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I paesi mediterranei sono accomuna4 sul piano economico dalle seguen4 cara6eris4che
A) Il debito complessivo è cresciuto in maniera esponenziale negli ulBmi dieci anni B) tuD quesB paesi registravano disavanzi della spesa corrente molto rilevanB anche negli anni antecedenB alla crisi
C) le dimensioni della spesa pubblica hanno conBnuato a aumentare nello stesso periodo con ritmi molto sostenuB (in Grecia e in Spagna nel quinquennio precedente la crisi la spesa pubblica è incrementata del 50%, in Portogallo del 35%)
Spesa sociale su Pil per i Pigs
Paesi Spesa sociale su Pil
Grecia 22,1
Italia 27,3
Spegna 22,7
Portogallo 24,3
Media EU 27,5
Le caraPerisBche della spesa sociale per i welfare mediterranei
• Forte sperequazione della spesa sociale • Alto livello di diseguaglianza, se nel 2007 la media dell’UE-‐15 era dello 0,28%, in Spagna era dello 0,31%, in Irlanda dello 0,31%, in Grecia era dello 0,34% e in Portogallo dello 0,36%
• Bassa redistribuzione della ricchezza da parte dello stato sociale
• Prevalenza trasferimenB economici su servizi • Elevato familismo senza poliBche per la famiglia
I tagli alla spesa sociale greca per il 2011 superano i 25 miliardi di euro, a fronte di un ProdoPo interno lordo (Pil) che nel 2010 si
aPestava a 242 miliardi di euro: praBcamente il 10% della ricchezza nazionale.
• Le zitelle d'oro, le 40mila figlie non sposate di impiegaB pubblici che hanno diriPo a una pensione "erederitaria" di mille euro al mese (costo 550 milioni l'anno).
• Nel 2012 la spesa sanitaria pubblica è stata pari a circa 10 miliardi di euro, il 25% in meno rispePo al 2009
ll Portogallo, desBnatario di un piano di aiuB da 78 miliardi, si è impegnato a tagliare le spese per una cifra pari al 6% del Pil, che ammonta a 188 miliardi di euro. Ma i tagli sono concentraB sul sePore pubblico che dovrebbe dimagrire del
43,5% in quaPro anni. 34000 lavoratori pubblici sono desBnaB a prerdere il posto
• La Spagna è entrata nella seconda recessione in tre anni
• il governo spagnolo ha adoPato a fine marzo una manovra da 27,3 miliardi -‐ la più pesante dalla fine del franchismo -‐ per rispePare l'obieDvo imposto dall'Ue di riportare il deficit pubblico al 5,3% nel 2012, dopo l'8,5% ereditato nel 2011 (invece del 6% previsto) dal precedente governo del socialista Josè Luis Zapatero.
FONDI STATALI DI CARATTERE SOCIALE (Bilancio di previsione dello Stato -‐ milioni di euro)
Politiche famiglia
2008 2009 2010 2011 2012 2013
Pari opportunità 346 186 185 52,5 52,5 31,4
Politiche giovanili
64 30 3,3 2,2 2,2 2,2
Infanzia adolescenza
43,9 43,9 40 40 40 40
Politiche sociali 929,3 583,9 435,3 75,3 70 44,6
Non autosufficienza
300 400 400 - - -
Affitto 205,6 161,8 143,8 33,5 33,9 14,3
Inclusione immigrati
100 - - - - -
Servizi infanzia 100 100 - - - -
Servizio civile 299,5 171,4 170,3 113 113 113
totale 2520 1750,6 1472 349,4 344,5 271,6
-30,5% -15,9% -76,3% -1,4% -21,2%
Contributo degli en4 territoriali alla manovra di finanza pubblica
Dl78/2010 2012
Dl 98/2011 e 138/2011 2012
Dl 98/2011 e 138/2011 2013
Dl 98/2011 e 138/2011 2013
Dl 98/2011 e 138/2011 2012
Dl 98/2011 e 138/2011 2014
Regioni SO 4500 1000 4500 1600 4500 1600
Regioni SS e PA
1000 2000 1000 2000 1000 2000
Province 500 700 500 800 500 800
Comuni 2500 1700 2500 2000 2500 2000
Totale 8500 6000 8500 6400 8500 6400
12% in meno su finanza locale per il 2012 esclusa sanità
L’evoluzione della spesa per i servizi sociali e socio educaBvi di Btolarità dei
Comuni Periodo Spesa
1996-‐2009 Crescita lenta ma costante della spesa dallo 0,3% allo 0,42% del Pil
2010-‐2011 Stabilizzazione della spesa
2012-‐2013 Riduzione della spesa, nel solo 2012 del 13% rispePo all’anno precedente
Scenario sanità
• il “Programma Nazionale di Riforma”1, appena approvato, si procederà nel biennio 2013-‐2014 ad un taglio della spesa del servizio sanitario nazionale di
quasi 8 miliardi di euro (2,5 miliardi nel 2013 e 5,45 nel 2014). Un quarto di questa cifra complessiva (2 miliardi) dovrebbe venire da misure di compartecipazione, ovvero Bcket, ed un altro quarto da riduzioni nella spesa farmaceuBca. Per dare un’idea dell’ordine di grandezza di quesB tagli, si tenga presente che nel 2011 le risorse dedicate al Servizio Sanitario Nazionale sono state pari a quasi 107 miliardi di euro.
La qualità della sanità Peggiora la qualità della sanità, sopra6u6o nelle Regioni
dove i tagli sono maggiori. Per il 31,7% degli italiani il Servizio sanitario della propria Regione è peggiorato negli ulBmi due anni (lo pensava il 21,7% nel 2009), per il 55,3% tuPo è rimasto uguale a prima, e solo per il 13% c’è stato invece un miglioramento (ne era convinto il 20,3% nel 2009). I ciPadini che parlano di un peggioramento sono il 18,7% in più di quelli che avvertono un miglioramento. Nelle Regioni con Piano di rientro, più del 38% degli intervistaB afferma che la sanità è peggiorata nei due anni precedenB e solo meno dell’8% dichiara che è migliorata (con un saldo tra miglioramento e peggioramento molto negaBvo, pari a -‐31%).
I risultaB delle riforme al 17 maggio 2012
Nonostante le misure la crescita economica dei Pigs è ferma e gli obieDvi di rientro dei deficit
concordaB con gli enB internazionali sono lontanissimi da essere
La parabola della vecchia Europa
“In Europa gli staB non hanno una moneta propria e questo significa che non possono ricorrere alla svalutazione per riparBre, e ciò
significa che sono desBnaB a un lungo periodo di disoccupazione di massa e a una lenta e faBcosa deflazione. Le loro crisi debitorie sono per lo più un effePo collaterale di questa triste prospeDva, perché le economie depresse portano a deficit di budget e la deflazione aumenta l'incidenza del
debito.”
Secondo un’indagine del Parlamento greco da inizio 2010 si sono registrarB 1725 suicidi, con un aumento del 40% all’anno. L’ulBmo a togliersi la vita è stato un farmacista in pensione Dimitris Christoulas che si è ucciso davanB al Parlamento lasciando un bigliePo indirizzato al governo in cui si legge
“i tagli hanno azzerato la mia capacità di sopravvivere, basata su una pensione rispePabile che avevo versato in 35 anni. Non trovo alternaBve a una conclusione dignitosa prima di finire a rovistare tra la spazzatura per vivere”.
Rapporto Unicef Secondo il rapporto realizzato da Unicef Grecia e Università di Atene i bambini presi in esame fanno parte di quel 20% di famiglie greche considerate povere dalle staBsBche ufficiali. Nuclei familiari che si trovano ad affrontare problemi come l’impossibilità di riscaldare la casa a sufficienza (nel 37% dei casi), il dover abitare in abitazioni malsane (50%) o addiriPura l’insufficienza dell’alimentazione (21%). Il rapporto sBgmaBzza anche l’incremento degli abbandoni scolasBci dovuto probabilmente anche al faPo che circa 100 mila minori sono costreD a lavorare per contribuire al sostegno della famiglia.
Nel 2012 in Grecia ci sono oltre un milione di persone ufficialmente disoccupate, più del 20%
della forza lavoro. Ed esperB nel sePore sostengono che fino al 10% della popolazione, se ha bisogno di cure, è adesso costrePa a fare
ricorso ai propri risparmi in conBnua diminuzione.
I piani di inves4mento per trasformare le isole greche in case di riposo per ricchi europei e
stranieri
In Spagna la disoccupazione giovanile (meno di 25 anni) ha raggiunto il 50,5% a febbraio 2012 con un aumento dello 0,6% rispePo a febbraio e
del 6,1% rispePo all’anno prima
La Spagna è il Paese della Ue dove sono aumentate di più le disuguaglianze dall'inizio
della crisi, col 22% delle famiglie al di soPo della soglia di povertà e undici milioni di persone a rischio di cadervi. Secondo i daB, del rapporto Caritas lo scorso anno 580.000 famiglie non
hanno avuto alcun Bpo di entrata economica e circa 30.000 persone vivono per strada o soPo i
ponB.
• La Caritas ha assisBto lo scorso anno nei propri centri oltre un milione di persone, circa il doppio di quelle assisBte nel 2007.
Secondo il Rapporto Caritas 2011 inBtolato Poveri di diri), se nel 2009 erano 7,8 milioni i poveri (13,1%), nel 2010 hanno raggiunto quota 8,3 milioni (13,8%). In totale in Italia sono 2,73
milioni le famiglie povere.
anno Disoccupazione totale
Disoccupazione giovanile
2012 (gennaio) 9,2 31%
2011 8,5 27,9
2010 8,4 29,5
2009 7,1 26,9
2008 6,7 20,2
2007 6,1 20,3
• La disoccupazione è salita verBginosamente: nell’ulBmo trimestre del 2011 è cresciuta del 14% con un tasso complessivo nel 2011 del 12,7% alla fine del 2010 era dell11,1%) e con una sBma per il 2012 del 13,5%.
• La crisi sta spingendo molB portoghesi, tra cui molB giovani, a emigrare, sopraPuPo nelle ex colonie. Circa 330mila portoghesi ora vivono in Brasile, rispePo ai 277mila del 2010. Duecentomila, invece, sono i portoghesi che ora vivono stabilmente in Mozambico e Angola, dove lavorano principalmente nelle miniere e nei canBeri edili. Nel 2009, 24mila portoghesi si sono trasferiB in Angola. Nel 2006 erano staB solo 156 gli emigranB portoghesi.
Intorpidimento
Celebrazione delle eccellenze
Le nuove is4tuzioni totali
Nuove fraPure sociali PrivaBsmo pubblico
Le isBtuzioni totali Goffman
• Ogni is.tuzione si impadronisce di parte del tempo e degli interessi di coloro che da essa dipendono, offrendo in cambio un par.colare .po di mondo: il che significa che tende a circuire i suoi componen. in una sorta di azione inglobante. Nella nostra società occidentale ci sono .pi diversi di is.tuzioni, alcune delle quali agiscono con un potere inglobante – seppur discon.nuo – piu penetrante di altre. Questo caraCere inglobante o totale è simbolizzato nell’impedimento allo scambio sociale e all’uscita verso il mondo esterno, spesso concretamente fondato nelle stesse struCure fisiche dell’is.tuzione: porte chiuse, alte mura, filo spinato, rocce, corsi d’acqua, foreste o brughiere.
Casa di riposo Villa Serena estraPo regolamento
• La Casa di Cura non risponde per eventuali furB. Pas4 Orario Colazione 7,00-‐7,30. Pranzo 11,30. Cena 18,00.
• La Casa di Cura può fornire quanto è necessario per la consumazione dei pasB
• Comunque è consigliato portare: • Bicchiere, tazza, posate • Tovaglioli • All’aPo del ricovero è bene non portare oggeD di valore o denaro contante, se non quello strePamente necessario. La Casa di Cura non risponde per eventuali furB.
anno Suicidi Decessi
2000 61 165
2001 69 177
2002 52 160
2003 56 157
2004 52 156
2005 57 172
2006 50 134
2007 45 123
2008 46 142
2009 72 177
2010 66 184
2011 66 186
2012 * al 20.04 20 57
totale 712 1990
• BrleBc Davor 33 anni 22-‐apr-‐12 Suicidio Brescia • Valente Michele 28 anni 17-‐apr-‐12 Da accertare Foggia • Diachuk Alina 31 anni 16-‐apr-‐12 Suicidio Trieste
(Commissariato)
• Ivoriano Detenuto 23 anni 12-‐apr-‐12 Suicidio Modena • Marocchino Detenuto 32 anni 07-‐apr-‐12 MalaDa Genova
• BenvenuB Alessandro 43 anni 03-‐apr-‐12 Da accertare Perugia • Caiazza Antonio 33 anni 01-‐apr-‐12 Da accertare Roma
Rebibbia
• Romeno Detenuto 46 anni 30-‐mar-‐12 Suicidio Taranto • Guerracino Giuseppina 46 anni 29-‐mar-‐12 Da accertare
Taranto
• Rossi Stefano 25 anni 22-‐mar-‐12 Suicidio Parma • Patassini Roberto 49 anni 18-‐mar-‐12 Suicidio Viterbo
Turnover servizi sociali territoriali (a tre anni)
2001 2005 2008 2011
stress eccessivo 8 11 19 34
SBpendio inadeguato
7 9 8 8
LogisBca (distanza casa lavoro, eccetera)
5 4 6 6
Condizioni di lavoro insoddisfacenB
8 11 22 29
Altri moBvi personali
5 8 5 6
Scadenza contraPo 3 9 14 17
• “Io sono una delle operatrici più anziane. (…) Non sono molte le colleghe che
conoscono come si lavorava una volta. C’era entusiasmo, anche nei servizi si respirava rispeCo per il nostro lavoro. Adesso sembra che la progeCualità e l’autonomia siano diventate solo un costo. Chi pensa non è più tollerato.”
Scoraggiamento
Burn-‐out
• “in reparto non si riesce più a lavorare hanno tagliato il personale ausiliario e ci troviamo in due a fare la noPe con tuD i malaB da gesBre
(…) questa è Medicina1 non Ostetricia io sinceramente non mi sento di passare altri
venB anni in questo modo se vado avanB così sono sicura ricoverano anche me in ospedale”.
ADvismo
Oltre la terapeu4cizzazione delle professioni del welfare riscoprire la funzione dell’advocacy
Ripar4re dal basso: costruire alleanze per un nuovo welfare
Riscrivere i paradigmi Costruire mercaB solidali
“se il Comune non garanBsce più i diriD mi sono dePa se è giusto accePare questa situazione o bisogna costruirli fuori da qui. Io sono andata diverse volte alle associazioni degli immigraB la sera fuori orario di lavoro a parlare dei diriD e delle leggi perché qui in comune se ne fregano delle leggi e allora sono gli immigraB che devono farsi valere e serve conoscere le norme. Credo di svolgere il mio mandato in modo correPo non boicoPo le decisioni del mio sindaco e del mio assessore ma non credo sia giusto fare finta di niente di fronte a questa ondata di razzismo che è entrata fino dentro le isBtuzioni”
“c’è il problema delle case del Comune non le vogliono dare agli immigraB. Il sindaco quando gli ho dePo che era contro la legge mi ha risposto che non aspePava altro (…) abbiamo costruito una rete di primo appoggio con le associazioni locali e la Caritas (…) no ovviamente non c’è nel piano di zona qui nei piani hanno chiuso quasi tuPo i tavoli di lavoro sugli immigraB gli spazi di lavoro sono altri ormai…”
Inizia4va 1000 Te[ Fotovoltaici • "Il progePo “1000 TeD Fotovoltaici” proseguirà per tuPo il 2011 grazie alla pubblicazione del nuovo C/Energia del GSE che regola l’assegnazione di tariffe incenBvanB da riconoscere alla produzione di energia elePrica, oPenuta da impianB fotovoltaici installaB nel triennio 2011-‐2013”. Ad
affermarlo con soddisfazione è il Presidente Roberto Leonardi. • “Questo rappresenta una nuova opportunità per tanB ciPadini umbri – prosegue Leonardi -‐ sarà infaD possibile conBnuare ad inviare le domande
di adesione alliniziaBva e vedere installato sul tePo della propria abitazione un impianto fotovoltaico da 3 kwp con conseguente risparmio
di energia elePrica per 20 anni”. • L’unica limitazione riguarderà – ancora Leonardi -‐ la realizzazione di
impianB su pensiline, tePoie e pergole che saranno escluse dalle installazioni a causa delle modifiche e delle limitazioni normaBve
introdoPe proprio dalla recente norma che stabilisce i parametri per l’erogazione del nuovo Conto Energia per il triennio 2011-‐2013”.
• Le nuove disposizioni – conclude Leonardi -‐ ci rendono comunque soddisfaD perché garanBscono conBnuità ad un’iniziaBva che risponde
contemporaneamente a diversi obieDvi, risparmio economico ed energeBco, ecosostenibilità ed opportunità lavoraBve per soggeD deboli”.
• “…io credo molto nel concePo di economia sociale sai cosa è per me l’economia sociale? È un’economia
della reciprocità, è aiutare le persone a fare un interesse superiore a quello individuale. Noi lo facciamo con le famiglie quando sBpuliamo un
contraPo, le famiglie sanno che risparmiano loro ma risparmia anche la comunità risorse energeBche e che il lavoro è garanBto ma lo fanno persone che possono liberarsi dai loro problemi. È un dare e un avere un circolo di interessi che produce un bene
comune”