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Il racconto storico dei fatti scellerati

Per un secolo, il racconto storico dei fatti scellerati è scritto in favore e in osssequio al potente che

ha prevalso, e trasformato in dogma dai meschini e dagli infami che ne traggono postumi vantaggi.

Ma in qualche armadio dimenticato, sopra un polveroso scaffale di biblioteca, o nel fascicolo di un

archivio capziosamente celato, uscirà qualche prova che stravolgerà ciò che è impensabile attaccare.

La tenacia dei puri allora sarà premiata e la verità storica emergerà dall'oblio più forte di prima!

* * *

Questo articolo è centrato sui due punti eternamente dibattuti in tutto il dopoguerra, la colpa e la

responsabilità dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e la dimensione dell'Olocausto ebraico.

Rapporti internazionali tra gli Stati belligeranti nella Seconda Guerra Mondiale

Il principale trattato stipulato precedentemente da quasi tutti gli Stati che hanno poi partecipato al

secondo conflitto mondiale era rappresentato dal Patto della Società delle Nazioni, emanato il 28

giugno del 1919 e reso esecutivo il 10 gennaio dell'anno successivo, con lo scopo di evitare che si

compisse nuovamente una tragedia come quella della Grande Guerra. Tra i primi firmatari del Patto,

ossia coloro che avrebbero dovuto garantire la pace, compaiono anche Polonia, Regno Unito,

Francia, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Stati Uniti e Cina.

Tra i molti, aderirono anche Unione Sovietica, Italia e Germania, ma quest'ultima, a seguito di una

consultazione popolare di qualche anno dopo, rinunciò a farvi parte. Si pone in evidenza che il

Giappone, nell'aderire alla SdN, chiese la parificazione razziale, ma questo principio gli fu negato.

Venticinque anni dopo, quegli stessi "regimi democratici" fautori di tale discriminazione, senza che

gli Articoli del Patto fossero stati modificati, chiesero ed ottennero con il Processo di Norimberga,

la condanna delle istituzioni tedesche per violazione dei quei diritti che loro stessi continuavano a

negare al resto del mondo. Si riportano pochi punti di questo documento, ossia parte dell'Articolo

16 e l'Articolo 25, ma sufficienti a far comprendere la montagna di ipocrisie che i mezzi di

informazione collaborazionisti diffondono da oltre settant'anni. Si precisa inotre che l'accordo tra

Germania e Italia del maggio 1939, il Patto d'Acciaio, prevedeva l'intervento solo se una delle parti

era assalita, e quello tra Germania e Unione Sovietica dell'agosto 1939, il Patto Stalin-Hitler, noto

come Molotov-Ribbentrop, non era un'alleanza militare ma solo un accordo di non intervento.

Articolo 16 (comma 1)

Qualora uno dei Membri della Società ricorra alla guerra, in violazione dei patti di cui agli

articoli 12, 13 e 15, sarà considerato ipso facto come colpevole di aver commesso un atto di guerra

contro tutti gli altri Membri della Società, i quali si impegnano fin d'ora a interrompere

immediatamente ogni rapporto commerciale e finanziario col medesimo, a proibire ogni traffico fra

i propri cittadini ed i cittadini dello Stato contravventore, e ad interdire ogni rapporto finanziario,

commerciale o personale fra i cittadini dello Stato contravventore e i cittadini di qualsiasi altro

Stato, sia o non sia Membro della Società.

Articolo 25 (nelle traduzioni questo principio del Patto SdN viene spesso omesso)

Gli Stati membri della Società delle Nazioni si sono impegnati a incoraggiare e promuovere la

creazione e la cooperazione di organizzazioni nazionali di volontariato della Croce Rossa,

debitamente autorizzati, il cui scopo è il miglioramento della salute, difesa preventiva contro le

malattie e riduzione della sofferenza nel mondo.

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La battaglia dimenticata e le spie polacche addestrate per creare disordini

La Polonia il 30 agosto 1939 mobilitò per prima le truppe sul fronte tedesco-polacco al fine di

occupare definitivamente lo Stato Libero di Danzica ed il suo Corridoio. Nella notte del primo

settembre, disattendendo l'ordine della Polizia di Danzica di arrendersi, un manipolo di sessanta

agenti polacchi armati, simulatisi postini sotto il comando di un ufficiale subalterno [leggere spie],

dalle 4,17 per 15 ore, ingaggiò la Battaglia dell'Ufficio Postale contro i poliziotti ed un reparto del

piccolo esercito di Danzica, la Heimweher SSDanzig, che impiegò anche due mezzi blindati ADGZ.

Le truppe regolari polacche, già da due giorni in stato di mobilitazione e schierate nelle fortezze

della Westerplatte in Danzica e della Cittadella in Gdynia nel Corridoio, in numero triplo a quello

consentito dai trattati e dai patti collegati, si stavano muovendo per rinforzare la posizione del

gruppo di agenti asserragliati nel distretto postale usato come base. Ma in virtù dell'accordo di

poche ore prima al Berchtesgaden tra la Presidenza di Danzica, l'Alto Commissariato della SdN ed i

vertici tedeschi, e grazie anche alla tempestiva azione germanica di soccorso, il piano polacco fallì.

Da anni le pressioni dei polacchi per ottenere Danzica ed il suo Corridoio, abitato dal 95% da gente

di etnia tedesca, si attuarono a tutto campo, oltre che verso i futuri "alleati", anche con modi poco

ortodossi e con minacce all'Alto Commissario della Società delle Nazioni, lo svizzero Professor

Carl J.Burckhardt, futuro Presidente della Croce Rossa Internazionale dal 1944 al 1948, tendenti in

primis a boicottare il referendum di autodeterminazione già avviato nel 1938, dove, al pari della

Saar, dei Sudeti e dell'Austria, avrebbe trionfato la Germania. Già prima degli oltre quaranta atti

terroristici dell'estate del 1939 la tensione era alta in Danzica, misurabile dagli atteggiamenti verso

le impopolari autorità slave. Era già esplosiva quando tutta la Città Libera, risentita ed umiliata,

reagì alla parata dei piloti militari polacchi, sfacciatamente esibita dopo gli attentati dinamitardi di

matrice antitedesca, riversandosi in strada ad imprecare l'intervento della Madrepatria germanica.

Il Regno Unito, la Francia, il Canada, l'Australia, la Nuova Zelanda, il Sudafrica, ma prima di ogni

altro il Proto-Stato di Israele rappresentato dall'Agenzia Ebraica, in forza ad uno pseudo trattato

[verbale] ratificato il giorno successivo all'intervento militare, ma unicamente quando era oramai

certa la sconfitta polacca, presentando l'aiuto a Danzica come aggressione alla Polonia, dichiararono

guerra ai tedeschi. Per di più la Francia, col pretesto dell'intervento sul fronte orientale, iniziò anche

l'invasione della Germania dal fronte opposto, nella Saar, una regione completamente slegata dallo

scenario bellico in corso, estendendo i combattimenti da guerra regionale a conflitto generalizzato.

Si precisa che solo qualche anno prima la Francia aveva miseramente perso il referendum per

l'assegnazione delle stesse terre che ora cercava di occupare militarmente con 40 divisioni.

Ai "postini" catturati al termine del cruento scontro fu imputata anche la responsabilità degli ultimi

attentati in città e fatti fucilare dalle autorità di Danzica come spie e terroristi armati, mentre ai

soldati regolari della Westerplatte, riconosciuti come prigionieri di guerra, fu reso l'onore delle armi.

La Città Libera è stato il primo teatro del più grande conflitto dell'umanità, ed i suoi militari hanno

sopportato per primi lo scontro a fuoco, ma la bandiera del piccolo Stato di Danzica non compare

mai tra i belligeranti. Un sottile artifizio per allontanare le indagini dai fatti veramente accaduti!

Hitler entrò trionfante in Danzica a bordo di un'auto scoperta tra due ali di folla festante che gettava

fiori. Commossi anziani, donne, bambini, ma anche soldati schierati con le lacrime agli occhi!

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L'amor patrio dei tedeschi a Danzica ha fornito un ottimo pretesto per occupare il mondo

A chi osa ribadire che la Seconda Guerra Mondiale è scaturita in quei momenti, invece di

ammettere che Danzica è stato solo un pretesto per attuare un piano strategico già pronto da anni,

rispondiamo noi Nazionalsocialisti: le vistose tracce di questo vigliacco piano sono talmente

numerose che solo il distintivo del poliziotto del mondo può impedirne la loro naturale diffusione.

Nel 1919, con gli accordi di pace, si era istituito lo Stato Libero della Città di Danzica, ad ovest

confinante con un Corridoio, nominalmente tedesco, ma ad interim posto sotto l'amministrazione

polacca. Dopo il 1932 la Polonia manteneva Gdynia nel Corridoio, la fortezza della Westerplatte

con 85 militari, e un distretto postale autonomo con qualche impiegato civile nel centro di Danzica.

Ogni cosa sotto il potenziale controllo dell'Alto Commissario della SdN. Pur godendo di una

parziale autonomia amministrativa, di un Parlamento e di un Governo, la Città Libera ed anche il

resto del Corridoio, più per prepotenza che per diritto, erano rimasti vincolati al giogo polacco.

Il 28 luglio del 1935, quando la Luftwaffe era solo sulla carta, il prototipo M299 del B17 progettato

un anno prima, l'aereo che otto anni dopo sarà il protagonista della devastazione d'Europa, si alzava

dalla pista di Seattle per il suo primo volo ai comandi del collaudatore Les R.Tower.

Nel 1938 Henry Ford, uno dei maggiori costruttori di automobili statunitensi, rivolgendosi alla

delegazione tedesca della Volkswagen recatasi nel suo stabilimento per studiare le modalità di

fabbricazione in serie dell'utilitaria famigliare "Maggiolino", confidò che era già in corso la

conversione delle fabbriche civili alla produzione di mezzi militari pesanti già in avanzato collaudo.

Il 15 giugno 1939 la Germania Nazionalsocialista aveva definitivamente nazionalizzato la moneta e

la banca centrale, causando la totale fibrillazione negli ambienti della speculazione mondiale.

Per errore è stata archiviata la bozza della dichiarazione di guerra alla Germania per la questione di

Danzica, mancante solo della firma del Re inglese Giorgio VI: era stata redatta nel mese precedente

ai fatti! É cosa oramai nota il coinvolgimento segreto degli Stati Uniti nelle dichiarazioni di guerra

di Francia e Gran Bretagna, e pare che fosse stata proprio l'Ambasciata statunitense di Berlino il

luogo delle riunioni "diplomatiche" ove fu ideato e progettato il pretestuoso "Piano Danzica".

Nel tentativo di un'ultima soluzione diplomatica che scongiurasse l'opzione militare, dopo il netto

rifiuto ottenuto da francesi e britannici, i tedeschi, il 30 agosto 1939, chiamarono alla trattativa

l'Ambasciatore polacco Lipski. Ma il diplomatico si presentò senza essere munito dei necessari

poteri, nell'evidente tentativo di prendere tempo e dare modo alle truppe polacche, già mobilitate, di

schierarsi dovutamente. L'episodio rende palese sotto ogni profilo a chi addebitare le responsabilità

e quali mosse si attuarono per evitare soluzioni che non siano quelle delle armi contro chi, da Capo

di Stato, attaccava ideologicamente ogni potentato occulto, compreso il potere finanziario mondiale.

Il 17 settembre 1939, l'Unione Sovietica, qualche giorno dopo lo scontro polacco-tedesco, occupò

militarmente parte della Polonia senza neppure un pretesto formale, eseguendo, contrariamente alle

regole, la fucilazione di 27.000 Ufficiali polacchi prigionieri. Alcuni degli stessi quadri, poi

presentati nel dopoguerra come innocenti vittime sacrificali, si erano però macchiati qualche giorno

addietro della prima carneficina della guerra, ordinando alle loro truppe in ritirata di massacrare più

di 50.000 civili di etnia tedesca residenti nel Corridoio. L'Urss nel periodo tra le due guerre si era

annessa Ucraina e Bielorussia, puntando ora, oltre che alla Polonia, agli Stati Baltici e alla Finlanda.

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Nel 1941, dopo che da due anni si studiava la fattibilità della bomba atomica, gli Stati Uniti

avviarono il progetto del B36, il primo aereo intercontinentale concepito come vettore nucleare.

Nella Conferenza di Singapore della primavera del 1941 gli americani, formalmente neutrali,

imponevano agli altri Stati di non rifornire di materie prime il Giappone, allo scopo di farne

collassare l'economia. L'attacco nipponico di Pearl Harbor di qualche mese dopo è stato poi

propagandato per decenni dai media americani come "Il giorno dell'infamia", come se si potesse

definire tale la reazione contro il proprio affamatore. Le vicende belliche legate a quei fatti sono

state così "cristalline" da essere le uniche ancora secretate, per vergogna, dopo quasi 80 anni.

Il 9 aprile dello stesso anno, sempre gli Stati Uniti, in forza ad un nullo documento in quanto

sottoscritto da un ambasciatore non autorizzato, e neppure munito dei necessari poteri, occuparono

la Groenlandia, sotto la giurisdizione danese, pertanto possedimento dell'Asse, causando a tutti gli

effetti il primo atto ostile verso la Germania. Già prima, l'11 marzo del 1941, il "Lend-Lease Act"

fece da precedente poichè, oltre a rappresentare un vero e proprio piano di riarmo camuffato da

legge commerciale, impediva ad una parte dei belligeranti di servirsene. Teoricamente chiunque

poteva acquistare armi dagli Stati Uniti, ma le condizioni non erano le stesse: sconti e pagamenti a

"babbo morto" per gli Alleati (dilazioni oltre 70 anni), cash in valuta pregiata o oro per gli

schieramenti opposti. Solo il 15% degli armamenti prodotti è stato però ceduto a terzi, mentre il

rimanente 85% è finito negli arsenali americani, specialmente perchè erano armi progettate e

costruite non per la difesa, ma per una guerra d'invasione (portaerei, mezzi cingolati per navi da

sbarco, bombardieri strategici, caccia di scorta d'alta quota, bombe incendiarie e atomiche).

Inoltre le navi statunitensi che trasportavano i materiali bellici da impiegarsi contro la Germania

erano armate e quasi sempre ingaggiavano per prime il cannoneggiamento contro i tedeschi. Onde

evitare che un incidente nell'Atlantico divenisse il pretesto per un scontro aperto, ed un conseguente

allargamento del fronte, le navi militari germaniche, dal 1939 al 1941, potevano rispondere al fuoco

solo se nel convoglio erano presenti anche bastimenti militari britannici o loro alleati in guerra.

Al termine delle vicende belliche, fino agli anni 50, furono deportati e internati oltre 3 milioni di

civili tedeschi dei Sudeti [quelli dei luoghi d'origine del Nazionalsocialismo] di cui due terzi spariti

nel nulla, in un contesto di pulizia etnica che vedeva oltre 12 milioni di europei di sangue

germanico evacuati dalle loro case e spesso inviati in campi di lavoro forse peggiori di quelli gestiti

dalle SS Totenkopf. Per paradosso si può dire che il vero internamento è toccato ai tedeschi, colpiti

in maggior numero, deportati dai luoghi natii in tempo di pace, e senza neppure delle motivazioni

belliche a sostegno, per più lunghi periodi e per punirli ideologicamente con la denazificazione.

Il Processo di Berlino del 1945, comunemente chiamato Processo di Norimberga, istruito con

norme applicate retroattivamente e ironicamente fatte passare per principi cui nessuno poteva

astenersi dal conoscere, vedeva Stati Uniti, Unione Sovietica, Regno Unito e Francia nel ruolo di

Giudici contro la Germania. Altre Nazioni alleate, cobelligeranti, danneggiate o neutrali, non solo

non sono state invitate, ma neppure consultate come testimoni. I crimini commessi dai politici e dai

militari appartenenti agli Stati giudicanti, forse peggiori di quelli della Germania, nonostante nel

corso dei dibattimenti emersero svariate volte (strage di Katyn e violenze sessuali su civili da parte

URSS, abbandono dei naufraghi, bombardamenti indiscriminati, fucilazioni di prigionieri fatte da

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americani e britannici), non solo non furono considerati, ma furono stralciati dagli atti processuali.

Durante questo processo fu enfatizzato ad arte l'incidente di Gleiwitz, del quale non ne sapevano

nulla neppure i vertici germanici, a differenza del discorso ufficiale del Fuehrer al Parlamento nel

giorno dell'entrata in guerra, il quale testualmente cita come motivazione ufficiale dell'intervento:

"... dalle 5,45 di questa mattina [4,45 ora di Danzica] stiamo rispondendo al fuoco ..", riportandosi

con precisione all'ora del primo cannoneggiamento della Corazzata Schleswig-Holstein nella

Battaglia della Westerplatte in risposta all'azione polacca, e per impedire l'arrivo dei loro rinforzi,

cercando con gli Stukas di evitare il sabotaggio dei ponti sulla Vistola e bloccando la frontiera di

Zoppot sul Corridoio con reparti motociclisti. Tutto documentato, a differenza di Gleiwitz mal

supportato dall'unica testimonianza a Norimberga dall'ex Ufficiale tedesco Naujocks, un disertore

radiato dalla SD, collaboratore degli Alleati durante la detenzione, e liberato nonostante fosse

colpevole di crimini da lui stesso ammessi. Per grande che fosse l'eco dell'incidente nel dopoguerra,

al tempo dei fatti non risultava nei rapporti della Wehrmacht, ma neanche in quelli delle forze

armate polacche, come non era a ruolo il soldato Honiock, l'unico caduto, la cui tomba non è stata

mai ritrovata [ma neppure mai cercata], non risultando neppure disperso, disertore o sopravvissuto!

Tutto ciò allo scopo di cambiare gli eventi con una martellante falsa propaganda atta a nascondere

le vere responsabilità di chi credeva di battere in qualche giorno i tedeschi, e che invece è stato poi

calpestato e schiavizzato dai suoi soccorritori, gli stessi che poi si sono auto-definiti "liberatori".

Analogamente vent'anni prima i francesi, per forzare la firma del Trattato di Versailles, l'atto non

ratificato dal Congresso degli Stati Uniti perché definito "La fine della dignità diplomatica",

avevano combinato un identico stratagemma, cercando di addossare alla Germania ogni colpa.

Nel 1952, Albert Forster, ex Presidente della Città Libera, prigioniero di guerra degli inglesi, fu

illegalmente consegnato ai polacchi che, senza alcuna imputazione, lo trucidarono per vendetta.

E per chiudergli per sempre la bocca su Danzica, come è poi toccato a Hess nel carcere di Spandau!

Attualmente Stati Uniti, Russia (ex Unione Sovietica), Regno Unito e Francia, sono, assieme alla

Cina, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, a garanzia della pace nel mondo.

I lupi messi a guardia dell'ovile, ma che, a differenza di quelli veri, non perdono nè pelo, nè vizio!

Sei, nove, quindici milioni: ma chi fa questi conteggi?

Passando all'altro argomento iniziamo col ribadire che, con l'Articolo 25 del Patto della Società

delle Nazioni, era stata unanimemente riconosciuta al Comitato Internazionale della Croce Rossa

l'assistenza umanitaria nei campi di internamento e l'ufficialità dei suoi rapporti sulle vicende

collegate. Fa specie che nel dopoguerra, invece dell'esibizione dei protocolli ufficiali, si è

bombardata la popolazione con una nuvola di documentari televisivi che espongono queste vicende

sempre facendo intervenire, in"par condicio", testimoni ebrei o documentaristi sfacciatamente di

parte, che in soliloquio raccontano la loro storia. Presumibilmente, su circa 12 milioni di nazisti

tedeschi, costituenti il più grosso partito di adesioni volontarie d'Europa, non hanno trovato un ex

iscritto disposto a partecipare per contestare le"teorie", spesso eccepibili con semplici calcoli di

aritmetica elementare! Tra le più bizzarre storie ricordiamo quella in cui, durante uno dei molti

bombardamenti alleati ai lager, "... ma solo per far fuggire i prigionieri...", si portava come prova

inconfutabile delle gassazioni le foto riprese da 6000 metri di quota, che esattamente riconoscevano

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nei puntini appena visibili ".. degli ebrei che facevano la fila per entrare nelle camere a gas!!". E

quella di attendibilissimi testimoni delle marce della morte che, a loro dire, "...... sono rimasti vivi

perchè avevano imparato a dormire mentre camminavano!!" Anche con internet è proseguita l'opera

"documentale", presentando siti con lunghi elenchi di internati scomparsi, le cui storie erano state

verificate una ad una da attendibilissimi comitati di ricerca (ebraici naturalmente). Non hanno

propagandato troppo il fatto che qualche burlone era riuscito a far comprendere in quelle tabelle

anche Magdalena Rietschel e Paula Wolff, rispettivamente moglie di Goebbels e sorella di Hitler!

Nei fatti, il Popolo che si dipinge sempre come vittima, costituito il proprio Stato nel 1948, ha

utilizzato la dichiarazione della WJA del 29 agosto1939 [primo atto bellico], per chiedere i danni di

guerra e condannare i tedeschi in Israele. In uno dei processi, il Colonnello Heichmann dichiarò:

"Nei lager sono morti tanti internati per malattie infettive e per le violenze subite, oppure sono stati

fucilati o impiccati, ma nessuno è stato gassato, ripeto, ... non mi risulta che sia stato usato il gas".

Ora, sapendo di essere già matematicamente destinato alla morte, come poi è avvenuto, per quale

motivo l'imputato avrebbe dovuto raccontare falsità, dato che nulla avrebbe potuto salvarlo. In

questi casi ci si lava la coscienza e ci si presenta con la dignità di una persona sincera, poiché solo

quella si può far valere. Del resto non negava le atrocità e non si discolpava, ma specificava come

avvenivano le condanne. Da un punto di vista giuridico non si attenua la pena cagionando la morte

per impiccagione piuttosto che con l'uso del gas, quest'ultimo sistema oltretutto meno violento.

Analogamente Priebke, il centenario Capitano della Polizia Tedesca condannato all'ergastolo per le

Fosse Ardeatine, in un'intervista registrata, ha ribadito di non aver mai saputo dell'esistenza delle

camere a gas e di non averle mai viste nei suoi trasferimenti a Dachau ed in altri campi, nonostante

gli fu permesso di ispezionarli. A Buchenwald ed in alcuni lager speciali c'erano molti internati mal

ridotti perchè trasferiti da altri luoghi, al fine di ridurre il contagio da tifo, allora morbo incurabile.

Dire bugie per rischiare la revoca dei domiciliari e finire in carcere all'età di cent'anni? ...umh!!

A questo punto, prendendo per buone le due testimonianze, senza voler confutare le tesi opposte, si

potrebbe pensare che, allorquando la sentinella del lager scorgeva all'orizzonte la sagoma di un

Colonnello o di un qualunque Capitano, avvisava il Comandante, il quale, mentre faceva trattenere

l'ispettore alla porta con un pretesto qualsiasi, dava contemporaneamente istruzioni alle guardie, ai

kapò e agli altri addetti del campo, di camuffare istantaneamente le camere a gas facendole apparire

per locali doccia. A medici e infermieri invece, veniva ordinato di allettare i morti gassati non

ancora cremati, infilandoli bene nelle coperte al fine di spacciarli per moribondi malati di tifo!

Tre episodi che forniscono un logico parametro alla quantificazione degli altri dati

Il 6 giugno 1944, nel D-Day, un evento noto a tutti, per far attraversare le poche miglia della Manica ad oltre 150 mila soldati alleati si sono impiegati 5 mila grossi piroscafi e 700 navi appoggio, la più imponente flotta da guerra di tutti i tempi. Nell'episodio dello sbarco di Homaha Beach, assegnata agli americani, i 500 difensori tedeschi hanno colpito i 35 mila assaltanti, bloccati sul bagnasciuga della spiaggia, con tutto l'arsenale in dotazione, composto anche da granate e bombe di mortaio, e causando in mezza giornata di fuoco continuato circa 4.000 morti (per ridurre la figuraccia gli Yankee ne hanno inizialmente dichiarati 2.000). In seguito ci vollero mesi per far sbarcare al porto di Malory, il più trafficato d'Europa, il contingente alleato di due milioni di soldati.

Il treno per Auschwitz usato nell'ottobre del 1943 per trasportare 1.023 ebrei romani era composto da 28 vagoni, ed era un convoglio medio, poiché solo quelli formati da 45 carri portavano 2.000 persone. Il Comandante Hoss, vantandosi, dichiarò di gestire fino a due convogli al giorno, da cui si deduce per semplice calcolo che, come massimo, arrivavano al lager 640.000 internati annui.

Eichmann
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Il 24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine, cave di tufo alla periferia di Roma, si svolse la rappresaglia per l'attentato di via Rasella che causò 49 morti (32+10 reclute "tedesche"di Bolzano, 1 poliziotto italiano, 6 civili) e 11 feriti. Per poter fucilare 335 condannati occorsero 12 ore e circa mille uomini con varie consegne, di cui 74 soldati solo per le esecuzioni; per far fronte alla carenza di mezzi militari si sequestrarono anche autocarri normalmente adibiti al trasporto delle carni. La Polizia Tedesca, onde evitare il panico, eseguì le condanne nel massimo della celerità e della segretezza, prelevando gli ignari dalle carceri a gruppi di cinque adducendo ad un trasferimento, trasportandoli in tutta fretta alle cave, scortandoli velocemente all'interno delle gallerie ove erano giustiziati con un colpo alla nuca. Si chiusero poi i tunnel con la dinamite, concludendo l'operazione a mezzanotte.

Appare logico che è la vista dei patiboli degli impiccati o l'udire gli spari contro i fucilati che fa la differenza con i gassati. Nell'asfissiare 600 persone in uno scantinato, "teoricamente"ogni quarto d'ora, non si fa rumore, non destando sospetti neppure all'internato della baracca accanto. Potrebbe essere stato quindi un ottimo sistema per nascondere migliaia di esecuzioni ma, poichè non ci sono valide prove documentali a favore o a discarico, dato che non è facile mandare a morire centinaia di uomini per volta o far sparire file di corpi da Bordeaux a Mosca, potrebbe anche essere un trucco dei liberatori per ingigantire le colpe dei vinti, al fine di distogliere l'attenzione dai crimini [visibili] che loro stessi hanno commesso. E, ..l'imbroglio fatto nel precedente Trattato di Versailles insegna!

Chiunque può intendere allora che per parlare di milioni di morti si debbono considerare anche il fattore tempo, le risorse materiali e la conoscenza tecnica, non sempre riscontrati in parallele analisi. Prendendo invece come oro colato ogni cosa, si rischierebbe, per paura di offendere gli scomparsi, di ridicolizzare invece le millenarie teorie dei primi matematici. Aumentando per altri fini il numero delle vittime di una delle parti, non si rispetta la loro memoria, la si strumentalizza!

Diciamo poi che la responsabilità della WJA nel dichiarare guerra alla Germania è ricaduta su ogni singolo ebreo, trattato non diversamente dai civili tedeschi, italiani o giapponesi rimasti sotto le bombe, internati nei campi di concentramento alleati come Enemy alien o fatti sparire nei gulag.

Le prove documentali ufficiali non si possono ignorare

Non stiamo qui ad esporre i soliti calcoli dei revisionisti, sul fatto che il numero di ebrei rastrellati era inferiore a quelli dichiarati morti nei lager, che tutti quei convogli per trasportare gli internati non risultano transitati e non ci stavano nemmeno su quelle linee ferroviarie, che lo Zyklon B e il carbone fornito ai lager non era sufficiente per tutte quelle gassazioni e tutte quelle cremazioni, che non c'è stata l'opera di manutenzione e la fornitura dei pezzi di ricambio per revisionare i forni ogni qualvolta sia previsto, che i cimiteri per le ceneri dovevano essere grandi venti volte quelli mostrati, che non si capisce il motivo di gassare con un antiparassitario esplosivo (meno efficiente del fumo di un treno a vapore lasciato fermo in galleria), quando c'era disponibilità di iprite e gas nervini, ecc.,ecc., perchè tanto si troverà sempre il modo di eccepirli, e quando non si riuscirà a trovarlo, si emanerà una bella legge che stavolgerà persino l'aritmetica elementare. Noi produciamo unicamente i documenti ufficiali che non possono essere ignorati, lasciando al lettore la possibilità di riflettere con la sua testa. E' risultato anche a noi strano che questi rapporti, redatti a seguito di ricerche decennali effettuate da un istituto costituito appositamente, l'ITS, detto anche SIR, non vengano esibiti alla gente comune, ma rimangono ad ammuffire negli archivi. Altra stranezza da far notare è che, alla richiesta di una verifica, l'Istituto, che nel frattempo aveva cambiato padrone, si è rifiutato di fornirla, quando il precedente titolare confermava tutti i dati. Chi ha creato l'ITS è stata la Germania e la Croce Rossa Internazionale, che ringraziamo pubblicamente, ma dal 2013 l'Ente è sotto la gestione degli ex Alleati, tra cui Israele, con la sola partecipazione nominale dei perdenti.

Da quelle carte risulta, come anche esattamente riportato su un rapporto riassuntivo della Croce Rossa, anch'esso confermato dalla sede centrale, che gli internati ufficialmente deceduti nei lager tedeschi dal 1933 al 1945 sono in tutto 271.504, che comunque corrispondono all'incirca alla somma delle vittime dei quattro più pesanti bombardamenti del conflitto, Amburgo, Dresda, Hiroshima e Nagasaki. Il verbale dell'ITS, redatto a responsabilità del Dirigente Generale, riporta fedelmente le modalità di calcolo e precisa, a onor del vero, che potrebbero essere state comminate migliaia di condanne su prigionieri non registrati. Riporta pure alcune testimonianze, con cifre molto approssimative, di trasferimenti di centinaia di migliaia di internati e di altrettante esecuzioni,

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senza però fornire alcuna certezza documentale. Quindi, solo le somme indicate dalla Croce Rossa rappresentano il numero dei decessi nei lager, prima e durante la guerra, mentre ciò che è riportato da tutti gli altri racconti con due, sei, nove, quindici milioni, è da ritenersi calcolo di morti presunti.

Non siamo quindi negazionisti e neppure revisionisti, ma poichè ci atteniamo sempre agli studi ed ai documenti ufficiali, ci definiamo "REALISTI". A differenza dei soliti imbonitori che, per mestiere e per l'abilità nello sfruttare la credulità popolare, occorrerebbe chiamarli "ESAGERAZIONISTI".

Conclusioni

Ricapitolando, i massoni Re Giorgio VI, Churchill, Roosevelt (ebreo-massone), Eisenhower (ebreo-massone), Truman, Mac Arthur, Daladier, De Gaulle, e gli ebrei Stalin [Jozeb, che si pronuncia "Yosef", è il tipico nome ebraico dei primogeniti che significa "Dio ci faccia la grazia di avere altri

figli"; David, il secondo nome tenuto nascosto, è il re degli ebrei; Dze Jughasvili, che si pronuncia "Tze Giuda Svili"significa "Il figlio di Giuda"], Molotov (marito di un'ebrea), Zadanov, Chruscev, Berija [alla costituzione dell'Unione Sovietica 459 cariche di Stato su 502 erano occupate da ebrei], e Papa Pacelli ... non hanno ordito alcuna trama fra loro, poichè il tanto biasimato complotto giudaico-massonico delle plutocrazie mondiali e del comunismo internazionale è stata una pura invenzione di quel pazzo di Hitler che, dopo aver scatenato la Seconda Guerra Mondiale, ha gassato e incenerito sei milioni di poveri ebrei. Anzi, nove milioni. Scusate, ..... quindici.

Almeno, ... questo è quello che ci stanno facendo credere con chiacchiere e distintivo!

Foto e documenti

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In seguendo è esposto per intero e in lingua originale il rapporto ufficiale ITS-SIR sui decessi nei lager tedeschi dal 1933 al 1945, da cui è stato dedotto il rapporto del Comitato Internazionale della Croce Rossa, ricevuto e confermato dalla Direzione Generale a seguito nostra specifica richiesta.

Senza fare ulteriori commenti, lasciamo trarre al lettore le dovute conclusioni, ma solo una cosa si ribadisce: la storia si fa con i .....

.... documenti, non con chiacchiere e distintivo!

Milano, li 2 aprile 2017 Direzione NSAB-MLNS

Movimento Nazionalista e Socialista dei Lavoratori

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Esposto il rapporto ITS-SIR di Bad Arolsen del 12/4/1977 composto da 11 pagine oltre la copertina.