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JACOPONE DA TODI JACOPONE DA TODI Doris Nátia Doris Nátia Cavallari Cavallari USP USP Trabalho para fins Trabalho para fins didáticos sem fins didáticos sem fins lucrativos lucrativos

JACOPONE DA TODI

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Doris Nátia Cavallari USP Trabalho para fins didáticos sem fins lucrativos. JACOPONE DA TODI. Jacopo de’ Benedetti nacque intorno al 1236 a Todi. JACOPONE DA TODI. E morì nel convento di S. Lorenzo di Collazzone (fra Perugia e Todi) nel 1306. JACOPONE DA TODI. VITA - PowerPoint PPT Presentation

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JACOPONE DA TODIJACOPONE DA TODI

Doris Nátia CavallariDoris Nátia Cavallari

USPUSP

Trabalho para fins Trabalho para fins didáticos sem fins didáticos sem fins

lucrativoslucrativos

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JACOPONE DA TODIJACOPONE DA TODI

Jacopo de’ Jacopo de’ Benedetti Benedetti nacque nacque intorno al intorno al 1236 a 1236 a Todi Todi

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JACOPONE DA TODIJACOPONE DA TODI

E morì nel E morì nel convento di convento di S. Lorenzo di S. Lorenzo di Collazzone Collazzone (fra Perugia (fra Perugia e Todi) nel e Todi) nel 13061306

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JACOPONE DA TODIJACOPONE DA TODIVITAVITA

Studiò diritto a Bologna, poi ritornò Studiò diritto a Bologna, poi ritornò nella sua città dove fu avvocato e nella sua città dove fu avvocato e notaio.notaio.

Nel 1268, durante una festa, gli morì Nel 1268, durante una festa, gli morì la moglie, in seguito al crollo del la moglie, in seguito al crollo del pavimento della sala, e Jacopo pavimento della sala, e Jacopo scoprì, sotto le eleganti vesti di scoprì, sotto le eleganti vesti di lei, uno strumento di penitenza, il lei, uno strumento di penitenza, il cilizio. Sconvolto Jacopo cilizio. Sconvolto Jacopo abbandonò ogni cosa, abbandonò ogni cosa, professione, parenti, amici, professione, parenti, amici, distribuì ai poveri ogni suo avere distribuì ai poveri ogni suo avere e visse per dieci anni vita di e visse per dieci anni vita di penitente. Le sue penitenze sono penitente. Le sue penitenze sono piuttosto esasperate, assurdepiuttosto esasperate, assurde..

Dopo 10 anni fu ammesso Dopo 10 anni fu ammesso nell’ordine francescano (era nell’ordine francescano (era partidario degli Spirituali) e qui partidario degli Spirituali) e qui studiò teologia e compose le sue studiò teologia e compose le sue laudi.laudi.

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JACOPONE DA TODI E LO SPIRITO DI JACOPONE DA TODI E LO SPIRITO DI LIBERTÀLIBERTÀ

Probabilmente nato nel XII secolo, lo Probabilmente nato nel XII secolo, lo "Spirito di Libertà" si diffuse in Europa "Spirito di Libertà" si diffuse in Europa nel secolo successivo, con dottrine che nel secolo successivo, con dottrine che facilmente si integravano nella mistica facilmente si integravano nella mistica tradizionale; il fermento religioso era tradizionale; il fermento religioso era vivo nell'alto Medioevo, ma spesso vivo nell'alto Medioevo, ma spesso fioriva con gruppi spontanei che la fioriva con gruppi spontanei che la Chiesa poteva non riconoscere o Chiesa poteva non riconoscere o ostacolare, al fine di evitare deviazioni ostacolare, al fine di evitare deviazioni dalla regola, sbandi anarchici dal dalla regola, sbandi anarchici dal controllo dell'ordine ufficiale.controllo dell'ordine ufficiale.

Nel 1311, il movimento fu quindi accusato Nel 1311, il movimento fu quindi accusato di eresia dal concilio di Vienna, di eresia dal concilio di Vienna, nell'ambito della condanna dei nell'ambito della condanna dei "begardi", corrispondenti agli italiani "begardi", corrispondenti agli italiani "bizzochi" (cioè penitenti al di fuori "bizzochi" (cioè penitenti al di fuori della Chiesa ufficiale), tra i quali le della Chiesa ufficiale), tra i quali le idee del Libero Spirito avevano presoidee del Libero Spirito avevano preso piede. piede.

La dottrina del Libero Spirito, al di là delle La dottrina del Libero Spirito, al di là delle posizioni moderate o estremiste dei posizioni moderate o estremiste dei vari gruppi, insisteva su un momento vari gruppi, insisteva su un momento ascetico iniziale di mortificazione, ascetico iniziale di mortificazione, digiuno, povertàdigiuno, povertà

Da http://www.iacoponetodi.it/itDa http://www.iacoponetodi.it/it

materiale e spirituale: il processo materiale e spirituale: il processo portava infine all'indiamento, cioè portava infine all'indiamento, cioè il raggiungimento di Dio e la il raggiungimento di Dio e la totale identificazione con lui. totale identificazione con lui. Dunque l'anima doveva annullarsi Dunque l'anima doveva annullarsi per poi fondersi con Dio: a questo per poi fondersi con Dio: a questo punto era impeccabile, ferma in punto era impeccabile, ferma in una sorta di paradiso sulla terra. una sorta di paradiso sulla terra. Idea che non rientrava più Idea che non rientrava più nell'ortodossia cristiana e non nell'ortodossia cristiana e non poteva esser accettata dalla poteva esser accettata dalla Chiesa. Chiesa.

Iacopone da Todi condusse Iacopone da Todi condusse la vita del bizzocola vita del bizzoco per circa dieci per circa dieci anni, quindi era probabilmente anni, quindi era probabilmente venuto a contatto con le idee venuto a contatto con le idee dello Spirito della Libertà. In dello Spirito della Libertà. In particolare alcune laude appaiono particolare alcune laude appaiono influenzate dalla dottrina:influenzate dalla dottrina:

Povertat'è null'averePovertat'è null'averee nulla cosa poi voleree nulla cosa poi voleree onne cosa possederee onne cosa possedere en spirito de libertate... en spirito de libertate...

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BONIFACIO VIIIBONIFACIO VIIIBenedetto Caetani, nato ad Benedetto Caetani, nato ad

Anagni nel 1235, fu eletto Papa Anagni nel 1235, fu eletto Papa col nome di Bonifacio VIII, il col nome di Bonifacio VIII, il giorno della vigilia di Natale del giorno della vigilia di Natale del 1294 dal Conclave radunatosi 1294 dal Conclave radunatosi nel Castelnuovo di Napoli, in nel Castelnuovo di Napoli, in base alla costituzione di base alla costituzione di Gregorio X sull'elezione Gregorio X sull'elezione pontificia, dieci giorni dopo il pontificia, dieci giorni dopo il "gran rifiuto" di Celestino V."gran rifiuto" di Celestino V.

Il suo papato durò dal 1294-1303Il suo papato durò dal 1294-1303

Il primo, vero e proprio, atto Il primo, vero e proprio, atto politico di Bonifacio VIII fu politico di Bonifacio VIII fu quello di ratificare il trattato quello di ratificare il trattato (precedentemente vergato da (precedentemente vergato da Celestino V) tra Carlo II e Celestino V) tra Carlo II e Giacomo II d'AragonaGiacomo II d'Aragona, in , in base al quale la Sicilia si base al quale la Sicilia si sarebbe riunita al regno sarebbe riunita al regno angioino.angioino.

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BONIFACIO VIIIBONIFACIO VIII

Nella bolla Nella bolla Clericis laicos,Clericis laicos, emessa emessa nel 1296, minacciò di nel 1296, minacciò di scomunicare i laici che avessero scomunicare i laici che avessero imposto tasse agli ecclesiastici, imposto tasse agli ecclesiastici, senza il consenso della Chiesa senza il consenso della Chiesa di Roma. In Germania e in di Roma. In Germania e in Inghilterra i sovrani si Inghilterra i sovrani si uniformarono a tale uniformarono a tale disposizione; in Francia, invece, disposizione; in Francia, invece, il re Filippo il Bello emanò due il re Filippo il Bello emanò due editti contrari, con editti contrari, con l'approvazione dei vescovi l'approvazione dei vescovi francesi.francesi.

Davanti a tale irrigidimento, che Davanti a tale irrigidimento, che avrebbe potuto portare a avrebbe potuto portare a Bonifacio VIII gravi ripercussioni Bonifacio VIII gravi ripercussioni economiche, autonomistiche e economiche, autonomistiche e politiche, il pontefice fece politiche, il pontefice fece retromarcia, autorizzando il re a retromarcia, autorizzando il re a riscuotere le imposte del clero riscuotere le imposte del clero solo in casi di emergenza.solo in casi di emergenza.

Anche in Italia Bonifacio VIII avrebbe Anche in Italia Bonifacio VIII avrebbe dovuto fare i conti con l'ostilità di dovuto fare i conti con l'ostilità di alcuni membri dell'aristocrazia alcuni membri dell'aristocrazia romana, in particolare con la romana, in particolare con la famiglia famiglia ColonnaColonna: i due cardinali : i due cardinali GiacomoGiacomo e e PietroPietro dichiararono dichiararono nulla la sua elezione e montarono nulla la sua elezione e montarono contro il papa un'opposizione sia contro il papa un'opposizione sia da parte del popolo che del clero, da parte del popolo che del clero, che si estese anche all'ordine che si estese anche all'ordine degli Spirituali Francescani, il cui degli Spirituali Francescani, il cui portavoce, portavoce, Jacopone da Todi,Jacopone da Todi, inveì contro Bonifacio VIII inveì contro Bonifacio VIII chiamandolo "chiamandolo "novello anticristonovello anticristo".".

Jacopone lottò contro l'esercito Jacopone lottò contro l'esercito papale, ma fu catturato dai suoi papale, ma fu catturato dai suoi eserciti nel 1298,nel suo rifugio eserciti nel 1298,nel suo rifugio alla Rocca Palestrina. Lui fu alla Rocca Palestrina. Lui fu incarcerato, scomunicato e incarcerato, scomunicato e rimase in prigione fino alla morte rimase in prigione fino alla morte del papa.del papa.

Da: Da: http://www.racine.ra.it/lcalighieri/Giubileo/bonifachttp://www.racine.ra.it/lcalighieri/Giubileo/bonifacio_viii.htmio_viii.htm

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O papa BonifazioO papa Bonifazio

Jacopone scrisse Jacopone scrisse durante la priogionia durante la priogionia (1298-1303) questa (1298-1303) questa epistola in versi, epistola in versi, ardente supplica a ardente supplica a papa Bonifazio VIII papa Bonifazio VIII perché lo liberi dalla perché lo liberi dalla scomunica, ma fa, al scomunica, ma fa, al tempo stesso una tempo stesso una dignitosa e forte dignitosa e forte affermazione della affermazione della propria innocenza e propria innocenza e della propria inalterata della propria inalterata e autentica e autentica professione di vita professione di vita cristina.cristina.

Bonifacio VIII invia Carlo di Valois Bonifacio VIII invia Carlo di Valois in delegazione dalle fazioni in delegazione dalle fazioni

guelfe"guelfe", 1301, miniatura di , 1301, miniatura di scuola fiorentina - Roma, scuola fiorentina - Roma,

Biblioteca Apostolica VaticanaBiblioteca Apostolica Vaticana

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O papa BonifazioO papa Bonifazio

O papa Bonifazio,O papa Bonifazio,eo porto el tuo prefazioeo porto el tuo prefazioe la maledezzonee la maledezzonee scommunicazione.e scommunicazione.Con la lengua forcutaCon la lengua forcutam’hai fatta esta feruta:m’hai fatta esta feruta:che co la lengua ligneche co la lengua lignee la piaga ne stigne;e la piaga ne stigne;ca questa mia feritaca questa mia feritanon pò esser guaritanon pò esser guaritaper altra condezioneper altra condezionesenza assoluzïne.senza assoluzïne.Per grazïa te petoPer grazïa te petoche me dichi: “Absolveto”,che me dichi: “Absolveto”,e le altre pene me lassie le altre pene me lassifinch’io del mondo passi.finch’io del mondo passi.Puoi, si te vuol provarePuoi, si te vuol provaree meco esercetaree meco esercetare,,

non de questa materia,non de questa materia,ma d’altro modo prelia.ma d’altro modo prelia.Si tu sai sì schirmireSi tu sai sì schirmireche me sacci ferire,che me sacci ferire,tengote bene esperto,tengote bene esperto,si me fieri a scoperto:si me fieri a scoperto:c’aio dui scudi a collo,c’aio dui scudi a collo,e s’io no i me ne tollo,e s’io no i me ne tollo,per secula infinitaper secula infinitamai non temo ferita.mai non temo ferita.El primo scudo, sinistro,El primo scudo, sinistro,l’altro sede al deritto.l’altro sede al deritto.Lo sinistro scudato,Lo sinistro scudato,un diamante aprovato:un diamante aprovato:nullo ferro ci aponta,nullo ferro ci aponta,tanto c’è dura pronta:tanto c’è dura pronta:quest’è l’odïo mio,quest’è l’odïo mio,ionto a l’onor di Dio.ionto a l’onor di Dio.

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O papa BonifazioO papa Bonifazio

Lo deritto scudone, Lo deritto scudone, d’una preta en carbone,d’una preta en carbone,ignita como fuocoignita como fuocod’uno amoroso ioco:d’uno amoroso ioco:lo prossimo en amorelo prossimo en amored’uomo enfocato ardore.d’uomo enfocato ardore.Si te vòi fare ennante,Si te vòi fare ennante,puo’lo provar ’n estante;puo’lo provar ’n estante;e quando vol’ t’abrenca,e quando vol’ t’abrenca,ch’e’ co l’amar non venca.ch’e’ co l’amar non venca.Volentier te parlara:Volentier te parlara:credo che te iovara.credo che te iovara.Vale, vale, vale,Vale, vale, vale,Deo te tolla onne maleDeo te tolla onne malee dìemole per grazia,e dìemole per grazia,ch’io el porto en leta fazia.ch’io el porto en leta fazia.Finisco lo trattatoFinisco lo trattatoen questo loco lassato.en questo loco lassato.

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JACOPONE DA TODIJACOPONE DA TODILa poesia e il rapporto con la scienza La scelta umile del dialetto umbro popolare nelle laudi, è

accompagnata comunque dal bagaglio intellettuale del poeta: termini attinti dal latino ecclesiastico, dal gergo giuridico, e dalla lirica d'amore arricchiscono l'opera di Iacopone, insieme alla tensione espressiva unica e a varie scelte originali, come quella della drammatizzazione.

Forse proprio a Iacopone si deve il primo esempio di Lauda drammatica, o dialogata: una delle sue laudi più famose "Donna de Paradiso", è un intreccio di voci che si soffermano sull'umana sofferenza della Madonna, la sua intesa materna e carnale con il figlio crocefisso.

L'interesse negli studi teologici è in apparente contraddizione con la polemica tipica degli Spirituali dell'ordine francescano nei confronti della scienza: in realtà l'oggetto della contestazione non è l'istruzione in sé, ma il desiderio di gloria legato alla fama di cultura. Quindi la critica di Iacopone si concentra contro tutto ciò che cancella l'umiltà, pilastro della vita dei francescani anche nell'ambito dello studio.

Da http://www.iacoponetodi.it/itDa http://www.iacoponetodi.it/it

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JACOPONE DA TODIJACOPONE DA TODIO iubelo de coreO iubelo de core

MetroMetroSchema di ballata (x x, a b, b x, Schema di ballata (x x, a b, b x,

tutti settenari; la rima si tutti settenari; la rima si ripete uguale nelle strofe II e ripete uguale nelle strofe II e III (-e so); quella b (-are) nelle III (-e so); quella b (-are) nelle strofe I e II; assonanza, come strofe I e II; assonanza, come succede spesso in Jacopone ai succede spesso in Jacopone ai vv. 3-5 e 21-23; rima siciliana vv. 3-5 e 21-23; rima siciliana (éso—iso) ai vv. 15-17. Anche (éso—iso) ai vv. 15-17. Anche a livello metrico dunque un a livello metrico dunque un intreccio fra il registro intreccio fra il registro “popolare” ( le assonanze) e “popolare” ( le assonanze) e procedimenti tipici della procedimenti tipici della poesia cortese (le rime-refrain poesia cortese (le rime-refrain e la rima siciliana)...e la rima siciliana)...

Da ASOR ROSA, A. Da ASOR ROSA, A. La poesia del La poesia del Duecento e Dante. Duecento e Dante. Firenze: La Firenze: La Nuova Italia, 1974, p.77Nuova Italia, 1974, p.77

Il Il concetto del giubilo d’amore si concetto del giubilo d’amore si trova già in Bernardo di trova già in Bernardo di Ventadorn. ...è l’amore che Ventadorn. ...è l’amore che rende buono il canto, dice rende buono il canto, dice Bernardo; è il giubilo che Bernardo; è il giubilo che obbligaobbliga l’uomo a cantare, dice jacopone.l’uomo a cantare, dice jacopone.

Il motivo non per nulla si ritrova Il motivo non per nulla si ritrova nello Stil Novo e in Dante, ma nello Stil Novo e in Dante, ma mentre Jacopone esclude, mentre Jacopone esclude, teoricamenteteoricamente, la nozione stessa , la nozione stessa di una di una mediazione mediazione (la cultura (la cultura evidentemente), negli stilvovisti evidentemente), negli stilvovisti e in Dante l’accento poggia e in Dante l’accento poggia pariteticamente sui due aspetti: pariteticamente sui due aspetti: amore e sua amore e sua trascrizionetrascrizione partica partica (“Amore ha fabricato (“Amore ha fabricato ciò ch’io ciò ch’io limo”, limo”, Cavalcanti; “...e a quel Cavalcanti; “...e a quel modo/ ch’è [Amore] ditta dentro modo/ ch’è [Amore] ditta dentro vo significandovo significando” , Dante).” , Dante).

Da ASOR ROSA, A. Da ASOR ROSA, A. La poesia del Duecento La poesia del Duecento e Dante. e Dante. Firenze: La Nuova Italia, 1974, Firenze: La Nuova Italia, 1974, p.77p.77

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JACOPONE DA TODIJACOPONE DA TODIO iubelo de coreO iubelo de core

O iubelo de core,O iubelo de core,che fai cantar d'amore!che fai cantar d'amore!Quanno iubel se scalda,Quanno iubel se scalda,sì fa l'omo sì fa l'omo cantarecantare;e la lengua e la lengua barbaglia,barbaglia, (5) (5) non sa que se non sa que se parlareparlare;;drento no 'l pò celaredrento no 'l pò celare(tant'è granne!) el dolzore.(tant'è granne!) el dolzore.Quanno iubel c'è aceso,Quanno iubel c'è aceso,sì fa l'omo sì fa l'omo clamare; clamare; (10(10) )

lo cor d'amor è apreso,lo cor d'amor è apreso,che no 'l pò comportare;che no 'l pò comportare;stridennostridenno el fa el fa gridaregridaree non virgogna alloree non virgogna allore

Quanno iubelo à preso (15)Quanno iubelo à preso (15)lo core ennamorato,lo core ennamorato,

la gente l'à 'n deriso,la gente l'à 'n deriso,pensanno el so parlato,pensanno el so parlato,parlanno esmesuratoparlanno esmesuratode que sente calore. (20)de que sente calore. (20) O iubel, dolce gaudio, O iubel, dolce gaudio,ch'è' drento ne la mente!ch'è' drento ne la mente!Lo cor deventa savio,Lo cor deventa savio,celar so convenente;celar so convenente;non pò esser soffrente(25)non pò esser soffrente(25)

che non faccia che non faccia clamore.clamore.Chi non à custumanzaChi non à custumanzate reputa empazzito,te reputa empazzito,vedenno esvalianzavedenno esvalianzacom'om ch'è desvanito. (30)com'om ch'è desvanito. (30)Drent'à lo cor firito,Drent'à lo cor firito,non se sente de fore non se sente de fore

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JACOPONE DA TODIJACOPONE DA TODIO iubelo de coreO iubelo de core

La lauda si sviluppa parallelamente su La lauda si sviluppa parallelamente su due assi: l’esperienza intimamente due assi: l’esperienza intimamente vissuta e ciò che ne appare al di vissuta e ciò che ne appare al di fuori.fuori.

Vista dall’interno, la gioia mistica Vista dall’interno, la gioia mistica espressa dalla metafora del cuore espressa dalla metafora del cuore che si infiamma sempre più (vv. che si infiamma sempre più (vv. 3,9,15), è presentata come 3,9,15), è presentata come un’esperienza intima e profonda un’esperienza intima e profonda (v.22) da condurre alla perdita di (v.22) da condurre alla perdita di contatto con il mondo (vv. 31,12)contatto con il mondo (vv. 31,12)

Nelle sue manifestazioni esterne si Nelle sue manifestazioni esterne si presenta come uma progressione presenta come uma progressione verso la follia, che trapassa dal verso la follia, che trapassa dal cantare (v.4 al balbettare (v.5), dal cantare (v.4 al balbettare (v.5), dal gridare (vv.10 e 13) al non provare gridare (vv.10 e 13) al non provare alcuna vergogna (v. 14) e al alcuna vergogna (v. 14) e al diventare oggetto di scherno (v. diventare oggetto di scherno (v. 17) dal “far clamore” (v. 26) 17) dal “far clamore” (v. 26) all’apparire impazzito (vv. 27-30).all’apparire impazzito (vv. 27-30).

Da Da ARMELLINI,G. E COLOMBO, A. ARMELLINI,G. E COLOMBO, A. La letteratura La letteratura italiana. italiana. Antologia. Duecento e Trecento. Antologia. Duecento e Trecento. Vol. I. Vol. I. Bologna:Zanichelli, 1999, p. 105Bologna:Zanichelli, 1999, p. 105

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JACOPONE DA TODIJACOPONE DA TODIQuesto parlare/ cantrare/gridare Questo parlare/ cantrare/gridare

diventa allora um crescente diventa allora um crescente atto d’umiltà e un modo di atto d’umiltà e un modo di esercitare la esercitare la caritas, caritas, secondo secondo la concessione di San la concessione di San Bernardo, uno dei maestri di Bernardo, uno dei maestri di Jacopone e che pregava: “ Jacopone e che pregava: “ colui il quale, preoccupato di colui il quale, preoccupato di non perdere il suo bene, non non perdere il suo bene, non lo partecipa, lo dissolve e lo partecipa, lo dissolve e distrugge nell’egoismo. Per S. distrugge nell’egoismo. Per S. bernardo, la solidarietà bernardo, la solidarietà umana, l’unità dei compagni umana, l’unità dei compagni di viaggio nel cammino di viaggio nel cammino dell’esistenza attraverso il dell’esistenza attraverso il tempo e l’eterno, esige la tempo e l’eterno, esige la predicazione... predicazione...

La carità, che non permette La carità, che non permette all’uomo di salvarsi da solo all’uomo di salvarsi da solo è... è...

la ragione e la sostanza stessa la ragione e la sostanza stessa dell’umiltà. L’umiltà, infatti,dell’umiltà. L’umiltà, infatti,

si manifesta realmente solo si manifesta realmente solo come comunicazione: come comunicazione: l’incarnazione del cristo... l’incarnazione del cristo... Rappresenta lo svolgimento Rappresenta lo svolgimento esemplare di questo tema: esemplare di questo tema: l’umiltà del Dio che s’incarna l’umiltà del Dio che s’incarna trova la sua ragione trova la sua ragione nell’amore per gli uomini...” nell’amore per gli uomini...” ((Lazzari apud ASOR ROSA, A. Lazzari apud ASOR ROSA, A. La La poesia del Duecento e Dante. poesia del Duecento e Dante. Firenze: Firenze: La Nuova ItaliaLa Nuova Italia, , 1974, p.75)1974, p.75)

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JACOPONE DA TODIJACOPONE DA TODIO Segnor, per cortesiaO Segnor, per cortesia

Non solo per eccesso e sovrabbondanza di amore verso Dio Non solo per eccesso e sovrabbondanza di amore verso Dio Jacopone invoca su di sé ogni male, non solo per distaccarsi Jacopone invoca su di sé ogni male, non solo per distaccarsi dal corpo e concepire quell’odio del mondo che condizione dal corpo e concepire quell’odio del mondo che condizione prima di rinovamento del mistico amore, ma anche, come prima di rinovamento del mistico amore, ma anche, come spiega alla fine, per espiare quei peccati coi quali anch’egli, spiega alla fine, per espiare quei peccati coi quali anch’egli, come ogni peccatore ha crocefisso Cristo, amore supremo.come ogni peccatore ha crocefisso Cristo, amore supremo.

Jacopone invoca su di sé ogni infermità, poi di essere Jacopone invoca su di sé ogni infermità, poi di essere abbandonato da tutti, colpito da ogni sorta di sciagura, sia abbandonato da tutti, colpito da ogni sorta di sciagura, sia in questa vita, sia dopo la morte. È un crescendo di fantasie in questa vita, sia dopo la morte. È un crescendo di fantasie cupe, scandite con un ritmo implacabile, un desiderio di cupe, scandite con un ritmo implacabile, un desiderio di atroce dissolvimento, che sfocia sul grido di dolore e atroce dissolvimento, che sfocia sul grido di dolore e pentimento, più umanamente persuasivo, dell’ultima pentimento, più umanamente persuasivo, dell’ultima quartina (Pazzaglia, p. 153)quartina (Pazzaglia, p. 153)

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Jacopone da TodiJacopone da TodiO Segnor, per cortesiaO Segnor, per cortesia

O Segnor, per cortesiaO Segnor, per cortesiamanname la malsanìa!manname la malsanìa!A me la fevre quartanaA me la fevre quartanala contina e la terzana,la contina e la terzana,la doppia cotidianala doppia cotidianaco la grande etropesìa.co la grande etropesìa.A me venga mal de denti,A me venga mal de denti,mal de capo e mal de ventre,mal de capo e mal de ventre,a lo stomaco dolor pungentea lo stomaco dolor pungentee’n canna la squintania;e’n canna la squintania;mal de occhi e doglia di fiancomal de occhi e doglia di fiancoe l’apostema al canto mancoe l’apostema al canto mancotiseco me ionga el alco,tiseco me ionga el alco,e d’onne tempo la frenosia.e d’onne tempo la frenosia.

Aia ‘l fegato rescaldatoAia ‘l fegato rescaldatola milza grossa, el ventre enfiato;la milza grossa, el ventre enfiato;lo polmone sia piagatolo polmone sia piagatocon gran tossa e parlasìa.con gran tossa e parlasìa.A me venga le fistelliA me venga le fistellicon migliaia di carboncelli,con migliaia di carboncelli,e li granchi siano quellie li granchi siano quelliche tutto ripien ne sia.che tutto ripien ne sia.A me venga la podagra,A me venga la podagra,mal di ciglia sì m’aggrava,mal di ciglia sì m’aggrava,la dissinteria sia piagala dissinteria sia piagae l’emorroide a me se dia.e l’emorroide a me se dia.A me venga el mal del asmo,A me venga el mal del asmo,iongasece quel del pasmo;iongasece quel del pasmo;como al can me venga el rasmocomo al can me venga el rasmoed en vocca la grancìa.ed en vocca la grancìa.

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Jacopone da TodiJacopone da TodiO Segnor, per cortesiaO Segnor, per cortesia

A me lo morbo caducoA me lo morbo caducode cadere en acqua e’n foco,de cadere en acqua e’n foco,e ià mai non trovi locoe ià mai non trovi lococh’eo afflitto non ce sia.ch’eo afflitto non ce sia.A me venga cechitate,A me venga cechitate,muteza e sordetate,muteza e sordetate,la miseria e povertate,la miseria e povertate,e d’onne tempo attrapparìa.e d’onne tempo attrapparìa.Tanto sia el fetor fetente,Tanto sia el fetor fetente,che non sia null’om vivente,che non sia null’om vivente,che non fuga da me dolente che non fuga da me dolente posto en tanta enfermarìa.posto en tanta enfermarìa.En terrebele fossatoEn terrebele fossatoche Regoverci è nomenato,che Regoverci è nomenato,loco sia abbandonato,loco sia abbandonato,da onne bona compagniada onne bona compagnia..

Gelo granden, tempestateGelo granden, tempestatefulgure, troni e oscuritate:fulgure, troni e oscuritate:non sia nulla avversitate,non sia nulla avversitate,che non me aia in sua bailia.che non me aia in sua bailia.Glie demonia enfernaliGlie demonia enfernalisì me sian dati a ministrali,sì me sian dati a ministrali,che m’esserciten li mali,che m’esserciten li mali,c’ho lucrati a mia follia.c’ho lucrati a mia follia.Enfin del mondo a la finitaEnfin del mondo a la finitasì mi duri questa vita,sì mi duri questa vita,e poi la sceverita,e poi la sceverita,dura morte me se dia. Alegome dura morte me se dia. Alegome

en sepolturaen sepolturaventre de lupo en voratura,ventre de lupo en voratura,e l’arliquie e cacaturae l’arliquie e cacaturaen espineta e rosarìa.en espineta e rosarìa.

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Jacopone da TodiJacopone da TodiO Segnor, per cortesiaO Segnor, per cortesia

Alegome en sepolturaAlegome en sepoltura

ventre de lupo en ventre de lupo en voratura,voratura,

e l’arliquie e cacaturae l’arliquie e cacatura

en espineta e rosarìa. Li en espineta e rosarìa. Li miracul po’la morte:miracul po’la morte:

chi ce ven aia le scorte,chi ce ven aia le scorte,

e le vessazione fortee le vessazione forte

con terrebel fantasia.con terrebel fantasia.

Onn’om che m’ode Onn’om che m’ode mentuvare,mentuvare,

sì se deia stupefare,sì se deia stupefare,

co la croce sé signareco la croce sé signare

che rio scontro no i sia en via.che rio scontro no i sia en via.

Segnor mio, non è vendettaSegnor mio, non è vendetta

tutta la pena c’ho detta:tutta la pena c’ho detta:

chè me creasti en tua dilettachè me creasti en tua diletta

e eo t’ho morto a villaniae eo t’ho morto a villania..

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Jacopone da TodiJacopone da Todi

Il senso del contrasto morale atteggia tutto per antitesi e Il senso del contrasto morale atteggia tutto per antitesi e contraddizioni, che sono cosí accostamenti di espressioni contraddizioni, che sono cosí accostamenti di espressioni contrastanti per tono, come di termini di significato contrastanti per tono, come di termini di significato contrario.contrario.

La stessa sintassi jacoponica, che costituisce indubbiamente La stessa sintassi jacoponica, che costituisce indubbiamente una delle maggiori difficoltà del testo, è prova di una una delle maggiori difficoltà del testo, è prova di una psicologia inquieta e combattuta: la prevalenza della psicologia inquieta e combattuta: la prevalenza della coordinazione asindetica sulla subordinazione, che dà un coordinazione asindetica sulla subordinazione, che dà un andamento spezzato all'espressione e i cambiamenti di andamento spezzato all'espressione e i cambiamenti di costruzione denunciano la continua reazione morale del costruzione denunciano la continua reazione morale del poeta di fronte al suo oggetto: è mescolato sempre alla poeta di fronte al suo oggetto: è mescolato sempre alla visione un giudizio che modifica e altera l'espressione; visione un giudizio che modifica e altera l'espressione; biasimo, indignazione, disprezzo sono palesi nello stesso biasimo, indignazione, disprezzo sono palesi nello stesso atteggiarsi della frase.atteggiarsi della frase.

Da http://www.pubblicascuola.it/Pagine/index31.htmlDa http://www.pubblicascuola.it/Pagine/index31.html

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Jacopone da TodiJacopone da TodiLa poesia di Jacopone è tutta dominata da interessi e problemi psicologici: lo La poesia di Jacopone è tutta dominata da interessi e problemi psicologici: lo

attesta il linguaggio, spesso assai ricco di termini astratti, di natura appunto attesta il linguaggio, spesso assai ricco di termini astratti, di natura appunto psicologica e riferentesi alla vita dello spirito, e povero invece di termini psicologica e riferentesi alla vita dello spirito, e povero invece di termini concreti e riguardanti le cose materiali. Certe espressioni hanno un concreti e riguardanti le cose materiali. Certe espressioni hanno un significato pregnante, nascono da un complesso lavorio interno e ne sono il significato pregnante, nascono da un complesso lavorio interno e ne sono il segno e il risultato. Un linguaggio cosiffatto è quello di uno spirito librato in segno e il risultato. Un linguaggio cosiffatto è quello di uno spirito librato in un'atmosfera rarefatta, preoccupato del problema della propria perfezione, un'atmosfera rarefatta, preoccupato del problema della propria perfezione, continuamente tendente verso l'alto, e insieme attento ai propri movimenti, continuamente tendente verso l'alto, e insieme attento ai propri movimenti, non in modo riflesso e non con l'interesse distaccato e prevalentemente non in modo riflesso e non con l'interesse distaccato e prevalentemente estetico dello psicologo moderno, ma con un senso vigile, direi quasi estetico dello psicologo moderno, ma con un senso vigile, direi quasi esasperato, della responsabilità morale che accompagna quei movimenti. esasperato, della responsabilità morale che accompagna quei movimenti. Ciò risulta evidente dal comparire di termini e frasi di una concretezza Ciò risulta evidente dal comparire di termini e frasi di una concretezza talvolta brutale: sono espressioni di dispregio per sé medesimo, o di talvolta brutale: sono espressioni di dispregio per sé medesimo, o di aborrimento per il, peccato, che rivelano quale acuto senso Jacopone abbia aborrimento per il, peccato, che rivelano quale acuto senso Jacopone abbia del contrasto tra la perfezione a cui aspira e la realtà della sua vita e del del contrasto tra la perfezione a cui aspira e la realtà della sua vita e del mondo. Il termine energico, grossolano, plebeo è cercato con l'evidente mondo. Il termine energico, grossolano, plebeo è cercato con l'evidente scopo di dar forza all'espressione, e ciò accade sopra tutto nella prima scopo di dar forza all'espressione, e ciò accade sopra tutto nella prima sezione del laudario iacoponico, che contiene, come si è detto, riflessioni sul sezione del laudario iacoponico, che contiene, come si è detto, riflessioni sul peccato, sulla vanità delle cose terrene, sulla morte. Nell'insistenza sul tono peccato, sulla vanità delle cose terrene, sulla morte. Nell'insistenza sul tono violento e sui termini spregiativi si coglie l'odio e direi quasi il rancore contro violento e sui termini spregiativi si coglie l'odio e direi quasi il rancore contro il mondo e le sue brutture. A volte, per es. nello sviluppo dato al tema, pure il mondo e le sue brutture. A volte, per es. nello sviluppo dato al tema, pure tradizionale, della contemplazione della morte, il particolare orrendo è tradizionale, della contemplazione della morte, il particolare orrendo è rilevato con grossolana ironia, e sono usate espressioni di immediata rilevato con grossolana ironia, e sono usate espressioni di immediata efficacia rappresentativaefficacia rappresentativa

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Jacopone da TodiJacopone da TodiDonna del ParadisoDonna del Paradiso

««Donna del Paradiso,Donna del Paradiso,lo tuo figliolo é presolo tuo figliolo é presoIesù Cristo beato.Iesù Cristo beato. Accurre, donna e videAccurre, donna e videChe la gente Che la gente l’ allidel’ allide ((lo batte- latinismolo batte- latinismo););Credo che lo s’ occide,Credo che lo s’ occide,Tanto l’ò flagellato»Tanto l’ò flagellato» «Como essere porria,«Como essere porria,che non fece follia,che non fece follia,Cristo, la spene mia,Cristo, la spene mia,om l’avesse pigliato?»om l’avesse pigliato?» ««MadonnaMadonna,, ello è traduto, ello è traduto,Iuda si ll’à venduto;Iuda si ll’à venduto;Trenta denar’ n’à avuto,Trenta denar’ n’à avuto,Fatto Fatto n’à gran mercato». n’à gran mercato». «Soccurri, Madalena,«Soccurri, Madalena,

ionta m’è adosso piena!ionta m’è adosso piena!((mi è giunta la penami è giunta la pena))Cristo figlio se Mena,Cristo figlio se Mena,como è annunzïato».como è annunzïato». Soccurre, Soccurre, donnadonna, adiuta,, adiuta,cà ’l tuo figliol se sputacà ’l tuo figliol se sputae la gente lo muta;e la gente lo muta;òlo dato a Pilato». òlo dato a Pilato». «O Pilato, non fare«O Pilato, non fareel figlio meo tormentare,el figlio meo tormentare,ch’ eo te pòzzo mustrarech’ eo te pòzzo mustrarecomo a torto è accusato».como a torto è accusato». ««Crucifige, crucifige!Crucifige, crucifige!Omo che se fa rege, (29)Omo che se fa rege, (29)secondo la nostra legesecondo la nostra legecontradice al senato».contradice al senato».

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Jacopone da TodiJacopone da TodiDonna del ParadisoDonna del Paradiso

««Prego che mm’entennate,Prego che mm’entennate,((m’intendiatem’intendiate –intendiate il mio –intendiate il mio

dolo di madredolo di madre))nel meo dolor pensate!nel meo dolor pensate!Forsa mo vo mutateForsa mo vo mutatede que avete pensato».de que avete pensato». «Traìan for li latruni,«Traìan for li latruni,che sian soi compagnuni;che sian soi compagnuni;che spine s’ encoroniche spine s’ encoroniche rege ss’è clamato!».che rege ss’è clamato!».O figlio, figlio, figlioO figlio, figlio, figlio,,figliofiglio, amoroso , amoroso gigliogiglio!!Figlio,Figlio, chi dà chi dà consiglioconsiglioal cor me’ angustïato?al cor me’ angustïato? FiglioFiglio occhi iocundi, occhi iocundi,figliofiglio, co' non respundi?, co' non respundi?

FiglioFiglio, perché t’ascundi, perché t’ascundial petto o’ sì lattato?»al petto o’ sì lattato?»(48(48)) «Madonna «Madonna, ecco la Croce,, ecco la Croce,

che la gente l’aduceche la gente l’aduce((che la gente portache la gente porta))ove la ove la vera lucevera luce deve essere levato». deve essere levato».

(52) «O croce, e que farai?(52) «O croce, e que farai?El figlio meo torrai?El figlio meo torrai?come tu poniaricome tu poniarichi non há in sé peccato?»chi non há in sé peccato?»((fare attenzione al nesso croce-fare attenzione al nesso croce-

innocenza, nucleo dottrinale innocenza, nucleo dottrinale della passione de della della passione de della redenzioneredenzione))

(60) (60) «Soccurre, «Soccurre, piena di doglia,piena di doglia,ca ’l tuo figlio se spoglia;ca ’l tuo figlio se spoglia;la gente par che voglia la gente par che voglia che sia martirizzato».che sia martirizzato». «Se i tollet’ el vestire,«Se i tollet’ el vestire,lassatelme vedere,lassatelme vedere,com’ em crudel firirecom’ em crudel firiretutto l’ ò ensanguenato».tutto l’ ò ensanguenato».

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Jacopone da TodiJacopone da TodiDonna del ParadisoDonna del Paradiso

«Donna, la man li è presa,«Donna, la man li è presa,ennella croc’è stesa;ennella croc’è stesa;con un bollon l’ò fesa,con un bollon l’ò fesa,((con un chiodo l’hanno traffittacon un chiodo l’hanno traffitta))tanto lo’n cci ò ficcatotanto lo’n cci ò ficcatoL´altra manno se prende,L´altra manno se prende,ennella Croce se stendeennella Croce se stendee lo dolor s’accende,e lo dolor s’accende,ch’è plu multiplicato.ch’è plu multiplicato. Donna, li pè se prènnoDonna, li pè se prènnoe clavallanse al lenno;e clavallanse al lenno;onne iontur’aprenno,onne iontur’aprenno,tutto l’ò sdenodato».tutto l’ò sdenodato». (76) «Et eo comenzo el corrotto(76) «Et eo comenzo el corrotto(lamento funebre(lamento funebre););figliofiglio, lo meo deporto , lo meo deporto (gioia(gioia),),figliofiglio, chi me tt’à morto,, chi me tt’à morto,

figliofiglio meo dilicato? meo dilicato?Meglio averiano fattoMeglio averiano fattoch’el cor m’ avesser tratto,ch’el cor m’ avesser tratto,ch’ ennella Croce è tratto,ch’ ennella Croce è tratto,stace descilïato!»stace descilïato!»(straziato)(straziato)«O «O mammamamma, ove si’ venuta, ove si’ venutamortal me dai feruta,mortal me dai feruta,cà ’l tuo planger me stuta,cà ’l tuo planger me stuta,che ’l veio sì afferato».che ’l veio sì afferato».((Il tuo pianto m’uccide perché è Il tuo pianto m’uccide perché è

così angosciatocosì angosciato)) ««FiglioFiglio, ch’eo m’aio anvito, ch’eo m’aio anvito((figlio io ne ho ben ragione per figlio io ne ho ben ragione per

piangerepiangere))figliofiglio, , pat’ e mmarito!pat’ e mmarito!FiglioFiglio, chi tt’à ferito?, chi tt’à ferito?Figlio,Figlio, chi tt’à spogliato?» chi tt’à spogliato?»

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««Mamma,Mamma, perché te lagni? perché te lagni?Voglio che tu remagni,Voglio che tu remagni,che serve ei mei compagniche serve ei mei compagnich’ al mondo aio acquistato».ch’ al mondo aio acquistato». ««FiglioFiglio questo non dire! questo non dire!Voglio teco morire,Voglio teco morire,non me voglio partirenon me voglio partirefin che mo m’ esce ’l fiato.fin che mo m’ esce ’l fiato. C’ una aiam sepoltura,C’ una aiam sepoltura,(Che abbiamo un’unica sepoltuta) (Che abbiamo un’unica sepoltuta) figliofiglio de mamma scura de mamma scura (infelice(infelice),),trovarse en afrantura trovarse en afrantura ((che si trovano nella stessa che si trovano nella stessa

sofferenza)sofferenza)mat’ emat’ e figliofiglio affocato!» affocato!» (ucciso)(ucciso)

(104) «(104) «MammaMamma col core col core afflitto,afflitto,

entro le man te mettoentro le man te mettode Ioanni, meo eletto;de Ioanni, meo eletto;si atuo figlio appellato.si atuo figlio appellato. Ioanni, èsto mea mate:Ioanni, èsto mea mate:tollita en caritate,tollita en caritate,àginne pietate,àginne pietate, cà ’l core sì à furato». cà ’l core sì à furato». (111) (111) ((traffitto dal dolore)traffitto dal dolore) «Figlio«Figlio, t’ alma t’ è scita, , t’ alma t’ è scita, (è uscita da te)(è uscita da te)figliofiglio de la smarrita, de la smarrita, figliofiglio de la sparita, de la sparita, (disperata)(disperata)figliofiglio attossecato! attossecato! (avvelenato)(avvelenato)

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Jacopone da TodiJacopone da TodiDonna del ParadisoDonna del Paradiso

FiglioFiglio bianco e vermiglio, bianco e vermiglio,figliofiglio senza simiglio, senza simiglio,figliofiglio, e a chi m’ apiglio?, e a chi m’ apiglio?FiglioFiglio, pur m’ ai lassato!, pur m’ ai lassato! FiglioFiglio bianco e biondo, bianco e biondo,figliofiglio volto iocondo, volto iocondo,figliofiglio, perché t’à ’l mondo,, perché t’à ’l mondo,figliofiglio, così sprezzato?, così sprezzato? FiglioFiglio dolze e placente dolze e placente((dolce e piacente – bellodolce e piacente – bello ) )figlio figlio de la de la dolente,dolente,figliofiglio àte la gente àte la gente

malamente trattato.malamente trattato. Ioanni, Ioanni, figliofiglio novello, novello,mort’è lo tuo fratello:mort’è lo tuo fratello:ora sento ’l coltelloora sento ’l coltello((metonimia per ferita)metonimia per ferita)(131) (131) **che fo profetizzato.che fo profetizzato. Che moga Che moga figliofiglio e mate e mated’ una morte afferrate,d’ una morte afferrate,trovarse abraccecatetrovarse abraccecatemate e mate e figliofiglio impiccato!» impiccato!»(appeso alla croce, crocefisso(appeso alla croce, crocefisso

* che fo profetizzato. – riferimento * che fo profetizzato. – riferimento alla profezia di Simeone che visto alla profezia di Simeone che visto Gesù bambino, aveva detto: Gesù bambino, aveva detto: ”Quanto a te Maria, il dolore ti ”Quanto a te Maria, il dolore ti colpirà come colpisce una spada)colpirà come colpisce una spada) Luperini, p.39Luperini, p.39

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Jacopone da TodiJacopone da TodiDonna del ParadisoDonna del Paradiso

Scelte stilisticheScelte stilistiche

Stuta e lagniStuta e lagni – questi termini usati da – questi termini usati da Cristo sono forme popolari, Cristo sono forme popolari, famigliarifamigliari

Crucifige, rege, legeCrucifige, rege, lege sono latinismi, sono latinismi, sono di derivazione colte.sono di derivazione colte.

Invece sputa, latruni,Invece sputa, latruni, cumpagnunicumpagnuni fanno parte del lessico realistico fanno parte del lessico realistico di impronta popolare.di impronta popolare.

Da notare anche l’intonazione della Da notare anche l’intonazione della voce di Cristo, dall’alto non solo voce di Cristo, dall’alto non solo della croce, ma di un mondo della croce, ma di un mondo ormai lontano da questo terreno, ormai lontano da questo terreno, appartiene a una dimensione appartiene a una dimensione soprannaturale.soprannaturale.

struttura sintattica –struttura sintattica – prevalenza della prevalenza della coordinazionecoordinazione, , specialmente per assindeto. specialmente per assindeto. riccorenza dell’asindeto .riccorenza dell’asindeto .

uso quasi ossessivo del uso quasi ossessivo del vocativo anaforico figlio.vocativo anaforico figlio. (33 (33 volte nel dialogo fra madre e volte nel dialogo fra madre e figlio).figlio). Cristo, a sua volta, Cristo, a sua volta, ripete ripete tretre volte il vocativo volte il vocativo Mamma. Mamma. L’anafora e L’anafora e l’iterazione creano il l’iterazione creano il pathos pathos della lauda.della lauda.

frasi esclamative col verbo frasi esclamative col verbo all’infinitoall’infinito

lessico fra il dotto e il popolare lessico fra il dotto e il popolare allo stesso tempo (latinismi nel allo stesso tempo (latinismi nel discorso del Nunzio e della folla discorso del Nunzio e della folla e locuzini quotidiane in quelle e locuzini quotidiane in quelle di Cristo e della madonna)di Cristo e della madonna)

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Jacopone da TodiJacopone da TodiDonna del ParadisoDonna del Paradiso

Jacopone sposta l’attenzione Jacopone sposta l’attenzione della figura di Cristo a quella della figura di Cristo a quella di Maria, rappresentata come di Maria, rappresentata come una madre che grida la sua una madre che grida la sua disperazione per la morte del disperazione per la morte del figlio. figlio. Maria viene chiamata Maria viene chiamata donna, madonna, piena di donna, madonna, piena di doglia, dolente e mammadoglia, dolente e mamma....

La rappresentazione di Maria La rappresentazione di Maria come mamma addolorata e di come mamma addolorata e di Gesù come uomo agonizzante Gesù come uomo agonizzante (c’è un unico punto in cui (c’è un unico punto in cui l’autore si riferisce a Cristo l’autore si riferisce a Cristo come Dio) fornisce gli aspetti come Dio) fornisce gli aspetti umani della passione. umani della passione.

Abbiamo un uomo e una donna che Abbiamo un uomo e una donna che soffrono come qualsiasi altro soffrono come qualsiasi altro essere umano. Si veda qui essere umano. Si veda qui l’influenza francescana che l’influenza francescana che valorizza gli aspetti umani delle valorizza gli aspetti umani delle situazioni.situazioni.

L'itinerario che porta a Dio è un L'itinerario che porta a Dio è un cammino di amore e di dolore, cammino di amore e di dolore, una lotta aspra e continua contro una lotta aspra e continua contro le tentazioni del mondo e i bassi le tentazioni del mondo e i bassi appetiti della natura umana appetiti della natura umana (Casella).(Casella).

Anche la posizione apparentemente Anche la posizione apparentemente più rigoristica, quella mistica, più rigoristica, quella mistica, appare in realtà solo un mondo appare in realtà solo un mondo intellettuale particolare di intellettuale particolare di impostare i rapporti tra cultura e impostare i rapporti tra cultura e natura/esistenza.natura/esistenza.

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Jacopone da TodiJacopone da TodiDonna del ParadisoDonna del Paradiso

Al centro dell’attenzione stanno l’umana sofferenza della Madonna e Al centro dell’attenzione stanno l’umana sofferenza della Madonna e la sua intesa materna e carnale con il figlio crocefisso. la sua intesa materna e carnale con il figlio crocefisso. L’esperienza L’esperienza della morte di Cristo non è glorificata astratamente, ma della morte di Cristo non è glorificata astratamente, ma rappresentata come estrema condizione del dolore umano: la rappresentata come estrema condizione del dolore umano: la radicalità di Jacopone qui non determina un’esaltazione della radicalità di Jacopone qui non determina un’esaltazione della natura divina morente, ma amplia al massimo il campo natura divina morente, ma amplia al massimo il campo dell’umanità sua e dei suoi rapporti. La madre Maria è lo specchio dell’umanità sua e dei suoi rapporti. La madre Maria è lo specchio terreno e il fulcro di questo legame dei due misteri della Passione e terreno e il fulcro di questo legame dei due misteri della Passione e dell’Incarnazione: con perfetta consapevolezza teologica e dell’Incarnazione: con perfetta consapevolezza teologica e dottrinale, e non certo per rozza intuizione di sentimenti, come è dottrinale, e non certo per rozza intuizione di sentimenti, come è stato spesso ritenuto, Jacopone fonde nella figura della Madonna i stato spesso ritenuto, Jacopone fonde nella figura della Madonna i due termini coinvolti nel grande mito cristiano. due termini coinvolti nel grande mito cristiano. EllaElla è il doppio è il doppio terreno di Cristo (cfr.vv. 132-135 - Che moga figlio e mate/ d’ una terreno di Cristo (cfr.vv. 132-135 - Che moga figlio e mate/ d’ una morte afferrate,/ trovarse abraccecate/ mate e morte afferrate,/ trovarse abraccecate/ mate e figliofiglio impiccato), impiccato), con la sua purezza, e perciò degna di un rapporto di fusione con con la sua purezza, e perciò degna di un rapporto di fusione con Dio, e con la sua sofferenza; ed è un modello di umanità redenta, Dio, e con la sua sofferenza; ed è un modello di umanità redenta, segnata dalla svolta definitiva della Passione e affidata alla segnata dalla svolta definitiva della Passione e affidata alla continuità della lezione evangelica (cfr.vv. 104-111 e 128 sg). continuità della lezione evangelica (cfr.vv. 104-111 e 128 sg). L’aspetto ‘teatrale’ è conforme alla volontà francescana di L’aspetto ‘teatrale’ è conforme alla volontà francescana di messaggio cristiano e di partecipazione popolare ad esso... messaggio cristiano e di partecipazione popolare ad esso... (Romano (Romano LuperiniLuperini))

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JACOPONE DA TODIJACOPONE DA TODILa poesia di Jacopone testimonia una La poesia di Jacopone testimonia una

continua e tormentosa battaglia continua e tormentosa battaglia nell’animo suo, nella ricerca di una nell’animo suo, nella ricerca di una fusione mistica con Dio, che è un fusione mistica con Dio, che è un morire a se stessi e al mondomorire a se stessi e al mondo. Solo . Solo attraverso l’abominio e l’odio di sé, attraverso l’abominio e l’odio di sé, del suo corpo, della sua anima, della del suo corpo, della sua anima, della vita intera, solo mediante questa vita intera, solo mediante questa totale distruzione e suprema totale distruzione e suprema disperazione egli pensava di potersi disperazione egli pensava di potersi liberare dalla natura umana misera liberare dalla natura umana misera e peccaminosa e giungere al vero, e peccaminosa e giungere al vero, supremo amore di Dio, una supremo amore di Dio, una travolgente, inebriante esperienza travolgente, inebriante esperienza mistica. Jacopone tendeva a questa mistica. Jacopone tendeva a questa assoluta e lacerante solitudine, a assoluta e lacerante solitudine, a non essere più un non essere più un io, io, povero grumo povero grumo di orgoglio, egoismo e passione; era di orgoglio, egoismo e passione; era pessimista di fronte al mondo che pessimista di fronte al mondo che non vedeva come armoniosa non vedeva come armoniosa creazione di Dio, ma insozzato e creazione di Dio, ma insozzato e corrotto dal peccato, pessimista corrotto dal peccato, pessimista davanti agli uomini che sentiva davanti agli uomini che sentiva incapaci d’ amare.” (Pazzaglia, incapaci d’ amare.” (Pazzaglia, p.152)p.152)