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L'armonizzazione con il modello organizzativo 23 I modelli organizzativi nel nuovo sistema delineato dal d.lgs. 81/08 Avv. Pietro Domenichini, Rovigo 10 dicembre 2008 I S R

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L'armonizzazione con il modello organizzativo 231

I modelli organizzativi nel nuovo sistema delineato dal d.lgs. 81/08

Avv. Pietro Domenichini, Rovigo 10 dicembre 2008 I S R

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SICUREZZA E PREVENZIONE DEI REATI

QUALE RAPPORTO FRA SICUREZZA E MODELLI ORGANIZZATIVI?

I S R

Si tratta di due diversi sistemi di prevenzione del rischio

I due sistemi concorrono, cioè sono da osservare entrambi

I due sistemi devono essere integrati (art. 30 D.lgs.81/08)

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SICUREZZA E PREVENZIONE DEI REATI

I MODELLI ORGANIZZATIVI 231

I S R

Servono a garantire la prevenzione di alcuni tipi di reati

La prevenzione è data dal controllo sull'attività dell'azienda

La lista dei reati oggi comprende omicidio colposo e lesioni personali colpose: da cui la necessità di integrazione con il sistema sicurezza

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SICUREZZA E PREVENZIONE DEI REATI

IL TESTO UNICO D.LGS.81/08

I S R

Ha coordinato e riunificato le normative preesistenti in materia di sicurezza del lavoro

Ha inasprito le sanzioni e ampliato le ipotesi di responsabilità

Ha imposto l'adozione di un modello organizzativo per la prevenzione dei reati

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

MODELLO ORGANIZZATIVO – IL DECRETO 231 - 01

I S R

Il D.lgs. 231/2001 ha introdotto una forma nuova di responsabilità:

Quando vengano commessi dai soggetti apicali di un’impresa alcuni reati i cui effetti costituiscano un vantaggio per l‘impresa stessa…. L‘IMPRESA E' RESPONSABILE IN PROPRIO!

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

MODELLO ORGANIZZATIVO – IL DECRETO 231 - 01

I S R

secondo l'art. 5 infatti

1. L'ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio:

a) da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso;

b) da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui alla lettera a).

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

MODELLO ORGANIZZATIVO – IL DECRETO 231 - 01

I S R

secondo l'art. 6 inoltre

1. Se il reato è stato commesso dalle persone indicate nell'articolo 5, comma 1, lettera a), l'ente non risponde se prova che:

a) l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi;

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

MODELLO ORGANIZZATIVO – IL DECRETO 231 - 01

I S R

secondo l'art. 6 inoltre

1. Se il reato è stato commesso dalle persone indicate nell'articolo 5, comma 1, lettera a), l'ente non risponde se prova che:

b) il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli di curare il loro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell'ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo;

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

MODELLO ORGANIZZATIVO – IL DECRETO 231 - 01

I S R

secondo l'art. 6 inoltre

1. Se il reato è stato commesso dalle persone indicate nell'articolo 5, comma 1, lettera a), l'ente non risponde se prova che:

c) le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

MODELLO ORGANIZZATIVO – IL DECRETO 231 - 01

I S R

secondo l'art. 6 inoltre

1. Se il reato è stato commesso dalle persone indicate nell'articolo 5, comma 1, lettera a), l'ente non risponde se prova che:

d) non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell'organismo di cui alla lettera b).

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

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MODELLO ORGANIZZATIVO – IL DECRETO 231 - 01

Ma quali sono i reati presupposto della responsabilità ai sensi del D.lgs. 231/01?

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

I S R

I REATI PRESUPPOSTO (CATALOGO “APERTO”)

d. lgs. n. 231 del 2001

d. lgs. n. 231 del 2001

Reati contro la PA (art.24):

Malversazione a danno dello Stato, Indebita percezione di erogazioni, Truffa in danno della PA, Frode informatica in danno della PA

Reati relativi a monete ed altri valori “pubblici”(art.25 bis):

Falsificazione di monete, spedita e introduzione nello Stato di monete false e Alterazione di monete ecc.

Reati societari (art.25 ter): False Comunicazioni sociali, Falso in prospetto; Impedito controllo, Operazioni in pregiudizio dei creditori;Illecita influenza sull’assemblea, Aggiotaggio;Ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, ecc...

Reati aventi finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico e di finanziamento del terrorismo (art.25 quater)

Reati contro la personalità individuale (art.25 quinquies):

Riduzione o mantenimento in schiavitù, tratta di persone, acquisto o alienazione di schiavi

Ricettazione, riciclaggio e impiego di risorse illecite (art. 25 octies)

Lesioni personali e omicidio colposi commessi con inosservanza delle norme sulla sicurezza del lavoro (art. 25 septies e art. 30 d.lgs. n. 81 del 2008)

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

I S R

LE CONSEGUENZE DEL REATO PRESUPPOSTO

Responsabilità penale

personale del soggetto che compie il reato

Responsabilità “amministrativa”

Dell’impresa alla quale è legato l’autore del reato

E INOLTRE

Se il reato è commesso da persone che dirigono/controllano l’azienda o che sono sottoposte alla vigilanza di queste (anche se si tratta di “parasubordinati”)

Se per effetto del reato si determina un vantaggio o un interesse per l’azienda (quindi potrebbe trattarsi anche di un “beneficio indiretto”)

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

MODELLO ORGANIZZATIVO – IL DECRETO 231 - 01le sanzioni

I S R

Se all’esito del processo la società viene ritenuta responsabile ai sensi del decreto legislativo n. 231 del 2001, le conseguenze del suo coinvolgimento per il reato commesso da uno dei soggetti indicati, “nell’interesse o vantaggio” dell’azienda stessa, consistono nella condanna a:

sanzioni pecuniarie, che possono superare il milione di euro

sanzioni interdittive (interdizione dall’esercizio dell’attività, sospensione o revoca di autorizzazioni e finanziamenti, divieto di contrattare con la P.A. ecc...)

confisca di beni e somme di denaro

pubblicazione della sentenza, con conseguente danno di immagine, di difficile quantificazione, ma che può risultare molto serio, soprattutto a livello locale

Inoltre, le sanzioni interdittive possono essere irrogate in via cautelare anche prima della fine del processo, per prevenire il rischio di reiterazione del fatto illecito

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

MODELLO ORGANIZZATIVO – IL DECRETO 231 - 01

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI - DVR

DIMOSTRANDO CHE IL SOGGETTO AUTORE DEL REATO HA AGITO UNICAMENTE NEL PROPRIO INTERESSE

DIMOSTRANDO DI AVERE ADOTTATO ED EFFICACEMENTE ATTUATO UN MODELLO ORGANIZZATIVO IDONEO ALLA PREVENZIONE DELLA COMMISSIONE DI REATI QUALI QUELLO VERIFICATOSI

L'ENTE PUÒ ESIMERSI DA RESPONSABILITÀ SOLTANTO IN DUE MODI:

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il contenuto del modello organizzativo: l'art.6

• il modello di cui all'art. 6 D.lgs. 231/01 deve:• a) individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati; • b) prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e

l'attuazione delle decisioni dell'ente in relazione ai reati da prevenire; • c) individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad

impedire la commissione dei reati; • d) prevedere obblighi di informazione nei confronti dell'organismo

deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli; • e) introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato

rispetto delle misure indicate nel modello.

i parametri di legge per il modello

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il modello organizzativo nel D.lgs. 81/08

• il modello di cui all'art. 30 D.lgs. 81/08 deve provvedere:

• a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici;

• b) alle attivita' di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti;

• c) alle attivita' di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;

• d) alle attivita' di sorveglianza sanitaria; e) alle attivita' di informazione e formazione dei lavoratori;

• f) alle attivita' di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori;

• g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;

• h) alle periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle procedure adottate.

i parametri di legge per il modello

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

I S R

MODELLO ORGANIZZATIVO DI GESTIONE PER LA DEFINIZIONE E L’ATTUAZIONE DI UNA POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E SICUREZZA

Sistema di formalizzazione

Funzioni relative al rischio

Sistema disciplinare

Sistema di controllo

Che memorizzi la realizzazione degli adempimenti in materia valido in sede giudiziaria come strumento di difesa

Insieme di ruoli, attività, competenze erisorse umane, interne all’azienda, focalizzate sul rischio alla salute

Sistema coattivo aziendale con uno specifico codice disciplinare interno

Un meccanismo di auditing per verificareL’adozione del modello

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

VALUTAZIONE DEI RISCHI – SEZIONE II TESTO UNICO

ARTT. 28 E 29 - IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI - DVR

Il datore di lavoro deve valutare, in collaborazione con il RSPP ed il medico competente, previa consultazione del RLS, i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, che possono derivare dalla scelta delle attrezzature di lavoro, delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché dalla sistemazione dei luoghi di lavoro

La valutazione deve essere effettuata su tutti rischi (obbligo non delegabile ) compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari (compreso lo stress lavoro - correlato), lavoratrici in stato di gravidanza, rischi connessi a differenze di genere, età, provenienza.

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

VALUTAZIONE DEI RISCHI – SEZIONE II TESTO UNICO

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI - DVR

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DEVE ESSERE “MISURATO” SULLA REALTA’ OPERATIVA DELL’AZIENDA, DEVE RAPPRESENTARE UN AIUTO ALLA SOLUZIONE DELLE PROBLEMATICHE PER AFFRONTARE CON SERENITA’ L’IMPEGNO DEGLI ADEMPIMENTI

IL RISULTATO DEVE ESSERE QUELLO DI UN DOCUMENTO MIRATO E DI SEMPLICE FRUIZIONE

ARTT. 28 E 29 - IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI - DVR

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

VALUTAZIONE DEI RISCHI – SEZIONE II TESTO UNICO

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI - DVRART. 30 – MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

I S R

Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi alla materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro.

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

VALUTAZIONE DEI RISCHI – SEZIONE II TESTO UNICO

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI - DVRART. 30 – MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

I S R

Vigilanza sull’attuazione ed effettività del modello

…Deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo

sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate.

Il riesame e l’eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all’igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell’organizzazione e nell’attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico.

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

VALUTAZIONE DEI RISCHI – SEZIONE II TESTO UNICO

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI - DVRART. 30 – MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

I S R

In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui ai commi precedenti per le parti corrispondenti…

ulteriori modelli possono essere indicati dalla Commissione

consultiva

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

VALUTAZIONE DEI RISCHI – SEZIONE II TESTO UNICO

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI - DVRART. 30 – MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

I S R

Norme OHSAS (Occupational Health and Safety Assessment Series) 18001 Strumento internazionalmente riconosciuto e idoneoper individuare e formulare obiettivi e politiche per l’igiene esicurezza sul lavoro e per favorire il conseguimentodella conformità  legislativa ed elevati standard qualitativinel miglioramento nell’ambiente di lavoro Certificazione Complessità  Più adatto a grandi imprese

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

VALUTAZIONE DEI RISCHI – SEZIONE II TESTO UNICO

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI - DVRART. 30 – MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

I S R

Linee guida UNI INAIL 2001 elaborate in modo condiviso da OO.SS. Associazioniimprenditoriali, INAIL, UNI, ISPESL per offrire alle aziende modalità di realizzazione di un SGSL

adozione volontaria assenza di vincolo della Certificazione“Guida operativa” con strumenti applicativi (modelli di procedure, moduli, istruzioni operative..)Percorso di implementazione, formazione, supporto,incentivazione

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

LINEE GUIDA UNI-INAIL

ART. 30 – MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

ANALOGIE FRA OHSAS 18001 E UNI-INAIL

ART. 30 – MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

I S R

- Decisione strategica

- Impostazione logica analoga (politica, pianificazione, attuazione, monitoraggio e riesame)

- Gestione sistemica e approccio per processi

- Integrazione al sistema di gestione generale della impresa

- Adesione volontaria

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

STRUMENTI DI OHSAS 18001 E UNI-INAIL

ART. 30 – MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

I S R

POLITICA AZIENDALE•è riesaminata alla luce dei riesami, audit....? •guida la pianificazione del processo: identificazione pericoli, VR e controllo?•la politica per la gestione include obiettivi chiari e impegno a migliorare le prestazioni del Sistema?•La Direzione dell’organizzazione assicura che tale politica:•sia adeguata alle proprie attività , prodotti, servizi e rischi connessi?•l’impegno a soddisfare leggi, regolamenti vigenti ed eventuali altri requisiti sottoscritti relativi alla SSL?•applicata, documentata e sostenuta a tutti i livelli?•comunicata ai collaboratori? (interni ed esterni, dipendenti o no)•disponibile alle parti interessate?•privilegia le azioni preventive?

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

STRUMENTI DI OHSAS 18001 E UNI-INAIL

ART. 30 – MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

I S R

PIANIFICAZIONEProgramma di gestione della SSL•ha stabilito uno o più programmi per laSSL incluso l’impegno al miglioramentocontinuo?•attua il programma?•nel programma ci sono responsabilità, tempi, mezzi?•Il programma è riesaminato?•se necessario, è aggiornato per recepire variazioni di attività, prodotti, servizi o condizioni operativedell’Organizzazione?

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

STRUMENTI DI OHSAS 18001 E UNI-INAIL

ART. 30 – MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

I S R

SENSIBILIZZAZIONE•Il personale che svolge compiti che hanno impatto sulla SSL possiede competenze adeguate?•le competenze sono definite in termini di istruzione, addestramento e/o esperienza adeguata?•ci sono procedure per assicurare che i collaboratori ad ogni funzione e livello siano consapevoli in merito a: conseguenze reali o potenziali delle loro attività..., loro ruolo e responsabilità....•le procedure di addestramento tengono conto di rischi, pericoli, responsabilità, capacità e cultura?•i fabbisogni di formazione o addestramento sono rilevati periodicamente, anche attraverso la consultazione dei lavoratori o loro rappresentanti?

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

STRUMENTI DI OHSAS 18001 E UNI-INAIL

ART. 30 – MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

I S R

CONTROLLI E AZIONI CORRETTIVESu quanto pianificato ed attuato sono effettuati opportuni controlli e azioni correttive che tengano conto dei risultati degli audits e delle misurazioni delle prestazioni?I risultati sono utilizzati per il riesame della direzione?Le misure sono registrate?

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

STRUMENTI DI OHSAS 18001 E UNI-INAIL

ART. 30 – MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

I S R

RIESAME DELLA DIREZIONE•il riesame tiene conto dei risultati dei controlli ed azioni correttive?...•risultati degli audits...•statistiche infortuni....•rapporti sulle emergenze (reali e simulate)•riesame è documentato?i

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SICUREZZA SUL LAVORO, PIÙ ORGANIZZAZIONE

I MODELLI SONO UNA OPPORTUNITÀ PER

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- implementare l’attuazione corretta ed ampia degli adempimenti legislativi- gestione adeguata e approccio sistematico e secondo lo spirito di continuo miglioramento previsto dal legislatore- Favorire l’integrazione della prevenzione con i processi produttivi a tutti i livelli dell’organizzazione aziendale - Tenere meglio sotto controllo i rischi e quindi mantenere nel tempo il rispetto degli obblighi legislativi e quindi ridurre gli infortuni e le patologie correlate al lavoro e quindi ridurre i costi della mancata prevenzione- Ridurre i costi assicurativi (oscillazione del tasso di prevenzione - D.M. del 12/12/2000 in materia di oscillazione delle tariffe dei premi INAIL lo include tra gli interventi migliorativi rispetto alla mera conformità legislativa)- Migliorare l’immagine aziendale interna ed esterna- Dimostrare di avere davvero fatto quanto era possibile

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RELAZIONE IDEATA E SVILUPPATA DAEVO consulting s.r.l. ISR Istituto di studi sulla responsabilità amministrativa degli enti

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