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lA MENSILE DELL'AZIONECATTOLICA di SIENA - COLLE VAL D'ELSA - MONTALCINO Anno XXIII n. 13 Febbraio 1997 Sped. Abb. postale - Pubbl. Inf. 50% "FATEATTENZIONEACOME ASCOLTATE" (Le 8,8) I l tema dell'ascolto è da sempre un tema fondamentale. L'uomo è essenzialmente un essere di rela- zione che ha, nella capacità di dialo- go, una chiave fondamentale di inter- pretazione della sua realtà e la possi- bilità stessa di esprimersi e di essere persona. Non ci scandalizza scoprire il Volto di Dio che sceglie "LA PAROLA!per ri- velarsi e che dunque fa leva sulla ca- pacità di ascolto dell'uomo che ritie- ne capace di dialogo. Tutta la Bibbia è la storia del dialogo di Dio con l'uo- mo. Dio eterno cercatore di dialogo e l'uomo che fa sempre molta fatica ad accettare questo rapporto. Non devonomeravigliarele infinitedif- ficoltà ad ascoltare. Il "nemico" della vita farà sempre tut- to il possibile perché l'uomo non im- pari ad ascoltare. Oggi constatiamo: da un lato i nuovi ed estremamente potenti mezzi di co- municazione, informatici, telefonici, satellitari, che in pratica hanno del tutto eliminato le distanze spazio-tem- po; dall' altro lato non possiamo non riconoscere le crescenti difficoltà, che ci sono oggi, come non in altre epo- che, ad ascoltarsi, ad instaurareun vero contatto tra le persone, coinvolgente, sereno, fecondo, ..... Sembra quasi impossibile ma tra i mali gravi del nostro tempo c'è la solitudi- ne. La fatica più grossa è quella di ascol- tarsi. Non è per niente facile trovare per- sone disposte ad ascoltare, libere di con- frontarsi anche con parole e pensieri di- versi da quelli che vogliono sentire. Ma perché tutto ciò? Credo che una pi- sta sia domandarsise può esistereascol- to vero senza una buona dose d'umiltà. Chissà che a far difetto sia proprio l'umiltà dell'ascolto? Allora. Se il problema non è solo del quanto si dice o della mera possibilità di parlare dobbiamo tornare ad inter- rogarci sul "senso" dell'ascolto e del dialogo. La vita umana, la storia, sono luogo d'incontro. Presa coscienza del nostro essere da Dio e come Lui esseri di co- munione. Nel reciproco farsi dono la meravigliosa scoperta della nostra vera vocazione: l'amore. L'uscire da se per ritrovarsi nell'altro e col quale camminare insieme. In questo quadro esistenziale crescerà continuamente il desiderio di accogliere l'altro, di ascoltarlo, di ricevere da lui. Di sco- prire continuamente cose nuove con le quali sarò libero di confrontarmi senza paura. Il tempo per l'ascolto diventa tutt'altro che fatica, all'oppo- sto gioia, nella libertà non tanto di affermare quel poco che credo di aver trovato, ma di fare spazio a quel mol- to che ancora posso incontrare e che mi viene offerto. Altro che dialogo tra sordi o clima infantile di competizione per avere ra- gione. Altro che fretta di consumare tante esperienze senza convertirsi all'ascol- to vero dell'altro. Lasciamoci guidare da un Salmo, il 95 che ci dice: "Ascoltate oggi la voce del Signore ". Il punto di partenza resta quello. Se veramente ascoltere- mo la voce del Signore, sarà tutto più facile. Don Luca Galigani PELLEGRINAGGIO A ROMA Sabato15 Marzo l'Arcidiocesi di Siena Colle VaI d'EIsa Montalcino si recherà a Roma per ringraziare il Santo Padre ad un anno dalla sua indimenticabile visita ed iniziare con una preghiera nella Basilica di S. Pietro il nostro cammino ver- so l'Anno Santo L'occasione è particolarmente significativa e ciascuno di noi dovrebbe partecipare a questo pellegrinaggio per il quale tutta la diocesi si sta preparando con grande im.pegno. I soci dell' A.C. sono pregati di partecipare rivolgendosi alle p roprie associazioni parrocchiali o al parro co.

lA · 2009-10-30 · essere da Dio e come Lui esseri di co-munione. ... per fare cosa gradita a chi l'ha conosciuta e per farla cono- ... una libera scelta,

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lAMENSILE DELL'AZIONECATTOLICAdi SIENA -COLLE VAL D'ELSA -MONTALCINO

Anno XXIII n. 13Febbraio 1997Sped. Abb. postale - Pubbl. Inf. 50%

"FATEATTENZIONEA COMEASCOLTATE"(Le 8,8)

Il tema dell'ascolto è da sempreuntema fondamentale. L'uomo èessenzialmente un essere di rela-

zione che ha, nella capacità di dialo-go, una chiave fondamentale di inter-pretazione della sua realtà e la possi-bilità stessa di esprimersi e di esserepersona.Non ci scandalizza scoprire il VoltodiDio che sceglie "LA PAROLA!per ri-velarsi e che dunque fa leva sulla ca-pacità di ascolto dell'uomo che ritie-ne capace di dialogo. Tutta la Bibbiaè la storia del dialogo di Dio con l'uo-mo. Dio eterno cercatore di dialogo el'uomo che fa sempre molta fatica adaccettare questo rapporto.Non devonomeravigliarele infinitedif-ficoltà ad ascoltare.Il "nemico" della vita farà sempre tut-to il possibile perché l'uomo non im-pari ad ascoltare.Oggi constatiamo: da un lato i nuovied estremamente potenti mezzi di co-municazione, informatici, telefonici,satellitari, che in pratica hanno deltutto eliminato le distanze spazio-tem-po; dall' altro lato non possiamo nonriconoscere le crescenti difficoltà, checi sono oggi, come non in altre epo-che, ad ascoltarsi, ad instaurareun verocontatto tra le persone, coinvolgente,sereno, fecondo, .....Sembra quasi impossibilema tra i maligravi del nostro tempo c'è la solitudi-ne.

La fatica più grossa è quella di ascol-tarsi. Non è per niente facile trovare per-sone disposte ad ascoltare, libere di con-

frontarsianchecon parole epensieri di-versi da quelli che vogliono sentire.Ma perché tutto ciò? Credo che una pi-stasia domandarsise può esistereascol-to vero senza una buona dose d'umiltà.Chissà che a far difetto sia propriol'umiltà dell'ascolto?Allora. Se il problema non è solo delquanto si dice o della mera possibilitàdi parlare dobbiamo tornare ad inter-rogarci sul "senso" dell'ascolto e deldialogo.La vita umana, la storia, sono luogod'incontro. Presa coscienza del nostroessere da Dio e come Lui esseri di co-munione. Nel reciproco farsi dono lameravigliosa scoperta della nostravera vocazione: l'amore. L'uscire dase per ritrovarsi nell'altro e col qualecamminare insieme. In questo quadroesistenziale crescerà continuamente ildesiderio di accogliere l'altro, diascoltarlo, di ricevere da lui. Di sco-

prire continuamente cose nuove conle quali sarò libero di confrontarmisenza paura. Il tempo per l'ascoltodiventa tutt'altro che fatica, all'oppo-sto gioia, nella libertà non tanto diaffermare quel poco che credo di avertrovato, ma di fare spazio a quel mol-to che ancora posso incontrare e chemi viene offerto.Altro che dialogo tra sordi o climainfantile di competizione per avere ra-gione.Altro che fretta di consumare tanteesperienze senza convertirsi all'ascol-to vero dell'altro.Lasciamoci guidare da un Salmo, il95 che ci dice: "Ascoltate oggi la vocedel Signore ". Il punto di partenzaresta quello. Se veramente ascoltere-mo la voce del Signore, sarà tutto piùfacile.

Don Luca Galigani

PELLEGRINAGGIO A ROMASabato15 Marzo l'Arcidiocesi di Siena Colle VaI d'EIsa

Montalcino si recherà a Roma per ringraziare il Santo Padread un anno dalla sua indimenticabile visita ed iniziare conuna preghiera nella Basilica di S. Pietro il nostro cammino ver-so l'Anno Santo

L'occasione è particolarmente significativa e ciascuno di noidovrebbe partecipare a questo pellegrinaggio per il qualetutta la diocesi si sta preparando con grande im.pegno.I soci dell' A.C. sono pregati di partecipare rivolgendosi allep roprie associazioni parrocchiali o al parro co.

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2 Febbraio 97 o/ita5!ssociativa LA PIETRA

GRAZIE, ZIA GIUSTA

Il 12 dicembre scorso è deceduta Giusta Andreotti. Le dedichiamoquesto particolare ricordo per il contributo che ha dato agli ultimicinquanta anni della vita della nostra associazione e della Chiesasenese; per fare cosa gradita a chi l'ha conosciuta e per farla cono-scere almeno un po' a chi non ha avuto modo di incontrarla.

Aibiamo conosciuto Giusta, stabilitasi a Siena nel lontano

942, in tempi e circostanzediversi, ma abbiamo condiviso un lun-go e un po' speciale rapporto di ami-cizia personale con lei.Giulietta l'ha conosciuta in età molto

giovane, in quanto compagna di scuo-la e amica della nipote Anna Maria, ecome tale frequentatricedella sua casa,in un rapporto di singolare familiari-tà. Fu lei achiamarlaperprima"ZiaGiu-sta".Aureliano ha conosciuto come com-

pagno di scuola di uno dei suoi nipotila vicenda drammatica della morte

della sorella, che portò Giusta a Siena,ma l'ha incontrata e fraquentata daPresidente Diocesano della GlAC, nel1955.Ma veniamo al punto: chi è Giusta, eperché la ricordiamo e la proponiamoalla conoscenza di altri non solo con

affetto ma con gratitudine.E' stata a lungo Presidente Diocesanadell'Unione Donne di Azione Cattoli-

ca di Siena. Lo era già nella sua dio-cesi di provenienza, Fiesole - Giusta èvissuta ed ha insegnato a Reggello, inCasentino - quando venne a Siena nel1942, all'età di 39 anni. Ben presto fuchiamata ad assumerelo stessoincaricoper la Diocesi di Siena dall'Arcivesco-vo dell'epoca Mons. Mario Toccabelli.Ha cessato dall'incarico nel 1970, conl'entrata in vigoredel nuovoStatutodeldopo Concilio, dopo aver partecipatoalla fase preparatoria dello stesso. Maha mantenutoun rapportomolto strettocon l'associazione, svolgendo, a suo

modo, un servizio importante e moltointenso.Giusta Andreotti, meglio Zia Giusta -come voleva essere chiamata da noi -ha sempre nutrito tre grandi valori nelsuo cuore. La sua formazione perso-nale le consentiva di considerare ilcuore non solo come sede dei senti-

menti, ma soprattutto - secondo la lo-gica biblica - il centro vitale della per-sona, dove si formano e si alimentanole scelte fondamentali della vita.Così nell'intimo di Giusta si intreccia-vano le tre dimensioni in cui si artico-

lava il suo personale amore di Dio: lapassione per la Chiesa, la dedizioneall' Azione Cattolica, il suo attacca-mento al Sacerdozio ministeriale, chesi traduceva in concrete manifestazio-ni verso le persone dei sacerdoti e ver-so l'istituzione destinata a prepararli,il Seminario.Insegnante elementare, con una fortetensione pedagogica e professionale;donna di attentissima sensibilità socia-

le e politica: dalle traversie incontratedurante il periodo fascista per una li-nea pedagogica che veniva interpreta-ta come eccessivamente "catechetica",fino all'impegno di preghiera con cuiha sostenuto fino all'ultimo suo respi-ro le persone amiche impegnate nelservizio sociale e politico.Un tratto essenziale che ha caratteriz-zato la sua vicenda umana è stato l'im-

pegno assunto con la sorella morenteper sostituirsi a lei nella cura dei trenipoti, protrattasi sino al termine del-la sua vita terrena. Fu questo il modoun po' particolare con il quale la di-

mensione familiare della sua scelta divita laicale irruppe nella esistenza diGiusta: una libera scelta, che arricchìdi un esigente servizio, senza modifi-carne il quadro, il suo impegno perso-nale.Un ultimo tratto è però indispensabileper avere una visione sufficientemen-te comprensiva della sua personalità:la dimensione della preghiera.La preghiera come filo conduttore del-la sua vita, come sostanza della sua ca-pacità di relazione interpersonale,come espressione ultima e qualificatadel suo apostolato.Le celebrazioni liturgiche in casa sua,anche di quelle introdotte dalla rifor-ma liturgica del dopo Concilio, in par-ticolare l'unzione degli infermi, han-no reso la sua casa, fino all'ultimo, luo-go di incontro umano e di vita spiri-tuale.Ma per quanto si possa dire, niente puòesprimere la realtà esistenziale di Giu-sta megliodellesue stesseparole. .

Alle ultime amiche, ex componenti delsuo Consiglio Diocesano che le sonosopravvissute (fra cui Giulietta), Giu-sta ha lasciato una lettera, una sorta di"testamento spirituale"; una letterascritta nel lontano 1953, quando unagrave malattia le fece forse pensare diessere ormai al traguardo della sua vitaterrena.La pubblichiamo di seguito così comeci è pervenuta, con le aggiunte succes-sive da lei fatte, convinti di fare cosautile a quanti pensano di unirsi a noicon affetto nel dirle grazie, Zia Giu-sta.

Aureliano e Giulietta

~ ,I Nota della I

: RedaziOne:I II Lo spazio non ci consente di II pubblicare di seguito il "testa- Imento spirituale" di GiustaI Andreotti. Lo faremo nel prossi- II mo numero e sarà il suo aiuto I. per prepararci alla S.Pasqua. .J..----------

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LA PIETRA o/ita5tssociativa Febbraio97 3

CO9{JUL'rO!R]O £J1l !FYLMlr;£IJ1l

Come è nata l'idea di un

Consultorio? G i o rg i 0-L'idea di un Consultorio, in

senso generale, nasce dal vedere unafamiglia che attraversa momenti dif-ficili, che manifesta un "disagio", edall'intravedere la possibilità di aiu-tarla ad affrontare le problematicheche non è in grado di risolvere dasola. Quindi, lungi dall'essere qual-cosa di magico che, come si tocca,torna tutto bello e splendente, ilConsultorio è un aiuto, un supportoalla persona, alla famiglia, alla cop-pia, ai figli, a chi sta viven-do una crisi.

I problemi più ricorrentioggi quali sono?Giorgio - Sono i problemidi relazione: la crisi vienefuori proprio dal fatto chesi intrattengono con gli al-tri dei rapporti sbagliati chefanno sentire a disagio.Mariangela - Si incontranodue tipi di crisi: oltre ad unacrisi interna alla famiglia, sitrovano anche delle crisinella rete intorno a noi, cioèin tutti quei rapporti che in passato,di fronte alla persona in difficoltà,si presentavano come risorse per af-frontare la difficoltà stessa (le altrefamiglie, gli amici e altri supporti chela società offriva) e che oggi vengo-no spesso a mancare. Dall'altra par-te, c'è stata anche una crescita inquelle che sono le conoscenze spe-cifiche sull' argomento, quindi unamaggiore professionalità da parte dipersone che hanno studiato questotipo di problemi e le diverse strate-gie per affrontarli e quindi possonooffrire un aiuto "più competente".

Parliamo più specificatamente delConsultorio Giovani. Quali sono i

problemi che riscontrate più fre-quentemente nei giovani di oggi?Giorgio - I problemi dei giovani sonofondamentalmente di relazione: rela-

zione con i propri genitori, con i pro-pri insegnanti, con gli amici e anchecon se stessi. Problema relazionale

cosa significa? Si tratta di quelle crisiche, sotto certi aspetti, sono anche na-turali nella crescita di un ragazzo (con-trasti con i genitori, con il mondo de-gli adulti in genere), che però rischia-no di diventare abnormi per il modoin cui si sviluppano. Voglio dire: se in

PSICOLOGO

GINECOLOGO PEDAGOGISTA

MEDICOCONSULENTE

FAMILIARE

SESSUOLOGO CONSULENTEMORALE

CONSULENTELEGALE

famiglia non si sentono sufficiente-mente capiti, i ragazzi rischiano diandare fuori di testa. Questo aggravatutta quella insicur~zza, quella ricercadi autonomia tipica dell' età, che poisfocia nel non sapere quali decisioniprendere, oppure nell'intrattenere rap-porti sbagliati con gli altri ("lo scappodi casa"); o ancora nel rifugiarsi in al-tri tipi di situazioni (droga, anoressia,ecc.). Tutto questo deriva da un rap-porto non corretto con il mondo degliadulti.

Molti altri problemi riguardano la sfe-ra della sessualità. Ci sono moltissimigiovani che vengono a chiedere infor-mazioni per una migliore conoscenzadel proprio corpo; ad altri interessa

sapere come fare ad avere rapporti ses-suali senza rischio di una gravidanza.Questa è un' ottima occasione che il

Consultorio offre loro, per informarsimeglio sulla sessualità, e le implica-zioni di questa nella crescita della per-sona in tutte le sue dimensioni.

Mariangela - Molti ragazzi vengonoanche per chiedere solo un'informa-zione riguardo a prestazioni di tiposanitario, e questo dovrebbe farci ri-flettere: Siena è una città universita-ria con molti studenti fuori sede, evi-dentemente non ci sono sufficienti

canali di informazione perloro. Questi ragazzi nonsanno dove andare anche

semplicemente per farsifare una ricetta o una vi-sita di controllo ed è evi-dente la necessità di cre-are qualcosa di specificoin questo senso.A questo punto potrebbeessere utile sapere comeè strutturato il

Consultorio: c'è la figuradel consulente, che è co-lui che accoglie le perso-ne e le segue nei loro bi-

sogni; se emergono problemi per iquali si avverte la necessità di un in-tervento di tipo specialistico, nell'am-bito del Consultorio ci sono anche fi-

gure professionali (uno psicologo, unginecologo, un medico, un legale, unmoralista, ecc.) che possono interve-nire. Ogni 15 giorni ci troviamo tuttiinsieme come "equipe" per analizza-re i vari casi e vedere se le strategieadottate sono quelle giuste. Una vol-ta al mese viene fatta la supervisionecon un supervisore che viene daRoma e che aiuta i consulenti a met-

tere meglio a fuocç>la situazione. Persvolgere questo servizio il consulen-te ha seguito un corso specifico dialmeno tre anni con relativo tirocinio.

PSICHIATRA

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4 Febbraio 97

Perché i giovani si rivolgono alConsultorio ?

Giorgio - Una cosa è certa: i ragazzidi oggi, come tutti i ragazzi di sem-pre, si pongono degli interrogativi im-portanti riguardo alla propria vita, do-mande alle quali è difficile trovare unarisposta perché anche il mondo degliadulti è disorientato. Per capirci, unadelle situazioni più frequenti è quellache si vive all'interno di una famiglianel momento in cui babbo e mamma

non vanno più d'accordo: non è facileper un ragazzo che sta formando il pro-prio carattere, che sta gradualmentecercando di svincolarsi dal mondo

degli adulti, di acquisire la propriaautonomia, di prendersi le sue primeresponsabilità, crescere in un contestoin cui i suoi adulti di riferimento sono

in lotta tra loro. A questo aggiungia-mo una società che non aiuta ad assu-

mersi le proprie responsabilità, maanzi deresponsabilizza proponendo ifalsi modelli della TV e del consumi-smo.

Mariangela - Quasi tutti i ragazzi chesono venuti, nell'affrontare questi pro-blemi non hanno la risorsa del grup-po, manca loro un punto di riferimen-to esterno alla famiglia. lo ho avverti-to tante volte la difficoltà di dare loro

una mano proprio perché non potevoindirizzarli verso qualche realtà più omeno strutturata (parrocchia, associa-zioni, circoli culturali o sportivi e al-tro). Allora mi domando: i nostri grup-pi giovanili sono consapevoli che esi-ste un mondo di giovani che "ondeg-giano" tra una discoteca, una giratinain motorino, la scuola, lo sport, tutteoccupazioni o passatempi che vengo-no vissuti come fini a se stessi, senzaun reale coinvolgimento personale?Ecco, guardiamo un po' anche fuori;la normalità è anche questa.

Quali problemi credete che incon-trerà la famiglia nel domani? Ver-so quale futuro stiamo andando?Giorgio - La famiglia non è un'isolarispetto a tutto il contesto della socie-tà; da una parte contribuisce a costrui-

lJI'ita~ssociativa LA PIETRA

re la società in un certo modo, dall' al- i ragazzi: quello di cui hanno bisogno ètra subisce un po' quello che la società rendersi conto che la vita è la loro, ele propone. Oggi i giovani, oltre ai ge- sta a loro decidere comeviverla,uscen-nitori e gli insegnanti,hanno molti altri do dalla illusione, proposta dai mass-punti di riferimento che vengono loro media, che la vita è tutta bella... La vitaproposti dai media: oggi si passano è fatta anche di problemi, di limiti chemolte ore guardando la TV o ascoltan- v~nnoaffrontati.N?n .èsempli~efar ca-do musica;in ognicasorecepiamomolti pIre questo perche SI tratt~ dI a~daremessaggiche spessoconfondonoilpro- contro corrente lottando pnma dI tutto.

1 L f.

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d l contro una tendenza alla delega e al di-gresso con I consumo. a amlg la e. h

. ' l d'ffu, ., sImpegno c e Invece e mo to I sa.

nostro tempo e sempre pm soggetta ad. .b' . d'" dI'" La gente vIene per avere la soluzIOne

assor IrequestotIpo I pseu ova .0rI, al problema, e rimane un po' disorien-c~ena~condo~ole vere problematIche: tata quando si sente dire: "Non, ti dò ioe I :en valon. ~uesto dovrebbe farcI la soluzione, posso solo aiutarti a tro-capIre che dobbIamo prendere sempre vare la tua strada". Credo sia questo ilpiù consapevolezza dei problemi degli grosso aiuto che può dare ilaltri, e quindi farci riscoprire valori Consultorio, tutto il resto ci riguardacome la "solidarietà", capire che "non tutti come cittadini e come credenti,si può avere tutto e subito", che non perché è il problema della nostra so-possiamo realizzarci seguendo solo i cietà.nostri gusti momenta- A cura di Gabriele Cencioni.

("b

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h . ~ ,nel Isogna c e sIa.bellissimo e che sia I Il Consultorio IsempreilprimoperchéI ha sede presso Ialtrimenti sono una I l'Arciconfraternita Inullità"). Ecco, la fa- I di Misericordia S\e,# Imiglia deve aiutare i I di Siena ~q. Ifigli a capire che que- I . o~e" Isti non sono i veri va- I -<?o,\'\" Ilori della vita privile- I . ~ òP Igiando le relazioni e I ~" Igli affetti, aiutandoli I Iad esprimere i loro I Isentimenti, la parte più I Iintima della persona, I Iche necessita di ascol- I Orario di Segreteria Ito, di comprensione,di I Martedì I Itutto ciò che troppo I Giovedì ~ h. 17-19 Ispesso viene confuso I Venerdì h. 10-12 Icon le "cose". Bisogna I @'J.°\) Iaiutar li a capire che I ~'\~ Icerte cose non si com- I &.\)S Iprano, ma si conqui- I '\ Istano. I IMariangela - Credo I Iche il servizio che può I Ifare il Consultorio a I Iquesto riguardoè quel- I Si riceve anche Ilo di aiutarela famiglia I per appuntamento Ia riprendere in mano la I Ipropria vita, le proprie I Le consulenze Iresponsabilità. E lo I sono gratuite IstessodiscorsovaleperL - - - - - - - - - - - - - - - - -I

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LA PIETRA o/ita51ssociativa Febbraio97 5

CONSIGLIO DIO CESANODEL 31jOlj97

Alla riunione di Consiglio sono perficiale. Quando riesce, si punta a do il nostro specifico che è impegno

presenti quasi tutti i membri mantene~e!'e~is,te,nt~;no~ s~~egistra- nella Chiesa attraverso l'Associazio-e comunque sono rappresen- no tentatIvI e InIZIatIvedI nhevo per ne, è poco probabile che l'Associazio-

tati tutti i settori dell'associazione, avvicinare e presentare la proposta as- ne mantenga una presenza viva ed in-Viene subito preso in esame il pro- sociativa a nuove persone, cisiva,

blema del tesseramento che quest'an- E' anche vero che spesso siamo di In seguito a queste analisi sembra op-no, sulla base dei dati ad ora perve- fronte a realtà associative che, per t

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f arrocc la l, per apnre un la ogoCiaZIOnIe marcata o ove non SItengono mcontn l or-o , ", '" costruttivo sulla nostra identità asso-

Ad OggI ancora ben 26 aSSOCIaZIOnI mazIOne, dove l preSIdentI parroc- " o

devono presentare il tesseramento in chiali non riuniscono i loro consigli, ClatIva,partendo propno dallo statu-segreteria e il ritardo nel completare dove ci si lascia prendere da tutti gli to,le operazioni riguardanti l'adesione la- altri impegni parrocchiali, dimentican- I A questo proposito è opportuno che

s~ia s~p~orre le dif- r-- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - , anche LA PIE-

fIcolta oI~contrateo1 1 TRA contribuiscaPer n?tI~Ia ,solo 15 1 .. . - 1 a questo camminoaSSOCIaZIOnI su 411 Ricordiamo che. 1 riproponendo unahanno presentato al 1 1 lettura dello statu-3111197 il too

tesser~mento in se- : DOMENICA20 APRILE : Viene anche sug-gretena,1

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dati relativi a tutte le 1 INC ONTRI 1 alla programma-associazioni, pro- 1 1 zionee allapromo-ponga iniziative 1 1 zione associativao

concrete da intra- 1 1 Vienesottolineato

prendere per soste- 1 'CIOJ CHI£, IMPofDqJ{ I£,J t1JfDII)lfDl£, 1 ches~essool~l,imi-nere la proposta as- 1 ~\. ~ ~~ ~\.: 1 tata dmamlclta del

s~ciat~va,le ,adesio- : £YL PO!1{'IYLJ1£CHI PO!1{'II : gruppo di AoConI e, m partIcolare, coincide con unavivacizzare il mo- 1 tI.~Otl.r l '/'Ifd2 0 'fD,-rnl JJ 1

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6 Febbraio 97o/ita.9L.ssociativa LA PIETRA

parroci ed incoraggiarli a stimolare unmaggiore impegno da parte delle as-sociazioni e dedicare loro una mag-giore attenzione, sicuri che quantopiù vivo è il gruppo di Azione Cat-tolica tanto più ricca di fermenti saràla realtà parrocchiale.I Presidenti e le realtà associative

parrocchiali dovrebbero adoperarsiperché l'esperienza dei campi scuo-la non rimanga una parentesi bella,ma isolata. E' in parrocchia che oc-

corre trovare lo spazio e l'ambientedove i nostri ragazzi possano conti-nuare il cammino di crescita e di im-pegno.Passati al tema dell'assemblea an-

nuale dell' Associazione prevista perdomenica 13 aprile, viene deciso diviverla, come consuetudine in duemomenti. Il primo, esterno, daconcretizzarsi con una tavola roton-da sul tema della nuova riforma del-la scuola, e il secondo, strettamente

associativo, da caratterizzare sullaformazione e la missione.Infine viene concretizzato il corsobiblico di formazione rivolto ai nostri

giovani, ai partecipanti i campi scuo-la giovani ed ai campi scuola anima-tori. Il corso, strutturato in quattro in-contri, sarà tenuto separatamente aPoggibonsi e a Siena con relatori, ar-gomenti, date, ore e luoghi così comeriportiamo cdiseguito.

..................................... .. .. .

. Siena: ore 18.30, .. .

. Santuario di S. Caterina. .. .: Poggibonsi: ore 21.15, :: Parrocchia S. Giuseppe. :. .. .. .. .d.; . .. .. "Ilsenso della Parolanellavitadel creden- .. .. te". .. .. .. .. Siena- 13febbraioVittorioBotteghi .. .: Poggibonsi - 18 febbraio Don Lorenzo Bozzi :. .. .: "Inizio del Vangelo di Marco: Battesimo:: -Tentazioni". :. .. .: Siena- 25febbraioDonLorenzoBozzi :: Poggibonsi -28 febbraio Vittorio Botteghi :. .. .: "Lettura trasversale: ildiscepo~ato" :. .. .: Siena- 6 marzo Adriana Romaldo :. .. Poggibonsi- 7 marzoAdriana Romaldo .. .. .. .. "Il mistero del Reg no nel discorso.. .. Parabolico" .. .. .. .: Siena- 13 marzo Massimo Meioli :: Poggibonsi - 14 marzo Massimo Meioli :....................................

Claudio Radi

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LA PIETRA o/ita.9l.ssociativa

VITAASSOCIATNA:

~

" Mi accosterò all'altare di Dio.A Dio che, è la gioia della mia giovinezza" ( Salmo 42 )

Con queste parole, prima della riforma liturgica, qualunque Sacerdote,indipendentemente dalla sua età anagrafica, si accingeva a celebrarela Santa Messa.

Queste stesse parole possono sintetizzare il nostro lavoro associativo per i socidella III Età e, attraverso essi, per tutte le persone che gravitano intorno allenostre Comunità parrocchiali. Dar lode a Dio, nonostante i nostri acciacchifisici e spirituali, a quel Dio che ci mantiene giovani con il suo amore e la suagrazia nel trascorrere del tempo e nella inevitabile decadenza del corpo, è loscopo principale per cui proponiamo, già da cinque anni, i campi scuola e gliincontri di formazione e di spiritualità.Lo scorso 30 Gennaio abbiamo tenuto il 20 incontro dell'anno associati-vo 1996-97 nella Parrocchia di Santa Caterina Dottore della Chiesa. Alla

Preghiera e una riflessione sul tema" Gesù, unico salvatore del mondoieri, oggi e sempre", ha fatto seguito una magistrale" cenciata ", grazieall'opera generosa e gratuita di alcune socie.Il primo incontro era stato tenuto nella Parrocchia di San Miniato il 12Dicembre, con una giornata intera, durante la quale abbiamo riflettutosulla" Buona Notizia" che la Chiesa ci ripropone continuamente nel-l'Anno liturgico e che quest'anno è stata sottolineata in modo particolaredall'inizio del 1o anno di preparazioneal giubileodel 2000.Anche questoevento è stato oggetto della nostra riflessione e ci ha permesso di capireche Gesù di Nazaret è il nostro permanente "giubileo": la nostra libera-zIOne.Terremo il 3o incontro nel salone del Santuario di Santa Caterina il 13Marzo, dalle ore 9,15 alle ore 12,30 circa, per riflettere sul Battesimo eriscoprire la nostra dignità di Figli di Dio.L'ultimo incontro di quest'anno, prima dei campi scuola estivi, avrà luo-go a Colle VaI D'EIsa, nella Parrocchia di S. Caterina, per" Celebrarecon Maria le Meraviglie del Signore" , il 15 Maggio con un'intera gior-nata di riflessione, di preghiera e tanta allegria.Da queste pagine del nostro giornale vogliamo ringraziare prima di tuttoil Signore nostro Dio, che ci permette di ritrovarci spesso e sempre nume-rosi, poi il nostro Assistente Don Adelmo, che ci propone delle riflessioniricche di contenuto, ben articolate e, soprattutto, molto comprensibili, iParroci, le Associazioni e le Comunità parrocchiali che ci accolgono conmolto entusiasmo e, infine, tutti i partecipanti che ci seguono con grandefedeltà.

Ci auguriamo che questi incontri a livello diocesano stimolino le nostreAssociazioni a proporre nelle loro parrocchie gli stessi incontri. I compo-nenti della Commissione diocesana sono disponibili a partecipare doveverrà richiesto il loro intervento.

Febbraio 97 7

NOTAREDAZIONALE

Rispondendo al nostro invi-to del numero di di dicem-

bre 1996 abbiamo ricevu-

to due lettere del Sig..Lorenzo Lazzeri e della

sig. Angela Chiarion.

Per motivi di spazio non ci

è possibile pubblicar le, ma

per il ricco contenuto non

intendiamo privar vi dellaloro lettura e ve le propor-

remo nel prossimo numero;

anzi prendiamo l'occasio-I

ne per rinnovare l'invitoalla vostra collaborazione.

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8 Febbraio 97~iovani

LA PIETRA

10 E 11 MAGGIO INCONTRO NAZIONALE GIOVANI-GIOVANISSIMI "NELL'OASI DI PACE"

NEVE'SHALOM-WHAHATAL SALAM

Un'esperienza unica da vivere molto intensamente è l'incontro nazionale giovani -giovanissimi previsto per il 10-11 maggio a Roma,due giorni da condividere con tutti i giovani d'Italia. Sarà un' occa-

sione per conoscere tantissimi ragazzi, rivederne altri incontrati ai campinazionali, scambiare esperienze con giovani e giovanissimi che abitano moltolontano, ma condividono lo stesso cammino, aderiscono alle stessa propo-sta e hanno tanta voglia di stare insieme per fare festa: migliaia di ragazziche cantano, ridono, giocano, una gran confusione, insomma, ma nella gioiae nell'allegria. E' bello incontrarsi in queste occasioni in cui si possono con-dividere e mettere in comune personali esperienze per arrichirsi reciproca-mente e mostrare l'impegno messo per non diventare semplici spettatori del-la vita ,ma essere consapevoli delle proprie responsabilità. Un incontro pen-sato per testimoniare la nostra volontà, il nostro impegno a trasformarci in"ponti e arcobaleni", a porci in dialogo per vivere l'annuncio .Ponti in quan-to simbolo di collegamento, di apertura con la consapevolezza che nessunodi essi è inutile perchè ogni incontro è voluto da Dio; ed arcobaleni persimboleggiare la gioia propria di chi testimonia l'annuncio, perché ogni in-contro è un momento di festa.

L incontro ha una sua icona, una stella guida per i momenti di preghiera ,manon solo: Gerusalemme, la città dell'annuncio e del dialogo; la prima cittàdove è stata annunziata la risurrezione di Cristo e città-simbolo del dialogotra popoli, in quanto scenario di incontro-scontro tra ebrei e palestinesi, maanche di tentativi di confrontarsi per raggiungere la pace.Questo tentativo è diventato realtà a Nevè Shalom-Whahat al salam, un vil-

laggio nei pressi di Gerusalemme il cui nome significa in arabo ed ebraico"oasi di pace". A Nevè Shalom infatti convivono ebrei e palestinesi di citta-dinanza israeliana e di fede cristiana, ebraica e islamica. E' un villaggioancora in evoluzione, con molti progetti da realizzare per dare un fondamen-to sempre più concreto e duraturo ai suoi propositi di pace. Come giovani diAC abbiamo deciso di sostenere queste iniziative attraverso la raccolta difondi: possiamo sostenere la scuola per la pace che opera per accrescere laconsapevolezza della complessità del conflitto e stimolare la comprensionereciproca, l'attività scolastica in generale ," la casa per gli studi silenziosi(un centro culturale sede di dibattiti su temi inerenti la pace), un gesto disolidarietà per arricchire ancora di più ilnostro incontro nazionale.

Qualche nota tecnica per concludere:la quota di iscrizione è di £20.000 a testa.

Per iscriversi:telefonare entro il 28 febbraio a:

Elena Pappadopulo (288135)Stefano Nastasi (939375).

Elisa Cardini

PROGRAMMA DI MASSIMA

SabatD lO ma22i2

mattino Arriviore 13.00 Inizio

-Momentodi scambio-gemellaggiotrn lediocesiIn questo momento, offrendo uno spaziodiprotagonismo a tutte le diocesi, dovremmoessere capaci, sulla base di una pista di indi-rizzi che vi invieremo per la fine di gennaio,di mostrare quanto il Settore Giovani, a livel-lo diocesano,ha concretizzatosul tema dell' at-tenzione annuale "Ponti e Arcobaleni".Sarà anche l'occasione per dialogare con al-tre realtà giovanili, culturali e religiose.

-Testimonianze sul tema:

Incontreremo testimoni significativinella pro-spettiva del confronto e del dialogo tra i po-poli e le religioni.

-Incontro con il Papa

-Veglia di preghiera

-Un concerto per Gemsalemme

Domenica 11 maggio

ore 11.00 Celebrazione Eucaristia in una Ba-silica di Roma