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I PERSONAGGI ILLUSTRI DI AIROLA PRO LOCO AIROLA MARIA CONCETTA PANTUSA “La Serva di Dio” ISTITUTO COMPRENSIVO “LUIGI VANVITELLI” AIROLA (BN)

ISTITUTO COMPRENSIVO “LUIGI VANVITELLI” AIROLA (BN) PRO ...€¦ · Maria Concetta Pantusa nacque a Celico (CS) nel 1894. Sua madre, Giuditta Guido, era molto reli-giosa, ma sposò

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I PERSONAGGI ILLUSTRI

DI AIROLA

PRO LOCO AIROLA

MARIA CONCETTAPANTUSA

“La Serva di Dio”

ISTITUTO

COMPRENSIVO

“LUIGI VANVITELLI”AIROLA (BN)

MARIA CONCETTA PANTUSA

“La Serva di Dio”

I PERSONAGGI ILLUSTRI

DI AIROLA

PRO LOCO AIROLA

MARIA CONCETTA PANTUSA

“La Serva di Dio”

I PERSONAGGI ILLUSTRI

DI AIROLA

PRO LOCO AIROLA

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PREFAZIONE

La scuola secondaria di primo grado “Luigi Vanvitelli” di Airola, come accade ormai da molti anni, ha firmato un protocollo di intesa con la Pro Loco di Airola per la realiz-zazione di una serie di attività in comune volte a promuo-vere e a valorizzare il territorio e a sperimentare opportu-ne forme di collaborazione tra Enti ed Associazioni.

Tra le varie attività realizzate nel corso dell'intero anno scolastico, lo studio di personaggi illustri di Airola, at-traverso un'attività di ricerca-azione abbastanza impe-gnativa, è stato sicuramente molto interessante e proficuo ed ha consentito la realizzazione, a fine progetto, da parte della Pro Loco, di volumetti dedicati ciascuno ad un per-sonaggio oggetto della ricerca che rappresenteranno sicu-ramente per la storia di Airola un arricchimento ed un va-lore aggiunto.

I nostri allievi, guidati dalle Professoresse di lettere Ri-ta Falzarano, Anna Fuccio, Anna Nappi e Marisa Viola, in collaborazione con i giovani della Pro Loco, in partico-lare con Paola Ruggiero, Francesca Laudanna e Ferdinan-do Mango, che hanno fornito materiale di studio ed li han-no accompagnati presso i luoghi dove era possibile reperire documenti, facendo da guida e da facilitatori dell'intero percorso di ricerca, hanno acquisito anche e soprattutto un metodo di studio, sentendosi attori del processo formativo

Progetto realizzato

dagli alunni delle classi 3ªB e 3ªE dell’a.s. 2013/2014

dell’Istituto Comprensivo

“LUIGI VANVITELLI” di Airola

in collaborazione con la Pro Loco di Airola

Si ringraziano per la cortese collaborazione

la “Pia Unione del Volto Santo” di Airola

www.prolocoairola.it

Finito di stampare nel mese di maggio 2014

presso la Tipolitografia BORRELLI srl

Via Sant’Antonio, 6 - 82018 San Giorgio del Sannio (BN)

Tel. 0824.58147 - Fax 0824.49601

www.borrellitipolito.it - [email protected]

3

PREFAZIONE

La scuola secondaria di primo grado “Luigi Vanvitelli” di Airola, come accade ormai da molti anni, ha firmato un protocollo di intesa con la Pro Loco di Airola per la realiz-zazione di una serie di attività in comune volte a promuo-vere e a valorizzare il territorio e a sperimentare opportu-ne forme di collaborazione tra Enti ed Associazioni.

Tra le varie attività realizzate nel corso dell'intero anno scolastico, lo studio di personaggi illustri di Airola, at-traverso un'attività di ricerca-azione abbastanza impe-gnativa, è stato sicuramente molto interessante e proficuo ed ha consentito la realizzazione, a fine progetto, da parte della Pro Loco, di volumetti dedicati ciascuno ad un per-sonaggio oggetto della ricerca che rappresenteranno sicu-ramente per la storia di Airola un arricchimento ed un va-lore aggiunto.

I nostri allievi, guidati dalle Professoresse di lettere Ri-ta Falzarano, Anna Fuccio, Anna Nappi e Marisa Viola, in collaborazione con i giovani della Pro Loco, in partico-lare con Paola Ruggiero, Francesca Laudanna e Ferdinan-do Mango, che hanno fornito materiale di studio ed li han-no accompagnati presso i luoghi dove era possibile reperire documenti, facendo da guida e da facilitatori dell'intero percorso di ricerca, hanno acquisito anche e soprattutto un metodo di studio, sentendosi attori del processo formativo

Progetto realizzato

dagli alunni delle classi 3ªB e 3ªE dell’a.s. 2013/2014

dell’Istituto Comprensivo

“LUIGI VANVITELLI” di Airola

in collaborazione con la Pro Loco di Airola

Si ringraziano per la cortese collaborazione

la “Pia Unione del Volto Santo” di Airola

www.prolocoairola.it

Finito di stampare nel mese di maggio 2014

presso la Tipolitografia BORRELLI srl

Via Sant’Antonio, 6 - 82018 San Giorgio del Sannio (BN)

Tel. 0824.58147 - Fax 0824.49601

www.borrellitipolito.it - [email protected]

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e sperimentando un'attività di ri-costruzione delle cono-scenze che ha favorito lo sviluppo di una mente più aperta e critica e ha consentito loro di imparare ad apprendere in maniera più significativa e motivante.

Sicuramente molte sono state le difficoltà, in particola-re, per qualche personaggio, la insufficienza di notizie re-perite che non ha consentito una rielaborazione più ampia ma ritengo che approfondire la conoscenza del proprio ter-ritorio, anche attraverso lo studio di personaggi che hanno dato lustro al proprio paese, oltre a rafforzare il senso dell'identità, necessario per vivere in una società multi-culturale e complessa come quella attuale, consente agli al-lievi di sperimentare, per il raggiungimento del successo formativo, un fondamentale principio pedagogico e cioè “partire dal semplice al complesso, dal noto all'ignoto e dal vicino al lontano”.

Al di là dei contenuti, quindi, ciò che è stato importante per i nostri allievi è il percorso di “insegnamento-apprendimento” attivato, che ha reso la didattica più effi-cace e l'apprendimento più significativo.

Ringrazio, pertanto, a nome di tutta la nostra scuola, il Presidente della Pro Loco, Dott. Ivo Visciano, che ha dato ai nostri allievi questa opportunità e ringrazio tutti i soci che a vario titolo hanno collaborato per la realizzazione di questo progetto con l'augurio che in futuro si possa lavora-re ancora insieme di più e sempre meglio.

PREFAZIONE

Finalmente è giunto anche per Airola il tempo di avere una pubblicazione, che attraverso i contributi di giovani studenti, ne propone la storia, le tradizioni e i suoi simbo-li, valorizzandola come merita.

Conscia di questa necessità, la Pro Loco di Airola ha fortemente desiderato e condiviso, con l'I.C. “Luigi Vanvi-telli”, un progetto col fine di stimolare la crescita culturale della nostra cittadina e permettere ai suoi giovani di cono-scerla e apprezzarla fino in fondo, per sviluppare e promu-overe le sue potenzialità, cosicché essa possa essere punto di riferimento di iniziative storico-culturali. Un iter, que-sto, che inizia con la presente pubblicazione e con cui au-spichiamo di poter continuare la nostra opera promozio-nale. La collana “I personaggi illustri di Airola” concre-tizza un progetto realizzato, con il contributo dei Docenti della Scuola Media che ha visto la partecipazione degli alunni in uscite didattiche accompagnati anche da volon-tari della nostra Associazione.

Il sodalizio propone l'antologia “I personaggi illustri di Airola” per rispondere ai tanti interrogativi ed alle cu-riosità a cui i ragazzi vorrebbero avere risposte. Questi piccoli volumetti hanno l'obiettivo di fornire informazioni chiare e semplici sulla storia del nostro paese e dei suoi pro-tagonisti.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

I.C.S. “LUIGI VANVITELLI”

Dott.ssa Maria Patrizia Fantasia

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e sperimentando un'attività di ri-costruzione delle cono-scenze che ha favorito lo sviluppo di una mente più aperta e critica e ha consentito loro di imparare ad apprendere in maniera più significativa e motivante.

Sicuramente molte sono state le difficoltà, in particola-re, per qualche personaggio, la insufficienza di notizie re-perite che non ha consentito una rielaborazione più ampia ma ritengo che approfondire la conoscenza del proprio ter-ritorio, anche attraverso lo studio di personaggi che hanno dato lustro al proprio paese, oltre a rafforzare il senso dell'identità, necessario per vivere in una società multi-culturale e complessa come quella attuale, consente agli al-lievi di sperimentare, per il raggiungimento del successo formativo, un fondamentale principio pedagogico e cioè “partire dal semplice al complesso, dal noto all'ignoto e dal vicino al lontano”.

Al di là dei contenuti, quindi, ciò che è stato importante per i nostri allievi è il percorso di “insegnamento-apprendimento” attivato, che ha reso la didattica più effi-cace e l'apprendimento più significativo.

Ringrazio, pertanto, a nome di tutta la nostra scuola, il Presidente della Pro Loco, Dott. Ivo Visciano, che ha dato ai nostri allievi questa opportunità e ringrazio tutti i soci che a vario titolo hanno collaborato per la realizzazione di questo progetto con l'augurio che in futuro si possa lavora-re ancora insieme di più e sempre meglio.

PREFAZIONE

Finalmente è giunto anche per Airola il tempo di avere una pubblicazione, che attraverso i contributi di giovani studenti, ne propone la storia, le tradizioni e i suoi simbo-li, valorizzandola come merita.

Conscia di questa necessità, la Pro Loco di Airola ha fortemente desiderato e condiviso, con l'I.C. “Luigi Vanvi-telli”, un progetto col fine di stimolare la crescita culturale della nostra cittadina e permettere ai suoi giovani di cono-scerla e apprezzarla fino in fondo, per sviluppare e promu-overe le sue potenzialità, cosicché essa possa essere punto di riferimento di iniziative storico-culturali. Un iter, que-sto, che inizia con la presente pubblicazione e con cui au-spichiamo di poter continuare la nostra opera promozio-nale. La collana “I personaggi illustri di Airola” concre-tizza un progetto realizzato, con il contributo dei Docenti della Scuola Media che ha visto la partecipazione degli alunni in uscite didattiche accompagnati anche da volon-tari della nostra Associazione.

Il sodalizio propone l'antologia “I personaggi illustri di Airola” per rispondere ai tanti interrogativi ed alle cu-riosità a cui i ragazzi vorrebbero avere risposte. Questi piccoli volumetti hanno l'obiettivo di fornire informazioni chiare e semplici sulla storia del nostro paese e dei suoi pro-tagonisti.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

I.C.S. “LUIGI VANVITELLI”

Dott.ssa Maria Patrizia Fantasia

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Poche notizie accompagnate da interessanti illustrazio-ni, mostrano al piccolo lettore quanto sia importante e inte-ressante conoscere la vita e la storia dei nostri antenati e degli eroi locali. Tutto questo al fine di conoscere meglio ed apprezzare di più la nostra amata cittadina.

IL PRESIDENTE

DELLA PRO LOCO DI AIROLA

Dott. Ivo Visciano

LA BIOGRAFIA

Maria Concetta Pantusa nacque a Celico (CS) nel 1894. Sua madre, Giuditta Guido, era molto reli-giosa, ma sposò Pasquale Pantusa, il quale per con-quistarla finse di essere altrettanto pio, devoto e reli-gioso, in realtà era ateo e autoritario. Proibì il batte-simo e gli altri sacramenti a sua figlia Maria Concet-ta. La madre però segretamente le fece prendere tut-ti i sacramenti.

Fin da piccola Maria Concetta capì di volersi fare suora. Il padre per dissuaderla la portò con lui in Bra-sile dove la costrinse a stare sempre in casa e a subire maltrattamenti e a venti anni il padre la indusse a sposare Vito De Marco. Dal loro matrimonio nac-que Maria Carmela. Rientrarono in Italia e andarono a vivere vicino Bari, Polignano a Mare. Quando il ma-rito morì in guerra, tornarono a vivere con i genitori di lei a Celico. Tutti in paese ammiravano la sua umil-tà e il suo spirito di sacrificio al servizio di Dio. Per un anno rimase cieca e immobile a letto poi improv-visamente guarì. Nel 1927 suo padre la cacciò di ca-sa e insieme a sua figlia trovarono ospitalità presso le suore 'Piccole Operaie Del Sacro Cuore' di Redipia-no(CS).

Nel 1947 Maria Concetta era nella sua casa di Ai-rola, dove viveva con Suora Speranza Pettinato e ha l'apparizione di Cristo. Per tre ore da un'immagine

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Poche notizie accompagnate da interessanti illustrazio-ni, mostrano al piccolo lettore quanto sia importante e inte-ressante conoscere la vita e la storia dei nostri antenati e degli eroi locali. Tutto questo al fine di conoscere meglio ed apprezzare di più la nostra amata cittadina.

IL PRESIDENTE

DELLA PRO LOCO DI AIROLA

Dott. Ivo Visciano

LA BIOGRAFIA

Maria Concetta Pantusa nacque a Celico (CS) nel 1894. Sua madre, Giuditta Guido, era molto reli-giosa, ma sposò Pasquale Pantusa, il quale per con-quistarla finse di essere altrettanto pio, devoto e reli-gioso, in realtà era ateo e autoritario. Proibì il batte-simo e gli altri sacramenti a sua figlia Maria Concet-ta. La madre però segretamente le fece prendere tut-ti i sacramenti.

Fin da piccola Maria Concetta capì di volersi fare suora. Il padre per dissuaderla la portò con lui in Bra-sile dove la costrinse a stare sempre in casa e a subire maltrattamenti e a venti anni il padre la indusse a sposare Vito De Marco. Dal loro matrimonio nac-que Maria Carmela. Rientrarono in Italia e andarono a vivere vicino Bari, Polignano a Mare. Quando il ma-rito morì in guerra, tornarono a vivere con i genitori di lei a Celico. Tutti in paese ammiravano la sua umil-tà e il suo spirito di sacrificio al servizio di Dio. Per un anno rimase cieca e immobile a letto poi improv-visamente guarì. Nel 1927 suo padre la cacciò di ca-sa e insieme a sua figlia trovarono ospitalità presso le suore 'Piccole Operaie Del Sacro Cuore' di Redipia-no(CS).

Nel 1947 Maria Concetta era nella sua casa di Ai-rola, dove viveva con Suora Speranza Pettinato e ha l'apparizione di Cristo. Per tre ore da un'immagine

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del volto di Gesù, della Sacra Sindone, la suora vide uscire e ribollire del sangue umano. Visse in quella casa, Via Santa Caterina n.11 ed ivi morì il 27 marzo 1953 a solo 59 anni. Il 10 febbraio 2007 si è aperto il processo di beatificazione di Maria Concetta Pantu-sa per tutti suora. La sua ultima dimora, località vol-to santo di Airola, è meta di numerosissimi fedeli. Suor Concetta Pantusa è nota a tutti i fedeli come LA SERVA DI DIO.

IL SEGRETO

La sua infanzia fu turbata dal netto rifiuto del pa-dre verso la fede cristiana e nel negare a Maria Con-cetta il battesimo. Grazie alla pia e religiosa madre, Giuditta che non le ha fatto mai mancare il suo af-fetto, ricevette il battesimo, in segreto all' insaputa del despota padre. Per evitare l'ira dell' ignorante ge-nitore fece promettere alle persone a lei vicina e al Reverendo Parroco Don Vincenzo Lettieri di man-tenere il segreto.

LE LEZIONI DI MAMMA GIUDITTA

Maria Concetta cresceva nell'amore verso Dio e verso la Vergine Maria Santissima, praticava il bene

ed era disposta a comprendere ed assimilare le diffi-cili rinunzie evangeliche. Quando si sentì rifiutare il sacramento della comunione, a cui si preparavano le ragazze della sua età, lei accettò a malincuore la giu-stificazione che le diede la madre di sopportare la prova a cui la sottoponeva il Signore. Maria Concet-ta si è sempre dimostrata generosa e obbediente ver-so il padre Celeste, come una figli devota.

L'INVITO DEL SIGNORE

A differenza dell'amore che il genitore Celeste di-mostrava di avere per Maria Concetta il genitore ter-reno rifiutò energicamente la decisione della figlia di entrare in clausura e di servire pienamente ''Ge-sù''. Maria Concetta esternò la ferma decisione di se-guire Gesù e di vivere la vita religiosa a qualunque co-sto e sacrificio.

LA FUGA IN BRASILE

Il padre di Maria Concetta, constatata la testar-daggine della figlia di entrare in convento e non po-tendo con i suoi rifiuti influire sull'animo della stes-sa, decise di distoglierla portandola con lui in Bra-sile.

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del volto di Gesù, della Sacra Sindone, la suora vide uscire e ribollire del sangue umano. Visse in quella casa, Via Santa Caterina n.11 ed ivi morì il 27 marzo 1953 a solo 59 anni. Il 10 febbraio 2007 si è aperto il processo di beatificazione di Maria Concetta Pantu-sa per tutti suora. La sua ultima dimora, località vol-to santo di Airola, è meta di numerosissimi fedeli. Suor Concetta Pantusa è nota a tutti i fedeli come LA SERVA DI DIO.

IL SEGRETO

La sua infanzia fu turbata dal netto rifiuto del pa-dre verso la fede cristiana e nel negare a Maria Con-cetta il battesimo. Grazie alla pia e religiosa madre, Giuditta che non le ha fatto mai mancare il suo af-fetto, ricevette il battesimo, in segreto all' insaputa del despota padre. Per evitare l'ira dell' ignorante ge-nitore fece promettere alle persone a lei vicina e al Reverendo Parroco Don Vincenzo Lettieri di man-tenere il segreto.

LE LEZIONI DI MAMMA GIUDITTA

Maria Concetta cresceva nell'amore verso Dio e verso la Vergine Maria Santissima, praticava il bene

ed era disposta a comprendere ed assimilare le diffi-cili rinunzie evangeliche. Quando si sentì rifiutare il sacramento della comunione, a cui si preparavano le ragazze della sua età, lei accettò a malincuore la giu-stificazione che le diede la madre di sopportare la prova a cui la sottoponeva il Signore. Maria Concet-ta si è sempre dimostrata generosa e obbediente ver-so il padre Celeste, come una figli devota.

L'INVITO DEL SIGNORE

A differenza dell'amore che il genitore Celeste di-mostrava di avere per Maria Concetta il genitore ter-reno rifiutò energicamente la decisione della figlia di entrare in clausura e di servire pienamente ''Ge-sù''. Maria Concetta esternò la ferma decisione di se-guire Gesù e di vivere la vita religiosa a qualunque co-sto e sacrificio.

LA FUGA IN BRASILE

Il padre di Maria Concetta, constatata la testar-daggine della figlia di entrare in convento e non po-tendo con i suoi rifiuti influire sull'animo della stes-sa, decise di distoglierla portandola con lui in Bra-sile.

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LE NOZZE

Qui sola, segregata e maltrattata dal padre, dopo varie rinunzie e dietro continue minacce si unì in ma-trimonio con Vito De Marco nato a Polignano a Ma-re, Bari. Maria Concetta accettò di sposarlo sempre convinta che fosse la volontà di Gesù. Fu in quella occasione che si accostò per la prima volta alla men-sa Eucaristica. Il matrimonio fu celebrato il 28 Otto-bre del 1915. Da tale unione nacque Maria Carme-la, unica figlia diventata Suora di Clausura.

FINE DI UN VINCOLO,INIZIO DI UNA NUOVA VITA

I coniugi De Marco lasciarono il Brasile per far rientro in Italia, era il 1916, dopo poco lui parte per la guerra per non farne più ritorno. Morto il marito, Maria Concetta, rimane sola con la figlia e ritorna al paese natio. A Celico, vivendo nella casa paterna, ini-zia il suo apostolato. Maria Concetta era analfabeta ma ciò non impedì di avere successo come Serva di Dio e come tutti dicevano di lei: “Contano più i fatti che le parole”.

Va spiegata così l'alta santità dell'umile analfabeta di Celico, grande nel suo apostolato perché eserci-tato con tutto lo slancio del cuore.

UNA CROCE PESANTE

“Chi vuole seguirmi” ha detto Gesù “rinneghi sé stesso, prenda ogni giorno la croce e mi segua”. Ma-ria Concetta fu colpita da una grave malattia, agli oc-chi e alle gambe. Questa croce pesante la portò per un anno intero, poi per intercessione della madre Ce-leste, in modo miracoloso, riacquistò la sanità degli occhi e degli arti.

RITIRO A REDIPIANO

Il padre vedendo la santità della figlia la conside-rava un'isterica e pensò di cacciarla di casa. Maria Concetta e sua figlia si rivolsero al parroco Don Do-menico Intrieri che la fece entrare tra le suore ''Pic-cole Operaie del Sacro Cuore'' a Redipiano (CS).

Maria Concetta accettò volentieri di rifugiarsi nel convento delle ''Piccole Operaie del Sacro Cuore'', all'inizio come domestica per poi, come suo grande desiderio, diventare suora. In convento trascorse del tempo con la sua fedele compagna e sorella di tutta la vita, Suor Speranza Pettinato.

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LE NOZZE

Qui sola, segregata e maltrattata dal padre, dopo varie rinunzie e dietro continue minacce si unì in ma-trimonio con Vito De Marco nato a Polignano a Ma-re, Bari. Maria Concetta accettò di sposarlo sempre convinta che fosse la volontà di Gesù. Fu in quella occasione che si accostò per la prima volta alla men-sa Eucaristica. Il matrimonio fu celebrato il 28 Otto-bre del 1915. Da tale unione nacque Maria Carme-la, unica figlia diventata Suora di Clausura.

FINE DI UN VINCOLO,INIZIO DI UNA NUOVA VITA

I coniugi De Marco lasciarono il Brasile per far rientro in Italia, era il 1916, dopo poco lui parte per la guerra per non farne più ritorno. Morto il marito, Maria Concetta, rimane sola con la figlia e ritorna al paese natio. A Celico, vivendo nella casa paterna, ini-zia il suo apostolato. Maria Concetta era analfabeta ma ciò non impedì di avere successo come Serva di Dio e come tutti dicevano di lei: “Contano più i fatti che le parole”.

Va spiegata così l'alta santità dell'umile analfabeta di Celico, grande nel suo apostolato perché eserci-tato con tutto lo slancio del cuore.

UNA CROCE PESANTE

“Chi vuole seguirmi” ha detto Gesù “rinneghi sé stesso, prenda ogni giorno la croce e mi segua”. Ma-ria Concetta fu colpita da una grave malattia, agli oc-chi e alle gambe. Questa croce pesante la portò per un anno intero, poi per intercessione della madre Ce-leste, in modo miracoloso, riacquistò la sanità degli occhi e degli arti.

RITIRO A REDIPIANO

Il padre vedendo la santità della figlia la conside-rava un'isterica e pensò di cacciarla di casa. Maria Concetta e sua figlia si rivolsero al parroco Don Do-menico Intrieri che la fece entrare tra le suore ''Pic-cole Operaie del Sacro Cuore'' a Redipiano (CS).

Maria Concetta accettò volentieri di rifugiarsi nel convento delle ''Piccole Operaie del Sacro Cuore'', all'inizio come domestica per poi, come suo grande desiderio, diventare suora. In convento trascorse del tempo con la sua fedele compagna e sorella di tutta la vita, Suor Speranza Pettinato.

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ARRIVO AD AIROLA

A Redipiano rimaneva sempre domestica ma lei bramava di diventare suora, ma poiché non mancava in lei la fede per la provvidenza, capitò che un giorno nel convento di Redipiano arrivò Suor Gabriella del monastero delle Clarisse “Regina Coeli'' di Airola.

La suora saputo delle sue aspirazioni condusse con sé ad Airola, nel monastero la Pantusa, Suor Spe-ranza e la figlia Maria Carmela.

Prima di partire ricevette il sacramento della Con-fermazione e le fece da madrina Suor Speranza. In quella occasione fu irradiata di una nuova luce.

LA DELUSIONE

Ad Airola Maria Concetta non ottenne ciò che de-siderava e nel convento delle Clarisse entrò solo Ma-ria Carmela De Marco di 15 anni. Suor Speranza non volle abbandonare la figlioccia e la seguì restan-dole fedele sempre, fino alla morte. Le due suore or-mai sole decisero di chiedere all'eccellentissimo Monsignore Giu-seppe de Nardis, vescovo di S. Aga-ta de Goti, la fa-coltà di aprire una scuola ma-terna per acco-gliere i bambini poveri. L'asilo fu aperto in una mo-desta abitazione in via Santa Cate-rina n. 11, dove le suore iniziarono il loro apostolato a vantaggio dei bambini poveri, con piena soddi-sfazione della cit-tà di Airola.Bambini assistiti dalla Serva di Dio e da suor Speranza Pettinato

La Serva di Dio, la figlia Maria Carmela e suor Gabriella Panza

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ARRIVO AD AIROLA

A Redipiano rimaneva sempre domestica ma lei bramava di diventare suora, ma poiché non mancava in lei la fede per la provvidenza, capitò che un giorno nel convento di Redipiano arrivò Suor Gabriella del monastero delle Clarisse “Regina Coeli'' di Airola.

La suora saputo delle sue aspirazioni condusse con sé ad Airola, nel monastero la Pantusa, Suor Spe-ranza e la figlia Maria Carmela.

Prima di partire ricevette il sacramento della Con-fermazione e le fece da madrina Suor Speranza. In quella occasione fu irradiata di una nuova luce.

LA DELUSIONE

Ad Airola Maria Concetta non ottenne ciò che de-siderava e nel convento delle Clarisse entrò solo Ma-ria Carmela De Marco di 15 anni. Suor Speranza non volle abbandonare la figlioccia e la seguì restan-dole fedele sempre, fino alla morte. Le due suore or-mai sole decisero di chiedere all'eccellentissimo Monsignore Giu-seppe de Nardis, vescovo di S. Aga-ta de Goti, la fa-coltà di aprire una scuola ma-terna per acco-gliere i bambini poveri. L'asilo fu aperto in una mo-desta abitazione in via Santa Cate-rina n. 11, dove le suore iniziarono il loro apostolato a vantaggio dei bambini poveri, con piena soddi-sfazione della cit-tà di Airola.Bambini assistiti dalla Serva di Dio e da suor Speranza Pettinato

La Serva di Dio, la figlia Maria Carmela e suor Gabriella Panza

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I FENOMENI MISTICI

I segni estemporanei e sensibili, come conferma che lei era nelle mani del Signore sono stati: l'apparizione di gocce di sangue sul-la sua fronte e l'esercizio delle virtù cardinali e delle virtù teologali sem-pre presenti in lei.

Il Signore versò in lei molti doni: l'apparizione, la profezia, il mira-colo, la visione, l'estasi, le stimma-te e i dolori della passione.

L'APPARIZIONE DEL SIGNORE GESÙ

Nella sua umile dimora le si presentò Gesù sotto mentite spoglie coperto di cenci e suor Maria Con-cetta non esitò a dargli cibo e bevande ma solo in se-guito capì che era il Signore Gesù: “Sono lo straccio-ne di questa mattina e sono tornato perché ho visto la tua generosità, so che vuoi bene ai poveri ed io amo molto i poveri''. I fenomeni mistici si moltipli-carono in Maria Concetta nel corso degli anni. Il suo corpo si riempì di piaghe, alle mani, ai piedi e al co-stato. Il 17 Febbraio 1947, per 3 ore, dalle 13.00 alle 16.00, da un'immagine del volto di Gesù della Sacra

Sindone di Torino, vide uscire del sangue. Il sangue sgorgava come una sorgente e rimase in ebollizione per 3 ore. Questo fenomeno si è ripetuto anche il 28 Febbraio e il 4 Marzo. Da quel giorno i fatti miraco-losi si susseguirono con continuità come conferma-no le testimonianze oculari.

LE TRE PAROLE

Il profondo significato del messaggio di sangue, ri-velato alla Serva di Dio è della massima importanza, doveva essere occulto, meditato ed eseguito. Esso chiedeva di “pregare, riparare, compensare''. Suor Concetta ha pregato fervidamente, ha riparato in-tensamente e ha compensato eroicamente. Il mes-saggio non è rivolto solo alla Serva di Dio, ma per tut-ta la cristianità.

LA VIRTÙ RICAMBIATA CON FIORI E FRUTTI

La prima volta che caddero i fiori dal soffitto della sua umile dimora era nel 1939. Erano presenti Suor Speranza e i bambini che frequentavano l'asilo. Que-sto fenomeno si è verificato varie volte come riferi-scono i testimoni: Padre Bonaventura, Olga Fucci, Anna Lombardi ed altri. Gli stessi testimoni riferi-

Immaginedel Volto Santo,

che sanguinòtre volte

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I FENOMENI MISTICI

I segni estemporanei e sensibili, come conferma che lei era nelle mani del Signore sono stati: l'apparizione di gocce di sangue sul-la sua fronte e l'esercizio delle virtù cardinali e delle virtù teologali sem-pre presenti in lei.

Il Signore versò in lei molti doni: l'apparizione, la profezia, il mira-colo, la visione, l'estasi, le stimma-te e i dolori della passione.

L'APPARIZIONE DEL SIGNORE GESÙ

Nella sua umile dimora le si presentò Gesù sotto mentite spoglie coperto di cenci e suor Maria Con-cetta non esitò a dargli cibo e bevande ma solo in se-guito capì che era il Signore Gesù: “Sono lo straccio-ne di questa mattina e sono tornato perché ho visto la tua generosità, so che vuoi bene ai poveri ed io amo molto i poveri''. I fenomeni mistici si moltipli-carono in Maria Concetta nel corso degli anni. Il suo corpo si riempì di piaghe, alle mani, ai piedi e al co-stato. Il 17 Febbraio 1947, per 3 ore, dalle 13.00 alle 16.00, da un'immagine del volto di Gesù della Sacra

Sindone di Torino, vide uscire del sangue. Il sangue sgorgava come una sorgente e rimase in ebollizione per 3 ore. Questo fenomeno si è ripetuto anche il 28 Febbraio e il 4 Marzo. Da quel giorno i fatti miraco-losi si susseguirono con continuità come conferma-no le testimonianze oculari.

LE TRE PAROLE

Il profondo significato del messaggio di sangue, ri-velato alla Serva di Dio è della massima importanza, doveva essere occulto, meditato ed eseguito. Esso chiedeva di “pregare, riparare, compensare''. Suor Concetta ha pregato fervidamente, ha riparato in-tensamente e ha compensato eroicamente. Il mes-saggio non è rivolto solo alla Serva di Dio, ma per tut-ta la cristianità.

LA VIRTÙ RICAMBIATA CON FIORI E FRUTTI

La prima volta che caddero i fiori dal soffitto della sua umile dimora era nel 1939. Erano presenti Suor Speranza e i bambini che frequentavano l'asilo. Que-sto fenomeno si è verificato varie volte come riferi-scono i testimoni: Padre Bonaventura, Olga Fucci, Anna Lombardi ed altri. Gli stessi testimoni riferi-

Immaginedel Volto Santo,

che sanguinòtre volte

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scono anche che in altre occasioni hanno visto scen-dere dal soffitto frutti di varie qualità: pesche, mele, albicocche, mandarini ecc. Era il 1940.

UNA STRADA LASTRICATA DI DOLORE

La sua vita è stata costellata da grandi dolori e de-lusioni, ma lei non ha mai smesso di amare il prossi-mo.

Sulla sua strada ha incontrato tante persone scet-tiche, che la consideravano isterica i quali pensava-no che la flagellazione era puro isterismo. Essi, però, cambiavano idea appena la conoscevano e soprat-tutto quando venivano a conoscenza che i segni della flagellazione scomparivano dopo due giorni. Questi alla fine si dimostravano testimoni e ammiratori di quest'anima pia considerando le piaghe un atto d' amore inflittale da Gesù, morto sul calvario.

UNA MORTE DI PASSIONE

Maria Concetta chiamata da tutti suora non ha mai preso i voti, ha sempre indossato un abito mona-cale alla maniera passionista e viveva in una casa per l'educazione dei piccoli. E' morta il venerdì di Pas-sione, il 27 Marzo 1953 a 59 anni. Le sue spoglie

mortali furono sepolte nella Cappella cimiteriale dei padri passionisti di Airola. Da qui vennero trasla-te il 25 Gennaio del 1981, con il permesso del ve-scovo di Sant'Agata de Goti, Monsignor Ilario Roat-ta, nel santuario del volto santo di via Monteoliveto, dove era vissuta per molti anni e morta in Concetto di Santità. Da allora questo luogo è meta appunto di riferimento di molti devoti della Serva di Dio, so-prattutto il 17 Febbraio, giorno di cui l'immagine di Gesù trasudò sangue.

SARÀ BEATA?

Accogliendo la richiesta del primo postulatore P. Luca M. De Rosa o.f.m., Mons. Michele De Rosa, Vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita, Telese,

Tomba della Serva di Dio

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scono anche che in altre occasioni hanno visto scen-dere dal soffitto frutti di varie qualità: pesche, mele, albicocche, mandarini ecc. Era il 1940.

UNA STRADA LASTRICATA DI DOLORE

La sua vita è stata costellata da grandi dolori e de-lusioni, ma lei non ha mai smesso di amare il prossi-mo.

Sulla sua strada ha incontrato tante persone scet-tiche, che la consideravano isterica i quali pensava-no che la flagellazione era puro isterismo. Essi, però, cambiavano idea appena la conoscevano e soprat-tutto quando venivano a conoscenza che i segni della flagellazione scomparivano dopo due giorni. Questi alla fine si dimostravano testimoni e ammiratori di quest'anima pia considerando le piaghe un atto d' amore inflittale da Gesù, morto sul calvario.

UNA MORTE DI PASSIONE

Maria Concetta chiamata da tutti suora non ha mai preso i voti, ha sempre indossato un abito mona-cale alla maniera passionista e viveva in una casa per l'educazione dei piccoli. E' morta il venerdì di Pas-sione, il 27 Marzo 1953 a 59 anni. Le sue spoglie

mortali furono sepolte nella Cappella cimiteriale dei padri passionisti di Airola. Da qui vennero trasla-te il 25 Gennaio del 1981, con il permesso del ve-scovo di Sant'Agata de Goti, Monsignor Ilario Roat-ta, nel santuario del volto santo di via Monteoliveto, dove era vissuta per molti anni e morta in Concetto di Santità. Da allora questo luogo è meta appunto di riferimento di molti devoti della Serva di Dio, so-prattutto il 17 Febbraio, giorno di cui l'immagine di Gesù trasudò sangue.

SARÀ BEATA?

Accogliendo la richiesta del primo postulatore P. Luca M. De Rosa o.f.m., Mons. Michele De Rosa, Vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita, Telese,

Tomba della Serva di Dio

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Sant'Agata de' Goti, il 10 febbraio 2007 ha aperto l'inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità, per la sua beatificazione e canonizzazione. La causa è tuttora in corso ed è promossa dalla “Pia Unione del Santo Volto'' di Airola.

Apertura dell’Inchiesta diocesana per la Beatificazione della serva di Dio

Casa del “Volto Santo” di Airola

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Sant'Agata de' Goti, il 10 febbraio 2007 ha aperto l'inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità, per la sua beatificazione e canonizzazione. La causa è tuttora in corso ed è promossa dalla “Pia Unione del Santo Volto'' di Airola.

Apertura dell’Inchiesta diocesana per la Beatificazione della serva di Dio

Casa del “Volto Santo” di Airola

20

BIBLIOGRAFIA

• Ulderico Parente, La Serva di Dio Maria Concetta Pantusa, una ma-dre di famiglia testimone del Vangelo, Editrice Velar, 2013.

• Tommaso Tatangelo, Anima espiatrice. Profilo biografico della Serva di Dio Maria Concetta Pantusa, s.l., s. n., 1978.

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BIBLIOGRAFIA

• Ulderico Parente, La Serva di Dio Maria Concetta Pantusa, una ma-dre di famiglia testimone del Vangelo, Editrice Velar, 2013.

• Tommaso Tatangelo, Anima espiatrice. Profilo biografico della Serva di Dio Maria Concetta Pantusa, s.l., s. n., 1978.