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43° CORSO I.A. INTERNATIONAL RESCUE INTERVENTION IN WOOD FIRE – FRANCE (Le Muy) July-August 2003 43° CORSO ISPETTORI ANTINCENDI INTERNATIONAL FIRE-FIGTHERS’ WORKSHOP FIRE SERVICE COLLEGE Moreton in Marsh-UK 30 th September – 2 th October 2003 I.A. Fabio Giovinazzo 1

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43° CORSO I.A.

INTERNATIONAL RESCUE INTERVENTION IN WOOD FIRE – FRANCE (Le Muy)

July-August 2003

43° CORSO ISPETTORI ANTINCENDI INTERNATIONAL FIRE-FIGTHERS’ WORKSHOP

FIRE SERVICE COLLEGE Moreton in Marsh-UK

30th September – 2th October 2003

I.A. Fabio Giovinazzo

1

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43° CORSO ISPETTORI ANTINCENDI INTERNATIONAL FIRE-FIGTHERS’ WORKSHOP

FIRE SERVICE COLLEGE

ATTI DEL CONVEGNO 30 Settembre – 2 Ottobre 2003

INTERVENTO DI SOCCORSO INTERNAZIONALE PER EMERGENZA BOSCHIVA

FRANCIA – Le Muy

I.A. Fabio Giovinazzo 2

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INDICE

Introduzione. ............................................................................................................... 2 Cronologia degli eventi ............................................................................................... 3

Organigramma del personale ................................................................................. 6 Automezzi impiegati .............................................................................................. 6

Operazioni di soccorso................................................................................................ 9 Organizzazione logistica e operativa....................................................................... 11 Osservazioni............................................................................................................... 11 Tecniche operative d’intervento - Metodologie di attacco al fuoco. .................... 12

Controllo dei fronti di fiamma avanzati ............................................................... 12 Bonifica della zona bruciata................................................................................. 13 Le tecniche d’intervento Francesi. ....................................................................... 13

Rapporti con la popolazione. ................................................................................... 13 Considerazioni finali e proposte operative. ............................................................ 14 Documentazione fotografica .................................................................................... 16

Contesto................................................................................................................ 16 Attacco aereo........................................................................................................ 16 Fascia di sicurezza................................................................................................ 17 avanzamento verso il fuoco.................................................................................. 17 Mezzi d’intervento Francesi................................................................................. 18 Conseguenze dell’incendio .................................................................................. 18

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Introduzione.

La presente relazione illustra l’intervento di soccorso internazionale per emergenza boschiva effettuato da un contingente italiano di sessanta Vigili del Fuoco in Francia, (dipartimento del VAR) nella zona della Provenza, in località Le Muy, nel periodo dal 29 luglio al 1 agosto; dopo una descrizione cronologica degli eventi e dell’organizzazione della colonna mobile italiana, nonché, la tipologia degli automezzi impiegati, si sono evidenziate le difficoltà incontrate nei primi momenti dell’intervento e le strategie adottate per sopperire ad alcune carenze di tipo logistico-organizzativo. Le considerazioni finali hanno scopo propositivo e riflessivo, si ritiene comunque che alcune modifiche organizzative e logistiche debbano essere apportate per migliorare e rendere più efficienti i soccorsi in emergenza di tipo internaziale.

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Cronologia degli eventi

Il 28 luglio 2003 alle ore 21.02 il Ministero dell’Interno, della Sicurezza Interna e Libertà Locali Francese – Direzione per la Difesa Civile e la Sicurezza Civile – Centro Operativo di Gestione Interministeriale delle Crisi richiedeva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana – Dipartimento della Protezione Civile l’invio di una colonna italiana di Vigili del Fuoco – UNE COLONNE D’INTERVENTION DE LUTTE CONTRE LES FEUX DE FORETS. Successivamente, con disposizione verbale alle 21.40, e con nota fax delle ore 23.04 il Centro Operativo del Ministero dell’Interno, Dipartimento Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e Difesa Civile, disponeva l’invio immediato in FRANCIA delle 1° sezioni operative versione incendi di bosco dei seguenti comandi: TORINO, ASTI, CUNEO, GENOVA, SAVONA, IMPERIA; punto di contatto località LE MUY Francia.

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Partivano pertanto le seguenti sezioni operative:

Comando Oraria partenza

Uomini Automezzi Caratteristiche antincendio

TORINO 22.50

1 IA 1 CR 2 CS 6 VP

1 AF/LOG 1 ACT/BOSCH 1 ABP 1 ACT/COMBI 1 CA/BOSCH 1 CA

Iveco ABP 4x2 8500 1 Mann 4x4 2000 l Defender 4x4 400 l

ASTI 23.01 1 CS 5 VP

1 ABP 1AF/LOG 1CA/BOSCH

Iveco ABP 4x2 8200 1 Defender 4x4 400 l

CUNEO 22.50 2 CS 7 VP

1 ABP 1 AF/LOG 1 AF/POL/BOSCH 1 CA

Iveco ABP 4x2 8000 1 Iveco/ducato 4x4 800 l

GENOVA 22.30 2 CS 7 VP

1 ACT/BOSCH 1 ABP 1 CA 1 AF/LOG

Mercedes 4x4 4000 l Mann 4x4 4000 l

SAVONA 22.55 3 CS 7 VP

1 ACT/BOSCH 1 CA 1 CA/BOSCH 1 AF/LOG

Mann 4x4 2000 l Defender 4x4 400 l

IMPERIA 22.50 1 CTA 4 CS 7 VP

2 ACT/BOSCH 1 APS 1 AF/BOSCH 1 CA 1 AF/LOG

Iveco aps 4x2 3500 l Mann 4x4 2000 l AF/ASK Fauno 4x4 1000 l ACT/900 4x4 4000 l

AOSTA 1 IA AV

ISPETTORATO PIEMONTE 1 CR

1 CS

AF/TLC SATELLITARE

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Organigramma del personale sigla ruolo simbolo

I.A. Ispettore Antincendi

C.T.A Collaboratore Tecnico Antincendi

C.R. Capo Reparto

C.S. Capo Squadra

V.P. Vigile Permanente

Automezzi impiegati

AF/LOG Autofurgone logistico

ACT/BOSCH

Autocarro boschivo

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ACT/COMBI

Autocarro combinato 4x4

ABP Autobotte pompa

CA/BOSCH Campagnola boschiva

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CA Campagnola

AF/POL/ BOSCH

Autofurgone polilogistico boschivo

AV Autovettura

AF/TLC satellitare

Autofurgone per telecomunicazioni radio e satellitare

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Operazioni di soccorso. Le sezioni operative inviate sono confluite direttamente e singolarmente sulla zona dell’intervento e sono state impiegate progressivamente, in diverse aree colpite. Ci si è trovati di fronte ad uno scenario complesso, 2850 ettari di bosco interessati dall’incendio, abitazioni, attività commerciali ed infrastrutture di ogni tipo coinvolti.

DIPARTIMENTO DEL VAR

SAVONA

IMPERIA

GENOVA

CUNEO

ASTI

TORINO

AOSTA

Le sezioni di Savona e Imperia hanno operato, nella notte del 29/07/03, dapprima in loc. LA NARTELLE, prossima a St. Maxime, presidiando una zona residenziale, nella mattinata sono state poi distaccate a nord di Se. TROPEZ e impiegate in attività di bonifica e di estinzione di alcuni focolai. La sezione di Genova e le tre sezioni operative Piemontesi sono state distaccate in loc. La Bouverie nel comune di LE MUY e impegnate insieme ad un consistente contingente Francese in operazioni di spegnimento fino al pomeriggio del 29/07. Nello stesso pomeriggio, su richiesta del funzionario responsabile della colonna mobile Italiana tramite il Direttore Centrale l’Ing. Natale Inzaghi e il Centro Operativo, si univa alla colonna italiana con compiti di ufficiale di collegamento un funzionario del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco. Nel tardo pomeriggio del 29/07 si contattava, tramite il distaccamento dei VV.F. di Le Muy, il Sindaco e insieme si individuava una zona idonea a posizionare il campo base Italiano, in particolare si individuava un impianto sportivo dotato di campo da calcio in erba, ampio piazzale cintato, una palestra con annessi docce e servizi igienici. Il posizionamento della struttura risultava strategicamente ideale in quanto prossimo all’autostrada (collegamento con l’Italia), al distaccamento locale VV.F. (nostro

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riferimento) e al luogo sul quale il contingente italiano ha maggiormente operato (Le Muy - La Motte).(VEDI FOTO N°1) In serata si provvedeva a posizionare il camper-logistico del Comando Provinciale di Cuneo in adiacenza al carro comando Francese in loc. La Bouverie, a circa 20 km dal nostro campo base, con funzione di sala operativa della colonna italiana. La stessa sera l’ufficiale di collegamento e il funzionario responsabile della colonna italiana prendevano ulteriori contatti con il comandante francese delle operazioni al quale si facevano le seguenti richieste: un ufficiale di collegamento francese quale riferimento del contingente italiano, la possibilità di fare operare tutte le sezioni italiane in un’unica area, fornire dei vigili del fuoco francesi dotati di radio, da affiancare ad una o più sezioni

italiane durante le operazioni d’intervento, (al fine di permettere le comunicazioni dirette tra le squadre italiane e le squadre francesi e garantire un’immediata comunicazione anche in caso di estrema necessità).

Di stabilire un briefing ad inizio e fine giornata per le determinazioni operative. Il 30/07, alle ore 7.00, l’ufficiale di collegamento e il funzionario partecipavano al briefing in loc. La Bouverie con i francesi, i quali assegnavano un’area al contingente italiano e mettevano a disposizione tre vigili di cui uno bilingue. Pertanto il gruppo misto si dirigeva verso il campo base italiano per poi indirizzarsi con tutta le nostre sezioni operative nel settore assegnato. Nella stessa mattinata giungeva personale del T.L.C. Piemonte con attrezzatura radio e telefono satellitare per la gestione delle comunicazioni radio e telefoniche. Tra le 19.00 e le 20.00 il contingente italiano era disimpegnato dalle operazioni e rientrava al campo base, rimanendo a disposizione per qualsiasi emergenza, garantendo un presidio cittadino permanente nelle ore notturne. Verso le 22.00/23.00 l’ufficiale di collegamento italiano e il funzionario partecipavano al briefing di fine giornata. Il 31/07, la giornata si articolava in modo simile a quella precedentemente descritta, in particolare in serata, si concordava con i responsabili francesi, vista la completa estinzione dell’incendio, il disimpegno dalle ore 20.00 di tutte le sezioni italiane con il rientro al campo base per il successivo rientro in Italia; Il 01/08, dopo la riorganizzazione delle sezioni operative e un idoneo riposo, alle ore 9.00 la colonna italiana al completo partiva per il rientro in Italia.

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Organizzazione logistica e operativa. Regolarmente si procedeva all’organizzazione di un briefing serale tra funzionari e ufficiale di collegamento, successivamente allargato ad un qualificato responsabile di ogni sezione operativa. Durante il briefing s’individuava il personale da assegnare ai seguenti compiti operativi e logistici e si provvedeva a mettere in atto alcune strategie operative: 1. 2 unità con fuori strada – approvvigionamento acqua e viveri, presso posto di

comando francese, per colazione, pranzo e cena ed eventuale supporto alle squadre in zona operazioni,

1. 2 unità presso la sala operativa adiacente al posto di comando Francese – coordinamento radio zona operazioni e collegamento diretto posto di comando Francese.

2. 2 unità presso il campo base di Le Muy – collegamento radio, 3. 2 unità per gestione logistica - pulizia e sicurezza del campo base, 4. 3 funzionari- uno con compiti di coordinamento e collegamento presso la sala

operativa, il secondo coordinamento unità presso zona operazioni, il terzo coordinamento campo base e gestione cambio personale.

5. Ogni sezione operativa forniva una squadra di almeno di sei o sette uomini con tre o quattro automezzi antincendio.

6. Cambio personale con l’Italia sfalsato tra le due colonne mobili in modo da dare una continuità operativa e gestionale – per la Liguria ogni 24 ore circa (per un totale di due cambi), per Piemonte ogni 36 ore circa (per un totale di un cambio).

Osservazioni. Di seguito si evidenziano i principali problemi riscontrati nelle primissime fasi e nella successiva gestione organizzativa dell’intervento.

Il primo inserimento nelle fasi operative è stato problematico, poiché il numero elevato di pompieri francesi (900 circa) provenienti da tutta la Francia rendeva già difficoltoso il coordinamento tra gli stessi Francesi, arrivando, qualche volta, anche a situazioni caotiche. I cambi del personale francese che avveniva ogni 24 ore, sia per gli operativi sia per gli ufficiali con funzione di comando, creava problemi di continuità tra l’ufficiale di collegamento italiano, che è stato sempre lo stesso durante l’intera fase delle operazioni, e la corrispondente interfaccia Francese. L’approccio francese alla logistica è diverso (più spartano): - non sono somministrati pasti caldi ma altro tipo di generi in ogni caso freddi, non hanno mezzi dotati di letti (come i nostri camper) e quindi non era raro trovare interi contingenti dormire all’aperto.

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Questo tipo d’organizzazione non ci ha facilitato nella richiesta di ciò che per noi era indispensabile, un CAMPO BASE.(VEDI FOTO N°2) L’uso di raccorderie diverse è stato superato, poiché il rifornimento idrico dei nostri mezzi era effettuato dal passo d’uomo ed inoltre la colonna mobile d’Imperia era dotata di manichette con doppio raccordo. I rapporti con il personale operativo Francese è stato dapprima diffidente, principalmente dovuto al differente approccio rispetto allo stesso tipo di intervento, ma successivamente collaborativi. Tutto ciò facilitato dalla presenza continua per tutto il periodo di permanenza nella zona, di un ufficiale francese addetto alle relazioni pubbliche, e di un pompiere italo-francese che è diventato il riferimento delle squadre di soccorso italiano per la conoscenza della nostra lingua e del posto.

Tecniche operative d’intervento - Metodologie di attacco al fuoco. Le metodologie di attacco al fuoco rappresentano delle indicazioni generali sulle tecniche di estinzione adottabili negli incendi di bosco. Le reali possibilità di attacco dipendono soprattutto dalle caratteristiche e dal comportamento del fuoco. Nella maggior parte degli incendi la normale sequenza delle operazioni prevede:

1. controllo dei fronti di fiamma avanzati, con l’arresto della loro propagazione. 2. bonifica della zona bruciata, con l’estinzione definitiva dei vari focolai passibili

di riaccendere l’incendio. Controllo dei fronti di fiamma avanzati Le metodologie di attacco al fuoco che vengono adottate durante la prima fase di controllo dei vari fronti di fiamma si dividono in:

a. attacco diretto: viene effettuato con mezzi manuali e aerei agendo sull’incendio per soffocamento nel primo caso e per raffreddamento nel secondo. L’aspersione di acqua, con mezzi aerei, avviene con l’aggiunta di ritardanti o schiuma per potenziare le proprie caratteristiche estinguenti.

b. Attacco parallelo: è una tecnica che viene adottata quando il fronte di fiamma è troppo violento, pur rimanendo poco evolutivo. Il controllo dell’incendio avviene mediante la creazione di fasce taglia fuoco e di piccoli e limitati controfuochi. Sul fianco dell’incendio si realizzano delle fasce taglia fuoco eliminando meccanicamente il combustibile oppure mediante aspersione di acqua e ritardante o schiuma. Fra gli svantaggi sono da ricordare il rischio elevato in caso di evoluzione negativa del fuoco per il personale che lavora ad una certa distanza dal fronte.

c. Attacco indiretto: consiste nell’agire sul combustibile, davanti al fronte di fiamma avanzato, diminuendone la combustibilità (acqua + ritardanti) o più semplicemente (se possibile) eliminandolo.

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Bonifica della zona bruciata

La bonifica della zona bruciata, consiste nella definitiva estinzione di tutti i focolai residui che risultano potenzialmente pericolosi ai fini della ripresa dell’incendio. Questa fase segue al controllo dei fronti di fiamma, ma in parte già inizia durante il primo momento dell’estinzione.

Le tecniche d’intervento sopradescritte, normalmente adottate da tutti i nuclei d’intervento italiani, non sono adottate allo stesso modo dai Francesi. Le tecniche d’intervento Francesi. I TRANSALPINI operavano generalmente in questo modo: l’attacco alla testa dell’ incendio avveniva per via aerea in maniera massiccia mediante canadair ed elicotteri, mentre l’attacco al fianco, via terra, con tanti mezzi spesso incolonnati lungo sentieri taglia fuoco (NOTA). Una parte del personale impiegato via terra, viene impegnato a realizzare una linea di sicurezza con acqua e ritardante ed un’altra impegnata ad operare un avanzamento verso il fuoco con stendimemti di 500/800m. Non viene eseguita alcuna bonifica e ciò ha causato diverse volte il riaccendersi di focolai in zone considerate estinte. (NOTA: questa disposizione dei mezzi offre scarse possibilità di fuga o spostamenti rapidi in caso di cambiamento delle condizioni dell’incendio e con alte probabilità di rimanere coinvolti nello stesso vedi doc. fotografica) L’integrazione, dal punto di vista operativo, del gruppo misto era impossibile. Rapporti con la popolazione. I rapporti con la popolazione sono stati da subito ottimi, abbiamo ricevuto un’accoglienza molto calorosa sia da parte delle autorità civili (comunali e regionali), sia da cittadini entusiasti del nostro operato, in particolare il Governatore Michel Vauzelle, Presidente del Consiglio Regionale di Provenza-Alpi Marittime e Costa Azzurra, ha avuto parole di elogio per i pompieri italiani: «Abbiamo apprezzato molto la solidarietà italiana. Posso affermare che la popolazione è emozionata dal coraggio e dalla generosità dei vigili del fuoco liguri e piemontesi, aggiungo che questa collaborazione è un grande esempio di fratellanza fra due Paesi molto simili e vicini ».— Il Sindaco della città di Le Muy affermava che i Vigili del Fuoco italiani «Non sono certo rimasti a guardare. Hanno preso il loro settore a carico e se ne sono occupati con competenza e piena autonomia. Certo sanno molto bene che cos' è un fuoco nella foresta, meglio di molti pompieri di città». Per citare alcuni esempi, il gestore di un ristorante ha offerto a più di trenta vigili italiani una pizza, al campo base arrivavano cittadini portando generi di conforto, chiedendo di scattare foto con noi. Molti ci salutavano mentre transitavamo con i nostri mezzi e non perdevano occasione per esprimere la loro gratitudine, in particolare una

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famiglia alla quale abbiamo salvato la casa dalle fiamme, ci ha raggiunto per ringraziarci.

Considerazioni finali e proposte operative. Dal punto di vista operativo l’invio sul posto, in prima battuta, di un nucleo di valutazione e collegamento (costituito da almeno un ufficiale che conosca la lingua e tre specialisti in grado di disporre e organizzare rapidamente un campo base), avrebbe sicuramente evitato di disperdere il personale in diverse aree e di rendere più rapido ed efficace l’intervento italiano fin dai primi momenti rendendo la colonna inviata immediatamente autonoma. Del personale del Comando di Aosta, in aggiunta all’ufficiale di collegamento, potrebbe essere particolarmente adatto a questo tipo di funzione, in virtù della conoscenza della lingua francese e dell’abitudine ormai consolidata a lavorare con i colleghi francesi. Organizzazione di corsi di lingua, mirati in particolare a formare l’operatore su terminologie tecniche. Effettuare i cambi del personale oltre le 48 ore e possibilmente sfalsati per consentire una continuità operativa e non allontanare subito dal posto squadre che hanno acquisito la conoscenza del territorio. L’ufficiale di collegamento, alcuni funzionari e coordinatori operativi dovrebbero permanere il maggior tempo possibile (circa sette giorni), e nel cambio avere una sovrapposizione di almeno 24/48 ore per consentire un completo passaggio di consegne ed avere maggior continuità operativa. L’organizzazione logistica sopradescritta e in particolare i punti dall’uno al sette, si è rivelata efficace e quindi è riproponibile. Al contingente di 60 uomini e 30 mezzi inviati, sarebbe utile aggiungere i seguenti mezzi di supporto operativo e logistico:

1 carro cucina di piccole dimensioni con capacità di 70/100 pasti ora ed eventuale tendone mensa di piccole dimensioni 20/30 posti; 1 carro comando o sala operativa mobile dotata di idonee attrezzature di comunicazione telefonica, radio, informatica e satellitare nonché telefonia cellulare; Un sistema di ponti mobili per istituire una rete radio idonea a operazioni in aree di diametro superiore a 15/20 km; Alcune tende pneumatiche e brandine per accasermamento; Un carro officina e un carro gomme; Un’eventuale cisterna per rifornimento carburante.

Il logistico sperimentale del comando di Cuneo dotato di sei posti, una piccola doccia, un lavandino, una piccola cucina e un tavolo da lavoro si è dimostrato un ottimo compromesso di supporto logistico e operativo, associando quest’ultimo con una tenda

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pneumatica si raggiunge la stessa funzionalità dei logistici da nove posti di vecchia concezione con un notevole miglioramento del comfort e della praticità operativa.

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Documentazione fotografica Le fotografie, realizzate in collaborazione con i Vigili del Fuoco Francesi, evidenziano il contesto nel quale si è operato, alcune fasi dell’intervento, tra cui l’attacco alla testa e al fianco dell’incendio con mezzi aerei, la realizzazione della fascia di sicurezza, l’avanzamento verso il fuoco, la tipologia dei mezzi francesi impiegati, le conseguenze. Contesto

Contesto misto urbano-rurale. Coinvolte nell’incendio molte abitazioni, attività commerciali, campeggi.

Attacco aereo

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attacco alla testa e al fianco dell’incendio con mezzi aerei, con l’impiego di acqua e ritardanti

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Fascia di sicurezza Realizzazione della fascia di sicurezza mediante acqua e liquido schiumogeno e/o ritardante.

avanzamento verso il fuoco. Alcuni esempi di avanzamento al fuoco: dopo la realizzazione della fascia di sicurezza si avanza fino a raggiungere il fianco dell’incendio.

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Mezzi d’intervento Francesi

Alcuni dei mezzi da intervento impiegati dai Vigili del Fuoco francesi

Conseguenze dell’incendio Oltre alla vegetazione, numerosi danni sono stati subiti da attività commerciali, abitazioni, campeggi, infrastrutture…..

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