80

Indice - esaweb.net · 5 L’elemento più prezioso Tutto è pronto per l’immersione. Dopo il controllo con il compagno non resta che respirare dall’eroga-tore e scaricare il

  • Upload
    duongtu

  • View
    213

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

© ESA European Scuba Agency E’ vietata la riproduzione di questo manuale o di sue singole partiProduct n° M0008

A cura di Mauro BertoliniProgetto formativo, sviluppo, consulenza e revisioni: MauroBertolini, Mario Romor, Enrico Firpo, Egidio Trainito, MariaLaura Careddu

Testi e fotografie: Enrico Firpo

Illustrazioni: Stefano Trainito, Jacopo Pasqualotto

Gli ausili formativi ESA in materia di prevenzione e di gestio-ne delle emergenze sono conformi alle linee guida approvatedal DAN - Divers Alert Network

3

Indice5 L’elemento più prezioso

Capitolo Uno7 Cosa imparerai9 Orientamento terrestre

10 Le mire a terra15 Equipaggiamento utile in superficie16 I nomi dei siti e le mappe subacquee18 I riferimenti in fase di discesa20 Complimenti!21 Cosa hai imparato?

Capitolo Due23 Cosa imparerai24 I riferimenti naturali in immersione25 Stima della distanza27 Tipologie d’immersione e itinerari27 Immersioni in parete29 Immersioni sulle secche31 Immersioni da terra34 Complimenti!35 Cosa hai imparato?

Capitolo Tre37 Cosa imparerai38 La bussola subacquea: caratteristiche e uso 42 Itinerari subacquei con la bussola46 Strumenti e sistemi di navigazione elettronici 48 Luci di segnalazione48 Il segnalatore di superficie50 Fattori importanti da considerare52 Complimenti!53 Cosa hai imparato?

55 Immersione in Acque Libere 159 Immersione in Acque Libere 263 Immersione in Acque Libere 3

Appendice69 ESA71 9 consigli per la difesa dell’ambiente72 9 regole per la sicurezza73 Schema per la pianificazione dell’immersione74 Da non dimenticare76 Come fare un percorso triangolare con la bussola77 Come fare un percorso quadrangolare con la bussola78 Come fare un percorso esagonale con la bussola

4

5

L’elemento più preziosoTutto è pronto per l’immersione. Dopo il controllocon il compagno non resta che respirare dall’eroga-tore e scaricare il Gav espirando per scendere sot-t’acqua. In una frazione di secondo tutto cambia. Lesensazioni, il paesaggio, i rumori, il modo di respi-rare e di muoversi. Probabilmente, se si potesseparagonare, è come ritrovarsi in un battibaleno suun altro pianeta, in un’altra dimensione e forseanche in un’altra epoca perché sott’acqua cambiaanche il senso del tempo. Molte persone sono affa-scinate dal contatto con l’oro o con i diamanti e, aldi là del valore in denaro che gli è attribuito, prova-no emozioni elettrizzanti e spessoinseguono per tutta una vita il sognodi poterli toccare, possedere e indos-sare o nuotarci dentro come faPaperon De Paperoni. Ogni elementoè diverso da un altro, sicuramente saràpiù emozionante tenere in mano unlingotto d’oro o una manciata di pietrepreziose piuttosto che far scorrere del-l’acqua sulle mani per lavarsele, mal’acqua, in cui ci si può immergere enuotare e che ti avvolge completa-mente è fra tutti forse l’elemento piùstraordinario. Naturalmente anche l’a-ria ci avvolge completamente (all’e-sterno) ed è indispensabile alla vitama l’elemento aeriforme è di così ordi-naria routine per noi, che solo quandointervengono cattive condizioni comerespirare l’aria particolarmente inqui-nata di una grande città o condizionianormali come respirare l’aria più purae rarefatta che c’è in montagna o quel-la di una bombola, ci ricordiamo checomunque viviamo costantementeall’interno di un elemento. Immergersiin un elemento così diverso come l’ac-qua rispetto a quello cui siamo abitua-ti, altera sempre, in maniera più omeno significativa, le nostre percezioni rispettoall’ambiente circostante. Principalmente ciò è dovu-to alla densità dell’acqua, centinaia di volte superio-re a quella dell’aria; questo ci impone un costanteadattamento che diventa progressivamente più faci-le a farsi man mano che si apprendono e si perfe-zionano le tecniche. Chi ha frequentato un corso

1

6

subacqueo di primo livello, non potrà certo dire d’a-ver imparato tutto quello che c’era da sapere o d’a-ver assimilato ogni tecnica ad un punto tale da esse-re perfettamente a proprio agio e non necessitared’ulteriore formazione. Ci sono proprio degli argo-menti di base, che qualunque subacqueo neofita oanche di livello avanzato vorrebbe prima o poiapprofondire e il fatto che ci si dedichi o no non neinvalida l’importanza. Dai sondaggi effettuati emer-ge che molti subacquei, principalmente dopo uncorso iniziale, si sentono più bisognosi su argomen-ti e pratiche di Orientamento, Assetto e BiologiaMarina. Un subacqueo che ha imparato a respiraree a muoversi sott’acqua, seppur con un compagnod’immersione, che spesso è stato anche suo compa-gno di corso, probabilmente troverà ancora difficol-tà, avendo davanti agli occhi un paesaggio decisa-mente insolito, nel programmare ed effettuare degliitinerari subacquei autonomamente. Allo stessomodo, l’adattamento fisico che comporta l’immer-sione, permette alla maggior parte dei subacquei dicontrollare al meglio il proprio corpo e i suoi movi-menti dopo decine d’immersioni. Non da ultimo,

spesso la consapevolezza di trovarsiin un ambiente così diverso e deli-cato, giunge dopo che la conoscen-za su ciò che si sta osservando per-mette finalmente all’inizio di ricono-scere un animale da un vegetale oaddirittura un sasso da un animale esuccessivamente, con passione,anche di distinguere una specie dal-l’altra o ricercare organismi interes-santissimi e meravigliosi ma quasiinvisibili, che spesso passano com-pletamente inosservati. Il Corso ESA Orienteering Diver chestai iniziando in questo momentovuole approfondire il primo di questiargomenti: la pratica e la capacità d’o-rientamento. Sfogliando il manualetroverai molte informazioni che anco-ra non conoscevi, tanti consigli e pic-

coli trucchetti che saranno un prezioso aiuto per le tueescursioni subacquee, sia immergendoti autonoma-mente con un compagno sia sfruttando il servizio offer-to dai Diving Center ed immergendoti con una guida. Non perdere altro tempo, quindi, hai davanti un'al-tra bellissima occasione d’avventura e perfeziona-mento della tua formazione subacquea!

7

Capitolo UnoCosa impareraiOttobre. In lontananza, otto miglia più a Nord dellalocalità rivierasca in cui sta iniziando questa matti-nata, si ode il suono lacerante e intermittente di unasirena che si alterna al grido più vicino dei gabbia-ni comuni che circolano instancabili ad ali spiegatescrutando mare e terra alla ricerca di qualcosa dicommestibile da mangiare. Giorgio e Luana, titolaridi un noto Centro subacqueo della zona, stannoricevendo i primi clienti di oggi, una giornata che sipreannuncia calda e densa di ariaumida e ferma. Le due guide hanno scelto per l’immer-sione di oggi un relitto che si trovanella zona di mare compresa tra dueisole antistanti la riviera.L’immersione, programmata da diver-si giorni, è organizzata per un gruppodi appassionati “relittari” che giungo-no da diverse località per visitare ciòche resta di un Windjammer di finesecolo scorso (un tipo di nave in uso aquei tempi). La logistica prevede l’an-coraggio dell’imbarcazione ad unagrossa cima fissata sul fondo ai restidella grande nave e sospesa per mezzodi un galleggiante alla profondità di10 metri. La buona visibilità permettedi solito di individuare quasi imme-diatamente il grande galleggiantebianco sospeso a mezz’acqua e un pas-saggio a doppino della cima dellabarca, entro un apposto occhiello, evi-terà di dover gettare l’ancora dell’im-barcazione del Diving Center fino sulfondo, che è a circa 30 metri. Dopo ilricevimento e la preparazione a terra,la barca lascia finalmente il porticciolo.Orsa Maggiore è un’elegante barca dilegno lunga 10 metri dalla prua prominente e alta edalla poppa ampia a comoda, adatta per lo svolgi-mento delle attività pre e post immersione. Mentreprocede verso la meta, Giorgio chiarisce nel briefingla possibilità di un’immersione alternativa, non-ostante le condizioni del mare siano ottime. Quandosi va per mare e anche in condizioni di attività

1

8

ricreative, le possibilità di rinuncia o la scelta diun’immersione alternativa a quella pianificatapotrebbero essere dettate da numerosi fattori. Infatti,nonostante il mare sia piatto, potrebbe verificarsi unrepentino cambiamento delle condizioni meteoma-rine, chi entrerà in acqua per primo ad occuparsidell’ormeggio potrebbe rilevare una forte ed imprevi-sta corrente subacquea o addirittura potrebbe acca-dere un guasto improvviso ai propulsori della barcao di alcune strumentazioni importanti che potrebbe-ro anche compromettere la giornata di tutta la com-pagnia. Oggi però Giorgio non è preoccupato perquesto, Orsa Maggiore, infatti, procede sicura sol-cando il mare liscio e alzando di lato un’onda chesembra d’olio e che progressivamente si allarga dalmascone e dalle due fiancate verso mete più lontane.Da buon analizzatore ed esperto di ogni condizioneche abbia importanza a considerarsi ai fini diun’immersione sicura e divertente, Giorgio ha pen-sato ad un’accurata pianificazione ed il fatto cheabbia già deciso di comunicare al resto del gruppola reale possibilità di un’immersione alternativanonostante ci sia ancora qualche miglio da percor-rere, lascia qualcuno del gruppo quantomeno per-plesso. Oltretutto il motore diesel di Orsa Maggioregira regolare come un orologio svizzero e, poiché loscafo è dislocante, una buona velocità di crociera èstabilita con appena la metà della potenza effettiva,permettendo al motore di risparmiare forze e carbu-rante. La strumentazione di bordo comprende, oltreai normali controlli del livello di carburante e dellapressione dell’olio, della temperatura dell’acqua edella batteria, anche un moderno Gps ed un eco-scandaglio. La rotta è impostata, le operazioni d’as-semblaggio delle attrezzature sono iniziate, mamentre l’imbarcazione procede verso il braccio dimare che separa le due isole la perplessità di Giorgioaumenta di minuto in minuto, finché egli decide dirivolgersi nuovamente al gruppo annunciando:“Ragazzi, temo che dovremo cambiare meta, l’im-mersione sul Windjammer oggi non si potrà fare. Inogni modo, effettuando una piccola deviazione perpochi minuti, andremo verso una piccola isoletta,poco più di un grande scoglio e potremo ancorarci lìvicino per visitare un altro interessante relitto, chene dite? Si tratta di un’imbarcazione da pesca affon-data in circostanze tragiche in seguito ad una tem-pesta e la sua storia è davvero interessante.”Mentre la guida affascina tutti i presenti con i retro-scena del tragico affondamento avvenuto quasi qua-

Spesso ipunti d’im-mersionesono lontanidalla costa,in tratti dimare consi-derati vastiper piccoleimbarcazio-ni

9

rant’anni prima, ti sarai domandando cosa potràaver spinto Giorgio a cambiare rotta e perché ad uncerto punto ha ostentato tanta sicurezza in unadecisione che a prima vista sembrava senza fonda-mento, dato che le condizioni generali apparivanoottime. Non preoccuparti, fra poco lo scoprirai, que-sto fa parte del piccolo gioco che è stato il prologo diquesta prima parte del Corso ESA Orienteering Diver.In questo capitolo, infatti, imparerai che i metodi ele tecniche per diventare un bravo ed esperto subac-queo, comprendono anche delle ulteriori nozionisulla pianificazione e sulla logistica dell’immersionerispetto a quelle che hai imparato nei Corsi iniziali.Quello che sarà analizzato fra poco, apparentemen-te potrebbe interessare solo un professionista, mavedrai che non è così. Infatti, in caso tu decida diimmergerti con un compagno da una vostra barca,dovresti quantomeno essere in grado di ritrovare unsito d’immersione per non essere costretto ad immer-gerti sempre dove capita per la mancanza di riferi-menti, considerare le modalità d’ancoraggio e unpiano contingente d’immersione, se le condizioni loconsentono. Se ora vuoi, puoi scoprire come si è svol-to il seguito del nostro racconto, leggendo il primoparagrafo che tratta dell’Orientamento Terrestre.

Orientamento terrestreOttobre, in Mediterraneo questo è un mese che puòriservare molte “sorprese metereologiche”.Potrebbe far molto freddo in anticipo sull’inverno oritornare molto caldo dopo un Settembre che avevapreannunciato il repentino cambiamento degliarmadi, la dotazione della cerata pesante per glispostamenti in barca e abbondanti termos di tècaldo e biscottini per allietare i clienti dopo l’im-mersione. In questa circostanza non era decisamen-te freddo, anzi l’anormalità del mese in cui solita-mente cadono le foglie e si raccolgono uva e casta-gne, era il ritorno e la persistenza di un’alta pressio-ne decisamente estiva. Molte mattine lo annunciava-no anche degli addensamenti biancastri sulla som-mità delle due isole. In certi giorni questi ammassidi pura umidità densa e tangibile, scendevano giùfino al mare dalle sommità rocciose di calcare, resoscuro dalle minuscole goccioline d’acqua, e permolti tratti di navigazione si correva il rischio diessere totalmente avvolti dalla nebbia. OrsaMaggiore era sicura lungo la sua rotta ma Giorgioguardava pensieroso verso la maggiore delle dueisole e ascoltando ancora la sirena provenire dal

Spesso inMediter-raneo lecondizioniclimatichecambianorapidamen-to creandoproblemi diorienta-mento

1

10

porto, pensava proprio alla nebbia, che quel giorno,inesorabile, molto probabilmente sarebbe scesaanche in mezzo al canale, dove ancora giace, dopoquasi sessant’anni dal siluramento, la carcassa delvetusto veliero, adattato in epoca moderna alla navi-gazione a vapore per il trasporto di balle di tabacco.Nonostante la strumentazione di bordo avrebbein ogni modo consentito il raggiungimento pre-ciso sul sito d’immersione, la fitta nebbia che pre-sto sarebbe scesa, avrebbe lasciato Orsa Maggioreancorata come dentro ad un’enorme bottiglia d’or-zata anche per diverse ore in un braccio di mareaperto in cui comunque era necessario farsi vedere(o sentire, come garantisce la sirena delle grandi

navi) da eventuali imbar-cazioni in transito. Erameglio non rischiare el’immersione alternativaproposta dall’Istruttore,oltre che garantire la visi-ta di un altro bel relitto,aveva il vantaggio diessere fuori dal localebanco di nebbia e con-sentiva in ogni modo unancoraggio protetto daun’isola, seppure moltopiù piccola delle duemaggiori. Gli strumenti di cui sipossono dotare le barcheda lavoro o per il diportopossono essere al giornod’oggi vere e proprie

consolle costosissime che non tutti si possono per-mettere, spesso neanche i piccoli Diving Center cheoperano stagionalmente in molti mari del mondo. Inogni modo analizzeremo fra breve, alcuni tipi distrumenti che possono essere utili sia alla naviga-zione sia al ritrovamento di un sito.

Le Mire a terraChi è solito andare per mare, per lavoro o per dilet-to, dai più antichi navigatori fino ai giorni nostri,adotta sempre e comunque dei mezzi per l’orienta-mento in navigazione e sfrutta i riferimenti natu-rali a disposizione. Se hai provato a uscire in marecon una barca, ma anche con una semplice canoa opedalò, ti sarai reso conto che man mano che tiallontani dalla costa, quest’ultima si rimpicciolisce

Naviga tor eGPSdi una barca

11

sempre più, lasciando i riferimenti degli insedia-menti umani, se presenti, (stabilimenti balneari, edi-fici, strade costiere) o i rilievi di strutture geologicheche si intersecano (colline e montagne) come ilmezzo migliore su cui basare il ritorno. Per esempio,un porto, agglomerati di case e villaggi, sempre piùfrequenti sulle nostre coste, avranno delle caratte-ristiche su cui potrai basare la tua posizione cheti servirà sia per mantenere e correggere una rotta,sia per tornare indietro senza correre il rischio difinire nel porto sbagliato (esagerando), di non ritro-varlo o comunque di non riuscire ad identificare l’e-satto punto d’uscita. Certi esempi ti potranno sem-brare esagerati ma frequentemente le caratteristichenaturali delle coste hanno costretto gliuomini (molto spesso proprio perscelta) a costruire i propri porti in luo-ghi che, osservati da fuori, sparisconovelocemente e completamente allavista. Chi ha visitato Bonifacio, inCorsica, giungendo dal mare NordOrientale della Sardegna, avrà notatoche il porto rimane invisibile finoall’ultimo momento, quando final-mente il traghetto di linea vira di moltigradi per guadagnarsi l’entrata fra ledue alte torrette che supportano le luciverde e rossa di segnalazione.Oltretutto lo scenario è spettacolareperché dal mare di fuori la parte visibi-le della piccola cittadina di Bonifacio èabbarbicata su un’alta struttura geologi-ca stratiforme, che nasconde abilmentel’entrata e sembra proprio impossibileche in quella continuità di roccia, possaesserci in realtà un’apertura cosi gran-de da consentire la navigazione anchea traghetti di media grandezza. Ma cosa c’entra questo con leimmersioni? La risposta è ovvia sepensi che ogni sito d’immersione,conosciuto o che ti sei abilmente ofortunosamente scoperto, è un luogoche spesso, a parte qualche boa fissa, non presentanessun tipo di ulteriore segnaletica, ma che sicura-mente vorrai tornare a visitare. Queste informa-zioni ti saranno anche utili in ogni modo se, peresempio, la tua formazione personale non prevedeo non ha previsto fino a questo momento, una scuo-la per il conseguimento della patente nautica, che

1I riferimen-ti a terraservono perimpostaresia unarotta, sia ilpercorsoper il ritorno

12

per la conduzione di moltissime barche motorizzatenon è assolutamente (forse a torto) obbligatoria. Dunque, a parte i discorsi sulla navigazione, moltisiti d’immersione hanno delle soglie d’avvista-mento e ritrovamento molto basse, tali da essereparagonati ad un’oasi nel deserto o a una chiazza diquerce da sughero in un bosco di lecci (che potreb-be essere il luogo magico dell’incontro con alcunefamiglie di funghi pregiati). I riferimenti naturali e le mire rappresentanoancora oggi il sistema più usato per ritrovareun sito d’immersione e durante la pianificazionedell’immersione devi considerare quest’importanteaspetto, proprio come ha fatto il nostro amicoGiorgio in apertura di capitolo. Infatti, come il sitodel Windjammer, molti altri siti d’immersione si tro-vano su secche completamente sommerse anche damolti metri d’acqua e invisibili dalla superficie. Nelcaso del nostro amico, egli usa delle mire a terracome riferimento e per quel sito sfrutta un’enor-me e lunga antenna per uso militare posta sullasommità della maggiore delle due isole. Questastruttura, colorata a bande trasversali rosse e bian-

che, è visibile per molte miglia e rive-la un riferimento caratteristico: infatti,è sufficiente avvicinarsi all’isola oallontanarsi per veder diminuire oaumentare il numero di bande colora-te. In questo caso, dal punto d’immer-sione è sufficiente contare quantebande spuntano dalla sommità dellamontagna per avere già un buon rife-rimento. Come vedi, è importante cheper rilevare una mira tu prenda in con-siderazione due oggetti che appaianoallineati (in questo caso il profilo dellamontagna e la lunga antenna). Unamira da sola però non basta perchésarebbe sufficiente spostarsi di lato pernon essere comunque in grado diritrovare il punto esatto. E’ necessariorilevare almeno un’altro punto ed èmeglio se questo è preso con una

certa angolazione rispetto al primo per avere atten-dibilità: infatti, due mire dovrebbero essere presead almeno 90° l’una dall’altra. Nel caso del sitocitato, a circa 90° dal riferimento della grandeantenna, il profilo spiovente di un monte distantemolte miglia s’interseca in modo caratteristico con iltetto di una casa costruita sulla costa. Quindi, per

I riferimentinaturali e lemire a terrarappresenta-no ancoraoggi il siste-ma più usatoper ritrovareun sito d’im-mersione

13

rilevare ogni mira è importante riferirsi ad almenodue oggetti caratteristici e allineati. Per ritrovare ilpunto, una volta allineati i primi due riferimenti,navigherai avanti e indietro fino a far combaciareanche i secondi: dovresti quindi trovarti nel puntoesatto che stavi cercando. Questo è un metodo chese usato nel modo corretto, ti garantirà un’ottima affi-dabilità. Un altro metodo per ritrovare un punto, cheprevede l’uso della bussola, ti sarà spiegato nel capi-tolo Tre, dopo aver parlato delle caratteristiche gene-rali di questo strumento. Ma come puoi fare le prime volte, se non cono-sci nessun posto? Come abbiamo già detto, o trovidei tuoi siti d’immersione immergendoti con uncompagno in perlustrazione coprendo tratti diversidi mare oppure sfrutti i siti conosciuti. Può capitareche in perlustrazione si scoprano dei siti molto inte-ressanti e che ancora nessuno conosce ma più itempi vanno avanti, più i siti diventano dei luoghinoti e a volte, per la loro straordinaria ricchezza divita e colori, dei luoghi ormai celebri. Con lo svi-luppo della subacquea e dei Diving Center, moltioperatori hanno messo a punto e sono facilmentereperibili presso gli stessi Diving Centerdelle vere e proprie mappe dei puntid’immersione più interessanti dellazona e oggi esistono migliaia di luoghiinteressanti ormai codificati e facilmen-te consultabili sia per la localizzazionesia per i possibili itinerari subacquei, dicui parleremo nei prossimi capitoli.Addirittura, i luoghi celebri d’immer-sione di tutto il mondo sono descrit-ti in pubblicazioni molto ben curate ereperibili facilmente nelle librerie. Se comunque scopri un sito d’im-mersione che ti piace e che è fuoridal circuito di quelli noti, è megliose prendi degli appunti su un taccui-no; potresti disegnare in modo sempli-ce i riferimenti che vedi a terra da quelpunto e che userai per ritrovarlo, finoa quando non avrai memorizzato lemire, o segnarti la posizione con una bussola, comevedremo più avanti. Per facilitarti nelle operazionipotrebbero esserti senz’altro utili i binocoli. Il consi-glio migliore, se pensi di andare per mare con unatua imbarcazione o anche con una presa a noleggio,è quello di acquistarne un paio. Ricorda che ilbinocolo ideale per osservazioni da una barca

Se nonconoscialcun sitod’immer-sione puoifartiaccompa-gnare inimmersio-ne guidatacon l’im-barcazionedi undiving

1

14

in movimento è il 7 per 50, dove il primo nume-ro indica il fattore d’ingrandimento, il secondoil diametro delle lenti in millimetri, quindi dellasua luminosità. Se comunque non ne disponi,prova a guardare i riferimenti a terra attraverso lemani messe a binocolo intorno agli occhi; questopotrà esserti utile per concentrare l’attenzione, eli-minando dallo spazio visivo tutto ciò che non t’inte-ressa e per eliminare buona parte dei riflessi, chesull’acqua sono quasi sempre presenti e fastidiosi. Inultimo, ricorda di considerare sempre attentamente ifattori metereologici. Se la giornata è buona potraiosservare molti riferimenti a terra ma in caso di neb-bia, foschia o cielo perturbato, molti riferimenti notipotrebbero non essere visibili quel giorno, come nelcaso del nostro amico Giorgio, che anche se avessedeciso di ancorare sul sito del relitto, non avrebbepotuto sfruttare nessun riferimento visivo a causadel banco di nebbia. Assicurati, quando decidi di prendere delle mire aterra, che siano riferimenti affidabili, cioè dellestrutture consolidate o delle intersecazioni che nonpossano variare nel tempo. Certo, una montagna ouna casa non si spostano dall’oggi al domani ma alcu-ne volte è successo che qualcuno abbia preso comeriferimenti delle strutture al momento molto ben visi-bili, come le grandi gru dei cantieri edili, ma che unavolta finiti i lavori sono state spostate, lasciando l’an-no seguente il sub con un palmo di naso.Le pecore nere. La subacquea è forse fra le attivitàpiù ricche di aneddoti e varrebbe davvero la pena discriverne un libro divertente; pensa che ci sono sub-acquei che custodiscono gelosamente i “propri” sitid’immersione in libricini che non consulterebberomai in presenza di estranei e ci sono subacquei che,un po’ per pigrizia, un po’ per incapacità a ritrovarecerti luoghi d’immersione (anche quelli ormai bennoti, ma loro non lo ammetterebbero mai!) aspetta-no al varco che le barche ancorate in precedenzafiniscano l’immersione e vadano via, per piazzarsi alloro posto. Altri ancora, e sono le vere pecore nere,per essere sicuri di non sbagliare il punto esatto eper non perdere tempo, si avvicinano con l’elica inmovimento affiancandosi a barche già ancorateincuranti sia della bandiera di segnalazione siadel povero barcaiolo il quale si sbraccia per avver-tire che sott’acqua, magari a pochi metri dalla super-ficie ci sono interi gruppi di sub che effettuano lasosta di sicurezza. Forse questo spiega in partecome mai in zone con decine di punti d’immersio-

Minitest1. I riferimenti naturalia terra possono essereben rappresentati daa) Edifici e strutture ele-vate sulla costab) Rilievi montagnosic) Sia a che b

2. Vero o Falso. I riferi-menti naturali e le mirerappresentano ancoraoggi il sistema più usatoper ritrovare un sitod’immersione

3. Le mire a terra, peressere utili dovrebberoessere prese ad almenoa) 30° l’una dall’altrab) 45° l’una dall’altrac) 90° l’una dall’altra

Risposte: 1c – 2 Vero – 3c

15

ne interessantissimi, le barche si radunino a secon-da dei giorni, tutte nello stesso posto; o qualcuno hadato appuntamento a qualche bel dentice di pas-saggio e si è sparsa la voce o solo in pochi mettonoin pratica le comuni doti di piccola marineria e edu-cazione che dovrebbe avere chi va per mare.Scherzi a parte, allenati a prendere delle mirementre navighi, ti sarà sempre molto utile!Durante il tragitto che farai in barca con il tuoIstruttore verso il punto d’immersione, nota quantopiù possibile di ciò che ti circonda. In ogni modoegli ti farà vedere i riferimenti che usa per ritro-vare il sito in cui v’immergerete. Se l’immersionesi svolgerà da terra, allo stesso modo egli t’indiche-rà il metodo più utile per valutare l’entrata e l’uscitae nel briefing pre immersione ti indicherà in ognicaso l’itinerario che seguirete.

Equipaggiamento utile in superficieAbbiamo già parlato dei binocoli e della loro impor-tanza e abbiamo accennato a sofisticate strumenta-zioni di cui si possono dotare le imbarcazioni; unafra tutte ha avuto una forte riscoperta negli ultimianni: si tratta del Gps. Sta per Global PositioningSystem ed è uno strumento che ormai molti usanoe che ha avuto origine per scopi militari. E’ un verorilevatore di posizione e rotta, basa il suo funziona-mento sui satelliti e serve quindi moltissimoanche a chi pratica attività subacquea per ritro-vare i punti d’immersione. Naturalmente le coor-dinate vanno memorizzate in precedenza ma è unsistema semplice e affidabile ed è facile seguire leistruzioni che, come per ogni strumento elettronico,sono importantissime. Se per caso decidessi diacquistare un Gps, sappi che oggi ci sono moltissi-mi modelli in commercio, anche palmari del peso dipoche centinaia di grammi che possono fornirtimolte indicazioni utili, come il punto nave, la rottaper raggiungere un dato punto, la velocità di navi-gazione e calcolare il percorso effettuato. Anchemolti altri sportivi lo usano, i velisti, chi va in escur-sione e non necessariamente in mare, addiritturamolte automobili sono ormai dotate di questo inge-gnoso sistema. Pensa che certi modelli possonomemorizzare centinaia si punti. E’ bene ricordareche il Gps non riconosce e quindi non ti avver-te degli ostacoli, esso ti fornisce la via più breveper raggiungere un luogo e comunque devi stareattento, in questo caso scartando scogli, secchesemiaffioranti, mede o boe di qualunque genere.

Un binoco-lo è sempreutile inbarca,anche percontrollarei riferimen-ti a terra

1

16

Tutti gli strumenti elettronici sono suscettibili d’im-provvisi guasti e di mancanza di elettricità, quindiaccertati che prima dell’uscita essi siano funzionantie in buona autonomia; eventualmente porta con tebatterie di ricambio per i modelli portatili. Un altro strumento utile per rilevare un sito d’im-mersione e che si può usare in sinergia con il Gps èl’Ecoscandaglio, ben conosciuto dai pescatori siaprofessionisti sia sportivi. Anche gli antichi marinaihanno sempre usato scandagliare il fondo per evita-re di cozzare le loro barche con il rischio di affon-damenti catastrofici. In fin dei conti, per misurarequanto fondo c’è il sistema è molto semplice: è suf-ficiente una cima misurata ed un peso. Gli antichiusavano anche cospargere la base del peso con delgrasso, sulla quale sarebbero rimasti invischiati deiresti del fondo, utili per comprenderne la sua com-posizione. Al giorno d’oggi questi non sonocerto i metodi più pratici.I moderni Ecoscandagli segnalano su ampi schermi acristalli liquidi la profondità e la conformazione delfondo e certi modelli molto costosi possono descrive-re in modo particolareggiato anche la taglia dei pesciche stazionano o stanno passando sotto la barca.

I nomi dei siti e le mappe subacqueeAbbiamo già detto che in molte località i puntid’immersione non sono segnalati e non è previ-sta nessuna normativa specifica come invece accadein certi altri luoghi dove i siti hanno delle boe fissed’attracco, che evitano anche l’ancoraggio sul fondoe tutti i danni derivanti all’ambiente. In questi siti che non hanno segnaletica, è necessarioimparare dei riferimenti a terra. Per esempio, nellemappe dei siti che si trovano lungo tratti di costa o nelcontorno di molte isole, potrai vedere disegnate nume-rose bandierine segnasub corredate del nome dell’im-mersione (es. “la ghigliottina” o “le tacche bianche”)ma come fare per trovare il punto esatto se non si dis-pone di coordinate o strumenti per seguirle? La cosamigliore è di farsi accompagnare da un DivingCenter e imparare il posto, o seguire delle indicazionidi qualche sub disponibile (e generoso). Infatti, spes-so molte immersioni distano poche centinaia di metril’una dall’altra ma le caratteristiche possono esserediversissime tra loro. E’ un po’ come voler salire su unmonte di testa propria piuttosto che seguire i sentiericonsigliati. In fondo un’immersione è come un’escur-sione a terra, con un punto di partenza e degli itinera-ri previsti. All’inizio è senz’altro meglio seguire le vie

Un GPS portatile

17

conosciute, anche per verificarne i riferimenti subac-quei, di cui parleremo nei prossimi paragrafi e capito-li. Ricorda che i nomi delle immersioni si rifannosia a caratteristiche esterne sia a caratteristichesubacquee ma per saperne di più occorre informarsimeglio. Ad esempio, l’immersione chiamata “la ghi-gliottina” potrebbe essere un sito caratterizzato da unancoraggio vicino ad una parete nella quale la rocciaassume la conformazione di una lama spiovente sul-l’acqua, mentre “ il grottone” potrebbe non avere nes-sun riferimento esterno al nome ma essere caratteriz-zata da un’ampia caverna subacquea posta a 15 metridi profondità. Altre volte il nome riguarda ciò che sipuò osservare sott’acqua, come “la tana di Lucia” rife-rita ad una grande cernia stanziale che se tranquilla sipuò osservare fuori dalla cavità dove abita o “ barracu-da point”, riferita ai bellissimi e affascinanti predatori,ormai sempre più stanziali anche in Mediterraneo.Insomma, non è proprio facile se non si dispone di aiutie riferimenti e più se ne raccolgono meglio è. Inoltre,spesso le immersioni si chiamano allo stesso modo inlocalità diverse o sono semplicemente contrassegnateda numeri come nel caso di “ secca del fico 1, 2”, ecc.Se qualcuno ti telefonainvitandoti ad un’immer-sione sul KT, dovrestiquantomeno chiedergli sesi tratta di quello affonda-to nel golfo di Orosei inSardegna o di quello pre-sente nelle acque liguri. Se apparentemente inomi delle immersioni tisembrano una giunglamisteriosa nella quale siainutile addentrarsi hannosenza dubbio molti meri-ti. Tanto per cominciare,molti anni fa, quandol’attività dei DivingCenter ancora non eraconsolidata, solo qual-che immersione eradocumentata, descritta e disegnata mentre oggi puoitrovarne una miriade di famose e documentate eraccogliere molte informazioni circa le caratteristi-che, il raggiungimento e gli itinerari consigliati.Spesso queste pubblicazioni si rivelano utilissi-me ai fini dell’orientamento subacqueo perchéspiegano nei particolari, con l’aiuto di disegni in 3D,

1

Semplicemappa diun sitod’immersio-ne

18

la conformazione del fondo e i riferimenti subacquei,le profondità e quello che troverai sott’acqua svelan-doti molti particolari che ti faranno apparire il pae-saggio subacqueo un po’ più familiare.Se le condizioni ambientali di tempo e mare sonofavorevoli per l’immersione, quantomeno dovresticonoscere anche il tipo di fondale in cui ti immer-gerai. Infatti, la visibilità e gli spunti per l’orienta-mento possono cambiare molto a seconda dellacomposizione del fondo e questo è un fattore fon-damentale per sfruttare al meglio i riferimenti natu-rali. Ad esempio, immergersi su un fondale con rilie-vi caratteristici facilmente memorizzabili o su unapiatta distesa di sabbia, può essere molto diverso aifini dell’orientamento e parleremo di questo interes-sante aspetto proprio nei prossimi paragrafi.

I riferimenti in fase di discesaI riferimenti presenti in superficie ti possono essereutili anche per farti un’idea di come si presenterà ilpaesaggio sott’acqua. Infatti, le caratteristiche ester-ne di un sito d’immersione spesso rispecchianoquello che c’è sotto la superficie: una scogliera chescende a strapiombo continuerà con una parete piùo meno profonda; un’isoletta piatta sarà circondatafacilmente da un fondale poco degradante e, addi-rittura, per immergerti a soli 10 metri dovresti allon-tanarti anche per centinaia di metri dalla riva.Allontanarsi molto dal punto d’ingresso perònon è conveniente. Se le occasioni di divertimen-to e d’interesse naturalistico ci sono anche in pochimetri d’acqua perché non approfittarne? Le immersioni dalla barca possono avere caratte-ristiche diverse secondo il sito o le condizioniambientali. La barca ancorata: può esserlo alla sua stessa anco-ra o ad una boa fissa, quindi disporrai di una cimaper la discesa che potresti usare come riferimentoper la discesa. Non dovrai necessariamente tenere lacima stretta tra le mani, questo potrebbe essere utilein caso di corrente vivace, tuttavia essa è sicuramen-te sempre un buon riferimento, specialmente se ilfondo non è visibile a causa della profondità o del-l’acqua torbida. In certe località, la barca ancora inpunti prestabiliti a boe fisse solamente dopo che halasciato tuffare i subacquei in corrente all’inizio dellaloro escursione. In questo caso la cima sarà un buonriferimento solamente per la risalita. Dopo il controllodell’equipaggiamento con il compagno, che dovrebbeessere l’ultima fase in superficie, inizia la discesa.

Minitest1. Vero o Falso. Con ilGps è possibile impostarele coordinate di una rottache sarà seguita automa-ticamente segnalando escartando gli ostacoli.

2. I siti d’immersionespesso non sonoa) Dragatib) Segnalatic) Comunicati

3. Le mappe dei siti d’im-mersione, che puoi trova-re presso i Diving Centero in libreria sonoa) Completamente inu-tili ma sono un graziososouvenirb) Riservate ai subac-quei specializzati e agliincursori della marinac) Utili ai fini dellecaratteristiche dell’im-mersione, compresi iriferimenti e gli itineraripossibili

Risposte: 1 Falso – 2b – 3c

19

Scendendo è meglio se guardi in ogni casoverso il fondo (anche se questo non fosse da subi-to visibile): ciò ti permetterà di avere da subito unapanoramica del paesaggio in caso di buona visibili-tà e d’acqua bassa e un buon controllo dei riferi-menti che potrebbero apparire da un momentoall’altro in caso di torbidità o acqua profonda.Scendi in verticale con le pinne verso il basso len-tamente, sia per avere il tempo utile a compensareagevolmente sia per guardarti intorno. Focalizza iparticolari che ti colpiscono: rocce dalla formaparticolare, la divisione netta che ci può essere tra laprateria di Posidonia e una secca di roccia adiacen-te, una franata di ciottoli o massi, le caratteristiche diuna secca dall’alto o della parete e relaziona questiparticolari rispetto al punto d’entrata, alla posi-zione della barca e rispetto alla direzione cheintraprenderai per il tuo itinerario subacqueo. Eventualmente, fermati e osserva meglio qualcosache potresti ricordare. In modo particolare se ti trovivicino al fondo, prima di abbandonare la cima didiscesa per la direzione pianificata, fermati ancoraun attimo per un’ulteriore verifica del paesaggio econtrolla il computer o il profondimetro: saprai aquale profondità si trova l’ancora e questo ti serviràquando farai ritorno verso la barca. La barca non ancorata: si usa soprattutto in con-dizioni di corrente o se l’ancoraggio é proibito dalleleggi locali. In questo caso dovrai scendere senzauna cima. A maggior ragione, dovrai cercare diosservare il più possibile dell’ambiente circostantema difficilmente ti troverai in condizioni di totaleassenza di riferimenti: anche in caso di mancanza dicima di riferimento e acqua torbida, quantomenosaprai sempre a quale profondità stai scendendograzie al tuo computer o profondimetro. In ognimodo, le immersioni in corrente avvengono di soli-to in ambienti in cui la visibilità è ottima, con unDiving Center attrezzato per questo tipo di condi-zioni e una barca che segue e assiste il gruppo dallasuperficie. In caso d’immersione guidata ascolta attentamen-te il briefing e chiedi spiegazioni se non hai com-preso qualcosa o se ti sembra che qualcosa sia statoomesso circa la profondità, il tempo ed il tragit-to pianificato. Una volta in acqua, dovrai mante-nerti vicino al tuo compagno ed entrambi dovreterimanere vicini alla guida, segnalandogli subito sequalcosa non va bene. Se t’immergi autonomamen-te con un compagno, pianificate per bene ogni det-

Risposte: 1 a – 2 Falso – 3c

Minitest1. Le caratteristiche esternedi un sito d’immersionea) Spesso rispecchianoquello che c’è sotto lasuperficieb) Sono assolutamenteidentiche a quello che c’èsotto la superficiec) Nulla hanno a chefare con quello che c’èsotto la superficie

2. Vero o Falso. Lalegge prevede che in ognimare del mondo le bar-che per subacquei deb-bano essere ancorate

3. In fase di discesa èmeglio guardare preva-lentementea) Verso l’alto per verifi-care la direzione dellebolleb) In orizzontale per veri-ficare l’arrivo di predatoric) Verso il basso peravere una buona pano-ramica del paesaggio

20

taglio: la scelta del sito, le condizioni meteoma-rine, le modalità di discesa e il tragitto d’andatae ritorno non dimenticando di garantirvi adeguataassistenza dalla superficie e un mezzo di segnala-zione sia fuori dell’acqua (bandiera e pallone segna-sub) sia per un’eventuale emergenza. A questo pro-posito, nell’immersione in Acque Libere Due previ-sta in questo corso, imparerai ad usare il segnala-tore di superficie, che potrebbe servirti sia in casodi perdita dell’orientamento sia in caso di risalitad’emergenza lontano dal punto d’entrata o, piùcomunemente, se farai immersioni in corrente.Potrai fare ulteriore pratica con quest’accessorioanche durante il Corso ESA Prevention & Rescue

Diver, se ancora non hai già raggiun-to quest’importante fase della tua for-mazione subacquea, con il qualemigliorerai la tua acquaticità e ti pre-parerai adeguatamente in caso di soc-corso in acqua.

Complimenti!Avrai notato come sia importante perun subacqueo conoscere molte infor-mazioni circa le attività immediata-mente precedenti l’immersione, com-presi quindi il tragitto per arrivare sulluogo prescelto e ritrovarlo sfruttando iriferimenti a disposizione, che spessosono molto diversi rispetto a ritrovareuna strada o una via stando comoda-mente seduti in automobileSicuramente tutto ciò ti servirà anche

se per le tue immersioni ti affiderai sempre ad unDiving Center, che ti offrirà il servizio del trasportoin barca e dell’immersione guidata. Potrebbe darsiche un giorno tu decida di acquistare una barca o,se già ne possiedi una, di adoperarla per la tua pas-sione per le immersioni. A questo proposito hai vistocome diventi importante saper sfruttare le mire aterra per “centrare il bersaglio” dei tuoi siti e possaesserti utile consultare una mappa di quelli cono-sciuti, che tra l’altro ti offre anche molte informa-zioni subacquee. La prima parte subacquea delcapitolo ti ha parlato della discesa e ora avrai com-preso meglio perché è raccomandato adottare certetecniche di discesa piuttosto di altre ma di questocontinueremo a parlare nel prossimo capitolo, chesarà svolto interamente sott’acqua.

Durante ilCorso ESAPrevention &Rescue Diverimpareraimolte tecni-che utili alsalvataggioin acqua

21

Cosa hai imparato?Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le infor-mazioni più importanti della relativa Unità Teorica,innanzitutto per migliorare la tua formazione, maanche per arrivare più preparato al prossimo appunta-mento con il tuo Istruttore. Rispondi alle domande sce-gliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specifican-do se l’informazione è vera o falsa oppure scrivendo larisposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttorequesta scheda, se troverà delle imprecisioni, ti darà lespiegazioni necessarie. Buon lavoro!

1) Il Corso ESA Orienteering Diver vuole approfon-dire la pratica e la capacità

a. Di ricerca subacqueab. Di orientamento subacqueoc. Di recupero di oggetti pesantid. Sia b che c

2) Nel capitolo uno abbiamo parlato di?a. Itinerari subacquei con la bussolab. Mire a terrac. Riferimenti in fase di discesad. Sia b che c

3) In caso tu decida di immergerti con un compa-gno da una vostra barca, dovresti essere in grado di

a. Conoscere in maniera approfondita le cartenautiche della zonab. Conoscere in maniera approfondita ilPortolano dei mari c. Ritrovare un sito d’immersione con dei riferi-menti imparati in precedenzad. Improvvisare un’immersione dove capita,anche senza alcun riferimento

4) I riferimenti a terra sono importanti ai fini delleimmersioni perché

a. I siti d’immersione sono comunque segnalatib. I siti d’immersione il più delle volte non sonosegnalati c. In molti Paesi non si possono ancorare delle boefissed. Sia b che c sono esatte

1

22

5) Sfruttando delle mire a terra per orientarsi, se nedovrebbero considerare almeno

a. Dueb. Trec. Quattrod. Cinque

6) Come ci si può immergere senza conoscere alcunriferimento di un sito?

a. E’ possibile farsi accompagnare da un DivingCenter in un’immersione guidatab. Se disponibili, si possono consultare dellemappe dei siti subacqueic. Si possono pianificare delle immersioni diperlustrazioned. Tutte le risposte precedenti sono esatte

7) Il GPS (Global Positioning System) basa il suofunzionamento sui

a. Radarb. Radiogoniometric. Satellitid. Sommergibili

8) Vero o Falso. I nomi dei siti d’immersione sonomolto utili perché si rifanno sempre a dei riferimen-ti visibili in superficie

9) Vero o Falso. I riferimenti presenti in superficiepossono esserti utili per farti un’idea di come sarà ilpaesaggio sott’acqua

10) Durante l’immersione in Acque Libere Due diquesto corso imparerai ad usare__________

a. Il GPSb. Un sistema elettronico di navigazione subac-queac. Il Segnalatore di Superficied. Sia b che c

Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte conl’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione diquelle da me sbagliate.

Firma__________________________data_________

23

2

Capitolo Due Cosa impareraiI documentari sulla savana africana continuano adaffascinare tutti nonostante forse siano i più datati,infatti ne sono stati realizzati a centinaia. Forseproprio per questo essi sono in grado di offrireimmagini sempre più difficili da catturare; certevolte è proprio incredibile capire come qualcunoriesca a filmare un Leopardo in caccia notturna o ilparto di una Leonessa, che forse neanche gli stessialtri Leoni riescono a vedere. Per girare quelleimmagini occorre indubbiamente molta tecnica manon solo cinematografica; è necessaria soprattuttoun’ottima conoscenza del territorio per sapernesfruttare ogni particolare e per evitare di essere sor-presi mettendo in fuga il soggetto. Sott’acqua ci sonomoltissime specie di pesci giudicati “difficili” cheinvece si possono osservare anche da vicino e quin-di fotografare o filmare. Spesso ci sono subacqueiche non riescono a vedere gli organismi che dovreb-bero esserci oppure assistono a delle fugaci appari-zioni e precipitose fughe in tane inaccessibili. Spessoquesto succede per una mediocre conoscenza del ter-ritorio e delle abitudini degli animali o perché nonsi ha l’abitudine di programmare un itinerario pre-ciso, oltretutto con il rischio di perdersi.Marco è un buon conoscitore dei siti d’immersioneche è solito frequentare, forse perché ha deciso damolti anni di vivere vicino al mare e s’immerge rego-larmente con amici e conoscenti. Oltre ad aver rag-giunto un eccellente livello nella sua formazionesubacquea, egli ha anche deciso di specializzarsi initinerari subacquei per poterne un giorno raccoglie-re una certa quantità e poterli pubblicare, a disposi-zione di chi voglia sfruttarli per le proprie immersio-ni. Nonostante questo, egli continua ad immergersianche negli ambienti che gli sono ormai familiariperché ci si è davvero affezionato e non passa setti-mana senza ch’egli vada a dare un saluto ad unagrande Cernia che sembra conoscerlo o a farsi ungiro nel blu per incontrare il grande branco diBarracuda mediterranei che per molti mesi dell’an-no stazionano in certi punti. Certo, occorre unabuona tecnica subacquea, un’ottima padronanzadell’equipaggiamento e sicuramente una buonaconoscenza delle abitudini degli organismi marini,però Marco continua a dire che è da quando si è

24

dedicato e appassionato all’orientamento subacqueoche riesce anche a collezionare soddisfazioni di queltipo. Le tecniche che egli usa più volentieri sono quel-le che gli permettono di sfruttare al meglio i riferi-menti naturali a disposizione e salvo rari casi, nonvuole sentire parlare di strumenti subacquei tipobussole o altro (nonostante ne tenga una in barca ene porti una subacquea nella tasca del Gav). In questo capitolo troverai molte informazioni suiriferimenti naturali in immersione e su come saper-li sfruttare. Ciò ti servirà per diversi scopi: all’inizioper raggiungere un grado di orientamento subac-queo che ti permetta di non perderti, di esplorare unsito d’immersione con molti itinerari alternativi e dipoter far ritorno alla barca o a riva da dove erientrato e che ti permetta pian piano di riuscire adimpostare l’immersione in funzione di quello che tuvuoi osservare o catturare con un obiettivo fotografi-co. Nel primo capitolo abbiamo parlato della discesa,la prima fase dell’immersione propriamente detta;continuiamo la nostra esplorazione subacquea eanalizziamo altri trucchi, come i diversi sistemi chesi possono adottare per stimare una distanza sot-t’acqua, effettuare degli spostamenti di rotta e degliitinerari subacquei usando principalmente i riferi-menti naturali.

I riferimenti naturali in immersioneAbbiamo analizzato nel capitolo Uno i riferimenti infase di discesa e avrai capito che essi sono una partedeterminante ai fini dell’orientamento subacqueo.Tutto ciò che riesci a cogliere visivamente mentrescendi può esserti utile e, una volta in prossimità delfondo o comunque alla quota pianificata chepotrebbe anche essere a mezz’acqua, inizierai un iti-nerario. E’ sempre consigliabile scegliere un itine-rario subacqueo abbastanza preciso proprio per-ché sott’acqua, per via della visibilità e dell’inso-lito paesaggio che si presenta, ci si potrebbe dis-orientare in fretta e perdere così i riferimenti. A parte il discorso sulla sicurezza, che dovrebbe esse-re tra i primi fattori da considerarsi durante la piani-ficazione dell’immersione, è molto scomodo scen-dere in un punto e uscire a casaccio da un’altraparte, magari distante dall’appoggio e dall’assistenzain superficie (a parte quando questo è pianificato,come nel caso della maggior parte delle immersioniin corrente in cui però l’assistenza è comunquegarantita dall’imbarcazione che segue i subacquei).Quindi, prima di lasciare la cima di discesa, la

E’ sempremeglio pianificareun percorso,perchè sott’acqua ci si potrebbe disorientarein fretta

25

parete, o anche se la discesa avviene nel blu,dopo aver controllato la profondità, intraprenderaiun itinerario subacqueo, che sulla base dellaconoscenza del luogo, avrai pianificato in preceden-za. Molti fattori ti potranno aiutare nella scelta del-l’itinerario da seguire: principalmente esso varieràin funzione del tipo d’immersione e come sai, letipologie sono varie. Infatti, è possibile immergersiin pareti, secche, fondali sabbiosi, relitti ecc. Prima di analizzare i principali tipi d’immersionepossibili e i relativi e più comuni itinerari subacquei,è meglio considerare altri aspetti legati ancora unavolta alle caratteristiche dell’acqua.

Stima della distanzaUna delle difficoltà che possono intervenire quandosi nuota sott’acqua è sapere quanta strada (sarebbepiù corretto dire quanta “acqua”) si sta percorrendo,cioè stimare una distanza. In questo caso è necessa-rio applicare diversi parametri di valutazione rispettoalla superficie, dove di solito ci sono molti riferimen-ti in più ad aiutarci. Inoltre, impostare un itinerariosubacqueo significa che andata e ritorno devonoessere calcolati accuratamente, soprattutto in funzio-ne dell’autonomia della bombola, per garantire l’a-ria necessaria a compiere un tragitto e fare ritorno allabarca o a riva.I metodi per stimare una distanza sott’acqua sonodiversi: analizziamo i più comuni.Contare le pinneggiate. Se fuori dell’acqua occor-re stimare una distanza dove non ci siano riferimen-ti come strumenti o cartelli stradali, si possono usarei passi, impostando l’andatura secondo un certoritmo che sia il più regolare possibile (facendo quin-di attenzione che i passi siano tutti uguali). Per muo-versi sott’acqua si usano le pinne e così come per ipassi si possono impostare anche le pinneggiate.Pinneggiare è decisamente più faticoso che cammi-nare, quindi è consigliabile impostare il giusto ritmosenza faticare molto: un ritmo di pinneggiata chetenga conto dei tuoi limiti e non ti conduca inaffanno. Stabilita la direzione di “marcia” (la rotta),prova a contare quante volte usi le pinne. Un girocompleto si compie quando la pinna passa sia alpunto più basso sia a quello più alto rispetto al tuocorpo e con ogni pinneggiata completa percor-rerai mediamente 0,70 m. Questo sistema di stima della distanza ti permetterà diavere le mani libere da strumenti e poter osservaremeglio ciò che ti circonda: sia i riferimenti naturali per

2Per stimareuna distan-za è moltopraticocontare lepinneggiate

26

la rotta sia le meraviglie dell’immersione subacquea.Potresti impostare una rotta in una direzione per 30pinneggiate, voltarti e tornare indietro per la rottainversa (o reciproca) ricontando altre 30 pinneggiate.Naturalmente è meglio che tu parta da un puntodi riferimento preciso: potrebbe essere la stessaancora o un masso caratteristico. Questo sistemamolto accurato ti può essere utile anche quandoconosci poco un sito d’immersione. In questo casopotresti impostare molti brevi tragitti in direzionidiverse, partendo da un punto fisso verso una rotta,tornare allo stesso punto e ripartire per una rottadiversa e così via, effettuando un percorso a stellache ti permetterebbe un’esplorazione accurata senzacorrere il rischio di perderti. Proverai l’esercizio diconteggio delle pinneggiate sott’acqua conl’Istruttore e lo combinerai anche usando la bussolanell’Immersione Uno di questo corso.Calcolare il tempo. Durante l’immersione, per nonsuperare i limiti di tabelle o computer, devi spessocontrollare il tempo quindi perché non approfit-tarne? Una volta stabilita la direzione, potresti pin-neggiare per un certo periodo, supponiamo 10 -15minuti (aria e limiti permettendo) e poi tornareindietro pinneggiando per un tempo uguale all’an-data. Combinando questo sistema con i riferimentinaturali ed il controllo della profondità, hai trovatoun nuovo sistema per ritornare alla barca o a riva.Calcolare il consumo. Questo è uno dei sistemipiù usati anche dalle guide subacquee che pianifi-cano l’immersione dovendo tener conto dei consu-mi di più persone contemporaneamente. Analogamente alla situazione precedente, in immer-sione devi controllare frequentemente anche esoprattutto il manometro, per garantirti l’autono-mia sufficiente a tornare al punto d’uscita. Questostrumento ti può fornire indicazioni utili anche percalcolare un tragitto. Potresti impostare una direzio-ne con la bussola, procedere controllando il mano-metro finché avrai consumato 30-40 bar e tornareindietro per altrettanti bar. A questo punto è impor-tante considerare che sarà meglio sempre iniziare ilritorno verso la barca o la riva prima o in prossimi-tà della soglia di metà scorta d’aria della bombolaper garantirsi aria sufficiente al ritorno e la risalita e,se opportuno, per la sosta di sicurezza. Combinandoquesto metodo soprattutto con il controllo della pro-fondità per mantenere stabili il più possibile i con-sumi, potresti fare un’immersione tornando tranquil-lamente al punto di partenza.

La manoaperta è unbuon esem-pio di comesi può svi-luppare unpercorso astella: ledita indivi-suano natu-ralmente lediversedirettrici

27

Una volta acquisita l’esperienza necessaria all’appli-cazione di questi metodi per stimare una distanza,potrai agevolmente variare i tuoi percorsi subacqueifino a renderti molto familiari i siti d’immersione escoprire per esempio che nello stesso posto si pos-sono variare gli itinerari in funzione di ciò che sivuole osservare (ad esempio volendo fotografaredelle corvine potresti dirigerti direttamente verso laloro tana adottando un tragitto di copertura tra imassi o addirittura a mezz’acqua che ti consenta dinon spaventare i pesci che facilmente potresti osser-vare nella loro bellezza fuori tana).Certo, occorre un po’ di pratica e la costante appli-cazione dei metodi sopracitati in relazione anche afattori di disturbo che potrebbero sopraggiungere inseguito a condizioni ambientali particolari.Parleremo meglio di questi fattori alla fine del capi-tolo Tre, dopo aver parlato anche di altri sistemi diorientamento subacqueo, legati all’uso di strumenticome la bussola.Ora è tempo di dare uno sguardo alle tipologied’immersione e ai più comuni itinerari subacqueiche di solito si possono percorrere.

Tipologie d’immersione e itinerariImmersioni in pareteSono immersioni caratterizzate da una parete chescende più o meno verticalmente sott’acqua fino asvariate profondità; alcune pareti possono sprofon-dare anche per centinaia di metri e creare effettimolto suggestivi. E’ facile orientarsi in parete;infatti, in simili condizioni disporrai di un riferimen-to naturale molto semplice da sfruttare: addiritturapotrai scendere e risalire lungo la parete stessalasciando la barca ormeggiata un po’ più al largo oposizionare un pallone segnasub vicino al punto didiscesa. I tragitti subacquei che si possono pianifica-re in parete (ma questo vale anche per gli altri tipid’immersione) dipendono molto da ciò che si vuoleosservare. Potresti decidere per una prima immersio-ne di ambientamento, in cui verificherai l’assetto inparete e prenderai visione dell’insieme del paesag-gio, decidendo se in seguito potrebbe essere interes-sante effettuare degli itinerari trasversali o se invecesia più conveniente spostarti poco di lato, preferen-do scendere e risalire con calma lungo la stessa via. Semplicemente guardando la parete, potrai scende-re fino alla profondità pianificata e in questo caso ladiscesa e la risalita saranno il tuo semplice e

Minitest1. E’ sempre consigliabileimpostare un itinerariosubacqueo abbastanzapreciso perché sott’acquaa) Non esistono riferi-menti per orientarsib) Per via della visibilità edell’insolito paesaggio, cisi potrebbe disorientarec) La visibilità non supe-ra mai i 10 metri

2. I metodi per stimareuna distanza sott’acquacomprendonoa) Contare le pinneggia-te e calcolare il tempob) Calcolare il consumodi azotoc) Sia a che b

3. Sfruttando il metododel calcolo dei consumisi dovrebbe considerarela soglia di metà bombo-la comea) Il riferimento per risa-lire direttamente insuperficieb) Il riferimento per ini-ziare la risalita fino allasosta di sicurezza c) Il riferimento per ini-ziare il ritorno verso ilpunto di uscita

Risposte: 1b – 2 a – 3c

28

unico itinerario. Avrai modo di osservare le carat-teristiche della parete soffermandoti a mezz’acquaper scoprire cosa si nasconde all’interno delle for-mazioni coralline o delle piccole cavità e anfratti chespesso sono presenti come se si trattasse di unaparete di montagna. E’ necessario un assetto pres-soché perfetto per non faticare e poter rimanere inverticale a proprio agio. Inoltre, è meglio se tu o iltuo compagno siete provvisti di un sistema d’illu-minazione che vi permetta di schiarire certi angolipiù in ombra spesso presenti nelle pareti secondo laloro esposizione alla luce del sole, che a causa dellaverticalità arriva sempre di sbieco. Queste zonemeno illuminate spesso costituiscono il substratoper svariate forme di vita coloratissime, come lemargherite di mare e molte specie di spugne; esseinoltre ospitano altri organismi sessili (fissi al sub-strato) e svariate specie di pesci. La parete, spessogiudicata immersione impegnativa, ma non certoper quanto riguarda l’orientamento, può essere unvalido approccio ad un tipo d’immersione in cui nonci si deve ingegnare molto per non perdersi: da que-sto punto di vista, forse tra le immersioni più facili. La pianificazione di itinerari alternativi alla semplicediscesa e risalita in parete comporta ulteriori tecni-che ma anche queste facilmente applicabili propriograzie al costante riferimento naturale di cui dispo-ni. Anche la messa a punto dell’assetto, avendo unaparete come riferimento costante davanti agli occhirisulterà più facile: molto di più che essere a mez-z’acqua nel blu o con dei riferimenti più lontani.Una volta raggiunta la profondità pianificata, aven-do la parete di fronte, potrai dirigerti verso destrao verso sinistra. Se ad esempio scegliessi di proce-dere verso sinistra, il tuo corpo sott’acqua sarà paral-lelo alla parete con il braccio destro rivolto verso lastessa. Una volta che avrai deciso di tornare indie-tro, dopo aver stimato la distanza pianificata conuno dei metodi di cui abbiamo parlato in preceden-za, ti volterai nella direzione opposta e inizierai iltragitto di ritorno tenendo come riferimento il brac-cio sinistro verso la parete. Se la parete – pur a strapiombo - scendesse pocosott’acqua (anche soli 8 - 10 metri), come si osservain certe isole che salgono verticali dal mare ma sonoappoggiate su zoccoli di bassofondo che degradanopoco alla volta a maggiori profondità, troverai facil-mente alla fine di essa una serie di gradoni con fra-nate di pietre più o meno grandi o scalinate di mate-riale organico molto friabile spesso ricoperte da

Un sub scende lungo una parete

29

vegetazione (in Mediterraneo spesso è la Posidonia).Quindi, se in condizioni di questa tipologia di pare-te pianificassi d’immergerti almeno ad una profon-dità di 20 metri dovresti allontanarti (a volte anchemolto) dalla stessa, verso fuori. In questo casopotresti impostare il tragitto diversamente.Scenderai lungo la cima della barca raggiungendoverso fuori la profondità massima pianificata e tigirerai ad angolo retto posizionandoti parallelamen-te alla parete (sempre verso destra o sinistra). Se laparete rimanesse comunque visibile tanto meglio,altrimenti potresti usare una bussola e i riferimentidel fondo. In seguito, una volta imparate le carat-teristiche del sito, potrai usare solo i riferimen-ti naturali. Procedendo parallelamente alla parete(o alla riva se l’immersione è da terra) ad un certomomento, in base alla lunghezza del tragitto, ti gire-rai ad angolo retto verso la parete, e procederaiverso di essa portandoti a minore profondità.Voltandoti con un altro angolo retto ti porterai nelladirezione opposta a quella di partenza. Alla fine, quel-lo che avrai compiuto sarà un itinerario a forma di ret-tangolo con due lati maggiori paralleli alla parete.Immersioni sulle seccheUna secca potrebbe essere una montagna rocciosache sale dal fondo verso la superficie anche se nonè detto che poi esca fuori dall’acqua. Parlando natu-ralmente delle secche alla portata dei subacqueiricreativi, cioè di quelle che si trovano entro i 40metri, ce ne sono molte le cui sommità raggiungonola superficie e altre che per raggiungerle devi scen-dere anche fino a 30 metri. Premesso che la piani-ficazione di un’immersione deve sempre consi-derare l’esperienza e il grado di brevetto delsubacqueo, pur trattandosi della stessa tipologiad’immersione – la secca appunto - le condizionipotrebbero essere molto diverse. I riferimenti, anchein immersioni di questo tipo come per le pareti,sono di solito ben individuabili. Soprattutto il con-fine di una secca, che potrebbe essere adiacente auna distesa di sabbia o a una prateria di Posidonia.Se la profondità e l’ampiezza della secca lo consen-tono, potresti seguire la linea di confine della stessae compiere una vera e propria circumnavigazioneritornando al punto di partenza senza mai dovertivoltare. Molte volte, però, l’ampiezza eccessiva diuna secca non consente neppure dall’alto dellasuperficie una completa panoramica dei suoi confi-ni, né la possibilità di circumnavigarla completa-mente a causa del lungo tragitto che sarebbe com-

2

Un sub raggiungeuna seccascendendolungo una cima

30

promesso dai limiti di tabelle o computer, dal fred-do e dall’autonomia della bombola. Cosa fare inquesto caso? Potresti visitare una grande secca apiù riprese in immersioni consecutive. Prima ditutto osserva (come al solito) quanto più riesci avedere scendendo e fissati un riferimento caratteri-stico che possa servirti da punto di partenza. Di soli-to le secche hanno dei rilievi che possono avereforme rotondeggianti o anche multiformi, con mas-soni a volte molto contorti, caratteristici e facilmen-te riconoscibili. Rifacendoci a quanto detto nelCapitolo Uno, si potrebbero citare decine d’immer-sioni che si rifanno nel nome a caratteristiche geo-logiche: ad esempio, un’ipotetica “Secca del-l’Elefante” potrebbe essere caratterizzata da un’enor-me massone granitico nei pressi dell’ancoraggio chepresenti una protuberanza di roccia a forma di arcoche la faccia assomigliare al testone di un grandepachiderma. (La secca dell’Elefante esiste realmentenella costa Nord Orientale della Sardegna, ma pro-babilmente anche in molti altri luoghi del mondo).Una volta individuato il punto di partenza,potresti visitare una parte della secca nuotando inmodo che la linea di confine rimanga visibile e sti-mare una distanza che copra solo parzialmente ilperimetro o l’area in esso compresa. Un’altra possi-bilità, molto apprezzata da chi è appassionato dinavigazioni a mezz’acqua è quella di esplorare unasecca abbastanza vasta rimanendo a poca profondi-tà, il tanto che basti a vedere il fondo e studiarne iparticolari più significativi. Occorre in questo casoun costante controllo del computer (o del pro-fondimetro) per riuscire a mantenere sempre la stes-sa quota e una buona intesa con il compagno,per evitare di prendere direzioni diverse e a un certomomento ritrovarsi soli. Navigare a mezz’acqua conla superficie e il fondo come riferimenti può esseremolto soddisfacente e alle volte riservare sorpresegradite, come l’incontro con pesci di passo quali leRicciole o i Dentici, formidabili predatori che amanostazionare mimeticamente nel blu per piombaresulle loro prede come saette guizzanti.Una volta che i confini di una secca ti risultino fami-liari, potresti dedicarti a impostare percorsi con attra-versamenti entro l’area dei confini per visitare ipunti più caratteristici o come già detto in precedenza,per dirigerti verso determinati punti a osservare orga-nismi particolari che già conoscevi e che ti piacciono.Spesso in una stessa area, facilmente sabbiosa o gra-nulosa, possono trovarsi secche di piccola o media

Navigando amezz’acquaoccorre controllareil computer(o il profon-dimetro) permantenereuna quotacostante

31

ampiezza, più o meno vicine ma senza alcun con-tatto tra esse, come fossero isolette di un arcipelago.Se le condizioni lo consentono, insieme al tuo com-pagno potresti anche effettuare itinerari con attra-versamenti tra una secca e l’altra per poi tornare aquella di partenza. In questo caso la capacità diorientamento dovrà essere ben collaudata, perché insimili condizioni le caratteristiche ambientali potran-no essere molto simili in tutta l’area. Per aiutarti anon perdere l’orientamento in situazioni di que-sto tipo occorrono buoni presupposti d’immer-sione; i più importanti sono il mare calmo e l’acqualimpida, l’assenza di correnti e un riferimento eviden-te per la discesa e la risalita. Non da ultimo occorreun impegno costante nel controllo degli strumenti, tracui potrebbe risultare utile la bussola subacquea (dicui parleremo nel Capitolo Tre) e nel mantenimentodel sistema di coppia, che anche in caso di momen-taneo smarrimento, garantirebbe un abbattimentodella soglia di stress, probabile quando non si trova-no più i punti di riferimento noti e ci si ritrova soli.Immersioni da terraIn realtà ogni immersione da terra potrebbe prose-guire con una delle tipologie di cui abbiamo giàfatto esempi. Potresti entrare da una spiaggia perraggiungere una secca più al largo o entrare da unascogliera per raggiungere una parete vicina. Il fattorilevante è che da quando ci sono i Diving Center,le immersioni si effettuano più frequentementeda una barca, che oltre a offrire la possibilità amolti subacquei di visitare punti d’immersione altri-menti irraggiungibili, fornisce supporto e assistenzacostante direttamente individuabile da sott’acqua ocomunque dalle immediate vicinanze, se la pianifi-cazione ha previsto itinerari non molto “dilatati”. Amaggior ragione, partendo da terra è senz’altro con-sigliabile uno studio accurato del tragitto, perpoter agevolmente uscire da dove si è entrati.Abbiamo già parlato dell’importanza dei riferimentia terra, validi sia per ritrovare un sito, sia per loca-lizzare bene il punto di entrata. Spesso, per immer-gersi da riva si percorrono sentieri che arrivano dal-l’alto. Anche un piccolo promontorio potrebbe rive-larti elementi utili a capire come si possa presen-tare il fondale e se le condizioni di trasparenza del-l’acqua sono buone, anche a decidere a grandi lineeil tipo di percorso subacqueo, se ancora quel postoper te e il tuo compagno fosse inesplorato. Oltre a garantire comunque un’adeguata assistenzafuori dall’acqua anche per le immersioni da terra,

2

Immersioneda terra

32

non bisogna dimenticare qualcosa che segnalicostantemente la posizione dei subacquei. Sarà beneche tu o il tuo compagno siate muniti del pallonesegnasub, che oltre a segnalare costantemente insuperficie la vostra posizione, vi potrebbe servirecome punto di risalita, se questa dovesse verificarsilontano dal punto di uscita.Un tipo d’immersione che si può effettuare da terrao in prossimità di piccole isolette è quella sulla sab-bia. Non è un tipo d’immersione amata da moltissi-mi subacquei, forse perché è spesso giudicata (atorto) poco appagante e piuttosto disorientante. Leimmersioni sulla sabbia, invece, offrono dei bel-lissimi ecosistemi tutti da scoprire, anche a pocaprofondità e con miriadi di forme di vita tipiche chehanno abitudini anche molto diverse dal giorno allanotte. Le occasioni per incontri emozionanti sott’ac-qua ci possono essere ovunque e la sabbia non è dameno degli altri. Alle isole Cayman, i turisti equi-paggiati con la bombola, ma anche semplicementein apnea, si affollano a visitare “la città delle razze”,un’immersione in alcuni metri d’acqua sulla sabbiabianchissima dove ci s’incontra con moltissimi trigo-ni di svariate dimensioni. Anche in Mediterraneosimili incontri non sono rari: trigoni, aquile di mare,sogliole, rombi, dentici, mormore, triglie ecc.L’immersione sulla sabbia può anche essere un’e-sperienza decisamente soddisfacente e formativadal punto di vista dell’orientamento subacqueo.Infatti, proprio in quest’ambiente forse più poverodi riferimenti rispetto ad una secca molto circoscrit-ta e definita o rispetto alla costante presenza di unaparete, occorre avere sempre un’ottima padronanzadella propria posizione sott’acqua rispetto al puntodi entrata. Se sei un amante degli strumenti, ti potraiappassionare agli itinerari subacquei sulla sabbiausando la bussola, che approfondiremo nel CapitoloTre, altrimenti anche in questo ambiente apparente-mente “piatto” dal punto di vista visivo ci sono ele-menti che ti aiuteranno a impostare e seguire degliitinerari subacquei. Sott’acqua, anche a considerevo-le distanza dalla riva, la sabbia risente dell’influenzadel moto ondoso e delle correnti verso la costa eforma spesso delle ondine - le ripple marks – chesono multiple e parallele alla costa. Se decidessidi entrare da riva, potresti nuotare perpendicolar-mente ad esse (e quindi al bagnasciuga) con il fon-dale che decresce per portarti in fuori, seguirleparallelamente per spostarti verso destra o sinistrarispetto al punto d’ingresso e tornare seguendole

Le ondesulla sab-bia, ripplemarks, sonoun ottimoriferimentoper orien-tarsi

33

perpendicolarmente con il fondale crescente.Abbiamo accennato al fatto che per varie ragioniconviene sempre uscire dal punto in cui si è entra-ti. Questo è un fattore che in molte località tropica-li diventa necessario, quando per uscire e rientrareda terra sei costretto a nuotare entro le pass. Nonritrovare la pass significa in molti casi dover cammi-nare con l’ingombro e il peso dell’attrezzatura inpochi centimetri d’acqua su una distesa di corallidove, oltre ai danni che arrecheresti all’ecosistema,insorgerebbero facilmente problemi legati a escoria-zioni e ferite anche gravissime. Se in base alle infor-mazioni che raccoglierai insieme al tuo compagnoprima d’immergerti avessi qualche dubbio o tenten-namento circa l’orientamento subacqueo, non esita-re a rimanere alla portata di ogni riferimentoche ti possa essere utile, anche se questo dovessetradursi in un tragitto molto breve o di diversi tragittiandata e ritorno dall’uscita della pass, come abbia-mo già accennato nel paragrafo precedente a pro-posito dei percorsi a stella.Non parleremo in questo contesto delle immersioniall’interno dei relitti o in luoghi che non consentanoun accesso diretto alla superficie che per la lorocomplessità e per la grande tecnica ed esperienzarichieste non sono da considerarsi immersioni pura-mente ricreative. In ultimo, devi sempre ricordare che ogni aspettolegato alle immersioni deve tener conto di un’accu-rata pianificazione e questo si può tradurre in certicasi in un cambiamento del percorso da effet-tuare. Pensa ad esempio a condizioni di risacca inprossimità di una parete che pur non pregiudicandol’immersione in sé (a meno che le condizioni possa-no costituire un pericolo) potrebbero portarti a nuo-tare piuttosto lontano dalla parete stessa e quindidal riferimento, per non essere continuamente sbal-lottato avanti e indietro. Anche una corrente insolitae imprevista potrebbe farti decidere per una varia-zione del percorso. Se le condizioni ambientali fos-sero quelle di un fondale senza grandi rilievi potre-sti pianificare una vera immersione in corrente conappoggio e assistenza continua dalla superficie(ovviamente da un’imbarcazione); se il luogo del-l’immersione fosse caratterizzato da grandi massi ozone ridossate, potresti rimanere a condurre l’im-mersione al loro riparo al di fuori della portata dellacorrente che anche se minima, potrebbe infastidirtie soprattutto stancarti. La scelta migliore per un paio d’amici che a pre-

Risposte: 1c – 2 a – 3c –4 Falso

Minitest1. I tragitti subacquei chesi possono pianificare inun’immersione devonotener contoa) Della tipologia del sitod’immersione e delle con-dizioni meteomarinelocalib) Dei limiti di ogni par-tecipante all’immersionec) Sia a che b

2. Con una parete difronte e procedendo nuo-tando verso destra, avraicome riferimentoa) La parete stessa allasinistra e il fondale piùprofondo a destrab) La parete stessa adestra e il fondale piùprofondo a sinistrac) Il fondale più profondoa sinistra e la parete adestra

3. Per imparare ad orien-tarti in una secca som-mersa potresti all’inizioa) Percorrerla da destraverso sinistrab) Seguirne l’andamentodelle profonditàc) Seguirne i confini

4. Vero o Falso. A causadella totale mancanza diriferimenti è possibileimmergersi sulla sabbiasolamente usando unabussola subacquea

34

scindere dalla tipologia d’immersione vogliano sem-plicemente divertirsi sott’acqua rimane ancora unavolta quella di sfruttare le migliori condizionilocali e di considerare sempre i propri limiti. Nel prossimo capitolo prenderemo in esame altriaspetti utili circa l’orientamento subacqueo, comel’uso della bussola subacquea e della sua applica-zione nel contesto dell’immersione ricreativa.

Complimenti!In questo capitolo hai appreso molte informazio-ni circa i riferimenti naturali che più comune-mente si seguono in immersione e hai notato chei parametri di riferimento possono variare daun’immersione all’altra, soprattutto in funzionedella tipologia del sito e delle condizioni ambien-tali del momento. Dal punto di vista dell’orienta-mento forse ci sono immersioni più facili di altrema avrai capito che in ogni modo sarà l’espe-rienza che acquisirai durante le immersioni afarti sentire sempre più sicuro nei tuoi itinerarisubacquei. Ti sarai reso conto, a prescindere daltuo grado di brevetto, che ogni volta che ci siimmerge sott’acqua s’impara qualcosa e per pocoche sia, ogni volta si è aggiunto un piccolo tas-sello in più all’esperienza; questo te lo potrannosempre confermare anche coloro che vantanomigliaia d’immersioni. Naturalmente quando sivuole incominciare è importante avere una basedi partenza. Per imparare a diventare un bravoed esperto subacqueo nella navigazione e nell’o-rientamento dovrai tener conto dei preziosi con-sigli finora ricevuti e vedrai che i risultati ti ver-ranno più facilmente e più in fretta. Come inmolti altri capitoli di ogni Corso ESA avrai anchenotato che spesso si accenna all’importanzadella pianificazione, che a sua volta deve sempreconsiderare attentamente i limiti umani di chisott’acqua ci và per diletto, conoscenza e relax.Questi presupposti, che automaticamente ti pon-gono nella condizione ideale quando sei sott’ac-qua ti faranno ottimizzare anche la capacità diapprendimento perché tutto si svolgerà sempre almassimo delle prestazioni, compresa l’attenzioneai riferimenti e la conseguente applicazione diciò che hai letto sul manuale.

35

Cosa hai imparato?Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare leinformazioni più importanti della relativa UnitàTeorica, innanzitutto per migliorare la tua forma-zione, ma anche per arrivare più preparato al pros-simo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondialle domande scegliendo la risposta esatta tra quelleindicate, specificando se l’informazione è vera ofalsa oppure scrivendo la risposta nell’apposito spa-zio. Consegna al tuo Istruttore questa scheda, se tro-verà delle imprecisioni, ti darà le spiegazioni neces-sarie. Buon lavoro!

1) Sfruttare correttamente i riferimenti naturali è ilmetodo più comune per

a. Non perdersi sott’acquab. Diminuire i consumic. Ottimizzare l’assettod. Immergersi senza compagno

2) Vero o Falso. Dal momento che in immersionead un certo punto si deve sempre iniziare un ritor-no verso la barca o a riva è consigliabile pianificareun itinerario preciso

3) Un itinerario subacqueo dovrebbe semprea. Seguire un andamento quadrangolareb. Seguire un andamento circolarec. Seguire l’andamento del fondod. Tener conto della tipologia dell’immersione

4) Imparare a stimare una distanza sott’acqua è utileperché

a. Spesso la visibilità potrebbe essere ingannevoleb. Ti permetterà di effettuare percorsi più lunghic. Potrai calcolare il tuo tragitto subacqueod. Sia a che c

5) Per stimare una distanza sfruttando il metodo delcalcolo del tempo dovresti riferirti

a. Alla bussola b. All’orologio o al computerc. Alle tabelled. Sia a che b sono esatte

2

36

6) Una pinneggiata è completa quandoa. La pinna passa al punto più alto del corpob. La pinna passa al punto più basso del corpoc. La pinna passa sia al punto più basso sia aquello più alto del corpod. Si è percorso almeno 1 metro

7) Se una secca fosse troppo vasta per essere per-corsa interamente

a. Non conviene immergervisib. Si potrebbe seguirne i confini da poca pro-fondità a mezz’acquac. Potresti visitarla a più riprese con immersioniconsecutived. Sia b che c sono esatte

8) Una volta che i riferimenti di un sito ti sono fami-liari

a. Potresti specializzarti in percorsi alternativib. Sicuramente seguirai sempre lo stesso itinera-rioc. Dovresti cambiare il sito d’immersione d. Saresti sicuro anche con condizioni ambien-tali difficili

9) Ogni immersione da terraa. Prosegue poi quasi sempre sulla sabbia b. Prosegue poi quasi sempre in paretec. Potrebbe proseguire con le più svariate tipo-logie d’immersioned. Prosegue poi quasi sempre con una seccasommersa

10) Sulla sabbia spesso si formanoa. Le ripple marks, che sono parallele alla costae sono un buon riferimentob. Le ripple marks, che sono perpendicolari allacosta e sono un buon riferimentoc. Dei crateri provvisori che sono un buon rife-rimentod. Dei crateri provvisori che non sono un buonriferimento

Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte conl’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione diquelle da me sbagliate.

Firma__________________________data_________

37

Capitolo TreCosa impareraiIl senso dell’orientamento è una capacità innatanegli animali e molti esempi potrebbero essere citati:gli uccelli migratori compiono vere e proprie attra-versate da un continente all’altro in concomitanzadei cambiamenti stagionali, certe specie di pesci,come i salmoni, percorrono migliaia di chilometrianche risalendo i fiumi per arrivare al luogo desti-nato alla riproduzione. Chi, poi, non ha sentito par-lare delle capacità d’orientamento dei cetacei? Pareche delfini e balene abbiano incorporata una vera esofisticata strumentazione, un’ecosonar che gli con-sente moltissime funzioni tra cui, appunto, orientar-si. Certi animali si sono specializzati in manieramaggiore o minore all’orientamento, forse in basealle esigenze vitali, come affermano le teorie sull’evo-luzione. La specie umana, attraverso l’uso combina-to dei cinque sensi (ma molti ormai affermano chesiano più di cinque) e dell’elaborazione dei dati,riesce a percepire molteplici sensazioni, compresequelle utili ad orientarsi, anche se non con la stessacapacità degli esempi sopra citati. In ogni modo l’uo-mo ha però sempre dimostrato che in base alle pro-prie esigenze può sempre aguzzare l’ingegno.Puntualmente, i grandi cambiamenti avvenuti nelleepoche storiche sono spesso stati in parte determinatidalla capacità dell’uomo di inventarsi ciò che gli ser-viva in quel momento. Fin dai tempi antichi l’uomoha navigato usando le più semplici strutture galleg-gianti, perfezionandole fino a consentirgli sposta-menti sempre maggiori, all’inizio magari sfruttandosolo i riferimenti delle coste, successivamente anche ilcampo celeste, quindi affidandosi a veri e propri stru-menti di navigazione. Uno di questi strumenti è labussola, inventata centinaia d’anni or sono, usataancora oggi e adattata anche all’uso subacqueo.Certo, le esigenze di un sub ricreativo sono ben diver-se da quelle di una grande attraversata ma il fun-zionamento dello strumento, proporzionato allenecessità, rimane esattamente lo stesso. In questocapitolo approfondiremo il discorso sulle tecniche epratiche di orientamento in immersione e di comealle volte possa essere particolarmente utile servirsi distrumenti. Parleremo in modo particolare della bus-sola subacquea, considerandola non come l’unicosistema su cui basare la navigazione subacquea macome complemento ai riferimenti naturali che si pos-

3

38

sono sfruttare. Imparerai a usare questo strumentoimpostando dei tracciati subacquei semplici o piùarticolati, che poi praticherai nelle immersioni inAcque Libere di questo corso. Questo ti tornerà parti-colarmente utile in seguito, quando vorrai esploraresiti d’immersione che ancora non conosci, per poternavigare in parziale assenza di riferimenti o perpuro divertimento. In seguito vedremo altri accessoriutili all’orientamento, come gli strumenti e i sistemi dinavigazione elettronici e altri sistemi di segnalazione.In questo capitolo, come negli altri, troverai anchemolte risposte a domande che ti sarai posto o che ti ver-ranno spontaneamente durante la lettura; se comun-que dovessi avere dubbi o necessità di chiarimenti, nonesitare sul momento a chiedere all’Istruttore o ad anno-tarti le domande e porle al momento della lezione.

La bussola subacquea: caratteristiche e uso Avrai forse già usato questo strumento sott’acquadurante il tuo primo corso subacqueo per un sem-plice esercizio o se hai frequentato il Corso ESAAdvanced Diver avrai già fatto un po’ di pratica inpiù. Nel caso tu non abbia avuto modo di provareprima d’oggi una bussola subacquea, non preoccu-parti: ora rivedremo le sue caratteristiche principali ecome si può usare per impostare dei tracciati subac-quei, dai più semplici fino a percorsi più articolati;inoltre il tuo Istruttore penserà sia a farti praticareesercizio fuori dall’acqua prima delle immersioni siaa fornirti lo strumento se non ne possiedi uno. Ma perché usare una bussola per orientarsi? E’possibile che in certi ambienti sommersi nonesista alcun tipo di riferimento? In effetti quasimai sott’acqua si usa la bussola fine a se stessa mapiù spesso essa è combinata con l’uso dei riferimentinaturali che, anche se deboli, sono presenti in qual-siasi immersione (tanto per fare un esempio, standosott’acqua si dovrebbe sempre riuscire ad individua-re almeno la superficie o il fondo). E’ vero però checi sono ambienti in cui risulta piuttosto difficileorientarsi bene; a parte certi ambienti particolari tipogrotte o l’interno di relitti che impediscano un acces-so diretto alla superficie che in questo contesto,come già detto in precedenza, non saranno consi-derati, un esempio è dato da molti laghi, in cui l’ac-qua risulta quasi sempre particolarmente torbida escura. Questo però non è un elemento che facciadesistere gli appassionati dell’immersione che stan-no lontano dal mare, anzi, molti laghi sono fre-quentatissimi dai sub, che gioco forza diventano

Un modellodi bussolasubacquea

39

veri esperti della navigazione subacquea con la bus-sola. In ogni modo l’acqua torbida ci può essereanche in mare, in determinati periodi dell’anno, acerte latitudini o con condizioni metereologiche par-ticolari. Quando il mare è sconvolto da mareggiateviolente o rimestato da condizioni di forte risacca oin seguito a rovesciamenti d’acqua dolce e fangosache possono provenire da piene di fiumi circostantile coste o da abbondanti piogge, in prossimità delpiano infralitorale (la zona compresa tra il livellodella bassa marea e i 40 metri, ovvero quella sfrut-tata proprio dai subacquei ricreativi) l’acqua puòessere davvero molto torbida, fino al limite di visi-bilità di meno di un metro. Queste condizioni pos-sono rappresentare un vero impedimento all’immer-sione e scendere sott’acqua anche equipaggiati dellabussola non rappresenterebbe certamente un elogioalla sicurezza e al divertimento. E’ buona regolaprima d’immergersi, pianificare un piano d’infor-mazione sulle condizioni meteomarine locali,ovunque ci si trovi e in qualsiasi periodo dell’anno.La bussola subacquea, comunque, è un validissimostrumento che può offrire molte soddisfazioni; infat-ti essa può essere usata anche per puro divertimen-to; certi Club che contano centinaia di soci subac-quei organizzano vere e proprie cacce al tesoro egare di orientamento subacqueo. Pensa che spessogli oggetti da ritrovare sono di dimensioni veramen-te ridotte, dell’ordine di una moneta. Per iniziare a prendere confidenza con la bussolasubacquea, vediamone le caratteristiche. Forse pren-dendo in mano lo strumento o osservandola in foto-grafia potrebbe sembrarti molto complicato mavedrai che non è così.Caratteristiche principali. La bussola ha un agomagnetico (di solito a forma di freccia con unapunta e una coda) che sta in bilico su uno spillo. Inquesto modo l’ago, che è attirato dal magnetismoterrestre, è libero di oscillare fino a porsi semprecon la punta verso il Nord magnetico.Le indicazioni riguardo i punti cardinali sono nelquadrante, al centro del quale stanno in rilievo sialo spillo sia l’ago magnetico. Tenendo la bussola inmano potrai osservare che il quadrante è diviso inquattro porzioni principali nelle quali troverai: ilNord – N - che corrisponde a 0 (o 360) gradi, l’Est– E - che corrisponde a 90 gradi, il Sud – S – checorrisponde a 180 gradi e l’Ovest – W - che corri-sponde a 270 gradi.. La Linea di fede è una linea disegnata proprio in

3Quadrantedi bussolasubacquea

40

mezzo al quadrante o di lato ad esso - dipende daimodelli di bussola - e serve per impostare la rotta.Una regola importantissima da seguire è che in navi-gazione la linea di fede dev’essere sempre inasse con l’asse del tuo corpo. Per assicurarti checiò avvenga, leggi bene quello che diremo fra pococirca la corretta posizione di navigazione. La ghiera girevole è simile a quella di certi orolo-gi ma con dei riferimenti caratteristici e serve sia perimpostare una rotta sia per poterla mantenere innavigazione. I riferimenti della ghiera sono i gradiche trovi disegnati sopra di essa e due puntamentirivolti all’interno del quadrante. Questi ultimi di soli-to sono una piccola forcella entro la quale dovraichiudere o l’ago, una volta che esso sarà fermo, o igradi del quadrante e un riferimento corrispondentee opposto, non a forcella come il primo ma piùspesso a forma di semplice punta di freccia, cheserve allo stesso scopo.Nel corso del capitolo vedremo quali saranno gli eser-cizi che farai sott’acqua insieme all’Istruttore o alDiveleader per familiarizzare bene con la bussola.Leggi attentamente questo paragrafo e scoprirai chequeste tecniche sono più facili da fare che da spiegare!La posizione di navigazione. E’ una tra le cose piùimportanti da tenere in considerazione. Infatti, pergarantire che lo strumento possa veramente aiutartia seguire correttamente una rotta, occorre seguirepoche ma importanti regole.E’ necessario tenere lo strumento nella giusta posi-zione di navigazione per evitare che l’ago si bloc-chi; in questo caso ti fornirebbe false indicazioni.Sott’acqua devi innanzitutto essere a tuo agio inassetto neutro. Una volta che avrai la bussolapotrai tenerla semplicemente in mano o tenerlaal polso con l’apposito cinghiolo ed in posizioneorizzontale per riuscire a mantenere la bussolanella corretta posizione di navigazione.Questa sarà l’unica garanzia di funzionamento e diattendibilità dei dati. Osserva a questo propositodalle foto di questo paragrafo quali sono le posizio-ni più comode per navigare con la bussola: in ognisituazione lo strumento è sempre mantenuto perfet-tamente orizzontale.Altre caratteristiche delle bussole subacquee. Idiversi modelli di bussola subacquea che si possonotrovare in commercio presentano tutti le caratteristi-che di cui abbiamo parlato precedentemente mapossono avere accorgimenti diversi per quantoriguarda la praticità d’uso. Esistono modelli da polso

Usando labussola subacqueaoccorretenerla nellagiusta posi-zione dinavigazione

41

che semplicemente si potranno indossare come unorologio (o un computer) e, come accennato prima,mantenuti al polso o tenuti in mano al momentodell’uso, mentre altri potranno essere montati inconsolle o grazie ad un attacco speciale, essereapplicati alla frusta del manometro o del com-puter. Sono in molti a preferire questo sistema, chegarantisce una navigazione molto comoda: infatti,semplicemente sollevando la frusta si avranno a dis-posizione i dati della riserva d’aria e della rotta.Inoltre, il dorso del quadrante delle bussole subac-quee presenta quasi sempre anche una finestrellache garantisce una doppia lettura, rendendola piùagevole sott’acqua. Esistono anche modelli di bus-sola montati su di una lavagnetta con matita iquali, in questo modo, uniscono insieme diversiaccessori; questo non è da sottovalutare perché,come vedremo più avanti, spesso potresti averenecessità di segnarti la rotta o seguire un itinerariopianificato e disegnato in precedenza proprio suuna lavagnetta. Spesso si usa la bussola subacqueaanche di notte e per questo essa di solito presenta ilquadrante luminescente; certi modelli hanno anchei caratteri luminescenti per essere maggiormentevisibili in condizioni di scarsa visibilità e certi altrihanno la ghiera girevole e la linea di fede di grandidimensioni, per poterle controllare bene anche conun colpo d’occhio. Naturalmente la maggior partedelle bussole subacquee sono strumenti molto robu-sti; la cassa, in metallo o policarbonati, è stagna eresistente e all’interno ha un liquido speciale cheserve a compensare i bruschi movimenti. La manu-tenzione di una bussola subacquea analogica è lastessa che per gli altri strumenti: risciacquare inacqua dolce avendo cura di togliere eventuali gra-nelli di sabbia o altro soprattutto se incastrati nellaghiera girevole.La bussola fuori dall’acquaAbbiamo già detto che proverai gli esercizi di navi-gazione con la bussola a secco, cioè prima dell’im-mersione; in ogni modo lo scopo di questo paragra-fo è quello di approfondire meglio l’argomento trat-tato nel Capitolo Uno a proposito del ritrovamentodei siti d’immersione e dei riferimenti a terra. Senon disponi di altri strumenti come il GPS e l’eco-scandaglio, la bussola potrà servirti anche a questo. Potrai usare la bussola per rilevare un punto e usar-la per ritornare su quel punto. Una volta che seifermo sul punto che t’interessa rilevare, dovrai indi-viduare due oggetti caratteristici sulla costa (per

L’istruttoreti farà provare la bussola a terraprima delleimmersioni

3

42

esempio una casa e un traliccio, che sono particola-ri e ben rilevati sulla costa) che abbiano tra loro unangolo compreso tra 90 e 120 gradi. Puntando lostrumento verso i due oggetti segnerai a questopunto su di un foglio le rotte della bussola perentrambi gli oggetti. E’ meglio essere precisi, quindiripeterai l’operazione per tre volte per ogni oggetto,segnandoti il valore determinato dalla media dei tre.Ricorda che maggiore sarà la distanza tra i dueoggetti, più il rilievo sarà accurato.Una volta che avrai annotato i dati del tuo rilievo,potrai usarli al fine di ritrovare quel punto. In navi-gazione verso il punto, dovrai cercare gli oggetti cheavevi scelto per il rilievo e allineare uno dei due: l’al-lineamento è dato dai dati che avevi annotato. Ora,mentre ti sposti per allineare il secondo oggetto,dovrai cercare di mantenere costante il primo puntoritrovato; potresti usare un riferimento per mantene-re la rotta, fino a che anche il secondo oggetto sianel punto corrispondente ai dati. Una volta allineatientrambi gli oggetti, sarai sul punto esatto. Ricordache dovrai essere molto accurato in entrambe le fasiper evitare errori di puntamento e che se il mare simuove molto, potresti avere difficoltà sia a rilevaresia a ritrovare un determinato punto.

Itinerari subacquei con la bussola Con la bussola puoi pianificare ed effettuare veri epropri schemi di navigazione, dai tracciati più sem-plici fino a percorsi molto articolati. In questo para-grafo, analizzeremo le tecniche per impostare edeffettuare una rotta in linea retta e la sua rottareciproca (andata e ritorno lungo una linea retta),un percorso a forma di rettangolo e un itinerario conalmeno cinque cambi di direzione (ovviamente cer-cando di tornare al punto di partenza). Proveraianche in acqua questi divertenti esercizi in coppiacon il tuo compagno durante le immersioni in acquelibere. Il tuo Istruttore controllerà che entrambi svol-giate una buona esecuzione e vi segnalerà se qual-cosa dovrà essere corretto.Impostare una rotta in linea retta. Per iniziarequesto esercizio dovrai impostare la rotta di parten-za e per fare ciò è meglio se sarai fermo, quindidovrai allineare la linea di fede con la linea d’as-se del tuo corpo e porti nella direzione in cui deci-derai di andare (negli esercizi del corso, l’Istruttoreti indicherà sempre la direzione di partenza). Unavolta impostata la direzione e se la bussola saràmantenuta perfettamente orizzontale, l’ago girerà

Navigandocon la bussolapotresti leggere i datidirettamentedalla finestrella

43

libero fino a porsi con la punta della freccia versoNord. A questo punto, girando la ghiera “chiude-rai” l’ago dentro ai riferimenti (la forcella) ed ini-zierai la navigazione subacquea pinneggiando lenta-mente (sempre nella direzione della linea di fede).Per stimare la distanza percorsa userai il conteggiodelle pinneggiate (che avrai stabilito in precedenza).Per mantenere quella rotta sarà sufficiente tene-re la bussola orizzontale ed evitare che l’ago escadai riferimenti. La correzione di rotta, se necessaria,dovrai effettuarla mantenendo la linea di fede dellostrumento allineata con l’asse del tuo corpo mentregirerai lentamente come un tutt’uno fino a che lapunta dell’ago tornerà dentro ai riferimenti.Impostare la rotta reciproca. Completato il nume-ro di pinneggiate previste ti fermerai e, mantenendola bussola in posizione di navigazione, girerai contutto il corpo finche la coda dell’ago sarà entrata neiriferimenti al posto della punta. Altrimenti, prima digirarti, potresti anche per prima cosa ruotare la ghie-ra della bussola finchè il riferimento a forcella siporti esattamente dalla parte opposta rispetto allapunta della freccia, quindi ti girerai adagio da unaparte o dall’altra (è indifferente) finche la medesimarientri nuovamente entro i riferimenti: in questomodo avrai compiuto un angolo di 180 gradi.Rifacendo lo stesso numero di pinneggiate dell’an-data, dovresti tornare al punto di partenza. Questoera solo un esempio di lettura dello strumento. Sepreferisci, puoi impostare la rotta per gradi dallafinestrella od osservando il quadrante. Questo è par-ticolarmente utile quando si vuole percorrere un iti-nerario più articolato, come vedremo in seguito.L’Istruttore ti fornirà comunque altre indicazioni.Una volta acquista la malizia necessaria nell’usodella bussola con percorsi semplici, ti potrai sbiz-zarrire a compiere itinerari più complessi, anche conmolte variazioni di rotta. Hai fatto caso che spesso tra le righe, per ogni atti-vità legata alle immersioni, si ribadisce l’importanzadella pianificazione pre immersione? Pur non aven-do previsto in questo contesto un capitolo specificoperché si presume che ciò sia ormai assimilato daisubacquei che abbiano conseguito un brevetto ini-ziale, è ovvio che quello che viene detto ogni voltaa questo proposito, è sempre ciò che di meglio sipuò fare prima di immergersi. Infatti, anche l’itinera-rio subacqueo previsto è bene che sia programmatoadeguatamente, soprattutto se questo sarà abbastan-za articolato. Per impostare un percorso con diversi

Navigazionecon la bussolasubacquea

3

44

cambi di direzione, quindi, è meglio se ti procuriuna lavagnetta in cui segnerai ogni rotta, la distanzaper ogni lato della figura e l’angolo di virata. Itinerario rettangolare. Per effettuare un tipo d’iti-nerario subacqueo con la bussola potresti iniziare dauna rotta qualsiasi tu legga sul quadrante (in altreparole da ogni grado) ma per questo percorso, perspiegarlo meglio, useremo i quattro punti cardinaliprincipali. Per prima cosa imparerai a percorrere unrettangolo. Questa figura ha tutti gli angoli di 90gradi ma due lati corti e due più lunghi perciòdovrai stabilire il numero di pinneggiate per ognilato. Supponiamo che tu voglia percorrere i lati lun-ghi con 20 pinneggiate e quelli corti con 5. Potrestiimpostare il primo lato lungo verso Nord. Labussola - in posizione di navigazione – ti indicheràil Nord non appena l’ago si sarà fermato. Ti gireraifinché la linea di fede sarà allineata con N e lo chiu-derai ulteriormente con i riferimenti della ghiera gire-vole. A questo punto potrai iniziare le prime 20 pin-neggiate. Cerca di usare le pinne con calma e con-centrazione, come se camminassi lentamente. Finito ilprimo ciclo di pinneggiate, ti fermerai e lentamentepotrai girarti verso destra finché nei riferimenti dellaghiera entrerà - Est – Questa volta le pinneggiatesaranno cinque. Se volessi anche contare i gradi sulquadrante o nella finestrella, vedresti che ne haiaggiunti 90. Svolterai poi ulteriormente verso destrafinché entrerà – Sud, equivalente a 180 gradi – per 20pinneggiate, poi sarà la volta dell’ultimo lato – W(Ovest) equivalente a 270 gradi- per 5 pinneggiate.Il tuo Istruttore segnerà un riferimento all’inizio delpercorso e, se tutto avrà combaciato, alla fine saraidi nuovo nei suoi pressi. Abbiamo visto come puoicompiere un rettangolo svoltando i lati verso destra.A questo proposito ricorda che con la maggior partedelle bussole ogni volta che vorrai svoltare versodestra ad angolo retto dovrai sommare 90 aigradi precedenti. Al contrario, se volessi svoltaread angolo retto verso sinistra dovresti sottrarre 90ai gradi precedenti. Non è però in assoluto semprecosi, per cui dovrai informarti all’acquisto di unabussola subacquea o quando la userai per il corsose essa sia “destrorsa” o “sinistrorsa”. Non chequesto sia un problema, te ne accorgeresti comunqueusandola, ma se volessi acquistarla probabilmenteuno dei due modelli ti sarebbe più congeniale edergonomico ad usarsi dell’altro. Un percorso a formarettangolare, come quello che abbiamo appena visto,rappresenta ciò che di solito si applica maggiormen-

Minitest1. Vero o Falso. Dalmomento che i subac-quei ricreativi hannoanche l’abilitazione adentrare in grotte chiuse,dovrebbero sempremunirsi di bussola e filod’Ariannaa) In tre porzioni prin-cipalib) In quattro porzioniprincipalic) In cinque porzioniprincipali

2. La linea di fede èa) Un riferimento mobi-le che si sposta sempreverso il Nord magneticob) Una linea fissa chedeve sempre racchiuderel’ago magneticoc) Una linea fissa che vapuntata nella direzionescelta

3. Per evitare che l’agodella bussola si blocchi ènecessario mantenerlasemprea) In posizione orizzon-taleb) In posizione verticalec) In posizione dorsale

Risposte: 1Falso - 2b – 3c

45

te nelle immersioni. Può succedere comunque che tuvoglia approfondire il discorso e voglia imparare aimpostare e seguire itinerari diversi, con angoli diver-si o con più cambi di direzione. Per questo oravedremo come impostare un percorso triangolare euno che abbia almeno cinque cambi di rotta.Itinerario triangolare. In effetti, un percorso trian-golare ha meno virate di uno rettangolare, l’unicacosa che cambia è l’ampiezza dell’angolo di virata eil fatto che devi tener conto dei gradi invece di poterseguire sempre i quattro punti cardinali principali.Al contrario della figura precedente, infatti, in cuiangoli di virata e angoli interni erano uguali, perfigure diverse da quadrato o rettangolo, gli angoli divirata sono diversi da quelli interni. Gli angoli divirata in questo caso saranno di 120 gradi. Nelruolo di navigatore, una volta che l’Istruttore ti comu-nicherà la direzione di partenza, non dovrai fare altroche impostare la rotta con la bussola pronta in posi-zione di navigazione, contare lentamente le pinneg-giate, svoltare di 120° secondo quanto pianificato ecompletare i 3 lati della figura. Ad esempio, se la rottadi partenza fosse di 0 gradi, potresti procedere tenen-do il Nord come riferimento iniziale (0 gradi, appun-to), fermarti e svoltare verso destra aggiungendo120 gradi (se la bussola è destrorsa), se volessi svol-tare verso sinistra, dovresti scalare 120 gradi allo 0(o 360, che corrisponde sempre al Nord) e procede-re così verso il secondo lato della figura. Alla fine,quello che risulterà da questo percorso sarà un trian-golo equilatero, i cui angoli interni sono di 60gradi e gli angoli di virata sono di 120 gradi. Pur sotto la costante supervisione dell’Istruttore, tu eil tuo compagno lavorerete sempre in coppia: unonavigherà e l’altro controllerà i parametri di profon-dità, tempo e riserva d’aria per entrambi, per evitareche la concentrazione nell’esecuzione dell’eserciziopossa distrarti troppo da questi importanti fattori.Itinerario esagonale. Per effettuare dei tracciatisubacquei conviene che tu annoti in ogni caso ogniparametro sulla lavagnetta. Questo ti servirà per evi-tare di fare calcoli a mente, soprattutto per il fattoche ti trovi sott’acqua e che per questo sei ancheimpegnato in altre operazioni, oltre a quella di con-tare. Potresti impostare un esagono con i lati diver-si in lunghezza, per esempio una figura che abbiadue lati maggiori uguali e quattro lati minori uguali;in questo caso anche gli angoli di virata sarebberodiversi fra loro. Per praticità in questo contesto,applicheremo la navigazione ad un percorso esago-

46

nale che abbia i lati e gli angoli tutti uguali. Percoprire l’intero percorso, essendo già nella direzio-ne di partenza comunicata dall’Istruttore, dovraieffettuare cinque cambi di direzione, cioè dovraivirare 5 volte per tornare esattamente al punto dipartenza. Alla fine, quello che risulterà da questopercorso sarà un esagono equilatero, i cui angoliinterni sono tutti di 120 gradi e gli angoli divirata sono di 60 gradi. Nel ruolo di navigatore,una volta che l’Istruttore ti comunicherà la direzionedi partenza, non dovrai fare altro che impostare larotta con la bussola pronta in posizione di naviga-zione, contare lentamente le pinneggiate tenendo iriferimenti, svoltare di 60 gradi secondo quantopianificato e completare i 6 lati della figura. Il dis-corso si complicherebbe un pò qualora volessi effet-tuare un tracciato esagonale disegnato a caso su unfoglio. Infatti, dovresti alla fine di ogni lato, calco-larti il relativo angolo di virata. Per questa operazio-ne ti servirebbe disporre di un piccolo goniometro,reperibile in qualunque cartoleria.

Strumenti e sistemi di navigazione elettroniciUna variante della tradizionale bussola subacqueaanalogica è la bussola digitale. Questo strumento,ormai da tempo facilmente reperibile in commercio,mantiene le stesse funzioni di una bussola tradizio-nale ma la lettura avviene su un display a cri-stalli liquidi: questo potrebbe rendere lo strumen-to più intuitivo e quindi più facile la navigazione.Inoltre, essa presenta interessanti funzioni accesso-rie, come la possibilità di memorizzare rotte,coordinate e sequenze di virate. A questo propo-sito, nel Capitolo Uno, parlando del GPS, forse tisarai sorpreso, se ancora non lo conoscevi, dellemeravigliose funzioni che questo piccolo strumentopuò offrire. E ancora, mentre leggevi quel capitoloforse ti sarai domandato perché ancora non si siapensato a rendere un GPS subacqueo, semplice-mente stagnandolo attraverso guarnizioni specifichecome una pila o dotato di una custodia subacqueacome quelle per le macchine fotografiche. La rispo-sta è semplice e immediata: il GPS riceve segnaliinviati dai satelliti che non possono oltrepassa-re la soglia della superficie del mare. In realtà qualcosa di simile al GPS è già stato pen-sato e realizzato per un uso subacqueo. Infatti, incommercio si può trovare un vero e proprio siste-ma di navigazione elettronico, costituito da dueunità: quella di base che è fissa e viene posizionata

47

sott’acqua in prossimità del punto di entrata dei sub-acquei e quella mobile, che il subacqueo porta consé. Secondo le indicazioni dei costruttori, questosistema fornisce informazioni di direzione e distan-za e ha una distanza operativa fino a 300 metri.In pratica l’unità fissa invia un segnale radioche l’unità mobile capta e il subacqueo, mentretorna indietro verso la barca, può localizzare la dire-zione e la distanza del segnale. Tra l’altro questosistema, che è stato studiato appositamente per isubacquei, ma forse ancora di più per i centri d’im-mersione, può supportare fino a una trentina diunità mobili. In sostanza, anche per gruppi moltonumerosi, ogni coppia di subacquei o anche il sin-golo sub potrebbe avere in dotazione questo stru-mento per non perdersi. Una cosa fondamentale,quando si usano questi strumenti è quella del set-taggio iniziale dell’apparato, che dispone di piùcanali per la trasmissione la ricezione: ogni unitàmobile dovrà essere sulla stesso canale dellarelativa unità fissa, pena il rischio d’intercettazionidel segnale da parte di altri gruppi che stanno usan-do lo stesso sistema di navigazione.Naturalmente ci sono altri aspetti da considerare. Glistrumenti elettronici in genere, oltre che più costosidi quelli analogici, sono in ogni modo tutti soggettia usura, possibilità di malfunzionamento, alla-gamenti ed esaurimento delle batterie (spessoimprovviso, ed è per questa ragione che ad esempionelle immersioni notturne sono raccomandate alme-no due luci per ogni subacqueo di cui una da tene-re spenta come luce di riserva). Le operazioni dicontrollo, cura e manutenzione di questi apparatisono da effettuarsi con perizia: essendo di solitoprotetti da guarnizioni O ring. Periodicamente, o almomento del ricambio delle batterie, oltre al nor-male risciacquo in acqua dolce, esse si dovrannopulire e lubrificare secondo quanto raccomandatodalle case produttrici. Questo non vuole diminuirel’interesse o le qualità di funzionamento e comoditàche questi strumenti offrono, anzi, un esempio cla-moroso è dato dal computer subacqueo, che oggiormai quasi tutti usano ma in cui pochi all’iniziocredevano. Semplicemente un subacqueo, in quan-to tale, dovrebbe cercare comunque d’imparare adorientarsi sott’acqua perché ciò, oltre a come preve-nire possibili emergenze, insegna anche la conside-razione dei propri limiti, offre più libertà di scelta epianificazioni più semplici e, non da ultimo, moltesoddisfazioni personali. Una volta acquisite queste

Minitest1. In questo paragrafoabbiamo analizzatodegli itineraria) In linea retta, andatae ritorno e rettangolareb)Triangolare e con seicambi di direzionec) Sia a che b

2. Navigando con la bus-sola lungo una rotta evirando verso destra adangolo retto dovrestia) Aggiungere 90 gradialla rottab) Sottrarre 90 gradi allarottac) Dipende dal tipo dibussola usata

3. Un percorso triangola-re ha meno virate di unorettangolare, l’unicacosa che cambia èa) la navigazione negliangoli internib) l’ampiezza dell’ango-lo di viratac) la rotta di ,partenza

4. Impostata la rotta ini-ziale, per percorrere unitinerario esagonale devia) Completare sei lati ecinque cambi di direzio-neb) Completare sei lati esei cambi di direzionec) Completare sei lati esette cambi di direzione

Risposte: 1 a – 2c – 3b – 4 a

48

capacità, che all’inizio per molti sembrano traguardiirraggiungibili, ben venga il progresso anche orien-tato verso l’equipaggiamento subacqueo, con tuttele comodità e i vizi che ciò comporta.

Luci di segnalazioneQuesto piccolo paragrafo non vuole riferirsi alleimmersioni notturne; data la particolarità dell’argo-mento, è meglio considerare l’aspetto dell’orienta-mento notturno nell’insieme degli approfondimentipropri di questa specialità, che rimane tra le più affa-scinanti e seguite dai subacquei. Spesso si vedonomolte guide subacquee che anche di giorno posizio-nano una piccola luce ad intermittenza sulla som-mità della rubinetteria o addirittura legata ad unbraccio, in modo che sia visibile al resto del gruppo.Questo metodo non è inutile come potrebbe sem-brare; infatti, come sai, sott’acqua l’assorbimentodella luce è un fattore da considerare attentamente,non solo in riferimento all’osservazione naturalisticama anche per l’orientamento subacqueo. Di giornola luce dovrà essere particolarmente brillante peressere visibile e per questo si usano generalmente lelampade stroboscopiche ad intermittenza cheprovocano dei brevi ma scintillanti lampi di lucebianchissima che per la conformazione della para-bola sono visibili a 360 gradi. Una luce identica sipotrebbe piazzare sotto la barca, alla sosta di sicu-rezza e rivolta verso il basso o, se posta sulla cima diqualche roccia in prossimità del punto di entrata daterra, essa dovrà essere rivolta verso l’alto. La luce stroboscopia potrebbe rivelarsi utile in con-dizioni di acqua torbida, offrendo un riferimento inpiù ai subacquei che sono in immersione o quandoper tornare verso la barca si devono percorrere tra-gitti nel blu a mezz’acqua. Un’ottima scelta in questocaso sarebbe combinare l’uso della bussola pertornare verso il riferimento luminoso, che pur senon con la stessa intensità che offre di notte, potreb-be aiutare ad individuare meglio la cima di risalita.Queste luci si trovano facilmente nei negozi di arti-coli per la subacquea, il loro funzionamento è sem-plice e non necessitano di molta manutenzione, oltrea garantire un’autonomia di molte ore e tornarti natu-ralmente utilissime durante le immersioni notturne.

Il Segnalatore di SuperficieUn accessorio dell’equipaggiamento che molti sub-acquei usano ogni giorno, mentre molti altri nean-che conoscono o forse hanno visto solo in qualche

Sistema di navigazione elettronico

49

rivista. Il segnalatore di superficie in effetti non sivede spesso durante le immersioni se non quandolo si usa, perché di solito viene tenuto in qualchetasca del Gav ed estratto al momento opportuno.Sebbene la tecnica per usarlo non cambi, questoaccessorio si può usare sia come segnalatore diposizione sia di soccorso. In molte località (comead esempio le Maldive) dove le immersioni si svol-gono in corrente e le barche non ancorano maseguono i subacquei dalla superficie, specialmentele guide, ma anche molti sub dei vari gruppi, sonoequipaggiati con questo attrezzo, che si rivela sem-pre molto utile quando mancano boe o stazioni fissedi supporto e assitenza. Alla fine dell’immersione,in risalita e in prossimità della superficie, si usa ilsegnalatore che altri non è se non un sacco allun-gato e chiuso solo da un lato, quindi capace d’in-trappolare l’aria che viene immessa dal sub, di solitoattraverso il suo erogatore di riserva, che gli offrel’opportunità anche in questo caso (come quando sirespira in coppia da un erogatore) di non togliere dibocca il suo erogatore principale. Il sacco è tenuto dauna cordicella di plastica lunga anche una decina dimetri che serve, tenendola afferrata, a mantenere intrazione il sacco una volta che sia salito in superficie.Proprio durante questo Corso, nell’immersionein Acque Libere Due, imparerai ad usare ilsegnalatore di superficie. Questo facile esercizioti metterà nella condizione di provare un accessorioche potrebbe un giorno tornarti utile per le immer-sioni in corrente, qualora t’immergessi in simili con-dizioni. Se ancora non l’hai frequentato, nel CorsoESA Prevention & Rescue Diver riproverai nuova-mente il segnalatore come strumento di segnala-zione di soccorso in acqua, negli scenari in AcqueLibere che l’Istruttore ti spiegherà. Sarà importante, quando dovrai usare il segnalatore,che prima di immettere aria all’interno del sacco, tiassicuri che la lunga cordicella che di solito è riav-volta all’interno della confezione si liberi per intero.Questo ti permetterà di lasciare libero il sacco dirisalire non appena avrà l’aria al suo interno e, sic-come ciò avviene in fretta, anche di prevenire che laspinta possa tirarti verso l’alto. A questo propositomolti usano dotare la confezione di un piccolo muli-nello, come quelli usati dagli speleologi subacquei.Un segnalatore di superficie non è un accessoriomolto costoso, quindi potresti pensare ad un suoeventuale acquisto prima di una vacanza ai tropici(dove le immersioni in corrente sono più frequenti)

Segnalatoredi superficie

3

50

o, se il tuo sogno fosse quello di trasformare una pas-sione nella tua professione, quando lavorerai neiDiving Center in giro per il mondo e accompagneraii gruppi in fantasctiche immersioni in corrente.

Fattori importanti da considerareAbbiamo visto, fino a questo punto del manuale,diversi metodi che puoi applicare per orientarti inimmersione, dall’uso esclusivo dei riferimenti natu-rali alla combinazione di questi con strumenti eaccessori. Ci sono però altri fattori importanti chedevi considerare, soprattutto pensando che il mareè un enorme ambiente liquido in perenne movi-mento e non statico come una strada o un sentieroin cui i riferimenti spesso sono anche artificiali eadattati a risultare sempre ben visibili. I riferimentinaturali, se sono attendibili, rimarranno sempre alloro posto (non valgono perciò i banchi di salpe chestazionano sulle rocce brucando le alghe!) mapotrebbero però esserci variazioni nelle condizioniambientali e alcune volte esse potrebbero esseretotalmente impreviste; anche in immersioni checonosci a menadito potresti trovare inaspettatamen-te scarsa visibilità, corrente e risacca o entrambe. La visibilità potrebbe essere pessima e non per-metterti l’uso efficace di riferimenti su cui avrestifatto affidamento. In questo caso, oltre al fatto che,come già più volte ribadito, dovrai informarti sullecondizioni ambientali prima dell’immersione, èmeglio che tu riduca l’ampiezza del tuo itinerariosubacqueo per mantenerti in contatto con ciò cherimane stabile e visibile; anche se ciò volesse direrimanere sotto la barca. Certe condizioni d’acquatorbida possono ridurre in modo drastico la capaci-tà di orientarsi, addirittura per leggere il computer ol’orologio dovresti attaccarli al vetro della maschera!(anche se ti sembra incredibile, prova a chiederenotizie in merito a chi s’immerge nei laghi).Anche la corrente, sia pur debole, può giocarequalche scherzo. Infatti, sia usando la bussola, ilmanometro o l’orologio, sia contando le pinneggia-te, la corrente potrebbe disturbarti la navigazionefino a portarti fuori rotta. Anche la risacca che per-siste per giorni dopo certe mareggiate, oltre cheessere molto fastidiosa per l’equilibrio fino a provo-care il mal di mare, potrebbe sballottarti avanti eindietro mentre conti le pinneggiate o cerchi dimantenere una rotta.Esistono però i metodi per correggere questifattori di disturbo. Se ti trovi in favore di corrente

Minitest1. La bussola digitale,rispetto a quella analogi-ca, offre anche la possi-bilità dia) Usare un segnaleradio per tornare verso ilpunto di partenzab) Memorizzare rotte ecoordinate c) Memorizzare l’assor-bimento dell’azoto

2. Gli strumenti elettro-nici di solito garantisco-no molta comodità efunzioni in più rispettoai tradizionali, quindia) Essi hanno anchebisogno di molte piùcure, accorgimenti emanutenzioneb) Essi hanno anchebisogno di molte menocure, accorgimenti emanutenzionec) Essi non necessitanodi alcuna manutenzione

Risposte: 1b– 2 a

51

e usi i metodi sopra citati per la misurazione delladistanza, al ritorno potresti non trovarti al punto dipartenza. Chiaramente avresti percorso più stradaall’andata perché aiutato dalla corrente in pinneggia-te più cariche di abbrivio. Se, al contrario, ti trovi apinneggiare controcorrente dovrai tenere conto che,probabilmente, percorrerai meno strada all’andatache al ritorno sia pur contando lo stesso numero dipinneggiate. Lo stesso discorso si applica ai con-sumi. Durante un tragitto controcorrente, consume-rai di più che in favore di corrente a causa dell’in-tensità dello sforzo fisico: in questo caso, il metododell’osservazione del manometro potrebbe nonessere molto attendibile (o in ogni caso è un fattoredi cui tenere ben conto). Anche in presenza dicorrente trasversale potresti incappare in erro-re di rotta. Se prevedi di usare la bussola e com-piere un semplice tragitto in linea retta – andata eritorno – potresti essere portato fuori rotta pur aven-do lo strumento sotto controllo e rimanendo i riferi-menti dello stesso strumento in posizione corretta.Questo se vuoi puoi verificarlo subito, anche all’a-sciutto, disponendo di una bussola. Prova a ruotarela ghiera mobile dello strumento fino a chiudere lalinea di fede o l’ago magnetico, proprio come fare-sti sott’acqua per impostare una rotta e mantieni lostrumento in posizione di navigazione; quindi spo-stati piano di lato invece di procedere dritto: essinon escono fuori dai riferimenti ma tu stai comun-que sbagliando rotta!Come puoi tener conto di questi fattori di dis-turbo? E’ molto semplice. Prima di tutto sarà moltodifficile che tu t’immerga usando solo ed esclusiva-mente la bussola o il conteggio delle pinneggiateper orientarti: infatti, se userai la bussola, contem-poraneamente ti servirà anche guardarti intorno eabbiamo già più volte ribadito che è meglio se com-bini più sistemi di navigazione integrandoli fra loro.E’ necessario impostare un riferimento iniziale che,come abbiamo già detto, potrebbe essere la cimadell’ancora o qualcosa di caratteristico e, mentrenuoti lungo il percorso, prendere altri riferimenti “inrelazione al precedente” e così via senza mai abban-donare il punto di partenza. Questo fino a quandol’esperienza ti avrà insegnato sia a conoscere beneun sito d’immersione sia a considerare che esagera-re nell’allontanarsi non è mai una buona regola. Se la corrente fosse imprevista, cioè non avessiavuto modo di sapere della sua presenza, la avverti-resti comunque mentre scendi sott’acqua o quando in

Minitest1. Una luce di riferimen-to, per essere visibileanche di giorno devea) Non essere particolar-mente brillante e posizio-nata in modo che siavisibile a 360 gradib) Essere particolarmen-te brillante e posizionatain modo che sia visibile a180 gradic) Essere particolarmen-te brillante e posizionatain modo che sia visibile a360 gradi

2. In riferimento alladomanda precedente, leluci migliori in questosenso potrebbero esserea) Le torce subacqueericaricabilib) Gli illuminatori perfotografiac) Le luci stroboscopiche

Risposte: 1c – 2c

52

prossimità della profondità pianificata inizi a nuotare:in questo modo potrai così correggere la rotta spo-standoti di lato o rallentando le pinneggiate infavore di corrente. Sarà meglio, in ogni caso, se titrovassi controcorrente, non correggere la distan-za aumentando il ritmo perché potresti facilmenteaffaticarti e rischiare l’affanno. Per questo è ancheconsigliato di iniziare sempre l’immersione con-trocorrente: la distanza percorsa al ritorno copriràsenz’altro e più agevolmente quella dell’andata. Aquesto proposito và precisato che in presenza di cor-rente è meglio ridurre gli itinerari a semplici andate eritorno, senza insistere molto con molteplici cambia-menti di percorso: ti stancherai meno e potrai gode-re di un ritorno in linea retta in vero relax!

Complimenti!Sei giunto verso la fine della parte teorica di questomanuale: ti rimane ancora un piccolo quiz di verifi-ca e poi entrerai nel vivo delle immersioni in acquelibere, se ancora non le hai iniziate. Come hai visto,questo terzo capitolo serviva come utile complementoalle informazioni ricevute nei primi due, dove prin-cipalmente avevamo parlato dei riferimenti naturali;infatti, ora che abbiamo analizzato anche i princi-pali strumenti e accessori che potrai usare agevol-mente sott’acqua per l’orientamento, hai una pano-ramica più ampia e completa su questo argomento.In modo particolare, il più usato tra gli strumenti dinavigazione rimane la bussola, facile da usarsi, pocoingombrante e, se usata nel modo corretto, molto affi-dabile. Come hai visto però, oltre alla bussola tradi-zionale, volendo, ci sono anche altri sistemi, forse piùsoggetti a guasti, usura e cure, ma per chi fosseappassionato degli strumenti elettronici, essi possonogarantire molte soddisfazioni. In ogni modo ti saraireso conto che per orientarsi bene sott’acqua è neces-sario considerare molteplici aspetti, oltre che munirsidi strumenti: la pianificazione pre immersione dovràessere ancora una volta l’aspetto più importante fraquesti. Infatti, essa ti permetterà di scegliere un sitocertamente interessante e divertente ma anche acces-sibile, che tenga conto dei limiti tuoi e del tuo com-pagno nonché della sicurezza in generale, compresitutti gli aspetti legati all’orientamento subacqueo. Inmodo particolare, in questo capitolo abbiamo ribadi-to che gli strumenti utili in questo senso possono dav-vero esserti molto profiqui ma se usati in modo com-plementare ai riferimenti naturali a disposizione.

Minitest1. Il segnalatore di super-ficie è uno strumento chesi può usare comea) Segnalatore di posi-zione o pallone da solle-vamentob) Segnalatore di posi-zione o di soccorso c) Segnalatore di posi-zione e di profondità

2. L’accessorio delladomanda precedente ècostituito daa) Un sacco aperto alledue estremitàb) Un sacco chiuso solonella parte inferiorec) Un sacco chiuso solonella parte superiore

3. I principali fattori chepotrebbero disturbare lanavigazione subacqueasonoa) Le correnti b) Le correnti e la risaccac) Le correnti, la risaccae la visibilità

Risposte: 1b – 2c – 3c

53

Cosa hai imparato?Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le infor-mazioni più importanti della relativa Unità Teorica,innanzitutto per migliorare la tua formazione, maanche per arrivare più preparato al prossimo appunta-mento con il tuo Istruttore. Rispondi alle domande sce-gliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specifican-do se l’informazione è vera o falsa oppure scrivendo larisposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttorequesta scheda, se troverà delle imprecisioni, ti darà lespiegazioni necessarie. Buon lavoro!

1) Al fine di acquisire una buona familiarità con labussola, converrebbe

a. Che fosse sempre tenuta al polsob. Che fosse sempre inserita in consollec. Considerare di esercitarsi a terra prima diusarla sott’acquad. Considerare di esercitarsi solamente sott’acqua

2) Nelle immersioni ricreative gli strumenti utiliall’orientamento si usano prevalentemente

a. In totale assenza di riferimentib. Nei cunicoli e nelle grottec. In sostituzione dei riferimenti naturalid. Integrandoli ai riferimenti naturali

3) Se stai navigando verso Est e devi virare versodestra di 90 gradi con una bussola destrorsa, ti ritro-verai rivolto a

a. Sudb. Ovestc. Nordd. Nord Est

4) Stai navigando con la bussola lungo una linearetta: per impostare la rotta reciproca dovrai girarti di

a. 120 gradib. 180 gradic. 270 gradid. 360 gradi

5) Per effettuare un percorso triangolare, essendo giàrivolto verso la direzione di partenza dovrai effettuare

a. Un cambio di direzioneb. Due cambi di direzionec. Tre cambi di direzioned. Quattro cambi di direzione

3

54

6) Se con la bussola volessi effettuare un tracciato esa-gonale irregolare disegnato a caso su un foglio dovresti

a. Effettuare cinque cambi di direzione di 60gradi ognunob. Effettuare cinque cambi di direzione di 90gradi ognunoc. Calcolare l’ampiezza dell’angolo di virata peril primo lato della figurad. Calcolare l’ampiezza dell’angolo di virata perogni lato della figura

7) Prima di immettere aria nel segnalatore di super-ficie per farlo salire è meglio

a. Usare un segnalatore sonoro per avvertire icomponenti del gruppob. Assicurarsi di averlo accesoc. Assicurarsi di aver srotolato per intero la cor-dicella o di aver aperto il mulinellod. Uscire fuori dall’acqua

8) In caso di condizioni di visibilità ridotta, per evi-tare di perdersi è meglio

a. Ampliare il percorso subacqueob. Ridurre l’ampiezza del percorso subacqueoc. Effettuare solo percorsi quadrangolarid. Effettuare solo percorsi circolari

9) Se stai nuotando contro o in favore di corrente e nonsei attento a correggere la navigazione, probabilmente

a. Percorrerai maggiore distanza all’andata b. Percorrerai maggiore distanza al ritornoc. Percorrerai maggiore distanza in un sensopiuttosto che nell’altrod. Sbanderesti di traverso

10) Come puoi tener conto dei fattori di disturbo innavigazione?

a. Informandoti in precedenza sulle condizionilocalib. Usando gli strumenti insieme ai riferimentinaturalic. Correggendo la rotta in condizioni critiche eimpreviste d. Tutte le risposte precedenti sono esatte

Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte conl’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione diquelle da me sbagliate.

Firma__________________________data_________

55

Immersione in Acque Libere 1BriefingAscoltare la descrizione delle attività da svolge-re e fare domande per eventuali chiarimentiNelle Acque Libere il briefing è particolarmenteimportante anche perché non è conveniente risaliredurante l’immersione o uscire dall’acqua per chiari-re qualcosa. E’ meglio ascoltare con attenzione,scendere e dedicarsi agli esercizi per avere altrotempo utile per eventuali ripetizioni. L’acquisizionedelle tecniche di orientamento avviene più efficace-mente in un ambiente rilassato, provando gli eserci-zi in team con gli altri subacquei e lo staff.L’Istruttore ti spiegherà quello che dovrai fare -dove, come e quando - per cui è fondamentale chesospendi ogni attività e che gli rivolgi tutta la tuaattenzione. Non esitare a fare domande se qualcosa non ti èchiaro, l’Istruttore o il Diveleader saranno felici diaiutarti.

Localizzazione e verifica del sito d’immersioneIn navigazione o da terra, localizzare con l’aiu-to dell’Istruttore i riferimenti necessari allalocalizzazione del sito d’immersione sceltodurante la pianificazione o di un sito d’immer-sione alternativoQuesta fase sarà molto interessante in quanto tipermetterà di seguire l’Istruttore durante alcune fasiimportanti del suo lavoro ma che sicuramente ti ser-viranno per le tue escursioni subacquee, quali lanavigazione e la rotta da seguire per raggiungere ilsito scelto e il tipo di riferimenti naturali o strumen-tali che si possono usare per ritrovare un puntod’immersione.

Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzaturaPreparare correttamente tutta l’attrezzaturanecessaria per l’immersione, indossarla con l’au-silio del compagno e controllarla reciprocamenteCome fai normalmente quando t’immergi, puoimontare il Gav e gli erogatori sulla bombola e con-trollare che sia carica. La vestizione può dipenderedall’uso e dal tipo d’imbarcazione e puoi effettuarlasia fuori sia direttamente in acqua. La verifica, comesicuramente ricordi, è quanto di meglio puoi fare inultima fase per prevenire problemi legati all’equi-paggiamento, quindi devi curare attentamente que-sta fase e segnalare all’Istruttore o allo Staff se tu o

56

il tuo compagno rilevate problemi di funzionamen-to. Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare laprocedura di controllo: Gav – Rubinetterie – Aria –Zavorra - Individua l’erogatore di riserva - Erogatori

Nota: Se le condizioni lo consentono e a discre-zione dell’Istruttore, il controllo dell’attrezzatu-ra può avvenire anche dopo l’ingresso in acqua

IngressoEntrare in acqua con la tecnica adeguata in basealle caratteristiche del luogoL’Istruttore e lo Staff ti forniranno le indicazioni utiliper un corretto ingresso in acqua in base alle carat-teristiche del luogo e dell’imbarcazione. Potrestientrare in acqua usando il rovesciamento all’indietroo il tuffo a forbice o entrare da riva; in ogni casoaspetta l’invito e i segnali dello Staff per l’ingresso.Una volta in superficie aspetta insieme al tuo com-pagno le indicazioni dello Staff sulla discesa e sullosvolgimento degli esercizi.

Verifica della pesata Controllare di avere la quantità di zavorra cor-retta prima di iniziare la discesaGli esercizi di Orientamento, sia eseguiti con riferi-menti naturali, sia eseguiti con strumenti, necessita-no di una buona concentrazione, che sott’acquarisulta ottimizzata da un buon assetto, quindi dallagiusta pesata. Abituati a considerare bene quest’a-spetto per prevenire qualsiasi problema legato aduna pesata scorretta.

Discesa con riferimentoScendere con l’ausilio di una cima di riferimen-to o del fondo degradante fino alla profonditàpianificata dall’IstruttoreQuesta fase è molto importante per raccogliere ilmaggior numero di dati da memorizzare sul paesag-gio che andrai ad esplorare. In particolare ricorda discendere lentamente osservando riferimenti caratte-ristici, il computer o il profondimetro e rimanendovicino al compagno.

Stima della distanza tra due riferimenti lungo un per-corso rettilineo di andata e ritornoStimare una distanza tra due riferimenti usandoil calcolo delle pinneggiate sia per l’andata cheper il ritornoQuesta tecnica può essere particolarmente utile per

57

misurare una distanza sott’acqua. L’Istruttore ti for-nirà le indicazioni utili su quali riferimenti userai perquesto esercizio. Potresti sfruttare due riferimentinaturali, due oggetti appoggiati o una cima stesa sulfondo. Devi cercare di essere concentrato sull’eser-cizio: parti dal primo riferimento e conta delle pin-neggiate complete e possibilmente tutte ugualisenza stancarti fino a raggiungere il secondo riferi-mento. Durante l’esercizio presta attenzione anche amantenere sempre la stessa profondità: spesso laconcentrazione sugli esercizi può distrarre dai nor-mali controlli di computer o profondimetro.

Uso della bussola in un percorso rettilineo di anda-ta e ritornoUsando la bussola, impostare una rotta in linearetta e la sua rotta reciproca calcolando unnumero di pinneggiate stabilito dall’Istruttore(ognuno deve svolgere alternativamente ilruolo di navigatore e assistente)La bussola è uno strumento che raramente si usafine a se stesso, ma si combina con l’uso dei riferi-menti naturali. In ogni modo, siccome questo esercizio serve a fartifamiliarizzare con questo strumento, cerca il piùpossibile di concentrarti su di esso, mantenendo unassetto costantemente neutro. In modo particolare, ricorda che puoi svolgere leattività senza fretta, quindi pensa a come impostarela rotta e la posizione di navigazione, a contare len-tamente le pinneggiate e girare altrettanto lenta-mente in modo che pure il ritorno sia impostato cor-rettamente.

Uso della bussola in un percorso a forma di rettangoloPercorrere un itinerario a forma di rettangolousando la bussola secondo la rotta stabilitadall’Istruttore (ognuno deve svolgere alternati-vamente il ruolo di navigatore e assistente)Spesso i subacquei sfruttano dei percorsi figurati e labussola potrebbe essere un valido aiuto qualoravolessi esplorare un sito le prime volte per cono-scerlo bene e pianificare dei tragitti articolati.L’Istruttore sceglierà la direzione di partenza, quindinon dovrai fare altro che impostare la rotta con labussola in posizione di navigazione, contare lenta-mente le pinneggiate, svoltare ad angolo rettosecondo quanto pianificato e completare i quattrolati della figura. Naturalmente non sarai solo: il tuocompagno sarà con te in ogni esercizio e l’Istruttore

58

o il Diveleader supervisioneranno ogni attività svolta.

Uso dei riferimenti naturaliPercorrere un itinerario di andata e ritorno inlinea retta usando i riferimenti naturaliUna volta conosciuto un sito d’immersione, sicura-mente userai molto più spesso questo metodo chealtri per orientarti. In questo esercizio devi focaliz-zare bene dei riferimenti caratteristici ed integrarlifra loro per compiere un tragitto di andata e ritornoverso il punto di partenza. Come hai letto in prece-denza, cerca di memorizzare i riferimenti già dalladiscesa. l’Istruttore ti fornirà le indicazioni per il cal-colo della distanza.

Ripetizioni ed esperienzaSotto la supervisione dello Staff ripetere glieserciziRipetere gli esercizi sulle tecniche di orientamentoin base ai suggerimenti dell’Istruttore e dello Staff, tipermetterà di aumentare la familiarità con l’ambien-te subacqueo. Se un esercizio non ti è chiaro, ovolessi provarlo ancora, non esitare e chiedi alloStaff

Risalita controllata lungo un riferimento e sosta disicurezzaRisalire lentamente almeno a 10 metri al minu-to lungo un riferimento e fermarsi a 5 metri peruna sosta di sicurezza di 3 minutiE’ importante risalire lentamente e fermarsi per unatappa di sicurezza in tutte le immersioni, quindianche in un’immersione di orientamento. In questomodo aumenterai la tua sicurezza nei confrontidell’MDD potendo smaltire ulteriore azoto dal tuoorganismo. L’Istruttore ti fornirà le indicazioni neces-sarie per eseguire la sosta di sicurezza

UscitaUscire dall’acqua applicando le tecniche sugge-rite dall’Istruttore

Disassemblaggio e cura dell’attrezzaturaSmontare e prestare le dovute cure all’attrezzaturaQuesta fase si rivela preziosa per mantenere in effi-cienza la tua attrezzatura, compresi gli strumenti chehai usato o userai per l’orientamento. Se possibile, èmeglio risciacquarla in acqua dolce pulita ancoraprima di smontarla, altrimenti riponila con cura nellatua sacca o nella cesta per risciacquarla in un secon-

59

do momento secondo le indicazioni dello Staff.

DebriefingAscoltare il commento dell’IstruttoreEcco un'altra occasione per migliorare il tuo proces-so formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta conattenzione i commenti sulle tue prestazioni, i sugge-rimenti e le raccomandazioni offerte dal tuoIstruttore e dallo staff. Approfittane per migliorareulteriormente e non esitare a fare domande!

Convalida dell’immersioneRegistrare l’immersione sul proprio logbook efarla firmare dall’IstruttoreRegistra l’immersione! Questa operazione serve perconfermare la tua formazione in acque libere.Annota con cura tutti i parametri, le condizioniambientali e gli esercizi svolti, aggiungendo i tuoicommenti personali. Ricorda di far convalidare l’im-mersione dal tuo Istruttore e chiedi se ci sono tim-bri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuolibretto.

Immersione in Acque Libere 2BriefingAscoltare la descrizione delle attività da svolge-re e fare domande per eventuali chiarimentiNelle Acque Libere il briefing è particolarmenteimportante anche perché non è conveniente risaliredurante l’immersione o uscire dall’acqua per chiari-re qualcosa. E’ meglio ascoltare con attenzione,scendere e dedicarsi agli esercizi per avere altrotempo utile per eventuali ripetizioni. L’acquisizionedelle tecniche di orientamento avviene più efficace-mente in un ambiente rilassato, provando gli eserci-zi in team con gli altri subacquei e lo staff.L’Istruttore ti spiegherà quello che dovrai fare -dove, come e quando - per cui è fondamentale chesospendi ogni attività e che gli rivolgi tutta la tuaattenzione. Non esitare a fare domande se qualcosanon ti è chiaro, l’Istruttore o il Diveleader sarannofelici di aiutarti.

Localizzazione e verifica del sito d’immersioneIn navigazione o da terra, localizzare con l’aiu-to dell’Istruttore i riferimenti necessari allalocalizzazione del sito d’immersione sceltodurante la pianificazione o di un sito d’immer-sione alternativo

60

Questa fase sarà molto interessante in quanto ti per-metterà di seguire l’Istruttore durante alcune fasiimportanti del suo lavoro ma che sicuramente ti ser-viranno per le tue escursioni subacquee, quali lanavigazione e la rotta da seguire per raggiungere ilsito scelto e il tipo di riferimenti naturali o strumen-tali che si possono usare per ritrovare un puntod’immersione.

Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzaturaPreparare correttamente tutta l’attrezzaturanecessaria per l’immersione, indossarla con l’au-silio del compagno e controllarla reciprocamenteCome fai normalmente quando ti immergi, puoimontare il Gav e gli erogatori sulla bombola e con-trollare che sia carica. La vestizione può dipenderedall’uso e dal tipo di imbarcazione e puoi effettuar-la sia fuori che direttamente in acqua. La verifica,come sicuramente ricordi, è quanto di meglio puoifare in ultima fase per prevenire problemi legatiall’attrezzatura, quindi devi curare attentamente que-sta fase e segnalare all’Istruttore o allo Staff se tu oil tuo compagno rilevate problemi con qualche com-ponente dell’attrezzatura. Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare la pro-cedura di controllo: Gav – Rubinetterie – Aria –Zavorra - Individua l’erogatore di riserva - Erogatori

Nota: Se le condizioni lo consentono e a discre-zione dell’Istruttore, il controllo dell’attrezzatu-ra può avvenire anche dopo l’ingresso in acqua

IngressoEntrare in acqua con la tecnica adeguata in basealle caratteristiche del luogoL’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utiliper un corretto ingresso in acqua in base alle carat-teristiche del luogo e dell’imbarcazione. Potrestientrare in acqua usando il rovesciamento all’indietroo il tuffo a forbice o entrare da riva, in ogni casoaspetta l’invito e i segnali dello Staff per l’ingresso.Una volta in superficie aspetta insieme al tuo com-pagno le indicazioni dello Staff sulla discesa e sullosvolgimento degli esercizi.

Verifica della pesata Controllare di avere la quantità di zavorra cor-retta prima di iniziare la discesaGli esercizi di Orientamento, sia eseguiti con riferi-menti naturali, sia eseguiti con strumenti, necessita-

61

no di una buona concentrazione, che sott’acquarisulta ottimizzata da un buon assetto, quindi dallagiusta pesata. Abituati, ogni volta prima di immer-gerti, a considerare bene quest’aspetto, per preveni-re qualsiasi problema legato ad una pesata scorretta.

Discesa con riferimento visivoScendere con l’ausilio di un riferimento visivofino alla profondità pianificata dall’IstruttoreIn questa fase, che è forse la più importante ai finidell’orientamento subacqueo, cerca di osservareattentamente il paesaggio. Scendi lentamente osser-vando riferimenti caratteristici, il computer o il pro-fondimetro e rimanendo vicino al tuo compagno. Seopportuno, il tuo Istruttore ti indicherà degli oggettio dei particolari che potranno servirti per orientarti.

Esercizio di orientamento e navigazioneSeguire un itinerario subacqueo stimando ladistanza e ritornando nei pressi del punto dipartenza (ognuno deve svolgere alternativa-mente il ruolo di navigatore e assistente)Insieme al tuo compagno, alternandovi come navi-gatore e assistente, effettuerete un tour subacqueoseguendo un percorso che l’Istruttore vi avrà indica-to prima dell’immersione, usando la stima delladistanza per valutare come ritornare al punto di par-tenza. Secondo le caratteristiche del luogo, potresteusare la bussola, i riferimenti naturali o entrambi imetodi. Pur sotto la costante supervisionedell’Istruttore, tu e il tuo compagno lavorerete sem-pre in coppia: uno navigherà e l’altro controllerà iparametri di profondità, tempo e riserva d’aria perentrambi.

Ripetizioni ed esperienzaSotto la supervisione dello Staff ripetere gli eserciziRipetere gli esercizi sulle tecniche di orientamentoin base ai suggerimenti dell’Istruttore e dello Staff, tipermetterà di aumentare la familiarità con l’ambien-te subacqueo. Se un esercizio non ti è chiaro, ovolessi provarlo ancora, non esitare e chiedi alloStaff.

Risalita, uso del segnalatore di superficie e sosta disicurezzaRisalire alla velocità corretta, usare corretta-mente il segnalatore di superficie e fermarsiper una sosta di sicurezza a 5 metri per 3 minu-ti prima di riemergere

62

Potrebbe succedere di perdere il compagno o ilgruppo e non sapere come fare per tornare verso labarca, oppure essere costretti a riemergere lontanodalla barca o da luoghi ridossati dal traffico marino,a causa di un imprevisto. Il segnalatore di superficiepermetterà a chi sta in superficie di avvistare la pre-senza dei sub ed eventualmente fornire la necessa-ria assistenza. L’esercizio prevede che in immersioneogni coppia di subacquei sia dotata di un segnalatoredi superficie e, su invito dell’Istruttore, lo rilasci met-tendo un po’ d’aria all’interno del sacco, usando l’e-rogatore di riserva. Effettua le operazioni con calma,facendo attenzione che la lunga cima del segnalatoresia libera di lasciare salire il sacco dell’aria.

UscitaUscire dall’acqua applicando le tecniche sugge-rite dall’Istruttore

Smontaggio e cura dell’attrezzaturaSmontare e prestare le dovute cure all’attrezzaturaQuesta fase si rivela preziosa per mantenere in effi-cienza la tua attrezzatura, compresi gli strumenti chehai usato o userai per l’orientamento. Se possibile èmeglio risciacquarla in acqua dolce pulita ancoraprima di smontarla, altrimenti riponila con cura nellatua sacca o nella cesta per risciacquarla in un secon-do momento secondo le indicazioni dello Staff.

DebriefingAscoltare il commento dell’IstruttoreEcco un'altra occasione per migliorare il tuo proces-so formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta conattenzione i commenti sulle tue prestazioni, i sugge-rimenti e le raccomandazioni offerte dal tuoIstruttore e dallo staff. Approfittane per migliorareulteriormente e non esitare a fare domande!

Convalida dell’immersioneRegistrare l’immersione sul proprio logbook efarla firmare dall’IstruttoreRegistra l’immersione! Questa operazione serve perconfermare la tua formazione in acque libere.Annota con cura tutti i parametri, le condizioniambientali e gli esercizi svolti, aggiungendo i tuoicommenti personali. Ricorda di far convalidare l’im-mersione dal tuo Istruttore e chiedi se ci sono tim-bri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuolibretto.

63

Immersione in Acque Libere 3BriefingAscoltare la descrizione delle attività da svolge-re e fare domande per eventuali chiarimentiNelle Acque Libere il briefing è particolarmenteimportante anche perché non è conveniente risaliredurante l’immersione o uscire dall’acqua per chiari-re qualcosa. E’ meglio ascoltare con attenzione,scendere e dedicarsi agli esercizi per avere altrotempo utile per eventuali ripetizioni. L’acquisizionedelle tecniche di orientamento avviene più efficace-mente in un ambiente rilassato, provando gli eserci-zi in team con gli altri subacquei e lo staff.L’Istruttore ti spiegherà quello che dovrai fare -dove, come e quando - per cui è fondamentale chesospendi ogni attività e che gli rivolgi tutta la tuaattenzione. Non esitare a fare domande se qualcosanon ti è chiaro, l’Istruttore o il Diveleader sarannofelici di aiutarti.

Localizzazione e verifica del sito d’immersioneIn navigazione o da terra, localizzare con l’aiu-to dell’Istruttore i riferimenti necessari allalocalizzazione del sito d’immersione sceltodurante la pianificazione o di un sito d’immer-sione alternativoQuesta fase sarà molto interessante in quanto tipermetterà di seguire l’Istruttore durante alcune fasiimportanti del suo lavoro ma che sicuramente ti ser-viranno per le tue escursioni subacquee, quali lanavigazione e la rotta da seguire per raggiungere ilsito scelto e il tipo di riferimenti naturali o strumen-tali che si possono usare per ritrovare un puntod’immersione.

Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzaturaPreparare correttamente tutta l’attrezzaturanecessaria per l’immersione, indossarla con l’au-silio del compagno e controllarla reciprocamenteCome fai normalmente quando ti immergi, puoimontare il Gav e gli erogatori sulla bombola e con-trollare che sia carica. La vestizione può dipenderedall’uso e dal tipo di imbarcazione e puoi effettuar-la sia fuori che direttamente in acqua. La verifica,come sicuramente ricordi, è quanto di meglio puoifare in ultima fase per prevenire problemi legatiall’attrezzatura, quindi devi curare attentamente que-sta fase e segnalare all’Istruttore o allo Staff se tu oil tuo compagno rilevate problemi con qualche com-

64

ponente dell’attrezzatura. Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare la pro-cedura di controllo: Gav – Rubinetterie – Aria –Zavorra - Individua l’erogatore di riserva - Erogatori

Nota: Se le condizioni lo consentono e a discre-zione dell’Istruttore, il controllo dell’attrezzatu-ra può avvenire anche dopo l’ingresso in acqua

IngressoEntrare in acqua con la tecnica adeguata in basealle caratteristiche del luogoL’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utiliper un corretto ingresso in acqua in base alle carat-teristiche del luogo e dell’imbarcazione. Potrestientrare in acqua usando il rovesciamento all’indietroo il tuffo a forbice o entrare da riva, in ogni casoaspetta l’invito e i segnali dello Staff per l’ingresso.Una volta in superficie aspetta insieme al tuo com-pagno le indicazioni dello Staff sulla discesa e sullosvolgimento degli esercizi.

Verifica della pesata Controllare di avere la quantità di zavorra cor-retta prima di iniziare la discesaGli esercizi di Orientamento, sia eseguiti con riferi-menti naturali, sia eseguiti con strumenti, necessita-no di una buona concentrazione, che sott’acquarisulta ottimizzata da un buon assetto, quindi dallagiusta pesata. Abituati, ogni volta prima di immer-gerti, a considerare bene quest’aspetto, per preveni-re qualsiasi problema legato ad una pesata scorret-ta.

Discesa nel bluScendere senza l’ausilio di un riferimento visivofino alla profondità pianificata dall’IstruttoreScendere nel blu ha senza dubbio molto fascino.Ricordati di osservare attentamente il paesaggiosotto di te mentre scendi lentamente, rilevando rife-rimenti caratteristici, controllando il computer o ilprofondimetro e rimanendo vicino al tuo compa-gno. Se opportuno il tuo Istruttore ti indicherà deiparticolari che potranno servirti per orientarti.

Formare un triangoloNuotare in assetto neutro effettuando un per-corso triangolare. Ogni lato dovrà essere di 10massimo 15 metri. Ritornare nelle immediatevicinanze del punto di partenza (ognuno deve

65

svolgere alternativamente il ruolo di navigatoree assistente).Questo è un altro esempio di tracciato subacqueo.Nel ruolo di navigatore, una volta che l’Istruttore ticomunicherà la direzione di partenza, non dovraifare altro che impostare la rotta con la bussola postain posizione di navigazione, contare lentamente lepinneggiate, svoltare 120° secondo quanto pianifica-to e completare i 3 lati della figura. Pur sotto lacostante supervisione dell’Istruttore, tu e il tuo com-pagno lavorerete sempre in coppia: uno navigherà el’altro controllerà i parametri di profondità, tempo eriserva d’aria per entrambi. Per familiarizzare bene con lo strumento proveretequesto esercizio a secco prima dell’immersione.

Itinerario subacqueo con la bussolaUsando la bussola, seguire un itinerario subac-queo che preveda 5 cambi di direzione e ritor-nare nei pressi del punto di partenza (i subac-quei della coppia collaborano, non è necessariosvolgere alternativamente il ruolo di navigatoree assistente)Questo percorso un po’ articolato ti farà capire che,se usato correttamente, uno strumento come la bus-sola subacquea potrebbe, oltre che esserti moltoutile, farti anche molto divertire. Insieme al tuocompagno effettuerete un percorso, che dovrà arti-colarsi in almeno 5 cambi di direzione. Il risultanteesagono sarà precedentemente disegnato e stabilitocon l’Istruttore. Ricordate di usare la stima delladistanza per valutare come ritornare al punto di par-tenza.

Ripetizioni ed esperienzaSotto la supervisione dello Staff ripetere gli eserciziRipetere gli esercizi sulle tecniche di orientamento inbase ai suggerimenti dell’Istruttore e dello Staff, tipermetterà di aumentare la familiarità con l’ambientesubacqueo. Se un esercizio non ti è chiaro, o volessiprovarlo ancora, non esitare e chiedi allo Staff

Risalita e sosta di sicurezzaRisalire alla velocità corretta lungo la cima dellabarca o del pallone segnasub e (se opportuno)fermarsi per una sosta di sicurezza a 5 metriper 3 minuti prima di riemergereE’ importante risalire lentamente e fermarsi per unatappa di sicurezza in tutte le immersioni, quindianche in un’immersione di orientamento. In questo

66

modo aumenterai la tua sicurezza nei confrontidell’MDD potendo smaltire ulteriore azoto dal tuoorganismo. L’Istruttore ti fornirà le indicazioni neces-sarie per eseguire la sosta di sicurezza

UscitaUscire dall’acqua applicando le tecniche sugge-rite dall’Istruttore

Smontaggio e cura dell’attrezzaturaSmontare e prestare le dovute cure all’attrezzaturaQuesta fase si rivela preziosa per mantenere in effi-cienza la tua attrezzatura, compresi gli strumenti chehai usato o userai per l’orientamento. Se possibile èmeglio risciacquarla in acqua dolce pulita ancoraprima di smontarla, altrimenti riponila con cura nellatua sacca o nella cesta per risciacquarla in un secon-do momento secondo le indicazioni dello Staff.

DebriefingAscoltare il commento dell’IstruttoreEcco un'altra occasione per migliorare il tuo proces-so formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta conattenzione i commenti sulle tue prestazioni, i sugge-rimenti e le raccomandazioni offerte dal tuoIstruttore e dallo staff. Approfittane per migliorareulteriormente e non esitare a fare domande!

Convalida dell’immersioneRegistrare l’immersione sul proprio logbook efarla firmare dall’IstruttoreRegistra l’immersione! Questa operazione serve perconfermare la tua formazione in acque libere.Annota con cura tutti i parametri, le condizioniambientali e gli esercizi svolti, aggiungendo i tuoicommenti personali. Ricorda di far convalidare l’im-mersione dal tuo Istruttore e chiedi se ci sono tim-bri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuolibretto.

67

Appendice

68

69

ESA WorldwideESA è un'agenzia subacquea internazionale, ilsuo obiettivo è quello di formare i subacquei dallivello iniziale fino al raggiungimento dei livelli pro-fessionali come Diveleader e Istruttore. Per fare que-sto l’ESA si prefigge di applicare i più evoluti stan-dard operativi congiuntamente ad un elevatissimogrado di sicurezza e di promuovere l’attività subac-quea nelle sue varie forme.I percorsi formativi dell’ESA prevedono l’integra-zione delle informazioni divulgate dall’Istruttore,con i materiali di supporto che accompagnano ivari livelli di brevetto. La formazione pratica iniziale avviene con lo svilup-po delle capacità subacquee in piscina o bacinodelimitato, successivamente applicate e migliorate inacque libere.Per ogni programma o corso ESA è prevista una veri-fica dell’apprendimento da parte dell’Istruttore chedovrà conservare una prova dell’avvenuta valutazione.I subacquei possono ricevere dall’ESA la formazioneiniziale, progredire verso livelli più alti di brevetto,specializzarsi in diverse aree legate all’attività subac-quea come la biologia marina, la fotografia, l’ar-cheologia subacquea, ecc.

70

Raggiunte le adeguate credenziali, i subacquei posso-no partecipare ai programmi per la formazione ditipo professionale nell’ambito dell’attività subacquea.L’ESA stabilisce elevati standard per la forma-zione dei propri affiliati: essi sono professioni-sti subacquei in possesso di un brevetto ESADiveleader o di grado più alto.Gli istruttori ESA sono formati dagli ESA IC Director,persone adeguatamente preparate e qualificate per tra-smettere le tecniche di insegnamento ai futuri istruttori.La formazione dell’Istruttore è completa e prevedel’acquisizione di informazioni sulla teoria dell’immer-sione, sulle procedure ESA, nozioni di psicologia e dimarketing, lo sviluppo delle capacità di gestione deisubacquei singoli o in gruppo, di gestione dei pro-blemi, di salvaguardia dell’ambiente e altro.Le convalide dei brevetti ESA sono emesse dalla sedecentrale e dagli uffici ESA ufficialmente autorizzati.Il dipartimento ESA che si occupa della formazioneinforma gli affiliati ESA sulle variazioni delle proce-dure esistenti e sull’introduzione di nuove procedure.Possono affiliarsi all’ESA anche strutture qualificate cheoperano nel campo dell’attività subacquea ricreativa.Centri immersione, club subacquei e negozi subac-quei possono, infatti, acquisire la qualifica di ESAPoint. Le strutture denominate ESA IC Point posso-no promuovere, organizzare e condurre i corsi diformazione per gli Istruttori ESA. L’ESA intende caratterizzarsi anche attraversoun particolare impegno volto alla divulgazionedelle conoscenze sull’ambiente, per migliorarela qualità delle immersioni e creare nei subac-quei una maggiore consapevolezza verso lo spa-zio sommerso. I professionisti ESA, infatti, effet-tuano il loro percorso formativo ricevendo una soli-da preparazione anche sulle conoscenze relativeall’ambiente. Tutta l’attività formativa dell’ESA è salda-mente collegata a obiettivi di salvaguardia degliambienti acquatici.

71

9 consigli per la difesadell'ambienteMettendo in pratica questi semplici suggerimenti,darai il tuo importante contributo alla salvaguardiadell’ambiente.

1) In immersione mantieni un assetto neutro, evitail contatto con il fondo e con gli organismi marini:senza i guanti starai più attento a dove metti le mani.

2) In prossimità del fondo blocca ogni movimentodi mani e pinne e, se devi posarti, controlla che letue ginocchia e le pinne non creino danni.

3) Evita di passare sotto le volte o nelle grotte,potresti urtare e danneggiare gli organismi, inoltre lebolle d’aria intrappolate sul soffitto causano gravidanni all’ambiente.

4) Non attaccarti a tartarughe, grandi pesci, o ceta-cei, ma nuota con loro; non inseguire gli animali seti accorgi di recare disturbo.

5) Evita di toccare organismi che non conosci o chepotrebbero essere delicati; non accarezzare i pescied altri organismi, potresti asportare il muco protet-tivo che li ricopre e causare lesioni.

6) Non raccogliere dal fondo organismi vivi o morti,reperti di valore storico o archeologico e oggetticoperti da alghe ed animali.

7) Non acquistare souvenir prodotti con materia-li provenienti dal mare, scoraggerai così la lororaccolta.

8) Non buttare niente in acqua (rifiuti, filtri di siga-retta, batterie, bottiglie, carta, cibo, ecc): getta i rifiu-ti negli appositi contenitori.

9) Continua la tua formazione ed approfondisci laconoscenza degli ambienti marini, scoprirai cheogni luogo merita un'immersione e che in ogni fon-dale c'è una straordinaria varietà di organismi dascoprire.

Tutti gli abitanti ed i frequentatori degli spazi som-mersi ti ringraziano fin d’ora per il tuo impegno.

72

9 regole per la sicurezza1 Mantieni efficiente il tuo equipaggiamento. Controllalo prima di partire per un viaggio e prima dell’immersione.

2 Devi essere fisicamente e psichicamente in forma.L’esercizi fisico e la dieta adeguata ti faranno apprezzare di piùl’attività subacquea. Puoi mantenerti mentalmente allenato a pre-venire lo stress e l’ansia riprovando ogni tanto i principali esercizidel Corso Open Water, specialmente quando non ti immergi damolto tempo. Incomincia l’immersione riposato, caldo e idratato.

3 Immergiti secondo il tuo grado di esperienza. Considera che potresti immergerti in condizioni di profondità per teinsolite, con forte corrente, in acqua fredda o in condizioni di scarsavisibilità, quindi è meglio se prima ricevi l’adeguata preparazione..

4 Pianifica l’immersione e segui il piano che hai fatto.Immagina i potenziali problemi che potresti trovarti ad affrontare,come prevenirli e rispondere ad essi. Accordati con il tuo compagnosu limiti sicuri di tempo, profondità, di percorso e i corretti segnali.

5 Controlla i tuoi strumenti e mantieni un buonmargine di sicurezza.Sebbene tu possa conoscere i tuoi consumi abituali, condizionidi profondità, corrente e fatica potrebbero farti consumare dipiù. Non considerare i limiti delle tabelle o del computer comeassoluti, ma rimani ben entro i limiti.

6 In immersione rilassati e divertiti, respira conti-nuamente, profondamente e lentamente.Raggiunto un buon grado di comfort sott’acqua, pensa a cosa tipiacerebbe dedicarti in immersione e coltiva questi interessi. I Corsidi Specialità soddisfano quasi tutte le tue aspettative. Fatica eaffanno aumentano il tuo ritmo respiratorio e possono diminuirele prestazioni del tuo erogatore. Se ti senti stanco o in affanno, fer-mati, rimani calmo e respira, vedrai che tutto andrà bene. Se neces-sario puoi risalire lentamente in superficie.

7 Se non sei convinto, rinuncia all’immersione.Il coraggio di rinunciare è una dote invidiabile ed èil modo miglioreper prevenire problemi che potresti non sentirti in grado di affrontare.

8 Risali lentamente dal fondo e fermati per una sostadi sicurezza a cinque metri.E’ il modo migliore per prevenire la malattia da decompressione.

9 Attendi almeno 24 ore prima di prendere l’aereo osalire in altitudine dopo l’immersione. Dopo l’immersio-ne è meglio aspettare sempre più tempo possibile prima di volare.

73

Schema per la pianificazione dell’immersione

Pianificazione genericaCompagno d’immersioneData e orario dell’immersioneScopo dell’immersioneLuogo presceltolocalità alternativaPercorso per raggiungere la localitàAppuntamento: luogo e orarioAttrezzatura particolareControllo previsioni meteomarineVerifica e ricarica delle bomboleVerifica e preparazione dell’attrezzaturaKit con attrezzi e parti di riservaZavorra completaBorsa completaMezzi di trasportoInformazioni sul sitoContatti d’emergenzaInformazioni per chi rimane a terraCibo e bevandePrenotazioni/BigliettiDenaro

Pianificazione sul punto d’immersioneCondizioni psicofisicheCondizioni meteomarineIdoneità delle condizioni ambientaliIndividuare e provare i sistemi di comunicazioneDecidere tecniche e punti di entrataDecidere tecniche e punti di uscitaSistema di coppiaTecniche di comunicazione subacqueaPercorso Limiti di profondità e tempoProcedure di emergenzaControllo dell’attrezzatura

In caso di necessità contattare:__________________

_____________________________________________

_____________________________________________

74

Da non dimenticareVarieDocumento di riconoscimentoBrevettoLog bookPrenotazioni / bigliettiInformazioni sui contatti d’emergenzaCostume da bagnoFiltro o crema solareOcchiali da soleBerrettoGiacca a ventoAsciugamanoAccappatoioCiabatteCuffia e occhialini per il nuotoAbbigliamento di ricambioCibo / bevandeMedicinali

Attrezzatura BorsaPinne, maschera e snorkelMutaSottomutaCappuccio Guanti CalzariZavorraGAVBombola caricaErogatore principaleErogatore di riservaManometroFrusta del GAVFrusta della muta stagnaColtello

StrumentiComputerStrumenti integratiProfondimetroTimerBussola TermometroTabelle

75

AccessoriLavagnettaSchede di riconoscimento delle specieMatitaBoa segnasubSegnalatore di superficieMulinelloTorcia principaleTorcia di riservaStroboLuce di posizioneMoschettoniLiquido antiappannanteCimetta per l’attrezzatura

Attrezzatura di riserva0-ringBombolePesiCinghioliUtensiliKit per riparare la muta

Attrezzatura particolareMacchina fotograficaObiettivi FlashPellicolaVideocameraCustodiaCassetteIlluminatori BatterieCaricabatterieCavetti

Note____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

76

Come fare un percorso triangolare con la bussola

77

Come fare un percorso quadrangolare con la bussola

78

Come fare un percorso esagonale con la bussola

79

80