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Kamar Manel 1H
Presentazione libro
IntroduzioneIntroduzioneQuesta è la storia delle donne nel mondo Questa è la storia delle donne nel mondo
arabo, raccontata dalla giornalista Francesca arabo, raccontata dalla giornalista Francesca Cafferi, che ha avuto un’esperienza molto Cafferi, che ha avuto un’esperienza molto
ampia con le donne arabe. Ogni Paese ha una ampia con le donne arabe. Ogni Paese ha una storia diversa, ogni Paese ha dato nel corso storia diversa, ogni Paese ha dato nel corso
degli anni diversi diritti alle donne.degli anni diversi diritti alle donne.Tra questi paesi, vi sono: l’ Egitto, lo Yemen, l’ Tra questi paesi, vi sono: l’ Egitto, lo Yemen, l’
Arabia Saudita, l’Afghanista, il Pakistan e il Arabia Saudita, l’Afghanista, il Pakistan e il Marocco. Marocco.
La giornalista nei suoi viaggi arriva ascoprire La giornalista nei suoi viaggi arriva ascoprire che sotto quei lunghissimi vestiti neri si che sotto quei lunghissimi vestiti neri si
nascondevano donne follemente innamorate nascondevano donne follemente innamorate della moda e dei vestiti firmati. Perché le della moda e dei vestiti firmati. Perché le
donne non possono guidare e non possono donne non possono guidare e non possono avere gli stessi, o almeno alcuni, dei diritti avere gli stessi, o almeno alcuni, dei diritti
dell’uomo? Questi sono solo alcuni dei dubbi dell’uomo? Questi sono solo alcuni dei dubbi che la giornalista cercherà di togliere a tutti che la giornalista cercherà di togliere a tutti
noi.noi.
L’ Egitto
Tutto inizia nel momento della rivoluzione contro Tutto inizia nel momento della rivoluzione contro Mubarak in piazza Tahrir. Tra la folla, a manifestare, Mubarak in piazza Tahrir. Tra la folla, a manifestare, c’è anche una donna di 80 anni molto determinata c’è anche una donna di 80 anni molto determinata
con in testa da molti anni un solo obbiettivo, quello di con in testa da molti anni un solo obbiettivo, quello di ‘liberare le donne del suo Paese’:‘liberare le donne del suo Paese’:
Nawal El-Shahdawi, donna egiziana, dottoressa che Nawal El-Shahdawi, donna egiziana, dottoressa che da bambina aveva subito la mutilazione genitale, una da bambina aveva subito la mutilazione genitale, una sofferenza che l’ha portata a studiare fino ad avere sofferenza che l’ha portata a studiare fino ad avere una certa libertà, soprattutto una certa idea, ovvero una certa libertà, soprattutto una certa idea, ovvero
aprire le menti chiuse delle donne che avevano aprire le menti chiuse delle donne che avevano paura di esprimersi.paura di esprimersi.
La vita di Nawal(Egitto)
Nawal ha sempre rischiato in utta la sua vita, si è
sposata 4 volte, si è fatta arrestare e si è anche
‘permessa’ di esprimersi e dire le sue idee subendo
violenze.Nawal racconta la sua infaniza, racconta del
padre che non faceva altro che ripeterle “perché non
sei nata maschio?”, dell’esportazione del
clitoride e altre problematiche che l’avevano portata a
ribellarsi contro tutto il paese trascinandosi dietro
le donne.
E dopo Nawal… Asmaa Mahfouz
(Egitto)
Dopo Nawal, un altro personaggio importante è
Asmaa Mhafouz. Una ragazzina all’apparenza come tutte, sembra innocente senza
idee esattamente come il resto delle sue coetanee. E’
un’ appassionata dei personaggi Disney perché dice che “lottano per la giustizia”.
La cosa importante che ha fatto questa giovane egiziana è quella di pubblicare il video
su youtube che ha fatto scattare la famosa rivoluzione
su Mubarak. Non accetta il fatto che sia stato il video ad avere causato la rivoluzione.
Il Marocco
Fatema Mernissi è una donna di 75 anni ma ne dimostra molti meno. E’ ancora
molto attiva nonostante l’età, è cresciuta in una casa di Harem e fin da piccolina non ha fatto altro che sentirsi dire dalla donna di casa che si doveva ribellare, che doveva essere libera, ma in quella casa sembrava di essere in un
carcere e il suo unico sogno era quello di varcare le “Hudud” ovvero i limiti che nessuna donna di quella casa doveva sorpassare, essendo sorvegliate da
guardie.
Gli obbiettivi di Fatima
(Marocco)
Sua madre, pur essendo analfabeta, era una donna molto intelligente anticonformista che ebbe la parte
principale nella vita di Fatima, mettendole in testa idee che lei ormai non poteva nè seguire nè realizzare. Nel 1956 quando il Marocco ottenne
l’indipendenza si aprirono nuove scuole pubbliche e la madre di Fatima ci teneva a mandarla in una di esse,
ma il problema era riuscire a convincere il padre a farle
abbandonare la scuola in cui già studiava.
“Fatima, cambierai il mondo vero?”. Questa era la frase che sua madre le
ripeteva spesso.La richiesta fu bocciata dal padre.
L’ indipendenza di Fatima(Marocco)
Fatima scappò dall’ harem e l’ unica cosa che aveva in
mente era quella di mantenere la promessa fatta
alla madre, ovvero cambiare il mondo.
In Marocco le donne avevano già libertà da più di
sessant’anni, ma ebbero un grande spicco soprattutto nel 1999 dopo la morte di Hassan II e la salita al trono del figlio
Mohammed VI. Il nuovo re fece della
questione femminile una delle priorità. Il Marocco fu
chiamato ‘ il Paese del compromesso’.
L’ Afghanistan Siamo a Kabul, nel febbraio del 2009
quando Wahida racconta la sua vita, ovvero l’ incubo che vive ogni giorno.
Lavorava in una struttura americana, e in tutta la struttura le donne che
lavoravano erano solamente due, lei inclusa. Il suo viso era completamente
coperto, non si intravedevano nemmeno gli occhi.
Mentre parlava con la scrittrice, decine di operai le camminavano intorno lanciandole sguardi di fuoco, e lei,
fingendo di non vedere, continuava a fare quello che stava facendo.
La vita di ‘Wahida’(Afghanistan)
Wahida era un nome falso, il suo lo sapevano in pochi, aveva
due bambine e non voleva affatto rischiare.
Ogni giorno usciva di casa col marito per andare a lavorare, e
ogni giorno viveva di minacce, soprattutto al lavoro.
Continuava a ripetere: ‘Il nuovo Afghanistan ha bisogno di noi
donne’. Wahida crebbe in Iran dopo essere scappata con la
propria famiglia dal suo Paese. Ogni tanto Wahida decideva di
lasciare il lavoro a causa delle continue minacce che
riceveva, ma subito dopo pensava alle sue bambine, al loro
futuro e mano nella mano col marito andava avanti e teneva
duro.
Ma le condizioni non cambiano..
(Afghanistan)
Ora di Wahida non vi sono tracce, non è più raggiungibile e non si hanno notizie, forse ha lasciato il lavoro o magari è finita anche peggio, non si può sapere. Tutt’ oggi l’Afghanistan è un inferno per le sue donne, non ci sono libertà e le violenze infantili sono ancora alte, le spose sono più giovani di 16 anni e ancora si spera di avere una vita migliore, ma nessuno ha il coraggio di ribellarsi, di parlare. I talebani sono molti e ciò vieta alle donne di uscire di casa senza un accompagnatore, ovvero di un ‘’Mahrem’’ , un uomo. Anche l’istruzione è stata vietata e la maggior parte dei lavori. Il percorso da intraprendere, in questo Paese, è ancora molto lungo.
L’ Arabia SauditaKhlood è un’araba laureata che
lavora in una delle banche più prestigiose del Paese. Lei ha studiato perché se lo poteva
permettere, ma ora grazie al re e alle borse di studio, la libertà
di formazione si fa sentire sempre di più.
Le saudite adorano il loro re, in trono solamente dal 2005, ma ha fatto veramente parecchi
cambiamenti.
La vita di Khlood(Arabia Saudita)
Khlood dirige una banca, dice di essere rispettata ed ascoltata, ma è sicura che ai
suoi ‘dipendenti’ da fastidio ricevere ordini da una donna.
Vive con suo marito e i suoi due figli, ha studiato in America ed è anche vissuta lì
finchè non ha deciso di tornare al suo Paese e farsi spazio fra gli uomini, per avere i diritti,
come li vogliono anche le sue coetanee.
I divieti imposti alla donna saudita
(Arabia Saudita)
La donna saudita, non può guidare e ciò non va bene alle donne, infatti hanno detto:«Sai come arriveremo a guidare? Sarà
quando riusciremo a far capire che pagare uno stipendio a un autista costa troppo, che
la gente non se lo può permettere; finirà come una scelta di necessità, non di principio,
ma a noi andrà benissimo lo stesso.»
Frasi
significative ‘
‘’Ma di un fatto sono certa, la rivoluzione
vivrà anche se ci vorranno anni per
farla trionfare, anche se dovremmo batterci a lungo per fermare
la controrivoluzione, il futuro è dei giovani,
di chi sta lottando ora per prendersi le cose per cui io ho lottato
una vita.’’
’’Certo, ci sono moltissime cose che non possiamo fare, ma tante altre che facciamo, forse con più passione di voi, perché lottiamo di più
per ottenerle.’’
‘’Il nuovo Afghanistan ha bisogno di noi
donne.’’
‘’Guarda in alto e ne verremo fuori.’’