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IN PRIMO PIANO COOPERAZIONE TRENTINA N° 6 - GIUGNO 2017 4 di Dirce Pradella Arriva dalle cooperative l’11% dell’export provinciale: per lo più vini, ma anche mele, formaggio, porfido, filo zincato, software informatici, piccoli frutti, barbatelle. L’ECCELLENZA COOPERAT Circa l’11% del valore delle esportazioni trentine è prodotto da cooperative. In pratica 360 milioni di euro sui 3.386 complessivamente generati dalle merci e dai servizi che dal Trentino vengono venduti oltre gli italici confini. Questo è uno dei dati emersi dall’inchiesta avviata dalla redazione di questa rivista, che attraverso uno specifico questionario ha rivolto alcune domande alle imprese cooperative attive con l’estero. I dati emersi sono stati confrontati con quelli elaborati dalla Camera di Commercio relativamente al 2016 e poi, nelle pagine seguenti, a quelli emersi da una analoga inchiesta rivolta alle cooperative nel 2012. Cosa si esporta La parte del leone la fanno indubbiamente le cantine produttrici di vini, Cavit , Mezzacorona in particolare, con esportazioni che superano i 100 milioni di euro ciascuna, in direzione Stati Uniti, Europa, Giappone, Cina e Russia. Bene anche la frutta, con Melinda , La Trentina , Sant’Orsola che distribuiscono le loro eccellenze in tutta Europa ma anche in Egitto, Giordania e Algeria, nonché From per i mercati asiatici, anche se con l’embargo e con le guerre che hanno bloccato alcune aree la situazione si sta complicando. Poi ci sono le barbatelle innestate dei Vivai cooperativi di Padergnone in Francia ed Europa dell’est, il seme bovino della Federazione Allevatori in Svizzera, il Trentingrana che ha conquistato oltre all’Europa il Giappone e l’Australia, il Pinot Grigio di La Vis in Germania, Usa e Canada. I numeri maggiori provengono dall’agricoltura, certamente, ma non vanno dimenticate alcune esperienze significative per l’innovazione e la presenza in mercati di nicchia. Pensiamo al Consorzio Italiano Porfido del Trentino, che consegna la nostra pietra pregiata anche in Australia e in Qatar. Alla cooperativa B-Timber che vende perline in legno in Spagna, alla Computer Learning che con i-eatre (il sistema interattivo integrato per la realizzazione di storie dedicato all’infanzia) ha conquistato una quota di mercato in Cina e in Russia, ai fili zincati per l’agricoltura prodotti dalla Metallurgica Ledrense che vanno in tutta Europa, alle Confezioni Anita che esportano in Austria e Germania zaini e dispositivi di emergenza di altissima qualità. E ancora i pacchetti viaggio dell’Apt San Martino di Castrozza Primiero e Vanoi , che vende vacanze in Polonia, Germania e Austria. Tutto rigorosamente prodotto o pensato nelle cooperative trentine. I dati provinciali A livello generale, cioè analizzando i 3.386 milioni di export complessivo quantificati dalla Camera di Commercio, si scopre che il 94,7% deriva da attività manifatturiera. Stanno sotto a questo cappello “macchinari ed apparecchi” (19,4%), “prodotti alimentari, bevande e tabacco” (17,3%), “mezzi di trasporto” (11,8%), “sostanze e i prodotti chimici” (9,2%) e “legno, prodotti in legno, carta e stampa” (9,0%). Complessivamente questi cinque settori rappresentano più del 65% delle esportazioni provinciali. Il valore delle importazioni ha invece raggiunto i 2.156 milioni di euro: al primo posto si collocano i “mezzi di trasporto” con il 22,9%, seguiti da “legno, prodotti in legno, carta e stampa” con il 14,9%, dai “prodotti alimentari e bevande” con il 12,1% e dalle “sostanze e prodotti chimici” con il 10,7%. Il saldo della bilancia commerciale ammonta dunque a 1.230 milioni: il Trentino esporta molto di più di quanto non importi, in particolare nei settori “macchinari e apparecchi” (+494 milioni di euro) e “prodotti alimentari e bevande” (+325 milioni di euro). Registra invece un passivo (cioè le importazioni sono maggiori delle esportazioni) soprattutto per i “mezzi di trasporto” (-92 milioni di euro) e per “computer, apparecchi elettronici e ottici” (-38 milioni di euro). Nel 2016 il valore delle esportazioni trentine di merci ha segnato una diminuzione dell’1,5% rispetto al 2015, periodo durante il quale le vendite all’estero e di merci petto al l’ es ste te ero ro ro

IN PRIMO PIANO L’ECCELLENZA COOPERATIVA NEL MONDO€¦ · presenza in mercati di nicchia. Pensiamo al Consorzio Italiano Por"do del Trentino , che consegna la nostra pietra pregiata

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IN PRIMO PIANO

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di Dirce Pradella

Arriva dalle cooperative l’11% dell’export provinciale: per lo più vini, ma anche mele, formaggio, por�do, �lo zincato, software informatici, piccoli frutti, barbatelle.

L’ECCELLENZA COOPERATIVA NEL MONDO

Circa l’11% del valore delle esportazioni trentine è prodotto da cooperative. In pratica 360 milioni di euro sui 3.386 complessivamente generati dalle merci e dai servizi che dal Trentino vengono venduti oltre gli italici con�ni. Questo è uno dei dati emersi dall’inchiesta avviata dalla redazione di questa rivista, che attraverso uno speci�co questionario ha rivolto alcune domande alle imprese cooperative attive con l’estero. I dati emersi sono stati confrontati con quelli elaborati dalla Camera di Commercio relativamente al 2016 e poi, nelle pagine seguenti, a quelli emersi da una analoga inchiesta rivolta alle cooperative nel 2012.

Cosa si esportaLa parte del leone la fanno indubbiamente le cantine produttrici di vini, Cavit, Mezzacorona in particolare, con esportazioni che superano i 100 milioni di euro ciascuna, in direzione Stati Uniti, Europa, Giappone, Cina e Russia. Bene anche la frutta, con Melinda, La Trentina, Sant’Orsola che distribuiscono le loro eccellenze in tutta Europa ma anche in Egitto, Giordania e Algeria, nonché From per i mercati asiatici, anche se con l’embargo e con le guerre che hanno bloccato alcune aree la situazione si sta complicando. Poi ci sono le barbatelle innestate dei Vivai cooperativi di Padergnone in Francia ed Europa dell’est, il seme

bovino della Federazione Allevatori in Svizzera, il Trentingrana che ha conquistato oltre all’Europa il Giappone e l’Australia, il Pinot Grigio di La Vis in Germania, Usa e Canada.

I numeri maggiori provengono dall’agricoltura, certamente, ma non vanno dimenticate alcune esperienze signi�cative per l’innovazione e la presenza in mercati di nicchia. Pensiamo al Consorzio Italiano Por"do del Trentino, che consegna la nostra pietra pregiata anche in Australia e in Qatar. Alla cooperativa B-Timber che vende perline in legno in Spagna, alla Computer Learning che con i-"eatre (il sistema interattivo integrato per la realizzazione di storie dedicato all’infanzia) ha conquistato una quota di mercato in Cina e in Russia, ai �li zincati per l’agricoltura prodotti dalla Metallurgica Ledrense che vanno in tutta Europa, alle Confezioni Anita che esportano in Austria e Germania zaini e dispositivi di emergenza di altissima qualità. E ancora i pacchetti viaggio dell’Apt San Martino di Castrozza Primiero e Vanoi, che vende vacanze in Polonia, Germania e Austria. Tutto rigorosamente prodotto o pensato nelle cooperative trentine.

I dati provincialiA livello generale, cioè analizzando i 3.386 milioni di export complessivo quanti�cati dalla Camera di Commercio, si scopre che il 94,7% deriva da attività manifatturiera. Stanno sotto a questo cappello “macchinari ed apparecchi” (19,4%), “prodotti alimentari, bevande e tabacco” (17,3%), “mezzi di trasporto” (11,8%), “sostanze e i prodotti chimici” (9,2%) e “legno, prodotti in legno, carta e stampa” (9,0%). Complessivamente questi cinque settori rappresentano più del 65% delle esportazioni provinciali.Il valore delle importazioni ha invece raggiunto i 2.156 milioni di euro: al primo posto si collocano i “mezzi di trasporto” con il 22,9%, seguiti da “legno, prodotti in legno, carta e stampa” con il 14,9%, dai “prodotti alimentari e bevande” con il 12,1% e dalle “sostanze e prodotti chimici” con il 10,7%.Il saldo della bilancia commerciale ammonta dunque a 1.230 milioni: il Trentino esporta molto di più di quanto non importi, in particolare nei settori “macchinari e apparecchi” (+494 milioni di euro) e “prodotti alimentari e bevande” (+325 milioni di euro). Registra invece un passivo (cioè le importazioni sono maggiori delle esportazioni) soprattutto per i “mezzi di trasporto” (-92 milioni di euro) e per “computer, apparecchi elettronici e ottici” (-38 milioni di euro).Nel 2016 il valore delle esportazioni trentine di merci ha segnato una diminuzione dell’1,5% rispetto al 2015, periodo durante il quale le vendite all’estero

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l’esesteteterororo

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IN PRIMO PIANO | inchiesta sull’export PIANO | inchiesta sull’export

L’ECCELLENZA COOPERATIVA NEL MONDO

CAVIT, ACCORDO CON COFCOIn aprile Cavit ha firmato un accordo di partnership con

COFCO W&W International Co Ltd, importante attore

nel mercato asiatico per il settore vino e alcolici e parte

del gruppo COFCO (annoverato nel prestigioso “Fortune

Global 500”), per la distribuzione dei vini in Cina.

“Il nostro approccio strategico al mercato cinese – spiega

Enrico Zanoni, direttore generale Cavit – è improntato

ad individuare soluzioni che garantiscano una crescita

sostenibile nel lungo periodo. COFCO è un partner di

assoluto rilievo che dispone di un’ottima

organizzazione commerciale e di una

capillare piattaforma distributiva”. Con

una presenza consolidata su tutti i canali

distributivi, sia sul territorio che sui principali

marketplace dell’e-commerce cinese, il

gruppo COFCO opera ad ampio raggio nel

comparto alimentare e vanta un’esperienza

specifica anche nel settore vino, dove opera

in qualità non solo di distributore, ma anche

di produttore di una linea di vini locali.

avevano registrato una variazione tendenziale del 4,2%.La dinamica appare meno positiva rispetto a quella rilevata a livello complessivo nazionale, dove le esportazioni sono aumentate dell’1,2%, e di quella dell’area del Nord Est (+1,8%).

Le direttrici cooperativeI prodotti del sistema confermano le direttrici generali dell’export trentino: per lo più Europa, dove arriva il 42% di merci e servizi cooperativi, seguiti dai paesi extra UE (come Norvegia, Ucraina, Svizzera ecc.)

con il 29%. Il terzo mercato di interesse per le cooperative è quello asiatico, con il

16% delle esportazioni, seguito dal 7% del Nord America e dal 6% dell’Oceania. Poco rilevanti i #ussi in uscita verso Africa e Sud America. Il trend dei prodotti

cooperativi è simile a quello delle esportazioni generali del Trentino, caratterizzate da una presenza ancora più signi$cativa in Europa, con il 66%, confermando il Vecchio Continente come la principale direttrice per l’interscambio, dove si evidenzia un aumento rispetto al 2015 sia nelle esportazioni (+3,1%) che nelle importazioni (+9,1%). Al primo posto della graduatoria dei principali Paesi per valore di export rimane sempre la Germania che rappresenta per il territorio provinciale il mercato verso cui si sono dirette merci per un valore che supera i 568 milioni di euro, pari al 16,8% delle vendite e&ettuate sui mercati internazionali. A grande distanza seguono gli Stati Uniti con circa 349 milioni di euro (pari al 10,5% delle esportazioni complessive), la Francia con 311 milioni di euro (pari al 9,2%) e il Regno Unito con 296 milioni di euro (pari all’ 8,8%). Tra i mercati principali, su base tendenziale, hanno segnato buone performance le esportazioni verso Regno Unito (+25 milioni di euro), Spagna (+20 milioni) e Paesi Bassi (+13 milioni).

6’20’’

MEZZACORONA CON ALIBABALo scorso anno, al Vinitaly di Verona, il Gruppo

Mezzacorona ha stretto una partnership con Alibaba

di Jack Ma che gestisce Tmall.com, il più grande

retailer online della Cina. I frutti di quest’alleanza

sono molto positivi: a fine 2016 l’”Amazon cinese” ha

annunciato quali sono stati i 10 vini più venduti nel

corso dell’anno tramite la propria piattaforma. Oltre a

marchi e regioni piuttosto prevedibili, come i rossi di

Bordeaux e l’australiana Penfolds, in lista un unico vino

italiano: Castel Firmian 2013 di Mezzacorona. La

scommessa del Gruppo, dunque, di aprire un

proprio “flagship store” sulla piattaforma si sta

dimostrando vincente.

as

or

ca

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di

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gr

co

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IN PRIMO PIANO

Mele

SpagnaRomaniaEgittoAlgeriaInghilterraGermaniaMiddle East

Barbatelleinnestate

FranciaRomaniaBulgaria

Manufatti in porfidoper pavimentazione

GermaniaFranciaAustraliaRegno UnitoQatar

Proposte pacchettolegate a vacanzatrekking, bike e sci

PoloniaRep. CecaGermaniaAustria

INCHIESTA SULL’EXPORTDove vengono vendutele eccellenzecooperative trentine

Mele,Kiwi

SpagnaPaesi Scandinavi AlgeriaEgittoGiordania

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IN PRIMO PIANO | inchiesta sull’export

Trentingrana

AustriaGermaniaGiapponeAustralia

Vini FermiDOP e IGP

UsaRegno UnitoGermaniaEuropa del NordSvizzeraBelgioAustriaCinaGiappone

Semebovino

Svizzera

Vini fermie spumanti

UsaGermaniaCanadaRegno UnitoSveziaOlandaGiapponeCinaRussia

Perline(legname)

Spagna

piccolifrutti

GermaniaAustriaSpagnaFranciaRep. CecaRep. SlovaccaPoloniaOlandaBelgioDanimarcaRegno UnitoSveziaUngheriaLituaniaLettoniaEgitto

I-theatre

CinaRussia

Mele

IndiaSri LankaPakistanUcrainaBielorussia Kazakhistan

Zaini e dispositiviemergenza

AustriaGermania

Pinot Grigio

GermaniaUsaCanada

Filo zincatoper agricoltura

AustriaSpagnaFranciaPoloniaRomaniaSlovenia

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IN PRIMO PIANO

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Confrontando i dati 2012 e 2016 emersi dalle due inchieste si comprende come sia sempre maggiore la quota di giro d’a�ari che deriva dalle vendite estere. Il totale complessivo tocca i 360 milioni di euro. Ecco i 5 punti di analisi.

FATTURATO DA EXPORT STABILE NEL QUINQUENNIO

FATTURATO È sempre maggiore la quota di fatturato che le cooperative generano grazie alle esportazioni. Confrontando i dati emersi dalle due inchieste portate avanti dalla redazione di questa rivista, relative alle annate 2012 e 2016, si può infatti notare come le cooperative che possono contare su percentuali export maggiori del 40% sono passate dal 19 al 33%.

GEOGRAFIASu che tavole !niscono i prodotti cooperativi trentini? La vicinanza !sica aiuta, e anche la presenza di un mercato logisticamente organizzato e sintonico con

quello italiano: l’Europa fa sempre più la parte del leone, passando dal 36 al 42%, così come i Paesi europei extra Ue, dal 14 al 29%. Il Nord America scende dal 14 al 7%, mentre si conferma stabile l’interesse per i mercati asiatici, dove esporta il 16% (stabile) delle cooperative intervistate. In aumento l’interesse per l’Oceania (dal 2 al 6%), in netto calo quello per l’Africa e il Sud America, quasi annullato nel quinquennio.

CANALIPer arrivare ai mercati esteri, le cooperative utilizzano parimenti sia la vendita diretta (dotandosi di un u&cio commerciale dedicato con presenza locale), sia agenti e grossisti. Una scelta che contribuisce alla maturità delle relazioni con l’estero, in sensibile aumento rispetto a 5 anni fa: chi comincia ad esportare, e supera le di&coltà del primo

Inchiesta export: il confronto con il 2012

FONTE: Servizio stampa e comunicazione Federazione

AUMENTA L'INCIDENZA DELL'EXPORTNEL FATTURATO DELLE COOPERATIVE TRENTINEChe percentuale del fatturato deriva dall’esportazione?F

Fino al 20%

Dal 21 al 40%

Dal 41 al 60%

Oltre il 60%

2012 2016

50%

31%

6%

13%

54%

13%

13%

20%

SI RAFFORZANO EUROPA E OCEANIA.SPARISCONO AFRICA E SUDAMERICAQuali sono i principali sbocchi commerciali?F

Unione Europea

Paesi europei extra UE

Nord America

Centro – Sud America

Asia

Africa

Oceania

2012 2016

36%

14%

14%

4%

42%

29%

7%

0%

16%

14%

2%

16%

0%

6%

PIU' MARCATA LA PREFERENZAPER GROSSISTI E VENDITA DIRETTAQuali canali di distribuzione utilizzate?F

Agenti/grossisti

Diretta

GDO

Altro

2012 2016

35%

35%

19%

11%

37%

37%

19%

7%

COOPERATIVE SEMPRE PIÙ MATURENELLA GESTIONE DEI MERCATI ESTERIQual è la maturità delle relazioni con l’estero?F

Minore di un anno

Da 1 a 10 anni

Oltre i 10 anni

2012 2016

11%

42%

47%

7%

36%

57%

OGGILE COOPERATIVE

TEMONO DAZIE BARRIERE

DOGANALI

Oggi, quanto ritiene potrebbe danneggiare l’attività di export della sua cooperativa l’introduzione di dazi o barriere doganali (da 1 stelletta = per nulla a 5 stellette = del tutto)?

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biennio, non torna indietro. Per mantenere le quote di mercato da export le cooperative hanno dovuto riorganizzarsi (dal 7 al 16%) e cercare alleanze con altre società (dal 15 al 20%). Servono meno le certi�cazioni (dal 30 al 24%) e il ra�orzamento degli u�ci commerciali (dal 41 al 36%), dati che però vanno letti in relazione con l’analisi della maturità. Nel senso che il rinforzo degli u�ci esteri e le certi�cazioni sono probabilmente interventi già portati a termine con successo.

CRISILa durata della crisi, se ancora possiamo chiamarla così, ha provocato una contrazione dei fatturati da export, passati da 400 a 360 milioni nel complesso. In questo conteggio pesa in particolare la situazione di di�coltà di una cantina, oggi concentrata sulla ripresa. Non considerando questo caso speci�co, il fatturato export delle altre imprese cooperative sarebbe passato nel quinquennio da 354 a 352 milioni, quindi sostanzialmente stabile.Le cooperative che dichiarano vendite da export in calo nell’ultimo quinquennio sono passate dal 6 al

13%, così come sono diminuite dal 65 al 54% quelle che sostengono siano aumentate. Le imprese del movimento che rilevano stabilità sono invece salite dal 29 al 33%. Come ottenere qualche miglioramento in futuro? Servono meno strumenti �nanziari (dall’11 al 3%), meno assicurazioni (dal 20 al 17%) e meno formazione speci�ca (dal 9 allo 0%). Sono invece utili consulenza (dal 14 al 20%), partnership (dal 26 al 17%) e soprattutto rappresentanze all’estero (dal 20 al 33%), che favoriscano l’introduzione e il mantenimento dei prodotti trentini.

BARRIERELe cooperative temono molto l’introduzione di nuovi dazi o barriere doganali: 4 stellette su 5. Ma è di�cile valutare oggi se l’introduzione costituisca un pericolo reale o soltanto una considerazione accademica: il 27% delle imprese la giudica una ipotesi vicina, il 33% lontana e il 40% non sa dire. (d.p.)

3’

IN PRIMO PIANO | inchiesta sull’export

Quali delle seguenti azioni ha dovuto intraprendere per riuscire ad arrivare nei mercati esteri?

SERVONO PIU' PARTNERSHIPE PIU' ORGANIZZAZIONESERVONO PIU' PARTNERSHIPE PIU' ORGANIZZAZIONE

Nuove certificazioni

Creazione società ad hoc

Riorganizzazione struttura

Rafforzamento uffici comm.

Partnership con altre società

2012 2016

30%

7%

7%

41%

24%

4%

16%

36%

15% 20%

LA CRISI FRENA IL FATTURATO DA EXPORTIn questo periodo di crisi ritieneche il fatturato derivante dall’export sia

Diminuito

Aumentato

Stabile

2012 2016

6%

65%

29%

13%

54%

33%

SERVE PIÙ CONSULENZAE MAGGIORI SERVIZI DI RAPPRESENTANZA ALL'ESTERODi quali strumenti ritiene necessiti la sua cooperativaper migliorare le relazioni con l’estero?F

Strumenti finanziari

Strumenti assicurativi

Servizi di consulenza

Partnership

Rappresentanze all’estero

Servizi di formazione

2012 2016

11%

20%

14%

26%

3%

17%

20%

27%

20%

9%

33%

0%

E' DIFFICILE PER LE COOPERATIVE VALUTARESE LE BARRIERE SIANO UNA IPOTESI VICINA O LONTANARitiene che al momento attuale l’ipotesi di introduzionedi dazi o barriere per i mercati e i prodotti di vostro interesse sia

Lontana 27%33%

Punteggio assegnato

3,93%

2016

Vicina

40%Non saprei