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Giornalino dell’Istituto Comprensivo “G. Dezza” Anno Decimo, numero 1 Dicembre 2012 L’Arco e... ...la Freccia Ciao a tutti, Grandi e Piccini!!! Il vostro Grillo è tornato sempre più folle e gagliardo. Ho sentito molto la vostra mancanza, ho tante cose da raccontarvi anche se attualmente non sono in sede, mi trovo in un posto bellissimo della nostra madre terra: in Australia. Il mio amico Kangùr l’aborigeno mi ha invitato a trascorrere qualche giorno a casa sua, diciamo casa ma non è proprio una casa, lui la chiama wurlies io la definirei un riparo provvisorio fatto con frasche e corteccia. Vi confesso che volevo tornare indietro lo stesso gior- no d’arrivo però adesso sono felice di vivere con i Papua, sarebbero i familiari di Kangùr. In questo mo- mento contemplavo la luna dopo aver letto una frase nel manuale che mi ha regalato Mudrooroo, fratello di Kangùr. Per qualche minuto il silenzio ha rapito il mio pensiero e l’aria fresca accarezzava l’intelletto assetato di codificare le parole che hanno messo in standby il flusso corrente del tempo. “ Una piccola nuvola non può nascondere molte stelle”. Le stelle, la luna, le nuvole ipnotizzano gli attimi per- ché questi abitanti del cielo, chiamati da tutti astri, fin dall’antichità hanno catalizzato lo sguardo umano per scoprire gli auspici del futuro. “FUTURO”, un quadro mai dipinto che oscilla tra il brivido e l’orrido, l’epoca dell’incertezza, dell’ambiguità e dell’insi- curezza, il futuro crea sintomi minacciosi per l’ulcera perché non si può mai pianifi- care. Tutti temono il futuro perché privi di forza, la forza di tenere alta la testa quando sembra che tutto fallisca e la forza di sopportare gli insuccessi. Nessuno le apre la porta ma la paura entra ugualmente nella nostra vita e ci rende sospettosi. Si può aver paura di molte cose: del pericolo, del diver- so, dell’ignoto ma forse tutte le paure si riassumono in una sola quella di non essere amati. La sconfitta è una lezione di vita ma dopo ci sentiamo abbandonati a noi stessi, soli come la luna in una notte senza stelle. Mio cugino Lorenzo diceva sempre: “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol essere lieto, sia: Di doman non c’è certezza!” Mio nonno che aveva combattuto sempre per un DOMANI migliore gli rispose: “La gioventù non ha età anzi ad essere giova- ni s’impara da vecchi e poi davanti a noi stan- no cose migliori di quelle che ci siamo lascia- ti alle spalle, l’importante è sorridere perché il sorriso è il biglietto da visita dell’ottimista.” Mio nonno faceva il marinaio e dopo aver conosciuto Naima, una cinesina carina diceva lui, è diventato un “onolevole” saggio. Adesso ho capito perché una nu- vola non potrà mai nascondere tutte le stelle, è il co- raggio che soffia via la paura così le stelle possono rac- contare sempre scintille dagli albori al chiaro di luna. Kungùr mi sta chiamando per cenare ma prima vo- glio augurarvi BUON NATALE e puntate sempre in alto con lo sguardo abbassato perché chi ci guida non è la luce degli occhi ma la luminosità del cuore… Il Grillo Parlante

L’ Arco e la Frecciache pongono in risalto i principali contenuti cono-scitivo-educativi trasmessi. La rievocazione dello stile di vita e delle abitudini delle fattorie riveste una

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Giornalino dell’IstitutoComprensivo “G. Dezza”

Anno Decimo, numero 1Dicembre 2012

L’Arco e... ...la Freccia

Ciao a tutti, Grandi e Piccini!!!

Il vostro Grillo è tornato sempre più folle e gagliardo. Ho sentito molto la vostra mancanza, ho tante cose da raccontarvi anche se attualmente non sono in sede, mi trovo in un posto bellissimo della nostra madre terra: in Australia. Il mio amico Kangùr l’aborigeno mi ha invitato a trascorrere qualche giorno a casa sua, diciamo casa ma non è proprio una casa, lui la chiama wurlies io la definirei un riparo provvisorio fatto con frasche e corteccia. Vi confesso che volevo tornare indietro lo stesso gior-no d’arrivo però adesso sono felice di vivere con i Papua, sarebbero i familiari di Kangùr. In questo mo-mento contemplavo la luna dopo aver letto una frase nel manuale che mi ha regalato Mudrooroo, fratello di Kangùr. Per qualche minuto il silenzio ha rapito il mio pensiero e l’aria fresca accarezzava l’intelletto assetato di codificare le parole che hanno messo in standby il flusso corrente del tempo.

“ Una piccola nuvola non può nascondere molte stelle”.

Le stelle, la luna, le nuvole ipnotizzano gli attimi per-ché questi abitanti del cielo, chiamati da tutti astri, fin dall’antichità hanno catalizzato lo sguardo umano per scoprire gli auspici del futuro.“FUTURO”, un quadro mai dipinto che oscilla tra il brivido e l’orrido, l’epoca dell’incertezza, dell’ambiguità e dell’insi-curezza, il futuro crea sintomi minacciosi per l’ulcera perché non si può mai pianifi-care. Tutti temono il futuro perché privi di forza, la forza di tenere alta la testa quando

sembra che tutto fallisca e la forza di sopportare gli insuccessi. Nessuno le apre la porta ma la paura entra ugualmente nella nostra vita e ci rende sospettosi. Si può aver paura di molte cose: del pericolo, del diver-so, dell’ignoto ma forse tutte le paure si riassumono in una sola quella di non essere amati. La sconfitta è una lezione di vita ma dopo ci sentiamo abbandonati a noi stessi, soli come la luna in una notte senza stelle.

Mio cugino Lorenzo diceva sempre:

“Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia!Chi vuol essere lieto, sia: Di doman non c’è certezza!”

Mio nonno che aveva combattuto sempre per un DOMANI migliore gli rispose:

“La gioventù non ha età anzi ad essere giova-ni s’impara da vecchi e poi davanti a noi stan-no cose migliori di quelle che ci siamo lascia-ti alle spalle, l’importante è sorridere perché il sorriso è il biglietto da visita dell’ottimista.” Mio nonno faceva il marinaio e dopo aver conosciuto Naima, una cinesina carina diceva lui, è diventato un “onolevole” saggio. Adesso ho capito perché una nu-vola non potrà mai nascondere tutte le stelle, è il co-raggio che soffia via la paura così le stelle possono rac-contare sempre scintille dagli albori al chiaro di luna. Kungùr mi sta chiamando per cenare ma prima vo-glio augurarvi BUON NATALE e puntate sempre in alto con lo sguardo abbassato perché chi ci guida non è la luce degli occhi ma la luminosità del cuore…

Il Grillo Parlante

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L’Arco e... Scuola dell’...la Freccia INFANZIA

CESARIS

Progetto accoglienza: c’era una volta COCCOLINOCome ogni anno, le classi della scuola dell’infanzia si sono preparate per acco-gliere i nuovi bambini. All’interno di ogni sezione è stato realizzato un progetto per far sentire i nuovi arrivati “a casa loro”…Un esempio?

COCCOLINOCoccolino ha paura, chi di lui si

prenderà cura?Tante mamme con amore lo hanno accolto con calore, come a scuola i bambini, quelli grandi e i piccolini

già camminano per mano e insieme andranno lontano...

C’era una volta...COCCOLINOQuesta è la storia di COCCOLINO,un agnellino timido e un po’ mammone. Da quando era nato, Coccolino, stava sempre con mamma pecora,

Lo stesso stupore e la stessa meraviglia che anche i bambini dovrebbero sempre avere quando scopro-no cose nuove! Ma ecco che venne il giorno in cui Coccolino fu pre-sentato al resto dell’ovile, perchè era giunto anche per lui il momento di entrare a far parte del gregge. “Care compagne, sono molto contenta di presen-tarvi mio figlio Coccolino, che è la cosa più preziosa che ho! Lo affido alla vostra compagnia e alla vostra amorevole cura di mamme, poiché noi pecore sia-

mo fortunate a vivere tutte insieme e a condividere quello che abbiamo”. TUTTE LE PECORE SI FECERO ATTORNO A COCCOLINO, COCCOLANDOLO COME SE FOSSE IL FIGLIO DI CIASCU-NA DI LORO! Che meravigliosa accoglienza per un cucciolo che aveva le zampette tutte tremanti dall’emozione!

senza mai allontanarsi. Ma come era carino con quei suoi occhietti dolci che guardavano la stalla con stupore e meraviglia!

AL TERMINE DI QUESTO PERCORSO I BAMBINI HANNO CAPITO CHE ANCHE A LORO E’ CONCESSO AVERE UN PO’ DI PAURA PER L’INIZIO DI QUESTA NUOVA

AVVENTURA MA, CHE COME HANNO GIA’ COMINCIATO A SPERI-MENTARE, C’E’ QUALCUNO PRONTO A PRENDERSI CURA DI LORO CON TANTO AFFETTO...

ALLORA BUONA CONTINUAZIONE A TUTTI I COCCOLINI DELLA SCUOLA “CESARIS”!!!

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Allegria nell’aiaRIT: Com’è allegra e com’è gaia

la giornata nell’aia!COCCODE’ fan le galline

CHICCHIRICHI risponde il gallo,QUA QUA QUA ecco l’anitra

che dondolando se ne va.

È impaziente già l’ochetta:il becchime lei aspetta.

Il pavone maestosofa la ruota vanitoso.

Indovina cosa è natoda quell’uovo già covato...

un batuffolo giallino,ecco un morbido pulcino!

RITAh, che cibo prelibato

è il granoturco macinato!La gallina razzolando

chicchi buoni sta cercando.Ora piove, è già una “doccia”

chiama i piccoli la chioccia:“Su, venite qui da me, non temete, COCCODE’!”.

RIT

Nella vecchia fattoriaPer il corrente anno scolastico le insegnanti della scuola dell’infanzia “Cesaris” han-no scelto come filo conduttore del lavoro educativo-didattico da realizzare coi

bambini “LA FATTORIA”. Tale progetto affronta temi molto motivanti per gli alunni: la casa colonica, gli animali domestici, la vita del contadino, il lavoro dei campi, l’alimentazione, i cicli produttivi degli alimenti, etc. Gli argomenti sono introdotti da storie e canzoni che pongono in risalto i principali contenuti cono-scitivo-educativi trasmessi. La rievocazione dello stile di vita e delle abitudini delle fattorie riveste una valenza educativa impor-tante, invitando i bambini a riscoprire il gusto della semplicità e delle piccole cose quotidiane e a valo-rizzare l’impegno che conduce alla realizzazione di un risultato, così come il duro lavoro del contadino

viene gratificato dal risultato delle sue fa-tiche: i prodotti della fattoria!

Inoltre, confrontando il proprio stile di vita con abitudini e usanze del passato, l’alun-no è indotto a riflettere sul tempo che scorre, sulla trasformazione delle cose, e a ragionare in una prospettiva storica. Infine, la varietà dei giochi presentati, uni-

Beatrice

ta ai percorsi di approfondimento, aiuta ad amplia-re il lessico, insegnando vocaboli nuovi all’interno di una cornice ludica che vede il bambino costruttore attivo del proprio sapere.

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L’Arco e... Scuola dell’...la Freccia INFANZIA

CAMPANIA

Pronti via! Si riparte... bentornati

La nostra scuola, che si rinnova e finalmente ha un nuovo nome “L’AQUILONE”.A proposito grazie ai genitori che hanno contribuito alla realizzazione dell’allegro murales che ci accoglie ogni giorno.

“A SCUOLA IMPARO... UN MARE DI COSE” è il filo con-duttore che ci accompagnerà durante l’anno scola-stico, quindi bambini, come pesciolini “nuotate nelle vostre sezioni”. Vi aspettano le vostre maestre che per raccontarvi la bellissima e dolcissima storia di

TANTE STORIE E TANTI LIBRI DA LEGGERE

e benvenuti BIMBI

“GUZZINO” di Leo Lionni, che insegna a tutti, grandi e piccoli che l’unione fa la forza.

E tutti insieme siamo pronti ad imparare tante cose nelle molte attività programmate per quest’anno la-boratori per grandi e piccoli, tante esperienze che ci aiuteranno ad essere più grandi e più amici.

Gli anni della scuola dell’infanzia sono ricchi di racconti. I libri aiutano a comprendere e diventano i fili con-duttori del nostro viaggio educativo, per questo noi della scuola dell’infanzia curiamo molto i contenuti della lettura scegliendo racconti emozionanti e curiosi, adatti a suscitare interesse , allegria, desiderio di conoscere.

Proprio per questo da alcuni anni abbiamo a scuola una piccola biblioteca a misura di bam-bino.L’esperienza scolastica però non basta, ecco perché per avvicinare i bambini alla lettura, noi maestre abbiamo pensato di ampliare le loro co-noscenze facendo conoscere ai bambini di 4 e 5 anni la biblioteca comunale. I bambini fanno il loro primo ingresso in biblio-teca dove il personale gentile ed accogliente at-traverso il libro li fa entrare nel magico mondo delle parole e delle immagini.Il progetto della biblioteca comunale quest’an-no propone una serie di libri definiti in inglese

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Anche quest’anno si rinnova l’esperienza della “luce della pace”.Dopo l’esperienza positiva dello scorso anno, si ripete e si amplia la manifestazione che coinvolgerà le scuole dell’infanzia e primaria di Melegnano , pubbliche e private.

Luce di Betlemme

La fiaccolata si svolgerà il 19 Dicembre e attraverserà le vie del paese con le lanterne accese e convoglierà nella piazza del castello. Questa esperienza, ricca di emozioni, coinvolge tutte le religio-ni e parla la lingua universale della

PACE

La luce di Betlemme arriva dalla Chiesa della Natività dove una lampa-da ad olio arde perennemente da moltissimi secoli, alimentata dall’ olio donato a turno da tutte le Nazioni cristiane della Terra. Poco prima di Natale un bambino, dei gruppi scout austriaci, accende una luce dalla lampada nella Grotta di Betlemme, che viene poi distri-buita ai vari gruppi scout anche in Italia. Proprio gli scout di Melegnano ci partano ogni anno “la luce della pace”.

Viva la Vendemmia

silent books, cioè libri silenziosi, storie di sole immagini.

Il silent book non è affatto un libro muto, bensì un libro che, esplorando al mas-simo la potenziali-tà dell’immagine, ci porta a trovare pa-role e a creare narra-zioni per tutti uniche e diverse.

La signora Paola e il signor Franco ci leggono i bellissimi libri e i bambini non solo ascoltatori, ma narratori molto creativi, partecipano, raccontano quello che i loro occhi attenti vedono.

CON I GRANDONI ABBIAMO INAUGURATO LE NOSTRE USCI-TE CON LA VISITA A SAN COLOM-BANO ALL’AZIENDA VINICOLA “NETTARE DEI SANTI”.ABBIAMO VENDEMMIATO!

CHE DIVERTIMENTO!!!

E dopo queste divertenti esperienze i bambini pos-sono leggere da soli i libri e portare a scuola i libri che hanno scelto.

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Vocali in rima...A

ADELE E’ UN’APE FEDELESUCCHIA IL NETTAREE CI PORTA TANTO MIELE.ADALGISA E’ UN’APE PRECISA,VOLA SUI FIORI CON LA SUA AMICA ISA.ANNINA, APE REGINA,SI TRUCCA E SI PETTINA OGNI MATTINAPOI CHIAMA LA SUA AMICA BAMBINA CHE LE RACCONTA LE STORIE GIU’ IN CANTINA.

EVARISTO, ELEFANTE MAI VISTO,PER COLAZIONE PREPARA IL FRITTO

MISTO.SARA’ VERO?! NESSUNO L’HA MAI VISTO

IL FRITTO MISTO DI ELEFANTE EVARISTO.

ELEFANTE HA UN PASSO ELEGANTEQUANDO CAMMINA E’ UN PO’ PESANTE

MA E’ MOLTO ELEGANTE IL NOSTRO ELEFANTE.

E

IISOTTA E’ UNA IENA UN PO’ CICCIOTTA,SI E’ MESSA A DIETA.E MANGIA IL PANE CON LA RICOTTA.

O OSVALDO E’ UN ORSETTO SPAVALDONON TEME NESSUNO, NEMMENO L’ORSO BRUNO.

ORSETTO ORLANDO GIRA IL MONDO CANTANDO:TUTTI AMMIRANO IL DO DI PETTO

DEL FANTASTICO ORSETTO.

UULU’ VUOLE VOLARE,

MA NON RIESCE E LO PORTANO AL MARE.DIVENTA UN AQUILONE

CON LA FORZA DI UN LEONEVOLA IN CIELO CON I SUOI AMICI

IN MEZZO ALLE NUVOLE SONO FELICI.

UBERTO E’ UN UCCELLO ESPERTOFA UN CONCERTO MENTRE VOLA

CANTANDO A SQUARCIAGOLA.

Classe Prima ADitelo con un fiore

. Il loro entusiasmo si ripete ogni mercoledì, giorno in cui la Signo-ra Graziella, coinvolta dalle insegnanti, presta il suo tempo e la sua dedizione, per insegnare ai nostri piccoli l’arte dei fiori.E’ bello vedere i bambini concentrati sulle loro mani, che girando e rigirando la carta, la trasformano in fiori. Le cose più semplici si rivelano sempre essere le più vere, le più autentiche, un grazie, dunque, a chi ha pensato di dare ai nostri figli anche questa pos-sibilità.

Le insegnanti della III D, della scuola elementare Cadorna, hanno organiz-zato il laboratorio dei fiori di carta.I bambini sono estrema-mente interessati e coin-volti in questo lavoro che li vede attivi e creativi. Con la semplice carta crespa e con le loro, ancora picco-le, manine creano dei fiori colorati.

L’Arco e... Scuola...la Freccia PRIMARIA

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“Animali da favola”: un laboratorio a Rocca Brivio

LA FACCIATA DI ROCCA BRIVIO E’ FATTA DI MAT-TONI E DAVANTI ALLA FACCIATA CI SONO LE FACCE DI TANTI ANIMALI; LA PIU’ GRANDE E’ QUEL-LA DEL LEONE. (Irene M. e Giorgio)

IL LEONE, FATTO DI TERRACOTTA, ERA SIMBOLO DI FORZA E FACEVA PAURA AI NEMICI. I SIGNORI DEL-LA ROCCA AVEVANO FATTO METTERE TANTI LEONI SULLE PARETI. (Andrea P. e Irene D.)

ABBIAMO VISTO ANCHE LA FACCIA DI UN LEONE DI PIETRA SULLA FACCIATA. (Luca Ch. e Nicole)

NOI ABBIAMO VISTO DUE LEONI DI PIETRA AI LATI DEL CAMINO. C’ERANO I LEONI PERCHE’ SONO IL SIMBOLO DI FORZA E CORAGGIO.

(Deborah e Mattia)

UNA DECORAZIONE DELLA FACCIATA SEMBRAVA META’ LEONE E META’ UOMO. ERA FATTA DI PIETRA.

(Raluca e Sara)

UN CAMINO AVEVA LE ZAMPE DI PIETRA COME QUELLE DEL LEONE. (Francesco e Camilla)

SULLA FACCIATA HANNO MESSO ANCHE UN GUFO CHE SERVIVA A SPAVENTARE LE PERSONE.

(Sofia, Giorgia e Riccardo)

ABBIAMO VISTO LA TESTA DI UN CAVALLO DI TERRACOTTA SOPRA UNA PORTA. LI’ ENTRAVANO I CAVALLI PERCHE’ ERA LA SCUDERIA.

(Gaia e Andrea L.)

SULLO STEMMA DELLA FAMIGLIA BRIVIO C’ERA L’AQUILA CHE VEDEVA TUTTO DALL’ ALTO ED ERA SIMBOLO DI GIUSTIZIA; C’ERANO ANCHE LE ZAMPE DEL LEONE, SIMBOLO DI FORZA.

(Pietro e Domenico)

IL BISCIONE DI ROCCA BRIVIO ERA DI PIETRA SCOLPITA. ERA MOLTO BELLO. LI’ A ROCCA BRIVIO E’ STATO TUTTO MOLTO DIVERTENTE E ABBIAMO FATTO UN LABORATORIO. (Arianna e Angelica)

CLASSE 2^A SCUOLA PRIMARIA

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L’Arco e... Scuola...la Freccia SECONDARIA

“HAI DEI LIBRI SUI SASSI?”Noi, cioè Michele, Omar e Federico vogliamo parlarvi di come stiamo scegliendo la scuola superiore che pensiamo di frequentare l’anno prossimo.Io, Omar, ho basato la scelta pensando alle materie in cui” vado forte” e ho iniziato ad informarmi in quali scuole le insegnano. Mi sono orientato, proprio per questo, su un istituto tecnico e, nello specifico, sto valutando l’indirizzo di elettrotecnica o di chimi-ca. Non so ancora quale dei due sceglierò, spero di chiarirmi le idee andando agli open

ORIENTAMENTO

Il 19 Novembre alcuni alunni di terza media hanno partecipato all’Open Day dell’Istituto Agrario Tosi di Codogno.

All’ arrivo un docente dell’Istituto ha presentato la scuola, poi ci ha portati nella serra dove i ragazzi di prima superiore erano occupati in esperimenti che consistevano nel cercare di far crescere le radici di una pianta a partire da una foglia spezzata. Successivamente ci ha illustrato dei macchinari che producono il formaggio. Dopodiché due studenti ci hanno fatto da guida: nell’aula di chimica ci hanno mostrato il lavoro di laboratorio con

OPEN DAY

day che le scuole superiori organizzano per noi ragazzi di terza media.

Io, Michele, invece, ho scelto grazie ai professori che stanno aiutando sia me che i miei compagni, mostrandoci delle slide riguardanti licei, istituti tecnici e scuole professionali oppure stimolando in noi la riflessione in vari modi, per esempio con un cineforum. Inoltre mi ha aiutato a scegliere mia madre che, con qualche suggerimento (anche di troppo) mi ha parlato di tutte le scuole in cui potrei “spaccare”.

Anche io, Federico, sono stato orientato dagli insegnanti, ma soprattutto dai miei genitori, che mi hanno aiutato a riflettere su quale percorso potesse essere più adatto a me.... Anche se, in verità, sono ancora un po’ confuso!!!Ragazzi, comunque vi consigliamo di vedere il film: ”Gifted hands- il dono” che ci ha proposto il grande Don GB, perché vi aiuterà a prendere una decisione come è capitato a noi.A presto,Michele, A. 3^D, Omar e Federico, 3^B

fuoco, sabbia, alambicchi, provette e becker! Più tardi l’insegnante ci ha condotti in aula dove gli studenti ci hanno mostrato degli insetti imbalsamati, spiegandoci come questi venivano catturati, trattati e conservati. Terminato il giro di orienta-mento, siamo stati informati sugli orari e sull’organizzazione scolastica. Questo Open Day ci ha interessato molto e consigliamo a tutti di informarsi su que-sto Istituto Tecnico che potrebbe essere una delle strade da percorrere tra qualche mese!

Andrea, 3^C e Livio,3^D

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Mi chiamo Matilde, ho tredici anni e sono all’inizio della mia vita, non ho avuto molte esperienze signi-ficative da cui poter comprendere varie cose, devo ancora capire cosa vorrò fare da grande e cosa mi riserverà il futuro, ma quello che più temo è di non essere all’altezza delle situazioni e non riuscire a fare niente di costruttivo.Ogni tanto nei miei pensieri capita di chiedermi se sarò in grado di superare le difficoltà con le mie for-ze oppure se riuscirò a prendere le giuste decisioni

LA FELICITA’ E LE PAURE DELLA VITA

nei momenti più difficili, ma la cosa che credo sia più im-portante è l’attenzione e la determinatezza con cui supe-rerò gli ostacoli.

Nella vita di tutti i giorni ci possono essere dei momenti di tristezza e dei momenti di felicità, ma che cosa è vera-mente la felicità?La felicità non è un’emozione ma è un sentimento che dipende dalla nostra condizione mentale, è presente in ognuno di noi, ma a volte si può anche nascondere nel dolore, infatti ogni stato d’animo emotivo come piacere, dolore, tristezza e gioia contiene in sé la possibilità della felicità.Molte persone pensano che la felicità sia rara e questo perché il nostro cervello è pronto a generare felicità in ogni istante ma spesso prevalgono in noi ricordi e pen-sieri negativi.

Molte persone pensano che la felicità sia rara questo per-ché il nostro cervello è pronto a generare felicità in ogni istante ma spesso prevalgono in noi ricordi e pensieri ne-

gativi, quindi per essere felici è necessario aiutare il cer-vello con un atteggiamento positivo, infatti la maggior parte delle volte siamo noi a renderci infelici aspettando di raggiungere la felicità quando qualcosa a cui teniamo molto si sarà realizzato.

Per me la felicità è il realizzarsi di un sogno o quando si riesce a compiere qualcosa di tanto desiderato e aspet-tato, l’uomo vuole raggiungere la felicità perché non ac-cade in qualsiasi momento e dura poco, ma quando si raggiunge si prova qualcosa di speciale e di toccante. L’uomo vuole arrivare alla felicità in qualsiasi modo, ma quando finalmente la trova non si sente completamente soddisfatto, così si pone un altro obiettivo e quando lo avrà raggiunto troverà di nuo-vo la felicità.

Matilde, 3^A

Ogni anno la nostra scuola organizza una corsa campestre. Que-sta volta, poiché siamo in terza, il percorso era di ben 1100 metri!!!!

Il giorno X era il 18 ottobre!Inizialmente eravamo tutti molto agitati ed avevamo tanta paura di cadere o di non farcela. Molti nostri com-pagni non hanno partecipato alla gara: alcuni erano “raf-freddati”, altri senza voglia, oppure avevano trovato una scusa per stare assenti... Lo sappiamo tutti che correre è una gran faticaccia!La corsa è iniziata nel campetto da calcio a ridosso del campo sportivo nei pressi della scuola. Eravamo circa trenta indomite ragazze e altrettanti in-ferociti giovanotti!!!La campestre è terminata con il famigerato giro della sofferenza sulla pista di atletica.

E ora la classifica dei primi arrivati: al primo posto Martina Biraghi di IIIA, seguita da Gaia Galassi di III B e, per finire, Tatiana Ivanchenko, ancora di III A. Per i maschi i vincitori sono stati Nicolas Prandelli di III D, Luca Festa di III A e Pirona Luca di III B.

Dopo la corsa eravamo veramente tutti sfiniti, appena arrivati ci siamo subito tuffati nell’erba a riposare senza badare al fatto di poterci bagnare.Ritornati in classe c’era uno strano silenzio… quasi tom-bale: noi che non siamo mai stati capaci di stare zitti un minuto! La nostra mente era rimasta in pista, e la voglia di vin-cere non aveva tolto spazio alle amicizie di sempre!!! Martina B. e Tatyana , 3^A

TUTTI INSIEME ALLA CORSA CAMPESTRE

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MERRY XMAS!

What’s the Difference?Find the differences belween the two holiday pictures below.

HOLIDAYSUDOKU!

Fill in missing letters so that eve-ry row, column and quadrant contains the letters that spell the word “SNOW”

Find the Presents Maze!

Help the kids & pippy find the Christmas gift of their dreams!

LA BOTTEGADEL CAFFÈ

TorrefazioneCaffetteria

Rivendita CaffèEnoteca

Sala da ThèCioccolateria

Via Roma, 2220077 MELEGNANO Tel. 02 98 31 893

Super Santa Word Search!CAROLINGCHRISTMAS

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REINDEERRUDOLPH

SANTASNOWMAN

TREE WREATH

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Lunedì 29 Ottobre noi ragazzi di 3^C e 3^D ci siamo recati in usci-ta a Genova.Abbiamo partecipato al Festival della Scienza. Ci siamo spostati in diversi luoghi della città per svolgere dei laboratori.Nelle varie tappe ci hanno accompagnato i nostri professori: Co-rona, Don Gb, Mochi, Presutti e Cuomo.

FESTIVAL DELLA SCIENZA

La RedazioneResponsabili progetto:Corona Lina - Rota don GB

Comitato di Redazione:DOCENTICattelino AnnaDe Pietro MaiangelaLembo Nunzio Monticelli KatiaPoillucci ChiaraRaimondi PaolaVisentin AngelaALUNNIAmmirabile Michele, Biraghi Martina, Di Noia Federico, Ivanchenko Tatyana, Prinelli Chiara, Rebughini Livio, Restelli Andrea, Soresi Ilaria, Spoldi Omar, Stroppa Clara.

La redazione ha privile-giato la pubblicazione del materiale prodotto da-gli alunni, rispettandolo quanto più possibile nella forma consegnata.

La Dirigente e la Redazione

augurano a tutti voi un

sereno Natale

e un felice Anno Nuovo!

È stata un’esperienza piacevole, anche per-ché gli insegnanti si sono rivelati più aperti e scherzosi, cantando e parlando con noi per le vie della città e sul pullman.Non tutte le classi avevano lo stesso percorso, quindi sarebbe troppo lungo spiegare speci-ficamente tutti i laboratori. Il più interessante è stato quello sulla sto-ria della Apple. Le guide ci hanno parlato

dell’evoluzione dei computer, degli iPad e degli iPhone.

Per tutti questi motivi è stata una bellissima esperienza e, anche

se alcuni laboratori erano un po’ noiosi, nel complesso ci siamo divertiti e abbiamo tra-scorso una bella giornata tutti insieme.

Clara, 3^CIlaria e Chiara , 3^D