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IL TURISMO ABRUZZO

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Promuovere la proposta turistica di un territorio significa, necessariamente e prima di tutto, conoscerlo. E per averne conoscenza reale, piena, occorrono sia le informazioni quantitative - i dati - sia l'esperienza, l'assidua frequentazione, la conoscenza empirica. Le informazioni le si deve attingere da fonti diverse. Alcune di queste sono più robuste e consolidate; altre presentano insufficienze di vario genere e un diverso grado di completezza. Va da sé, in tale contesto, che sarebbe auspicabile poter disporre al più presto di un servizio statistico locale aggiornato e puntuale quale elemento essenziale per ogni corretta programmazione. Le informazioni si devono reperire anche attraverso la ricerca sul campo, mediante metodi di indagine moderni e scientificamente attendibili.

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Il CRESA, Centro regionale di studi e ricerche economico-sociali è stato istituito dalle Camere diCommercio d'Abruzzo nel 1968. Svolge studi, indagini e ricerche sull'economia della regione esulle prospettive di sviluppo anche per conto delle Camere aderenti e di altri Enti Pubblici.

Presidente Lorenzo SantilliConsiglio di Amministrazione Daniele Becci,

Giustino Di CarlantonioSilvio Di LorenzoLorenzo Santilli

Direttore Francesco Prosperococco

Comitato Scientifico Luciano FratocchiLelio IapadreNicola Mattoscio

Sede legale: L'Aquila, Corso Vittorio Emanuele II, 86Sede provvisoria: L'Aquila, Via Portci di San Bernardino, 2Tel 0862-25335 Fax 0862-419951e-mail: [email protected] web: www.cresa.it

La presente pubblicazione è stata redatta, con il coordinamento del Comitato Scientifico, da: Matilde Fiocco (capitoli 1.1, 1.3, 2.4, 3.1 paragrafi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 9, 10)Emanuela Foglietta (capitolo 2.1)Assia Liberatore (capitolo 2.2)Concettina Pascetta (capitoli 1.2, 2.3, 3.3, 3.1 paragrafi 7, 8)Maurizio Tani (capitolo 3.2)

Progetto grafico ed editoriale: Studio Grafico Pierpaolo Ceccarelli

Si ringrazia l'Assessorato al Turismo della Regione Abruzzo per la collaborazione.

Si autorizza la riproduzione, la diffusione e l'utilizzazione anche parziale del volume con l'obbligo della citazione della fonte.

2014 - CRESA CENTRO REGIONALE DI STUDI E RICERCHE ECONOMICO SOCIALI - L'Aquila

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PRESENTAZIONE

PARTE 1 • ASPETTI ECONOMICI E LEGISLATIVI

1.1 Cenni storici 7

1.2 Il ruolo del turismo nell’economia regionale 131.2.1 Introduzione 131.2.2 Lo scenario nazionale e internazionale 141.2.3 La spesa turistica 161.2.4 Il valore aggiunto 191.2.5 Il sistema delle imprese 211.2.6 L’occupazione 25

1.3 Il quadro normativo e le strategie pubbliche per il turismo 271.3.1 La legislazione nazionale e regionale 271.3.2 La programmazione in Abruzzo 41

PARTE 2 • IL MERCATO TURISTICO NELLE STATISTICHE UFFICIALI

2.1 L’OFFERTA RICETTIVA 532.1.1 Introduzione 532.1.2 Le strutture ricettive in Abruzzo 542.1.3 L’offerta alberghiera 572.1.4 L’offerta extra-alberghiera 62Le certificazioni volontarie nelle imprese turistiche abruzzesi 67

2.2 IL MOVIMENTO TURISTICO 952.2.1 Cenni metodologici 952.2.2 Il contesto nazionale e internazionale 952.2.3 La situazione abruzzese 972.2.4 La situazione provinciale 1042.2.5 La situazione comunale 106

2.3 L’ATTIVITÀ DI INTERMEDIAZIONE TURISTICA 1532.3.1 Introduzione 1532.3.2 La situazione italiana 1532.3.3 La situazione abruzzese 158

2.4 LUCI ED OMBRE DEL TURISMO IN ABRUZZO 161

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PARTE 3 • INDAGINI E STIME DEL CRESA

3.1 L’INDAGINE DEL CRESA 1653.1.1 Introduzione 1653.1.2 Tipologia e distribuzione territoriale delle imprese campione 1663.1.3 Offerta delle strutture turistiche 1703.1.4 Andamento dell’attività: fatturato, numero di addetti 177

e grado di utilizzo delle strutture3.1.5 Investimenti 1923.1.6 Concorrenza 1983.1.7 Politiche di marketing 2073.1.8 Domanda turistica 2213.1.9 Rapporti con il territorio 2433.1.10 Caratteristiche salienti del turismo per area geografica 250

3.2 LE SECONDE CASE: STIMA DELL’OFFERTA E DELLE PRESENZE 2553.2.1 Metodologia 255

3.3 LE STRUTTURE RICETTIVE E INTERNET: UN RAPPORTO IN DIVENIRE 2633.3.1 Introduzione 2633.3.2 Metodologia 2633.3.3 Risultati dell'indagine 2643.3.4 Conclusioni 269

BIBLIOGRAFIA 271

SITI INTERNET CONSULTATI 271

INDICE DELLE FIGURE 273

INDICE DELLE TABELLE FUORI TESTO 277

APPENDICE 281

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PRESENTAZIONE

Promuovere la proposta turistica di un territorio significa, necessariamente e primadi tutto, conoscerlo. E per averne conoscenza reale, piena, occorrono sia le infor-mazioni quantitative - i dati - sia l'esperienza, l'assidua frequentazione, la cono-scenza empirica. Le informazioni le si deve attingere da fonti diverse. Alcune diqueste sono più robuste e consolidate; altre presentano insufficienze di vario gene-

re e un diverso grado di completezza. Va da sé, in tale contesto, che sarebbe auspica-bile poter disporre al più presto di un servizio statistico locale aggiornato e puntuale qualeelemento essenziale per ogni corretta programmazione. Le informazioni si devono repe-rire anche attraverso la ricerca sul campo, mediante metodi di indagine moderni e scien-tificamente attendibili. In questo campo il CRESA si è ulteriormente qualificato acquisen-do in questi ultimi anni una esperienza e una competenza che gli vengono anche dalsapersi avvalere di istituti specializzati nell'analisi territoriale. Il Rapporto mostra come l'Abruzzo sia una importante destinazione turistica in grado digarantire una molteplicità di offerte ma con un notevole potenziale ancora da esprimere.Caratterizzata, come si afferma nel capitolo 2.4, da diverse “luci” ma anche da molte“ombre”. Anche per questa ragione dal Rapporto non emergono particolari indicazionima soprattutto domande. Quanta parte dell'offerta turistica esistente risponde in pieno airequisiti di un prodotto turistico? Quanta parte dell'attuale offerta è in grado di fare “siste-ma” - come ricorrentemente si sostiene - non solo all'interno del rispettivo ambito d'azio-ne ma con le attrattività, le offerte, i prodotti di altre località limitrofe? Quanta consape-volezza esiste sui propri reali punti di forza da parte dei molteplici e variegati territori checaratterizzano l'Abruzzo turistico? Come sono utilizzate le informazioni al riguardo perun'efficace promozione delle varie tipologie di offerta?Sempre più il mercato premia la qualità ambientale e la cultura dell'accoglienza. Gli ope-ratori che possiedono culture, tecniche ed informazioni evolute e di qualità, possonoaffrontare con le migliori prospettive le sfide ed i rischi del mercato, proponendo in termi-ni di compatibilità e sostenibilità sia il territorio come destinazione sia le singole aziende.Il frequentatore, più o meno occasionale, è sempre più interessato alla tutela e all'innova-zione che migliora senza tradire specificità e tradizione, facendola rivivere in chiavemoderna. In anni difficili come quelli che stiamo attraversando non ci sono alternative allasostenibilità coniugata allo sviluppo come miglior via che possa intraprendere un territo-rio fragile come l'Abruzzo. La base informativa messa in campo dal CRESA con questo che è ormai il terzo appun-tamento sul turismo in Abruzzo (dopo quelli del 1995 e del 2004, con cadenza quasidecennale dunque) è un tassello utile alla descrizione delle caratteristiche dei diversi“Abruzzi” turistici per poter sfruttare nuovamente il capitale territoriale inattivo e coglierel'opportunità per definire una visione strategica di cui da diverse parti si lamenta la man-canza. Le caratteristiche descritte riguardano gli aspetti socio-demografici ed economici, quellidella ricettività, del movimento turistico, delle offerte presenti. L'unità di analisi individua-ta è stata, laddove possibile, quella comunale. La metodologia prescelta ha consentito di

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mettere meglio a fuoco piccole porzioni di territorio ritenute sufficientemente omogeneetra loro senza tuttavia tralasciare il quadro d'insieme dell'intero Abruzzo, nella convinzio-ne che per essere credibili su un mercato turistico sempre più vasto e differenziato è sem-pre più necessario unire e non frammentare, accrescere l'offerta integrata di un territorioe non soltanto quello di una singola località, valorizzare in una logica di rete gli elemen-ti di attrazione. A conclusione dei primi due capitoli, dedicati alla rilevazione delle carat-teristiche dei singoli ambiti turistici della regione, si apre una terza parte che presenta treargomenti rilevanti: nel primo, si presentano i risultati di un'indagine rivolta ad un campio-ne di operatori turistici abruzzesi, ai quali vanno i dovuti ringraziamenti per la disponibi-lità mostrata e il tempo dedicato alla compilazione del questionario. Con tale indaginesono state raccolte informazioni riguardanti non solo specifici aspetti dell'offerta, rilevantiper la comprensione della capacità competitiva del sistema turistico regionale, ma anchele caratteristiche della domanda e la capacità del territorio di soddisfare aspettative ebisogni dei visitatori. Nel secondo, viene presentata una stima delle seconde case pre-senti a livello comunale sull'intero territorio regionale e dei flussi turistici ad esse connes-se. Nel terzo, è stata considerata la presenza su internet delle singole imprese compresenel campione e ne vengono analizzate le principali caratteristiche.Siamo persuasi che questo confronto con i vari territori potrà favorire un'accresciuta con-sapevolezza dei propri punti di forza, una migliore capacità di collaborare tra soggettied ambiti diversi per rafforzare l'offerta di tutto l'Abruzzo. Gli esiti di questo monitorag-gio, pubblici e liberamente disponibili, dovrebbero costituire un contributo di conoscenzarilevante per i decisori locali al fine di elaborare proposte adeguate nei confronti del mer-cato, ma anche proposte corrette dal punto di vista progettuale e normativo. Dovrebbeessere sempre di più così per l'Abruzzo, regione indotta, dal suo peculiare assetto, aconiugare sviluppo e sostenibilità, a cercare il progresso dentro un quadro caratterizzatoda equilibrio, tutela, valorizzazione del suo territorio e collaborazione tra i vari soggettiche operano all'interno del suo perimetro. È, in fondo, il destino delle regioni appennini-che (al pari di quelle alpine) quello di individuare e sperimentare percorsi in cui tutela edinnovazione vengano coniugati insieme nel nome di un comune interesse.

IL DIRETTORE IL PRESIDENTEFrancesco Prosperococco Lorenzo Santilli

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1.1 CENNI STORICI

Viaggiare è attività che da sempre accompagna la vita dell’uomo, il quale, in origine,era costretto a spostarsi dal luogo abituale di residenza per reperire le risorse necessariealla sua sopravvivenza e più tardi, in epoca romana e medievale, per motivi di caratte-re economico (commercio) e militare (conquista di nuovi territori).Il concetto di turismo così come inteso ai giorni nostri (organizzazione dell’offerta, sua pro-mozione attraverso l’attività di intermediari, esistenza di una domanda consapevolmenteturistica) nasce intorno alla fine dell’Ottocento in Europa con i Grand Tour.Precedentemente si rintracciano forme primordiali di turismo, che non sono pienamentericonducibili a unità concettuale e individuano viaggi e spostamenti di esigui numeri dipersone, concentrati in particolari lassi di tempo (per lo più in occasioni di manifestazio-ni sportive o celebrazioni religiose). Si ricordano i flussi generati nell’Antica Grecia dai Giochi Olimpici, dalle FesteDionisiache, dalla consultazione degli oracoli, nell’ambito dei quali l’ospitalità privata,considerata un dovere sacro, sopperisce la mancanza di strutture d’accoglienza. Nella Roma Imperiale una rete viaria avanzata e un lungo periodo di pace e prospe-rità favoriscono i viaggi, facilitati dalla presenza di alberghi (stationes) soprattuttolungo le vie imperiali, da un servizio pubblico di trasporto (cursus publicus), attrezza-to anche con letti (carruca dormitoria), da guide stradali pratiche (itineraria). I Romani,a differenza dei Greci, si muovono, oltre che per raggiungere i santuari e assistere amanifestazioni, anche per motivi di svago: frequente è la pratica dei ceti più abbien-ti di spostare la residenza nel periodo estivo in località amene, lontane dal caos dellacittà. Il crollo dell’Impero, le invasioni barbariche, le guerre, le epidemie, il caos deiprimi secoli del Medioevo azzerano queste forme, particolarmente evolute per itempi, di turismo.A partire dall’anno Mille riprende la pratica del viaggio soprattutto per motivi commercia-li, religiosi e di studio (su impulso delle nascenti Università). I pellegrinaggi, grazie all’or-ganizzazione dei primi pacchetti turistici che prevedono il trasporto (armatori principal-mente veneziani), l’ospitalità (enti religiosi) e il disbrigo delle pratiche amministrative,diventano tra il XIII e il XIV secolo un vero e proprio fenomeno di massa che spinge ingen-ti flussi di pellegrini a recarsi in Terra Santa, a Roma per il Giubileo (istituito da BonifacioVIII nel 1300) e anche all’Aquila per ricevere l’indulgenza plenaria (istituita da papaCelestino V nel 1294).Al calare del fervore religioso classico del Medioevo, il turismo è sostenuto dai traffi-ci mercantili, si pensi ai movimenti generati dalle Repubbliche marinare, dalle esplo-razioni e scoperte di nuovi territori e dall’idea che si andava diffondendo che la cono-scenza diretta e lo studio di civiltà diverse dovesse far parte del bagaglio culturaledella classe colta.Ed è proprio a partire dal 1600 con i Grand Tour, viaggi-studio di giovani nobili, princi-palmente inglesi, i quali, prima di entrare in società e diventare “classe dirigente”, si reca-no in altri Paesi per conoscere gli usi, le consuetudini, l’arte e la letteratura locali, chenasce la pratica turistica così come intesa ai giorni nostri, vale a dire come spostamento,

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sostenuto da un sistema dell’offerta organizzato, a scopo ricreativo, sia esso culturale, reli-gioso o di riposo e benessere. Con i Gran Tour il concetto di viaggio si affranca pienamente dalle necessità connessecon la sopravvivenza e la crescita economica e militare e si collega all’idea di impiegodi tempo libero. È sulla scia dei Grand Tour che sorgono in Italia il Club Alpino Italiano(1863) e il Touring Club Ciclistico Italiano (1894), da cui nascono l’Automobile ClubItaliano e la Lega Navale, prodromi di quella che sarebbe diventata l’industria turistica. Si tratta di un periodo in cui il turismo è ancora fenomeno di élite, perché è una praticaassai costosa, che sottintende flussi internazionali, è caratterizzata da un’offerta struttura-ta solo per i ricchi e presuppone un cambiamento di cultura e un’innovazione logisticache interessano in prima battuta le fasce più alte di una società. I flussi, che inizialmentesono appannaggio della sola classe aristocratica, a partire dall’inizio del XX secolo ini-ziano ad essere alimentati anche dall’alta borghesia, lasciando per lungo tempo esclusele famiglie contadine, operaie e impiegatizie che non dispongono né del reddito né deltempo sufficiente.Nei primi anni del 1900 prende forma e cresce rapidamente una forma di turismo terma-le e balneare che coinvolge una quota crescente, seppur minoritaria, di popolazione. Lapratica turistica perde la sua caratteristica prettamente élitaria ed esclusiva e l’offerta ini-zia a diversificarsi per andare incontro ad una clientela che comincia ad essere eteroge-nea, accanto ai soggiorni nei Grand Hotel, inizia la pratica dell’affitto di villini per la sta-gione balneare. Lo scoppio del primo conflitto mondiale provoca l’arresto dei flussi turistici e nell’immedia-to dopoguerra il turismo aristocratico entra in una crisi irreversibile. La nascita della mobi-lità individuale e di massa, resa possibile dalla lenta ma inesorabile diffusione di mezzidi locomozione, quali la bicicletta, il treno, l’autobus, la macchina, l’aereo, genera unturismo più ampio, che coinvolge nei decenni a seguire, anche grazie all’aumento deltempo libero e del reddito, nonché all’introduzione delle ferie retribuite, gli strati menoabbienti della popolazione. Esso diventa e resterà per lungo periodo turismo “organizza-to”, vale a dire un turismo collettivo a basso prezzo o gratuito promosso assai spesso daorganizzazioni di varia natura (sindacati, parrocchie, governo) a fini propagandistici o,comunque, di creazione di consenso. Il Fascismo, in particolare, lo utilizza per una vasta operazione politico-sociale, organiz-zata capillarmente, finalizzata ad accrescere il consenso. È il periodo dei “treni popola-ri” con riduzione delle tariffe del 50% per comitive, che danno respiro alle Ferrovie diStato, le cui entrate si erano drasticamente contratte per via della crisi economica. Il turi-smo organizzato, al di là delle strumentalizzazioni, svolge tuttavia una funzione socialeassai importante, diventa pratica accessibile per ampi strati della popolazione e apre lastrada al turismo di massa del secondo dopoguerra.Nell’immediato dopoguerra il turismo internazionale in ambito europeo si interrompe, inparte per effetto delle misure di contingentamento messe in atto da molti governi per limi-tare l’esportazione di valuta, in parte per i danni che le strutture ricettive e il sistema deitrasporti avevano subito nel corso del conflitto. Il 1950, anno del Giubileo, è un anno chiave per la ripresa del turismo: l’Italia, prece-

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duta da Francia e Gran Bretagna, fa registrare il 20,7% delle presenze turistiche europeee il 10,2% dei posti letto. Successivamente i flussi, quasi esclusivamente sotto forma diturismo di massa, aumentano in modo veloce e costante, anche se in Italia i prezzi gene-ralmente superiori rispetto ad altri Paesi rappresentano un fattore fortemente frenante, cheesclude dalle fila dei turisti nel nostro Paese ampi strati della popolazione, quali giovanie ceti meno abbienti.Perno centrale del turismo di massa sono i tour operator, soggetti imprenditoriali che ela-borano proposte di viaggio sulla base dell’assemblaggio di un’offerta turistica comprensi-va di trasporto, vitto, alloggio e altri servizi. L’attività di tour operating esplode tra il secon-do dopoguerra e gli Anni Sessanta e si consolida fino alla fine del XX secolo, agevolan-do in modo consistente il diffondersi della pratica e della cultura del turismo presso tutte leclassi sociali in grado di produrre reddito anche se modesto. L’accostamento delle parole“turismo” e “massa” non ha solo una valenza economica (massimizzazione del profittoattraverso la minimizzazione dei costi resa possibile grazie ad un’offerta indifferenziatatesa ad attrarre grandi numeri di consumatori) ma anche sociologica: andare in vacanzadiventa un’esigenza identitaria, la dimostrazione dell’appartenenza al proprio ambitosociale. Nei primi anni del turismo di massa la vacanza è principalmente estiva in unalocalità marina raggiungibile con l’autovettura, esplode l’attività delle agenzie di interme-diazione e si moltiplicano le strutture alberghiere e di ristorazione in sempre più numeroselocalità, le quali sono state spesso stravolte dalle trasformazioni operate sul territorio perrispondere ad una domanda crescente. E’ il turismo delle 4S (sun, sea, sand and sex), unturismo omologato che realizza i sogni di intere classi sociali non particolarmente abbien-ti che per la prima volta arrivano a concepire l’idea di vacanza. Grazie all’evoluzione tecnologica degli impianti di risalita nasce e si sviluppa, anchese in modo meno consistente di quello balneare, un turismo montano invernale che, apartire dagli Anni Sessanta, acquista anch’esso la connotazione di turismo di massa.Negli Anni Ottanta si arriva alla saturazione delle stazioni balneari e montane e sirende necessaria l’individuazione di nuove località e nuovi tempi cui indirizzare unadomanda che continua a crescere. L’abbattimento dei costi del trasporto aereo rendepossibile la destagionalizzazione del turismo balneare; le abili politiche commercialidi tour operator internazionali e la diffusione capillare delle agenzie di viaggio “spin-ge” la diffusione della pratica della vacanza invernale in località tropicali più o menolontane. Il turismo montano, grazie ad una crescente sensibilità ambientale e natura-listica favorita anche dall’istituzione a partire dagli Anni Novanta di Parchi naturali,si estende alla stagione estiva.L’offerta turistica si consolida e continua a crescere, sia in termini di flussi sia spazial-mente. Le località turistiche “pioniere” sono assunte a modello dalle località emergen-ti. Se spazialmente contigue si assiste alla nascita di “distretti turistici” omogenei einterconnessi, sia sotto il profilo materiale (tipologie di strutture ricettive, di ristorazio-ne e commerciali, stabilimenti balneari, impianti a fune) sia per gli aspetti immateria-li (politiche di gestione delle attività, di marketing e comunicazione, competenze delpersonale addetto). Quando, invece, le località emergenti hanno guardato a localitàpioniere distanti, si osserva l’assunzione da parte delle prime di tipologie insediative

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estranee al loro contesto territoriale che ne stravolgono in qualche modo le caratteri-stiche. Frequente è, inoltre, il caso di urbanizzazione selvaggia, spesso strettamentecollegata al fenomeno della costruzione di seconde case per vacanze, con tipologieinsediative di basso valore e ad alto impatto ambientale con inevitabile conseguentedeturpamento del paesaggio naturale.Con il passare del tempo il turista, anche per effetto del processo di globalizzazionee per la sempre più diffusa adozione da parte dell’offerta di politiche low-cost e last-minute che agevolano l’accrescimento del bagaglio esperienziale del viaggiatore,diventa consumatore sempre più esigente e consapevole. L’avvento dell’era globaleè, infatti, l’ultimo passo di un lungo percorso di interazione tra popoli e culture, dura-to in realtà millenni ed evoluto repentinamente negli ultimi decenni per effetto dellenuove tecnologie, che ha ridotto e molto spesso annullato il concetto tradizionale spa-zio-temporale di distanza. Il turismo contemporaneo è caratterizzato da forte segmen-tazione della domanda, sulla quale, a differenza che nel passato, incidono in manie-ra determinante variabili quali il reddito, l’età, il livello di istruzione, le abitudini, igusti, le motivazioni. L’offerta si è di conseguenza adeguata attraverso la proposta diformule diversificate e soluzioni sempre più personalizzate. Accanto al turismo delle“4 S”, che resta quello tradizionalmente balneare, si registra una forte crescita di quel-lo delle “4 E” (équipment, encadrement, événement, environment), un turismo nelquale, cioè assumono fondamentale importanza:• il contesto turistico (environment) al quale si richiede di essere altamente specifico e/o

legato alle caratteristiche del territorio;• l’efficiente strutturazione logistica e del sistema dell’accoglienza (équipment);• l’alta qualità dei servizi e l’attenzione alle esigenze particolari di fruitori esigenti (enca-

drement, come formazione e qualificazione del personale addetto);• la capacità di elaborare e proporre una politica degli eventi (événement inteso quale

complesso di eventi, manifestazioni, attività) interessante e coerente con l’immagine delterritorio come destinazione turistica.

Il turismo delle “4 E” si contrappone al turismo di massa e si fonda sull’elaborazione diproposte eterogenee, segmentate, il cui target sono mercati valutabili di nicchia in un’ot-tica spaziale limitata, ma che acquistano una massa critica importante se promossi a livel-lo globale. La filosofia sottesa a questa nuova forma di turismo è che il tempo liberodebba essere impiegato in esperienze che arricchiscono il bagaglio del viaggiatore, nondi svago in senso superficiale, ma di rigenerazione attraverso la full immersion in unadimensione globale diversa dal contesto usuale di residenza.Sono, inoltre, cambiati i tempi del turismo, si è passati da un’unica vacanza annua classicadel turismo di massa, che arrivava frequentemente a durare anche più di un mese se trascor-sa in estate in una località balneare, a brevi e ripetuti soggiorni nel corso di tutto l’anno.Si sono diversificate enormemente le motivazioni e le attività, si pensi ai flussi attivati dallapratica di uno sport come il golf o dallo shopping in città prestigiose come Milano oRoma.Si sta trasformando il settore dell’intermediazione. L’avvento del commercio elettroni-co ha, infatti, inciso profondamente anche nel settore del turismo, come dimostra il

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fatto che nel 2010 il 40% degli italiani, che per l’organizzazione di lunghe vacanzeoptano per la prenotazione diretta, si è servito di internet. I fattori che hanno contri-buito al diffondersi della vendita on-line dei servizi turistici sono molteplici: ampiagamma di offerte alternative, disponibilità di infrastrutture e tecnologie sicure; velocitàdi connessione a Internet; costi di accesso alla rete contenuti, accessibilità al web24h su 24, ampia gamma di strumenti di connessione alla rete. Il commercio on linee quello tradizionale, che resta forte di un rapporto consolidato e personale con lapropria clientela attuale e potenziale, non sono necessariamente in contrapposizione,spesso le agenzie di viaggio sono titolari di siti e-commerce ed utilizzano il web comecanale per veicolare verso chiunque e dappertutto informazioni aggiornabili di con-tinuo a basso costo e personalizzabili sulla base delle caratteristiche del destinatario.L’avvento del commercio elettronico porterà danni a quelle attività che non saprannocavalcare questa opportunità. Nell’ambito del panorama di questo trasformato turismo la vera chiave del successodi una località turistica risiede nella capacità di attrarre sempre maggiori segmenti dimercato e di trovare una caratterizzazione precisa che la distingua dalle localitàpotenzialmente concorrenti, il che significa che essa deve essere in grado di propor-re un’offerta che contempli un buon ventaglio di attività, le quali, al tempo stesso,devono essere coerenti e integrate e rispecchiare a pieno le caratteristiche dell’envi-ronment nel quale si inseriscono. In questa direzione si muovono, ad esempio, le sta-zioni sciistiche o balneari che arricchiscono la loro tradizionale offerta con centri dibenessere, campi da golf, manifestazioni eno-gastronomiche, culturali o dello spetta-colo, escursioni naturalistiche ed altro.La crisi economica degli ultimi anni ha colpito, anche se in misura minore rispetto ad altrisettori economici, il turismo mondiale, sia sotto l’aspetto quantitativo (numero di turisti) chesotto il profilo qualitativo (spesa per turista). L’Italia, che per anni ha creduto che la suafama di “bel Paese” fosse un vantaggio competitivo formidabile, mostra rispetto ad altriPaesi europei maggiore difficoltà a reagire ed adottare misure di rilancio del settore, qualiquelle adottate in Spagna (Plan de Turismo Horizonte 2020) o i massici progetti di inve-stimento in corso di attuazione in Germania, Austria, Inghilterra, Francia, solo per citarealcuni esempi.La fragilità del comparto turistico nazionale è accresciuta dal fatto che il sistema dell’of-ferta turistica nazionale, a partire dagli anni 60, ha puntato ad un modello di turismo dimassa, la cui competitività si fonda sul prezzo e sulla standardizzazione del prodotto,ormai superato. Si è di fronte alla classica criticità di un prodotto maturo che, per evita-re di entrare in una spirale discendente, deve reinventarsi e “reingegnerizzarsi”. Altro elemento di debolezza risiede nelle modalità di promozione e commercializzazio-ne del prodotto, il così detto e-tourism che richiede alle organizzazioni private e al com-parto pubblico con dirette competenze in materia un cambio culturale per rispondere aduna domanda sempre più dinamica, mutevole, esigente e quindi consapevole.La crisi è quindi di natura strutturale, l’offerta turistica nazionale avrebbe bisogno diprofonde ristrutturazioni. Allo stato attuale il sistema degli operatori è troppo frammen-tato (quindi fragile anche sotto il profilo finanziario), governato da una cultura d’im-

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presa di natura pre-industriale, affetto da inefficienze gestionali e organizzative deri-vanti anche da scarsa formazione e inadeguato aggiornamento professionale. Ancheil sistema pubblico di riferimento ha dimostrato, nei molti tentativi di organizzazioneturistica pubblica, scarse capacità che hanno portato all’elaborazione di strutture con-cettualmente obsolete per l’organizzazione turistica nazionale con modelli di gestio-ne del territorio difformi da regione a regione quanto a classificazione delle strutturericettive, a leggi di incentivazione alle imprese, a professioni turistiche e, a livellolocale, a frammentazione delle competenze con inevitabili sovrapposizioni e conse-guenti sprechi di risorse.

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1.2 IL RUOLO DEL TURISMO NELL’ECONOMIA REGIONALE

1.2.1 INTRODUZIONE

Negli ultimi tempi il fenomeno turistico ha ottenuto una crescente considerazione nell’ambitodelle analisi sullo sviluppo economico territoriale a causa dell’incremento e della trasformazio-ne dei flussi turistici e del consistente impatto che esso provoca non solo sulle attività econo-miche e sull’occupazione ma anche sugli aspetti sociali, culturali e ambientali del territorio. Inoltre, l’importanza che il fenomeno turistico ha raggiunto finora non può far altro cheaumentare nel futuro considerando che nel lungo periodo esso non ha mai smesso di cre-scere nonostante le battute d’arresto e i rallentamenti dovuti ai momenti di difficoltà del-l’economia mondiale e ai singoli eventi naturali e socio-politici.Le ricadute economiche in senso lato, oltre ad essere aumentate dal punto di vista quan-titativo, hanno subito nel corso del tempo cambiamenti di tipo qualitativo strettamentelegati con la recente evoluzione del fenomeno turistico che, in stretta connessione con letrasformazioni subite dalla società, si è trasformato da turismo di massa in turismo post-moderno, e quindi l’offerta turistica, prima standardizzata, si è differenziata per megliointercettare gli interessi individuali. Il turismo è un’attività economica non finalizzata alla produzione di beni ma all’offerta diservizi, così che la contabilizzazione del suo apporto nell’economia è difficoltosa e gene-ralmente realizzata attraverso due tipologie di approccio, quella che analizza il fenome-no dal lato della domanda e quella che lo considera dal lato dell’offerta. Nel primo caso si ricostruiscono le ricadute del turismo partendo dall’analisi della spesache i turisti effettuano per e durante il loro viaggio per l’acquisto dei beni e servizi loronecessari, così che si prendono in considerazione tutti i settori che sono in grado di sod-disfare tali esigenze. Si perviene così alla costruzione della tavola delle interdipendenzesettoriali attraverso il modello input-output che mostra come i consumi turistici influenzanola produzione nei diversi settori del sistema economico. Nel secondo caso si fa riferimento all’offerta cioè alle attività produttive che soddisfano lenecessità dei turisti. Emergono, così, due questioni: in primo luogo le esigenze dei turisti sonocosì diversificate che non vengono soddisfatte da uno ma da numerosi settori produttivi equindi non esiste un settore che produca tutti i beni e servizi necessari ai turisti e in secondoluogo ogni settore che produce beni e servizi necessari ai viaggiatori non si rivolge esclusi-vamente ad essi ma, in proporzioni diverse, anche alla popolazione residente. L’esigenza di analizzare l’impatto economico del turismo nel territorio è stata sentita anchedall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) che, a tal fine, ha elaborato unmetodo denominato Conto satellite del turismo (Tourism Satellite Account) che permette ladescrizione analitica del fenomeno turistico e la valutazione della sua dimensione econo-mica attraverso l’integrazione di dati riguardanti sia la domanda che l’offerta provenien-ti da diverse fonti per giungere alla stima di aggregati macroeconomici come il valoreaggiunto turistico e il consumo turistico. Tale metodo favorisce la standardizzazione, equindi comparazione, a livello internazionale di concetti, classificazioni e aggregati.

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1.2.2 LO SCENARIO NAZIONALE E INTERNAZIONALE

Una rappresentazione accurata dell’evoluzione del ruolo svolto dal turismo nell’economiamondiale può essere effettuata analizzando l’andamento delle entrate turistiche interna-zionali. Tali dati sono resi disponibili dal UNWTO e prendono in considerazione le inter-national tourism receipts, cioè le spese sostenute dai turisti internazionali escluse quelleper i trasporti corrisposte ai vettori esterni al loro paese di residenza. Nel periodo compreso tra il 1990 e il 2012 le entrate turistiche internazionali nel mondosono all’incirca quadruplicate passando da 270 a 1.075 miliardi di dollari, evidenzian-do un andamento costantemente crescente ad eccezione di un periodo di rallentamentoosservato nei primi anni del nuovo millennio e un periodo di crisi registrato negli ultimianni del primo decennio.Su questo andamento hanno inciso diversi fattori, quali in primo luogo il deprezzamentodel dollaro rispetto ad altre valute “forti” quali l’euro, così che spesso si considerano levariazioni delle entrate turistiche in termini reali cioè depurandole dalle variazioni dei tassidi cambio e dall’inflazione. In secondo luogo si deve tenere presente che spesso alcuni eventi naturali e socio-politiciche hanno generalmente effetti negativi sui flussi turistici, quali la crisi del Kosovo nel 1999,il conflitto in Iraq e l’epidemia di Sars nel 2003, l’epidemia di febbre suina H1N1 del2009, la chiusura dello spazio aereo europeo a causa della nube di ceneri vulcaniche pro-venienti dall’Islanda nel 2010, i disordini legati alla “primavera araba” in alcuni paesi delMediterraneo e il maremoto del Giappone nel 2011, hanno depresso l’entità dei flussi versoalcune aree mentre altri eventi hanno agito da catalizzatori richiamando il turismo interna-zionale, quali ad esempio l’Expo in Germania e le celebrazioni per l’Anno Santo a Romanel 2000, svariati eventi sportivi di livello internazionale quali le olimpiadi invernali di Torinoe i campionati del mondo di calcio in Germania del 2006 o iniziative culturali in occasio-ne degli anniversari relativi a Rembrandt, Mozart, così che si è assistito a una variazionedelle destinazioni ma non alla diminuzione dell’entità dei flussi. In alcuni momenti, però, l’effetto compensazione non si è verificato, determinando i perio-di di rallentamento o di calo delle entrate turistiche già citati, connessi il primo con lapreoccupazione internazionale conseguente agli attacchi terroristici di New York dell’11settembre 2001 e di Bali dell’ottobre 2002, e il secondo con la recessione che ha inve-stito l’intera economia mondiale. Il cambiamento delle destinazioni è evidente analizzando l’andamento delle entrate turi-stiche internazionali fatto registrare dal continente europeo. Emerge un’evoluzioneanch’essa positiva ma di minore entità, per il fatto che le entrate sono “solo” triplicatepassando da 143 a 458 miliardi di dollari evidenziando, quindi, che il contributo delcontinente europeo, pur rimanendo predominante, è andato gradualmente calando, acausa della crescita dei paesi emergenti molto più veloce rispetto alle economie avan-zate. Tra i paesi emergenti si deve sottolineare, in particolare, il boom del turismo inter-nazionale in Cina che ha scalato la graduatoria mondiale relativa sia alle entrate turisti-che, passando dal settimo posto del 1999 con 14,1 miliardi di dollari al quarto del2012 con 50 miliardi (pari al 4,6% del mercato globale), sia agli arrivi internazionali,

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CRESA

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passando dal quinto posto del 1999 con 27 milioni di arrivi al terzo del 2012 con57,7 milioni (5,6% del totale).

Il WTO sottolinea che il turismo internazionale coinvolge un numero sempre crescente dipaesi di destinazione passati da una quindicina degli anni cinquanta all’attuale settanti-na, tra i quali sono emersi quelli asiatici, latinoamericani, caraibici, nordafricani e quellinati dalle ceneri della ex Yugoslavia tornati sul mercato internazionale dopo gli eventi bel-lici degli anni novanta. Altri cambiamenti evidenziati recentemente dal WTO nei comportamenti dei turisti inter-nazionali sono strettamente legati al periodo di recessione economica attraversato a livel-lo globale. La necessità di diminuire le spese ha favorito soggiorni più brevi e più viciniai luoghi di residenza, l’uso di alloggi e mezzi di trasporto di categorie inferiori, quali adesempio le compagnie aeree low cost e internet per l’organizzazione del viaggio rispar-miando sul costo delle agenzie. Inoltre, è aumentata la quota dei viaggi effettuati permotivi diversi dal divertimento e dalla vacanza quali, ad esempio, la visita a parenti eamici, i pellegrinaggi e altri viaggi svolti per motivi religiosi o per motivi di salute.Se si considera l’andamento delle entrate turistiche internazionali in Italia si nota che essesono “solo” più che raddoppiate, mostrando quindi una evidente perdita di terreno nei con-fronti degli altri paesi di destinazione. Infatti, nella graduatoria mondiale il nostro paese èpassato per gli arrivi dal 4° posto del 1999 al 5° del 2012 (con 46,4 milioni di arrivipari al 4,5% del totale mondiale) e per le entrate internazionali dal 4° posto del 1999 al6° posto del 2012 (con 41,2 miliardi di dollari pari al 3,8% del totale mondiale). Il peso del turismo nell’economia nazionale è consistente e, secondo l’UNWTO, raggiun-ge l’8,5% del Pil, valore che si allinea a quello statunitense (8,6%) ma inferiore a quellostimato per l’intera economia mondiale (9,2%) e a quello dei paesi europei turisticamen-te più importanti quali Spagna (14,7%) e Francia (9,3%).

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Fonte: elaborazione CRESA su dati WTO, Tourism Hilghights, annate varie

Fig. 1.2.1 ENTRATE TURISTICHE INTERNAZIONALI IN ITALIA EUROPA E MONDO Anni 1990-2012 (1990=100)

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1.2.3 LA SPESA TURISTICA

L’esame dell’impatto del turismo sull’economia regionale può essere svolto utilizzando lastima elaborata dall’Irpet della spesa turistica effettuata nelle singole regioni. Al suo inter-no si distingue la spesa sostenuta dai turisti stranieri e quella effettuata dai turisti italianiresidenti nella stessa regione e nelle altre regioni italiane.In primo luogo si nota che il saldo, ottenuto sottraendo alla spesa effettuata in Abruzzodagli stranieri e dai residenti nelle altre regioni italiane la spesa effettuata dagli abruzze-si all’estero e nelle altre regioni italiane, risulta positivo e pari nel 2011 a 566 milioni dieuro. È un risultato che accomuna la regione a quelle meridionali e generalmente è ricon-ducibile alla minore propensione della popolazione residente ad effettuare le vacanzefuori regione, fenomeno solitamente legato alle diverse condizioni di sviluppo economicoe, di conseguenza, al diverso potere di acquisto della popolazione. Non a caso, regio-ni come la Lombardia e il Piemonte, tradizionalmente aree di formazione della domandaturistica, non solo per livelli di reddito generalmente più elevati ma anche per altri fattorisocio-ambientali come la qualità di vita e il clima, sono caratterizzate da saldi negativimolto consistenti (rispettivamente -7.390 e -3.825 milioni di euro nel 2011).Negli ultimi anni si nota che il saldo è rimasto approssimativamente costante tranne perun momento di particolare calo nel 2010 quando ha raggiunto i 310 milioni di euro, inconcomitanza di una sensibile riduzione delle entrate derivanti dalle spese degli italianie degli stranieri in Abruzzo presumibilmente per la diminuzione di arrivi dovuta alle diffi-coltà del dopo terremoto dell’Aquila.Nell’ambito delle componenti positive, cioè la spesa turistica effettuata in Abruzzo dai turi-sti di diversa provenienza, si nota che la quota imputabile agli stranieri è del solo 10,6%,

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Fonte: elaborazione CRESA su dati WTO

Fig. 1.2.2 ARRIVI INTERNAZIONALI IN ITALIA EUROPA E MONDO. Anni 1990-2012 (1990=100)

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la più bassa tra tutte le regioni italiane, quella riferibile agli italiani corrisponde al 52,1%e quella sostenuta dagli abruzzesi è pari al 37,3%, valore che si pone al quinto postodella relativa classifica nazionale. Questa composizione permette di affermare che il turi-smo in Abruzzo è principalmente di corto raggio e la regione non risulta ben inserita neicircuiti internazionali. Tale fenomeno non accenna a modificarsi tenendo presente che nelperiodo considerato il peso della spesa turistica degli stranieri è diminuito mentre quelladegli abruzzesi è aumentata più di quanto abbia fatto la spesa degli altri italiani.Un altro indicatore utilizzabile per valutare il grado di attrattività turistica della regione èil rapporto tra la spesa sostenuta in Abruzzo dai forestieri (stranieri e altri italiani) rispettoa quella effettuata dagli abruzzesi. Nel 2011 esso è pari a 1,7, in lieve diminuzionerispetto al 2004 quando era pari a 1,9. Sono valori molto bassi che pongono nel 2011l’Abruzzo al quart’ultimo posto nella relativa classifica delle regioni italiane tra le qualispiccano, invece, non solo Valle d’Aosta e Umbria con valori elevatissimi (rispettivamen-te 47,1 e 36,3) legati alla limitata dimensione demografica, ma anche Trentino-AltoAdige e Liguria (9,2 e 8,9). Gli stessi dati elaborati dall’Irpet mostrano che la differenza tra la spesa turistica degliabruzzesi nella regione e quella che essi sostengono nelle altre regioni italiane e all’este-ro è negativa (-20 milioni di euro) interpretabile con la preferenza a effettuare viaggi evacanze fuori dal territorio regionale, in particolare nelle altre regioni italiane. Bisognacomunque notare che tale saldo risultava peggiore negli anni passati, probabilmente per-ché è aumentata la propensione degli abruzzesi a effettuare le vacanze in regione, forsea causa del periodo di crisi economica attraversato dalle famiglie. Secondo le stime realizzate dall’Irpet, nel 2011 la spesa turistica, comprendente tutte lesue componenti, costituisce il 12,4% della spesa totale delle famiglie abruzzesi, e ponela regione al di sopra della media nazionale (10,1%) insieme alla gran parte delle regio-ni settentrionali e seconda tra quelle meridionali dopo la Sardegna (15,2%).I dati prodotti dalla Banca d’Italia permettono di analizzare alcuni aspetti economici delturismo straniero in Abruzzo. Bisogna tenere presente che essi non sono confrontabili conquelli prodotti dall’Istat relativi al movimento degli stranieri perché la Banca d’Italia inter-vista alle frontiere non solo i viaggiatori che alloggeranno in strutture ricettive ma anchequelli che verranno ospitati da amici e parenti o che usufruiranno di abitazioni in affittoo che non pernotteranno, cioè soggetti che non vengono rilevati dall’Istat.

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2004 2007 2010 20111. Spesa degli abruzzesi in Abruzzo 704,8 778,1 726,2 862,0

2. Spesa degli altri italiani in Abruzzo 1.030,1 1.128,3 979,1 1.203,0

3. Spesa degli stranieri in Abruzzo 277,0 258,0 205,0 245,0

4. Spesa degli abruzzesi nelle altre regioni 447,7 497,3 502,0 512,0

5. Spesa degli abruzzesi all'estero 295,0 378,0 371,0 370,0

Saldo totale (2+3)-(4+5) 565,0 511,0 310,0 566,0

SPESA TURISTICA IN ABRUZZO. Valori correnti in milioni di euro

Fonte: Mercury e Irat, Rapporto sul turismo italiano, annate varie

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La spesa dei viaggiatori stranieri in Abruzzo nel 2012 è stata di 205 milioni di euro, conun andamento in calo rispetto al 2007 (-17,3%) a differenza di quanto rilevato in Italiadove invece la spesa degli stranieri è in aumento (+3,0%). La provincia dove essa si con-centra in misura maggiore è quella di Pescara (45,4%), fenomeno riconducibile al fattoche tale rilevazione viene effettuata ai valichi di frontiera portuali, aeroportuali, stradali eferroviari, tra cui incide in particolare l’aeroporto di Pescara. Anche le singole provinceabruzzesi hanno mostrato andamenti in calo durante il periodo considerato, ad eccezio-ne di Chieti che invece fa registrare un aumento del 18,2%. Poco meno della metà della spesa turistica degli stranieri in Abruzzo è stata effettuata daiviaggiatori ospitati da parenti e amici (45,9%) che hanno prodotto il 46,7% dei pernot-tamenti totali, mentre coloro che usufruiscono di strutture ricettive hanno sostenuto il 22,0%della spesa totale e prodotto il 10,0% dei pernottamenti totali. Considerando che i pernottamenti dei viaggiatori stranieri nella regione sono stati 334.000,la spesa media giornaliera è risultata di 58 euro, sensibilmente più bassa di quella italiana(98 euro). Come prevedibile essa subisce forti variazioni secondo il tipo di struttura doveavviene il pernottamento osservando che i viaggiatori stranieri che usufruiscono di alberghispendono 129 euro al giorno (rispetto ai 148 euro spesi in Italia) mentre quelli che vengonoospitati da parenti e amici 57 euro (lievemente inferiore ai 60 pagati in Italia) e quelli che uti-lizzano case in affitto 44 euro (sensibilmente meno dei 60 spesi in Italia). Tenendo conto che la spesa sostenuta dai viaggiatori abruzzesi all’estero è stata pari nel2012 a 413 milioni di euro, il saldo della bilancia turistica regionale è stato di -208 milio-ni di euro, in peggioramento rispetto al 2008 quando era di -115 milioni di euro.

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Fonte: elaborazione CRESA su dati IRPET

Fig. 1.2.3 SPESA TURISTICA NELLE REGIONI ITALIANE PER PROVENIENZA DEI TURISTI. Anno 2011 (val. %)

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1.2.4 IL VALORE AGGIUNTO

La spesa che i turisti effettuano in un territorio, costituendo un afflusso di risorse, generaeffetti che si ripercuotono sul suo sistema economico. Essi possono essere di diverse tipo-logie: quelli che derivano dalle spese propriamente turistiche sostenute per le necessitàdel viaggio, quali l’alloggio, i trasporti, la ristorazione, quelli derivanti dalle spese che leaziende devono affrontare per fornire i servizi ai turisti, e quelli derivanti dal maggior red-dito accumulato dai residenti che lavorano nei settori collegati al turismo.L’analisi del contributo del turismo sulla produzione del valore aggiunto risulta perciò com-plessa e generalmente viene attuata attraverso due metodologie: stima dell’effetto molti-plicatore della spesa turistica sul valore aggiunto oppure analisi del valore aggiunto deisettori che più ampiamente sono connessi con il fenomeno turistico.Riguardo alla prima metodologia le stime dell’Irpet affermano che la quota di valoreaggiunto attivato dalla spesa turistica in Abruzzo risulta pari nel 2011 all’8,8%, valoreche lo pone al sesto posto nella graduatoria regionale dove prevalgono, come prevedi-

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2007 2008 2009 2010 2011 2012

Spesa (val. in milioni di euro)L'Aquila 42 43 28 30 32 34 Teramo 51 57 41 32 42 39 Pescara 122 113 95 90 122 93 Chieti 33 63 33 48 42 39 Abruzzo 248 276 198 200 238 205 Italia 31.121 31.090 28.856 29.257 30.891 32.056

Spesa giornaliera procapiteL'Aquila 53 59 51 28 57 70 Teramo 55 62 57 70 58 43 Pescara 61 69 69 84 72 64 Chieti 44 51 59 53 62 58 Abruzzo 56 61 62 57 65 58 Italia 89 94 92 94 94 98

Viaggiatori (val. in migliaia)L'Aquila 70 73 42 46 68 47 Teramo 66 83 85 62 81 62 Pescara 200 210 225 216 227 152 Chieti 58 85 58 67 90 73 Abruzzo 394 451 410 390 467 334 Italia 88.503 88.335 89.395 90.788 95.596 97.602

Pernottamenti (val. in migliaia)L'Aquila 787 726 551 1.055 564 487 Teramo 928 918 723 455 720 898 Pescara 1.988 1.644 1.372 1.075 1.692 1.447 Chieti 744 1.233 559 900 676 678 Abruzzo 4.447 4.521 3.205 3.486 3.652 3.510 Italia 351.206 331.903 314.470 311.686 327.304 327.843

I VIAGGIATORI STRANIERI NELLE PROVINCE ABRUZZESI. Anni 2007-2012

Fonte: dati Banca d'Italia

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bile, Valle d’Aosta (21,7%) e Trentino-Alto Adige (16,2%). L’Abruzzo, inoltre, risulta l’uni-ca regione meridionale, insieme alla Sardegna, a far rilevare una quota percentualesuperiore alla media italiana (7,4%). Riguardo alla seconda metodologia possono essere utilizzati i dati forniti dall’Istat relativialla contabilità nazionale e territoriale che riguardano il valore aggiunto prodotto dai varisettori. Tenendo conto delle difficoltà di delimitazione del settore turistico e del livello didettaglio consentito dalla suddivisione settoriale dei dati Istat, sulla base della classifica-zione Ateco 2007 si considerano le sezioni H “trasporto e magazzinaggio”, I “servizi dialloggio e ristorazione” comprendenti gli alberghi e i pubblici esercizi, R “attività artisti-che di intrattenimento e divertimento” che includono le attività delle biblioteche degli archi-vi e dei musei. Si tratta, comunque, di settori caratterizzati da un grado di coinvolgimen-to turistico abbastanza differenziato, cioè da una diversa quota di produzione destinataai turisti che risulta massima, come prevedibile, per gli alberghi.I dati forniti dall’Istat mostrano che il valore aggiunto prodotto dai servizi di trasporto emagazzinaggio è stato nel 2011 di 1.326 milioni di euro, in crescita rispetto al 2000quando era pari a 1.219 milioni di euro (+23,5%). Attualmente costituisce il 4,9% delvalore aggiunto totale regionale e il suo peso risulta in diminuzione rispetto al 2000(5,3%) perché la sua crescita è stata più debole rispetto a quella del totale delle attivitàeconomiche (+31,7%).Il valore aggiunto prodotto dai servizi di alloggio e ristorazione è stato pari nel 2011 a1.027 milioni di euro, in crescita del 50,5% rispetto al 2000 quando era di 682 milio-

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VALORE AGGIUNTO PRODOTTO DA ALCUNI SETTORI DELL’ECONOMIA IN ABRUZZO. Anni 2001-2011 (valori in milioni di euro)

Fonte: dati Istat

2008 2009 2010 2011 2012

AbruzzoSpesa dei viaggiatori abruzzesi all'estero 391 334 371 370 413Spesa dei viaggiatori stranieri in Abruzzo 276 198 200 238 205Bilancia turistica -115 -136 -171 -132 -208

ItaliaSpesa dei viaggiatori italiani all'estero 20.922 20.015 20.416 20.583 20.512 Spesa dei viaggiatori stranieri in Italia 31.090 28.856 29.257 30.891 32.056 Bilancia turistica 10.168 8.841 8.841 10.308 11.544

LA BILANCIA TURISTICA IN ABRUZZO E IN ITALIA. Anni 2008-2012 (val. in milioni di euro)

Fonte: dati Banca d'Italia

2001 2003 2005 2007 2009 2011Totale attività economiche 21.589 22.434 23.502 25.613 25.398 26.929Trasporti e magazzinaggio 1.219 1.208 1.235 1.264 1.281 1.326 Servizi di alloggio e di ristorazione 691 771 804 828 1.148 1.027Attività artist., di intrattenim. e divertim. 192 177 181 210 274 288

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ni di euro. Nel 2011 costituisce il 3,8% del valore aggiunto totale regionale, valore increscita rispetto al 2000 (3,3%) perché l’incremento del settore è stato migliore del tota-le delle attività economiche (+31,7%). Rispetto al valore italiano esso costituisce il solo1,7%, confermando l’Abruzzo come una regione che non contribuisce in misura partico-larmente rilevante al fenomeno turistico. Il valore aggiunto prodotto in Abruzzo dalle attività artistiche di intrattenimento e diverti-mento è stato di 288 milioni di euro, aumentato dell’80,1% rispetto al 2000 quando rag-giungeva i 160 milioni di euro. Attualmente costituisce l’1,1% del valore aggiunto regio-nale con un peso in crescita rispetto al 2000 (0,8%).

1.2.5 IL SISTEMA DELLE IMPRESE

L’analisi dell’imprenditoria turistica può essere svolta attraverso i dati del Registro delleImprese. Essi permettono di esaminare in maniera esaustiva l’intera filiera del turismo, cioètutti i settori produttivi connessi al fenomeno turistico sia direttamente, come le attività allog-gio e ristorazione, sia indirettamente quali le attività di trasporto, quelle di intermediazio-ne turistica, alcune attività di noleggio, alcune attività artistiche, sportive e di intrattenimen-to perché consentono un livello di disaggregazione più profondo rispetto a quello garan-tito da altre fonti di dati. A tal fine è stata utilizzata la classificazione delle attività econo-miche Ateco 2007 considerando i settori I “servizi di alloggio e ristorazione”, H “traspor-to e magazzinaggio” e alcune sottocategorie dei settori N “noleggio, agenzie di viag-gio, servizi di supporto alle imprese” ed R “attività artistiche, sportive, di intrattenimento edivertimento”. Bisogna aggiungere che i dati del Registro delle imprese generalmente non coincidono

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 1.2.4 VALORE AGGIUNTO PRODOTTO DA ALCUNI SETTORI DELL’ECONOMIA IN ABRUZZOAnni 2000-2011 (2000 = 100)

Page 24: IL TURISMO in ABRUZZO

con i dati forniti da altri enti e relativi, ad esempio, alle strutture ricettive alberghiere edextralberghiere.In totale le imprese attive collegate all’intera filiera del turismo in Abruzzo nel 2011 sono14.086, in aumento del 4,1% rispetto al 2009 (anno più remoto per il quale è possibi-le effettuare il confronto a causa delle intervenute variazioni nella classificazione) quandoerano 13.526. Esse costituiscono il 10,6% del totale delle imprese regionali, percentua-le lievemente inferiore al corrispondente valore nazionale (11,0%). Inoltre, si osserva chele imprese della filiera turistica abruzzese pesano a livello italiano per il solo 2,4%, evi-denziando il limitato contributo dell’Abruzzo se confrontato con quello di altre regionidove il fenomeno turistico ha una tradizione ben più consolidata. Nonostante il limitatopeso che la regione riveste nell’ambito del Paese, il turismo ha, comunque, una certa rile-vanza nell’ambito del sistema produttivo regionale. I dati suddetti mostrano che le imprese di alloggio e ristorazione attive in Abruzzo nel2011 sono 9.198, e costituiscono il 6,9% delle imprese totali. Esse costituiscono il65,3% della filiera turistica allargata, valore che risulta in aumento rispetto al 2009 quan-do ne rappresentavano il 63,7% con una variazione presumibilmente causata anchedalla contemporanea diminuzione delle imprese di trasporto, in particolare stradale. Indettaglio, le imprese che si occupano della ristorazione ne costituiscono la parte prepon-derante (8.076 unità contro le 1.123 che forniscono alloggio).La distribuzione provinciale delle imprese di alloggio e ristorazione premia quella diChieti (2.430 pari al 26,4%), seguita da quelle di L’Aquila (2.396 pari al 26,0%) eTeramo (2.378 pari a 25,9%), mentre a Pescara ne sono localizzate solo 1.994 (paria 21,7%). In particolare, mentre la provincia dell’Aquila emerge in relazione alleimprese che si occupano sia di alloggio (342 corrispondenti al 30,5%) che di ristora-zione (2.054 cioè il 25,4%), la provincia di Teramo risalta per l’alloggio (389 pari al34,6%) e quella di Chieti per la ristorazione (2.203 corrispondenti al 27,3%).

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CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Infocamere-Movimprese

Fig. 1.2.5 IMPRESE DELLA FILIERA ALLARGATA DEL TURISMO IN ABRUZZO. Anno 2011 (val.%)

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Pescara, invece, risulta meno dotata in entrambe le sezioni (alloggio: 165 pari al14,7%; ristorazione: 1.830 pari al 22,7%).

Il confronto con i dati relativi al 2009 ci mostra che nella regione le imprese attive nelsettore alloggio e ristorazione sono aumentate del 6,8%, con un andamento particolar-mente positivo nella provincia di Chieti (+8,0%). Non si evidenziano differenze rilevantitra le tendenze mostrate dalle imprese che forniscono alloggio (+6,6%) e quelle della risto-razione (+6,8%). A livello provinciale mentre Chieti emerge per le variazioni sensibilmen-te positive sia dell’alloggio (+8,6%) che della ristorazione (+7,9%), Teramo si distinguesolo per l’alloggio (+7,2%) e Pescara solo per la ristorazione (+7,5%).Se si considera la natura giuridica delle imprese di questo raggruppamento, che puòessere considerato “turistico in senso stretto”, si nota che tra quelle ricettive prevalgono lesocietà di persone (38,2%) a differenza di quanto accade in Italia dove predominano leditte individuali (36,5%). Il peso delle società di capitale e delle altre forme giuridiche inAbruzzo coincide con quello rilevato in Italia. Tra le imprese della ristorazione, invece,sono più numerose le ditte individuali sia in Abruzzo che in Italia (rispettivamente 53,0%e 50,5%) seguite poi dalle società di persone (36,8% e 36,7%).Le imprese attive nei trasporti terrestri in Abruzzo sono 2.560, in fase di diminuzione(4,8%) rispetto al 2009 e concentrate principalmente nelle provincie di Pescara (31,0%)e Chieti (27,6%). Le 5 imprese operanti nei trasporti marittimi non hanno subito variazio-ni rispetto al 2009 e sono concentrate nella provincia di Pescara (60,0%). Le imprese deltrasporto aereo sono 3, costanti rispetto al 2009 ed equamente distribuite nelle provincedi Chieti, Teramo e L’Aquila. Le attività di magazzinaggio vengono svolte da 333 impre-se attive, in aumento del 7,4% rispetto al 2009 e concentrate soprattutto a Chieti (34,5%)e Pescara (32,1%). L’Aquila che ne conta il solo 12,9% ha fatto rilevare nell’intervallo con-

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Fig. 1.2.6 ANDAMENTO DELLE IMPRESE DELLA FILIERA ALLARGATA DEL TURISMO IN ABRUZZO(var.% 2011-2009)

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siderato un aumento rilevante (+43,3%) in parte attribuibile alle esigenze post terremoto.In sintesi le imprese che si occupano del trasporto (terrestre, marittimo e aereo) e magaz-zinaggio sono 2.901, in calo del 3,6% rispetto al 2009 e pari al 2,2% delle impreseattive totali.Partecipano al fenomeno turistico anche alcune attività del settore N “Noleggio, agenziedi viaggio, servizi di supporto alle imprese” quali alcune tipologie di noleggio (di bici-clette, di altri mezzi di trasporto terrestri, di imbarcazioni da diporto e di altri beni per usopersonale) e le agenzie di viaggio, i tour operator, i servizi di prenotazione e altre atti-vità di assistenza turistica non svolte dalle agenzie di viaggio, le guide e gli accompa-gnatori turistici. Le imprese che sono attive in quelle particolari tipologie di noleggio sonoa livello regionale 62, in calo del 4,6% rispetto al 2009 e localizzate principalmentenelle province dell’Aquila (35,5%) e di Teramo (33,9%). Le imprese che svolgono le atti-vità dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator, di assistenza turistica non svol-te dalle agenzie di viaggio, le guide e gli accompagnatori turistici sono 285 (+6,3%rispetto al 2009) e concentrate principalmente nelle province di Pescara (30,2%) e Chieti(29,1%).Nell’ambito delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento contribuisco-no al fenomeno turistico le attività creative, artistiche e di intrattenimento, le attività dellebiblioteche e degli archivi, i musei, gli orti botanici, i giardini zoologici e le riserve natu-rali, ma anche le attività sportive, di intrattenimento e divertimento. Esse offrono una seriedi servizi, tradizionalmente definiti “complementari” perché finalizzati allo svago del turi-sta, ma che attualmente non possono essere più considerate aggiuntive per il fatto chehanno acquisito un’importanza notevole costituendo la motivazione per numerose catego-rie di turismi, quali quelli culturale, balneare, sportivo e legato al benessere. Le impreseche si occupano di attività creative artistiche e di intrattenimento sono 252 (-1,2% rispet-to al 2009) e localizzate prevalentemente nella provincia dell’Aquila (30,2%) e in quel-

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Infocamere-Movimprese

Fig. 1.2.7 NATURA GIURIDICA DELLE IMPRESE DI ALLOGGIO E RISTORAZIONE IN ABRUZZO E ITALIA. Anno 2011 (peso %)

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le di Chieti e Pescara (entrambe al 25,8%). Le attività di biblioteche, archivi e musei sonosvolte da 34 imprese (-20,9%) concentrate nella provincia di Chieti (32,4%) e quelle diPescara e Teramo (entrambe 26,5%). Le attività sportive di intrattenimento e di divertimen-to sono effettuate da 1.353 imprese (+6,4%) concentrate soprattutto in provincia diTeramo (32,6%) e di Chieti (26,2%).

1.2.6 L’OCCUPAZIONE

Le fonti di dati relativi all’occupazione sono diverse: il censimento dell’industria realizzatodall’Istat, la banca dati Stockview prodotta da Infocamere e la banca dati dell’Inps.Generalmente i dati non coincidono per il fatto che le diverse fonti hanno diversi oggetti dianalisi. Ad esempio, mentre Stockview fornisce informazioni sugli addetti, dipendenti e indi-pendenti, delle imprese risultanti dal Registro delle Imprese delle Camere di Commercio,l’Inps si occupa esclusivamente dei lavoratori dipendenti privati non agricoli assicurati pres-so l’Inps, tralasciando quelli autonomi eccettuati i commercianti e gli artigiani. Di fronte a questa numerosità di fonti discordanti, l’analisi dell’occupazione turistica èstata effettuata utilizzando i dati del Censimento dell’industria realizzato dall’Istat nel2011 che riporta gli addetti suddivisi secondo la classificazione Ateco 2007. La scelta di utilizzare i dati censuari è determinata non solo dalla natura di ufficialità adessi attribuita ma anche dal fatto che si basano sulla banca dati Asia (Archivio statisticodelle imprese attive) realizzato dall’Istat armonizzando una serie di archivi amministrativitra i quali la banca dati dell’Agenzia delle Entrate, il Registro delle Imprese delle Cameredi Commercio, gli archivi Inps, l’archivio delle utenze telefoniche gestito dalla Consodataspa del Gruppo Seat Pagine Gialle, e una serie di fonti statistiche comprendenti le prin-cipali indagini strutturali e congiunturali che l’Istat effettua sulle imprese. Secondo il Censimento dell’Industria gli addetti alle unità locali relativi ai settori variamen-te collegati col turismo, cioè trasporto terrestre, marittimo e aereo, magazzinaggio, allog-gio, ristorazione, noleggio, agenzie di viaggio, tour operator e servizi di prenotazione,attività creative, artistiche e di intrattenimento, biblioteche, archivi, musei e attività sporti-ve, sono nel 2011 in Abruzzo 48.445, in sensibile aumento rispetto al 2001 quandoerano 35.449 (+36,7%).Gli addetti alle unità locali delle imprese di trasporto sono 15.771 e costituiscono il32,6% delle imprese della filiera allargata del turismo. Risultano in aumento rispetto al2001 quando erano pari a 14.820 (+6,4%). Si concentrano nella provincia di Chieti(34,5% del totale regionale) mentre nel 2001 ad essa si affiancava quella di Pescara.Nell’ambito del settore prevalgono gli addetti alle imprese del trasporto terrestre (70,9%)e quelle del magazzinaggio (28,7%). Gli addetti alle imprese di alloggio e ristorazione sono 28.306 e costituiscono il 58,4%della filiera allargata del turismo. Risultano in forte aumento rispetto al 2001 quandoerano pari a 16.842 (+68,1%). Si concentrano nella provincia dell’Aquila (27,2% deltotale regionale) a differenza di quanto accadeva nel 2001 quando il peso delle provin-ce era approssimativamente simile.

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Nell’ambito dei servizi di alloggio e ristorazione prevalgono gli addetti alle imprese dellaristorazione (pubblici esercizi) che ne costituiscono l’82,2%. Essi hanno subito un forteaumento rispetto al 2001 (+75,5%) e si distribuiscono in maniera approssimativamenteequilibrata tra le province. Secondo il rapporto sul lavoro nei pubblici esercizi elaboratodalla Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) tra gli addetti ai servizi di ristorazioneè rilevante la presenza di donne, extracomunitari e stagionali. Gli addetti alle imprese che forniscono alloggio sono 5.031, anch’esse in sensibileaumento rispetto al 2001 (+40,6%) e si concentrano soprattutto nella provinciadell’Aquila (34,9%) dove sono aumentati di più dell’80% rispetto al solo +16% della pro-vincia di Teramo che ha quindi perso la posizione di supremazia che aveva nel 2001.Le imprese di noleggio registrano 987 addetti che costituiscono il 2% delle imprese dellafiliera allargata del turismo. Più che raddoppiati rispetto al 2001 (+106,1%), si concen-trano nella provincia di Chieti (27,3%) mentre nel 2001 prevaleva la provincia di Pescara(28,8%). Gli addetti alle agenzie di viaggio, tour operator e servizi di prenotazione sono 631(1,3% della filiera allargata). Risultano in aumento del 10,9% con una distribuzione chepremia la provincia di Chieti (33,6%) così come nel 2001 (40,8%). Le unità locali delle imprese che svolgono attività creative, artistiche e di intrattenimentooccupano 503 addetti (1,0% della filiera allargata del turismo). In aumento rispetto al2001 (+42,9%) si distribuiscono in particolare nella provincia dell’Aquila (35,8%) che hasuperato Pescara predominante nel 2001 (29,3%). Nelle biblioteche, archivi e musei gli addetti sono 43, in calo del 70,7% e concentratinella provincia di Chieti (34,9%) a differenza del 2001 quando prevaleva Teramo(49,7%).Gli addetti alle imprese che si occupano di attività sportive sono 2.204 (4,5% della filie-ra allargata del turismo) in lieve calo rispetto al 2001 (-1,6%) e si concentrano nella pro-vincia di Teramo (27,1% del totale regionale) così come nel 2001 (28,7%).

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1.3 IL QUADRO NORMATIVO E LE STRATEGIE PUBBLICHE PER IL TURISMO

1.3.1 LA LEGISLAZIONE NAZIONALE E REGIONALE

IntroduzioneIl turismo è un fenomeno trasversale non riconducibile strettamente ad una particolare filie-ra, a particolari categorie di soggetti e di attività. Investe molteplici aspetti e rispecchia,più di altri, le caratteristiche della società, il suo livello di benessere, la sua evoluzionesocio-economico-demografica, l'insorgere al suo interno di nuovi bisogni ed esigenze.Proprio per tali motivi esso è difficilmente definibile in senso strettamente giuridico e haavuto con il trascorrere degli anni una regolamentazione articolata, fondata su principiche riflettono in modo assai significativo l'evoluzione del contesto generale nel quale essaè stata emanata.Assumendo a fondamento la definizione data dal World Tourism Organization, il turismoè l'insieme delle attività realizzate dalle persone durante i loro viaggi e soggiorni in luo-ghi diversi da quello di residenza, per un periodo di tempo che va da almeno due gior-ni (minimo un pernottamento) a un anno, a scopo di vacanza, lavoro o altri motivi. Si trat-ta, dunque, di un fenomeno che, da una parte, richiede la regolamentazione della mol-teplicità di rapporti eterogenei che dai concetti di “viaggio”, “soggiorno”, “soggetti nonresidenti in un determinato posto” scaturiscono, e, dall'altra, esige di essere consideratoanche dal punto di vista giuridico come un fenomeno unico, ancorché complesso, disostanziale importanza economica e sociale.

Il quadro nazionaleIn Italia la necessità di regolamentare un settore che stava crescendo sotto la spinta deiGrand Tour prima, delle Associazioni che videro la luce alla fine dell'800 (Club AlpinoItaliano, il Touring Club Ciclistico Italiano, da cui nacquero l'Automobile Club Italiano ela Lega Navale) e che portarono alla nascita di un primo nucleo di industria turistica poi,portò all'emanazione della prima legge organica sul turismo, la l. 863/1910, che intro-dusse un'imposta di soggiorno nelle stazioni termali e balneari per finanziare opere dimiglioramento, ampliamento e abbellimento di quelle località. Antecedentemente allo scoppio della prima guerra mondiale si aprì un ampio dibattitosulla necessità di istituire un organismo centrale con competenze esclusive in materia diturismo. Il dibattito, interrotto nel corso del conflitto bellico, portò alla creazione nel 1919dell'Ente Nazionale per l'incremento delle Industrie Turistiche (ENIT), prima struttura stata-le le cui principali funzioni erano promuovere il turismo nazionale in Italia e all'estero, ela-borare statistiche e tutelare e sostenere le industrie turistiche.A seguito dell'importanza che il termalismo andava assumendo, fu emanato il R.D.L. 15 apri-le 1926 n. 765 che istituì, per le località nell'economia delle quali la presenza di non resi-denti a scopo di cura, soggiorno e svago rivestiva un ruolo importante, le Aziende autono-me di cura, soggiorno e turismo (A.A.C.S.T.), dotate di autonomia amministrativa e con atti-

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vità parallele a quelle dei comuni, che avevano su di esse compiti generici di controllo.Con l'avvento del Fascismo l'assetto istituzionale del turismo rispecchiò sempre di più l'impo-stazione di regime: il turismo fu considerato in modo superficiale, ricondotto alle sole attivitàdelle imprese alberghiere e visto unicamente come strumento di propaganda. Nel 1931venne istituito il Commissariato per il turismo con funzioni prevalenti di definizione delle diret-tive e di coordinamento delle attività degli organismi locali; nel 1932, in seno ai Consigliprovinciali dell'economia furono istituiti i Comitati provinciali del turismo (trasformati nel1935 in Enti provinciali per il turismo) con il compito di realizzare un collegamento perma-nente tra tutti i soggetti pubblici e privati interessati, promuovere manifestazioni, regolamen-tare l'attività di propaganda, recepire le indicazioni del Governo centrale; nel 1934 le com-petenze in materia di organizzazione e gestione del turismo del Commissariato furono tra-sferite al Sottosegretario per la stampa e la propaganda che l'anno successivo fu trasforma-to in Ministero della cultura popolare. Non fu una scelta positiva, poiché nell'ambito delMinistero, che aveva principalmente carattere politico, ebbero assoluta precedenza la stam-pa e la propaganda e il turismo fu relegato in ultima posizione.Nel 1935 i Comitati provinciali del turismo furono trasformati in Enti Provinciali per ilTurismo (E.P.T.). Essi erano alle dirette dipendenze del Ministero della cultura popolare eavevano compiti di collegamento tra comuni, enti e associazioni, di coordinamento delleAziende di Cura soggiorno e turismo provinciali, di promozione delle iniziative turistiche.Nel 1937 si riconobbe loro personalità giuridica e amministrazione autonoma e nel1955 vennero assegnate competenze in materia di riconoscimento e regolamentazionedelle attività delle agenzie di viaggi, di esercizi ricettivi, di guide, interpreti e corrieri.La seconda guerra mondiale portò danni ingenti all'intero sistema economico e, quindi,anche al settore turistico, che restò paralizzato dalle attività e dai danni bellici. Alla finedel conflitto fu istituito, alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio, un nuovoCommissariato per il turismo (D. Lgs. C.P.S. 941/1947) quale organo centrale di gover-no in materia con funzioni prevalentemente connesse con la definizione di direttive e ilcoordinamento delle attività degli organismi locali. Con l'entrata in vigore della Carta Costituzionale (1948), nell'ambito della quale il turi-smo non ha goduto di alcuna particolare considerazione, si delineò un modello di Statonon accentrato e non centrista ma decentrato e fondato sulle autonomie degli enti localie il turismo fu assegnato alla competenza ripartita Stato-Regioni.A partire dagli Anni Cinquanta gli interventi legislativi in materia turistica assunsero carat-tere organico e mirarono a regolamentare la materia in modo sistematico. Il ricorso aipiani e ai programmi, nel caso del turismo come in quello di altri settori, aveva qualeobiettivo, non il sostegno ad uno sviluppo ordinato dell'economia nazionale, ma la ricer-ca di risorse per fronteggiare particolari congiunture economiche. In questa ottica il turi-smo venne considerato come una delle leve per riequilibrare la bilancia dei pagamentiattraverso la riduzione del deficit valutario. Con la legge 617 del 1959 fu istituito ilMinistero del Turismo e dello Spettacolo con il compito di disegnare la politica turisticanazionale e coordinare le attività degli enti preposti al turismo; nel 1960 vennero ridefi-nite le competenze dell'ENIT, denominato Ente Nazionale per il Turismo, riordinati gli Entiprovinciali per il turismo e le Aziende autonome di cura, soggiorno e turismo e successi-

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vamente, a seguito dell'istituzione delle Regioni, le funzioni amministrative relative a turi-smo e industrie alberghiere furono trasferite dagli organi centrali a quelli periferici (D.P.R.n. 6/72 e 616/77) senza, però, che tale trasferimento formale fosse accompagnato daltrasferimento di risorse e dalla definizione di adeguati strumenti di coordinamento delleattività delle diverse istituzioni. La gestione del turismo fu, quindi, affidata tra la fine degli Anni Settanta e l'inizio degliAnni Ottanta all'azione congiunta di Governo (iniziativa legislativa, funzione di indirizzoe collegamento tra azione statale e regionale), Ministero del Turismo e dello Spettacolo(le funzioni di cui alla L. 616/59, partecipazione all'ENIT e funzioni amministrative rela-tive alle agenzie di viaggio di proprietà straniera), Regioni a statuto Speciale (autonomialegislativa e amministrativa) e a Statuto Ordinario, ENIT (promozione del turismo all'este-ro ex D.P.R. 1041/60), Consiglio Centrale per il Turismo e E.P.T.I tentativi seguiti negli anni successivi di individuare una normativa statale generale chefungesse da cornice per le regolamentazioni regionali non hanno avuto molto successo eanche la l. 217/83 “Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e laqualificazione dell'offerta turistica” ha riscosso poco entusiasmo. Tale legge, oltre a det-tare l'organizzazione locale del turismo (APT e IAT), attribuire alle Regioni compiti di pro-mozione turistica, fissare i criteri per la classificazione delle strutture ricettive, individuarele funzioni delle agenzie di viaggio e delle attività professionali in campo turistico, rinvia-va ad un d.p.c.m. la definizione, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, delle lineeguida e degli obiettivi per la valorizzazione e lo sviluppo del sistema turistico nazionale.La stessa impostazione caratterizzò la legge 135/2001 "Riforma della legislazionenazionale del turismo" nella quale si enunciò il sostegno alle imprese turistiche, l'accessi-bilità di servizi turistici a tutti i cittadini, il miglioramento dell'offerta turistica (informazione,formazione, ricerca, immagine), si assegnò al Ministero delle attività produttive il coordi-namento degli interventi e delle attività promozionali all'estero, si precisarono le funzionidelle Regioni e l'idoneità degli enti locali (Province e Comuni) a porre in essere azioni peril miglioramento dell'offerta, si introdussero e definirono i Sistemi Turistici Locali (realtà turi-stiche omogenee, corrispondenti ad una o più regioni, caratterizzate da un'offerta inte-grata di beni culturali, ambientali, prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato localeo dalla presenza diffusa di imprese turistiche). La l. 135/2001, in sintesi, poneva le basiper un'organizzazione decentrata capace di esaltare le molteplici caratteristiche del terri-torio nazionale conservando, attraverso un forte potere centrale di coordinamento e pro-mozione, il valore unitario del marchio “Italia”.Pochi mesi dopo la sua emanazione intervenne la riforma del titolo V della Costituzionecon la quale il turismo, in quanto non rientrante nelle materie attribuite alla competenzaripartita, viene attribuito alla potestà legislativa esclusiva delle Regioni. Tale riforma nonè senza contraddizioni, anche perché il turismo è di complessità tale che alcune delle suearticolazioni restano, per natura della materia, di competenza ripartita, altre di compe-tenza statale esclusiva (ad es. le professioni turistiche, in quanto professioni, sono di com-petenza concorrente, mentre i Porti Turistici, al contrario di Porti ed Aeroporti Civili asse-gnati alla potestà concorrente, sono di competenza esclusiva regionale).Il problema della governance che la riforma costituzionale apre viene affrontato con solu-

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zioni tampone che non risolvono la questione alla radice. I momenti più importanti dell'e-voluzione dell'organizzazione turistica sono:- la firma dell'accordo Stato-Regioni per l'armonizzazione del rapporto nel 2002;- la l. 80/2005 che trasforma l'Enit in Agenzia Nazionale del turismo e prevede in senoad esso una forte rappresentanza regionale;

- l'istituzione nel 2006, dopo una serie di travagliate vicende riguardanti la sua compo-sizione, del Comitato delle Politiche Turistiche formato da Stato, Regioni e associazionieconomiche che ha il compito di identificare le aree di intervento soggette ad elabora-zione di linee guida per una regia comune delle politiche nazionali e regionali;

- il conferimento nel 2006 della responsabilità generale per il Turismo alla Presidenza delConsiglio dei Ministri e la creazione al suo interno del Dipartimento per lo sviluppo e lacompetitività del turismo;

- la sentenza della Corte Costituzionale n. 88 del 2007 che riconosce l'esistenza dell'in-teresse prioritario di disciplina unitaria della materia, ammettendo in tal modo che le esi-genze nazionali possono giustificare una concomitanza di competenze;

- il rafforzamento nel 2009 del Dipartimento con la nomina di un Ministro senza por-tafoglio;

- l'istituzione nel luglio 2010 del Comitato permanente di coordinamento in materia diturismo, presieduto del Ministro e composto dai Presidenti delle Regioni e delle ProvinceAutonome di Trento e Bolzano;

- l'emanazione del decreto legislativo n. 79 del 2011 (Codice della normativa statale intema di ordinamento e mercato del turismo), diciannove articoli del quale sono statidichiarati illegittimi dalla Corte Costituzionale (sentenza 80/2012) per “accentramentodelle funzioni legislative spettanti alle Regioni”.

- il DPCM del 21 giugno 2012 che trasferisce al Dipartimento per gli affari regionali com-petenze anche in materia di turismo (coordinamento politico nazionale, comunicazionee promozione dell'immagine dell'Italia all'estero, sviluppo delle imprese turistiche) daesercitare attraverso l'Ufficio delle Politiche per il Turismo;

- la l. 71/2013 che trasferisce la materia sotto la competenza del Ministero dei beni cul-turali e delle attività culturali e del turismo (già Ministero dei beni culturali).

In conclusione, si osserva che negli ultimi anni lo Stato si è adoperato per sostenere un svilup-po turistico sostenibile e competitivo attraverso il rafforzamento del marchio Italia (creazione delsito www.italia.it), la riorganizzazione delle azioni di promozione all'estero e la creazione diun contesto che favorisca una maggiore competitività (agevolazioni creditizie per piccoleimprese, facilitazione nell'accesso al mercato, semplificazione degli adempimenti burocratici,ecc). E' stata la mancanza di integrazione tra politica turistica e strategia di sviluppo comples-siva che ha ostacolato lo sviluppo di azioni efficaci, soprattutto a causa della caratteristica tuttaitaliana della molteplicità di soggetti coinvolti sia livello orizzontale che verticale.E mentre ci si dibatte tra attribuzioni di funzioni, ed enunciazioni di buone intenzioni ilnostro Paese, per mancanza di una forte strategia unitaria, perde capacità competitivasul mercato internazionale, nell'ambito del quale i suoi concorrenti mostrano, soprattuttograzie ad una forte capacità di promuovere le rispettive immagini nelle loro diverse carat-

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teristiche, maggiore e crescente presenza. Si prendano due esempi per tutti, la Spagnae la Francia. Nel primo caso, ad un impianto fortemente federalista, che risponde alleesigenze di identità assai differenti delle macroaree regionali, si accompagna un'orga-nizzazione centrale (Turespaña) che dispone di un budget che è circa 3 volte di quellodell'Agenzia Nazionale per il Turismo e lancia ogni triennio una forte campagna di marca(I need Spain, quella attuale, che ha sostituito Smile, you are in Spain); inoltre la Spagnaha una forte presenza su Internet grazie ad un portale www.spain.it, gestito da unasocietà di Stato, che ha più di 30 milioni di visite l'anno. Caso assai diverso è quellodella Francia, caratterizzata da un sistema fortemente centralizzato, il cui impianto difondo è rimasto tale anche dopo la riforma costituzionale del 2003 che si ispira al prin-cipio della sussidiarietà e dell'autonomia amministrativa. Presso il Ministère des Financesè istituito il Sécretariat pour le tourisme, che fissa la programmazione nazionale e le stra-tegie di mercato avvalendosi della Maison de France, ente statale di promozione e com-mercializzazione organizzata sul modello dei “club di prodotto”, nell'ambito delle cui atti-vità gli operatori privati hanno un ruolo di primissimo piano, e l'ODIT France, che offreun'ampia gamma di servizi strategici (dall'ingegneria alla valutazione economica dei pro-getti di investimento), in parte gratuiti, al sistema turistico pubblico e privato.

La situazione regionaleLa Regione Abruzzo, subito dopo la sua istituzione e fino alla fine degli Anni '70, ha emana-to una serie di provvedimenti legislativi volti principalmente, oltre che ad istituire le strutture disupporto necessarie per la gestione del settore, a regolamentare i criteri di classificazionealberghiera e sostenere con interventi specifici l'attività di promozione turistica, le manifesta-zioni turistiche, il turismo sociale, giovanile, speleologico e il turismo nelle zone litoranee. La prima legge complessa emanata dal legislatore regionale in materia è L.R. 50/1980“Normativa organica sul turismo”, che, al di là della denominazione altisonante, contemplasostegno economico-finanziario per una serie di iniziative che hanno per obiettivo lo sviluppodel turismo sociale, il potenziamento e miglioramento dei servizi turistici di tipo tradizionale,la trasformazione strutturale dell'organizzazione turistica complessiva con più spazio per gliinterventi dei Comuni e delle unità territoriali intermedie, l'ampliamento delle stazioni turistichee delle fasce sociali in grado di fruire delle vacanze. In particolare, rimanda ai Piani provin-ciali di sviluppo l'individuazione delle aree sulla base della seguente classificazione: zonecon scarsa o inesistente ricettività, non ancora adeguatamente valorizzate e suscettibili di note-vole sviluppo turistico; zone in fase di iniziale o intermedio sviluppo turistico e con buone pro-spettive vocazionali di ulteriore espansione; zone di consistente sviluppo turistico, ma con pro-spettive di ulteriore, definitiva affermazione in questo settore; zone di affermato sviluppo turi-stico, già sature, non suscettibili di ulteriori proficui investimenti nel comparto specifico, ovve-ro precluse all'utilizzazione turistica per scelta programmatoria e per esigenze di tutela e sal-vaguardia dell'ambiente naturale. Prevede, inoltre, piani di intervento per gli impianti sporti-vo-ricreativi e di fruizione del tempo libero, la cui realizzazione è finalizzata al riequilibrio ter-ritoriale delle dotazioni e alla razionalizzazione e unificazione delle tipologie degli impiantied assegna ai Comuni e alle loro Associazioni la gestione e l'esecuzione degli stessi.Contempla, infine, una serie variegata di attività di propaganda, promozione e pubblicità

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turistica da realizzarsi secondo programmi annuali.La Regione Abruzzo, in attuazione dei dettati del D.P.R. 616/1977 e della legge217/1983, ha provveduto con la legge 4/1992 "Riordino dell'amministrazione locale delturismo" all'individuazione degli ambiti turisticamente rilevanti e all'istituzione delle Azienda diPromozione Turistica (A.P.T.), una per ambito, che possono istituire propri uffici di informazionee accoglienza turistica denominati “I.A.T.” con attività di accoglienza e l'informazione ai turisti.Le A.P.T., enti strumentali della Regione, sono dotate di personalità giuridica di diritto pubblicoe munite di autonomia amministrativa e di gestione. Ad esse sono assegnati compiti di promo-zione, marketing e coordinamento della filiera turistica. In particolare, predispongono ed attua-no i programmi annuali e pluriennali finalizzati allo sviluppo dell'offerta e della domanda turi-stica; promuovono e valorizzano il patrimonio culturale e naturale, promuovono iniziative peril tempo libero, forniscono, a richiesta, pareri tecnici in materia turistica sulle iniziative promos-se dalla Regione e agli altri enti pubblici e privati, coordinano gli uffici di informazione e acco-glienza turistica (I.A.T.), curano i rapporti di collaborazione e reciproca informazione con iComuni e gli altri enti locali, raccolgono sistematicamente i dati e le informazioni sul movimen-to e sull'offerta turistica e li trasmettono al Servizio turismo della Regione, esprimono pareri sulrilascio di autorizzazioni per l'apertura di agenzie di viaggio e turismo. La legge 4/1992, inol-tre, assegna alle Aziende di Promozione Turistica le funzioni delle Aziende autonome di cura,soggiorno e turismo e degli Enti provinciali per il turismo e istituisce il Comitato per il coordina-mento della politica turistica regionale di composizione pubblico-privata. L'organizzazione turistica abruzzese, così come definita dalla 4/1992 e integrata dasuccessivi dettati legislativi, è stata modificata sostanzialmente dalla L.R. 54/1997“Ordinamento dell'organizzazione turistica regionale” ed è rimasta di fondo immutataanche a seguito dell'entrata in vigore della legge regionale 19/2007 “Modifiche allaL.R. 26 giugno 1997, n. 54: Ordinamento dell'organizzazione turistica regionale”.Le scelte più significative adottate dal Legislatore con L.R. 54/1997 sono: l'istituzione diun'Agenzia di Promozione Turistica Regionale, cui sono attribuite responsabilità non solonell'ambito della promozione, ma anche del marketing e del coordinamento degli attorilocali della filiera turistica; l'attribuzione di funzioni a Province e ai Comuni.Con L.R. 17/2004 vengono introdotti nella legislazione regionale i Sistemi Turistici Locali.Essi rappresentano contesti turistici omogenei o integrati, nei quali un partenariato pubblico eprivato coopera alla valorizzazione integrata delle risorse locali, alla definizione dell'offertaturistica e alla sua promozione e commercializzazione. Con la D.G.R. 21 febbraio 2005,n. 175, la Regione ha approvato le linee di indirizzo e le procedure per il riconoscimentodei sistemi turistici locali. La predetta delibera è stata poi revocata con DGR 542 del 1 ago-sto 2011 cui è seguita la DGR 89/P del 27 febbraio 2012 che ha disposto i principi Guidaper la promozione di Progetti di Sviluppo per destinazione (DMC) e prodotti turistici regiona-li (PMC) e la costituzione e il riconoscimento dei Sistemi Turistici Locali.Nell'ambito delle attività di sostegno e incentivazione al turismo si ricorda, inoltre, l'istituzionenel 2010 del Polo regionale di innovazione per il turismo. L'obiettivo è migliorare la competi-tività dell'offerta turistica regionale in termini di accessibilità, fruibilità, qualità, sicurezza, cono-scenza, sostenibilità ambientale; la strategia è supportare la nascita e lo start up di reti di impre-sa dedicate al settore turistico utilizzando risorse FAS, assistere le imprese per la presentazione

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di iniziative imprenditoriali, effettuare azioni di raccordo e collazione di progetti ed interventirispetto a quanto previsto nei Contratti di Sviluppo di Livello Nazionale e negli APQ locali.L'organizzazione turistica regionale è stata ulteriormente modificata dall'entrata in vigoredelle leggi regionali 30/2011 (artt. 1, 2, 3, 5) “Soppressione dell'Azienda diPromozione Turistica della Regione Abruzzo (APTR)” e 44/2011 (artt. 123, 54, 55)“Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivanti dall'ap-partenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle direttive 2008/98/CE,91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE, 2007/2/CE, 2006/123/CE e delRegolamento (CE) 1107/2009. (Legge Comunitaria regionale 2011)”.

La L. R. 30/2011, in particolare, dispone la soppressione dell'Azienda di PromozioneTuristica della Regione Abruzzo (APTR) a decorrere dal 30 settembre 2012 e il trasferi-mento delle funzioni già APTR alla Direzione Regionale competente in materia di Turismo,la quale si avvale del Comitato Tecnico Consultivo di Operatori Turistici costituito dai rap-presentanti delle principali Associazioni di categoria.La L.R. 44/2011, oltre ad abrogare alcune norme della L.R. n. 54/1997 “Ordinamento dellaorganizzazione turistica regionale” che attribuivano alle Province le funzioni in materia di clas-sificazione e di prezzi delle strutture ricettive e di tariffe in materia di professioni turistiche (riferi-ta alla liberalizzazione delle tariffe imposte dalla direttiva servizi), riduce il numero degli enticompetenti (solo Comune e Regione) in materia di rilascio di autorizzazioni.

IL QUADRO NORMATIVO E LE STRATEGIE PUBBLICHE PER IL TURISMO

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N. Anno Art. Titolo

4 1992 Riordino dell'amministrazione locale del turismo105 1992 Integrazione Comitato per il coordinamento della politica turistica regionale4 1996 Modifiche ed integrazioni alla L.R. 22 gennaio 1992, n. 4 (Riordino

dell'Amministrazione locale del turismo) e alla L.R. 4 aprile 1995, n. 39(Provvedimenti concernenti interventi finanziari e completamento del riassettoorganizzativo delle Aziende autonome di soggiorno e turismo)

18 1996 Disciplina dell'esercizio delle funzioni di controllo sugli Enti provinciali per ilturismo e delle Aziende autonome di cura, soggiorno e turismo

54 1997 Ordinamento della organizzazione turistica regionale59 2001 Interpretazione autentica dell'art. 27 della L.R. 26 giugno 1997, n. 54

(Organizzazione turistica regionale)17 2004 Sistemi turistici locali19 2007 Modifiche alla L.R. 26 giugno 1997, n. 54 "Ordinamento della organizzazio-

ne turistica regionale"34 2007 59 Disposizioni di adeguamento normativo e per il funzionamento delle strutture30 2011 Soppressione dell'Azienda di Promozione Turistica della Regione Abruzzo

(APTR)44 2011 54-65 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivan-

ti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle direttive2008/98/CE, 91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE, 2007/2/CE,2006/123/CE e del Regolamento (CE) 1107/2009. (Legge Comunitariaregionale 2011).

1 2012 20 "Disposizioni finanziarie per la redazione del bilancio annuale 2012 e plurien-nale 2012 - 2014 della Regione Abruzzo (Legge Finanziaria Regionale 2012)".

DISCIPLINA REGIONALE DELLA GOVERNANCE DEL TURISMO

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

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Per quanto riguarda la disciplina delle strutture ricettive, dopo una serie di proroghe dellaclassificazione nazionale, il legislatore abruzzese nel 1982 con legge n. 45 e successi-ve integrazioni e modifiche, ha stabilito la classificazione regionale alberghiera. E' conla L.R. 11/1993 “Strutture ricettive e stabilimenti balneari: prezzi, classifica, statistica,vigilanza e sanzioni. Normativa organica”, modificata ed integrata dalle leggi regionali14/1995, 117/1995 e 44/2011, che vengono fissate definizione e disciplina delleimprese alberghiere.La L.R. 75/1995 “Disciplina delle strutture turistiche extralberghiere” (modificata ed inte-grata dalle leggi regionali 117/1995, 67/1996, 9/2006 e 44/2011) ha, invece,

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N. Anno Art. Titolo11 1976 Proroga dell'efficacia della classificazione alberghiera 1975/76 per il biennio

77/7873 1978 Proroga dell'efficacia della classificazione alberghiera 1977-1978 per il bien-

nio 1979-19804 1981 Proroga della efficacia della classificazione alberghiera 1979/80 per il bien-

nio 1981/198245 1982 Disciplina della classificazione alberghiera nella Regione Abruzzo67 1984 Modifiche ed integrazioni alla L.R. n. 45 del 1982, concernente la disciplina

della classificazione alberghiera nella Regione Abruzzo.42 1988 Conferma della vigente classificazione provvisoria degli esercizi alberghieri della

Regione Abruzzo e norme per la revisione generale della classificazione median-te applicazione della tabella A allegata alla L.R. 6 novembre 1984, n. 67

42 1989 Integrazioni e modifica alle norme sulla classificazione alberghiera7 1990 Norme transitorie per la compilazione della nuova classif. alberghiera26 1991 Modifiche alla L.R. 23 luglio 1982, n. 45 e successive modifiche e integrazio-

ni Classificazione alberghiera.11 1993 Strutture ricettive e stabilimenti balneari: prezzi, classifica, statistica, vigilanza

e sanzioni. Normativa organica117 1995 1-5 Modifiche alla L.R. 26 gennaio 1993, n. 11 (Strutture ricettive e stabilimenti balnea-

ri: prezzi, classifica, statistica, vigilanza e sanzioni. Normativa organica) ed allaL.R. 28 aprile 1995, n. 75 (Disciplina delle strutture turistiche extralberghiere)

14 1995 Modifiche e integrazioni alla legge regionale 26 gennaio 1993, n. 11(Strutture ricettive e stabilimenti balneari)

67 1996 Ulteriori modifiche ed integrazioni alla L.R. 26 gennaio 1993, n. 11 e normedi applicazione della L.R. 28 aprile 1995, n. 75

83 1999 Superfici minime delle camere nelle strutture alberghiere5 2010 61 Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento giuridico regionale agli obblighi

derivanti dalla direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consigliodel 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno nonché per la sem-plificazione e miglioramento dell'efficacia dell'azione amministrativa dellaRegione e degli Enti locali per le attività aventi rilevanza economica, e per lamanutenzione normativa di leggi regionali di settore.

44 2011 66-90 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivanti dal-l'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle direttive2008/98/CE, 91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE, 2007/2/CE,2006/123/CE e del Regolamento (CE) 1107/2009. (Legge Comunitaria regiona-le 2011).

DISCIPLINA REGIONALE DELLA RICETTIVITA' ALBERGHIERA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

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disciplinato il settore della ricettività extra-alberghiera, in particolare di case per ferie,ostelli per la gioventù, rifugi montani ed escursionistici, esercizi di affittacamere case edappartamenti per vacanze, residenze di campagna, alloggi agrituristici.

Le case per ferie sono strutture ricettive gestite, al di fuori di normali canali commerciali,da enti pubblici e privati, associazioni e organismi operanti statutariamente senza fini dilucro per il conseguimento di finalità sociali, culturali, educative, assistenziali, religiose osportive, ed attrezzate per il soggiorno temporaneo di propri dipendenti e loro familiari,a gruppi ed anche singolarmente (art. 2 L.R. 75/1995). La disciplina delle case per feriesi applica ai centri di vacanze per minori, colonie, pensionati universitari, case religiosedi ospitalità, casa della giovane e simili purché gestiti senza fine di lucro.

Gli ostelli per la gioventù sono strutture attrezzate per fornire vitto e/o alloggio a studen-ti e giovani (di norma di età non superiore ai 30 anni) e, comunque, a persone fisiche ade-renti ad associazioni giovanili legalmente riconosciute ed agli accompagnatori dei grup-pi, gestite in genere da enti pubblici, associazioni, enti religiosi, operanti statutariamentesenza scopo di lucro per il conseguimento di finalità sociali, culturali, religiose o sportive(art. 7 L.R. 75/1995).

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N. Anno Art. Titolo

75 1995 Disciplina delle strutture turistiche extralberghiere117 1995 6-11 Modifiche alla L.R. 26 gennaio 1993, n. 11 (Strutture ricettive e stabilimenti bal-

neari: prezzi, classifica, statistica, vigilanza e sanzioni. Normativa organica) edalla L.R. 28 aprile 1995, n. 75 (Disciplina delle strutture turistiche extralberghie-re) TAB. C

67 1996 Ulteriori modifiche ed integrazioni alla L.R. 26 gennaio 1993, n. 11 e normedi applicazione della L.R. 28 aprile 1995, n. 75

9 2006 Integrazione alla L.R. 28 aprile 1995, n. 75 recante: "Disciplina delle struttu-re turistiche extralberghiere"

44 2011 91-108 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivan-ti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle direttive2008/98/CE, 91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE, 2007/2/CE,2006/123/CE e del Regolamento (CE) 1107/2009. (Legge Comunitariaregionale 2011).

DISCIPLINA REGIONALE DELLE STRUTTURE RICETTIVE EXTRA-ALBERGHIERE

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

N. Anno Art. Titolo

75 1995 2-6 Disciplina delle strutture turistiche extralberghiere44 2011 91,92,130 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo deri-

vanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle diret-tive 2008/98/CE, 91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE,2007/2/CE, 2006/123/CE e del Regolamento (CE) 1107/2009. (LeggeComunitaria regionale 2011).

DISCIPLINA REGIONALE DELLE CASE PER FERIE

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

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I rifugi montani sono strutture minimali idonee a soddisfare le elementari esigenze di allog-gio e, eventualmente, di vitto degli escursionisti, situate, a tal fine, in zone favorevoli adascensioni ed escursioni, ad altitudine non inferiore a metri 1.000, fuori da centri urbani,non servite da strade aperte al traffico ordinario (art. 15 L.R. 75/1995); i rifugi escur-sionistici sono strutture idonee a fornire ospitalità e ristoro, in zone montane a quote noninferiori a m 700 di altitudine, servite anche da strade aperte al traffïco ordinario, ubica-te anche in prossimità di centri abitati, gestite direttamente dal proprietario o date in gestio-ne, mediante convenzione, a terzi privati (art. 17 L.R. 75/1995). Sono bivacchi fissi ilocali incustoditi e sempre aperti, siti in luoghi di alta montagna e di difficile accesso oposti su percorsi lunghi e gravosi di interesse alpinistico, escursionistico, naturalistico, alle-stiti con un minimo di attrezzature per il riparo di alpinisti (art. 18 L.R. 75/1995).

Sono esercizi di affittacamere le strutture composte da non più di 6 camere ubicate innon più di 2 appartamenti mobiliati in uno stesso stabile nei quali sono forniti alloggio e,eventualmente, servizi complementari. Gli «affittacamere» possono somministrare, limitata-mente alle persone alloggiate, alimenti e bevande (art. 26 L.R. 75/1995).Sono case per vacanze o appartamenti per vacanze le unità abitative composte di unoo più locali arredati, dotati di servizi igienici e di cucina autonoma, gestite in formaimprenditoriale per l'affitto ai turisti, nel corso di una o più stagioni, con contratti aventivalidità non superiore a tre mesi consecutivi e non inferiore a sette giorni (art. 26 L.R.75/1995). Si considera gestione in forma imprenditoriale anche quella che viene eser-citata da chi ha la disponibilità, a qualsiasi titolo, di 3 o più case o appartamenti e liconcede in affitto con le modalità e nei limiti di cui sopra. Sono soggetti alla medesimadisciplina i residence, vale a dire le strutture ricettive costituite da più unità abitative mono

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N. Anno Art. Titolo

75 1995 7-14 Disciplina delle strutture turistiche extralberghiere44 2011 93-95, 130 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo deri-

vanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle diret-tive 2008/98/CE, 91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE,2007/2/CE, 2006/123/CE e del Regolamento (CE) 1107/2009. (LeggeComunitaria regionale 2011).

N. Anno Art. Titolo

75 1995 15-25 Disciplina delle strutture turistiche extralberghiere44 2011 96-98, 130 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo deri-

vanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle diret-tive 2008/98/CE, 91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE,2007/2/CE, 2006/123/CE e del Regolamento (CE) 1107/2009. (LeggeComunitaria regionale 2011).

DISCIPLINA REGIONALE DEGLI OSTELLI PER LA GIOVENTU'

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

DISCIPLINA REGIONALE DEI RIFUGI MONTANI, ESCURSIONISTICI E BIVACCHI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

Page 39: IL TURISMO in ABRUZZO

e/o plurilocali, gestite per l'affitto con le modalità e nei limiti di cui sopra.Le residenze di campagna (country-house) sono strutture ricettive dotate di camere (ricettività mini-ma: 20 posti letto) con annessi servizi igienico-sanitari ed eventuale angolo di cottura, e/o diappartamenti con servizio autonomo di cucina, realizzate mediante ristrutturazione e riqualificazio-ne di fabbricati siti in zone agricole, quali ville padronali o cascinali rurali, che dispongono di ser-vizi di ristorazione ed eventualmente di attrezzature sportive e ricreative (art. 37 L.R. 75/1995).Per quanto riguarda gli alloggi agrituristici, l'art. 44 della L.R. 75/95, abrogato con L.R.12/1998, stabilisce che le aziende agrituristiche che intendono fornire servizi di alloggio devo-no essere classificate secondo le modalità previste dalla L.R. n. 11 del 1993. La disciplina orga-nica relativa agli agriturismi, è stata definita con L.R. 32/1994 “Nuove norme in materia di agri-turismo”. L'anno successivo con la L.R. 75 sono stati disciplinati gli alloggi agrituristici. La L.R. 31luglio 2012 n. 38 “Disciplina delle attività agrituristiche” ha definito tali attività quali quelle diricezione ed ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli attraverso l'utilizzazione della propriaazienda in rapporto di connessione con le attività di coltivazione del fondo, di silvicoltura e diallevamento di animali. Rientrano fra le attività agrituristiche: l'ospitalità per soggiorno in apposi-ti locali aziendali (al massimo 10 stanze e 30 posti letto); l'accoglienza in spazi aperti destina-ti alla sosta di campeggiatori e caravan; la somministrazione di pasti e bevande di produzione

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N. Anno Art. Titolo

75 1995 26-29 bis Disciplina delle strutture turistiche extralberghiere117 1995 6 Modifiche alla L.R. 26 gennaio 1993, n. 11 (Strutture ricettive e stabilimenti

balneari: prezzi, classifica, statistica, vigilanza e sanzioni. Normativa organi-ca) ed alla L.R. 28 aprile 1995, n. 75 (Disciplina delle strutture turistiche extral-berghiere)

44 2011 99, 100 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivan-ti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle direttive2008/98/CE, 91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE, 2007/2/CE,2006/123/CE e del Regolamento (CE) 1107/2009. (Legge Comunitariaregionale 2011).

DISCIPLINA REGIONALE DEGLI ESERCIZI DI AFFITTACAMERE

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

N. Anno Art. Titolo

75 1995 30-36 bis Disciplina delle strutture turistiche extralberghiere117 1995 7, 8 Modifiche alla L.R. 26 gennaio 1993, n. 11 (Strutture ricettive e stabilimenti

balneari: prezzi, classifica, statistica, vigilanza e sanzioni. Normativa organi-ca) ed alla L.R. 28 aprile 1995, n. 75 (Disciplina delle strutture turistiche extral-berghiere)

44 2011 102 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivan-ti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle direttive2008/98/CE, 91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE, 2007/2/CE,2006/123/CE e del Regolamento (CE) 1107/2009. (Legge Comunitariaregionale 2011).

DISCIPLINA REGIONALE DELLE CASE ED APPARTAMENTI PER VACANZE

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

Page 40: IL TURISMO in ABRUZZO

agricola aziendale ed extra-aziendale che devono essere ricavati da prodotti propri e da pro-dotti di aziende agricole della regione con preferenza per i prodotti tipici e biologici caratteriz-zati dai marchi tutelati dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria e/o compresi nell'e-lenco regionale dei prodotti agro-alimentari tradizionali; l'organizzazione di degustazioni di pro-dotti agricoli, nonché di attività ricreative, culturali, didattiche, ippoturistiche, sportive, escursioni-stiche, naturalistiche e di strutture museali dedicate al mondo rurale; la trasformazione e il confe-zionamento di prodotti agricoli in azienda o con lavorazioni esterne; la vendita di prodotti agri-coli anche trasformati, nonché i prodotti tipici locali, nel rispetto della normativa vigente.I Bed and Breakfast trovano regolamentazione nella legge regionale 78/2000 “Disciplinadell'esercizio saltuario di alloggio e prima colazione - Bed & Breakfast”. Al fine di favorire losviluppo della ricettività extralberghiera a carattere familiare, promuovere il turismo sociale egiovanile e migliorare l'utilizzazione del patrimonio immobiliare esistente (art. 1), la RegioneAbruzzo individua come attività ricettiva extralberghiera l'ospitalità saltuaria o per ricorrenti

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N. Anno Art. Titolo75 1995 37-41 Disciplina delle strutture turistiche extralberghiere9 2006 1 Integrazione alla L.R. 28 aprile 1995, n. 75 recante: “Disciplina delle struttu-

re turistiche extralberghiere”.44 2011 103 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivanti

dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle direttive2008/98/CE, 91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE, 2007/2/CE,2006/123/CE e del Regolamento (CE) 1107/2009. (Legge Comunitaria regio-nale 2011).

DISCIPLINA REGIONALE DEGLI AGRITURISMI

DISCIPLINA REGIONALE DELLE RESIDENZE DI CAMPAGNA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

N. Anno Art. Titolo

18 1984 Norme in materia di agriturismo32 1994 Nuove norme in materia di agriturismo.75 1995 42-45 Disciplina delle strutture turistiche extralberghiere12 1998 Integrazioni, sostituzioni e abrogazioni alla L.R. 31 maggio 1994, n. 32

"Nuove norme in materia di agriturismo" e alla L.R. 28 aprile 1995, n. 75"Disciplina alle strutture turistiche extralberghiere"

4 2003 Modifiche ed integrazioni alla L.R. 31 maggio 1994, n. 32 recante: Nuovenorme in materia di agriturismo

5 2010 68-82 Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento giuridico regionale agliobblighi derivanti dalla direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e delConsiglio del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno non-ché per la semplificazione e miglioramento dell'efficacia dell'azione ammini-strativa della Regione e degli Enti locali per le attività aventi rilevanza econo-mica, e per la manutenzione normativa di leggi regionali di settore.

44 2011 105 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivanti dall'ap-partenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle direttive 2008/98/CE,91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE, 2007/2/CE, 2006/123/CE e delRegolamento (CE) 1107/2009. (Legge Comunitaria regionale 2011).

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

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periodi stagionali di parte dell'abitazione (non più di quattro camere e con un massimo didieci posti letto) con fornitura di alloggio e prima colazione (art. 2). L'attività, che deve esse-re gestita nell'ambito della normale organizzazione familiare, non costituisce esercizio di atti-vità imprenditoriale e non comporta mutamento di destinazione d'uso dell'immobile (art. 2).

Le strutture ricettive all'aria aperta (campeggi e villaggi turistici) sono disciplinate dallaL.R. 16/2003 “Disciplina delle strutture ricettive all'aria aperta”. L'art. 3 definisce i villag-gi turistici quali strutture ricettive, aperte al pubblico, a gestione unitaria, attrezzate su areerecintate per la sosta e il soggiorno di turisti, costituite da unità abitative fisse singole oraggruppate, diffuse o concentrate, ubicate al massimo su due piani, quali appartamen-ti, bungalow, villette ed edifici destinati ad attività ricreative e di ristoro, dotate di tutti iservizi. La legge prevede, inoltre che, non più del 40% della superficie possa essere desti-nata all'ospitalità di turisti provvisti di mezzi propri autonomi di pernottamento (tende, rou-lotte o caravan, mobil-home o maxicaravan). I campeggi (art. 4) sono definiti quali strut-ture ricettive aperte al pubblico, a gestione unitaria, attrezzate per la sosta e il soggior-no di turisti provvisti di tende o di altri mezzi autonomi di pernottamento. E' inoltre previ-sto che su non oltre il 40% della superficie complessiva è possibile installare unità abita-tive fisse le quali non devono superare il 20% di quelle totali.La disciplina della principale attività turistica non ricettiva, quella delle agenzie di viaggio eturismo, è contenuta nella legge regionale 1/1998 “Nuova normativa sulla disciplina delleagenzie di viaggio e turismo e della professione di Direttore Tecnico”, così come modificataed integrata dalle leggi regionali 24/2003 “ Modifiche ed integrazioni alla L.R. 12 gennaio1998, n. 1 recante: Nuova normativa sulla disciplina delle agenzie di viaggi e turismo edella professione di direttore tecnico”, 5/2010 “Disposizioni per l'adeguamento dell'ordina-mento giuridico regionale agli obblighi derivanti dalla direttiva 2006/123/CE delParlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercatointerno nonché per la semplificazione e miglioramento dell'efficacia dell'azione amministrati-va della Regione e degli Enti locali per le attività aventi rilevanza economica, e per la manu-tenzione normativa di leggi regionali di settore” e dalla 44/2011 “Disposizioni per l'adem-pimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivanti dall'appartenenza dell'Italia

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N. Anno Art. Titolo

78 2000 Disciplina dell'esercizio saltuario di alloggio e prima colazione - Bed & Breakfast.5 2010 27-30 Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento giuridico regionale agli

obblighi derivanti dalla direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e delConsiglio del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno non-ché per la semplificazione e miglioramento dell'efficacia dell'azione ammini-strativa della Regione e degli Enti locali per le attività aventi rilevanza econo-mica, e per la manutenzione normativa di leggi regionali di settore.

44 2011 120-123,130 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivanti dal-l'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle direttive 2008/98/CE,91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE, 2007/2/CE, 2006/123/CE e delRegolamento (CE) 1107/2009. (Legge Comunitaria regionale 2011).

DISCIPLINA REGIONALE DELL'ESERCIZIO SALTUARIO DI ALLOGGIO E PRIMA COLAZIONE

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

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all'Unione Europea. Attuazione delle direttive 2008/98/CE, 91/676/CE,1999/105/CE, 2008/50/CE, 2007/2/CE, 2006/123/CE e del Regolamento (CE)1107/2009. (Legge Comunitaria regionale 2011)”. Le agenzie di viaggio e turismo sono imprese che esercitano, congiuntamente o disgiunta-mente, attività di produzione, organizzazione di viaggi e soggiorni e intermediazione, cono senza vendita diretta al pubblico, nei predetti servizi ivi compresi i compiti di assistenzae di accoglienza ai turisti (art. 3 l.r. 1/1998, I comma). Esse effettuano: la prenotazionedei posti e l'emissione e la vendita di biglietti per conto delle imprese nazionali ed estereche esercitano trasporti ferroviari, automobilistici, marittimi ed aerei ed altri tipi di trasporto;l'organizzazione di escursioni individuali o collettive e giri di città con ogni mezzo di traspor-to e con personale autorizzato ai sensi delle norme vigenti; l'accoglienza, il trasferimento el'accompagnamento da e per i porti, aeroporti, stazioni di partenza e di arrivo di mezzi col-lettivi di trasporto e l'assistenza ai propri clienti nel rispetto delle norme che disciplinano l'e-sercizio delle attività professionali di guida ed accompagnatore turistico; la prenotazione diservizi degli alberghi e delle altre strutture ricettive, dei servizi di ristorazione ovvero la ven-dita di buoni di credito per detti servizi emessi anche da altri operatori nazionali ed esteri;

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N. Anno Art. Titolo

16 2003 Disciplina delle strutture ricettive all'aria aperta6 2005 146 Modifiche alla L.R. 16/200344 2011 109-118 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivan-

ti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle direttive2008/98/CE, 91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE, 2007/2/CE,2006/123/CE e del Regolamento (CE) 1107/2009. (Legge Comunitariaregionale 2011).

DISCIPLINA REGIONALE DELLE STRUTTURE RICETTIVE ALL'ARIA APERTA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

N. Anno Art. Titolo

1 1998 Nuova normativa sulla disciplina delle agenzie di viaggio e turismo e sulle pro-fessione di direttore tecnico

24 2003 Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale 1/19985 2010 Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento giuridico regionale agli

obblighi derivanti dalla direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e delConsiglio del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno non-ché per la semplificazione e miglioramento dell'efficacia dell'azione ammini-strativa della Regione e degli Enti locali per le attività aventi rilevanza econo-mica, e per la manutenzione normativa di leggi regionali di settore.

44 2011 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivan-ti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. Attuazione delle direttive2008/98/CE, 91/676/CE, 1999/105/CE, 2008/50/CE, 2007/2/CE,2006/123/CE e del Regolamento (CE) 1107/2009. (Legge Comunitariaregionale 2011).

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

DISCIPLINA REGIONALE DELLE AGENZIE DI VIAGGIO E TURISMOE DELLA PROFESSIONE DI DIRETTORE TECNICO

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l'attività di informazione e pubblicità di iniziative turistiche; la raccolta di adesioni a viaggie crociere per l'interno e per l'estero (art. 3 l.r. 1/1998, II comma).Possono, inoltre, fornire assistenza per il rilascio di passaporti e visti consolari; inoltrare, riti-rare e depositare bagagli per conto e nell'interesse dei propri clienti; prenotare autovettureda noleggio e di altri mezzi di trasporto; rilasciare e pagare assegni turistici e assegni cir-colari od altri titoli di credito per i viaggiatori, di lettere di credito e cambio di valuta; emet-tere, in nome e per conto di imprese di assicurazioni, polizze a garanzia degli infortuni aiviaggiatori e dei danni alle cose trasportate; distribuire e vendere pubblicazioni utili al turi-smo, quali guide, piante, opere illustrate e simili; prenotare e vendita biglietti per spettaco-li, fiere e manifestazioni; organizzare convegni e congressi (art. 4 l.r. 1/1998).Allo scopo di concludere la panoramica sulla disciplina regionale delle attività turistiche, si pre-senta di seguito il quadro della regolamentazione delle principali professioni turistiche.

1.3.2 LA PROGRAMMAZIONE IN ABRUZZO

IntroduzioneIl Piano triennale del Turismo 2010-2012, approvato con DGR 483/C del 14/06/2010 eancora in vigore, parte da una lucida e, in alcuni casi impietosa, analisi dei fattori che hannoportato alla mancata realizzazione delle azioni previste nel Piano precedente: sovrapposizio-ni e confusioni di ruoli tra i soggetti che concorrono all'attuazione delle politiche di sviluppo delsettore; crescente affermazione da parte dei sub territori regionali di autonomia progettuale edi affermazione di una propria visibilità che hanno impedito l'elaborazione, promozione eattuazione di una politica di marca regionale; scarsa predisposizione da parte degli operato-

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N. Anno Art. Titolo39 1987 Disciplina dell’esercizio delle attività professionali delle agenzie di viaggio e

turismo e delle professioni di guida turistica, di interprete turistico e di accom-pagnatore turistico

86 1998 Ordinamento della professione di guida alpina-maestro di alpinismo, di aspi-rante guida alpina, di accompagnatore di media montagna-maestro di escur-sionismo.

25 2004 Norme per la disciplina dell’attività professionale di guida speleologica e peril riordino della Commissione d’esame per l’accertamento tecnico degli aspi-ranti all’esercizio della professione di guida speleologica in Abruzzo

5 2010 51-60 Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento giuridico regionale agliobblighi derivanti dalla direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e delConsiglio del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno non-ché per la semplificazione e miglioramento dell'efficacia dell'azione ammini-strativa della Regione e degli Enti locali per le attività aventi rilevanza econo-mica, e per la manutenzione normativa di leggi regionali di settore.

23 2006 Nuovo ordinamento delle professioni legate al turismo "Maestro di mountainbike e ciclismo fuoristrada".

39 2012 Disciplina della professione di maestro di sci

DISCIPLINA DELLE PROFESSIONI TURISTICHE

Fonte: elaborazione CRESA su dati Consiglio Regionale d'Abruzzo

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1. Organizzazione efficace del sistematuristico

2. Decisioni su basi scientifiche e innovative

3. Ascolto, risposta, proposta continuativi:il sistema di informazioni e di relazioninell'era web 2.0

4. Qualità alla base della competitivitàdella destinazione

5. Innalzamento nel medio termine dellacompetenza dei decision maker e assi-stenza nel breve

6. Integrazione, cooperazione, coordina-mento di governo, territoriale, di filiera,intersettoriale, di scopo

7. Sostenibilità ambientale, Responsabilità,Tecnologia

8. Continuità, sistematicità, rispetto delPiano, verifica del ritorno investimento

9. Potenziamento del ruolo di snodo logisti-co dell'Abruzzo

10. Operatività coerente con una proget-tualità di medio-lungo termine

• Revisione dell'impianto istituzionale• Attivazione dei STL e dei DMC e PMC• Riforma APTR• Costituzione di un Nucleo di Guida Strategica

• Creazione Osservatorio Turistico Regionale• Collaborazione con Centri di Ricerca • Divulgazione risultati Osservatorio

• Progettazione e realizzazione di un sistema informativo di destinazione (DMS)

• Ridisegno portale web (AbruzzoTurismo.it)• Riorganizzazione della rete degli IAT

• Sostegno alla diffusione della cultura della qualità • Sostegno alla diffusione della fruibilità delle risorse • Allineamento agli standard di classificazione • Incremento della competenza, cortesia del personale• Sostegno alla diffusione di soluzioni rispettose dell'ambiente

• Progettazione e avvio di percorsi formativi• Raccordo tra bisogni delle imprese e offerta formativa • Assistenza tecnica per l'individuazione di soluzioni efficaci

• Sostegno all'aggregazione • Sostegno all'ampliamento della dotazione individuale di servizi

offerti attraverso raggruppamenti di imprese club di prodotto, filie-re dedicate a specifici segmenti di domanda

• Ampliamento offerta di percorsi integrati di valorizzazione delletipicità

• Adozione di politiche e iniziative ambientali• Adozione di iniziative di sensibilizzazione ambientale dei turisti• Garanzia di condizioni di lavoro adeguate• Garanzia di accessibilità e fruibilità di tutte le risorse per tutti• Creazione di nuovi attrattori ICT e nuovi servizi ICT di valorizza-

zione delle risorse • Sostegno all'uso di tecnologie web-oriented nella commercializza-

zione• Sostegno all'innovazione tecnologica e le tecnologie ICT nelle imprese

• Audit delle azioni di marketing

• Miglioramento collegamenti aerei attraverso accordi per aperturanuove rotte

• Accordi con FFSS per il potenziamento treni locali (costa-aree inter-ne)

• Accordi con ARPA per shuttle-bus di collegamento tra i principaliattrattori e l'Aeroporto

• Incentivazione servizi di noleggio (pacchetti fly&drive)• Verifica fattibilità treni veloci Pescara-Roma• Redazione Master Plan per il turismo• Redazione Agenda Strategica

TEMA LINEE GUIDA

PIANO TRIENNALE DEL TURISMO 2010-2012. LINEE GUIDA

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ri turistici locali, spesso di piccole dimensioni e con poca capacità strategica, a fare rete.Di seguito verranno illustrati i principali temi ed argomenti trattati nel Piano e si forniran-no indicazioni per comprendere quanto di ciò che è stato annunciato è stato effettivamen-te compiuto e con quale efficacia.

Linee guidaIl Piano individua dieci temi prioritari per il superamento dei limiti che in passato hannoostacolato un vero sviluppo turistico della regione e definisce le relative linee guida.Per quanto riguarda ciò che è stato realizzato in accordo con le linee guida tracciate, siosserva che molti temi sono stati affrontati, anche se alcuni di essi in modo incompleto, enecessitano, quindi, di ulteriori “sviluppi” per generare ricadute concrete, altri restanoincompiuti o non affrontati affatto.Si è messo mano alla riorganizzazione del sistema turistico attraverso la soppressionedell'Aptr (L.R. 30/2011) a decorrere dal 30 settembre 2012 e il trasferimento delle rela-tive funzioni alla Regione che le esercita mediante la Direzione regionale competente inmateria di Turismo con l'ausilio del Comitato Tecnico Consultivo di Operatori Turistici costi-tuito dai rappresentanti delle principali Associazioni di categoria. È stata emanata la L.R.44/2011 che negli articoli 54-65 disciplina l'organizzazione turistica della RegioneAbruzzo, di cui definisce l'attività, e l'esercizio delle funzioni conferite agli Enti locali eagli altri Enti ed organismi interessati allo sviluppo del turismo. Essa assegna all'ente regio-nale competenze in materia di: - programmazione, coordinamento e controllo delle attività e delle iniziative turistiche, del-l'immagine e della comunicazione;

- promozione in Italia e all'estero dell'immagine unitaria e complessiva dell'offerta turistica regio-nale, nonché dell'immagine delle sue diverse componenti territoriali ed imprenditoriali;

- raccolta, elaborazione e diffusione delle statistiche regionali del turismo; - istituzione dell'Osservatorio Regionale sul Turismo per assicurare una puntuale conoscen-za dell'evoluzione della domanda turistica e una costante informazione agli Enti e aglioperatori turistici ed affida all'Osservatorio la realizzazione e pubblicazione con caden-za annuale del rapporto sul turismo in Abruzzo;

- promozione dell'associazionismo tra operatori turistici ed Enti locali; - realizzazione di progetti speciali, anche in collaborazione con l'Ente Nazionale Italianodel Turismo (ENIT), con altri Enti pubblici e organizzazioni private;

- incentivazione dell'offerta turistica nei settori della ricettività alberghiera ed extralberghiera. Si osserva che tale legge è tutt'ora inapplicata nella parte che riguarda l'istituzionedell'Osservatorio Turistico Regionale e la collaborazione con Università e Centri diRicerca, il che porta alla non attuazione della seconda linea guida fissata nel Piano trien-nale del Turismo 2010-2012 (Decisioni su basi scientifiche e innovative).Per quanto riguarda l'applicazione delle tecnologie web 2.0 al fine di creare un sistemacontinuo di ascolto, risposta e proposta tra il mondo dell'offerta e quello della domanda,la Regione ha provveduto a riprogettare la promozione turistica regionale facendo levasul ricorso alle tecnologie ICT per la creazione di nuovi attrattori e allestimento di nuoviservizi di valorizzazione delle risorse turistiche. Gli obiettivi perseguiti investono l'aggre-

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gazione e la messa in rete dell'offerta turistica abruzzese, la sua visibilità, la comunica-zione del suo sistema valoriale, la promozione attraverso sistemi innovativi e servizi all'u-tente di ultima generazione (Web Presence 2.0). Nel video della Campagna pubblicita-ria del brand Abruzzo presentato nel luglio 2012 vengono proposti in modo ineccepi-bile sotto il profilo comunicativo montagna, mare, colline, prodotti tipici e servizi dedica-ti ad ogni tipologia di turista. Il sito www.abruzzoturismo.it è stato rivisitato alla luce dellanuova filosofia web 2.0 e sono stati creati sottositi interattivi diretti ai mercati esteri (ingle-se, francese, tedesco, olandese, norvegese e svedese) nell'ambito dei quali la comunica-zione sotto il profilo grafico e dei contenuti si adatta alle esigenze e richieste del Paesecui sono rivolti (ad esempio, la scelta cromatica dei colori dei diversi minisiti è stata fattasulla base dei colori della bandiera del Paese cui sono rivolti o di colori “familiari” perquel Paese). Sono stati creati profili anche sui principali social network internazionali(Facebook, Twitter, Pinterest, YouTube, Foursquare, Instagram, Tumblr, Google +) e nazio-nali esteri (Studivz in Germania, Skyrock in Francia, Hyves in Olanda) e attivate applica-zioni mobile, il tutto per rendere la regione accessibile velocemente e dappertutto per ilmaggior numero di persone possibile. Il successo di tali investimenti dipenderà dallacapacità di gestire il posizionamento nei motori di ricerca, di aggiornare le informazio-ni, di amministrare l'interattività per farne un'enorme occasione di conoscenza delle mute-voli esigenze della domanda e trasformare le informazioni in dati sulla base dei qualioperare scelte strategiche, di conservare un piano editoriale che sia sempre in linea conle caratteristiche del pubblico cui si rivolge.Nell'ambito delle applicazioni tecnologiche finalizzate ad aumentare visibilità, notorietà,reputazione e competitività nel mercato globale è stato presentato nell'ottobre 2013 ilprogetto Web Social Team Italia nell'ambito del quale l'Abruzzo, insieme a EmiliaRomagna e Liguria (capofila) lavoreranno per dar vita ad un laboratorio di analisi e ricer-ca che produca un modello operativo per lo sviluppo dell' e-tourism in Italia.Per quanto riguarda la qualità come base della competitività (linea guida n. 4) e la soste-nibilità ambientale (linea 7), con DGR 918/2011 è stato emesso un bando a valere sullalegge 77/2000 rivolto agli operatori turistici e riguardante interventi a sostegno dellapromozione della "cultura della qualità". L'obiettivo è aumentare il numero di imprese ade-renti a marchi di qualità volontari, credibili, ad alta visibilità nazionale ed europea (ISO9001, l'ISO 14001, l'EMAS, l'ECOLABEL europeo e l'ECOWORLDHOEL), favorendo,al tempo stesso, l'adozione di soluzioni più rispettose per l'ambiente (riduzione dell'inqui-namento, produzione di energia e smaltimento dei rifiuti).Relativamente all'innalzamento della competenza dei decision maker attraverso attività abreve termine di assistenza e affiancamento (linea guida n. 5), all'integrazione, coopera-zione, coordinamento di governo, territoriale, di filiera, intersettoriale, di scopo (lineaguida n. 6) e alla responsabilità e tecnologia (linea guida n. 7), la Regione, con DGRn.89/P del 27 febbraio 2012, ha approvato i “Principi guida per la promozione di pro-getti di Sviluppo per destinazione e di prodotti turistici regionali e la costituzione deiSistemi Turistici Locali” e, con successiva delibera n. 725 del 6 novembre 2012, haapprovato gli avvisi pubblici relativi alla selezione e concessione di aiuti alle DestinationManagement Company (DMC) e Product Management Company (PMC). Il fallimento dei

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Sistemi Turistici Locali (L.R. 17/2004), causato da sovrapposizioni e interferenze fra i sog-getti pubblici e privati che progettano, sviluppano, promo-commercializzano il settore turi-stico, da miopi individualismi e gretti localismi fra i gestori dei progetti di sviluppo e dallamancanza di un unico soggetto coordinatore in grado di pianificare politiche turistiche diriconversione dell'offerta verso forme competitive, hanno indotto la Regione a ripensare ilmodello di sviluppo turistico regionale e a progettare un piano territoriale/tematico nelquale la componente privata sia “motore” di strategie e azioni comuni finalizzate allacostituzione di STL che si fondino su una rete di solide relazioni. La messa in rete di ope-ratori secondo una logica di destinazione (DMC) e di prodotto (PMC) vuole creare unsistema turistico regionale competitivo, fondato sul raccordo intersettoriale, sull'adozionedi politiche e strumenti unitari di innovazione, sull'aumento della capacità competitiva suimercati internazionali e sull'accessibilità alle opportunità economiche e finanziarie, ed èpassaggio inevitabile per la costituzione di STL. Al momento della redazione di questocapitolo si conta la costituzione di 13 DMC e 1 PMC. Al di là di questa considerazionepositiva si osserva che, nonostante il periodo di validità “nominale” del piano sia termi-nato oltre un anno fa, il percorso inaugurato è stato intrapreso da troppo poco tempo peresprimere una valutazione sull'efficacia della nuova impostazione. Per quanto riguarda il sostegno all'innovazione tecnologica e alle tecnologie ICT nelleimprese, nel novembre 2013 è stato inaugurato il Sistema Informativo Turistico RegioneAbruzzo (SITRA) riguardante l'informatizzazione delle procedure amministrative e finalizzatoa semplificare la trasmissione dei dati tra operatori privati del turismo e ente regionale.Per quanto riguarda il potenziamento del ruolo di snodo logistico della regione (lineaguida 9), si osserva che le rotte internazionali dell'aeroporto d'Abruzzo sono attualmentedirette verso Belgio (Bruxelles), Francia (Parigi), Germania (Francoforte, Dusseldorf),Regno Unito (Londra), Norvegia (Oslo), Spagna (Barcellona). Nel gennaio 2014 è statoannunciata la prossima operatività di voli per la Russia (Mosca).Al fine di garantire che le singole azioni e i singoli interventi siano coerenti con il Pianotriennale e con una progettualità di medio-lungo termine, la Regione ha previsto la realiz-zazione di audit (non realizzati) e attivato procedure e processi finalizzati alla definizio-ne di un'Agenda 2020, in cui vengono precisate le linee guida per lo sviluppo turisticodi lungo termine, e un Master Plan, che si articola in Action plan e Promotion Plan.

ObiettiviIl Piano fissa numerosi obiettivi, primo dei quali la crescita delle presenze.La proiezione sull'andamento futuro dei movimenti turistici, elaborata sulla base dei datisulle presenze nel periodo 1999-2009 tenendo anche conto degli effetti a breve e mediotermine del terremoto del 2009, indica che la regione è uscita dalla fase espansiva perentrare in un periodo di maturità. Obiettivo del Piano Triennale è tornare a crescere rapi-damente e arrivare a raggiungere la soglia di 8 milioni di presenze nel 2012. Nel 2010effettivamente la regione ha fatto segnare una ripresa sensibile rispetto all'anno preceden-te (+10,8% degli arrivi e +9,8% delle presenze), che era stato caratterizzato dal fattoche, a partire dal mese di aprile, una grandissima parte delle strutture ricettive al di fuoridel cratere è stata occupata dalla popolazione sfollata dall'area del sisma e quelle all'inter-

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no di esso sono state a lungo inagibili.L'obiettivo degli 8 milioni di presenze non è stato raggiunto, le azioni poste in essere non sonostate in grado di contrastare l'entrata in fase di maturità del fenomeno turistico nella regione.Le presenze, che nella previsione degli obiettivi di Piano dovevano crescere del 4% medioannuo si sono in realtà contratte dello 0,24% medio annuo, passando da 7.307 mila del2010 a 7.253 nel 2012 (-0,7% di periodo). Analizzando gli arrivi, si osserva, invece, cheil numero di turisti nell'arco temporale 2010-2012 è aumentato del 6,3% (da 1.485.120 a1.578.410). L'incrocio dei dati degli arrivi e quelli delle presenze evidenzia che nel triennioconsiderato la permanenza media è diminuita, da 4,9 giorni del 2010 a 4,6 giorni del2012, vanificando in tal modo l'effetto prodotto dall'incremento degli arrivi. La situazioneappena descritta, pur non essendo rosea, è in realtà sensibilmente migliore di quella medianazionale che fa rilevare, a fronte di una stazionarietà degli arrivi nel periodo 2010-2012,un decremento del 4,9% delle presenze ed una contrazione della durata media dei soggior-ni da 3,9 a 3,6 giorni. Si può concludere che la spinta emotiva generata dal terremoto e ladiffusione su scala nazionale e internazionale dell'immagine e della conoscenza del territoriohanno certamente sostenuto la domanda turistica nel breve termine (2010) ma tale spinta pro-pulsiva è calata progressivamente di intensità.Tale deludente risultato scaturisce dal mancato raggiungimento nei tempi previsti degli altriobiettivi enunciati nel Piano:•Confermare la visibilità dell'Abruzzo e aumentare la sua percezione di destinazione da

non perdere. I risultati di cui sopra evidenziano che né l'esposizione mediatica conseguente al sisma,né le azioni messe in campo per promuovere la marca-ombrello Abruzzo hanno porta-to i risultati sperati. Tra le azioni realizzate si ricorda la piacevole rivisitazione graficadel marchio-logo effettuata nel 2011 “Abruzzo, naturalmente tuo”.

•Diversificare il portafoglio di offerta e aumentare il valore dell'esperienza nei prodotti maturi Questi sono, in realtà, gli obiettivi ultimi delle DMC e PMC, le quali mirano proprio, attra-verso l'organizzazione di una rete di operatori, a portare alla luce nuove destinazioni enuovi prodotti e rivisitare alcuni prodotti maturi in modo da conferire loro nuova attrattività.

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Italiani Stranieri TotaleArrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Abruzzo2010 10,8 9,8 14,5 11,3 10,8 9,82011 5,4 1,6 14,8 9,0 6,4 1,62012 0,1 -2,3 -1,8 2,1 -0,2 -2,32010-2012 5,2 -2,5 11,3 10,2 6,3 -0,7

Italia2010 1,2 -0,4 6,5 3,6 3,5 1,32011 2,3 0,0 8,4 6,8 5,0 3,02012 -2,3 -4,9 2,7 2,3 0,0 -1,62010-2012 0,0 -4,9 10,1 8,5 5,0 1,4

Anno

ARRIVI E PRESENZE IN ABRUZZO E ITALIA. ANNI 2010-2012 (var. % su anno precedente)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

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In attesa del completamento della definizione di destinazioni e prodotti la Regione ha pre-disposto e pubblicato sul sito www.abruzzoturismo.it una serie di dépliant (DestinazioneAbruzzo, Mare, Montagna Estate, Natura e ambiente, Enogastronomia, Arte, culto e cul-tura, Vacanza attiva, Montagna inverno, Sciare in Abruzzo, Fondo-escursionismo, Guidaall'ospitalità, Cicloturismo, Guida ai Parchi d'Abruzzo, Guida Nautica 2012) che, inassenza di informazioni sulle strutture ricettive e complementari, sulle infrastrutture di colle-gamento, sul sistema dei trasporti, non possono essere considerate guide turistiche in sensostretto e rappresentano piuttosto uno strumento di presentazione e promozione per temadell'immagine della regione e delle sue risorse naturali e culturali

•Aumentare il grado di internazionalizzazione Grazie alle strategie e alle conseguenti azioni poste in essere, gli arrivi e le presenzedi stranieri sono aumentate nel triennio considerato rispettivamente dell'11,3% e del10,2%. La loro incidenza sul totale dei turisti passa dall'11,5% del 2010 al 12,2% del2012 per quanto riguarda gli arrivi e dal 12,7% al 14,2% per ciò che concerne le pre-senze. Relativamente ai mercati esteri, il Piano suddivide quelli ritenuti interessanti perle prospettive turistiche della regione in: - prioritari: da recuperare (Germania, Svizzera), in crescita (Paesi Bassi), piccoli e dina-mici (Svezia, Norvegia);

- importanti: dinamici e con buone caratteristiche dei turisti, di dimensione intermedia(Repubblica Ceca, Belgio) o piccoli (Slovacchia, Danimarca);

- con opportunità focalizzate: mercati di grande (Regno Unito, Francia) o di piccola rile-vanza (Canada, Polonia, Russia, Spagna).

Confrontando il peso percentuale degli arrivi e presenze di turisti da ognuno dei Paesiconsiderati sul totale dei turisti stranieri si osserva che, tranne la Russia, tutti i mercati

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Mercati Paesi 2010 2011Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Germania 18,7 21,9 18,2 21,5Svizzera 7,1 8,3 7,3 8,6Paesi Bassi 5,6 7,2 5,5 7,0Svezia 1,0 0,8 1,1 0,8Norvegia 1,8 1,4 2,1 1,8

Repubblica Ceca 4,3 5,7 4,4 6,6Belgio 4,1 4,9 4,6 5,4Slovacchia 1,0 1,2 0,8 1,1Danimarca 1,4 1,9 1,0 1,1

Regno Unito 5,2 3,9 4,8 3,3Francia 6,6 5,4 6,3 4,7Canada 3,1 2,4 2,6 2,2Polonia 3,0 2,4 2,8 2,3Russia 2,2 2,3 3,0 2,7Spagna 2,5 1,6 1,8 1,1

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ARRIVI E PRESENZE IN ABRUZZO PER PAESE D'ORIGINE. ANNI 2010 E 2012(pesi % su tot. stranieri annuo)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

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con opportunità focalizzate hanno fatto registrare un decremento di ambedue le varia-bili considerate. In calo anche incoming e permanenze da Germania, Paesi Bassi,Slovacchia e Danimarca. Aumentano e si ingrossano pertanto solo i flussi da Svizzera,Svezia, Norvegia, Repubblica Ceca e Belgio.

•Destagionalizzare La stagionalità dei flussi turistici, connessa con il forte peso che il turismo balneare hasull'intero comparto regionale, comporta problemi di congestionamento di alcune loca-lità, principalmente costiere, in due mesi l'anno, preceduti e seguiti da periodi di assaiminore attività che spesso culminano con la chiusura degli esercizi nella bassa stagio-ne. Destagionalizzare il turismo significa porre in campo politiche in grado di favorireflussi di intensità variabile nel corso dei 12 mesi, comunque tali da evitare le chiusurestagionali. Ciò è possibile non solo applicando politiche di prezzo che favoriscano lascelta di destinazioni abruzzesi anche fuori stagione, ma anche attraverso la promozio-ne di turismi sui quali la stagionalità ha poca influenza, quali quello enogastronomico,culturale, religioso, ecc.,. La lettura dei dati relativi agli anni 2010-2012 evidenzia che non si sono attuate politicheefficaci nella direzione della destagionalizzazione. Nel dettaglio, si osserva che ci sonostati lievi incrementi negli arrivi e nelle presenze nei mesi di giugno e settembre, probabil-mente incentivati dalla crisi economica che ha spinto molti turisti ad approfittare per le vacan-ze balneari dei minor prezzi praticati al di fuori dell'altissima stagione. In lieve aumentosoprattutto gli arrivi nei mesi di gennaio, marzo e aprile, probabilmente favoriti dalle offerteche molti operatori propongono per l'inizio primavera e le festività che cadono in quel perio-do. Relativamente a tali periodi si osserva che all'incremento degli arrivi non corrisponde unincremento di pari entità delle presenze, sintomo che anche relativamente a questo periodosi è contratta la durata dei soggiorni. Nei mesi di febbraio, maggio, ottobre, novembre edicembre si contrae il numero di turisti e il periodo di permanenza.

•Aumentare l'offerta e la competitività delle aree interne

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Mese 2010 2011Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Gennaio 5,8 4,3 6,0 3,8Febbraio 6,7 4,3 5,2 3,1Marzo 5,6 3,6 6,6 3,7Aprile 5,5 3,3 5,6 3,3Maggio 6,5 4,2 6,1 3,8Giugno 11,0 11,6 12,8 12,6Luglio 17,2 23,3 16,2 23,7Agosto 10,4 28,6 19,8 29,2Settembre 7,4 7,8 7,9 8,3Ottobre 5,3 3,3 4,6 2,8Novembre 4,1 2,6 3,9 2,3Dicembre 5,5 3,1 5,3 3,0

STAGIONALITÀ DEI FLUSSI TURISTICI. ANNI 2010 E 2012(peso % arrivi e presenze mensili su totali annui)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

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Numerosi i provvedimenti adottati per incrementare l'offerta e la competitività delle areeinterne.- DGR 338/2010 “Programma Operativo regionale del fondo europeo di svilupporegionale 2007/2013 - POR FERS. Asse VI Recupero e rivitalizzazione economica esociale del territorio colpito dal sisma. Attività VI 3.1 Valorizzazione dei territori di mon-tagna. Linee di indirizzo” (campagna pubblicitaria, evento internazionale, azioni dico-marketing, eventi nei mercati obiettivo) e successive modifiche (DGR 318/2011 eDGR 518/2011);

- DGR 362/2010 “POR FESR Abruzzo 2007 -2013 Attività VI.1.3.a)- Approvazionebando per interventi di sostegno nell'area del cratere: nuove strutture turistiche” e suc-cessiva modifica (DGR 446/2010)

- DGR 72 del 04.02.2013 “DPCM del 24/11/2011: - Promozione e recupero del-l'immagine dopo il sisma del 6 aprile 2009 - Programmazione delle risorse finanzia-rie statali finalizzate alla realizzazione di iniziative promozionali e turistiche”

- DGR 272 del 15.04.2013 “POR FESR Abruzzo 2007 - 2013 Attività VI.1.3. a) -Approvazione Bando per interventi di sostegno nell'area del cratere. Strutture turistiche.Annualità 2013”

Se in tale ambito molto è stato fatto per il miglioramento e la craezione di strutture, pochesono state le iniziative volte a migliorare i servizi, a potenziare il sistema di trasporti da usoturistico, a diffondere e migliorare la segnaletica, a tracciare nuovi percorsi /sentieri.

• Più orientamento alla vendita. Da informazione ad acquisto.Questo obiettivo rimane inevaso. Si rileva che compito della Regione è la promozionedel turismo, non la formulazione dell'offerta e la vendita di pacchetti che, invece, spet-tano alle destinazioni e prodotti regionali (DMC e PMC) attualmente in corso di costitu-zione. In relazione a tale aspetto si osserva che anche il sito www.abruzzoturismo.it èpiù orientato alla promozione che alla vendita. L'area dedicata alla ricerca di strutturericettive e complementari è rimasta come era prima della rivisitazione del sito, rigida,con una grafica assai poco moderna.

ProdottiAi prodotti tradizionali evidenziati nel Piano precedente (mare, montagna invernale emontagna estiva) se ne aggiungono altri non ancora sviluppati ma per i quali l'Abruzzopresenta caratteristiche ambientali, strutturali, culturali idonee. Si tratta dell'ecoturismo evacanza attiva, della didattica naturalistica, del turismo culturale, del turismo religioso,dell'enogastronomia, del fly & drive, del turismo sportivo e poi ancora, del congressua-le, del turismo di ritorno, del wellness e golf, del diportismo nautico, crocieristico. Perquanto riguarda alcuni di questi prodotti sono stati pubblicati dépliant finalizzati alla dif-fusione della conoscenza delle loro caratteristiche e alla promozione del territorio.Non si può non rilevare una splendida campagna Brand Abruzzo 2012 impostata a pro-muovere la marca ombrello e a valorizzare la varietà dei principali prodotti turistici sottodi essa raccolti attraverso un susseguirsi di immagini nelle quali compare la quota delluogo in cui sono state girate: ed è proprio l'indicazione altimetrica il fil rouge di un'espe-rienza di viaggio straordinaria.

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Nell'ambito del filone vacanza attiva è stato presentato nel luglio 2013 il progetto “Bike to Coast”,che prevede la realizzazione di una pista ciclopedonabile della lunghezza di 131 km (76 deiquali da realizzare) dotata di wi-fi che attraversa tutti i 19 comuni della costa abruzzese.Si tratta di prodotti turistici che, se sostenuti da una rete di servizi adeguati e immessi sugrandi mercati, sono in grado di penetrare nicchie interessanti sia sotto il profilo dellaspesa che della numerosità di potenziali clienti, molti dei quali posso contribuire alladestagionalizzazione del turismo regionale.

Organizzazione funzionaleL'organizzazione funzionale prospettata nel Piano triennale del Turismo vede, quali soggetti par-tecipanti “ideali”, oltre alla Regione, gli altri enti locali (Province e Comuni), l'APTR (che inveceè stata soppressa nel 2012), i Sistemi Turistici Locali (STL) e gli operatori privati.In tale quadro interessante è il ruolo che gli STL sono chiamati a svolgere: definire e per-seguire la strategia di sviluppo locale nonché lavorare alla formulazione di un'offerta coor-dinata, integrata, caratterizzata dalla presenza di servizi qualificati e in grado di valoriz-zare le risorse del territorio di riferimento. Agli operatori privati, che includono anche leforme organizzate finalizzate all'incoming (Consorzi, Agenzie, TO, ecc.) il Piano assegnail compito di costruire le offerte e gestire i clienti. Oltre a questi soggetti, il Piano indivi-dua la necessità di istituire, presso la Regione, un organismo di assistenza tecnica qualefacilitatore nella definizione delle strategie e nella realizzazione dei progetti e di auditorin fase di verifica di efficacia ed efficienza in progress ed ex post. Riguardo gli STL, ilPiano precisa che essi non devono avere carattere provinciale e devono essere espres-sione di un'organizzazione razionale della filiera in grado di formulare un'offerta “evoca-tiva” e di promuoverla per i turisti già presenti in Abruzzo. Si chiede loro di essere espres-sione delle sotto-marche nelle quali si articola la marca-ombrello Abruzzo.Il Piano triennale assegna le funzioni operative dirette (gestione centri di prenotazione, tra-sporti, guide, ecc.) a soggetti pubblici e privati, che hanno profonda conoscenza del ter-ritorio e del mercato ed una forte propensione all'aggregazione: essi si possono organiz-zare in DMC (Destination Management Company) - orientati alla destinazione, anche alivello sub-STL - e in PMC (Product Management Company), orientati per prodotto e secon-do logiche “tematiche” a scala regionale.

L'organizzazione così come definita nel piano, prevede, quindi:

SOGGETTO ATTIVITÀRegione/APTR Brand Abruzzo, coordinamento e promozione su scala regionalePMC Prodotti turistici tematici su scala regionaleSTL/DMC Specifici ambiti territoriali

Il processo previsto nel piano, sia pure in forte ritardo, è in corso di realizzazione, si ègiunti alla fase di avvio dei primi DMC e PMC ed è pertanto prematuro valutare l'effica-cia di quanto in corso di attuazione.Il Piano Triennale prevede come necessaria anche l'istituzione di un Osservatorio Turistico

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Regionale (OTR) la cui attività di elaborazione e analisi dati dovrebbe essere alla basedelle scelte consapevoli. L'Osservatorio, a più di un anno dalla fine del periodo di riferi-mento del Piano, risulta non ancora istituito.Il Portale turistico regionale è concepito non come una vetrina statica ma come strumen-to, fortemente interattivo, che consenta agli utenti non solo di conoscere ma anche di con-tattare, condividere e scambiare informazioni. Esso, attraverso l'applicazione della tecni-ca CRM, è valido strumento per conoscere individualmente i clienti potenziali e reali, iloro gusti, le loro preferenze, i comportamenti di acquisto e di viaggio, instaurare relazio-ni stabili con loro, offrire risposte tagliate sulle loro esigenze. Il Portale, deve quindi esse-re la porta d'accesso al sistema turistico abruzzese. Il sito www.abruzzo.turismo.it, cosìcome configurato allo stato attuale, corredato da sottositi rivolti a mercati esteri, rappre-senta un immane sforzo nella direzione indicata. Pur se ancora rigido e carente comecanale di vendita, esso è interattivo, accessibile, accattivante sotto il profilo comunica-tivo e dell'immagine e si presenta come ottimo canale promozionale dell'immaginedella marca turistica “Abruzzo” e delle sue specificità.

L'organizzazione degli IATL'idea di fondo è che l'attuale organizzazione dei Punti Informativi non risponde allenecessità della domanda. La proposta è di mantenere a livello centrale (Regione) il coor-dinamento e diversificare in diverse tipologie i vari Punti: IAT di area a gestione comuna-le o delegati agli STL; IAT semplici con apertura annuale o stagionale comunali o dele-gati ai DMC; IAT tematici (per specifiche attività), UIT (Uffici di Informazione Turistica, piùsemplici degli IAT). In particolare, la Regione ha dettato le linee guida per la comparte-cipazione negli IAT privi di personale o con una sola persona in servizio al 2013 degliEnti Locali singoli o associati e le DMC (DGR 82/2013).

Articolazione del Piano TriennaleIl Piano si conclude con l'individuazione di 6 assi, che, a loro volta, si articolano in unaserie di misure per ciascuna delle quali vengono precisati obiettivi strategici, azioni tipo,se del caso priorità, titolari della gestione delle attività e indicatori di verifica. Asse 1 - Qualità e Competitività del Sistema dell'offerta: passa attraverso una serie dimisure che riguardano la qualificazione delle risorse umane e delle imprese e il recupe-ro e potenziamento a fini turistici della cultura “materiale” intesa sia come ricettività tipicarurale e dei borghi sia come “vecchi saperi”.Asse 2 - Sviluppo dell'Aggregazione e delle Reti Settoriali e Territoriali: prevede attività cheriguardano l'aggregazione tra imprese, operatori e risorse e il sostegno ai progetti di STL.Asse 3 - Sistema di Informazioni e Assistenza personalizzata: si fonda sulla costruzionedi un sistema informativo centrale (istituzione di un Sistema Gestionale di Direzione e diun Portale Turistico Regionale), di una rete capillare di diffusione dell'informazione (riorga-nizzazione degli IAT) e sulla creazione di un sistema di gestione personalizzata delle rela-zioni con gli ospiti.Asse 4 - Comunicazione, Promozione e Supporto alla vendita: si vuole potenziare laconoscenza dell'Abruzzo sia presso i consumatori finali che il sistema dell'intermediazio-

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ne italiano ed estero, ampliare i mercati di sbocco, aumentare il numero dei trader inte-ressati ad operare con la regione, aumentare la partecipazione degli operatori ad even-ti professionali nazionali ed internazionali.Asse 5 - Eventi e Progetti Speciali: ci si riferisce a manifestazioni periodiche o occasiona-li che possono attrarre la domanda e aumentare il valore dell'esperienza dei turisti in loco.Asse 6 - Intelligence, Audit e Assistenza tecnica: è l'asse dedicato ad incrementare ilgrado di “conoscenza” degli operatori (pubblici e privati) e, quindi, la loro capacità didisegnare strategie.

ConclusioniNon si può non chiudere il presente capitolo osservando che la regione è in forte ritardonella realizzazione di quanto previsto dal Piano.Certamente molto è stato fatto nell'area della comunicazione, che ha acquisito caratteresempre più “social e web-oriented”, come dimostra il fatto che molti passi in avanti sonostati fatti dal 2010 quando l'Abruzzo figurava al penultimo posto, seguito solo dallaCalabria, nel Primo rapporto annuale sui siti istituzionali delle Regioni, pubblicatodall'Università di Salerno e Inforav (Istituto per la gestione avanzata dell'informazione). Daallora la Regione ha messo in atto una vasta opera di riprogettazione della promozioneturistica regionale con l'obiettivo di valorizzare le risorse attraverso l'aggregazione e lamessa in rete dell'offerta turistica e il conferimento di valore e visibilità a tale offerta conl'utilizzo di modalità di promozione e servizi all'utente di ultima generazione. Si deve, inoltre, riconoscere all'organismo regionale la ferma volontà di “cambiare stra-da” rispetto a percorsi inutilmente perseguiti per anni. Si pensi ai Sistemi Turistici Locali:dopo anni di “intestardimento”, la Regione, pur ribadendo che essi rappresentano unobiettivo, ha preso atto che il sistema degli attori pubblici e privati non è attualmente ingrado di seguire il modello disegnato dagli STL e ha elaborato uno step intermedio rap-presentato dai DMC e PMC. Si pensi anche al ridisegno dell'architettura del sistema pub-blico competente in materia di turismo con la soppressione dell'Aptr e la ristrutturazione(per ora solo sulla carta) della rete degli IAT.È troppo presto per valutare gli effetti delle molte cose realizzate, certamente è doverosoprendere atto che si è cercato di imprimere al sistema turistico regionale una spinta in unadirezione diversa rispetto a quella seguita da sempre. Un'ombra di dubbio sull'efficacia di quanto fatto viene gettata dalla difficoltà, che peral-tro caratterizza da sempre l'attività pubblica, di progettare a medio e lungo termine(Action Plan e Master Plan sono stati solo abbozzati) e di considerare centrale nella pro-pria attività la raccolta ed elaborazione di dati e informazioni sulla base dei quali fonda-re le decisioni (l'Osservatorio Turistico Regionale non è stato ancora attivato).

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1 Innocenti P., Geografia del Turismo, Roma, Carocci, 1999.2 L'Istat definisce la ricettività extralberghiera come “complementare”. Qui per distinguerla chiaramente dai servizi complementari al

turismo, si farà riferimento a essa come “extralberghiera”. 3 Il modello di rilevazione utilizzato per svolgere l'indagine è il mod. Istat CTT/4 che viene compilato e inviato annualmente dalle

Province o dalle Regioni di competenza (Becheri, E. Maggione, G., Rapporto sul turismo italiano, FrancoAngeli, Milano, 2011,p. 116).

2.1 L'OFFERTA RICETTIVA

2.1.1 INTRODUZIONE

Il turismo è un'attività economica complessa, la cui offerta si compone di diversi servizi.Quelli turistici in senso stretto sono tutti quei servizi essenziali quali la ricettività, l'organiz-zazione del viaggio e la fruizione di attività tipiche del territorio di riferimento, come adesempio gli stabilimenti balneari o gli impianti di risalita. Ad esse si aggiunge una seriedi attività economiche indirettamente legate al turismo, le cui strutture possono essere ditipo sia pararicettivo, che soddisfano il bisogno di ristorazione, sia di tipo complementa-re, che soddisfano il bisogno di svago1.In questo capitolo, ci soffermeremo sull'analisi dell'attività principale del turismo, quel-la ricettiva, che si suddivide in alberghiera ed extralberghiera2. Mentre la prima inclu-de gli alberghi classificati da 1 a 5 stelle e le residenze turistico alberghiere (classifi-cate da 3 a 5 stelle), la seconda comprende gli alloggi in affitto gestiti in forma impren-ditoriale, i campeggi ed i villaggi turistici, gli agriturismi e gli alloggi del turismo rura-le, gli ostelli per la gioventù, le case per ferie, i rifugi alpini e altri esercizi ricettivi comei bed & breakfast.Il capitolo consta, oltre alla presente introduzione, di tre paragrafi relativi all'analisi dellaricettività abruzzese: il primo presenta una panoramica generale delle strutture ricettive pre-senti in regione, delle quali analizza la diffusione a livello provinciale e comunale, e unconfronto della situazione abruzzese con quella nazionale e meridionale. Nel secondovengono esaminate le caratteristiche quantitative e qualitative della ricettività alberghieraregionale confrontandola con la dimensione nazionale e dettagliandola a livello provincia-le e comunale; l'ultimo paragrafo è dedicato alla ricettività extralberghiera alla quale siestenderà l'analisi svolta nei precedenti paragrafi.L'esame dell'offerta turistica regionale si basa sui dati che l'Istat fornisce annualmente inmerito alle caratteristiche e al numero delle unità economiche che offrono servizi ricettivi.Essi riportano a livello regionale, provinciale e comunale la consistenza dell'offerta ricet-tiva sulla base dei dati forniti dalle singole Province e Regioni di competenza3. In partico-lar modo, per le strutture alberghiere i dati disponibili riguardano il numero di esercizi,camere, letti e bagni, mentre per le strutture extralberghiere si riferiscono al solo numerodi letti e camere. Sulla base di tali dati, sono stati elaborati, oltre agli indici di peso ealle variazioni percentuali riferite al decennio 2001 - 2011, l'indice di funzione turisticastrutturale, l'indice di specializzazione (indice di Florence) e l'indice di qualità relativoesclusivamente all'offerta alberghiera.

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2.1.2 LE STRUTTURE RICETTIVE IN ABRUZZO

La capacità ricettiva globale della regione Abruzzo al 31 dicembre 2011 è pari a111.552 posti letto distribuiti in 2.373 esercizi ricettivi (tab. 2.1.1 e 2.1.2). Essi rappre-sentano il 2,4% della capacità ricettiva nazionale posizionando la regione al sedicesimoposto della graduatoria nazionale seguita solo da Umbria, Valle d'Aosta, Basilicata e Molise(tab. 2.1.3) e preceduta, ai primissimi posti da Veneto, Toscana, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige, regioni che globalmente assorbono quasi il 60% degli esercizi e circa il 45%dei posti letto, mostrando un'evidente polarizzazione dell'offerta nazionale. D'altra parte,nello stesso anno, le regioni settentrionali hanno rappresentato il 50,9% della capacità ricet-tiva nazionale a fronte del 25,8% del Mezzogiorno e del 23,3% del Centro4. Nel corso del decennio 2001-2011 la capacità ricettiva abruzzese è aumentata in ter-mini di esercizi più di quella italiana (+89,1% rispetto a +19,8%) mentre in termini di postiletto ha subito un incremento di uguale misura (tra il 17% e il 18%) ma per entrambi gliindicatori la crescita è risultata inferiore a quella rilevata nelle regioni meridionali (eserci-zi: +183,1%; posti letto: +26,9%). Tra le regioni spiccano, per aumento dei posti letto,Sicilia (+46,6%), Umbria (+40%) e Lombardia (+39,1%) mentre solo Molise, Marche eFriuli-Venezia Giulia hanno fatto registrare una diminuzione.Per confrontare le regioni italiane sulla base di un criterio omogeneo, è opportuno ricorre-re anche agli indici di densità turistica, quale ad esempio l'indice di funzione turistica strut-turale5, cioè il rapporto tra il numero dei posti letto disponibili in un'area e 1.000 abitantiivi residenti. Questo indice si può distinguere in alberghiero ed extralberghiero secondo latipologia di posti letto considerata. Nel 2011 l'Abruzzo ha fatto registrare un tasso di fun-zione turistica strutturale complessivo pari a 85,3 posti letto per 1.000 abitanti. Tale valo-re è risultato superiore al dato nazionale (79,8) e a quello del Mezzogiorno (59,2), mainferiore a quelli registrati dal Nord (88,8) e dal Centro (95,2)6 (tab. 2.1.6). Tra le regio-ni meridionali l'Abruzzo si è posizionato terzo, preceduto da Sardegna (126,1 p.l./1000ab.) e Calabria (99,6).

La capacità ricettiva a livello provinciale e comunaleAnalizzando l'indice di funzione turistica strutturale con maggiore dettaglio territoriale (tab.2.1.14), si evidenzia che tra le province abruzzesi, Teramo ha fatto rilevare il valore più ele-vato (164,8 p.l./1000 ab.) seguito da L'Aquila (82,4), Chieti (64,0) e Pescara (37,1).Tutte le province hanno registrato una crescita nel decennio 2001-2011, in particolar modoL'Aquila, seguita da Teramo, Chieti e Pescara. L'analisi comunale (tab. 2.1.26 e fig. 2.1.1)

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4 Secondo la classificazione adottata dall'ISTAT, il Nord è composto dalle seguenti regioni: Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia,Trentino Alto-Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna; il Centro da Toscana, Umbria, Marche e Lazio; ilMezzogiorno da Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

5 Si definisce strutturale per differenziarlo da quello dinamico che si riferisce al rapporto tra le presenze turistiche e la popolazionedi un dato territorio (Pasetti, G., Statistica del turismo, Roma, Carrocci, 2009, p. 51.) Si può anche fare riferimento al tasso strut-turale di funzione turistica (Innocenti, P., Geografia del turismo, Roma, Carrocci, 1999, p. 146.)

6 Nello specifico, il tasso di funzione relativo solo alle strutture alberghiere ammonta al 39,6 mentre quello extralberghiero al 45,7,evidenziando la maggiore consistenza di quest'ultime.

Page 57: IL TURISMO in ABRUZZO

mostra che solo un decimo dei comuni abruzzesi nel 2011 non risulta dotato di alcuna strut-tura ricettiva. Si tratta di alcuni comuni della provincia dell'Aquila, distribuiti in sezioni dellamedia Valle dell'Aterno, nella sezione orientale del Fucino e nel versante meridionale delGran Sasso, e della provincia di Chieti, situati in porzioni limitate della valle del Trigno, dellavalle del Sinello e della media valle del Sangro. Al contrario, alcune aree del territorio regio-nale, distribuite in tutte le province abruzzesi (fig. 2.1.1 e tab. 2.1.27), sono fortementedotate di strutture ricettive, disponendo di oltre 250 posti letto per 1000 abitanti. Per quan-to riguarda la costa, l'indice assume valori elevati in tutti i comuni della sezione teramana,con il massimo a Tortoreto (753,2 p.l./1000 ab.), e in una parte limitata di quella teatinadove emergono Torino di Sangro (767,2) e Casalbordino (354,3).Per quanto riguarda le aree interne, le zone con più alto indice di densità turistica coinci-dono spesso con i parchi nazionali e regionali. Nella provincia dell'Aquila spiccanoCivitella Alfedena (1.755,8), Opi (1.303,7), Pescasseroli (939,8) e Villetta Barrea (819)facenti parte del Parco Nazionale d'Abruzzo. Ad essi si aggiungono Roccaraso (1.398,5)e Rivisondoli (944,2), in prossimità del Parco Nazionale, che si contraddistinguono peruna forte tradizione turistica basata sugli sport invernali. Presentano valori elevati dell'indi-catore anche i comuni aquilani di Santo Stefano di Sessanio (3.684,7) e Castel del Monte(313,2) nel Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga, e Ovindoli (495,8) eRocca di Mezzo (352,2) nel Parco Regionale del Sirente Velino e il comune teramano diPietracamela (2.019,7) nel Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga. Entro i con-fini del Parco Nazionale della Maiella si distinguono per elevata densità turistica alcunicomuni dei versanti occidentale e settentrionale del massiccio quali, in provincia di Chieti,Pretoro (861,5) e, in quella di Pescara, Sant'Eufemia a Maiella (745,8) e CaramanicoTerme (633). Anche nella sezione chietina dell'alta valle del Sangro alcuni comuni fannoregistrare valori elevati (Bomba: 322 e Colledimezzo: 284,4).Nel corso del decennio 2001-2011, la capacità ricettiva regionale ha subito una note-vole evoluzione in quanto il numero di comuni sprovvisti di strutture ricettive è sceso da unterzo a un decimo del totale, evidenziando la forte diffusione del fenomeno turistico anchealle aree interne del territorio, nelle quali sono sorti numerosi nuovi esercizi extralberghie-ri. Tuttavia, occorre precisare che gli elevati indici di funzione turistica strutturale registra-ti nelle aree interne rispetto a quelle costiere, sono dovuti spesso alla bassa consistenzademografica che fa assumere al rapporto tra posti letto e popolazione valori altissimi e,a volte, maggiori dei comuni a forte connotazione turistica che, al contempo, presentanouna consistenza demografica maggiore.Per ottenere un'ulteriore conferma di quanto detto, si può ricorrere anche all'Indice diFlorence7, che analizza la specializzazione dei singoli comuni in rapporto al contestoregionale e si ottiene confrontando il rapporto tra i posti letto e la popolazione di uncomune con il rapporto tra i posti letto e la popolazione della regione. Anche l'indicedi Florence si può riferire sia ai posti letto totali sia a quelli alberghieri sia a quelli extral-berghieri. Per valutare correttamente i risultati, bisogna tener presente che i comuni che

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7 Innocenti P., Geografia del turismo, Roma, Carocci, 1999.

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presentano un indice pari a 0 non sono dotati di posti letto mentre quelli che ottengonovalori inferiori o pari a 1 mostrano un'incidenza dei posti letto sui residenti inferiore opari a quella regionale e pertanto si definiscono non specializzati. Di conseguenza,quanto più elevato di 1 è l'indice di Florence, tanto più evidente è la specializzazioneturistica comunale.

In Abruzzo circa l'80% dei comuni presenta un indice di Florence minore o uguale a1 e quindi non risulta specializzato dal punto di vista turistico (tab. 2.1.27 e fig.2.1.2). Il restante 20% mostra un'evidente specializzazione e si distribuisce prevalen-temente nelle stesse aree caratterizzate da un alto indice di funzione turistica struttura-le. Per quanto riguarda l'area costiera teramana, si distinguono per l'elevata specializ-zazione i comuni di Tortoreto (8,8), Alba Adriatica (4,9), Martinsicuro (4,9) e Rosetodegli Abruzzi (4,9). Relativamente alla restante parte della costa abruzzese e alle areeinterne, si conferma quanto già evidenziato dall'analisi dell'indice di funzione turisticastrutturale e, in particolar modo, spiccano i comuni ricompresi nei parchi nazionali eregionali e quelli tradizionalmente dediti alle attività turistiche, come Rivisondoli eRoccaraso.

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.1.1 INDICE DI FUNZIONE TURISTICA STRUTTURALE NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2011

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2.1.3 L'OFFERTA ALBERGHIERA

L'offerta alberghiera abruzzese nel contesto nazionaleSecondo i dati pubblicati dall'Istat e relativi al 31 dicembre 2011 (tab. 2.1.5), la capacitàricettiva alberghiera abruzzese costituisce il 46,4% del totale dei posti letto presenti in regione.Tale composizione è in linea con la media nazionale (47,5%), inferiore al Mezzogiorno(51,3%) e al Nord (48,7%) e superiore al Centro (40,8%). Tra le regioni la forbice è più ampia,considerando che nel Nord si passa dal 30% circa del Veneto e del Friuli Venezia Giulia al67,6% dell'Emilia Romagna e nel Sud dal 37,6% della Puglia al 63,4% della Sicilia. NelCentro, invece, la situazione è più omogenea con Toscana, Umbria e Marche intorno al 30%.Nell'arco del decennio 2001-2011 la capacità ricettiva alberghiera abruzzese in termi-ni di posti letto (tab. 2.1.4) è cresciuta del 10,3% e in termini di esercizi del 7,8%. E' unandamento che conferma a grandi linee quello riscontrato a livello nazionale (esercizi:+1,5% e posti letto: +19,1%) che evidenzia il profondo processo di razionalizzazionedel sistema alberghiero italiano iniziato negli anni novanta e tuttora in corso. Esso è con-sistito, soprattutto nell'ultimo decennio del Novecento, nella diminuzione del numero diesercizi, tuttora evidente in numerose regioni del Centro-Nord, in particolare quelli didimensioni e livelli qualitativi inferiori con conseguente aumento della dimensione media(posti letto per esercizio). Si è verificato anche l'upgrading delle strutture, cioè il migliora-

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Fig. 2.1.2 INDICE DI FLORENCE PER I POSTI LETTO TOTALI NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2011

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mento qualitativo dei servizi offerti e il passaggio alle categorie superiori, che si rivolgo-no a una fascia di clientela medio-alta, attraverso la fornitura di servizi aggiuntivi qualiaree fitness e benessere, finalizzata anche alla riduzione della stagionalità dei flussi8.A livello di circoscrizioni il Mezzogiorno ha fatto registrare la crescita più elevata di posti letto(+39,5%), trainato principalmente da Puglia (+57,6%) e Sicilia (+50,9%). Il Centro, invece,si attesta sul +17,3% allineato alla media nazionale. Le uniche regioni che subiscono undecremento sono Liguria (-12,7%) e Valle d'Aosta (-1,3%) che determinano una crescita piùmoderata (+11,1%) del Nord. La diversa entità dell'aumento nelle circoscrizioni è spiegabilese si osserva che il peso dei posti letto alberghieri nel Nord supera il 50% del totale italianoa differenza del Mezzogiorno che non raggiunge un terzo dell'offerta nazionale (tab. 2.1.3).È chiaro, dunque, che la capacità ricettiva del Nord ha già raggiunto un certo grado di svi-luppo mentre nel Mezzogiorno questo fenomeno è stato avviato più recentemente.Considerando l'aspetto dimensionale delle strutture ricettive abruzzesi, nel 2011 gli esercizialberghieri hanno mediamente 30,8 camere, dimensione inferiore alla media italiana (32,3),a quella delle regioni meridionali (40,8) e centrali (33,5) ma di poco superiore a quelle set-tentrionali (29,1) (tab. 2.1.11). Nel confronto con le altre regioni meridionali, l'Abruzzo pre-senta le dimensioni medie inferiori, preceduto solo dal Molise e ben lontano da Sicilia (50,4)e Sardegna (49). Nel resto del paese emerge il Lazio (40,6), mentre nel Nord le strutturealberghiere hanno prevalentemente meno di 30 camere per esercizio. Questi dati mostrano i diversi modelli di specializzazione dell'offerta alberghiera: nelle regionimeridionali l'offerta si sta sviluppando verso livelli internazionali di lusso, con grandi dimensio-ni, favoriti dagli investimenti esteri e dalla nascita di agenzie specializzate in pacchetti per clien-ti di lusso. Nelle regioni settentrionali prevale l'offerta di strutture a gestione familiare, di dimen-sioni inferiori ma che hanno migliorato il livello dei servizi passando a categorie superiori9. La dimensione media è molto differente in relazione al livello qualitativo degli esercizi. InAbruzzo nel 2011 gli esercizi a 1 e 2 stelle non superano le 20 camere per esercizio, quel-li a 3 stelle e le residenze turistico alberghiere si aggirano sulle 33 mentre le categorie supe-riori, dei 4 e 5 stelle, fanno rilevare in media 55 camere. Rispetto ai valori medi italiani edelle altre regioni, si nota che le dimensioni medie sono approssimativamente molto simili pertutte le categorie eccetto quelle superiori. Infatti, la media nazionale per gli esercizi a 4 stel-le è di 65,8 camere e per i 5 stelle di 76,9 camere, quindi rispettivamente di 10 e 20 came-re in più per esercizio rispetto all'Abruzzo. Tra le regioni esistono notevoli differenze conside-rando che si va dalle 97,1 camere della Sicilia alle 41,4 camere del Trentino-Alto Adige peri 4 stelle, e addirittura dalle 130,7 del Lazio alle 19,0 del Molise per i 5 stelle.Si può inoltre considerare il tasso di funzione turistica strutturale con riferimento al rap-porto tra i soli posti letto alberghieri e la popolazione residente. Anche in questo casosi nota che il valore abruzzese (39,6 p.l./1000 ab.) risulta superiore sia a quello ita-liano (37,9) sia a quello delle regioni meridionali (30,4) (tab. 2.1.6). Durante il decen-nio 2001-2011 è stata rilevata una sensibile crescita (nel 2001 era di 36,6) conformealla tendenza evidenziata a livello nazionale ma inferiore a quella del Meridione dove

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8 Centro Studi Confindustria, I settori. L’industria turistica in Italia, in “Note economiche”, n. 3, Luglio 2007, www.confindustria.it9 Centro Studi Confindustria, I settori. L’industria turistica in Italia, in “Note economiche”, n. 3, Luglio 2007 www.confindustria.it

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l'aumento è stato molto più significativo (dal 21,6 al 30,4).Dal punto di vista qualitativo, si può esaminare la distribuzione degli esercizi e dei posti lettoper categorie di appartenenza. Nel primo caso si osserva che in Abruzzo solo il 13% degliesercizi è classificato con 4 o 5 stelle, oltre la metà (51%) con tre stelle e la rimanente parte(circa il 30%) con 1 o 2 stelle, mentre le residenze turistico alberghiere rappresentano il 5,3%degli esercizi10 (tab. 2.1.15). Rispetto ai valori nazionali, l'Abruzzo presenta una minore dota-zione di esercizi a 2 e 4 stelle mentre in confronto con la circoscrizione meridionale, la regio-ne mostra una minore incidenza di esercizi di qualità elevata (4 e 5 stelle). Anche consideran-do la distribuzione dei posti letto, nella regione il 56% di essi è attribuibile agli alberghi a 3stelle, poco più del 20% è relativo agli esercizi di categoria superiore mentre un po' meno del15% si riferisce a strutture a 1 o 2 stelle (tab. 2.1.15). Le residenze turistico alberghiere, inve-ce, rappresentano il 7,1% dei posti letto alberghieri, valore in linea con quello nazionale. Daquesta breve analisi, si evince che l'offerta alberghiera abruzzese è prevalentemente costituitada strutture di qualità intermedia con una minore presenza, rispetto alla media nazionale e meri-dionale, di strutture di alta qualità. Proprio le regioni del Mezzogiorno spiccano per un eleva-to livello qualitativo delle strutture alberghiere, in particolar modo Sardegna, Campania ePuglia dove oltre il 40% dei posti letto afferisce a strutture con 4 e 5 stelle (tab. 2.1.10).Durante l'ultimo decennio, è proseguito il miglioramento generale della qualità delle struttu-re ricettive abruzzesi e italiane, confermando il trend che va avanti sin dagli anni novanta.Si è infatti verificata, a livello nazionale, circoscrizionale e regionale, una diminuzione delpeso degli esercizi a 1 e 2 stelle e uno speculare aumento delle altre categorie. In Abruzzo,gli esercizi a 1 e 2 stelle rappresentano nel 2011 una quota di 10 punti percentuali infe-riore al 2001, mentre quelli di categoria superiore hanno fatto registrare un incremento diquasi 4 punti (tab. 2.1.9). Lo stesso fenomeno che è stato rilevato per la distribuzione deiposti letto per categoria è rappresentativo di un diffuso processo di miglioramento qualitati-vo della ricettività alberghiera caratterizzato principalmente dalla crescita e dall'adeguamen-to dei servizi alberghieri che sono alla base della classificazione in stelle.Il livello qualitativo delle strutture alberghiere può essere analizzato anche sulla base del nume-ro di bagni ogni 100 camere. In questo caso, l'Abruzzo presenta un valore (98,2) lievemen-te inferiore alla media nazionale (99,6) ma superiore a quello del Mezzogiorno (96,8) (tab.2.1.12). Questo indice, che solitamente dipende dal periodo di costruzione dell'esercizio,subisce variazioni nel caso in cui si considerino le singole categorie. Costituiscono un'ecce-zione gli esercizi a una stella e le residenze turistico alberghiere che in Abruzzo registrano unpiù alto numero di bagni ogni 100 camere rispetto ai valori di quasi tutte le circoscrizioni. Gliesercizi a 5 stelle, invece, fanno rilevare 100 bagni su 100 camere, valore però spesso infe-riore alla maggioranza delle regioni italiane e a quelli di tutte le circoscrizioni. L'evoluzionedi tale indice nell'arco del decennio 2001-2011 è stata significativa prevalentemente per leregioni del Nord e del Centro, dove ha superato i 100 bagni per 100 camere già dagliesercizi a 2 stelle. La crescita abruzzese e meridionale è stata, invece, più timida e tra il 2001e il 2011 l'Abruzzo è sceso dal 6° al 13° posto nella relativa graduatoria regionale. In gene-

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10 Ricordiamo che le residenze turistico alberghiere sono esercizi di qualità intermedia e superiore, poiché sono classificabili da 3a 5 stelle. In Abruzzo, sono regolamentati dalla Legge regionale n. 11 del 26 gennaio 1993 e successive modifiche.

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rale, si nota che i maggiori incrementi dell'indice sono osservabili negli esercizi alberghieri diminore livello qualitativo (1 e 2 stelle) e con il crescere della categoria gli aumenti sono sem-pre minori per la presenza di livelli qualitativi già elevati.

L'offerta alberghiera a livello provinciale e comunaleSvolgendo un'analisi più dettagliata, al 31 dicembre 2011 l'offerta alberghiera regiona-le consta di 51.784 letti distribuiti per il 39,2% nei 322 alberghi della provincia terama-na, per il 25,9% nei 255 alberghi della provincia dell'Aquila, per il 18,1% nei 100alberghi della provincia pescarese e per il restante 16,8% nei 157 alberghi della provin-cia di Chieti (tab. 2.1.13). Pertanto, si osserva che tra le province abruzzesi, quella diTeramo dispone della più ampia quota di strutture e di posti letto alberghieri rappresen-tandone più di un terzo del totale regionale. Nel corso del decennio 2001-2011, tuttele province hanno visto aumentare il numero di esercizi, camere e posti letto, in partico-lare Teramo, seguita da L'Aquila e Chieti, e in misura più lieve Pescara.Dai dati disponibili si osserva che la dimensione media degli esercizi alberghieri assumevalori molto differenziati a livello provinciale. Infatti, Pescara dispone di alberghi di mag-giori dimensioni, che registrano il più elevato numero di camere per esercizio (40,9) supe-riore sia al valore regionale (30,8) sia a quello delle altre province (Teramo: 31,7; Chieti:30,2; L'Aquila: 26,2) (tab. 2.1.20). Inoltre, dal 2001 al 2011, Pescara e L'Aquila nehanno registrato una diminuzione mentre Teramo e Chieti un incremento.La capacità ricettiva alberghiera può essere analizzata anche in relazione alla popolazioneresidente, considerando il tasso di funzione turistica strutturale alberghiero. Nel 2011 inAbruzzo tale indice è di 39,6 posti letto su 1.000 abitanti, effetto della composizione dell'e-levato valore teramano (66,2) con quelli dell'Aquila (45), Pescara (27,6) e Chieti (24,2) (tab.2.1.14). Rispetto al 2001, l'indice ha subito un incremento di 3 punti trainato dalla crescitaregistrata nelle province di Teramo, Chieti e L'Aquila che ha compensato il calo di Pescara.Con maggiore dettaglio territoriale si osserva che pochissimi comuni (19) superano i 250posti letto alberghieri su 1000 abitanti (tab. 2.1.27 e fig. 2.1.3). La maggior parte di essi èdistribuita nelle aree interne ricomprese nei parchi nazionali e regionali e in località note pergli sport invernali. Tra di essi emergono, nel teramano, Pietracamela (1.957,2), nell'aquilanoRoccaraso (1.112), Rivisondoli (920,1), Civitella Alfedena (851,5), Pescasseroli (696,0),Opi (450,9), Ovindoli (444,5), Scanno (424,0), Rocca di Mezzo (345,4), Villetta Barrea(343,6), Rocca Pia (413,2), Lucoli (304,2), Villalago (336,2) e Pescocostanzo (305,8), nelpescarese Caramanico Terme (512,5) e Sant'Eufemia a Maiella (304,3) e nel chietino soloPretoro (428,7). Tuttavia, come precisato precedentemente, molti dei comuni sopra indicatipresentano una consistenza demografica spesso così limitata da far risultare elevatissimo ilsuo rapporto con la capacità alberghiera. Infatti, lungo la costa teramana Alba Adriatica(285,9) e Tortoreto (253,5) registrano un indice di funzione turistica mediamente meno ele-vato dei comuni dell'Abruzzo interno benché dispongano di un numero maggiore di posti lettoalberghieri distribuiti però su una realtà demografica di più grande dimensione.A conferma di quanto detto, l'indice di Florence ribadisce che le aree ad alta specializ-zazione alberghiera coincidono con le aree ad alta funzione turistica (tab. 2.1.26 e2.1.27, fig. 2.1.4). Il picco più elevato è registrato a Pietracamela, dove il peso dei posti

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letto alberghieri sulla popolazione è pari a circa 23 volte quello regionale.Per quanto riguarda la qualità delle strutture alberghiere regionali è opportuno esaminar-ne la suddivisione in categorie. A livello provinciale, Pescara, Chieti e L'Aquila presenta-no un livello qualitativo migliore rispetto alla media nazionale, dato che gli esercizi a 4e 5 stelle rappresentano percentuali superiori (rispettivamente 21%, 17,9% e 13,7%) men-tre Teramo si posiziona ultima con il 7,4% (tab. 2.1.16, 2.1.17, 2.1.18 e 2.1.19).Esaminando la distribuzione delle camere per categoria si nota che in regione il 57%delle camere è relativo ad esercizi a 3 stelle e poco più di un quinto (22,5%) a quelli dicategoria superiore (4 e 5 stelle) (tab. 2.1.15). A livello provinciale Pescara presenta laquota maggiore (34,7%) di camere di livello superiore (tab. 2.1.18).

Un indicatore sintetico della qualità dell'attrezzatura alberghiera è l'indice di comfort dellecamere. Esso considera l'incidenza delle singole categorie sul totale delle camere essen-do il rapporto tra la somma delle camere per categoria, moltiplicate per pesi crescenti alcrescere del livello qualitativo, e le camere totali11. A tal proposito si osserva che le provin-ce di Pescara e Chieti presentano un indice di confort superiore a quello regionale (tab.

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Fig. 2.1.3 INDICE DI FUNZIONE TURISTICA ALBERGHIERA STRUTTURALE NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2011

11Nello specifico, IC = (0,25*camere 1stella)+(0,5*camere 2 stelle)+(0,75*camere 3 stelle)+camere 4e5 stelle)(camere totali )

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2.1.20). Durante il decennio 2001-2011, si è assistito a una crescita dell'indice sia a livel-lo regionale che provinciale. Risalta Teramo che, a causa della considerevole presenza diesercizi di categoria medio-bassa, ha presentato in entrambe le date un indice più bassorispetto alle altre province.

Oltre ai suddetti indici di composizione possono essere utilizzati altri indicatori tra i quali, adesempio, il numero di letti per camera e il numero di bagni ogni 100 camere. Per quantoriguarda il numero medio di letti per camera il valore abruzzese è generalmente pari a 2, adeccezione delle residenze turistico alberghiere (2,7) (tab. 2.1.20). Risulta, inoltre, una certaomogeneità a livello sia territoriale sia temporale, nel corso dell'intero decennio.Relativamente al numero di bagni ogni cento camere, si nota un generale incremento nelcorso del periodo, maggiore negli esercizi di più bassa categoria, cioè le strutture a 1 e2 stelle (tab. 2.1.20). Tra le singole province spicca Teramo, che detiene la posizionemigliore (99,1%) mentre L'Aquila si ferma al 96,4% (tab. 2.1.22 e 2.1.23).

2.1.4 L'OFFERTA EXTRALBERGHIERA

L'offerta extralberghiera abruzzese nel contesto nazionaleL'offerta ricettiva extralberghiera si compone di alloggi in affitto gestiti in forma impren-ditoriale, campeggi e villaggi turistici, agriturismi e alloggi del turismo rurale, ostelli per

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.1.4 INDICE DI FLORENCE PER I POSTI LETTO ALBERGHIERI NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2011

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la gioventù, case per ferie, rifugi alpini e altri esercizi ricettivi come i bed & breakfast.La rilevazione della capacità ricettiva extralberghiera si fonda sui dati forniti dagli entiperiferici del turismo all'Istat, non tenendo conto di due fenomeni: la ricettività delleseconde case, che genera una quota rilevante del movimento turistico nazionale eregionale, e le attività che operano in mancanza di autorizzazioni o con autorizzazio-ni parziali e che pertanto si sottraggono alla rilevazione ufficiale12.Nel 2011 i posti letto extralberghieri hanno costituito il 52,5% della capacità ricettivatotale nazionale, superando di poco il peso della componente alberghiera (tab. 2.1.3).In particolare, nel Centro la ricettività extralberghiera ha registrato il peso maggiore(59,2%) seguito dal Nord (51,3%) e dal Mezzogiorno (48,7%). L'offerta extralberghie-ra abruzzese costituisce il 53,6% del totale regionale con 59.768 posti letto distribuitiin 1.539 esercizi (tab. 2.1.1 e tab. 2.1.2). Nella graduatoria regionale l'Abruzzo siposiziona al decimo posto, preceduto dalle regioni settentrionali, in particolare Veneto(70,1%) e Friuli-Venezia Giulia (70,4%) e da quelle centrali, soprattutto Umbria, Toscanae Marche con quote superiori al 60%. Tra le regioni meridionali, tuttavia, l'Abruzzomostra la maggiore quota di capacità ricettiva extralberghiera preceduto solo dallaPuglia (62,4%). Durante il decennio 2001-2011 la capacità ricettiva extralberghiera abruzzese è aumen-tata considerevolmente in termini di esercizi (+220,0%), più di quanto accaduto in Italia(+26,3%). L'incremento ha riguardato anche i posti letto (+24,5%) ma in misura inferiorealla media nazionale. E' un andamento che evidenzia il forte sviluppo delle strutture extral-berghiere, che, a partire dagli anni cinquanta, hanno svolto un ruolo competitivo rispettoa quelle alberghiere. Molti agriturismi e bed & breakfast sono veri e propri esercizi alber-ghieri con meno vincoli organizzativi e operativi e minori costi, così che praticano una forteconcorrenza. Si rivolgono, comunque, a una clientela diversa da quella alberghiera per-ché attraggono ospiti interessati non solo alla loro economicità ma anche alla tipicità,all'autonomia, alla localizzazione e alle particolari esperienze che rendono possibili13. La dimensione media delle strutture extralberghiere è nel decennio considerata diminuitaovunque: in Abruzzo da 100 a 39 posti letto per esercizio, in Italia da 22 a 21. Il feno-meno è legato all'apertura soprattutto di bed & breakfast che hanno dimensioni limitatis-sime rispetto ai villaggi turistici e ai campeggi.L'analisi delle strutture extralberghiere può essere completata confrontando la capacitàricettiva con la consistenza demografica delle unità amministrative in esame. Al 31 dicem-bre 2011, l'Abruzzo dispone di 45,7 posti letto extralberghieri su 1.000 abitanti resi-denti, valore superiore alla media nazionale (41,9) e meridionale (28,8), in linea con lacircoscrizione settentrionale (45,6) e inferiore al Centro (56,4), dove l'indice di funzioneturistica strutturale extralberghiero risulta il più elevato (tab. 2.1.6). Tra il 2001 e il 2011l'Abruzzo ha aumentato la sua capacità ricettiva di 8,3 posti letto per 1000 abitanti,

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12 Per la stima delle seconde case in Abruzzo e del movimento turistico relativo ad esse si veda il capitolo 3.2 di questo volume.13 Federalberghi e Mercury, Sesto rapporto sul sistema alberghiero in Italia. 2010, Roma, Ista, 2010 in sito internet

www.tourismthinktank.net

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incremento maggiore di quello registrato a livello nazionale, settentrionale e meridionale,sia in termini quantitativi sia percentuali.Analizzando l'indice nelle quattro province si nota che Teramo dispone al 2011 di ben 98,6posti letto extralberghieri per 1.000 abitanti, seguito con un notevole distacco da Chieti,L'Aquila (rispettivamente: 39,8 e 37,4) e Pescara (9,5) (tab. 2.1.14). Alcuni comuni emergo-no per maggiore dotazione ricettiva extralberghiera (tab. 2.1.27 e fig. 2.1.5) facendo regi-strare oltre 250 posti letto su 1000 abitanti residenti. Essi, già in precedenza evidenziati,sono situati lungo la costa teramana (Martinsicuro, Tortoreto e Roseto degli Abruzzi), quellateatina (Torino di Sangro e Casalbordino), nel territorio del Parco Nazionale d'Abruzzo e nellearee limitrofe (Civitella Alfedena, Opi, Villetta Barrea, Barrea, Roccaraso, Villalago eBisegna), nel Parco Nazionale della Maiella (Sant'Eufemia a Maiella e Pretoro), nel ParcoNazionale del Gran Sasso-Monti della Laga (Santo Stefano di Sessanio). I comuni suddettiemergono nell'ambito di aree generalmente più ampie dove raggiungono valori elevati sial'indice di funzione extralberghiera (tra i 25 e i 250 posti letto per 1000 abitanti) sia l'indicedi specializzazione delle attività extralberghiere (indice di Florence) (fig. 2.1.6).

Le diverse tipologie extralberghierePer quanto riguarda le singole tipologie di esercizi, al 2011 la capacità ricettiva deicampeggi e dei villaggi turistici rappresenta in Abruzzo più dei due terzi del totale extral-berghiero, con 44.104 posti letto distribuiti su 85 esercizi (tab. 2.1.29). La ricettivitàall'aria aperta regionale rappresenta il 3,2% dei posti letto italiani ponendo la regioneal 13° posto, preceduta, nel Centro-Nord, da Veneto e Toscana con percentuali supe-riori al 13% e, nel Meridione, da Puglia (7,8%), Calabria (5,4%), Sardegna eCampania (4,5%) (tab. 2.1.30). Le regioni settentrionali contano per quasi la metà deiposti letto offerti dai campeggi e villaggi turistici nazionali, seguiti dal Sud (28,8%) edal Centro (26%). Per quanto riguarda le loro dimensioni medie, le strutture abruzzesisono lievemente più grandi (519 posti letto per esercizio) sia di quelle nazionali sia meri-dionali e settentrionali. Dal 2001 al 2011, la loro capacità ricettiva è cresciuta di piùdi 1.800 posti letto in Abruzzo (+4,4%), aumento inferiore alle regioni settentrionali ecentrali, ma in controtendenza rispetto al Meridione dove si registra addirittura una dimi-nuzione di circa 14 punti percentuali (tab. 2.1.31). Considerando le realtà provinciali, Teramo dispone di oltre 25.000 posti letto che rap-presentano quasi il 60% del totale regionale. Essi sono distribuiti in 35 esercizi per unasuperficie di 606.000 mq (tab. 2.1.32 e 2.1.33). Seguono Chieti con oltre 10.000posti letto suddivisi in 31 strutture e L'Aquila con una capacità ricettiva di circa 7.000unità ripartite in 19 esercizi, mentre Pescara non dispone di alcuna struttura appartenen-te a questa tipologia.Nell'arco del decennio 2001-2011, la provincia di Teramo ha fatto registrare un lievis-simo incremento dei posti letto (+1,5%) e un contemporaneo ridimensionamento dellasuperficie di quasi un terzo (tab. 2.1.34). Chieti ha diminuito sia i posti letto (-11%) siagli esercizi (-3,1%) ma ha fatto rilevare un lieve aumento della superficie. L'Aquila, inve-ce, ha visto un aumento di quasi 3000 posti letto (+65%) mentre Pescara continua a risul-tare sfornita di questo tipo di attività extralberghiera.

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La voce alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale al 2011 include le case e gliappartamenti per vacanze, gli esercizi di affittacamere, le attività ricettive in esercizi diristorazioni, le unità abitative ammobiliate per uso turistico, i residence e le locande. InAbruzzo nel 2011 si contano 336 strutture che offrono 4.377 posti letto e rappresen-tano rispettivamente lo 0,5% e lo 0,8% del totale nazionale (tab. 2.1.29 e 2.1.30). Lacircoscrizione settentrionale conta quasi per il 70% dei posti letto nazionali con il piccodel Veneto dove essi contano per quasi il 40% sul totale.Dal 2001 al 2011 è stato registrato un notevole aumento di tali strutture in Abruzzo(+265,2% pari a +224 esercizi) mentre l'incremento dei posti letto è stato leggermenteinferiore (+125% corrispondente a +2.455 unità). L'elevata crescita percentuale dei postiletto è approssimativamente linea con il Mezzogiorno (+156,3% pari a +48.000 circa)(tab. 2.1.28, 2.1.29 e 2.1.31). La crescita di esercizi e posti letto ha interessato tutte le province d'Abruzzo (tab.2.1.32 e 2.1.34), in primo luogo Chieti, nella quale la capacità ricettiva attribuibileagli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale è aumentata del 338,8% (+820posti letto), seguita da Teramo (+126,5%; +768 posti letto), L'Aquila (+62,3%; +568posti letto) e Pescara (+184,6%; +299 posti letto). Nel complesso, nel 2011 il pesodella capacità ricettiva degli alloggi in affitto sul totale regionale si è distribuito inmaniera più omogenea tra le province rispetto al decennio precedente. Infatti, mentreL'Aquila nel 2001 disponeva di quasi la metà, al 2011 L'Aquila e Teramo rappresen-

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.1.5 INDICE DI FUNZIONE TURISTICA STRUTTURALE EXTRALBERGHIERA NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2011

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tano ognuna un terzo dell'offerta totale, Chieti quasi un quarto e Pescara, al contrario,vede scendere la sua quota al 3,7% del totale regionale (tab. 2.1.33).La tipologia agriturismi e alloggi del turismo rurale include al 2011, gli agriturismi14, lecountry house o residenze di campagna e tutti i tipi di alloggio, previsti dalle leggi regio-nali, che rientrano nel cosiddetto “turismo rurale”. In Abruzzo, questa tipologia, con 5.246posti letto in 421 esercizi, rappresenta l'8,8% dei posti letti extralberghieri totali (tab.2.1.35). Tra le province abruzzesi, Teramo dispone della quota maggiore sia di esercizisia di posti letto, pari al 37% regionale; seguono da Pescara e Chieti, entrambe vicine al24%, e L'Aquila (15%). In questo caso, il peso degli esercizi e dei posti letto sul totale regio-nale è approssimativamente simile per il fatto che gli alloggi agrituristici abruzzesi hannouna dimensione media piuttosto omogenea (dagli 11 ai 14 posti letto per esercizio). Il comparto residuale “altri esercizi” comprende un'ampia varietà di strutture, quali ostelliper la gioventù, case per ferie, rifugi alpini e bed & breakfast. Questi ultimi, con 4.076posti letto distribuiti in 658 esercizi, hanno il ruolo principale nell'ambito degli "altri eser-cizi". A livello territoriale, sono suddivisi in maniera piuttosto omogenea con quote varia-bili tra il 23% e 30% a Chieti, L'Aquila e Pescara mentre Teramo presenta il valore mino-re (circa 17%). Anche questa tipologia ricettiva è caratterizzata da dimensioni mediamen-

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CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.1.6 INDICE DI FLORENCE PER I POSTI LETTO EXTRALBERGHIERI NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2011

14 Per la stima delle seconde case in Abruzzo e del movimento turistico relativo ad esse si veda il capitolo 3.2 di questo volume.

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te piccole (circa 6 posti letto per esercizio) e omogenee, per cui le quote degli esercizie dei posti letto sul totale regionale si equivalgono.Le case per ferie15 offrono 1.204 posti letto in 12 strutture distribuite a L'Aquila (4), Chieti (4),Teramo (3) e Pescara (1). Gli ostelli per la gioventù presentano una capacità ricettiva di 574posti letto complessivi in 18 esercizi, presenti nelle province di Pescara (8), L'Aquila (6) eTeramo (4) mentre sono assenti a Chieti. Infine, i rifugi alpini rappresentano la quota minoredi capacità ricettiva a livello regionale con 187 posti letto in 9 strutture, di cui 5 a L'Aquila(114 posti letto), 2 a Pescara (41 posti letto) e le restanti due a Teramo e Chieti.

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L’OFFERTA RICETTIVA

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15 Per la stima delle seconde case in Abruzzo e del movimento turistico relativo ad esse si veda il capitolo 3.2 di questo volume.

Le certificazioni volontarie nelle imprese turistiche abruzzesiIn un settore quale quello del turismo, teso a soddisfare esclusivamente esigenze di svago e di occu-pazione di tempo libero da parte di una clientela che, con il passare degli anni, è diventata sem-pre più esigente, che ha imparato a pretendere che la vacanza si trasformi da momento di acqui-sto di servizi in un'esperienza all'altezza delle aspettative, che si mostra sensibile in maniera crescen-te a problematiche, quali l'ambiente, la qualità dei processi aziendali, la sicurezza, la responsabi-lità sociale, le certificazioni volontarie acquistano una importanza crescente.Al di là del rispetto delle norme di legge, cogenti per definizione, le imprese turistiche, come delresto anche quelle degli altri settori, possono adottare volontariamente sistemi di gestione in confor-mità a norme tecniche internazionali e far certificare la conformità del loro operato alle stesse. Si trat-ta, nel caso della qualità, della norma UNI EN ISO 9001, per l'ambiente della UNI EN ISO14011 e della direttiva EMAS, per la salute e sicurezza del Lavoro della BS OHSAS 18001, perla responsabilità sociale (corretta gestione dei rapporti di lavoro all'interno delle loro imprese e le ini-ziative volte al loro costante miglioramento) della SA 8000, per la sicurezza e l'igiene alimentaredella ISO 22000.Volendo analizzare lo stato dell'arte dell'adeguamento a norme volontarie del sistema turistico abruz-zese, si è deciso di limitare il campo di osservazione alle sole imprese di alloggio e ristorazione (set-tore IAF 30 -Alberghi e ristoranti), senza considerare quelle che forniscono esclusivamente servizi diristorazione collettiva non destinati al settore turistico (scuole, ospedali, ecc..) e delle aziende chedistribuiscono e gestiscono distributori automatici di alimenti e bevande. Fonte delle informazionisono ACCREDIA per le certificazioni in conformità alle norme UNI EN ISO 9001 e 14001, BSOHSAS 18001 e ISO 22000, APAT per i siti EMAS, SAI (Social Accountability International) perle certificazioni etiche SA 8000.Il quadro che emerge in Abruzzo non è confortante: le aziende turistiche, così come precedentemen-te definite, certificate in conformità alla norma UNI EN ISO 9001 al 31.12.2013 sono 30, 11delle quali sono stazioni di servizio, quasi esclusivamente appartenenti al gruppo Autogrill Spa, pre-senti sulla rete autostradale regionale; 8 sono stabilimenti balneari con annesso servizio di ristorazio-ne, 5 sono alberghi, 5 bar gelaterie e 2 campeggi.Solo tre sono le aziende con certificazione ambientale (UNI EN ISO 14001), si tratta di un alber-go, di un campeggio e di un bar annesso ad una stazione autostradale, tutte e tre in possesso anchedi certificazione UNI EN ISO 9001.Si rileva l'assenza di imprese incluse nel campo di indagine così come precedentemente specifica-to certificate in conformità alla BS OHSAS 18001, alla ISO 22000 e alla direttiva EMAS.

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CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.1 ESERCIZI RICETTIVI ALBERGHIERI ED EXTRALBERGHIERI NELLE REGIONI ITALIANE. ANNI 2001-2011 (val. ass.)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.2 POSTI LETTO ALBERGHIERI ED EXTRALBERGHIERI NELLE REGIONI ITALIANE. ANNI 2001-2011 (val. ass.)

2001 2011 2001 2011 2001 2011

Piemonte 144.067 185.754 66.095 84.840 77.972 100.914 Valle d'Aosta 52.532 53.296 23.225 22.924 29.307 30.372 Lombardia 248.303 345.279 153.471 203.747 94.832 141.532 Trentino-Alto Adige 367.003 385.918 241.150 245.689 125.853 140.229 Veneto 652.721 708.001 189.175 211.682 463.546 496.319 Friuli-Venezia Giulia 144.459 140.701 35.938 41.601 108.521 99.100 Liguria 149.289 154.326 75.682 66.070 73.607 88.256 Emilia-Romagna 395.012 442.087 272.955 298.798 122.057 143.289 Toscana 405.259 523.583 163.068 195.612 242.191 327.971 Umbria 63.021 88.477 25.697 29.428 37.324 59.049 Marche 204.089 194.405 59.036 63.699 145.053 130.706 Lazio 235.770 298.400 136.331 161.712 99.439 136.688 Abruzzo 94.945 111.552 46.929 51.784 48.016 59.768 Molise 11.727 11.435 5.384 6.087 6.343 5.348 Campania 163.750 212.044 89.596 114.844 74.154 97.200 Puglia 183.771 249.784 59.603 93.951 124.168 155.833 Basilicata 30.763 39.040 16.859 23.321 13.904 15.719 Calabria 193.443 195.141 72.513 104.251 120.930 90.890 Sicilia 133.564 195.839 82.239 124.106 51.325 71.733 Sardegna 150.842 206.676 76.335 108.490 74.507 98.186

Nord 2.153.386 2.415.362 1.057.691 1.175.351 1.095.695 1.240.011 Centro 908.139 1.104.865 384.132 450.451 524.007 654.414 Sud 962.805 1.221.511 449.458 626.834 513.347 594.677

ITALIA 4.024.330 4.741.738 1.891.281 2.252.636 2.133.049 2.489.102

Regioni Posti letto totali Posti letto alberghieri Posti letto extralberghieri

2001 2011 2001 2011 2001 2011

Piemonte 2.949 5.292 1.452 1.540 1.497 3.752 Valle d'Aosta 769 1.031 489 485 280 546 Lombardia 3.675 6.618 2.829 2.957 846 3.661 Trentino-Alto Adige 12.596 13.109 6.112 5.745 6.484 7.364 Veneto 51.852 55.892 3.206 3.088 48.646 52.804 Friuli-Venezia Giulia 8.436 4.781 720 748 7.716 4.033 Liguria 2.414 4.144 1.776 1.531 638 2.613 Emilia-Romagna 7.293 8.413 4.984 4.473 2.309 3.940 Toscana 7.645 12.051 2.930 2.879 4.715 9.172 Umbria 2.064 3.849 519 573 1.545 3.276 Marche 15.062 3.744 1.082 899 13.980 2.845 Lazio 4.235 8.506 1.786 2.002 2.449 6.504 Abruzzo 1.255 2.373 774 834 481 1.539 Molise 161 424 97 106 64 318 Campania 2.211 6.665 1.431 1.705 780 4.960 Puglia 1.428 4.689 743 1.017 685 3.672 Basilicata 430 667 205 234 225 433 Calabria 1.147 2.597 717 848 430 1.749 Sicilia 1.515 4.849 879 1.327 636 3.522 Sardegna 1.144 4.035 690 920 454 3.115

- Nord 89.984 99.280 21.568 20.567 68.416 78.713 Centro 29.006 28.150 6.317 6.353 22.689 21.797 Sud 9.291 26.299 5.536 6.991 3.755 19.308

- - ITALIA 128.281 153.729 33.421 33.911 94.860 119.818

Regioni Esercizi totali Esercizi alberghieri Esercizi extralberghieri

Page 71: IL TURISMO in ABRUZZO

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.3 POSTI LETTO NELLE REGIONI ITALIANE. ANNI 2001 - 2011 (peso % su Italia)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.4 POSTI LETTO NELLE REGIONI ITALIANE(var. % 2001-2011)

2001 2011 2001 2011 2001 2011

Piemonte 3,6 3,9 3,5 3,8 3,7 4,1Valle d'Aosta 1,3 1,1 1,2 1,0 1,4 1,2Lombardia 6,2 7,3 8,1 9,0 4,4 5,7Trentino-Alto Adige 9,1 8,1 12,8 10,9 5,9 5,6Veneto 16,2 14,9 10,0 9,4 21,7 19,9Friuli-Venezia Giulia 3,6 3,0 1,9 1,8 5,1 4,0Liguria 3,7 3,3 4,0 2,9 3,5 3,5Emilia-Romagna 9,8 9,3 14,4 13,3 5,7 5,8Toscana 10,1 11,0 8,6 8,7 11,4 13,2Umbria 1,6 1,9 1,4 1,3 1,7 2,4Marche 5,1 4,1 3,1 2,8 6,8 5,3Lazio 5,9 6,3 7,2 7,2 4,7 5,5Abruzzo 2,4 2,4 2,5 2,3 2,3 2,4Molise 0,3 0,2 0,3 0,3 0,3 0,2Campania 4,1 4,5 4,7 5,1 3,5 3,9Puglia 4,6 5,3 3,2 4,2 5,8 6,3Basilicata 0,8 0,8 0,9 1,0 0,7 0,6Calabria 4,8 4,1 3,8 4,6 5,7 3,7Sicilia 3,3 4,1 4,3 5,5 2,4 2,9Sardegna 3,7 4,4 4,0 4,8 3,5 3,9

Nord 53,5 50,9 55,9 52,2 51,4 49,8Centro 22,6 23,3 20,3 20,0 24,6 26,3Sud 23,9 25,8 23,8 27,8 24,1 23,9

ITALIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Regioni Posti letto totali Posti letto alberghieri Posti letto extralberghieri

Regioni Posti letto totali Posti letto Posti lettoalberghieri extralberghieri

Piemonte 28,9 28,4 29,4Valle d'Aosta 1,5 -1,3 3,6Lombardia 39,1 32,8 49,2Trentino-Alto Adige 5,2 1,9 11,4Veneto 8,5 11,9 7,1Friuli-Venezia Giulia -2,6 15,8 -8,7Liguria 3,4 -12,7 19,9Emilia-Romagna 11,9 9,5 17,4Toscana 29,2 20,0 35,4Umbria 40,4 14,5 58,2Marche -4,7 7,9 -9,9Lazio 26,6 18,6 37,5Abruzzo 17,5 10,3 24,5Molise -2,5 13,1 -15,7Campania 29,5 28,2 31,1Puglia 35,9 57,6 25,5Basilicata 26,9 38,3 13,1Calabria 0,9 43,8 -24,8Sicilia 46,6 50,9 39,8Sardegna 37,0 42,1 31,8

Nord 12,2 11,1 13,2Centro 21,7 17,3 24,9Sud 26,9 39,5 15,8

ITALIA 17,8 19,1 16,7

Page 72: IL TURISMO in ABRUZZO

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CRESA

Tasso di funzione turistica: (posti letto totali /pop.resid. * 1000)Tasso di funzione extralberghiera: (posti letto extralberghieri /pop.resid. * 1000)Tasso di funzione alberghiera: (posti letto alberghieri /pop.resid. * 1000)Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.6 TASSI DI FUNZIONE TURISTICA, ALBERGHIERA ED EXTRALBERGHIERA. ANNI 2001 E 2011

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.5 COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLA CAPACITA' RICETTIVA REGIONALE. ANNI 2001 E 2011

2001 2011 2001 2011 2001 2011

Piemonte 33,6 42,6 15,4 19,4 18,2 23,1Valle d'Aosta 434,2 420,3 192,0 180,8 242,2 239,5Lombardia 27,1 35,6 16,7 21,0 10,3 14,6Trentino-Alto Adige 386,6 374,9 254,0 238,7 132,6 136,2Veneto 142,9 145,8 41,4 43,6 101,5 102,2Friuli-Venezia Giulia 121,2 115,4 30,1 34,1 91,0 81,3Liguria 92,5 98,3 46,9 42,1 45,6 56,2Emilia-Romagna 98,0 101,8 67,7 68,8 30,3 33,0Toscana 114,0 142,6 45,9 53,3 68,1 89,3Umbria 74,7 100,1 30,5 33,3 44,2 66,8Marche 138,2 126,1 40,0 41,3 98,2 84,8Lazio 44,3 54,2 25,6 29,4 18,7 24,8Abruzzo 74,0 85,3 36,6 39,6 37,4 45,7Molise 35,9 36,5 16,5 19,4 19,4 17,1Campania 28,3 36,8 15,5 19,9 12,8 16,9Puglia 45,0 61,6 14,6 23,2 30,4 38,5Basilicata 51,0 67,5 27,9 40,3 23,0 27,2Calabria 95,1 99,6 35,7 53,2 59,5 46,4Sicilia 26,4 39,1 16,2 24,8 10,1 14,3Sardegna 91,7 126,1 46,4 66,2 45,3 59,9

Nord 83,0 88,8 40,8 43,2 42,2 45,6Centro 81,1 95,2 34,3 38,8 46,8 56,4Sud 46,2 59,2 21,6 30,4 24,6 28,8

ITALIA 69,4 79,8 32,6 37,9 36,8 41,9

Regioni Tasso di funzione turistica Tasso di funzione alberghiera Tasso di funzione extralberghiera

2001 2011 2001 2011

Piemonte 45,9 45,7 54,1 54,3Valle d'Aosta 44,2 43,0 55,8 57,0Lombardia 61,8 59,0 38,2 41,0Trentino-Alto Adige 65,7 63,7 34,3 36,3Veneto 29,0 29,9 71,0 70,1Friuli-Venezia Giulia 24,9 29,6 75,1 70,4Liguria 50,7 42,8 49,3 57,2Emilia-Romagna 69,1 67,6 30,9 32,4Toscana 40,2 37,4 59,8 62,6Umbria 40,8 33,3 59,2 66,7Marche 28,9 32,8 71,1 67,2Lazio 57,8 54,2 42,2 45,8Abruzzo 49,4 46,4 50,6 53,6Molise 45,9 53,2 54,1 46,8Campania 54,7 54,2 45,3 45,8Puglia 32,4 37,6 67,6 62,4Basilicata 54,8 59,7 45,2 40,3Calabria 37,5 53,4 62,5 46,6Sicilia 61,6 63,4 38,4 36,6Sardegna 50,6 52,5 49,4 47,5

Nord 49,1 48,7 50,9 51,3Centro 42,3 40,8 57,7 59,2Sud 46,7 51,3 53,3 48,7

ITALIA 47,0 47,5 53,0 52,5

Regioni Posti letto alberghieri Posti letto extralberghieri

Page 73: IL TURISMO in ABRUZZO

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(1) Al 2001 i dati degli esercizi alberghieri a 3 stelle includono le residenze turistiche alberghiere (RTA). Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.7 CAPACITA' DEGLI ESERCIZI RICETTIVI ALBERGHIERI PER CATEGORIA NELLE REGIONI ITALIANE.ANNO 2001

(1) RTA residenze turistico alberghiereFonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.8 CAPACITA' DEGLI ESERCIZI RICETTIVI ALBERGHIERI PER CATEGORIA NELLE REGIONI ITALIANE. ANNO 2011

Regioni Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti

Piemonte 236 5.473 287 7.871 729 39.453 198 23.591 10 1.905 80 6.547 Valle d'Aosta 39 685 127 3.551 205 9.883 43 4.071 3 357 68 4.377 Lombardia 418 9.265 515 13.914 1.235 66.555 573 88.810 32 6.775 184 18.428 Trentino-Alto Adige 561 12.878 1.356 37.376 2.391 122.054 528 42.565 21 2.219 888 28.597 Veneto 412 10.118 650 24.740 1.401 93.348 495 68.874 41 7.738 89 6.864 Friuli-Venezia Giulia 131 3.036 152 4.623 331 20.616 91 10.463 2 271 41 2.592 Liguria 236 4.526 430 10.745 591 29.645 117 13.499 10 1.572 147 6.083 Emilia-Romagna 411 11.747 925 37.056 2.451 178.949 429 55.505 10 1.420 247 14.121 Toscana 262 5.999 521 17.271 1.330 81.672 450 58.732 53 7.819 263 24.119 Umbria 56 1.052 149 4.247 254 15.200 78 7.894 3 334 33 701 Marche 73 2.203 172 7.970 493 36.698 111 12.850 3 182 47 3.796 Lazio 222 5.231 455 15.808 801 54.222 412 71.081 32 8.826 80 6.544 Abruzzo 122 2.838 135 4.347 425 28.976 102 11.227 6 708 44 3.688 Molise 8 145 24 630 38 2.177 25 2.189 1 38 10 908 Campania 129 3.299 209 6.943 785 42.075 443 51.284 53 6.290 86 4.953 Puglia 49 1.098 116 3.444 434 31.844 305 41.007 27 3.915 86 12.643 Basilicata 23 480 42 1.496 117 9.638 43 8.359 4 439 5 2.909 Calabria 51 1.379 101 4.526 352 33.302 198 40.633 16 1.614 130 22.797 Sicilia 125 2.754 180 5.837 515 46.355 336 52.612 31 5.625 140 10.923 Sardegna 48 795 108 2.743 411 28.072 247 56.530 25 5.631 81 14.719

Nord 2.444 57.728 4.442 139.876 9.334 560.503 2.474 307.378 129 22.257 1.744 87.609 Centro 613 14.485 1.297 45.296 2.878 187.792 1.051 150.557 91 17.161 423 35.160 Sud 555 12.788 915 29.966 3.077 222.439 1.699 263.841 163 24.260 582 73.540

ITALIA 3.612 85.001 6.654 215.138 15.289 970.734 5.224 721.776 383 63.678 2.749 196.309

1 stella 2 stelle 3 stelle 4 stelle 5 stelle RTA (1)

Regioni Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti

Piemonte 424 9.534 363 11.126 575 32.714 88 12.291 2 430 Valle d'Aosta 76 1.495 180 6.181 204 11.778 29 3.771 - - Lombardia 712 15.017 612 17.852 1.160 69.610 322 45.531 23 5.461 Trentino-Alto Adige 1.186 27.410 1.878 54.703 2.742 133.694 304 25.045 2 298 Veneto 802 19.832 861 34.316 1.208 87.249 311 42.704 24 5.074 Friuli-Venezia Giulia 218 5.440 174 6.281 269 17.182 57 6.827 2 208 Liguria 465 9.555 508 15.289 705 38.211 95 11.923 3 704 Emilia-Romagna 897 23.630 1.520 61.255 2.296 153.672 266 33.538 5 860 Toscana 476 10.799 786 26.797 1.368 87.377 285 35.916 15 2.179 Umbria 93 1.828 169 6.270 209 12.814 45 4.632 3 153 Marche 157 4.062 302 11.812 550 36.160 72 6.953 1 49 Lazio 278 6.043 489 18.103 788 64.012 214 42.650 17 5.523 Abruzzo 159 3.628 159 5.672 386 28.956 67 8.287 3 386 Molise 17 309 26 681 40 3.153 14 1.241 - - Campania 208 5.182 323 11.289 622 38.352 259 32.453 19 2.320 Puglia 63 1.476 146 4.420 413 36.611 116 16.371 5 725 Basilicata 36 806 64 2.329 83 9.264 21 4.391 1 69 Calabria 80 1.836 167 9.318 374 41.090 91 19.954 5 315 Sicilia 183 3.979 247 8.891 357 51.261 86 17.052 6 1.056 Sardegna 59 1.109 129 5.079 370 44.834 124 23.936 8 1.377

Nord 4.780 111.913 6.096 207.003 9.159 544.110 1.472 181.630 61 13.035 Centro 1.004 22.732 1.746 62.982 2.915 200.363 616 90.151 36 7.904 Sud 805 18.325 1.261 47.679 2.645 253.521 778 123.685 47 6.248

ITALIA 6.589 152.970 9.103 317.664 14.719 997.994 2.866 395.466 144 27.187

1 stella 2 stelle 3 stelle (1) 4 stelle 5 stelle

Page 74: IL TURISMO in ABRUZZO

72

CRESA

(1) RTA residenze turistico alberghiere(2) Al 2001 i dati degli esercizi alberghieri a 3 stelle includono le residenze turistiche alberghiere.Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.9 COMPOSIZIONE PERCENTUALE DEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI PER CATEGORIA NELLE REGIONI ITALIANE. ANNI 2001 E 2011

(1) RTA residenze turistico alberghiere(2) Al 2001 i dati degli esercizi alberghieri a 3 stelle includono le residenze turistiche alberghiere.Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.10 COMPOSIZIONE PERCENTUALE DEI POSTI LETTO ALBERGHIERI PER CATEGORIA NELLE REGIONI ITALIANE. ANNI 2001 E 2011

Regioni 2001 2011 2001 2011 2001 2011 2001 2011 2001 2011 2001 (2) 2011

Piemonte 14,4 6,5 16,8 9,3 49,5 46,5 18,6 27,8 0,7 2,2 - 7,7Valle d'Aosta 6,4 3,0 26,6 15,5 50,7 43,1 16,2 17,8 0,0 1,6 - 19,1Lombardia 9,8 4,5 11,6 6,8 45,4 32,7 29,7 43,6 3,6 3,3 - 9,0Trentino-Alto Adige 11,4 5,2 22,7 15,2 55,4 49,7 10,4 17,3 0,1 0,9 - 11,6Veneto 10,5 4,8 18,1 11,7 46,1 44,1 22,6 32,5 2,7 3,7 - 3,2Friuli-Venezia Giulia 15,1 7,3 17,5 11,1 47,8 49,6 19,0 25,2 0,6 0,7 - 6,2Liguria 12,6 6,9 20,2 16,3 50,5 44,9 15,8 20,4 0,9 2,4 - 9,2Emilia-Romagna 8,7 3,9 22,4 12,4 56,3 59,9 12,3 18,6 0,3 0,5 - 4,7Toscana 6,6 3,1 16,4 8,8 53,6 41,8 22,0 30,0 1,3 4,0 - 12,3Umbria 7,1 3,6 24,4 14,4 49,9 51,7 18,0 26,8 0,6 1,1 - 2,4Marche 6,9 3,5 20,0 12,5 61,3 57,6 11,8 20,2 0,1 0,3 - 6,0Lazio 4,4 3,2 13,3 9,8 47,0 33,5 31,3 44,0 4,1 5,5 - 4,0Abruzzo 7,7 5,5 12,1 8,4 61,7 56,0 17,7 21,7 0,8 1,4 - 7,1Molise 5,7 2,4 12,6 10,3 58,6 35,8 23,0 36,0 0,0 0,6 - 14,9Campania 5,8 2,9 12,6 6,0 42,8 36,6 36,2 44,7 2,6 5,5 - 4,3Puglia 2,5 1,2 7,4 3,7 61,4 33,9 27,5 43,6 1,2 4,2 - 13,5Basilicata 4,8 2,1 13,8 6,4 54,9 41,3 26,0 35,8 0,4 1,9 - 12,5Calabria 2,5 1,3 12,9 4,3 56,7 31,9 27,5 39,0 0,4 1,5 - 21,9Sicilia 4,8 2,2 10,8 4,7 62,3 37,4 20,7 42,4 1,3 4,5 - 8,8Sardegna 1,5 0,7 6,7 2,5 58,7 25,9 31,4 52,1 1,8 5,2 - 13,6

-Nord 10,6 4,9 19,6 11,9 51,4 47,7 17,2 26,2 1,2 1,9 - 7,5Centro 5,9 3,2 16,4 10,1 52,2 41,7 23,5 33,4 2,1 3,8 - 7,8Sud 4,1 2,0 10,6 4,8 56,4 35,5 27,5 42,1 1,4 3,9 - 11,7

-ITALIA 8,1 3,8 16,8 9,6 52,8 43,1 20,9 32,0 1,4 2,8 - 8,7

1 stella 2 stelle 3 stelle 4 stelle 5 stelle RTA (1)

Regioni 2001 2011 2001 2011 2001 2011 2001 2011 2001 2011 2001 (2) 2011

Piemonte 29,2 15,3 25,0 18,6 39,6 47,3 6,1 12,9 0,1 0,6 - 5,2Valle d'Aosta 15,5 8,0 36,8 26,2 41,7 42,3 5,9 8,9 0,0 0,6 - 14,0Lombardia 25,2 14,1 21,6 17,4 41,0 41,8 11,4 19,4 0,8 1,1 - 6,2Trentino-Alto Adige 19,4 9,8 30,7 23,6 44,9 41,6 5,0 9,2 0,0 0,4 - 15,5Veneto 25,0 13,3 26,9 21,0 37,7 45,4 9,7 16,0 0,7 1,3 - 2,9Friuli-Venezia Giulia 30,3 17,5 24,2 20,3 37,4 44,3 7,9 12,2 0,3 0,3 - 5,5Liguria 26,2 15,4 28,6 28,1 39,7 38,6 5,3 7,6 0,2 0,7 - 9,6Emilia-Romagna 18,0 9,2 30,5 20,7 46,1 54,8 5,3 9,6 0,1 0,2 - 5,5Toscana 16,2 9,1 26,8 18,1 46,7 46,2 9,7 15,6 0,5 1,8 - 9,1Umbria 17,9 9,8 32,6 26,0 40,3 44,3 8,7 13,6 0,6 0,5 - 5,8Marche 14,5 8,1 27,9 19,1 50,8 54,8 6,7 12,3 0,1 0,3 - 5,2Lazio 15,6 11,1 27,4 22,7 44,1 40,0 12,0 20,6 1,0 1,6 - 4,0Abruzzo 20,5 14,6 20,5 16,2 49,9 51,0 8,7 12,2 0,4 0,7 - 5,3Molise 17,5 7,5 26,8 22,6 41,2 35,8 14,4 23,6 0,0 0,9 - 9,4Campania 14,5 7,6 22,6 12,3 43,5 46,0 18,1 26,0 1,3 3,1 - 5,0Puglia 8,5 4,8 19,7 11,4 55,6 42,7 15,6 30,0 0,7 2,7 - 8,5Basilicata 17,6 9,8 31,2 17,9 40,5 50,0 10,2 18,4 0,5 1,7 - 2,1Calabria 11,2 6,0 23,3 11,9 52,2 41,5 12,7 23,3 0,7 1,9 - 15,3Sicilia 20,8 9,4 28,1 13,6 40,6 38,8 9,8 25,3 0,7 2,3 - 10,6Sardegna 8,6 5,2 18,7 11,7 53,6 44,7 18,0 26,8 1,2 2,7 - 8,8

-Nord 22,2 11,9 28,3 21,6 42,5 45,4 6,8 12,0 0,3 0,6 - 8,5Centro 15,9 9,6 27,6 20,4 46,1 45,3 9,8 16,5 0,6 1,4 - 6,7Sud 14,5 7,9 22,8 13,1 47,8 44,0 14,1 24,3 0,8 2,3 - 8,3

-ITALIA 19,7 11,6 27,2 21,4 44,0 49,1 8,6 16,8 0,4 1,2 - 8,8

1 stella 2 stelle 3 stelle 4 stelle 5 stelle RTA (1)

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73

L’OFFERTA RICETTIVA

PART

E 2

• IL

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ALI

(1) Al 2001 i dati degli esercizi alberghieri a 3 stelle includono le residenze turistiche alberghiere. Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.11 NUMERO MEDIO DI CAMERE NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI PER CATEGORIA NELLE REGIONI ITALIANE. ANNI 2001 E 2011

(1) Al 2001 i dati degli esercizi alberghieri a 3 stelle includono le residenze turistiche alberghiere.(2) RTA residenze turistico alberghiereFonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.12 BAGNI OGNI 100 CAMERE NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI PER CATEGORIA NELLE REGIONI ITALIANE. ANNI 2001 E 2011

Regioni 1stella 2 stelle 3 stelle (1) 4 stelle 5 stelle totale 1stella 2 stelle 3 stelle 4 stelle 5 stelle RTA (2) totale

Piemonte 60,3 88,8 98,5 100,1 100,0 91,2 73,3 94,1 99,8 100,2 100,0 96,7 97,3Valle d'Aosta 67,6 96,5 99,5 100,0 - 96,3 75,1 98,8 100,0 100,0 100,0 100,8 99,0Lombardia 63,9 93,5 101,1 101,8 101,3 96,4 75,3 96,1 100,4 100,6 100,3 92,9 98,3Trentino-Alto Adige 78,5 98,1 98,8 100,3 101,7 96,5 85,7 99,3 99,9 99,9 99,4 92,8 98,4Veneto 82,0 97,9 103,3 103,7 105,2 100,1 92,3 103,0 105,4 104,8 104,7 94,0 104,0Friuli-Venezia Giulia 83,4 97,7 100,4 102,4 100,0 97,6 88,9 98,3 100,6 100,3 100,0 80,0 98,3Liguria 60,8 96,1 100,2 98,9 100,3 94,0 70,2 95,8 100,0 100,6 100,2 100,6 97,4Emilia-Romagna 92,7 102,1 103,3 102,5 102,8 101,9 96,9 103,3 103,4 103,2 103,8 74,6 101,5Toscana 73,2 95,1 98,5 102,3 114,5 97,2 85,7 103,3 105,7 107,3 114,4 102,4 105,3Umbria 86,9 102,2 103,7 103,2 101,3 101,9 99,8 103,8 103,8 103,4 103,0 109,2 103,7Marche 80,3 96,7 99,8 102,6 107,4 98,1 90,9 100,4 103,4 103,6 100,0 165,6 104,7Lazio 74,8 93,9 99,3 99,9 100,0 97,6 84,3 94,7 98,7 97,6 100,4 100,4 97,5Abruzzo 85,2 93,4 99,7 99,1 100,0 97,6 89,4 93,6 99,1 99,9 100,0 99,4 98,2Molise 78,3 92,1 93,6 99,4 - 93,8 87,2 94,9 99,4 100,0 100,0 67,3 94,6Campania 81,8 94,9 99,7 100,2 103,6 98,3 92,3 98,3 100,3 100,8 100,4 101,4 100,2Puglia 82,8 96,8 99,8 99,4 93,0 98,8 96,5 97,9 100,9 100,3 113,8 79,6 98,4Basilicata 78,9 96,6 99,3 100,0 100,0 97,9 81,6 96,3 99,7 100,0 100,0 100,0 99,2Calabria 81,1 90,6 81,2 95,9 100,0 86,3 84,9 93,1 92,0 94,8 98,8 62,7 86,3Sicilia 73,9 95,1 96,5 99,8 103,1 95,9 80,4 97,1 99,8 100,1 100,4 81,0 97,8Sardegna 77,3 94,7 99,8 100,8 100,0 99,3 87,2 95,1 100,1 99,9 100,0 100,9 99,8

Nord 77,3 98,2 101,3 101,9 102,9 98,1 85,1 100,2 102,0 101,9 102,1 90,0 100,1Centro 76,1 95,8 99,4 101,2 104,0 97,8 87,0 99,7 103,0 102,0 106,3 107,3 102,1Sud 80,3 94,2 95,8 99,4 101,1 96,0 87,9 96,1 98,9 99,5 102,1 79,2 96,8

ITALIA 77,5 97,2 99,6 101,0 102,8 97,6 85,8 99,5 101,5 101,1 103,1 88,7 99,6

2001 2011

Regioni 1stella 2 stelle 3 stelle (1) 4 stelle 5 stelle totale 1stella 2 stelle 3 stelle 4 stelle 5 stelle RTA Totale

Piemonte 12,8 17,0 30,0 72,8 117,0 24,4 13,0 14,8 27,5 59,2 86,0 31,1 27,4 Valle d'Aosta 11,0 18,4 25,3 64,2 - 22,8 9,8 15,0 24,5 47,7 57,7 19,3 22,9 Lombardia 12,4 16,4 31,6 76,7 124,2 29,4 12,3 14,5 28,1 75,7 94,4 41,9 33,8 Trentino-Alto Adige 11,5 14,9 23,8 42,3 87,0 19,6 11,4 14,0 26,0 41,4 54,2 13,3 22,8 Veneto 14,1 22,1 39,1 72,1 125,0 32,1 13,9 20,9 35,5 72,0 103,1 31,3 36,3 Friuli-Venezia Giulia 13,0 18,9 31,7 57,8 55,5 25,1 12,2 15,4 30,3 53,9 62,5 23,5 26,9 Liguria 11,8 17,2 30,1 67,5 125,3 23,8 11,0 13,8 27,3 59,9 80,6 25,3 23,5 Emilia-Romagna 16,3 24,1 36,6 66,2 93,4 30,8 16,4 22,1 36,6 64,4 69,1 33,1 34,4 Toscana 11,5 17,3 30,7 59,6 66,3 27,0 11,3 16,2 29,5 59,6 59,7 31,6 30,8 Umbria 11,2 20,1 31,0 52,6 25,7 25,8 10,6 15,3 29,9 51,6 56,0 10,2 27,1 Marche 14,2 21,0 34,8 51,5 27,0 29,1 14,6 21,4 34,0 54,6 31,3 21,0 32,5 Lazio 11,9 19,9 40,2 99,4 153,9 38,4 12,6 18,3 34,3 85,4 130,7 31,7 40,6 Abruzzo 12,4 18,7 37,7 61,3 64,3 30,7 12,5 17,3 34,5 53,5 57,8 31,9 30,8 Molise 9,8 14,6 40,4 45,9 - 28,9 9,8 14,7 30,3 44,6 19,0 41,0 28,3 Campania 13,3 18,8 31,1 66,2 64,4 32,5 12,8 17,0 26,8 57,6 57,4 19,4 33,8 Puglia 12,9 16,5 39,8 67,6 74,6 37,5 12,7 15,8 35,9 59,9 56,9 57,9 40,7 Basilicata 10,8 15,7 42,2 78,1 32,0 32,0 9,0 14,8 34,2 72,7 39,3 121,6 35,5 Calabria 13,0 27,9 54,4 100,3 31,0 49,2 14,1 22,6 43,4 86,7 45,2 84,4 50,4 Sicilia 12,3 19,1 70,4 99,4 90,5 46,9 12,0 17,0 41,1 67,7 80,4 32,0 43,0 Sardegna 10,5 20,7 49,1 85,9 81,1 47,5 9,3 13,5 31,0 97,1 98,8 55,0 49,0

Nord 13,2 18,9 31,1 64,9 118,3 26,2 12,9 16,8 30,8 62,3 85,6 22,3 29,1 Centro 12,0 18,9 34,1 72,0 103,2 30,5 12,1 17,5 31,7 68,6 83,6 28,8 33,5 Sud 12,4 19,7 45,0 76,7 67,4 39,2 12,2 16,9 34,3 69,1 66,2 49,8 40,8

ITALIA 12,9 19,0 34,2 69,6 97,9 29,2 12,7 17,0 31,7 65,8 76,9 29,1 32,3

2001 2011

Page 76: IL TURISMO in ABRUZZO

74

CRESA

Fonte: dati Istat

TAB. 2.1.13 CONSISTENZA ALBERGHIERA NELLE PROVINCE ABRUZZESI. ANNI 2001 - 2011

Tasso di funzione turistica (posti letto totali /pop.resid. * 1000)Tasso di funzione extralberghiera (posti letto extralberghieri /pop.resid. * 1000)Tasso di funzione alberghiera (posti letto alberghieri /pop.resid. * 1000)Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.14 TASSO DI FUNZIONE TURISTICA, ALBERGHIERA ED EXTRALBERGHIERANELLE PROVINCE ABRUZZESI. ANNI 2001 E 2011

Anno L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo

Esercizi Letti

2001 224 304 98 148 774 12.524 17.818 8.639 7.948 46.929 2002 229 310 96 148 783 12.683 18.178 8.575 8.157 47.593 2003 235 314 101 152 802 12.998 18.475 8.873 8.362 48.708 2004 237 316 103 152 808 13.044 18.824 8.951 8.321 49.140 2005 232 315 104 155 806 12.899 18.765 8.969 8.533 49.166 2006 238 321 105 155 819 13.188 19.383 8.966 8.634 50.171 2007 244 314 102 156 816 13.199 19.057 8.905 8.793 49.954 2008 250 315 102 157 824 13.365 19.458 8.846 8.762 50.431 2009 249 324 98 160 831 13.282 19.928 8.580 9.127 50.917 2010 246 324 97 154 821 12.901 20.287 8.545 9.254 50.987 2011 255 322 100 157 834 13.427 20.287 8.681 9.389 51.784

Camere Bagni

2001 6.404 9.168 4.160 4.068 23.800 6.126 9.118 4.033 3.954 23.231 2002 6.495 9.331 4.113 4.156 24.095 6.212 9.244 3.999 4.031 23.486 2003 6.632 9.457 4.227 4.269 24.585 6.368 9.368 4.112 4.144 23.992 2004 6.652 9.648 4.246 4.250 24.796 6.386 9.558 4.136 4.131 24.211 2005 6.539 9.608 4.258 4.325 24.730 6.320 9.516 4.148 4.205 24.189 2006 6.657 9.880 4.252 4.373 25.162 6.426 9.790 4.149 4.262 24.627 2007 6.645 9.676 4.198 4.426 24.945 6.416 9.585 4.132 4.323 24.456 2008 6.727 9.807 4.180 4.436 25.150 6.499 9.707 4.117 4.328 24.651 2009 6.694 10.037 4.053 4.616 25.400 6.464 9.928 4.007 4.516 24.915 2010 6.437 10.190 4.027 4.678 25.332 6.224 10.092 3.979 4.569 24.864 2011 6.687 10.200 4.090 4.747 25.724 6.445 10.106 4.042 4.661 25.254

2001 2011 2001 2011 2001 2011

L'Aquila 61,1 82,4 41,3 45,0 19,8 37,4Teramo 155,7 164,8 60,8 66,2 94,9 98,6Pescara 31,4 37,1 29,2 27,6 2,2 9,5Chieti 55,1 64,0 20,3 24,2 34,8 39,8

Abruzzo 74,0 85,3 36,6 39,6 37,4 45,7

Province Tasso funzione turistica Tasso funzione alberghiera Tasso funzione extralberghiera

Page 77: IL TURISMO in ABRUZZO

75

L’OFFERTA RICETTIVA

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

CO N

ELLE

STA

TIST

ICH

E UF

FICI

ALI

(1) RTA residenze turistico alberghiereFonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.15 CONSISTENZA ALBERGHIERA PER CATEGORIA IN ABRUZZO. ANNI 2001 - 2011

(1) RTA residenze turistico alberghiereFonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.16 CONSISTENZA ALBERGHIERA PER CATEGORIA IN PROVINCIA DELL'AQUILA. ANNI 2001-2011

Anno * ** *** **** ***** RTA (1) Totale * ** *** **** ***** RTA (1) Totale

Esercizi Letti

2001 34 45 118 25 1 1 224 695 1.411 8.004 2.296 34 84 12.524 2002 33 47 123 24 1 1 229 679 1.493 8.209 2.184 34 84 12.683 2003 31 47 129 25 1 2 235 655 1.454 8.446 2.265 34 144 12.998 2004 33 48 130 25 1 - 237 687 1.466 8.559 2.298 34 - 13.044 2005 31 41 133 24 1 2 232 674 1.288 8.551 2.208 34 144 12.899 2006 32 42 133 28 1 2 238 691 1.335 8.522 2.462 34 144 13.188 2007 32 44 135 30 1 2 244 691 1.368 8.397 2.565 34 144 13.199 2008 32 44 139 31 2 2 250 692 1.323 8.417 2.657 132 144 13.365 2009 31 43 139 32 2 2 249 671 1.243 8.302 2.790 132 144 13.282 2010 29 45 139 29 2 2 246 629 1.290 8.204 2.502 132 144 12.901 2011 32 46 140 33 2 2 255 691 1.308 8.264 2.888 132 144 13.427

Camere Bagni

2001 383 745 4.102 1.131 17 26 6.404 279 658 4.034 1.112 17 26 6.126 2002 376 790 4.211 1.075 17 26 6.495 275 699 4.139 1.056 17 26 6.212 2003 363 769 4.322 1.115 17 46 6.632 261 702 4.248 1.094 17 46 6.368 2004 373 776 4.355 1.131 17 - 6.585 271 709 4.279 1.110 17 - 6.453 2005 358 684 4.348 1.086 17 46 6.539 278 623 4.291 1.065 17 46 6.320 2006 367 706 4.319 1.202 17 46 6.657 290 642 4.250 1.181 17 46 6.426 2007 367 724 4.246 1.245 17 46 6.645 290 660 4.179 1.224 17 46 6.416 2008 370 699 4.262 1.294 46 46 6.727 297 637 4.197 1.276 46 46 6.499 2009 361 656 4.193 1.382 46 46 6.694 288 597 4.128 1.359 46 46 6.464 2010 337 680 4.082 1.236 46 46 6.437 280 625 4.014 1.213 46 46 6.224 2011 369 691 4.116 1.409 46 46 6.687 296 631 4.040 1.386 46 46 6.445

Anno * ** *** **** ***** RTA (1) Totale * ** *** **** ***** RTA (1) Totale

Esercizi Letti

2001 159 159 372 67 3 14 774 3.628 5.672 27.130 8.287 386 1.826 46.929 2002 156 159 377 70 3 18 783 3.579 5.555 27.134 8.851 386 2.088 47.593 2003 149 160 394 73 3 23 802 3.372 5.474 27.981 9.017 386 2.478 48.708 2004 145 162 421 77 3 - 808 3.256 5.370 30.757 9.371 386 - 49.140 2005 145 152 403 77 3 26 806 3.315 5.041 28.481 9.373 386 2.570 49.166 2006 144 153 405 83 3 31 819 3.243 5.111 28.669 9.754 386 3.008 50.171 2007 134 148 404 88 5 37 816 3.043 4.894 28.326 9.745 612 3.334 49.954 2008 129 144 413 93 6 39 824 2.942 4.629 28.367 10.274 708 3.511 50.431 2009 125 139 421 98 6 42 831 2.871 4.311 28.696 10.751 708 3.580 50.917 2010 122 132 421 96 6 44 821 2.828 4.293 28.793 10.677 708 3.688 50.987 2011 122 135 425 102 6 44 834 2.838 4.347 28.976 11.227 708 3.688 51.784

Camere Bagni

2001 1.969 2.972 13.899 4.105 193 662 23.800 1.678 2.777 13.867 4.067 193 649 23.231 2002 1.946 2.920 13.931 4.354 193 751 24.095 1.657 2.739 13.821 4.340 193 736 23.486 2003 1.839 2.910 14.302 4.426 193 915 24.585 1.576 2.722 14.191 4.410 193 900 23.992 2004 1.763 2.872 15.350 4.618 193 - 24.796 1.507 2.685 15.224 4.602 193 - 24.211 2005 1.800 2.697 14.483 4.614 193 943 24.730 1.567 2.516 14.381 4.598 193 934 24.189 2006 1.763 2.731 14.545 4.805 193 1.125 25.162 1.549 2.547 14.433 4.789 193 1.116 24.627 2007 1.651 2.628 14.343 4.775 309 1.239 24.945 1.479 2.452 14.235 4.751 309 1.230 24.456 2008 1.595 2.495 14.420 4.980 337 1.313 25.150 1.430 2.324 14.297 4.959 337 1.304 24.651 2009 1.561 2.329 14.566 5.254 337 1.343 25.400 1.401 2.178 14.440 5.225 337 1.334 24.915 2010 1.528 2.298 14.558 5.197 337 1.404 25.332 1.378 2.154 14.432 5.168 337 1.395 24.864 2011 1.530 2.331 14.658 5.454 337 1.404 25.724 1.368 2.182 14.524 5.448 337 1.395 25.254

Page 78: IL TURISMO in ABRUZZO

76

CRESA

(1) RTA residenze turistico alberghiereFonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.17 CONSISTENZA ALBERGHIERA PER CATEGORIA IN PROVINCIA DI TERAMO. ANNI 2001-2011

(1) RTA residenze turistico alberghiereFonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.18 CONSISTENZA ALBERGHIERA PER CATEGORIA IN PROVINCIA DI PESCARA. ANNI 2001-2011

Anno * ** *** **** ***** RTA (1) Totale * ** *** **** ***** RTA (1) Totale

Esercizi Letti

2001 92 58 128 17 1 8 304 2.159 2.258 10.037 2.722 284 358 17.818 2002 91 59 128 19 1 12 310 2.124 2.273 9.867 3.010 284 620 18.178 2003 90 58 130 19 1 16 314 2.068 2.197 9.967 3.109 284 950 18.575 2004 84 58 153 20 1 - 316 1.917 2.104 11.410 3.109 284 - 18.824 2005 86 53 136 20 1 19 315 1.987 1.913 10.440 3.109 284 1.032 18.765 2006 84 54 138 20 1 24 321 1.898 1.949 10.678 3.104 284 1.470 19.383 2007 78 51 136 19 1 29 314 1.780 1.865 10.516 2.888 284 1.724 19.057 2008 74 49 140 20 1 31 315 1.701 1.712 10.660 3.202 282 1.901 19.458 2009 72 49 145 23 1 34 324 1.669 1.667 10.925 3.415 282 1.970 19.928 2010 69 47 148 23 1 36 324 1.626 1.584 11.200 3.517 282 2.078 20.287 2011 67 47 148 23 1 36 322 1.594 1.584 11.232 3.517 282 2.078 20.287

Camere Bagni

2001 1.175 1.190 5.128 1.339 142 194 9.168 1.121 1.183 5.152 1.339 142 181 9.118 2002 1.158 1.204 5.096 1.448 142 283 9.331 1.108 1.197 5.081 1.448 142 268 9.244 2003 1.136 1.188 5.132 1.432 142 427 9.457 1.086 1.178 5.118 1.432 142 412 9.368 2004 1.158 1.148 5.815 1.484 142 - 9.638 1.000 1.049 5.784 1.484 142 - 9.568 2005 1.097 1.053 5.373 1.484 142 459 9.608 1.045 1.043 5.358 1.484 142 444 9.516 2006 1.052 1.073 5.497 1.475 142 641 9.880 1.000 1.063 5.484 1.475 142 626 9.790 2007 991 1.028 5.415 1.363 142 737 9.876 949 1.018 5.397 1.357 142 722 9.585 2008 944 958 5.500 1.453 141 811 9.807 902 940 5.481 1.447 141 796 9.707 2009 924 936 5.639 1.556 141 841 10.037 881 916 5.614 1.550 141 826 9.928 2010 897 880 5.782 1.588 141 902 10.190 854 863 5.765 1.582 141 887 10.092 2011 881 880 5.808 1.588 141 902 10.200 842 863 5.791 1.582 141 887 10.106

Anno * ** *** **** ***** RTA (1) Totale * ** *** **** ***** RTA (1) Totale

Esercizi Letti

2001 17 15 48 13 1 4 98 427 555 4.106 2.159 68 1.324 8.639 2002 17 14 47 13 1 4 96 450 479 3.911 2.343 68 1.324 8.575 2003 14 17 51 14 1 4 101 347 543 4.186 2.405 68 1.324 8.873 2004 15 18 54 15 1 - 103 366 558 5.427 2.532 68 - 8.951 2005 16 18 50 15 1 4 104 384 558 4.093 2.532 68 1.334 8.969 2006 16 18 51 15 1 4 105 384 559 4.089 2.532 68 1.334 8.966 2007 12 17 49 17 2 5 102 296 506 3.980 2.505 212 1.406 8.905 2008 12 14 50 19 2 5 102 296 426 3.903 2.603 212 1.406 8.846 2009 12 13 48 18 2 5 98 296 344 3.754 2.568 212 1.406 8.580 2010 13 12 47 18 2 5 97 320 328 3.712 2.567 212 1.406 8.545 2011 13 13 48 19 2 5 100 320 244 3.764 2.635 212 1.406 8.681

Camere Bagni

2001 227 288 2.118 1.069 34 424 4.160 143 240 2.110 1.082 34 424 4.033 2002 240 247 2.015 1.153 34 424 4.113 149 213 2.007 1.172 34 424 3.999 2003 180 290 2.112 1.187 34 424 4.227 115 229 2.104 1.206 34 424 4.112 2004 189 296 2.469 1.258 34 - 4.246 124 236 2.465 1.277 34 - 4.136 2005 201 296 2.049 1.258 34 420 4.258 136 236 2.039 1.277 34 426 4.148 2006 201 297 2.042 1.258 34 420 4.252 141 237 2.034 1.277 34 426 4.149 2007 149 276 1.983 1.246 106 438 4.198 123 216 1.978 1.265 106 444 4.132 2008 149 229 1.962 1.296 106 438 4.180 123 180 1.949 1.315 106 444 4.117 2009 149 184 1.892 1.284 106 438 4.053 123 151 1.880 1.303 106 444 4.007 2010 158 176 1.867 1.282 106 438 4.027 132 143 1.853 1.301 106 444 3.979 2011 158 184 1.889 1.315 106 438 4.090 132 151 1.875 1.334 106 444 4.042

Page 79: IL TURISMO in ABRUZZO

77

L’OFFERTA RICETTIVA

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

CO N

ELLE

STA

TIST

ICH

E UF

FICI

ALI

(1) RTA residenze turistico alberghiereFonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.19 CONSISTENZA ALBERGHIERA PER CATEGORIA IN PROVINCIA DI CHIETI. ANNI 2001-2011

(1) Indice di comfort delle camere: [(camere 5 stelle*1)+(camere a 4 stelle*1)+(camere 3 stelle*0,75)+(camere 2 stelle*0,5)+(camere 1 stella*0,25)]/tot. camere*100

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.20 INDICI DI QUALITA' DELLE STRUTTURE ALBERGHIERE NELLE PROVINCE ABRUZZESI. ANNI 2001-2011

Anno L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo

Camere per esercizio Bagni ogni 100 camere

2001 28,6 30,2 42,4 27,5 30,7 95,7 99,5 96,9 97,2 97,62002 28,4 30,1 42,8 28,1 30,8 95,6 99,1 97,2 97,0 97,52003 28,2 30,1 41,9 28,1 30,7 96,0 99,1 97,3 97,1 96,02004 27,8 30,5 41,2 28,0 30,7 98,0 99,3 97,4 97,2 98,02005 28,2 30,5 40,9 27,9 30,7 96,7 99,0 97,4 93,1 96,72006 28,0 30,8 40,5 28,2 30,7 96,5 99,1 97,6 97,5 96,52007 27,2 31,5 41,2 28,4 30,6 96,6 97,1 98,4 97,7 96,62008 26,9 31,1 41,0 28,3 30,5 96,6 99,0 98,5 97,6 96,62009 26,9 31,0 41,4 28,9 30,6 96,6 98,9 98,9 97,8 96,62010 26,2 31,5 41,5 30,4 30,9 96,7 99,0 98,8 97,7 96,72011 26,2 31,7 40,9 30,2 30,8 96,4 99,1 98,8 98,2 96,4

Letti per camera Indice di comfort delle camere (1)

2001 2,0 1,9 2,1 2,0 2,0 73,6 69,3 77,4 71,6 72,2 2002 2,0 1,9 2,1 2,0 2,0 73,3 69,7 78,1 72,9 72,6 2003 2,0 2,0 2,1 2,0 2,0 73,6 69,8 78,8 72,5 72,9 2004 2,0 2,0 2,1 2,0 2,0 74,3 71,1 78,6 73,8 73,4 2005 2,0 2,0 2,1 2,0 2,0 73,9 70,6 78,9 73,3 73,4 2006 2,0 2,0 2,1 2,0 2,0 74,2 70,8 78,9 73,9 73,7 2007 2,0 1,9 2,1 2,0 2,0 74,3 69,2 80,2 74,7 74,1 2008 2,0 2,0 2,1 2,0 2,0 74,5 71,5 80,8 75,0 74,6 2009 2,0 2,0 2,1 2,0 2,0 75,1 72,0 81,3 75,9 75,1 2010 2,0 2,0 2,1 2,0 2,0 74,6 72,5 81,2 76,0 75,2 2011 2,0 2,0 2,1 2,0 2,0 75,0 72,5 81,3 76,4 75,4

Anno * ** *** **** ***** RTA (1) Totale * ** *** **** ***** RTA (1) Totale

Esercizi Letti

2001 16 41 78 12 - 1 148 347 1.448 4.983 1.110 - 60 7.948 2002 15 39 79 14 - 1 148 326 1.310 5.147 1.314 - 60 8.157 2003 14 38 84 15 - 1 152 302 1.280 5.382 1.338 - 60 8.362 2004 13 38 84 17 - - 152 286 1.242 5.361 1.432 - - 8.321 2005 12 40 84 18 - 1 155 270 1.282 5.397 1.524 - 60 8.533 2006 12 39 83 20 - 1 155 270 1.268 5.380 1.656 - 60 8.634 2007 12 36 84 22 1 1 156 276 1.155 5.433 1.787 82 60 8.793 2008 11 37 84 23 1 1 157 253 1.168 5.387 1.812 82 60 8.762 2009 10 34 89 25 1 1 160 235 1.057 5.715 1.978 82 60 9.127 2010 11 28 87 26 1 1 154 253 1.091 5.677 2.091 82 60 9.254 2011 10 29 89 27 1 1 157 233 1.111 5.716 2.187 82 60 9.389

Camere Bagni

2001 184 749 2.551 566 - 18 4.068 135 696 2.571 534 - 18 3.954 2002 172 679 2.609 678 - 18 4.156 125 630 2.594 664 - 18 4.031 2003 160 663 2.736 692 - 18 4.269 114 613 2.721 678 - 18 4.144 2004 152 642 2.711 745 - - 4.250 112 592 2.696 731 - - 4.131 2005 144 664 2.713 786 - 18 4.325 108 614 2.693 772 - 18 4.025 2006 143 655 2.687 870 - 18 4.373 118 605 2.665 856 - 18 4.262 2007 144 600 2.699 921 44 18 4.426 117 558 2.681 905 44 18 4.323 2008 132 609 2.696 937 44 18 4.436 108 567 2.670 921 44 18 4.328 2009 127 553 2.842 1.032 44 18 4.616 109 514 2.818 1.013 44 18 4.516 2010 136 562 2.827 1.091 44 18 4.678 112 523 2.800 1.072 44 18 4.569 2011 122 576 2.845 1.142 44 18 4.747 98 537 2.818 1.146 44 18 4.661

Page 80: IL TURISMO in ABRUZZO

78

CRESA

(1) RTA residenze turistico alberghiereFonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.21 INDICI DI QUALITA' DELLE STRUTTURE ALBERGHIERE PER CATEGORIA IN ABRUZZO. ANNI 2001-2011

(1) RTA residenze turistico alberghiereFonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.22 INDICI DI QUALITA' DELLE STRUTTURE ALBERGHIERE PER CATEGORIA IN PROVINCIA DELL'AQUILA. ANNI 2001-2011

Anno * ** *** **** ***** RTA (1) Totale * ** *** **** ***** RTA (1) Totale

Camere per esercizio Letti per camera

2001 11,3 16,6 34,8 45,2 17,0 26,0 28,6 1,8 1,9 2,0 2,0 2,0 3,2 2,0 2002 11,4 16,8 34,2 44,8 17,0 26,0 28,4 1,8 1,9 1,9 2,0 2,0 3,2 2,0 2003 11,7 16,4 33,5 44,6 17,0 23,0 28,2 1,8 1,9 2,0 2,0 2,0 3,1 2,0 2004 11,3 16,2 33,5 45,2 17,0 - 27,8 1,8 1,9 2,0 2,0 2,0 - 2,0 2005 11,5 16,7 32,7 45,3 17,0 23,0 28,2 1,9 1,9 2,0 2,0 2,0 3,1 2,0 2006 11,5 16,8 32,5 42,9 17,0 23,0 28,0 1,9 1,9 2,0 2,0 2,0 3,1 2,0 2007 11,5 16,5 31,5 41,5 17,0 23,0 27,2 1,9 1,9 2,0 2,1 2,0 3,1 2,0 2008 11,6 15,9 30,7 41,7 23,0 23,0 26,9 1,9 1,9 2,0 2,1 2,9 3,1 2,0 2009 11,6 15,3 30,2 43,2 23,0 23,0 26,9 1,9 1,9 2,0 2,0 2,9 3,1 2,0 2010 11,6 15,1 29,4 42,6 23,0 23,0 26,2 1,9 1,9 2,0 2,0 2,9 3,1 2,0 2011 11,5 15,0 29,4 42,7 23,0 23,0 26,2 1,9 1,9 2,0 2,0 2,9 3,1 2,0

Bagni ogni 100 camere Peso dei letti delle singole categorie sul totale

2001 72,8 88,3 98,3 98,3 100,0 100,0 95,7 5,5 11,3 63,9 18,3 0,3 0,7 100,02002 73,1 88,5 98,3 98,2 100,0 100,0 95,6 5,4 11,8 64,7 17,2 0,3 0,7 100,02003 71,9 91,3 98,3 98,1 100,0 100,0 96,0 5,0 11,2 65,0 17,4 0,3 1,1 100,0 2004 72,7 91,4 98,3 98,1 100,0 - 98,0 5,3 11,2 65,6 17,6 0,3 - 100,0 2005 77,7 91,1 98,7 98,1 100,0 100,0 96,7 5,2 10,0 66,3 17,1 0,3 1,1 100,0 2006 79,0 90,9 98,4 98,3 100,0 100,0 96,5 5,2 10,1 64,6 18,7 0,3 1,1 100,0 2007 79,0 91,2 98,4 98,3 100,0 100,0 96,6 5,2 10,4 63,6 19,4 0,3 1,1 100,0 2008 80,3 91,1 98,5 98,6 100,0 100,0 96,6 5,2 9,9 63,0 19,9 1,0 1,1 100,0 2009 79,8 91,0 98,4 98,3 100,0 100,0 96,6 5,1 9,4 62,5 21,0 1,0 1,1 100,0 2010 83,1 91,9 98,3 98,1 100,0 100,0 96,7 4,9 10,0 63,6 19,4 1,0 1,1 100,0 2011 80,2 91,3 98,2 98,4 100,0 100,0 96,4 5,1 9,7 61,5 21,5 1,0 1,1 100,0

Anno * ** *** **** ***** RTA (1) Totale * ** *** **** ***** RTA (1) Totale

Camere per esercizio Letti per camera

2001 12,4 18,7 37,4 61,3 64,3 47,3 30,7 1,8 1,9 2,0 2,0 2,0 2,8 2,02002 12,5 18,4 37,0 62,2 64,3 41,7 30,8 1,8 1,9 1,9 2,0 2,0 2,8 2,02003 12,3 18,2 36,3 60,6 64,3 39,8 30,7 1,8 1,9 2,0 2,0 2,0 2,7 2,02004 12,2 17,7 36,5 60,0 64,3 - 30,7 1,8 1,9 2,0 2,0 2,0 - 2,02005 12,4 17,7 35,9 59,9 64,3 36,3 30,7 1,8 1,9 2,0 2,0 2,0 2,7 2,02006 12,2 17,8 35,9 57,9 64,3 36,3 30,7 1,8 1,9 2,0 2,0 2,0 2,7 2,02007 12,3 17,8 35,5 54,3 61,8 33,5 30,6 1,8 1,9 2,0 2,0 2,0 2,7 2,02008 12,4 17,3 34,9 53,5 56,2 33,7 30,5 1,8 1,9 2,0 2,1 2,1 2,7 2,02009 12,5 16,8 34,6 53,6 56,2 32,0 30,6 1,8 1,9 2,0 2,0 2,1 2,7 2,02010 12,5 17,4 34,6 54,1 56,2 31,9 30,9 1,9 1,9 2,0 2,1 2,1 2,6 2,02011 12,5 17,3 34,5 53,5 56,2 31,9 30,8 1,9 1,9 2,0 2,1 2,1 2,6 2,0

Bagni ogni 100 camere Peso dei letti delle singole categorie sul totale

2001 85,2 93,4 99,8 99,1 100,0 98,0 97,6 7,7 12,1 57,8 17,7 0,8 3,9 100,02002 85,1 93,8 99,2 99,7 100,0 98,0 97,5 7,5 11,7 57,0 18,6 0,8 4,4 100,02003 85,7 93,5 99,2 99,6 100,0 98,4 97,6 6,9 11,2 57,4 18,5 0,8 5,1 100,02004 85,5 93,5 99,2 99,7 100,0 - 97,6 6,6 10,9 62,6 19,1 0,8 - 100,02005 87,1 93,3 99,3 99,7 100,0 99,0 97,8 6,7 10,3 57,9 19,1 0,8 5,2 100,02006 87,9 93,3 99,2 99,7 100,0 99,2 97,9 6,5 10,2 57,1 19,4 0,8 6,0 100,02007 89,6 93,3 99,2 99,5 100,0 99,3 98,0 6,1 9,8 56,7 19,5 1,2 6,7 100,02008 89,7 93,1 99,1 99,6 100,0 99,3 98,0 5,8 9,2 56,2 20,4 1,4 7,0 100,02009 89,8 93,5 99,1 99,4 100,0 99,3 98,1 5,6 8,5 56,4 21,1 1,4 7,0 100,02010 90,2 93,7 99,1 99,4 100,0 99,4 98,2 5,5 8,4 56,5 20,9 1,4 7,2 100,02011 89,4 93,6 99,1 99,9 100,0 99,4 98,2 5,5 8,4 56,0 21,7 1,4 7,1 100,0

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79

L’OFFERTA RICETTIVA

PART

E 2

• IL

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CATO

TUR

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ALI

(1) RTA residenze turistico alberghiereFonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.23 INDICI DI QUALITA' DELLE STRUTTURE ALBERGHIERE PER CATEGORIA IN PROVINCIA DI TERAMO.ANNI 2001-2011

(1) RTA residenze turistico alberghiereFonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.24 INDICI DI QUALITA' DELLE STRUTTURE ALBERGHIERE PER CATEGORIA IN PROVINCIA DI PESCARA.ANNI 2001-2011

Anno * ** *** **** ***** RTA (1) Totale * ** *** **** ***** RTA (1) Totale

Camere per esercizio Letti per camera

2001 13,4 19,2 44,1 82,2 34,0 106,0 42,4 1,9 1,9 1,9 2,0 2,0 3,1 2,12002 14,1 17,6 42,9 88,7 34,0 106,0 42,8 1,9 1,9 1,9 2,0 2,0 3,1 2,12003 12,9 17,1 41,4 84,8 34,0 106,0 41,9 1,9 1,9 2,0 2,0 2,0 3,1 2,12004 12,6 16,4 45,7 83,9 34,0 - 41,2 1,9 1,9 2,2 2,0 2,0 - 2,12005 12,6 16,4 41,0 83,9 34,0 105,0 40,9 1,9 1,9 2,0 2,0 2,0 3,2 2,12006 12,6 16,5 40,0 83,9 34,0 105,0 40,5 1,9 1,9 2,0 2,0 2,0 3,2 2,12007 12,4 16,2 40,5 73,3 53,0 87,6 41,2 2,0 1,8 2,0 2,0 2,0 3,2 2,12008 12,4 16,4 39,2 68,2 53,0 87,6 41,0 2,0 1,9 2,0 2,0 2,0 3,2 2,12009 12,4 14,2 39,4 71,3 53,0 87,6 41,4 2,0 1,9 2,0 2,0 2,0 3,2 2,12010 12,2 14,7 39,7 71,2 53,0 87,6 41,5 2,0 1,9 2,0 2,0 2,0 3,2 2,12011 12,2 14,2 39,4 69,2 53,0 87,6 40,9 2,0 1,3 2,0 2,0 2,0 3,2 2,1

Bagni ogni 100 camere Peso dei letti delle singole categorie sul totale

2001 63,0 83,3 99,6 101,2 100,0 100,0 96,9 4,9 6,4 47,5 25,0 0,8 15,3 100,02002 62,1 86,2 99,6 101,6 100,0 100,0 97,2 5,2 5,6 45,6 27,3 0,8 15,4 100,02003 63,9 79,0 99,6 101,6 100,0 100,0 97,3 3,9 6,1 47,2 27,1 0,8 14,9 100,02004 65,6 79,7 99,8 101,5 100,0 - 97,4 4,1 6,2 60,6 28,3 0,8 - 100,02005 67,7 79,7 99,5 101,5 100,0 101,4 97,4 4,3 6,2 45,6 28,2 0,8 14,9 100,02006 70,1 79,8 99,6 101,5 100,0 101,4 97,6 4,3 6,2 45,6 28,2 0,8 14,9 100,02007 82,6 78,3 99,7 101,5 100,0 101,4 98,4 3,3 5,7 44,7 28,1 2,4 15,8 100,02008 82,6 78,6 99,3 101,5 100,0 101,4 98,5 3,3 4,8 44,1 29,4 2,4 15,9 100,02009 82,6 82,1 99,4 101,5 100,0 101,4 98,9 3,4 4,0 43,8 29,9 2,5 16,4 100,02010 83,5 81,3 99,3 101,5 100,0 101,4 98,8 3,7 3,8 43,4 30,0 2,5 16,5 100,02011 83,5 82,1 99,3 101,4 100,0 101,4 98,8 3,7 2,8 43,4 30,4 2,4 16,2 100,0

Anno * ** *** **** ***** RTA (1) Totale * ** *** **** ***** RTA (1) Totale

Camere per esercizio Letti per camera

2001 12,8 20,5 40,1 78,8 142,0 24,3 30,2 1,8 1,9 2,0 2,0 2,0 1,8 1,92002 12,7 20,4 39,8 76,2 142,0 23,6 30,1 1,8 1,9 1,9 2,1 2,0 2,2 1,92003 12,6 20,5 39,5 75,4 142,0 26,7 30,1 1,8 1,8 1,9 2,2 2,0 2,2 2,02004 13,8 19,8 38,0 74,2 142,0 - 30,5 1,7 1,8 2,0 2,1 2,0 - 2,02005 12,8 19,9 39,5 74,2 142,0 24,2 30,5 1,8 1,8 1,9 2,1 2,0 2,2 2,02006 12,5 19,9 39,8 73,8 142,0 26,7 30,8 1,8 1,8 1,9 2,1 2,0 2,3 2,02007 12,7 20,2 39,8 71,7 142,0 25,4 31,5 1,8 1,8 1,9 2,1 2,0 2,3 1,92008 12,8 19,6 39,3 72,7 141,0 26,2 31,1 1,8 1,8 1,9 2,2 2,0 2,3 2,02009 12,8 19,1 38,9 67,7 141,0 24,7 31,0 1,8 1,8 1,9 2,2 2,0 2,3 2,02010 13,0 18,7 39,1 69,0 141,0 25,1 31,5 1,8 1,8 1,9 2,2 2,0 2,3 2,02011 13,1 18,7 39,2 69,0 141,0 25,1 31,7 1,8 1,8 1,9 2,2 2,0 2,3 2,0

Bagni ogni 100 camere Peso dei letti delle singole categorie sul totale

2001 95,4 99,4 100,5 100,0 100,0 93,3 99,5 12,1 12,7 56,3 15,3 1,6 2,0 100,02002 95,7 99,4 99,7 100,0 100,0 94,7 99,1 11,7 12,5 54,3 16,6 1,6 3,4 100,02003 95,6 99,2 99,7 100,0 100,0 96,5 99,1 11,1 11,8 53,7 16,7 1,5 5,1 100,02004 86,4 91,4 99,5 100,0 100,0 - 99,3 10,2 11,2 60,6 16,5 1,5 - 100,02005 95,3 99,1 99,7 100,0 100,0 96,7 99,0 10,6 10,2 55,6 16,6 1,5 5,5 100,02006 95,1 99,1 99,8 100,0 100,0 97,7 99,1 9,8 10,1 55,1 16,0 1,5 7,6 100,02007 95,8 99,0 99,7 99,6 100,0 98,0 97,1 9,3 9,8 55,2 15,2 1,5 9,0 100,02008 95,6 98,1 99,7 99,6 100,0 98,2 99,0 8,7 8,8 54,8 16,5 1,4 9,8 100,02009 95,3 97,9 99,6 99,6 100,0 98,2 98,9 8,4 8,4 54,8 17,1 1,4 9,9 100,02010 95,2 98,1 99,7 99,6 100,0 98,3 99,0 8,0 7,8 55,2 17,3 1,4 10,2 100,02011 95,6 98,1 99,7 99,6 100,0 98,3 99,1 7,9 7,8 55,4 17,3 1,4 10,2 100,0

Page 82: IL TURISMO in ABRUZZO

80

CRESA

(1) RTA residenze turistico alberghiereFonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.25 INDICI DI QUALITA' DELLE STRUTTURE ALBERGHIERE PER CATEGORIA IN PROVINCIA DI CHIETI.ANNI 2001-2011

Anno * ** *** **** ***** RTA (1) Totale * ** *** **** ***** RTA (1) Totale

Camere per esercizio Letti per camera

2001 11,5 18,3 32,7 47,2 - 18,0 27,5 1,9 1,9 2,0 2,0 - 3,3 2,02002 11,5 17,4 33,0 48,4 - 18,0 28,1 1,9 1,9 2,0 1,9 - 3,3 2,02003 11,4 17,4 32,6 46,1 - 18,0 28,1 1,9 1,9 2,0 1,9 - 3,3 2,02004 11,7 16,9 32,3 43,8 - - 28,0 1,9 1,9 2,0 1,9 - - 2,02005 12,0 16,6 32,3 43,7 - 18,0 27,9 1,9 1,9 2,0 1,9 - 3,3 2,02006 11,9 16,8 32,4 43,5 - 18,0 28,2 1,9 1,9 2,0 1,9 - 3,3 2,02007 12,0 16,7 32,1 41,9 44,0 18,0 28,4 1,9 1,9 2,0 1,9 1,9 3,3 2,02008 12,0 16,5 32,1 40,7 44,0 18,0 28,3 1,9 1,9 2,0 1,9 1,9 3,3 2,02009 12,7 16,3 31,9 41,3 44,0 18,0 28,9 1,9 1,9 2,0 1,9 1,9 3,3 2,02010 12,4 20,1 32,5 42,0 44,0 18,0 30,4 1,9 1,9 2,0 1,9 1,9 3,3 2,02011 12,2 19,9 32,0 42,3 44,0 18,0 30,2 1,9 1,9 2,0 1,9 1,9 3,3 2,0

Bagni ogni 100 camere Peso dei letti delle singole categorie sul totale

2001 73,4 92,9 100,8 94,3 - 100,0 97,2 4,4 18,2 62,7 14,0 - 0,8 100,02002 72,7 92,8 99,4 97,9 - 100,0 97,0 4,0 16,1 63,1 16,1 - 0,7 100,02003 71,3 92,5 99,5 98,0 - 100,0 97,1 3,6 15,3 64,4 16,0 - 0,7 100,02004 73,7 92,2 99,4 98,1 - - 97,2 3,4 14,9 64,4 17,2 - - 100,02005 75,0 92,5 99,3 98,2 - 100,0 93,1 3,2 15,0 63,2 17,9 - 0,7 100,02006 82,5 92,4 99,2 98,4 - 100,0 97,5 3,1 14,7 62,3 19,2 - 0,7 100,02007 81,3 93,0 99,3 98,3 100,0 100,0 97,7 3,1 13,1 61,8 20,3 0,9 0,7 100,02008 81,8 93,1 99,0 98,3 100,0 100,0 97,6 2,9 13,3 61,5 20,7 0,9 0,7 100,02009 85,8 92,9 99,2 98,2 100,0 100,0 97,8 2,6 11,6 62,6 21,7 0,9 0,7 100,02010 82,4 93,1 99,0 98,3 100,0 100,0 97,7 2,7 11,8 61,3 22,6 0,9 0,6 100,02011 80,3 93,2 99,1 100,4 100,0 100,0 98,2 2,5 11,8 60,9 23,3 0,9 0,6 100,0

Page 83: IL TURISMO in ABRUZZO

81

L’OFFERTA RICETTIVA

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

CO N

ELLE

STA

TIST

ICH

E UF

FICI

ALI

TAB. 2.1.26 CONSISTENZA DELLE STRUTTURE RICETTIVE NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2011 (segue)

Esercizi Letti Camere Esercizi Letti Esercizi Letti

Acciano 2 68 36 1 6 3 74 Aielli 3 112 55 0 0 3 112 Alfedena 3 125 62 6 152 9 277 Anversa degli Abruzzi 0 0 0 5 79 5 79 Ateleta 1 36 18 2 8 3 44 Avezzano 5 409 222 4 41 9 450 Balsorano 0 0 0 2 25 2 25 Barete 0 0 0 1 11 1 11 Barisciano 2 35 19 3 24 5 59 Barrea 4 122 62 4 353 8 475 Bisegna 1 10 7 3 191 4 201 Bugnara 1 63 31 0 0 1 63 Cagnano Amiterno 1 13 8 3 36 4 49 Calascio 0 0 0 3 24 3 24 Campo di Giove 4 128 68 1 479 5 607 Campotosto 3 69 37 1 11 4 80 Canistro 0 0 0 0 0 - - Cansano 1 25 16 4 62 5 87 Capestrano 0 0 0 4 43 4 43 Capistrello 0 0 0 2 11 2 11 Capitignano 0 0 0 3 25 3 25 Caporciano 0 0 0 1 10 1 10 Cappadocia 2 106 52 1 40 3 146 Carapelle Calvisio 0 0 0 0 0 - - Carsoli 2 122 62 2 16 4 138 Castel del Monte 1 48 28 3 92 4 140 Castel di Ieri 0 0 0 0 0 - - Castel di Sangro 9 435 188 13 250 22 685 Castellafiume 0 0 0 0 0 - - Castelvecchio Calvisio 0 0 0 1 3 1 3 Castelvecchio Subequo 0 0 0 1 8 1 8 Celano 1 60 34 5 85 6 145 Cerchio 0 0 0 1 12 1 12 Civita d'Antino 0 0 0 2 25 2 25 Civitella Alfedena 5 258 120 9 274 14 532 Civitella Roveto 2 68 27 1 20 3 88 Cocullo 0 0 0 0 0 - - Collarmele 0 0 0 0 0 - - Collelongo 0 0 0 2 15 2 15 Collepietro 0 0 0 1 9 1 9 Corfinio 1 22 12 3 30 4 52 Fagnano Alto 0 0 0 2 13 2 13 Fontecchio 0 0 0 2 36 2 36 Fossa 0 0 0 0 0 - - Gagliano Aterno 0 0 0 1 8 1 8 Gioia dei Marsi 1 110 55 0 0 1 110 Goriano Sicoli 0 0 0 1 15 1 15 Introdacqua 1 32 16 5 52 6 84 L'Aquila 30 1739 849 59 734 89 2.473 Lecce nei Marsi 0 0 0 0 0 - - Luco dei Marsi 1 22 11 2 14 3 36 Lucoli 4 310 155 0 0 4 310 Magliano de' Marsi 2 99 35 2 15 4 114 Massa d'Albe 1 42 14 7 103 8 145 Molina Aterno 0 0 0 2 27 2 27 Montereale 1 14 10 5 41 6 55 Morino 1 66 24 2 22 3 88 Navelli 0 0 0 3 27 3 27 Ocre 0 0 0 2 24 2 24 Ofena 0 0 0 2 16 2 16 Opi 2 193 99 8 365 10 558 Oricola 2 74 44 0 0 2 74 Ortona dei Marsi 0 0 0 0 0 - - Ortucchio 0 0 0 0 0 - - Ovindoli 11 529 278 6 61 17 590 Pacentro 1 22 11 10 60 11 82 Pereto 0 0 0 0 0 - - Pescasseroli 33 1550 783 18 543 51 2.093

Comuni Alberghiere Complementari Totali

Page 84: IL TURISMO in ABRUZZO

82

CRESA

TAB. 2.1.26 (continua) CONSISTENZA DELLE STRUTTURE RICETTIVE NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2011

Esercizi Letti Camere Esercizi Letti Esercizi Letti

Pescina 3 74 38 1 12 4 86 Pescocostanzo 10 355 163 16 183 26 538 Pettorano sul Gizio 0 0 0 2 47 2 47 Pizzoli 0 0 0 2 16 2 16 Poggio Picenze 2 72 28 5 45 7 117 Prata d'Ansidonia 0 0 0 0 0 - - Pratola Peligna 1 21 12 5 77 6 98 Prezza 0 0 0 2 12 2 12 Raiano 0 0 0 2 15 2 15 Rivisondoli 7 610 305 2 16 9 626 Roccacasale 1 50 23 0 0 1 50 Rocca di Botte 0 0 0 0 0 - - Rocca di Cambio 4 91 48 0 0 4 91 Rocca di Mezzo 6 507 255 2 10 8 517 Rocca Pia 3 69 34 0 0 3 69 Roccaraso 27 1.820 907 15 468 42 2.288 San Benedetto dei Marsi 1 20 10 1 4 2 24 San Benedetto in Perillis 0 0 0 0 0 - - San Demetrio ne' Vestini 1 52 26 3 20 4 72 San Pio delle Camere 1 13 11 2 14 3 27 Sante Marie 1 20 10 0 0 1 20 Sant'Eusanio Forconese 0 0 0 1 10 1 10 Santo Stefano di Sessanio 0 0 0 15 409 15 409 San Vincenzo Valle Roveto 0 0 0 1 8 1 8 Scanno 17 826 436 13 131 30 957 Scontrone 0 0 0 2 12 2 12 Scoppito 1 47 25 8 67 9 114 Scurcola Marsicana 1 171 76 3 18 4 189 Secinaro 0 0 0 0 0 - - Sulmona 8 711 352 28 180 36 891 Tagliacozzo 5 297 151 10 1.430 15 1.727 Tione degli Abruzzi 0 0 0 0 0 - - Tornimparte 1 15 8 5 38 6 53 Trasacco 1 28 15 2 16 3 44 Villalago 3 198 100 4 2.614 7 2.812 Villa Santa Lucia degli Abruzzi 0 0 0 0 0 - - Villa Sant'Angelo 0 0 0 1 7 1 7 Villavallelonga 0 0 0 4 305 4 305 Villetta Barrea 5 224 106 11 310 16 534 Vittorito 0 0 0 1 4 1 4 PROVINCIA L'AQUILA 255 13.427 6.687 406 11.144 661 24.571 Alba Adriatica 54 3.307 1.761 15 1.573 69 4.880 Ancarano 3 52 26 3 15 6 67 Arsita 0 0 0 13 97 13 97 Atri 1 102 51 15 143 16 245 Basciano 0 0 0 2 12 2 12 Bellante 0 0 0 3 59 3 59 Bisenti 0 0 0 11 59 11 59 Campli 2 51 27 6 79 8 130 Canzano 0 0 0 3 26 3 26 Castel Castagna 0 0 0 5 36 5 36 Castellalto 2 52 25 3 23 5 75 Castelli 0 0 0 8 60 8 60 Castiglione Messer Raim. 0 0 0 7 45 7 45 Castilenti 0 0 0 10 74 10 74 Cellino Attanasio 1 22 11 9 62 10 84 Cermignano 0 0 0 2 14 2 14 Civitella del Tronto 4 165 73 9 124 13 289 Colledara 1 20 9 7 45 8 65 Colonnella 2 99 48 8 103 10 202 Controguerra 0 0 0 5 54 5 54 Corropoli 1 64 32 3 42 4 106 Cortino 1 24 13 7 52 8 76 Crognaleto 1 22 12 5 58 6 80 Fano Adriano 0 0 0 3 18 3 18 Giulianova 33 2.406 1.194 17 4.302 50 6.708 Isola del Gran Sasso d'Italia 8 180 99 29 359 37 539 Montefino 0 0 0 3 25 3 25

Comuni Alberghiere Complementari Totali

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TAB. 2.1.26 (continua) CONSISTENZA DELLE STRUTTURE RICETTIVE NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2011

Esercizi Letti Camere Esercizi Letti Esercizi Letti

Montorio al Vomano 2 113 52 6 40 8 153 Morro d'Oro 0 0 0 4 69 4 69 Mosciano Sant'Angelo 5 238 123 9 148 14 386 Nereto 1 22 12 0 0 1 22 Notaresco 0 0 0 9 87 9 87 Penna Sant'Andrea 2 66 40 0 0 2 66 Pietracamela 8 595 275 4 19 12 614 Pineto 34 1.678 913 19 2.843 53 4.521 Rocca Santa Maria 2 35 19 1 12 3 47 Roseto degli Abruzzi 43 2.659 1.212 21 7.298 64 9.957 Sant'Egidio alla Vibrata 3 122 73 1 7 4 129 Sant'Omero 3 98 49 2 43 5 141 Silvi 31 2.787 1.473 20 1.976 51 4.763 Teramo 8 689 316 25 188 33 877 Torano Nuovo 0 0 0 3 44 3 44 Torricella Sicura 0 0 0 2 11 2 11 Tortoreto 37 2.647 1.250 18 5.218 55 7.865 Tossicia 0 0 0 2 20 2 20 Valle Castellana 2 55 30 2 38 4 93 Martinsicuro 27 1.917 982 18 4.590 45 6.507 PROVINCIA TERAMO 322 20.287 10.200 377 30.210 699 50.497 Abbateggio 1 12 7 8 104 9 116 Alanno 1 21 10 1 10 2 31 Bolognano 0 0 0 2 21 2 21 Brittoli 0 0 0 1 21 1 21 Bussi sul Tirino 0 0 0 0 0 - - Cappelle sul Tavo 0 0 0 2 10 2 10 Caramanico Terme 15 1.029 516 25 242 40 1.271 Carpineto della Nora 0 0 0 3 14 3 14 Castiglione a Casauria 0 0 0 3 19 3 19 Catignano 0 0 0 1 1 1 1 Cepagatti 4 95 52 0 0 4 95 Città Sant'Angelo 10 629 317 27 289 37 918 Civitaquana 0 0 0 4 33 4 33 Civitella Casanova 1 11 7 1 6 2 17 Collecorvino 0 0 0 7 64 7 64 Corvara 0 0 0 4 18 4 18 Cugnoli 0 0 0 3 36 3 36 Elice 0 0 0 1 7 1 7 Farindola 1 84 41 6 53 7 137 Lettomanoppello 0 0 0 2 7 2 7 Loreto Aprutino 3 148 81 12 129 15 277 Manoppello 1 16 10 10 168 11 184 Montebello di Bertona 0 0 0 6 50 6 50 Montesilvano 29 4.354 1.881 51 349 80 4.703 Moscufo 0 0 0 7 75 7 75 Nocciano 0 0 0 4 26 4 26 Penne 0 0 0 19 259 19 259 Pescara 21 1.814 936 34 261 55 2.075 Pescosansonesco 1 16 8 2 31 3 47 Pianella 1 34 15 11 84 12 118 Picciano 0 0 0 4 30 4 30 Pietranico 0 0 0 3 18 3 18 Popoli 2 131 66 6 50 8 181 Roccamorice 0 0 0 8 98 8 98 Rosciano 0 0 0 4 43 4 43 Salle 0 0 0 1 20 1 20 Sant'Eufemia a Maiella 2 91 38 6 132 8 223 San Valentino in Abr. Cit. 1 17 11 5 46 6 63 Scafa 2 40 19 1 10 3 50 Serramonacesca 1 62 30 2 29 3 91 Spoltore 0 0 0 7 37 7 37 Tocco da Casauria 0 0 0 5 48 5 48 Torre de' Passeri 0 0 0 1 5 1 5 Turrivalignani 2 66 36 0 0 2 66 Vicoli 0 0 0 2 17 2 17 Villa Celiera 1 11 9 1 20 2 31 PROVINCIA PESCARA 100 8.681 4.090 313 2.990 413 11.671

Comuni Alberghiere Complementari Totali

Page 86: IL TURISMO in ABRUZZO

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CRESA

TAB. 2.1.26 (continua) CONSISTENZA DELLE STRUTTURE RICETTIVE NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2011

Esercizi Letti Camere Esercizi Letti Esercizi Letti

Altino 2 80 41 3 16 5 96 Archi 0 0 0 6 37 6 37 Ari 0 0 0 1 9 1 9 Arielli 0 0 0 2 14 2 14 Atessa 5 173 112 6 42 11 215 Bomba 0 0 0 7 285 7 285 Borrello 0 0 0 4 32 4 32 Bucchianico 0 0 0 3 24 3 24 Montebello sul Sangro 0 0 0 0 0 - - Canosa Sannita 1 18 10 2 13 3 31 Carpineto Sinello 0 0 0 1 9 1 9 Carunchio 1 30 16 3 23 4 53 Casacanditella 0 0 0 2 30 2 30 Casalanguida 0 0 0 0 0 - - Casalbordino 4 312 160 12 1.921 16 2.233 Casalincontrada 0 0 0 2 19 2 19 Casoli 0 0 0 3 21 3 21 Castel Frentano 1 19 9 1 6 2 25 Castelguidone 0 0 0 0 0 - - Castiglione Messer Marino 1 18 13 1 11 2 29 Celenza sul Trigno 0 0 0 0 0 - - Chieti 8 518 278 26 809 34 1.327 Civitaluparella 0 0 0 0 0 - - Civitella Messer Raimondo 0 0 0 1 2 1 2 Colledimacine 0 0 0 0 0 - - Colledimezzo 1 32 15 3 119 4 151 Crecchio 0 0 0 5 41 5 41 Cupello 0 0 0 6 49 6 49 Dogliola 0 0 0 0 0 - - Fara Filiorum Petri 2 55 28 1 12 3 67 Fara San Martino 1 221 84 2 21 3 242 Filetto 0 0 0 1 12 1 12 Fossacesia 5 192 98 16 184 21 376 Fraine 0 0 0 1 6 1 6 Francavilla al Mare 16 985 487 29 893 45 1.878 Fresagrandinaria 0 0 0 0 0 - - Frisa 0 0 0 1 8 1 8 Furci 0 0 0 1 5 1 5 Gamberale 1 38 21 0 0 1 38 Gessopalena 0 0 0 4 26 4 26 Gissi 1 36 16 4 27 5 63 Giuliano Teatino 0 0 0 1 7 1 7 Guardiagrele 4 107 58 4 48 8 155 Guilmi 0 0 0 0 0 - - Lama dei Peligni 0 0 0 4 297 4 297 Lanciano 4 272 146 24 221 28 493 Lentella 0 0 0 2 20 2 20 Lettopalena 0 0 0 1 4 1 4 Liscia 0 0 0 0 0 - - Miglianico 2 92 31 4 109 6 201 Montazzoli 1 15 8 2 9 3 24 Monteferrante 0 0 0 0 0 - - Montelapiano 0 0 0 0 0 - - Montenerodomo 0 0 0 6 68 6 68 Monteodorisio 0 0 0 1 5 1 5 Mozzagrogna 2 155 84 4 32 6 187 Orsogna 1 84 42 5 28 6 112 Ortona 9 699 334 33 2.066 42 2.765 Paglieta 0 0 0 3 31 3 31 Palena 2 61 31 8 67 10 128 Palmoli 1 18 10 1 18 2 36 Palombaro 1 48 24 6 52 7 100 Pennadomo 0 0 0 1 7 1 7 Pennapiedimonte 0 0 0 5 24 5 24 Perano 2 100 50 0 0 2 100 Pizzoferrato 1 200 100 6 69 7 269 Poggiofiorito 0 0 0 3 21 3 21 Pollutri 0 0 0 0 0 - -

Comuni Alberghiere Complementari Totali

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TAB. 2.1.26 (continua) CONSISTENZA DELLE STRUTTURE RICETTIVE NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2011

Fonte: dati Istat

Esercizi Letti Camere Esercizi Letti Esercizi Letti

Pretoro 5 424 210 7 428 12 852 Quadri 0 0 0 0 0 - - Rapino 1 23 13 2 20 3 43 Ripa Teatina 1 13 9 4 20 5 33 Roccamontepiano 0 0 0 4 35 4 35 Rocca San Giovanni 3 217 119 9 311 12 528 Roccascalegna 0 0 0 4 25 4 25 Roccaspinalveti 2 47 23 3 20 5 67 Roio del Sangro 0 0 0 1 2 1 2 Rosello 0 0 0 3 24 3 24 San Buono 0 0 0 4 36 4 36 San Giovanni Lipioni 0 0 0 0 0 - - San Giovanni Teatino 3 321 145 7 30 10 351 San Martino sulla Marruc. 0 0 0 5 24 5 24 San Salvo 6 415 217 7 57 13 472 Santa Maria Imbaro 0 0 0 1 4 1 4 Sant'Eusanio del Sangro 1 20 10 3 15 4 35 San Vito Chietino 4 201 104 13 500 17 701 Scerni 0 0 0 5 54 5 54 Schiavi di Abruzzo 1 62 31 0 0 1 62 Taranta Peligna 0 0 0 1 10 1 10 Tollo 1 48 24 2 15 3 63 Torino di Sangro 4 136 70 11 2197 15 2.333 Tornareccio 0 0 0 3 24 3 24 Torrebruna 0 0 0 1 7 1 7 Torrevecchia Teatina 0 0 0 1 10 1 10 Torricella Peligna 2 62 28 7 57 9 119 Treglio 1 64 32 3 17 4 81 Tufillo 0 0 0 1 4 1 4 Vacri 0 0 0 1 19 1 19 Vasto 40 2695 1369 41 3417 81 6.112 Villalfonsina 0 0 0 1 6 1 6 Villamagna 0 0 0 1 9 1 9 Villa Santa Maria 1 37 24 3 98 4 135 Pietraferrazzana 0 0 0 0 0 - - Fallo 1 26 13 0 0 1 26 PROVINCIA CHIETI 157 9.389 4.747 443 15.424 600 24.813 REGIONE ABRUZZO 834 51.784 25.724 1.539 59.768 2.373 111.552

Comuni Alberghiere Complementari Totali

Page 88: IL TURISMO in ABRUZZO

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CRESA

TAB. 2.1.27 TASSI DI FUNZIONE TURISTICA, ALBERGHIERA ED EXTRALBERGHIERA E INDICE DI FLORENCE NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2011 (segue)

turistica alberghiera extralberg. posti letto posti letto posti letto totali alberg. extralberg.

Acciano 210,8 193,7 17,1 2,5 2,3 0,2 Aielli 76,8 76,8 - 0,9 0,9 - Alfedena 352,9 159,2 193,6 4,1 1,9 2,3 Anversa degli Abruzzi 214,7 - 214,7 2,5 - 2,5 Ateleta 38,2 31,2 6,9 0,4 0,4 0,1 Avezzano 11,0 10,0 1,0 0,1 0,1 0,0 Balsorano 6,8 - 6,8 0,1 - 0,1 Barete 16,2 - 16,2 0,2 - 0,2 Barisciano 31,8 18,9 13,0 0,4 0,2 0,2 Barrea 654,3 168,0 486,2 7,7 2,0 5,7 Bisegna 770,1 38,3 731,8 9,0 0,4 8,6 Bugnara 57,0 57,0 - 0,7 0,7 - Cagnano Amiterno 35,4 9,4 26,0 0,4 0,1 0,3 Calascio 175,2 - 175,2 2,1 - 2,1 Campo di Giove 716,6 151,1 565,5 8,4 1,8 6,6 Campotosto 136,5 117,7 18,8 1,6 1,4 0,2 Canistro - - - - - - Cansano 308,5 88,7 219,9 3,6 1,0 2,6 Capestrano 48,0 - 48,0 0,6 - 0,6 Capistrello 2,1 - 2,1 0,0 - 0,0 Capitignano 36,8 - 36,8 0,4 - 0,4 Caporciano 42,6 - 42,6 0,5 - 0,5 Cappadocia 265,0 192,4 72,6 3,1 2,3 0,9 Carapelle Calvisio - - - - - - Carsoli 25,5 22,5 3,0 0,3 0,3 0,0 Castel del Monte 313,2 107,4 205,8 3,7 1,3 2,4 Castel di Ieri - - - - - - Castel di Sangro 114,5 72,7 41,8 1,3 0,9 0,5 Castellafiume - - - - - - Castelvecchio Calvisio 18,9 - 18,9 0,2 - 0,2 Castelvecchio Subequo 7,5 - 7,5 0,1 - 0,1 Celano 13,4 5,5 7,9 0,2 0,1 0,1 Cerchio 7,3 - 7,3 0,1 - 0,1 Civita d'Antino 25,2 - 25,2 0,3 - 0,3 Civitella Alfedena 1.755,8 851,5 904,3 20,6 10,0 10,6 Civitella Roveto 26,1 20,2 5,9 0,3 0,2 0,1 Cocullo - - - - - - Collarmele - - - - - - Collelongo 11,4 - 11,4 0,1 - 0,1 Collepietro 38,3 - 38,3 0,4 - 0,4 Corfinio 48,2 20,4 27,8 0,6 0,2 0,3 Fagnano Alto 29,5 - 29,5 0,3 - 0,3 Fontecchio 87,8 - 87,8 1,0 - 1,0 Fossa - - - - - - Gagliano Aterno 31,4 - 31,4 0,4 - 0,4 Gioia dei Marsi 52,1 52,1 - 0,6 0,6 - Goriano Sicoli 25,1 - 25,1 0,3 - 0,3 Introdacqua 39,5 15,0 24,4 0,5 0,2 0,3 L'Aquila 36,9 26,0 11,0 0,4 0,3 0,1 Lecce nei Marsi - - - - - - Luco dei Marsi 6,1 3,7 2,4 0,1 0,0 0,0 Lucoli 304,2 304,2 - 3,6 3,6 - Magliano de' Marsi 30,4 26,4 4,0 0,4 0,3 0,0 Massa d'Albe 96,1 27,8 68,3 1,1 0,3 0,8 Molina Aterno 64,4 - 64,4 0,8 - 0,8 Montereale 19,6 5,0 14,6 0,2 0,1 0,2 Morino 58,5 43,9 14,6 0,7 0,5 0,2 Navelli 49,1 - 49,1 0,6 - 0,6 Ocre 21,6 - 21,6 0,3 - 0,3 Ofena 30,4 - 30,4 0,4 - 0,4 Opi 1.303,7 450,9 852,8 15,3 5,3 10,0 Oricola 64,1 64,1 - 0,8 0,8 - Ortona dei Marsi - - - - - - Ortucchio - - - - - - Ovindoli 495,8 444,5 51,3 5,8 5,2 0,6 Pacentro 67,7 18,2 49,5 0,8 0,2 0,6 Pereto - - - - - -

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TAB. 2.1.27 (continua) TASSI DI FUNZIONE TURISTICA, ALBERGHIERA ED EXTRALBERGHIERA E INDICE DI FLORENCE NEI COMUNI ABRUZZESI. ANNO 2011

turistica alberghiera extralberg. posti letto posti letto posti letto totali alberg. extralberg.

Pescasseroli 939,8 696,0 243,8 11,0 8,2 2,9 Pescina 20,2 17,4 2,8 0,2 0,2 0,0 Pescocostanzo 463,4 305,8 157,6 5,4 3,6 1,8 Pettorano sul Gizio 34,5 - 34,5 0,4 - 0,4 Pizzoli 4,2 - 4,2 0,0 - 0,0 Poggio Picenze 109,6 67,4 42,1 1,3 0,8 0,5 Prata d'Ansidonia - - - - - - Pratola Peligna 12,5 2,7 9,8 0,1 0,0 0,1 Prezza 11,8 - 11,8 0,1 - 0,1 Raiano 5,3 - 5,3 0,1 - 0,1 Rivisondoli 944,2 920,1 24,1 11,1 10,8 0,3 Roccacasale 69,1 69,1 - 0,8 0,8 - Rocca di Botte - - - - - - Rocca di Cambio 180,6 180,6 - 2,1 2,1 - Rocca di Mezzo 352,2 345,4 6,8 4,1 4,0 0,1 Rocca Pia 413,2 413,2 - 4,8 4,8 - Roccaraso 1.398,5 1.112,5 286,1 16,4 13,0 3,4 San Benedetto dei Marsi 6,1 5,1 1,0 0,1 0,1 0,0 San Benedetto in Perillis - - - - - - San Demetrio ne' Vestini 39,2 28,3 10,9 0,5 0,3 0,1 San Pio delle Camere 42,8 20,6 22,2 0,5 0,2 0,3 Sante Marie 16,6 16,6 - 0,2 0,2 - Sant'Eusanio Forconese 23,9 - 23,9 0,3 - 0,3 Santo Stefano di Sessanio 3.684,7 - 3.684,7 43,2 - 43,2 San Vincenzo Valle Roveto 3,3 - 3,3 0,0 - 0,0 Scanno 491,3 424,0 67,2 5,8 5,0 0,8 Scontrone 20,3 - 20,3 0,2 - 0,2 Scoppito 34,7 14,3 20,4 0,4 0,2 0,2 Scurcola Marsicana 68,4 61,9 6,5 0,8 0,7 0,1 Secinaro - - - - - - Sulmona 36,7 29,3 7,4 0,4 0,3 0,1 Tagliacozzo 248,9 42,8 206,1 2,9 0,5 2,4 Tione degli Abruzzi - - - - - - Tornimparte 17,1 4,8 12,3 0,2 0,1 0,1 Trasacco 7,2 4,6 2,6 0,1 0,1 0,0 Villalago 4.774,2 336,2 4.438,0 56,0 3,9 52,0 Villa Santa Lucia degli Abr. - - - - - - Villa Sant'Angelo 16,5 - 16,5 0,2 - 0,2 Villavallelonga 325,9 - 325,9 3,8 - 3,8 Villetta Barrea 819,0 343,6 475,5 9,6 4,0 5,6 Vittorito 4,5 - 4,5 0,1 - 0,1 PROVINCIA L'AQUILA 82,4 45,0 37,4 1,0 0,5 0,4 Alba Adriatica 422,0 285,9 136,0 4,9 3,4 1,6 Ancarano 35,7 27,7 8,0 0,4 0,3 0,1 Arsita 111,4 - 111,4 1,3 - 1,3 Atri 22,0 9,2 12,9 0,3 0,1 0,2 Basciano 4,9 - 4,9 0,1 - 0,1 Bellante 8,2 - 8,2 0,1 - 0,1 Bisenti 28,5 - 28,5 0,3 - 0,3 Campli 17,9 7,0 10,9 0,2 0,1 0,1 Canzano 13,3 - 13,3 0,2 - 0,2 Castel Castagna 73,3 - 73,3 0,9 - 0,9 Castellalto 10,2 7,1 3,1 0,1 0,1 0,0 Castelli 49,0 - 49,0 0,6 - 0,6 Castiglione Messer Raim. 19,0 - 19,0 0,2 - 0,2 Castilenti 47,7 - 47,7 0,6 - 0,6 Cellino Attanasio 32,4 8,5 23,9 0,4 0,1 0,3 Cermignano 7,8 - 7,8 0,1 - 0,1 Civitella del Tronto 54,2 30,9 23,3 0,6 0,4 0,3 Colledara 29,1 8,9 20,1 0,3 0,1 0,2 Colonnella 53,6 26,3 27,3 0,6 0,3 0,3 Controguerra 22,3 - 22,3 0,3 - 0,3 Corropoli 22,3 13,5 8,8 0,3 0,2 0,1 Cortino 111,3 35,1 76,1 1,3 0,4 0,9 Crognaleto 56,5 15,5 41,0 0,7 0,2 0,5 Fano Adriano 50,8 - 50,8 0,6 - 0,6 Giulianova 289,2 103,7 185,4 3,4 1,2 2,2

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CRESA

TAB. 2.1.27 (continua) TASSI DI FUNZIONE TURISTICA, ALBERGHIERA ED EXTRALBERGHIERA E INDICE DI FLORENCE NEI COMUNI ABRUZZESI. ANNO 2011

turistica alberghiera extralberg. posti letto posti letto posti letto totali alberg. extralberg.

Isola del Gran Sasso d'It. 111,4 37,2 74,2 1,3 0,4 0,9 Montefino 22,9 - 22,9 0,3 - 0,3 Montorio al Vomano 18,7 13,8 4,9 0,2 0,2 0,1 Morro d'Oro 19,0 - 19,0 0,2 - 0,2 Mosciano Sant'Angelo 41,7 25,7 16,0 0,5 0,3 0,2 Nereto 4,3 4,3 - 0,1 0,1 - Notaresco 12,7 - 12,7 0,1 - 0,1 Penna Sant'Andrea 38,2 38,2 - 0,4 0,4 - Pietracamela 2.019,7 1.957,2 62,5 23,7 22,9 0,7 Pineto 309,0 114,7 194,3 3,6 1,3 2,3 Rocca Santa Maria 82,6 61,5 21,1 1,0 0,7 0,2 Roseto degli Abruzzi 399,2 106,6 292,6 4,7 1,2 3,4 Sant'Egidio alla Vibrata 13,3 12,6 0,7 0,2 0,1 0,0 Sant'Omero 26,5 18,4 8,1 0,3 0,2 0,1 Silvi 309,3 181,0 128,3 3,6 2,1 1,5 Teramo 16,2 12,7 3,5 0,2 0,1 0,0 Torano Nuovo 26,5 - 26,5 0,3 - 0,3 Torricella Sicura 4,1 - 4,1 0,0 - 0,0 Tortoreto 753,2 253,5 499,7 8,8 3,0 5,9 Tossicia 14,1 - 14,1 0,2 - 0,2 Valle Castellana 90,4 53,4 36,9 1,1 0,6 0,4 Martinsicuro 420,2 123,8 296,4 4,9 1,5 3,5 PROVINCIA TERAMO 164,8 66,2 98,6 1,9 0,8 1,2 Abbateggio 263,0 27,2 235,8 3,1 0,3 2,8 Alanno 8,6 5,8 2,8 0,1 0,1 0,0 Bolognano 18,2 - 18,2 0,2 - 0,2 Brittoli 62,7 - 62,7 0,7 - 0,7 Bussi sul Tirino - - - - - - Cappelle sul Tavo 2,5 - 2,5 0,0 - 0,0 Caramanico Terme 633,0 512,5 120,5 7,4 6,0 1,4 Carpineto della Nora 20,6 - 20,6 0,2 - 0,2 Castiglione a Casauria 21,8 - 21,8 0,3 - 0,3 Catignano 0,7 - 0,7 0,0 - 0,0 Cepagatti 9,1 9,1 - 0,1 0,1 - Città Sant'Angelo 63,8 43,7 20,1 0,7 0,5 0,2 Civitaquana 25,0 - 25,0 0,3 - 0,3 Civitella Casanova 9,1 5,9 3,2 0,1 0,1 0,0 Collecorvino 10,8 - 10,8 0,1 - 0,1 Corvara 64,7 - 64,7 0,8 - 0,8 Cugnoli 22,6 - 22,6 0,3 - 0,3 Elice 4,0 - 4,0 0,0 - 0,0 Farindola 85,6 52,5 33,1 1,0 0,6 0,4 Lettomanoppello 2,3 - 2,3 0,0 - 0,0 Loreto Aprutino 36,4 19,4 16,9 0,4 0,2 0,2 Manoppello 26,3 2,3 24,0 0,3 0,0 0,3 Montebello di Bertona 48,9 - 48,9 0,6 - 0,6 Montesilvano 93,3 86,4 6,9 1,1 1,0 0,1 Moscufo 23,0 - 23,0 0,3 - 0,3 Nocciano 14,4 - 14,4 0,2 - 0,2 Penne 20,4 - 20,4 0,2 - 0,2 Pescara 17,7 15,5 2,2 0,2 0,2 0,0 Pescosansonesco 90,9 30,9 60,0 1,1 0,4 0,7 Pianella 14,0 4,0 10,0 0,2 0,0 0,1 Picciano 22,4 - 22,4 0,3 - 0,3 Pietranico 35,4 - 35,4 0,4 - 0,4 Popoli 33,2 24,0 9,2 0,4 0,3 0,1 Roccamorice 99,1 - 99,1 1,2 - 1,2 Rosciano 11,7 - 11,7 0,1 - 0,1 Salle 63,1 - 63,1 0,7 - 0,7 Sant'Eufemia a Maiella 745,8 304,3 441,5 8,7 3,6 5,2 San Valentino in Abr. Cit. 32,6 8,8 23,8 0,4 0,1 0,3 Scafa 13,0 10,4 2,6 0,2 0,1 0,0 Serramonacesca 156,4 106,5 49,8 1,8 1,2 0,6 Spoltore 2,0 - 2,0 0,0 - 0,0 Tocco da Casauria 17,6 - 17,6 0,2 - 0,2 Torre de' Passeri 1,6 - 1,6 0,0 - 0,0 Turrivalignani 74,7 74,7 - 0,9 0,9 -

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TAB. 2.1.27 (continua) TASSI DI FUNZIONE TURISTICA, ALBERGHIERA ED EXTRALBERGHIERA E INDICE DI FLORENCE NEI COMUNI ABRUZZESI. ANNO 2011

turistica alberghiera extralberg. posti letto posti letto posti letto totali alberg. extralberg.

Vicoli 42,9 - 42,9 0,5 - 0,5 Villa Celiera 41,5 14,7 26,8 0,5 0,2 0,3 PROVINCIA PESCARA 37,1 27,6 9,5 0,4 0,3 0,1 Altino 33,9 28,2 5,6 0,4 0,3 0,1 Archi 16,2 - 16,2 0,2 - 0,2 Ari 7,7 - 7,7 0,1 - 0,1 Arielli 12,2 - 12,2 0,1 - 0,1 Atessa 20,0 16,1 3,9 0,2 0,2 0,0 Bomba 322,0 - 322,0 3,8 - 3,8 Borrello 87,0 - 87,0 1,0 - 1,0 Bucchianico 4,6 - 4,6 0,1 - 0,1 Montebello sul Sangro - - - - - - Canosa Sannita 21,5 12,5 9,0 0,3 0,1 0,1 Carpineto Sinello 13,5 - 13,5 0,2 - 0,2 Carunchio 82,9 46,9 36,0 1,0 0,6 0,4 Casacanditella 22,4 - 22,4 0,3 - 0,3 Casalanguida - - - - - - Casalbordino 354,3 49,5 304,8 4,2 0,6 3,6 Casalincontrada 6,0 - 6,0 0,1 - 0,1 Casoli 3,6 - 3,6 0,0 - 0,0 Castel Frentano 5,8 4,4 1,4 0,1 0,1 0,0 Castelguidone - - - - - - Castiglione Messer Marino 15,3 9,5 5,8 0,2 0,1 0,1 Celenza sul Trigno - - - - - - Chieti 25,8 10,1 15,7 0,3 0,1 0,2 Civitaluparella - - - - - - Civitella Messer Raimondo 2,3 - 2,3 0,0 - 0,0 Colledimacine - - - - - - Colledimezzo 284,4 60,3 224,1 3,3 0,7 2,6 Crecchio 14,0 - 14,0 0,2 - 0,2 Cupello 10,1 - 10,1 0,1 - 0,1 Dogliola - - - - - - Fara Filiorum Petri 34,3 28,1 6,1 0,4 0,3 0,1 Fara San Martino 158,8 145,0 13,8 1,9 1,7 0,2 Filetto 11,7 - 11,7 0,1 - 0,1 Fossacesia 60,5 30,9 29,6 0,7 0,4 0,3 Fraine 15,2 - 15,2 0,2 - 0,2 Francavilla al Mare 78,9 41,4 37,5 0,9 0,5 0,4 Fresagrandinaria - - - - - - Frisa 4,2 - 4,2 0,0 - 0,0 Furci 4,6 - 4,6 0,1 - 0,1 Gamberale 115,9 115,9 - 1,4 1,4 - Gessopalena 16,8 - 16,8 0,2 - 0,2 Gissi 21,5 12,3 9,2 0,3 0,1 0,1 Giuliano Teatino 5,5 - 5,5 0,1 - 0,1 Guardiagrele 16,5 11,4 5,1 0,2 0,1 0,1 Guilmi - - - - - - Lama dei Peligni 217,7 - 217,7 2,6 - 2,6 Lanciano 13,7 7,6 6,2 0,2 0,1 0,1 Lentella 27,6 - 27,6 0,3 - 0,3 Lettopalena 11,0 - 11,0 0,1 - 0,1 Liscia - - - - - - Miglianico 41,5 19,0 22,5 0,5 0,2 0,3 Montazzoli 23,3 14,5 8,7 0,3 0,2 0,1 Monteferrante - - - - - - Montelapiano - - - - - - Montenerodomo 92,4 - 92,4 1,1 - 1,1 Monteodorisio 2,0 - 2,0 0,0 - 0,0 Mozzagrogna 81,6 67,7 14,0 1,0 0,8 0,2 Orsogna 27,9 21,0 7,0 0,3 0,2 0,1 Ortona 118,0 29,8 88,2 1,4 0,3 1,0 Paglieta 6,9 - 6,9 0,1 - 0,1 Palena 90,7 43,2 47,5 1,1 0,5 0,6 Palmoli 36,7 18,4 18,4 0,4 0,2 0,2 Palombaro 90,3 43,3 46,9 1,1 0,5 0,6 Pennadomo 22,5 - 22,5 0,3 - 0,3 Pennapiedimonte 46,6 - 46,6 0,5 - 0,5

Comuni Tassi di funzione Indice di Florence

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CRESA

TAB. 2.1.27 (continua) TASSI DI FUNZIONE TURISTICA, ALBERGHIERA ED EXTRALBERGHIERA E INDICE DI FLORENCE NEI COMUNI ABRUZZESI. ANNO 2011

Tasso di funzione turistica (posti letto totali /pop.resid. * 1000)Tasso di funzione extralberghiera (posti letto extralberghieri /pop.resid. * 1000)Tasso di funzione alberghiera (posti letto alberghieri /pop.resid. * 1000)Indice di Florence: rapporto tra il peso dei posti letto nel singolo comune rispetto alla popolazione comunale Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

turistica alberghiera extralberg. posti letto posti letto posti letto totali alberg. extralberg.

Perano 60,1 60,1 - 0,7 0,7 - Pizzoferrato 238,7 177,5 61,2 2,8 2,1 0,7 Poggiofiorito 22,3 - 22,3 0,3 - 0,3 Pollutri - - - - - - Pretoro 861,5 428,7 432,8 10,1 5,0 5,1 Quadri - - - - - - Rapino 31,7 17,0 14,7 0,4 0,2 0,2 Ripa Teatina 7,9 3,1 4,8 0,1 0,0 0,1 Roccamontepiano 19,5 - 19,5 0,2 - 0,2 Rocca San Giovanni 224,9 92,4 132,5 2,6 1,1 1,6 Roccascalegna 19,5 - 19,5 0,2 - 0,2 Roccaspinalveti 46,7 32,8 13,9 0,5 0,4 0,2 Roio del Sangro 19,4 - 19,4 0,2 - 0,2 Rosello 94,9 - 94,9 1,1 - 1,1 San Buono 35,3 - 35,3 0,4 - 0,4 San Giovanni Lipioni - - - - - - San Giovanni Teatino 27,6 25,2 2,4 0,3 0,3 0,0 San Martino sulla Marruc. 25,0 - 25,0 0,3 - 0,3 San Salvo 25,0 22,0 3,0 0,3 0,3 0,0 Santa Maria Imbaro 2,2 - 2,2 0,0 - 0,0 Sant'Eusanio del Sangro 14,3 8,2 6,1 0,2 0,1 0,1 San Vito Chietino 134,1 38,5 95,7 1,6 0,5 1,1 Scerni 15,9 - 15,9 0,2 - 0,2 Schiavi di Abruzzo 66,6 66,6 - 0,8 0,8 - Taranta Peligna 25,1 - 25,1 0,3 - 0,3 Tollo 15,5 11,8 3,7 0,2 0,1 0,0 Torino di Sangro 767,2 44,7 722,5 9,0 0,5 8,5 Tornareccio 12,4 - 12,4 0,1 - 0,1 Torrebruna 7,6 - 7,6 0,1 - 0,1 Torrevecchia Teatina 2,4 - 2,4 0,0 - 0,0 Torricella Peligna 85,5 44,6 41,0 1,0 0,5 0,5 Treglio 51,4 40,6 10,8 0,6 0,5 0,1 Tufillo 8,5 - 8,5 0,1 - 0,1 Vacri 11,2 - 11,2 0,1 - 0,1 Vasto 157,7 69,6 88,2 1,8 0,8 1,0 Villalfonsina 6,1 - 6,1 0,1 - 0,1 Villamagna 3,7 - 3,7 0,0 - 0,0 Villa Santa Maria 94,2 25,8 68,4 1,1 0,3 0,8 Pietraferrazzana - - - - - - Fallo 178,1 178,1 - 2,1 2,1 - PROVINCIA CHIETI 64,0 24,2 39,8 0,7 0,3 0,5

Comuni Tassi di funzione Indice di Florence

Page 93: IL TURISMO in ABRUZZO

91

L’OFFERTA RICETTIVA

PART

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Fonte: dati Istat

TAB. 2.1.28 CAPACITA' DEGLI ESERCIZI COMPLEMENTARI NELLE REGIONI ITALIANE. ANNO 2001

Fonte: dati Istat

TAB. 2.1.29 CAPACITA' DEGLI ESERCIZI COMPLEMENTARI NELLE REGIONI ITALIANE. ANNO 2011

Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti

Piemonte 174 50.967 941 13.865 789 9.489 1.848 26.593Valle d'Aosta 61 16.460 123 1.949 46 500 316 11.463Lombardia 206 89.195 1.176 22.162 547 8.368 1.732 21.807Trentino-Alto Adige 271 52.874 3.513 40.688 2.959 25.962 621 20.705Veneto 189 223.728 48.809 225.267 845 11.339 2.961 35.985Friuli-Venezia Giulia 35 35.090 3.148 48.952 275 3.712 575 11.346Liguria 151 59.412 885 11.509 395 4.471 1.182 12.864Emilia-Romagna 129 90.319 1.116 19.800 667 8.539 2.028 24.631Toscana 244 179.967 4.157 69.497 4.387 58.179 384 20.328Umbria 42 12.351 969 12.362 1.417 23.161 848 11.175Marche 177 86.116 388 11.049 992 15.643 1.288 17.898Lazio 128 77.367 1.669 16.235 460 6.443 4.247 36.643Abruzzo 85 44.104 336 4.377 421 5.246 697 6.041Molise 16 2.389 83 658 81 1.034 138 1.267Campania 166 61.839 2.542 17.394 798 8.199 1.454 9.768Puglia 228 106.220 608 21.851 330 7.882 2.506 19.880Basilicata 18 9.894 75 1.198 161 2.906 179 1.721Calabria 144 73.571 184 3.180 482 6.696 939 7.443Sicilia 104 33.935 881 13.395 471 8.831 2.066 15.572Sardegna 91 61.038 368 17.996 620 7.514 2.036 11.638

Nord 1.216 618.045 59.711 384.192 6.523 72.380 11.263 165.394Centro 591 355.801 7.183 109.143 7.256 103.426 6.767 86.044Sud 852 392.990 5.077 80.049 3.364 48.308 10.015 73.330

ITALIA 2.659 1.366.836 71.971 573.384 17.143 224.114 28.045 324.768

Regioni Campeggi e villaggi turistici Alloggi in affitto Alloggi agroturistici Altri esercizi

Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti

Piemonte 156 48.774 484 8.013 327 3.627 530 17.558Valle d'Aosta 48 20.373 39 948 41 319 152 7.667Lombardia 200 72.823 344 9.869 124 2.358 178 9.782Trentino-Alto Adige 107 39.174 3.650 37.795 2.057 18.001 670 30.883Veneto 183 205.740 44.272 209.819 179 1.853 4.012 46.134Friuli-Venezia Giulia 29 29.803 7.380 68.448 87 1.114 220 9.156Liguria 162 62.964 274 5.527 112 1.138 90 3.978Emilia-Romagna 107 88.194 1.535 10.555 267 3.133 400 20.175Toscana 226 164.019 1.965 36.847 2.262 26.173 262 15.152Umbria 38 12.592 713 8.697 580 8.286 214 7.749Marche 116 54.048 13.317 71.717 345 5.182 202 14.106Lazio 113 72.099 381 3.619 180 2.521 1.775 21.200Abruzzo 80 42.256 92 1.922 256 2.336 53 1.502Molise 18 5.358 11 561 34 403 1 21Campania 174 67.134 419 3.819 171 1.985 16 1.216Puglia 215 107.242 252 12.913 185 3.059 33 9.54Basilicata 16 9.570 31 1.594 173 2.425 5 315Calabria 178 115.294 90 601 133 2.067 29 2.968Sicilia 112 42.625 263 3.843 191 2.584 70 2.273Sardegna 92 67.021 257 5.981 40 429 65 1.076

Nord 992 567.845 57.978 350.974 3.194 31.543 6.252 145.333Centro 493 302.758 16.376 120.880 3.367 42.162 2.453 58.207Sud 885 456.500 1.415 31.234 1.183 15.288 272 10.325

ITALIA 2370 1.327.103 75.769 503.088 7.744 88.993 8.977 213.865

Regioni Campeggi e villaggi turistici Alloggi in affitto Alloggi agroturistici Altri esercizi

Page 94: IL TURISMO in ABRUZZO

92

CRESA

Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.30 CAPACITA' DEGLI ESERCIZI COMPLEMENTARI DELLE REGIONI ITALIANE. ANNO 2011 (peso % su Italia)

Fonte: dati Istat

TAB. 2.1.31 CAPACITA' DEGLI ESERCIZI COMPLEMENTARI DELLE REGIONI ITALIANE. (var. % 2001-2011)

Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti

Piemonte 6,5 3,7 1,3 2,4 4,6 0,8 6,6 8,2 Valle d'Aosta 2,3 1,2 0,2 0,3 0,3 0,2 1,1 3,5 Lombardia 7,7 6,5 1,6 3,9 3,2 3,7 6,2 6,7 Trentino-Alto Adige 10,2 3,9 4,9 7,1 17,3 11,6 2,2 6,4 Veneto 7,1 16,4 67,8 39,3 4,9 5,1 10,6 11,1 Friuli-Venezia Giulia 1,3 2,6 4,4 8,5 1,6 1,7 2,1 3,5 Liguria 5,7 4,3 1,2 2,0 2,3 2,0 4,2 4,0 Emilia-Romagna 4,9 6,6 1,6 3,5 3,9 3,8 7,2 7,6 Toscana 9,2 13,2 5,8 12,1 25,6 26,0 1,4 6,3 Umbria 1,6 0,9 1,3 2,2 8,3 10,3 3,0 3,4 Marche 6,7 6,3 0,5 1,9 5,8 0,6 4,6 5,5 Lazio 4,8 5,7 2,3 2,8 2,7 2,9 15,1 11,3 Abruzzo 3,2 3,2 0,5 0,8 2,5 2,3 2,5 1,9 Molise 0,6 0,2 0,1 0,1 0,5 0,5 0,5 0,4 Campania 6,2 4,5 3,5 3,0 4,7 3,7 5,2 3,0 Puglia 8,6 7,8 0,8 3,8 1,9 3,5 8,9 6,1 Basilicata 0,7 0,7 0,1 0,2 0,9 1,3 0,6 0,5 Calabria 5,4 5,4 0,3 0,6 2,8 3,0 3,3 2,3 Sicilia 3,9 2,5 1,2 2,3 2,7 3,9 7,4 4,8 Sardegna 3,4 4,5 0,5 3,1 3,6 3,4 7,3 3,6

Nord 45,7 45,2 83,0 67,0 38,1 32,3 40,2 50,9 Centro 22,2 26,0 10,0 19,0 42,3 46,1 24,1 26,5 Sud 32,0 28,8 7,1 14,0 19,6 21,6 35,7 22,6

ITALIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Regioni Campeggi e villaggi turistici Alloggi in affitto Alloggi agroturistici Altri esercizi

Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti

Piemonte 11,5 4,5 94,4 73,0 706,4 684,1 Valle d'Aosta 27,1 -19,2 215,4 105,6 782,9 3.650,2 Lombardia 3,0 22,5 241,9 124,6 1.737,9 1.179,7 Trentino-Alto Adige 153,3 35,0 -3,8 7,7 74,0 159,2 Veneto 3,3 8,7 10,2 7,4 2.026,3 2.453,9 Friuli-Venezia Giulia 20,7 17,7 -57,3 -28,5 877,0 1.251,7 Liguria -6,8 -5,6 223,0 108,2 1.308,0 1.423,3 Emilia-Romagna 20,6 2,4 -27,3 87,6 909,4 958,7 Toscana 8,0 9,7 111,6 88,6 110,9 200,0 Umbria 10,5 -1,9 35,9 42,1 290,5 314,4 Marche 52,6 59,3 -97,1 -84,6 560,9 270,2 Lazio 13,3 7,3 338,1 348,6 2.515,0 1.609,1 Abruzzo 6,3 4,4 265,2 127,7 336,7 383,2 Molise -11,1 -55,4 654,5 17,3 544,1 471,0 Campania -4,6 -7,9 506,7 355,5 1.217,0 805,1 Puglia 6,0 -1,0 141,3 69,2 1.433,0 807,6 Basilicata 12,5 3,4 141,9 -24,8 Calabria -19,1 -36,2 104,4 429,1 968,4 584,0 Sicilia -7,1 -20,4 235,0 248,6 1.228,3 844,4 Sardegna -1,1 -8,9 43,2 200,9 6.540,0 4.364,3

Nord 22,6 8,8 3,0 9,5 456,9 653,8 Centro 19,9 17,5 -56,1 -9,7 316,5 349,4 Sud -3,7 -13,9 258,8 156,3 1.030,9 695,6

ITALIA 12,2 3,0 -5,0 14,0 483,5 516,8

Regioni Campeggi e villaggi turistici Alloggi in affitto Altri esercizi

Page 95: IL TURISMO in ABRUZZO

93

L’OFFERTA RICETTIVA

PART

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Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.32 CAPACITA' DEGLI ESERCIZI COMPLEMENTARI DELLE PROVINCE ABRUZZESI. ANNI 2001 E 2011

Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.33 CAPACITA' DEGLI ESERCIZI COMPLEMENTARI DELLE PROVINCE ABRUZZESI. ANNI 2001 - 2011 (peso % su Abruzzo)

Anni Campeggi e villaggi turistici Alloggi in affitto Alloggi agroturistici Altri esercizi

Numero Letti Superficie Numero Letti Numero Letti Numero Letti (migliaia di mq)

L’Aquila2001 14 4.375 242 42 911 56 715 79 6.0522011 19 7.220 317 128 1.479 259 2.445 406 11.144

Teramo2001 34 25.355 846 27 607 121 1.822 160 28.4222011 35 25.736 606 73 1.375 269 3.099 377 30.210

Pescara2001 - - - 11 162 45 480 90 8522011 - - - 45 461 268 2.529 313 2.990

Chieti2001 32 12.526 668 12 242 87 821 175 13.4142011 31 11.148 686 90 1.062 322 3.214 443 15.424

Abruzzo2001 80 42.256 1.756 92 1.922 309 3.838 504 48.7402011 85 44.104 1.609 336 4.377 1.118 11.287 1.539 59.768

Anni Campeggi e villaggi turistici Alloggi in affitto Alloggi agroturistici Altri esercizi

Numero Letti Superficie Numero Letti Numero Letti Numero Letti (migliaia di mq)

L’Aquila2001 17,5 10,4 13,8 45,7 47,4 18,1 18,6 15,7 12,4 2011 22,4 16,4 19,7 38,1 33,8 23,2 21,7 26,4 18,6

Teramo2001 42,5 60,0 48,2 29,3 31,6 39,2 47,5 31,7 58,3 2011 41,2 58,4 37,7 21,7 31,4 24,1 27,5 24,5 50,5

Pescara2001 - - - 12,0 8,4 14,6 12,5 17,9 1,7 2011 - - - 3,3 3,7 4,0 4,3 5,8 1,4

Chieti2001 40,0 29,6 38,0 13,0 12,6 28,2 21,4 34,7 27,5 2011 36,5 25,3 42,6 26,8 24,3 28,8 28,5 28,8 25,8

Abruzzo2001 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 2011 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Page 96: IL TURISMO in ABRUZZO

CRESA

Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.34 CAPACITA' DEGLI ESERCIZI COMPLEMENTARI DELLE PROVINCE ABRUZZESI (var. % 2001-2011)

Fonte: elaborazioni CRESA su dati Istat

TAB. 2.1.35 CAPACITA' DELLE ALTRE STRUTTURE RICETTIVE DELLE PROVINCE ABRUZZESI. ANNO 2011

94

Anni Campeggi e villaggi turistici Alloggi in affitto Alloggi agroturistici Altri esercizi

Numero Letti Superficie Numero Letti Numero Letti Numero Letti (migliaia di mq)

L'Aquila 35,7 65,0 31,0 204,8 62,3 362,5 242,0 413,9 84,1Teramo 2,9 1,5 -28,4 170,4 126,5 122,3 70,1 135,6 6,3Pescara - - - 309,1 184,6 495,6 426,9 247,8 250,9Chieti -3,1 -11,0 2,7 650,0 338,8 270,1 291,5 153,1 15,0Abruzzo 6,3 4,4 -8,4 265,2 127,7 261,8 194,1 205,4 22,6

Provincia Agriturismi e alloggi Ostelli per la gioventù Case per ferie Rifugi alpini Bed & breakfastdel turismo rurale

Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti

valori assolutiL'Aquila 59 822 6 185 4 137 5 114 185 1.187Teramo 153 1.940 4 144 3 298 1 16 108 701Pescara 94 1.262 8 245 1 21 2 41 163 960Chieti 115 1.222 0 0 4 748 1 16 202 1.228Abruzzo 421 5.246 18 574 12 1.204 9 187 658 4.076

valori percentualiL'Aquila 14,0 15,7 33,3 32,2 33,3 11,4 55,6 61,0 28,1 29,1Teramo 36,3 37,0 22,2 25,1 25,0 24,8 11,1 8,6 16,4 17,2Pescara 22,3 24,1 44,4 42,7 8,3 1,7 22,2 21,9 24,8 23,6Chieti 27,3 23,3 0,0 0,0 33,3 62,1 11,1 8,6 30,7 30,1Abruzzo 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100

Page 97: IL TURISMO in ABRUZZO

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IL TURISMO IN ABRUZZO

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2.2 IL MOVIMENTO TURISTICO

2.2.1 CENNI METODOLOGICI

L'analisi della domanda turistica è trattata a livello regionale con opportune comparazio-ni interregionali e nazionali che rendono possibile il confronto dell'Abruzzo con la mediaitaliana e delle altre circoscrizioni. Le fonti informative Istat ed Eurostat rilevano mensilmen-te il movimento delle strutture ricettive, cioè arrivi, presenze e permanenza media deiclienti italiani e stranieri per tipo e categoria d'esercizio. Gli arrivi indicano il numero diclienti, residenti e non residenti, ospitati negli esercizi ricettivi (alberghieri o extralberghie-ri) nel periodo esaminato, mentre le presenze si riferiscono al numero delle notti trascorsedai clienti, residenti e non residenti, negli esercizi ricettivi. La permanenza media è il rap-porto tra il numero di notti trascorse (presenze) e il numero dei clienti giunti nella strutturaricettiva (arrivi). I dati suddetti hanno per oggetto gli arrivi e le presenze ufficiali registra-ti nelle strutture ricettive alberghiere e complementari del territorio abruzzese.Le analisi statistiche ISTAT si basano sui dati registrati quotidianamente dagli esercizi ricet-tivi e comunicati agli enti locali. A causa della difficoltà di rilevazione, si tralasciano l'e-scursionismo, ossia i movimenti che hanno luogo nell'arco delle 24 ore senza pernottamen-to, e il movimento turistico non ufficiale che avviene presso gli alloggi privati non iscritti alREC, quali le seconde case, relativamente alle quali si rimanda al cap. 3.2. Studi recentiaffermano che le strutture non ufficiali generano una domanda turistica rilevante, capacedi modificare il posizionamento del Mezzogiorno rispetto alle altre circoscrizioni.

2.2.2 IL CONTESTO NAZIONALE E INTERNAZIONALE

Negli ultimi decenni le destinazioni turistiche sono divenute accessibili a molti, grazie a spo-stamenti sempre più agevoli ed economici che hanno permesso il contatto con culture epaesi lontani, spesso sconosciuti. Il movimento turistico mondiale presenta da molti anni unandamento crescente: mentre nel 1995 gli arrivi internazionali erano pari a 536 milioni, trail 2007 e il 2008 hanno raggiunto rispettivamente i 903 e 924 milioni. Nonostante ildecremento del 2009 dovuto alla crisi economico-finanziaria, già dal 2010 i flussi hannoripreso a salire fino a raggiungere i 980 milioni nel 2011. Si prospetta per il 2020 che gliarrivi internazionali totalizzino i 1,5 miliardi. L'Organizzazione Mondiale del Turismo assegna all'Unione Europea il primo posto tra ledestinazioni turistiche internazionali. Se nel 2008 il continente europeo assorbiva il 40%(370 milioni) degli arrivi internazionali, nonostante la persistente incertezza economica,nel 2011 segna 504 milioni di arrivi turistici internazionali, conquistando la maggioran-za assoluta (51,4%) degli arrivi a livello mondiale. Non a caso tra i viaggiatori interna-zionali, sono i turisti europei a costituire la fetta più consistente, compiendo circa il 90%dei loro spostamenti proprio all'interno dell'UE. Secondo i dati forniti dalla pubblicazione Istat “Viaggi e vacanze”, nel 2011 la doman-da turistica italiana diminuisce rispetto all'anno precedente sia in numero di viaggi (-16,5%)

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che di pernottamenti (-15,1%), registrando circa 104 milioni di arrivi, con 387 milioni dipresenze. Prendendo in considerazione la permanenza media, le 3,7 notti rilevate inItalia superano la media europea occupando il settimo posto subito dopo la Spagna,mentre in ordine dalla prima alla quinta posizione si classificano Cipro, Malta,Danimarca, Grecia e Bulgaria. Il periodo di permanenza media nelle strutture ricettive ita-liane è in lieve calo rispetto al 2010 e risulta in costante diminuzione se paragonato alle4 notti medie nel 2000. Secondo le tipologie di turismo, è possibile distinguere una diver-sa durata del soggiorno che varia in media da 2,2 notti per il turismo di lavoro e cultu-rale, a 4,4 notti per i soggiorni effettuati per motivi di vacanza. Analizzando le circoscrizioni italiane, si notano differenze nella distribuzione delladomanda soprattutto per tipologia di turismo. Questo si presenta più variegato al Centro-Nord, mentre il Sud e le isole ricevono la maggior quota di clienti presso le località bal-neari che, pur essendo le punte di diamante, non esauriscono di certo le opportunità turi-stiche meridionali. Nel rapporto 2011 la Svimez suggerisce che, per accrescere ladomanda turistica in Italia, occorre puntare sul Mezzogiorno, non solo potenziando lemete paesaggistiche ma soprattutto valorizzando il prezioso patrimonio artistico e cultu-rale. Ciò consentirebbe al Sud di agganciare il trend del decennio 2000-2010 che havisto crescere in Italia i flussi turistici nelle città d'arte e nei musei per lo più al Centro-Nord, seguito dal Nord-Est, mentre gli arrivi al Sud sono rimasti stabili.La fig. 2.2.1 illustra l'andamento delle presenze straniere in Italia in un ottica di lungoperiodo, confrontato con il reddito prodotto nell'area UE (GDP) e con il tasso di cambioEuro/Lira (periodo 1996-2001) e Euro/Dollaro (periodo 2002-2011). Tali variabili aiu-tano a spiegare l'evoluzione della domanda turistica straniera, la quale raramente è cor-

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat, Eurostat e Banca d'Italia

Fig. 2.2.1 PRESENZE STRANIERE IN ITALIA, PRODUZIONE IN UE E TASSO DI CAMBIO DOLLARO/LIRA - DOLLARO/EURO (val. ass. e var. %)

Avvertenze:- il PIL dell'area EU 27 è calcolato a prezzi costanti- come indicatore di competitività è stato considerato il tasso di cambio effettivo reale dell'Italia nei confronti dei 26 paesi partners

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relata al tasso di deprezzamento della valuta adottata in Italia, quanto piuttosto è influen-zata dal contesto economico di ciascun Paese, espresso in media dal GDP dei Paesi EU.Si rileva che alla fine degli anni novanta i turisti stranieri non hanno beneficiato del favo-revole tasso di cambio della lira: le presenze estere, prima stabili, iniziano a crescere dal2000, con un salto più intenso nel 2003, quando ormai l'adozione dell'euro rende inef-ficace il cambio valuta, soprattutto perché la maggioranza del turismo estero è di prove-nienza europea. L'incremento della componente straniera nel corso del periodo è proba-bilmente dovuta alla capacità attrattiva dell'Italia, piuttosto che a fattori congiunturali.

2.2.3 LA SITUAZIONE ABRUZZESE

Nel 2011 i dati Istat sul movimento totale dei turisti negli esercizi ricettivi abruzzesi hannorilevato 7,42 milioni di giornate di presenze con 1,58 milioni di arrivi. La permanenzamedia ammonta a 4,7 giornate. Rispetto al 2010, si registra una crescita lieve delle pre-senze (+1,58%) e più consistente degli arrivi (+5,9%): di conseguenza la permanenzamedia conosce un lieve decremento (-0,12%), diversamente dagli aumenti riscontrati nel-l'ultimo triennio, ma in linea con i risultati di inizio decennio. Considerando, infatti, ilperiodo 2001-2011, gli andamenti di arrivi e presenze sono in salita fino al 2008, indie-treggiano nel 2009, per poi tornare a crescere senza però recuperare i valori del 2008,anno pre-terremoto. Successivamente l'intensità della crescita si presenta rallentata in tuttala regione, probabilmente per effetto della crisi economica.Gli andamenti dei turisti (arrivi) e dei pernottamenti (presenze) assumono tendenze similima non identiche soprattutto negli anni 2005-06, quando gli arrivi crescono (+1,36%)più delle giornate (+0,07%). Le diverse intensità di crescita si ripercuotono sulla perma-nenza media che risulta in costante calo fino a metà periodo, rimane stabile tra il 2006-07 e poi riprende a salire nel biennio 2009-10.Per quanto riguarda le tipologie degli esercizi ricettivi, si rilevano differenze sia quantita-tive sia strutturali della domanda. Nel 2011 le strutture alberghiere hanno totalizzato4,96 milioni di pernottamenti e 1,29 milioni di arrivi, valori molto maggiori rispetto ai2,45 milioni di presenze e 290 mila arrivi registrati dagli esercizi extralberghieri. Di con-seguenza, nelle strutture alberghiere la permanenza media risulta di 3,85 notti, addirittu-ra meno della metà di quella delle strutture extralberghiere (8,4 giornate). La maggioredurata dei soggiorni in strutture extralberghiere, essendo questi molto meno numerosi, nonincide significativamente sulla permanenza media totale che è invece più vicina al nume-ro medio di 3,85 pernottamenti alberghieri. Non a caso, nel corso dell'ultimo decenniol'andamento della permanenza media alberghiera ricalca quello totale, presentando valo-ri senza variazioni di rilievo (4,12 giornate ad inizio periodo). Al contrario, la permanen-za presso gli esercizi extralberghieri mostra maggiori scostamenti, passando da 11,07notti nel 2001 a 8,4 notti nel 2011, con un trend in costante diminuzione. La fig. 2.2.3 descrive la dinamica del flussi turistici nella regione Abruzzo divisi per pro-venienza (italiana e straniera) e all'interno di ognuna scinde la tipologia di esercizio ricet-tivo. All'inizio dell'intervallo esaminato pernotta presso le strutture extra-alberghiere il 27%

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dei clienti italiani contro il 35,5% dei turisti stranieri; dal 2007 le percentuali italiane cre-scono mentre quelle estere diminuiscono lievemente, fino ad uniformarsi: nel 2011 le strut-ture complementari ospitano il 33% dei turisti italiani e il 32,5% dei clienti stranieri. E'bene sottolineare che tra i turisti non residenti in Italia esistono tendenze divergenti: duran-te il periodo vive e pernotta presso le strutture complementari in media oltre il 40% deiclienti residenti in Unione Europea, mentre le percentuali scendono per i turisti provenien-ti dal resto dell'Europa (dal 40 al 24%). I clienti residenti al di fuori dell'Europa, invece,alloggiano quasi esclusivamente presso strutture alberghiere (93,7% nel 2003), superan-do di gran lunga le percentuali relative agli italiani. Tale tendenza diminuisce gradual-mente fino a raggiungere l'85,7% nell'ultimo anno considerato. Le presenze extraeuropeepresso le strutture complementari, pur crescendo notevolmente dal 6% al 14%, nonappaiono rilevanti dato l'esiguo movimento turistico non europeo.

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.2.2 PRESENZE NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI ED EXTRALBERGHIERI IN ABRUZZO. Anni 2001-2011

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.2.3 PRESENZE ITALIANE E STRANIERE, ALBERGHIERE ED EXTRALBERGHIERE IN ABRUZZO.Anni 2001-2011

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Indice di funzione turistica Per eseguire confronti interregionali si utilizza l'indicatore di funzione turistica, calcolatoper ogni regione mediante rapporto tra presenze turistiche e popolazione residente. Ciòpermette di ponderare la domanda turistica in base alla dimensione demografica del ter-ritorio esaminato. Il Trentino-Alto Adige e la Valle d'Aosta assumono i primi posti soprat-tutto per lo scarso numero di residenti, mentre il Lazio perde quota negli anni probabil-mente anche per l'incremento della popolazione che vi risiede. Nel decennio considera-to molte regioni, come Piemonte, Lombardia,Toscana, Sardegna, Puglia e Calabriamigliorano, altre perdono quota (Umbria, Marche, Valle d'Aosta). Il valore abruzzese, dipoco inferiore alla media italiana, ha superato il Lazio e occupa una buona posizione

IL MOVIMENTO TURISTICO

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.2.4 INDICE DI FUNZIONE TURISTICA IN ITALIA E NELLE REGIONI ITALIANE.Anno 2011

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.2.5 INDICE DI FUNZIONE TURISTICA NELLE REGIONI ITALIANE E MEDIA NAZIONALE. Anni 2000, 2005, 2010

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nel Mezzogiorno, subito dopo la Sardegna.L'andamento del tasso di funzione turistica nelle circoscrizioni italiane presenta, nel 2011, valo-ri invariati rispetto al 2001, testimoniando una crescita uniforme nell’ambito del panoramanazionale. L'ultimo decennio ha visto migliorare lievemente l'incidenza abruzzese sul mercatoturistico italiano, nonostante la regione mantenga percentuali di poco inferiori alla media nazio-nale. La crescita dei flussi turistici in Abruzzo è, infatti, meno intensa rispetto alla media centro-settentrionale, mentre tra le altre regioni del Mezzogiorno guadagna la seconda posizione,subito dopo la Sardegna. E' interessante notare come, durante il periodo considerato,l'Abruzzo abbia raggiunto e superato il Lazio, mentre il distacco dalle Marche sia aumentato.

Provenienze dei turistiDal 2001 al 2011 l'andamento del movimento turistico in Abruzzo si mostra crescente

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.2.6 INDICE DI FUNZIONE TURISTICA IN ABRUZZO, ITALIA E ALTRE CIRCOSCRIZIONI. Anni 2001 e 2011

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.2.7 PRESENZE ITALIANE E STRANIERE NEGLI ESERCIZI RICETTIVI ABRUZZESI. Anni 2001 -2011

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sia per i flussi nazionali che per quelli internazionali, in linea con la media italiana.Tuttavia nella regione la componente italiana supera quella straniera costantemente: nel2011 le presenze dei turisti nazionali ammontano a 6,4 milioni contro circa 1 milione dipresenze degli stranieri.

Turisti italianiAnalizzando la componente italiana della domanda turistica in Abruzzo, si nota comei flussi di provenienza siano distribuiti in modo quasi invariato rispetto a dieci anni fa.

IL MOVIMENTO TURISTICO

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

PRESENZE ITALIANE IN ABRUZZO PER REGIONEDI PROVENIENZA. ANNO 2011 (composizione %)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.2.8 PRESENZE ITALIANE IN ABRUZZO PER CIRCOSCRIZIONE DI PROVENIENZA. Anni 2001 e 2011 (val. ass. e composizione %)

Posizione Regione Presenze

1 Lazio 21,52 Lombardia 16,23 Abruzzo 11,54 Campania 10,55 Puglia 7,76 Emilia Romagna 6,07 Piemonte 5,08 Veneto 4,69 Umbria 3,310 Marche 2,711 Toscana 2,712 Trentino A.A. 2,213 Molise 1,514 Sicilia 1,215 Basilicata 0,916 Calabria 0,717 Liguria 0,618 Friuli V. Giulia 0,519 Sardegna 0,320 Valle d'Aosta 0,1

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La dinamica di arrivi e presenze, sebbene similare, mostra lievi differenze attribuibilipresumibilmente a diverse tipologie di turismo: residenti in Abruzzo che alloggianoall'interno della regione per motivi di vacanza pernottano più a lungo rispetto ai turisticampani, i quali invece sono in numero maggiore. Ciò potrebbe dipendere dalla mino-re spesa di trasporto che gli abruzzesi compensano con una permanenza più lunga.L'accorciamento dei soggiorni dei turisti campani contribuisce probabilmente alla fles-sione del turismo montano. Nel corso del decennio 2001-2011 i turisti italiani provengono prevalentemente dalCentro e dal Meridione, mentre la quota più esigua appartiene al Nord-Est.Considerando le regioni di provenienza, l'Abruzzo mostra un movimento turistico polariz-zato su quattro regioni: infatti le presenze di italiani provengono in gran parte da Lazio(21,5%), Lombardia (16%), Abruzzo (11,5%) e Campania (10,7%). I flussi turistici lazia-li e campani sono diretti principalmente verso le località montane, mentre una buona per-centuale lombarda potrebbe essere identificata come turismo di ritorno. Modeste le per-centuali provenienti da Puglia ed Emilia-Romagna, mentre sono ancora limitati i flussi turi-stici che l'Abruzzo è capace di attrarre dalle regioni limitrofe, considerando che leMarche contribuiscono a meno del 3% delle presenze di italiani, percentuale vicina aquella registrata da Umbria e Toscana.

Turisti stranieriNella fig. 2.2.9 si analizza l'evoluzione del movimento turistico straniero nel decennio2001-2011, confrontato con l'andamento di alcune variabili economiche utili a spiegar-ne l'evoluzione, quali il reddito prodotto dai paesi dell'area UE e il tasso di cambio nomi-

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.2.9 PRESENZE STRANIERE IN ABRUZZO, PRODUZIONE IN UE E TASSO DI CAMBIO DOLLARO/LIRA - DOLLARO/EURO (val. ass. e var. %)

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nale di lira ed euro. Rispetto alla media italiana, l'Abruzzo mostra una più stretta correlazione tra presenzestraniere e produzione europea, i due andamenti si allineano, infatti, negli anni centra-li per poi invertire tendenza a fine periodo. Non si evincono correlazioni significativecon il cambio di valuta Dollaro/Lira e Dollaro/Euro. Tale risultato afferma che le sceltedei turisti non residenti sarebbero influenzate dal contesto economico specifico di ognipaese. I turisti stranieri che hanno soggiornato in Abruzzo durante il decennio presentano unandamento stabile, nonostante nel 2011 diminuiscano lievemente rispetto ad inizio perio-do, rappresentando il 13,6% delle presenze complessive. Di questi oltre il 9,5% provie-ne da Paesi dell'area UE, percentuale in aumento rispetto al 2001 non solo per la facili-tazione dei collegamenti di trasporto ma soprattutto per i mutamenti geopoliticidell'Unione Europea, nella quale sono entrati a far parte altri Paesi del continente.Analizzando invece i turisti di provenienza europea, si nota che il numero di presenze nel2011 è inferiore rispetto ad inizio periodo, e ciò motiverebbe la flessione generale delmovimento turistico internazionale. I flussi europei sono in gran parte di origine tedesca (20,5%), in linea con il restodell'Italia, sebbene nel corso del decennio il primato della Germania si sia numerica-mente ridimensionato di circa la metà. Questo potrebbe dipendere dalla scarsa promo-zione che l'Abruzzo effettua all'estero, soprattutto in termini di voli low-cost presso l'ae-roporto di Pescara. Inoltre, i dati pluriennali mostrano che le località centro-settentriona-li sono da sempre preferite dal turismo tedesco, probabilmente perché, raggiungibili inautomobile, rispondono meglio all'esigenza di una vacanza breve e flessibile. LaSvizzera detiene una percentuale importante sulle presenze straniere (9%), dovuta pro-babilmente al ritorno annuale dei residenti svizzeri di origine abruzzese. Tuttavia il feno-

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.2.10 PRESENZE DEI TURISTI STRANIERI IN ABRUZZO DISTINTI PER PROVENIENZA. Anni 2001-2011 (val. ass.)

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meno del turismo di ritorno risulta sottodimensionato dalle statistiche ufficiali per via deifrequenti soggiorni nelle seconde case o presso parenti e amici. Rispetto al 2001, lepresenze turistiche inglesi sono diminuite notevolmente soprattutto negli hotel, mentre ituristi austriaci che decidono di alloggiare in strutture alberghiere sono sempre più nume-rosi, in linea con la media nazionale. La flessione del turismo britannico potrebbe avererelazione con il turismo montano, anch'esso in diminuzione. Aumentano le presenze diprovenienza est-europea, come Polonia e Romania, riflettendo un'esigenza di soggior-no più che altro dedita alla ricerca di lavoro.Osservando il contesto nazionale, i flussi provenienti dagli Stati Uniti occupano il secon-do posto con il 6,5% delle presenze turistiche estere. Contrariamente a quanto avvienein Italia, la quota di turisti extraeuropei in Abruzzo è piuttosto esigua ed è costituita in pre-valenza da statunitensi e canadesi. Rispetto al 2001, i primi conoscono flessioni, mentrei secondi registrano incrementi di oltre il l'80%. Infine, la quota di turisti di provenienzarussa è più che raddoppiata.

2.2.4 LA SITUAZIONE PROVINCIALE

Dopo aver tracciato il quadro turistico regionale, si analizzano i poli di attrazione turisti-ca a livello sia di province sia dei comuni più significativi. Nell'arco del periodo considerato la situazione delle province non ha subito notevolivariazioni. Nel quadro del 2011 Teramo riceve la più alta percentuale di arrivi(531.996), seguita da L'Aquila (388.194), mentre Pescara e Chieti sono in coda conrispettivamente 342.017 e 318.691 arrivi. La diversa concentrazione dei turisti nelle pro-vince diventa evidente considerando le presenze: nel teramano le più consistenti, pari a

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.2.11 PRESENZE STRANIERE IN ABRUZZO PER PROVENIENZA. Anni 2001 e 2011 (composizioni %)

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3,4 milioni, addirittura risultano il triplo di Pescara, la quale scende all'ultimo posto conpoco più di 1,1 milione, nonostante i valori delle tre province siano prossimi (circa 1,3milioni a L'Aquila e Chieti). La maggiore permanenza media teatina rispetto a Pescara èevidentemente causata da differenti tipologie di turismo. La provincia pescarese, graziealla presenza di poli congressuali soprattutto nei comuni di Pescara e Montesilvano,assorbe buona parte del turismo d'affari e congressuale abruzzese che ha una duratamedia minore rispetto ai viaggi di vacanza. Ciò è confermato dall'analisi delle presenzealberghiere ed extralberghiere: mentre le prime costituiscono la maggior parte del totalepescarese (93% nel 2011), a Chieti il 40% delle presenze è concentrato negli eserciziextralberghieri (agriturismi, campeggi, B&B., ecc.) che si presume ricevano una quota piùalta di turisti villeggianti, considerando anche le promozioni offerte per permanenze didurata settimanale. Inoltre, dalle statistiche ufficiali Istat, emerge che la domanda pressocampeggi e villaggi turistici della provincia di Pescara risulta addirittura nulla (*fenome-no non esistente o rilevato e non trovato). Ciò significa che le strutture alberghiere pesca-resi ospitano anche buona parte del turismo balneare.Nella provincia teramana la componente extralberghiera raggiunge quasi la metà deipernottamenti totali sia per i turisti italiani che stranieri, con valori assoluti nei dieci annisempre prossimi ad un milione e mezzo di presenze. Mentre ad inizio periodo i clientiesteri sceglievano più frequentemente un alloggio complementare, tale tendenza è dimi-nuita nel corso del decennio. Il movimento turistico nella provincia aquilana conosce tendenze divergenti: i turisti italia-ni diminuiscono nelle strutture alberghiere, dove accorciano il periodo di permanenza,crescono invece in modo moderato negli esercizi extralberghieri. Nell'ultimo triennio lacomponente straniera aumenta in tutte le tipologie d'esercizio, riuscendo a superare soloper i complementari i livelli del 2008. La distribuzione di presenze alberghiere e complementari si differenzia tra le provincee ciò influisce anche sulla permanenza media. Quest'ultima nel 2011 si presenta piùlunga nel teramano, con circa 7 giornate, mentre è notevolmente più bassa nelle altreprovince: si totalizzano 4 giornate medie a Pescara e Chieti, 3 giornate nell'Aquilano.Analizzando le provenienze dei turisti, i pernottamenti medi dei clienti esteri non diffe-riscono in modo significativo rispetto a quelli italiani. Al contrario si rilevano differenzetra le tipologie di alloggio turistico: in quasi tutte le province, ad eccezione di L'Aquila,è nettamente superiore la permanenza presso le strutture complementari, pari a 9 gior-nate nelle province di Pescara e Teramo, e 10 giornate nella provincia teatina.

Turisti italianiRispetto al 2001, la domanda turistica interna è aumentata in tutte le province, soprat-tutto per quanto riguarda le presenze degli abruzzesi in Abruzzo. Le regioni italiane dacui proviene il maggior numero di presenze nelle singole province sono rimaste inva-riate, tuttavia si registrano differenze di composizione. Le presenze laziali e campaneoccupano una buona percentuale nel comparto aquilano (rispettivamente 31% e 22%),richiamate dalle località montane anche per l'evidente vicinanza geografica. Rispettoad inizio periodo, mentre le prime sono stabili, aumenta il peso turistico campano, tut-

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tavia la permanenza media risulta minore di quella laziale. I turisti provenienti dalLazio, che invece optano per il turismo balneare, si concentrano nel teramano conun'incidenza maggiore rispetto al 2001. Anche i flussi lombardi scelgono come metaprincipale la provincia di Teramo, mentre assumono poca rilevanza nell'Aquilano, pro-babilmente perché il turismo montano abruzzese non possiede connotati addizionalirispetto a quello del Nord Italia. Ponendo attenzione alla tipologia di struttura, si rilevano ulteriori differenze interprovinciali. Ituristi abruzzesi alloggiano più frequentemente nelle strutture extralberghiere, costituendonela fetta più ampia nelle provincie di Chieti e Pescara. La diversa distribuzione dei flussi alber-ghieri e non alberghieri è evidente nel Chietino, dove le presenze alberghiere sono mag-giori rispettivamente per Lazio, Lombardia, Campania e Puglia, mentre l'Abruzzo occupa ilquinto posto. I flussi molisani risultano modesti nelle strutture extralberghiere della provinciadi Chieti, presumibilmente a causa dell'evidente prossimità geografica, e scarsi nelle altreprovincie. La provincia aquilana, a differenza delle altre, mostra flussi più concentrati (Lazioe Campania), mentre nelle provincie di Pescara e Chieti manca una polarizzazione cosìforte. Nella provincia di Teramo i flussi lombardi primeggiano nelle strutture non alberghie-re, mentre in quelle alberghiere, pur conservando il secondo posto, perdono rispetto al2001 in peso percentuale, che invece aumenta per i flussi provenienti dall'Abruzzo e dalPiemonte. In tutte le province i turisti piemontesi mostrano una preferenza extralberghiera alivello di composizione percentuale, con una permanenza media di ben 11 giornate nellaprovincia teramana, seguite dalle oltre 10 giornate a Pescara e Chieti.

Turisti stranieriLe statistiche ufficiali del 2011 registrano incrementi della componente turistica stranie-ra nelle province di Pescara, L'Aquila e Chieti. I valori teramani, nonostante siano in ter-mini assoluti superiori alle altre province, conoscono un calo rispetto al 2001. Il pesodel turismo estero sul totale è più forte nelle province di Pescara (15,6%) e Teramo (14%);Chieti si mantiene nella media regionale (11%) mentre L'Aquila risulta la provincia menoattrattiva per il turismo estero (7%). Per quanto riguarda le provenienze, aumenta l'inci-denza dei turisti francesi rispetto al 2001, i quali si dirigono prevalentemente nelle pro-vince di Chieti e Pescara. I turisti tedeschi si concentrano nel teramano. Si potrebbe ipo-tizzare lo stesso per gli svizzeri, che sono presenti in tutte le province ma predominanoin quella di Teramo. I flussi austriaci, diretti prevalentemente a Pescara, lasciano intuirelo svilupparsi del turismo d'affari. Tra le provenienze extraeuropee diminuisce la quotastatunitense che, a inizio periodo, appariva invece rilevante in tutte le province; al con-trario, la domanda turistica cinese è in ascesa, con picchi intensi di presenze alberghie-re nel comparto pescarese.

2.2.5 LA SITUAZIONE COMUNALE

L'analisi della domanda turistica abruzzese a livello comunale permette di delineare inmodo approfondito la competitività territoriale, nonché i punti di debolezza da corregge-re e valorizzare. In questa sede saranno presentate le dinamiche turistiche dei comuni

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principali, tralasciando le aree comunali minori a causa del segreto statistico ivi vigente. Osservando gli esercizi ricettivi nel complesso, gli arrivi e le presenze si concentrano inpiù di un comune per provincia. Distinguendo, invece, la componente alberghiera daquella complementare emergono le prime differenze. Per quanto riguarda la provincia aquilana, i clienti italiani scelgono prevalentemente pressoPescasseroli, Roccaraso e L'Aquila, con permanenze maggiori nelle prime due. I turisti stranie-ri sono più concentrati a L'Aquila e Sulmona, nelle quali prevalgono i pernottamenti alberghie-ri per probabili motivi di studio e lavoro. Nell'area teramana i comuni più frequentati dai turisti italiani sono Giulianova, in terminidi arrivi, e Tortoreto per le presenze, dove la permanenza media supera le 9 giornate. Alivello alberghiero, Alba Adriatica accoglie il maggior numero di arrivi e presenze italia-ne, invece le extralberghiere si concentrano tra Roseto degli Abruzzi e Tortoreto. I clientiesteri si distribuiscono in modo più omogeneo: tra le mete preferite spicca Roseto degliAbruzzi, immediatamente seguita da Giulianova, Pineto e Silvi. Buone anche le percen-tuali di Alba Adriatica, soprattutto per il movimento nelle strutture extralberghiere.Tra i comuni pescaresi, Montesilvano e Pescara sono i poli di maggiore attrazione, neldettaglio la domanda alberghiera è concentrata negli hotel montesilvanesi, i quali cono-scono una permanenza maggiore (circa 5 giornate), probabilmente dovuta all'offertapluri-turistica nonché alle frequenti formule di vacanza-famiglia. Le strutture complementa-ri, seppur scarse, sono maggiori nel comune pescarese. I dati ufficiali registrati nel comu-ne di Caramanico comprendono la totalità del turismo termale della regione, al quale sicollega l'evidente prevalenza della domanda alberghiera. Il movimento turistico nella provincia di Chieti appare orientato verso le località marine:la meta più ricercata dai turisti italiani è Vasto, mentre Francavilla al mare assorbe laquota maggiore di clienti esteri, sebbene entrambi i comuni non abbiano registrato varia-zioni delle presenze totali di grande rilievo durante il decennio. Probabilmente le infra-strutture di trasporto permettono un maggiore afflusso estero nell'area francavillese. In generale, si nota che nei comuni costieri la dinamica dei pernottamenti cambia note-volmente tra tipologie di struttura: a Vasto le presenze italiane negli esercizi extralberghie-ri superano le 18 giornate contro le 4 giornate medie alberghiere, mentre a Pineto si regi-strano 16 giornate medie extralberghiere e circa 6 negli hotel. Questa differenza potreb-be dipendere dai numerosi campeggi che caratterizzano la costa abruzzese.

Le località turisticheLo sviluppo turistico in Abruzzo trae beneficio dalla posizione geografica che da unaparte risulta attraversata dalla direttrice adriatica, dall'altra è adiacente alle aree metro-politane di Roma e Napoli, che generano consistenti flussi turistici. La regione, pur van-tando risorse turistiche differenziate, mostra una netta prevalenza del turismo balneare,evidenziando una forte componente stagionale della domanda. I pernottamenti presso lealtre località sono in ascesa. Il turismo costiero, che abbraccia le province di Teramo, Pescara e Chieti, è da sempre lafonte di maggiore attrazione e rappresenta circa il 60% del movimento turistico totale del-l'anno 2011, con un peso percentuale relativamente costante nel corso del decennio.

IL MOVIMENTO TURISTICO

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108

CRESA

Seguono il turismo presso altre località (28,5%), che durante il periodo è aumentato soprat-tutto nei capoluoghi provinciali, e il turismo montano (8,8%) il quale continua a perderequota, in linea anche con le tendenze precedenti al 2001. Nelle località collinari e terma-li, infine, si rilevano le più basse percentuali di presenze, dovute probabilmente ad unanon sufficientemente ampia e variegata offerta di attrattive turistiche. Analizzando le singole località si registrano forti flessioni del movimento straniero verso lemete montane e termali, mentre è in sensibile aumento nelle località collinari.

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PART

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.1 MOVIMENTO ALBERGHIERO ED EXTRALBERGHIERO IN ABRUZZO. ANNI 2001-2011 (val. ass.)

IL MOVIMENTO TURISTICO

Anni Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Esercizi alberghieri

2001 1.004.824 4.071.907 134.590 621.759 1.139.414 4.693.6662002 1.017.964 4.156.774 142.423 644.689 1.160.387 4.801.4632003 1.108.398 4.502.104 131.782 606.175 1.240.180 5.108.2792004 1.096.737 4.305.666 138.993 613.175 1.235.730 4.918.8412005 1.151.037 4.372.688 137.547 587.310 1.288.584 4.959.9982006 1.205.456 4.620.033 144.790 642.189 1.350.246 5.262.2222007 1.163.779 4.463.007 149.972 649.860 1.313.751 5.112.8672008 1.205.426 4.479.655 149.736 643.212 1.355.162 5.122.8672009 999.324 4.095.067 115.059 553.610 1.114.383 4.648.6772010 1.087.507 4.345.351 131.315 601.757 1.218.822 4.947.1082011 1.137.698 4.287.357 152.999 681.775 1.290.697 4.969.132

Esercizi extralberghieri

2001 134.658 1.573.470 43.596 399.133 178.254 1.972.6032002 136.832 1.633.760 46.831 420.792 183.663 2.054.5522003 149.529 1.672.910 37.210 333.966 186.739 2.006.8762004 153.553 1.695.320 36.049 319.055 189.602 2.014.3752005 171.598 1.667.094 39.727 324.118 211.325 1.991.2122006 186.862 1.834.684 40.761 352.673 227.623 2.187.3572007 207.376 1.923.491 39.679 338.288 247.055 2.261.7792008 228.036 2.060.178 43.151 377.431 271.187 2.437.6092009 191.987 1.727.042 33.589 278.208 225.576 2.005.2502010 227.392 2.035.716 38.906 324.127 266.298 2.359.8432011 247.865 2.125.568 42.336 327.737 290.201 2.453.305

Esercizi alberghieri ed extralberghieri

2001 1.139.482 5.645.377 178.186 1.020.892 1.317.668 6.666.2692002 1.154.796 5.790.534 189.254 1.065.481 1.344.050 6.856.0152003 1.257.927 6.175.014 168.992 940.141 1.426.919 7.115.1552004 1.250.290 6.000.986 175.042 932.230 1.425.332 6.933.2162005 1.322.635 6.039.782 177.274 911.428 1.499.909 6.951.2102006 1.392.318 6.454.717 185.551 994.862 1.577.869 7.449.5792007 1.371.155 6.386.498 189.651 988.148 1.560.806 7.374.6462008 1.433.462 6.539.833 192.887 1.020.643 1.626.349 7.560.4762009 1.191.311 5.822.109 148.648 831.818 1.339.959 6.653.9272010 1.314.899 6.381.067 170.221 925.884 1.485.120 7.306.9512011 1.385.563 6.412.925 195.335 1.009.512 1.580.898 7.422.437

Italiani Stranieri Totale

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CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.2 MOVIMENTO ALBERGHIERO ED EXTRALBERGHIERO IN ABRUZZO. ANNI 2001-2011 (var. % sull'anno precedente)

Anni Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Esercizi alberghieri

2002/01 1,3 2,1 5,8 3,7 1,8 2,32003/02 8,9 8,3 -7,5 -6,0 6,9 6,42004/03 -1,1 -4,4 5,5 1,2 -0,4 -3,72005/04 5,0 1,6 -1,0 -4,2 4,3 0,82006/05 4,7 5,7 5,3 9,3 4,8 6,12007/06 -3,5 -3,4 3,6 1,2 -2,7 -2,82008/07 3,6 0,4 -0,2 -1,0 3,2 0,22009/08 -17,1 -8,6 -23,2 -13,9 -17,8 -9,32010/09 8,8 6,1 14,1 8,7 9,4 6,42011/10 4,6 -1,3 16,5 13,3 5,9 0,4

Esercizi extralberghieri

2002/01 1,6 3,8 7,4 5,4 3,0 4,22003/02 9,3 2,4 -20,5 -20,6 1,7 -2,32004/03 2,7 1,3 -3,1 -4,5 1,5 0,42005/04 11,8 -1,7 10,2 1,6 11,5 -1,12006/05 8,9 10,1 2,6 8,8 7,7 9,92007/06 11,0 4,8 -2,7 -4,1 8,5 3,42008/07 10,0 7,1 8,8 11,6 9,8 7,82009/08 -15,8 -16,2 -22,2 -26,3 -16,8 -17,72010/09 18,4 17,9 15,8 16,5 18,1 17,72011/10 9,0 4,4 8,8 1,1 9,0 4,0

Esercizi alberghieri ed extralberghierI

2002/01 1,3 2,6 6,2 4,4 2,0 2,82003/02 8,9 6,6 -10,7 -11,8 6,2 3,82004/03 -0,6 -2,8 3,6 -0,8 -0,1 -2,62005/04 5,8 0,6 1,3 -2,2 5,2 0,32006/05 5,3 6,9 4,7 9,2 5,2 7,22007/06 -1,5 -1,1 2,2 -0,7 -1,1 -1,02008/07 4,5 2,4 1,7 3,3 4,2 2,52009/08 -16,9 -11,0 -22,9 -18,5 -17,6 -12,02010/09 10,4 9,6 14,5 11,3 10,8 9,82011/10 5,4 0,5 14,8 9,0 6,4 1,6

Italiani Stranieri Totale

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IL MOVIMENTO TURISTICO

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.3 PERMANENZA MEDIA NELLE STRUTTURE RICETTIVE IN ABRUZZO. ANNI 2001-2011

Anni Italiani Stranieri Totale

Esercizi alberghieri

2001 4,05 4,62 4,122002 4,08 4,53 4,142003 4,06 4,60 4,122004 3,93 4,41 3,982005 3,80 4,27 3,852006 3,83 4,44 3,902007 3,83 4,33 3,892008 3,72 4,30 3,782009 4,10 4,81 4,172010 4,00 4,58 4,062011 3,77 4,46 3,85

Esercizi extralberghieri

2001 11,68 9,16 11,072002 11,94 8,99 11,192003 11,19 8,98 10,752004 11,04 8,85 10,622005 9,72 8,16 9,422006 9,82 8,65 9,612007 9,28 8,53 9,152008 9,03 8,75 8,992009 9,00 8,28 8,892010 8,95 8,33 8,862011 8,58 7,74 8,45

Esercizi alberghieri ed extralberghieri

2001 4,95 5,73 5,062002 5,35 5,63 5,102003 4,91 5,56 4,992004 4,80 5,33 4,862005 4,57 5,14 4,632006 4,64 5,36 4,722007 4,66 5,21 4,722008 4,56 5,29 4,652009 4,89 5,60 4,972010 4,85 5,44 4,922011 4,63 5,17 4,70

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CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.4 MOVIMENTO DEI TURISTI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI ABRUZZESI PER PAESE DI PROVENIENZA.ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso %)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 1.139.482 5.645.377 4,95 86,5 84,7 1.385.563 6.412.925 4,63 87,6 86,4Paesi esteri 178.186 1.020.892 5,73 13,5 15,3 195.335 1.009.512 5,17 12,4 13,6Unione Europea 121.761 752.499 6,18 9,2 11,3 128.716 706.998 5,49 8,1 9,5Austria 8.167 54.894 6,72 0,6 0,8 11.030 69.474 6,30 0,7 0,9Belgio 5.062 32.010 6,32 0,4 0,5 8.457 47.521 5,62 0,5 0,6Bulgaria n.d. n.d. 806 3.874 4,81 0,1 0,1Cipro n.d. n.d. 52 314 6,04 0,0 0,0Repubblica Ceca 8.442 76.712 9,09 0,6 1,2 7.781 60.649 7,79 0,5 0,8Germania 49.936 373.933 7,49 3,8 5,6 33.676 206.669 6,14 2,1 2,8Danimarca 1.116 5.987 5,36 0,1 0,1 2.283 14.248 6,24 0,1 0,2Estonia n.d. n.d. 174 720 4,14 0,0 0,0Spagna 2.915 9.773 3,35 0,2 0,1 4.892 16.198 3,31 0,3 0,2Finlandia 314 1.652 5,26 0,0 0,0 806 2.802 3,48 0,1 0,0Francia 10.169 41.602 4,09 0,8 0,6 12.411 51.528 4,15 0,8 0,7Grecia 1.123 3.876 3,45 0,1 0,1 1.120 3.649 3,26 0,1 0,0Ungheria 812 4.506 5,55 0,1 0,1 1.590 8.881 5,59 0,1 0,1Irlanda 1.777 6.089 3,43 0,1 0,1 1.295 4.908 3,79 0,1 0,1Lituania n.d. n.d. 792 3.561 4,50 0,1 0,0Lussemburgo 352 2.367 6,72 0,0 0,0 661 4.514 6,83 0,0 0,1Lettonia n.d. n.d. 331 1.875 5,66 0,0 0,0Malta n.d. n.d. 298 1.400 4,70 0,0 0,0Paesi Bassi 6.683 38.123 5,70 0,5 0,6 10.725 68.215 6,36 0,7 0,9Polonia 3.341 18.632 5,58 0,3 0,3 6.946 26.025 3,75 0,4 0,4Portogallo 455 3.421 7,52 0,0 0,1 941 3.339 3,55 0,1 0,0Romania n.d. n.d. 8.146 52.453 6,44 0,5 0,7Svezia 1.380 4.882 3,54 0,1 0,1 1.655 6.501 3,93 0,1 0,1Slovenia 551 2.114 3,84 0,0 0,0 1.189 4.386 3,69 0,1 0,1Slovacchia 3.494 21.325 6,10 0,3 0,3 1.223 8.793 7,19 0,1 0,1Regno Unito 15.672 50.601 3,23 1,2 0,8 9.436 34.501 3,66 0,6 0,5Paesi europei non Ue 27.631 159.410 5,77 2,1 2,4 30.878 166.626 5,40 2,0 2,2Islanda 17 395 23,24 0,0 0,0 60 196 3,27 0,0 0,0Norvegia 691 4.336 6,27 0,1 0,1 3.833 15.123 3,95 0,2 0,2Svizzera 14.522 100.090 6,89 1,1 1,5 13.466 92.094 6,84 0,9 1,2Croazia 1.272 4.245 3,34 0,1 0,1 800 2.749 3,44 0,1 0,0Turchia 479 2.572 5,37 0,0 0,0 884 3.232 3,66 0,1 0,0Russia 3.091 14.514 4,70 0,2 0,2 5.227 23.243 4,45 0,3 0,3Altri paesi europei 7.559 33.258 4,40 0,6 0,5 6.608 29.989 4,54 0,4 0,4Paesi extra europei 28.794 108.983 3,78 2,2 1,6 35.741 135.888 3,80 2,3 1,8Egitto 299 3.317 11,09 0,0 0,0 259 2.391 9,23 0,0 0,0Paesi Africa Mediterranea 1.118 6.781 6,07 0,1 0,1 1.405 6.379 4,54 0,1 0,1Sud Africa 190 570 3,00 0,0 0,0 242 1.243 5,14 0,0 0,0Altri paesi africani 711 4.109 5,78 0,1 0,1 842 6.009 7,14 0,1 0,1Israele 832 2.052 2,47 0,1 0,0 1.575 7.399 4,70 0,1 0,1Altri Paesi Medio Oriente 366 1.604 4,38 0,0 0,0 389 1.628 4,19 0,0 0,0Cina 394 1.346 3,42 0,0 0,0 1.189 4.564 3,84 0,1 0,1Giappone 1.827 7.639 4,18 0,1 0,1 1.290 4.654 3,61 0,1 0,1Corea del sud 405 1.002 2,47 0,0 0,0 619 1.347 2,18 0,0 0,0India n.d. n.d. 541 1.679 3,10 0,0 0,0Altri Paesi Asia 701 3.155 4,50 0,1 0,0 794 2.833 3,57 0,1 0,0Canada 3.661 14.349 3,92 0,3 0,2 5.777 26.214 4,54 0,4 0,4Stati Uniti 11.907 37.553 3,15 0,9 0,6 10.259 33.931 3,31 0,6 0,5Messico 235 598 2,54 0,0 0,0 635 3.673 5,78 0,0 0,0Argentina 1.044 4.851 4,65 0,1 0,1 1.600 4.901 3,06 0,1 0,1Brasile 897 3.460 3,86 0,1 0,1 2.297 6.683 2,91 0,1 0,1Venezuela 399 2.082 5,22 0,0 0,0 881 3.396 3,85 0,1 0,0Altri Paesi America Latina 547 3.002 5,49 0,0 0,0 534 1.801 3,37 0,0 0,0Australia 1.561 4.547 2,91 0,1 0,1 2.588 7.704 2,98 0,2 0,1Nuova Zelanda 415 918 2,21 0,0 0,0 241 745 3,09 0,0 0,0Altri 1.285 6.048 4,71 0,1 0,1 1.784 6.714 3,76 0,1 0,1Mondo 1.317.668 6.666.269 5,06 100,0 100,0 1.580.898 7.422.437 4,70 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

Page 115: IL TURISMO in ABRUZZO

113

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

CO N

ELLE

STA

TIST

ICH

E UF

FICI

ALI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.5 MOVIMENTO DEI TURISTI NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI ABRUZZESI PER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass e peso %)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 1.004.824 4.071.907 4,05 88,2 86,8 1.137.698 4.287.357 3,77 88,1 86,3Paesi esteri 134.590 621.759 4,62 11,8 13,2 152.999 681.775 4,46 11,9 13,7Unione Europea 82.610 396.063 4,79 7,3 8,4 94.119 439.034 4,66 7,3 8,8Austria 5.905 35.353 5,99 0,5 0,8 9.585 60.963 6,36 0,7 1,2Belgio 4.014 20.109 5,01 0,4 0,4 6.704 31.858 4,75 0,5 0,6Bulgaria n.d. n.d. 737 3.507 4,76 0,1 0,1Cipro n.d. n.d. 50 312 6,24 0,0 0,0Repubblica Ceca 1.196 7.376 6,17 0,1 0,2 3.085 22.022 7,14 0,2 0,4Germania 31.431 193.642 6,16 2,8 4,1 22.325 118.108 5,29 1,7 2,4Danimarca 679 2.355 3,47 0,1 0,1 1.403 7.056 5,03 0,1 0,1Estonia n.d. n.d. 166 642 3,87 0,0 0,0Spagna 2.805 9.010 3,21 0,2 0,2 4.452 13.760 3,09 0,3 0,3Finlandia 267 1.406 5,27 0,0 0,0 575 1.849 3,22 0,0 0,0Francia 8.922 33.283 3,73 0,8 0,7 10.022 37.288 3,72 0,8 0,8Grecia 1.088 3.086 2,84 0,1 0,1 1.024 3.367 3,29 0,1 0,1Ungheria 623 2.490 4,00 0,1 0,1 1.215 6.429 5,29 0,1 0,1Irlanda 1.730 5.821 3,36 0,2 0,1 1.207 4.386 3,63 0,1 0,1Lituania n.d. n.d. 665 3.202 4,82 0,1 0,1Lussemburgo 294 1.739 5,91 0,0 0,0 541 3.313 6,12 0,0 0,1Lettonia n.d. n.d. 292 1.675 5,74 0,0 0,0Malta n.d. n.d. 282 1.335 4,73 0,0 0,0Paesi Bassi 3.567 13.139 3,68 0,3 0,3 4.482 14.952 3,34 0,3 0,3Polonia 2.425 8.853 3,65 0,2 0,2 5.794 17.729 3,06 0,4 0,4Portogallo 426 2.991 7,02 0,0 0,1 887 3.144 3,54 0,1 0,1Romania n.d. n.d. 7.160 39.499 5,52 0,6 0,8Svezia 1.301 4.346 3,34 0,1 0,1 1.402 4.948 3,53 0,1 0,1Slovenia 510 1.768 3,47 0,0 0,0 1.041 3.698 3,55 0,1 0,1Slovacchia 616 3.371 5,47 0,1 0,1 978 6.818 6,97 0,1 0,1Regno Unito 14.811 45.925 3,10 1,3 1,0 8.045 27.174 3,38 0,6 0,5Paesi europei non Ue 23.934 122.304 5,11 2,1 2,6 26.413 126.194 4,78 2,0 2,5Islanda 12 25 2,08 0,0 0,0 55 184 3,35 0,0 0,0Norvegia 600 3.604 6,01 0,1 0,1 3.584 13.923 3,88 0,3 0,3Svizzera 11.266 68.169 6,05 1,0 1,5 10.491 61.315 5,84 0,8 1,2Croazia 1.252 4.139 3,31 0,1 0,1 769 2.529 3,29 0,1 0,1Turchia 464 2.056 4,43 0,0 0,0 827 3.093 3,74 0,1 0,1Russia 3.050 14.170 4,65 0,3 0,3 4.886 21.186 4,34 0,4 0,4Altri paesi europei 7.290 30.141 4,13 0,6 0,6 5.801 23.964 4,13 0,4 0,5Paesi extra europei 28.046 103.392 3,69 2,5 2,2 32.467 116.547 3,59 2,5 2,3Egitto 298 3.314 11,12 0,0 0,1 207 1.110 5,36 0,0 0,0Paesi Africa Mediterranea 1.076 6.282 5,84 0,1 0,1 1.308 5.333 4,08 0,1 0,1Sud Africa 180 519 2,88 0,0 0,0 185 796 4,30 0,0 0,0Altri Paesi Africani 696 3.113 4,47 0,1 0,1 709 3.026 4,27 0,1 0,1Israele 821 2.036 2,48 0,1 0,0 1.486 7.004 4,71 0,1 0,1Altri Paesi Medio Oriente 356 1.547 4,35 0,0 0,0 368 1.539 4,18 0,0 0,0Cina 387 1.110 2,87 0,0 0,0 1.141 4.290 3,76 0,1 0,1Giappone 1.812 7.606 4,20 0,2 0,2 1.226 4.538 3,70 0,1 0,1Corea del sud 405 1.002 2,47 0,0 0,0 602 1.292 2,15 0,0 0,0India n.d. n.d. 507 1.558 3,07 0,0 0,0Altri Paesi Asia 684 2.995 4,38 0,1 0,1 736 2.395 3,25 0,1 0,0Canada 3.602 13.953 3,87 0,3 0,3 5.301 23.522 4,44 0,4 0,5Stati Uniti 11.618 36.129 3,11 1,0 0,8 9.090 29.251 3,22 0,7 0,6Messico 200 563 2,82 0,0 0,0 596 3.562 5,98 0,0 0,1Argentina 1.031 4.765 4,62 0,1 0,1 1.521 4.188 2,75 0,1 0,1Brasile 873 3.316 3,80 0,1 0,1 2.188 6.410 2,93 0,2 0,1Venezuela 391 2.044 5,23 0,0 0,0 840 3.261 3,88 0,1 0,1Altri Paesi America Latina 528 2.601 4,93 0,0 0,1 474 1.453 3,07 0,0 0,0Australia 1.486 4.285 2,88 0,1 0,1 2.167 6.240 2,88 0,2 0,1Nuova Zelanda 388 854 2,20 0,0 0,0 196 553 2,82 0,0 0,0Altri 1.214 5.358 4,41 0,1 0,1 1.619 5.226 3,23 0,1 0,1Mondo 1.139.414 4.693.666 4,12 100,0 100,0 1.290.697 4.969.132 3,85 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

Page 116: IL TURISMO in ABRUZZO

114

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.6 MOVIMENTO DEI TURISTI NEGLI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI ABRUZZESI PER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso %)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 134.658 1.573.470 11,68 11,8 33,5 247.865 2.125.568 8,58 85,4 86,6Paesi esteri 134.590 621.759 4,62 11,8 13,2 42.336 327.737 7,74 14,6 13,4Unione Europea 39.151 356.436 9,10 3,4 7,6 34.597 267.964 7,75 11,9 10,9Austria 2.262 19.541 8,64 0,2 0,4 1.445 8.511 5,89 0,5 0,3Belgio 1.048 11.901 11,36 0,1 0,3 1.753 15.663 8,93 0,6 0,6Bulgaria n.d. n.d. 69 367 5,32 0,0 0,0Cipro n.d. n.d. 2 2 1,00 0,0 0,0Repubblica Ceca 7.246 69.336 9,57 0,6 1,5 4.696 38.627 8,23 1,6 1,6Germania 18.505 180.291 9,74 1,6 3,8 11.351 88.561 7,80 3,9 3,6Danimarca 437 3.632 8,31 0,0 0,1 880 7.192 8,17 0,3 0,3Estonia n.d. n.d. 8 78 9,75 0,0 0,0Spagna 110 763 6,94 0,0 0,0 440 2.438 5,54 0,2 0,1Finlandia 47 246 5,23 0,0 0,0 231 953 4,13 0,1 0,0Francia 1.247 8.319 6,67 0,1 0,2 2.389 14.240 5,96 0,8 0,6Grecia 35 790 22,57 0,0 0,0 96 282 2,94 0,0 0,0Ungheria 189 2.016 10,67 0,0 0,0 375 2.452 6,54 0,1 0,1Irlanda 47 268 5,70 0,0 0,0 88 522 5,93 0,0 0,0Lituania n.d. n.d. 127 359 2,83 0,0 0,0Lussemburgo 58 628 10,83 0,0 0,0 120 1.201 10,01 0,0 0,0Lettonia n.d. n.d. 39 200 5,13 0,0 0,0Malta n.d. n.d. 16 65 4,06 0,0 0,0Paesi Bassi 3.116 24.984 8,02 0,3 0,5 6.243 53.263 8,53 2,2 2,2Polonia 916 9.779 10,68 0,1 0,2 1.152 8.296 7,20 0,4 0,3Portogallo 29 430 14,83 0,0 0,0 54 195 3,61 0,0 0,0Romania n.d. n.d. 986 12.954 13,14 0,3 0,5Svezia 79 536 6,78 0,0 0,0 253 1.553 6,14 0,1 0,1Slovenia 41 346 8,44 0,0 0,0 148 688 4,65 0,1 0,0Slovacchia 2.878 17.954 6,24 0,3 0,4 245 1.975 8,06 0,1 0,1Regno Unito 861 4.676 5,43 0,1 0,1 1.391 7.327 5,27 0,5 0,3Paesi europei non Ue 3.697 37.106 10,04 0,3 0,8 4.465 40.432 9,06 1,5 1,6Islanda 5 370 74,00 0,0 0,0 5 12 2,40 0,0 0,0Norvegia 91 732 8,04 0,0 0,0 249 1.200 4,82 0,1 0,0Svizzera 3.256 31.921 9,80 0,3 0,7 2.975 30.779 10,35 1,0 1,3Croazia 20 106 5,30 0,0 0,0 31 220 7,10 0,0 0,0Turchia 15 516 34,40 0,0 0,0 57 139 2,44 0,0 0,0Russia 41 344 8,39 0,0 0,0 341 2.057 6,03 0,1 0,1Altri Paesi Europei 269 3.117 11,59 0,0 0,1 807 6.025 7,47 0,3 0,2Paesi extra europei 1.153 6.593 5,72 0,1 0,1 3.274 19.341 5,91 1,1 0,8Egitto 1 3 3,00 0,0 0,0 52 1.281 24,63 0,0 0,1Paesi Africa Mediterranea 42 499 11,88 0,0 0,0 97 1.046 10,78 0,0 0,0Sud Africa 10 51 5,10 0,0 0,0 57 447 7,84 0,0 0,0Altri Paesi Africani 15 996 66,40 0,0 0,0 133 2.983 22,43 0,0 0,1Israele 11 16 1,45 0,0 0,0 89 395 4,44 0,0 0,0Altri Paesi Medio Oriente 10 57 5,70 0,0 0,0 21 89 4,24 0,0 0,0Cina 7 236 33,71 0,0 0,0 48 274 5,71 0,0 0,0Giappone 15 33 2,20 0,0 0,0 64 116 1,81 0,0 0,0Corea del sud 405 1.002 2,47 0,0 0,0 17 55 3,24 0,0 0,0India n.d. n.d. 34 121 3,56 0,0 0,0Altri Paesi Asia 17 160 9,41 0,0 0,0 58 438 7,55 0,0 0,0Canada 59 396 6,71 0,0 0,0 476 2.692 5,66 0,2 0,1Stati Uniti 289 1.424 4,93 0,0 0,0 1.169 4.680 4,00 0,4 0,2Messico 35 35 1,00 0,0 0,0 39 111 2,85 0,0 0,0Argentina 13 86 6,62 0,0 0,0 79 713 9,03 0,0 0,0Brasile 24 144 6,00 0,0 0,0 109 273 2,50 0,0 0,0Venezuela 8 38 4,75 0,0 0,0 41 135 3,29 0,0 0,0Altri Paesi America Latina 19 401 21,11 0,0 0,0 60 348 5,80 0,0 0,0Australia 75 262 3,49 0,0 0,0 421 1.464 3,48 0,1 0,1Nuova Zelanda 27 64 2,37 0,0 0,0 45 192 4,27 0,0 0,0Altri 71 690 9,72 0,0 0,0 165 1.488 9,02 0,1 0,1Mondo 1.139.414 4.693.666 4,12 100,0 100,0 290.201 2.453.305 8,45 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

Page 117: IL TURISMO in ABRUZZO

115

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.7 MOVIMENTO DEI TURISTI NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI ED EXTRALBERGHIERI ABRUZZESI PER PAESE DI PROVENIENZA (var. % 2011-2001)

Page 118: IL TURISMO in ABRUZZO

116

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.8 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI ABRUZZESI PER REGIONE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

TAB. 2.2.9 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI ABRUZZESI PER REGIONE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 50.482 307.511 6,09 4,4 5,4 53.878 318.829 5,92 3,9 5,0 6,7 3,7Valle d'Aosta 1.029 9.383 9,12 0,1 0,2 1.274 8.486 6,66 0,1 0,1 23,8 -9,6Lombardia 164.272 1.003.323 6,11 14,4 17,8 181.558 1.037.042 5,71 13,1 16,2 10,5 3,4Trentino-A.A. 16.959 148.586 8,76 1,5 2,6 18.666 140.979 7,55 1,3 2,2 10,1 -5,1Veneto 51.681 254.043 4,92 4,5 4,5 60.192 293.663 4,88 4,3 4,6 16,5 15,6Friuli-V. Giulia 9.141 36.280 3,97 0,8 0,6 9.762 34.985 3,58 0,7 0,5 6,8 -3,6Liguria 12.757 50.391 3,95 1,1 0,9 11.843 40.238 3,40 0,9 0,6 -7,2 -20,1Emilia-R. 72.784 361.500 4,97 6,4 6,4 84.417 386.979 4,58 6,1 6,0 16,0 7,0Toscana 39.222 153.622 3,92 3,4 2,7 44.441 175.091 3,94 3,2 2,7 13,3 14,0Umbria 29.319 179.810 6,13 2,6 3,2 39.171 212.833 5,43 2,8 3,3 33,6 18,4Marche 41.788 163.235 3,91 3,7 2,9 47.534 176.299 3,71 3,4 2,7 13,8 8,0Lazio 238.905 1.153.873 4,83 21,0 20,4 308.150 1.379.642 4,48 22,2 21,5 29,0 19,6Abruzzo 107.063 611.895 5,72 9,4 10,8 151.869 735.835 4,85 11,0 11,5 41,9 20,3Molise 15.753 73.389 4,66 1,4 1,3 20.374 97.433 4,78 1,5 1,5 29,3 32,8Campania 129.820 529.874 4,08 11,4 9,4 166.884 675.239 4,05 12,0 10,5 28,6 27,4Puglia 107.957 404.223 3,74 9,5 7,2 128.625 495.982 3,86 9,3 7,7 19,1 22,7Basilicata 9.614 48.349 5,03 0,8 0,9 13.534 56.508 4,18 1,0 0,9 40,8 16,9Calabria 11.694 41.453 3,54 1,0 0,7 14.652 46.639 3,18 1,1 0,7 25,3 12,5Sicilia 23.572 91.832 3,90 2,1 1,6 22.113 79.094 3,58 1,6 1,2 -6,2 -13,9Sardegna 5.670 22.805 4,02 0,5 0,4 6.626 21.129 3,19 0,5 0,3 16,9 -7,3Italia 1.139.482 5.645.377 4,95 100,0 100,0 1.385.563 6.412.925 4,63 100,0 100,0 21,6 13,6

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 40.415 180.068 4,46 4,0 4,4 40.558 177.038 4,37 3,6 4,1 0,4 -1,7Valle d'Aosta 818 5.957 7,28 0,1 0,1 954 5.218 5,47 0,1 0,1 16,6 -12,4Lombardia 134.858 631.166 4,68 13,4 15,5 140.229 618.820 4,41 12,3 14,4 4,0 -2,0Trentino-A.A. 12.442 95.572 7,68 1,2 2,3 12.858 84.803 6,60 1,1 2,0 3,3 -11,3Veneto 44.188 181.628 4,11 4,4 4,5 48.381 193.730 4,00 4,3 4,5 9,5 6,7Friuli-V. Giulia 8.280 29.294 3,54 0,8 0,7 8.560 28.075 3,28 0,8 0,7 3,4 -4,2Liguria 11.742 38.126 3,25 1,2 0,9 10.414 31.907 3,06 0,9 0,7 -11,3 -16,3Emilia-R. 63.234 254.723 4,03 6,3 6,3 69.007 262.950 3,81 6,1 6,1 9,1 3,2Toscana 36.487 130.786 3,58 3,6 3,2 37.996 133.953 3,53 3,3 3,1 4,1 2,4Umbria 23.467 111.062 4,73 2,3 2,7 27.769 121.878 4,39 2,4 2,8 18,3 9,7Marche 37.710 114.766 3,04 3,8 2,8 40.456 120.227 2,97 3,6 2,8 7,3 4,8Lazio 215.712 893.725 4,14 21,5 21,9 258.383 1.001.706 3,88 22,7 23,4 19,8 12,1Abruzzo 89.460 351.887 3,93 8,9 8,6 117.005 401.281 3,43 10,3 9,4 30,8 14,0Molise 14.682 58.903 4,01 1,5 1,4 17.714 65.728 3,71 1,6 1,5 20,7 11,6Campania 119.839 439.814 3,67 11,9 10,8 140.718 487.557 3,46 12,4 11,4 17,4 10,9Puglia 102.673 364.705 3,55 10,2 9,0 115.568 382.991 3,31 10,2 8,9 12,6 5,0Basilicata 9.262 44.490 4,80 0,9 1,1 12.099 45.457 3,76 1,1 1,1 30,6 2,2Calabria 11.397 39.007 3,42 1,1 1,0 13.269 39.120 2,95 1,2 0,9 16,4 0,3Sicilia 22.664 84.626 3,73 2,3 2,1 19.795 68.080 3,44 1,7 1,6 -12,7 -19,6Sardegna 5.494 21.602 3,93 0,5 0,5 5.965 17.970 3,01 0,5 0,4 8,6 -16,8Italia 1.004.824 4.071.907 4,05 100,0 100,0 1.137.698 4.288.489 3,77 100,0 100,0 13,2 5,3

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Page 119: IL TURISMO in ABRUZZO

117

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.10 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI ABRUZZESI PER REGIONEDI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 10.067 127.443 12,66 7,5 8,1 13.322 141.795 10,64 5,4 6,7 32,3 11,3Valle d'Aosta 211 3.426 16,24 0,2 0,2 320 3.268 10,21 0,1 0,2 51,7 -4,6Lombardia 29.414 372.157 12,65 21,8 23,7 41.342 418.244 10,12 16,7 19,7 40,6 12,4Trentino-A.A. 4.517 53.014 11,74 3,4 3,4 5.808 56.176 9,67 2,3 2,6 28,6 6,0Veneto 7.493 72.415 9,66 5,6 4,6 11.817 99.944 8,46 4,8 4,7 57,7 38,0Friuli-V. Giulia 861 6.986 8,11 0,6 0,4 1.202 6.910 5,75 0,5 0,3 39,6 -1,1Liguria 1.015 12.265 12,08 0,8 0,8 1.429 8.331 5,83 0,6 0,4 40,8 -32,1Emilia-R. 9.550 106.777 11,18 7,1 6,8 15.416 124.443 8,07 6,2 5,9 61,4 16,5Toscana 2.735 22.836 8,35 2,0 1,5 6.451 41.148 6,38 2,6 1,9 135,9 80,2Umbria 5.852 68.748 11,75 4,3 4,4 11.402 90.955 7,98 4,6 4,3 94,8 32,3Marche 4.078 48.469 11,89 3,0 3,1 7.078 56.072 7,92 2,9 2,6 73,6 15,7Lazio 23.193 260.148 11,22 17,2 16,5 49.771 378.670 7,61 20,1 17,8 114,6 45,6Abruzzo 17.603 260.008 14,77 13,1 16,5 34.872 334.582 9,59 14,1 15,7 98,1 28,7Molise 1.071 14.486 13,53 0,8 0,9 2.660 31.705 11,92 1,1 1,5 148,4 118,9Campania 9.981 90.060 9,02 7,4 5,7 26.174 187.710 7,17 10,6 8,8 162,2 108,4Puglia 5.284 39.518 7,48 3,9 2,5 13.065 113.023 8,65 5,3 5,3 147,3 186,0Basilicata 352 3.859 10,96 0,3 0,2 1.435 11.051 7,70 0,6 0,5 307,7 186,4Calabria 297 2.446 8,24 0,2 0,2 1.383 7.519 5,44 0,6 0,4 365,7 207,4Sicilia 908 7.206 7,94 0,7 0,5 2.318 11.014 4,75 0,9 0,5 155,3 52,8Sardegna 176 1.203 6,84 0,1 0,1 661 3.159 4,78 0,3 0,1 275,6 162,6Italia 134.658 1.573.470 11,68 100,0 100,0 247.926 2.125.719 8,57 100,0 100,0 84,1 35,1

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Page 120: IL TURISMO in ABRUZZO

118

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.11 MOVIMENTO ALBERGHIERO ED EXTRALBERGHIERO IN PROVINCIA DELL'AQUILA. ANNI 2001-2011 (val. ass.)

Anni Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Esercizi alberghieri

2001 301.028 1.022.963 28.570 92.389 329.598 1.115.3522002 310.912 1.074.090 28.912 99.055 339.824 1.173.1452003 371.024 1.292.230 26.456 92.167 397.480 1.384.3972004 355.142 1.182.552 28.613 101.393 383.755 1.283.9452005 377.575 1.244.717 29.329 92.901 406.904 1.337.6182006 392.653 1.262.282 29.752 92.457 422.405 1.354.7392007 351.790 1.108.492 29.313 89.569 381.103 1.198.0612008 378.845 1.168.825 29.072 98.728 407.917 1.267.5532009 305.881 1.179.240 16.055 69.130 321.936 1.248.3702010 295.911 1.052.041 19.729 71.999 315.640 1.124.0402011 302.537 967.914 23.067 84.205 325.604 1.052.119

Esercizi extralberghieri

2001 18.641 87.230 4.362 13.366 23.003 100.5962002 17.386 100.149 3.240 11.843 20.626 111.9922003 21.378 97.006 3.003 11.155 24.381 108.1612004 23.860 111.671 2.971 10.902 26.831 122.5732005 32.494 129.409 4.045 12.853 36.539 142.2622006 37.386 127.484 4.243 14.410 41.629 141.8942007 39.645 138.305 4.898 18.328 44.543 156.6332008 51.988 166.731 6.030 21.467 58.018 188.1982009 33.789 121.623 3.174 11.247 36.963 132.8702010 45.850 148.000 5.340 19.758 51.190 167.7582011 55.248 170.061 7.342 25.072 62.590 195.133

Esercizi alberghieri ed extralberghieri

2001 319.669 1.110.193 32.932 105.755 352.601 1.215.9482002 328.298 1.174.239 32.152 110.898 360.450 1.285.1372003 392.402 1.389.236 29.459 103.322 421.861 1.492.5582004 379.002 1.294.223 31.584 112.295 410.586 1.406.5182005 410.069 1.374.126 33.374 105.754 443.443 1.479.8802006 430.039 1.389.766 33.995 106.867 464.034 1.496.6332007 391.435 1.246.797 34.211 107.897 425.646 1.354.6942008 430.833 1.335.556 35.102 120.195 465.935 1.455.7512009 339.670 1.300.863 19.229 80.377 358.899 1.381.2402010 341.761 1.200.041 25.069 91.757 366.830 1.291.7982011 357.785 1.137.975 30.409 109.277 388.194 1.247.252

Italiani Stranieri Totale

Page 121: IL TURISMO in ABRUZZO

119

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

CO N

ELLE

STA

TIST

ICH

E UF

FICI

ALI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.12 MOVIMENTO ALBERGHIERO ED EXTRALBERGHIERO IN PROVINCIA DI L'AQUILA (var. % su anno precedente)

Anni Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Esercizi alberghieri

2002/01 3,3 5,0 1,2 7,2 3,1 5,22003/02 19,3 20,3 -8,5 -7,0 17,0 18,02004/03 -4,3 -8,5 8,2 10,0 -3,5 -7,32005/04 6,3 5,3 2,5 -8,4 6,0 4,22006/05 4,0 1,4 1,4 -0,5 3,8 1,32007/06 -10,4 -12,2 -1,5 -3,1 -9,8 -11,62008/07 7,7 5,4 -0,8 10,2 7,0 5,82009/08 -19,3 0,9 -44,8 -30,0 -21,1 -1,52010/09 -3,3 -10,8 22,9 4,2 -2,0 -10,02011/10 2,2 -8,0 16,9 17,0 3,2 -6,4

Esercizi extralberghieri

2002/01 -6,7 14,8 -25,7 -11,4 -10,3 11,32003/02 23,0 -3,1 -7,3 -5,8 18,2 -3,42004/03 11,6 15,1 -1,1 -2,3 10,0 13,32005/04 36,2 15,9 36,1 17,9 36,2 16,12006/05 15,1 -1,5 4,9 12,1 13,9 -0,32007/06 6,0 8,5 15,4 27,2 7,0 10,42008/07 31,1 20,6 23,1 17,1 30,3 20,22009/08 -35,0 -27,1 -47,4 -47,6 -36,3 -29,42010/09 35,7 21,7 68,2 75,7 38,5 26,32011/10 20,5 14,9 37,5 26,9 22,3 16,3

Esercizi alberghieri ed extralberghieri

2002/01 2,7 5,8 -2,4 4,9 2,2 5,72003/02 19,5 18,3 -8,4 -6,8 17,0 16,12004/03 -3,4 -6,8 7,2 8,7 -2,7 -5,82005/04 8,2 6,2 5,7 -5,8 8,0 5,22006/05 4,9 1,1 1,9 1,1 4,6 1,12007/06 -9,0 -10,3 0,6 1,0 -8,3 -9,52008/07 10,1 7,1 2,6 11,4 9,5 7,52009/08 -21,2 -2,6 -45,2 -33,1 -23,0 -5,12010/09 0,6 -7,8 30,4 14,2 2,2 -6,52011/10 4,7 -5,2 21,3 19,1 5,8 -3,4

Italiani Stranieri Totale

Page 122: IL TURISMO in ABRUZZO

120

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.13 PERMANENZA MEDIA NELLE STRUTTURERICETTIVE DELLA PROVINCIA DELL'AQUILA.ANNI 2001-2011

Anni Italiani Stranieri Totale

Esercizi alberghieri

2001 3,4 3,2 3,42002 3,5 3,4 3,52003 3,5 3,5 3,52004 3,3 3,5 3,32005 3,3 3,2 3,32006 3,2 3,1 3,22007 3,2 3,1 3,12008 3,1 3,4 3,12009 3,9 4,3 3,92010 3,6 3,6 3,62011 3,2 3,7 3,2

Esercizi extralberghieri

2001 4,7 3,1 4,42002 5,8 3,7 5,42003 4,5 3,7 4,42004 4,7 3,7 4,62005 4,0 3,2 3,92006 3,4 3,4 3,42007 3,5 3,7 3,52008 3,2 3,6 3,22009 3,6 3,5 3,62010 3,2 3,7 3,32011 3,1 3,4 3,1

Esercizi alberghieri ed extralberghieri

2001 3,5 3,2 3,42002 3,6 3,4 3,62003 3,5 3,5 3,52004 3,4 3,6 3,42005 3,4 3,2 3,32006 3,2 3,1 3,22007 3,2 3,2 3,22008 3,1 3,4 3,12009 3,8 4,2 3,82010 3,5 3,7 3,52011 3,2 3,6 3,2

Page 123: IL TURISMO in ABRUZZO

121

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

CO N

ELLE

STA

TIST

ICH

E UF

FICI

ALI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.14 MOVIMENTO ALBERGHIERO ED EXTRALBERGHIERO IN PROVINCIA DI TERAMO. ANNI 2001-2011 (val. ass.)

Anni Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Esercizi alberghieri

2001 255.150 1.533.958 43.311 309.137 298.461 1.843.0952002 259.644 1.559.726 43.993 303.594 303.637 1.863.3202003 276.555 1.661.674 40.507 278.159 317.062 1.939.8332004 278.963 1.596.702 42.117 284.744 321.080 1.881.4462005 276.339 1.549.006 41.318 269.778 317.657 1.818.7842006 299.381 1.682.147 43.480 284.653 342.861 1.966.8002007 307.878 1.721.571 46.562 290.947 354.440 2.012.5182008 321.043 1.744.471 47.595 291.000 368.638 2.035.4712009 250.853 1.515.475 36.417 256.625 287.270 1.772.1002010 300.514 1.777.742 41.824 286.836 342.338 2.064.5782011 324.472 1.786.336 47.382 305.552 371.854 2.091.888

Esercizi extralberghieri

2001 92.073 1.180.893 36.113 360.414 128.186 1.541.3072002 96.454 1.208.115 40.174 382.106 136.628 1.590.2212003 103.459 1.254.147 30.877 294.921 134.336 1.549.0682004 102.459 1.246.466 28.810 273.360 131.269 1.519.8262005 102.191 1.170.126 30.944 279.606 133.135 1.449.7322006 109.810 1.285.801 31.370 305.241 141.180 1.591.0422007 121.738 1.369.841 28.091 266.484 149.829 1.636.3252008 125.021 1.440.064 30.257 294.385 155.278 1.734.4492009 107.532 1.179.248 24.224 221.667 131.756 1.400.9152010 125.722 1.365.792 26.990 256.581 152.712 1.622.3732011 132.614 1.419.171 27.528 245.989 160.142 1.665.160

Esercizi alberghieri ed extralberghieri

2001 347.223 2.714.851 79.424 669.551 426.647 3.384.4022002 356.098 2.767.841 84.167 685.700 440.265 3.453.5412003 380.014 2.915.821 71.384 573.080 451.398 3.488.9012004 381.422 2.843.168 70.927 558.104 452.349 3.401.2722005 378.530 2.719.132 72.262 549.384 450.792 3.268.5162006 409.191 2.967.948 74.850 589.894 484.041 3.557.8422007 429.616 3.091.412 74.653 557.431 504.269 3.648.8432008 446.064 3.184.535 77.852 585.385 523.916 3.769.9202009 358.385 2.694.723 60.641 478.292 419.026 3.173.0152010 426.236 3.143.534 68.814 543.417 495.050 3.686.9512011 457.086 3.205.507 74.910 551.541 531.996 3.757.048

Italiani Stranieri Totale

Page 124: IL TURISMO in ABRUZZO

122

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.15 MOVIMENTO ALBERGHIERO ED EXTRALBERGHIERO IN PROVINCIA DI TERAMO. (var. % su anno precedente)

Anni Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Esercizi alberghieri

2002/01 1,8 1,7 1,6 -1,8 1,7 3,22003/02 6,5 6,5 -7,9 -8,4 4,4 -2,62004/03 0,9 -3,9 4,0 2,4 1,3 -1,92005/04 -0,9 -3,0 -1,9 -5,3 -1,1 -4,62006/05 8,3 8,6 5,2 5,5 7,9 9,72007/06 2,8 2,3 7,1 2,2 3,4 2,82008/07 4,3 1,3 2,2 0,0 4,0 6,02009/08 -21,9 -13,1 -23,5 -11,8 -22,1 -19,22010/09 19,8 17,3 14,8 11,8 19,2 15,82011/10 8,0 0,5 13,3 6,5 8,6 2,6

Esercizi extralberghieri

2002/01 4,8 2,3 11,2 6,0 6,6 1,12003/02 7,3 3,8 -23,1 -22,8 -1,7 4,12004/03 -1,0 -0,6 -6,7 -7,3 -2,3 -3,02005/04 -0,3 -6,1 7,4 2,3 1,4 -3,32006/05 7,5 9,9 1,4 9,2 6,0 8,12007/06 10,9 6,5 -10,5 -12,7 6,1 2,32008/07 2,7 5,1 7,7 10,5 3,6 1,12009/08 -14,0 -18,1 -19,9 -24,7 -15,1 -12,92010/09 16,9 15,8 11,4 15,8 15,9 16,52011/10 5,5 3,9 2,0 -4,1 4,9 1,3

Esercizi alberghieri ed extralberghieri2002/01 2,6 2,0 6,0 2,4 3,2 2,02003/02 6,7 5,3 -15,2 -16,4 2,5 1,02004/03 0,4 -2,5 -0,6 -2,6 0,2 -2,52005/04 -0,8 -4,4 1,9 -1,6 -0,3 -3,92006/05 8,1 9,2 3,6 7,4 7,4 8,92007/06 5,0 4,2 -0,3 -5,5 4,2 2,62008/07 3,8 3,0 4,3 5,0 3,9 3,32009/08 -19,7 -15,4 -22,1 -18,3 -20,0 -15,82010/09 18,9 16,7 13,5 13,6 18,1 16,22011/10 7,2 2,0 8,9 1,5 7,5 1,9

Italiani Stranieri Totale

Page 125: IL TURISMO in ABRUZZO

123

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

CO N

ELLE

STA

TIST

ICH

E UF

FICI

ALI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.16 PERMANENZA MEDIA NELLE STRUTTURE RICETTIVE DELLA PROVINCIA DI TERAMO. ANNI 2001-2011

Anni Italiani Stranieri Totale

Esercizi alberghieri

2001 6,0 7,1 6,22002 6,0 6,9 6,12003 6,0 6,9 6,12004 5,7 6,8 5,92005 5,6 6,5 5,72006 5,6 6,5 5,72007 5,6 6,2 5,72008 5,4 6,1 5,52009 6,0 7,0 6,22010 5,9 6,9 6,02011 5,5 6,4 5,6

Esercizi extralberghieri

2001 12,8 10,0 12,02002 12,5 9,5 11,62003 12,1 9,6 11,52004 12,2 9,5 11,62005 11,5 9,0 10,92006 11,7 9,7 11,32007 11,3 9,5 10,92008 11,5 9,7 11,22009 11,0 9,2 10,62010 10,9 9,5 10,62011 10,7 8,9 10,4

Esercizi alberghieri ed extralberghieri

2001 7,8 8,4 7,92002 7,8 8,1 7,82003 7,7 8,0 7,72004 7,5 7,9 7,52005 7,2 7,6 7,32006 7,3 7,9 7,42007 7,2 7,5 7,22008 7,1 7,5 7,22009 7,5 7,9 7,62010 7,4 7,9 7,42011 7,0 7,4 7,1

Page 126: IL TURISMO in ABRUZZO

124

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.17 MOVIMENTO ALBERGHIERO ED EXTRALBERGHIERO IN PROVINCIADI PESCARA. ANNI 2001-2011 (val. ass.)

Anni Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Esercizi alberghieri

2001 257.539 848.995 37.636 130.773 295.175 979.7682002 258.826 850.785 44.050 148.871 302.876 999.6562003 266.168 887.385 40.289 153.624 306.457 1.041.0092004 270.168 871.192 42.966 140.418 313.134 1.011.6102005 278.594 871.450 39.954 133.255 318.548 1.004.7052006 292.259 949.615 42.971 155.524 335.230 1.105.1392007 285.670 935.303 44.306 160.308 329.976 1.095.6112008 279.686 863.142 43.770 151.933 323.456 1.015.0752009 237.816 714.931 37.209 138.458 275.025 853.3892010 262.123 835.405 40.396 152.288 302.519 987.6932011 275.541 865.960 50.565 183.815 326.106 1.049.775

Esercizi extralberghieri

2001 1.900 10.256 206 1.628 2.106 11.8842002 1.656 9.771 489 2.650 2.145 12.4212003 2.326 10.322 538 2.317 2.864 12.6392004 2.361 13.862 1.166 10.251 3.527 24.1132005 2.777 12.585 1.285 9.169 4.062 21.7542006 3.259 13.587 1.364 8.535 4.623 22.1222007 6.151 25.004 2.211 17.206 8.362 42.2102008 11.384 49.842 2.797 25.027 14.181 74.8692009 12.582 51.831 2.327 18.130 14.909 69.9612010 13.204 54.598 2.563 22.164 15.767 76.7622011 13.231 50.213 2.680 24.964 15.911 75.177

Esercizi alberghieri ed extralberghieri

2001 259.439 859.251 37.842 132.401 297.281 991.6522002 260.482 860.556 44.539 151.521 305.021 1.012.0772003 268.494 897.707 40.827 155.941 309.321 1.053.6482004 272.529 885.054 44.132 150.669 316.661 1.035.7232005 281.371 884.035 41.239 142.424 322.610 1.026.4592006 295.518 963.202 44.335 164.059 339.853 1.127.2612007 291.821 960.307 46.517 177.514 338.338 1.137.8212008 291.070 912.984 46.567 176.960 337.637 1.089.9442009 250.398 766.762 39.536 156.588 289.934 923.3502010 275.327 890.003 42.959 174.452 318.286 1.064.4552011 288.772 916.173 53.245 208.779 342.017 1.124.952

Italiani Stranieri Totale

Page 127: IL TURISMO in ABRUZZO

125

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

CO N

ELLE

STA

TIST

ICH

E UF

FICI

ALI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.18 PERMANENZA MEDIA NELLE STRUTTURERICETTIVE DELLA PROVINCIA DI PESCARA.ANNI 2001-2011

Anni Italiani Stranieri Totale

Esercizi alberghieri

2001 3,3 3,5 3,32002 3,3 3,4 3,32003 3,3 3,8 3,42004 3,2 3,3 3,22005 3,1 3,3 3,22006 3,2 3,6 3,32007 3,3 3,6 3,32008 3,1 3,5 3,12009 3,0 3,7 3,12010 3,2 3,8 3,32011 3,1 3,6 3,2

Esercizi extralberghieri

2001 5,4 7,9 5,62002 5,9 5,4 5,82003 4,4 4,3 4,42004 5,9 8,8 6,82005 4,5 7,1 5,42006 4,2 6,3 4,82007 4,1 7,8 5,02008 4,4 8,9 5,32009 4,1 7,8 4,72010 4,1 8,6 4,92011 3,8 9,3 4,7

Esercizi alberghieri ed extralberghieri

2001 3,3 3,5 5,62002 3,3 3,4 5,82003 3,3 3,8 4,42004 3,2 3,4 6,82005 3,1 3,5 5,42006 3,3 3,7 4,82007 3,3 3,8 5,02008 3,1 3,8 5,32009 3,1 4,0 4,72010 3,2 4,1 4,92011 3,2 3,9 4,7

Page 128: IL TURISMO in ABRUZZO

126

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.19 MOVIMENTO ALBERGHIERO ED EXTRALBERGHIERO IN PROVINCIA DI PESCARA (var. % su anno precedente)

Anni Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Esercizi alberghieri

2002/01 0,5 0,2 17,0 13,8 2,6 2,02003/02 2,8 4,3 -8,5 3,2 1,2 4,12004/03 1,5 -1,8 6,6 -8,6 2,2 -2,82005/04 3,1 0,0 -7,0 -5,1 1,7 -0,72006/05 4,9 9,0 7,6 16,7 5,2 10,02007/06 -2,3 -1,5 3,1 3,1 -1,6 -0,92008/07 -2,1 -7,7 -1,2 -5,2 -2,0 -7,42009/08 -15,0 -17,2 -15,0 -8,9 -15,0 -15,92010/09 10,2 16,9 8,6 10,0 10,0 15,72011/10 5,1 3,7 25,2 20,7 7,8 6,3

Esercizi extralberghieri

2002/01 -12,8 -4,7 137,4 62,8 1,9 4,52003/02 40,5 5,6 10,0 -12,6 33,5 1,82004/03 1,5 34,3 116,7 342,4 23,1 90,82005/04 17,6 -9,2 10,2 -10,6 15,2 -9,82006/05 17,4 8,0 6,1 -6,9 13,8 1,72007/06 88,7 84,0 62,1 101,6 80,9 90,82008/07 85,1 99,3 26,5 45,5 69,6 77,42009/08 10,5 4,0 -16,8 -27,6 5,1 -6,62010/09 4,9 5,3 10,1 22,3 5,8 9,72011/10 0,2 -8,0 4,6 12,6 0,9 -2,1

Esercizi alberghieri ed extralberghieri

2002/01 0,4 0,2 17,7 14,4 2,6 2,12003/02 3,1 4,3 -8,3 2,9 1,2 4,12004/03 1,5 -1,4 8,1 -3,4 2,2 -1,72005/04 3,2 -0,1 -6,6 -5,5 1,7 -0,92006/05 5,0 9,0 7,5 15,2 5,2 9,82007/06 -1,3 -0,3 4,9 8,2 -1,6 0,92008/07 -0,3 -4,9 0,1 -0,3 -2,0 -4,22009/08 -14,0 -16,0 -15,1 -11,5 -15,0 -15,32010/09 10,0 16,1 8,7 11,4 10,0 15,32011/10 4,9 2,9 23,9 19,7 7,8 5,7

Italiani Stranieri Totale

Page 129: IL TURISMO in ABRUZZO

127

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

CO N

ELLE

STA

TIST

ICH

E UF

FICI

ALI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.20 MOVIMENTO ALBERGHIERO ED EXTRALBERGHIERO IN PROVINCIA DI CHIETI. ANNI 2001-2011 (val. ass.)

Anni Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Esercizi alberghieri

2001 191.107 665.991 25.073 89.460 216.180 755.4512002 188.582 672.173 25.468 93.169 214.050 765.3422003 194.651 660.815 24.530 82.225 219.181 743.0402004 192.464 655.220 25.297 86.620 217.761 741.8402005 218.529 707.515 26.946 91.376 245.475 798.8912006 221.163 725.989 28.587 109.557 249.750 835.5462007 218.441 697.641 29.791 109.036 248.232 806.6772008 225.852 703.217 29.299 101.551 255.151 804.7682009 204.774 685.421 25.378 89.397 230.152 774.8182010 228.959 680.163 29.366 90.634 258.325 770.7972011 235.148 667.147 31.985 108.203 267.133 775.350

Esercizi extralberghieri

2001 22.044 295.091 2.915 23.725 24.959 318.8162002 21.336 315.725 2.928 24.193 24.264 339.9182003 22.366 311.435 2.792 25.573 25.158 337.0082004 24.873 323.321 3.102 24.542 27.975 347.8632005 34.136 354.974 3.453 22.490 37.589 377.4642006 36.407 407.812 3.784 24.487 40.191 432.2992007 39.842 390.341 4.479 36.270 44.321 426.6112008 39.643 403.541 4.047 36.552 43.690 440.0932009 38.084 374.340 3.864 27.164 41.948 401.5042010 42.616 467.326 4.013 25.624 46.629 492.9502011 46.772 486.123 4.786 31.712 51.558 517.835

Esercizi alberghieri ed extralberghieri

2001 213.151 961.082 27.988 113.185 241.139 1.074.2672002 209.918 987.898 28.396 117.362 238.314 1.105.2602003 217.017 972.250 27.322 107.798 244.339 1.080.0482004 217.337 978.541 28.399 111.162 245.736 1.089.7032005 252.665 1.062.489 30.399 113.866 283.064 1.176.3552006 257.570 1.133.801 32.371 134.044 289.941 1.267.8452007 258.283 1.087.982 34.270 145.306 292.553 1.233.2882008 265.495 1.106.758 33.346 138.103 298.841 1.244.8612009 242.858 1.059.761 29.242 116.561 272.100 1.176.3222010 271.575 1.147.489 33.379 116.258 304.954 1.263.7472011 281.920 1.153.270 36.771 139.915 318.691 1.293.185

Italiani Stranieri Totale

Page 130: IL TURISMO in ABRUZZO

128

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.21 MOVIMENTO ALBERGHIERO ED EXTRALBERGHIERO IN PROVINCIA DI CHIETI (var. % su anno precedente)

Anni Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Esercizi alberghieri

2002/01 -1,3 0,9 1,6 4,1 -1,0 1,32003/02 3,2 -1,7 -3,7 -11,7 2,4 -2,92004/03 -1,1 -0,8 3,1 5,3 -0,6 -0,22005/04 13,5 8,0 6,5 5,5 12,7 7,72006/05 1,2 2,6 6,1 19,9 1,7 4,62007/06 -1,2 -3,9 4,2 -0,5 -0,6 -3,52008/07 3,4 0,8 -1,7 -6,9 2,8 -0,22009/08 -9,3 -2,5 -13,4 -12,0 -9,8 -3,72010/09 11,8 -0,8 15,7 1,4 12,2 -0,52011/10 2,7 -1,9 8,9 19,4 3,4 0,6

Esercizi extralberghieri

2002/01 -3,2 7,0 0,4 2,0 -2,8 6,62003/02 4,8 -1,4 -4,6 5,7 3,7 -0,92004/03 11,2 3,8 11,1 -4,0 11,2 3,22005/04 37,2 9,8 11,3 -8,4 34,4 8,52006/05 6,7 14,9 9,6 8,9 6,9 14,52007/06 9,4 -4,3 18,4 48,1 10,3 -1,32008/07 -0,5 3,4 -9,6 0,8 -1,4 3,22009/08 -3,9 -7,2 -4,5 -25,7 -4,0 -8,82010/09 11,9 24,8 3,9 -5,7 11,2 22,82011/10 9,8 4,0 19,3 23,8 10,6 5,0

Esercizi alberghieri ed extralberghieri

2002/01 -1,5 2,8 1,5 3,7 -1,2 2,92003/02 3,4 -1,6 -3,8 -8,1 2,5 -2,32004/03 0,1 0,6 3,9 3,1 0,6 0,92005/04 16,3 8,6 7,0 2,4 15,2 8,02006/05 1,9 6,7 6,5 17,7 2,4 7,82007/06 0,3 -4,0 5,9 8,4 0,9 -2,72008/07 2,8 1,7 -2,7 -5,0 2,1 0,92009/08 -8,5 -4,2 -12,3 -15,6 -8,9 -5,52010/09 11,8 8,3 14,1 -0,3 12,1 7,42011/10 3,8 0,5 10,2 20,3 4,5 2,3

Italiani Stranieri Totale

Page 131: IL TURISMO in ABRUZZO

129

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

CO N

ELLE

STA

TIST

ICH

E UF

FICI

ALI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.22 PERMANENZA MEDIA NELLE STRUTTURERICETTIVE DELLA PROVINCIA DI CHIETI. ANNI 2001-2011

Anni Italiani Stranieri Totale

Esercizi alberghieri

2001 3,5 3,6 3,52002 3,6 3,7 3,62003 3,4 3,4 3,42004 3,4 3,4 3,42005 3,2 3,4 3,32006 3,3 3,8 3,32007 3,2 3,7 3,22008 3,1 3,5 3,22009 3,3 3,5 3,42010 3,0 3,1 3,02011 2,8 3,4 2,9

Esercizi extralberghieri

2001 13,4 8,1 12,82002 14,3 8,3 13,12003 14,1 8,8 12,72004 14,7 8,4 11,42005 16,1 7,7 8,52006 18,5 8,4 7,92007 17,7 12,4 7,22008 18,3 12,5 7,32009 17,0 9,3 7,62010 21,2 8,8 6,82011 22,1 10,9 6,2

Esercizi alberghieri + extralberghieri

2001 4,5 4,0 4,52002 4,7 4,2 4,62003 4,5 3,9 4,42004 4,5 4,0 4,42005 4,2 4,1 4,22006 4,4 4,8 4,42007 4,2 5,2 4,22008 4,2 4,9 4,22009 4,4 4,2 4,32010 4,2 4,2 4,12011 4,1 5,0 4,1

Page 132: IL TURISMO in ABRUZZO

130

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.23 MOVIMENTO DEI TURISTI STRANIERI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI DELLA PROVINCIA DELL'AQUILAPER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso % su mondo)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 321.779 1.118.202 3,48 90,70 91,35 357.785 1.139.107 3,18 92,17 91,25Paesi esteri 33.013 105.945 3,21 9,30 8,65 30.409 109.277 3,59 7,83 8,75Unione Europea 21.111 65.428 3,10 5,95 5,34 17.681 58.937 3,33 4,55 4,72Austria 988 2.200 2,23 0,28 0,18 818 2.479 3,03 0,21 0,20Belgio 696 2.077 2,98 0,20 0,17 983 3.050 3,10 0,25 0,24Bulgaria 0 0 95 326 3,43 0,02 0,03Cipro 0 0 2 4 2,00 0,00 0,00Repubblica Ceca 128 298 2,33 0,04 0,02 449 1.878 4,18 0,12 0,15Germania 7.394 20.769 2,81 2,08 1,70 4.979 14.433 2,90 1,28 1,16Danimarca 247 676 2,74 0,07 0,06 436 1.684 3,86 0,11 0,13Estonia 0 0 21 163 7,76 0,01 0,01Spagna 644 2.281 3,54 0,18 0,19 1.048 4.153 3,96 0,27 0,33Finlandia 85 223 2,62 0,02 0,02 110 335 3,05 0,03 0,03Francia 2.359 6.775 2,87 0,66 0,55 2.556 8.959 3,51 0,66 0,72Grecia 261 1.365 5,23 0,07 0,11 211 751 3,56 0,05 0,06Ungheria 81 213 2,63 0,02 0,02 204 1.100 5,39 0,05 0,09Irlanda 364 1.001 2,75 0,10 0,08 232 1.011 4,36 0,06 0,08Lituania 0 0 90 337 3,74 0,02 0,03Lussemburgo 49 151 3,08 0,01 0,01 50 184 3,68 0,01 0,01Lettonia 0 0 26 169 6,50 0,01 0,01Malta 0 0 58 239 4,12 0,01 0,02Paesi Bassi 2.775 11.483 4,14 0,78 0,94 1.864 5.481 2,94 0,48 0,44Polonia 429 1.196 2,79 0,12 0,10 1.009 3.309 3,28 0,26 0,27Portogallo 100 433 4,33 0,03 0,04 89 311 3,49 0,02 0,02Romania 0 0 0,00 0,00Svezia 574 1.054 1,84 0,16 0,09 235 635 2,70 0,06 0,05Slovenia 99 337 3,40 0,03 0,03 191 590 3,09 0,05 0,05Slovacchia 22 74 3,36 0,01 0,01 21 86 4,10 0,01 0,01Regno Unito 3.816 12.822 3,36 1,08 1,05 1.904 7.270 3,82 0,49 0,58Paesi europei non Ue 2.751 8.692 3,16 0,78 0,71 2.598 8.662 3,33 0,67 0,69Islanda 2 2 1,00 0,00 0,00 8 26 3,25 0,00 0,00Norvegia 101 224 2,22 0,03 0,02 234 492 2,10 0,06 0,04Svizzera 1.140 2.907 2,55 0,32 0,24 1.060 2.736 2,58 0,27 0,22Croazia 74 131 1,77 0,02 0,01 92 297 3,23 0,02 0,02Turchia 91 480 5,27 0,03 0,04 134 488 3,64 0,03 0,04Russia 431 1.568 3,64 0,12 0,13 332 1.276 3,84 0,09 0,10Altri paesi europei 912 3.380 3,71 0,26 0,28 738 3.347 4,54 0,19 0,27Paesi extra europei 9.151 31.825 3,48 2,58 2,60 8.299 32.942 3,97 2,14 2,64Egitto 157 1.368 8,71 0,04 0,11 22 54 2,45 0,01 0,00Paesi Africa Mediterranea 259 1.281 4,95 0,07 0,10 474 2.028 4,28 0,12 0,16Sud Africa 98 260 2,65 0,03 0,02 53 338 6,38 0,01 0,03Altri paesi africani 124 550 4,44 0,03 0,04 93 301 3,24 0,02 0,02Israele 477 843 1,77 0,13 0,07 1.197 6.204 5,18 0,31 0,50Altri Paesi Medio Oriente 115 798 6,94 0,03 0,07 93 496 5,33 0,02 0,04Cina 85 352 4,14 0,02 0,03 213 924 4,34 0,05 0,07Giappone 329 997 3,03 0,09 0,08 214 636 2,97 0,06 0,05Corea del sud 130 541 4,16 0,04 0,04 52 215 4,13 0,01 0,02India 0 0 72 326 4,53 0,02 0,03Altri Paesi Asia 103 485 4,71 0,03 0,04 125 503 4,02 0,03 0,04Canada 689 2.278 3,31 0,19 0,19 937 4.406 4,70 0,24 0,35Stati Uniti 4.813 16.437 3,42 1,36 1,34 2.926 10.065 3,44 0,75 0,81Messico 80 149 1,86 0,02 0,01 94 528 5,62 0,02 0,04Argentina 181 817 4,51 0,05 0,07 191 648 3,39 0,05 0,05Brasile 206 471 2,29 0,06 0,04 319 1.066 3,34 0,08 0,09Venezuela 95 298 3,14 0,03 0,02 163 791 4,85 0,04 0,06Altri Paesi America Latina 61 202 3,31 0,02 0,02 109 242 2,22 0,03 0,02Australia 591 1.723 2,92 0,17 0,14 645 2.259 3,50 0,17 0,18Nuova Zelanda 91 144 1,58 0,03 0,01 65 179 2,75 0,02 0,01Altri 467 1.831 3,92 0,13 0,15 242 733 3,03 0,06 0,06Mondo 354.792 1.224.147 3,45 100,00 100,00 388.194 1.248.384 3,22 100,00 100,00

Paese di provenienza 2001 2011

Page 133: IL TURISMO in ABRUZZO

131

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

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ELLE

STA

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ICH

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FICI

ALI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.24 MOVIMENTO DEI TURISTI STRANIERI NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DELLA PROVINCIA DELL'AQUILA PER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso % su mondo)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 302.966 1.030.693 3,40 91,4 91,8 302.537 969.046 3,20 92,9 92,0Paesi esteri 28.638 92.591 3,23 8,6 8,2 23.067 84.205 3,65 7,1 8,0Unione Europea 17.197 53.478 3,11 5,2 4,8 14.171 50.297 3,55 4,4 4,8Austria 769 1.581 2,06 0,2 0,1 556 1.661 2,99 0,2 0,2Belgio 586 1.651 2,82 0,2 0,1 674 2.107 3,13 0,2 0,2Bulgaria 0 0 83 295 3,55 0,0 0,0Cipro 0 0 2 4 2,00 0,0 0,0Repubblica Ceca 82 226 2,76 0,0 0,0 394 1.568 3,98 0,1 0,1Germania 5.536 16.693 3,02 1,7 1,5 3.299 9.972 3,02 1,0 0,9Danimarca 207 468 2,26 0,1 0,0 359 1.444 4,02 0,1 0,1Estonia 0 0 17 159 9,35 0,0 0,0Spagna 613 2.058 3,36 0,2 0,2 890 3.301 3,71 0,3 0,3Finlandia 83 221 2,66 0,0 0,0 87 246 2,83 0,0 0,0Francia 2.118 5.959 2,81 0,6 0,5 1.885 6.469 3,43 0,6 0,6Grecia 230 579 2,52 0,1 0,1 178 648 3,64 0,1 0,1Ungheria 77 209 2,71 0,0 0,0 191 1.081 5,66 0,1 0,1Irlanda 350 975 2,79 0,1 0,1 213 806 3,78 0,1 0,1Lituania 0 0 71 297 4,18 0,0 0,0Lussemburgo 49 151 3,08 0,0 0,0 47 181 3,85 0,0 0,0Lettonia 0 0 19 132 6,95 0,0 0,0Malta 0 0 46 211 4,59 0,0 0,0Paesi Bassi 1.733 7.481 4,32 0,5 0,7 1.019 2.765 2,71 0,3 0,3Polonia 390 1.121 2,87 0,1 0,1 893 2.921 3,27 0,3 0,3Portogallo 100 433 4,33 0,0 0,0 79 296 3,75 0,0 0,0Romania 0 0 1.350 7.098 5,26 0,4 0,7Svezia 566 1.040 1,84 0,2 0,1 180 460 2,56 0,1 0,0Slovenia 87 288 3,31 0,0 0,0 172 515 2,99 0,1 0,0Slovacchia 19 68 3,58 0,0 0,0 16 64 4,00 0,0 0,0Regno Unito 3.602 12.276 3,41 1,1 1,1 1.451 5.596 3,86 0,4 0,5Paesi europei non Ue 2.557 8.051 3,15 0,8 0,7 2.026 6.864 3,39 0,6 0,7Islanda 2 2 1,00 0,0 0,0 8 26 3,25 0,0 0,0Norvegia 100 222 2,22 0,0 0,0 184 395 2,15 0,1 0,0Svizzera 1.012 2.408 2,38 0,3 0,2 744 1.930 2,59 0,2 0,2Croazia 71 128 1,80 0,0 0,0 89 293 3,29 0,0 0,0Turchia 91 480 5,27 0,0 0,0 105 423 4,03 0,0 0,0Russia 406 1.538 3,79 0,1 0,1 293 1.012 3,45 0,1 0,1Altri paesi europei 875 3.273 3,74 0,3 0,3 603 2.785 4,62 0,2 0,3Paesi extra europei 8.884 31.062 3,50 2,7 2,8 6.746 26.757 3,97 2,1 2,5Egitto 157 1.368 8,71 0,0 0,1 20 42 2,10 0,0 0,0Paesi Africa Mediterranea 255 1.271 4,98 0,1 0,1 462 1.829 3,96 0,1 0,2Sud Africa 91 237 2,60 0,0 0,0 30 146 4,87 0,0 0,0Altri paesi africani 124 550 4,44 0,0 0,0 82 286 3,49 0,0 0,0Israele 471 834 1,77 0,1 0,1 1.128 6.031 5,35 0,3 0,6Altri Paesi Medio Oriente 115 798 6,94 0,0 0,1 85 454 5,34 0,0 0,0Cina 85 352 4,14 0,0 0,0 195 781 4,01 0,1 0,1Giappone 322 987 3,07 0,1 0,1 172 559 3,25 0,1 0,1Corea del sud 130 541 4,16 0,0 0,0 36 162 4,50 0,0 0,0India 0 0 69 315 4,57 0,0 0,0Altri Paesi Asia 98 479 4,89 0,0 0,0 94 455 4,84 0,0 0,0Canada 674 2.243 3,33 0,2 0,2 741 2.978 4,02 0,2 0,3Stati Uniti 4.673 16.022 3,43 1,4 1,4 2.214 7.483 3,38 0,7 0,7Messico 45 114 2,53 0,0 0,0 78 471 6,04 0,0 0,0Argentina 178 813 4,57 0,1 0,1 164 568 3,46 0,1 0,1Brasile 194 442 2,28 0,1 0,0 280 1.002 3,58 0,1 0,1Venezuela 95 298 3,14 0,0 0,0 145 719 4,96 0,0 0,1Altri Paesi America Latina 58 79 1,36 0,0 0,0 93 214 2,30 0,0 0,0Australia 573 1.687 2,94 0,2 0,2 449 1.584 3,53 0,1 0,2Nuova Zelanda 88 141 1,60 0,0 0,0 48 126 2,63 0,0 0,0Altri 458 1.806 3,94 0,1 0,2 161 552 3,43 0,0 0,1Mondo 331.604 1.123.284 3,39 100,0 100,0 325.604 1.053.251 3,23 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

Page 134: IL TURISMO in ABRUZZO

132

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.25 MOVIMENTO DEI TURISTI STRANIERI NEGLI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI DELLA PROVINCIA DELL'AQUILA PER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso % su mondo)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 18.813 87.509 4,7 81,1 86,8 55.248 170.061 3,1 88,3 87,2Paesi esteri 4.375 13.354 3,1 18,9 13,2 7.342 25.072 3,4 11,7 12,8Unione Europea 3.914 11.950 3,1 16,9 11,8 5.137 16.896 3,3 8,2 8,7Austria 219 619 2,8 0,9 0,6 262 818 3,1 0,4 0,4Belgio 110 426 3,9 0,5 0,4 309 943 3,1 0,5 0,5Bulgaria 0 0 12 31 2,6 0,0 0,0Cipro 0 0 0 0 0,0 0,0Repubblica Ceca 46 72 1,6 0,2 0,1 55 310 5,6 0,1 0,2Germania 1.858 4.076 2,2 8,0 4,0 1.680 4.461 2,7 2,7 2,3Danimarca 40 208 5,2 0,2 0,2 77 240 3,1 0,1 0,1Estonia 0 0 4 4 1,0 0,0 0,0Spagna 31 223 7,2 0,1 0,2 158 852 5,4 0,3 0,4Finlandia 2 2 1,0 0,0 0,0 23 89 3,9 0,0 0,0Francia 241 816 3,4 1,0 0,8 671 2.490 3,7 1,1 1,3Grecia 31 786 25,4 0,1 0,8 33 103 3,1 0,1 0,1Ungheria 4 4 1,0 0,0 0,0 13 19 1,5 0,0 0,0Irlanda 14 26 1,9 0,1 0,0 19 205 10,8 0,0 0,1Lituania 0 0 0,0 0,0 19 40 2,1 0,0 0,0Lussemburgo 0 0 0,0 0,0 3 3 1,0 0,0 0,0Lettonia 0 0 0,0 0,0 7 37 5,3 0,0 0,0Malta 0 0 0,0 0,0 12 28 2,3 0,0 0,0Paesi Bassi 1.042 4.002 3,8 4,5 4,0 845 2.716 3,2 1,4 1,4Polonia 39 75 1,9 0,2 0,1 116 388 3,3 0,2 0,2Portogallo 0 0 0,0 0,0 10 15 1,5 0,0 0,0Romania 0 0 0,0 0,0 277 1.158 4,2 0,4 0,6Svezia 8 14 1,8 0,0 0,0 55 175 3,2 0,1 0,1Slovenia 12 49 4,1 0,1 0,0 19 75 3,9 0,0 0,0Slovacchia 3 6 2,0 0,0 0,0 5 22 4,4 0,0 0,0Regno Unito 214 546 2,6 0,9 0,5 453 1.674 3,7 0,7 0,9Paesi europei non Ue 194 641 3,3 0,8 0,6 572 1.798 3,1 0,9 0,9Islanda 0 0 0,0 0,0 0 0 0,0 0,0Norvegia 1 2 2,0 0,0 0,0 50 97 1,9 0,1 0,0Svizzera 128 499 3,9 0,6 0,5 316 806 2,6 0,5 0,4Croazia 3 3 1,0 0,0 0,0 3 4 1,3 0,0 0,0Turchia 0 0 0,0 0,0 29 65 2,2 0,0 0,0Russia 25 30 1,2 0,1 0,0 39 264 6,8 0,1 0,1Altri paesi europei 37 107 2,9 0,2 0,1 135 562 4,2 0,2 0,3Paesi extra europei 267 763 2,9 1,2 0,8 1.553 6.185 4,0 2,5 3,2Egitto 0 0 0,0 0,0 2 12 6,0 0,0 0,0Paesi Africa Mediterranea 4 10 2,5 0,0 0,0 12 199 16,6 0,0 0,1Sud Africa 7 23 3,3 0,0 0,0 23 192 8,3 0,0 0,1Altri paesi africani 0 0 0,0 0,0 11 15 1,4 0,0 0,0Israele 6 9 1,5 0,0 0,0 69 173 2,5 0,1 0,1Altri Paesi Medio Oriente 0 0 0,0 0,0 8 42 5,3 0,0 0,0Cina 0 0 0,0 0,0 18 143 7,9 0,0 0,1Giappone 7 10 1,4 0,0 0,0 42 77 1,8 0,1 0,0Corea del sud 0 0 0,0 0,0 16 53 3,3 0,0 0,0India 0 0 3 11 3,7 0,0 0,0Altri Paesi Asia 5 6 1,2 0,0 0,0 31 48 1,5 0,0 0,0Canada 15 35 2,3 0,1 0,0 196 1.428 7,3 0,3 0,7Stati Uniti 140 415 3,0 0,6 0,4 712 2.582 3,6 1,1 1,3Messico 35 35 1,0 0,2 0,0 16 57 3,6 0,0 0,0Argentina 3 4 1,3 0,0 0,0 27 80 3,0 0,0 0,0Brasile 12 29 2,4 0,1 0,0 39 64 1,6 0,1 0,0Venezuela 0 0 0,0 0,0 18 72 4,0 0,0 0,0Altri Paesi America Latina 3 123 41,0 0,0 0,1 16 28 1,8 0,0 0,0Australia 18 36 2,0 0,1 0,0 196 675 3,4 0,3 0,3Nuova Zelanda 3 3 1,0 0,0 0,0 17 53 3,1 0,0 0,0Altri 9 25 2,8 0,0 0,0 81 181 2,2 0,1 0,1Mondo 23.188 100.863 4,3 100,0 100,0 62.590 195.133 3,1 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

Page 135: IL TURISMO in ABRUZZO

133

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

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CATO

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.26 MOVIMENTO DEI TURISTI STRANIERI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI DELLA PROVINCIA DI TERAMO PER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso % su mondo)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 347.314 2.715.010 7,8 81,4 80,2 457.086 3.205.504 7,0 85,9 85,3Paesi esteri 79.428 669.453 8,4 18,6 19,8 74.910 551.540 7,4 14,1 14,7Unione Europea 62.302 543.077 8,7 14,6 16,0 55.812 415.110 7,4 10,5 11,0Austria 4.320 38.952 9,0 1,0 1,2 4.817 33.575 7,0 0,9 0,9Belgio 2.001 18.582 9,3 0,5 0,5 3.182 24.682 7,8 0,6 0,7Bulgaria 0 0 276 1.659 6,0 0,1 0,0Cipro 0 0 33 271 8,2 0,0 0,0Repubblica Ceca 7.472 70.999 9,5 1,8 2,1 6.358 52.268 8,2 1,2 1,4Germania 33.070 314.561 9,5 7,7 9,3 19.139 154.658 8,1 3,6 4,1Danimarca 555 4.491 8,1 0,1 0,1 1.381 11.129 8,1 0,3 0,3Estonia 52 254 4,9 0,0 0,0Spagna 595 2.355 4,0 0,1 0,1 1.347 5.012 3,7 0,3 0,1Finlandia 75 431 5,7 0,0 0,0 255 941 3,7 0,0 0,0Francia 2.583 15.035 5,8 0,6 0,4 3.183 17.222 5,4 0,6 0,5Grecia 212 692 3,3 0,0 0,0 191 988 5,2 0,0 0,0Ungheria 321 2.524 7,9 0,1 0,1 592 4.656 7,9 0,1 0,1Irlanda 220 830 3,8 0,1 0,0 278 1.319 4,7 0,1 0,0Lituania 0 0 272 1.567 5,8 0,1 0,0Lussemburgo 199 1.768 8,9 0,0 0,1 279 2.612 9,4 0,1 0,1Lettonia 0 0 87 798 9,2 0,0 0,0Malta 39 179 4,6 0,0 0,0Paesi Bassi 2.464 20.527 8,3 0,6 0,6 5.656 51.036 9,0 1,1 1,4Polonia 1.858 14.339 7,7 0,4 0,4 2.742 13.902 5,1 0,5 0,4Portogallo 129 1.627 12,6 0,0 0,0 182 853 4,7 0,0 0,0Romania 1.876 14.443 7,7 0,4 0,4Svezia 320 2.189 6,8 0,1 0,1 486 2.481 5,1 0,1 0,1Slovenia 198 804 4,1 0,0 0,0 395 1.881 4,8 0,1 0,1Slovacchia 3.395 21.056 6,2 0,8 0,6 1.019 8.085 7,9 0,2 0,2Regno Unito 2.315 11.315 4,9 0,5 0,3 1.695 8.639 5,1 0,3 0,2Paesi europei non Ue 13.340 105.895 7,9 3,1 3,1 13.276 102.420 7,7 2,5 2,7Islanda 7 380 54,3 0,0 0,0 19 90 4,7 0,0 0,0Norvegia 283 2.753 9,7 0,1 0,1 717 4.853 6,8 0,1 0,1Svizzera 9.291 80.176 8,6 2,2 2,4 8.250 72.824 8,8 1,6 1,9Croazia 362 1.238 3,4 0,1 0,0 187 1.030 5,5 0,0 0,0Turchia 148 1.455 9,8 0,0 0,0 168 607 3,6 0,0 0,0Russia 1.395 6.559 4,7 0,3 0,2 2.114 12.176 5,8 0,4 0,3Altri paesi europei 1.854 13.334 7,2 0,4 0,4 1.821 10.840 6,0 0,3 0,3Paesi extra europei 3.786 20.481 5,4 0,9 0,6 5.507 31.830 5,8 1,0 0,8Egitto 19 235 12,4 0,0 0,0 48 522 10,9 0,0 0,0Paesi Africa Mediterranea 284 1.943 6,8 0,1 0,1 286 1.512 5,3 0,1 0,0Sud Africa 8 33 4,1 0,0 0,0 50 301 6,0 0,0 0,0Altri paesi africani 103 1.831 17,8 0,0 0,1 211 2.765 13,1 0,0 0,1Israele 106 648 6,1 0,0 0,0 65 334 5,1 0,0 0,0Altri Paesi Medio Oriente 82 165 2,0 0,0 0,0 57 314 5,5 0,0 0,0Cina 90 595 6,6 0,0 0,0 342 1.141 3,3 0,1 0,0Giappone 125 504 4,0 0,0 0,0 190 678 3,6 0,0 0,0Corea del sud 3 3 1,0 0,0 0,0 41 122 3,0 0,0 0,0India 0 0 77 201 2,6 0,0 0,0Altri Paesi Asia 138 525 3,8 0,0 0,0 114 577 5,1 0,0 0,0Canada 737 4.239 5,8 0,2 0,1 1.105 9.859 8,9 0,2 0,3Stati Uniti 1.406 5.359 3,8 0,3 0,2 1.367 5.946 4,3 0,3 0,2Messico 15 57 3,8 0,0 0,0 144 776 5,4 0,0 0,0Argentina 82 409 5,0 0,0 0,0 185 686 3,7 0,0 0,0Brasile 95 913 9,6 0,0 0,0 272 1.390 5,1 0,1 0,0Venezuela 71 354 5,0 0,0 0,0 190 758 4,0 0,0 0,0Altri Paesi America Latina 93 590 6,3 0,0 0,0 88 399 4,5 0,0 0,0Australia 105 575 5,5 0,0 0,0 226 618 2,7 0,0 0,0Nuova Zelanda 24 33 1,4 0,0 0,0 31 145 4,7 0,0 0,0Altri 200 1.470 7,4 0,0 0,0 418 2.786 6,7 0,1 0,1Mondo 426.742 3.384.463 7,9 100,0 100,0 531.996 3.757.044 7,1 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

Page 136: IL TURISMO in ABRUZZO

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CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.27 MOVIMENTO DEI TURISTI STRANIERI NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DELLA PROVINCIA DI TERAMO PER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso % su mondo)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 255.241 1.534.117 6,0 85,5 83,2 324.472 1.786.336 5,5 87,3 85,4Paesi esteri 43.313 309.019 7,1 14,5 16,8 47.382 305.551 6,4 12,7 14,6Unione Europea 29.720 220.620 7,4 10,0 12,0 31.661 206.310 6,5 8,5 9,9Austria 2.405 20.510 8,5 0,8 1,1 3.810 26.732 7,0 1,0 1,3Belgio 1.228 9.043 7,4 0,4 0,5 2.264 13.716 6,1 0,6 0,7Bulgaria 0 0 245 1.450 5,9 0,1 0,1Cipro 0 0 33 271 8,2 0,0 0,0Repubblica Ceca 355 1.996 5,6 0,1 0,1 1.854 14.685 7,9 0,5 0,7Germania 17.589 149.206 8,5 5,9 8,1 10.662 78.747 7,4 2,9 3,8Danimarca 174 1.145 6,6 0,1 0,1 633 4.374 6,9 0,2 0,2Estonia 0 0 48 180 3,8 0,0 0,0Spagna 541 2.030 3,8 0,2 0,1 1.171 4.053 3,5 0,3 0,2Finlandia 35 204 5,8 0,0 0,0 110 387 3,5 0,0 0,0Francia 1.969 10.623 5,4 0,7 0,6 2.091 10.959 5,2 0,6 0,5Grecia 210 690 3,3 0,1 0,0 181 943 5,2 0,0 0,0Ungheria 222 1.124 5,1 0,1 0,1 373 3.035 8,1 0,1 0,1Irlanda 205 685 3,3 0,1 0,0 236 1.055 4,5 0,1 0,1Lituania 0 0 197 1.316 6,7 0,1 0,1Lussemburgo 144 1.158 8,0 0,0 0,1 190 1.833 9,6 0,1 0,1Lettonia 0 0 64 644 10,1 0,0 0,0Malta 0 0 37 144 3,9 0,0 0,0Paesi Bassi 640 2.284 3,6 0,2 0,1 1.051 5.034 4,8 0,3 0,2Polonia 1.055 4.930 4,7 0,4 0,3 1.955 8.333 4,3 0,5 0,4Portogallo 112 1.222 10,9 0,0 0,1 166 766 4,6 0,0 0,0Romania 0 0 1.642 13.078 8,0 0,4 0,6Svezia 259 1.767 6,8 0,1 0,1 360 1.447 4,0 0,1 0,1Slovenia 184 615 3,3 0,1 0,0 287 1.422 5,0 0,1 0,1Slovacchia 522 3.110 6,0 0,2 0,2 789 6.173 7,8 0,2 0,3Regno Unito 1.871 8.278 4,4 0,6 0,4 1.212 5.533 4,6 0,3 0,3Paesi europei non Ue 10.132 71.648 7,1 3,4 3,9 10.539 71.912 6,8 2,8 3,4Islanda 3 12 4,0 0,0 0,0 19 90 4,7 0,0 0,0Norvegia 202 2.042 10,1 0,1 0,1 635 4.156 6,5 0,2 0,2Svizzera 6.365 50.262 7,9 2,1 2,7 6.013 45.583 7,6 1,6 2,2Croazia 348 1.138 3,3 0,1 0,1 174 934 5,4 0,0 0,0Turchia 135 1.041 7,7 0,0 0,1 160 580 3,6 0,0 0,0Russia 1.382 6.409 4,6 0,5 0,3 1.959 11.347 5,8 0,5 0,5Altri paesi europei 1.697 10.744 6,3 0,6 0,6 1.579 9.222 5,8 0,4 0,4Paesi extra europei 3.280 15.951 4,9 1,1 0,9 4.936 26.038 5,3 1,3 1,2Egitto 19 235 12,4 0,0 0,0 48 522 10,9 0,0 0,0Paesi Africa Mediterranea 267 1.525 5,7 0,1 0,1 268 1.298 4,8 0,1 0,1Sud Africa 7 19 2,7 0,0 0,0 25 65 2,6 0,0 0,0Altri paesi africani 88 835 9,5 0,0 0,0 135 749 5,5 0,0 0,0Israele 0,0 0,0 61 315 5,2 0,0 0,0Altri Paesi Medio Oriente 0,0 0,0 54 306 5,7 0,0 0,0Cina 87 400 4,6 0,0 0,0 326 1.062 3,3 0,1 0,1Giappone 122 488 4,0 0,0 0,0 185 672 3,6 0,0 0,0Corea del sud 3 3 1,0 0,0 0,0 41 122 3,0 0,0 0,0India 0 0 68 188 2,8 0,0 0,0Altri Paesi Asia 127 372 2,9 0,0 0,0 104 452 4,3 0,0 0,0Canada 706 3.926 5,6 0,2 0,2 1.016 9.478 9,3 0,3 0,5Stati Uniti 1.310 4.663 3,6 0,4 0,3 1.253 4.989 4,0 0,3 0,2Messico 15 57 3,8 0,0 0,0 141 772 5,5 0,0 0,0Argentina 77 341 4,4 0,0 0,0 163 570 3,5 0,0 0,0Brasile 87 809 9,3 0,0 0,0 257 1.316 5,1 0,1 0,1Venezuela 64 323 5,0 0,0 0,0 178 720 4,0 0,0 0,0Altri Paesi America Latina 83 444 5,3 0,0 0,0 74 196 2,6 0,0 0,0Australia 68 414 6,1 0,0 0,0 167 514 3,1 0,0 0,0Nuova Zelanda 10 15 1,5 0,0 0,0 18 44 2,4 0,0 0,0Altri 140 1.082 7,7 0,0 0,1 354 1.688 4,8 0,1 0,1Mondo 298.554 1.843.136 6,2 100,0 100,0 371.854 2.091.887 5,6 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

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IL MOVIMENTO TURISTICO

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ALI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.28 MOVIMENTO DEI TURISTI STRANIERI NEGLI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI DELLA PROVINCIA DI TERAMO PER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso % su mondo)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 92.073 1.180.893 12,8 71,8 76,6 132.614 1.419.168 10,7 82,8 85,2Paesi esteri 36.115 360.434 10,0 28,2 23,4 27.528 245.989 8,9 17,2 14,8Unione Europea 32.582 322.457 9,9 25,4 20,9 24.151 208.800 8,6 15,1 12,5Austria 1.915 18.442 9,6 1,5 1,2 1.007 6.843 6,8 0,6 0,4Belgio 773 9.539 12,3 0,6 0,6 918 10.966 11,9 0,6 0,7Bulgaria 0 0 31 209 6,7 0,0 0,0Cipro 0 0 0 0 0,0 0,0Repubblica Ceca 7.117 69.003 9,7 5,6 4,5 4.504 37.583 8,3 2,8 2,3Germania 15.481 165.355 10,7 12,1 10,7 8.477 75.911 9,0 5,3 4,6Danimarca 381 3.346 8,8 0,3 0,2 748 6.755 9,0 0,5 0,4Estonia 4 74 18,5 0,0 0,0Spagna 54 325 6,0 0,0 0,0 176 959 5,4 0,1 0,1Finlandia 40 227 5,7 0,0 0,0 145 554 3,8 0,1 0,0Francia 614 4.412 7,2 0,5 0,3 1.092 6.263 5,7 0,7 0,4Grecia 2 2 1,0 0,0 0,0 10 45 4,5 0,0 0,0Ungheria 99 1.400 14,1 0,1 0,1 219 1.621 7,4 0,1 0,1Irlanda 15 145 9,7 0,0 0,0 42 264 6,3 0,0 0,0Lituania 0 0 75 251 3,3 0,0 0,0Lussemburgo 55 610 11,1 0,0 0,0 89 779 8,8 0,1 0,0Lettonia 0 0 23 154 6,7 0,0 0,0Malta 0 0 2 35 17,5 0,0 0,0Paesi Bassi 1.824 18.243 10,0 1,4 1,2 4.605 46.002 10,0 2,9 2,8Polonia 803 9.409 11,7 0,6 0,6 787 5.569 7,1 0,5 0,3Portogallo 17 405 23,8 0,0 0,0 16 87 5,4 0,0 0,0Romania 234 1.365 5,8 0,1 0,1Svezia 61 422 6,9 0,0 0,0 126 1.034 8,2 0,1 0,1Slovenia 14 189 13,5 0,0 0,0 108 459 4,3 0,1 0,0Slovacchia 2.873 17.946 6,2 2,2 1,2 230 1.912 8,3 0,1 0,1Regno Unito 444 3.037 6,8 0,3 0,2 483 3.106 6,4 0,3 0,2Paesi europei non Ue 3.208 34.247 10,7 2,5 2,2 2.737 30.508 11,1 1,7 1,8Islanda 4 368 92,0 0,0 0,0 0 0 0,0 0,0Norvegia 81 711 8,8 0,1 0,0 82 697 8,5 0,1 0,0Svizzera 2.926 29.914 10,2 2,3 1,9 2.237 27.241 12,2 1,4 1,6Croazia 14 100 7,1 0,0 0,0 13 96 7,4 0,0 0,0Turchia 13 414 31,8 0,0 0,0 8 27 3,4 0,0 0,0Russia 13 150 11,5 0,0 0,0 155 829 5,3 0,1 0,0Altri paesi europei 157 2.590 16,5 0,1 0,2 242 1.618 6,7 0,2 0,1Paesi extra europei 325 3.730 11,5 0,3 0,2 571 5.792 10,1 0,4 0,3Egitto 0 0 0,0 0,0 0 0 0,0 0,0Paesi Africa Mediterranea 17 418 24,6 0,0 0,0 18 214 11,9 0,0 0,0Sud Africa 1 14 14,0 0,0 0,0 25 236 9,4 0,0 0,0Altri paesi africani 15 996 66,4 0,0 0,1 76 2.016 26,5 0,0 0,1Israele 2 2 1,0 0,0 0,0 4 19 4,8 0,0 0,0Altri Paesi Medio Oriente 5 11 2,2 0,0 0,0 3 8 2,7 0,0 0,0Cina 3 195 65,0 0,0 0,0 16 79 4,9 0,0 0,0Giappone 3 16 5,3 0,0 0,0 5 6 1,2 0,0 0,0Corea del sud 0 0 0,0 0,0 0 0 0,0 0,0India 0 0 9 13 1,4 0,0 0,0Altri Paesi Asia 11 153 13,9 0,0 0,0 10 125 12,5 0,0 0,0Canada 31 313 10,1 0,0 0,0 89 381 4,3 0,1 0,0Stati Uniti 96 696 7,3 0,1 0,0 114 957 8,4 0,1 0,1Messico 0 0 0,0 0,0 3 4 1,3 0,0 0,0Argentina 5 68 13,6 0,0 0,0 22 116 5,3 0,0 0,0Brasile 8 104 13,0 0,0 0,0 15 74 4,9 0,0 0,0Venezuela 7 31 4,4 0,0 0,0 12 38 3,2 0,0 0,0Altri Paesi America Latina 10 146 14,6 0,0 0,0 14 203 14,5 0,0 0,0Australia 37 161 4,4 0,0 0,0 59 104 1,8 0,0 0,0Nuova Zelanda 14 18 1,3 0,0 0,0 13 101 7,8 0,0 0,0Altri 60 388 6,5 0,0 0,0 64 1.098 17,2 0,0 0,1Mondo 128.188 1.541.327 12,0 100,0 100,0 160.142 1.665.157 10,4 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

Page 138: IL TURISMO in ABRUZZO

136

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.29 MOVIMENTO DEI TURISTI STRANIERI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI DELLA PROVINCIA DI PESCARA PER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso % su mondo)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 259.564 859.940 3,3 87,3 86,7 288.772 916.173 3,2 84,4 81,4Paesi esteri 37.846 132.417 3,5 12,7 13,3 53.245 208.779 3,9 15,6 18,6Unione Europea 20.472 70.720 3,5 6,9 7,1 31.846 136.752 4,3 9,3 12,2Austria 1.135 5.701 5,0 0,4 0,6 4.621 30.617 6,6 1,4 2,7Belgio 1.399 6.480 4,6 0,5 0,7 2.514 11.998 4,8 0,7 1,1Bulgaria 0 0 304 1.547 5,1 0,1 0,1Cipro 0 0 8 16 2,0 0,0 0,0Repubblica Ceca 639 4.909 7,7 0,2 0,5 545 1.732 3,2 0,2 0,2Germania 4.404 14.549 3,3 1,5 1,5 4.699 17.530 3,7 1,4 1,6Danimarca 195 553 2,8 0,1 0,1 263 877 3,3 0,1 0,1Estonia 0 0 94 290 3,1 0,0 0,0Spagna 986 2.953 3,0 0,3 0,3 1.224 3.088 2,5 0,4 0,3Finlandia 85 833 9,8 0,0 0,1 218 775 3,6 0,1 0,1Francia 2.479 9.489 3,8 0,8 1,0 3.406 13.579 4,0 1,0 1,2Grecia 348 905 2,6 0,1 0,1 432 1.281 3,0 0,1 0,1Ungheria 196 802 4,1 0,1 0,1 465 1.687 3,6 0,1 0,1Irlanda 6 10 1,7 0,0 0,0 465 1.687 3,6 0,1 0,1Lituania 0 0 318 1.407 4,4 0,1 0,1Lussemburgo 61 278 4,6 0,0 0,0 194 1.136 5,9 0,1 0,1Lettonia 0 0 122 436 3,6 0,0 0,0Malta 0 0 95 376 4,0 0,0 0,0Paesi Bassi 816 2.622 3,2 0,3 0,3 2.074 7.507 3,6 0,6 0,7Polonia 619 1.895 3,1 0,2 0,2 1.891 4.365 2,3 0,6 0,4Portogallo 111 1.068 9,6 0,0 0,1 419 1.539 3,7 0,1 0,1Romania 0 0 3.329 20.609 6,2 1,0 1,8Svezia 270 888 3,3 0,1 0,1 546 2.020 3,7 0,2 0,2Slovenia 147 404 2,7 0,0 0,0 319 963 3,0 0,1 0,1Slovacchia 41 145 3,5 0,0 0,0 109 407 3,7 0,0 0,0Regno Unito 6.535 16.236 2,5 2,2 1,6 3.172 9.283 2,9 0,9 0,8Paesi europei non Ue 7.465 26.438 3,5 2,5 2,7 8.639 30.052 3,5 2,5 2,7Islanda 6 10 1,7 0,0 0,0 21 59 2,8 0,0 0,0Norvegia 143 709 5,0 0,0 0,1 2.214 7.723 3,5 0,6 0,7Svizzera 2.048 7.911 3,9 0,7 0,8 1.977 7.171 3,6 0,6 0,6Croazia 593 2.319 3,9 0,2 0,2 421 1.143 2,7 0,1 0,1Turchia 144 318 2,2 0,0 0,0 307 1.013 3,3 0,1 0,1Russia 978 3.569 3,6 0,3 0,4 1.966 7.028 3,6 0,6 0,6Altri paesi europei 3.553 11.602 3,3 1,2 1,2 1.733 5.915 3,4 0,5 0,5Paesi extra europei 9.119 32.365 3,5 3,1 3,3 12.235 39.996 3,3 3,6 3,6Egitto 78 1.149 14,7 0,0 0,1 77 355 4,6 0,0 0,0Paesi Africa Mediterranea 358 2.274 6,4 0,1 0,2 415 1.772 4,3 0,1 0,2Sud Africa 67 200 3,0 0,0 0,0 89 447 5,0 0,0 0,0Altri paesi africani 384 1.156 3,0 0,1 0,1 420 2.663 6,3 0,1 0,2Israele 159 428 2,7 0,1 0,0 159 466 2,9 0,0 0,0Altri Paesi Medio Oriente 113 344 3,0 0,0 0,0 120 519 4,3 0,0 0,0Cina 137 203 1,5 0,0 0,0 449 2.089 4,7 0,1 0,2Giappone 334 1.148 3,4 0,1 0,1 311 875 2,8 0,1 0,1Corea del sud 70 150 2,1 0,0 0,0 86 520 6,0 0,0 0,0India 0 0 117 407 3,5 0,0 0,0Altri Paesi Asia 315 1.866 5,9 0,1 0,2 220 743 3,4 0,1 0,1Canada 1.308 3.934 3,0 0,4 0,4 1.980 5.601 2,8 0,6 0,5Stati Uniti 3.339 8.878 2,7 1,1 0,9 3.348 9.876 2,9 1,0 0,9Messico 79 229 2,9 0,0 0,0 127 531 4,2 0,0 0,0Argentina 510 2.624 5,1 0,2 0,3 794 2.665 3,4 0,2 0,2Brasile 320 1.372 4,3 0,1 0,1 902 2.612 2,9 0,3 0,2Venezuela 165 1.275 7,7 0,1 0,1 385 1.383 3,6 0,1 0,1Altri Paesi America Latina 269 1.790 6,7 0,1 0,2 196 827 4,2 0,1 0,1Australia 586 1.557 2,7 0,2 0,2 1.089 2.896 2,7 0,3 0,3Nuova Zelanda 235 614 2,6 0,1 0,1 79 282 3,6 0,0 0,0Altri 293 1.174 4,0 0,1 0,1 872 2.467 2,8 0,3 0,2Mondo 297.410 992.357 3,3 100,0 100,0 342.017 1.124.952 3,3 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

Page 139: IL TURISMO in ABRUZZO

137

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

CO N

ELLE

STA

TIST

ICH

E UF

FICI

ALI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.30 MOVIMENTO DEI TURISTI STRANIERI NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DELLA PROVINCIA DI PESCARA PER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso % su mondo)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 257.664 849.684 3,3 87,3 86,7 275.541 865.960 3,1 84,5 82,5Paesi esteri 37.640 130.789 3,5 12,7 13,3 50.565 183.815 3,6 15,5 17,5Unione Europea 21.084 72.112 3,4 7,1 7,4 29.804 116.518 3,9 9,1 11,1Austria 1.125 5.663 5,0 0,4 0,6 4.579 30.468 6,7 1,4 2,9Belgio 1.381 6.333 4,6 0,5 0,6 2.309 10.875 4,7 0,7 1,0Bulgaria 0 0 302 1.538 5,1 0,1 0,1Cipro 0 0 6 14 2,3 0,0 0,0Repubblica Ceca 635 4.886 7,7 0,2 0,5 524 1.671 3,2 0,2 0,2Germania 4.334 13.805 3,2 1,5 1,4 4.282 13.979 3,3 1,3 1,3Danimarca 195 553 2,8 0,1 0,1 261 875 3,4 0,1 0,1Estonia 0 0 94 290 3,1 0,0 0,0Spagna 985 2.950 3,0 0,3 0,3 1.186 3.000 2,5 0,4 0,3Finlandia 85 833 9,8 0,0 0,1 214 771 3,6 0,1 0,1Francia 2.459 9.304 3,8 0,8 0,9 3.239 11.034 3,4 1,0 1,1Grecia 348 905 2,6 0,1 0,1 401 1.189 3,0 0,1 0,1Ungheria 196 802 4,1 0,1 0,1 408 1.380 3,4 0,1 0,1Irlanda 796 2.904 3,6 0,3 0,3 448 1.659 3,7 0,1 0,2Lituania 0 0 310 1.385 4,5 0,1 0,1Lussemburgo 61 278 4,6 0,0 0,0 179 813 4,5 0,1 0,1Lettonia 0 0 116 430 3,7 0,0 0,0Malta 0 0 93 374 4,0 0,0 0,0Paesi Bassi 784 2.454 3,1 0,3 0,3 1.572 4.756 3,0 0,5 0,5Polonia 614 1.862 3,0 0,2 0,2 1.840 3.830 2,1 0,6 0,4Portogallo 110 1.066 9,7 0,0 0,1 417 1.537 3,7 0,1 0,1Romania 0 0 3.067 13.319 4,3 0,9 1,3Svezia 269 886 3,3 0,1 0,1 527 1.839 3,5 0,2 0,2Slovenia 142 332 2,3 0,0 0,0 319 963 3,0 0,1 0,1Slovacchia 41 145 3,5 0,0 0,0 109 407 3,7 0,0 0,0Regno Unito 6.524 16.151 2,5 2,2 1,6 3.002 8.122 2,7 0,9 0,8Paesi europei non Ue 7.458 26.423 3,5 2,5 2,7 8.385 28.142 3,4 2,6 2,7Islanda 6 10 1,7 0,0 0,0 21 59 2,8 0,0 0,0Norvegia 143 709 5,0 0,0 0,1 2.153 7.515 3,5 0,7 0,7Svizzera 2.047 7.907 3,9 0,7 0,8 1.888 6.611 3,5 0,6 0,6Croazia 593 2.319 3,9 0,2 0,2 416 1.129 2,7 0,1 0,1Turchia 144 318 2,2 0,0 0,0 306 1.010 3,3 0,1 0,1Russia 977 3.563 3,6 0,3 0,4 1.948 6.962 3,6 0,6 0,7Altri paesi europei 3.548 11.597 3,3 1,2 1,2 1.653 4.856 2,9 0,5 0,5Paesi extra europei 9.098 32.254 3,5 3,1 3,3 11.829 37.120 3,1 3,6 3,5Egitto 77 1.146 14,9 0,0 0,1 77 355 4,6 0,0 0,0Paesi Africa Mediterranea 358 2.274 6,4 0,1 0,2 392 1.600 4,1 0,1 0,2Sud Africa 67 200 3,0 0,0 0,0 89 447 5,0 0,0 0,0Altri paesi africani 384 1.156 3,0 0,1 0,1 381 1.746 4,6 0,1 0,2Israele 159 428 2,7 0,1 0,0 153 377 2,5 0,0 0,0Altri Paesi Medio Oriente 112 341 3,0 0,0 0,0 117 514 4,4 0,0 0,0Cina 137 203 1,5 0,0 0,0 444 2.054 4,6 0,1 0,2Giappone 334 1.148 3,4 0,1 0,1 303 855 2,8 0,1 0,1Corea del sud 70 150 2,1 0,0 0,0 86 520 6,0 0,0 0,0India 0 0 110 372 3,4 0,0 0,0Altri Paesi Asia 315 1.866 5,9 0,1 0,2 217 716 3,3 0,1 0,1Canada 1.306 3.930 3,0 0,4 0,4 1.914 5.296 2,8 0,6 0,5Stati Uniti 3.323 8.784 2,6 1,1 0,9 3.225 9.460 2,9 1,0 0,9Messico 79 229 2,9 0,0 0,0 122 522 4,3 0,0 0,0Argentina 510 2.624 5,1 0,2 0,3 785 2.262 2,9 0,2 0,2Brasile 319 1.365 4,3 0,1 0,1 888 2.582 2,9 0,3 0,2Venezuela 165 1.275 7,7 0,1 0,1 382 1.378 3,6 0,1 0,1Altri Paesi America Latina 269 1.790 6,7 0,1 0,2 188 776 4,1 0,1 0,1Australia 586 1.557 2,7 0,2 0,2 1.015 2.593 2,6 0,3 0,2Nuova Zelanda 235 614 2,6 0,1 0,1 75 268 3,6 0,0 0,0Altri 293 1.174 4,0 0,1 0,1 866 2.427 2,8 0,3 0,2Mondo 295.304 980.473 3,3 100,0 100,0 326.106 1.049.775 3,2 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

Page 140: IL TURISMO in ABRUZZO

138

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.31 MOVIMENTO DEI TURISTI STRANIERI NEGLI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI DELLA PROVINCIA DI PESCARA PER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso % su mondo)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 1.900 10.256 5,4 90,2 86,3 13.231 50.213 3,8 83,2 66,8Paesi esteri 206 1.628 7,9 9,8 13,7 2.680 24.964 9,3 16,8 33,2Unione Europea 178 1.502 8,4 8,5 12,6 1.727 12.801 7,4 10,9 17,0Austria 10 38 3,8 0,5 0,3 42 149 3,5 0,3 0,2Belgio 18 147 8,2 0,9 1,2 205 1.123 5,5 1,3 1,5Bulgaria 0 0 0,0 0,0Cipro 0 0 2 2 1,0 0,0 0,0Repubblica Ceca 4 23 5,8 0,2 0,2 0,0 0,0Germania 70 744 10,6 3,3 6,3 417 3.551 8,5 2,6 4,7Danimarca 0 0 0,0 0,0 2 2 1,0 0,0 0,0Estonia 0 0 0 0 0,0 0,0Spagna 1 3 3,0 0,0 0,0 38 88 2,3 0,2 0,1Finlandia 0 0 0,0 0,0 4 4 1,0 0,0 0,0Francia 20 185 9,3 0,9 1,6 167 2.545 15,2 1,0 3,4Grecia 0 0 0,0 0,0 31 92 3,0 0,2 0,1Ungheria 0 0 0,0 0,0 27 234 8,7 0,2 0,3Irlanda 0 0 0,0 0,0 17 28 1,6 0,1 0,0Lituania 0 0 8 22 2,8 0,1 0,0Lussemburgo 0 0 0,0 0,0 15 323 21,5 0,1 0,4Lettonia 0 0 6 6 1,0 0,0 0,0Malta 0 0 2 2 1,0 0,0 0,0Paesi Bassi 32 168 5,3 1,5 1,4 502 2.751 5,5 3,2 3,7Polonia 5 33 6,6 0,2 0,3 51 535 10,5 0,3 0,7Portogallo 1 2 2,0 0,0 0,0 2 2 1,0 0,0 0,0Romania 0 0 0,0 0,0Svezia 1 2 2,0 0,0 0,0 19 181 9,5 0,1 0,2Slovenia 5 72 14,4 0,2 0,6 0 0 0,0 0,0Slovacchia 0 0 0,0 0,0 0 0 0,0 0,0Regno Unito 11 85 7,7 0,5 0,7 170 1.161 6,8 1,1 1,5Paesi europei non Ue 7 15 2,1 0,3 0,1 170 1.364 8,0 1,1 1,8Islanda 0 0 0,0 0,0 0 0 0,0 0,0Norvegia 0 0 0,0 0,0 61 208 41,6 0,0 0,3Svizzera 1 4 4,0 0,0 0,0 5 14 0,0Croazia 0 0 0,0 0,0 5 14 2,8 0,0 0,0Turchia 0 0 0,0 0,0 1 3 3,0 0,0 0,0Russia 1 6 6,0 0,0 0,1 18 66 3,7 0,1 0,1Altri paesi europei 5 5 1,0 0,2 0,0 80 1.059 13,2 0,5 1,4Paesi extra europei 21 111 5,3 1,0 0,9 406 2.876 7,1 2,6 3,8Egitto 1 3 3,0 0,0 0,0 0 0 0,0 0,0Paesi Africa Mediterranea 0 0 0,0 0,0 23 172 7,5 0,1 0,2Sud Africa 0 0 0,0 0,0 0 0 0,0 0,0Altri paesi africani 0 0 0,0 0,0 39 917 23,5 0,2 1,2Israele 0,0 0,0 6 89 14,8 0,0 0,1Altri Paesi Medio Oriente 1 3 3,0 0,0 0,0 3 5 1,7 0,0 0,0Cina 0 0 0,0 0,0 5 35 7,0 0,0 0,0Giappone 0 0 0,0 0,0 8 20 2,5 0,1 0,0Corea del sud 0 0 0,0 0,0 0 0 0,0 0,0India 0 0 7 35 5,0 0,0 0,0Altri Paesi Asia 0 0 0,0 0,0 3 27 9,0 0,0 0,0Canada 2 4 2,0 0,1 0,0 66 305 4,6 0,4 0,4Stati Uniti 16 94 5,9 0,8 0,8 123 416 3,4 0,8 0,6Messico 0 0 0,0 0,0 5 9 1,8 0,0 0,0Argentina 0 0 0,0 0,0 9 403 44,8 0,1 0,5Brasile 1 7 7,0 0,0 0,1 14 30 2,1 0,1 0,0Venezuela 0 0 0,0 0,0 3 5 1,7 0,0 0,0Altri Paesi America Latina 0 0 0,0 0,0 8 51 6,4 0,1 0,1Australia 0 0 0,0 0,0 74 303 4,1 0,5 0,4Nuova Zelanda 0 0 0,0 0,0 4 14 3,5 0,0 0,0Altri 0 0 0,0 0,0 6 40 6,7 0,0 0,1Mondo 2.106 11.884 5,6 100,0 100,0 15.911 75.177 4,7 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

Page 141: IL TURISMO in ABRUZZO

139

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

CO N

ELLE

STA

TIST

ICH

E UF

FICI

ALI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.32 MOVIMENTO DEI TURISTI STRANIERI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI DELLA PROVINCIA DI CHIETI PER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso % su mondo)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 213.198 961.687 4,5 88,4 89,5 281.981 1.153.424 4,1 88,5 89,2Paesi esteri 28.004 113.210 4,0 11,6 10,5 36.783 139.970 3,8 11,5 10,8Unione Europea 17.144 70.547 4,1 7,1 6,6 21.789 88.063 4,0 6,8 6,8Austria 1.728 8.071 4,7 0,7 0,8 774 2.803 3,6 0,2 0,2Belgio 970 4.875 5,0 0,4 0,5 1.778 7.791 4,4 0,6 0,6Bulgaria 0 0 131 342 2,6 0,0 0,0Cipro 0 0 9 23 2,6 0,0 0,0Repubblica Ceca 205 516 2,5 0,1 0,0 429 4.771 11,1 0,1 0,4Germania 5.082 24.139 4,7 2,1 2,2 4.859 20.048 4,1 1,5 1,6Danimarca 121 273 2,3 0,1 0,0 203 558 2,7 0,1 0,0Estonia 0 0 7 13 1,9 0,0 0,0Spagna 692 2.186 3,2 0,3 0,2 1.273 3.945 3,1 0,4 0,3Finlandia 77 173 2,2 0,0 0,0 223 751 3,4 0,1 0,1Francia 2.758 10.299 3,7 1,1 1,0 3.266 11.767 3,6 1,0 0,9Grecia 302 914 3,0 0,1 0,1 286 629 2,2 0,1 0,0Ungheria 214 967 4,5 0,1 0,1 359 1.511 4,2 0,1 0,1Irlanda 397 1.354 3,4 0,2 0,1 320 891 2,8 0,1 0,1Lituania 0 0 112 250 2,2 0,0 0,0Lussemburgo 47 182 3,9 0,0 0,0 143 622 4,3 0,0 0,0Lettonia 0 0 96 472 4,9 0,0 0,0Malta 0 0 106 606 5,7 0,0 0,0Paesi Bassi 628 3.491 5,6 0,3 0,3 1.131 4.191 3,7 0,4 0,3Polonia 435 1.202 2,8 0,2 0,1 1.304 4.449 3,4 0,4 0,3Portogallo 115 293 2,5 0,0 0,0 251 636 2,5 0,1 0,0Romania 0 0 1.318 9.153 6,9 0,4 0,7Svezia 221 761 3,4 0,1 0,1 388 1.365 3,5 0,1 0,1Slovenia 108 571 5,3 0,0 0,1 284 952 3,4 0,1 0,1Slovacchia 36 50 1,4 0,0 0,0 74 215 2,9 0,0 0,0Regno Unito 3.008 10.230 3,4 1,2 1,0 2.665 9.309 3,5 0,8 0,7Paesi europei non Ue 4.084 18.411 4,5 1,7 1,7 5.065 19.900 3,9 1,6 1,5Islanda 2 3 1,5 0,0 0,0 12 21 1,8 0,0 0,0Norvegia 164 650 4,0 0,1 0,1 668 2.055 3,1 0,2 0,2Svizzera 2.047 9.108 4,4 0,8 0,8 2.179 9.363 4,3 0,7 0,7Croazia 243 557 2,3 0,1 0,1 100 279 2,8 0,0 0,0Turchia 96 319 3,3 0,0 0,0 275 1.124 4,1 0,1 0,1Russia 289 2.827 9,8 0,1 0,3 815 2.763 3,4 0,3 0,2Altri paesi europei 1.243 4.947 4,0 0,5 0,5 1.016 4.295 4,2 0,3 0,3Paesi extra europei 6.776 24.252 3,6 2,8 2,3 9.701 31.121 3,2 3,0 2,4Egitto 45 565 12,6 0,0 0,1 112 1.460 13,0 0,0 0,1Paesi Africa Mediterranea 217 1.283 5,9 0,1 0,1 230 1.067 4,6 0,1 0,1Sud Africa 23 86 3,7 0,0 0,0 50 157 3,1 0,0 0,0Altri paesi africani 100 572 5,7 0,0 0,1 118 280 2,4 0,0 0,0Israele 92 136 1,5 0,0 0,0 154 395 2,6 0,0 0,0Altri Paesi Medio Oriente 56 173 3,1 0,0 0,0 119 299 2,5 0,0 0,0Cina 83 197 2,4 0,0 0,0 185 410 2,2 0,1 0,0Giappone 1.039 4.990 4,8 0,4 0,5 575 2.465 4,3 0,2 0,2Corea del sud 203 309 1,5 0,1 0,0 440 490 1,1 0,1 0,0India 0 0 275 745 2,7 0,1 0,1Altri Paesi Asia 145 279 1,9 0,1 0,0 335 1.010 3,0 0,1 0,1Canada 930 3.901 4,2 0,4 0,4 1.755 6.348 3,6 0,6 0,5Stati Uniti 2.367 6.914 2,9 1,0 0,6 2.618 8.044 3,1 0,8 0,6Messico 61 163 2,7 0,0 0,0 270 1.838 6,8 0,1 0,1Argentina 271 1.001 3,7 0,1 0,1 430 902 2,1 0,1 0,1Brasile 278 706 2,5 0,1 0,1 805 1.616 2,0 0,3 0,1Venezuela 68 155 2,3 0,0 0,0 143 464 3,2 0,0 0,0Altri Paesi America Latina 124 420 3,4 0,1 0,0 141 333 2,4 0,0 0,0Australia 279 692 2,5 0,1 0,1 628 1.931 3,1 0,2 0,1Nuova Zelanda 65 127 2,0 0,0 0,0 66 139 2,1 0,0 0,0Altri 330 1.583 4,8 0,1 0,1 252 728 2,9 0,1 0,1Mondo 241.202 1.074.897 4,5 100,0 100,0 318.764 1.293.394 4,1 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

Page 142: IL TURISMO in ABRUZZO

140

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.33 MOVIMENTO DEI TURISTI STRANIERI NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DELLA PROVINCIA DI CHIETI PER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso % su mondo)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 191.140 666.582 3,5 88,4 88,2 235.148 667.147 2,8 88,0 86,0Paesi esteri 25.088 89.484 3,6 11,6 11,8 31.985 108.203 3,4 12,0 14,0Unione Europea 14.661 50.026 3,4 6,8 6,6 18.483 65.908 3,6 6,9 8,5Austria 1.610 7.629 4,7 0,7 1,0 640 2.102 3,3 0,2 0,3Belgio 821 3.084 3,8 0,4 0,4 1.457 5.160 3,5 0,5 0,7Bulgaria 0 0 107 224 2,1 0,0 0,0Cipro 0 0 9 23 2,6 0,0 0,0Repubblica Ceca 126 278 2,2 0,1 0,0 313 4.098 13,1 0,1 0,5Germania 3.984 14.003 3,5 1,8 1,9 4.082 15.410 3,8 1,5 2,0Danimarca 105 195 1,9 0,0 0,0 150 363 2,4 0,1 0,0Estonia 0 0 7 13 1,9 0,0 0,0Spagna 666 1.972 3,0 0,3 0,3 1.205 3.406 2,8 0,5 0,4Finlandia 72 156 2,2 0,0 0,0 164 445 2,7 0,1 0,1Francia 2.386 7.423 3,1 1,1 1,0 2.807 8.825 3,1 1,1 1,1Grecia 300 912 3,0 0,1 0,1 264 587 2,2 0,1 0,1Ungheria 128 355 2,8 0,1 0,0 243 933 3,8 0,1 0,1Irlanda 379 1.257 3,3 0,2 0,2 310 866 2,8 0,1 0,1Lituania 0 0 87 204 2,3 0,0 0,0Lussemburgo 44 164 3,7 0,0 0,0 125 486 3,9 0,0 0,1Lettonia 0 0 93 469 5,0 0,0 0,1Malta 0 0 106 606 5,7 0,0 0,1Paesi Bassi 410 920 2,2 0,2 0,1 840 2.397 2,9 0,3 0,3Polonia 366 940 2,6 0,2 0,1 1.106 2.645 2,4 0,4 0,3Portogallo 104 270 2,6 0,0 0,0 225 545 2,4 0,1 0,1Romania 0 0 1.101 6.004 5,5 0,4 0,8Svezia 212 663 3,1 0,1 0,1 335 1.202 3,6 0,1 0,2Slovenia 98 535 5,5 0,0 0,1 263 798 3,0 0,1 0,1Slovacchia 34 48 1,4 0,0 0,0 64 174 2,7 0,0 0,0Regno Unito 2.816 9.222 3,3 1,3 1,2 2.380 7.923 3,3 0,9 1,0Paesi europei non Ue 3.794 16.205 4,3 1,8 2,1 4.345 14.933 3,4 1,6 1,9Islanda 1 1 1,0 0,0 0,0 7 9 1,3 0,0 0,0Norvegia 155 631 4,1 0,1 0,1 612 1.857 3,0 0,2 0,2Svizzera 1.845 7.603 4,1 0,9 1,0 1.846 7.191 3,9 0,7 0,9Croazia 240 554 2,3 0,1 0,1 90 173 1,9 0,0 0,0Turchia 94 217 2,3 0,0 0,0 256 1.080 4,2 0,1 0,1Russia 286 2.667 9,3 0,1 0,4 686 1.865 2,7 0,3 0,2Altri paesi europei 1.173 4.532 3,9 0,5 0,6 848 2.758 3,3 0,3 0,4Paesi extra europei 6.633 23.253 3,5 3,1 3,1 8.956 26.632 3,0 3,4 3,4Egitto 45 565 12,6 0,0 0,1 62 191 3,1 0,0 0,0Paesi Africa Mediterranea 196 1.212 6,2 0,1 0,2 186 606 3,3 0,1 0,1Sud Africa 21 72 3,4 0,0 0,0 41 138 3,4 0,0 0,0Altri paesi africani 100 572 5,7 0,0 0,1 111 245 2,2 0,0 0,0Israele 89 131 1,5 0,0 0,0 144 281 2,0 0,1 0,0Altri Paesi Medio Oriente 52 130 2,5 0,0 0,0 112 265 2,4 0,0 0,0Cina 79 156 2,0 0,0 0,0 176 393 2,2 0,1 0,1Giappone 1.034 4.983 4,8 0,5 0,7 566 2.452 4,3 0,2 0,3Corea del sud 203 309 1,5 0,1 0,0 439 488 1,1 0,2 0,1India 0 0 260 683 2,6 0,1 0,1Altri Paesi Asia 144 278 1,9 0,1 0,0 321 772 2,4 0,1 0,1Canada 919 3.857 4,2 0,4 0,5 1.630 5.770 3,5 0,6 0,7Stati Uniti 2.326 6.691 2,9 1,1 0,9 2.398 7.319 3,1 0,9 0,9Messico 61 163 2,7 0,0 0,0 255 1.797 7,0 0,1 0,2Argentina 266 987 3,7 0,1 0,1 409 788 1,9 0,2 0,1Brasile 275 702 2,6 0,1 0,1 763 1.510 2,0 0,3 0,2Venezuela 67 148 2,2 0,0 0,0 135 444 3,3 0,1 0,1Altri Paesi America Latina 118 288 2,4 0,1 0,0 119 267 2,2 0,0 0,0Australia 259 627 2,4 0,1 0,1 536 1.549 2,9 0,2 0,2Nuova Zelanda 55 84 1,5 0,0 0,0 55 115 2,1 0,0 0,0Altri 324 1.298 4,0 0,1 0,2 238 559 2,3 0,1 0,1Mondo 216.228 756.066 3,5 100,0 100,0 267.133 775.350 2,9 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

Page 143: IL TURISMO in ABRUZZO

141

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

E 2

• IL

MER

CATO

TUR

ISTI

CO N

ELLE

STA

TIST

ICH

E UF

FICI

ALI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.34 MOVIMENTO DEI TURISTI STRANIERI NEGLI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI DELLA PROVINCIA DI CHIETI PER PAESE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass. e peso % su mondo)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su mondo Valori assoluti Peso % su mondo

Italia 22.058 295.105 13,4 88,3 92,6 46.833 486.277 10,4 90,7 93,9Paesi esteri 2.916 23.726 8,1 11,7 7,4 4.798 31.767 6,6 9,3 6,1Unione Europea 2.385 19.871 8,3 9,5 6,2 3.306 22.155 6,7 6,4 4,3Austria 118 442 3,7 0,5 0,1 134 701 5,2 0,3 0,1Belgio 149 1.791 12,0 0,6 0,6 321 2.631 8,2 0,6 0,5Bulgaria 0 0 24 118 4,9 0,0 0,0Cipro 0 0 0 0 0,0 0,0Repubblica Ceca 79 238 3,0 0,3 0,1 116 673 5,8 0,2 0,1Germania 1.098 10.136 9,2 4,4 3,2 777 4.638 6,0 1,5 0,9Danimarca 16 78 4,9 0,1 0,0 53 195 3,7 0,1 0,0Estonia 0 0 0 0 0,0 0,0Spagna 26 214 8,2 0,1 0,1 68 539 7,9 0,1 0,1Finlandia 5 17 3,4 0,0 0,0 59 306 5,2 0,1 0,1Francia 372 2.876 7,7 1,5 0,9 459 2.942 6,4 0,9 0,6Grecia 2 2 1,0 0,0 0,0 22 42 1,9 0,0 0,0Ungheria 0 0 0,0 0,0 116 578 5,0 0,2 0,1Irlanda 18 97 5,4 0,1 0,0 10 25 2,5 0,0 0,0Lituania 0 0 0,0 0,0 25 46 1,8 0,0 0,0Lussemburgo 3 18 6,0 0,0 0,0 18 136 7,6 0,0 0,0Lettonia 0 0 0,0 0,0 3 3 1,0 0,0 0,0Malta 0 0 0,0 0,0 0 0 0,0 0,0Paesi Bassi 218 2.571 11,8 0,9 0,8 291 1.794 6,2 0,6 0,3Polonia 69 262 3,8 0,3 0,1 198 1.804 9,1 0,4 0,3Portogallo 11 23 2,1 0,0 0,0 26 91 3,5 0,1 0,0Romania 0 0 0,0 0,0 217 3.149 14,5 0,4 0,6Svezia 9 98 10,9 0,0 0,0 53 163 3,1 0,1 0,0Slovenia 0,0 0,0 21 154 7,3 0,0 0,0Slovacchia 10 41 4,1 0,0 0,0Regno Unito 192 1.008 5,3 0,8 0,3 285 1.386 4,9 0,6 0,3Paesi europei non Ue 290 2.206 7,6 1,2 0,7 720 4.967 6,9 1,4 1,0Islanda 1 2 2,0 0,0 0,0 5 12 2,4 0,0 0,0Norvegia 9 19 2,1 0,0 0,0 56 198 3,5 0,1 0,0Svizzera 202 1.505 7,5 0,8 0,5 333 2.172 6,5 0,6 0,4Croazia 3 3 1,0 0,0 0,0 10 106 10,6 0,0 0,0Turchia 2 102 51,0 0,0 0,0 19 44 2,3 0,0 0,0Russia 3 160 53,3 0,0 0,1 129 898 7,0 0,2 0,2Altri paesi europei 70 415 5,9 0,3 0,1 168 1.537 9,1 0,3 0,3Paesi extra europei 139 956 6,9 0,6 0,3 745 4.489 6,0 1,4 0,9Egitto 0,0 0,0 50 1.269 25,4 0,1 0,2Paesi Africa Mediterranea 21 71 3,4 0,1 0,0 44 461 10,5 0,1 0,1Sud Africa 2 14 7,0 0,0 0,0 9 19 2,1 0,0 0,0Altri paesi africani 0,0 0,0 7 35 5,0 0,0 0,0Israele 3 5 1,7 0,0 0,0 10 114 11,4 0,0 0,0Altri Paesi Medio Oriente 0,0 0,0 7 34 4,9 0,0 0,0Cina 4 41 10,3 0,0 0,0 9 17 1,9 0,0 0,0Giappone 5 7 1,4 0,0 0,0 9 13 1,4 0,0 0,0Corea del sud 0 0 0,0 0,0 1 2 2,0 0,0 0,0India 0 0 15 62 4,1 0,0 0,0Altri Paesi Asia 1 1 1,0 0,0 0,0 14 238 17,0 0,0 0,0Canada 11 44 4,0 0,0 0,0 125 578 4,6 0,2 0,1Stati Uniti 41 223 5,4 0,2 0,1 220 725 3,3 0,4 0,1Messico 0 0 0,0 0,0 15 41 2,7 0,0 0,0Argentina 5 14 2,8 0,0 0,0 21 114 5,4 0,0 0,0Brasile 3 4 1,3 0,0 0,0 42 106 2,5 0,1 0,0Venezuela 1 7 7,0 0,0 0,0 8 20 2,5 0,0 0,0Altri Paesi America Latina 6 132 22,0 0,0 0,0 22 66 3,0 0,0 0,0Australia 20 65 3,3 0,1 0,0 92 382 4,2 0,2 0,1Nuova Zelanda 10 43 4,3 0,0 0,0 11 24 2,2 0,0 0,0Altri 6 285 47,5 0,0 0,1 14 169 12,1 0,0 0,0Mondo 24.974 318.831 12,8 100,0 100,0 51.631 518.044 10,0 100,0 100,0

Paese di provenienza 2001 2011

Page 144: IL TURISMO in ABRUZZO

142

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.35 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI DELLA PROVINCIA DI L'AQUILA PERREGIONE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.36 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI NELLA PROVINCIA DI L'AQUILA PER REGIONE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 7.147 21.895 3,1 2,2 2,0 5.883 18.473 3,1 1,6 1,6 -17,7 -15,6Valle d'Aosta 113 410 3,6 0,0 0,0 208 601 2,9 0,1 0,1 84,1 46,6Lombardia 17.858 50.551 2,8 5,5 4,5 16.284 48.859 3,0 4,6 4,3 -8,8 -3,3Trentino-A.A. 1.130 2.936 2,6 0,4 0,3 1.799 6.646 3,7 0,5 0,6 59,2 126,4Veneto 7.528 20.652 2,7 2,3 1,8 8.777 24.992 2,8 2,5 2,2 16,6 21,0Friuli-V. Giulia 1.495 4.388 2,9 0,5 0,4 2.011 5.954 3,0 0,6 0,5 34,5 35,7Liguria 3.410 11.144 3,3 1,1 1,0 2.644 8.092 3,1 0,7 0,7 -22,5 -27,4Emilia-R. 11.091 30.481 2,7 3,4 2,7 11.602 32.855 2,8 3,2 2,9 4,6 7,8Toscana 11.148 33.236 3,0 3,5 3,0 10.828 30.736 2,8 3,0 2,7 -2,9 -7,5Umbria 6.435 21.597 3,4 2,0 1,9 6.683 20.829 3,1 1,9 1,8 3,9 -3,6Marche 11.204 33.659 3,0 3,5 3,0 11.496 38.785 3,4 3,2 3,4 2,6 15,2Lazio 94.720 355.843 3,8 29,4 31,8 107.947 353.438 3,3 30,2 31,0 14,0 -0,7Abruzzo 23.080 85.095 3,7 7,2 7,6 28.223 95.100 3,4 7,9 8,3 22,3 11,8Molise 2.876 8.796 3,1 0,9 0,8 3.579 13.103 3,7 1,0 1,2 24,4 49,0Campania 68.790 230.785 3,4 21,4 20,6 86.252 252.319 2,9 24,1 22,2 25,4 9,3Puglia 37.682 142.712 3,8 11,7 12,8 39.616 138.021 3,5 11,1 12,1 5,1 -3,3Basilicata 2.373 9.068 3,8 0,7 0,8 2.792 8.801 3,2 0,8 0,8 17,7 -2,9Calabria 3.250 11.518 3,5 1,0 1,0 3.650 12.254 3,4 1,0 1,1 12,3 6,4Sicilia 8.140 33.012 4,1 2,5 3,0 6.087 23.271 3,8 1,7 2,0 -25,2 -29,5Sardegna 2.309 10.424 4,5 0,7 0,9 1.424 5.978 4,2 0,4 0,5 -38,3 -42,7Italia 321.779 1.118.202 3,5 100,0 100,0 357.785 1.139.107 3,2 100,0 100,0 11,2 1,9

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 6.746 20.730 3,1 2,2 2,0 4.739 14.724 3,1 1,6 1,5 -29,8 -29,0Valle d'Aosta 106 379 3,6 0,0 0,0 176 542 3,1 0,1 0,1 66,0 43,0Lombardia 16.999 47.190 2,8 5,6 4,6 13.498 40.496 3,0 4,5 4,2 -20,6 -14,2Trentino-A.A. 1.078 2.806 2,6 0,4 0,3 1.470 5.672 3,9 0,5 0,6 36,4 102,1Veneto 7.158 19.227 2,7 2,4 1,9 7.196 20.728 2,9 2,4 2,1 0,5 7,8Friuli-V. Giulia 1.375 4.077 3,0 0,5 0,4 1.701 5.185 3,0 0,6 0,5 23,7 27,2Liguria 3.202 10.682 3,3 1,1 1,0 2.181 6.894 3,2 0,7 0,7 -31,9 -35,5Emilia-R. 10.268 27.940 2,7 3,4 2,7 9.316 25.580 2,7 3,1 2,6 -9,3 -8,4Toscana 10.515 30.925 2,9 3,5 3,0 8.689 24.774 2,9 2,9 2,6 -17,4 -19,9Umbria 5.961 19.943 3,3 2,0 1,9 5.018 15.847 3,2 1,7 1,6 -15,8 -20,5Marche 10.450 31.271 3,0 3,4 3,0 9.706 33.934 3,5 3,2 3,5 -7,1 8,5Lazio 88.953 327.170 3,7 29,4 31,7 93.209 308.515 3,3 30,8 31,8 4,8 -5,7Abruzzo 20.814 70.466 3,4 6,9 6,8 22.346 75.938 3,4 7,4 7,8 7,4 7,8Molise 2.779 8.461 3,0 0,9 0,8 3.134 9.850 3,1 1,0 1,0 12,8 16,4Campania 64.749 212.225 3,3 21,4 20,6 72.895 212.813 2,9 24,1 22,0 12,6 0,3Puglia 36.313 135.898 3,7 12,0 13,2 35.371 124.068 3,5 11,7 12,8 -2,6 -8,7Basilicata 2.317 8.679 3,7 0,8 0,8 2.420 7.263 3,0 0,8 0,7 4,4 -16,3Calabria 3.181 11.163 3,5 1,0 1,1 3.192 10.950 3,4 1,1 1,1 0,3 -1,9Sicilia 7.792 31.383 4,0 2,6 3,0 5.130 20.305 4,0 1,7 2,1 -34,2 -35,3Sardegna 2.210 10.078 4,6 0,7 1,0 1.150 4.968 4,3 0,4 0,5 -48,0 -50,7Italia 302.966 1.030.693 3,4 100,0 100,0 302.537 969.046 3,2 100,0 100,0 -0,1 -6,0

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Page 145: IL TURISMO in ABRUZZO

143

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

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• IL

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CATO

TUR

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.37 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI NELLA PROVINCIA DI L'AQUILAPER REGIONE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.38 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI DELLA PROVINCIA DI TERAMO PER REGIONE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 401 1.165 2,9 2,1 1,3 1.144 3.749 3,3 2,1 2,2 185,3 221,8Valle d'Aosta 7 31 4,4 0,0 0,0 32 59 1,8 0,1 0,0 357,1 90,3Lombardia 859 3.361 3,9 4,6 3,8 2.786 8.363 3,0 5,0 4,9 224,3 148,8Trentino-A.A. 52 130 2,5 0,3 0,1 329 974 3,0 0,6 0,6 532,7 649,2Veneto 370 1.425 3,9 2,0 1,6 1.581 4.264 2,7 2,9 2,5 327,3 199,2Friuli-V. Giulia 120 311 2,6 0,6 0,4 310 769 2,5 0,6 0,5 158,3 147,3Liguria 208 462 2,2 1,1 0,5 463 1.198 2,6 0,8 0,7 122,6 159,3Emilia-R. 823 2.541 3,1 4,4 2,9 2.286 7.275 3,2 4,1 4,3 177,8 186,3Toscana 633 2.311 3,7 3,4 2,6 2.139 5.962 2,8 3,9 3,5 237,9 158,0Umbria 474 1.654 3,5 2,5 1,9 1.665 4.982 3,0 3,0 2,9 251,3 201,2Marche 754 2.388 3,2 4,0 2,7 1.790 4.851 2,7 3,2 2,9 137,4 103,1Lazio 5.767 28.673 5,0 30,7 32,8 14.738 44.923 3,0 26,7 26,4 155,6 56,7Abruzzo 2.266 14.629 6,5 12,0 16,7 5.877 19.162 3,3 10,6 11,3 159,4 31,0Molise 97 335 3,5 0,5 0,4 445 3.253 7,3 0,8 1,9 358,8 871,0Campania 4.041 18.560 4,6 21,5 21,2 13.357 39.506 3,0 24,2 23,2 230,5 112,9Puglia 1.369 6.814 5,0 7,3 7,8 4.245 13.953 3,3 7,7 8,2 210,1 104,8Basilicata 56 389 6,9 0,3 0,4 372 1.538 4,1 0,7 0,9 564,3 295,4Calabria 69 355 5,1 0,4 0,4 458 1.304 2,8 0,8 0,8 563,8 267,3Sicilia 348 1.629 4,7 1,8 1,9 957 2.966 3,1 1,7 1,7 175,0 82,1Sardegna 99 346 3,5 0,5 0,4 274 1.010 3,7 0,5 0,6 176,8 191,9Italia 18.813 87.509 4,7 100,0 100,0 55.248 170.061 3,1 100,0 100,0 193,7 94,3

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 20.172 184.632 9,2 5,81 6,80 23.065 205.011 8,9 5,0 6,4 14,3 11,0Valle d'Aosta 483 6.272 13,0 0,14 0,23 575 5.096 8,9 0,1 0,2 19,0 -18,8Lombardia 76.187 664.992 8,7 21,94 24,49 87.045 693.309 8,0 19,0 21,6 14,3 4,3Trentino-A.A. 11.443 123.523 10,8 3,29 4,55 12.099 114.622 9,5 2,6 3,6 5,7 -7,2Veneto 20.769 152.098 7,3 5,98 5,60 23.678 178.153 7,5 5,2 5,6 14,0 17,1Friuli-V. Giulia 2.888 18.239 6,3 0,83 0,67 2.742 13.362 4,9 0,6 0,4 -5,1 -26,7Liguria 2.204 12.719 5,8 0,63 0,47 2.660 15.714 5,9 0,6 0,5 20,7 23,5Emilia-R. 27.563 208.422 7,6 7,94 7,68 34.296 237.373 6,9 7,5 7,4 24,4 13,9Toscana 10.108 62.349 6,2 2,91 2,30 12.606 77.449 6,1 2,8 2,4 24,7 24,2Umbria 13.633 122.820 9,0 3,93 4,52 20.729 151.096 7,3 4,5 4,7 52,1 23,0Marche 10.104 65.916 6,5 2,91 2,43 14.343 77.018 5,4 3,1 2,4 42,0 16,8Lazio 70.694 526.127 7,4 20,35 19,38 107.118 696.036 6,5 23,4 21,7 51,5 32,3Abruzzo 33.169 295.313 8,9 9,55 10,88 51.402 369.743 7,2 11,2 11,5 55,0 25,2Molise 2.615 16.332 6,2 0,75 0,60 3.470 18.574 5,4 0,8 0,6 32,7 13,7Campania 18.151 117.243 6,5 5,23 4,32 25.940 181.004 7,0 5,7 5,6 42,9 54,4Puglia 17.542 85.731 4,9 5,05 3,16 24.006 117.412 4,9 5,3 3,7 36,8 37,0Basilicata 2.464 18.021 7,3 0,71 0,66 3.180 18.346 5,8 0,7 0,6 29,1 1,8Calabria 2.011 9.377 4,7 0,58 0,35 2.771 12.824 4,6 0,6 0,4 37,8 36,8Sicilia 4.055 20.560 5,1 1,17 0,76 4.311 19.719 4,6 0,9 0,6 6,3 -4,1Sardegna 1.059 4.324 4,1 0,30 0,16 1.050 3.643 3,5 0,2 0,1 -0,8 -15,7Italia 347.314 2.715.010 7,8 100 100 457.086 3.205.504 7,0 100,0 100,0 31,6 18,1

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Page 146: IL TURISMO in ABRUZZO

144

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.39 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI NELLA PROVINCIA DI TERAMO PER REGIONE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.40 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI NELLA PROVINCIA DI TERAMOPER REGIONE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 12.085 82.634 6,8 4,7 5,4 13.575 94.860 7,0 4,2 5,3 12,3 14,8Valle d'Aosta 314 3.626 11,5 0,1 0,2 343 2.218 6,5 0,1 0,1 9,2 -38,8Lombardia 51.431 342.180 6,7 20,1 22,3 56.915 352.249 6,2 17,5 19,7 10,7 2,9Trentino-A.A. 7.304 73.648 10,1 2,9 4,8 7.230 63.785 8,8 2,2 3,6 -1,0 -13,4Veneto 14.651 89.710 6,1 5,7 5,8 16.442 102.663 6,2 5,1 5,7 12,2 14,4Friuli-V. Giulia 2.307 12.669 5,5 0,9 0,8 2.309 9.978 4,3 0,7 0,6 0,1 -21,2Liguria 1.811 9.303 5,1 0,7 0,6 2.097 10.751 5,1 0,6 0,6 15,8 15,6Emilia-R. 21.089 130.886 6,2 8,3 8,5 24.957 145.198 5,8 7,7 8,1 18,3 10,9Toscana 8.505 45.625 5,4 3,3 3,0 10.020 52.796 5,3 3,1 3,0 17,8 15,7Umbria 8.520 58.276 6,8 3,3 3,8 12.220 73.680 6,0 3,8 4,1 43,4 26,4Marche 7.659 32.144 4,2 3,0 2,1 10.885 40.780 3,7 3,4 2,3 42,1 26,9Lazio 56.306 329.600 5,9 22,1 21,5 80.936 425.998 5,3 24,9 23,8 43,7 29,2Abruzzo 21.918 119.296 5,4 8,6 7,8 32.865 144.606 4,4 10,1 8,1 49,9 21,2Molise 2.351 13.714 5,8 0,9 0,9 2.993 14.910 5,0 0,9 0,8 27,3 8,7Campania 14.976 80.575 5,4 5,9 5,3 19.675 110.941 5,6 6,1 6,2 31,4 37,7Puglia 15.241 67.684 4,4 6,0 4,4 20.958 97.195 4,6 6,5 5,4 37,5 43,6Basilicata 2.235 15.182 6,8 0,9 1,0 2.773 14.264 5,1 0,9 0,8 24,1 -6,0Calabria 1.868 7.754 4,2 0,7 0,5 2.483 10.093 4,1 0,8 0,6 32,9 30,2Sicilia 3.672 16.066 4,4 1,4 1,0 3.820 16.356 4,3 1,2 0,9 4,0 1,8Sardegna 998 3.545 3,6 0,4 0,2 976 3.015 3,1 0,3 0,2 -2,2 -15,0Italia 255.241 1.534.117 6,0 100,0 100,0 324.472 1.786.336 5,5 100,0 100,0 27,1 16,4

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 8.087 101.998 12,6 8,8 8,6 9.490 110.151 11,6 7,2 7,8 17,3 8,0Valle d'Aosta 169 2.646 15,7 0,2 0,2 232 2.878 12,4 0,2 0,2 37,3 8,8Lombardia 24.756 322.812 13,0 26,9 27,3 30.130 341.060 11,3 22,7 24,0 21,7 5,7Trentino-A.A. 4.139 49.175 11,9 4,5 4,2 4.869 50.837 10,4 3,7 3,6 17,6 3,4Veneto 6.118 62.388 10,2 6,6 5,3 7.236 75.490 10,4 5,5 5,3 18,3 21,0Friuli-V. Giulia 581 5.570 9,6 0,6 0,5 433 3.384 7,8 0,3 0,2 -25,5 -39,2Liguria 393 3.416 8,7 0,4 0,3 563 4.963 8,8 0,4 0,3 43,3 45,3Emilia-R. 6.474 77.536 12,0 7,0 6,6 9.339 92.175 9,9 7,0 6,5 44,3 18,9Toscana 1.603 16.724 10,4 1,7 1,4 2.586 24.653 9,5 2,0 1,7 61,3 47,4Umbria 5.113 64.544 12,6 5,6 5,5 8.509 77.416 9,1 6,4 5,5 66,4 19,9Marche 2.445 33.772 13,8 2,7 2,9 3.458 36.238 10,5 2,6 2,6 41,4 7,3Lazio 14.388 196.527 13,7 15,6 16,6 26.182 270.038 10,3 19,7 19,0 82,0 37,4Abruzzo 11.251 176.017 15,6 12,2 14,9 18.537 225.137 12,1 14,0 15,9 64,8 27,9Molise 264 2.618 9,9 0,3 0,2 477 3.664 7,7 0,4 0,3 80,7 40,0Campania 3.175 36.668 11,5 3,4 3,1 6.265 70.063 11,2 4,7 4,9 97,3 91,1Puglia 2.301 18.047 7,8 2,5 1,5 3.048 20.217 6,6 2,3 1,4 32,5 12,0Basilicata 229 2.839 12,4 0,2 0,2 407 4.082 10,0 0,3 0,3 77,7 43,8Calabria 143 1.623 11,3 0,2 0,1 288 2.731 9,5 0,2 0,2 101,4 68,3Sicilia 383 4.494 11,7 0,4 0,4 491 3.363 6,8 0,4 0,2 28,2 -25,2Sardegna 61 779 12,8 0,1 0,1 74 628 8,5 0,1 0,0 21,3 -19,4Italia 92.073 1.180.893 12,8 100,0 100,0 132.614 1.419.168 10,7 100,0 100,0 44,0 20,2

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Page 147: IL TURISMO in ABRUZZO

145

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

E 2

• IL

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CATO

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.41 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI DELLA PROVINCIA DI PESCARA PER REGIONE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.42 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI NELLA PROVINCIA DI PESCARA PER REGIONE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 11.166 43.133 3,9 4,3 5,0 10.295 36.739 3,6 3,6 4,0 -7,8 -14,8Valle d'Aosta 273 1.401 5,1 0,1 0,2 242 1.836 7,6 0,1 0,2 -11,4 31,0Lombardia 40.506 153.244 3,8 15,6 17,8 39.345 138.771 3,5 13,6 15,1 -2,9 -9,4Trentino-A.A. 2.458 11.662 4,7 0,9 1,4 1.987 8.593 4,3 0,7 0,9 -19,2 -26,3Veneto 12.528 39.023 3,1 4,8 4,5 13.486 39.870 3,0 4,7 4,4 7,6 2,2Friuli-V. Giulia 2.602 7.159 2,8 1,0 0,8 2.535 8.378 3,3 0,9 0,9 -2,6 17,0Liguria 4.298 11.230 2,6 1,7 1,3 3.861 9.667 2,5 1,3 1,1 -10,2 -13,9Emilia-R. 17.511 52.429 3,0 6,7 6,1 16.968 45.718 2,7 5,9 5,0 -3,1 -12,8Toscana 10.181 32.126 3,2 3,9 3,7 11.357 37.640 3,3 3,9 4,1 11,6 17,2Umbria 5.412 18.823 3,5 2,1 2,2 6.209 21.063 3,4 2,2 2,3 14,7 11,9Marche 12.117 30.816 2,5 4,7 3,6 10.837 26.617 2,5 3,8 2,9 -10,6 -13,6Lazio 43.805 141.970 3,2 16,9 16,5 53.054 172.064 3,2 18,4 18,8 21,1 21,2Abruzzo 31.834 105.936 3,3 12,3 12,3 44.624 136.901 3,1 15,5 14,9 40,2 29,2Molise 4.365 12.727 2,9 1,7 1,5 5.261 20.769 3,9 1,8 2,3 20,5 63,2Campania 19.359 67.286 3,5 7,5 7,8 22.142 76.861 3,5 7,7 8,4 14,4 14,2Puglia 26.724 78.926 3,0 10,3 9,2 31.160 87.443 2,8 10,8 9,5 16,6 10,8Basilicata 2.545 11.555 4,5 1,0 1,3 3.266 11.858 3,6 1,1 1,3 28,3 2,6Calabria 3.677 11.247 3,1 1,4 1,3 3.812 9.753 2,6 1,3 1,1 3,7 -13,3Sicilia 6.723 24.686 3,7 2,6 2,9 6.134 18.829 3,1 2,1 2,1 -8,8 -23,7Sardegna 1.480 4.561 3,1 0,6 0,5 2.197 6.803 3,1 0,8 0,7 48,4 49,2Italia 259.564 859.940 3,3 100,0 100,0 288.772 916.173 3,2 100,0 100,0 11,3 6,5

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 11.134 42.955 3,9 4,3 5,1 9.937 33.011 3,3 3,6 3,8 -10,8 -23,1Valle d'Aosta 269 1.387 5,2 0,1 0,2 236 1.826 7,7 0,1 0,2 -12,3 31,7Lombardia 40.331 152.129 3,8 15,7 17,9 37.831 132.599 3,5 13,7 15,3 -6,2 -12,8Trentino-A.A. 2.440 11.584 4,7 0,9 1,4 1.917 8.301 4,3 0,7 1,0 -21,4 -28,3Veneto 12.444 38.749 3,1 4,8 4,6 12.970 37.931 2,9 4,7 4,4 4,2 -2,1Friuli-V. Giulia 2.574 6.940 2,7 1,0 0,8 2.449 8.034 3,3 0,9 0,9 -4,9 15,8Liguria 4.275 11.187 2,6 1,7 1,3 3.710 8.839 2,4 1,3 1,0 -13,2 -21,0Emilia-R. 17.387 51.994 3,0 6,7 6,1 16.297 43.608 2,7 5,9 5,0 -6,3 -16,1Toscana 10.125 31.995 3,2 3,9 3,8 10.875 35.197 3,2 3,9 4,1 7,4 10,0Umbria 5.396 18.770 3,5 2,1 2,2 5.891 19.601 3,3 2,1 2,3 9,2 4,4Marche 12.019 30.584 2,5 4,7 3,6 10.382 24.207 2,3 3,8 2,8 -13,6 -20,9Lazio 43.392 140.508 3,2 16,8 16,5 51.045 164.107 3,2 18,5 19,0 17,6 16,8Abruzzo 31.287 101.194 3,2 12,1 11,9 40.886 129.056 3,2 14,8 14,9 30,7 27,5Molise 4.349 12.669 2,9 1,7 1,5 5.059 19.194 3,8 1,8 2,2 16,3 51,5Campania 19.310 67.155 3,5 7,5 7,9 21.297 73.866 3,5 7,7 8,5 10,3 10,0Puglia 26.547 77.984 2,9 10,3 9,2 29.936 82.591 2,8 10,9 9,5 12,8 5,9Basilicata 2.543 11.535 4,5 1,0 1,4 3.155 11.410 3,6 1,1 1,3 24,1 -1,1Calabria 3.671 11.217 3,1 1,4 1,3 3.674 9.039 2,5 1,3 1,0 0,1 -19,4Sicilia 6.693 24.612 3,7 2,6 2,9 5.906 17.400 2,9 2,1 2,0 -11,8 -29,3Sardegna 1.478 4.536 3,1 0,6 0,5 2.088 6.143 2,9 0,8 0,7 41,3 35,4Italia 257.664 849.684 3,3 100,0 100,0 275.541 865.960 3,1 100,0 100,0 6,9 1,9

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Page 148: IL TURISMO in ABRUZZO

146

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.43 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI NELLA PROVINCIA DI PESCARAPER REGIONE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.44 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI DELLA PROVINCIA DI CHIETI PER REGIONEDI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 32 178 5,6 1,7 1,7 358 3.728 10,4 2,7 7,4 1.018,8 1.994,4 Valle d'Aosta 4 14 3,5 0,2 0,1 6 10 1,7 0,0 0,0 50,0 -9,6 Lombardia 175 1.115 6,4 9,2 10,9 1.514 6.172 4,1 11,4 12,3 765,1 3,4 Trentino-A.A. 18 78 4,3 0,9 0,8 70 292 4,2 0,5 0,6 288,9 -5,1 Veneto 84 274 3,3 4,4 2,7 516 1.939 3,8 3,9 3,9 514,3 15,6 Friuli-V. Giulia 28 219 7,8 1,5 2,1 86 344 4,0 0,6 0,7 207,1 -3,6 Liguria 23 43 1,9 1,2 0,4 151 828 5,5 1,1 1,6 556,5 -20,1 Emilia-R. 124 435 3,5 6,5 4,2 671 2.110 3,1 5,1 4,2 441,1 7,0 Toscana 56 131 2,3 2,9 1,3 482 2.443 5,1 3,6 4,9 760,7 14,0 Umbria 16 53 3,3 0,8 0,5 318 1.462 4,6 2,4 2,9 1.887,5 18,4 Marche 98 232 2,4 5,2 2,3 455 2.410 5,3 3,4 4,8 364,3 8,0 Lazio 413 1.462 3,5 21,7 14,3 2.009 7.957 4,0 15,2 15,8 386,4 19,6 Abruzzo 547 4.742 8,7 28,8 46,2 3.738 7.845 2,1 28,3 15,6 583,4 20,3 Molise 16 58 3,6 0,8 0,6 202 1.575 7,8 1,5 3,1 1.162,5 32,8 Campania 49 131 2,7 2,6 1,3 845 2.995 3,5 6,4 6,0 1.624,5 27,4 Puglia 177 942 5,3 9,3 9,2 1.224 4.852 4,0 9,3 9,7 591,5 22,7 Basilicata 2 20 10,0 0,1 0,2 111 448 4,0 0,8 0,9 5.450,0 16,9 Calabria 6 30 5,0 0,3 0,3 138 714 5,2 1,0 1,4 2.200,0 12,5 Sicilia 30 74 2,5 1,6 0,7 228 1.429 6,3 1,7 2,8 660,0 -13,9 Sardegna 2 25 12,5 0,1 0,2 109 660 6,1 0,8 1,3 5.350,0 -7,3 Italia 1.900 10.256 5,4 100,0 100,0 13.231 50.213 3,8 100,0 100,0 596,4 13,6

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 12.022 57.979 4,8 5,6 6,0 14.637 58.610 4,0 5,2 5,1 21,8 1,1Valle d'Aosta 161 1.301 8,1 0,1 0,1 249 953 3,8 0,1 0,1 54,7 -26,7Lombardia 29.791 134.890 4,5 14,0 14,0 38.897 156.125 4,0 13,8 13,5 30,6 15,7Trentino-A.A. 1.931 10.476 5,4 0,9 1,1 2.781 11.118 4,0 1,0 1,0 44,0 6,1Veneto 10.898 42.407 3,9 5,1 4,4 14.257 50.659 3,6 5,1 4,4 30,8 19,5Friuli-V. Giulia 2.173 6.606 3,0 1,0 0,7 2.474 7.291 2,9 0,9 0,6 13,9 10,4Liguria 2.866 15.347 5,4 1,3 1,6 2.678 6.765 2,5 0,9 0,6 -6,6 -55,9Emilia-R. 16.665 70.342 4,2 7,8 7,3 21.557 71.447 3,3 7,6 6,2 29,4 1,6Toscana 7.820 26.177 3,3 3,7 2,7 9.656 29.276 3,0 3,4 2,5 23,5 11,8Umbria 3.861 16.739 4,3 1,8 1,7 5.550 19.845 3,6 2,0 1,7 43,7 18,6Marche 8.434 33.217 3,9 4,0 3,5 10.858 33.879 3,1 3,9 2,9 28,7 2,0Lazio 30.294 132.563 4,4 14,2 13,8 40.035 158.838 4,0 14,2 13,8 32,2 19,8Abruzzo 19.252 126.335 6,6 9,0 13,1 27.628 134.119 4,9 9,8 11,6 43,5 6,2Molise 5.920 35.617 6,0 2,8 3,7 8.064 44.987 5,6 2,9 3,9 36,2 26,3Campania 24.229 117.047 4,8 11,4 12,2 32.558 165.083 5,1 11,5 14,3 34,4 41,0Puglia 26.334 98.255 3,7 12,4 10,2 33.851 153.138 4,5 12,0 13,3 28,5 55,9Basilicata 2.250 9.839 4,4 1,1 1,0 4.296 17.503 4,1 1,5 1,5 90,9 77,9Calabria 2.771 9.364 3,4 1,3 1,0 4.419 11.808 2,7 1,6 1,0 59,5 26,1Sicilia 4.682 13.640 2,9 2,2 1,4 5.581 17.275 3,1 2,0 1,5 19,2 26,6Sardegna 844 3.546 4,2 0,4 0,4 1.955 4.705 2,4 0,7 0,4 131,6 32,7Italia 213.198 961.687 4,5 100,0 100,0 281.981 1.153.424 4,1 100,0 100,0 32,3 19,9

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Page 149: IL TURISMO in ABRUZZO

147

IL MOVIMENTO TURISTICO

PART

E 2

• IL

MER

CATO

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ALI

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.45 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DELLA PROVINCIA DI CHIETI PERREGIONE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.46 MOVIMENTO DEI TURISTI ITALIANI NEGLI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI DELLA PROVINCIA DI CHIETI PER REGIONE DI PROVENIENZA. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 10.472 33.868 3,2 5,5 5,1 12.307 34.443 2,8 5,2 5,2 17,5 1,7Valle d'Aosta 130 566 4,4 0,1 0,1 199 632 3,2 0,1 0,1 53,1 11,7Lombardia 26.165 90.013 3,4 13,7 13,5 31.985 93.476 2,9 13,6 14,0 22,2 3,8Trentino-A.A. 1.623 7.545 4,6 0,8 1,1 2.241 7.045 3,1 1,0 1,1 38,1 -6,6Veneto 9.976 34.078 3,4 5,2 5,1 11.773 32.408 2,8 5,0 4,9 18,0 -4,9Friuli-V. Giulia 2.038 5.716 2,8 1,1 0,9 2.101 4.878 2,3 0,9 0,7 3,1 -14,7Liguria 2.471 6.999 2,8 1,3 1,0 2.426 5.423 2,2 1,0 0,8 -1,8 -22,5Emilia-R. 14.529 44.064 3,0 7,6 6,6 18.437 48.564 2,6 7,8 7,3 26,9 10,2Toscana 7.371 22.487 3,1 3,9 3,4 8.412 21.186 2,5 3,6 3,2 14,1 -5,8Umbria 3.610 14.240 3,9 1,9 2,1 4.640 12.750 2,7 2,0 1,9 28,5 -10,5Marche 7.641 21.103 2,8 4,0 3,2 9.483 21.306 2,2 4,0 3,2 24,1 1,0Lazio 27.606 98.985 3,6 14,4 14,8 33.193 103.086 3,1 14,1 15,5 20,2 4,1Abruzzo 15.694 61.694 3,9 8,2 9,3 20.908 51.681 2,5 8,9 7,7 33,2 -16,2Molise 5.223 24.139 4,6 2,7 3,6 6.528 21.774 3,3 2,8 3,3 25,0 -9,8Campania 21.477 82.306 3,8 11,2 12,3 26.851 89.937 3,3 11,4 13,5 25,0 9,3Puglia 24.884 84.513 3,4 13,0 12,7 29.303 79.137 2,7 12,5 11,9 17,8 -6,4Basilicata 2.183 9.226 4,2 1,1 1,4 3.751 12.520 3,3 1,6 1,9 71,8 35,7Calabria 2.686 8.920 3,3 1,4 1,3 3.920 9.038 2,3 1,7 1,4 45,9 1,3Sicilia 4.531 12.627 2,8 2,4 1,9 4.939 14.019 2,8 2,1 2,1 9,0 11,0Sardegna 830 3.493 4,2 0,4 0,5 1.751 3.844 2,2 0,7 0,6 111,0 10,0Italia 191.140 666.582 3,5 100,0 100,0 235.148 667.147 2,8 100,0 100,0 23,0 0,1

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia media

Valori assoluti Peso % su Italia Valori assoluti Peso % su Italia

Piemonte 1.550 24.111 15,6 7,0 8,2 2.330 24.167 10,37 5,0 5,0 50,3 0,2Valle d'Aosta 31 735 23,7 0,1 0,2 50 321 6,42 0,1 0,1 61,3 -56,3Lombardia 3.626 44.877 12,4 16,4 15,2 6.912 62.649 9,06 14,8 12,9 90,6 39,6Trentino-A.A. 308 2.931 9,5 1,4 1,0 540 4.073 7,54 1,2 0,8 75,3 39,0Veneto 922 8.329 9,0 4,2 2,8 2.484 18.251 7,35 5,3 3,8 169,4 119,1Friuli-V. Giulia 135 890 6,6 0,6 0,3 373 2.413 6,47 0,8 0,5 176,3 171,1Liguria 395 8.348 21,1 1,8 2,8 252 1.342 5,33 0,5 0,3 -36,2 -83,9Emilia-R. 2.136 26.278 12,3 9,7 8,9 3.120 22.883 7,33 6,7 4,7 46,1 -12,9Toscana 449 3.690 8,2 2,0 1,3 1.244 8.090 6,50 2,7 1,7 177,1 119,2Umbria 251 2.499 10,0 1,1 0,8 910 7.095 7,80 1,9 1,5 262,5 183,9Marche 793 12.114 15,3 3,6 4,1 1.375 12.573 9,14 2,9 2,6 73,4 3,8Lazio 2.688 33.578 12,5 12,2 11,4 6.842 55.752 8,15 14,6 11,5 154,5 66,0Abruzzo 3.558 64.641 18,2 16,1 21,9 6.720 82.438 12,27 14,3 17,0 88,9 27,5Molise 697 11.478 16,5 3,2 3,9 1.536 23.213 15,11 3,3 4,8 120,4 102,2Campania 2.752 34.741 12,6 12,5 11,8 5.707 75.146 13,17 12,2 15,5 107,4 116,3Puglia 1.450 13.742 9,5 6,6 4,7 4.548 74.001 16,27 9,7 15,2 213,7 438,5Basilicata 67 613 9,1 0,3 0,2 545 4.983 9,14 1,2 1,0 713,4 712,9Calabria 85 444 5,2 0,4 0,2 499 2.770 5,55 1,1 0,6 487,1 523,9Sicilia 151 1.013 6,7 0,7 0,3 642 3.256 5,07 1,4 0,7 325,2 221,4Sardegna 14 53 3,8 0,1 0,0 204 861 4,22 0,4 0,2 1.357,1 1.524,5Italia 22.058 295.105 13,4 100,0 100,0 46.833 486.277 10,38 100,0 100,0 112,3 64,8

Regione 2001 2011 Var % (2001 = 100)di provenienza

Page 150: IL TURISMO in ABRUZZO

148

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.47 PRESENZE IN ABRUZZO PER TIPO DI LOCALITA'. ANNI 2001 E 2011 (val. ass., peso % e var. % 2011-2001)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.48 PRESENZE ALBERGHIERE IN ABRUZZO PER TIPO DI LOCALITA'. ANNI 2001 E 2011(val. ass., peso % e var. % 2011-2001)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.49 PRESENZE EXTRALBERGHIERE IN ABRUZZO PER TIPO DI LOCALITA'. ANNI 2001 E 2011(val. ass., peso % e var. % 2011-2001)

Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale

Località montane 700.032 54.630 754.662 620.005 33.585 653.590 -11,4 -38,5 -13,4Località marine 3.358.326 656.889 4.015.215 3.820.146 626.155 4.446.301 13,8 -4,7 10,7Località termali 90.541 3.092 93.633 68.845 1.934 70.779 -24,0 -37,5 -24,4Località collinari e di interesse vario 109.994 17.554 127.548 109.566 27.671 137.237 -0,4 57,6 7,6Capoluoghi di provincia 38.724 5.469 44.193 145.286 12.367 157.653 275,2 126,1 256,7Altre località 1.386.484 288.727 1.675.211 1.794.363 320.167 2.114.530 29,4 10,9 26,2Totale 5.684.101 1.026.361 6.710.462 6.558.211 1.021.879 7.580.090 15,4 -0,4 13,0

Tipo di località 2001 2011 Var % (2001 = 100)

Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale

Località montane 639.151 46.845 685.996 535.845 26.781 562.626 -16,2 -42,8 -18,0Località marine 2.196.142 397.979 2.594.121 2.415.778 445.548 2.861.326 10,0 12,0 10,3Località termali 85.392 3.046 88.438 67.490 1.763 69.253 -21,0 -42,1 -21,7Località collinari e di interesse vario 107.142 17.166 124.308 100.513 23.205 123.718 -6,2 35,2 -0,5Capoluoghi di provincia 37.641 5.274 42.915 55.349 8.159 63.508 47,0 54,7 48,0Altre località 1.044.080 156.723 1.200.803 1.167.731 184.478 1.352.209 11,8 17,7 12,6Totale 4.071.907 621.759 4.693.666 4.342.706 689.934 5.032.640 6,7 11,0 7,2

Tipo di località 2001 2011 Var % (2001 = 100)

Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale

Località montane 60.881 7.785 68.666 535.845 26.781 562.626 780,2 244,0 719,4 Località marine 1.162.184 258.910 1.421.094 2.415.778 445.548 2.861.326 107,9 72,1 101,3 Località termali 5.149 46 5.195 67.490 1.763 69.253 1.210,7 3.732,6 1.233,1 Località collinari e di interesse vario 2.852 388 3.240 100.513 23.205 123.718 3.424,3 5.880,7 3.718,5 Capoluoghi di provincia 1.083 195 1.278 55.349 8.159 63.508 5.010,7 4.084,1 4.869,3 Altre località 342.404 132.004 474.408 1.167.731 184.478 1.352.209 241,0 39,8 185,0 Totale 1.573.470 399.133 1.972.603 4.342.706 689.934 5.032.640 176,0 72,9 155,1

Tipo di località 2001 2011 Var % (2001 = 100)

Page 151: IL TURISMO in ABRUZZO

149

IL MOVIMENTO TURISTICO

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TAB. 2.2.50 ARRIVI E PRESENZE NEGLI ESERCIZI RICETTIVI PER RESIDENZA DEI CLIENTI E CIRCOSCRIZIONE TURISTICA. ANNO 2011 (val. ass. e var. % delle presenze complessive rispetto al 2001)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Permanenza totalemedia media presenze

L'Aquila 49.689 120.087 2,4 6.317 16.979 2,7 -34,8Pescasseroli 49.678 187.005 3,8 1.064 2.785 2,6 -8,7Pescocostanzo 9.258 23.465 2,5 425 1.052 2,5 137,8Rivisondoli 15.550 53.081 3,4 251 962 3,8 -16,7Roccaraso 54.289 177.535 3,3 1.601 8.261 5,2 4,7Scanno 18.129 45.280 2,5 1.033 2.208 2,1 -15,0Sulmona 17.411 52.173 3,0 4.101 15.579 3,8 19,6Tagliacozzo 2.196 13.552 6,2 378 1.338 3,5 -30,8Altri comuni L'Aquila 157.135 518.878 3,3 16.787 61.075 3,6 41,1Totale 357.785 1.137.975 3,2 30.409 109.277 3,6 2,6

Alba adriatica 66.033 437.183 6,6 6.776 52.457 7,7 7,6Giulianova 70.465 479.811 6,8 11.241 69.820 6,2 22,4Pineto 30.802 300.557 9,8 8.522 63.978 7,5 10,2Roseto degli Abruzzi 63.986 511.989 8,0 10.272 73.791 7,2 8,2Silvi 40.801 261.739 6,4 8.153 62.061 7,6 1,7Teramo 19.493 57.393 2,9 2.969 12.091 4,1 -10,2Altri comuni Teramo 104.660 586.932 5,6 19.835 155.822 7,9 20,3Tortoreto lido 60.846 569.903 9,4 7.142 61.521 8,6 6,2Totale 457.086 3.205.507 7,0 74.910 551.541 7,4 11,0

Caramanico Terme 11.620 68.845 5,9 606 1.934 3,2 -24,4Montesilvano 115.926 530.421 4,6 16.237 86.348 5,3 15,1Pescara 97.002 173.227 1,8 27.514 84.090 3,1 18,7Altri comuni Pescara 64.224 143.680 2,2 8.888 36.407 4,1 25,1Totale 288.772 916.173 3,2 53.245 208.779 3,9 13,6

Chieti 40.432 145.286 3,6 4.355 12.367 2,8 256,7Francavilla al mare 37.492 145.717 3,9 7.198 35.106 4,9 5,7Ortona 19.331 82.298 4,3 2.952 15.568 5,3 24,6Vasto 55.138 327.455 5,9 5.895 21.470 3,6 7,9Altri comuni Chieti 129.527 452.514 3,5 16.371 55.404 3,4 11,1Totale 281.920 1.153.270 4,1 36.771 139.915 3,8 20,4

Circoscrizione Italiani Stranieri var. %

Page 152: IL TURISMO in ABRUZZO

150

CRESA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.51 ARRIVI E PRESENZE NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI PER RESIDENZA DEI CLIENTI E CIRCOSCRIZIONE TURISTICA. ANNO 2011 (val. ass. e var. % delle presenze complessive rispetto al 2001)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Permanenza totalemedia media presenze

L'Aquila 36.871 87.910 2,4 4.694 12.074 2,6 -49,4Pescasseroli 42.564 162.863 3,8 975 2.560 2,6 -9,1Pescocostanzo 6.897 16.968 2,5 296 692 2,3 123,1Rivisondoli n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.Roccaraso 49.990 164.980 3,3 1.449 7.635 5,3 1,1Scanno 15.617 39.699 2,5 759 1.680 2,2 -14,9Sulmona 16.159 46.782 2,9 3.373 12.452 3,7 19,8Tagliacozzo 1.731 10.861 6,3 307 1.183 3,9 -15,7Altri comuni L'Aquila 132.708 437.851 3,3 12.511 45.929 3,7 27,3Totale 302.537 967.914 3,2 23.067 84.205 3,7 -5,7

Alba adriatica 59.232 383.281 6,5 5.882 45.176 7,7 7,3Giulianova 47.231 246.095 5,2 8.533 46.274 5,4 -1,1Pineto 19.042 111.721 5,9 2.278 13.969 6,1 -17,8Roseto degli Abruzzi 32.091 189.712 5,9 5.055 32.437 6,4 22,9Silvi 34.701 208.158 6,0 5.677 38.198 6,7 9,0Teramo 18.822 53.731 2,9 2.733 10.752 3,9 -13,9Altri comuni Teramo 79.245 356.208 4,5 11.105 72.143 6,5 27,8Tortoreto lido 34.108 237.430 7,0 6.119 46.603 7,6 59,2Totale 324.472 1.786.336 5,5 47.382 305.552 6,4 13,5

Caramanico Terme 11.317 67.490 6,0 567 1.763 3,1 -21,7Montesilvano 115.102 525.179 4,6 16.088 84.153 5,2 13,8Pescara 94.090 160.200 1,7 26.793 75.669 2,8 8,8Altri comuni Pescara 55.032 113.091 2,1 7.117 22.230 3,1 -2,6Totale 275.541 865.960 3,1 50.565 183.815 3,6 7,1

Chieti 33.959 55.349 1,6 3.810 8.159 2,1 48,0Francavilla al mare 33.760 107.669 3,2 6.640 29.372 4,4 -2,6Ortona 14.574 56.356 3,9 2.496 13.052 5,2 24,0Vasto 47.620 189.977 4,0 5.667 20.645 3,6 -0,6Altri comuni Chieti 105.235 257.796 2,4 13.372 36.975 2,8 -3,1Totale 235.148 667.147 2,8 31985 108203 3,4 2,6

Circoscrizione Italiani Stranieri var. %

Page 153: IL TURISMO in ABRUZZO

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IL MOVIMENTO TURISTICO

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Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

TAB. 2.2.52 ARRIVI E PRESENZE NEGLI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI PER RESIDENZA DEI CLIENTI E CIRCOSCRIZIONE TURISTICA. ANNO 2011 (val. ass. e var. % delle presenze complessive rispetto al 2001)

Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Permanenza totalemedia media presenze

L'Aquila 12.818 32.177 2,5 1.623 4.905 3,0 190,2 Pescasseroli 7.114 24.142 3,4 89 225 2,5 -5,5 Pescocostanzo 2.361 6.497 2,8 129 360 2,8 186,4 Rivisondoli n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.Roccaraso 4.299 12.555 2,9 152 626 4,1 93,7 Scanno 2.512 5.581 2,2 274 528 1,9 -71,8 Sulmona 1.252 5.391 4,3 728 3.127 4,3 -60,6 Tagliacozzo 465 2.691 5,8 71 155 2,2 -86,9 Altri comuni L'Aquila 24.427 81.027 3,3 4.276 15.146 3,5 208,3 Totale 55.248 170.061 3,1 7.342 25.072 3,4 94,0

Alba Adriatica 6.801 53.902 7,9 894 7.281 8,1 9,5 Giulianova 23.234 233.716 10,1 2.708 23.546 8,7 67,6 Pineto 11.760 188.836 16,1 6.244 50.009 8,0 34,3 Roseto degli Abruzzi 31.895 322.277 10,1 5.217 41.354 7,9 0,8 Silvi 6.100 53.581 8,8 2.476 23.863 9,6 -16,2 Teramo 671 3.662 5,5 236 1.339 5,7 99,5 Altri comuni Teramo 25.415 230.724 9,1 8.730 83.679 9,6 11,4 Tortoreto 26.738 332.473 12,4 1.023 14.918 14,6 -16,5 Totale 132.614 1.419.171 10,7 27.528 245.989 8,9 8,0

Caramanico Terme 303 1.355 4,5 39 171 4,4 -70,6 Montesilvano 824 5.242 6,4 149 2.195 14,7Pescara 2.912 13.027 4,5 721 8.421 11,7Altri comuni Pescara 9.192 30.589 3,3 1.771 14.177 8,0 784,5 Totale 13.231 50.213 3,8 2.680 24.964 9,3 633,0

Chieti 6.473 89.937 13,9 545 4.208 7,7 7.266,6 Francavilla al mare 3.732 38.048 10,2 558 5.734 10,3 44,3 Ortona 4.757 25.942 5,5 456 2.516 5,5 26,2 Vasto 7.518 137.478 18,3 228 825 3,6 23,8 Altri comuni Chieti 24.292 194.718 8,0 2.999 18.429 6,1 39,4 Totale 46.772 486.123 10,4 4.786 31.712 6,6 62,4

Circoscrizione Italiani Stranieri var. %

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IL TURISMO IN ABRUZZO

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2.3 L’ATTIVITA’ DI INTERMEDIAZIONE TURISTICA

2.3.1 INTRODUZIONE

Il settore dell’intermediazione, uno di quelli che costituiscono il “core” delle attività turisti-che, dalla fine del secolo scorso ha subito una notevole trasformazione legata alle modi-fiche dello scenario turistico mondiale. La nascita di internet e la possibilità per gli utenti di contattare direttamente i fornitori deiservizi turistici, quali alberghi e imprese dei trasporti, insieme all’abolizione delle commis-sioni pagate dalle compagnie aeree per il servizio biglietteria, che costituivano granparte delle entrate, hanno prodotto una certa crisi che è stata compensata dalla crescitadel turismo outgoing, cioè la propensione a trascorrere le vacanze all’estero più che inItalia, favorito dalla crescente disponibilità economica della popolazione. Inoltre, la nasci-ta delle compagnie low cost e la diffusione dei loro servizi anche a scali aeroportualiminori hanno reso economicamente più accessibili le vacanze brevi, anche del solo finesettimana, e la loro ripetizione durante l’anno, così che l’utilizzo dei servizi delle agenziedi viaggio è aumentato1. Il mercato delle agenzie di viaggio ha subito di conseguenza profonde trasformazioni. Inprimo luogo, la concessione delle licenze, contingentata fino alla metà degli anni novan-ta, è stata liberalizzata, con conseguente incremento della pressione concorrenziale enecessità di adottare strategie di contrasto quali la nascita di catene in franchising, digruppi di proprietà e di gruppi di acquisto e consorzi2.Inoltre, internet è diventato uno strumento essenziale e necessario per lo svolgimento del-l’attività delle agenzie e ha prodotto modifiche organizzative e funzionali tra le quali prin-cipalmente la tendenza verso la configurazione unica del consulente di turismo, per cui itour operator tendono sempre più ad assumere i caratteri tipici delle agenzie di viaggioe viceversa.

2.3.2 LA SITUAZIONE ITALIANA

Secondo il Censimento dell’Industria 2011 l’attività di intermediazione turistica è svol-ta in Italia da 16.863 unità locali di imprese attive classificate nell’ambito del setto-re N79 “Agenzie di viaggio e tour operator” secondo la classificazione Ateco 2007.Esse sono localizzate per la gran parte (44,8%) nelle regioni settentrionali, e in partemolto inferiore in quelle centrali (29,5%) e meridionali (25,7%). Tra le regioni preval-gono Lombardia e Lazio nelle quali si concentra rispettivamente il 17,1% e il 16,1%del totale nazionale. Seguono a notevole distanza Toscana (9,7%), Veneto (8,9%) e

1 Paloscia F., Il turismo nell'economia italiana, Roma, AGRA, 2004.2 EBNT-Fiavet, Il sistema dell'intermediazione turistica in Italia. Il mercato del turismo online: le prospettive delle Agenzie di Viaggio

Rapporto 2010-2011 in sito internet www.turistica.it

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Campania (7,7%), prima tra le regioni meridionali. Si nota che il mercato è molto con-centrato territorialmente considerando che nelle prime 5 regioni italiane si localizzacirca il 60% delle unità locali presenti in Italia. Le agenzie di viaggio svolgono un’attività della quale la clientela usufruisce con frequen-za occasionale quindi, per la loro stessa sopravvivenza economica, preferiscono localiz-zarsi in territori intensamente popolati dai quali si originino consistenti flussi turistici in usci-ta (outgoing). Per questo motivo la diffusione delle unità locali è strettamente legata alladimensione demografica territoriale. Volendo escludere l’effetto distorsivo della popolazione si può considerare la densitàdelle unità locali rispetto agli abitanti. Si nota, così, che in Italia sono presenti 2,8unità locali di agenzie di viaggio e tour operator su 10.000 abitanti, valore che rag-giunge il massimo (4,3) nelle regioni centrali e si abbassa a 2,1 in quelle meridiona-li, sottraendo così il primato alle regioni settentrionali che invece primeggiavano con-siderando i semplici valori assoluti. Nell’intervallo intercensuario 2001-2011 il numero di agenzie di viaggio e tour operator ènotevolmente aumentato, passando dalle 11.209 unità locali alle attuali 16.863 con unavariazione del +50,4%, risultante come media degli incrementi più consistenti registrati nelCentro e nel Sud (rispettivamente +61,8% e +58,7%) e quello più limitato del Nord(+39,8%). Integrando i dati censuari con le rilevazioni annuali del Registro delle Imprese sicoglie un rallentamento verificatosi negli ultimi anni del decennio interpretabile come il risul-tato della crescente concorrenza praticata dalle agenzie di viaggio on line (On Line TravelAgency) nei confronti delle agenzie di viaggio e tour operator tradizionali.Gli incrementi delle unità locali maggiori della media nazionale sono stati osservati soprattut-to nelle regioni meridionali, tra le quali spiccano Basilicata (+142,6%), che comunque parti-va da una base molto limitata costituita da sole 42 unità locali, e Sardegna (+80%). La mag-gior parte delle regioni settentrionali ha, invece, mostrato una variazione positiva ma inferio-re alla media nazionale. In questo senso spicca il limitato aumento del Trentino-Alto Adige(+20,1%), mentre emergono in positivo Valle d’Aosta (+75,0%) e Veneto (+60,6%). Gli stessi dati del Censimento dell’Industria 2011 affermano che l’attività di intermedia-zione turistica è svolta in Italia da 45.664 addetti, operanti per la maggior parte (52,4%)nelle regioni settentrionali, e in parte molto inferiore in quelle centrali (27,4%) e meridio-nali (20,3%). Anche riguardo agli addetti, tra le regioni prevalgono Lombardia e Lazio(rispettivamente 20,6% e 15,5%) e a grande distanza seguono Toscana (7,7%), Veneto(9,1%) e Piemonte (8,7%) che sostituisce tra le prime cinque la Campania. Anche dalpunto di vista occupazionale emerge una forte concentrazione territoriale considerandoche in queste prime cinque regioni opera più del 60% degli addetti. Se si considera la densità degli addetti alle agenzie di viaggio e tour operator rispetto allapopolazione residente si nota che in Italia è pari a 7,7 unità su 10.000 abitanti, valore cheraggiunge il massimo (10,8) nelle regioni centrali e si abbassa a 4,5 in quelle meridionali.Anche in questo caso le regioni settentrionali, che primeggiavano considerando i semplicivalori assoluti, registrano un valore poco superiore alla media nazionale. Nel periodo 2001-2011 il numero di addetti alle agenzie di viaggio e tour operator èpassato da 43.239 a 45.664 con un incremento del 5,6%, effetto della compensazio-

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ne tra il lieve calo mostrato dalle regioni settentrionali (-0,7%) e il forte aumento di quellecentrali (+22,0%). In particolare si nota che tra le regioni settentrionali prevalgono le dimi-nuzioni, ad eccezione di Piemonte (+2,8%), Trentino-Alto Adige (+39,9%) e Veneto(+12,5%), mentre tra quelle centrali e meridionali predominano gli incrementi che, in alcu-ni casi raggiungono valori molto consistenti (Marche: +76,7%; Umbria: +66,3%). Le variazioni percentuali delle unità locali e degli addetti alle agenzie di viaggio e touroperator intervenute tra il 2001 e il 2011 nelle regioni italiane possono essere rappre-sentate in un diagramma cartesiano costituito da quattro quadranti aventi origine nelvalore medio italiano. In primo luogo si nota che tutte le regioni hanno registrato incre-menti delle unità locali, dovuti al fatto che la crescita causata dall’aumento delle atti-vità di outgoing e di incoming è ancora superiore alla diminuzione di unità locali dovu-ta alla crisi congiunturale e a quella strutturale determinata dalla concorrenza delleOLTA (On Line Travel Agency). Al contrario, le variazioni nel numero di addetti nonsono state tutte positive, evidenziando situazioni di forte aumento accanto a sensibilidiminuzioni. Si nota che nel primo quadrante (in alto a destra) sono presenti le regioniche mostrano incrementi di entrambi le variabili superiori alla media nazionale, nelsecondo quadrante quelle in cui solo l’incremento delle unità locali è maggiore, nelterzo quelle con variazione degli addetti inferiore al valore italiano e nel quarto quel-le regioni in cui entrambe le variabili variano in misura peggiore della media naziona-le. In particolare, si nota che la regione Abruzzo si colloca nel quarto quadrantemostrando un incremento di unità locali leggermente inferiore a quello italiano e unaumento di addetti lievemente migliore. Le variazioni fin qui descritte hanno prodotto una diminuzione della dimensione media

L’ATTIVITA’ DI INTERMEDIAZIONE TURISTICA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

UNITÀ LOCALI E ADDETTI ALLE AGENZIE TURISTICHE E TOUR OPERATOR NELLE REGIONI ITALIANE. Anni 2001 e 2011

2001 2011 var.% 2011-01 2001 2011 var.% 2011-01

Piemonte 836 1.192 42,6 3.865 3.974 2,8 Valle d'Aosta 20 35 75,0 154 77 -50,0 Liguria 397 518 30,5 1.680 1.631 -2,9 Lombardia 2.198 2.877 30,9 10.189 9.429 -7,5 Trentino Alto Adige 184 221 20,1 672 940 39,9 Veneto 937 1.505 60,6 3.678 4.139 12,5 Friuli-Venezia Giulia 174 258 48,3 742 650 -12,4 Emilia-Romagna 660 952 44,2 3.113 3.077 -1,2 Toscana 927 1.640 76,9 2.904 3.512 20,9 Umbria 172 296 72,1 404 672 66,3 Marche 237 320 35,0 708 1.251 76,7 Lazio 1.740 2.722 56,4 6.226 7.061 13,4 Abruzzo 176 240 36,4 569 631 10,9 Molise 31 45 45,2 69 96 39,1 Campania 793 1.305 64,6 2.482 2.809 13,2 Puglia 425 667 56,9 1.323 1.525 15,3 Basilicata 47 114 142,6 249 238 -4,4 Calabria 202 289 43,1 490 540 10,2 Sicilia 828 1.261 52,3 2.735 2.508 -8,3 Sardegna 225 406 80,4 987 904 -8,4 Italia 11.209 16.863 50,4 43.239 45.664 5,6

numero unità locali attive numero addetti

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delle agenzie di viaggio a livello italiano, dove è passato da 3,9 a 2,7 addetti, e intutte le regioni, ad eccezione delle sole Marche (da 3,0 a 3,9) e Trentino Alto Adige(da 3,7 a 4,3). Se si considera la natura giuridica delle imprese che svolgono l’attività delle agenzie diviaggio e dei tour operator, sulla base dei dati forniti da Infocamere, il Sistema Informativodelle Camere di Commercio, si osserva che nel 2012 in Italia prevalgono le società dicapitali (37,1%) seguite dalle imprese individuali (32,9%) e a una certa distanza dallesocietà di persone (24,5%). Le altre forme giuridiche costituiscono una quota veramenteresiduale (5,5%). Tra le regioni italiane il peso delle società di capitali risulta maggioredella media nazionale principalmente in Lazio (56,2%), Marche (45,4%) e Lombardia(42,2%). Rispetto al 2009, ultimo anno per il quale sono disponibili dati confrontabili,tutte le nature giuridiche sono risultate in aumento, che ha raggiunto entità rilevanti per leimprese individuali (+12,1%) e le altre forme giuridiche (+14,2%) che, di conseguenza,hanno visto aumentare il loro peso percentuale rispetto alle altre. L’incremento delle altreforme giuridiche è legato all’aumento dei consorzi tra agenzie, che sono una delle natu-re giuridiche scelte per i network tra agenzie turistiche, cioè quelle forme associative, tracui anche i gruppi di acquisto e le reti in franchising, che permettono di agevolare lagestione in comune della promozione, dell’acquisto, dei siti internet e che negli ultimitempi sono in fase di forte diffusione. I dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio mostrano che la gran partedelle imprese che svolgono attività di agenzie di viaggio e tour operator è stata istituitanei decenni a cavallo del 2000 (32,8% tra il 1990 e il 1999 e 40,7% tra il 2000 e il2009) e in misura leggermente inferiore nei decenni contigui (12,2% dal 1980 al 1989e 9,6% a partire dal 2010).

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Fig. 2.3.1 UNITÀ LOCALI E ADDETTI ALLE AGENZIE TURISTICHE E TOUR OPERATOR NELLE REGIONI ITALIANE (var. % 2011-2001)

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L’ATTIVITA’ DI INTERMEDIAZIONE TURISTICA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Infocamere

Fig. 2.3.2 AGENZIE TURISTICHE E TOUR OPERATOR NELLE REGIONI ITALIANE PER NATURA GIURIDICA. Anno 2012

Fonte: elaborazione CRESA su dati Infocamere

Fig. 2.3.3 AGENZIE TURISTICHE E TOUR OPERATOR NELLE REGIONI ITALIANE PER ANNO DI FONDAZIONE. Anno 2012

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2.3.2 LA SITUAZIONE ABRUZZESE

Secondo il Censimento dell’Industria nel 2011 l’attività di intermediazione turistica è svol-ta in Abruzzo da 240 unità locali di imprese attive classificate nell’ambito del settoreN79 “Agenzie di viaggio e tour operator” secondo la classificazione Ateco 2007. Essecostituiscono l’1,4% del totale nazionale ponendo l’Abruzzo al 16° posto della relativagraduatoria tra le regioni. Sono concentrate nella provincia di Pescara dove è localizza-to il 30,8% del totale abruzzese. Rispetto al 2001 sono aumentate del 36,4%, incremento inferiore a quello verificatosi inItalia (+50,4%) e tra i più contenuti osservati nelle altre regioni italiane. Tra le province aPescara è stato riscontrato il maggiore incremento (+54,2%) mentre a Chieti la crescitaminore (+20,4%).Se si confronta la presenza di questa tipologia di imprese con la popolazione residente,rendendo così comparabili le situazioni dei diversi territori escludendo gli effetti distorsividella diversa dimensione demografica, si nota che in Abruzzo sono presenti 1,8 agen-zie di viaggio e tour operator ogni 10.000 abitanti. E’ un valore sensibilmente minore diquello nazionale (2,8) e pone la regione al terzultimo posto nella relativa graduatorianazionale. E’ un risultato che non sorprende in maniera particolare considerando che leagenzie di viaggio si occupano prevalentemente di turismo outgoing e, quindi, sonogeneralmente diffuse nelle aree di origine dei flussi turistici e in alcune aree particolarmen-te specializzate per il turismo incoming, come le grandi città d’arte. Nel 2011 l’attività di intermediazione turistica è svolta in Abruzzo da 631 addetti nelleunità locali delle agenzie di viaggio e tour operator. Essi costituiscono l’1,4% del tota-le nazionale e anche in questo caso pongono l’Abruzzo al 16° posto della relativagraduatoria regionale. Sono concentrati nella provincia di Chieti dove è occupato il33,6% degli addetti totali. Rispetto al 2001 sono aumentati del 10,9%, incrementosensibilmente maggiore di quello verificatosi in Italia (+5,6%), che pone l’Abruzzo nelleposizioni centrali (10°) tra le regioni italiane. Tra le province quella in cui si è riscon-trato il maggiore incremento è Teramo (+48,8%) mentre Chieti è l’unica ad aver regi-strato un calo (-8,6%).La dimensione media delle imprese che svolgono l’attività delle agenzie di viaggio e tour

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

UNITÀ LOCALI E ADDETTI ALLE AGENZIE TURISTICHE E TOUR OPERATOR NELLE PROVINCE ABRUZZESI. Anni 2001-2011

2001 2011 2001 2011 abitanti nel 2011

L'Aquila 36 49 93 119 1,6 Teramo 38 52 80 119 1,7 Pescara 48 74 164 181 2,4 Chieti 54 65 232 212 1,7 Abruzzo 176 240 569 631 1,8 Italia 11.209 16.863 43.239 45.664 2,8

Unità locali attive Addetti Unità locali su 10.000

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operator in Abruzzo è 2,6 addetti per unità locale nel 2011, approssimativamente inlinea con il valore italiano e in fase di ridimensionamento considerando che nel 2001registravano 3,2 addetti per unità locale. Tra le province emergono quella di Chieti dovele agenzie di viaggio mostrano la maggiore dimensione media (3,3) e Teramo dove inve-ce registrano il valore più basso (2,3). E’ da notare che quest’ultima è l’unica provincianella quale il numero di addetti per impresa è aumentato a differenza delle altre dove hasubito una certa flessione.

Distinguendo le imprese per periodo di fondazione si nota che in Abruzzo sono molto piùnumerose quelle istituite nel nuovo secolo, con il 48,9% rispetto al 40,7% italiano per ildecennio dal 2000 al 2009 e con il 18,8% rispetto al 9,6% italiano per il periodo suc-cessivo al 2010. Le imprese istituite a partire dal 2010 costituiscono una quota maggio-re della media regionale a Pescara dove raggiungono il 25% mentre a L’Aquila rappre-sentano il solo 9,4%. Le imprese istituite nel decennio precedente (2000-09) pesano inmisura consistente, invece, in provincia di Teramo dove superano abbondantemente lametà (54,7%). La provincia di Teramo emerge anche per una maggiore presenza diimprese di più antica fondazione (tra il 1960 e il 1980).L’analisi per natura giuridica vede prevalere nella regione le imprese individuali, con il37,2% rispetto al 32,9% rilevato a livello nazionale. E’ un risultato diverso dalla situazio-ne nazionale dove predominano le società di capitali che invece in Abruzzo arrivano alsolo 27,0% superando solo di poco le società di persone (26,4%). Tra le province si dif-ferenziano Pescara e Chieti dove le società di capitali (rispettivamente con il 32,5% e28,2%) pesano più che nella media regionale. A Pescara anche le società di persone

L’ATTIVITA’ DI INTERMEDIAZIONE TURISTICA

Fonte: elaborazione CRESA su dati Infocamere

Fig. 2.3.4 AGENZIE TURISTICHE E TOUR OPERATOR NELLE PROVINCE ABRUZZESI PER ANNO DI FONDAZIONE. Anno 2012

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(32,5%) rappresentano una quota superiore a quella abruzzese evidenziando come leagenzie di viaggio in questa provincia presentino una natura giuridica più complessa esvolgano quindi la loro attività in una forma più strutturata e organizzata. Specularmenteè Teramo la provincia dove prevalgono le imprese individuali (50,0%). Le altre forme giu-ridiche mostrano un peso consistente a L’Aquila (13,2%) e Chieti (16,5%).

Fonte: elaborazione CRESA su dati Infocamere

Fig. 2.3.5 AGENZIE TURISTICHE E TOUR OPERATOR NELLE PROVINCE ABRUZZESI PER NATURA GIURIDICA. Anno 2012

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2.4 LUCI ED OMBRE DEL TURISMO IN ABRUZZO

La trattazione delle caratteristiche dei soggetti pubblici e privati, che, in diversa misura econ ruoli assai differenti, concorrono alla formazione del sistema turistico abruzzese, e l'a-nalisi delle peculiarità del mercato turistico regionale (offerta, domanda e intermediazio-ne) non possono che concludersi con una riflessione d'insieme sul fenomeno turistico e diquanto ad esso correlato. Lo scopo è comprendere in che misura le potenzialità e fragi-lità attuali possono concorrere a determinare o ostacolare il suo sviluppo e immaginaresulla base di ciò che si osserva oggi quali saranno le sue caratteristiche di domani.Il punto di partenza di quest'analisi è necessariamente il territorio, fattore di base del turismoperché portatore di risorse e attrattori. La regione è posta in posizione naturalmente strategi-ca lungo la direttrice adriatica in prossimità di grandi bacini di utenza quali Roma e Napoli.E' facilmente accessibile dall'esterno grazie ad una rete autostradale che si snoda lungo lacosta (A14) e si articola lungo la zona interna (A24 e A25), collegando i comuni capoluo-go di provincia e un'estesa porzione del territorio con Roma e, quindi, con il resto del Paese.L'aeroporto di Pescara, che riveste una funzione strategica per l'incoming non solo regionalema anche di destinazioni extra-regionali (Gargano, Tremiti, ecc), effettua voli, oltre che nazio-nali (Milano e Bergamo) anche internazionali creando una connessione diretta tra l'Abruzzoe il Belgio (Bruxelles), la Francia (Parigi), la Germania (Francoforte, Dusseldorf), il Regno Unito(Londra), la Norvegia (Oslo), la Spagna (Barcellona) e presto anche la Russia (Mosca).L'accessibilità ferroviaria, anche in assenza di alta velocità, è ben garantita solo lungo la dor-sale adriatica ma è difficile nella restante parte della regione, con particolare riguardo perRoma che è collegata da una rete di trasporto pubblico su gomma (pullman).La regione si presenta quindi discretamente dotata sotto il profilo infrastrutturale, ma risente digravi carenze, principalmente in termini di servizi di trasporto e ad essi accessori, che rendo-no la mobilità interna assai difficoltosa per gli ospiti che scelgono di non utilizzare la propriaautovettura. Mancano collegamenti tra l'aeroporto, le stazioni e le principali destinazioni turi-stiche regionali, gli attuali collegamenti su gomma e ferro sono poco orientati, per frequenza,orari e carenza di parcheggi di scambio (auto-bici, auto-bus) alla mobilità turistica.Gode di un'indubbia notorietà per le pregevoli risorse ambientali e naturali. Gli slogan chehanno definito l'Abruzzo “cuore verde d'Europa” e la “regione dei parchi” hanno certamentecolto nel segno e diffuso l'idea di un territorio che presenta una concentrazione di aree protet-te unica nel suo genere. Ciononostante, si trova a competere con altre località di elevato pre-gio, si pensi alle Alpi, le quali, hanno saputo costruire intorno al proprio patrimonio naturaleun'immagine più accattivante perché supportata da un'organizzazione di servizi molto più evo-luta, da migliori e più consolidati piani di sviluppo turistico compatibile con l'ambiente, dacapacità di comunicazione e promozione. Diventa difficile far competere l'orso marsicano conlo stambecco alpino quando il primo porta la zavorra di un “contesto umano” non sempre favo-revole e il secondo è sostenuto da una serie di alleati, formidabili professionisti, che vedono inlui e nel suo benessere una risorsa da valorizzare nell'interesse dell'intera comunità. E diventa difficile anche conciliare l'immagine del lupo con una certa trascuratezza nellagestione del territorio, che tenta di mascherare la mancanza di cura per l'ambiente con ilrispetto ambientale e che si accompagna spesso ad una sciatteria anche nella gestione dei

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centri urbani, sciatteria che si manifesta nella mancanza di pulizia e nel disordine urbano.A proposito dei fattori attrattivi c'è da osservare che quelli noti sono limitati ai parchi e allafauna selvatica. L'Abruzzo detiene un patrimonio assai più vario e variegato, composto darisorse architettoniche, culturali, religiose (santuari di pregio religioso oltre che architettonico),enogastronomiche, conosciuto solo in particolari nicchie della domanda, la cui promozionepotrebbe incrementare in modo consistente i flussi turistici. E anche il patrimonio naturale sipresterebbe bene per “usi alternativi” (sport, relax e benessere) che ne esalterebbero il valo-re e moltiplicherebbero in modo esponenziale l'interesse dei potenziali visitatori. Bisogna rico-noscere che la Regione ha fatto negli ultimi anni grandi sforzi per promuovere sul mercatointernazionale, oltre ai turismi per così dire “maggiori” (mare e montagna inverno), anche quel-li “minori” (montagna estate, natura e ambiente, enogastronomia, arte, culto e cultura, vacan-za attiva, fondo-escursionismo, cicloturismo, nautica). Sarebbe forse necessario accompagna-re e sostenere questi nuovi turismi con la costruzione di attrattori artificiali quali infrastrutture,musei, eventi di livello internazionale. È una regione che da sempre rimanda nell'immagina-rio collettivo alla civiltà pastorale e, quindi, nella sempre più diffusa frenetica vita quotidiana,ha l'appeal di un luogo tranquillo, quieto, sicuro, costellato di piccoli borghi immuni da micro-criminalità. Il sisma che ha colpito nel 2009 un'ampia porzione di territorio, se da una parteha contribuito ad accrescere la conoscenza dell'Abruzzo, dall'altra ha annullato l'idea diregione sicura. Le polemiche e le tristi vicende che hanno caratterizzato la gestione del post-terremoto, rimbalzate all'onor delle cronache non solo nazionali, anche se troppo recenti perpoter azzardare una valutazione dell'impatto che avranno sul turismo, rischiano di annullarequell'immagine di regione bucolica, forse un po' fuori dal mondo, che, in un momento in cuila vacanza è spesso associata al bisogno di quiete e tranquillità in contesti qualificati, ha rap-presentato un indubbio punto di forza della offerta turistica abruzzese.Passando ad analizzare le caratteristiche del settore turistico, non si può non osservare il dua-lismo che lo caratterizza. Da una parte, c'è la costa, caratterizzata da un'offerta di mediolivello, composta principalmente da strutture alberghiere, villaggi turistici e campeggi, che sirivolge principalmente a famiglie e anziani non particolarmente abbienti quale località dimare adatta ad una una tipica vacanza tranquilla di massa, sun, sea and sand, omologatae indifferenziata nei servizi (vitto, alloggio e servizio spiaggia). Dall'altra parte, c'è l'entroter-ra con una forte concentrazione di attrattori naturali e culturali, nell'ambito del quale il turismoè cresciuto facendo leva sugli sport invernali, anzi sullo sport invernale per eccellenza, lo sci.Il turismo montano, che è diventato riferimento per i soggiorni invernali in tutta l'Italia centro-meridionale, sta cercando di qualificare la propria offerta, principalmente alberghiera conuna quota crescente di extra-alberghiera che però non è ancora abbastanza diffusa e di qua-lità, anche allo scopo di destagionalizzare la propria attività, seguendo il modello di localitàinvernali turisticamente più evolute (centri benessere, pratiche e impianti sportivi,, attività gui-date, ecc..). Tra le due, anche grazie al diffondersi di nuove tipologie ricettive, quali B&B eagriturismi, nate sulla riqualificazione di vecchi fabbricati, va profilandosi una nuova area turi-stica, quella collinare, che vuole cavalcare l'onda della vacanza relax a contatto con la natu-ra e la cui offerta ricettiva allo stato attuale tenta di ricalcare quella montana, senza raggiun-gerne la completezza. Le diverse offerte, geograficamente vicine e, quindi, teoricamente facil-mente fruibili in modo integrato, sono in realtà lontanissime, non hanno canali di comunica-

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zione, non si considerano né concorrenti né alleate, ma estranee e parallele e confliggono,quindi, con quel modello unitario di sviluppo turistico che vorrebbe ricondurre sotto la marcacomune “destinazione Abruzzo” le diverse tipologie di turismo.Ciò che accomuna l'offerta turistica di tutte le aree è l'accessibilità dei prezzi, allineatialla qualità media dei servizi, un calendario eventi di medio livello, assai più fitto diappuntamenti quello costiero, con alcune “perle” da non perdere, la diffusione nellapopolazione residente di un naturale senso dell'ospitalità, che si esplica con modalitàassai diverse perché assai diverse sono le caratteristiche della gente di mare e di monta-gna, una buona tradizione gastronomica, che, benché priva di eccellenze assolute, bene-ficia della bivalenza mare-monti, un'ottima produzione di vini. Al di là di questi aspetti che costituiscono plus competitivi, il sistema dell'offerta è puntellato daombre che hanno pesantemente concorso a far sì che la regione non abbia mai conosciuto unvero e decisivo sviluppo turistico. Ci si riferisce, in particolare, alle limitate capacità strategichedei gestori anche a causa delle dimensioni mediamente piccole delle strutture; alla scarsa atten-zione che le istituzioni e le associazioni di categoria dedicano ad un'ampia formazione impren-ditoriale e gestionale che comprenda anche una compiuta cultura dell'accoglienza. Gli opera-tori nel complesso sono, infatti, decisamente “product oriented” e poco attenti alle evoluzionidel mercato e alla continua trasformazione delle caratteristiche della domanda. Altro buco nerodell'offerta turistica regionale è il fatto di essere fortemente concentrata sulla ricettività e di sot-tovalutare la necessità di uno sviluppo adeguato dei servizi complementari (escursioni, visite gui-date, letture del territorio, ecc) per arricchire l'esperienza degli ospiti. In genere, inoltre, pocosviluppato è il sistema di informazioni all'ospite, che, nella maggioranza dei casi, è relativo allelocalità e non è quasi mai di scala regionale (nonostante la limitata estensione del territorio). Lacarenza è accentuata dalla bassa funzionalità del portale turistico regionale. A ciò si aggiun-ge la bassissima propensione degli operatori pubblici e privati del settore turistico in senso stret-to ed allargato a far rete, a instaurare partenariati e collaborazioni. La mancanza di sinergietra le imprese appartenenti dello stesso settore e a settori diversi (ad es. ricettivo e complemen-tare) ha portato alla mancanza di cooperazione tra territori. La “catena del valore” è stata cosìspezzettata in numerosi anelli, ciascuno dei quali, preso singolarmente, ha un valore assai infe-riore a quello che avrebbe se facesse parte di un insieme. La Regione, dopo aver rinunciato ad attuare un modello di sviluppo basato sui Sistemi Turisticilocali, ha ripiegato sul sostegno ad un modello diverso, fondato su logiche di destinazione edi prodotto (Destination Management Company e Product Management Company), nell'am-bito del quale la sinergia tra attori privati ricettivi, complementari e operanti nel settore turisti-co allargato dia vita a progetti di sviluppo di destinazioni (offerta coordinata di servizi ricetti-vi e complementari, innovativi e avanzati, di un territorio) o prodotti turistici. Per quanto riguarda la domanda, promozione e vendita del prodotto turistico Abruzzo, oltrea quanto su trattato relativamente all'immagine di regione rurale con forti valenze ambienta-li e paesaggistiche e alle ripercussioni che il sisma del 2009 e la gestione del post-sismahanno avuto su di essa, si osserva che negli ultimi anni molti sforzi sono stati fatti per diffon-dere la conoscenza delle molteplici opportunità offerte dalla regione come destinazione turi-stica e della varietà dei fattori attrattivi. Ma il processo di promozione ha ricadute nel lungoperiodo, non porta benefici immediati, la percezione della competitività nazionale e inter-

LUCI ED OMBRE DEL TURISMO IN ABRUZZO

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nazionale di una destinazione turistica da parte dei mercati di sbocco matura lentamente,senza contare il fatto che, soprattutto sui mercati esteri l'Abruzzo si scontra con regioni qualila Toscana e l'Umbria per il fattore natura e cultura dei piccoli borghi, con l'Emilia Romagnaper il prodotto mare ed eno-gastronomia, con l'arco alpino per gli sport invernali e le areeprotette che godono di ben più consolidata immagine e esercitano da anni una grandeattrattiva sui turisti stranieri attuali e potenziali. Si è lavorato molto per la creazione e la pro-mozione dell'Abruzzoshire quale destinazione rurale di qualità, ma bisogna riconoscere chel'Abruzzoshire non ha lo stesso fascino del Chiantishire.A gettare un'ulteriore ombra sul fenomeno c'è anche la considerazione che il turismo inregione è in larga parte alimentato da ospiti “fai da te” e di ritorno, che bassa è la pro-pensione e la capacità di confezionare offerte commerciali e di distribuirle utilizzando lepiattaforme e i canali di distribuzione primaria.Nonostante gli sforzi fatti il turismo abruzzese mantiene una forte dipendenza dai mercati diprossimità, con basso peso dei flussi provenienti dall'estero e dalle regioni italiane distanti. Inoltre, per il suo carattere di destinazione principalmente balneare, è affetto da alta sta-gionalità dei flussi, i quali ovviamente si concentrano soprattutto nel periodo estivo. Latipologia di risorse di cui la regione dispone consentirebbe un allungamento delle attivitàin primavera e autunno: l'Abruzzo quale meta non solo di vacanze al mare o in monta-gna ma di soggiorni “misti”, attivi, sportivi, di scoperta naturale e culturale.Ma tutte le azioni cui si è fatto riferimento necessitano di una pianificazione e programma-zione a monte, che riguardino l'intero territorio regionale e prevedano momenti di monito-raggio dello stato di avanzamento delle attività e di verifica in progress e finale. Sono com-petenze che, insieme all'organizzazione e alla realizzazione di un piano di marketing turi-stico regionale in grado di promuovere e supportare le vendite, fanno capo ad un unicosoggetto pubblico, la Regione. Negli ultimi anni sono stati compiuti enormi passi in avantinell'ambito della promozione; resta carente la verifica della coerenza tra quanto progettatosia pur nel breve periodo e quanto realizzato; è assolutamente mancante una progettualitàdi medio e lungo termine e di un metodo che faccia della raccolta ed elaborazione dei datie delle informazioni il fondamento conoscitivo su cui basare le decisioni.La regione paga certamente il fatto di essere una perla in una collana di perle, alcune dellequali più grandi e con caratteristiche di maggiore preziosità: è ubicato, infatti, in un Paese dis-seminato di cultura, arte e natura. Per uscire dall'empasse sostanziale degli ultimi anni ed impri-mere una svolta decisiva verso la crescita del settore, è necessario che il turismo acquisti cen-tralità nelle politiche regionali di sviluppo, che esso venga raccordato con altri ambiti che loinfluenzano ed alimentano (agricoltura, ambiente, trasporti, cultura) e che il suo sviluppo siabasato su modelli sostenibili fondati sull'esaltazione dell'identità del territorio. È fondamentalelavorare sulla qualità, coerenza e complementarità delle destinazioni e dei prodotti turistici esulla professionalità degli operatori pubblici e privati i quali, partendo dalla profonda cono-scenza dei bisogni del mercato, organizzino una rete di attori di cui facciano parte anche ifornitori di servizi avanzati, perché solo la cooperazione riesce a produrre un'offerta completain grado di regalare al turista un'esperienza a costi accettabili. Allo scopo di alimentare il ricam-bio ed evitare il rischio del prosciugamento dei mercati di prossimità, bisogna proseguire nellavoro di attrazione di nuove fasce di turisti e di allungamento della “gittata” dell'attività dipromo-commercializzazione, anche attraverso un uso sempre più ampio della tecnologia.

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3.1 L’INDAGINE DEL CRESA

3.1.1 INTRODUZIONE

Le fonti ufficiali (principalmente ISTAT e Banca d'Italia) relative ad offerta e domanda turi-stica a livello regionale e provinciale forniscono dati puntuali ed aggiornati sulla capa-cità ricettiva delle strutture, sugli arrivi e presenze e, per quanto attiene agli stranieri, suparticolari della domanda, quali la provenienza, la spesa media, ecc.. Mancano dati einformazioni su altri aspetti di grande rilevanza per la comprensione delle caratteristichestrutturali dell'offerta turistica regionale, del suo modus operandi, delle modalità di comu-nicazione e promozione, della capacità competitiva attuale e futura. Il CRESA, proseguendo peraltro nella direzione intrapresa qualche anno fa verso lo stu-dio di sempre più numerosi settori e il conseguente incremento della produzione autono-ma di dati, ha realizzato un'indagine diretta presso gli operatori turistici operanti inAbruzzo con l'obiettivo di raccogliere informazioni, non diversamente reperibili, riguar-danti specifici aspetti dell'offerta, con particolare riguardo per quelli, quali gli investimen-ti e le politiche di marketing, più rilevanti per la comprensione della capacità competiti-va del sistema delle imprese turistiche regionali.La rilevazione, che si è svolta tra gennaio e maggio 2013, un periodo caratterizzato daun forte rallentamento dell'attività in alcune tipologie di turismo di peso rilevante per l'eco-nomia regionale, quali quello balneare, ha costituito inoltre un'occasione per acquisireinformazioni indirette sulle caratteristiche della domanda e sulla capacità del territorio disoddisfare aspettative e bisogni di quanti scelgono la regione per trascorrere periodi ditempo libero. A tale scopo stato è stato chiesto agli operatori intervistati di riportare le opi-nioni dei clienti, raccolte nel corso dello svolgimento delle loro attività, riguardo alcuni puntiritenuti particolarmente importanti nella valutazione delle capacità turistiche di un territorio. Allo scopo di analizzare il sistema delle imprese che in modo più diretto contribuisce allaformazione dell'offerta turistica regionale si è limitato il campo di osservazione alle atti-vità ricettive (alberghi, affittacamere, B&B, agriturismi, campeggi, villaggi turistici e altrestrutture ricettive quali case e appartamenti per vacanze, residenze turistiche alberghieree country house), e, per quanto riguarda i servizi di natura complementare, agli stabili-menti balneari e agli impianti di risalita.

Il questionario utilizzato per l'indagine si articola in 8 sezioni:1. Scheda anagrafica2. Caratteristiche dell'attività e dell'offerta turistica3. Andamento dell'attività4. Investimenti e innovazione5. Concorrenza6. Politiche di marketing7. Domanda turistica8. Rapporti con il territorio e strategie future.

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L'indagine, condotta per conto del CRESA dalla società Questlab srl di Mestre, ha coin-volto 216 strutture.Per quanto riguarda la composizione percentuale del campione, ottima è stata la coper-tura rispetto agli obiettivi prefissati.

3.1.2 TIPOLOGIA E DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE IMPRESE CAMPIONE

Tipologia di imprese turistiche e distribuzione provinciale e per area geograficaPoco meno del 90% delle imprese intervistate opera nel campo della ricettività; pocopiù del 10% svolge, invece, attività diverse. Gli alberghi rappresentano quasi la metàdelle strutture ricettive, i Bed&Breakfast il 15%, i campeggi e gli agriturismi poco menodel 10%, i villaggi turistici del 5%, gli affittacamere del 3%. Intorno al 10% anche ilpeso delle strutture ricettive di tipo diverso; si tratta in prevalenza di case e apparta-menti per vacanze, residenze turistiche alberghiere e country house. Gli stabilimentibalneari costituiscono l'83% delle strutture che forniscono attività di svago, gli impiantisciistici il 17%.

Per quanto attiene alla distribuzione provinciale delle imprese del campione, Teramo ospi-ta poco più del 30% delle strutture intervistate, L'Aquila il 28%. Di poco superiori al 20%sono i pesi delle aziende operanti a Chieti e a Pescara. Gli alberghi rappresentano lafrazione maggiore delle imprese ricettive in tutte le province e la loro quota sul totale delcampione va dal 44% di Teramo al 52% dell'Aquila. Hanno pesi superiori al 20% i B&Ball'Aquila e a Pescara, i campeggi e villaggi turistici a Teramo e Chieti. Particolarmenteforte la presenza di agriturismi nella provincia di Pescara (18%). Per quanto riguarda lestrutture turistiche non ricettive presenti nel campione, il 53% degli stabilimenti balneari hasede nei comuni costieri teramani, il 26% in quelli pescaresi e il 21% in quelli chietini. La

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.1 IMPRESE RICETTIVE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ PREVALENTE (peso %)

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metà degli impianti di risalita presenti nel campione si colloca nella provincia dell'Aquilae l'altra metà è equidistribuita tra quelle di Chieti e Teramo.

Poco più del 9% delle imprese campionate ha sede in uno dei 4 comuni capoluogo: sonostrutture ricettive (80%), principalmente alberghi seguiti, a distanza da B&B, e stabilimen-ti balneari con sede a Pescara (20%). Nelle principali città, quindi, si conferma prevalen-te l'offerta turistica tradizionale, quale può essere definita quella alberghiera, e cominciaa prendere corpo una nuova forma di ospitalità, quella extra-alberghiera dei B&B, di piùrecente formazione, come testimonia il fatto che tale tipologia ricettiva è stata istituita piùdi recente (L.R. 78/2000) e le strutture ricettive con sede nei capoluoghi di provinciacoinvolte nell'indagine hanno mediamente 11 anni di attività contro i 20 delle strutturealberghiere.Particolarmente interessante è analizzare l'articolazione del campione per aree geografi-che1 alle quali si possono far corrispondere a grandi linee vocazioni turistiche diverse:costa, collina e montagna.Il 48% delle strutture ha sede sulla costa, il 36% in comuni montani e il 16% in quelli collinari.Incrociando le informazioni relative a tipologia di struttura ricettiva e localizzazione perarea geografica, si osserva che gli alberghi hanno peso prevalente in montagna (55%),rappresentano quasi la metà delle strutture ricettive sulla costa (48%) e pesano assai menoin collina (38%). Sulla base di quanto dichiarato dalla imprese campione, le strutturealberghiere costiere e collinari hanno mediamente 25 anni di attività, quelle montane 20.Relativamente all'offerta extra-alberghiera, l'ospitalità montana è caratterizzata da un 17%di B&B, quella collinare da un 35% di agriturismi e un 12% di altre strutture, tra le quali

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1 Appartengono alla montagna i comuni classificati dall'Istat come montagna interna, alla collina i comuni che appartengono allacollina interna e litoranea ad esclusione di quelli litoranei che nella presente elaborazione sono classificati come costa.

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.2 IMPRESE TURISTICHE PER PROVINCIA (peso %)

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prevalgono le country house, quella costiera da un 24% di campeggi e villaggi turistici. Lestrutture ricettive extra-alberghiere operano mediamente da 13 anni sulla costa, 10 in col-lina e 11 in montagna. Incrociando i dati relativi a tipologia ricettiva e anni di attività, siosserva che la zona collinare si delinea come area connotata da un'offerta turistica menotradizionale ma più “informale”, quale quella degli agriturismi e di altre tipologie fortemen-te connesse alle caratteristiche del territorio. L'offerta montana si sta trasformando, da pret-tamente alberghiera a sempre più extra-alberghiera, quindi anch'essa acquisisce lineamen-ti di sempre maggiore tipicità. Al contrario, è la ricettività costiera ad essere più cristalliz-zata in tipologie, quali alberghi, campeggi e villaggi turistici, meno tipicamente locali,come peraltro avviene generalmente nelle aree rivierasche, meta di turismo di massa.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.3 IMPRESE TURISTICHE PER AREA GEOGRAFICA (peso %)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.4 STRUTTURE RICETTIVE PER TIPOLOGIA E AREA GEOGRAFICA (peso %)

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Le dimensioni e classificazione delle strutture ricettive Esaminando sotto il profilo dimensionale, misurato in termini di numero posti letto, la distri-buzione per area geografica delle principali tipologie di strutture ricettive (alberghi, B&Be agriturismi) , si osserva che il 49% dei posti letto alberghieri è sulla costa, il 39% in mon-tagna e solo il 12% in collina. Gli alberghi costieri sono anche i più grandi, seguonoquelli montani e collinari (rispettivamente 83, 65 e 62 posti letto medi). Nell'ambito deiB&B, sono le strutture di montagna ad offrire quasi la metà dell'ospitalità (48%), le costie-re il 41% (8 posti letto) e le collinari l'11%. Per quanto riguarda l'aspetto dimensionale, iB&B hanno dimensioni simili in tutto il territorio regionale (8 posti letto in montagna e incollina, 7 sulla costa). È la collina a detenere la maggior quota di posti letto agrituristici(63% del totale regionale), seguita dalla montagna (34%) e dalla costa (3%). Gli agritu-rismi di montagna sono leggermente più grandi di quelli di collina (18 contro 16 postiletto), decisamente più piccoli quelli che operano sulla costa (8 posti letto).

Le strutture ricettive dei comuni capoluogo offrono un numero di posti letto generalmenteinferiore a quello proposto dagli altri comuni della regione; inferiore è, in particolare, ilnumero medio di posti letto delle strutture alberghiere (60) e dei B&B (5). Questo dato,che risente della presenza di Pescara, che, per ragioni di ordine urbanistico e economi-co, presenta connotazioni diverse da Chieti e Teramo ed ospita nel complesso strutturericettive alberghiere di dimensioni superiori rispetto agli altri capoluoghi, e dell'Aquila,nella quale gli edifici adibiti a strutture ricettive ubicati nei centri storici della città e dellefrazioni sono ancora in parte inagibili, evidenzia la scarsità dell'offerta ricettiva dei comu-ni capoluogo, probabilmente conseguente ad una domanda debole, non rivolta a mer-cati specificamente orientati verso i segmenti mare e natura.La distribuzione per area geografica dei posti letto in base alla classificazione per stelle(da 1 a 5) evidenzia che la montagna ha l'offerta più variegata, con peso percentualedelle strutture di livello basso, medio-alto e alto (rispettivamente 1, 4 e 5 stelle) superiorealla media regionale. La costa, in linea con una strategia che mira ad attrarre principal-mente flussi consistenti non qualificati di turisti, presenta la maggiore incidenza di struttu-re di livello medio-basso e medio (2 e 3 stelle). Rispetto alla media delle aziende cam-pione la collina mostra una prevalenza di strutture con 3 e 4 stelle, il che può essere inter-pretato come scelta strategica dell'area che, anche grazie alle agevolazioni per la crea-zione di strutture “tipiche del territorio” (B&B, agriturismi, country house, ecc), indirizza lapropria offerta verso la fascia medio-alta del mercato.

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STRUTTURE RICETTIVE E POSTI LETTO PER AREA GEOGRAFICA (peso %)

Tipologia Costa Collina Montagna AbruzzoStruttura Posti letto Struttura Posti letto Struttura Posti letto Struttura Posti letto

Alberghi 42,6 48,8 13,8 11,9 43,6 39,3 100,0 100,0Bed & Breakfast 46,7 41,3 10,0 10,7 43,3 48,0 100,0 100,0Agriturismi 5,3 2,6 63,2 63,0 31,6 34,4 100,0 100,0

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StagionalitàIn regione il 55,4% delle aziende ricettive e l'8,7% delle non ricettive offre servizi in tuttii periodi dell'anno.Le strutture collinari fanno osservare più frequentemente attività continuative nel corsodell'anno (76,5%): si tratta del 92% degli alberghi, del 100% dei B&B e del 50% degliagriturismi. Tra le imprese appartenenti al campione aventi sede nei comuni costieri prevalgono perovvi motivi quelle attive da maggio a settembre; in tale area sono le strutture ricettive chefanno registrare una maggior quota di aperture annuali (ricettive: 35,7%; alberghi: 55%;B&B: 21,4%; agriturismi:100%), mentre nell'ambito delle altre imprese, che nel caso spe-cifico sono stabilimenti balneari, maggiore è la frequenza stagionale. In tale contesto siosserva, tuttavia, che poco più del 5% degli stabilimenti balneari, certamente grazie all'at-tività di ristorazione che non risente in modo pregiudizievole della stagionalità, ha dichia-rato di lavorare nel corso di tutti i 12 mesi dell'anno.In montagna, al contrario, la percentuale di aziende ricettive aperte tutto l'anno prevalesu quella delle aziende con attività stagionale (68%), mentre solo un terzo degli impiantidi risalita funziona da gennaio a dicembre, garantendo in tal modo accesso agevole inquota. Nell'ambito della ricettività montana più della metà delle principali tipologie distrutture resta aperta 12 mesi (alberghi: 66%; agriturismi: 83% ; B&B: 77%). I capoluoghidi provincia, ad eccezione di Pescara, presentano flussi turistici meglio distribuiti neltempo: le strutture ricettive sempre aperte sono, infatti, l'81,3%. Si tratta, in particolare,del 100% degli alberghi e del 75% dei B&B.

3.1.3 OFFERTA DELLE STRUTTURE TURISTICHE

Servizi propri e di terziAlta è la percentuale di imprese che, oltre alle attività direttamente connesse con l'eserci-zio delle loro funzioni (alloggio per le strutture ricettive, servizio spiaggia per gli stabili-menti balneari e trasporto in quota per gli impianti di risalita), offrono direttamente servi-zi aggiuntivi (90%). Inferiore è il peso di quelle che integrano la gamma della propriaofferta per il tramite di altri soggetti (44%). Il 91% delle ricettive, l'84% degli stabilimentibalneari e il 100% degli impianti di risalita sono strutturati in modo da assicurare diretta-

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

DISTRIBUZIONE STRUTTURE RICETTIVE PER NUMERO STELLE E AREA GEOGRAFICA (peso % su totale stessa area)

Costa Collina Montagna Abruzzo

1 stella 0,6 0,0 3,5 1,62 stelle 9,4 5,7 8,6 8,83 stelle 72,9 76,2 63,4 69,74 stelle 16,5 18,0 18,6 17,45 stelle 0,5 0,0 5,8 2,4

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mente ai propri clienti servizi non rientranti in modo stretto nella propria attività. Più con-tenuto il peso delle imprese che completano la loro offerta con quella di altri operatori(54% degli alberghi, 36% delle strutture ricettive non alberghiere, 26% degli stabilimentibalneari e 75% degli impianti).Nell'ambito della ricettività, sono, pertanto, gli alberghi a mostrare la maggiore completezzadi gamma dell'offerta, la quale comprende frequentemente servizi di ristorazione e trasportoe, anche se in modo meno diffuso, sale meeting, centri benessere nonché impianti, attrezza-ture e attività sportive e, soprattutto per le strutture costiere, servizio spiaggia e piscina. Nelle strutture ricettive non alberghiere tali percentuali sono decisamente più ridotte e riguar-dano per lo più l'inclusione nell'offerta della ristorazione e del trasporto.

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Fig. 3.1.5 STRUTTURE TURISTICHE APERTE TUTTO L'ANNO PER AREA GEOGRAFICA (peso %)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.6 STRUTTURE TURISTICHE APERTE TUTTO L'ANNO PER TIPOLOGIA (peso %)

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Rispetto alla media regionale, la ricettività costiera fa osservare una più diffusa integra-zione della gamma dell'offerta con servizi propri ed un minor ricorso ai servizi di altrioperatori. Negli alberghi tale diffusione raggiunge il 100% delle strutture del campio-ne per quanto riguarda l'offerta diretta di servizi aggiuntivi e il 54% di quella organiz-zata in accordo con altri soggetti economici. Si tratta in prevalenza di servizi “tradizio-nali” quali ristorazione, trasporto, servizio spiaggia e piscina. Per quanto riguarda glistabilimenti balneari, l'offerta diretta (84%) o integrata con servizi di terzi (26%) è com-posta principalmente da vitto e alloggio. Quest'ultimo servizio evidenzia l'esistenza diconsolidati rapporti, non sempre di carattere formale, con altri operatori (alberghi, caseprivate per vacanze, residenze turistico-alberghiere, ecc).

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.7 OFFERTA TURISTICA: SERVIZI AGGIUNTIVI PROPRI E DI TERZI. ABRUZZO (peso %)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.8 OFFERTA TURISTICA: SERVIZI AGGIUNTIVI PROPRI E DI TERZI. COSTA (peso %)

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In collina l'89% delle strutture ricettive offre servizi aggiuntivi propri (alberghi: 100%; extra-alberghiere: 81%) e il 37% servizi di altri (alberghi: 36%; extra-alberghiere: 38%). Si trat-ta quasi esclusivamente di vitto e trasporto. Bassissima è l'incidenza percentuale dellestrutture che, direttamente o per il tramite di terzi, mettono a disposizione dei propri clien-ti servizi sportivi (impianti, attrezzature, ecc..) e visite guidate. Tali attività, nel caso delturismo collinare meno caratterizzato da attività classiche e impegnative in termini ditempo quali quelle offerte dal mare (spiaggia, nuoto), renderebbero quest'area assai piùattrattiva. In tale quadro sconfortante rileva un 20% di strutture agrituristiche che pratica-no l'attività di fattoria didattica, principalmente finalizzate ad offrire ai turisti informazionistrettamente connesse con il territorio e, quindi, ad esaltarne la tipicità.

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Fig. 3.1.9 OFFERTA TURISTICA: SERVIZI AGGIUNTIVI PROPRI E DI TERZI. COLLINA (peso %)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.10 OFFERTA TURISTICA: SERVIZI AGGIUNTIVI PROPRI E DI TERZI. MONTAGNA (peso %)

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Nella fascia montana, la propensione ad offrire servizi aggiuntivi propri è diffusa nel91% delle strutture ricettive (alberghi: 95%; altre tipologie ricettive: 85%) e il ricorsoall'integrazione della propria offerta con quella di altri operatori nel 52% delle struttu-re (alberghi: 61%; altre tipologie ricettive: 41%). Il servizio di trasporto è assai menodiffuso che nelle altre aree geografiche, probabilmente per il maggior ricorso all'utiliz-zo di mezzi propri da parte dei turisti a causa delle difficoltà nel raggiungere le zonemontane poco servite da infrastrutture e servizi pubblici. Importante è la quota di strut-ture, principalmente alberghiere, che, oltre ad offrire servizio di ristorazione, mette adisposizione dei propri clienti piscine, sale meeting e centri benessere, e superiore allamedia regionale è quella che offre impianti e attrezzature sportive e organizza corsi evisite guidate. Le strutture ricettive ubicate nei comuni capoluogo di provincia mostra-no, rispetto alle tre aree geografiche individuate, una maggiore diffusione della tenden-za ad integrare la propria offerta turistica con quella di altri operatori (alberghi: 67%;altre strutture ricettive: 52%), lievemente inferiore è invece quella relativa agli stabilimen-ti balneari (25%).Ne emerge nel complesso l'immagine di una regione contraddistinta da un'offerta turi-stica di tre diversi livelli: un turismo costiero maturo, caratterizzato da una gamma con-solidata di servizi piuttosto standard; uno collinare emergente, con strutture di piccoledimensioni e ancora debole sotto il profilo della varietà dell'offerta; uno montano checerca di acquisire competitività puntando più che nelle altre aree sull'ampliamento delventaglio dell'offerta attraverso l'inclusione, secondo un modello più avanzato già datempo sperimentato altrove, di servizi diversificati.

Natura degli accordi tra operatoriAllo scopo di valutare il grado di integrazione tra le strutture turistiche, sono state chiesteinformazioni circa l'esistenza di accordi con altri operatori e la natura degli stessi. L'analisidei dati fa emergere che una parte di operatori si “appoggia” ad altri soggetti in mododiscontinuo e sporadico e non instaura con essi alcun tipo di accordo di collaborazionee che, al contrario, in alcuni casi (stabilimenti balneari e strutture collinari) alla stipula diintese non segue o non è ancora seguita una collaborazione effettiva, per cui la percen-tuale di imprese che ha concluso accordi è superiore a quella di strutture che eroganoservizi integrati con quelli di altri operatori.In particolare, l'81% delle imprese ricettive intervistate e il 100% degli impianti di risalita,che hanno dichiarato di aver incluso nella propria offerta anche servizi di altri operatori,hanno stipulato con essi un accordo; per quanto riguarda gli stabilimenti balneari risaltaun 140% derivante, come già detto, dal fatto che alcuni di essi hanno raggiunto intesele quali però non hanno ancora generato fattive collaborazioni. Nella media regionale un accordo su due è di carattere informale, principalmente basa-to sul ripetersi di consuetudini ormai consolidate. Sono gli stabilimenti balneari a presen-tare il massimo grado di intese informali. Al contrario, sono gli impianti di risalita e gli alberghi, vale a dire le strutture che, nellageneralità dei casi, sono per loro natura più organizzate e strutturate, a mostrare unamaggiore propensione verso forme di collaborazione formalizzate. Si osserva che il

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14% degli alberghi e il 9% delle altre strutture ricettive hanno stipulato protocolli fina-lizzati non alla promozione diretta della loro attività quanto a quella del territorio nelquale operano.Per quanto riguarda la tipologia di accordi per area geografica, gli accordi informali pre-valgono su quelli basati su contratti commerciali o protocolli, oltre che nei capoluoghi diprovincia, in montagna e sulla costa, mentre le strutture turistiche collinari mostrano di pre-diligere fattispecie formali. Gli accordi finalizzati alla promozione del territorio rappresen-tano in tutte le aree considerate una percentuale intorno o superiore al 10%; leggermen-

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.11 IMPRESE CHE HANNO ACCORDI CON ALTRI OPERATORI PER LA FORMAZIONE DELL'OFFERTA TURISTICA (peso % su imprese con offerta composta anche da servizi di terzi)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.12 NATURA DEGLI ACCORDI (peso % su tot. imprese che hanno stipulato accordi)

Page 178: IL TURISMO in ABRUZZO

te più basso è il valore relativo alle strutture collinari, le quali sono probabilmente “con-centrate” sulla creazione di un'offerta competitiva, anche se ancora abbastanza limitatasotto il profilo del ventaglio di servizi, piuttosto che sulla promozione del territorio, avver-tita forse come secondaria perché non direttamente foriera di nuovi clienti.Scendendo ad analizzare con un maggior livello di dettaglio i casi in cui le strutture com-pongono la propria offerta aggregando anche servizi di terzi, si osserva che le impresericettive collinari mostrano la maggiore inclinazione ad instaurare rapporti di collabora-zione (alberghi: 80%; extra-alberghiere: 100%), formali o informali, ma continui e ripeti-

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.13 NATURA DEGLI ACCORDI PER AREA GEOGRAFICA (peso % su tot. imprese che hanno stipulato accordi)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.14 IMPRESE CHE HANNO ACCORDI CON ALTRI OPERATORI PER LA FORMAZIONE DELL'OFFERTA TURISTICA PER AREA GEOGRAFICA (peso % su imprese con offerta composta anche da servizi di terzi)

Page 179: IL TURISMO in ABRUZZO

tivi anche se poi tali accordi non producono in tutti i casi effetti concreti come dimostra ilfatto che in tale area è bassa la ricorrenza di offerta turistica comprensiva di servizi dialtri operatori; al contrario, le strutture di montagna tendono a stabilire accordi in misuraminore (alberghi: 44%; extra-alberghiere: 47%). Le imprese extra-alberghiere delle trearee geografiche, a differenza di quanto si osserva per quelle operanti nei soli comunicapoluogo, mostrano una propensione maggiore delle alberghiere ad instaurare rappor-ti di collaborazione con altri soggetti.Relativamente alle strutture non ricettive, spiccano i dati riguardanti gli impianti di risalitain montagna, che fanno osservare l'esistenza di accordi nel 100% dei casi di offertaaggregata di servizi, e, come già osservato, degli stabilimenti balneari, relativamente aiquali si osserva l'esistenza di intese che non ha generato ricadute in termini operativi.

3.1.4 ANDAMENTO DELL'ATTIVITÀ: FATTURATO, NUMERO DI ADDETTI E GRADO DI UTILIZZO DELLE STRUTTURE

Andamento del fatturato nel 2012Nell'analizzare i dati relativi a fatturato e dipendenti è doveroso premettere che esiste unacerta resistenza da parte degli operatori a fornire informazioni corrispondenti alla realtà,pertanto i dati esposti devono essere letti con una certa prudenza.Il 44% delle imprese turistiche intervistate ha fatturato nel 2012 fino a 100 mila euro, il32% da 100 mila a 500 mila euro, il 12 % da 500 mila a 1 milione di euro, il 5% da1 a 3 milioni di euro e solo l'1% più di tre milioni di euro.Passando ad analizzare il fatturato per tipologia di attività d'impresa, si osserva che quasiil 70% degli alberghi presenti nel campione ha dichiarato di fatturare fino a 500 milaeuro, un terzo dei quali fino a 100 mila euro, il 20% da 500 mila a 1 milione di euro e

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Fig. 3.1.15 IMPRESE TURISTICHE PER CLASSE DI FATTURATO. Anno 2012 (peso %)

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solo il 7% da 1 milione a 3 milioni di euro. Quelle non alberghiere mostrano una mag-giore incidenza, decisamente legata alle minori dimensioni, nella fascia di fatturato piùbassa (69%) e conseguenti pesi più contenuti delle classi via via più alte. Sono in parti-colare i B&B, gli affittacamere e gli agriturismi a far registrare le maggiori quote di impre-se con fatturato fino a 100 mila euro. Il 53% degli stabilimenti balneari ha incassato nel2012 da 500 mila a 1 milione di euro, la restante parte, al netto di una percentuale dinon risposte pari al 16%, meno di 100 mila euro. Gli impianti di risalita, che sostengo-no elevati costi di gestione e hanno quindi necessità di “riscuotere” di più, sono le struttu-re che hanno dichiarato i valori più alti: il 50% da 500 mila a 1 milione di euro e larestante parte, equidistribuita tra le due fasce superiori.

Analizzando la situazione delle imprese ricettive per area geografica, si evidenzia comesiano le strutture costiere, in parte per ragioni di carattere dimensionale, in parte perchéoperanti in un settore più consolidato quale quello del turismo balneare, ad avere, nono-stante il forte carattere stagionale dell'attività, fatturato mediamente più elevato: inferioreè, infatti la percentuale di quelle appartenenti alla fascia più bassa, leggermente superio-re quella con fatturato da 500 mila a 1 milione di euro e decisamente superiori rispettoalle altre aree geografiche i pesi delle imprese con classi di fatturato superiorI. In collina e in montagna più del 90% delle strutture ricettive non alberghiere ha dichiara-to un fatturato inferiore a 500 mila euro, con un'elevata quota di imprese che non rag-giungono neanche i 100 mila euro (collina: 76%; montagna: 79%). Solo sulla costa sonostate rilevate imprese ricettive con fatturato superiore a 3 milioni di euro. Le imprese chearrivano a realizzare un volume di affari superiore a 1 milione di euro sono, in collina emontagna, una percentuale delle sole strutture alberghiere (rispettivamente 15% e 2,4%). Nei comuni capoluogo non sono state rilevate strutture con fatturato superiore a 3 milioni dieuro; gli alberghi presenti nel campione si distribuiscono omogeneamente tra le restanti classimentre l'86% delle altre strutture ricettive ha dichiarato un valore inferiore a 100 mila euro.

Andamento dell'occupazione nel 2012Per quanto riguarda gli addetti, fermo restando che i dati dichiarati sono probabilmenteinferiori a quelli reali, sono i villaggi turistici a far registrare il numero medio più elevato(22), seguiti dagli impianti di risalita (16), dagli alberghi (11), dai campeggi e dagli sta-bilimenti balneari (7). Le altre tipologie di impresa fanno registrare tra 2 e 3 occupati.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

STRUTTURE RICETTIVE PER CLASSE DI FATTURATO, AREA GEOGRAFICA E COMUNI CAPOLUOGO. Anno 2012 (peso %)

Page 181: IL TURISMO in ABRUZZO

E' nelle strutture costiere che si registra per ogni tipo di impresa il maggior numero di lavo-ratori. In collina e in montagna le strutture ricettive presentano valori assai simili, legger-mente più grandi in collina quelli degli alberghi, degli affittacamere e dei B&B e in mon-tagna degli agriturismi e delle altre strutture ricettive. I valori degli occupati nelle impreseturistiche operanti nei capoluoghi di provincia sono generalmente inferiori a quelli mediregionali, eccezion fatta per le “altre strutture ricettive” e per gli stabilimenti balneari i cuidati sono certamente influenzati dalla presenza nel gruppo considerato del comune diPescara, località balneare piuttosto nota e frequentata dai turisti.

Utilizzo delle strutture nel 2012Per quanto riguarda l'utilizzo delle strutture nel 2012 sono anche in questo caso i villaggi turi-stici a far osservare i valori medi regionali più elevati (76%), seguiti dagli stabilimenti balneari(70%), dai campeggi (68%), dagli impianti di risalita (65%) e dagli agriturismi (54%), questi ulti-mi trascinati in alto dal 100% delle strutture costiere. Le altre tipologie mostrano valori inferiori

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

NUMERO MEDIO DI ADDETTI PER TIPOLOGIA E AREA GEOGRAFICA. Anno 2012 (val. assoluti)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

UTILIZZO STRUTTURA PER TIPOLOGIA E AREA GEOGRAFICA. Anno 2012 (peso %)

Page 182: IL TURISMO in ABRUZZO

al 50%, con il valore minimo dei B&B, che superano di poco il 30%. Rispetto ai valori mediregionali, nei comuni costieri maggiore è il grado di utilizzo degli alberghi, degli agriturismi edei campeggi, nei collinari degli affittacamere, dei B&B e delle altre tipologie recettive, neimontani, infine, degli agriturismi e delle altre strutture “diverse”. Nei capoluoghi di provincia glialberghi, i B&B e i campeggi presentano valori superiori alla media regionale.

Variazioni di fatturato nel periodo 2004-2008L'analisi dei dati raccolti relativi alle variazioni 2004-2008 di fatturato, addetti e gradodi utilizzo delle strutture deve tener conto del fatto che solo il 39% delle imprese campio-nate non ha subito a partire dal 2004 trasformazioni societarie (cambiamenti di ragionesociale o forma giuridica). Nei casi in cui tali modifiche abbiano riguardato l'intera com-pagine sociale, è verosimile che le imprese intervistate non abbiano avuto a disposizio-ne informazioni circa l'andamento dell'attività nel periodo considerato e questo può averinfluito sulla percentuale di risposte non date che, infatti, ad eccezione degli stabilimentibalneari, è mediamente assai elevata (28%). Quasi un terzo delle imprese turistiche regionali coinvolte nell'indagine ha dichiaratodi aver aumentato il proprio fatturato, circa due su cinque l'hanno mantenuto stabileo diminuito e poco meno di un terzo circa, come già detto, non ha fornito indicazio-ni in merito. Le strutture ricettive non alberghiere mostrano un andamento migliore dellealberghiere, con crescite di fatturato del 30% (alberghi: 28%) e decrementi del 17%(alberghi: -22%). Nonostante il diffuso decremento di periodo degli stabilimenti bal-neari, (26%), decisamente migliore è l'andamento delle strutture non ricettive: il 44%ha dichiarato di aver aumentato il fatturato (stabilimenti balneari: 42%; impianti dirisalita: 50%) e il 27% di averlo mantenuto stabile (stabilimenti balneari: 26%; impian-ti di risalita: 25%). Nel loro ambito rileva, inoltre, una percentuale assai bassa dirisposte non date (4,3%), tutte fornite dagli impianti di risalita, dato che indica una

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.16 IMPRESE TURISTICHE PER VARIAZIONE DI FATTURATO 2004/2008 (peso %)

Page 183: IL TURISMO in ABRUZZO

maggiore continuità nella gestione di queste attività. Sono le imprese turistiche costiere a mostrare il miglior andamento con maggiori percentualidi aumento e stabilità e minor pesi di diminuzione; quelle collinari, al contrario, vedono le piùdiffuse contrazioni e gli aumenti meno frequenti. Quasi 4 su dieci imprese operanti nei capo-luoghi di provincia ha aumentato il proprio livello di fatturato e meno di 3 lo ha diminuito.

Variazioni dell'occupazione nel periodo 2004-2008Passando a considerare la variazione degli addetti nel periodo 2004-2008, si osservache il 48% del complesso delle imprese turistiche presenti nel campione ha dichiarato che

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.17 IMPRESE TURISTICHE PER VARIAZIONE DI FATTURATO 2004/2008 E AREA GEOGRAFICA (peso %)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.18 IMPRESE TURISTICHE PER VARIAZIONE DI ADDETTI 2004/2008 (peso %)

Page 184: IL TURISMO in ABRUZZO

non ci sono state variazioni, il 18% che i dipendenti sono aumentati e il 10% diminuiti.Per quanto già detto a proposito del fatturato, anche nel caso dell'occupazione resta altala percentuale di imprese che non ha fornito risposta al quesito. Sono le strutture extra-ricettive a far registrare la minor incidenza di risposte non date, gli impianti di risalita ipiù diffusi aumenti e gli stabilimenti balneari la più pesante riduzione dell'occupazione.Sotto il profilo geografico, nei comuni montani si osserva un'alta incidenza di risposte nondate e la maggior tenuta complessiva dell'occupazione, con un saldo percentuale tra le rispo-ste con indicazione di aumento e le risposte con indicazione di decremento pari a 0. Sonole strutture costiere, seguite a breve da quelle collinari, ad aver più frequentemente incremen-tato i livelli occupazionali (saldo tra risposte con indicazione di crescita e di contrazione paria 13%) e quelle collinari ad aver mostrato le meno diffuse variazioni. Le imprese turistiche operanti nei comuni capoluogo, quelle che hanno dato più frequen-temente risposta a questo quesito, mostrano aumenti decisamente superiori e contrazionileggermente più diffuse rispetto alla media regionale, nonché livelli di stabilità dell'occu-pazione ad essa allineati.

Variazioni del grado di utilizzo delle strutture nel periodo 2004-2008Per quanto riguarda il grado di utilizzo delle strutture nel periodo 2004-2008 si rileva inprimo luogo che, leggermente più diffusa rispetto all'andamento nello stesso periodo diaddetti e fatturato, è la frequenza di risposte non date. Oltre ai motivi già esplicitati nellepagine che precedono, tale maggior incidenza trova spiegazione nel fatto che la deter-minazione della variazione del livello di sfruttamento di una struttura richiede una valuta-zione oggettivamente più difficoltosa. I valori medi regionali relativi all'incremento e alla non variazione si aggirano intorno al27%, mentre il decremento ha interessato il 19% delle imprese turistiche presenti nel cam-pione. Elevata anche in questo caso la percentuale di non risposte (28%). Le strutture ricet-

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.19 IMPRESE TURISTICHE PER VARIAZIONE DI ADDETTI 2004/2008 E AREA GEOGRAFICA (peso %)

Page 185: IL TURISMO in ABRUZZO

tive hanno avuto un andamento peggiore di quelle extra-ricettive. Stabilimenti balneari eimpianti di risalita mostrano rispettivamente nel 42% e nel 50% dei casi una crescita nel-l'utilizzo delle strutture e i soli stabilimenti balneari nel 21% una diminuzione. Gli alberghidichiarano una stabilità più ricorrente rispetto alle strutture extra-alberghiere ma mostrano,al contrario delle extra-alberghiere, un saldo percentuale negativo tra le risposte con indi-cazione in aumento e decremento (-5% contro +16%).Le strutture turistiche montane e collinari hanno migliorato il grado di utilizzo più fre-quentemente delle imprese costiere, le quali, al contrario, lo hanno più diffusamentemantenuto stabile. In tutte e tre le aree il saldo tra le risposte indicanti aumento e quel-

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Fig. 3.1.20 IMPRESE TURISTICHE PER VARIAZIONE DELL'UTILIZZO DELLE STRUTTURE 2004/2008 (peso %)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.21 IMPRESE TURISTICHE PER VARIAZIONE DELL' UTILIZZO DELLE STRUTTURE2004/2008 E AREA GEOGRAFICA (peso %)

Page 186: IL TURISMO in ABRUZZO

le indicanti decremento è positivo (costa: +10%; collina e montagna: +6%). Nei capo-luoghi di provincia si osserva che il maggior numero di imprese ha accresciuto il livel-lo di sfruttamento delle strutture, ma consistente è anche il peso delle strutture che hannoregistrato una decremento.

Andamento complessivo di fatturato, occupazione e utilizzo delle strutture nel periodo2004-2008Volendo tracciare un quadro complessivo dell'andamento delle imprese turistiche nelperiodo 2004-2008, si osserva che l'8% ha registrato contrazioni di tutti e tre gli indica-tori (alberghi: 12%; strutture ricettive non alberghiere: 4%; stabilimenti balneari: 16%), il15% incrementi (alberghi: 17%; strutture ricettive non alberghiere: 12%; stabilimenti bal-neari: 16%; impianti di risalita: 25%) e il 12% non ha dichiarato mutamenti sostanziali(alberghi: 10%; strutture ricettive non alberghiere: 9%; stabilimenti balneari: 32%; impian-ti di risalita: 50%). Ne emerge nel complesso il quadro di un sistema delle imprese turisti-che che solo per più di un quarto ha mantenuto stabile o migliorato livello di fatturato,occupazione e sfruttamento delle strutture. Le imprese extra ricettive e, nell'ambito dellaricettività, quelle alberghiere hanno mostrato maggiore capacità di reggere e migliorarele proprie perfomance.

A livello territoriale la situazione meno favorevole è quella della zona montana, con unsaldo percentuale tra le imprese che hanno dichiarato incrementi dei tre parametri eaziende con indicazioni di decremento pari al +1% (costa: +10%; collina: + 8%).Scendendo nel dettaglio delle diverse tipologie di imprese per area geografica, siosserva che tra le strutture ricettive che operano sulla costa e, anche se in misura mino-re, tra le ricettive non alberghiere collinari e montane, vi è una netta prevalenza diquelle che hanno avuto andamenti positivi di tutti e tre gli indicatori rispetto a quelleche hanno invece dichiarato trend negativi. Nell'ambito degli stabilimenti balneari edegli alberghi in collina e in montagna i due andamenti hanno interessato lo stessonumero di imprese e generalmente elevato è anche il peso di quelle strutture chehanno indicato una sostanziale stabilità nel periodo esaminato. Particolarmente buonele performance della ricettività alberghiera e degli stabilimenti balneari nei capoluo-ghi di provincia.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

IMPRESE TURISTICHE PER ANDAMENTO 2004/2008 DI FATTURATO, OCCUPAZIONE E UTILIZZO STRUTTURE (val. %)

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Variazioni di fatturato nel periodo 2008-2012Riguardo al fatturato, quasi la metà delle imprese comprese nel campione ha dichiaratodi aver registrato una contrazione, solo il 17% un incremento e il 22% di non aver osser-vato alcuna variazione. Tra le strutture sono gli alberghi a far osservare un andamentopeggiore di quello medio regionale, mentre le imprese ricettive extra-alberghiere, pur inun generale clima recessivo, mettono a segno risultati meno negativi. Il miglior risultato diperiodo è quello delle attività extra-ricettive, in particolare degli impianti di risalita, il 75%dei quali ha accresciuto il proprio livello di fatturato. Questi dati confermano l’ipotesi secondo la quale nei periodi di crisi la tendenza è stata

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.22 IMPRESE TURISTICHE PER VARIAZIONE DI FATTURATO 2008/2012 (peso %)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.23 IMPRESE TURISTICHE PER VARIAZIONE DI FATTURATO 2008/2012 E AREA GEOGRAFICA (peso %)

Page 188: IL TURISMO in ABRUZZO

quella di tagliare le spese per le vacanze riducendo o azzerando i pernottamenti, senzarinunciare, però a svaghi meno costosi quali una giornata al mare o in montagna. Rispetto a quelle costiere, le strutture collinari e montane fanno registrare un maggior pesodelle imprese con fatturato in crescita e, al contempo, anche di quelle in decremento euna minor quota di strutture che non hanno rilevato rispetto al periodo osservato variazio-ni di rilievo. I saldi tra le risposte con indicazione di aumento e quelle con indicazione didecremento è -28% sulla costa e -34% in collina e in montagna.

Variazioni dell'occupazione nel periodo 2008-2012Per quanto riguarda le variazioni del numero di addetti nel periodo 2008-2012 lamaggior parte delle imprese a livello regionale ha dichiarato una situazione immutata,poco più di un quarto di aver contratto i livelli occupazionali e solo l'11% di averliaumentati. Nell'ambito delle strutture ricettive, le extra-alberghiere fanno osservare una percentualedi stazionarietà leggermente superiore alla media regionale, la minor quota di contrazio-ni e la più consistente percentuale di incrementi con un saldo percentuale tra risposte conindicazione di aumento e di contrazione pari al -12% (alberghi: -17%). Per gli impianti dirisalita si osservano una contrazione e un incremento di pari entità, mentre gli stabilimen-ti balneari riportano un saldo tra imprese che aumentano i livelli occupazionali e che lidiminuiscono del -21%. L'occupazione decresce in tutto il territorio regionale; sono le strutture costiere a mostrarela maggiore incidenza dell'aumento dei livelli occupazionali, quelle montane del decre-mento, quelle collinari di livelli invariati. Le imprese turistiche che operano nei capoluoghi di provincia assumono andamenti deci-samente migliori della media regionale: 16 strutture su cento registrano aumenti del nume-ro di addetti, per 53 la situazione è rimasta immutata e 21 fanno registrare contrazioni.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.24 IMPRESE TURISTICHE PER VARIAZIONE DI ADDETTI 2008/2012 (peso %)

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Variazioni del grado di utilizzo delle strutture nel periodo 2008-2012Nella media regionale sono state molto più numerose le imprese che hanno vissuto unariduzione dell'utilizzo delle strutture rispetto al 2008 rispetto a quelle che lo hanno aumen-tato. Circa un quarto delle attività ha mantenuto invariato tale parametro. Sono le extraricettive a mostrare il miglior andamento con incrementi e riduzioni di pari entità e unastazionarietà che arriva al 43%. Le ricettive non alberghiere hanno registrato incrementinel 18% dei casi, contrazioni che si attestano di poco al di sotto del 40% e situazioniimmutate nel 24%. Negli alberghi la riduzione dell'utilizzo delle strutture ha interessato 6imprese su 10, mentre solo 1 su 10 ha migliorato il grado di sfruttamento.

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Fig. 3.1.25 IMPRESE TURISTICHE PER VARIAZIONE DI ADDETTI 2008/2012 E AREA GEOGRAFICA (peso %)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.26 IMPRESE TURISTICHE PER VARIAZIONE DELL'UTILIZZO DELLE STRUTTURE 2008/2012 (peso %)

Page 190: IL TURISMO in ABRUZZO

Sono le imprese montane che fanno registrare i più diffusi incrementi, le situazioni menofrequentemente mutate e le più frequenti contrazioni. 14 strutture ogni 100 che operanonella fascia costiera e 11 in quella collinare dichiarano un miglioramento, mentre inambedue le aree circa 43 su 100 hanno conosciuto contrazioni del livello di sfruttamen-to delle loro strutture.Nei comuni capoluogo di provincia le riduzioni del grado di utilizzo delle strutture ha inte-ressato il 58% delle imprese, gli incrementi il 16% e la percentuale di aziende che nonha registrato variazioni è inferiore alle tre diverse aree geografiche.

Andamento complessivo di fatturato, occupazione e utilizzo delle strutture nel periodo2008-2012Volendo tracciare il quadro complessivo dell'andamento di fatturato, numero di addetti egrado di utilizzo delle strutture turistiche nel periodo 2008-2012, si osserva che sono leimprese ricettive in particolare alberghiere a registrare contrazioni più frequenti rispettoagli incrementi di tutti e tre gli indicatori. Positivo è il saldo tra le risposte in aumento equelle in diminuzione degli stabilimenti balneari, i quali mostrano anche la più elevataricorrenza di situazioni immutate. Il 25% degli impianti di risalita ha dichiarato incremen-ti di tutti e tre i parametri.Incrociando le risposte per tipologia di strutture e area geografica si osserva che gli alber-ghi perdono terreno in tutto il territorio regionale in misura crescente al crescere dell'altitu-dine. Anche le altre strutture ricettive, ad esclusione di quelle costiere, mostrano diffusi mameno gravi segni di difficoltà, gli stabilimenti balneari presentano un saldo positivo dirisposte in crescita e decremento.Nei capoluoghi di provincia la situazione del sistema alberghiero appare particolarmen-te critica, quella del sistema della ricettività extra-alberghiera sostanzialmente stazionaria.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.27 IMPRESE TURISTICHE PER VARIAZIONE DELL'UTILIZZO DELLE STRUTTURE 2008/2012 E AREA GEOGRAFICA (peso %)

Page 191: IL TURISMO in ABRUZZO

Andamento complessivo di fatturato, occupazione e utilizzo delle strutture nel periodo2004-2012Mettendo a confronto gli andamenti dei due periodi considerati (2004-2008 e 2008-2012) si osserva che nell'ultimo quadriennio la situazione appare notevolmente peggio-rata. A soffrire in modo particolarmente pesante sono gli alberghi, per i quali le difficoltàsono iniziate assai prima della crisi economica. Leggermente meno grave l'arretramentodelle strutture alberghiere costiere le quali hanno continuato a crescere nel primo periodoe nel secondo hanno tenuto meglio di quelle operanti nelle altre aree geografiche. Le strut-ture ricettive non alberghiere appaiono meno in difficoltà: le costiere sembrano aver bene-ficiato, probabilmente grazie ai minori costi per la loro fruizione, delle difficoltà della ricet-tività alberghiera e, dopo aver registrato contrazioni più diffuse degli aumenti nel primoperiodo, crescono, sia pur lievemente, nel secondo. La ricettività non alberghiera collina-re e montana mostra un buon andamento nel primo periodo ma risente fortemente dellacrisi nel secondo e indebolisce nel complesso la propria posizione. Gli stabilimenti bal-neari e gli impianti di risalita, tra il 2004 e il 2008 sostanzialmente stabili i primi e increscita i secondi, al contrario delle altre strutture, paiono non risentire della crisi, proba-bilmente perché le difficoltà economiche hanno trasformato molti turisti in escursionisti iquali, costretti a rinunciare a soggiorni con pernottamenti fuori casa, non rinunciano peròa giornate di giornate di svago ed acquistano i servizi di supporto.

Variazione arrivi e permanenza media nel periodo 2008-2012Tenendo conto che la domanda ha registrato un tasso di rispondenza pari all'88,0%, lerisposte fornite dagli operatori permettono di affermare che a livello regionale nel perio-do 2008-2012 gli arrivi hanno mostrato una tendenza diffusamente orientata alla dimi-nuzione, dato che più della metà dei rispondenti (54,2%) ha dichiarato di aver subito uncalo, quasi un quarto (24,7%) ha riscontrato un andamento stabile e poco più di un quin-to (21,1%) ha registrato un aumento. Tra le aree geografiche l'andamento peggiore è quello osservato tra le strutture dei comu-ni collinari che hanno mostrato una maggior prevalenza di flessioni. Le strutture costiere equelle montane registrano una minore prevalenza di diminuzioni e, in particolare, neicomuni litoranei è stata riscontrata una maggiore quota di stabilità. Tra i rispondenti, le strutture localizzate nei comuni capoluoghi di provincia hanno riscontra-

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

IMPRESE TURISTICHE PER ANDAMENTO 2008/2012 DI FATTURATO, OCCUPAZIONE E UTILIZZO STRUTTURE (val. %)

Page 192: IL TURISMO in ABRUZZO

to andamenti in aumento per una quota (11,8%) molto minore rispetto alla media regiona-le, mentre le variazioni in calo (52,9%) sono approssimativamente allineate al valore medio. Gli andamenti osservati dalla diverse tipologie di strutture ricettive mostrano evidenti dif-ferenze: gli alberghi registrano la peggiore situazione considerando che più dei tre quar-ti (75,5% dei rispondenti) ha riscontrato un calo degli arrivi. Anche i campeggi e le altrestrutture ricettive registrano un'elevata diffusione di andamenti in calo (rispettivamente55,6% e 55,0%) ma essa è bilanciata da una certa quota di variazioni in aumento (rispet-tivamente 27,8% e 65,7%). Emergono i villaggi turistici con la maggiore percentuale distrutture rispondenti che hanno registrato incrementi (75,0%) e gli impianti di risalita, nes-

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

FIG. 3.1.28 ANDAMENTO 2008-2012 DEGLI ARRIVI NELLE STRUTTURE TURISTICHE PER AREA GEOGRAFICA (val. % dei rispondenti)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.29 ANDAMENTO 2008-2012 DEGLI ARRIVI NELLE STRUTTURE TURISTICHE PER TIPOLOGIA (val. % dei rispondenti)

Page 193: IL TURISMO in ABRUZZO

suno dei quali ha rilevato diminuzioni. Le risposte al questionario ci permettono di analizzare anche le variazioni nella perma-nenza media intervenute nello stesso periodo. Considerando che la domanda ha ottenu-to un tasso di rispondenza pari all'86,1%, più dei due terzi dei rispondenti (69,4%) hadichiarato che la permanenza media è diminuita, per più di un quarto (26,3%) è rimastastabile e solo per il 4,3% di essi è risultata in aumento. Tra le aree geografiche l'andamento peggiore è registrato dai comuni collinari dovel'82,1% delle strutture rispondenti ha mostrato variazioni in calo. Tale diffusione diminui-sce nelle aree costiere (74,4%) e ancor più in quelle montane (57,4%), ma bisogna osser-

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.30 ANDAMENTO 2008-2012 DELLA PERMANENZA MEDIA NELLE STRUTTURE TURISTICHE PER AREA GEOGRAFICA (val. % dei rispondenti)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.31 ANDAMENTO 2008-2012 DELLA PERMANENZA MEDIA NELLE STRUTTURE TURISTICHE PER TIPOLOGIA (val. % dei rispondenti)

Page 194: IL TURISMO in ABRUZZO

vare che i comuni litoranei non registrano alcuna struttura che ha osservato allungamentidella permanenza media. Le strutture turistiche localizzate nei comuni capoluogo di provincia evidenziano un peg-giore andamento rispetto alla media regionale perché i tre quarti di quelle rispondentifanno rilevare accorciamenti della permanenza media e mancano operatori che dichia-rino aumenti, contro il 4,3% del valore registrato nella regione. Tra le diverse tipologie di strutture turistiche si nota una generale prevalenza di anda-menti in calo, che raggiungono il massimo nei villaggi turistici (87,5%), negli alber-ghi (77,8%) e negli stabilimenti balneari (70,6%). E' da notare che tra le strutturecensite solo gli alberghi, gli affittacamere, i B&B, gli agriturismi e i campeggi rileva-no operatori che dichiarano di aver osservato un allungamento della permanenzamedia, ma la loro numerosità è così esigua che prevalgono comunque gli andamen-ti in diminuzione.

3.1.5 INVESTIMENTI

Allo scopo di individuare le dinamiche, le priorità individuate e le strategie perseguite dalle impre-se turistiche per aumentare la propria competitività, una sezione del questionario utilizzato per larilevazione è stato dedicato agli investimenti effettuati nel periodo 2008-2012.Sono state considerate quattro tipologie di investimenti:- strutturali,- in qualità, ambiente, sicurezza ed etica,- tecnologici,- altro (formazione, pubblicità).

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.32 IMPRESE TURISTICHE CHE HANNO INVESTITO NEL PERIODO 2008-2012 (peso % su totale stessa tipologia)

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Il 69% delle imprese del campione ha effettuato investimenti nel periodo considerato.Particolarmente elevata è la quota di imprese non ricettive (87%), mentre quelle ricettive(66%), in particolar modo gli alberghi (64%), mostrano percentuali assai più basse. Trale strutture non ricettive ottimo è il dato relativo agli impianti di risalita (100%) e buonoquello degli stabilimenti balneari (84%).Nell'ambito della zona costiera, anche grazie alla presenza degli stabilimenti balneari,quasi 3 imprese turistiche su 4 fanno effettuato investimenti. Più bassi i valori relativi allestrutture che operano in montagna (65%) e, soprattutto, in collina (63%).

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.33 IMPRESE TURISTICHE CHE HANNO INVESTITO NEL PERIODO 2008-2012PER AREA GEOGRAFICA (peso % su totale stessa area geografica)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.34 IMPRESE TURISTICHE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ E INVESTIMENTO (peso % su totale investitrici stessa attività)

Page 196: IL TURISMO in ABRUZZO

Spicca la percentuale assai inferiore alla media regionale di imprese turistiche aventi sedenei comuni capoluogo: tra il 2008 e il 2012 solo poco più di una su due ha effettuatoinvestimenti.La quasi totalità delle imprese presenti nel campione ha effettuato investimenti strutturali(97%) e tecnologici (95%). Lievemente inferiori, ma comunque elevate, sono le percentua-li di aziende turistiche che hanno puntato su formazione e promozione (87%) e su qua-lità, ambiente, sicurezza ed etica (76%).Nell'ambito delle imprese che hanno effettuato investimenti, tutte le non ricettive hanno investitoin strutture e tecnologia e tutti gli impianti di risalita anche in promozione e formazione. Per quan-to riguarda la ricettività, il 97% delle imprese ha puntato sulle strutture, più dell'85% sulla forma-zione e promozione, il 95% degli alberghi e il 93% delle extra-alberghiere sulla tecnologia,l'80% degli alberghi e il 72% delle altre ricettive su qualità, ambiente, sicurezza ed etica. Sotto il profilo della distribuzione dei diversi investimenti nelle 3 aree geografiche, la maggio-re ricorrenza di quelli strutturali, in qualità, ambiente, sicurezza ed etica e in promozione eformazione si osserva nelle imprese collinari, mentre gli investimenti tecnologici sono stati effet-tuati con maggior frequenza dalle strutture operanti sulla costa. Tutte le imprese dei comunicapoluogo di provincia facenti parte del campione hanno investito in strutture e tecnologia, il91% in formazione e promozione e l'82% in qualità, ambiente, sicurezza ed etica.

Investimenti in struttureNell'ambito delle imprese che hanno realizzato investimenti in strutture, si osserva che imaggior pesi sono quelli delle aziende che hanno effettuato interventi di ristrutturazione(72%) e di ampliamento di spazi per i servizi esistenti (42%). Meno consistente la quotadi aziende che hanno realizzato interventi finalizzati all'attivazione di nuovi servizi (24%)e abbattuto barriere architettoniche (22%).Gli impianti di risalita hanno effettuato più frequentemente delle altre tipologie di imprese

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.35 IMPRESE TURISTICHE PER TIPOLOGIA DI INVESTIMENTO E AREA GEOGRAFICA (peso % su totale investitrici stessa area)

Page 197: IL TURISMO in ABRUZZO

interventi di ristrutturazione, di sostituzione, di ampliamento e di creazione di strutture pernuove attività. Nell'ambito delle ricettività gli alberghi che hanno effettuato investimentistrutturali lo hanno fatto con maggior ricorrenza per abbattere barriere architettoniche eper ampliare spazi da dedicare alle attività esistenti, le strutture extra-alberghiere perristrutturare e creare aree da dedicare a nuovi servizi. Le strutture alberghiere tendono,quindi, ad effettuare investimenti più legati al rispetto di norme di legge e al consolida-mento della propria attività; al contrario le extra-alberghiere sembrano puntare sull'amplia-mento della gamma dell'offerta e sulla valorizzazione delle proprie strutture. Sotto il profilo territoriale si osserva la maggior frequenza di tutte le tipologie di investimento voltea migliorare l'offerta attuale nella fascia costiera e di quelli finalizzati all'attivazione di altre atti-vità in quella collinare. Ciò è riconducibile probabilmente, da una parte, alla maggiore staticitàdel turismo balneare giunto in fase di maturità e, dall'altra, alla minore “anzianità di servizio”delle strutture collinari le quali, quindi, necessitano in minor misura di interventi di manutenzionee messa a norma e sono piuttosto concentrate sull'aumento dell'attrattività che l'attivazione dinuovi servizi potrebbe generare. Le imprese investitrici operanti in comuni di montagna mostra-no una propensione generalmente inferiore rispetto alle aziende turistiche delle altre due areegeografiche ad effettuare tutte le tipologie di investimenti strutturali. Le strutture turistiche nei comuni capoluogo, meno diffusamente interessate dagli investi-menti strutturali, hanno concentrato i propri interventi sulla ristrutturazione e, in misura assaiminore, sull'ampliamento delle strutture a disposizione dei servizi già attivi.

Investimenti immateriali in ambiente, qualità, sicurezza e etica La maggior parte delle imprese appartenenti al campione che ha effettuato investimenti imma-teriali in ambiente, qualità, sicurezza e etica, ha puntato sull'ambiente: il 76% sulla riduzione

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IMPRESE PER TIPOLOGIA DI INVESTIMENTO STRUTTURALE. ANNO 2012 (peso % su totale investitrici in stessa categoria)

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dei consumi energetici, il 44% sull'ottimizzazione nella gestione dei rifiuti e il 5% sulla certifica-zione UNI EN ISO /14001. Una parte consistente ha investito in sicurezza (35%) e una piùmeno importante in Qualità (11%). Assai inferiore è il peso delle strutture che hanno destinatofondi per implementare sistemi di gestione etica o pratiche di responsabilità sociale.Gli investimenti in campo ambientale prevalgono in tutte le tipologie di imprese investitri-ci e le aree geografiche, con la massima ricorrenza nelle strutture ricettive non alberghie-re e non ricettive e nelle imprese costiere. Meno sensibili agli investimenti ambientali, sesi esclude il risparmio energetico, sono gli alberghi e, per quanto riguarda il risparmioenergetico, le strutture non ricettive. Hanno investito in qualità principalmente gli impiantidi risalita e le imprese che operano in collina, nella certificazione etica gli stabilimentibalneari, nella responsabilità sociale gli alberghi e le strutture montane e in sicurezza leimprese turistiche alberghiere e quelle collinari.Per quanto attiene alle imprese operanti nei comuni capoluogo si osserva che quasi il 90% diquelle che hanno realizzato questo tipo di investimenti ha dedicato risorse al risparmio energe-tico, nessuna di esse ha dichiarato investimenti per la certificazione UNI EN ISO 14001 e perla realizzazione di pratiche SA 8000 o di responsabilità sociale e che solo il 2% ha destina-to fondi alla sicurezza e l'11% all'ottimizzazione della gestione dei rifiuti e alla qualità.

Investimenti di natura tecnologica Nell'ambito del 94,6% delle imprese appartenenti al campione che hanno effettuato inve-stimenti di natura tecnologica si osserva che le percentuali più alte hanno impiegato risor-se per realizzare o ottimizzare il sito web (84%) e per attivare un servizio Wi-Fi per laclientela (81%). Assai inferiore il peso delle strutture che hanno destinato fondi per l'infor-matizzazione dei processi gestionali (33%).Gli investimenti in tecnologia, effettuati da più dell'80% delle imprese investitrici facenti

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

IMPRESE PER TIPOLOGIA DI INVESTIMENTO IN QUALITÀ, AMBIENTE, ETICA E SICUREZZA. ANNO 2012 (peso % su totale investitrici in stessa categoria)

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parte del campione che hanno interessato la quasi totalità delle strutture turistiche costie-re (99%) e un'ampia quota di quelle collinari e montane (rispettivamente 91% e 90%),sono stati prevalentemente finalizzati, in particolare da quelle alberghiere, alla creazionedi siti web e all'attivazione di un servizio Wi-Fi. Relativamente a questi ultimi si osservache solo gli stabilimenti balneari e le imprese ricettive principalmente extra-alberghiereoperanti nei comuni di montagna fanno osservare percentuali leggermente più basse. Meno diffusi gli investimenti volti all'informatizzazione dei processi gestionali, che sono statieffettuati dal 33% delle imprese ricettive investitrici (alberghi: 47%; altre: 21%) e dal 30% diquelle non ricettive. Le percentuali di imprese investitrici sono maggiori nei comuni costieri emontani e sensibilmente più basse in quelli collinari, probabilmente perché le strutture in essioperanti sono più giovani e più dotate tecnologicamente.

Nell'ambito dei comuni capoluogo di provincia decisamente superiori alla media regio-nale sono i pesi percentuali delle imprese che hanno effettuato investimenti di natura tec-nologica: la quota minima è quella relativa all'informatizzazione dei processi (60% delleimprese investitrici), la massima quella riguardante l'attivazione del Wi-Fi (100%).

Altri investimenti La metà dell'86,5% di imprese facenti parte del campione che ha investito in “altro” hautilizzato risorse per la formazione degli addetti (tecniche gestionali, lingue, ecc), il 91%per azioni pubblicitarie e di promozione. Particolarmente diffusi gli investimenti pubblicitari nell'ambito delle strutture non ricettive edegli alberghi, i quali sono anche quelli che, insieme agli impianti di risalita, hanno inve-stito più frequentemente in formazione. Sotto il profilo territoriale, si osservano i pesi al disotto della media regionale delle strutture collinari per quanto attiene alle azioni pubblici-tarie e nelle strutture costiere per quelle formative.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

IMPRESE PER TIPOLOGIA DI INVESTIMENTO TECNOLOGICO. ANNO 2012 (peso % su totale investitrici in stessa categoria)

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La percentuale di imprese operanti nei capoluoghi di provincia è leggermente inferiorealla media regionale per quanto riguarda gli investimenti in pubblicità e superiore rispet-to ad essa per le attività di formazione.

3.1.6 CONCORRENZA

Si è ritenuto interessante approfondire alcuni aspetti relativi alle caratteristiche delle strut-ture presenti nel campione rispetto alle principali aziende loro concorrenti. Al tal fine sono state formulate domande riguardanti:- gli aspetti dimensionali,- la gamma dei servizi offerti,- le politiche di prezzo.Sono stati posti, inoltre, quesiti volti ad approfondire la percezione che gli operatori turi-stici hanno del territorio nel quale operano, considerato quale destinazione turistica insenso generale, rispetto alle principali destinazione turistiche concorrenti. Si è chiesto lorodi indicare come vantaggio o svantaggio alcuni fattori che concorrono ad influenzare ilconsumatore nel corso della fase di decisione d'acquisto, in quella materiale d'acquistoe, infine, di fruizione del servizio acquistato.Questi elementi comprendono la disponibilità di informazioni on line, l'accessibilità, la mobi-lità interna, l'immagine del territorio, i prezzi, la completezza e fruibilità dell'offerta turistica,la cultura dell'accoglienza, la tradizione eno-gastronomica, l'organizzazione di eventi.

Dimensioni delle strutture turistiche rispetto ai principali competitorsPer quanto riguarda le dimensioni delle strutture turistiche rispetto ai principali concorren-ti, il 34% ritiene di essere più piccola, il 52% di uguale dimensione e solo l'11% più gran-

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

IMPRESE PER TIPOLOGIA DI INVESTIMENTO IN PUBBLICITÀ E FORMAZIONE.ANNO 2012 (peso % su totale investitrici in stessa categoria)

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de. Esiste inoltre, una piccola quota (4%) che non esprime alcun parere in merito. L'opinione di avere dimensioni maggiori rispetto ai propri concorrenti è più ricorrente nel-l'ambito delle strutture alberghiere (12%) e assente tra gli impianti di risalita il 75% deiquali ritiene che non ci siano differenze sostanziali tra loro e i loro principali competitors.Parere analogo prevale di misura tra gli stabilimenti balneari. La quota maggiore di strut-ture che ritengono di essere più piccole è quella delle imprese ricettive non alberghiere,nell'ambito delle quali si osserva anche la maggior percentuale di risposte non date.Tra le strutture collinari e, anche se in modo meno diffuso, tra le montane ricorre più chenella media regionale l'opinione di essere più grandi dei loro competitors. Tra gli opera-

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.36 DIMENSIONI AZIENDALI RISPETTO AI PRINCIPALI CONCORRENTI PER TIPOLOGIA D'IMPRESA (peso %)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.37 DIMENSIONI AZIENDALI RISPETTO AI PRINCIPALI CONCORRENTI PER AREA GEOGRAFICA (peso %)

Page 202: IL TURISMO in ABRUZZO

tori costieri predomina più che in quelli delle altre fasce geografiche, invece, la convin-zione di avere dimensioni inferiori. Il 95% delle strutture con sede nei capoluoghi di pro-vincia ritiene di essere di maggiori dimensioni o che non ci siano differenze sostanziali.

Ampiezza di gamma di servizi rispetto ai principali competitorsPer quanto riguarda la gamma di servizi offerti, poco più della metà degli operatori turi-stici intervistati ritiene che essa sia uguale a quella della concorrenza, il 28% che sia infe-riore e il 17% maggiore.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.38 GAMMA DI SERVIZI OFFERTI RISPETTO AI PRINCIPALI CONCORRENTI PER TIPOLOGIA D'IMPRESA (peso %)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.39 GAMMA DI SERVIZI OFFERTI RISPETTO AI PRINCIPALI CONCORRENTI PER AREA GEOGRAFICA (peso %)

Page 203: IL TURISMO in ABRUZZO

Sono principalmente le strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere a valutare la pro-pria offerta come inferiore (18%), gli impianti di risalita a ritenerla uguale (75%) e gli sta-bilimenti balneari maggiore (37%). Si osserva che anche nel caso della gamma di servi-zi, nell'ambito delle strutture ricettive, al contrario di quanto si osserva per le complemen-tari, esiste una percentuale di operatori (tra il 4 e il 5%) che non fornisce risposta. Nell'ambito delle tre aree geografiche individuate, abbastanza omogenea (17%) è laquota di operatori che ritengono che la gamma dei servizi da loro offerti sia inferiorerispetto a quella della concorrenza; superiore alla media regionale è tra le strutture costie-re la convinzione che essa sia uguale e tra quelle collinari e montane che sia maggiore.Tra le imprese turistiche con sede nei comuni montani si rileva, inoltre, la più bassa quotapercentuale di risposte non date, le quali, invece, rappresentano tra il 5 e il 6% di quel-le delle altre due aree geografiche.Le valutazioni espresse dalle strutture operanti nei capoluoghi di provincia sono nel com-plesso abbastanza allineate a quelle medie regionali, leggermente più consistente laquota di operatori che ritiene che la propria gamma di servizi sia uguale o maggiore,meno grande quella che la valuta inferiore. Anche nel caso delle strutture operanti neicapoluoghi di provincia il tasso di risposte non date è pari a 0.

Politiche di prezzo rispetto ai principali competitorsA fronte di valutazioni prevalenti di ampiezza di gamma dei servizi offerti pari a quelladei principali competitors (66% nella media regionale), si osserva che gli operatori cheoffrono prezzi inferiori rappresentano il 26% del totale del campione e il peso di quelliche dichiarano prezzi superiori piuttosto modesta (7%).Sono le imprese non ricettive a indicare più frequentemente prezzi allineati a quelli della con-correnza e, in misura assai minore, prezzi inferiori. Più variegato il panorama delle impresericettive: il 65% di esse dichiara prezzi allineati (alberghi: 62%; ricettive non alberghiere:

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.40 PREZZI PRATICATI RISPETTO AI PRINCIPALI CONCORRENTIPER TIPOLOGIA DI IMPRESA (peso %)

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68%), il 26% inferiori (alberghi: 29%; ricettive non alberghiere: 24%) e l'8% superiori.Esaminando le aree geografiche si osserva che le risposte si distribuiscono in misura simi-le tra collina e montagna e sono in parte divergenti da quelle relative alle strutture costie-re, nell'ambito delle quali più frequente è l'opinione di offrire prezzi allineati alla concor-renza e assai inferiore è la pratica di applicare prezzi superiori.Le strutture con sede nei comuni capoluogo fanno osservare la netta prevalenza della valu-tazione di prezzi allineati a quelli dei principali competitors (75%) e solo il 25% di esseritiene che le tariffe applicate siano inferiori.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.41 PREZZI PRATICATI RISPETTO AI PRINCIPALI CONCORRENTI PER AREA GEOGRAFICA (peso %)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

MOTIVAZIONI SULLA DIFFORMITÀ DEI PREZZI RISPETTO AI PRINCIPALI CONCORRENTI (peso % su rispondenti stessa tipologia)

Page 205: IL TURISMO in ABRUZZO

Passando ad esaminare le motivazioni che hanno indotto politiche di prezzo diversificaterispetto alla concorrenza, si osserva che gli operatori che praticano prezzi inferiori lo fannonel 27% dei casi per minore ampiezza di gamma, nel 25% per attrarre nuovi clienti, nel 23%dei casi perché offrono servizi di qualità inferiore, e nel 5% per entrare in mercati di nicchia. Nell'ambito di quelli che praticano prezzi più elevati, la quota maggiore (56%) è rappre-sentata da quelle strutture che offrono servizi di qualità superiore, il 25% da imprese conmaggiore ampiezza di gamma e nel 6% dei casi da operatori che hanno scelto di muover-si verso mercati di nicchia “pregiati”. Esiste in entrambi i casi una quota superiore al 10%di strutture che offrono le più eterogenee motivazioni per le proprie politiche di prezzo. Il 60% degli alberghi che praticano prezzi inferiori ai principali competitors e l'88% diquelli che stabiliscono prezzi superiori lo fanno per motivi connessi con l'offerta (numeroo qualità dei servizi). Il 30% delle altre strutture ricettive che non allinea i prezzi a quelli dei principali concorren-ti sceglie di ridurre il guadagno unitario per attrarre nuovi clienti e un 8% lo fa per entrarein nuovi mercati. Il 75% delle aziende ricettive extra-alberghiere che sceglie politiche di prez-zo medio-alte punta sulla completezza e qualità dell'offerta. Tra gli stabilimenti balneari e gliimpianti di risalita che non allineano il costo di accesso dei propri servizi a quelli dei con-correnti, tipologie nell'ambito delle quali non esistono strutture che praticano prezzi più ele-vati, prevalgono le ragioni connesse con la la criticità dell'offerta.Le strutture costiere che presentano variazioni di prezzo al rialzo rispetto ai loro concorren-ti lo fanno quasi esclusivamente sulla base della valutazione della migliore qualità dei loroservizi, le montane aggiungono ad essa argomentazioni prevalentemente legate alla com-pletezza dell'offerta. Nelle imprese turistiche collinari pesa anche la scelta di entrare in piùqualificati mercati di nicchia. In montagna più raramente che nelle altre due aree geogra-fiche le imprese ricorrono a politiche di contenimento dei prezzi per motivi connessi a cri-ticità dell'offerta (40% contro più del 50% delle altre due fasce). Sono le strutture costiereche adottano con più frequenza strategie di prezzo aggressive per attrarre nuovi clienti(30%) e quelle collinari per entrare in mercati di nicchia (11%).Le imprese turistiche operanti nei capoluoghi di provincia non dichiarano disallineamentiin alto rispetto alla concorrenza e argomentano il ribasso principalmente con la scarsaampiezza della gamma dei servizi offerti.

Punti di forza e di debolezza del territorioLa valutazione dei punti di forza e di debolezza del territorio è stata fatta calcolando il saldopercentuale tra le risposte con indicazione positiva e quelle con indicazione negativa. Emerge con evidenza che le punte di diamante sono, nel giudizio delle strutture turistichecoinvolte nell'indagine, l'enogastronomia (+60%) e i prezzi contenuti (+50%). Ugualmentepositive, anche se in misura considerevolmente inferiore, sono le valutazioni relative allacultura dell'accoglienza (+29%), alla disponibilità di informazioni on line (+22%), all'ac-cessibilità (+10%) e all'immagine del territorio (+4%).Sono invece giudicate negativamente quindi quali punti di debolezza del territorio la comple-tezza dell'offerta (-6,5%), le iniziative, eventi, manifestazioni (-22%) e la mobilità interna (-50%). Le strutture ricettive esprimono opinioni più diffusamente positive di quelle non ricettive

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sulla disponibilità di informazioni on line e sul livello dei prezzi e, meno ampiamente pro-pense a considerare l'accessibilità, l'immagine del territorio e l'eno-gastronomia. Al con-trario di quanto si osserva per le extra-ricettive esse considerano favorevolmente il fattore“accoglienza”. Sono, invece, più pessimistiche nel valutare la mobilità interna, la comple-tezza dell'offerta e l'organizzazione di eventi e iniziative quali elementi di vantaggiorispetto alle destinazioni concorrenti. Le disparità di valutazione trovano in parte spiega-zione nella diversa tipologia di turisti che le due famiglie di strutture turistiche accolgono.Sul giudizio delle extra-ricettive pesa, infatti, molto il fatto che esse non sono meta solo di

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.42 VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO (saldi % delle risposte)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.43 VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO. IMPRESE RICETTIVE E COMPLEMENTARI (saldi % delle risposte)

Page 207: IL TURISMO in ABRUZZO

turisti in senso stretto ma anche di escursionisti o residenti che dedicano una giornata allosvago e, pertanto, esprimono bisogni di diversa natura. Confrontando le valutazioni espresse dalle strutture alberghiere con quelle ricettive nonalberghiere si osserva che migliori sono i giudizi espressi da quest'ultima tipologia riguar-do alla disponibilità di informazioni on-line, all'immagine del territorio, ai prezzi, all'ac-coglienza, e all'enogastronomia e meno negativi quelli inerenti l'offerta di iniziative cultu-rali. Ne emerge l'immagine di una clientela alberghiera più esigente di quella delle altretipologie di imprese ricettive e di una maggiore fatica da parte degli operatori alberghie-

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.44 VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO. IMPRESE RICETTIVE ALBERGHIERE E EXTRA-ALBERGHIERE (saldi % delle risposte)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.45 VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO PER AREA GEOGRAFICA (saldi % delle risposte)

Page 208: IL TURISMO in ABRUZZO

ri per fronteggiare limiti e debolezze che riguardano più spesso la gestione complessivadel territorio che quella della loro azienda.Sono le strutture collinari a considerare con maggior frequenza come punti di forza del terri-torio la disponibilità di informazioni on line, il livello dei prezzi e la cultura dell'accoglienza;le costiere valutano come plus del territorio più delle altre aree geografiche l'accessibilità e latradizione eno-gastronomica; le montane esprimono i più diffusi giudizi positivi sull'immaginedel territorio. In tutto il territorio regionale negativa, sia pure con valori del saldo percentualeassai diversi, è la valutazione riguardante la mobilità interna, la completezza dell'offerta e l'or-ganizzazione di iniziative, manifestazioni, eventi della cultura e dello spettacolo.Trattandosi delle relazioni tra le strutture turistiche, i propri clienti ed il territorio, e quindi le poli-tiche pubbliche locali di gestione e le scelte operative, si ritiene importante valutare le diver-sità provinciali nella percezione dei diversi elementi dell'ambiente aziendale esterno che con-corrono alla formazione dell'attrattività dell'offerta turistica di una località. In tutte e quattro leprovince prevalgono giudizi negativi riguardo mobilità interna e organizzazione di eventi epositive relativamente a informazioni on-line, prezzi e tradizione eno-gastronomica.Gli operatori turistici della provincia di Pescara esprimono le più diffuse valutazioni posi-tive sulla disponibilità di informazioni on-line, sul livello dei prezzi e sull'accoglienza emeno negativi sulla mobilità interna. Le strutture turistiche teramane vedono con maggio-re ottimismo l'accessibilità, la completezza dell'offerta e la tradizione eno-gastronomica emanifestano il giudizio più cauto sul livello dei prezzi. La provincia di Chieti è caratteriz-zata da un clima di opinione peggiore delle altre provincie riguardo alla disponibilità diinformazioni on line, alla mobilità interna, alla completezza dell'offerta e all'accoglienza;unica nota positiva l'immagine del territorio, giudicata migliore che nelle altre parti del ter-ritorio regionale. Le strutture della provincia dell'Aquila esprimono valutazioni generalmen-te allineate alla media regionale con un minor ottimismo riguardo la cultura eno-gastrono-mica e un maggior apprezzamento per la percezione dell'immagine del territorio.Le strutture operanti nei comuni capoluogo esprimono ottime valutazioni, peraltro in lineacon la media regionale, relativamente all'enogastronomia e alla competitività dei prezzi.Migliori rispetto ad essa sono le opinioni riguardo la disponibilità di informazioni on line

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO PER PROVINCIA(saldi % delle risposte)

L'Aquila Chieti Pescara Teramo Capoluoghi di provincia

Inf. on line 21,7 17,4 29,5 19,7 35,0Accessibilità 11,7 4,3 -15,9 30,3 -10,0Mobilità int. -46,7 -50,0 -40,9 -42,4 -35,0Immagine territorio 5,0 8,7 -4,5 4,5 -30,0Prezzi 50,0 50,0 52,3 47,0 50,0Completezza offerta -10,0 -17,4 -4,5 3,0 0,0Accoglienza 21,7 21,7 43,2 31,8 20,0Eno-gastronomia 53,3 60,9 56,8 66,7 60,0Iniziative culturali -26,7 -34,8 -6,8 -18,2 -50,0

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L’INDAGINE DEL CRESA

e la mobilità interna, decisamente peggiori i giudizi sull'accessibilità dall'esterno, sull'im-magine del territorio, sulla completezza dell'offerta, sull'accoglienza, e sulle iniziative cul-turali e dello spettacolo.

3.1.7 POLITICHE DI MARKETING

Canali pubblicitari, di comunicazione e promozioneNella regione una quota elevatissima delle strutture turistiche intervistate utilizza come cana-le pubblicitario, di comunicazione e promozione il proprio sito web (88,9%) che, in quasila metà dei casi (45,8%), offre anche la possibilità di prenotare online. Risulta meno diffu-so, ma comunque molto consistente, l'uso delle agenzie di viaggio online (44,4%), dei sitidi promozione turistica del territorio (43,5%) e dei mass media (44,9%). Tra i mass mediasono particolarmente utilizzati quelli a diffusione nazionale (64,9% dei casi), seguiti daquelli regionali (37,1%), internazionali (35,1%) e provinciali (21,6%). Tra i canali menousati si registrano i tour operator (23,1%) e le agenzie di viaggio tradizionali (19,4%). E'interessante notare che il solo 4,6% delle strutture intervistate rinuncia all'uso di canali dicomunicazione ed è costituito, in particolare, da stabilimenti balneari e alberghi.

Con un maggiore dettaglio territoriale si osserva che l'uso del sito web è diffuso in tuttele aree geografiche e soprattutto in collina (91,4%) dove, del resto, anche l'utilizzo delleagenzie di viaggio online è molto più frequente (62,9%) di quanto avvenga in montagna(52,6%) e sulla costa (32,0%). Risulta interessante il fatto che le strutture turistiche ubicatenei comuni costieri utilizzano meno correntemente sia le agenzie di viaggio tradizionali(14,6%) e online (32,0%) sia i tour operator (17,5%). Gli unici canali di comunicazione

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La somma delle percentuali è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.46 CANALI PUBBLICITARI, COMUNICAZIONE E PROMOZIONE UTILIZZATI DELLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI (val. %)

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che esse utilizzano più che altrove sono i siti di promozione turistica del territorio e i massmedia (entrambi 49,5%). Al contrario le strutture turistiche localizzate in montagna usanosolo le agenzie di viaggio tradizionali (24,4%) più frequentemente che altrove. Si potreb-be ipotizzare che la diversa tipologia di canali di comunicazione scelti nelle differentiaree geografiche sia legata al fatto che mentre il turismo balneare/costiero e quello mon-tano hanno una più lunga tradizione per cui si rivolgono a un mercato consolidato eabbastanza stabile, il turismo che interessa le aree collinari, sviluppatosi più recentemen-

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La somma delle percentuali è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig.3.1.47 CANALI PUBBLICITARI, COMUNICAZIONE E PROMOZIONE UTILIZZATI DALLE STRUTTURE ABRUZZESI PER AREA GEOGRAFICA (val. %)

La somma delle percentuali è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.48 DIFFUSIONE TERRITORIALE DEI MASS MEDIA UTILIZZATI DALLE STRUTTURE ABRUZZESI PER AREA GEOGRAFICA (val. %)

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te, si rivolge, invece, a un mercato in forte evoluzione attraverso canali innovativi chefavoriscono il contatto diretto con la clientela.I mass media utilizzati come canale di comunicazione mostrano una diffusione territoria-le diversa secondo la localizzazione delle strutture intervistate: la diffusione regionale enazionale è preminente per gli operatori della montagna (rispettivamente 48,3% e72,4%) mentre quella internazionale prevale per le strutture dei comuni costieri (43,1%).Dalle informazioni raccolte attraverso il questionario emerge che le strutture turistiche localiz-zate nei comuni capoluogo di provincia utilizzano più frequentemente degli altri solo le agen-zie di viaggio online (55,0%) e i mass media (50,0%), in particolare quelli a diffusione pro-vinciale (40,0%). Inoltre, sono più numerose le strutture ivi ubicate che non utilizzano alcuncanale di comunicazione (5,0%), fatto che lascerebbe ipotizzare che gli operatori turistici deiquattro capoluoghi pensano di usufruire di un traino pubblicitario e di comunicazione connes-so con la natura stessa della loro localizzazione. Tale ipotesi potrebbe spiegare anche ladiversa composizione delle varie tipologie di canali di comunicazione utilizzati.

Se si scende al dettaglio delle differenti tipologie di strutture ricettive si nota che la quasitotalità degli alberghi utilizza il proprio sito internet (90,4%) che nella metà dei casi(50,6%) offre la possibilità di prenotare online. Una quota minore, ma superiore allamedia regionale, usufruisce dei servizi delle agenzie di viaggio online (57,4%) e deimass media (45,7%), principalmente a diffusione nazionale (74,4%) e regionale (48,8%).Anche gli affittacamere si affidano in larghissima parte (80,0%) al proprio sito, che per-mette la prenotazione online nel 75% dei casi, e alle agenzie di viaggio online (60,0%),ma non disdegnano neanche i tour operator e il sito di promozione turistica del territorio(entrambi 40,0%). I B&B utilizzano canali pubblicitari che non si discostano molto daquelli delle altre tipologie turistiche: prevale l'utilizzo del proprio sito internet (93,3%) men-tre il ricorso alle agenzie di viaggio online (33,3%), ai mass media e al sito di promozio-ne turistica del territorio (entrambi 30,0%) sembra essere meno frequente che nella mediaregionale. Gli agriturismi usufruiscono in maniera più diffusa della media regionale deicanali di comunicazione innovativi che utilizzano la connessione a internet quali il pro-

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CANALI PUBBLICITARI, COMUNICAZIONE E PROMOZIONE UTILIZZATI DALLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI PER TIPOLOGIA (val. %)

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prio sito web (94,7%), le agenzie di viaggio online (57,9%), il sito di promozione turisti-ca del territorio (52,6%), ai quali si aggiunge un canale tradizionale quale i tour opera-tor (42,1%). Le altre strutture ricettive mostrano un utilizzo superiore alla media di tutti icanali di comunicazione che arriva al 100% per il proprio sito web e al 78,9% per leagenzie di viaggio online. I campeggi superano la media regionale solo nell'uso del sitodi promozione turistica del territorio (55,6%) mentre riguardo agli altri canali sono allinea-ti o si pongono al di sotto di essa. Tra le strutture turistiche non ricettive gli stabilimenti bal-neari sono quelli che maggiormente rinunciano ad ogni canale di comunicazione(21,1%). Essi, inoltre, non utilizzano agenzie di viaggio tradizionali né online né tour ope-rator, e usufruiscono meno della media regionale di tutti gli altri canali, ad eccezione deimass media (52,6%), in larga parte a diffusione provinciale (60%) e regionale (50%). Tuttigli impianti di risalita usano il proprio sito web e i mass media, a diffusione nazionale(100% delle strutture) e regionale (66,7%), i tre quarti di essi usufruiscono del sito di pro-mozione turistica del territorio.

Canali di venditaConsiderando che la domanda relativa ai canali di vendita ha ottenuto un tasso dirispondenza dell'82,4%, le risposte ottenute ci permettono di affermare che tra icanali di vendita utilizzati dalle strutture turistiche della regione prevalgono il sitoweb di destinazione (47,2% delle strutture rispondenti) e le agenzie di viaggio onli-ne (41,0%) mentre vengono utilizzati in misura minore le agenzie di viaggio tradi-zionali (38,8%) e i tour operator (34,8%). Gli operatori affermano di aver usato inmisura molto più diffusa la vendita diretta effettuata di persona (71,3%), attraverso ilproprio sito (85,4%) o per telefono (80,9%). Considerando le diverse aree geogra-fiche si nota che le strutture turistiche localizzate nei comuni collinari hanno utilizza-to molto più spesso della media regionale ognuno dei canali di vendita considerati,

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La somma delle percentuali è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.49 CANALI DI VENDITA UTILIZZATI DALLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI (val. %)

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sebbene risultino più frequenti quelli innovativi quali le agenzie di viaggio online(58,1%) e i siti web di destinazione (51,6%) rispetto a quelli classici come le agen-zie di viaggio tradizionali e i tour operator (entrambi 45,2%). Anche le strutture deicomuni montani usufruiscono dei canali di vendita generalmente in misura maggioredi quanto accada a livello regionale, ad eccezione del sito web di destinazione(42,9%) che, invece, è l'unico ad essere utilizzato dai comuni costieri (48,8%) piùche nella media regionale. Anche riguardo alla vendita diretta si evidenziano alcune differenze a livello territo-riale: mentre nei comuni costieri le strutture turistiche che hanno utilizzato il telefono ela comunicazione personale superano il valore medio regionale, sia in collina che inmontagna l'uso di queste forme è meno diffuso e raggiunge per la vendita di perso-na i valori minimi.Considerando che il tasso di rispondenza delle strutture localizzate nei capoluoghi diprovincia ha raggiunto un valore molto elevato (95,0%), si nota che esse generalmen-te utilizzano più diffusamente della media non solo i canali di vendita (agenzie diviaggio online: 57,9% dei rispondenti; agenzie di viaggio tradizionali: 47,4%; touroperator: 42,1%) ma anche la vendita diretta (per telefono: 84,2%; di persona:78,9%).Le diverse strutture turistiche mostrano comportamenti differenziati: gli alberghi hannoutilizzato più frequentemente della media tutti i canali di vendita, sia quelli attraversointermediari sia quelli di vendita diretta. A questo tipo di comportamento si avvicinaquello delle altre strutture ricettive che hanno utilizzato tutti i canali in misura maggioredella media, ad eccezione della vendita diretta attraverso telefono o di persona. Gliagriturismi e gli affittacamere usano più della media solo i tour operator, le agenzie di

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Fig. 3.1.50 CANALI DI VENDITA UTILIZZATI DALLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI PER AREA GEOGRAFICA (val. %)

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viaggio online e il proprio sito, mentre i B&B usufruiscono in particolare solo dei sitiweb di destinazione. I campeggi e i villaggi turistici emergono per l'uso frequentissimodei canali di vendita diretta.Il questionario somministrato agli operatori turistici abruzzesi ci consente di analizzareanche l'andamento dell'utilizzo dei diversi canali di vendita durante il periodo 2008-2012, tenendo conto che la relativa domanda ha ottenuto un tasso di rispondenza del71,3%.

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La somma delle percentuali è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.51 CANALI DI VENDITA DIRETTA UTILIZZATI DALLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI PER AREA GEOGRAFICA (val. %)

La somma delle percentuali per tipologia di struttura è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013 Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

CANALI DI VENDITA UTILIZZATI DALLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI PER TIPOLOGIA DI STRUTTURA (val. %)

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A livello regionale è in fase di crescita l'impiego di tutti quei canali di vendita, sia diret-ta sia attraverso intermediari, che usufruiscono di internet, quali il proprio sito web, leagenzie di viaggio online e il sito web di destinazione, in relazione ai quali risulta unaconsistente prevalenza delle risposte che dichiarano un aumento dell'uso. Si evidenziainvece una predominanza delle risposte che riportano in calo l'adozione dei canali tradi-zionali quali le agenzie di viaggio tradizionali, i tour operator, canali di vendita direttadi persona e per telefono.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.52 ANDAMENTO DEI CANALI DI VENDITA UTILIZZATI DALLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI (val.% dei rispondenti)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.53 ANDAMENTO DEI CANALI DI VENDITA UTILIZZATI DALLE STRUTTURE TURISTICHEDELLA COLLINA ABRUZZESE (val.% dei rispondenti)

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Le variazioni intervenute nel periodo considerato risultano abbastanza omogenee nelledifferenti aree geografiche regionali, sebbene in alcune di esse si riscontrino tendenzedi consistenza particolarmente ragguardevole. I canali di vendita innovativi che utiliz-zano il web, come le agenzie di viaggio online, il sito web di destinazione e il pro-prio sito web mostrano una prevalenza di aumenti in tutte le aree geografiche ma inparticolare essi sono più diffusi lungo la costa e nelle aree montane. I canali di vendi-ta tradizionali, come le agenzie di viaggio tradizionali, i tour operator e quelli di ven-dita diretta effettuata di persona o per telefono fanno registrare ovunque una prevalen-za di andamenti in diminuzione. Per i primi due canali il calo è particolarmente diffu-so nei comuni costieri e riguardo alla vendita diretta in quelli collinari. Sembrerebbequindi che nelle aree litoranee sia rilevabile un più consistente processo di trasforma-zione delle modalità di vendita dei servizi turistici. Relativamente alle strutture presenti nei comuni capoluogo di provincia risulta più diffusodella media regionale il calo nell'uso delle agenzie di viaggio tradizionali e della vendi-ta di persona, mentre sembra più frequente l'aumento del ricorso al sito web di destina-zione. Si nota che andamenti pressoché costanti riguardano l'utilizzo delle agenzie diviaggio online e la vendita per telefono.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.54 ANDAMENTO DEI CANALI DI VENDITA UTILIZZATI DALLE STRUTTURE TURISTICHE DELLA COSTA ABRUZZESE (val.% dei rispondenti)

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Offerte promozionali I risultati del questionario somministrato agli operatori turistici mostrano che il 63,9% dellestrutture intervistate ha effettuato offerte promozionali durante il 2012. Si può immagina-re che le strutture che non ne realizzano non ne sentano la necessità o non le ritenganoutili o adatte al loro tipo di attività. Tenendo conto che la domanda ammetteva una rispo-sta multipla, prevalgono le offerte effettuate in particolari periodi dell'anno quali festivitàe bassa stagione (73,2%) seguite da quelle rivolte a particolari tipologie di turisti quali

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.55 ANDAMENTO DEI CANALI DI VENDITA UTILIZZATI DALLE STRUTTURE TURISTICHE DELLA MONTAGNA ABRUZZESE (val.% dei rispondenti)

La somma delle percentuali per tipologia di promozioni è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013 Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.56 TIPOLOGIE DI PROMOZIONI EFFETTUATE DURANTE IL 2012 DALLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI (val. %)

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giovani, universitari, anziani e famiglie (47,1%). Risultano meno diffuse le offerte effettua-te in concomitanza con particolari eventi sul territorio (29,7%) e quelle comprensive di ser-vizi non normalmente inclusi nell'offerta (26,1%).A un maggiore dettaglio territoriale si osserva che le strutture localizzate nei comuni mon-tani e costieri hanno effettuato più diffusamente offerte promozionali (rispettivamente65,4% e 65,0%) mentre nei comuni collinari tale pratica è meno frequente (57,1%). Inparticolare le strutture delle aree montane hanno effettuato tutti i tipi di promozioni più fre-quentemente della media regionale mentre quelle costiere hanno praticato più spesso solole offerte rivolte a particolari tipologie di turisti (49,3%). Le strutture delle zone collinari,invece, hanno effettuato più frequentemente le promozioni legate a particolari eventi ecomprendenti servizi generalmente non inclusi (entrambe 30,0%).

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La somma delle percentuali per area geografica è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013 Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.57 TIPOLOGIE DI PROMOZIONI EFFETTUATE DURANTE IL 2012 IN ABRUZZO PER AREA GEOGRAFICA (val. %)

La somma delle percentuali per tipologia di struttura è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013 Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

TIPOLOGIE DI PROMOZIONI EFFETTUATE DURANTE IL 2012 IN ABRUZZO PER TIPOLOGIA DI STRUTTURE TURISTICHE (val. %)

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Tra le strutture localizzate nei capoluoghi provinciali sono più numerose (65,0%) dellamedia quelle che hanno effettuato offerte promozionali. In particolare sono più frequentile promozioni legate a particolari periodi dell'anno (76,9%) e quelle rivolte a particolaritipologie di turisti (69,2%).Il dettaglio delle singole tipologie di strutture turistiche mostra che tutti gli impianti di risa-lita hanno praticato almeno un tipo di offerta promozionale, quota che scende al 75%per i villaggi turistici e al 73% per gli alberghi e le altre strutture ricettive. La percentualeminore è stata registrata dagli affittacamere (40%) e dai B&B (43%). In particolare, il72,5% degli alberghi che hanno effettuato promozioni ha preferito quelle legate a parti-colari periodi dell'anno e in misura minore, ma superiore alla media, quelle rivolte a par-ticolari tipologie di turisti (56,5%) e quelle comprendenti servizi generalmente non inclusi(29,0%). I B&B hanno privilegiato invece le promozioni legate a particolari periodi del-l'anno (84,6%) e meno spesso, sebbene più della media, quelle legate a particolari even-ti e che includono servizi generalmente non compresi (entrambi 38,5%). Tutti i villaggi turi-stici effettuano promozioni legate ai periodi dell'anno e meno frequentemente (50,0%),ma più della media, quelle che includono servizi generalmente non compresi. I campeg-gi, invece, utilizzano più spesso offerte destinate a particolari tipologie di turisti e relativea particolari periodi dell'anno (entrambi 60%). Il 75% degli impianti di risalita effettua pro-mozioni rivolte a particolari tipologie di turisti e la metà quelle legate a particolari perio-di dell'anno e a particolari eventi.

Grado di soddisfazione circa l'efficacia delle promozioni effettuateIl questionario ha permesso di rilevare anche il grado di soddisfazione che gli operatorihanno manifestato riguardo all'efficacia delle promozioni effettuate. Tenendo presente checirca il 40% degli intervistati non ha risposto, a livello regionale risulta che giudizi positi-vi (ottenuti sommando quelli buoni e quelli ottimi) sono stati espressi da quasi un terzo

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013 Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.58 GRADO DI SODDISFAZIONE CIRCA LE PROMOZIONI EFFETTUATE PER AREA GEOGRAFICA (val. %)

Page 220: IL TURISMO in ABRUZZO

(32,4%) degli intervistati. Tra le aree geografiche il maggior livello di soddisfazione è stato dichiarato dagli opera-tori turistici dei comuni di montagna (37,2%), dove è maggiore la quota di rispondenti(65,4%). Il minor grado di soddisfazione è stato osservato nei comuni collinari (22,9%),dove la percentuale di rispondenti è minore (51,4%). I giudizi espressi dalle strutture turistiche dei comuni capoluogo di provincia mostrano unlivello di soddisfazione più elevato (35,0%) e un tasso di rispondenza (65,0%) più altodella media.I risultati ottenuti a livello di singole tipologie di strutture turistiche evidenziano che il gradodi soddisfazione è molto variabile: si passa infatti dal 100% dei giudizi positivi espressidagli impianti di risalita al 13,3% dei B&B. Mostrano una soddisfazione maggiore dellamedia non solo gli impianti di risalita ma anche i villaggi turistici (62,5%) e gli alberghi(40,4%), tipologie per le quali il tasso di rispondenza è stato superiore al 70%. Le altretipologie esprimono livelli di soddisfazione molto bassi dato che giudizi positivi proven-gono da meno di un quarto dei B&B, degli stabilimenti balneari (15,8%), degli affittaca-mere (20,0%) e degli agriturismi (21,1%). Si tratta di strutture in cui il tasso di “non rispo-ste” è abbondantemente superiore al 40%.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

GRADO DI SODDISFAZIONE CIRCA LE PROMOZIONI EFFETTUATE PER TIPOLOGIA DI STRUTTURATURISTICA (val. %)

Azioni di follow up (post vendita) nel periodo 2008-2012Il questionario ha preso in considerazione la realizzazione di azioni post vendita (followup) da parte degli operatori intervistati. Tenendo conto che il tasso di rispondenza a que-sta domanda ha raggiunto il solo 44,0%, le risposte ottenute evidenziano che il tipo diazione post vendita più frequentemente realizzato dalle strutture turistiche regionali è l'in-vio di una newsletter (52,6%) mentre i sondaggi di opinione sono meno diffusi (34,7%).Considerando le diverse aree geografiche si nota che l'invio delle newsletter risulta piùfrequente tra le strutture turistiche localizzate nei comuni della costa (62,2%) mentre èmeno praticato nelle aree montane (40,5%). La realizzazione dei sondaggi di opinione,al contrario, è particolarmente frequente proprio nei comuni montani (43,2%) mentre èmeno frequente in quelli collinari (15,4%).

Page 221: IL TURISMO in ABRUZZO

Le strutture turistiche localizzate nei comuni capoluogo di provincia sembrano più interes-sate alla questione del follow up considerando che la domanda ha riscosso un tasso dirispondenza del 55,0%. Inoltre, tali operatori utilizzano più frequentemente i sondaggi diopinione (54,5%) mentre usano meno della media regionale le newsletter (36,4%). Anche a livello di tipologie di strutture si notano sensibili differenze: il tasso di risponden-za supera la media regionale solo tra gli alberghi (48,9%), gli affittacamere (60,0%), gliimpianti di risalita (75,0%) e i villaggi turistici (87,5%).L'uso della newsletter risulta superiore alla media tra i campeggi (57,1%), gli affittacame-re (66,7%), i B&B (70,0%) e soprattutto le altre strutture ricettive (100,0%).

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Fig. 3.1.59 AZIONI DI FOLLOW UP DELLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI PER AREA GEOGRAFICA (val. %)

La somma delle percentuali per tipologia di struttura è maggiore di 100 perché esse potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

AZIONI DI FOLLOW UP DELLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI PER TIPOLOGIA DI STRUTTURA (val. %)

Page 222: IL TURISMO in ABRUZZO

L'impiego dei sondaggi di opinione risulta invece maggiore della media regionale negliagriturismi (37,5%), nei villaggi turistici (57,1%) e negli stabilimenti balneari e impianti dirisalita (entrambi 66,7%).

Grado di soddisfazione circa le ricadute delle azioni di follow upLe informazioni ottenute dalla somministrazione del questionario consentono l'analisi dellivello di soddisfazione mostrato dagli operatori turistici abruzzesi relativo alle ricadutedelle azioni di follow up. Tenendo conto che questa domanda ha avuto un tasso di rispon-denza del 51,4%, si nota che nella regione giudizi positivi (ottenuti sommando quelli otti-mi con quelli buoni) sono stati espressi dal solo 24,5% degli intervistati.Giudizi positivi risultano più frequenti della media regionale solo nei comuni di montagna(29,5% degli intervistati). Nelle aree collinari è stato ottenuto il minore tasso di risponden-

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.60 GRADO DI SODDISFAZIONE CIRCA LE RICADUTE DEL FOLLOW UP NELLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI PER AREA GEOGRAFICA (val. %)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

GRADO DI SODDISFAZIONE CIRCA LE RICADUTE DEL FOLLOW UP NELLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI PER TIPOLOGIA (val. %)

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za e la minore diffusione di giudizi positivi (14,3%).Le strutture localizzate nei comuni capoluogo di provincia presentano una maggiore dif-fusione di valutazioni positive (35,0%) rispetto alla media regionale accompagnataanche da un tasso di rispondenza molto elevato (70%).La soddisfazione sulla ricaduta delle azioni di follow up risulta diversificata anche secon-do le tipologie di strutture turistiche: infatti presentano una maggiore diffusione di giudizipositivi gli alberghi (25,5%), i campeggi (27,8%), gli impianti di risalita (50,0%) e i vil-laggi turistici (75,0%), strutture che mostrano un tasso di rispondenza a questa domandasuperiore alla media regionale.

3.1.8 DOMANDA TURISTICA

Provenienza geografica della clientela Il questionario somministrato ha permesso di analizzare anche la composizione della clien-tela per aree di provenienza geografica (Abruzzo, altre regioni italiane, Unione Europea ealtri paesi stranieri) relativamente al 2012 e la variazione intervenuta rispetto al 2008.La domanda ha avuto un tasso di rispondenza dell'89,4% dato che solo 23 operatorinon hanno fornito indicazioni né sulla composizione della clientela né sugli andamentidelle singole componenti. Il tasso di rispondenza varia dai valori minimi registrati nellaprovincia di Chieti (80,4%), nei comuni costieri (85,4%) e tra le altre strutture ricettive(78,9%) fino ai valori massimi registrati nella provincia dell'Aquila (95,0%), nei comunimontani (94,9%) e tra i campeggi, gli affittacamere e gli impianti di risalita (tutti al 100%).Tenendo conto che gli intervistati avevano la possibilità di fornire risposte multiple, si puòaffermare che nella regione prevale la clientela proveniente dalle altre regioni italiane cheè stata registrata dalla quasi totalità degli operatori rispondenti (99,4%). Seguono quellaabruzzese (84,1%), quella proveniente dall'Unione Europea (72,0%) e dagli altri paesistranieri (54,1%).In particolare, nel 44,7% delle strutture che hanno ospitato turisti abruzzesi essi hannopesato meno del 10% del totale, tra il 10% e il 50% nel 43,2% dei casi e più del 50%nel solo 12,1% dei casi. Al contrario, nelle strutture che hanno ospitato clientela prove-niente dalle altre regioni italiane essa ha costituito più della metà degli ospiti nel 72,4%dei casi, dal 10% al 50% del totale nel 26,3% dei casi. La clientela provenientedall'Unione Europea ha pesato meno del 10% in più della metà delle strutture che l'han-no registrata e una percentuale compresa tra il 10 e il 50% nel 42,5% dei casi. La clien-tela proveniente dagli altri paesi stranieri ha costituito meno del 10% del totale nell'84,7%delle strutture che l'hanno ospitata e dal 10 al 50% nel 14,1% di esse. In sintesi, si puòaffermare che la componente nazionale non solo ha interessato un numero preponderan-te di strutture ma ha anche costituito quote molto importanti della loro clientela, mostran-do diffusione territoriale e consistenza quantitativa notevoli. Al contrario le componentistraniere, sia europea che proveniente dal resto del mondo, hanno evidenziato non solodistribuzione spaziale meno ampia ma anche entità sensibilmente inferiore. La clientelaabruzzese mostra una rilevanza intermedia, riguardo sia alla diffusione territoriale sia alla

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consistenza numerica, fatto presumibilmente connesso alla limitata dimensione spazialedella regione che permette facilmente il fenomeno dell'escursionismo, evitando i pernotta-menti. E' interessante notare che la clientela abruzzese è stata registrata più frequentemente trale strutture rispondenti della provincia di Chieti (89,2%), quella dell'Unione Europeasoprattutto a Pescara (80,0%) e quella proveniente dal resto del mondo soprattutto aL'Aquila (64,6%). La presenza dei turisti italiani è stata rilevata da tutte le strutture rispon-denti in tutte le province ad eccezione di Pescara (96,7%). Con maggiore dettaglio territoriale si osserva che la clientela proveniente dalle altreregioni italiane è stata preponderante in tutte le aree geografiche. Turisti abruzzesi sonostati registrati più spesso dalle strutture dei comuni costieri (89,9% dei rispondenti) men-tre hanno raggiunto la diffusione minore nei comuni collinari (68,0%). La clienteladell'Unione Europea è stata più frequentemente ospitata dagli operatori dei comuni mon-tani (74,6%) mentre ha mostrato una minore presenza tra le strutture dei comuni collina-ri. Turisti provenienti dagli altri paesi stranieri hanno registrato una maggiore diffusionenelle aree montane (63,5%) mentre sono stati rilevati meno frequentemente in quellecostiere (44,9%). In sintesi, mentre i turisti italiani hanno interessato tutte aree geografi-che con una diffusione territoriale quasi completa, sembra che i turisti abruzzesi sonostati più spesso segnalati dalle strutture dei comuni costieri mentre quelli stranieri, prove-nienti sia dall'Unione Europea che dal resto del mondo, sono stati più frequentementepresenti nei comuni montani. Se si analizza il peso rappresentato dalle varie componenti nelle diverse aree geografi-che si osserva che gli abruzzesi costituiscono meno del 10% della clientela nel 70% dellestrutture collinari, fenomeno presumibilmente legato al fatto che l'estensione territorialedella regione permette la frequentissima pratica dell'escursionismo, e oltretutto nel territo-rio regionale essi preferiscono visitare più le aree costiere o montane e quando scelgonole località collinari prediligono quelle fuori regione. Tenendo conto che gli abruzzesi rap-presentano più della metà degli ospiti nel 17% delle strutture costiere e nel 7,5% di quel-le montane, e che gli italiani costituiscono più della metà degli ospiti nel 71% delle strut-ture costiere e nel 69% di quelle montane, si evidenzia come in entrambe le aree geo-grafiche la presenza degli italiani sia non solo più diffusa territorialmente ma anche piùpesante come quota rappresentata. Considerando la componente straniera, provenientesia dall'Unione Europea sia dagli altri paesi del mondo, si nota che sono molto più diffu-se le strutture dove essa costituisce meno del 10% degli ospiti totali o una quota tra il 10e il 50% mentre mancano quasi ovunque le strutture dove tale componente costituisce piùdel 50% del totale, ad eccezione del 2% delle strutture costiere. In particolare la cliente-la proveniente dal resto del mondo costituisce meno del 10% del totale in tutte le strutturedella costa, nel 78% di quelle collinari e nell'82,5% di quelle montane, mentre quelladall'Unione Europea rappresenta la stessa quota nel 54% delle strutture costiere, nel 50%di quelle collinari e nel 57,4% di quelle montane. Sinteticamente si può affermare che,pur nella limitata consistenza numerica già evidenziata, sembra che tra le aree geografi-che la clientela europea risulti più pesante sulla costa mentre quella extraeuropea nellearee collinari.

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Le strutture localizzate nei comuni capoluogo di provincia si distinguono per un bacino diclientela molto più ampio geograficamente in quanto i turisti provenienti dall'UnioneEuropea sono stati registrati dal 78,6% degli operatori rispondenti, contro il 72,0% rile-vato a livello regionale, e quelli provenienti dagli altri paesi stranieri sono stati ospitati dal71,4% delle strutture contro il 54,1% osservato in Abruzzo. Inoltre, queste due componen-ti, oltre ad essere più diffuse, costituiscono pesi più consistenti del totale degli ospiti in

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La somma delle percentuali per area geografica è maggiore di 100 perché esse potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.61 PROVENIENZA GEOGRAFICA DELLA CLIENTELA NELLE STRUTTURE TURISTICHE PER AREA GEOGRAFICA (val. % dei rispondenti)

La somma delle percentuali è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.62 PROVENIENZA GEOGRAFICA DELLA CLIENTELA NELLE STRUTTURE TURISTICHE DEI CAPOLUOGHI PROVINCIALI (val. % dei rispondenti)

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quanto rappresentano tra il 10 e il 50% della clientela nel 63,6% e nel 30,0% dei casi(rispettivamente per europei ed extraeuropei), contro il 42,5% e il 14,1% registrati a livel-lo regionale. Nel dettaglio delle singole tipologie di strutture turistiche, la clientela abruzzese è stataregistrata dal 100% degli impianti di risalita e dal 92,9% degli stabilimenti balnearirispondenti, percentuali elevatissime e maggiori di quelle registrate dalle strutture che offro-no alloggio, facendo ipotizzare che i turisti abruzzesi che effettuano le vacanze in regio-ne spesso si limitano all'escursionismo e oltretutto possono pernottare anche nelle secon-de case o presso amici e parenti. La clientela proveniente dalle altre regioni italiane èinvece stata registrata dalla totalità delle strutture di tutte le tipologie con la sola eccezio-ne degli affittacamere (75,0%). Gli ospiti dell'Unione Europea, così come quelli prove-nienti dagli altri paesi stranieri, sono stati registrati più frequentemente dalle strutture cheoffrono alloggio e, in particolare, dalla totalità dei villaggi turistici gli europei e dai trequarti degli affittacamere gli extraeuropei.

Le risposte fornite dalle strutture ricettive intervistate ci danno la possibilità di rilevare alcu-ni comportamenti della clientela per grandi classi di provenienza geografica. Infatti, con-siderando il totale degli esercizi ricettivi che hanno dichiarato di aver ospitato turisti abruz-zesi si può evidenziare che più della metà di essi ha trascorso le proprie vacanze in alber-go (52,2%) e una quota molto inferiore nei B&B (15,7%). Situazione approssimativamen-te simile si verifica per i turisti provenienti dalle altre regioni italiane e per gli stranieri, siaeuropei che extraeuropei, sebbene per questi ultimi diminuisca il peso degli alberghi eaumenti quello dei B&B.A un maggiore livello di dettaglio si nota che gli abruzzesi preferiscono gli alberghi inparticolare nelle province di Chieti e L'Aquila, i B&B in quella di Pescara, le altre struttu-re ricettive a Teramo e i campeggi a Chieti. I turisti italiani prediligono le strutture alber-ghiere e i campeggi soprattutto in provincia di Chieti, i B&B e gli agriturismi in quella diPescara, i villaggi turistici e le altre strutture ricettive in quella di Teramo. Gli ospiti prove-

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La somma delle percentuali per tipo di struttura è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla.Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

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nienti dai paesi dell'Unione Europea e dagli altri paesi stranieri privilegiano gli alberghie i campeggi soprattutto in provincia di Chieti, i B&B in quella dell'Aquila, gli agriturismiin quella di Pescara, le altre strutture ricettive a Teramo.Una ulteriore scomposizione dei risultati può essere effettuata tenendo conto che le strutturericettive intervistate hanno spesso identificato singoli paesi di provenienza nell'ambito dellaclientela straniera. Sulla base delle risposte valide ottenute, i paesi dell'Unione Europea cen-siti dalle strutture abruzzesi sono 19, di cui quello più frequentemente ricordato è laGermania (71,2% delle risposte valide). Seguono Paesi Bassi (39,8%), Regno Unito(37,3%), Francia (37,3%) e Belgio (33,9%) con percentuali inferiori ma approssimativamen-te simili. A un livello minore si collocano Austria (13,6%) e, con percentuali molto basse,quelli dell'Europa centrorientale (Polonia, Romania, Slovacchia, Lituania, Ungheria) e i paesiscandinavi (Svezia, Finlandia e Danimarca) e mediterranei (Spagna, Malta e Grecia). Osservando tali risultati si può immaginare che la numerosità dei turisti tedeschi traggaorigine da una consuetudine ormai più che decennale nella frequentazione della nostraregione favorita anche dal legame instauratosi nel passato essendo stata la Germaniadestinazione di rilevanti flussi migratori italiani e anche abruzzesi. Nel raggruppamentodei paesi che presentano percentuali tra il 30 e il 40%, i valori registrati possono esserepresumibilmente collegati in parte al fenomeno del turismo effettuato dagli ex emigranti(soprattutto Belgio e Francia) e in parte favorito dalla presenza di una serie di voli a bassocosto che collegano l'aeroporto di Pescara con alcuni aeroporti europei tra i quali adesempio Oslo, Londra, Charleroi, Düsseldorf.Scendendo al dettaglio delle singole nazionalità si nota che le strutture ricettive che hannoospitato turisti tedeschi sono principalmente alberghi e, in minore quantità, campeggi, esono localizzate soprattutto nelle province di Teramo e L'Aquila. Gli intervistati che hannodichiarato di aver avuto clientela olandese sono in gran parte campeggi, seguiti da agri-turismi e alberghi, e si distribuiscono in particolare in provincia dell'Aquila e, a un livelloinferiore, Teramo. Turisti francesi sono stati ospitati principalmente negli alberghi e, un pòmeno, nei campeggi, ubicati nella maggior parte dei casi nelle province di Chieti eL'Aquila. Clienti inglesi sono stati registrati principalmente nelle strutture alberghiere, segui-te a notevole distanza da B&B e agriturismi distribuite in particolare nella provinciadell'Aquila e Teramo.

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TIPOLOGIE DI STRUTTURE RICETTIVE UTILIZZATE DALLA CLIENTELADISTINTA PER PROVENIENZA (val. %)

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Relativamente alla clientela extraeuropea (non comunitaria), gli operatori intervistati hannoidentificato 20 paesi di provenienza tra cui quelli più ricordati sono Stati Uniti (54,3%delle risposte valide), Svizzera (31,5%), Australia (21,7%), Canada (17,4%) e Russia(14,1%). Sono presenti anche, sebbene con numerosità trascurabili, anche altri paesi delcontinente europeo, quali Norvegia, Moldavia e Ucraina, asiatici quali Turchia, Israele,Pakistan, India, Giappone, Cina e Indonesia, e sudamericani come Brasile e Venezuela.Le strutture ricettive che hanno registrato clientela dagli Stati Uniti sono principalmentealberghi, seguite dai B&B, e si concentrano soprattutto nella provincia dell'Aquila e inquella di Chieti. Turisti svizzeri sono stati menzionati in particolare da alberghi, localizza-ti soprattutto in provincia di Teramo. Gli operatori che hanno registrato turisti australianisono soprattutto B&B e alberghi concentrati principalmente in provincia dell'Aquila. Lestrutture che hanno registrato turisti canadesi sono soprattutto alberghi e B&B concentratiin gran parte nelle province di Chieti e L'Aquila. Ospiti russi sono stati menzionati special-mente dalle altre strutture ricettive, e meno dagli alberghi, soprattutto in provincia diTeramo e di Pescara. Le informazioni ottenute dalla somministrazione del questionario ci permettono di analiz-zare anche gli andamenti delle singole provenienze verificatisi tra il 2008 e il 2012.Tenendo conto che questa domanda ha ottenuto un tasso di rispondenza del 79,2%, sinota innanzitutto che tra le strutture abruzzesi rispondenti prevalgono variazioni in diminu-zione per i turisti di tutte le provenienze.Scendendo al dettaglio delle aree geografiche si osservano situazioni diversificate. I turi-sti abruzzesi registrano prevalenza di diminuzioni in tutte le aree geografiche con valoripiù pesanti nei comuni collinari. Per i turisti italiani predominano gli aumenti solo in mon-tagna mentre nella collina la prevalenza delle diminuzioni è particolarmente rilevante. Ituristi provenienti sia dai paesi dell'Unione Europea sia dagli altri paesi stranieri risultano

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.63 ANDAMENTO 2008-2012 DELLE PROVENIENZE DEI TURISTI NELLE STRUTTURE TURISTICHE (val. % dei rispondenti)

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in calo ovunque ad eccezione delle aree collinari dove risultano approssimativamente sta-bili. In sintesi risulta che, mentre nei comuni costieri predominano diminuzioni per ognu-na delle provenienze geografiche degli ospiti, in quelli collinari sono in calo abruzzesi eitaliani mentre gli stranieri, sia europei che extraeuropei, sembrano stabili. Anche nellearee montane tutte le provenienze risultano in calo ad eccezione degli italiani che sem-brano in aumento. Le strutture turistiche rispondenti localizzate nei comuni capoluogo di provincia hanno rile-vato per tutte le provenienze geografiche della clientela la prevalenza di andamenti nega-tivi peggiori della media regionale. Se si considerano anche le tendenze rilevate per provenienza e per tipologie di strutturesi nota che per gli abruzzesi prevalgono diminuzioni in tutte le strutture, ad eccezionedegli stabilimenti balneari e impianti di risalita dove predominano gli incrementi e dei vil-laggi turistici dove sembrano stabili. Gli ospiti italiani mostrano una prevalenza di calisolo negli alberghi, nei B&B e negli stabilimenti balneari mentre sono in aumento in tuttigli altri, ad eccezione degli affittacamere e campeggi dove risultano stabili. I turisti stra-nieri, sia europei che extraeuropei, mostrano prevalenza di diminuzioni negli alberghi,nei B&B e nei campeggi, mentre mostrano un andamento prevalentemente stabile negliaffittacamere.

Motivo del viaggioLe informazioni ottenute dalla somministrazione del questionario permettono di analizza-re le motivazioni che hanno spinto i turisti a trascorrere in Abruzzo le loro vacanze duran-te il 2012 e le variazioni che sono intervenute rispetto al 2008.Grazie alle 151 risposte ottenute, la domanda relativa alla situazione riscontrata nel2012 ha riscosso un tasso di rispondenza pari al 69,9%.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.64 ANDAMENTO 2008-2012 DELLE PROVENIENZE DEI TURISTI NELLE STRUTTURE TURISTICHE DEI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA (val. % dei rispondenti)

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Ad un primo approccio, e tenendo conto che gli intervistati potevano fornire una rispostamultipla, si nota che la motivazione più frequentemente individuata dagli operatori rispon-denti è quella natura/parchi (58,3%) immediatamente seguita dal mare (55,0%). A unacerta distanza si pongono l'enogastronomia (39,1%), il business/congressi (34,4%) e lacultura (31,8%). Importanza minore è attribuita alle vacanze sulla neve (25,8%), alla salu-te/benessere (17,2%) e a motivazioni residuali (15,9%).Se si considerano le quote di ospiti che i singoli operatori rispondenti hanno attribuito allediverse motivazioni si nota che natura/parchi, sebbene sia più estesa territorialmente,risulta meno pesante dal punto di vista quantitativo dato che solo il 23,9% degli intervi-stati le attribuisce più del 50% degli ospiti. Al contrario la motivazione “mare”, lievemen-te meno diffusa tra le strutture, è molto più robusta in quanto il 73,5% degli operatori leattribuisce più della metà degli ospiti. Si potrebbe quindi dire che mentre la prima coinvolge un territorio più ampio ma in modoabbastanza debole, la seconda interessa un'area poco più ristretta ma in misura moltopiù pesante. Gli altri motivi risultano non solo meno diffusi territorialmente ma anche meno robusti, con-siderando che più della metà degli intervistati attribuisce ad essi meno del 10% degli ospi-ti (business/congressi: 51,9%; enogastronomia: 57,6%; salute/benessere: 61,5%; cultu-ra: 68,8%). D'altra parte è sensibile anche la quota di operatori che ad alcuni di essiimputa più della metà degli ospiti (neve: 23,1%; salute/benessere: 15,4%; business/con-gressi: 25,0%) evidenziando l'esistenza di aree ristrette, per così dire “poli”, nelle qualitali motivazioni risultano preponderanti. I dati raccolti ci permettono di scendere a un maggiore livello di dettaglio analizzandocome le diverse motivazioni caratterizzino i gruppi di turisti di diversa provenienza. Nellestrutture dove il peso della clientela abruzzese supera il 35% sono stati riscontrati princi-

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La somma delle percentuali è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.65 MOTIVO DEL VIAGGIO RISCONTRATO DALLE STRUTTURE TURISTICHE (val. % dei rispondenti)

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palmente i motivi mare e natura/parchi, così come accaduto in quelle dove il peso dellaclientela italiana supera il 50%. Le motivazioni natura/parchi, cultura ed enogastronomiasono state invece quelle più frequentemente riportate dalle strutture dove il peso dellaclientela europea supera il 20% e dove il peso della clientela dal resto del mondo supe-ra il 10%. Sembrerebbe quindi che oltre alla motivazione natura/parchi, generalmentepredominante per la clientela italiana e abruzzese, si aggiunga la motivazione mare,mentre per quella straniera si aggiungono cultura ed enogastronomia. L'analisi delle motivazioni per aree geografiche evidenzia aspetti ampiamente prevedibi-li: il motivo “mare” risulta preponderante nei comuni costieri (98,6% delle strutture rispon-denti), meno diffuso nei comuni collinari (62,5%), che spesso fungono per i turisti comebasi per escursioni al mare, e assente nei comuni montani. Il motivo “natura/parchi” appare predominante nei comuni di montagna (93,1%) ma sen-sibilmente diffuso anche in quelli di collina (58,3%) e della costa (29,0%). La vacanzasulla neve è maggiormente rilevata tra le strutture rispondenti dei comuni montani (58,6%)ma anche in quelli collinari (16,7%) limitrofi alle stazioni sciistiche. Le altre motivazioni sidistribuiscono in maniera approssimativamente similare tra le varie aree geografiche, seb-bene emerga il motivo business/congressi in collina (54,2%).

Nei comuni capoluogo di provincia, come prevedibile, alcuni motivi, quali business/con-gressi (78,6%), mare (64,3%), enogastronomia (42,9%) e cultura (35,7%), risultano diffu-si più che nella media regionale, sebbene risultino superiori alla media regionale le quotedi operatori rispondenti che attribuiscono ad essi percentuali limitate degli ospiti. L'unicaeccezione è appunto il motivo business/congressi a cui il 27,3% delle strutture risponden-ti attribuisce più della metà dei loro ospiti. In sintesi si può affermare che i capoluoghi pro-vinciali sono quei poli specifici del territorio regionale dove il turismo d'affari risulta più

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La somma delle percentuali è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.66 MOTIVO DEL VIAGGIO RISCONTRATO DALLE STRUTTURE TURISTICHE PER AREA GEOGRAFICA (val. % dei rispondenti)

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pesante e dove le altre motivazioni turistiche risultano più diffusamente presenti. Scendendo al dettaglio delle tipologie di strutture ricettive si osserva che tra gli alberghirispondenti il motivo più frequentemente riportato è natura/parchi (62,1%), seguito dabusiness/congressi (53,0%). Tutti gli affittacamere hanno rilevato la motivazionenatura/parchi, che è stata registrata anche dall'83,3% degli agriturismi, a pari merito conl'enogastronomia. Anche tra i B&B, i campeggi e le altre strutture ricettive le motivazioniprevalenti sono mare e natura/parchi. Come prevedibile tutti gli stabilimenti balneari hanno registrato la motivazione mare e tuttigli impianti di risalita il motivo neve, ma si nota che per gli stabilimenti balneari le altremotivazioni risultano molto meno diffuse, per cui si può immaginare che i turisti balneari

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La somma delle percentuali è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.67 MOTIVO DEL VIAGGIO RISCONTRATO DALLE STRUTTURE TURISTICHE DEI CAPOLUOGHI PROVINCIALI (val. % dei rispondenti)

La somma delle percentuali per tipologia è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla. Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

MOTIVO DEL VIAGGIO RISCONTRATO DALLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI PER TIPOLOGIA(val. % dei rispondenti)

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sono quasi esclusivamente interessati alla fruizione del mare/spiaggia lasciando pocotempo ad altre motivazioni, tra cui prevale l'enogastronomia seguita da natura/parchi,mentre i turisti della neve sembrano più aperti ad altre motivazioni quali natura/parchi esalute/benessere. Le informazioni ottenute dalla somministrazione del questionario ci permettono di ana-lizzare anche come è cambiato il peso delle singole motivazioni tra il 2008 e il 2012.Considerando che la domanda ha ottenuto un tasso di rispondenza del 75,9%, si notainnanzitutto che nelle strutture rispondenti regionali per la quasi totalità dei motivi pre-valgono andamenti in calo che per business/congressi, salute/benessere e neve rag-giungono valori considerevoli. Le uniche eccezioni sono rappresentate dall'enogastro-nomia e da natura/parchi che mostrano invece la prevalenza degli andamenti inaumento. Scendendo al dettaglio delle aree geografiche le diverse motivazioni hanno registrato ten-denze diversificate. I motivi che nella regione mostrano prevalentemente incrementi regi-strano le stesse tendenze positive anche a livello di singole aree geografiche e in parti-colare ciò è evidente per l'enogastronomia nei comuni costieri. Tra le motivazioni con pre-ponderanza di diminuzioni a livello regionale, business/congressi e neve mostrano lestesse tendenze negative in tutte le aree geografiche, mentre gli altri motivi, seppure incalo regionale, fanno registrare prevalenza di aumenti almeno a livello di un'area geo-grafica, ad esempio mare nei comuni costieri, cultura in quelli montani e salute/benesse-re in quelli collinari. Le strutture turistiche rispondenti localizzate nei comuni capoluogo di provincia hanno rile-vato per tutte le motivazioni la prevalenza di andamenti negativi peggiori della mediaregionale. Le uniche due eccezioni sono l'enogastronomia, che invece risulta prevalente-mente in aumento, e natura/parchi, che viene considerato generalmente costante.

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Fig. 3.1.68 ANDAMENTO 2008-2012 DEL MOTIVO DEL VIAGGIO RISCONTRATO DALLE STRUTTURE TURISTICHE (val. % dei rispondenti)

Page 234: IL TURISMO in ABRUZZO

Tipologia di clientelaLe risposte fornite dagli intervistati hanno permesso di analizzare anche la composizionedella clientela secondo le diverse tipologie di soggetti, quali persone sole, coppie, fami-glie e gruppi, informazione molto importante perché le singole categorie usufruiscono diservizi differenti e generalmente mostrano una diversa capacità di spesa. Le domande delquestionario permettono di analizzare la situazione del 2012 e le variazioni che sonointervenute rispetto al 2008. Considerando le strutture che hanno fornito informazioni sul 2012 e/o andamento 2008-2012, questa domanda ha ottenuto un tasso di rispondenza del 90,3%. Il valore minimoè stato registrato nella provincia di Chieti (89,1%), nelle altre strutture ricettive (84,2%) enei comuni della costa (89,3%) mentre quello massimo nelle province di Pescara e Teramo(entrambi 90,9%), negli affittacamere, campeggi, villaggi turistici e impianti di risalita (tuttial 100%) e nei comuni collinari (91,4%).Tenendo conto che le strutture intervistate potevano dare risposte multiple, si rileva che trale rispondenti risultano preponderanti quelle che hanno ospitato famiglie (94,3%) e cop-pie (88,5%). Sono state rilevate meno diffusamente persone sole (63,7%) e gruppi(58,0%). La tipologia famiglie, oltre ad essere più diffusa territorialmente, si mostra anche piùpesante dal punto di vista quantitativo considerando che in più di un terzo delle strutturerispondenti essa costituisce più della metà degli ospiti. Anche le coppie assumono unacerta importanza quantitativa dato che in circa un quarto delle strutture essa rappresentapiù della metà della clientela. Al contrario persone e gruppi risultano meno diffusi territo-rialmente e anche meno pesanti quantitativamente per il fatto che costituiscono meno del10% della clientela rispettivamente nel 53,0% e nel 61,5% delle strutture rispondenti. Anche a livello di province si osserva che la componente prevalente è sempre quella costi-

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La somma delle percentuali per aree geografiche è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla.Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.69 TIPOLOGIA DI CLIENTELA NELLE STRUTTURE TURISTICHE PER AREA GEOGRAFICA (val. % dei rispondenti)

Page 235: IL TURISMO in ABRUZZO

tuita da famiglie, ad eccezione della provincia di Pescara dove essa viene superata dallecoppie. Le persone sole sono state registrate ovunque da una quota minore di strutture cheraggiungono il valore massimo nella provincia dell'Aquila (75,0%). I gruppi sono stati rile-vati da un numero ancora inferiore di operatori ma raggiungono i valori più elevati aChieti (68,6%) e L'Aquila (68,2%). Considerando le aree geografiche si nota che le famiglie prevalgono sia nei comunicostieri che montani (rispettivamente 95,9% e 96,5% delle strutture rispondenti) mentre inquelli collinari prevalgono le coppie (96,3%). Le persone sole e i gruppi sono stati più fre-quentemente registrati nei comuni montani (rispettivamente 75,4% e 68,4%). Inoltre, sinota che costituiscono meno del 10% della clientela le persone sole nel 60% dei comunicostieri e nel 55,8% di quelli montani, le coppie nel 23,3% delle strutture costiere e nel19,2% di quelle collinari, le famiglie nel 25,5% di quelle montane, i gruppi nell'81,3%di quelle collinari. Al contrario costituiscono più della metà degli ospiti le persone sole nel41,2% delle strutture collinari, le coppie nel 34,0% di quelle montane, le famiglie nel58,6% di quelle costiere. In sintesi si può affermare che la tipologia delle persone solerisulta meno pesante numericamente nelle aree costiere e montane mentre assume un certopeso in quelle collinari. Le coppie mostrano una certa importanza numerica nelle strutturemontane, le famiglie pesano quantitativamente meno nella montagna mentre sono parti-colarmente consistenti dal punto di vista numerico in quelle costiere.Nei comuni capoluogo di provincia risultano molto più frequenti della media regionale lestrutture rispondenti che hanno registrato persone sole (85,7%), presumibilmente a causadella considerevole frequenza del turismo d'affari (business/congressi) ivi riscontrato.Mostrano una notevole diffusione anche le coppie (85,7%) e le famiglie (78,6%) ma convalori inferiori a quello regionale. La tipologia gruppi appare molto meno frequente rispet-to al dato regionale.

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Fig. 3.1.70 TIPO DI CLIENTELA NELLE STRUTTURE TURISTICHE DEI CAPOLUOGHI PROVINCIALI E IN ABRUZZO (val. % dei rispondenti)

Page 236: IL TURISMO in ABRUZZO

Considerando la composizione della clientela per tipologia nelle diverse strutture turisti-che che hanno risposto alla domanda, si nota che le famiglie sono state registrate dallatotalità dei villaggi turistici, campeggi e altre strutture ricettive mentre hanno raggiunto ilvalore minimo tra gli affittacamere. La totalità di questi ultimi così come dei B&B e degliagriturismi, ha invece ospitato coppie. Esse hanno raggiunto la minore diffusione tra i vil-laggi turistici (71,4%). Le persone sole sono state segnalate più frequentemente daglialberghi (83,3%) e meno spesso dai villaggi turistici (14,3%) mentre i gruppi hanno rag-giunto il maggior numero di villaggi turistici (85,7%) e il minor numero di affittacamere(25,0%).Le informazioni ottenute tramite il questionario ci consentono anche l'analisi degli anda-menti delle singole tipologie tra il 2008 e 2012. Si osserva innanzitutto che nella regio-ne per la quasi totalità delle tipologie di strutture rispondenti prevalgono diminuzioni, cheper la tipologia gruppi hanno raggiunto valori considerevoli. L'unica eccezione è rappre-sentata dalle famiglie che presentano un andamento approssimativamente stabile.Nel dettaglio delle aree geografiche le diverse tipologie di clientela hanno registrato ten-denze diversificate. Mentre nelle aree collinari per tutte le categorie prevalgono gli anda-menti in calo, nei comuni costieri generalmente predominano gli aumenti, con la solaeccezione delle persone sole che risultano soprattutto in calo. Nei comuni montani, inve-ce mentre per le coppie e le persone sole prevalgono aumenti, per le famiglie e i grup-pi predominano le flessioni. Le strutture turistiche rispondenti localizzate nei comuni capoluogo di provincia hanno rile-vato per le coppie e le famiglie andamenti prevalentemente stabili mentre per le personesole e i gruppi andamenti prevalentemente in calo, con intensità peggiori della mediaregionale.Se si analizzano le tendenze osservate nelle diverse tipologie di strutture turistiche si notache le persone sole hanno registrato prevalenza di diminuzioni ovunque, ad eccezionedegli agriturismi e degli impianti di risalita. Le coppie, le famiglie e i gruppi risultano pre-valentemente in calo nelle strutture alberghiere e B&B.

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TIPO DI CLIENTELA NELLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI PER TIPOLOGIA (val. % dei rispondenti)

Page 237: IL TURISMO in ABRUZZO

Giorni di permanenza mediaIl questionario permette di analizzare anche la permanenza media della clientela, indivi-duando tre tipologie di soggiorno secondo la sua durata (1-2 giorni, 3-4 giorni, oltre 4giorni) con riferimento sia al 2012 sia alle variazioni intervenute rispetto al 2008.Queste informazioni sono significative dato che consentono di verificare come gli opera-tori regionali si inseriscono nella generale tendenza alla diminuzione della durata deiviaggi turistici che si è verificata negli ultimi decenni.La domanda ha ottenuto un tasso di rispondenza del 90,3%, registrando valori miniminella provincia di Teramo (87,9%), nei comuni della costa (86,4%) e negli stabilimentibalneari e altre strutture ricettive (entrambe 84,2%) e valori massimi nella provinciadell'Aquila (95,0%), nei comuni montani (94,9%) e negli affittacamere, campeggi, villag-gi turistici e impianti di risalita (tutti al 100%).Le informazioni fornite dagli operatori rispondenti consentono di affermare che in Abruzzole permanenze più frequentemente rilevate sono quella di 3-4 giorni e quella superiore a4 giorni (entrambe 84,8%). Lievemente meno diffuse sono le vacanze di soli 1-2 giorni(82,8%). Inoltre, le vacanze di 1-2 giorni riguardano più della metà della clientela in piùdella metà delle strutture, mentre le vacanze di 3-4 giorni interessano dal 10 al 50% degliospiti in più dell'80% delle strutture, evidenziando che le vacanze brevi, pur lievementemeno diffuse nel territorio, sono sensibilmente più pesanti dal punto di vista quantitativo. A livello di province si osservano alcune differenze: nella provincia dell'Aquila la perma-nenza di 1-2 giorni è stata rilevata da tutte le strutture rispondenti, mentre la diffusionedelle altre diminuisce all'aumentare della durata. Raggiungono la massima diffusione levacanze di 3-4 giorni in provincia di Chieti (97,1%) e quelle con permanenza media dipiù di 4 giorni a Teramo (93,0%). La provincia di Pescara mostra valori elevati (89,7%)

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Fig. 3.1.71 ANDAMENTO 2008-2012 DELLA TIPOLOGIA DI CLIENTELA NELLE STRUTTURE TURISTICHE (val. % dei rispondenti)

Page 238: IL TURISMO in ABRUZZO

per le vacanze sia di soli 1-2 giorni sia di 3-4 giorni. Se si considerano le diverse aree geografiche si nota che mentre nei comuni costieri ladiffusione massima è stata registrata dalle vacanze di oltre 4 giorni, in montagna avvie-ne l'esatto opposto con una prevalenza della permanenza media di soli 1-2 giorni. Nellearee collinari sono più frequenti le vacanze di meno di 4 giorni. In sintesi si può afferma-re che mentre in montagna e nelle zone collinari prevalgono le vacanze del fine settima-na, sulla costa sono generalmente più lunghe.

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La somma delle percentuali per aree geografiche è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla.Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.73 GIORNI DI PERMANENZA MEDIA NELLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI E NEI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA (val. % dei rispondenti)

La somma delle percentuali per aree geografiche è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla.Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.72 GIORNI DI PERMANENZA MEDIA NELLE STRUTTURE TURISTICHE PER AREA GEOGRAFICA (val. % dei rispondenti)

Page 239: IL TURISMO in ABRUZZO

Nei comuni capoluogo di provincia le strutture intervistate evidenziano una composizio-ne delle vacanze per giorni di permanenza abbastanza differente rispetto alla mediaregionale: risultano infatti più frequenti i soggiorni di soli 1-2 giorni e meno diffusi quellidi oltre 4 giorni. Tale risultato può essere collegato alla diffusione nei capoluoghi del turi-smo di affari (motivazione business/congressi) che notoriamente si caratterizza per unapermanenza breve. Analizzando le permanenze medie nelle diverse tipologie di strutture si osserva che men-tre negli alberghi e nei B&B risultano più frequenti i soggiorni brevi di 1-2 giorni, tutti gliaffittacamere e agriturismi hanno registrato vacanze inferiori a 4 giorni, nei campeggisono maggiormente diffuse le vacanze di più di 3 giorni, e nei villaggi turistici e nellealtre strutture ricettive prevalgono quelle di più di 4 giorni.

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La somma delle percentuali per tipologia di struttura è maggiore di 100 perché le strutture potevano dare risposta multipla.Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

GIORNI DI PERMANENZA MEDIA NELLE STRUTTURE TURISTICHE ABRUZZESI PER TIPOLOGIA (val. % dei rispondenti)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.74 ANDAMENTO 2008-12 DEI GIORNI DI PERMANENZA MEDIA NELLE STRUTTURETURISTICHE (val. %)

Page 240: IL TURISMO in ABRUZZO

L'analisi delle variazioni della permanenza media tra il 2008 e il 2012 mostra che nellaregione tra le strutture rispondenti prevalgono andamenti in calo per i soggiorni di dura-ta superiore a 3 giorni mentre predominano gli andamenti in aumento delle vacanze disoli 1-2 giorni. Nel dettaglio delle aree geografiche si nota che mentre nella costa diminuiscono soloquelle con permanenza media maggiore di 4 giorni, nei comuni montani prevalgonodiminuzioni anche in quelle di 3-4 giorni e nelle zone collinari le diminuzioni prevalgonoin tutte le tipologie dei soggiorni.Le strutture turistiche rispondenti localizzate nei comuni capoluogo di provincia hanno rile-vato una prevalenza di andamenti in calo per i soggiorni di tutte le durate, con valori con-siderevolmente peggiori della media regionale. Analizzando le tendenze rilevate dalle singole tipologie di strutture si osserva che levacanze di 1-2 giorni presentano una prevalenza di aumenti in tutte le tipologie ad ecce-zione degli affittacamere e dei B&B. Per le vacanze di 3-4 giorni predominano gli incre-menti solo nei campeggi, villaggi turistici, altre strutture ricettive e stabilimenti balneari,mentre le vacanze di oltre 4 giorni vedono prevalere le diminuzioni in tutte le tipologie distrutture turistiche.

Capacità del territorio di soddisfare le aspettative e le esigenze dei turistiIl questionario ha affrontato anche la delicata questione della soddisfazione delle aspet-tative e delle esigenze mostrate dai turisti. A questo scopo è stata rivolta agli intervistatiuna domanda con la quale si richiedeva di riportare le opinioni dei turisti conosciutedurante l'esercizio della loro attività. Le risposte ottenute costituiscono, quindi, un impor-tante feedback relativo ai giudizi che i turisti hanno espresso, sebbene essi ci pervenga-no in maniera mediata attraverso gli operatori, che, anche inconsapevolmente, possonoaverle filtrate. Questa domanda ha ottenuto un tasso di rispondenza dell'87,5% a livello regionale rag-giungendo il valore minimo nella provincia di Teramo (83,3%), nei comuni costieri(84,5%) e nei B&B (83,3%) e il valore massimo nella provincia dell'Aquila (91,7%), nellearee montane (91,0%) e negli affittacamere, campeggi, villaggi turistici e impianti di risa-lita (tutti al 100%).Le aspettative ed esigenze prese in considerazione non sono solo quelle espresse tipica-mente dai turisti ma anche quelle manifestate dai residenti in quanto riguardano aspettidella qualità della vita che coinvolgono l'intera popolazione o servizi basilari utilizzati datutti.Del primo gruppo fanno parte, ad esempio, la disponibilità di informazioni in loco e onli-ne, la segnaletica, l'offerta coordinata di servizi, la tipicità del territorio, le strutture ricet-tive, il rapporto qualità/prezzo. Al secondo gruppo appartengono l'accessibilità del ter-ritorio, la viabilità interna, i trasporti pubblici, la pulizia dei luoghi pubblici, la sicurezzapubblica, le attività ricreative e culturali, la presenza di strutture e servizi per persone conesigenze speciali. Se si considera la somma dei giudizi buoni e ottimi si osserva che nel raggruppamentorivolto strettamente ai turisti emergono risultati abbastanza critici: la qualità della segnale-

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Page 241: IL TURISMO in ABRUZZO

tica, ad esempio, ottiene il solo 15,7% di risposte positive tra gli intervistati. Anche l'of-ferta coordinata di servizi e le informazioni in loco non risultano particolarmente apprez-zate tra i turisti che visitano l'Abruzzo considerando che ottengono risposte positive solonel 19,0% e nel 23,6% dei casi. A proposito della segnaletica si osserva che le valutazioni positive vanno dal minimoriscontrato nei comuni costieri (12,6%) al massimo rilevato in quelli collinari (22,9%).Riguardo ad essa si potrebbe ottenere un certo miglioramento con interventi di semplicerealizzazione mentre per migliorare il coordinamento dell'offerta sarebbero necessariinterventi più complessi che tendano a creare un sistema tra i vari operatori e strutture ope-ranti sul territorio. Non si tratterebbe quindi di operazioni di carattere materiale ma dellacreazione, o comunque implementazione, di un modo di pensare, e soprattutto di opera-re, che tenga conto non tanto della singola realtà o del singolo interesse ma della situa-zione globale degli operatori e del diverso livello di coordinamento già raggiunto nei sin-goli territori. A tal proposito si nota che il livello di coordinamento dell'offerta registra valu-tazioni positive più numerose nei comuni di montagna (28,2%) che non in quelli dellacosta (12,6%). Anche relativamente alle informazioni in loco non ci si riferisce tanto all'ul-teriore pubblicazione di opuscoli e materiale informativo, peraltro già esistente, masoprattutto alla creazione di una cultura del territorio che renda gli operatori, che costitui-scono da sempre una fondamentale interfaccia nei confronti dei turisti, capaci, pronti egentilmente disponibili a fornire le informazioni desiderate. Tale necessità risulta forsemaggiormente sentita nelle aree collinari dove i giudizi positivi hanno raggiunto il livellominimo (14,3%) rispetto a quello massimo, ma pur sempre limitato, registrato dalle areemontane (26,9%).Le altre esigenze prese in considerazione nell'ambito di questo primo raggruppamentoottengono giudizi gradualmente migliori: le informazioni online vengono giudicate positi-

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Fig. 3.1.75.a GIUDIZIO SULLA CAPACITÀ DEL TERRITORIO DI SODDISFARE ASPETTATIVE ED ESIGENZE DEI TURISTI (val. %)

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ve nel 35,6% dei casi, le strutture ricettive nel 46,8%, il rapporto qualità/prezzo nel56,9% dei casi e la tipicità del territorio nel 62,5% dei casi. Le prime due esigenzemostrano giudizi migliori nei comuni montani (rispettivamente 42,3% e 48,7%) presumi-bilmente sintomo di una più radicata tradizione e più organizzata attività delle struttureturistiche. Il rapporto qualità/prezzo e la tipicità del territorio ottengono valutazioni posi-tive più diffuse nei comuni collinari (rispettivamente 65,7% e 71,4%) presumibilmente perla più recente istituzione delle strutture che hanno quindi tutelato forse in misura maggio-re valori come la tipicità del territorio e la qualità/prezzo. I risultati ottenuti in questo primo raggruppamento confortano sulla bontà ed efficacia delleazioni intraprese finora ma possono essere ulteriormente migliorati attraverso azioni posi-tive. Risulta comunque imprescindibile evitare che essi peggiorino rinunciando a scelteche, inseguendo una tipologia di sviluppo meno interessata all'ambiente, potrebberocompromettere le caratteristiche peculiari di tipicità del territorio e qualità/convenienzadelle strutture turistiche. Il secondo gruppo di aspetti considerati sembra aver ottenuto giudizi meno confortanti: lapresenza di strutture e servizi per persone con esigenze speciali è stata valutata positiva-mente nel solo 7,9% di casi, i trasporti pubblici solo nell'8,3%. Ma anche la viabilità inter-na e le attività ricreative e culturali hanno riscontrato una limitata, seppur lievemente supe-riore, diffusione delle valutazioni positive (rispettivamente 18,1% e 13,9%). Nel casodelle strutture per persone con esigenze speciali e delle attività ricreative e culturali i giu-dizi positivi sono più diffusi nei comuni collinari (rispettivamente 14,3% e 17,1%) forse acausa della presenza tra di essi di due capoluoghi di provincia, mentre i trasporti pubbli-ci vengono valutati positivamente più nei comuni costieri (9,7%), presumibilmente per lamaggiore disponibilità di linee e frequenza dei passaggi, e la viabilità interna nei comu-ni di montagna (25,6%).

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.75.b GIUDIZIO SULLA CAPACITÀ DEL TERRITORIO DI SODDISFARE ASPETTATIVE ED ESIGENZE DEI TURISTI (val. %)

Page 243: IL TURISMO in ABRUZZO

Sono aspetti che meriterebbero un'attenzione maggiore da parte delle istituzioni e deglienti competenti per migliorare non solo la rispondenza alle aspettative dei turisti ma anchela qualità della vita della popolazione residente.In questo secondo raggruppamento ottengono giudizi più diffusamente positivi la puliziadei luoghi pubblici (31,5%), la sicurezza pubblica (43,1%) e l'accessibilità dei territori(39,8%) evidenziando alcuni degli aspetti della qualità della vita (sicurezza, salubrità eaccessibilità) che sono generalmente considerati buoni nella regione. Nei primi due casivengono premiati i comuni montani (rispettivamente 56,4% e 42,3%) mentre nel terzo icomuni costieri (41,7%) come facilmente prevedibile. Se si considerano le risposte fornite dalle strutture turistiche localizzate nei comuni capo-

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GIUDIZI POSITIVI SULLA CAPACITÀ DEL TERRITORIO DI SODDISFARE ASPETTATIVE ED ESIGENZE DEI TURISTI NELLE AREE GEOGRAFICHE (val.% )

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.76.a GIUDIZIO SULLA CAPACITÀ DEL TERRITORIO DI SODDISFARE ASPETTATIVE ED ESIGENZE DEI TURISTI NEI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA

Page 244: IL TURISMO in ABRUZZO

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.76.b GIUDIZIO SULLA CAPACITÀ DEL TERRITORIO DI SODDISFARE ASPETTATIVE ED ESIGENZE DEI TURISTI NEI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

GIUDIZI POSITIVI SULLA CAPACITÀ DEL TERRITORIO DI SODDISFARE ASPETTATIVE ED ESIGENZE DEI TURISTI PER TIPOLOGIA DI STRUTTURA TURISTICA (val.%) (segue)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

(continua) GIUDIZI POSITIVI SULLA CAPACITÀ DEL TERRITORIO DI SODDISFARE ASPETTATIVE ED ESIGENZEDEI TURISTI PER TIPOLOGIA DI STRUTTURA TURISTICA (val.%)

Page 245: IL TURISMO in ABRUZZO

luogo di provincia si osserva che ottengono valutazioni positive migliori della media lacapacità di soddisfacimento di alcune delle aspettative più tipicamente turistiche quali leinformazioni in loco, l'offerta coordinata di servizi, le strutture ricettive e il rapporto qua-lità/prezzo, presumibilmente a causa dell'esistenza di un miglior coordinamento dei ser-vizi di accoglienza, dalle informazioni alle strutture, forse meno evidente sul resto del ter-ritorio. Riguardo alle aspettative ed esigenze manifestate non solo dai turisti ma anchedalla popolazione residente, si nota che ottengono una più frequente valutazione positi-va la viabilità interna, i trasporti pubblici, le attività ricreative e culturali e le strutture e iservizi per persone con esigenze speciali, probabilmente a causa della maggiore presen-za e della migliore qualità di tali tipi di servizi. Al contrario sono giudicati più frequente-mente insoddisfacenti la pulizia pubblica e la sicurezza pubblica, notoriamente più caren-ti nei centri di maggiori dimensioni demografiche. Se si analizzano le risposte fornite dalle singole tipologie di strutture si osserva che giudi-zi positivi meno frequenti della media regionale riguardano le aspettative tipicamente turi-stiche, quali le informazioni in loco, il rapporto qualità/prezzo, le strutture ricettive e, traquelle che interessano anche la popolazione residente, la viabilità interna e la sicurezzapubblica. In particolare, tra le diverse tipologie di strutture ricettive, danno valutazionimeno frequentemente positive riguardo al primo gruppo di aspettative i clienti dei B&B,dei campeggi e delle altre strutture ricettive, e per il secondo gruppo gli ospiti degli alber-ghi, degli affittacamere e dei B&B.

3.1.9 RAPPORTI CON IL TERRITORIO

Rapporti con le istituzioni pubblicheDall'esame dei giudizi espressi sui punti di forza e debolezza “turistici” del territorio emer-gono con chiarezza le difficoltà che derivano alle attività turistiche da un ambiente azien-dale esterno non sempre favorevole. Per approfondire l'indagine dei rapporti tra gli ope-ratori e il contesto nel quale operano, si sono individuati tre grandi gruppi di “interlocuto-ri”: il sistema pubblico, quello composto dai gestori di servizi analoghi e quello rappre-sentato dai gestori di altri servizi. La valutazione è stata effettuata con il saldo percentuale tra le risposte positive e quellenegative.Particolarmente difficile è il rapporto tra le imprese turistiche e le istituzioni pubbliche. Le opinioni negative prevalgono ampiamente su quelle positive (-40%). Particolarmentediffusa l'insoddisfazione espressa dalle imprese ricettive non alberghiere (-43%), minorinsoddisfazione regna tra quelle complementari (-30%), nell'ambito delle quali si osservail giudizio “neutro” degli impianti di risalita e uno negativo degli stabilimenti balneari.Ad esprimere i più diffusi giudizi negativi sono le strutture turistiche che hanno sede neicomuni collinari (-54%) e nelle province di Chieti (-63%) e Pescara (-43%). Ancorché con-trassegnate dal segno meno, ampiamente migliori della media regionale sono le opinio-ni delle imprese operanti all'Aquila (-32%) e Teramo (-30%) e, non solo per il miglior con-tributo proveniente dagli impianti risalita, delle strutture montane (-27%).

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Sono assai pesanti le valutazioni espresse dalle imprese che operano nei capoluoghi diprovincia (-65%)

Rapporti con i gestori di servizi analoghiUgualmente negative, anche se in misura considerevolmente minore, le opinioni sui rap-porti con i gestori di servizi analoghi.I giudizi che sottolineano l'esistenza di relazioni non buone sopravanzano quelli positividel 18% e toccano il -25% tra gli operatori alberghieri. Si osserva che, nell'ambito delle

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.77 VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DEI RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI PUBBLICHE PER TIPOLOGIA DI IMPRESA (saldi % delle risposte)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.78 VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DEI RAPPORTI CON LE ISTUITUZIONI PUBBLICHE PER TERRITORIO (saldi % delle risposte)

Page 247: IL TURISMO in ABRUZZO

strutture complementari, i giudizi ampiamente positivi degli impianti di risalita e quellimoderatamente negativi degli stabilimenti balneari portano ad un saldo pari a 0.Nel caso dei rapporti con i gestori degli stessi servizi i giudizi negativi prevalgono soprat-tutto nell'ambito delle imprese costiere e sono assai meno diffusi in quelle montane.A livello provinciale sono sempre le aziende turistiche di Chieti ad esprimere con mag-giore frequenza opinioni circa la scarsità e la poca qualità dei rapporti con le organiz-zazioni che producono servizi analoghi ai propri, quelle aquilane sembrano invece lemeno insoddisfatte.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.79 VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DEI RAPPORTI CON I GESTORI DI SERVIZI ANALOGHI PER TIPOLOGIA DI IMPRESA (saldi % delle risposte)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.80 VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DEI RAPPORTI CON I GESTORI DI SERVIZI ANALOGHI PER TERRITORIO (saldi % delle risposte)

Page 248: IL TURISMO in ABRUZZO

Assai negative e peggiori di quelle medie regionali le valutazioni delle strutture turistichedei capoluoghi di provincia.

Rapporti con i gestori di altri servizi turisticiNon è buona neanche la valutazione dei rapporti con i gestori di altri servizi turistici. Ilsaldo percentuale tra le risposte positive e quelle negative ammonta a -15% a livellomedio regionale. Nell'ambito delle diverse tipologie di imprese, sono gli albergatori adesprimere il giudizio più diffusamente negativo (-18%), mentre meno critiche sono le opi-nioni dei gestori di strutture non ricettive tra le quali i gestori di impianti di risalita manife-stano un'ampia prevalenza di opinioni positive.A livello geografico drammatica è anche in questo caso la valutazione delle imprese costie-re (-30%), sostanzialmente neutra quella delle strutture montane e collinari. Anche in questocaso le imprese operanti nella provincia di Chieti manifestano giudizi fortemente negativi,peggiori di quelli medi regionali, quelle che hanno sede a Teramo e, ancor più, all'Aquilapiù moderatamente pessimistici. Nel caso dei rapporti con i gestori di altri servizi, le strutturedei capoluoghi di provincia manifestano opinioni allineate alla media regionale.A commento complessivo della difficoltà che alle imprese turistiche derivano dall'ambien-te aziendale esterno non si può non osservare che, pur in presenza di criticità oggettive,insormontabili per le imprese, quali i “lacci e laccioli” burocratici che spesso rendonocomplesso lo svolgimento della propria attività, esiste certamente una certa riottosità nellostabilire relazioni al di fuori dell'azienda come dimostra l'ampia negatività dei giudizicirca lo stato delle relazioni con gli altri operatori. Tale “introflessione” pare generalmen-te più diffusa tra le strutture alberghiere che tra le ricettive non alberghiere e complemen-tari. Si osserva, a tal proposito, che gli alberghi, a differenza delle altre strutture ricettive,mostrano maggiori difficoltà nei rapporti sia con i privati che con il settore pubblico. Alivello territoriale, particolarmente forti sono le criticità relazionali delle imprese costiere e

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.81 VALUTAZIONE SULLA QUALITÀ DEI RAPPORTI CON I GESTORI DI ALTRI SERVIZI PER TIPOLOGIA DI IMPRESA (saldi % delle risposte)

Page 249: IL TURISMO in ABRUZZO

di quelle operanti nei capoluoghi di provincia. Appare un limite, quindi, maggiormentediffuso nelle strutture più consolidate e nelle aree maggiormente sviluppate sotto il profiloturistico, nell'ambito delle quali per lungo tempo è bastato “esserci per rimanere”. Questaconsiderazione getta lunghe ombre sul futuro del tessuto turistico attualmente più consisten-te poiché la competitività si fonda sempre di più sul concetto di destinazione e sui turismidi nicchia che presuppongono necessariamente l'esistenza di una consolidata rete di ope-ratori in grado di offrire servizi calibrati, diversificati e di qualità.

Le strategie futureÈ stato chiesto alle aziende presenti nel campione di indicare le strategie elaborate peril prossimo futuro. Per omogeinizzare le informazioni raccolte in modo da renderle con-frontabili, sono state proposte diverse azioni che possono essere ricondotte in tre grandigruppi tematici: offerta, gestione e promozione.L'area tematica che ha raccolto il maggior numero di consensi è stata quella relativa allestrategie fondate sul miglioramento dell'offerta, sintomo classico di un'offerta turistica pro-posta da un sistema delle imprese che sente di non aver ancora raggiunto un livello del-l'offerta soddisfacente per il proprio mercato di riferimento e competitivo rispetto ai prin-cipali concorrenti. Le azioni più frequentemente scelte per innalzare l'attuale livello riguar-dano l'innalzamento della qualità (58%), l'ampliamento della gamma (56%) e, anche sein misura minore, l'aumento quantitativo delle attuali quantità (39%).Forte è la convergenza anche sui temi riguardanti il miglioramento della gestione d'impresa:l'informatizzazione delle attività è stata scelta come priorità per il prossimo futuro dal 49%delle strutture turistiche e l'attivazione o il miglioramento di metodi per il controllo di gestionedal 47%. In relazione a questi ultimi si osserva una percentuale significativa di imprese (11%)che ha intenzione di diminuire l'applicazione di procedure di contabilità industriale.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.82 VALUTAZIONE SULLA QUALITÀ DEI RAPPORTI CON I GESTORI DI ALTRI SERVIZI PER TERRITORIO (saldi % delle risposte)

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Relativamente alle politiche di comunicazione esterna, si osserva che l'incremento delle azio-ni realizzate congiuntamente con altri soggetti finalizzate alla promozione del territorio è statoscelto dal 48% dei soggetti coinvolti nell'indagine, il suo decremento dal 6%; per quantoriguarda la promozione singola o congiunta delle strutture quasi la metà delle imprese facen-ti parte del campione ritiene necessario ridurre l'intensità e la numerosità delle azioni (48%),solo il 39% crede possa essere utile incrementare tali attività nel prossimo futuro. Le strutture ricettive tendono a realizzare strategie riguardanti il miglioramento dell'offerta conmaggiore frequenza rispetto a quelle non ricettive e, al contempo, a differenza di queste ulti-me, prevedono, anche se in una percentuale assai ridotta (tra il 3% e il 5%) di intraprende-re azioni volte alla riduzione della quantità, varietà o qualità dei servizi offerti.Relativamente alle strategie che fanno leva sulle attività di gestione, le imprese non ricet-tive tendono a preferire l'adozione di procedure volte al controllo e alla contabilizzazio-ne dei costi, quelle ricettive, invece, l'informatizzazione dei processi gestionali.Consistente è anche la quota di queste ultime che dichiara di voler ridurre nel futuro leattività di controllo di gestione.Per quanto riguarda, invece, le azioni future di comunicazione e promozione le ricettiveappaiono più propense ad incentivare le attività singole o congiunte per la promozione dellestrutture e del territorio anche se, a differenza di quanto si osserva nel caso delle strutture com-plementari, esiste una quota (tra il 6 e il 7%) orientata a ridurre le azioni attualmente in atto. Nell'ambito delle imprese ricettive sono quelle non alberghiere a voler incentivare mag-giormente quantità e qualità dell'offerta nonché le attività di promozione delle strutture edel territorio, le alberghiere preferiscono, invece, investire risorse sul miglioramento delleprocedure di gestione aziendale.E' nell'ambito delle strutture operanti nei comuni montani che si riscontrano le più elevateconvergenze su tutte le attività strategiche proposte.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Fig. 3.1.83 STRATEGIE FUTURE (val. % su totale risposte)

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Nell'ambito delle altre due aree geografiche le imprese che hanno sede in collina punta-no, più che quelle costiere, sull'incremento di tutte le attività ad esclusione dell'arricchimen-to dell'attuale gamma di servizi, per il quale esse vengono sopravanzate da quelle costie-re le quali, in tal modo, ribadiscono una necessità di diversificazione nell'ambito di unsegmento di mercato maturo quale quello balneare.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

STRATEGIE FUTURE. STRUTTURE RICETTIVE ALBERGHIERE E NON (val. % su totale risposte)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

STRATEGIE FUTURE. STRUTTURE RICETTIVE E NON RICETTIVE (val. % su totale risposte)

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

STRATEGIE FUTURE. STRUTTURE RICETTIVE ALBERGHIERE E NON (val. % su totale risposte)

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3.2 LE SECONDE CASE: STIMA DELL'OFFERTA E DELLE PRESENZE

3.2.1 METODOLOGIA

La necessità di stimare le presenze nelle seconde case (la popolazione turistica aggiuntiva cheutilizza una casa per vacanza) nasce dalla mancanza di statistiche ufficiali quali, ad esempio,quelle del Censimento Generale della Popolazione che sino al 1991 rilevava il dato relativoalle “case non occupate utilizzate per vacanza” ma che nei successivi Censimenti non è piùstato rilevato. Le abitazioni non occupate, dato disponibile al Censimento 2011, non coinci-dono sempre con un'abitazione ad uso turistico, in special modo in quelle realtà più margina-li dove molte sono rimaste inabitate per fenomeni di emigrazione. In termini di incidenza delle abitazioni per vacanza sulle non occupate le regioni a piùalta vocazione turistica sono quelle dove si registrano i tassi più elevati, come Trentino-Alto Adige e Liguria. L'ultimo dato disponibile - Censimento 2001 - fissava l'incidenza, per l'Abruzzo, dellecase per vacanze sulle case non occupate pari al 63%. La quantificazione della popola-zione turistica a livello di singolo comune è stata effettuata analizzando diverse variabilie correlandole tra loro. La prima verifica è stata effettuata considerando il rapporto tra iltotale delle abitazioni ed il totale delle famiglie supponendo che ad ogni abitazione cor-risponda una famiglia: per differenza si avrebbero le abitazioni non occupate da residen-ti e “forse” turistiche. Successivamente è stata condotta un'analisi prendendo in conside-razione la produzione di nettezza urbana che indica la presenza di soggetti in quel ter-ritorio. Il dato mette in evidenza un notevole aumento di produzione di rifiuti in determi-nati periodi dell'anno nei quali si registra la maggiore presenza di turisti. Al contrario inaltri mesi si raggiunge il minimo di produzione e quindi il comune può considerarsi abi-tato solo da residenti. Per fare un esempio nel comune turistico di Rocca di Mezzo sipassa dai 67.000 Kg nel mese di febbraio agli oltre 212.000 del mese di agosto. Questo ci consente di stimare la popolazione aggiuntiva in alcuni periodi dell'anno e, alnetto di quella ospitata nelle strutture ricettive, la quota di popolazione delle secondecase. Incrociando le diverse variabili già descritte con altri parametri quali i dati di stockdelle abitazioni non occupate dei Censimenti, le liste delle ASL per i domiciliati, si è giun-ti con una buona approssimazione a stimare la popolazione turistica nelle seconde case. Partendo proprio dalla popolazione aggiuntiva si è proceduto ad effettuare la stima delleseconde case utilizzando le variabili relative a: - numero dei posti letto per abitazione (parametro ormai generalizzato in tutte le ricerchedel genere);

- tasso di utilizzo delle abitazioni (parametro stimato per l'Italia pari a 16-20%) suddivisoin tre livelli (16%; 18%; 20%) in rapporto alla turisticità del comune. Tali percentuali tra-dotte in giorni danno valori che vanno dai 50 a 70 giorni di utilizzo per anno.

Graduando queste due variabili proprio in riferimento alla turisticità del comune esamina-to, è stato possibile definire il numero delle seconde case ad uso turistico. E' da sottolineare, inoltre, che per i comuni a particolare vocazione turistica si è proce-duto anche con riscontri diretti per verificare l'attendibilità del dato.

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Tab. 3.2.1 SECONDE CASE E PRESENZE TURISTICHE NELLE SECONDE CASE NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2012 (segue)

Comune superficie popolazione famiglie seconde presenze nelle Kmq 2012 2012 case seconde case

Acciano 32,3 339 190 292 42.604 Aielli 34,7 1.448 622 337 49.179 Alfedena 40,3 791 412 1.350 197.100 Anversa degli Abruzzi 31,7 368 196 211 30.874 Ateleta 41,6 1.157 502 234 34.117 Avezzano 104,1 41.239 16.806 1.990 290.540 Balsorano 58,0 3.617 1.386 542 79.076 Barete 24,3 695 348 482 70.359 Barisciano 78,6 1.875 795 238 34.724 Barrea 87,0 726 340 470 107.219 Bisegna 46,4 248 151 215 31.327 Bugnara 25,8 1.117 523 106 15.484 Cagnano Amiterno 60,1 1.439 688 310 45.332 Calascio 39,5 127 79 251 45.829 Campo di Giove 30,4 859 419 2.325 339.480 Campotosto 51,7 562 381 362 52.855 Canistro 15,8 1.003 435 220 32.062 Cansano 40,3 263 129 127 18.511 Capestrano 43,1 874 477 229 33.391 Capistrello 60,9 5.309 2.131 934 136.307 Capitignano 30,6 678 341 471 68.767 Caporciano 18,3 230 143 114 16.658 Cappadocia 67,2 550 340 2.989 409.093 Carapelle Calvisio 14,4 82 42 20 2.888 Carsoli 95,2 5.518 2.478 1.318 192.431 Castel del Monte 58,0 441 274 494 112.684 Castel di Ieri 18,8 325 161 194 28.299 Castel di Sangro 84,0 6.128 2.848 1.267 184.930 Castellafiume 24,6 1.099 431 385 56.250 Castelvecchio Calvisio 15,0 158 90 56 8.184 Castelvecchio Subequo 19,2 1.027 507 166 24.290 Celano 91,8 10.881 4.632 849 123.932 Cerchio 20,1 1.653 687 139 20.364 Civita d'Antino 29,1 987 439 280 40.821 Civitella Alfedena 29,5 294 142 281 64.205 Civitella Roveto 45,3 3.327 1.226 399 58.205 Cocullo 31,6 246 152 189 27.643 Collarmele 23,7 932 399 207 30.193 Collelongo 57,1 1.259 450 192 28.068 Collepietro 15,3 226 114 49 7.171 Corfinio 18,2 1.081 439 202 29.504 Fagnano Alto 24,5 443 217 104 15.118 Fontecchio 16,9 406 188 114 16.618 Fossa 8,6 707 308 44 6.432 Gagliano Aterno 33,3 251 121 213 31.134 Gioia dei Marsi 63,4 2.091 891 291 42.478 Goriano Sicoli 21,8 573 267 195 28.455 Introdacqua 37,0 2.117 933 272 39.746 L'Aquila 466,9 68.304 30.894 3.787 552.833 Lecce nei Marsi 66,0 1.744 739 474 69.177 Luco dei Marsi 44,6 5.857 2.284 561 81.937 Lucoli 109,8 1.058 539 1.448 330.355 Magliano de' Marsi 68,0 3.739 1.513 704 102.823 Massa d'Albe 68,3 1.471 658 561 81.842 Molina Aterno 11,8 415 206 19 2.751 Montereale 104,4 2.768 1.441 1.554 226.823 Morino 52,6 1.477 646 560 81.760

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257

LE SECONDE CASE: STIMA DELL’OFFERTA E DELLE PRESENZE

PART

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Tab. 3.2.1 (continua) SECONDE CASE E PRESENZE TURISTICHE NELLE SECONDE CASE NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2012

Comune superficie popolazione famiglie seconde presenze nelle Kmq 2012 2012 case seconde case

Navelli 42,2 548 281 121 17.661 Ocre 23,6 1.133 487 173 25.272 Ofena 36,8 517 269 305 44.534 Opi 49,5 432 202 162 36.866 Oricola 18,4 1.182 488 290 42.339 Ortona dei Marsi 52,5 567 339 472 68.972 Ortucchio 35,6 1.859 785 258 37.721 Ovindoli 58,8 1.203 658 2.164 315.935 Pacentro 71,9 1.186 508 277 40.376 Pereto 41,0 717 344 559 81.663 Pescasseroli 92,3 2.209 956 1.859 271.416 Pescina 37,5 4.212 1.843 376 54.875 Pescocostanzo 52,2 1.138 565 1.771 242.365 Pettorano sul Gizio 62,4 1.371 597 490 71.540 Pizzoli 56,2 4.144 1.763 1.395 203.670 Poggio Picenze 11,6 1.097 424 230 33.639 Prata d'Ansidonia 19,6 503 265 91 13.235 Pratola Peligna 28,3 7.817 2.958 775 113.130 Prezza 19,7 996 408 176 25.655 Raiano 29,1 2.810 1.194 386 56.365 Rivisondoli 31,6 684 383 2.613 357.612 Roccacasale 17,2 712 298 120 17.547 Rocca di Botte 29,8 834 506 593 86.564 Rocca di Cambio 27,6 495 260 866 126.401 Rocca di Mezzo 87,0 1.499 880 3.202 438.218 Rocca Pia 45,0 178 136 184 26.864 Roccaraso 50,0 1.631 767 3.740 511.913 S.Benedetto dei Marsi 25,2 3.899 1.563 163 23.744 S.Benedetto in Perillis 19,1 120 74 73 10.650 S.Demetrio ne' Vestini 16,3 1.838 738 229 33.501 S.Pio delle Camere 17,3 671 321 164 23.894 Sante Marie 40,0 1.177 683 857 125.159 Sant'Eusanio Forconese 8,0 410 173 63 9.248 S.Stefano di Sessanio 33,1 115 78 134 19.567 S.Vincenzo Valle Roveto 43,4 2.420 1.088 699 95.728 Scanno 134,3 1.922 917 740 101.356 Scontrone 21,4 590 250 169 24.664 Scoppito 53,0 3.440 1.377 367 53.587 Scurcola Marsicana 30,0 2.842 1.145 625 91.292 Secinaro 31,9 388 209 277 40.413 Sulmona 58,3 24.336 10.100 1.298 189.542 Tagliacozzo 89,4 6.979 3.146 4.512 617.548 Tione degli Abruzzi 40,4 322 195 163 23.829 Tornimparte 65,9 3.159 1.461 388 53.125 Trasacco 51,4 6.247 2.378 313 45.701 Villalago 35,3 579 301 333 48.611 Villa S. Lucia 27,8 133 86 129 18.788 Villa S. Angelo 5,3 423 185 53 7.747 Villavallelonga 73,3 927 373 355 48.598 Villetta Barrea 20,5 661 343 323 47.109 Vittorito 14,0 903 401 229 33.489 Provincia dell'Aquila 5.034 300.774 131.339 68.689 10.080.470 Alba Adriatica 9,5 11.680 5.638 5.985 819.231 Ancarano 14,4 1.880 715 112 14.292 Arsita 34,0 854 316 86 12.624 Atri 91,5 11.025 4.305 592 80.979 Basciano 18,6 2.465 946 180 26.232

Page 260: IL TURISMO in ABRUZZO

258

CRESA

Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Tab. 3.2.1 (continua) SECONDE CASE E PRESENZE TURISTICHE NELLE SECONDE CASE NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2012

Comune superficie popolazione famiglie seconde presenze nelle Kmq 2012 2012 case seconde case

Bellante 49,9 7.162 2.576 596 76.078 Bisenti 30,9 2.030 800 116 16.888 Campli 73,9 7.167 2.984 414 60.513 Canzano 16,9 1.970 748 107 15.657 Castel Castagna 17,7 494 204 42 6.127 Castellalto 33,8 7.332 2.812 327 47.756 Castelli 49,7 1.207 546 192 28.064 Castiglione Messer Raimondo 30,8 2.335 822 163 23.807 Castilenti 23,5 1.525 549 108 15.776 Cellino Attanasio 44,0 2.569 1.012 101 14.762 Cermignano 26,1 1.750 723 162 23.598 Civitella del Tronto 77,6 5.290 2.061 752 109.832 Colledara 19,9 2.232 886 181 26.495 Colonnella 21,7 3.796 1.525 401 51.230 Controguerra 22,7 2.442 960 188 28.809 Corropoli 22,0 4.916 1.902 194 24.741 Cortino 62,6 652 384 354 51.721 Crognaleto 123,8 1.373 660 963 131.818 Fano Adriano 35,3 330 205 130 18.970 Giulianova 27,3 23.263 9.649 1.676 342.610 Isola del Gran Sasso D'Italia 83,2 4.782 1.956 855 109.181 Montefino 18,5 1.071 420 130 18.996 Montorio al Vomano 53,4 8.236 3.291 294 51.478 Morro d'Oro 28,0 3.619 1.227 181 23.154 Mosciano Sant'Angelo 48,3 9.298 3.473 418 53.358 Nereto 7,0 5.131 1.969 182 23.244 Notaresco 38,0 6.833 2.566 238 34.786 Penna Sant'Andrea 11,0 1.718 669 160 23.406 Pietracamela 44,6 296 189 423 86.513 Pineto 37,7 14.676 5.915 2.869 418.904 Rocca Santa Maria 61,3 560 290 103 15.037 Roseto degli Abruzzi 52,8 25.235 11.508 2.478 407.018 Sant'Egidio alla Vibrata 18,2 9.713 3.585 498 63.599 Sant'Omero 34,0 5.314 2.022 304 38.888 Silvi 20,4 15.442 5.935 6.213 907.073 Teramo 151,9 54.377 23.265 2.812 431.132 Torano Nuovo 10,2 1.660 588 83 10.650 Torricella Sicura 54,1 2.676 1.068 276 40.261 Tortoreto 23,0 10.770 5.320 3.815 556.965 Tossicia 25,3 1.397 568 119 17.388 Valle Castellana 134,4 1.021 549 532 77.667 Martinsicuro 14,3 15.391 6.860 6.518 951.611 Provincia di Teramo 1947,8 306.955 127.161 43.625 6.428.920Abbateggio 15,7 424 177 117 17.054 Alanno 32,5 3.580 1.369 306 39.053 Bolognano 16,7 1.125 495 123 17.904 Brittoli 15,8 322 176 172 25.133 Bussi sul Tirino 26,3 2.588 1.117 84 14.745 Cappelle sul Tavo 5,5 4.019 1.421 139 21.295 Caramanico Terme 84,7 1.985 857 618 90.259 Carpineto della Nora 23,3 682 293 88 12.785 Castiglione a Casauria 16,7 865 390 178 26.003 Catignano 17,0 1.423 579 156 19.901 Cepagatti 30,3 10.510 3.949 409 52.301 Città Sant'Angelo 62,0 14.581 5.429 367 72.390 Civitaquana 21,8 1.297 517 180 26.246 Civitella Casanova 31,7 1.830 782 212 30.951

Page 261: IL TURISMO in ABRUZZO

259

LE SECONDE CASE: STIMA DELL’OFFERTA E DELLE PRESENZE

PART

E 3

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Fonte: CRESA, Indagine sul Turismo, 2013

Tab. 3.2.1 (continua) SECONDE CASE E PRESENZE TURISTICHE NELLE SECONDE CASE NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2012

Comune superficie popolazione famiglie seconde presenze nelle Kmq 2012 2012 case seconde case

Collecorvino 32,1 5.942 2.184 311 39.770 Corvara 13,7 273 128 89 12.927 Cugnoli 15,9 1.564 606 77 9.781 Elice 14,2 1.730 632 87 11.177 Farindola 45,4 1.569 710 197 28.783 Lettomanoppello 15,1 2.982 1.156 88 12.883 Loreto Aprutino 59,6 7.549 2.856 645 82.377 Manoppello 39,5 7.049 2.748 273 39.915 Montebello di Bertona 21,3 994 432 139 20.322 Montesilvano 23,4 51.424 21.396 5.012 823.178 Moscufo 20,2 3.271 1.176 196 25.082 Nocciano 13,7 1.845 660 107 13.720 Penne 90,4 12.614 4.657 668 117.041 Pescara 33,6 117.091 54.480 4.530 892.879 Pescosansonesco 18,5 518 228 106 15.495 Pianella 46,8 8.496 3.232 425 54.290 Picciano 7,4 1.359 530 73 9.312 Pietranico 14,5 506 228 91 13.316 Popoli 34,3 5.396 2.322 290 42.376 Roccamorice 24,7 1.003 412 208 30.421 Rosciano 27,8 3.790 1.356 167 21.315 Salle 21,7 324 156 98 22.428 S.Eufemia a Maiella 40,1 282 180 307 41.992 S.Valentino in Abr.Citer. 16,4 1.949 774 220 32.106 Scafa 10,1 3.856 1.468 143 20.875 Serramonacesca 23,9 560 269 242 35.385 Spoltore 36,7 18.680 7.295 747 95.466 Tocco da Casauria 29,9 2.680 1.088 100 14.658 Torre de' Passeri 5,9 3.175 1.228 155 23.782 Turrivalignani 6,3 896 331 45 6.570 Vicoli 9,4 394 176 79 11.553 Villa Celiera 12,6 733 331 71 10.374 Provincia di Pescara 1224,9 315.725 132.976 19.138 3.097.571 Altino 15,2 2.912 1.244 115 14.686 Archi 28,2 2.289 956 234 32.087 Ari 11,3 1.146 483 129 16.464 Arielli 11,5 1.154 455 43 5.553 Atessa 111,5 10.805 4.243 401 58.475 Bomba 18,1 867 389 217 31.636 Borrello 14,4 361 180 172 25.176 Bucchianico 38,0 5.261 1.910 332 42.473 Montebello sul Sangro 5,4 98 58 49 7.183 Canosa Sannita 14,1 1.420 547 81 10.386 Carpineto Sinello 29,5 644 309 54 7.930 Carunchio 32,4 625 294 152 20.833 Casacanditella 12,4 1.321 558 113 14.469 Casalanguida 13,6 977 434 82 11.971 Casalbordino 45,9 6.252 2.556 1.200 175.161 Casalincontrada 15,9 3.149 1.207 133 16.953 Casoli 66,6 5.846 2.395 372 54.300 Castel Frentano 21,9 4.355 1.735 332 50.907 Castelguidone 14,9 395 186 77 11.250 Castiglione Messer Marino 47,7 1.859 736 273 39.812 Celenza sul Trigno 22,6 969 428 232 33.890 Chieti 58,5 51.321 30.064 1.912 293.139 Civitaluparella 22,5 353 170 86 12.515 Civitella Messer Raimondo 12,4 859 385 103 15.043

Page 262: IL TURISMO in ABRUZZO

260

CRESA

Fonte: dati CRESA

Tab. 3.2.1 (continua) SECONDE CASE E PRESENZE TURISTICHE NELLE SECONDE CASE NEI COMUNI ABRUZZESI. Anno 2012

Comune superficie popolazione famiglie seconde presenze nelle Kmq 2012 2012 case seconde case

Colledimacine 11,4 222 136 119 17.322 Colledimezzo 11,1 515 254 129 18.903 Crecchio 19,4 2.951 1.106 152 19.475 Cupello 48,0 4.855 1.898 501 68.550 Dogliola 11,6 383 157 92 13.411 Fara Filiorum Petri 14,8 1.959 739 206 26.290 Fara San Martino 43,6 1.504 641 162 28.383 Filetto 13,6 1.006 559 77 9.891 Fossacesia 30,2 6.389 2.504 1.054 221.210 Fraine 16,1 373 175 88 12.850 Francavilla al Mare 23,0 23.771 13.219 4.350 635.157 Fresagrandinaria 24,8 1.034 446 237 34.614 Frisa 11,4 1.854 679 112 14.358 Furci 26,2 1.053 488 175 25.515 Gamberale 15,6 327 146 188 27.473 Gessopalena 31,4 1.516 708 272 39.740 Gissi 36,0 2.914 1.227 228 33.273 Giuliano Teatino 10,0 1.266 523 144 18.385 Guardiagrele 56,2 9.283 3.683 503 73.488 Guilmi 13,0 439 213 61 8.855 Lama dei Peligni 31,3 1.353 648 332 45.479 Lanciano 66,1 35.707 14.063 2.232 285.134 Lentella 12,5 736 319 84 12.265 Lettopalena 21,0 365 176 98 14.238 Liscia 8,0 707 312 96 14.078 Miglianico 22,6 4.916 1.797 317 40.456 Montazzoli 39,2 1.019 422 167 24.374 Monteferrante 15,2 138 75 63 10.997 Montelapiano 8,2 84 49 107 15.664 Montenerodomo 30,0 710 293 122 17.772 Monteodorisio 25,4 2.547 922 174 25.346 Mozzagrogna 13,7 2.306 913 153 19.518 Orsogna 25,3 3.975 1.679 324 41.418 Ortona 70,2 23.425 9.092 1.446 237.531 Paglieta 34,2 4.471 1.739 154 19.686 Palena 91,7 1.405 632 643 65.670 Palmoli 32,7 973 437 258 30.132 Palombaro 17,8 1.089 485 178 25.953 Pennadomo 11,3 299 162 191 27.946 Pennapiedimonte 47,1 526 238 171 24.923 Perano 6,2 1.639 698 81 10.365 Pizzoferrato 30,9 1.163 599 1.459 170.418 Poggiofiorito 9,9 901 349 111 14.147 Pollutri 26,1 2.295 955 262 33.529 Pretoro 26,1 985 404 312 45.495 Quadri 7,4 844 374 91 13.235 Rapino 20,2 1.337 553 204 29.731 Ripa Teatina 20,0 4.184 1.572 116 14.778 Roccamontepiano 18,1 1.784 683 139 20.296 Rocca San Giovanni 21,5 2.379 970 233 34.044 Roccascalegna 22,6 1.263 569 58 8.431 Roccaspinalveti 32,9 1.403 605 58 8.467 Roio del Sangro 11,7 93 67 125 18.272 Rosello 19,3 255 163 203 29.651 San Buono 25,0 1.010 461 310 36.222 San Giovanni Lipioni 8,7 205 114 111 13.006 San Giovanni Teatino 18,7 13.289 5.419 610 77.975

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Tab. 3.2.2 SECONDE CASE E PRESENZE TURISTICHE NELLE SECONDE CASE PER TERRITORIO.Anno 2012

Comune superficie popolazione famiglie seconde presenze nelle Kmq 2012 2012 case seconde case

San Martino sulla Marrucina 7,2 952 387 32 4.044 San Salvo 19,5 19.653 7.834 4.317 630.243 Santa Maria Imbaro 6,0 1.917 748 96 12.207 Sant'Eusanio del Sangro 24,0 2.487 988 83 12.714 San Vito Chietino 16,8 5.277 2.328 697 101.728 Scerni 41,1 3.359 1.396 234 34.121 Schiavi d'Abruzzo 45,3 904 590 827 84.484 Taranta Peligna 21,6 384 215 66 9.671 Tollo 14,9 4.032 1.431 170 26.002 Torino di Sangro 32,3 3.019 1.218 719 105.000 Tornareccio 27,7 1.895 777 214 31.239 Torrebruna 23,6 879 429 74 10.868 Torrevecchia Teatina 14,6 4.174 1.527 261 26.690 Torricella Peligna 35,4 1.392 692 373 43.519 Treglio 4,8 1.604 639 128 16.375 Tufillo 21,5 456 208 98 14.377 Vacri 12,1 1.681 630 158 20.196 Vasto 70,7 39.271 16.576 3.249 474.309 Villalfonsina 9,1 978 417 63 8.073 Villamagna 12,7 2.415 893 148 18.875 Villa Santa Maria 16,2 1.431 659 329 42.060 Pietraferrazzana 4,3 127 60 59 10.291 Fallo 6,0 134 75 82 11.951 Provincia di Chieti 2.587,9 389.053 171.148 40.014 5.675.118 Regione Abruzzo 10794,2 1.312.507 562.624 171.465 25.282.079

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3.3 LE STRUTTURE RICETTIVE E INTERNET: UN RAPPORTO IN DIVENIRE

3.3.1 INTRODUZIONE

Il turismo, come tutte le attività economiche, ha vissuto negli anni recenti una profonda evo-luzione favorita in misura considerevole dalla diffusione di Internet, innovazione tecnologicadagli effetti epocali che hanno riguardato sia la domanda che l'offerta, che permette la con-nessione più semplice e diretta tra gli operatori e il mercato di vendita, la comunicazionedelle caratteristiche dei prodotti e servizi offerti e la vendita senza intermediazione. Riguardo alla domanda il potenziale turista utilizza la rete per ottenere velocemente efacilmente informazioni sulle destinazioni, sulle strutture e sui servizi disponibili, per valu-tare il rapporto qualità-prezzo e acquistare quanto scelto. Riguardo all'offerta gli operatori turistici hanno modificato le strategie di marketing utiliz-zando il web come canale di promozione, distribuzione e commercializzazione dai costicontenuti e dalle potenzialità enormi potendo raggiungere un numero elevatissimo dipotenziali acquirenti (costo-contatto irrisorio). Gli operatori non si sono limitati alla presenza in rete tramite il proprio sito ma hanno spes-so deciso di sfruttare le potenzialità offerte dal web 2.0 inserendosi nella rete di connes-sione dei social network, quali ad esempio Facebook e Twitter, moderna piazza virtualedove i commenti dei partecipanti costituiscono l'evoluzione tecnologica dell'antico passa-parola. Una grande diffusione ha avuto recentemente anche Tripadvisor che, pubblican-do recensioni ed opinioni, mostra un forte impatto sulle scelte dei potenziali clienti, influen-zate dai commenti dei precedenti utilizzatori. Questi semplici elementi mostrano quanto le potenzialità offerte dalla Information andCommunication Technology siano state dirompenti nelle politiche di marketing tradizional-mente effettuate dagli operatori turistici, generando il Web marketing turistico.Questo lavoro si è posto l'obiettivo di analizzare il comportamento strategico delle strut-ture ricettive abruzzesi valutando la diffusione dell'adozione di tecnologie internet.

3.3.2 METODOLOGIA

La metodologia utilizzata ricalca, con opportune modifiche e variazioni, quella elabora-ta nel 2003 da P.Falcone, L. Fratocchi e A. Moretti utilizzata per analizzare la globalitàdegli operatori dell'industria dei viaggi e del turismo in Abruzzo1.

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1 Falcone P., Fratocchi L., Moretti A., Internet nell'industria dei viaggi e del turismo in Abruzzo, in “Sistemi e Impresa”, Milano, 2003,n. 4, pp. 45-52; Falcone P., Fratocchi L., Moretti A., Internet nell'industria dei viaggi e del turismo in Abruzzo. Descrizione di unaricerca sul campo, in “Sistemi e Impresa”, Milano, 2003, n. 5, pp. 37-54; Falcone P., Fratocchi L., Moretti A., La diffusione diInternet presso gli operatori dell'industria dei viaggi e del turismo abruzzese: identificazione, analisi, prospettive, in “Working paperseries in Management & organization Studies”, Università degli Studi di Udine, Dipartimento di Scienze Economiche, 2003, n.1.

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Si è scelto in questa sede di limitare l'indagine, basata sugli elementi sopra descritti, allesole strutture ricettive regionali appartenenti al campione già estratto in occasione della som-ministrazione del questionario presentato nel cap. 3.1, utilizzando anche la stessa classifi-cazione per tipologia (alberghi, affittacamere, bed and breakfast, agriturismi, campeggi evillaggi turistici) e la stessa suddivisione territoriale (aree geografiche e comuni capoluogo).La presenza delle imprese turistiche in internet permette lo scambio tra operatore e utiliz-zatore di contenuti che possono essere costituiti da informazioni e/o servizi.Le informazioni fornite possono riguardare le caratteristiche della struttura e i servizi daessa erogati, attraverso l'inserimento nel sito non solo di foto dell'edificio, delle camere edegli spazi comuni ma anche di commenti di ospiti precedenti che, pur in parte sogget-tivi, forniscono informazioni difficilmente verificabili in anticipo. Il sito può contenere, inol-tre, informazioni attinenti le risorse della località e del territorio, cioè le attrattive storico-artistiche, culturali, naturali e sportive, e gli eventi artistici, religiosi e folkloristici che pos-sono fungere da fattori di attrattività locale. Tali informazioni possono essere fornite sia inmaniera diretta sia attraverso l'inserimento di link a siti di altri operatori della filiera turisti-ca quali, ad esempio, soggetti istituzionali - Regione, Provincie, Comuni - e associazioniprivate culturali, sportive, ambientalistiche che si occupano di promozione del territorio.Oltre a ciò, il sito può fornire informazioni funzionali al soggiorno quali, ad esempio, noti-zie logistiche o riguardanti i collegamenti con mezzi di trasporto pubblico.Attraverso il sito gli operatori turistici possono fornire anche veri e propri servizi quali lapossibilità effettuare online la prenotazione e/ il pagamento del soggiorno.L'analisi delle caratteristiche dei siti attraverso i quali gli operatori della ricettività sono pre-senti in rete, la valutazione della loro configurazione generale e del loro grado di intera-zione e strutturazione ha consentito la loro suddivisione in tre grandi classi tipologiche:quelli “statici”, che forniscono esclusivamente informazioni e fanno di internet un sempli-ce strumento di comunicazione o “vetrina”, quelli “offline”, che permettono di inoltrare larichiesta di prenotazione online, e quelli “online” che, permettendo anche il pagamentoonline, consentono una vera e propria interazione tra i soggetti e fanno di internet unostrumento di distribuzione dell'offerta. E' stata analizzata anche la fruibilità a livello internazionale delle informazioni e dei serviziforniti dai siti considerando il numero di lingue straniere utilizzate, elemento che può essereconsiderato indicatore approssimativo del grado di apertura sui mercati internazionali.

3.3.3 RISULTATI DELL'INDAGINE

Il campione analizzato comprende 193 strutture ricettive abruzzesi costituite per quasi lametà (48,7%) da alberghi, e in misura inferiore da bed and breakfast (15,5%), agrituri-smi (9,8%), campeggi (9,3%), villaggi turistici (4,1%), affittacamere (2,5%) e altre struttu-re (9,8%) che includono case e appartamenti per vacanze, residenze turistiche alberghie-re e country house. In primo luogo si evidenzia che delle 193 strutture analizzate il 5,2% non è dotato di sitoin internet, percentuale che raggiunge valori più elevati nei B&B (13,3%), nei campeggi

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(11,1%), nelle strutture della provincia dell'Aquila (8,6%), nei comuni collinari e montani(rispettivamente 8,8% e 8,0%) e nei capoluoghi di provincia (6,3%). Al contrario risalta-no in positivo la provincia di Teramo e i comuni costieri dove le corrispondenti percentua-li si abbassano a 1,8% e 1,2%. Riguardo all'accessibilità dei siti dai mercati internazionali si osserva che il 37,2% di essiha previsto l'utilizzo della sola lingua italiana, precludendosi così l'immediata compren-sione sul mercato straniero. In particolare, tale scelta risulta più diffusa nelle provincie diChieti (52,6%) e L'Aquila (43,4%), nelle aree montane (43,5%) e tra gli alberghi (46,7%).Al contrario, il maggior grado di apertura a livello internazionale è registrato nelle pro-vincie di Pescara e Teramo, dove quasi i tre quarti delle strutture sono dotate di sito in lin-gua straniera (rispettivamente 73,7% e 72,2%), nelle aree costiere (68,7%), nei comunicapoluogo di provincia (73,3%) e tra i villaggi turistici (87,5%), gli affittacamere (80,0%)e le altre strutture ricettive (77,8%).Permettendo la visibilità, in termini teorici, su tutto il mercato internazionale, tra le linguestraniere utilizzate prevale l'inglese, presente in tutti i siti che usano una lingua straniera,incluse le due strutture il cui sito prevede il link a Google Translator, applicazione che con-sente la traduzione istantanea in un numero elevatissimo di lingue estere. Tra i siti che uti-lizzano lingue straniere più di un terzo (35,7%) presenta pagine solo in inglese, tenden-za presente soprattutto tra gli affittacamere e le altre strutture ricettive (entrambi al 50,0%),nella provincia dell'Aquila (50,0%), nei capoluoghi provinciali (45,5%) e nelle aree dimontagna (53,8%).Specularmente usano, oltre l'inglese, anche altre lingue straniere poco meno dei due terzidei siti analizzati (64,3%) e in particolare tutti i villaggi turistici e un numero elevatissimodi campeggi (83,3%) e di agriturismi (76,9%), le strutture teramane (84,6%) e quelle deicomuni costieri (75,4%).

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Fig. 3.3.1 LE STRUTTURE RICETTIVE PER LINGUA DEL SITO INTERNET, AREA GEOGRAFICA E TIPOLOGIA DI STRUTTURA (peso %)

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Tra le altre lingue straniere prevale il tedesco, presente in più della metà dei siti anche inlingua straniera (53,9%), e in particolare utilizzato da tutti i villaggi turistici, da quote ele-vate di agriturismi (76,9%) e campeggi (66,7%), dalle strutture della provincia di Teramo(79,5%) e delle aree collinari e costiere (entrambe 68,4%). Il francese, presente in misurainferiore (40,9%), è utilizzato soprattutto nei villaggi turistici (85,7%) e campeggi (72,7%),nelle strutture costiere (52,6%) e della provincia di Chieti (55,6%). Le altre lingue stranieremostrano diffusioni più limitate (ad es. olandese: 13,0%; spagnolo e russo: 7,8%).L'olandese e il russo risultano più utilizzati nei campeggi e villaggi turistici (per il russo anchegli alberghi), nelle strutture costiere e della provincia di Teramo, mentre lo spagnolo negliagriturismi e negli alberghi, nelle strutture collinari, e della provincia di Chieti. Considerando la tipologia di contenuti presenti nei siti internet si osserva che il 21,9% diessi fornisce solo informazioni e non permette l'interazione con l'utente, cioè la possibilitàdi richiedere informazioni e/o prenotare online il soggiorno utilizzando un form apposi-to presente in una pagina del sito. Essi risultano più frequentemente diffusi nella provinciadell'Aquila (35,8%), nelle aree collinari e montane (rispettivamente 35,5% e 33,3%), tragli agriturismi e i B&B (rispettivamente 44,4% e 26,9%). Tutti questi siti riportano comun-que l'indicazione dell'indirizzo email che l'utente può contattare, rendendo possibile l'in-terazione sebbene in maniera meno diretta dato che è necessario uscire dal sito e utiliz-zare la propria posta elettronica. A tale proposito l'indicazione del contatto email è presente nella quasi totalità dei siti(97,8%) ad eccezione di tre di essi che comunque sono dotati del suddetto form e di unoche riporta solo il contatto telefonico-fax. Tra le informazioni fornite dai siti quelle più frequenti riguardano le caratteristiche dellastruttura attraverso le foto. Esse sono presenti nella quasi totalità dei siti analizzati (97,3%)ma le percentuali si abbassano per la provincia dell'Aquila (92,5%), per le strutture dellearee montane (94,2%) per i campeggi (87,5%) e per gli agriturismi (94,4%).L'interazione con gli utenti è favorita anche dal libro dei visitatori online. Il guestbook èpresente nel 7,1% dei siti, con maggiore diffusione tra gli agriturismi (22,2%), tra le strut-ture delle aree collinari (9,7%) e delle province di Chieti e Pescara (rispettivamente 13,2%e 10,5%). La capacità degli operatori della ricettività turistica di creare relazioni col territorio puòessere valutata approssimativamente attraverso la presenza nei siti internet di informazio-ni, fornite sia direttamente sia tramite link a siti esterni, relative ai fattori di attrattività loca-le, quali notizie sulla località dove è ubicata la struttura, sulle attrattive culturali, sportive,su possibili acquisti in loco, su tradizioni e specialità enogastronomiche. In particolare, lenotizie sulla località sono fornite direttamente dal 35,0% dei siti, soprattutto dalle strutturealberghiere (43,5%) e dagli affittacamere (60,0%), dagli operatori dei comuni montani(42,0%) e della provincia di Teramo (46,3%). Sono fornite tramite link a siti esternidall'8,7% dei siti, in particolare da agriturismi e campeggi (rispettivamente 16,7% e18,8%) e dalle strutture delle province di Chieti e Pescara (entrambe 13,2%). Notizie sulleattrattive culturali, sportive naturalistiche sono presenti su circa la metà (50,8%) del cam-pione, in particolare dagli affittacamere e dai campeggi (rispettivamente 60,0% e68,8%) e dalle strutture delle aree montane (59,4%) e sono fornite tramite link a siti ester-

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ni nel 36,1% delle strutture analizzate, e soprattutto da campeggi e villaggi turistici (rispet-tivamente 56,3% e 50,0%), dalle strutture dei comuni costieri (39,8%) e da quelle dellaprovincia di Chieti (60,5%). Notizie di tipo enogastronomico sulle tradizioni culinarie delterritorio, particolare espressione della cultura locale, vengono offerte dal 12,6% dei casi,in particolare da affittacamere e villaggi turistici (rispettivamente 40,0% e 25,0%), dallestrutture delle province di Teramo e Pescara (16,7% e 15,8%) e da quelle dei comunimontani (14,5%). Le informazioni sulla possibilità di shopping sono le meno diffuse neisiti delle strutture ricettive in quanto risultano fornite dal solo 3,3% di essi, in particolaredagli agriturismi (16,7%), strutture della provincia di Pescara (7,9%) e dei comuni collina-ri (9,7%). Anche la newsletter contribuisce a instaurare un rapporto durevole con l'utente e a fideliz-zare l'ospite. Essa è presente nel 13,7% dei siti considerati, in particolare da campeggie villaggi turistici (entrambi 25,0%), dalle strutture della provincia di Teramo (22,2%) e daquelle dei comuni costieri (16,9%).Gran parte delle aziende del campione fornisce notizie logistiche, cioè non tanto il tradi-zionale indirizzo quanto lo stralcio della carta geografica con l'indicazione dell'esattaposizione della struttura o anche le coordinate geografiche da utilizzare per il settaggiodel navigatore satellitare, informazioni particolarmente utili al potenziale utente della strut-tura. Tali indicazioni sono presenti nel 92,9% dei casi, soprattutto in tutti i siti di affittaca-mere, di agriturismi e di villaggi turistici e delle strutture della provincia di Pescara. Altreinformazioni funzionali al soggiorno sono quelle riguardanti i servizi di trasporto disponi-bili per raggiungere la struttura. A questo proposito più di un quinto dei siti consultati(20,8%) presenta link a Tour Operator e aziende di trasporto pubblico, in particolareemergono gli affittacamere e i villaggi turistici (rispettivamente 40,0% e 37,5%) e le strut-ture dei comuni costieri (25,3%) e quelle della provincia di Pescara (36,8%).

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Fig. 3.3.2 TIPOLOGIA DELLE INFORMAZIONI FORNITE DAI SITI DELLE STRUTTURE RICETTIVE PER AREA GEOGRAFICA (peso%)

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Sono molto numerosi i siti che permettono una maggiore interazione con l'utente, fornen-dogli la possibilità di prenotare online attraverso un form senza dover uscire dal sito e uti-lizzare la propria posta elettronica. Sono più di tre quarti del totale (78,1%), e in partico-lare tutti gli affittacamere e un numero elevatissimo di villaggi turistici e altre strutture ricet-tive (rispettivamente 87,5% e 88,9%), le strutture dei comuni costieri (92,8%) e delle pro-vince di Chieti e Teramo (rispettivamente 84,2% e 85,2%).Il pagamento online effettuato direttamente attraverso carta di credito sembrerebbe nonessere previsto dai siti consultati, ricordando comunque che molti di essi sono presenti neiportali turistici di prenotazione online quali Booking, Venere ed Expedia. In particolare,sembra che Booking sia il più diffuso tra le strutture analizzate, considerando che quasila metà di esse (49,7%) è presente sul sito, e soprattutto gli affittacamere e le altre struttu-re ricettive, gli esercizi dei comuni montani e quelli della provincia di Pescara. Expediae Venere mostrano una diffusione abbastanza limitata (rispettivamente 19,7% e 12,0%),per entrambi più consistente tra le strutture dei comuni collinari e gli altri esercizi ricettiviextralberghieri. In aggiunta a ciò l'adesione a Expedia risulta più diffusa anche tra le strut-ture della provincia di Pescara e tra gli affittacamere mentre Venere tra le strutture dellaprovincia di Chieti e gli alberghi. La presenza delle strutture ricettive sui social network quali Facebook e Twitter è indica-tiva di una maggiore propensione non solo alla connessione con gli utenti che giàconoscono la struttura ma anche all'utilizzo di tutte le moderne tecnologie pubblicitarieper favorire la conoscenza della struttura tra i potenziali utenti. A questo proposito siosserva che quasi la metà dei siti analizzati (46,4%) risulta presente su Facebook e unaquota abbastanza minore (20,8%) su Twitter. In particolare Facebook registra una par-ticolare diffusione tra i villaggi turistici (87,5%) e le altre strutture ricettive (61,1%), tragli operatori dei comuni costieri (53,0%) e dei capoluoghi di provincia (60,0%), delleprovincie di Teramo (51,9%) e di Pescara (50,0%). Così come Facebook anche Twitter

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Fig. 3.3.3 STRUTTURE RICETTIVE PRESENTI SUI SOCIAL NETWORK PER ZONA GEOGRAFICA(peso %)

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mostra una particolare diffusione tra i villaggi turistici (37,5%), tra le strutture costiere(21,7%) e quelle della provincia di Teramo (27,8%), ma ad essi si aggiungono anchegli affittacamere (40,0%).Recentemente in Internet si sono diffuse le community di viaggiatori, strumenti molto utiliper la condivisione tra gli utenti di giudizi e commenti sulle caratteristiche e i servizi offer-ti dalle strutture turistiche. Tra le recensioni disponibili sono numerose quelle relative a strut-ture abruzzesi, considerando che una percentuale molto elevata dei siti analizzati(80,3%) è stata recensita su Tripadvisor. La diffusione della presenza su questa communityfa emergere, in particolare, i villaggi turistici e le altre strutture ricettive (entrambe al100%), gli alberghi (89,1%), le strutture dei comuni montani (84,1%), della provinciadell'Aquila (86,8%) e dei comuni capoluogo di provincia (93,3%).

3.3.4 CONCLUSIONI

L'esame dei siti Internet delle strutture ricettive del campione ha mostrato una partecipazio-ne nel web elevata, considerando che il 95% di esse è dotata di sito, con una diffusio-ne quasi completa nelle zone costiere e nella provincia di Teramo, e perfettamente com-pleta tra i villaggi turistici e gli affittacamere. L'apertura verso l'estero è elevata ma migliorabile considerando che poco meno dei dueterzi dei siti è fruibile da utenti stranieri. La proiezione internazionale risulta più elevatanelle province di Teramo e Pescara, nelle aree costiere e nei villaggi turistici, cioè aree etipologie di operatori dalla più consolidata tradizione di accoglienza. Tra le lingue stra-niere prevale, come prevedibile, l'inglese utilizzato in tutti i siti consultati mentre tra le altrepredominano alcune lingue europee, che permettono di intensificare i rapporti con parti-colari aree geografiche di provenienza dei turisti e che mostrano anche la recente dina-mica positiva dei flussi in arrivo connessa alla disponibilità di collegamenti aerei anchea basso costo. L'analisi ha mostrato che l'offerta di servizi risulta frammentata tra le singole imprese conun limitato livello di coordinamento, che generalmente è lasciato al turista. Infatti, la capa-cità di fare rete stabilendo sinergie con il territorio e gli altri operatori della filiera turisticaè contenuto considerando che i siti forniscono in un terzo dei casi informazioni sulla loca-lità, nella metà dei casi informazioni sulle attrattive culturali, sportive e naturalistiche.Sono molto meno diffuse indicazioni relative all'enogastronomia (poco più di un decimodei siti consultati) nonostante costituisca un aspetto importante della cultura locale e alloshopping (circa il 3%) forse a causa della limitata presenza di outlet e/o di negozi dimarchi famosi che possono fungere da attrattiva per questa nuova forma di turismo. La quasi totalità dei siti fornisce indicazioni logistiche per rendere più facilmente raggiun-gibile la struttura, elemento basilare per la buona riuscita della transazione turistica, men-tre la percentuale si abbassa al solo 20% circa dei casi se si considera la presenza dilink a operatori del trasporto pubblico e agli aeroporti.La tipologia di informazioni presenti sui siti evidenzia che quasi l'80% di essi permette laprenotazione online consentendo un rapporto diretto con il potenziale cliente, mentre il

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quinto restante è rappresentato da siti “vetrina” che presentano le caratteristiche e il prez-zo dei servizi offerti per la cui prenotazione è necessario abbandonare le pagine del sitoe usare la propria mail. A ciò si aggiunge che circa la metà di essi sono presenti nei sitidi prenotazione online.Inoltre, si nota che è diffusa l'adesione ai social network e alle community di viaggiatori. In sintesi, si osserva che il livello di penetrazione dell'Information and ComunicationTechnology nelle imprese turistiche ricettive regionali è consistente. Possiamo dire chesiamo sulla buona strada ma molto ancora c'è da fare, soprattutto in termini di coordina-mento e sinergie tra gli operatori. Fare sistema è la parola magica a volte dimenticata.

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CRESA

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CRESA

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INDICE DELLE FIGURE

Parte I

- Fig. 1.2.1 Entrate turistiche internazionali in Italia Europa e mondo. Anni 1990-2012 (1990=100) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15- Fig. 1.2.2 Arrivi internazionali in Italia Europa e mondo. Anni 1990-2012 (1990=100) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16- Fig. 1.2.3 Spesa turistica nelle regioni italiane per provenienza dei turisti. Anno 2011 (val. %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18- Fig. 1.2.4 Valore aggiunto prodotto da alcuni settori dell'economia in Abruzzo. Anni 2000-2011 (2000 = 100) . . . . . . . . . . . . . . . . . 21- Fig. 1.2.5 Imprese della filiera allargata del turismo in Abruzzo. Anno 2011 (val.%) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22- Fig. 1.2.6 Andamento delle imprese della filiera allargata del turismo in Abruzzo (var.% 2011-2009) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23- Fig. 1.2.7 Natura giuridica delle imprese di alloggio e ristorazione in Abruzzo e Italia. Anno 2011 (peso %) . . . . . . . . . . . . . . 24

Parte II

- Fig. 2.1.1 Indice di funzione turistica strutturale nei comuni abruzzesi. Anno 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56- Fig. 2.1.2 Indice di Florence per i posti letto totali nei comuni abruzzesi. Anno 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57- Fig. 2.1.3 Indice di funzione turistica alberghiera strutturale nei comuni abruzzesi. Anno 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61- Fig. 2.1.4 Indice di Florence per i posti letto alberghieri nei comuni abruzzesi. Anno 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62- Fig. 2.1.5 Indice di funzione turistica strutturale extralberghiera nei comuni abruzzesi. Anno 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65- Fig. 2.1.6 Indice di Florence per i posti letto extralberghieri nei comuni abruzzesi. Anno 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66- Fig. 2.2.1 Presenze straniere in Italia, produzione in UE e tasso di cambio dollaro/lira - dollaro/euro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96

(val. ass. e var. %)- Fig. 2.2.2 Presenze negli esercizi alberghieri ed extralberghieri in Abruzzo. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98- Fig. 2.2.3 Presenze italiane e straniere, alberghiere ed extralberghiere in Abruzzo. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98 - Fig. 2.2.4 Indice di funzione turistica in Italia e nelle regioni italiane. Anno 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99- Fig. 2.2.5 Indice di funzione turistica nelle regioni italiane e media nazionale. Anni 2000, 2005, 2010 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99 - Fig. 2.2.6 Indice di funzione turistica in Abruzzo, Italia e altre circoscrizioni. Anni 2001 e 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100- Fig. 2.2.7 Presenze italiane e straniere negli esercizi ricettivi abruzzesi. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100- Fig. 2.2.8 Presenze italiane in Abruzzo per circoscrizione di provenienza. Anni 2001 e 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101

(val. ass. e comp. %)- Fig. 2.2.9 Presenze straniere in Abruzzo, produzione in UE e tasso di cambio dollaro/lira - dollaro/euro . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102

(val. ass. e var. %)- Fig. 2.2.10 Presenze dei turisti stranieri in Abruzzo distinti per provenienza. Anni 2001-2011 (val. ass.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103- Fig. 2.2.11 Presenze straniere in Abruzzo per provenienza. Anni 2001 e 2011 (comp. %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104- Fig. 2.3.1 Unità locali e addetti alle agenzie turistiche e tour operator nelle regioni italiane (var. % 2011-2001) . . . . . . 156- Fig. 2.3.2 Agenzie turistiche e tour operator nelle regioni italiane per natura giuridica. Anno 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157- Fig. 2.3.3 Agenzie turistiche e tour operator nelle regioni italiane per anno di fondazione. Anno 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157- Fig. 2.3.4 Agenzie turistiche e tour operator nelle province abruzzesi per anno di fondazione. Anno 2012 . . . . . . . . . . . . . . . 159- Fig. 2.3.5 Agenzie turistiche e tour operator nelle province abruzzesi per natura giuridica. Anno 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 160

Parte III

- Fig. 3.1.1 Imprese ricettive per tipologia di attività prevalente (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 166- Fig. 3.1.2 Imprese turistiche per provincia (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 167- Fig. 3.1.3 Imprese turistiche per area geografica (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168- Fig. 3.1.4 Strutture ricettive per tipologia e area geografica (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168- Fig. 3.1.5 Strutture turistiche aperte tutto l'anno per area geografica (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171- Fig. 3.1.6 Strutture turistiche aperte tutto l'anno per tipologia (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171- Fig. 3.1.7 Offerta turistica: servizi aggiuntivi propri e di terzi. Abruzzo (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 172- Fig. 1.3.8 Offerta turistica: servizi aggiuntivi propri e di terzi. Costa (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 172- Fig. 1.3.9 Offerta turistica: servizi aggiuntivi propri e di terzi. Collina (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 173- Fig. 1.3.10 Offerta turistica: servizi aggiuntivi propri e di terzi. Montagna (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 173

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IL TURISMO IN ABRUZZO

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- Fig. 3.1.11 Imprese che hanno accordi con altri operatori per la formazione dell' offerta turistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175 (peso % su imprese con offerta composta anche da servizi di terzi)

- Fig. 3.1.12 Natura degli accordi (peso % su tot. imprese che hanno stipulato accordi) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175- Fig. 3.1.13 Natura degli accordi per area geografica (peso % su tot. imprese che hanno stipulato accordi) . . . . . . . . . . . . . . 176- Fig. 3.1.14 Imprese che hanno accordi con altri operatori per la formazione dell'offerta turistica per area geografica . . . . . . . . . 176

(peso % su imprese con offerta composta anche da servizi di terzi)- Fig. 3.1.15 Imprese turistiche per classe di fatturato. Anno 2012 (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177- Fig. 3.1.16 Imprese turistiche per variazione di fatturato 2004/2008 (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 180- Fig. 3.1.17 Imprese turistiche per variazione di fatturato 2004/2008 e area geografica (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 181- Fig. 3.1.18 Imprese turistiche per variazione di addetti 2004/2008 (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 181- Fig. 3.1.19 Imprese turistiche per variazione di addetti 2004/2008 e area geografica (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 182- Fig. 3.1.20 Imprese turistiche per variazione dell'utilizzo delle strutture 2004/2008 (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183- Fig. 3.1.21 Imprese turistiche per variazione dell'utilizzo delle strutture 2004/2008 e area geografica (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183- Fig. 3.1.22 Imprese turistiche per variazione di fatturato 2008/2012 (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 185- Fig. 3.1.23 Imprese turistiche per variazione di fatturato 2008/2012 e area geografica (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 185- Fig. 3.1.24 Imprese turistiche per variazione di addetti 2008/2012 (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 186- Fig. 3.1.25 Imprese turistiche per variazione di addetti 2008/2012 e area geografica (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 187- Fig. 3.1.26 Imprese turistiche per variazione dell'utilizzo delle strutture 2008/2012 (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 187- Fig. 3.1.27 Imprese turistiche per variazione dell'utilizzo delle strutture e area geografica 2008/2012 (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . 188- Fig. 3.1.28 Andamento 2008-2012 degli arrivi nelle strutture turistiche per area geografica (val. % dei rispondenti) . . . . . . . . . . . . . 190- Fig. 3.1.29 Andamento 2008-2012 degli arrivi nelle strutture turistiche per tipologia (val. % dei rispondenti) . . . . . . . . . . . . . . 190- Fig. 3.1.30 Andamento 2008-2012 della permanenza media nelle strutture turistiche per area geografica . . . . . . . . . . . . . . . . 191

(val. % dei rispondenti)- Fig. 3.1.31 Andamento 2008-2012 della permanenza media nelle strutture turistiche per tipologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191

(val. % dei rispondenti)- Fig. 3.1.32 Imprese turistiche che hanno investito nel periodo 2008-2012 (peso % su totale stessa tipologia) . . . . . . . . . . . . 192- Fig. 3.1.33 Imprese turistiche che hanno investito nel periodo 2008-2012 per area geografica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 193

(peso % su totale stessa area geografica)- Fig. 3.1.34 Imprese turistiche per tipologia di attività e investimento (peso % su totale investitrici stessa attività) . . . . . . . . . . . 193- Fig. 3.1.35 Imprese turistiche per tipologia di investimento e area geografica (peso % su totale investitrici stessa area) . . . . 194- Fig. 3.1.36 Dimensioni aziendali rispetto ai principali concorrenti per tipologia d'impresa (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 199- Fig. 3.1.37 Dimensioni aziendali rispetto ai principali concorrenti per area geografica (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 199- Fig. 3.1.38 Gamma di servizi offerti rispetto ai principali concorrenti per tipologia d'impresa (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 200- Fig. 3.1.39 Gamma di servizi offerti rispetto ai principali concorrenti per area geografica (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 200- Fig. 3.1.40 Prezzi praticati rispetto ai principali concorrenti per tipologia di impresa (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201- Fig. 3.1.41 Prezzi praticati rispetto ai principali concorrenti per area geografica (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 202- Fig. 3.1.42 Valutazione delle caratteristiche del territorio (saldi % delle risposte) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 204- Fig. 3.1.43 Valutazione delle caratteristiche del territorio. Imprese ricettive e complementari (saldi % delle risposte) . . . . . . . . . . . . . . . 204- Fig. 3.1.44 Valutazione delle caratteristiche del territorio. Imprese ricettive alberghiere ed extra-alberghiere . . . . . . . . . . . . . . . . 205

(saldi % delle risposte)- Fig. 3.1.45 Valutazione delle caratteristiche del territorio per area geografica (saldi % delle risposte) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 205- Fig. 3.1.46 Canali pubblicitari, comunicazione e promozione utilizzati delle strutture turistiche abruzzesi (val. %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 207- Fig. 3.1.47 Canali pubblicitari, comunicazione e promozione utilizzati dalle strutture abruzzesi per area geografica . . . . . . 208

(val. %)- Fig. 3.1.48 Diffusione territoriale dei mass media utilizzati dalle strutture abruzzesi per area geografica (val. %) . . . . . . . . . . . . . . . . . 208- Fig. 3.1.49 Canali di vendita utilizzati dalle strutture turistiche abruzzesi (val. %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210- Fig. 3.1.50 Canali di vendita utilizzati dalle strutture turistiche abruzzesi per area geografica (val. %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 211- Fig. 3.1.51 Canali di vendita diretta utilizzati dalle strutture turistiche abruzzesi per area geografica (val.%) . . . . . . . . . . . . . . 212- Fig. 3.1.52 Andamento dei canali di vendita utilizzati dalle strutture turistiche abruzzesi (val. % dei rispondenti) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 213- Fig. 3.1.53 Andamento dei canali di vendita utilizzati dalle strutture turistiche della collina abruzzese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 213

(val. % dei rispondenti)- Fig. 3.1.54 Andamento dei canali di vendita utilizzati dalle strutture turistiche della costa abruzzese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 214

(val. % dei rispondenti)- Fig. 3.1.55 Andamento dei canali di vendita utilizzati dalle strutture turistiche della montagna abruzzese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 215

(val. % dei rispondenti)- Fig. 3.1.56 Tipologie di promozioni effettuate durante il 2012 dalle strutture turistiche abruzzesi (val. %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 215- Fig. 3.1.57 Tipologie di promozioni effettuate durante il 2012 in Abruzzo per area geografica (val. %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 216- Fig. 3.1.58 Grado di soddisfazione circa le promozioni effettuate per area geografica (val. %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 217- Fig. 3.1.59 Azioni di follow up delle strutture turistiche abruzzesi per area geografica (val. %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 219

274

CRESA

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- Fig. 3.1.60 Grado di soddisfazione circa le ricadute del follow up nelle strutture turistiche abruzzesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 220per area geografica (val. %)

- Fig. 3.1.61 Provenienza geografica della clientela nelle strutture turistiche per area geografica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 223 (val. % dei rispondenti)

- Fig. 3.1.62 Provenienza geografica della clientela nelle strutture turistiche dei capoluoghi provinciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 223(val. % dei rispondenti)

- Fig. 3.1.63 Andamento 2008-2012 delle provenienze dei turisti nelle strutture turistiche (val. % dei rispondenti) . . . . . . . . . . . . . . . . . 226- Fig. 3.1.64 Andamento 2008-2012 delle provenienze dei turisti nelle strutture turistiche dei capoluoghi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 227

di provincia (val. % dei rispondenti)- Fig. 3.1.65 Motivo del viaggio riscontrato dalle strutture turistiche (val. % dei rispondenti) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 228- Fig. 3.1.66 Motivo del viaggio riscontrato dalle strutture turistiche per area geografica (val. % dei rispondenti) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 229- Fig. 3.1.67 Motivo del viaggio riscontrato dalle strutture turistiche dei capoluoghi provinciali (val. % dei rispondenti) . . . . . . . . . . . . . 230- Fig. 3.1.68 Andamento 2008-2012 del motivo del viaggio riscontrato dalle strutture turistiche (val. % dei rispondenti) . 231- Fig. 3.1.69 Tipologia di clientela nelle strutture turistiche per area geografica (val. % dei rispondenti) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 232- Fig. 3.1.70 Tipo di clientela nelle strutture turistiche dei capoluoghi provinciali e in Abruzzo (val. % dei rispondenti) . . . . . . . . . . . . . . . . . 233- Fig. 3.1.71 Andamento 2008-2012 della tipologia di clientela nelle strutture turistiche (val. % dei rispondenti) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 235- Fig. 3.1.72 Giorni di permanenza media nelle strutture turistiche per area geografica (val. % dei rispondenti) . . . . . . . . . . . . 236- Fig. 3.1.73 Giorni di permanenza media nelle strutture turistiche abruzzesi e nei capoluoghi di provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . 236

(val. % dei rispondenti)- Fig. 3.1.74 Andamento 2008-2012 dei giorni di permanenza media nelle strutture turistiche (val. %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 237- Fig. 3.1.75.a Giudizio sulla capacità del territorio di soddisfare aspettative ed esigenze dei turisti (val. %) . . . . . . . . . . . . . . . . . 239- Fig. 3.1.75.b Giudizio sulla capacità del territorio di soddisfare aspettative ed esigenze dei turisti (val. %) . . . . . . . . . . . . . . . . . 240- Fig. 3.1.76.a Giudizio sulla capacità del territorio di soddisfare aspettative ed esigenze dei turisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 241

nei capoluoghi di provincia- Fig. 3.1.76.b Giudizio sulla capacità del territorio di soddisfare aspettative ed esigenze dei turisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 242

nei capoluoghi di provincia- Fig. 3.1.77 Valutazione della qualità dei rapporti con le istituzioni pubbliche per tipologia di impresa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 244

(saldi % delle risposte)- Fig. 3.1.78 Valutazione della qualità dei rapporti con le istituzioni pubbliche per territorio (saldi % delle risposte) . . . . . . . . . . . . . . . 244- Fig. 3.1.79 Valutazione della qualità dei rapporti con i gestori di servizi analoghi per tipologia di impresa . . . . . . . . . . . . . . . 245

(saldi % delle risposte)- Fig. 3.1.80 Valutazione della qualità dei rapporti con i gestori di servizi analoghi per territorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 245

(saldi % delle risposte)- Fig. 3.1.81 Valutazione sulla qualità dei rapporti con i gestori di altri servizi per tipologia di impresa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 246

(saldi % delle risposte)- Fig. 3.1.82 Valutazione sulla qualità dei rapporti con i gestori di altri servizi per territorio (saldi % delle risposte) . . . . . . . . . . . . . . . . 247- Fig. 3.1.83 Strategie future (val. % su totale risposte) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 248- Fig. 3.3.1 Le strutture ricettive per lingua del sito internet, area geografica e tipologia di struttura (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 265- Fig. 3.3.2 Tipologia delle informazioni fornite dai siti delle strutture ricettive per area geografica (peso %) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 267- Fig. 3.3.3 Strutture ricettive presenti sui social network per area geografica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 267

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IL TURISMO IN ABRUZZO

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INDICE DELLE TABELLE FUORI TESTO

Parte II

Tab. 2.1.1 Esercizi ricettivi alberghieri ed extralberghieri nelle regioni italiane. Anni 2001-2011 (val. ass.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68Tab. 2.1.2 Posti letto alberghieri ed extralberghieri nelle regioni italiane. Anni 2001-2011 (val. ass.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68Tab. 2.1.3 Posti letto nelle regioni italiane. Anni 2001-2011 (peso % su Italia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69Tab. 2.1.4 Posti letto nelle regioni italiane (var. % 2001-2011) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69Tab. 2.1.5 Composizione percentuale della capacità ricettiva regionale. Anni 2001 e 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70Tab. 2.1.6 Tassi di funzione turistica, alberghiera ed extralberghiera. Anni 2001 e 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70Tab. 2.1.7 Capacità degli esercizi ricettivi alberghieri per categoria nelle regioni italiane. Anno 2001 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71Tab. 2.1.8 Capacità degli esercizi ricettivi alberghieri per categoria nelle regioni italiane. Anno 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71Tab. 2.1.9 Composizione percentuale degli esercizi alberghieri per categoria nelle regioni italiane. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72

Anni 2001 e 2011Tab. 2.1.10 Composizione percentuale dei posti letto alberghieri per categoria nelle regioni italiane. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72

Anni 2001 e 2011Tab. 2.1.11 Numero medio di camere negli esercizi alberghieri per categoria nelle regioni italiane. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73

Anni 2001 e 2011Tab. 2.1.12 Bagni ogni 100 camere negli esercizi alberghieri per categoria nelle regioni italiane. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73

Anni 2001 e 2011Tab. 2.1.13 Consistenza alberghiera nelle province abruzzesi. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74Tab. 2.1.14 Tasso di funzione turistica, alberghiera ed extralberghiera nelle province abruzzesi. Anni 2001 e 2011 . . . . . . 74Tab. 2.1.15 Consistenza alberghiera per categoria in Abruzzo. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75Tab. 2.1.16 Consistenza alberghiera per categoria in provincia dell'Aquila. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75Tab. 2.1.17 Consistenza alberghiera per categoria in provincia di Teramo. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76Tab. 2.1.18 Consistenza alberghiera per categoria in provincia di Pescara. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76Tab. 2.1.19 Consistenza alberghiera per categoria in provincia di Chieti. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77Tab. 2.1.20 Indici di qualità delle strutture alberghiere nelle province abruzzesi. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77Tab. 2.1.21 Indici di qualità delle strutture alberghiere per categoria in Abruzzo. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78Tab. 2.1.22 Indici di qualità delle strutture alberghiere per categoria in provincia dell'Aquila. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78

Anni 2001-2011Tab. 2.1.23 Indici di qualità delle strutture alberghiere per categoria in provincia di Teramo. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . 79Tab. 2.1.24 Indici di qualità delle strutture alberghiere per categoria in provincia di Pescara. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . 79Tab. 2.1.25 Indici di qualità delle strutture alberghiere per categoria in provincia di Chieti. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . 80Tab. 2.1.26 Consistenza delle strutture ricettive nei comuni abruzzesi. Anno 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81Tab. 2.1.27 Tassi di funzione turistica, alberghiera ed extralberghiera e indice di Florence nei comuni abruzzesi. . . . . . . . . . . 86

Anno 2011Tab. 2.1.28 Capacità degli esercizi complementari nelle regioni italiane. Anno 2001 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91Tab. 2.1.29 Capacità degli esercizi complementari nelle regioni italiane. Anno 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91Tab. 2.1.30 Capacità degli esercizi complementari nelle regioni italiane. Anno 2011 (peso % su Italia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92Tab. 2.1.31 Capacità degli esercizi complementari nelle regioni italiane (var.% 2001-2011) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92Tab. 2.1.32 Capacità degli esercizi complementari nelle province abruzzesi. Anni 2001 e 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93Tab. 2.1.33 Capacità degli esercizi complementari delle province abruzzesi. Anni 2001-2011 (peso % su Abruzzo) . . . . . 93Tab. 2.1.34 Capacità degli esercizi complementari delle province abruzzesi (var. % 2001-2011) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94Tab. 2.1.35 Capacità delle altre strutture ricettive nelle province abruzzesi. Anno 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94

Tab. 2.2.1 Movimento alberghiero ed extralberghiero in Abruzzo. Anni 2001-2011 (val. ass.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109Tab. 2.2.2 Movimento alberghiero ed extralberghiero in Abruzzo. Anni 2001-2011 (var. % sull'anno precedente) . . . . . . . . 110Tab. 2.2.3 Permanenza media nelle strutture ricettive in Abruzzo. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111Tab. 2.2.4 Movimento dei turisti negli esercizi ricettivi abruzzesi per paese di provenienza. Anni 2001 e 2011 . . . . . . . . . . . 112

(val. ass. e peso %)Tab. 2.2.5 Movimento dei turisti negli esercizi alberghieri abruzzesi per paese di provenienza. Anni 2001 e 2011 . . . . . 113

(val. ass e peso %)Tab. 2.2.6 Movimento dei turisti negli esercizi extralberghieri abruzzesi per paese di provenienza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114

Anni 2001 e 2011 (val. ass. e peso %)

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IL TURISMO IN ABRUZZO

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CRESA

Tab. 2.2.7 Movimento dei turisti negli esercizi alberghieri ed extralberghieri abruzzesi per paese di provenienza . . . . . . . . . 115(var. % 2011-2001)

Tab. 2.2.8 Movimento dei turisti italiani negli esercizi ricettivi abruzzesi per regione di provenienza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Tab. 2.2.9 Movimento dei turisti italiani negli esercizi alberghieri abruzzesi per regione di provenienza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Tab. 2.2.10 Movimento dei turisti italiani negli esercizi extralberghieri abruzzesi per regione di provenienza. . . . . . . . . . . . . . . . . 117Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Tab. 2.2.11 Movimento alberghiero ed extralberghiero in provincia dell'Aquila. Anni 2001-2011 (val. ass.) . . . . . . . . . . . . . . . . 118Tab. 2.2.12 Movimento alberghiero ed extralberghiero in provincia dell'Aquila (var. % su anno precedente) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119Tab. 2.2.13 Permanenza media nelle strutture ricettive della provincia dell'Aquila. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120Tab. 2.2.14 Movimento alberghiero ed extralberghiero in provincia di Teramo. Anni 2001-2011 (val. ass.) . . . . . . . . . . . . . . . . . 121Tab. 2.2.15 Movimento alberghiero ed extralberghiero in provincia di Teramo (var. % su anno precedente) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122Tab. 2.2.16 Permanenza media nelle strutture ricettive della provincia di Teramo. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123Tab. 2.2.17 Movimento alberghiero ed extralberghiero in provincia di Pescara. Anni 2001-2011 (val. ass.) . . . . . . . . . . . . . . . . 124Tab. 2.2.18 Permanenza media nelle strutture ricettive della provincia di Pescara. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125Tab. 2.2.19 Movimento alberghiero ed extralberghiero in provincia di Pescara (var. % su anno precedente) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126Tab. 2.2.20 Movimento alberghiero ed extralberghiero in provincia di Chieti. Anni 2001-2011 (val. ass.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127Tab. 2.2.21 Movimento alberghiero ed extralberghiero in provincia di Chieti (var. % su anno precedente) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128Tab. 2.2.22 Permanenza media nelle strutture ricettive della provincia di Chieti. Anni 2001-2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129Tab. 2.2.23 Movimento dei turisti stranieri negli esercizi ricettivi della provincia dell'Aquila per paese di provenienza . . . . . . 130

Anni 2001 e 2011 (val. ass. e peso % su mondo)Tab. 2.2.24 Movimento dei turisti stranieri negli esercizi alberghieri della provincia dell'Aquila per paese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131

di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass. e peso % su mondo)Tab. 2.2.25 Movimento dei turisti stranieri negli esercizi extralberghieri della provincia dell'Aquila per paese . . . . . . . . . . . . . . . 132

di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass. e peso % su mondo)Tab. 2.2.26 Movimento dei turisti stranieri negli esercizi ricettivi della provincia di Teramo per paese di provenienza . . . . 133

Anni 2001 e 2011 (val. ass. e peso % su mondo)Tab. 2.2.27 Movimento dei turisti stranieri negli esercizi alberghieri della provincia di Teramo per paese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134

di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass. e peso % su mondo)Tab. 2.2.28 Movimento dei turisti stranieri negli esercizi extralberghieri della provincia di Teramo per paese . . . . . . . . . . . . . . . . 135

di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass. e peso % su mondo)Tab. 2.2.29 Movimento dei turisti stranieri negli esercizi ricettivi della provincia di Pescara per paese di provenienza . . . 136

Anni 2001 e 2011 (val. ass. e peso % su mondo)Tab. 2.2.30 Movimento dei turisti stranieri negli esercizi alberghieri della provincia di Pescara per paese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137

di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass. e peso % su mondo)Tab. 2.2.31 Movimento dei turisti stranieri negli esercizi extralberghieri della provincia di Pescara per paese . . . . . . . . . . . . . . . 138

di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass. e peso % su mondo)Tab. 2.2.32 Movimento dei turisti stranieri negli esercizi ricettivi della provincia di Chieti per paese di provenienza . . . . . . 139

Anni 2001 e 2011 (val. ass. e peso % su mondo)Tab. 2.2.33 Movimento dei turisti stranieri negli esercizi alberghieri della provincia di Chieti per paese di provenienza . . . 140

Anni 2001 e 2011 (val. ass. e peso % su mondo)Tab. 2.2.34 Movimento dei turisti stranieri negli esercizi extralberghieri della provincia di Chieti per paese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141

di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass. e peso % su mondo)Tab. 2.2.35 Movimento dei turisti italiani negli esercizi ricettivi della provincia dell'Aquila per regione di provenienza . . 142

Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)Tab. 2.2.36 Movimento dei turisti italiani negli esercizi alberghieri nella provincia dell'Aquila per regione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142

di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)Tab. 2.2.37 Movimento dei turisti italiani negli esercizi extralberghieri nella provincia dell'Aquila per regione . . . . . . . . . . . . . . . 143

di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)Tab. 2.2.38 Movimento dei turisti italiani negli esercizi ricettivi della provincia di Teramo per regione di provenienza . . . 143

Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)Tab. 2.2.39 Movimento dei turisti italiani negli esercizi alberghieri nella provincia di Teramo per regione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 144

di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)Tab. 2.2.40 Movimento dei turisti italiani negli esercizi extralberghieri nella provincia di Teramo per regione . . . . . . . . . . . . . . . 144

di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)Tab. 2.2.41 Movimento dei turisti italiani negli esercizi ricettivi della provincia di Pescara per regione di provenienza . . . . 145

Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

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Tab. 2.2.42 Movimento dei turisti italiani negli esercizi alberghieri nella provincia di Pescara per regione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Tab. 2.2.43 Movimento dei turisti italiani negli esercizi extralberghieri nella provincia di Pescara per regione . . . . . . . . . . . . . . 146di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Tab. 2.2.44 Movimento dei turisti italiani negli esercizi ricettivi della provincia di Chieti per regione di provenienza . . . . 146Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Tab. 2.2.45 Movimento dei turisti italiani negli esercizi alberghieri della provincia di Chieti per regione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 147di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Tab. 2.2.46 Movimento dei turisti italiani negli esercizi extralberghieri della provincia di Chieti per regione . . . . . . . . . . . . . . . . . 147di provenienza. Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % su Italia e var. % 2011-2001)

Tab. 2.2.47 Presenze in Abruzzo per tipo di località. Anni 2001 e 2011 (val. ass., peso % e var. % 2011-2001) . . . . . . 148Tab. 2.2.48 Presenze alberghiere in Abruzzo per tipo di località. Anni 2001 e 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 148

(val. ass., peso % e var. % 2011-2001)Tab. 2.2.49 Presenze extralberghiere in Abruzzo per tipo di località. Anni 2001 e 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 148

(val. ass., peso % e var. % 2011-2001)Tab. 2.2.50 Arrivi e presenze negli esercizi ricettivi per residenza dei clienti e circoscrizione turistica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 149

Anno 2011 (val. ass. e var. % delle presenze complessive rispetto al 2001)Tab. 2.2.51 Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri per residenza dei clienti e circoscrizione turistica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 150

Anno 2011 (val. ass. e var. % delle presenze complessive rispetto al 2001)Tab. 2.2.52 Arrivi e presenze negli esercizi extralberghieri per residenza dei clienti e circoscrizione turistica. . . . . . . . . . . . . . . . 151

Anno 2011 (val. ass. e var. % delle presenze complessive rispetto al 2001)

Parte IIITab. 3.2.1 Seconde case e presenze turistiche nelle seconde case nei comuni abruzzesi. Anno 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 256Tab. 3.2.2 Seconde case e presenze turistiche nelle seconde case per territorio. Anno 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 261

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Finito di stampareLuglio 2014

Tipolito 95 - L’Aquila

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Promuovere la proposta turistica di un territorio significa, necessariamente eprima di tutto, conoscerlo. E per averne conoscenza reale, piena, occorro-no sia le informazioni quantitative - i dati - sia l'esperienza, l'assidua fre-quentazione, la conoscenza empirica. Le informazioni possono essere attin-te da fonti esistenti e reperite anche attraverso la ricerca sul campo, median-te metodi di indagine moderni e scientificamente attendibili, campo nelquale il CRESA si è ulteriormente qualificato. L'analisi dei dati ufficiali è arricchita con la presentazione dei risultati diun'indagine diretta rivolta ad un campione di operatori turistici abruzzesicon la quale sono state raccolte informazioni, non diversamente reperibili,relative a specifici aspetti dell'offerta, alle caratteristiche della domanda ealla capacità del territorio di soddisfare aspettative e bisogni dei visitatori.La pubblicazione presenta, inoltre, una stima delle seconde case presenti alivello comunale sull'intero territorio regionale e dei flussi turistici ad esseconnesse e una riflessione, fondata anch'essa su dati di produzione CRESA,sulla presenza in internet delle singole imprese comprese nel campione e nevengono analizzate le principali caratteristiche.La metodologia prescelta ha consentito di mettere meglio a fuoco piccoleporzioni di territorio ritenute sufficientemente omogenee tra loro senza tutta-via tralasciare il quadro d'insieme dell'intero Abruzzo, nella convinzioneche per essere credibili su un mercato turistico sempre più vasto e differen-ziato è sempre più necessario unire e non frammentare, accrescere l'offertaintegrata di un territorio e non soltanto quello di una singola località, valo-rizzare in una logica di rete gli elementi di attrazione.Ne emerge il quadro di una regione connotata da diverse “luci” e molte“ombre”, prima fra tutte la difficoltà a “fare sistema”, che non riesce anco-ra a progettare compiutamente e comunicare la propria valenza di destina-zione turistica in grado di garantire una molteplicità di offerte.