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Autorizzazione Trib. N. 6/98 del 13.1.98 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46 Art. 1, c. 1 - DCB RM) Direttore Responsabile Ing. Fabrizio Marafini Stampa Palombi & Lanci S.r.l. - Tipografia - Via Maremmana Inf. Km. 0,500 (Villa Adriana) - Tivoli numero 6 2006 Assilea Associazione Italiana Leasing piazzale ezio tarantelli 100 - 00144 roma tel. 06 997036.1 fax 06 45440739 www.assilea.it [email protected] Autorizzazione Trib. N. 6/98 del 13.1.98 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46 Art. 1, c. 1 - DCB RM ) Direttore Responsabile Ing. Fabrizio Marafini Stampa Palombi & Lanci S.r.l. - Tipografia - Via Maremmana Inf. Km. 0,500 (Villa Adriana) - Tivoli Assilea Associazione Italiana Leasing piazzale ezio tarantelli 100 - 00144 roma tel. 06 997036.1 fax 06 45440739 Editoriale Fabrizio Marafini Il passaggio agli IAS delle società di leasing Antonio Gaveglio Sempre più leasing nelle imprese manifatturiere Beatrice Tibuzzi Il nuovo art. 118 TUB e la disciplina del ius variandi nei contratti di locazione finanziaria Massimo Rodolfo La Torre L’Europa in cifre e i suoi operatori... analizzando le tendenze del mercato e dell’offerta leasing “nel vecchio continente” Piero Biagi La BDCR guarda avanti Intervista a Francesco Pascucci Pillole dalla Rassegna Stampa Leasing Emiliano Bellini Vita Associativa Riunioni Circolari e Pareri In questo numero 1 2 7 13 22 29 32 37 38 39

In questo numero - Assilea...Direttore Responsabile Ing. Fabrizio Marafini Stampa Palombi & Lanci S.r.l. - Tipografia - Via Maremmana Inf. Km. 0,500 (Villa Adriana) - Tivoli numero

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    Assilea Associazione Italiana Leasingpiazzale ezio tarantelli 100 - 00144 roma tel. 06 997036.1 fax 06 45440739

    www.assilea.it [email protected]

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    Assilea Associazione Italiana Leasingpiazzale ezio tarantelli 100 - 00144 roma tel. 06 997036.1 fax 06 45440739

    Editoriale Fabrizio Marafini

    Il passaggio agli IAS delle società di leasingAntonio Gaveglio

    Sempre più leasing nelle imprese manifatturiere Beatrice Tibuzzi

    Il nuovo art. 118 TUB e la disciplina del ius variandinei contratti di locazione finanziariaMassimo Rodolfo La Torre

    L’Europa in cifre e i suoi operatori...analizzando le tendenze del mercato e dell’offerta leasing“nel vecchio continente”Piero Biagi

    La BDCR guarda avanti Intervista a Francesco Pascucci

    Pillole dalla Rassegna Stampa Leasing Emiliano Bellini

    Vita Associativa

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  • Direttore Responsabile: Fabrizio Marafini

    Comitato di Redazione: Gianluca De Candia, Alessio Macrì, Beatrice Tibuzzi

    Hanno collaborato Emiliano Bellini, Piero Biagi, Antonio Gaveglio,a questo numero: Massimo Rodolfo La Torre e Alessandra Mancusi

    Progetto erealizzazione grafica: Danila Parrini chiuso in redazione il 30 settembre 2006

  • Grazie alla televisione, ormai tutti sappiamo benissimo cosasia un “pit-stop”, quella brevissima (non a caso, misurata infrazioni di secondo) sosta ai box, in cui un team superad-destrato ed efficiente di tecnici, in sgargianti divise spesso mono-colore, rimette in sesto con nuovi pneumatici e nuovo carburantele vetture di formula uno. Probabilmente però non molti sanno ilsignificato del termine inglese “pit”. Aprendo il DizionarioZanichelli, prima di arrivare all’espressione “pit-stop” - “fermataai box”, mi ritrovo a passare attraverso una serie di termini davve-ro inattesi: “buca, fossa, trappola; abisso, burrone; inferno; cava,miniera; cavità, depressione, bocca; cicatrice” e così via.

    Fabrizio Marafini

    EDITORIALE

    La Lettera di Assilea numero 6 - settembre 2006

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    Un lungo pit-stopIn quest’ottica, l’utilizzo dell’espressione “pit-stop” applicata alla nostra recente vicenda del-l’immobiliare - lo tsunami mediterraneo ai cuidanni stiamo ancora alacremente tutti cercandodi porre rimedio - suona piuttosto appropriato.Siamo davvero per un certo periodo come entra-ti dentro “una buca”, “un burrone”, in certimomenti quasi un “inferno” e una “trappola”.Ma adesso ci sono tutte le premesse acché con il1° ottobre - data a partire dalla quale scatta l’ali-quota ridotta alla metà per le imposte ipocatasta-li sulle compravendite di immobili da concederein locazione finanziaria - il settore del leasingimmobiliare lasci finalmente il box e riprendacon la consueta grinta la propria corsa. Sarà

    importante per il morale di tutto il settore chel’andamento dello stipulato immobiliare di otto-bre ritorni sui livelli del passato. Anche perché innovembre, il confronto sarà inevitabilmente fal-sato dalla straordinaria performance del novem-bre 2005, quando si registrò una anticipazione dimolte operazioni di leasing immobiliari al fine dicogliere le ultime opportunità di durate fiscali di8 anni prima del provvedimento Tremonti.I commerciali leasing e gli uffici tecnici-immo-biliari delle nostre Associate hanno oggi ancorpiù di ieri una grande responsabilità: dimostrarcida subito che la “formula uno leasing” è ancora -e forse ancor più del passato - competitiva!

  • Antonio Gaveglio

    2

    FISCALE

    Trascorso il mese di giu-gno, dedicato alla reda-zione delle semestrali, siavvicina ora il termine cogentedell’adozione dei principi IASnei bilanci di impresa (indivi-duali) degli intermediari finan-ziari.Allo sparuto drappello deiPionieri, che si contava sulledita di una mano, già estensorisecondo i principi IAS delbilancio chiuso al 31 dicembre2005, si aggiungerà il grossodei competitors del mercatoleasing. I dubbi, le incertezzesono tante, ma forse, ed a benguardare, è già possibile indi-viduare una linea di tendenzase non una prassi interpretati-va.Nelle brevi note che seguono,proseguendo il dibattito apertoin seno al convegno del 5 apri-le, alla luce delle numerose

    La Lettera di Assilea

    risposte (22 società appartenen-ti al segmento top 30 di cui 5 astatuto bancario) ottenute alquestionario Assilea, e non ulti-mo sulla base dell’esperienzamaturata da KPMG pressonumerosi clienti leasing, ripren-diamo i temi caldi impostatividi modello contabile ed inter-pretativi delle poste di bilancioe della nota integrativa.

    MODELLO CONTABILEin linea generale le societàhanno operato mantenendol’impianto patrimoniale dellapropria contabilità generale(scheda cespiti, fatturazionecanone, ammortamenti etc)operando in sede di bilanciocon scritture di riclassifica erettifica (adjustment IAS).

    CLASSIFICAZIONEPORTAFOGLIO LEASING

    è stata confermata la presenzapressoché esclusiva di contrattidi leasing finanziari “financeleases”; le operazioni di leasingoperativo (secondo CircolareB.I. 216/96) sono state in viagenerale riclassificate (trannequalche rarissima eccezione) in“finance lease”, anche da alcu-ni operatori specializzati nellalocazione operativa su benistrumentali e nel noleggio (ren-ting) a M/L termine.

    CONTRATTI DI LEASINGCOSIDDETTI “IN COSTRUENDO”alla luce delle non univocheindicazioni fornite dalle istru-zioni del VEC e del VIF dellaBanca d’Italia il tema è statooggetto di un ampio ed appro-fondito dibattito, coinvolgendoanche ABI e ASSIREVI. Ciònon di meno sulla questione deicd. “SAL” le società di leasinginterpellate hanno assunto unaposizione largamente unitaria econdivisa: l’87% degli interme-diari finanziari hanno assimila-to la fattispecie ad un credito(valorizzando la voce “altri cre-diti” con l’importo dei SAL);

    Un aggiornamento sulla prassi interpretativa delle poste caratteristiche di business

    Il passaggio aglidelle societàdi leasingIAS

  • FISCALE

    numero 6 - settembre 2006

    seppur in presenza di indicazio-ni diverse contenute nellaCircolare Banca d’Italian. 262/05, il 60% del campionedelle società di leasing a statu-to banca hanno iscritto tale fat-tispecie nei crediti.

    CONTRATTI DI LEASING “INATTESA DI LOCAZIONE”in analogia al tema precedentedegli “In costruendo”, il 91%degli intermediari finanziari harilevato la fattispecie in bilan-cio quale credito.

    INVESTIMENTO NETTO EGESTIONE COSTI DIRETTIINIZIALI�� Le principali società di soft-

    ware fornitrici di applicati-vi leasing hanno sviluppatoPiani di Ammortamentofinanziari IAS compliant.

    �� Pur non avendo tenuto uncomportamento uniformein merito alle modalità diFTA, tutto il campione diriferimento ha ormai “inpotenza” i PAF secondo gliIAS sui contratti nuovi(sorti nel corso del 2005).

    �� I costi diretti iniziali com-prendono quasi esclusiva-mente le provvigioni agliausiliari esterni (ad es. bro-kers, agenti). Le indicizza-zioni sono state tendenzial-mente considerate “contin-gent rent” e quindi nonriportate nell’investimentonetto.

    �� I rimborsi spese istruttoria

    a larga maggioranza (94%degli intermediari finanziarie 80% degli intermediaribancari) non sono conside-rati costi diretti iniziali. Inalcuni e limitati casi - socie-tà con un portafoglio diver-sificato (prestiti, personali,mutui, loans) - per unaragione di omogeneità ditrattazione dell’algoritmo dicosto ammortizzato, la pre-scrizione dello IAS 17 chelimita l’associazione all’in-vestimento netto dei soli“costi diretti iniziali” è statasoppiantata dalla più esten-siva formula dello IAS 39che parla di costi e ricavidiretti iniziali.

    �� I rappel sono stati spesatinell’esercizio nella maggio-ranza relativa dei casi tra gliintermediari finanziari(47%), ed a maggioranzaassoluta (75%) nelle ban-che.

    �� I costi e ricavi per premiassicurativi sono transitati aconto economico tra glialtri oneri/altri proventi enon sono stati ricondottiall’investimento netto (tran-ne che per il 13% del cam-pione degli intermediarifinanziari ed il 20% dellebanche.

    �� I canoni a valere sugli ulti-mi sono gestibili come ridu-zione di quota capitale allastregua di anticipi (anche sec’è chi li ha trattati comedepositi cauzionali).

    VALUTAZIONE ANALITICA ECOLLETTIVA (IMPAIRMENT DEICREDITI)L’appartenenza delle società dileasing a Gruppi bancari ha cer-tamente indotto gli operatori adaffrontare il tema della valuta-zione collettiva dei crediti conun approccio globale ed armo-nico con la Capo Gruppo;anche per questo motivo sispiega l’ampia convergenzadegli operatori del mercato lea-sing verso l’utilizzo di algorit-mi in linea con le indicazionidel Comitato di Basilea. Laforte presenza di PD prodottedall’intermediario finanziario enon di gruppo evidenziano cheil percorso di omologazionecon Basilea non si è ancoradispiegato in modo complessi-vo, mentre è da considerarsiampiamente condivisibilel’adozione di LGD sorte dallaspecifica esperienza leasing. Sinoti che la convergenza versol’incurred loss ed alla valuta-zione del time value sono rag-giunte rispettivamente dalla PDad un anno e dal valore del“debito residuo IAS”. Quantoalla valutazione analitica, lascelta del tasso di attualizzazio-ne non è stata omogenea: men-tre infatti le società di leasingbanche hanno optato per il tassoeffettivo originario (60% delcampione contro un 40% cheadotta il tasso in vigenza sulcontratto al momento del pas-saggio a sofferenza), il 59% gliintermediari finanziari rispon-

    3

  • denti ha utilizzato il tasso invigenza sul contratto almomento del passaggio a soffe-renza (mentre il 41% il TEO).La maggioranza del campionecomplessivo non ha preso inconsiderazione i costi di recu-pero pertanto gli incassi attesisono stati stimati lordi.

    BENI RIVENIENTI DALOCAZIONE

    in questo caso l’elementodiscriminante è stato quello dideterminare se la partita credi-toria (correlata al bene) vanta-ta dalla società di leasing siaancora o non in essere. In casodi chiusura a saldo e stralciodella posizione creditoria, ilbene viene iscritto ai sensidello IAS 2, viceversa, in casodi sussistenza della posizionedi credito, il bene rivenienterimane associato al credito (delquale è un mezzo di recupero).

    COMPONENTI DICONTO ECONOMICO�� Le plus su riscatti ordinari

    dovute alla dilazione delflusso di riscatto sono statericlassificate nella voceinteressi;

    �� le plus su riscatti anticipati(da attualizzazione del flus-so) sono state riclassificatenella voce interessi;

    �� la componente economicadella penale risarcitoria èstata appostata negli altriproventi di gestione anchese sono stati rilevati casi di

    transito a interessi attivi ecommissioni attive;

    �� le minus plus da realizzocespite su crediti dubbisono state generalmentericlassificate nelle rettifichedi valore nette;

    �� gli interessi da time valuesull’impairment sono ri-condotti alle riprese divalore;

    �� le commissioni attive e pas-sive indubbiamente risento-no di una non omogenea ecoerente indicazione diindirizzo. Nella voce inparola figurano i proventi egli oneri relativi, rispettiva-mente, ai servizi prestati e aquelli ricevuti dall’impresa.Secondo la Circolare 262nelle voci commissioni atti-ve e commissioni passivefigurano i proventi e glioneri relativi, rispettiva-mente, ai servizi prestati e aquelli ricevuti dalla banca odalla società finanziaria(garanzie, incassi e paga-menti, gestione e interme-diazione ecc). Vanno per-tanto esclusi dalle commis-sioni attive i recuperi dispesa. Sono esclusi i pro-venti e gli oneri consideratinella determinazione deltasso effettivo di interesse(da ricondurre nelle voci 10“interessi attivi e proventiassimilati” e 20 “interessipassivi e oneri assimilati”del conto economico) delleattività e passività finanzia-

    rie. Si ricorda inoltre chenella tabella “di cui allaSezione 2 - Le commissioni- Voci 40 e 50” non è previ-sta una voce dove ricondur-re i proventi/oneri dell’atti-vità caratteristica relativi alleasing finanziario. Assilea,non avendo ritenuto condi-visibile un’allocazione al difuori del cd. “Margine diIntermediazione” delle com-ponenti di ricavo e di costoriferibili all’attività finan-ziaria (diversamente appo-state tra le voci residuali“altri Oneri e Proventi digestione”), ha suggerito diinserire nella voce residua-le “Servizi”, presente nellatabella “di cui alla Sezione2 - Le commissioni - Voci40 e 50”, tutte quelle com-ponenti di costo e di ricavorappresentative dell’attivitàcaratteristica della societàdi leasing finanziario.

    �� Nella sottovoce a) “speseper il personale” sono gene-ralmente comprese anche:- le spese per i dipendenti

    distaccati a tempo pienopresso altre imprese;

    - le spese relative ai con-tratti di lavoro atipici (adesempio, i contratti di“lavoro interinale” e di“collaborazione coordina-ta continuativa”);

    - i rimborsi di spesa per idipendenti distaccati atempo pieno presso l’im-presa;

    La Lettera di Assilea

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    FISCALE

  • - i costi derivanti da accordidi pagamento ai dipenden-ti basati su propri strumen-ti patrimoniali.

    �� Nella sottovoce b) “altrespese amministrative” figu-rano, in particolare, le speseper servizi professionali(spese legali, spese notarili,ecc.), le spese per l’acquistodi beni e di servizi non pro-fessionali (energia elettrica,cancelleria, trasporti, ecc.), ifitti e i canoni passivi, ipremi di assicurazione, leimposte indirette e le tasse(liquidate e non liquidate) dicompetenza dell’esercizio.

    Chiudendo non possiamodimenticare la Nota integrativadove molte tabelle richiedono il

    5numero 6 - settembre 2006

    supporto del sistema informati-vo per essere redatte e talorapresentano dubbi interpretativi.Ricordiamo tra queste:Nota Integrativa parte B tabelle6.1, 6.3, 6.5; laddove devonoessere ricondotti SAL ed Incostruendo, gestiti i maxicano-ni, le indicizzazioni, etc, non-ché le rettifiche analitiche e col-lettive con evidenza separataper i crediti deteriorati.Nota integrativa parte B tabella6.7; laddove è richiesta la disa-mina delle garanzie di supportoalle attività in bonis e deteriora-te.Nota integrativa parte B tabella10.1; laddove si deve dettaglia-re i beni inoptati ed i ritirati. Nota integrativa parte B tabella10.2; laddove per il leasing

    finanziario si deve fornire il det-taglio delle movimentazioni divariazione annua.Nota integrativa parte B tabella11.1; laddove è richiesta infor-mativa sulle attività ad uso fun-zionale acquisite in leasingfinanziario, su quelle concessein leasing operativo e quelleriguardanti i beni inoptati.Nota integrativa parte C: tabelle1.1, tabella 2.1, tabella 9.1,tabella 11.1, tabella 12.1, tabella21.1 Nota integrativa parte D: A1,A2, A3, A4, A5, A6.È un sistema di valori comples-so in continua evoluzione cherichiede un approccio per gradied uno sforzo di data qualityche parte dalle riconciliazionifondamentali tra bilancio civili-

    FISCALE

    la sede dell’ISB a Londra30 Cannon Street

  • La Lettera di Assilea

    6

    stico e quello finanziario(riconciliazione cespite-con-tratto-fondo, determinazionedella riserva finanziaria ericonciliazione del fatturato)per poi passare alla verifica dicoerenza sui valori IAS diInvestimento lordo e netto(attraverso le riconciliazionidei ratei e risconti finanziariIAS) e la corretta determinazio-ne delle competenze (interessi),per finire con l’adeguatagestione componenti di impair-ment e delle restanti incomben-ze IAS (TFR, Immobilizza-zioni materiali ed immateriali,derivati, etc.). Per affrontare tale complessitàe nel completare i loro progettiIAS-IFRS le società di leasingstanno di fatto affrontando uncambiamento globale ancheorganizzativo superiore alleattese, che vede la partecipazio-ne di tutte le aree funzionali. Intale contesto, la scelta di alcunioperatori di ricorrere ai servizidi advisory selezionati daAssilea, ha fatto si che l’espe-

    rienza del network KPMGdivenisse parte integrante delleproprie strutture aziendali coin-volte nella compliance IAS,consentendo di affrontare intempi rapidi situazioni com-plesse.Una scelta a conti fatti vincen-te. Il ricorso alla società diadvisory ha permesso di nondistogliere le proprie risorse daicompiti ordinari e di mantenerei presidi amministrativi. Innumerose situazioni l’advisorsi è mostrato un efficace mezzodi comunicazione interno e dicollegamento verso la CapoGruppo.Il valore aggiunto dell’advisoryin un contesto di cambiamentocosì forte può riassumersi nonsoltanto nelle elevate compe-tenze tecniche, ma anche nellaflessibilità organizzativa che siriflette nei progetti aziendali enella differenziazione di com-petenze che hanno consentitodi fornire un supporto integratoin tutte le situazioni. In particolare il benchmark che

    FISCALE

    KPMG è stato in grado fornirenelle scelte operative deriva daldel set di conoscenze raccoltesu un elevato numero di realtàaziendali, dal dibattito tecnicoprofessionale che si è sviluppa-to all’interno delle strutturenazionali ed internazionali ed inambito istituzionale (Assilea,ABI, Assirevi, Consob, OIC edaltre) dove KPMG è presentecon un ruolo di primo piano.E’ sotto questi auspici che sirinnova, sotto l’egida diAssilea, il sodalizio tra adviso-ry e società di leasing peraffrontare insieme l’ultimaparte del 2006, quella che cisepara dal primo bilancio diimpresa della maggioranzadelle società di leasing.

  • STATISTICHE

    7numero 6 - settembre 2006

    Beatrice Tibuzzi

    Sempre piùl e a s i n g

    nelle impresemanifatturiere

    centrato nei beni di consumo(2,4%), mentre per i beni diinvestimento e quelli interme-di, la crescita è stata rispettiva-mente dello 0,9% e 0,2%.

    Per il 2006 si prevede una lieveriduzione generale della spesadello 0,5%. Nello specifico,sono le piccole imprese adattendersi il calo maggiore(-4,2%), mentre le medieimprese progettano un incre-mento della spesa per l’acqui-sto di beni strumentali del3,9% e le grandi imprese nonprevedono di variare sostan-zialmente i propri investimenti.Un cauto ottimismo permea,invece, le aspettative per il2007, anno per il quale oltre lametà delle imprese rispondenti- sia sul totale, che per classedimensionale - prevede unastabilità o addirittura una cre-scita degli investimenti (fig. 2).Nell’indagine di marzo-aprile2005, come di consueto, sonostate inserite due domande spe-cifiche relative all’utilizzo delleasing come forma di finan-ziamento degli investimenti.Le risposte a tali domande,come vedremo, rivelano l’alta

    Alla più recente indagine seme-strale sugli investimenti delleimprese manifatturiere edestrattive condotta dall’ISAE(Istituto di Studi e AnalisiEconomica) - ente pubblico nongovernativo che svolge attivitàdi supporto e consulenza tecni-co–scientifica alle istituzioni -quest’anno ha risposto un cam-pione di ben 2.000 imprese(delle circa 4.000 intervistate),che hanno effettuato o program-mato investimenti nel triennio2004-2006, delle quali circa 900avevano risposto anche alleinchieste dell’aprile e novembredello scorso anno.

    Gli investimenti del settoremanifatturiero ed estrattivo,complessivamente, sono aumen-tati dell’1% nel 2005. In parti-colar modo l’aumento hariguardato le imprese di piccoledimensioni (con un numero diaddetti inferiore a 50), chehanno stimato una crescita dellaspesa pari al 2%, mentre lemedie imprese (numero diaddetti da 50 a 250) e le grandiimprese (dai 250 addetti in su)hanno fatto registrare aumentipiù contenuti e pari, rispettiva-mente, allo 0,7% ed allo 0,3%(fig. 1). L’aumento degli inve-stimenti, per il 2005, si è con-

    I risultati dell’indagine ISAE di maggio2006 fotografano, ancora una volta, ilcrescente utilizzo del leasing da partedel settore manifatturiero, con unapenetrazione che sfiora il 40% degliinvestimenti effettuati dalle piccoleaziende del comparto.

  • Figura 1 – Andamento degli investimenti delle imprese manifatturiere (variazione % rispetto all’anno precedente)

    STATISTICHE

    La Lettera di Assilea

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    MEDIE IMPRESE(50-249 addetti)

    GRANDI IMPRESE(oltre 250 addetti)

    TOTALE

    Fonte: ISAE, maggio 2006

    2005 2006

    Figura 2 - Aspettative sull’andamento degli investimenti delle imprese manifatturierenel 2007 (composizione % delle risposte)

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    PICCOLE IMPRESE(0-49 addetti)

    MEDIE IMPRESE(50-249 addetti)

    GRANDI IMPRESE(oltre 250 addetti)

    TOTALE

    Fonte: ISAE, maggio 2006

    CRESCITA

    STABILITA’

    RIDUZIONE

  • STATISTICHE

    9numero 6 - settembre 2006

    frequenza di ricorso al leasingcome forma di finanziamentodegli investimenti del settoremanifatturiero, soprattutto perle imprese di minore dimensio-ne, nonché una crescente pene-trazione di questo strumentoanche in termini percentuali sulvolume di investimenti effettua-ti dal settore.

    Alla prima domanda, in cui sichiedeva se l’impresa avesse omeno fatto ricorso allo strumen-to leasing per finanziare i propriinvestimenti, la percentuale dirisposte positive è stata pari al45%, in aumento rispetto al43% dell’anno precedente. Adeterminare l’aumento delricorso al leasing è stato, soprat-

    tutto, il comportamento dellepiccole imprese, per le quali lafrequenza percentuale di ricor-so al leasing è stata pari al 60%(contro il 36% delle grandiimprese ed il 33% delle medieimprese) (fig. 3).

    Figura 3 - Imprese manifatturiere che hanno fatto ricorso al leasing come forma di finanziamento all’investimento (frequenza % delle risposte)

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    2001

    Fonte: ISAE, maggio 2006

    piccole imprese(0-49 addetti)

    medie imprese(50-249 addetti)

    grandi imprese(oltre 250 addetti)

    totale

    2002 2003 2004 2005

  • STATISTICHE

    Andando ad osservare nel detta-glio la destinazione finale degliinvestimenti effettuati medianteil leasing, si osserva come que-sto strumento sia stato utilizza-to soprattutto per investimentivolti all’acquisizione di mac-chine e attrezzature per la pro-duzione (il 63% dei risponden-ti), di capannoni industriali

    La Lettera di Assilea

    10

    (45%) e di mezzi di trasporto(31%), in aumento, rispetto aquanto rilevato lo scorso anno -sebbene su percentuali più con-tenute - anche l’acquisizione inleasing di impianti e attrezzatu-re per elaborazioni dati (7%) eper l’automazione dell’ufficio(9%) (fig. 4).

    Figura 4 – Destinazione dei finanziamenti in leasing(frequenza % delle risposte)

    70

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    0

    capannoni industriali

    Fonte: ISAE, maggio 2006

    2001 20032002 2004 2005

    macchine eattrezzature per

    la produzione

    mezzi di trasporto

    impianti e/oattrezzature

    elaborazioni dati

    impianti e/oattrezzature automaz. uff.

    altri motivi

  • STATISTICHE

    11numero 6 - settembre 2006

    Le piccole imprese si sono ser-vite di questa forma di finanzia-mento per l’acquisto di capan-noni industriali, con una per-centuale (il 57% delle risposte)superiore alla media del cam-pione considerato (45%) e paria quella dei finanziamenti lea-sing per l’acquisto di macchine

    e attrezzature per la produzione(57%). Il 75% delle medieimprese ha invece fatto ricorsoal leasing per l’acquisto di mac-chine per la produzione, il 38%di esse per i mezzi di trasporto eil 29% per l’acquisto di capan-noni. Le grandi imprese hannoutilizzato il leasing per l’acqui-

    sto dei mezzi di produzione(64%), mezzi di trasporto(59%), capannoni (33%) e, inpercentuale inferiore (25%delle risposte pervenute), ma inmisura molto superiore allamedia (9%), per il rinnovo diimpianti e attrezzature per l’au-tomazione degli uffici (fig. 5).

    Figura 5 – Destinazione del finanziamento leasing per le diverse classi dimensionalidelle imprese (frequenza % delle risposte)

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    capannoni industriali

    Fonte: ISAE, maggio 2006

    macchine eattrezzature per

    la produzione

    mezzi di trasporto

    impianti e/oattrezzature

    elaborazioni dati

    impianti e/oattrezzature automaz. uff.

    altri motivi

    piccole imprese(0-49 addetti)

    medie imprese(50-249 addetti)

    grandi imprese(oltre 250 addetti)

    totale

  • STATISTICHE

    La Lettera di Assilea

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    Positivi anche i risultati dellaseconda domanda, nella qualesi chiedeva la percentuale diimporto totale degli investimen-ti che era stato finanziato in lea-sing. L’incidenza del leasing sultotale degli investimenti è infat-

    ti, complessivamente, risultatain aumento, con una penetrazio-ne pari al 21,3% (rispetto al17,6% del 2004). Anche in que-sto caso la percentuale più altaè stata rilevata sulle piccoleimprese, per le quali il tasso di

    penetrazione del leasing è statopari al 39,6% (fig. 6), superiorealla media nazionale e molto aldi sopra della percentuale rela-tiva alle imprese di media(12,4%) e grande dimensioni(6,8%).

    Figura 6 – Penetrazione % del leasing sul totale degli investimenti effettuati nell’anno

    40

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    2001

    Fonte: ISAE, maggio 2006

    piccole imprese(0-49 addetti)

    medie imprese(50-249 addetti)

    grandi imprese(oltre 250 addetti)

    totale

    2002 2003 2004 2005

  • 1. Premessa - Il iusvariandi consiste neldiritto potestativo diuna parte di modificare unilate-ralmente le condizioni e/o l’og-getto del contratto; l’attribuzio-ne ad una parte del potere dimodificare unilateralmente lecondizioni e/o l’oggetto dellapropria prestazione rende soloprovvisoriamente determinatele condizioni e l’oggetto delrapporto contrattuale, così comeè stato definito al momentodella conclusione dell’accordo,poiché nella sostanza la suadeterminazione definitiva vienerimessa alla volontà di una delleparti, la quale, se ritiene dimodificare il rapporto, vi prov-vede in un momento successivoal perfezionamento del contrat-to.L’ordinamento giuridico ha pre-visto, da un lato, alcune fattispe-

    cie particolari in cui consente ilius variandi con il conseguenteassoggettamento di una partealla scelta autonomamente com-piuta dall’altra (cfr. al riguardo:l’art. 1661 c.c. in materia diappalto; l’art. 1685 c.c. in mate-ria di trasporto; l’art. 1711,comma 2, c.c. in materia di man-dato; l’art. 1770, comma 2, c.c.in materia di deposito; l’art.1925 c.c. in materia di assicura-zione; l’art. 2103 c.c. in materiadi lavoro subordinato), mentre,quando ha dovuto dettare unadisciplina di diritto comune, trat-tandosi di un diritto potestativo,ha avvertito la necessità di pre-vedere una disciplina diretta alimitarne la portata, vietandonel’esercizio abusivo nei contratticon i consumatori ed ora l’eser-cizio ad nutum nei contratti ban-cari e finanziari.Nei contratti del consumatore il

    13numero 6 - settembre 2006

    ius variandi è disciplinato nel-l’art. 33, commi 2, lettere m),n) ed o), 3 e 4, Codice del con-sumo; nei contratti bancari efinanziari nell’art. 118 tub, cosìcome sostituito dall’art. 10 deld.l. 4 luglio 2006, n. 248, con-vertito, con modificazioni,dalla legge 4 agosto 2006,n. 248.Tra le due regolamentazioniesistono numerose coincidenzee differenze di natura sostan-ziale che fanno sorgere dei pro-blemi di sovrapposizione didisciplina e di determinazionedella legge applicabile nel-l’ipotesi di contratti bancari efinanziari con controparti con-sumatori.

    IL NUOVO ART. 118TUB E LA DISCIPLINA DEL

    IUS VARIANDINEI CONTRATTI DI

    LOCAZIONE FINANZIARIA

    LEGALE

    Massimo Rodolfo La Torre

  • La Lettera di Assilea

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    LEGALE

    2. Il nuovo art. 118 tub:ius variandi e “giu-stificato motivo” - Adifferenza dell’originaria for-mulazione, che non ponevalimiti all’esercizio del iusvariandi nei contratti di credito,salva la sua espressa previsionein contratto, il 1° comma delnuovo art. 118 tub condiziona“la facoltà di modificare unila-teralmente i tassi, i prezzi e lealtre condizioni di contratto”alla sussistenza di “un giustifi-cato motivo”, cercando in que-sto modo di contemperarel’eventuale arbitrio della bancao dell’intermediario finanziario.A differenza della lettera m)dell’art. 33, comma 2, Cod.consumo - che consente al pro-fessionista di modificare unila-teralmente le clausole del con-tratto ovvero le caratteristichedel prodotto o del servizio dafornire a condizione che indichinel contratto stesso un “giustifi-cato motivo”, che viene cosìreso preventivamente noto alconsumatore, il quale o loaccetta o si rifiuta di sottoscri-vere il contratto, evitando findall’inizio il possibile insorgeredi eventuali contestazioni sullaeffettiva giustificatezza delmotivo su cui si fonda la varia-zione -, il generico riferimento,contenuto nell’art. 118 tub, adun concetto di “giustificatomotivo”, privo di ogni altrochiarimento o di riferimentinormativi specifici, che in que-sto caso non viene ad essere

    predeterminato, ma opera aposteriori in via indefinita,potrà essere foriero di contesta-zioni con lac l i e n t e l a ,soprat tut toquando sia v r a n n ocome con-troparti iconsumatori,per i quali sidovrà, altre-sì, verificarese anche nelcaso di spe-cie potrà tro-vare spaziol’azione ini-bitoria di cuiall’art. 37Cod. consu-mo; per cuisi pone inquesti casiuna prima fondamentale esi-genza di chiarire la effettivaportata di tale nozione.Nell’ordinamento giuridico ilriferimento al concetto di “giu-stificato motivo”, oltre che nellacitata disposizione in materia dicontratti del consumatore, ècontenuto nell’art. 3 della leggen. 604/66, in materia di licen-ziamenti individuali, che distin-gue il “giustificato motivo sog-gettivo”, nel quale rileva ilcomportamento del lavoratore,che per essere licenziato deveaver determinato “un notevoleinadempimento degli obblighicontrattuali”, dal “giustificato

    motivo oggettivo”, che prendein considerazione, invece,l’azienda del datore di lavoro,

    per cui ill i c e n z i a -mento puòe s s e r e“determi-nato daragioni ine-renti all’at-tività pro-d u t t i v a ,a l l ’ o rg a -nizzazionedel lavoro eal regolarefunz iona-mento diessa”.Come èa v v e n u t onel dirittodel lavoro,nel quale la

    giurisprudenza e la prassihanno elaborato una nutritacasistica, analogamente dovràavvenire in materia bancaria,fermo restando che fino adallora ci si dovrà muovere nel-l’ambito dei principi sanciti datale norma, potendo giustifica-re la modifica unilaterale dellecondizioni contrattuali sia sullabase di motivi inerenti al com-portamento del cliente, doven-do intendere in questi casil’inadempimento in senso lato,riferito al suo comportamentonell’esecuzione del contrattocon l’intermediario, sia sullabase di elementi riguardanti

    il 1° comma delnuovo art. 118 tub

    condiziona “la facoltà di

    modificare unilateralmente itassi, i prezzi e lealtre condizioni di

    contratto” alla sussistenza di“un giustificato

    motivo”

  • l’andamento del mercato diriferimento o l’organizzazioneinterna dell’intermediario stes-so, fermo restando che in que-sti casi i motivi addotti dovran-no essere di natura oggettiva,evitando ogni arbitrarietà. E’ opportuno, quindi, che laclausola sul ius variandi vengaarticolata su entrambe questedirettrici.La norma non prevede un pre-ciso obbligo dell’intermediariodi comunicare al cliente ilmotivo che ha indotto allamodifica unilaterale delle con-dizioni praticate, parlandosemplicemente di “sussisten-za” di giustificati motivi, ma siritiene comunque che questidebbano essere espressamentecomunicati per iscritto in virtùdel principio, sancito dall’art.1375 c.c., di esecuzione delcontratto secondo correttezza ebuona fede, in modo da con-sentire al cliente anche un con-trollo se effettivamente il moti-vo addotto per la variazione ègiustificato.Infatti, al di là della facoltà direcesso, il cliente che abbiainvece interesse a continuare ilcontratto, ma senza però subir-ne le variazioni unilaterali esfavorevoli ritenute ingiustifi-cate, potrà sempre contestare laloro legittimità sulla base deimotivi addotti, eccependo cosìun comportamento dell’inter-mediario contrario a buonafede ed allo stesso disposto del-l’art. 118 tub, chiedendo la

    inefficacia delle variazioniapplicate in virtù di quantodisposto dal comma 3 ed ancheil risarcimento del danno even-tualmente patito.Sul piano formale, il comma 5dell’art. 117 tub stabilisce chela possibilità di variare in sensosfavorevole al cliente le condi-zioni del contratto deve essereespressamente disciplinata inuna apposita clausola contrat-tuale debitamente approvataper iscritto. Nonostante taleprevisione, il comma 1 delnovellato art. 118 tub contienea sua volta anche il richiamoformale all’art. 1341, comma 2,c.c., che elenca le clausole ves-satorie contenute nelle condi-zioni generali di contratto per lacui efficacia è necessaria laspecifica approvazione scrittada parte del cliente mediante ladoppia sottoscrizione del con-tratto.Si tratta, in sostanza, di unaripetizione diretta a rafforzare,nonostante l’introduzione delpresupposto indefettibile del“giustificato motivo” necessa-rio per poter modificare unila-teralmente le “condizioni delcontratto”, la natura vessatoriadella clausola sul ius variandi.

    3. L’ ambito di applica-zione: soggettiva edoggettiva - Sul pianosoggettivo, l’art. 118 tub trovaapplicazione a tutta la clientela,sia consumatori che non, delle

    banche e degli intermediarifinanziari.Dal punto di vista oggettivo,invece, l’art. 118 tub trovaapplicazione ai soli contratti didurata, sia a tempo determinatoche indeterminato, ossia ai con-tratti che non si estinguonomediante il compimento di ununico atto ma creano un vincolodestinato a produrre effetti neltempo, anche se non presentanouna perfetta corrispettività acoppie, posto che è sufficientela creazione di un rapportodestinato a perdurare nel tempo,come nel caso dei contratti dilocazione finanziaria.Sono invece esclusi i contrattidi durata aventi ad oggetto laprestazione di servizi di investi-mento e dei servizi a questiaccessori, i quali sono discipli-nati dalle disposizioni del testounico della finanza (d. lgs.n. 58/98 tuf) e dalle disposizio-ni attuative della Consob ed icontratti per i quali la variazio-ne delle condizioni praticatenon è rimessa alla unilateralevolontà di una delle parti con-traenti, ma è ancorata ad unparametro di indicizzazione.Sempre sul piano oggettivo, siosserva che il ius variandi disci-plinato dall’art. 118 tub prevedela facoltà di modificare unilate-ralmente solo le condizioni eco-nomiche del contratto e nonanche le clausole dello stesso,come invece previsto dallaBanca d’Italia nelle Istruzionidel 25 luglio 2003 sulla traspa-

    LEGALE

    15numero 6 - settembre 2006

  • renza bancaria e finanziaria (v.Sez. IV, § 2); in merito alleprime, si precisa, inoltre, che lamodifica unilaterale non è limi-tata esclusivamente al tasso diinteresse o al c.d. “tasso lea-sing”, ma si estende anche ai“prezzi e [al]le altre condizionidi contratto”, ossia anche allespese e agli oneri ed accessori lacui determinazione non dipendeda fattori oggettivi esterni(come, ad esempio, la modificadelle tariffe postali o dell’im-porto dell’IVA o il costo delRID, ecc.), ma è rimessa allavolontà unilaterale dell’inter-mediario (come, ad esempio, lespese di maggiorazione sull’in-casso dei canoni a mezzo RID,le spese per le comunicazioniperiodiche, ecc.).

    4. Le modalità di comu-nicazione - Il nuovoart. 118 tub ha esclu-so, come invece avveniva inpassato, la possibilità di comu-nicare la variazione unilateralein maniera impersonale, preve-dendo al comma 2 che “qualun-que modifica unilaterale ...deve essere comunicata espres-samente al cliente secondomodalità contenenti in modoevidenziato la formula:“Proposta di modifica unilate-rale del contratto”.Questa può avvenire, quindi, siaa mezzo di una specifica letterainviata al cliente, che attraversole comunicazioni periodiche, a

    condizione che in entrambi icasi risulti scritto “Proposta dimodifica unilaterale del con-tratto” e venga indicato, oltre almotivo della variazione, ilperiodo di preavviso, l’entitàdella variazione stessa e lafacoltà di recedere dal contrattoentro 60 giorni.La precisazione che la modificaunilaterale delle condizioni dicontratto costituisce una “pro-posta” che deve essere comuni-cata al cliente per iscritto (omediante altro supporto dure-vole concordato con il clientemedesimo), implica che questasia un atto ricettizio che deveessere accettato dal cliente, inanalogia a quanto disposto inmateria contrattuale dall’art.1326 c.c..Pertanto, in quanto “proposta”la sua efficacia non è immedia-ta, ma resta sospesa: secondol’interpretazione avanzatadall’ABI per il solo periodo dipreavviso, che non può essereinferiore a 30 giorni, ovvero,secondo un’altra possibileinterpretazione, per tutto ilperiodo di 60 giorni entro ilquale il cliente può esercitare ilproprio recesso dal contratto1 esolo qualora questo non vengaesercitato si avrebbe la sua taci-ta accettazione e le variazioniretroagirebbero al termine delperiodo di preavviso indicato.

    5. Ius variandi e usura -La disciplina del iusvariandi secondo laformula della proposta e del-l’accettazione e non più comesemplice imposizione unilatera-le ripropone un aspetto alquantoinesplorato della facoltà dimodifica unilaterale delle con-dizioni economiche del contrat-to, ossia quello dell’impatto conla normativa sull’usura.In passato, avendo disciplinatoil ius variandi come un dirittopotestativo dell’intermediario e,quindi, come un suo atto unila-terale che il cliente si limitava asubire se non esercitava il dirit-to di recesso, si poteva ritenereche lo stesso non integrava néuna “dazione” di danaro, nétanto meno una “promessa”, checostituiscono gli elementi costi-tutivi idonei ad integrare il reatodi usura formale di cui al 1°

    LEGALE

    La Lettera di Assilea

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    1 La soluzione dell’ABI avanzata nellaCircolare legale n. 23 del 7 agosto2006, pur fondata sul piano letterale,presenta delle difficoltà nel caso in cuiil cliente eserciti la facoltà di recessodopo il periodo di preavviso; in talcaso dovendo liquidare l’intero rap-porto, oltre che senza penalità, allecondizioni precedentemente praticate,l’intermediario bancario o finanziariosi troverebbe a dover fare dei calcoliassai complicati dovendo persino rico-noscere gli interessi su eventuali mag-giorazioni o riduzioni praticate alcliente nel periodo considerato e cheabbiano comportato un suo esborso indenaro.

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    LEGALE

    comma dell’art. 644 c.p.; oracon la nuova disciplina, che hatrasformato il diritto potestati-vo in una vera e propria “pat-tuizione” costituita da una pro-posta ed accettazione, anche setacita, questa viene ad assume-re rilevanza anche in sedepenale, considerato che lanorma di interpretazione auten-tica del nuovo reato di usura(art. 1 della legge n. 24/01 diconversione del d.l. n. 394/00)ha stabilito che: “Ai fini del-l’applicazione dell’art. 644 c.p. e dell’art. 1815, secondocomma, c.c., si intendono usu-rari gli interessi che superanoil limite stabilito dalla leggenel momento in cui essi sonopromessi o comunque convenu-ti, a qualunque titolo, indipen-dentemente dal momento delloro pagamento”.L’uso della locuzione “conve-nuti a qualunque titolo” svin-colato dall’elemento dell’effet-tivo pagamento, fa si che ai finidella determinazione usuraria omeno di un tasso sia rilevanteanche la proposta di ius varian-di cui non fa seguito il recessodel cliente; in questo casol’usurarietà delle condizionipraticate non deve essere valu-tata alla luce dei tassi sogliavigenti al momento della stipu-la del contratto, ma di quellivigenti nel momento in cui èintervenuta la modifica unilate-rale in senso sfavorevole alcliente, e, quindi, con riferi-mento ai tassi soglia vigenti nel

    trimestre in cui scade il periododi preavviso.

    6. Il recesso dal con-tratto di locazionefinanziaria - Laseconda parte del 3° commadell’art. 118 tub, riprendendonella sostanza quanto già previ-sto nell’originaria formulazio-ne, stabilisce a favore del clien-te che non intenda accettare lavariazione unilaterale dellecondizioni a lui sfavorevoli lafacoltà di recedere, “senzaspese”, dal contratto entro 60giorni dal ricevimento dellaproposta.Il recesso da un contratto com-porta lo scioglimento del relati-vo vincolo (v. art. 1372 c.c.) e,quindi, neicontratti didurata, daun lato, ilvenir menodell’obbligodi fornire leprestazionifuture e,dall’altro, ilconseguenteo b b l i g odella reci-proca resti-tuzione diquanto eventualmente detenutoindebitamente essendo venutomeno il titolo. Infatti, ai sensi del comma 2dell’art. 1373 c.c, nei contrattiad esecuzione continuata o

    periodica il recesso non haeffetto solo per le prestazionigià eseguite o in corso di esecu-zione; per cui, in questi casi, leprestazioni eseguite o in corsodi esecuzione fino alla data delrecesso restano acquisite alleparti, che sono invece liberatedalla prestazione di quelle futu-re. Se vi è stata la dazione di unbene o di un tantundem “dicose fungibili” (art. 1813 c.c.)questi devono essere restituiti:se il tantundem è una somma didenaro concessa in mutuo o afronte di un prestito finalizzato,il sovvenuto dovrà restituiresoltanto la quota capitale nonrimborsata fino al momento delrecesso, mentre se vi è stata ladazione di un bene, mobile o

    immobi le ,concesso ingodimentoo in utilizzo,il condutto-re o l’utiliz-zatore deveres t i tu i r lonello statodi fatto e didiritto in cuisi trova,fatto salvol ’ o b b l i g odel risarci-

    mento del danno per l’usoanormale o per i danni arrecati. Da quanto precede emerge cheil “recesso” è un istituto netta-mente diverso sia dalla risolu-zione per inadempimento che

    il “recesso” è unistituto nettamente

    diverso sia dallarisoluzione per

    inadempimento chedall’“adempimento

    anticipato”

  • La Lettera di Assilea

    18

    LEGALE

    dall’“adempimento anticipato”;pertanto, in presenza di unadisposizione avente portatagenerale che, quindi, non tieneconto delle peculiarità sottesealle singole diverse fattispeciecontrattuali che astrattamentepotrebbero formare oggetto delius variandi, si potranno avereeffetti patrimoniali alquantodiversi nelle rispettive situazio-ni giuridiche delle parti contra-enti, che in alcuni casi potrannoessere perfino foriere di gravidanni. Infatti, se - come si èvisto - in alcune fattispecie con-trattuali le conseguenze delrecesso sostanzialmente coinci-dono con quelle dell’eventualeadempimento anticipato, ciònon avviene mai nei contrattiche prevedono la dazione ingodimento o in utilizzo di unbene specifico.Pertanto, nell’ambito dei con-tratti di locazione finanziaria sel’utilizzatore decide di recederea seguito dell’esercizio del iusvariandi da parte del conceden-te, le conseguenze non sonoquelle di dover pagare i canonia scadere attualizzati più l’op-zione con la conseguente acqui-sizione della proprietà del bene,come nel caso dell’adempimen-to anticipato, ma quelle di resti-tuzione del bene stesso e diinterruzione del pagamento deicanoni che devono ancoramaturare.Si capisce che questa secondaipotesi, in mancanza di una spe-cifica disposizione che contem-

    peri le conseguenze patrimo-niali del recesso nei confrontidelle contrapposte posizionidelle parti contraenti, potràessere foriera di contenziosi edi rischi di subire danni nonsolo per la società di leasing,ma anche per l’utilizzatore, ilquale anche se vorrà agire perla restituzione di una parte deicanoni versati in esubero rispet-to all’uso fatto del bene, non èsicuro che possa vedere accoltala propria domanda posto cheuna simile pretesa appare privadi tutela in quanto in contrastocon il disposto del comma 2dell’art. 1373 c.c.; mentre sulversante della società di lea-sing, questa corre il rischio diricevere un bene che difficil-mente potrà consentire il recu-pero del capitale residuo, siaper il suo eccessivo consumo,che comporterà una causa dirisarcimento danni, sia per lasua infungibilità o difficoltà diricollocamento, che comporte-rà, invece, una perdita secca.

    7. La sanzione - Ilnuovo 3° commaparlando generica-mente di “cliente” ribadiscel’applicazione dell’art. 118 atutti i clienti delle banche edegli intermediari finanziari enon solo ai consumatori, per cuise le variazioni contrattualiapplicate sono sfavorevoli enon sono state rispettate le pro-cedure ed i dettami indicati nei

    commi precedenti, le stessesono inefficaci, mentre il con-tratto resta valido.

    8. Le variazioni deitassi dipendenti dadecisioni di politicamonetaria - Il 4° comma, inte-ramente riscritto, si riferiscealle variazioni “conseguenti adecisioni di politica moneta-ria”. La disposizione costitui-sce un corollario del principiogenerale contenuto nel 1°comma e chiarisce un dubbiointerpretativo che sarebbe potu-to sorgere, ribadendo che rien-tra nella disciplina del iusvariandi anche la modifica uni-laterale delle condizioni con-trattuali derivanti dall’anda-mento del mercato del denaro e,quindi, da fattori esterni allavolontà dell’intermediario,quali le decisioni delle Autoritàmonetarie.Nel caso delle variazioni deri-vanti da decisioni delle Autoritàmonetarie (BCE, Bancad’Italia, ecc.) queste devonoriguardare sia i tassi debitoriche i tassi creditori e devonoessere “tali da non recare pre-giudizio al cliente”, nel sensoche se la variazione dell’Autorità monetaria è, per esem-pio, di mezzo punto si deverispettare tale proporzionalitàsia a favore che a svantaggiodel cliente.Questa precisazione non è dipoco conto, poiché di fatto con-

  • 19numero 6 - settembre 2006

    LEGALE

    ferma l’assunto, sopra eviden-ziato, secondo cui il riferimentoal “giustificato motivo” puòriguardare sia decisioni interneall’intermediario derivanti dasue scelte organizzative chedall’andamento del costo deldenaro o da altri parametri ido-nei ad avere rilevanza sui rap-porti in corso e riguarda sia lecondizioni sfavorevoli chequelle favorevoli al cliente, percui è opportuno strutturare larelativa clausola avendo riguar-do anche a quest’ultimi dueaspetti.Un problema interpretativo sipone in merito al rapporto tra lafacoltà del ius variandi, sancitadal 1° comma dell’art. 118 tub,e l’automaticità o meno dellevariazioni favorevoli al clientederivanti da decisioni delleAutorità monetarie: pur nellanon felice formulazione delcomma 4, che sembra costituireuna disposizione a parte netta-mente distinta dalla disciplinadel ius variandi contenuto neiprecedenti commi, si ritiene cheanche in questo caso, in virtùdel principio generale di dirittocomune dell’esecuzione delcontratto secondo correttezza ebuona fede, se è stata previstain contratto una clausola sullamodifica unilaterale delle con-dizioni economiche le variazio-ni favorevoli al cliente gli devo-no essere sempre riconosciute,stante anche la previsione resi-duale di “non recare pregiudi-zio”.

    Si fa presente che il mancatorispetto del principio sancitodall’art. 1375 c.c. del compor-tamento secondo buona fede,da intendersi in senso oggetti-vo, può essere fonte di respon-sabilità contrattuale in quantopuò integrare un inadempimen-to dell’intermediario nel rispet-to di un vero e proprio doveregiuridico, che nel caso di specieè dato dal mancato riconosci-mento a favore del cliente di undiritto sancito da unanorma giuridica, per cuipuò essere causa di riso-luzione del contratto odi diffida ad adempiere(artt. 1453 e 1454 c.c.)da parte del cliente stes-so, per la cui sussisten-za non è necessario uncomportamento doloso,ma è sufficiente anchela semplice inerzia del-l’intermediario che nonha riconosciuto affattoovvero non ha ricono-sciuto nell’importodovuto la variazionefavorevole al cliente.

    9. La portatadel comma 2dell’art. 10d.l. 223/06 - L’art. 10del d. l. n. 223/06 ècostituito da duecommi: il primo dispo-ne la sostituzione dell’art. 118tub, ed il secondo, ponendosi aldi fuori della disciplina sul ius

    variandi nei contratti bancari efinanziari, con una disposizio-ne di diritto comune avente,quindi, una portata generale,dispone che: “In ogni caso, neicontratti di durata, il cliente hasempre la facoltà di recederedal contratto senza penalità esenza spese di chiusura”.Se ci fermassimo alla solainterpretazione letterale, il 2°comma dell’art. 10 citatoavrebbe una portata dirompen-

    te, trasformando la natura ecce-zionale e speciale del diritto direcesso dal contratto, in una

    “In ogni caso, neicontratti di

    durata, il cliente hasempre la

    facoltà di recederedal contratto senza

    penalità e senzaspese di chiusura”.

    Se ci fermassimoalla sola interpreta-zione letterale, il

    2° commadell’art. 10 citato

    avrebbe una portatadirompente...

  • La Lettera di Assilea

    20

    LEGALE

    2 Cfr. ABI, Circolare legale n. 23,citata, p. 7.

    sorta di diritto potestativo diuna parte, genericamente chia-mata “cliente”, esercitabile adnutum, poiché con l’ampia for-mula di apertura: “in ognicaso”, riferita a tutti i contrattidi durata, verrebbe ad estendereappunto a tutti questi contratti,e quindi anche, ma non solo,alla locazione finanziaria, unasorta di generalizzata facoltàdel “cliente” di poter “sempre”recedere dal contratto “senzapenalità e senza spese di chiu-sura”.Si capisce che una simile inter-pretazione, ancorché ammessain via astratta dalla lettera dellanorma, non può essere néaccolta, né tanto meno consen-tita, poiché con una norma fret-tolosa e poco chiara non solo sisovvertirebbe un fondamentalee superiore principio dell’ordi-namento giuridico, che all’art.1373 c.c. sancisce che il reces-so unilaterale, nei casi in cui

    non è espressamente previstoda norme speciali, deve forma-re oggetto di una espressa pat-tuizione, ma si avrebbe unincertezza del diritto, rendendoincerti e rischiosi tutti i contrat-ti di durata, che sarebberoappunto in balìa dei “clienti”,termine non tecnico con il qualeil legislatore avrà voluto indica-re coloro che aderiscono a con-tratti predisposti da altri.

    Si condivide, pertanto, l’inter-pretazione2 secondo la qualecon tale norma il legislatorenon abbia voluto introdurre undiritto di recesso ex lege perogni tipo di rapporto di durata,ma abbia soltanto voluto esclu-dere l’applicazione di ulterioripenalità e spese di chiusura neicasi di recesso previsti ex lege(si pensi, ad esempio, alla disci-plina delle varianti nei contrattidi appalto per le quali l’esclu-sione delle penalità non si

    estende alle indennità previstedalla legge o alla facoltà direcesso unilaterale del commit-tente: artt. 1660, commi 2 e 3, e1671 c.c.,) ovvero nei casi incui questo è parimenti consenti-to dalla legge (si pensi allafacoltà di recesso nei contratti atempo indeterminato).

  • 21numero 6 - settembre 2006

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    organismi che operano nel contrasto

    Il ruolo delle Autorità italiane e l’evoluzione della normativa nazionale

    Gli obblighi derivanti dalla L. 197/91

    La protezione dei dati e delle informazioni

    Gli adempimenti per gli intermediari connessi al riciclaggio

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  • La Lettera di Assilea

    22

    STATISTICHE

    Piero Biagi

    L’EUROPA IN CIFRE EI SUOI OPERATORI...ANALIZZANDO LE TENDENZE DELMERCATO E DELL’OFFERTA LEASING“NEL VECCHIO CONTINENTE”

    E’sicuramente un mer-cato all’insegna deldinamismo e dellacrescita quello fotografatodalle statistiche e dalle pubbli-cazioni ufficiali Leaseurope,disponibili sul sito www.lea-seurope.org nell’appositasezione “Statistics 2005.” I datidefinitivi confermano - in coe-renza con quanto era stato pre-annunciato in un comunicatostampa della Federazione dimarzo 2006 - una crescita dellostipulato leasing in Europa chenell’anno passato ha sfiorato il

    14% per unvalore com-plessivo supe-riore ai 262miliardi dieuro di nuovicontratti evicino ai 600miliardi dicons i s t enzeleasing (cfr. tab. 1).

    Come avremo modo di osser-vare di seguito, il mercatoeuropeo del leasing è in conti-nua evoluzione e necessita di

    sistemi di rilevazione e monito-raggio dei principali fenomenisempre più puntuali e avanzati.In circa otto anni di Presidenzadel Comitato StatisticoLeaseurope, Piero Biagi ha pro-mosso importanti iniziative edinvestimenti al fine di impianta-re un efficiente sistema di rile-vazione statistiche a livelloeuropeo capace al tempo stessodi monitorare i fenomeni e gliindicatori più rilevanti e di rac-cordare i diversi sistemi di rile-vazione più o meno sofisticatigià presenti presso le diverse

    Associazioni.“Per la primavolta, quest’anno - testi-monia Biagi -le statistichepubblicate nels i t oL e a s e u ro p esono statec o s t r u i t eattraverso un

    sistema di rilevazione automa-tico sul sito della Federazioneeuropea e compilate diretta-mente dalle principali societàdi leasing di quei Paesi in cuila relativa Associazione non

    Piero Biagi, Presidente dello Statistics andMarketing Committee in Leaseurope edella Commissione Studi e Statistiche dimercato Assilea, dopo aver ricoperto ruolidi spicco nel corso di un’esperienza ultraventennale in Centro Leasing, è il nuovoDirettore Generale di Nolè, la società dinoleggio a lungo termine facente capo aBanca Agrileasing.

    I dati definitivi confermano una

    crescita dello stipulato leasing in

    Europa che nel 2005ha sfiorato il 14%

  • dispone di un analogo sistemadi rilevazione oppure dalleAssociazioni nazionali, in tuttigli altri casi (quali quello ita-liano). Sulla base di questoimpianto è attualmente in corsodi rilevazione, una statistica“semestrale” sullo stipulato el’outstanding leasing europeo,con lo scopo di fornire nel mesedi ottobre un consuntivo dellaprima metà del 2006 e le previ-sioni di chiusura dell’anno alivello europeo. Il successo delsistema sta ampliandosi inquanto anche la federazionesorella di Leaseurope,

    Eurofinas sta valutandonel’adozione e anche alcuneAssociazioni locali sono inte-ressate ad adottarlo per gestirei rapporti statistici con i loroaderenti”. Al di là degliaspetti piùpropriamentetecnici edorganizzativi,con riferimen-to alla dinami-ca 2005, Biagicommenta che: “Nel 2005 ilmercato del Leasing in Europaè cresciuto un po’ dappertutto,

    sia nei paesi con mercati piùmaturi che in quelli emergenti.E’ inoltre cresciuto, anche secon ritmi leggermente diversi,un po’ in tutti i comparti. In

    questo il 2005si diversificarispetto aglianni preceden-ti dove la cre-scita comples-siva, peraltropiù ridotta, eratrainata da

    fenomeni specifici (come adesempio il leasing immobiliarein Italia nel 2004), ma c’erano

    STATISTICHE

    23numero 6 - settembre 2006

    Tabella 1 - Stipulato e Outstanding Leasing in Europa

    Germania 49.270 44.410 10,9% 133.200 128.000 4,1%

    Regno Unito 55.773 53.651 4,0% 121.034 122.752 -1,4%

    Francia 28.776 26.915 6,9% 73.144 69.750 4,9%

    Italia* 44.160 38.185 15,6% 100.000 90.000 11,1%

    Altri Paesi del Bacino del Mediterraneo 25.122 20.567 22,1% 56.755 47.788 18,8%

    Benelux e Svizzera 13.676 12.523 9,2% 28.545 28.405 0,5%

    Austria e Paesi dell’Est 27.911 21.058 32,5% 55.296 45.493 21,5%

    Paesi scandinavi 17.476 13.379 30,6% 30.820 26.404 16,7%

    Totale 262.164 230.688 13,6% 598.794 558.592 7,2%

    stipulato (mil. €)

    2005 2004 var. %

    outstanding (mil. €)

    2005 2004 var. %

    (*) Stipulato 2004 aggiornato da Assilea per tenere conto della variazione della compagine associativa.Fonte: Leaseurope.

    La ripresa ha interessato ancheparte dei mercati

    più maturi…

  • STATISTICHE

    La Lettera di Assilea

    24

    anche paesi e dei mercati chesi erano fermati se addiritturanon erano in significativa con-trazione. Quindi in generaleun’annata molto buona.” A livello di singoli comparti, illeasing immobiliare, lo ricor-diamo pesa per meno del 20%dello stipulato europeo e circala metà del comparto si riferi-sce allo stipulato immobiliarenel nostro Paese. “La crescitadel 2005 a livello europeo -osserva Biagi (cfr. fig. 1) - èstata il risultato soprattutto diuna ripresa del comparto auto,con un incremento vicino al12% nei contratti su autovet-ture e superiore al 16% nei

    contratti su veicoli commercia-li e industriali, segmenti cherappresentano rispettivamenteil 39% e il 19% del leasingmobiliare europeo. Più conte-nuta, seppur positiva (+8%), laperformance del comparto deibeni strumentali, diversi daicomputer e le attrezzature perufficio, che rappresenta unulteriore 7% del compartomobiliare.” L’eccellente dina-mica del comparto aeronavale eferroviario, che a livello euro-peo rappresenta circa il 6% delleasing mobiliare, è stata traina-ta dalla performance del RegnoUnito, in cui si concentra circaun terzo del suo stipulato.

    Ad agosto si è chiusa la quintaedizione del ranking europeo,al quale quest’anno hanno par-tecipato 213 società di leasing,indipendenti o capogruppo(cosiddette “parent compa-nies”) e 64 società facentiparte di gruppi internazionali(cosiddette “subsidiaries”), perun totale di mercato rappresen-tato pari a oltre il 57% dell’in-tero stipulato Leaseurope.Assilea ha contribuito a questainiziativa collezionando e tra-smettendo i dati delle prime 20società nella classifica per sti-pulato. Nella tab. 2 sono ripor-tare le prime 25 società inEuropa (indipendenti o parent

    Figura 1 – Variazione percentuale dello stipulato 2005 dei principali comparti delleasing mobiliare in Europa (tra parentesi il loro peso sul comparto mobiliare)

    altri beni strumentali (7%)

    computer e attrezzatureda ufficio (9%)

    veicoli commerciali eindustriali (19%)

    autovetture (39%)

    aeronavale e ferroviario (6%)

    0 5 10 15 20 25 30 35

    Fonte: Leaseurope

  • 25numero 6 - settembre 2006

    companies) per volumi di stipu-lato. Gli importi si riferisconoal consolidato a livello euro-peo. Le prime dieci società dileasing rappresentano approssi-mativamente il 50% del totale

    della classifica ed il 27% del-l’intero mercato leasing euro-peo stimato dalla Federazione.

    L’Italia, che ha raggiunto unaquota del mercato europeo vici-

    na al 17% e si conferma al terzoposto dopo Regno Unito eGermania per volumi di stipula-to, presenta 14 società di lea-sing nella classifica dei primi50 gruppi europei. Ben sette

    STATISTICHE

    Tab. 2 - I primi 25 gruppi europei per volume di stipulato leasing nel 2005 (valori a livello consolidato di gruppo)

    1 Lombard Business Finance Regno Unito 12.080.417 62.6552 Locat Leasing – Unicredit Group Italia 9.788.008 121.2903 SG Equipment Finance Francia 7.970.633 112.1884 BNP Paribas Lease Group Francia 6.768.501 219.0035 Gruppo Banca Italease Italia 6.297.552 26.5066 Deutsche Leasing Group Germania 6.108.000 57.1007 KG Allgemeine Leasing GmbH & Co Germania 5.552.926 33.2658 ING Lease Holding N.V Olanda 5.543.895 n.d.9 Volkswagen Leasing GmbH Germania 5.270.359 224.606

    10 Lloyds TSB Asset Finance Division Regno Unito 5.215.689 424.81611 LeasePlan Corporation N.V. Olanda 5.000.000 250.00012 Fortis Lease Lussemburgo 4.863.697 153.07513 De lage landen International BV Olanda 4.142.126 159.19814 CREDIT AGRICOLE LEASING Francia 3.805.625 65.671 15 VR-LEASING AG Germania 3.405.121 138.99216 Commerzleasing und Immobilien AG Germania 3.201.672 8.661 17 Intesa Leasing SpA Italia 3.079.754 15.65318 RCI BANQUE SA Francia 3.077.345 241.085 19 Raiffeisen Leasing Ges.m.b.H Austria 2.853.586 62.832 20 San Paolo Leasint SpA Italia 2.357.354 11.499 21 Banca Agrileasing SpA Italia 2.305.408 17.245 22 Gruppo Locafit SpA Italia 1.926.555 10.25023 Gruppo Selmabipiemme SpA Italia 1.922.375 21.06124 Immorent AG Austria 1.783.989 29.226 25 GRUPO BANCO POPULAR Spagna 1.642.309 43.939

    Società/Gruppi societari Paese d’origine

    volume stipulato in

    Europa(in migliaia di €)

    numero dinuovi contratti

    stipulati inEuropa

    Fonte: Leaseurope

  • STATISTICHE

    La Lettera di Assilea

    26

    società italiane si trovano nelgruppo delle prime 25, rispettoa due gruppi inglesi, cinquetedeschi, quattro francesi.Dunque, se già il nostro merca-to, in termini di composizionedell’offerta,s e m b r aavere un’al-ta concen-trazione trapochi opera-tori oggirispetto alp a s s a t o(attualmentei primi cin-que operato-ri coprono il45% delm e r c a t o ,sette puntipercentualiin più rispet-to a cinqueanni fa), tale concentrazione èancora limitata se paragonata aquella dei mercati nazionaliche ci precedono nella classifi-ca europea. “L’anno scorso, alconvegno di Cascais, sottoline-ammo che il processo di con-centrazione di vari mercati, fracui quello italiano, sarebbepresumibilmente ripreso -osserva Biagi - e le operazionidi acquisizione a cui stiamogià assistendo, sia tra grossioperatori italiani che da partedi operatori esteri che entranonel nostro mercato tramite ilcontrollo di importanti players,sembrano destinate a caratte-

    rizzare il nostro mercato neiprossimi anni. Del resto - pro-segue il Presidente delComitato Statistiche Leaseuro-pe - è proprio nei periodi -quale quello in cui ci stiamo

    affacciandocon riferi-mento alleasing - incui un mer-cato si avvi-cina allafase di ma-turità ed incui gli ope-ratori hannolimitate pos-sibilità diespandere ilp r o p r i ob u s i n e s s ,che il modopiù rapidoper conti-

    nuare a crescere è quello diacquisire altre società tentan-do di ottimizzare in questomodo le risorse.”

    Biagi tiene poi a sottolineareche: “Da questa rilevazioneemerge, per la prima volta,anche un quadro sufficiente-mente definito dell’assettodistributivo dei principali ope-ratori europei: la ripartizionedello stipulato per canale evi-denzia che, quantomeno fra iprimi 10 operatori europei,esiste a livello medio unsostanziale equilibrio neicanali distributivi (banche for-

    nitori, dirette e intermediari),che si spartiscono, circa unquarto per uno, il mercato.Naturalmente la media è com-posta sia da Società conapprocci più specialistici e daaltre con approcci invece ditipo più multi-canale: da que-sto punto di vista sembra dipoter osservare che i principa-li players italiani sono piùorientati al canale intermedia-ri, i francesi sono più vicini alcanale fornitori (assiemeovviamente alle captive), itedeschi sono più forti nell’ap-proccio diretto. Sempre diffusocomunque il canale bancario,anche se non sembra in generecosì pesante come in passato”.

    Con riferimento alle previsionidi breve periodo del mercatoleasing in Europa, da cinqueanni è attivo in ambitoLeaseurope un sistema di rile-vazione quadrimestrale delleprevisioni da parte dei princi-pali operatori leasing sul mer-cato. Tale indagine, nota con ilnome di “European LeasingBarometer (ELB)” è svoltausando una metodologia analo-ga a quelle delle inchiestemensili congiunturali che ven-gono svolte in seno allaCommissione Economica dellaComunità Europea nei vari set-tori produttivi. I risultati rileva-ti da Leaseurope con riferi-mento al leasing, vengonoinfatti confrontati con quelliche scaturiscono dall’analoga

    Dalla classifica europea sullo stipulato 2005

    risulta una concentrazione

    ancora limitata delnostro mercato

    rispetto agli altrimaggiori mercati

    europei

  • STATISTICHE

    27numero 6 - settembre 2006

    rilevazione che attiene all’inte-ro settore dei servizi. L’elevatonumero di società italiane par-tecipanti all’iniziativa consentel’elaborazione da parte diLeaseurope di un indicatorespecifico per il nostro mercatoche di volta in volta si caratte-rizza per aspettative sensibil-mente più ottimistiche o pessi-mistiche dell’intero campioneLeaseurope (cfr. fig. 2). “Dopoun lungo periodo in cui leaspettative degli operatori ita-liani erano sensibilmente piùpessimistiche di quelle deicompetitors europei, a partire

    dalla rilevazione di maggio2005 l’indicatore ELB riferitoal solo “cluster” italiano hainiziato a dare indicazioni piùpositive di quelle della mediaeuropea. Nelle ultime due rile-vazioni il ritmo di crescita è,comunque, rallentato, posizio-nandosi nuovamente al di sottodi quello europeo e, nella rile-vazione di maggio, anche al disotto dell’indicatore italianoriferito all’intero settore deiservizi. Un fenomeno che èemerso, in quest’ultima rileva-zione - osserva Biagi - è statoun maggiore ottimismo espres-

    so da parte degli operatori ita-liani di maggiori dimensioni(con più di 100 dipendenti),rispetto ai competitors sianazionali che internazionali,sulla componente dell’indica-tore relativa all’attesa dinami-ca del settore leasing nel suocomplesso… questo, comun-que, prima della manovrafiscale estiva del Governo…”Attualmente è in corso di rile-vazione l’ELB di settembre icui risultati saranno resi noti adottobre. Questo appuntamento di previ-sione è però destinato ad evol-

    Figura 2 – European Leasing Barometer (valori assoluti assunti dall’indicatore di confidenza)

    70

    60

    50

    40

    30

    20

    10

    0

    -10

    Fonte: Leaseurope

    Global ELBItalian ELB

    gen02

    mag02

    set02

    gen03

    mag03

    set03

    gen04

    mag04

    set04

    gen05

    mag05

    set05

    gen06

    mag06

  • STATISTICHE

    La Lettera di Assilea

    28

    versi e ad essere inglobatonelle citate indagini congiuntu-rali a livello diCommissioneE u r o p e a .Come segna-lato dallo stes-so Presidentedi Commis-sione, infatti,“L’esperienzaaccumu la tanella rileva-zione Leaseurope dell’ELBfarà confluire tale iniziativanella più ampia indagine diprevisione dell’intero settoredei servizi all’interno dellaComunità Europea, in manieratale da tener conto in tale rile-

    vazione delle specifiche attesedel nostro settore che rappre-

    senta unap o r z i o n eormai rile-vante diq u e lmondo…”. Al fine dip o t e rdisporre abreve, ina m b i t o

    nazionale, di un’indagine diprevisione più analitica, pretta-mente qualitativa, quale quelladell’ELB, la CommissioneStudi e Statistiche di mercatoAssilea ha deciso l’imminenteintroduzione all’interno delle

    statistiche mensili sullo stipu-lato di un nuovo campo di rile-vazione sulle aspettative (intermini qualitativi) dell’evolu-zione del mercato nei prossimimesi.

    Evoluzione e prospettive

    dell’EuropeanLeasing

    Barometer…

  • 29numero 6 - settembre 2006

    Francesco Pascucci

    LA BDCRGUARDA AVANTIINTERVISTA DIALESSANDRA MANCUSI

    LE INTERVISTE

    Dott. Pascucci, dopo la Sualaurea in Economia eCommercio presso la Luiss, haricoperto incarichi di responsa-bilità presso note società. Qualiritiene siano stati i punti diforza che le hanno permesso diottenere questi risultati cosìbrillanti?

    Ho sempre pensato che il lavoro è un mezzo per coltivare e svi-luppare interessi. La curiosità, intesa nel senso di voglia diapprendere, è il vero grimaldello che porta ad informarti benoltre il necessario per svolgere il tuo lavoro e che alla finedetermina quella conoscenza approfondita che qualcuno chia-ma professionalità. Forse la mia abilità è stata quella di sfrut-tare le opportunità che si presentavano e che andavano versoattività che mi interessavano. Così, l’approfondimento dei varitemi, oltre a essere una crescita professionale, coincideva con imiei interessi: la conseguenza è che il lavoro non mi ha maiannoiato.

    Abbiamo rivolto al Dott. Francesco Pascucci, daaprile 2006 Responsabile della BDCR Assilea, proveniente da esperienze presso il Gruppo CRIF edil Gruppo Euler Hermes, alcune domande per conoscere il professionista, ma soprattutto l’uomoche coordina un settore così delicato.

    Si è trovato quindi nel postogiusto, al momento giusto? Diciamo di sì. Se a questo poi si aggiunge l’incontro con perso-

    ne con cui hai un interscambio professionale e umano che tiarricchisce, i risultati non possono non arrivare.

  • LE INTERVISTE

    La Lettera di Assilea

    30

    Cosa Le ha lasciato in ereditàl’esperienza nel settore dellavalutazione del rischio di credi-to?

    Soprattutto le capacità di ascoltare e di conciliare l’analisi conla sintesi. Capita spesso, infatti, che chi è bravo nell’analisi enella ricerca del particolare, non sempre lo è nel dare il giustopeso a questo o a quel particolare che potrebbe, invece, influi-re in modo determinante sull’evoluzione di una situazione eviceversa.

    Cosa cambia nello svolgere Lapropria attività in una associa-zione piuttosto che in unasocietà?

    Sono decisamente due cose diverse. Cambiano soprattutto l’ap-proccio al lavoro e la prospettiva del ruolo che si ricopre.

    Il Suo attuale ruolo di respon-sabile della BDCR Assilea, Leconsente di disporre di dati diparticolare interesse. Ci puòfornire qualche informazione?

    Lo scopo della BDCR è acquisire e gestire il maggior volume etipologia di dati sul mercato del leasing, rendendoli facilmentefruibili a Banche e Finanziarie ai fini della valutazione, dellagestione e del monitoraggio del rischio di credito di un’azienda.Il tutto, naturalmente, tenendo conto delle norme sulla tuteladella privacy e, in particolare, di quelle specifiche sulle “centra-li rischi” definiti SIC.

    Quante sono, ad oggi, le socie-tà che utilizzano il servizio? Delle 122 Associate Assilea 13 sono società di renting quindi

    escluse dalla fruizione del servizio a norma del codice deonto-logico sui SIC. Si avvalgono invece della BDCR 73 società, dicui 9 hanno aderito proprio nell’ultimo anno grazie ad unacampagna di sensibilizzazione che abbiamo intrapreso e chesta dando i primi frutti.

  • LE INTERVISTE

    31numero 6 - settembre 2006

    Secondo Lei, il livello del servi-zio reso dalla BDCR Assilea,risponde alle esigenze dellesocietà di leasing? Se sì, inquale misura?

    Ritengo di sì, ma è certamente difficile quantificare in chemisura contribuisca a limitare i mancati pagamenti. Possoinvece confermare la rilevanza dei dati della BDCR che, cen-sendo anche la natura dei mancati pagamenti, permettono lavalutazione sia quantitativa che qualitativa del rischio.

    Qual è la maggiore utilità chele società possono trarre dallaBDCR Assilea? È senz’altro quella di concludere contratti verso clienti nuovi,

    permettendone una migliore conoscenza. I dati, inoltre, posso-no permettere di migliorare la valutazione di una certa azien-da anche alle Banche e alle Finanziarie che operano anche inaltri settori oltre al leasing.

    Pensa che possa essere miglio-rato qualcosa?

    Sicuramente sì, e qualcosa è stato già fatto mettendo a disposi-zione delle Associate gli Indicatori Statistici costruiti sullaBDCR da Experian-Scorex. Ciò permette una più immediatapercezione dello stato del cliente e sarà utile soprattutto ai finidella direttiva Basilea 2.

    Quali sono i progetti per il futu-ro della BDCR Assilea?

    Migliorare ulteriormente la quantità e la qualità dei dati,acquisendone di nuovi e ottimizzando la fruibilità di quelli giàin nostro possesso. Altro progetto importante è quello di esten-dere l’erogazione del servizio alle Banche capogruppo delleAssociate. Tuttavia, il progetto più ambizioso sul quale stiamolavorando, resta la Centrale dei Beni, che traccia la vita deibeni oggetto di leasing. Questo ci consentirà di avere un ulterio-re strumento per la prevenzione dei mancati pagamenti e ilcontrasto delle truffe. Infine sarà bello un giorno vendere le nostre informazioni alleimprese che finalmente ne percepiranno l’utilità positiva equindi saranno loro stesse a fornirle alle banche come qualsia-si altro documento sull’azienda probante la sua buona salute.

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    La Lettera di Assilea

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    PILLOLE DALLA

    RASSEGNASTAMPA LEASING

    Emiliano Bellini

    titativa già prevista in terminipercentuali e assoluti, occorreràora stare attenti anche alla dura-ta del contratto, per evitare chela possibilità di rendere fiscal-mente rilevanti i costi sostenutisfumi completamente. Questala previsione del nuovo comma6-bis dell’art. 36 del dl n. 233che l’emendamento del gover-no intende introdurre a ulterio-re inasprimento delle condizio-ni di deducibilità dei veicoliaziendali.

    Il Messaggero Veneto 20/7/06Ammonta a 81,4 milioni dieuro il valore aggiunto prodottoin Italia nel 2005 da HypoAlpe-Adria-Bank Spa, istitutoche appartiene a un Gruppointernazionale di originiaustriache, presente in ottoPaesi con 250 sedi, 5.200dipendenti al servizio di750mila clienti, e che contaoggi una rete in Italia di dician-nove succursali collegata acirca 120 promotori e 23 agen-zie leasing, al servizio di40mila clienti. È quanto emergedal primo bilancio socialeredatto dall’istituto.

    Italia Oggi 15/7/06Promossa con riserva la scissio-ne parziale proporzionale cheha a oggetto rami immobiliariutilizzati in leasing. Il comitatoconsultivo per l’applicazionedelle norme antielusive, nelparere n. 21 del 16 maggio2006, pur propendendo per lasoluzione positiva, notifica unarichiesta di integrazione didocumentazione a una societàimpegnata in un’operazionesocietaria volta a dividere lacomponente immobiliare daquella produttiva.

    Italia Oggi 15/7/06Gli agricoltori hanno la possibi-lità di acquistare a condizioniagevolate terreni agricoli finoalla spesa massima di 750 milaeuro. Questo grazie alla misura4.19 “Ricomposizione fondia-

    ria” del Por Sardegna 2000-2006, che consente agli agricol-tori di divenire proprietari diterreni attraverso leasingimmobiliari diretti a tassi age-volati. Intermediario dell’ini-ziativa finanziaria è Ismea(organismo nazionale fondia-rio), il quale si riserva il dirittodi proprietà del terreno fino alpagamento dell’ultima rata delleasing agevolato da parte delsoggetto beneficiario.

    Italia Oggi 17/7/06Un’altra spallata ai veicoliaziendali; sarà deducibile ilcanone di leasing solo nell’ipo-tesi in cui il contratto di loca-zione abbia durata almeno parialla vita utile del bene cosìcome stabilita dalla applicazio-ne dei coefficienti ministeriali;così oltre alla limitazione quan-

    Notizie e curiosità sul leasing trattedalla Rassegna Stampa pubblicatagiornalmente sul sitodell’Associazione.

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    33numero 6 - settembre 2006

    Il Sole 24 Ore 22/7/06Diventa meno pesante l’effettofiscale della manovra bis sugliimmobili per il settore del lea-sing. La commissione Bilanciodel Senato ha, infatti, approva-to l’emendamento presentatodal Governo nei giorni scorsiche ha profondamente modifi-cato i commi 8, 9 e 10 dell’ar-ticolo 35 del decreto legge223/06 con alcune correzioni:salvo ritocchi in sede di coordi-namento formale, la principaledovrebbe riguardare l’abbatti-mento dell’imposta ipocatasta-le dal 4 al 2% per il settore delleasing come già avvenuto peri fondi immobiliari. Inoltre, èprevisto che l’imposta di regi-stro sui canoni di locazionefinanziaria rappresenti unacconto e possa essere scontatadalle ipocatastali dovute almomento del riscatto.

    Blueinvest 24/7/06Fiat Auto e Credit Agricolehanno raggiunto un accordoper la costituzione di una joint-venture paritetica, denominataFiat Auto Financial Services,che svolgerà le principali atti-vità finanziarie di Fiat Auto inEuropa. Le attività della jointventure comprenderanno ilfinanziamento alla rete di ven-dita di Fiat Auto, i servizi dileasing e gestione flotte, non-ché le attività di finanziamentoal cliente finale, ora svolte daFidis Retail Italia (attualmentepartecipata al 51% da Banca

    Intesa, Capitalia, Unicredit eSan Paolo-IMI).

    Radiocor 26/7/06“Su richiesta dell’opposizione,è stato anticipato all’ottobre2006, anzichè al gennaio 2007,il regime fiscale agevolato conaliquota al 2 per cento dell’im-posta ipotecaria per le societàdi leasing immobiliare”. Lo hadetto il ministro dei Rapporticon il Parlamento, VanninoChiti, annunciando le modifi-che introdotte dal Governo nelmaxiemendamento al decretolegge sulla manovra bis sulquale oggi sarà votata la fiduciaal Senato.

    Milano Finanza 28/7/06Obiettivo centrato. MassimoFaenza, amministratore delega-to di Banca Italease, dopo averannunciato solo poco tempo fadi avere nel mirino una societàda 2,8 miliardi di euro di attivo,si appresta ora a chiudere l’ac-quisizione di Leasimpresa dallaPopolare di Verona e Novaraper circa 240-250 milioni dieuro.

    Italia Oggi 2/8/2006Piace sempre di più il leasing aimarchigiani. Nel 2005, secon-do l’ultimo rapporto Artigian-cassa sul credito e la ricchezzafinanziaria, sono stati concessidagli istituti di credito operantinella regione finanziamenti per2.210 milioni di euro rispetto ai2.109 dell’anno precedente.

    Milano Finanza 2/8/2006Una ventata di energia in arrivoda Banca Intesa che, sulla sciadi altri big del mercato italiano,ha rivolto la propria attenzioneal settore dell’energia alternati-va, in questo caso quella eoli-ca. Intesa leasing, la società dilocazione finanziaria del grup-po guidato da Corrado Passera,ha concluso infatti nei giorniscorsi un contratto per la rea-lizzazione in project leasing diun parco eolico a nord di Lecceche si estenderà su un’area dicirca 27 mila mq.

    Milano Finanza 8/8/2006Centro Leasing Banca, parteci-pato con il 43,5% a testa daBanca CrFirenze e da BnpLease Group, oltre che da altri18 istituti italiani, ha stipulatoun prestito sindacato interna-zionale da 470 milioni di euro.L’operazione è stata organizza-ta e coordinata da NatexisBanques Populaires, Sanpaolo-Imi e WestLB come arranger. Ilprestito, innalzato dagli origi-nari 200 milioni ai 470 finali,rientra nella strategia diCentroleasing di operare comebanca.

    Virgilio Notizie 9/8/2006Locat, società di leasing delgruppo Unicredit, ha chiuso ilprimo semestre del 2006 conun utile netto di 48,2 milioni dieuro, in incremento del 10,1%rispetto al primo semestre del2005.

  • La Lettera di Assilea

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    RASSEGNA STAMPA

    Messaggero Veneto 11/8/2006Procedura da rifare per il nuovocarcere di Pordenone. LaCommissione europea ha noti-ficato, anche al Comune diPordenone, parere contrariosulla procedura d’appalto inleasing seguita dal ministerodella Giustizia. Si tratta di unparere motivato (42 punti e 9pagine) con il quale si contesta-no le modalità della gara d’ap-palto europea per l’assegnazio-ne in leasing dei lavori.

    Il Mattino di Padova 15/8/2006Paolo Sinigaglia allarga il suobusiness legato ai cieli. In occa-sione della prossima (9 settem-bre) definizione dell’acquisitodi venti nuovi aeromobili, ilpresidente e fondatore diAlpiEagles farà debuttare unanuova società, a lui riconduci-bile, che opererà nel campo del

    leasing. Gli Embraerche, dall’agosto 2007,amplieranno la flottadella compagnia venetaAlpiEagles, saranno,infatti, acquistati da unanewco riconducibile aSinigaglia e poi «gira-ti», con un leasing ope-rativo, alla compagnia.

    Wall Street Italia15/8/2006La Commissione euro-pea ha dato il via liberaall’acquisizione dellasocietà austriaca AfinLeasing da parte di

    Iveco International TradeFinance (Iitf). Lo ha annunciatooggi l’Esecutivo Ue in uncomunicato. La Iitf, ricorda lanota, si occupa della commer-cializzazione dei veicoli delgruppo nei paesi dell’Europadell’Est, mentre la Afin è attivanel leasing degli stessi nellaRepubblica Ceca, nellaSlovacchia, in Ungheria, inEstonia ed in Lituania.

    Milano Finanza 1/9/2006Banca Italease debutta nelmondo del cinema italiano. Inparticolare, l’istituto milaneseoffrirà soluzioni adeguate especifiche per ogni tipologia diclientela con importi finanzia-bili compresi fra 1 e 10 milionidi euro a tasso fisso indicizzatoe per una durata massima di 5anni. “In questo settore”, haspiegato il responsabile marke-

    ting del gruppo, Paolo Trucco,“vogliamo chiudere discretiaffari che da una parte ci per-metteranno di arricchire lagamma di servizi e dall’altraandremo a rafforzare l’industriadel cinema italiano”.

    La Stampa 8/9/06Società di leasing, concessiona-rie e autonoleggi pagano ilprimo bollo oltre il confine.Quasi sette milioni di euro, perl’esattezza 6 milioni 799 mila:è il «minor introito»dell’Imposta provinciale di tra-scrizione al PRA previsto dallaProvincia di Torino a fine 2006;soldi che, invece di finire nellecasse di Palazzo Cisterna, paresiano volati in quelle ben piùrobuste della Valle d’Aosta. Afar pesare il piatto della bilan-cia sulla Regione a statuto spe-ciale, questo il sospetto dellaProvincia, sarebbe l’aliquota:dal 2005 Palazzo Cisterna l’haalzata dal 3 al 20%, in linea conle altre provincie piemontesi; laValle d’Aosta, invece, può per-mettersi il lusso di farne ameno. Quanto basta e avanzaperchè le società di autonoleg-gio e le grandi concessionarieche immatricolano le vetture achilometri zero abbiano decisodi dirottare le pratiche nella«Vallèe».

    Il Sole 24 Ore 12/9/06Centro Leasing banca, ha stipu-lato un prestito sindacato inter-nazionale dell’importo di 470

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    35numero 6 - settembre 2006

    milioni di euro.L’operazione, organizzata ecoordinata da Natexis BanquesPopulaires, Sanpaolo Imi eWestLBin qualità di arranger,ha riscosso - fa sapere la socie-tà - un ampio successo di mer-cato: l’importo iniziale di 200milioni, interamente sottoscrit-to dai tre arranger, è stato eleva-to fino a 470 milioni, in consi-derazione della significativapartecipazione di banche nazio-nali ed estere.

    My Tech 13/9/06Bmw ha annunciato oggi chemetterà sul mercato la primaauto a idrogeno prodotta inserie il prossimo anno. L’autospeciale 7-Series - che emetteràsolo vapori acquei quando fun-zionerà ad idrogeno - dovrebbefare il suo debutto ad aprile esarà esposta alla fiera di LosAngeles a novembre, ha detto lasocietà. Un portavoce ha spie-gato che la vettura sarà data inleasing ad alcuni clienti selezio-nati a causa del suo alto prezzo.

    Tribuna di Treviso 13/9/06C’è anche un trevigiano tra i treindagati per un buco milionario(in euro) per il fallimento dellasocietà Adige Service srl.Questi è Alberto Morgan, extitolare della società. Il parcomezzi della Adige Service eraimpressionante: 362 veicoli.Ma tutti erano acquistati in lea-sing e quindi - quando l’aziendasi è trovata in cattive acque -

    varie società finanziarie si sonoallarmate, cercando di recupe-rare se non il denaro almeno ifurgoni e le auto. Ma i veicolierano già stati tutti venduti, invarie parti d’Italia. Del falli-mento si occupa il commercia-lista Alberto Bombardelli, men-tre l’inchiesta è condotta dallaGuardia di Finanza di Trento.L’obiettivo ora di recuperare iveicoli, cercando in questomodo di immobilizzare il capi-tale a vantaggio dei creditori.

    Finanza e Mercati 15/9/06Guai in vista per la finanza pub-blica dell’Italia. La Corte digiustizia Ue ha bocciato lanorma italiana che vieta ledetraibilità per alcuni veicoliaziendali. Un duro colpo per iconti italiani, che potrebbevalere addirittura alcuni dimiliardi di euro, con inevitabiliricadute sulla manovra finan-ziaria per il 2007. La Corte diGiustizia europea, nella causapregiudiziale sollevata dallaCommissione Tributaria diprimo grado di Trento in unacontroversia fra Strada Asfalti el’Agenzia delle entrate, hamesso in evidenza che lo Statoitaliano non poteva, alla lucedella sesta direttiva europeasull’Iva, sistematizzare la rego-la del divieto della detraibilitàdell’imposta su determinatibeni come autoveicoli e carbu-ranti utilizzati nell’attività dellapropria impresa.

    Italia Oggi 16/9/06La registrazione dei contratti dilocazione in corso alla data del4 luglio 2006 e il pagamentodella relativa imposta sidovranno effettuare tra il 1° e il30 novembre 2006. Entrambigli adempimenti dovrannoessere eseguiti per via telemati-ca, salvo che da parte delle per-sone