e poi con noi.Abbiamo portato loro dei palloni, unoper ciascuno: nella casa non si e` capitopiù nulla... palloni e bambini per tutte leparti! Sembrava davvero una festa. Allafine una ragazza ci ha scritto un biglietti-no a matita, con il foglio di un quadernodi prima elementare: `Thank you for

visiting us. I hope you will happy withus`. Abbiamo fatto visita ad un bambinoche avevamo già incontrato nei giorniscorsi, mentre nudo e sorridente tornavacon la zia dal fiume, dove lui si eraimmerso e lei aveva lavato i panni chestava riportando alla capanna. Tre giornifa la notizia che è caduto in un burrone esi sono fratturate undici ossicine. Ieri eragià stato dimesso ed era tornato a casa.Aveva ingessato da sopra l`ombelicofino alle dita dei piedini, con un unicogesso che lo tiene immobile, con legambe un po’ sollevate in una posizionesimile ad una partoriente. Siamo andateda lui sia ieri che oggi con dei palloncinicolorati e con forme varie: gli abbiamostrappato qualche sorriso.La capanna non ha nulla al suo interno,se non due pentole e quattro rami per ilfuoco. Non c’è corrente elettrica, non c’èacqua, non esistono servizi. Il bambinodi sei anni - ma sembrava più piccolo -era steso sul bambù che fa da pavimentocon un paio di cuscini vecchi e qualchestraccio lurido a fargli da materasso.Mentre giocavamo, ha chiesto di esseresoffiato per un pò di frescura: a fargli daventaglio, un cartoncino logoro e anneri-to da sudiciumi vari. La cosa che più ciha sorprese è che la preoccupazione piùgrande per la sua famiglia era una sututte: il cibo. Non avevano cosa dargli damangiare...Ogni giorno cerchiamo dipassare nel villaggio dove c`è il piccoloRenyel, il bimbo ingessato di cui viabbiamo parlato. Stare con lui non ciavvilisce ma, anzi, ci infonde una pro-fonda forza nello Spirito: e` come anda-

re a trovare Gesù Bambino. Ci insegna agioire delle piccole, piccole cose. Ciinsegna a sperare e, sembra assurdo, ciinsegna a sorridere. Ieri, invece, abbiamopartecipato alla Messa dalle Suore diMadre Teresa, per il centenario dellanascita. Lì accolgono moltissimi orfaniammalati, sia neonati che più grandi.Siamo andate in un villaggio vicino almare, dove vive la numerosissima tribùdei Baggiao, emarginata dal resto dellasocietà. Vivono su palafitte attaccate leune alle altre, costruite su una palude diliquami fognari e spazzatura. C`eranotantissimi bambini, poverissimi e moltoaffamati. Una volontaria della cattedralesi occupa di farli studiare: quando vannoa lezione, li fa lavare e mangiare.Abbiamo visto situazioni di povertàestrema ma nello stesso tempo di grandedignità. Abbiamo giocato, cantato e bal-lato tutti i canti di animazione possibili eimmaginabili. I bambini del luogo sisono divertiti tantissimo e noi più di loro.E’ bello vedere quanto anche le cose piùsemplici li facciano sorridere... Tuttoquello che abbiamo fatto è sempre statoaccompagnato da un`assidua partecipa-zione alla vita di preghiera comunitariaimportantissima per noi perche rendel’esperienza completa e profonda.“Esistono luoghi che non sono fuori di tema che, quando ti ci trovi, hail`impressione che ti appartengano dasempre”. Nonostante i sacrifici e le mor-tificazioni, i nostri cuori sono in festa.Meditazione, preghiera e carità sono ilnostro pane quotidiano, a volte duro mache sazia».

Due volontarie della San Mattia Onlus raccontano il loro impegno a favore dei poveri dell’isola asiaticaIslita e Antonella: la nostra esperienza missionaria nelle Filippine

Real Napoli Futsal, partenza col piede giustoNOVEMBRE 20101717

di Alessandro Etzi

B

uona partenza incampionato delReal Napoli Futsal,

quarto in classifica e conuna partita ancora da dis-putare rispetto alle primetre del girone D. la squa-dra allenata dal mister Di

Costanzo ha vinto i primitre match in maniera piut-tosto netta, impattando pe-rò fuori casa contro il Lo-reto Aprutino per 9-4. Ipartenopei si portavano invantaggio prima con Rus-so, subivano la rimontadegli aprutini ma chiude-vano il primo tempo per

3-2 con le reti di Castagnae Feo. Il secondo tempoinvece era a senso unicoper i padroni di casa, chemettevano a segno sei reti.Un buon bilancio finora, acui si può aggiungerel’arrivo di William Ben-der (nella foto), calcettistaitalo-brasiliano ventenne

fermato da problemi ditransfer. La squadra dellatriade presidenziale Mal-lozzi-Veneruso-Foderinicontinua quindi ad inve-stire sul mercato per pun-tare, senza mezzi termini,alla promozione in SerieA2.

PianuraIl Corriere di

Esordio in campo per Bender

di Alessandro Etzi

A

cquisto di prestigio per laScuola Calcio Campanile:per arricchire lo staff tecni-

co il Presidente Pasquale Pironeha ingaggiato, come tecnico deiportieri, Giacomo Zunico. Sicura-mente in molti lo ricorderannoperché, a cavallo tra gli anni ’80 e’90 difese le porte del Parma diNevio Scala, conquistando la Se-rie A, poi esordì in nella massimaserie difendendo la porta del Lec-ce proprio contro il Napoli, poipasso al Cosenza, nuovamente inSerie A con il Brescia e chiuse lacarriera coi cosentini nella seriecadetta. “Siamo veramente feliciche Giacomo abbia scelto di di-ventare un membro della Campa-

nile, siamo sicuri che oltre allesue conoscenze e alla sua espe-rienza trasmetterà ai ragazzil’entusiasmo che ha accompagna-to la sua lunga carriera da profes-sionista” commenta il dirigenteGianni Pirone, “per noi è vera-mente una fortuna averlo nellostaff tecnico ed affiancherà il tec-nico Enzo Buglione”. Con il Pre-sidente Pasquale Pirone abbiamoinvece fatto il punto della situa-zione sull’inizio dei campionati:“Le categorie regionali hanno giàiniziato a giocare, mentre prestoinizieranno anche quelle provin-ciali. Due nostri ex-allievi stannofacendo molto bene in squadreblasonate, Stefano Scognamillodopo aver vestito la maglia delMilan è passato all’Ascoli, dove

sta facendo molto bene, mentrePasquale Scielzo si sta confer-mando al Napoli come una puntadi grande spessore nonostante siaun classe ’94 e quindi abbia anco-ra dei margini di miglioramento”.Inoltre un ultimo punto della si-tuazione, quello delle iscrizionialla Scuola Calcio: “Anche que-st’anno siamo su cifre altissime,cui abbiamo risposto rafforzandoulteriormente lo staff tecnico, male iscrizioni sono ancora aperte atutti i ritardatari, che per informa-zioni possono venire a trovarci alCampo Simpatia o visitare il sitowww.sccampanilepianura.it” con-clude Gianni Pirone.

Campanile, un nuovo tecnico nello staffScognamillo convocato nella Under 17

nella foto: Stefano Scognamillo

NOVEMBRE 20101818

R

iparte il Progetto Basket Fle-greo, consorzio tra Pontano(che attualmente milita in se-

rie C1), Sporting Club e ProgettoBasket Pianura, che dopo tre sconfit-te consecutive, tutte con un distaccominimo, ottiene la sua prima vittorianella gara casalinga contro il DeltaSalerno demolita con un distacco dipiù di 50 punti. Che questa vittoriasia un buon punto di partenza lo spe-rano in tanti, dato che la squadra dicoach Cecere, composta da ben 10“pianuresi” su un totale di 12 ragaz-zi, è stata formata da poco ed ha bi-sogno di tempo per amalgamare allaperfezione i ragazzi, apprendere gli

schemi e trovare così un suo equili-brio. L’obiettivo di quest’anno è benfigurare in un campionato, quello diEccellenza, anche per la presenza nelproprio girone di squadre di alto ran-go come Avellino e la solita PepsiCaserta. Ma c’è grande fiducia intor-no al Team, che quest’anno ha un or-ganico pieno di ragazzi promettenti,come Medulla (recuperato dopo dueanni di inattività), Capozzi e Garga-no, reduci dalla vittoria del titolo re-gionale dello scorso anno, ma ancheda “colonne” come Formicola, checercherà di dare il proprio contributodall’alto dei suoi 203 centimetri. Lastella del Team resta comunque

Alessandro Romano, classe 96, che ègià da qualche tempo nel giro dellanazionale. Riprendere quota è invecel’obiettivo delle due squadre impe-gnate nei campionati regionali,l’Under 15 di coach Giuseppe Vallo-ne e l’Under 13 guidata da coachVittorio Ariante, che svolgono rego-larmente allenamento alla Palascia-no. Un “in bocca al lupo” ad entram-be le squadre è d’obbligo, sperandoche questo alle porte sia un anno ric-co di soddisfazioni per la Pianura delbasket!

Salvatore Cuomo

di Alessandro Etzi

I

nizia bene la stagione dellaBoys Pianurese che conqui-sta due vittorie su tre partite

in Prima Categoria. Dopol’esordio casalingo vittoriosocontro la Vollese per 2-0 i pia-nuresi hanno subito la battutad’arresto contro la RinascitaSannicolese, ma la squadra diMister Saggiomo si è pronta-

mente rifatta contro lo Scampiasiglando un netto 3-1. dopo ladelusione del passato campiona-to i biancoverdi hanno quindiiniziato il campionato con il giu-sto passo, mettendo in evidenzadiverse personalità in campo, co-me i centrocampisti Serio e San-ges, autore di una bella rete supunizione contro lo Scampia, oil difensore Delfino, finora unasicurezza in difesa. Quindi le no-

tizie in casa Boys sono tutte po-sitive e Mister Saggiomo ha diche sorridere, potendo sognare,di questo passo, di rimanere ag-ganciato al gruppo delle favoritee coglierne ogni passo falso perconquistare la promozione, che,dopo l’abbandono del Pianura,rappresenterebbe una grandesoddisfazione per tutta Pianura eper il movimento calcistico loca-le.

di Alessandro Etzi

Ha aperto i battenti a settembre lʼAsd At-letico Pianura, nuova scuola calcio sitain via Masseria Grande 45, sotto la gui-

da del Presidente Antonio Maraffini, del Di-rettore Sportivo e allenatore Vincenzo Mari-gliano e dellʼaccompagnatore e dirigenteVincenzo Sica. Il campo di allenamento è il

Maracanà, dove si allenano i pri-mi quaranta giovani atleti dellasocietà, appartenenti alle catego-rie Piccoli Amici, Pulcini ed Esor-dienti. “Dopo tanti anni nel mon-do del calcio, in gran parte vissutiinsieme allʼamico Marigliano” ini-zia il Presidente Maraffini, “abbia-mo deciso di fondare una nostrascuola calcio per mettere a dis-posizione dei giovani le nostreconoscenze e la nostra esperien-za. Ci proponiamo di insegnare ilcalcio senza smarrire lʼaspetto lu-dico di questo sport e trasmetten-do, oltre alle basi, anche il rispet-to, lʼeducazione e la disciplina.Bisogna anche instaurare unbuon rapporto con i genitori, percomprendere meglio le problema-tiche di ogni singolo ragazzino erisolverle. I nostri atleti si allena-

no tre volte a settimana e da fine ottobre dis-puteranno anche i campionati federali. Pos-siamo vantarci di essere affiliati alla JuveStabia, inoltre vorrei ringraziare i nostri fon-damentali sponsor Gruppo Baiano Super-mercati, Gioielleria Romanelli, Avenida Caffèe Solegiadria”. Anche lʼallenatore Mariglianosi sofferma sul ruolo educativo del calcio:

“Siamo degli educatori a 360°, il nostro ruolonon si limita ad insegnare il gioco del calcio”.Contenti della scuola calcio anche i genitori,come Lidia e Rita, che mettono in evidenzala serietà dello staff, avendo anche cambiatodiverse scuole calcio, o Giuseppina, che hascelto questa scuola conoscendo già il Pre-sidente, o il sig. Moccia, uno dei pochi padripresenti, che allʼinizio ha dovuto incoraggia-re il figlio a praticare il calcio, ma adesso selo ritrova entusiasta nonostante questa sia lasua prima esperienza. “Le iscrizioni sonoaperte fino a dicembre e potete venire a tro-varci e far provare i vostri figli per vedere sehanno la stoffa dei calciatori”.

La squadra di coach Walter Cecere conquista la sua prima vittoria

Il Corriere diPianura

Boys Pianurese, un buon inizioDue vittorie in Prima Categoria

Atletico Pianura, una nuova scuola calcio nel quartiereAperta a settembre e già in campo

Progetto Basket Flegreo, si riparte!

Nella foto: il coach Walter Cecere

Una formazione della Boys Pianurese

Foto di gruppo per la Scuola Calcio Atletico Pianura