36
IT1332603 PARCO DI PORTOFINO MISURE DI CONSERVAZIONE SITO SPECIFICHE HABITAT E SPECIE IGROFILE E D’ACQUA DOLCE Code Habitat Descrizione Ruolo del sito Priorità Stato di conserva zione Obiettivi Pressioni e Minacce Misure di conservazione tipologia di misura Tabella formattata

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IT1332603

PARCO DI PORTOFINO

MISURE DI CONSERVAZIONE SITO SPECIFICHE

HABITAT E SPECIE IGROFILE E D’ACQUA DOLCE

Code Habitat Descrizione Ruolo

del sito Priorità Stato di conserva

zione Obiettivi Pressioni e Minacce Misure di conservazione

tipologia di

misuraTabella formattata

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91E0

Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)*

2 Media 1 MIGLIORAMENTO

1) Realizzazione di interventi, anche finalizzati alla sicurezza idraulica, che alterano la naturalità e, in generale, portano all’eliminazione della vegetazione, riducendo in particolare le fasce boscate riparie e alluvionali (arginature, difese spondali) la cui presenza diminuisce l’impatto delle esondazioni 2) realizzazione di captazioni e altri interventi che riducono la disponibilità idrica; 3) Interventi di ripulitura del sottobosco 34) inquinamento delle acque superficiali e sotterranee; 45) realizzazione di percorsi (strade, piste ciclabili, strade forestali non asfaltate, piste di esbosco). 56) immissioni di specie alloctone;

1) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza, che eventuali interventi, anche indispensabili per la sicurezza idraulica, assicurino il mantenimento degli habitat acquatici e di quelli collegati (ripari), le loro connessioni funzionali e, in particolare, la continuità del corso d’acqua (anche tramite idonee vie di passaggio). Dovranno in particolare essere tutelati gli alberi più vecchi e di maggiore dimensione, nonché le aree in cui l’habitat è meglio caratterizzato (es. con presenza di Carex pendula, Osmunda regalis, ecc).. 2) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso procedure regolamentari e l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza, che non vengano effettuate nuove captazioni e che eventuali captazioni non autorizzate in alveo vengano sanate e che venga ripristinata la naturalità dei luoghi. Le captazioni regolamentari devono assicurare il deflusso minimo vitale sufficiente per il mantenimento degli habitat e deve essere incentivata la manutenzione delle sistemazioni idrauliche tradizionali esistenti con l’utilizzo di materiale vegetale reperito in loco.. 3) Ove presenti opere di presa per uso civile (acquedotti), l'Ente gestore dell'acquedotto dovrà concordare con l’Ente gestore del SIC le modalità idonee per la manutenzione degli impianti e degli spazi connessi rispettoso e compatibile degli equilibri e dell'evoluzione dell'habitat ripariale. 4 3) L’Ente gestore dovrà provvedere a rendere manifesto il divieto di inquinamento e deposito di rifiuti sulle sponde dei corsi d’acqua (tale misura conferma quanto già previsto dal Piano del Parco di Portofino art. 13 comma 2). ove necessario, e dovrà inoltre promuovere, attraverso campagne di sensibilizzazione, azioni pilota e apposito materiale informativo, l'importanza di attuare pratiche altamente sostenibili per ridurre e/o gestire in maniera eco-compatibile i rifiuti e reflui derivati da dagli insediamenti abitativi e commerciali e da attività potenzialmente impattanti quali agricoltura e manutenzione del verde ornamentale. 45) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza su progetti, interventi e piani, nonché un’attività di indirizzo alla pianificazione, che non vengano realizzati realizzate percorsi vie di passaggio (come già previsto per le aree che ricadono nel Parco regionale da Piano del Parco art. 13, comma 1) o, qualora sia ritenuto necessaria la realizzazione, che tali opere non danneggino o provochino una frammentazione dell'habitat e che, inoltre, durante le attività selvicolturali non venga utilizzato l’alveo come pista di esbosco e che gli attraversamenti siano limitati a circoscritte zone di guado. 56) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno intensificare la sorveglianza relativa alle immissioni illecite di specie alloctone, attivando eventualmente programmi di eradicazione delle specie alloctone invasive presenti, attraverso interventi attivi e/o opportune occasioni di incentivazione di utilizzo di specie autoctone negli interventi di ripristino ambientale e di autoctone e/o alloctone non invasive negli interventi di 'allestimento del verde ornamentale, indirizzate a operatori territoriali e comuni ricadenti nel SIC..

1) RE 2) RE, IN 3) RE 4) RE 5) RE6) RE, IN, IA

Commento [CM1]: Modificata

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6430

Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile

1 Bassa 2 MANTENIMENTO

1) Realizzazione di nuovi interventi che alterino la naturalità e, in generale, portano all’eliminazione della vegetazione, riducendo in particolare le fasce boscate riparie e alluvionali (arginature, difese spondali);2) diffusione di specie nitrofile invasive. 3) abbandono della manutenzione delle sistemazioni idrauliche esistenti (canalizzazioni, briglie, etc).

1) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza, che eventuali nuovi interventi assicurino il mantenimento degli habitat acquatici e di quelli collegati (ripari), le loro connessioni funzionali e, in particolare la continuità del corso d’acqua. 2) L’Ente gestore dovrà provvedere a limitare contenere l’eutrofizzazione entro i limiti favorevoli all’habitat attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza e/o l’assunzione di misure regolamentari in particolare nelle situazioni ad elevata componente floristica nitrofila. 3) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno promuovere occasioni di incentivazione e/o interventi attivi finalizzati alla manutenzione delle sistemazioni idrauliche tradizionali esistenti con l’utilizzo di materiale naturale reperito in loco.

1) RE 2) RE 3) IN, IA

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Specie Tipologia

Ruolo del Sito

Priorità

Stato di

Conservazione

Zone rilevanti per la conservazione (Area Focale)

Pressioni e Minacce Misure di conservazione tipologia di misura

Telestes muticellus A 3 alta Sufficie

nte

Acquiferi del versante nord e nord-est - bacino rio S.Siro (Area C3) e bacino Rio Gentile

1) Realizzazione di interventi, anche finalizzati alla sicurezza idraulica, che alterano la naturalità e, in generale, portano all’eliminazione della vegetazione, riducendo in particolare le fasce boscate riparie e alluvionali (arginature, difese spondali) la cui presenza diminuisce l’impatto delle esondazioni; 2) interventi di

1) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza, che eventuali interventi (realizzati solo se strettamente necessari e attraverso l’applicazione di tecniche di ingegneria naturalistica fluviale), anche indispensabili per la sicurezza idraulica, assicurino il mantenimento degli habitat acquatici e di quelli collegati (ripari) e le loro connessioni funzionali. Dovranno essere privilegiati gli interventi di potatura, di ridimensionamento al taglio a raso, la continuità del corso d’acqua (anche tramite idonee vie di passaggio), la rinaturalizzazione dei tratti in cui sono stati realizzati interventi in alveo in passato, la naturalità del greto soprattutto nelle aree di frega, un’abbondante vegetazione acquatica in tutto il fiume e, in particolare, la salvaguardia del periodo riproduttivo delle specie ittiche (aprile-luglio). Il taglio della vegetazione sommersa, quando necessario, è

1) RE, IA 2) RE 3) RE 4) RE, MR

Formattato: Inglese (Stati Uniti)

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Austropotamobius pallipes

ripopolamento, in particolare con Salmonidi 3) realizzazione di captazioni e altri interventi che riducono la disponibilità idrica ed eutrofizzazione dovuta a eccessivi apporti di inquinanti. 4) Abbandono di rifiuti e/o scarico di reflui inquinanti

da effettuarsi a periodicità annuale alternata (es. a sponde alterne, a settori alterni lungo la medesima sponda, ecc.). Dovrà essere prestata particolare attenzione, in sede di valutazione di incidenza, alle ipotesi di intervento nei primi 50 metri di fascia riparia. In ogni caso dovrà essere previsto le aree di margine interessate dalle opere.2) L’Ente gestore e la Regione Liguria e gli Enti competenti dovranno evitare, attraverso procedure regolamentari e l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza su progetti, interventi e piani, l’immissione di specie ittiche, se non a scopi conservazionistici e con il supporto di un dettagliato piano di ripopolamento se lo status locale di conservazione delle specie acquatiche di riferimento risulti essere nella categoria IUCN “minacciato” e intensificare la sorveglianza relativa alle immissioni di specie alloctone; 3) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza che eventuali captazioni assicurino il deflusso minimo vitale e dovrà provvedere ad una periodica valutazione della qualità biologica delle acque relativamente ai parametri idonei alla vita dei pesci. 4) L’Ente gestore, oltre a rendere manifesto il divieto di inquinamento e deposito di rifiuti anche sulle sponde dei corsi d’acqua, effettuerà campagne informative in merito al valore delle zone umide in generale dovrà provvedere a rendere manifesto il divieto di inquinamento e deposito di rifiuti sulle sponde dei corsi d’acqua e, anche in collaborazione con ARPAL, dovrà provvedere ad effettuare una valutazione della coerenza tra lo stato ecologico e chimico dei corpi idrici ai sensi del D. Lgs. 152/06 Parte III con lo stato di conservazione degli habitat e delle specie associate ai corpi idrici di cui sopra.

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Speleomantes strinatii A 2 Alta Soddisf

acente

Grotte e cavità delle zone in figure 1 e 2

1) Alterazione delle cavità ipogee 2) alterazione sponde ed alvei 3) scomparsa dei mosaici ecotonali fra bosco e corsi d’acqua

1) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza e/o attraverso procedure regolamentari, che le cavità presenti nel sito vengano modificate o alterate. 2) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza, che eventuali interventi, anche indispensabili per la sicurezza idraulica, assicurino il mantenimento degli habitat acquatici e di quelli collegati (ripari), le loro connessioni funzionali e, in particolare, la continuità dei corsi d’acqua (anche tramite idonee vie di passaggio). Dovrà essere prestata particolare attenzione, in sede di valutazione di incidenza, alle ipotesi di intervento nei primi 50 metri di fascia riparia. 3) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza, che eventuali interventi, anche indispensabili per la sicurezza idraulica, assicurino il mantenimento di aree boscate con lettiera integra e buona biomassa in piedi e al suolo.

1)RE 2)RE 3)RE

Salamandrina perspicillata A 2 alta Sufficie

nte

Acquiferi del versante sud del promontorio (Area A1), Zone umide del versante sud est (Area B2a, B2b), Acquiferi del versante nord e nord-est - bacino Rio Gentile (Area C3), Acquiferi del versante nord e nord-est - bacino rio S.Siro (Area C3)

1) Alterazione sponde ed alvei; 2) eutrofizzazione dovuta a eccessivi apporti di inquinanti; 3) riduzione della disponibilità idrica dipendente da captazioni; 4) immissioni di specie alloctone nel bacino artificiale del Vessinaro 5) alterazione di vasche artificiali e raccolte d’acqua ad uso agropastorale

1) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza, che eventuali interventi, anche indispensabili per la sicurezza idraulica, assicurino il mantenimento degli habitat acquatici e di quelli collegati (ripari), le loro connessioni funzionali e, in particolare la continuità del corso d’acqua (anche tramite idonee vie di passaggio). Dovrà essere prestata particolare attenzione, in sede di valutazione di incidenza, alle ipotesi di intervento nei primi 50 metri di fascia riparia. 2) L’Ente gestore dovrà provvedere a rendere manifesto il divieto di inquinamento e deposito di rifiuti sulle sponde dei corsi d’acqua e, anche in collaborazione con ARPAL, dovrà provvedere ad effettuare una valutazione della coerenza tra lo stato ecologico e chimico dei corpi idrici ai sensi del D. Lgs. 152/06 Parte III con lo stato di conservazione degli habitat e delle specie associate ai corpi idrici di cui sopra. 3) L’Ente gestore e la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari e l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza che eventuali captazioni assicurino la disponibilità idrica necessaria al mantenimento degli habitat e delle specie. 4) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno intensificare la sorveglianza relativa alle immissioni di specie alloctone. L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno intensificare la sorveglianza relativa alle

1) RE 2) RE 3) RE 4) RE, PD, IA 5) RE, IN, IA

Rana dalmatina B 3 alta Sufficie

nte

Zone umide del versante sud est (Area B2a, B2b), Acquiferi del versante nord e nord-est - bacino rio S.Siro (Area C3)

Tabella formattata

Formattato: Corpo del testo 3

Commento [CM2]: Sarebbe da spostare in 8310

Formattato: Italiano (Italia)

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Rana italica B 3 alta Sufficiente

Acquiferi del versante nord e nord-est - bacino rio S.Siro (Area C3)

immissioni di specie alloctone e garantire la loro eradicazione, quando possibile attraverso cattura e trasporto in appositi centri, e prevenire l'immissione attraverso azioni regolamentari e di sensibilizzazione. 5) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno impedire, garantire attraverso procedure regolamentari e l’applicazione della valutazione di incidenza, la distruzione o il cambio di destinazione di vasche artificiali/abbeveratoi. Attraverso interventi attivi, incentivi e accordi gestionali dovranno inoltre garantire la costruzione di nuove raccolte d’acqua artificiali e/o il recupero delle esistenti con l’aggiunta di scale di risalita per gli anfibi; entro tali raccolte di acqua dovrà essere vietata l’immissione di specie acquatiche alloctone.

Hyla meridionalis B 3 Medi

a Soddisfacente

Acquiferi del versante sud del promontorio (Area A1), Zone umide del versante sud est (Area B2a, B2b)

Osmunda regalis C 2 Medi

a Sufficie

nte

Zone umide del versante sud est (Area B2a, B2b)

1) Evoluzione naturale della vegetazione; 2) riduzione della disponibilità idrica dipendente da captazioni; 3) Asportazione per raccolta a scopi collezionistici e/o per operazioni di pulitura del sottobosco.

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza su progetti, interventi e piani ed opportune occasioni d’incentivazione o d’intervento attivo, che gli habitat caratteristici delle specie target vengano mantenuti in buono stato di conservazione. 2) L’Ente gestore dovrà provvedere a rendere manifesto il divieto di inquinamento e deposito di rifiuti sulle sponde dei corsi d’acqua e anche in collaborazione con ARPAL, dovrà provvedere ad effettuare una valutazione della coerenza tra lo stato ecologico e chimico dei corpi idrici ai sensi del D.Lgs.152/06 Parte III con lo stato di conservazione degli habitat e delle specie associate ai corpi idrici di cui sopra. 3) L'Ente gestore dovrà impedire la raccolta e lo sfalcio di O. regalis attraverso opportuna regolamentazione, attività di controllo e sensibilizzazione, oltre che intervenire per mantenere vitali le popolazioni attraverso la costituzione di un vivaio di piante ottenute da germoplasma autoctono locale, pronte per azioni di ripristino e/o rafforzamento.

1) RE, IN, IA 2) RE, IA 3) RE, IA, PD

Planorbis moquini C 3 Bassa Soddisf

acente

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HABITAT E SPECIE COSTIERI

Code Habitat Descrizione Ruolo

del sito Priorit

à

Stato di

conservazione

Obiettivi Pressioni e Minacce Misure di conservazione

tipologia di

misura

1210 Vegetazione annua

delle linee di deposito marine

2 Media 1 RIPRISTINO

1) Interventi di trasformazione del territorio (realizzazione di manufatti, strade, sentieri) 2) presenza di discariche di rifiuti, inquinamento delle acque (scarico di reflui) 3) frequentazione legata a sport, balneazione e divertimenti all’aria aperta 4) pulitura meccanica arenili 5) colonizzazione da parte di specie esotiche invasive e/o ruderali nitrofile

1) L'Ente gestore, nelle aree di presenza dell'habitat, dovrà regolamentare la creazione di manufatti e accessi, sensibilizzando all'utilizzo di materiali naturali e strutture amovibili invitando a seguire soluzioni che non riducano la superficie colonizzata e colonizzabile dall'habitat; 2) L’Ente gestore dovrà provvedere a rendere manifesto il divieto di inquinamento e deposito di rifiuti lungo le aree costiere del sito (tale misura conferma quanto previsto dal Piano del Parco art. 13 comma 2). Inoltre l’ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire una severa sorveglianza atta a far rispettare le normative vigenti in materia di abbandono di rifiuti e scarico dei reflui nelle acque marine. 3) Ove necessario, l’Ente gestore dovrà provvedere a migliorare l'habitat attraverso azioni di ripristino con materiale vegetale autoctono, previa eliminazione/contenimento dei fattori di minaccia (interdizione libero accesso ad aree di presenza habitat e sensibilizzazione sulla conservazione dello stesso), applicando opportune regolamentazioni e promuovendo iniziative di sensibilizzazione. 4) L'Ente gestore dovrà concordare con i soggetti responsabili dell'azione di pulizia degli arenili un'adeguata metodologia d'intervento che non determini effetti negativi sullo stato di conservazione dell'habitat. 5) L'Ente gestore dovrà provvedere a monitorare l'eventuale colonizzazione di specie aliene e/o ruderali nelle aree di presenza dell'habitat o potenzialmente colonizzabili da esso e prevenirne l'introduzione attraverso azioni di sensibilizzazione.

1) RE, PD 2) RE, PD 3) RE, IA, MR, PD; 4) RE, MR,PD 5) MR, PD

1170 Scogliere 3 Alta 3 CONSERVAZIONE

1) Interventi di trasformazione del territorio (realizzazione di manufatti, strade, sentieri, interventi di stabilizzazione dei versanti)

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza su progetti, interventi e piani, nonché attraverso

1) RE 2) RE, PD3) RE,

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1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine

2 Media 1 RIPRISTINO

2) presenza di discariche di rifiuti, inquinamento delle acque (scarico di reflui) 3) locali fenomeni di degrado indotto da uccelli marini (soprattutto gabbiano reale Larus michahellis). 4) frequentazione legata a sport e divertimenti all’aria aperta 5) colonizzazione da parte di specie esotiche invasive (es.: Opuntia sp.)

un’attività di indirizzo alla pianificazione territoriale, che eventuali interventi di trasformazione del territorio (realizzazione di manufatti, costruzione e/o ampliamento di strade, realizzane di sentieri, condotte di scarico, interventi di stabilizzazione dei versanti, etc) vengano effettuati garantendo il buono stato di conservazione dell’habitat, ed applicando le opportune misure di mitigazione; è altresì consentito il ripristino e il recupero degli accessi esistenti alle scogliere, applicando la procedura di incidenza e le opportune misure di mitigazione sugli habitat presenti. 2) L’Ente gestore dovrà provvedere a rendere manifesto il divieto di inquinamento e deposito di rifiuti lungo le aree costiere del sito (tale misura conferma quanto previsto dal Piano del Parco art. 13 comma 2). Inoltre l’ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire una severa sorveglianza atta a far rispettare le normative vigenti in materia di abbandono di rifiuti e scarico dei reflui nelle acque marine. 3) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire un controllo ed un’eventuale limitazione del gabbiano reale (Larus michahellis) tramite opportuni piani faunistici di prelievo/controllo, previo monitoraggio dell’impatto negativo della specie sugli habitat oggetto di conservazione. 4) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire un attento controllo ed una severa limitazione al disturbo antropico derivato da attività ludico-sportive effettuando un monitoraggio dell’impatto delle stesse nelle zone più accessibili ed applicando opportune regolamentazioni. 5) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno intensificare la sorveglianza relativa alle immissioni di specie alloctone, attivando eventualmente programmi di eradicazione delle specie alloctone invasive presenti, attraverso interventi attivi e/o opportune occasioni di incentivazione di utilizzo di specie autoctone negli interventi di ripristino ambientale e di autoctone e/o alloctone non invasive negli interventi di 'allestimento del verde ornamentale, indirizzate a operatori territoriali e comuni ricadenti nel SIC

MR 4) RE, MR 5) RE, MR, PD

1240

Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici

3 Alta 3 CONSERVAZIONE

Commento [CM3]: SPOSTATO

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5320 Formazioni basse di euforbie vicino alle scogliere

3 Alta 3 CONSERVAZIONE

1) Incendi 2) presenza di discariche di rifiuti 3) pascolo caprino non regolamentato (capre selvatiche) 4) interventi di trasformazione del territorio (realizzazione di manufatti, strade, sentieri, interventi di stabilizzazione dei versanti) 5) colonizzazione da parte di specie esotiche invasive 6) locali fenomeni di degrado indotto da uccelli marini (soprattutto gabbiano reale Larus michahellis).

1) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire un severo controllo degli incendi attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione di incidenza , interventi attivi e azioni di sensibilizzazione. 2) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire una severa sorveglianza atta a far rispettare le normative vigenti in materia di abbandono di rifiuti e sensibilizzare escursionisti e frequentatori del sito sull'importanza di utilizzare gli appositi punti di raccolta rifiuti, attraverso campagne di sensibilizzazione on line e l'eventuale integrazione della cartellonistica esistente (tale misura conferma quanto previsto dal Piano del Parco art. 13 comma 2) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire una severa sorveglianza atta a far rispettare le normative vigenti in materia di abbandono di rifiuti. 3)L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza ed opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo, che l’attività di pascolo caprino sia condotta in maniera ecosostenibile al fine principale di evitare il sovra pascolo e limitare i fenomeni di distruzione e/o banalizzazione dell’habitat. L'Ente gestore dovrà monitorare l'impatto del pascolo caprino sull'habitat al fine di limitare i fenomeni di distruzione e/o banalizzazione dello stesso e, qualora il pascolo non fosse compatibile con il buono stato di conservazione dell'habitat, prevedere un piano di gestione/contenimento degli animali. 4) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza su progetti, interventi e piani, nonché attraverso un’attività di indirizzo alla pianificazione territoriale, che eventuali interventi di trasformazione del territorio (realizzazione di manufatti, strade, sentieri, interventi di

1) RE, IA, PD 2) RE, PD3) RE, IA, IN 4) RE

Commento [CM6]: Trattandosi per lo più di capre selvatiche non mi sembra appropriato

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stabilizzazione dei versanti) vengano effettuati solo per la sicurezza pubblica, e, in ogni caso, dovrà essere comunque garantito il mantenimento dell’habitat in buono stato di conservazione. 5) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno intensificare la sorveglianza relativa alle immissioni di specie alloctone, attivando eventualmente programmi di eradicazione delle specie alloctone invasive presenti, attraverso interventi attivi e/o opportune occasioni di incentivazione di utilizzo di specie autoctone negli interventi di ripristino ambientale e/o alloctone non invasive per l'allestimento del verde ornamentale, indirizzate a operatori territoriali e comuni ricadenti nel SIC. 6) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire un controllo ed un’eventuale limitazione del gabbiano reale (Larus michahellis) tramite opportuni piani faunistici di prelievo/controllo, previo monitoraggio dell’impatto della specie sugli habitat oggetto di conservazione.

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Specie Tipologia

Ruolo del Sito Priorità

Stato di Conservazione

Zone rilevanti per la conservazione

(Area Focale)Pressioni e Minacce Misure di conservazione tipologia di

misura

Larus melanocephalus

1) Frequentazione legata a sport e divertimenti all’aria aperta e conseguente disturbo antropico

1) L’Ente gestore dovrà attivare le opportune regolamentazioni atte ad evitare l’eccessivo disturbo agli individui svernanti e migratori di uccelli marini .

1) RE

Sterna sandvicensis

Limonium cordatum C 2 Alta Insoddisf

acente Falesie e scogliere marine (Area F)

1) Raccolta di piante 2) Frequentazione legata a sport e divertimenti all’aria aperta e conseguente disturbo antropico 2) riduzione e/o banalizzazione dell’habitat; 3) locali fenomeni di degrado indotto da uccelli marini (soprattutto gabbiano reale Larus michahellis).

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari e l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza un severo controllo delle attività di raccolta di esemplari, nonchè la costituzione di un vivaio di piante ottenute da germoplasma autoctono locale, pronte per azioni di ripristino e/o rafforzamento dei siti naturali;. 2) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, l’eventuale attuazione della procedura di valutazione d’incidenza su progetti, interventi e piani ed opportune occasioni d’incentivazione o ld’intervento attivo, che eventuali interventi di trasformazione del territorio (realizzazione di manufatti, costruzione e/o ampliamento di strade, realizzane di sentieri, condotte di scarico, interventi di stabilizzazione dei versanti, etc) vengano effettuati garantendo il buono stato di conservazione della specie, in particolare mantenendo rigorosamente le popolazioni più abbondanti e vitali anche attraverso programmi specifici di conservazione, come la creazione di vivai di piante ottenute da germoplasma autoctono; 3) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire un controllo ed un’eventuale limitazione del gabbiano reale (Larus michahellis) tramite opportuni piani faunistici di prelievo/controllo, previo monitoraggio dell’impatto della specie, al fine di limitare gli apporti azotati derivati dalle deiezioni degli uccelli..

1) RE 2) RE, IN, IA 3) MR, IA

Commento [CM7]: Deriva dalle altre minacce

Formattato: Inglese (Stati Uniti)

Formattato: Inglese (Stati Uniti)

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HABITAT E SPECIE RIFERIBILI A LANDE, MACCHIE, GARIGHE E PRATERIE

Code Habitat Descrizione Ruolo

del sito Priorit

à

Stato di

conservazione

Obiettivi Pressioni e Minacce Misure di conservazione tipologia

di misura

6210

Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*importanti siti d'orchidee)

2 Alta 2 MANTENIMENTO

1) Evoluzione naturale della vegetazione e/o abbandono/scorretta gestione dei sistemi agricoli e pastorali, assenza di pascolo; 2) scorretta gestione dell’attività di pascolo con conseguente apporto di nutrienti e/o concimazione (sovrapascolo); 3) locali fenomeni di degrado indotto da ungulati selvatici (soprattutto cinghiale). 4) incendi 5) presenza di discariche di rifiuti 6) Interventi di trasformazione del territorio (realizzazione di manufatti, strade, sentieri, interventi di stabilizzazione dei versanti) 7) riduzione e/o banalizzazione dell’habitat

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso il monitoraggio dello stato di conservazione, idonee procedure regolamentari, una precisa attuazione della procedura di valutazione d’incidenza su progetti, interventi e piani ed opportune occasioni d’incentivazione o d’intervento attivo, che gli interventi per il controllo dell’evoluzione della vegetazione vengano attuati mediante pascolo e/o sfalcio programmato, soprattutto per il contenimento di alcune specie legnose, secondo modalità da precisarsi in specifici progetti o piani di gestione. Per l’habitat 6210 dovranno inoltre individuate le eventuali tessere che presentino importati fioriture di orchidee mediante specifici monitoraggi; tali tessere dovranno essere rigorosamente tutelate e mantenute in buono stato di conservazione con le modalità precedentemente descritte. L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza applicata a progetti, interventi e piani e opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo e l'attivazione di specifici programmi di gestione e conservazione dell’habitat mediante:

sfalcio e/o pascolo programmato con un numero limitato di capi (bovini, asini, capre, pecore) e/o diradamento selettivo delle specie legnose per il controllo dell’evoluzione della vegetazione, secondo modalità da precisarsi in specifici progetti o piani di gestione;

Per l'habitat 6210: accordi anche con soggetti privati, entro le cui

proprietà ricadano tessere dell'habitat, per una corretta programmazione degli interventi di sfalcio e pulitura secondo modalità e tempistiche compatibili con il ciclo biologico delle specie vegetali di pregio (Orchidaceae);

mantenimento rigoroso delle tessere che presentano interessanti popolazioni di orchidee

1) RE, IN, IA, MR, PD2) RE, IN, IA 3) RE, IA 4) RE, IA, PD 5)RE 6) RE, IN 7) RE, IN, IA

6220

Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea

2 Alta 2 MANTENIMENTO

Tabella formattata

Commento [CM8]: Non troppo calzante per la realtà di Portofino

Commento [CM9]: Questo è una conseguenza della pressione n.1

Formattato: Nessun elenco puntato onumerato

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creazione di aree pilota, cintate e gestite, destinate al rafforzamento delle popolazioni di Orchidaceae maggiormente impoverite negli ultimi anni, che avverrà attraverso la messa a dimora di nuovi individui ottenuti da germoplasma locale;

creazione di un vivaio di piante per il ripristino dell'habitat ottenute da germoplasma locale.

2) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza ed opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo, che l’attività di pascolo sia condotta in modo da:

incentivare la recinzione dei pascoli in parcelle utili alla programmazione della attività zootecnica;

limitare fenomeni di eutrofizzazione; realizzare abbeveratoi e abbeverate con tipologie

rurali tradizionali; limitare l’eventuale concimazione delle superfici ad

aree circoscritte. 3) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire un controllo ed una drastica limitazione del cinghiale, se necessario, tramite opportuni piani faunistici di prelievo.L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire l’eradicazione o almeno un controllo e una drastica limitazione del cinghiale tramite opportuni interventi compresi in appositi piani di gestione. 4) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire un severo controllo degli incendi attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione di incidenza , interventi attivi e azioni di sensibilizzazione. 5) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire una severa sorveglianza atta a far rispettare le normative vigenti in materia di abbandono di rifiuti. L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire una severa sorveglianza atta a far rispettare le normative vigenti in materia di abbandono di rifiuti e sensibilizzare escursionisti e frequentatori del sito sull'importanza di utilizzare gli appositi punti di raccolta rifiuti, attraverso campagne di sensibilizzazione on line e l'eventuale integrazione della cartellonistica esistente (prevista per recepimento Piano del Parco art. 13 comma 2) 6) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione

Commento [CM10]: poco pertinente nel caso di Portofino

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d’incidenza su progetti, interventi e piani, nonché attraverso un’attività di indirizzo alla pianificazione territoriale, che eventuali interventi di trasformazione del territorio (realizzazione di manufatti, costruzione e/o ampliamento di strade, realizzane/ampliamento di sentieri, interventi di stabilizzazione dei versanti, etc) vengano effettuati garantendo il buono stato di conservazione dell’habitat, ed applicando le opportune misure di mitigazione/compensazione. In particolare, eventuali interventi su sentieri che intercettano l’habitat dovranno essere realizzati previa valutazione di incidenza e comunque garantendo il ripristino delle porzioni di habitat danneggiate. 7) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza ed opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo che vengano attivati specifici programmi di gestione e conservazione dell’habitat mediante:

sfalcio e/o pascolo programmato con un numero limitato di capi (asini, capre, pecore)

mantenimento rigoroso delle tessere che presentano interessanti popolazioni di orchidee

decespugliamento selettivo delle piante legnose interventi di diradamento della macchia mediterranea,

previo monitoraggio dell’evoluzione della vegetazione.

5330 Arbusteti termomediterranei e pre-desertici

3 Alta 2 MIGLIORAMENTO

1) Evoluzione naturale della vegetazione e/o abbandono dei sistemi pastorali, assenza di pascolo; 2) interventi di trasformazione del territorio (realizzazione di manufatti, strade, sentieri, interventi di stabilizzazione dei versanti) 3) pascolo caprino (capre selvatiche) 4) incendi 5) presenza di discariche di rifiuti 6) colonizzazione da parte di specie esotiche invasive 6) riduzione e/o banalizzazione dell’habitat

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso il monitoraggio dello stato di conservazione, idonee procedure regolamentari, una precisa attuazione della procedura di valutazione d’incidenza su progetti, interventi e piani ed opportune occasioni d’incentivazione o d’intervento attivo, che gli interventi per il controllo dell’evoluzione della vegetazione vengano attuati mediante contenimento delle specie legnose concorrentie ed eventuale eliminazione degli esemplari più giovani, salvaguardando le specie proprie dell’habitat, secondo modalità da precisarsi in specifici progetti o piani di gestione, che prevedano la definizione delle aree prioritarie di intervento e azioni mirate alla salvaguardia delle specie guida dell'habitat. 2) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza su progetti, interventi e piani, nonché attraverso un’attività di indirizzo alla pianificazione territoriale, che

1) RE, IN, IA 2) RE, IN 3) RE, IA, IN 4) RE, IA, PD 5)RE, PD 6) RE, IA, IN

Commento [CM11]: La pratica che è stata "abbandonata" è l'appiccare incendi e il dicioccare le ceppaie di esemplari di pregio...

Commento [CM12]: Conseguenza delle altre pressioni

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eventuali interventi di trasformazione del territorio (realizzazione di manufatti, costruzione e/o ampliamento di strade, realizzane/ampliamento di sentieri, interventi di stabilizzazione dei versanti, recupero oliveti etc) vengano effettuati garantendo il buono stato di conservazione dell’habitat, ed applicando le opportune misure di mitigazione/compensazione. In particolare, eventuali interventi su sentieri che intercettano l’habitat dovranno essere realizzati previa valutazione di incidenza e comunque garantendo il ripristino delle porzioni di habitat danneggiate. 3)L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza ed opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo, che l’attività di pascolo caprino sia condotta in maniera ecosostenibile al fine principale di evitare il sovra pascolo e limitare i fenomeni di distruzione e/o banalizzazione dell’habitat; potranno essere previsti interventi di delocalizzazione degli animali in aree recintate, qualora necessario. 3) L'Ente gestore dovrà monitorare l'impatto del pascolo caprino sull'habitat al fine di limitare i fenomeni di distruzione ae/o banalizzazione dello stesso e, qualora il pascolo non fosse compatibile con il buono stato di conservazione dell'habitat, prevedere un piano di gestione/contenimento degli animali 4) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire un severo controllo degli incendi attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione di incidenza , interventi attivi e azioni di sensibilizzazione. Qualora si verificassero eventi incendiari di impatto limitato, considerato che il fuoco può essere un fattore di mantenimento/rinnovamento dell'habitat, prima delle azioni di ripristino, dovrà essere monitorata e studiata la naturale rigenerazione dell'habitat. 5) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire una severa sorveglianza atta a far rispettare le normative vigenti in materia di abbandono di rifiuti e sensibilizzare escursionisti e frequentatori del sito sull'importanza di utilizzare gli appositi punti di raccolta rifiuti, attraverso campagne di sensibilizzazione on line e l'eventuale integrazione della cartellonistica esistente (prevista per recepimento Piano del Parco art. 13 comma 2) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire una severa sorveglianza atta a far rispettare le

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normative vigenti in materia di abbandono di rifiuti. 6) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno intensificare la sorveglianza relativa alle immissioni illecite di specie alloctone, attivando eventualmente programmi di eradicazione delle specie alloctone invasive presenti, attraverso interventi attivi e/o opportune occasioni di incentivazione di utilizzo di specie autoctone negli interventi di ripristino ambientale e di autoctone e/o alloctone non invasive negli interventi di 'allestimento del verde ornamentale, indirizzate a operatori territoriali e comuni ricadenti nel SICL’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza ed opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo che vengano attivati specifici programmi di gestione e conservazione dell’habitat mediante: decespugliamento selettivo di specie non proprie dell’habitat ; messa a dimora di cespi di Ampelodesmos mauritanica di provenienza locale in occasione di interventi di sistemazione dei terreni, scarpate, etc; eliminazione di eventuali alberi di pino marittimo (salvo individui monumentali) negli stand ad Ampelodesma mauritanica selezionati per la conservazione attuazione di interventi selettivi e localizzati a favore di Euphorbia dendroides.

Specie Tipologi

a Ruolo

del Sito Priorità Stato di

Conservazione

Zone rilevanti per la conservazione (Area Focale)

Pressioni e Minacce Misure di conservazione tipologia di misura

Caprimulgus europaeus

1) evoluzione naturale della vegetazione e/o di assenza assenza di pascoloe pratiche agricole; 2) incendi 3) pesticidi

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza su progetti, interventi e piani ed opportune occasioni d’incentivazione o d’intervento attivo, che gli interventi per il controllo dell’evoluzione della vegetazione vengano attuati mediante sfalcio programmato ed eventuale taglio selettivo delle specie legnose nemorali e/o altri metodi sostenibili e controllati (es. pascolo controllato); dovrà inoltre essere incentivato, nei giardini e nei contesti agricoli adeguati, l'impianto di siepi con essenze autoctone utili e adeguate al ciclo biologico delle specie (specialmente Lanius collurio).

21) RE, IN, IA, PD 32) RE, IA, PD 3) RE, PD

Emberiza hortulana

Lanius collurio D 3 alta Soddisfacente

Zone a macchia e coltivi del versante Ovest e Nord-ovest del promontorio (Area D2)

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Sylvia undata D 2 Media Soddisfacente

Ambienti xerici e macchia dei versanti sud e sud-ovest (Area A2)

2) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire un severo controllo degli incendi attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione, interventi attivi e azioni di sensibilizzazione. In caso di incendio L'Ente gestore dovrà garantire il corretto ripristino delle aree incendiate, assicurando in particolar modo che nei siti di presenza di Sylvia undata venga lasciata una moderata quantità di tronchi morti a terra e in piedi. 3) L’Ente gestore, la Regione Liguria dovranno disincentivare l'utilizzo di prodotti fitosanitari ad elevato impatto ambientale, attraverso misure per la promozione delle diverse forme di agricoltura sostenibile (come già previsto in area parco da regolamento per le attività agricole art. 9),

Ophrys bertolonii C 2 Media Sufficiente

Ambienti xerici e macchia dei versanti sud e sud-ovest (Area A2), Aree prative versante nord del promontorio (Area C2)

1) Evoluzione naturale della vegetazione e/o abbandono dei sistemi agricoli pastorali, assenza di pascolo; 2) locali fenomeni di degrado indotto da ungulati selvatici (soprattutto cinghiale).

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza su progetti, interventi e piani ed opportune occasioni d’incentivazione o d’intervento attivo, che gli interventi per il controllo dell’evoluzione della vegetazione vengano attuati mediante sfalcio programmato ed eventuale taglio selettivo delle specie legnose nemorali e/o altri metodi sostenibili e controllati; L'Ente gestore dovrà garantire inoltre il buono stato di conservazione della specie, ove necessario, attraverso interventi di rafforzamento delle popolazioni naturali con materiale vegetale autoctono in aree pilota appositamente gestite e azioni di sensibilizzazione finalizzate alla corretta gestione dell'habitat delle specie e alla sua conoscenza; 2) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire l’eradicazione o almeno un controllo e una drastica limitazione del cinghiale tramite opportuni interventi compresi in appositi piani di gestione.

1) RE, IN, IA 2) RE, IA

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Chalcides chalcides C 3 Bassa Sufficient

e

Aree prative versante nord del promontorio (Area C2)

1) Evoluzione naturale della vegetazione e/o assenza di pascolo

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza su progetti, interventi e piani ed opportune occasioni d’incentivazione o d’intervento attivo, che gli interventi per il controllo dell’evoluzione della vegetazione vengano attuati mediante sfalcio programmato ed eventuale taglio selettivo delle specie legnose nemorali e/o altri metodi sostenibili e controllati. Dovrà inoltre garantire il mantenimento di adeguate connessioni ecologiche tra gli habitat idonei alla presenza della specie mediante l’applicazione della procedura di valutazione di incidenza su piani e programmi riguardanti la gestione del territorio.

1) RE, IN, IA

Chamaerops humilis C 2 Alta Sufficient

e Falesie e scogliere marine

1) colonizzazione da parte di specie esotiche invasive 2) inquinamento genetico

1) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno intensificare la sorveglianza relativa alle immissioni illecite di specie alloctone, attivando eventualmente programmi di eradicazione delle specie alloctone invasive presenti, attraverso interventi attivi e/o opportune occasioni di incentivazione e di sensibilizzazione relative all'utilizzo di specie autoctone. 2) L’Ente gestore e Regione Liguria dovrà avviare un monitoraggio e una verifica dell’indigenato di Chamaerops humilis - Qualora fosse rilevata una specificità del germoplasma locale, l’ente gestore adotterà le misure per la sua salvaguardia, contrastando possibile fenomeni dl'inquinamento delle popolazioni naturali con apporti genici da esemplari sfuggiti alla coltura nei giardini e derivanti da materiale vegetale in commercio, di origine geografica e genetica per lo più sconosciuta; potrà inoltre incentivare l'impianto nei giardini di esemplari di C. humilis ottenuti da germoplasma locale autoctono.

1) RE, IA, IN 2)

SPECIE DA AGGIUNGERE

Specie Tipologia

Ruolo del Sito Priorità

Stato di Conservazione

Zone rilevanti per la conservazione (Area Focale)

Pressioni e Minacce Misure di conservazione tipologia di misura

Ophrys apifera 2 Alta Insufficie

nte

Ambienti di macchia del versante Sud del

promontorio

1) Evoluzione naturale della vegetazione e/o abbandono dei sistemi

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza

1) RE, IN, IA 2) RE, IA 3) RE

Commento [CM13]: Ricade nel 5330

Commento [CM14]: AGGIUNTE

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Ophrys fuciflora 2 Alta Insufficie

nte

agricoli; 2) locali fenomeni di degrado indotto da ungulati selvatici (soprattutto cinghiale); 3) raccolta

su progetti, interventi e piani ed opportune occasioni d’incentivazione o d’intervento attivo, che gli interventi per il controllo dell’evoluzione della vegetazione vengano attuati mediante sfalcio programmato ed eventuale taglio selettivo delle specie legnose nemorali e/o altri metodi sostenibili e controllati; L'Ente gestore dovrà garantire inoltre il buono stato di conservazione della specie attraverso la raccolta e la conservazione del germoplasma, interventi di rafforzamento delle popolazioni naturali con materiale vegetale autoctono in aree pilota appositamente gestite e azioni di sensibilizzazione finalizzate alla corretta gestione dell'habitat delle specie e alla sua conoscenza; 2) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire l’eradicazione o almeno un controllo e una drastica limitazione del cinghiale tramite opportuni interventi compresi in appositi piani di gestione 3) L'Ente gestore dovrà impedire, attraverso opportune procedure regolamentari , un severo controllo, la raccolta di individui di tali specie, in ottemperanza alla L.R. 28/ 2009 e progetti di sensibilizzazione.

Serapias neglecta 2 Media Insufficie

nte

Orchis patens 3 Alta Soddisfacente

HABITAT E SPECIE RIFERIBILI AD AMBIENTI RUPESTRI

Code Habitat Descrizione Ruolo

del sito

Priorità Stato di

conservazione

Obiettivi Pressioni e Minacce Misure di conservazione tipologia di misura

8210

Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica

3 Alta 3 CONSERVAZIONE

1) Disturbo antropico derivante da sport e divertimenti all'aria aperta, attività ricreative (alpinismo e scalate) 2) interventi di trasformazione del territorio (realizzazione di manufatti, sentieri, interventi di stabilizzazione dei versanti) 3) pascolo caprino (capre selvatiche)

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno provvedere al monitoraggio delle attività ludico-sportive che interessano l’habitat, garantendone il mantenimento attraverso opportune regolamentazioni e attraverso l’applicazione della valutazione di incidenza.che preservino la componente floristica da eventi di rimozione volontaria o accidentale, prevedendo anche il ripristino della flora originaria (specie guida) attraverso il ripopolamento con materiale vegetale derivato da germoplasma autoctono; 2) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza su progetti, interventi e

1) RE, MR 2) RE, IN 3) MR, IA

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piani, nonché attraverso un’attività di indirizzo alla pianificazione territoriale, che eventuali interventi di trasformazione del territorio (realizzazione di manufatti, realizzazione e/o ampliamento di sentieri, interventi di stabilizzazione dei versanti, etc) vengano effettuati garantendo il buono stato di conservazione dell’habitat, ed applicando le opportune misure di mitigazione; è altresì consentito il ripristino e il recupero degli accessi esistenti alle scogliere, applicando la procedura di incidenza e le opportune misure di mitigazione sugli habitat presenti. 3) L'Ente gestore dovrà monitorare l'impatto del pascolo caprino sull'habitat al fine di limitare i fenomeni di distruzione ea/o banalizzazione dello stesso e, qualora il pascolo non fosse compatibile con il buono stato di conservazione dell'habitat, prevedere un piano di gestione/contenimento degli animali

8240 Pavimenti calcarei 1 Bassa 2 MANTENI

MENTO

1) Presenza di discariche di rifiuti

1) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire una severa sorveglianza atta a far rispettare le normative vigenti in materia di abbandono di rifiuti.

1) RE

8310 Grotte non ancora sfruttate a livello turistico

2 Media 2 MIGLIORAMENTO

1) Frequentazione da parte dell’uomo (sia occasionale sia pianificata) e conseguente disturbo alla fauna;

1) L’Ente gestore dovrà garantire un attento controllo ed una severa limitazione al disturbo antropico all’interno delle grotte mediante procedure regolamentari, fino all’eventuale chiusura delle stesse tramite cancelli che favoriscano il passaggio dei chirotteri.

1) RE, MR

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Specie Tipologia

Ruolo del Sito Priorità

Stato di Conservazione

Zone rilevanti per la conservazione

(Area Focale)Pressioni e Minacce Misure di conservazione tipologia di

misura

Falco peregrinus D 2 Alta Soddisfacente

Ambienti xerici e macchia dei versanti sud e sud-ovest (Area A2), Aree prative versante nord del promontorio (Area C2), Falesie e scogliere marine (Area F)

1) Fenomeni di disturbo antropico alla componente faunistica; 2) elettrocuzione, impatto con linee sospese

1) L’Ente gestore dovrà garantire un attento controllo e una severa limitazione al disturbo antropico a tutte le pareti rocciose interne al SIC considerate sede di nidificazione o di potenziale nidificazione delle specie dell’All. II della Convenzione di Berna (comprendenti alcune specie target) tramite la realizzazione di un’opportuna tabellazione ( L.R. 29/94 art. 11) e la regolamentazione, fino al divieto, di attività incidenti sia sulle pareti sia sulle aree rupestri aperte (arrampicata, attività con veicoli a motore, biciclette, deltaplani, parapendii, aeromobili leggeri, ecc.). 2) L’Ente gestore dovrà attuare od incentivare, anche tramite accordi con gli enti e le società competenti, interventi sulle linee elettriche aeree al fine di minimizzare il rischio elettrocuzione e impatto con i cavi sospesi.

1) RE 2) IA, IN, MR

Asplenium fontanum C 2 Media Sufficient

e Ambienti xerici e macchia dei versanti sud e sud-ovest (Area A2)

1) Raccolta di piante a scopi ricreativi e collezionistici 2) Interventi di diserbo

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari e l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza un un severo controllo delle attività di raccolta di esemplari assicurando la vitalità e la persistenza delle specie oltre che prevedere la creazione di un vivaio di piante ottenute da germoplasma locale autoctono pronte per il rafforzamento in situ delle popolazioni naturali. 2) L'Ente gestore dovrà concordare con i responsabili del diserbo delle infestanti nelle stazioni di C. acrosticha una modalità di pulizia e una calendarizzazione degli interventi compatibile con la persistenza degli individui e la loro sporificazione.

1) RE, MR, IA

Asplenium petrarchae C 2 Alta Insoddisf

acente

Chamaerops humilis C 2 Alta Sufficient

e Falesie e scogliere marine (Area F)

Cheilanthes acrosticha C 2 Alta Sufficient

e

Ambienti rupestri del versante sud-est (Area B4)

Saxifraga cochlearis C 2 Alta Sufficient

e

Boschi del versante ovest e nord-ovest del Promontorio (Area D1)

Striolata striolata C 2 Media Soddisfacente

1) Riduzione e/o banalizzazione dell’habitat

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari e l’applicazione della valutazione di incidenza, che l’habitat proprio delle specie target venga mantenuto

1) RE

Commento [CM15]: Ricade nel 5330

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Solatopupa pallida C 3 Media Soddisfac

ente

Ambienti rupestri del versante sud-est (Area B4), Punta Portofino (Area E)

in buono stato di conservazione e che nei siti di presenza della specie vengano mantenuti i muri a secco e/o che vengano risanati e restaurati nel rispetto delle tecniche costruttive e dei materiali tradizionali..

Speleomantes strinatii A 2 Alta Soddisfac

ente

Grotte e cavità dell'Area G

1) Alterazione delle cavità ipogee 2) alterazione sponde ed alvei 3) scomparsa dei mosaici ecotonali fra bosco e corsi d’acqua

1) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza e/o attraverso procedure regolamentari, che le cavità presenti nel sito vengano modificate o alterate. 2) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza, che eventuali interventi, anche indispensabili per la sicurezza idraulica, assicurino il mantenimento degli habitat acquatici e di quelli collegati (ripari), le loro connessioni funzionali e, in particolare, la continuità dei corsi d’acqua (anche tramite idonee vie di passaggio). Dovrà essere prestata particolare attenzione, in sede di valutazione di incidenza, alle ipotesi di intervento nei primi 50 metri di fascia riparia. 3) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza, che eventuali interventi, anche indispensabili per la sicurezza idraulica, assicurino il mantenimento di aree boscate con lettiera integra e buona biomassa in piedi e al suolo.

1)RE 2)RE 3)RE, MR

Commento [CM16]: Spostato da habitat "zone umide"

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HABITAT E SPECIE RIFERIBILI AD AMBIENTI FORESTALI

Code Habit

at

Descrizione

Ruolo del

sito

Priorità

Stato di conservazione

Obiettivi

Pressioni e Minacce Misure di conservazione

tipologia di misur

a

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91H091AA

Boschi orientali di quercia biancaBoschi pannonici di Quercus pubescens

2 Media 2

MIGLIORAMENTO

1) Ceduazione con turni ravvicinati e ripuliture del sottobosco e/o assenza di gestione del bosco. 2) riduzione e/o banalizzazione dell’habitat 3) localizzati fenomeni di degrado dovuti alla presenza di ungulati selvatici (soprattutto cinghiale)

1) L’Ente gestore dovrà incentivare la corretta gestione dell’habitat, garantendo inoltre , attraverso procedure regolamentari, la redazione di idonei piani di gestione forestale, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza ed opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo, che l’attività di selvicoltura sia svolta:

favorendo la conversione dei cedui a fustaia disetanea, in particolare nelle aree di proprietà pubblica; la tutela degli alberi vetusti e del legno morto consentendo l'utilizzazione produttiva esclusivamente attraverso tagli di diradamento

2) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, la redazione di idonei piani di gestione forestale, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza, e d opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo, che venga mantenuto e/o ripristinato l’habitat in buono stato di conservazione mediante: incremento attraverso latifogliamento o tagli selettivi delle pinete a pino marittimo in misura di almeno 30% delle

pinete o dei boschi misti con pino marittimo riferibili potenzialmente al bosco di roverella; limitazioni alla realizzazione di infrastrutture lineari (strade, reti di trasporto, ecc.) al fine di evitare la

frammentazione delle tessere boschive effettuazione di abbattimenti o potature lungo sentieri, strade o manufatti esclusivamente in caso in cui siano accertate

situazioni di pericolo per la incolumità delle persone e delle cose; operazioni di bonifica e di ripristino dell'habitat successive al passaggio del fuoco raccolta di ghiande (da attuarsi secondo le quantità e le modalità dettate dai criteri di sostenibilità propri della

conservazione del germoplasma) soprattutto per la produzione di materiale vivaistico da impiegare in interventi nel SIC stesso e nelle zone confinanti;

eliminazione di eventuali individui di Pinus pinaster attaccati da Matsucoccus feytaudii negli aspetti misit misti ed altri eventuali interventi di lotta fitosanitaria con mezzi manuali, meccanici (incluse potature) e biologici ecologicamente compatibili;

diradamenti selettivi per la diffusione della roverella al fine di convertire gradualmente parte dei castagneti e degli ostrieti (nonché limitate e localizzate parcelle ad erica) in fustaie miste a dominanza di Quercus pubescens.

3) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire l’eradicazione o almeno un controllo e una drastica limitazione del cinghiale tramite opportuni interventi compresi in appositi piani di gestione.L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire un controllo ed una drastica limitazione del cinghiale, se necessario, tramite opportuni piani faunistici di prelievo.

1) RE, IN, IA 2) RE, IN, IA 3) RE, IA

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9260

Foreste di Castanea sativa

1 Media 2

MIGLIORAMENTO

1) Ceduazione con turni ravvicinati e ripuliture del sottobosco e/o assenza di gestione del bosco; 2) abbandono di attività di gestione dei castagneti

3) cessazione della coltivazione dei castagneti da frutto.

1) L’Ente gestore dovrà incentivare la corretta gestione dell’habitat, garantendo inoltre , attraverso procedure regolamentari, la redazione di idonei piani di gestione forestale, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza ed opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo, che l’attività di selvicoltura sia svolta nelle foreste di Castanea sativa, ad esclusione dei castagneti da frutto in attività, mantenendo:

turni, prelievi, modalità di esbosco (compreso l'accatastamento del legname di risulta in loco) e dimensioni parcellari adeguati anche alla conservazione diella fauna e flora;

l’utilizzazione l’utilizzo, con turni di ceduazione adeguati, nelle zone potenzialmente più favorevoli sotto il profilo economico e non di interesse conservazionistico;.

2) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza e opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo, che sia favorito il miglioramento dei castagneti abbandonati, in particolare la conversione dei boschi cedui in fustaia (intesa per lo meno sotto il profilo strutturale) con funzioni naturalistiche o in fustaia mista con funzioni naturalistiche e produttive nei cedui dove C. sativa è dominante (in base all'area basimetrica del popolamento), lo stato fitosanitario è buono, le condizioni di stabilità del versante e le prospettive gestionali siano adeguate.

.3) L’Ente gestore potrà incentivare il recupero dei castagneti da frutto abbandonati sulla base di linee guida.

1) RE, IN, IA 2) RE, IN, IA 3) RE, IN

Commento [CM17]: Ripetuto nel punto successivo

Commento [CM18]: Specifica inserita ai fini di non avviare a fustaia popolamenti che stanno diventando un bosco misto, che stanno su versanti particolarmente acclivi che potrebbero anche non essere adatti per un alto fusto (viste anche le caratteristiche dell'apparato radicale del castagno) e che non potrebbero essere gestiti secondo tale forma di governo per mancanza di mezzi e/o interesse. Inoltre la ceduazione potrebbe ridurre l'impatto del cinipede e di altri parassiti e quindi non avrebbe senso avviare all'alto fusto popolamenti in cattivo stato.

Commento [M19]: sarebbe fattibile se non fossero arrivati cinipide e altri accidenti; però in Italia non mancano esperienze di recupero e a Portofino potrebbe avere valore anche di testimonianza storica

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9340

Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia

2 Media 2

MIGLIORAMENTO

1) Ceduazione con turni ravvicinati e ripuliture del sottobosco e/o assenza di gestione del bosco; 2) frammentazione indotta da infrastrutture lineari. 3) riduzione e/o banalizzazione dell’habitat 4) incendi. 5) presenza di discariche di rifiuti, 6) colonizzazione da parte di specie esotiche invasive

1) L’Ente gestore dovrà incentivare la corretta gestione dell’habitat, garantendo inoltre , attraverso procedure regolamentari, la redazione di idonei piani di gestione forestale, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza ed opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo, che l’attività di selvicoltura sia svolta:

favorendo la conversione dei cedui a fustaia disetanea, e tutelando e monitorando gli alberi vetusti e il legno morto;

favorendo lo sviluppo di situazioni miste con altre latifoglie (in particolare roverella, orniello, carpino) e arbusti della macchia (Arbutus unedo, Viburnum tinus, Phillyrea latifolia, Pistacia terebinthus…) e con avviamento alla fustaia disetanea di almeno 10% della superficie attuale;

Eliminando individui di Pinus pinaster attaccati da Matsucoccus feytaudii; favorendo la persistenza e il miglioramento dell'habitat attraverso la costituzione di un vivaio di piante

tipiche dell'habitat e degli stadi dinamici vegetazionali precedenti alla formazione della lecceta (propedeutiche al ripristino graduale della lecceta), derivanti da germoplasma autoctono locale, al fine di ottenere materiale vegetale pronto all'utilizzo in situazioni di ripristino;

consentendo l'utilizzazione produttiva esclusivamente attraverso tagli di diradamento prevedendo l’apertura di radure su superfici limitate, appositamente progettate per la conservazione di

aspetti di transizione ed ecotonali (macchia, gariga e prati aridi) per la fauna 2) L’Ente gestore dovrà limitare, attraverso una precisa attuazione della procedura di valutazione d’incidenza ed un’attività di indirizzo alla pianificazione, la creazione di nuove infrastrutture lineari (strade, elettrodotti, ecc.) e di manufatti. L'Ente gestore dovrà inoltre garantire, attraverso azioni regolamentari, che la realizzazione di infrastrutture e manufatti autorizzati a confine con l'habitat preveda fasce di rispetto adeguate per tutelare la sua naturalità.. 3) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, la redazione di idonei piani di gestione forestale, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza, ed opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo, che venga mantenuto e/o ripristinato l’habitat in buono stato di conservazione, evitando ripuliture non programmate e non selettive del sottobosco e interventi che determinino eccessiva frammentazione della copertura vegetale. 4) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire un severo controllo degli incendi attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione di incidenza , interventi attivi e azioni di sensibilizzazione. L'Ente gestore dovrà inoltre assicurare il ripristino delle aree incendiate attraverso opere di ingegneria naturalistica che prevedano l'impiego di materiale vegetale autoctono.L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire un severo controllo degli incendi attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione di incidenza , interventi attivi e azioni di sensibilizzazione. 5) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire una severa sorveglianza atta a far rispettare le normative vigenti in materia di abbandono di rifiuti e sensibilizzare escursionisti e frequentatori del sito sull'importanza di utilizzare gli appositi punti di raccolta rifiuti, attraverso campagne di sensibilizzazione on line e l'eventuale integrazione della cartellonistica esistente (prevista per recepimento Piano del Parco art. 13 comma 2) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire una severa sorveglianza atta a far rispettare le normative vigenti in materia di abbandono di rifiuti. 6) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno intensificare la sorveglianza relativa alle immissioni illecite di specie alloctone, attivando eventualmente programmi di eradicazione delle specie alloctone invasive presenti, attraverso interventi attivi e/o opportune occasioni di sensibilizzazione e incentivazione per l'utilizzo di specie autoctone negli interventi di ripristino ambientale, di allestimento verde ornamentale indirizzate a operatori territoriali e comuni ricadenti nel SIC.

1) RE, IN, IA 2) RE, IN 3) RE, IA, IN 4) RE, IA, PD 5) RE 6) RE, IA, MR, PD

Commento [CM20]: Non è la formazione forestale più adeguata per questo intervento, visto il ritmo di crescita particolarmente lento del leccio.

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9540

Pinete mediterranee di pini mesogeni endemici

2 Media 1

MIGLIORAMENTO

1)-2)-3) Incendi ripetuti a breve distanza di tempo e parassitosi determinate dalla cocciniglia del pino marittimo (Matsucoccus feytaudi, Ducasse) e da insetti opportunisti (quali il lepidottero resinifilo Dioryctria sylvestrella [Ratzeburg, 1840], i coleotteri xilofagi bostrichidi, scolitidi e curculionidi dei generi Ips, Tomicus e Pissodes o cerambicidi dei generi Arhopalus e Monochamus), oppure, ma con minore impatto, dalla processionaria (Traumatocampa pityo campa [Denis &Schiffermüller]). 4) presenza di discariche di rifiuti 5) presenza di specie vegetali esotiche invasive 6) incendi

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno incentivare con accordi gestionali di interventi attivi, il recupero delle superfici devastate da incendi e/o cocciniglia e predisporre e attuare misure, anche a carattere sperimentale, per la prevenzione e la lotta a incendi e cocciniglia. 2) Al fine di salvaguardare la presenza dell’habitat rispetto alle minacce derivanti dalla diffusione delle parassitosi L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno incentivare la riduzione graduale della superficie attuale dell'habitat nella misura del ottimale, da convenire in base alla riduzione fisiologica già avvenuta a seguito delle parassitosi e degli incendi,75% della superficie attuale attraverso la conversione in boschi di latifoglie (in particolare rovere, leccio e roverella) o, localmente. pino d’Aleppo misto a latifoglie mediante:

utilizzazione utilizzo del soprassuolo (anche di eventuale necromassa utilizzabile); evoluzione orientata; eventuale latifoglia mento; diradamento selettivo (40-50%) dello strato dominante di pino marittimo con rilascio

dei soli individui dominanti migliori per portamento, possibilità di accrescimento ed eventuale resistenza alla cocciniglia;

spalcatura degli individui di pino marittimo rilasciati fino a 2- 2,5 m di altezza; diradamento di bassa intensità (10-15%) delle latifoglie eventualmente presenti nello

strato dominante esclusivamente a carico di individui malformati e/o concorrenti con altri migliori di latifoglie;

salvaguardia ove possibile degli individui di leccio, orniello, roverella, viburno, lillatro, corbezzolo, ciliegio, acero campestre, pero selvatico, ecc);

eliminazione di tutte le piante malformate, con evidenti problemi di deperimentoeperienza, fitopatie in atto, senza avvenire o morte;

riduzione dello strato arbustivo al solo scopo di eliminare specie invasive o favorire la rinnovazione di latifoglie da seme.;

monitoraggio dei nuclei di Pinus halepensis presenti e azioni volte al consolidamento della specie.

3) L’Ente gestore e la Regione Liguria se possibile, dovranno selezionare, a fini conservativi, particelle di ridotta superficie caratterizzate da formazioni o nuclei relitti in stato di non particolare sofferenza e/o con significativa presenza di individui resistenti alla cocciniglia. 4) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire una severa sorveglianza atta a far rispettare le normative vigenti in materia di abbandono di rifiuti. L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire una severa sorveglianza atta a far rispettare le normative vigenti in materia di abbandono di rifiuti e sensibilizzare escursionisti e frequentatori del sito sull'importanza di utilizzare gli appositi punti di raccolta rifiuti, attraverso campagne di sensibilizzazione on line e l'eventuale integrazione

1) RE, IN, IA 2) RE 3) RE5) RE 6) RE, IA, IN Commento [M21]: Per la percentuale

bisognerebbe rapportarla alla riduzione in parte già avvenuta.

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della cartellonistica esistente (prevista per recepimento Piano del Parco art. 13 comma 2) 5) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno incentivare con accordi gestionali, interventi attivi e opportune occasioni di incentivazione l’eradicazione degli esemplari di Robinia pseudoacacia eventualmente presenti mediante taglio e applicazione di biocida sistemico, con il supporto di personale esperto e opportuno ripopolamento successivo con materiale vegetale autoctono nelle aree lasciate libere da R. pseudoacacia, per evitare la ri-colonizzazione della stessa. 6) L’Ente gestore, la Regione Liguria e gli altri enti competenti dovranno garantire un severo controllo degli incendi attraverso procedure regolamentari, l’attuazione della procedura di valutazione di incidenza, interventi attivi e azioni di sensibilizzazione. In base all'incidenza dell'evento incendiario sulle dinamiche vegetazionali, L'Ente gestore dovrà inoltre assicurare il ripristino delle aree incendiate attraverso opere di ingegneria naturalistica che prevedano l'impiego di materiale vegetale autoctono.

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Specie Tipologia

Ruolo del Sito Priorità

Stato di Conservazione

Zone rilevanti per la conservazione (Area Focale)

Pressioni e Minacce Misure di conservazione tipologia di misura

Cerambyx cerdo Boschi del versante

nord (Area C1)

1) Scomparsa di boschi maturi; 2) Persecuzione

?

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, la redazione di idonei piani di gestione forestale, la precisa attuazione della procedura di valutazione d’incidenza ed opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo, che le formazioni forestali mantengano l'adeguata continuità, che l’attività di selvicoltura sia svolta conservando gli aspetti più maturi, tutelando gli alberi vetusti, privilegiando l’evoluzione del bosco verso formazione di fustaie disetanee o disetaneiformi in grado di produrre mosaici mobili di tessere di età, non alterando la lettiera e lasciando una buona quantità di biomassa in piedi e a terra, mantenendo ceppi, tronchi morti di grande dimensione e vecchi alberi con cavità marcescenti. 2) L'Ente gestore dovrà avviare azioni di sensibilizzazione ed educazione ambientale al fine di incrementare la conoscenza delle specie e della loro ecologia (Cerambix cerdo, Lucanus cervus, Zamenis longissimus), così da limitare fortemente episodi di persecuzione diretta derivati da timori legati alla loro pericolosità e dannosità.

1) RE, MR 2) RE, PD

Lucanus cervus

Arion franciscoloi (locus typicus)

C 1 Alta Sufficiente

Boschi del versante sud-est (Area B3), Boschi del versante ovest e nord-ovest del Promontorio (Area D1)

Zamenis longissimus B 3 Bassa Soddisfac

ente

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Specie Tipologia

Ruolo del Sito Priorità

Stato di Conservazione

Zone rilevanti per la conservazione (Area Focale)

Pressioni e Minacce Misure di conservazione tipologia di misura

Ophrys sphegodes 2 Media Insufficie

nte Boschi del versante

nord del Promontorio

1) Disturbo antropico; 2) locali fenomeni di degrado indotto da ungulati selvatici (soprattutto cinghiale).

1) L'Ente gestore dovrà monitorare le popolazioni della specie e impedire il danneggiamento volontario e involontario degli esemplari, limitando il passaggio e lo stazionamento nei siti di crescita e, quando non fosse possibile, effettuando una traslocazione deli esemplari in siti più idonei e limitrofi a quelli originari; 2) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire l’eradicazione o almeno un controllo e una drastica limitazione del cinghiale tramite opportuni interventi compresi in appositi piani di gestione e attuare un rafforzamento delle popolazioni con materiale vegetale autoctono locale

1) RE, MR, IA; 2) RE, IA

Dracunculus vulgaris 2 Media Insufficie

nte Boschi del versante

nord del Promontorio

1) locali fenomeni di degrado indotto da ungulati selvatici (soprattutto cinghiale).

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire l’eradicazione o almeno un controllo e una drastica limitazione del cinghiale tramite opportuni interventi compresi in appositi piani di gestione e attuare un rafforzamento delle popolazioni con materiale vegetale autoctono locale

1) RE, IA

Commento [CM22]: AGGIUNTE

Formattato: Inglese (Stati Uniti)

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SPECIE RIFERIBILI A PIU’ GRUPPI DI HABITAT

Specie Tipologia

Ruolo del Sito Priorità

Stato di Conservazione

Zone rilevanti per la conservazione (Area Focale)

Pressioni e Minacce Misure di conservazione tipologia di misura

Euplagia quadripunctaria

A 4 alta Soddisfacente

Aree ecotonali del versante sud-est (Area B1)

1) Scomparsa di boschi maturi; 2) scomparsa dei mosaici ecotonali fra bosco, aree prative e corsi d’acqua.

1) L’Ente gestore e la Regione Liguria dovranno garantire, attraverso procedure regolamentari, la redazione di idonei piani di gestione forestale, l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza ed opportune occasioni d’incentivazione (accordi gestionali) o d’intervento attivo, che l’attività di selvicoltura sia svolta conservando gli aspetti più maturi, tutelando gli alberi vetusti, mantenendo i boschi di latifoglie con lettiera integra e lasciando una buona quantità di biomassa in piedi e a terra, con ceppi, tronchi morti di grande dimensione e vecchi alberi con cavità marcescenti. 2) L’Ente gestore dovrà garantire, attraverso l’attuazione della procedura di valutazione d’incidenza, che eventuali interventi, anche indispensabili per la sicurezza idraulica, assicurino il mantenimento della la naturalità delle rive dei corsi d’acqua e la presenza di aree ecotonali fra corsi d’acqua- boschi- aree aperte.

1) RE, IN, IA 2) RE

Altre specie incluse nell’articolo 4, Direttiva 2009/147/CE Accipiter nisus Aegithalos caudatus Apus apus Apus pallidus Athene noctua Buteo buteo Carduelis cannabina Carduelis carduelis Carduelis chloris Carduelis spinus Certhia brachydactyla Corvus corone

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Cuculus canorus Dendrocopos major Egretta garzetta Erithacus rubecula Falco tinnunculus Ficedula hypoleuca Fringilla coelebs Fringilla montifringilla Garrulus glandarius Hippolais polyglotta Hirundo rustica Jynx torquilla Larus argentatus Larus fuscus Larus ridibundus Luscinia megarhynchos Monticola solitarius Muscicapa striata Oriolus oriolus Otus scops Parus ater Parus caeruleus Parus cristatus Parus major Passer domesticus Phalacrocorax carbo sinensis Phoenicurus ochruros Phoenicurus phoenicurus Phylloscopus bonelli Phylloscopus collybita Phylloscopus sibilatrix Phylloscopus trochilus Picus viridis Prunella modularis Ptyonoprogne rupestris Pyrrhula pyrrhula Regulus ignicapillus Regulus regulus Saxicola rubetra Saxicola torquata Scolopax rusticola Serinus serinus Sitta europaea Streptopelia turtur

Formattato: Inglese (Stati Uniti)

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Strix aluco Sylvia atricapilla Sylvia borin Sylvia communis Sylvia melanocephala Tichodroma muraria Troglodytes troglodytes Turdus merula Turdus philomelos Tyto alba Upupa epops (Le specie elencate precedentemente non sono state inserite nelle Misure di Conservazione nonostante la presenza negli elenchi dei Formulario Standard Natura 2000. Si evidenza, pertanto, la necessità di provvedere ad un monitoraggio specifico per tali specie. Tale attività rappresenta la misura minima di conservazione come indicato nell’art. 17 della Direttiva 1992/43/CE). TAXA PRESENTI NEL FORMULARIO NON DI ALLEGATO II, IV NON CONTEMPLATE DA MDC PER LE QUALI SI PREVEDREBBE SOLO MONITORAGGIO * = specie di allegato V * Galanthus nivalis * Ruscus aculeatus Allium pendulinum Ampelodesmos mauritanicus Anemone trifolia ssp. brevidentata Aquilegia atrata Arthonia cinnabarina Brassica montana Buphthalmum salicifolium Bupleurum praealtum Campanula medium Carduus litigiosus Centaurea aplolepa ssp. aplolepa Centaurea aplolepa ssp. lunensis Chiodecton myrticola

Formattato: Inglese (Stati Uniti)

Commento [CM23]: Vanno aggiunte?

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Cladonia peziziformis Dicranella howei Dicranodontium denudatum Dorycnium rectum Enterographa crassa Erythronium dens-canis Euphorbia dendroides Euphorbia spinosa Euphorbia spinosa ssp. ligustica Fissidens limbatus Gentianella campestris Heteropogon contortus Iris lutescens Lilium bulbiferum var. croceum Lobaria pulmonaria Narcissus papyraceus Opegrapha celtidicola Orchis coriophora ssp. fragrans Orchis ligustica Orchis maculata Orchis morio Orchis pallens Orchis provincialis Parmelia horrescens Parmotrema reticulatum Phaeophyscia chloantha Phaeophyscia endophoenicea Phagnalon saxatile Planorbis moquini Pottia intermedia Pottia recta Pteris cretica Robertia taraxacoides Roccella fuciformis

Commento [CM24]: Tolta da misure specifiche

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Scilla italica Solenopsora vulturiensis Topelia rosea Tricholoma caligatum Weissia tyrrhena