24
IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NELLA PREDISPOSIZIONE DEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO Vanna Monducci 6 settembre 2013

IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NELLA … · 2014-10-16 · IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NELLA ... progettazione, miglioramento, valutazione . ... In fase di realizzazione

  • Upload
    voxuyen

  • View
    218

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO NELLA

PREDISPOSIZIONE DEL

PROCESSO DI MIGLIORAMENTO

Vanna Monducci – 6 settembre 2013

IL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO: GLI ELEMENTI PRIORITARI

valutazione esterna degli apprendimenti degli

alunni

valutazione dell’organizzazione scolastica.

percorsi di autoanalisi e diagnosi

priorità e strategie per il miglioramento continuo,

sviluppo professionale del personale della scuola

coinvolgimento degli stakeholders

LA VALUTAZIONE COME…

elemento costitutivo dell’offerta formativa

processo connesso alla gestione della scuola

processo che integra analisi, diagnosi,

decisione, progettazione, miglioramento,

valutazione

VALUTAZIONE = STRUMENTO DI GOVERNO E MANAGEMENT

per conoscere

per confrontare

per gestire (e controllare)

per governare (scelte “politiche” / priorità)

per migliorare (riesame, intervento)

IL “CICLO VIRTUOSO” DELLA FUNZIONE DIRIGENZIALE NEL

PROCESSO DI MIGLIORAMENTO

analisi dei risultati della valutazione esterna

analisi dei processi organizzativi e del servizio

rapporto di autovalutazione

predisposizione del piano di miglioramento

azioni di miglioramento

rendicontazione sociale

STRUTTURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO IN VSQ

SCENARIO DI RIFERIMENTO (caratteristiche del contesto interno ed esterno; vincoli ed opportunità)

IDEA GUIDA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO (relazione tra le criticità rilevate attraverso la valutazione.e l’idea base del PdM; obiettivi strategici e obiettivi operativi; rilevanza del piano rispetto alle caratteristiche del contesto)

FASE DI - PIANIFICAZIONE (PLAN)

quale il problema e le criticità da

affrontare.

quale approccio adottare relativamente

all’iniziativa di miglioramento.

come definire il piano nelle sue varie

fasi

FASE DI DIFFUSIONE E REALIZZAZIONE (DO )

modi e tempi di attuazione e diffusione dell’approccio

il/i responsabile/i dell’attuazione

quali componenti della scuola sono coinvolte

quali aree dell’organizzazione scolastica sono coinvolte

fasi fondamentali dell’attuazione

come si intende misurare la realizzazione

descrizione gli obiettivi raggiunti con particolare riferimento al contributo alla performance dell’organizzazione.

FASE DI MONITORAGGIO E RISULTATI (CHECK )

quali azioni di monitoraggio e quali

aggiustamenti fare, se necessario,

misure o gli indicatori utilizzati per valutare se

l’azione di miglioramento è stata attuata entro i

tempi stabiliti

FASE DI – RIESAME E MIGLIORAMENTO (ACT)

lezioni apprese e questioni da risolvere

revisioni dell’approccio descritto e ragioni che

le determinano

revisioni del piano e aggiustamenti

LO SCHEMA DEL PDM NEL PROGETTO PQM

IL DIRIGENTE SCOLASTICO E LA GESTIONE DEL PIANO

La gestione del PdM richiedecapacità di

analizzare, interpretare, diagnosticare, definire

obiettivi raggiungibili e concretizzarli.

Con quali strumenti? Innanzitutto la formazione

del personale docente e lo stimolo a potenziare

la collegialità e la qualificazione

IL DIRIGENTE SCOLASTICO E L’AZIONE DI RENDICONTAZIONE

L’intero processo esige rendicontabilità, che parte dall’analizzare e interpretare i dati raccolti tramite le rilevazioni esterne, sottolineare le aree critiche, interrogarsi sulle possibili ragioni delle carenze, sui processi seguiti, sulle cause che hanno determinato i risultati ottenuti.

Il dirigente dovrà focalizzare la significatività dei problemi evidenziati, la loro estensione e il grado di pervasività all’interno dell’Istituto, definire l’urgenza dell’azione, identificare l’area critica da migliorare, analizzare il grado di fattibilità affinché il problema possa essere avviato a soluzione, selezionare e preparare gli strumenti per l’azione

IL DIRIGENTE NELLA REALIZZAZIONE DEL PDM

In fase di realizzazione delle azioni di miglioramento, spetta al dirigente scolastico definire

un quadro complessivo d’azione

un insieme di interventi coerenti e collegati tra loro e finalizzati alla soluzione del problema in questione

le soluzioni praticabili per i vari tipi di problema emersi dalla fase di diagnosi

la priorità degli interventi

la selezione delle azioni migliori da intraprendere

l’individuazione delle componenti tecniche (risorse, tempi, responsabili …)

una programmazione dettagliata

Il coordinamento complessivo delle azioni in modo tale da ottenere con tempestività i risultati attesi

IL RUOLO DEL DIRIGENTE NEL CONTROLLO DI EFFICACIA DEL PDM

Il Dirigente è direttamente coinvolto

nell’azione di controllo, di “supervisione” dell’intero procedimento

su tutte le azioni di accompagnamento, che dovrebbero tradursi in un miglioramento dell’ immagine esterna della scuola

nel sostegno all’aumento della collaborazione e della collegialità

nell’incentivo a favorire un aumento della professionalità

in una aggiore trasparenza ed efficienza.

IL RUOLO DEL DIRIGENTE NELLA IMPLEMENTAZIONE DEL CICLO

DEL MIGLIORAMENTO

E’ il dirigente che guida l’attuazione di un

processo che trasformi la consuetudine della misurazione in una innovazione complessiva dell’impostazione dei processi didattici e di apprendimento

Obiettivo 1: lo sviluppo e il potenziamento delle performances degli allievi

Obiettivo 2: il miglioramento della didattica e della professionalità docente

L’implementazion e del piano di miglioramento incide sullo stile di direzione, sull’esercizio della leadership , sulle modalità e condizioni del controllo, sull’efficacia della comunicazione

UNA TABELLA DI MARCIA OPERATIVA PER IL D.S. - 1

1) Presentazione del progetto in collegio docenti e in consiglio di istituto

2) Condivisione degli obiettivi (valutazione esterna – autodiagnosi – processo di autovalutazione…)

3) Creazione di un gruppo di progetto che sovrintenda al processo di autovalutazione

4) Controllo della somministrazione dei test, per garantirne la regolarità e la correttezza

5) Contributo all’analisi delle risultanze dei test e supporto all’elaborazione della diagnosi

6) Definizione, di concerto con il gruppo di progetto, degli obiettivi del piano di miglioramento

UNA TABELLA DI MARCIA OPERATIVA PER IL D.S.- 2

7) Sviluppo delle linee del piano di miglioramento, di concerto con il gruppo di progetto, ed illustrarlo al collegio docenti e al consiglio di istituto

8) Individuazione di obiettivi strategici per il miglioramento della performance dell’istituto, attivando processi di riqualificazione interna mediante percorsi di formazione mirata

9) Avvio di una riflessione sull’offerta curricolare delle discipline oggetto di analisi, indicando priorità di sviluppo e innovazione metodologica e didattica in coerenza con le carenze rilevate nei test

10) Comunicazione all’utenza i risultati del processo attivato, illustrandone gli obiettivi, il percorso e le innovazioni effettuate

IL DECALOGO DEL MIGLIORAMENTO - 1

1. Il miglioramento è un fatto culturale, che richiede tempi lunghi di impostazione, realizzazione, sedimentazione

2. Esige il coinvolgimento di tutte le componenti professionali della scuola

3. E’ determinato dal dirigente scolastico, propulsore, “lievito”, sostenitore del processo di miglioramento, un dirigente che incita, spinge, traina, accompagna, guida…

4. Il dirigente deve conoscere gli strumenti, le risorse, le metodologie per innescare il processo

5. Il dirigente deve porsi come leader di uno staff / nucleo di miglioramento, con il quale condividere obiettivi e finalità, e far crescere in tal modo la cultura organizzativa e valutativa dell’istituto che dirige

IL DECALOGO DEL MIGLIORAMENTO - 2

Il dirigente deve guidare il miglioramento facendo leva sulla qualità professionale dei docenti: senza docenti di qualità non esiste miglioramento

Il dirigente deve utilizzare la formazione come leva per innescare i processi di miglioramento

In sintesi: il miglioramento non è una strategia momentanea o occasionale, ma un progetto permanente che ha al centro una idea di scuola inclusiva e una progettazione condivisa

Il miglioramento ha bisogno di professionisti che sappiano riflettere sul proprio operato, accettino il confronto, sappiano fare autoanalisi e progettare azioni migliorative

Il miglioramento non finisce mai, è un processo che si autoalimenta, partendo dalla riflessione sull’esistente per trovare stimoli e qualità crescenti

Grazie per l’attenzione