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1 A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 1 Punto 4 Punto 2 PUNTO 3 Punto 1 3) L’impresa e l’efficienza. INDICE Il concetto di efficienza I rendimenti fisico-tecnici I costi: concetti generali; classificazioni; configurazioni Il controllo dei costi: per il sistema aziendale; per oggetti più specifici; analisi del Break Even Point (BEP) A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 2 E’ un concetto che permette di qualificare l’ECONOMICITA’ ed individuare le cause determinanti In particolare prende in considerazione DUE indicatori : Rendimenti fisico-tecnici Costi L’efficienza

INDICE - lingue.uniurb.it · costi diretti o speciali Sono costi per cui è possibile e conveniente individuare una relazione diretta e misurabile in modo oggettivo tra l’ oggetto

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1

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 1

Punto 4 Punto 2 PUNTO 3 Punto 1

3) L’impresa e l’efficienza.

INDICE

Il concetto di efficienza

I rendimenti fisico-tecnici

I costi: concetti generali; classificazioni; configurazioni

Il controllo dei costi: per il sistema aziendale; per oggetti più specifici; analisi del Break Even Point (BEP)

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 2

E’ un concetto che permette di qualificare l’ECONOMICITA’ ed individuare le cause determinanti

In particolare prende in considerazione DUE indicatori:

Rendimenti fisico-tecnici Costi

L’efficienza

2

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 3

L’efficienza

MAGGIORE EFFICIENZA

MAGGIORI rendimenti fisico-tecnici

MINORI costi

MAGGIORE ECONOMICITA’

Da cui importanza di effettuare un’ANALISI dei COSTI

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 4

Punto 4 Punto 2 PUNTO 3 Punto 1

3) L’impresa e l’efficienza.

INDICE

Il concetto di efficienza

I rendimenti fisico-tecnici

I costi: concetti generali; classificazioni; configurazioni

Il controllo dei costi: per il sistema aziendale; per oggetti più specifici; analisi del Break Even Point (BEP)

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 5

La determinazione dei rendimenti fisico-tecnici può riguardare i:

fattori produttivi (materie prime, macchine, lavoro)

processi produttivi (es.: cokeria altoforno acciaieria laminatoio)

Q beni e servizi prodotti

Q fattori produttivi utilizzati Rdx =

N.B.: La valutazione generale dell’efficienza dell’impresa deve prendere in considerazione il rendimento di più fattori o processi produttivi, ed altri elementi quali le variazioni del costo e della qualità degli stessi.

Rendimenti fisico-tecnici

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 6

Punto 4 Punto 2 PUNTO 3 Punto 1

3) L’impresa e l’efficienza.

INDICE

Il concetto di efficienza

I rendimenti fisico-tecnici

I costi: concetti generali; classificazioni; configurazioni

Il controllo dei costi: per il sistema aziendale; per oggetti più specifici; analisi del Break Even Point (BEP)

4

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 7

I costi possono essere rilevati

per la determinazione del costo di produzione

con riferimento a determinati oggetti

(fattori produttivi, procedure, …)

che esprime il costo sostenuto per l’utilizzo dei

fattori impiegati in un processo produttivo o per realizzare un dato prodotto

che, quando coincidono con dei centri organizzativi (es. settore

commerciale, impianto, divisione dedicata ad un solo prodotto),

vengono denominati centri di costo

I costi: concetti generali

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 8

la determinazione del costo di produzione

richiede il ricorso a

I valori stimati sono determinazioni approssimative di quantità economiche che non è possibile o non è conveniente

misurare con esattezza.

stime congetture

Per questi valori è sempre possibile, a posteriori, accertare la validità della

stima fatta.

I valori congetturati si basano su ipotesi-finzione.

Risultano da una scissione di costi, ricavi o risultati economici comuni a

più esercizi.

Per questi valori non è possibile un riscontro futuro.

I costi: concetti generali

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 9

þ Per natura: i costi vengono classificati in base alle caratteristiche fisiche ed economiche dei fattori produttivi

Nell’attività di trasformazione fisica si distinguono: - materie prime - stipendi al personale - forza motrice - ...

Nell’attività amministrativa si distinguono: - stipendi al personale - cancelleria - spese postali e telefoniche - consulenze - ...

Nell’attività di distribuzionesi distinguono: - stipendi al personale - spese promozionali e di pubblicità - spese di trasporto - ...

Classificazione dei costi

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 10

costi capitalizzabili

costi di periodo o di esercizio

Sono costi aventi un’utilità pluriennale, essendo relativi a fattori produttivi strutturali.

Es.: impianti, capannoni.

Sono costi che partecipano alla determinazione del reddito di esercizio come componenti negativi di reddito.

Es.: MOD.

Classificazione dei costi

þ Secondo il periodo di riferimento

6

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 11

costi diretti o speciali

Sono costi per cui è possibile e conveniente individuare una relazione diretta e misurabile in modo oggettivo tra l’oggetto di costo- processo produttivo/prodotto - e la quantità di fattore impiegata.

Es.: materie, MOD.

costi indiretti o comuni Sono costi per cui non è possibile o conveniente individuare una relazione diretta e misurabile oggettivamente tra l’oggetto di costo- processo produttivo/prodotto - e la quantità di fattore impiegata.

Es.: fattori strutturali.

þ Secondo la modalità di attribuzione all’oggetto di calcolo

Classificazione dei costi

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 12

ESEMPIO di attribuzione e classificazione di componenti di costo per REPARTO DI PRODUZIONE e per SINGOLI

STABILIMENTI

Lavoro Materie En. elettrica Direz. produz.

h. 600 diretti t. 700 diretti Kw. 400 indiretti h. 50 indiretti

Lavoro Materie En. elettrica Direz. produz.

h. 400 diretti t. 300 diretti Kw. 600 indiretti h. 50 indiretti

Lavoro h. 10 x dip. 100 Materie Energia elettrica Kw. 1.000 x n. 1 impianti Direzione produzione

h. 1.000 diretti t. 1.000 diretti Kw. 1.000 indiretti h. 100 indiretti

=

= =

=

7

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 13

costi variabili Variano al mutare della produzione. Es.: materie.

costi fissi Non sono influenzati dal volume di produzione. Es.: fattori strutturali.

Costi fissi Costo

Volume di produzione

Ma nel lungo periodo (al variare di determinate condizioni), costi classificati come fissi nell’ambito di un determinato volume di produzione, possono essere considerati variabili al variare dei volumi produttivi (andamento a “scalini”)

costi particolari Sono costi variabili all’↑ della produzione, rigidi alla ↓ della produzione. Es.: MOD.

þ Secondo la variabilità

Classificazione dei costi

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 14

costi controllabili

Sono costi il cui andamento è influenzabile in modo significativo.

costi non controllabili Sono costi non attribuibili alla responsabilità di chi sta a capo di un centro di costo.

þ Secondo la controllabilità

Classificazione dei costi

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 15

Configurazione dei costi

Costo primo

Costo di produzione Costo

complessivo Costo

econom-tec.

- MP - MOD - consumi diretti di altri fatt. produtt.

=

Costo primo

- costi industriali indiretti

+

=

Costo di produzione

- oneri indiretti di natura amm., finanziaria, commerciale, fiscale

+

=

Costo complessivo

- oneri figurativi: interessi di computo, compenso per il rischio, salario direzionale

+

=

Consente di controllare l’efficienza

Consente di valutare PF o

prod. in cs. lav.

Consente di valutare la redditività

Serve come base per determinare i prezzi di vendita

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 16

Variable costing Direct costing

Ricavi - Costi variabili diretti

Marg ine lordo - Costi variabili indiretti

Marg ine di contribuzione specifico - Costi fissi diretti - Costi fissi indiretti

Reddito (utile) prodotto A

Ricavi - Costi variabili diretti

Marg ine lordo - Costi diretti fissi

Marg ine di contribuzione specifico

- Costi indiretti (fissi e variabili)

Reddito (utile) prodotto A

Configurazioni di costo PARZIALE

9

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 17

Quali differenze?

Ricavi - Costi variabili diretti

Margine lordo

- Costi variabili indiretti

Margine di contribuzione specifico

- Costi fissi diretti - Costi fissi indiretti

Reddito (utile) prodotto A

Ricavi - Costi variabili diretti

Margine lordo - Costi diretti fissi

Margine di contribuzione specifico

- Costi indiretti (fissi e variabili)

Reddito (utile) prodotto A

Da qui in poi risentono di stime e congetture (quindi risentono di valutazioni soggettive)

Variable costing Direct costing

Configurazioni di costo PARZIALE

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 18

Variable costing Direct costing

Ricavi 3.200 Costi diretti variabili 400 Costi diretti fissi 600 Costi indiretti variabili e fissi 2.000 REDDITO 200

Si ipotizzi che la produzione consista di due prodotti e che si voglia calcolare il margine di contribuzione di entrambi secondo il

Esempio di Configurazioni di costo PARZIALE

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 19

Variable costing

Prodotto A Prodotto B 1.000 Ricavi 2.200 ­200 Costi diretti variabili ­200 800 Margine lordo 2.000 ­300 Costi indiretti variabili ­300 500 Margine di contribuzione 1.700 ­300 Costi fissi diretti e indiretti ­1.700 200 REDDITO 0

Ricavi 3.200 Costi diretti variabili 400 Costi diretti fissi 600 Costi indiretti variabili e fissi 2.000 REDDITO 200

Prodotto A Prodotto B 1.000 Ricavi 2.200 ­200 Costi diretti variabili ­200 800 Margine lordo 2.000 ­300 Costi diretti fissi ­300 500 Margine di contribuzione 1.700

­1.000 Costi indiretti variabili e fissi ­1.000 ­500 REDDITO 700

Direct costing

Esempio

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 20

Punto 4 Punto 2 PUNTO 3 Punto 1

3) L’impresa e l’efficienza.

INDICE

Il concetto di efficienza

I rendimenti fisico-tecnici

I costi: concetti generali; classificazioni; configurazioni

Il controllo dei costi: per il sistema aziendale; per oggetti più specifici; analisi del Break Even Point (BEP)

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 21

Il controllo dei costi può essere effettuato, oltre che con riferimento a diversi oggetti, anche a diversi livelli

2) a livello di sub-sistemi aziendali

1) a livello di sistema aziendale

3) a livello di oggetti più specifici

Il controllo dei costi

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 22

Sistema aziendale

Sistema aziendale

Sub-sistemi

Approvvigionamento Produzione Vendita R&S

Oggetti più specifici

Stabilimento 1 Stabilimento 2 Filiale 1 Filiale 2

I diversi livelli di controllo dei costi

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 23

A livello di sistema aziendale il controllo dei costi si svolge mediante la redazione e la lettura di un documento contabile in forma scalare nel

quale si confrontano i costi sostenuti e i ricavi ottenuti.

Si tratta di un CONTO ECONOMICO a Report Form.

In esso il costo di prodotti venduti è il risultato dei seguenti elementi:

+ Rimanenze iniziali (materie prime, semilavorati, prodotti finiti) + Acquisti + Costo del lavoro (settore produzione) + Costi generali industriali (ammortamenti impianti, macchine, ecc.) - Rimanenze finali

Il controllo dei costi per il sistema aziendale

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 24

+ Ricavi 400 ­ costo dei prodotti venduti 350 UTILE INDUSTRIALE LORDO 50 ­ costi di ricerca e sviluppo 10 ­ costi amministrativi 10 ­ costi di vendita 10 RISULTATO OPERATIVO 20 ­ oneri finanziari e/o patrimoniali 5 ­ proventi finanziari e/o patrimoniali ­ UTILE GESTIONE 15 ­ oneri straordinari 10 + proventi straordinari 5 UTILE PRIMA DELLE IMPOSTE 10 ­ imposte e tasse 5 UTILE NETTO 5

Gestione Caratteristica

Gestione Extracaratteristica

Gestione Straordinaria

Il Report Form secondo la configurazione a costo del venduto

GLOSSARIO

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 25

In particolare:

Combinando i valori intermedi di cui al Report Form, si possono ricavare degli indici capaci di fornire una misura sintetica di quanto si è riusciti a realizzare in

termini di economicità ed efficienza.

R.O.I. (Return on Investment)

R.O.E. (Return on Equity)

Gli Indici

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 26

R.O.I. (Return on Investment)

Serve per dimostrare la redditività del capitale che è stato investito nella gestione a prescindere dalle fonti di finanziamento

R.O.I. = Risultato operativo

Capitale proprio + Capitale di credito =

100

20 = 20 %

E’ un indice di redditività aziendale

Gli Indici

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 27

R.O.I. (Return on Investment)

Il R.O.I. è ottenibile come combinazione di altri due indici:

R.O.I. = Fatturato

Risultato operativo

Capitale proprio + Capitale di credito

Fatturato X

R.O.S. Capital Turnorver

Permette di vedere la redditività delle vendite, cioè quanto resta del prezzo di vendita dopo aver coperto i costi

dell’area caratteristica

Rappresenta il tasso di rotazione del capitale

Gli Indici

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 28

Serve per misurare la redditività del capitale investito nella gestione dall’imprenditore o dai soci.

R.O.E. = Reddito netto

Capitale proprio =

100

5 = 5 %

R.O.E. (Return on Equity)

E’ un indice di redditività del capitale “personale”

Gli Indici

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 29

Per un controllo dei costi riferito ad oggetti più specifici (uno stabilimento, una filiale, un settore, ecc..) occorre procedere ad

un’attenta attività di imputazione dei costi generali.

β = costi fissi

A tal fine, si procede ad una preventiva classificazione dei costi.

L’analisi più importante è quella che studia l’andamento dei costi al variare del volume di produzione dell’attività aziendale:

α = costi variabili proporzionalmente alla quantità di prodotto γ = costi variabili più che proporzionalmente alla quantità di prodotto

Mettendo in relazione i costi con la quantità di prodotto si hanno: - Costi totali; - Costi medi; - Costi suppletivi.

Il controllo dei costi per oggetti più specifici

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 30

Sono detti anche costi marginali. Rappresentano l’incremento che subisce il costo totale per un aumento della produzione da una quantità “q” ad una quantità “q + δ”.

Sono dati anche dall’incremento che i costi variabili subiscono nel passare dalla quantità di prodotto “q” alla quantità “q + 1”.

Costi suppletivi

In questo caro essi forniscono anche il valore minimale che deve essere assunto dal prezzo di vendita.

Il controllo dei costi per oggetti più specifici

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 31

COSTI TOTALI / COSTI MEDI / COSTI SUPPLETIVI

q beta alfa gamma Costi totali Costi medi Costi suppletivi 0 10 ­ ­ 10 ­ ­ 1 10 1 1 12 12 2 2 10 2 2 14 7 2 3 10 3 4 17 5,6 3 4 10 4 8 22 5,5 5 5 10 5 16 31 6,2 9

Costi totali

Costi suppletivi

Costi medi

5

10

15

20

25

C

3 2 1 4 5 6 Q

Il controllo dei costi per oggetti più specifici

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 32

Costo Medio

Fornisce indicazioni utili circa l’efficienza con cui vengono impiegati i fattori di produzione al variare della produzione.

Costo del fattore produttivo per unità di prodotto

Costo del fattore

Quantità produttiva = Produttività economica del

fattore =

Il controllo dei costi per oggetti più specifici

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 33

Il costo medio può altresì essere scomposto, calcolandolo per le tre componenti dei costi fissi (beta), dei costi variabili proporzionalmente (alfa) e dei costi variabili più che proporzionalmente (gamma).

q beta alfa gamma Costi medi q q q

1 10 1 1 12 2 5 1 1 7 3 3,3 1 1,3 5,7 4 2,5 1 2 5,5 5 2 1 3,2 6,2

I costi di tipo beta sono detti a produttività economica crescente. I costi di tipo alfa sono detti a produttività economica costante. I costi di tipo gamma sono detti a produttività economica decrescente.

Costo Medio

Il controllo dei costi per oggetti più specifici

q beta alfa gammaCosti totali Costi medi 0 10 ­ ­ 10 ­ 1 10 1 1 12 12 2 10 2 2 14 7 3 10 3 4 17 5,6 4 10 4 8 22 5,5 5 10 5 16 31 6,2

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 34

Il Break Even Point (o punto di rottura) rappresenta il livello di produzione in corrispondenza del quale i ricavi totali di vendita eguagliano i costi totali, e, di conseguenza, il profitto è nullo.

C. R.

Q.

RT

CT

CF

BEP

Analisi del “Break Even Point”

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 35

L’altezza e l’inclinazione delle linee del grafico possono variare in dipendenza di diversi fattori (caratteristiche del mercato, del prodotto od anche dell’impresa stessa).

Impresa con poche immobilizzazioni Impresa con molte immobilizzazioni

C.R. C.R. BEP

BEP

RT CT

CF

RT

CT

CF

Q. Q. q q

Analisi del “Break Even Point”

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 36

Dal punto di vista algebrico il BEP può essere calcolato o in termini di quantità prodotta o in termini di fatturato.

• In termini di quantità prodotta

• In termini di fatturato

La differenza “P - CVu” viene detta Margine Lordo Unitario.

CF P - CVu

q =

CF 1 - CVu

F =

P

Analisi del “Break Even Point”

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 37

Il BREAK EVEN POINT

corrispondente al punto in cui i ricavi dell’attività d’impresa eguagliano i costi totali

non deve essere confuso con

il PUNTO DI EQUILIBRIO ECONOMICO

corrispondente al momento in cui, remunerati i fattori produttivi in posizione contrattuale (costi totali), i ricavi riescono a produrre una remunerazione congrua anche per i fattori in

posizione residuale.

Break Even Point e Punto di Equilibrio Economico

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 38

Ricavi totali

E.E.E.

Costi totali + Rem. congrue totali • Costi totali •

0 Tn Tempo

B.E.P.

Break Even Point e Punto di Equilibrio Economico

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A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 39

Gestione caratteristica: comprende le voci inerenti i processi di acquisizione, trasformazione e vendita dei prodotti e/o servizi che caratterizzano l’attività aziendale (es. ricavi di vendita, costi di vendita, costo della produzione, R&S, costi amministrativi, ecc.).

Gestione extracaratteristica: ha per oggetto il reperimento e l’impiego ottimale delle risorse finanziarie (es. interessi attivi e passivi) o attività collaterali e generalmente continue che esulano dall’attività tipica aziendale (es. fitti attivi e passivi).

Gestione straordinaria: comprende le operazioni non attribuibili alle combinazioni produttive ricorrenti dell’esercizio e non continue (es. vendita di un macchinario, furto dell’incasso, incendio del capannone, donazione, ecc.).

Gestione fiscale: riguarda l’insieme dei rapporti tra l’azienda e l’erario e determina il formarsi degli oneri tributari a seguito dell’applicazione della disciplina fiscale (imposte e tasse).

Glossario

A.A. 2007/2008 Paola Paoloni 40

L’equilibrio economico nel lungo periodo

L’evoluzione dei costi nel tempo, il progresso tecnologico ed il ciclo di vita del prodotto realizzato, influenzano il raggiungimento dell’equilibrio economico.

È solo nel medio-lungo periodo che l’impresa:

Ä riesce a remunerare i fattori in posizione contrattuale, raggiungendo l’uguaglianza tra ricavi e costi totali (Break Even Point);

Ä a produrre una remunerazione congrua anche per i fattori in posizione residuale (Punto di Equilibrio Economico).

Questi due concetti saranno ripresi successivamente: v. Punto 3, “Analisi del

Break Even Point”.