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Letto, confermato e sottoscritto
IL SEGRETARIO GENERALE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
F.TO: B. BUSCEMA F.TO: G. ROCCUZZO
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
La presente deliberazione verrà affissa
all’albo Pretorio online del Comune per
quindici giorni consecutivi a partire dal
17/11/2015 Data 17/11/2015
Il sottoscritto Segretario Generale, su conforme
dichiarazione del Responsabile dell’Albo Pretorio
online attesta che la presente deliberazione è
stata pubblicata dal 17/11/2015 al 1/12/2015 con n. di registro di pubblicazione.
Data _____ IL SEGRETARIO GENERALE
F.TO: B. BUSCEMA
IL RESPONSABILE DELLA PUBBLICAZIONE
F.TO : _G. MIGLIORE__
IL SEGRETARIO GENERALE
F.TO: B. BUSCEMA
ATTESTAZIONE DI ESECUTIVITÀ
Delibera dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi dell’art. 16 della L.R.
03/12/1991 n°. 44.
Delibera divenuta esecutiva il giorno _____________, ai sensi dell’art. 12, comma
1, della L.R. 03/12/1991, n. 44, trascorsi dieci giorni dall’inizio della
Pubblicazione.
Ispica, lì IL SEGRETARIO GENERALE
F.TO: B. BUSCEMA
E’ Copia conforme per uso amministrativo
Ispica, lì IL SEGRETARIO GENERALE
CITTÀ DI ISPICA
ORIGINALE
COPIA
VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
N°. 53 R.V. Seduta del 10 NOVEMBRE 2015
OGGETTO: Regolamento per l’affrancazione dei livelli – Proposta di iniziativa consiliare.
L’anno DUEMILAQUINDICI il giorno DIECI del mese di NOVEMBRE alle ore 19.47 in Ispica, nella
Casa Comunale.
Dietro avviso notificato nei modi e termini di legge si è riunito il Consiglio Comunale in sessione
Ordinaria di 1^ Convocazione, in seduta pubblica, sotto la presidenza del Presidente Sig. Roccuzzo Giuseppe, con l’assistenza di me B. BUSCEMA Segretario Generale.
All’appello risultano:
PRES. ASS. PRES. ASS.
1 Roccuzzo Giuseppe 11 Denaro Carmelo 2 Arena Serafino 12 Leontini Gerry 3 Gambuzza Giovanni 13 Muraglie Giovanni 4 Barone Giuseppe 14 Pluchinotta Giuseppe 5 Rosa Stefania 15 Genovese Gianluca 6 Stornello Giovanni 16 Marina Francesca 7 Pisani Rodolfo 17 Oddo Carmelo 8 Sudano Angelina 18 Santoro Gaetano 9 Corallo Giuseppe 19 Spataro Massimo 10 Sessa Matilde 20 Quarrella Giuseppe
TOTALE 13 7
Premesso che sulla proposta di deliberazione relativa all’oggetto hanno espresso ai sensi dell’art. 12 L.R.
23/12/2000 n°. 30:
Parere del Responsabile del Servizio in merito alla regolarità tecnica: FAVOREVOLE
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO Ispica lì 19/10/2015 F.to: rag. Maria Blandizzi
Parere del Responsabile di Ragioneria in merito alla regolarità contabile: FAVOREVOLE
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO Ispica lì 19/10/2015 F.to: rag. Maria Blandizzi_
Per l’assunzione dell’impegno di spesa, si attesta la regolare copertura finanziaria, ai sensi dell’art.
55, comma 5° della legge 8/6/1990, n°. 142, recepito dalla L.R. 11/12/1991, n°. 48.
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO Ispica lì
Timbro
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Pone in trattazione il punto n. 2 posto all’o.d.g.: “Regolamento per l’affrancazione dei livelli – Proposta di iniziativa consiliare” e spiega che
la proposta prevede l’istituzione e l’approvazione di un regolamento che
consenta ai cittadini possessori di fondi e di immobili gravati da livello o
enfiteusi di poterli affrancare previo pagamento del così detto capitale di
affrancazione che nella proposta di delibera viene determinato ai sensi di
legge. Al fine di evitare importi esigui si è ritenuto opportuno inserire dei
minimi. Questa proposta consentirà quindi ai cittadini di divenire pieni
proprietari dei fondi oggetto del livello e consentirà all’Ente di ottenere
risorse finanziare.
Interviene il Consigliere Santoro il quale chiede che il suo intervento
venga trascritto integralmente.
Il Consigliere Santoro così interviene: “Sig. Presidente, colleghi
consiglieri, intervengo per sollecitare, chiedere ai proponenti, il ritiro della
proposta di deliberazione avente ad oggetto regolamento per l’affrancazione
dei livelli.
La delibera per come proposta, a firma di 11 Consiglieri, è irricevibile da
questo Consiglio Comunale per i seguenti motivi:
1) non risulta espresso nessun parere tecnico;
2) i criteri di calcolo non risultano proposte dagli uffici tecnici nè si
riscontra alcuna nota tecnica da parte degli uffici comunali”. Si dà atto che durante l’intervento del Consigliere Santoro entra in aula il Consigliere Leontini: presenti 14. Interviene il Presidente per fare notare che la proposta ha i pareri di
regolarità tecnica, contabile e il parere del Collegio dei Revisori.
Il Consigliere Santoro così interviene:
3)“Nel regolamento tra i possibili richiedenti l’affrancazione del livello si
individua anche l’utilizzatore, figura questa a noi incomprensibile,
sconosciuta al panorama giuridico in materia di enfiteusi;
4) il modello di domanda per richiedere l’affrancazione fa riferimento a
delle società e non a singoli cittadini. Esistono società interessate?
5) non risulta nel modello di domanda nessuna dichiarazione di
responsabilità nè la indicazione del foglio e particella mappale;
6) al responsabile del procedimento che verifica la documentazione non
viene riconosciuto il diritto di rinvio o interruzione del termine di 30 giorni
previsto per motivate esigenze di integrazione dei documenti, palesando un
silenzio assenso;
7) non è indicato l’organo deliberante del diniego o accoglimento
dell’istanza di affrancazione del livello; ( Consiglio o Giunta );
8) il Segretario Comunale risulta tra coloro che possono stipulare l’atto di
affrancazione con onere per il richiedente di provvedere alla necessaria
trascrizione dell’atto nei registri immobiliari. Ipotesi palesemente in
contrasto con le disposizioni che assegnano al Pubblico Ufficiale che
redige un atto di provvedere alle relative note di trascrizione nei pubblici
registri;
9) tra la documentazione da presentare non risulta indicato il titolo di
provenienza ( successione, proprietà, preliminare ecc.);
10) non sono state richiamate e quindi applicate le disposizioni di cui alla
Sentenza della Corte Costituzionale n.143/1997 che dichiara l’illegittimità
costituzionale dell’art. 1, primo e quarto comma, della legge 22 luglio
1966, n. 607;
Fin qui le motivazioni tecniche.
Orbene ancora una volta l’Amministrazione, intesa come Sindaco e Giunta,
sono assenti e preferiscono delegare il Presidente Roccuzzo per l’adozione
di atti amministrativi affrettati e privi delle più elementari risorse tecniche.
Chiedo che il presente intervento sia integralmente trascritto a verbale, e
rinnovo la richiesta, a ogni singolo consigliere firmatario, di ritirare la
proposta per nuovi approfondimenti di carattere tecnico giuridico.
Basta ricordare i dubbi espressi dal Consigliere, Assessore e vice Sindaco
dott. Giuseppe Barone che in sede di commissione consiliare, dopo aver
firmato la proposta, si stupisce del fatto che non esiste un censimento e un
dato certo sui possibili destinatari del provvedimento.
Allora è legittimo chiederci, chi sono i destinatari? Chi sono i diretti
interessati del provvedimento? Basta una semplice visura catastale e fare un
elenco, perché non la si vuole fare?
Perché si vuole che si deliberi senza una mappatura e una trasparenza?
Perché nel regolamento non è stato previsto il Consiglio o la Giunta quale
organo competente per legge a far venire meno un diritto patrimoniale in
capo al Comune?
Per concludere l’atto deliberativo proposto è un’opera d’arte, che appare
sempre di più un falso; pertanto al fine di fare chiarezza, allego l’originale
dell’opera d’arte di riferimento e che invito tutti i consiglieri a leggerla con
attenzione e domandarsi il perché delle modifiche e manipolazioni.
Grazie per l’attenzione”.
Interviene l’Assessore Barone il quale afferma di volere dare il suo
contributo in merito alla proposta di delibera che si sta per approvare. E’
chiaro che si tratta di una argomentazione per la quale occorre uno studio
approfondito prima di arrivare a delle risultanze. Il lavoro che lo stesso ha
effettuato in merito alle particelle interessate dall’affrancazione dei livelli e
dalla banca dati da parte dell’Agenzia delle Entrate risultano a tutt’oggi
1229, ovvero sono 1229 le particelle che il Comune possiede a titolo di
proprietà o a titolo di diritto del concedente. Afferma di avere esaminato
tutte quelle che sono particelle di diritto del concedente e queste ammontano
a 762, di queste 762, 3 riguardano i fabbricati rurali. I mq di competenza di
queste 762 particelle ammontano a 955.875.000; queste sono le particelle
che possono essere interesse da parte di chi in questo momento detiene i
terreni a titolo di conduttore con il Comune di Ispica. Precisa di avere fatto
dei conti di quello che potrebbe essere la potenziale entrata dell’opera e
quindi dell’esecutività di questa delibera e sui 30 fabbricati rurali la
potenziale entrata può essere quella di 10.000,00 euro, invece per quanto
riguarda l’affrancazione dei livelli il ritorno per conto del Comune di Ispica
si può basare intorno ai 100.000,00 euro. La difficoltà nell’individuare le
entrate certe sta nelle numerose particelle che rappresentano il diritto di
concedente, per cui diventa difficile andare a trovare i proprietari di queste
particelle. Quindi il calcolo viene fatto in maniera molto prudenziale anche
se si può dire che le entrate accertate possono essere molto di più. Precisa
poi che in sede di Commissione ha semplicemente dato contezza del risultato
che avrebbe potuto dare questa delibera; sottolinea che non si è mai espresso
nei termini utilizzati dal Consigliere Santoro. Si dà atto che durante l’intervento dell’Assessore Barone entra in aula il Consigliere Genovese ed esce il Consigliere Leontini: presenti 14. Il Consigliere Quarrella afferma di non avere gradito molto l’intervento del
Sindaco e di alcuni Consiglieri Comunali, perché quando si cerca di far
passare i Consiglieri per coloro che fanno perdere tempo, a suo avviso,
diventa una sorta di intimidazione politica nei confronti dei Consiglieri di
opposizione quasi a trattenersi nel loro operato, così come previsto nel
regolamento. I Consiglieri di minoranza fanno solo opposizione, che prevede
un sistema di controllo sugli atti deliberativi che porta avanti non
l’amministrazione, perché di atti amministrativi portati in Consiglio, fino ad
oggi la maggior parte degli atti provengono dai Consiglieri. Quindi se c’è il
rischio di rendersi antipatici ai cittadini soltanto perché si vuole fare bene il
lavoro per conto di chi li ha mandati qua a rappresentarli, è pronto ad
assumermi questa responsabilità. Afferma di non aver presentato
quell’esposto, ma se qualcuno l’ha fatto e perché ha sentito l’esigenza di
farlo. Se ha sbagliato non si sa, si saprà più avanti, ma non si sa se ha
sbagliato la maggioranza in questo momento. Quindi c’è poco da parlare
male dei Consiglieri di opposizione. Riferisce di essere stato assente nella
seduta consiliare del 30 ottobre ma di avere sentito parlare di un plauso ai
Consiglieri di opposizione che sono rimasti in aula per consentire il numero
legale per consentire alla maggioranza di approvare la delibera; precisa di
avere sentito alla radio che quando però è arrivato un Consigliere di
maggioranza, qualcuno ha commentato che la minoranza poteva anche
uscire, perché non serviva più. Ritiene che imputare le colpe al passato
significa avere paura di affrontare il futuro, non essere capace di affrontare il
futuro, avere bisogno di nascondere la propria incapacità. In riferimento alla
delibera in trattazione, che è stata mandata in II^ Commissione, si chiede di
cosa si tratta, di alienazione di suoli o di proprietà private, perché in questo
caso era di competenza della III^ Commissione. Se si sta approvando un
regolamento, così come dice la delibera, la stessa doveva essere trasmessa
alla I^ Commissione, perché ha la competenza per poter esitare le delibere in
cui si approvano i regolamenti. Ritiene indispensabile un censimento, per
potere avere un elenco dei proprietari e delle particelle., perché tra i
proprietari potrebbe esistere anche un parente e quindi potrebbe esserci
incompatibilità a votare la delibera. Afferma di potere essere contrario a una
delibera che riesce a far incamerare dei soldi al Comune, ma è necessario
avere un elenco dei proprietari, per sapere se qualche Consigliere rischia di
essere incompatibile. Il Presidente precisa che l’onere di rilevare incompatibilità su qualsiasi atto
amministrativo sta in capo a soggetto che potrebbe essere incompatibile,
questo dice la norma. Quindi di conseguenza, rientra nella buona diligenza
del buon amministratore la verifica delle condizioni di incompatibilità
rispetto agli atti amministrativi che si affrontano in Consiglio Comunale
piuttosto che in altre sedi. La delibera per essere regolare da un punto di
vista tecnico e contabile, per essere esitata in Consiglio Comunale, non
richiede necessariamente l’elenco, nè tantomeno richiede i nomi e cognomi
di coloro i quali sono in possesso dei terreni che potrebbero essere oggetto di
affrancazione. Aggiunge poi che i dati sono pubblici perché la visura
catastale in quanto pubblica, può essere effettuata da qualunque cittadino. Il
Consiglio ha preso atto dall’Assessore Barone di numeri risultati da uno
studio fatto, ma non è necessario allegarli alla delibera. Il Consigliere Quarrella sottolinea che la visura catastale è consentita nei
termini in cui si ha il cartaceo da cui si possono rilevare i dati identificativi
del bene. Quindi era necessaria una certificazione cartacea che, a suo avviso,
doveva essere allegata a questa delibera. Si è parlato di terreni, suoli, di
proprietà immobiliari del Comune. Essendo Ispica un Comune in dissesto, è
previsto che sia la Commissione Straordinaria di Liquidazione a interessarsi
della alienazione dei suoli per poter poi ripianare la massa passiva. Chiede se
in questo caso subentra la Commissione Straordinaria per dare il suo
assenso, perché si prevede che se c’è un bene da vendere dopo lo stato di
dissesto, la somma ricavata da questo bene debba essere messa a
disposizione del Commissario Straordinario per poter poi pagare i debiti che
provengono dalla massa passiva. Il Presidente afferma che il Consiglio Comunale è deputato ad adottare le
delibere. Successivamente sono gli uffici che una volta divenuta esecutiva la
delibera, agiscono secondo le norme di legge. Quindi se gli introiti dovranno
andare all’organismo straordinario di liquidazione, l’ufficio si comporterà di
conseguenza. Il Consiglio è chiamato a deliberare nel merito del
regolamento, questa è la competenza dei Consiglieri, per cui non bisogna
andare oltre. Interviene il Consigliere Santoro per chiedere se si sta parlando di enfiteusi
o livellarie. Invita il Segretario a chiarire le due figure; precisa che nel
regolamento si parla di enfiteusi, per cui occorre dobbiamo discernere chi
sono gli enfiteusi e chi sono i livellari. Sottolinea che si sta andando ad
approvare una delibera che riguarda gli enfiteusi non i livellari. Afferma che
da un attento controllo che ha fatto, l’enfiteusi sono tutti quelli che si
estendono dalla Crocefia, i livellari sono tutti quelli a mare. Chiede ulteriori
chiarimenti in merito.
Il Consigliere Stornello sottolinea di essere uno dei proponenti che non
pensa minimamente di ritirare la propria firma dalla proposta di delibera;
afferma di intervenire per fare due considerazioni di ordine politico. Si
viene da una stagione in cui il Consiglio Comunale era un’aula ristretta nelle
competenze, senza alcun ruolo propositivo e attivo. Afferma che da
Consigliere Comunale, al di là del fatto di essere in maggioranza o in
minoranza sarebbe contento del fatto di far parte di un organo che discute,
che dibatte i problemi e non di subire dalla Giunta una serie di
provvedimenti. Quindi il fatto che ci sia questo eccesso di democrazia, è un
fatto positivo e non è un fatto negativo che i provvedimenti passino dal
Consiglio Comunale. Quindi sono atti che vanno da una parte a beneficio
delle casse comunali e dall’altra vanno incontro ai cittadini nell’aiutarli nel
disbrigo delle pratiche quotidiane. Si dà atto che durante l’intervento del Consigliere Stornello esce dall’aula il Consigliere Santoro: presenti n. 13. Il Consigliere Genovese afferma che il movimento Cinque Stelle ravvisa la
bontà di questa proposta che riconosce la proprietà a quei soggetti che hanno
avuto o hanno un diritto di godimento sugli immobili di proprietà comunale,
con la corrispondenza di un canone e di migliorare il fondo. Ora questi fondi
sono stati venduti a prezzi di mercato ad altri soggetti privati, e questi
soggetti si ritrovano senza la piena proprietà del fondo che conducono.
Precisa che nella proposta ha rilevato alcuni errori, come ad esempio all’art.
7 quando si parla delle spese al comma 1 dice: tutte le spese inerenti
l’affrancazione del livello, sono sostenute dalla parte richiedente. Il mancato
versamento anche di una sola voce di spesa comporta il blocco
dell’istruttoria e il proseguo della pratica”. Dovrebbe comportare il blocco
dell’istruttoria e del prosieguo della pratica, per cui, a suo avviso, c’è solo un
errore di preposizione. Il Presidente ritiene che si possa procedere ad una rettifica, intanto invita il
Consigliere Genovese a concludere il suo intervento. Il Consigliere Genovese precisa che all’allegato “A”, quando il firmatario
chiede di poter affrancare il livello enfiteutico sui terreni o su unità
immobiliari, manca l’identificazione con foglio e particella; a suo avviso
sarebbe opportuno precisare di quali immobili si sta parlando.
Il Presidente chiede di quale articolo si sta parlando.
Il Consigliere Genovese spiega che si riferisce al modello “A”.
Il Presidente chiede di quale modello sta parlando.
Il Consigliere Genovese afferma di riferirsi al modello “A” la parte in cui il
firmatario chiede di poter affrancare il livello sui terreni o su unità
immobiliari. Ribadisce poi che occorrerebbero foglio e particella.
Il Presidente precisa che non è stato messo perché al catasto tutti gli
immobili sono identificati per sezione. In ogni caso siccome è obbligatorio
allegare le visure catastali, in questo modo si può identificare il bene. In
riferimento al modello cui faceva riferimento il Consigliere Santoro,
afferma che lo stesso è una parte dell’atto amministrativo non vincolante,
che viene indicato per facilitare ai cittadini di poterlo scaricare
contemporaneamente al regolamento stesso. Quindi ritiene che possa essere
l’ufficio a sistemarlo, senza toccare l’atto amministrativo.
Il Consigliere Genovese chiede un chiarimento dall’Assessore Barone sulla
nota in evidenza all’allegato “B” quando parla di fabbricati rurali superiori ai
90 mq e dice che in questo caso verrà valutata in sede di istruttoria una
riduzione del costo di affrancazione, tenendo conto dei valori contenuti nella
superiore tabella. Ritiene non sia chiaro come verrà stabilita questa
riduzione. A suo avviso lascia troppa discrezione agli uffici e potrebbero
nascere problemi. L’Assessore Barone afferma che quasi tutti i fabbricati rurali non portano
specificità per quanto riguarda la determinazione del valore. Quindi nella
delibera si fa riferimento a fabbricati della stessa specie e quindi a fabbricati
vicinori rispetto al sito dove si trovano. Quindi è chiaro che anche per questi
fabbricati si fa riferimento a questa tipologia di valutazione. Il Consigliere Genovese dichiara che voterà favorevolmente questa
proposta sperando che non ci siano favoritismi a parenti. Il Presidente sottolinea che in ogni caso le particelle superano il migliaio
quindi non è un provvedimento che interessa poche persone. In merito ai
fabbricati rurali di misura superiore a 90 mq, precisa che la postilla si
riferisce ai fabbricati rurali diroccati ed ex rurale agibile. Ritiene che la
spiegazione dell’Assessore Barone sia stata più che convincente.
Il Consigliere Quarrella fa notare che non si è parlato di una modifica alla
delibera, che dovrebbe essere fatta con un emendamento. Chiede se ci sarà
una modifica a questa delibera. Il Presidente comunica che i Consiglieri stanno preparando un
emendamento. Legge poi l’articolo: il mancato versamento anche di una sola
voce di spesa, comporta il blocco dell’istruttoria e del prosieguo della
pratica. Precisa che occorre un emendamento con la firma di quattro
Consiglieri Comunali, altrimenti deve essere trascritto a verbale, anche
perché la rettifica è consentita dal regolamento. Comunica che è stato
presentato un emendamento a firma di quattro Consiglieri che propone di
sostituire all’art.7 comma 1 il testo: “comporta il blocco dell’istruttoria e il prosieguo”, con “comporta il blocco dell’istruttoria e del prosieguo”. Precisa che è stata aggiunta una seconda parte cioè di cassare all’art. 8 le
parole a partire da “fermo restando” fino a “registri immobiliari”; sottolinea che l’art. 8, così come sarà emendato recita: “il richiedente la cancellazione del livello, o suo delegato, procede all’affrancazione, tramite notaio, a proprie cure e spese. Su richiesta l’atto di affrancazione potrà essere stipulato dal Segretario comunale”. A questo punto, non avendo nessun Consigliere chiesto di intervenire, il Presidente pone in votazione l’emendamento che viene approvato all’unanimità dai 13 Consiglieri presenti e votanti.
Interviene il Consigliere Quarrella il quale afferma che, pur condividendo
l’indirizzo di questa delibera, si astiene perché la ritiene carente di
informazione per i Consiglieri Comunali.
Subito dopo il Presidente pone in votazione il punto n.2 posto all’o.d.g.:
“Regolamento per l’affrancazione dei livelli – Proposta di iniziativa consiliare”, così come emendato, che viene approvato con n. 12 voti favorevoli (Roccuzzo, Gambuzza, Barone, Rosa, Stornello, Pisani, Corallo,
Sessa, Pluchinotta, Marina, Denaro e Genovese ) e n.1 astenuto (Quarrella).
____________
Si dà atto che tutti gli interventi, nella loro integralità, sono riportati nella
registrazione agli atti, che per eventuale verifica sarà messa a disposizione
dei sigg.ri Consiglieri Comunali, che ne potranno richiedere copia su
supporto informatico.
IL CONSIGLIO COMUNALE Vista la proposta di delibera: “Regolamento per l’affrancazione dei livelli – Proposta di iniziativa consiliare”; Visto il verbale della II Commissione Consiliare trasmesso in data
22/10/2015, prot. n. 0030397/C_e366;
Visto il parere del Collegio dei Revisori dei Conti, trasmesso in data
28/10/2015, prot.n. 0030985/C_e366;
Visto l’emendamento presentato in aula, a firma di 4 Consiglieri Comunali;
Sentiti gli interventi in aula; Visto l’esito delle eseguite votazioni, accertate e proclamate dal Presidente,
con l’ausilio degli scrutatori nominati;
D E L I B E R A
1) Di approvare l’emendamento a firma di n. 4 Consiglieri Comunali; 2) Di approvare la proposta di deliberazione: “Regolamento per l’affrancazione dei livelli – Proposta di iniziativa consiliare”,così come
emendata.