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Il Pilastrello nell’anno del Giubileo IN QUESTO NUMERO Il perdono (im)possibile Oratori in festa: photogallery Anno LXXXVII - Numero 10 - Ottobre 2016

Il Pilastrello nell’anno del Giubileo · Col Pilastrello al via i cammini delle parrocchie ... L E OPERE DI MISERICORDIA IL GIUBILEO PASSA LA MISERICORDIA RIMANE PER SEMPRE Martedì

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Il Pilastrellonell’anno del Giubileo

IN QUESTO NUMERO

Il perdono (im)possibile

Oratori in festa: photogalleryAnno LXXXVII - Numero 10 - Ottobre 2016

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TRA LE GUGLIE2

Da Facebook Da Twitter

«Vogliamo crescere nella dimensione cul-turale della fede. Ma attenzione: la cul-tura è un fatto di popolo, non va intesalibrescamente, bensì a partire dall’espe-

rienza». Con questo invito a tornare all’essenzialità dellafede, il cardinale Angelo Scola giovedì 8 settembre hainaugurato il nuovo anno pastorale in Duomo, durantela celebrazione della solennità di Maria Nascente, a cuila cattedrale è dedicata. Cristo interviene nella storia diognuno di noi, e dunque anche in quella del mondo,ha ricordato Scola: «Dio è sempre all’opera tra i suoi, in-terviene nella storia, si fa incontrare nella realtà. Anchese i nostri occhi rimangono ciechi e i nostri orecchi

sordi, lui comunque opera. Così avviene tra di noioggi». L’Arcivescovo ha quindi sottolineato che «sitratta di educarsi al modo di vedere la realtà e ai senti-menti di Gesù, approfondire la mentalità di Cristo: da lìscaturisce la consapevolezza che rende pieni di gioia eche ci permette di proporre a tutti Cristo risorto, veritàvivente e personale, colui che non cessa di venire al-l’incontro con ogni uomo». Per questo il Cardinale hainvitato i fedeli ad approfondire la lettera «Educarsi alpensiero di Cristo», attraverso le indicazioni contenutenel testo dal titolo «Maria, speranza e aurora di salvezzadel mondo intero».Continua su: www.incrocinews.it

21 SETTEMBRE Il Papa a Scola, Vescovo da 25 anni:«Grandi sono in te i segni di Dio»Lettera del Pontefice all’Arcivescovo, che il 21 set-tembre ha festeggiato il XXV di episcopato: «Ci con-gratuliamo con te per le opere che hai compiuto nellavigna del Signore, preghiamo Dio che renda gioiosoil giorno del tuo anniversario e ti conceda di rinsal-dare la tua Chiesa con l’esempio di una vita santa».

1:00 PM – 28 Sett 16 #RedditioSymboli: unafede essenziale per una vita senza parentesi

2:29 PM – 25 Sett 16 @angeloscola agli Oratori:«Lasciamoci educare da Dio a scegliere il bene»

9:50 AM – 18 Sett 16 #GiornataSeminario @an-geloscola “Chiamati da Gesù volto della miseri-cordia del Padre”

«Crescere nella dimensione culturale della fede»

Scene di vita diocesana

La photogallery

L’Arcivescovo ha illustrato alla Diocesi le indicazioni per approfondirela lettera “Educarsi al pensiero di Cristo”

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LA PAROLA DEL PARROCO3

La ripresa dell’anno pastorale per noibressesi coincide con la Festa dellaMadonna del Pilastrello e la relativaricchissima Sagra. Vorrei dare voce

al Vicario generale della nostra Diocesi(fuori gergo: il n° 2 della nostra Chiesaambrosiana), monsignor Mario Delpini, sulcammino comune che ricomincia:

Forse nei calendari parrocchiali e nelleagende degli impegnati non ci sono piùdate disponibili.Forse alla gente l’anno pastorale apparecome un insieme di iniziative stentateperché “siamo sempre meno e sempre piùvecchi”.Forse sui bollettini parrocchiali non c’è piùspazio per nuovi annunci.Allora, pur con tutta la buona volontà, delleindicazioni dell’Arcivescovo per l’annopastorale 2016/17 non se ne farà nulla.L’Arcivescovo infatti propone di lasciarsicondurre dallo Spirito di Dio a configurareun nuovo volto di Chiesa, una Chiesariformata dalla docilità allo Spiritonell’“assecondare la realtà”. La realtà è la famiglia nella complessitàdelle sue forme e delle sue storie: laproposta pastorale non chiede alle famiglieulteriori impegni per essere “soggetti dievangelizzazione”. Piuttosto trova modo diaccompagnare la vita ordinaria di ciascunafamiglia per aiutarla a essere luogo diVangelo: nel dare la vita e nel custodirne labuona qualità si rivela anche il significatodella vita e la sua vocazione. Che valga lapena di propiziare l’ascolto della Parola diDio in famiglia e la partecipazione allaMessa domenicale?La realtà è la pluralità di presenze personalie associative: la proposta pastorale non

vuole organizzare una spartizione dicompiti, spazi e potere, né includere alcunied escludere altri. Piuttosto vuolealimentare un senso di comunione, cosìche il dono di ciascuno sia perl’edificazione di tutti. Che valga la pena diinvitare tutti a partecipare alla Messadomenicale?La realtà è la società nella sua molteplicitàdi componenti: la proposta pastorale nonpresume di esercitare una egemonia nellasocietà plurale, ma offre a uomini e donnedi questo tempo la testimonianza di unasperanza affidabile. In altre parole, vive lafede in modo che diventi cultura. Che valgala pena di incoraggiare i cristiani aconversare con colleghi, amici, vicini dicasa sulle cose serie della vita?

Fin qui l’autorevole voce del Vicariogenerale. Mi piace però, da parroco,rilevare il suo passaggio linguistico daquello ecclesiastico a quello più comune,usato nella conversazione quotidiana.Papa Francesco lo insegna in modomagistrale. È proprio questo che ci vienechiesto, come cristiani: passare dallepagine del magistero a quelle chescriviamo con le nostre esistenzequotidiane, tradurre la fede nelle nostrerelazioni, comunicare coi fatti buoni diVangelo le alte parole che ascoltiamo inchiesa e ci illuminano e ci riscaldano ilcuore. Se teniamo ben presente questo, lanostra vita si semplifica, diventa armonica ericca di speranza e profuma il mondo conil buon aroma del Vangelo. In fondo, èproprio questo lavoro di traduzione dalleparole alla vita il compito di ogniparrocchia. Buon cammino!

Il prevosto don Angelo

Fatti buoni di Vangelo

Col Pilastrello al via i cammini delle parrocchie

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LA NOSTRA COMUNITÀ4

Riposano in CristoCAMAGNI Giuseppe di anni 95RADAELLI Michelina di anni 94MINASI Maria di anni 92DE MARINIS Clelia di anni 93DOMINI Giovanna di anni 82

TRESOLDI Mario di anni 89DE PONTI Francesco di anni 62TURATI Daniela di anni 66APICELLA Francesco di anni 74ZAVAGLIA Carolina Teresa di anni 74CONTE Michele di anni 81

Rinati al fonte battesimaleBILLITTERI Daniele CARRÀ Eleonora IONIO Nicole ROCCO LeonardoSAMBIN Marika VILLA Francesco ZUCCHETTI BernardetteBENAGLIA Enea Valerio

Legati del mese ottobre

3 ore 7 LOVATI Felicita, TAGLIABUE Alessandro e Radegonda4 ore 7 GABBIANI Vittorio e Angela8 ore 9 Defunti gruppo missionario

13 ore 7 BRAMBILLA PISONI Luigi, Angelo e TORRICELLI Fiorina14 ore 7 ANNONI Candido e RECALCATI Maria15 ore 9 COMOTTI Pierina e ROSSONI Giuseppe17 ore 9 DE PONTI Vincenzo e LOVATI Cesarina18 ore 9 STRADA Luigi20 ore 7 AULETTA Antonio e AGOVINO Saveria21 ore 7 BRENNA Francesco e BRAMBILLA Emilia, BRENNA Clemente

e GATTI Rosa24 ore 9 DONZELLI Alfredo e STRADA Ida28 ore 7 STRADA Carlo e DE PONTI Antoni29 ore 18.30 CALLONI Maria, Suor Adele e Giovanna

Legati del mese di novembre

7 ore 9 MORA Everardo e SCARAMARI Iole11 ore 9 Famiglia RIBOLDI12 ore 9 VILLA Giuseppe e Luigina23 ore 9 Famiglia NATALE Giuseppe, Antonio e Anna24 ore 7 BIANCHI Carlo e SAVINI Sandra 26 ore 18.30 MARTELLI Francesco e ZAGHENO Anita30 ore 9 FORMAGLIO Angelo e DALL’ARMI Olga

Per verificare il calendario 2017 dei legati i parenti -qualora non l’avessero già fatto gliscorsi anni - passino in Segreteria Parrocchiale (lun-ven h. 17.30-19.00).

Nel 2016 scadono i legati 25ennali di: BRAMBILLA PISONI ISA e CONTI G.LUIGI;COSTARDI GIULIO e MANENTI ADELAIDE; STRADA INNOCENTE e

SAVINO VITTORIO; COMOTTI PIERINA e ROSSONI GIUSEPPE.Se le famiglie intendono rinnovarlo, parlino col parroco.

Sposati nel SignoreSACCHI Davide con NEAMATALLA Silvana - TRINCA Samuele con BOMBARDI GiadaBENAGLIA Marco con CIRULLI Michaela - GALBIATI Giovanni con CERUTI Francesca

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LA NOSTRA COMUNITÀ5

Decanato di Bresso Parrocchie di Bresso, Cormano e Cusano

VISITA PASTORALE DELL’ARCIVESCOVO

CARD. ANGELO SCOLA

EDUCHIAMOCI AL PENSIERO DI CRISTO

Incontro con i fedeli e la popolazione

GIOVEDÌ 10 NOVEMBRE 2016 ORE 21

Chiesa di San Martino e l’Immacolata Piazza padre Marcellino

CUSANO MILANINO

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NOTIZIARIO6

Da zero a milleIl mese di settembre è il tempo della ripre-sa degli innumerevoli cammini della comu-nità cristiana: questo ci chiede una accele-razione da zero a mille. Non perché si smet-ta di essere cristiani d’estate, mandando inferie anche Gesù (per qualcuno forse è così:e ci si ritrova poi vuoti...); ma perché ora siricomincia a camminare insieme sulle stra-de di questa città che amiamo, nella frater-na condivisione della Chiesa.È faticoso riavviare i cammini dell’oratoriocon le sue diverse articolazioni, i percorsi perchi si prepara al matrimonio, la Terza Etàsempre sulla breccia, i Gruppi di Ascolto, iGruppi Famigliari, l’Azione Cattolica e le in-numerevoli opportunità diformazione degli adulti, ilCinema, il Cineforum… Èfaticoso ma bello, bellissi-mo, perché si tocca conmano quanto bene c’è equanta bella gente ci sibutta perché le nostreparrocchie diventino doniaccessibili a tutti. Da zeroa mille: vale la pena!

I preliminari dei grandi la-voriIn questi giorni dell’inizio diottobre i bressesi che pas-sano davanti alla nostrachiesa parrocchiale vedo-no un insolito movimento:una energica potatura del-le grandi piante del giar-dino parrocchiale (ne ave-vano bisogno…) e la posadi una misteriosa piatta-forma in cemento armatoa ridosso del lato sud del-la chiesa (servirà per lamessa in opera di unagrande gru).

Sono i preliminari dei lavori, grandi lavori,relativi al tetto, alle facciate e la soluzionedel problema dell’umidità della prepositu-rale. In queste settimane sono giunti i per-messi della Sovrintendenza, la Curia e ilComune di Bresso sono stati puntual-mente informati dei progetti, una ditta èstata incaricata dei lavori e l’informazioneai fedeli (e anche i lettori de “La Squilla”) av-verrà a metà del mese di ottobre in mododettagliato, in concomitanza con l’allesti-mento dei ponteggi che per circa quat-tro/cinque mesi avvolgeranno la nostraantica chiesa.Poi il via alla grande avventura. Grande eonerosa avventura…

Guardatela qui la nostra bella chiesa, che non vedremoper qualche mese…

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NOTIZIARIO7

Ss. Nazaro e Celso –s. Carlo

LLE OPERE DI MISERICORDIA

IL GIUBILEO PASSA LA MISERICORDIA RIMANE PER SEMPRE

Martedì 4 e 11 ottobre

OPERE DI MISERICORDIA CORPORALI

Martedì 18 e 25 ottobre

OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALI Ogni martedì di ottobre alle ore 15 o alle 21 in chiesa

Cerchi un tempo di silenzio, per stare con il Signore?

ADORAZIONE EUCARISTICA

OGNI VENERDÌ SERA, DALLE 21 ALLE 22 IN CAPPELLA DELL’ORATORIO S. GIUSEPPE

Madonna della Misericordia Al venerdì h. 15 e h. 21

Introduzione Introduzione Introduzione

alalal Vangelo Vangelo Vangelo di Matteodi Matteodi Matteo

7 ottobre: Introduzione ai vangeli

21 ottobre: Perché Gesù parla in parabole?

28 ottobre: Introduzione a Matteo

4 novembre: Discorso della montagna 1

18 novembre: Discorso della montagna 2 25 novembre: Le parabole in Mt 13

II parte: in Quaresima

GRUPPI DI ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

Nelle case, a gruppi, sul Vangelo

E USCÌ A SEMINARE PARLARE IN PARABOLE

Info: dai tuoi sacerdoti e dagli animatori.

In bacheca i luoghi e gli orari

CATECHESI DEGLI ADULTI

Azione Cattolica –Decanato di Bresso Chiesa di s. Carlo in Bresso

LECTIO DIVINA PER GLI ADULTI Credenti “dentro” la Chiesa? Guidati da don Luca Ciotti GIOVEDÌ H 21 17 NOVEMBRE 26 GENNAIO 16 FEBBRAIO 9 MARZO 20 APRILE

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NOTIZIARIO 3aETÀ

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Gruppo parrocchiale Terza EtàProgramma attività mese di ottobre

Domenica 2: Punto d’incontro ed esposizione di un cartellone nell’areadelle associazioni

Giovedì 6: Festa dei nonniGiovedì 13: TombolataGiovedì 20: Profughi: una storia raccontata da un protagonistaGiovedì 27: Incontro con il Medico

Il mercoledì, chi vuole partecipare ai lavori a maglia e stoffaper le missioni è benvenuto/a..

Ci incontriamo il pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 17.00 circa,presso l’Oratorio san Giuseppe, in via Galliano, 6.

La partecipazione è libera ed è aperta a tutti.

L’autunno è una seconda primavera,

quando ogni foglia è un fiore. Albert Camus

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9VITA DELLA COMUNITÀ

Il sisma del 24 agostoNel “dis - sapore” il segno della speranza

Fra le amatriciane solidali anche una promossa dalla nostra Comunità

Mercoledì 24 agosto: una data tri-stemente salita agli onori dellacronaca per il sisma di magni-tudo 6, con epicentro ad Accu-

moli, in provincia di Rieti, che ha distrutto in-teri paesi tra i quali Pescara del Tronto eAmatrice, spezzando esistenze con un bi-lancio purtroppo forse ancora provvisorio.Vite, abitazioni, attività andate distrutte inpochi istanti: non solo per chi in quei terri-tori era nato e vissuto, ma anche per chi siera dovuto trasferire e tornava per vacanzein famiglia, o per semplici turisti curiosi digustare un bel piatto di “amatriciana” inquei luoghi, un tempo bellissimi. Si sarebbedovuta aprire, infatti, sabato 27, la 50ª edi-zione della Sagra degli Spaghetti all’Ama-triciana nel famoso Hotel Roma, tempio delprelibato piatto, ora crollato sotto la furia deldevastante terremoto.Da una bella idea di Carlin Petrini, presi-dente di Slow food, un’associazionesenza scopo di lucro che difende la cen-tralità del cibo e del suo giusto valore, ènato l’invito per tutti i ristoratori del mondodi inserire in tutti i menù il piattosimbolo della città colpita, per unperiodo di tempo di almeno unanno.Viene chiesto ai clienti di sce-glierlo sperando, attraverso que-sto piatto simbolo della storia ga-stronomica di Amatrice, di poterdiffondere anche i valori di soli-darietà e condivisione propri dellacultura contadina da cui nasce,perché l’attenzione non svaniscae vada oltre l’onda emotiva del

momento, ma possa assicurare in qual-che modo che chi ha vissuto questodramma deve poter ritrovare la normalitàil più presto possibile. Il piatto simbolo sono proprio gli spaghettiall’Amatriciana!!La ricetta originale prevede rigorosamentegli spaghetti, e non i bucatini, tant’è chepersino i cartelli comunali all’ingresso dellacittà indicano “Amatrice, Città degli Spa-ghetti”.In passato, la ricetta era un pasto poverodei pastori ed era in bianco: solamentespaghetti, guanciale, pecorino e null’altro.Quando furono inventati gli spaghetti al-l’amatriciana, Amatrice geograficamenteera in Abruzzo, e questo piatto, pasto prin-cipale dei numerosissimi pastori, origina-riamente era senza il pomodoro e si chia-mava “Gricia”. Con l’arrivo in Europa del pomodoro, que-sto ortaggio fu aggiunto alla preparazione edivenne “Amatriciana”.È partita, così, da ogni parte del mondo,un’infinita gara di solidarietà che si è mani-

di Katia Zanti

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VITA DELLA COMUNITÀ10

festata ovunque e, quel che è bello, nonsolo all’interno di catene di ristorazione maanche nelle feste dei paesi e, proprio inquesto mese di inizio dell’anno oratoriano,anche all’interno delle feste degli oratori.Anche la nostra comunità pastorale ha datoun bell’abbraccio alla gente dei territori ter-remotati, con un gesto di solidarietà eco-nomica anche importante, ma soprattuttocondividendo un piatto di Amatriciana conil proprio vicino di tavolo.Eravamo in tanti, 370 solo gli iscritti, più tutticoloro che si sono adoperati per organiz-zare, cucinare e sistemare tutto affinché laserata riuscisse bene. Anche il clima eraparticolarmente gradevole e ha favorito lostare insieme. Si respirava il desiderio di andare incontroall’altro, espressione di quel sentimento difratellanza che va al di là delle differenze edei limiti; si è condiviso il senso della gra-tuità non come il dare per soddisfare il bi-sogno, ma come l’essere responsabili l’unodell’altro; si è provata tenerezza ed empa-tia, frutto dell’esperienza personale, che ciha portato a vedere gli altri come fratelli esorelle da sostenere e ai quali ridare in qual-che modo la speranza. Già, la speranza…

“La speranza è una bambina da nulla cheè venuta al mondo il giorno di Natale… Ep-pure è questa bambina che traverserà imondi compiuti… La piccola speranzaavanza tra le sue due sorelle grandi e nonsi nota neanche, quella che è sposata (fede)e quella che è madre (carità). E non si fa at-tenzione, il popolo cristiano non fa atten-zione che alle due sorelle grandi, la prima el’ultima, e quasi non vede quella che è inmezzo, la piccola, quella che va ancora ascuola e che cammina persa nelle gonnedelle sue sorelle. E crede volentieri chesiano le due grandi che tirano la piccola permano, in mezzo, tra loro due, per farle farequella strada accidentata della salvezza.Ciechi che sono, che non vedono inveceche è lei nel mezzo che si tira dietro le suesorelle più grandi. La speranza, insomma,sorge dalla fede e si nutre dell’amore (da-gli scritti del poeta francese C. Peguy).Tutto ciò, naturalmente, ritorna dritto alcuore, al cuore di ognuno di noi che cercala speranza in un Dio che consola le nostresofferenze, che è fedele, sincero e che nonci abbandona mai. È con il cuore così colmo che allora è pos-sibile ripartire!!

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11VITA DELLA COMUNITÀ

“Lo Stupore della misericordia”sulla Sagra del Pilastrello

Favoriti dal bel tempo e da tanta partecipazione

Il tema del Giubileo ha segnato l’edizione 2016.Cominciando dall’intenso incontro con Carlo Castagna

La festa della Madonna del Pilastrello2016 è cominciata con l’interes-sante incontro di Carlo Castagna,che ha avuto luogo all’oratorio S.

Giuseppe. Carlo Castagna è parente di trepersone che hanno perso la vita nellastrage di Erba, avvenuta dieci anni fa. Carloquella sera ha perso la moglie Paola, la fi-glia Raffaella e il nipotino Youssef di dueanni e tre mesi. Aveva perso la vita ancheuna vicina che era intervenuta, ed unaquinta persona era stata ferita gravementema era sopravvissuta. All’inizio non si co-nosceva l’identità di chi avesse compiutola strage, poi a seguito delle indagini si èscoperto che ad aver commesso il crimineerano stati due vicini di casa della figlia diCarlo, la motivazione era una futile lite dicondominio. La coppia di per-sone era stata querelata peraggressione ed aveva rice-vuto tramite raccomandatal’avviso del tribunale. Il pro-cesso avrebbe dovuto essereil 13 dicembre 2006, ma duegiorni prima di quella data av-venne la strage. Nonostante ildolore, Carlo Castagna hafatto sin da subito una sceltacontrocorrente, decidendo diperdonare i due responsabilidella morte dei suoi familiari.Carlo durante l’incontro haraccontato la sua esperienza

a seguito del tragico fatto ed ha ricordatol’importanza del perdono, affermando cheil perdono lo ha salvato quella sera, perchégli ha impedito di impazzire e gli ha dato lapossibilità di sperare in un futuro. Carlo èstato ispirato dall’omelia di Don Giovanni amessa, di cui ha menzionato in particolarela seguente frase: “La sofferenza è del cri-stiano, non la tristezza”. Ha aggiunto cheDon Giovanni, prete di Erba, lo ha convintoche nel tempo la sofferenza sarebbe di-ventata gioia se vissuta cristianamente.L’incontro si è concluso con le domandedel pubblico e con un applauso finale voltoa ringraziare Carlo Castagna per la sua te-stimonianza, e per la sua straordinaria ca-pacità di perdonare e di credere nelprossimo.

di Francesco Boso

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VITA DELLA COMUNITÀ12

Mettete a disposizione le case alle famiglie che non l’hanno

L’omelia alla Messa della Festa della Madonna del Pilastrello

Un appello ai bressesi, all’amministrazione al mondo della cooperazione e dell’imprenditoria edilizia

di don Angelo Zorloni

La festa della nostra Madonna del Pi-lastrello quest’anno cade mentre sicompie il cammino dell’Anno santodella Misericordia. La nostra città

ospita la Porta Santa del Giubileo e ha laresponsabilità di vivere quella misericordiache ha sempre segnato i suoi momenti piùfelici e più fecondi di futuro. Una misericor-dia che, come ci ha ricordato il Vangelo, èil nome stesso di Dio e quindi il tratto di-stintivo dei suoi figli nei confronti di tutti. LaParola di Dio che abbiamo ascoltato è tuttaun richiamo a coltivare relazioni di vici-

nanza, di aiuto reciproco e di condivisione:“Dio vi conceda di avere gli uni verso gli altrigli stessi sentimenti”(Rm 15,5). La città infatti non è riducibile a un clan fa-migliare, dove i legami del sangue segnanoil campo degli affetti e delle reciproche re-sponsabilità: “Se amate solo quelli che viamano che merito ne avete?” (Lc 6,32)dice Gesù. E questa grande Eucaristia ne èsegno. La città allarga il nostro sguardo e cifa riconoscere legati da una storia comune,che è un valore molto prezioso e molto esi-gente.

Anche la nostra Bresso ha bisognodi risentirlo: in un tempo così incertoe inquietante, dove il lavoro sembraaffacciarsi di nuovo timidamente manon per tutti, dove il futuro è un’inco-gnita grande per i giovani, dove le fa-miglie si sentono intrappolate in ritmisempre più complessi e insidiosi latentazione è dire “ognuno pensi asé”. L’insidia più grande oggi è sal-vaguardare solo se stessi e il proprioristretto giro, cercare solo il propriointeresse immediato e vedere l’altrocome un problema o una minaccia,non come una risorsa. “Se fate delbene a coloro che fanno del bene avoi, che merito ne avete?” (Lc 6,33)ripete Gesù. Non illuderti, Bresso: nessuno di noisi salva da solo. La prosperità dipochi in mezzo a una precarietà dimolti non crea futuro. Il domani sarà

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VITA DELLA COMUNITÀ13

certo e buono solo se lo costruiamo in-sieme lealmente, laboriosamente e onesta-mente: “Osservate il diritto e praticate lagiustizia, perché la mia salvezza sta per ve-nire” (Is 56,1) ci raccomanda la Scritturaprofetica. In particolare vorrei fare un’osservazioneche la Parola di Dio oggi ci dà. Essa vienedalla parola: “Accoglietevi gli uni gli altricome anche Cristo accolse voi”(Rm 15,7).Vorrei declinare queste parole sul versantedella casa. Molte famiglie sono nell’impos-sibilità di trovare una casa o di mantenerla.I costi degli affitti sono molto alti, fuori ra-gionevole portata. Viene spesso detto chesono i prezzi di mercato: ma sono per-suaso che non esista il mercato, esistono imercanti. Faccio allora appello ai bressesiche hanno più case: mettetele a disposi-zione a prezzi accessibili a chi non l’ha. Ealle nostre autorità politiche e civili, alle coo-perative edilizie e agli imprenditori: impe-gnatevi per una edilizia popolare realmenteaccessibile. Chi ha più ri-sorse ha maggiori responsa-bilità. So bene che sonoproblemi onerosi, so che af-fittare una casa non è comeprestare una bicicletta: macome facciamo a dare futuroalla città se non mettiamo adisposizione le case? In que-sta prospettiva ci conforta lapromessa di Gesù: “Date e visarà dato: una misura buona,pigiata, colma e traboccantevi sarà versata nel grembo,perché con la misura con cuimisurate sarà misuratoanche a voi” (Lc 6,38). Sulla stessa scia siamo chia-mati ad uno sguardo intelli-gente e benevolo neiconfronti dei giovani profughie delle famiglie straniere

giunte a Bresso per lavorare: sguardo in-telligente che certi servizi di informazionerelativi alla nostra città non hanno. Vorreisalutare nelle loro lingue questi nostri con-cittadini e ospiti: Good morning, buonasdias, mirdita, staremashe, salam aleikum,ni hao, bonjour, sabah al kheir, dobrie dien,buna ziua. Queste e altre lingue si usanoormai ogni giorno a Bresso.Il nostro futuro di europei è inevitabilmenteconnesso con il loro e persistere nellaastiosa lamentela, nella paura e nell’ostilitàci impedisce di affrontare questa sfida conlungimiranza e determinazione. E come cit-tadini dobbiamo stimolare le autorità politi-che nazionali e comunitarie perchéaffrontino questo problema. Il Vangelo, cosìpungente e quasi paradossale ci sprona aosare nel fare il bene e a non avere pauradi farlo. Maria, la Madonna del Pilastrello,ci accompagni sulla via della misericordia,della responsabilità gli uni verso gli altri edel bene quotidiano verso tutti.

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VITA DELLA COMUNITÀ14

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COLORI DEGLI ORATORI15

I tre colori dei nostri oratoriUna settimana di festa per la prima volta insieme

Gli oratori di san Carlo, della Misericordiae di san Giuseppe uniti dalla stessa festa dalla redazione

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COLORI DEGLI ORATORI16

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COLORI DEGLI ORATORI17

La vita buona del Vangelotra presente e futuro:la proposta di pastorale giovanile

Il nuovo anno pastorale coi giovani

di Mons. Pierantonio TremoladaVescovo, Vicario Episcopale per l’Evangelizzazione e i Sacramenti

IIl cammino dell’anno pastorale che iniziacontinua con lo stesso obiettivo dell’annoprecedente: educarsi al pensiero di Cri-sto, assumere lo sguardo di Gesù. Alla

domanda: “Tu come la pensi?” dovremmoriuscire a rispondere non solo offrendoun’opinione personale ma rendendo evi-dente il pensiero di Cristo, facendone co-gliere tutta la forza, la bellezza, la verità.Siamo inoltre nel pieno dell’Anno Santodella Misericordia. Sappiamo che la mise-ricordia è l’essenza del pensiero di Cristo,è come il cuore per l’occhio: se il cuore è ri-piegato su di sé, gli occhi si ammalano etutto si sfuoca. Vogliamo dunque racco-gliere nell’anno pastorale che abbiamo da-vanti l’eredità del Giubileo della Misericor-dia, unendo insieme il pensare e l’agire, ilvalutare e il decidere, perché – come ci ri-corda l’apostolo – “a spingerci è l’amore diCristo” (2 Cor 5, 14). Il testo-guida per la Pastorale Giovanilescelto quest’anno è Mt 19, 16-22. Il prota-

gonista è un giovane animato da un grandedesiderio di vita. Il suo incontro con Gesùpotrebbe dare pieno appagamento aquanto egli cerca con verità, ma i beni pos-seduti si frappongono tra lui e il Signoredella vita, ed egli se ne va triste. Il deside-rio di vita vera anima il cuore di questo gio-vane, ma prima ancora anima il cuore diGesù. Egli sa che dall’accoglienza del suoinvito dipenderà il raggiungimento di quantoquest’uomo desidera. È l’appello del Van-gelo, decisivo, che arriva alla coscienza li-bera, domanda fiducia totale, coraggio diassumere il suo pensiero. In gioco c’è lagioia di vivere, la letizia interiore, la beatitu-dine che Gesù annuncia. In questa direzione muove dunque que-st’anno il nostro cammino con i giovani e iragazzi, alla scuola di Colui che, come veroSignore della vita, chiama a seguirlo nellalibertà. Questo ci è chiesto: concentrarsisull’essenziale per sentire tutta la forzadella voce del Signore; lasciarsi guidare da

Lui a riconoscere con umiltà ilacci che tengono avvinta lanostra libertà e ci impedi-scono di dare compimento ainostri desideri più veri. Unapromessa accompagna que-sto invito a scegliere nella li-bertà di stare con Lui: “Chisegue me non cammina nelletenebre, ma avrà la luce dellavita” (Gv 8, 12)

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18COLORI DEGLI ORATORI

Non fare le catechiste,ma essere

Al Giubileo dei catechisti anche un gruppo di Bresso

dalle catechiste della Comunità Pastorale

Il 24 e il 25 settembre abbiamo accolto l’in-vito di recarci a Roma per il giubileo deicatechisti. È stata una esperienza che ciha spinto ad interrogarci nuovamente sul

senso del nostro impegno: si tratta di esserecatechiste e non di fare le catechiste. Comeci ha ricordato il Papa l’essenziale è porta-re la propria vita e la propria esperienza del-l’incontro con Gesù a chi ci è vicino, in par-ticolare ai bambini e alle famiglie che ci sonostati affidati. “È amando che si annuncia Dio-Amore: nona forza di convincere, mai imponendo la ve-rità, nemmeno irrigidendosi attorno a qual-che obbligo religioso o morale. Dio si an-nuncia incontrando le persone, con atten-zione alla loro storia e al loro cammino. Per-ché il Signore non è un’idea, ma una Per-sona viva: il suo messaggio passa con la te-stimonianza semplice e vera, con l’ascolto

e l’accoglienza, con la gioia che si irradia”(Omelia di Papa Francesco)Questo incontro con l’altro, come ci hasuggerito Mons. Tremolada, avviene vera-mente se lo accogliamo con affetto, ri-spetto e umiltà. Affetto che ci spinge a la-sciarci coinvolgere nella vita di ciascunragazzo; rispetto per la storia diversa di cuiognuno è portatore; umiltà di riconoscereche è Gesù che opera nonostante e attra-verso i nostri limiti. La condivisione di questimomenti, dal passaggio dalla Porta Santa allaconfessione alla passeggiata serale per le viedi Roma, ci ha aiutato a riscoprire nella bel-lezza dello stare insieme la presenza viva diGesù.Siamo tornate stanche ma con la gioia nelcuore perché attraverso lo sguardo di chi ab-biamo avuto affianco abbiamo ricevuto la con-ferma di essere amate da Lui personalmente.

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GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI19

Una vera squadraa servizio dei malati

Giovani eccellenti e personale squisito

Un racconto dal Pellegrinaggio O. F. T. A. L. a Lourdes

di Nicoletta Pirrone

Sono stata in pellegrinaggio a Lour-des diverse volte, ma questa èstata la prima volta in qualità didama. I preparativi sono stati ac-

curati, intensi e sinceramente pieni di spe-ranza. Era un viaggio sentito e un’espe-rienza che volevo fare da tempo, e dentrodi me ero curiosa di conoscere il risultato.L’emozione più grande l’ho provata nell’in-dossare la divisa con la quale mi sentivo unpo’ goffa.La mia inquietudine ha cominciato a farsisentire dopo la partenza da Bresso.Pensavo a quale sarebbe stata la compe-tenza che mi avrebbero affidato e comeavrei svolto il mio lavoro. Mentre viaggia-vamo, una signora di nome Gemma ha ca-pito il mio stato d’animo e ha cercato didarmi alcuni suggerimenti preziosi.Gemma è una signora simpatica, dolce,sincera, è sempre sorridente, ha un carat-tere forte ed è molto sicura di sé. Lei, in sin-tesi, mi ha dato consigli immediati, impor-

tanti, che si sono rivelati interessanti e utili.Il primo impatto con i malati è stato intensoe forte sotto tutti gli aspetti.C’erano tanti malati e tanti volontari: assi-stenti spirituali, medici, infermieri, dame ebarellieri. Tutti insieme formavano unagrande famiglia a servizio dei pellegrini. InAccueil tutto il personale era impegnato eognuno doveva svolgere compiti prestabi-liti e ben precisi. L’organizzazione era per-fetta, nulla da eccepire, quindi davvero altop! C’erano ovviamente turni da rispettarecon assoluta puntualità. Mi sentivo fortu-nata di essere lì come dama e cercavo diimpegnarmi al meglio. Sono rimasta colpitadal comportamento dei giovani, dalla lorodisponibilità, sensibilità e dolcezza: altroche bamboccioni!!! Come tutti i volontarierano sempre disponibili: portavano i malatia tutte le funzioni, con i mezzi a disposi-zione e con tanto entusiasmo. Attraver-sando le vie di Lourdes ridevano e scher-zavano con i malati che insieme a tutte le

persone del pellegrinaggio dovevanopresenziare alle varie funzioni reli-giose. Una vera squadra di volontarial servizio dei pazienti e dei pellegrini.Sono orgogliosa di aver potuto par-tecipare a questo viaggio per cui hodato il mio modesto contributo e diaver collaborato con protagonisti ec-cellenti. Questa bella esperienza perla quale mi sono messa in gioco laporterò con entusiasmo sempre nelcuore.

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APPROFONDIAMO20

Il risveglio di Giustina dimostra che Eluana non doveva morire

Un teologo commenta

Il caso di Rosalba Giusti che a Messina si è risvegliata dopo quattro anni di coma

tratto da “Famiglia Cristiana”

Sicuramente il caso di Rosalba Giu-sti, palermitana, 68 anni, che si è ri-svegliata dal coma dopo quattroanni di degenza all’ospedale per

neurolesi “Bonino Pulejo” di Messina, è de-stinato a riaprire il dibattito del confine tra lavita e la morte. Sessantotto anni, parruc-chiera, sei figli, finita in coma dopo un’emor-ragia cerebrale devastante, Rosalba, per tut-ti “Giustina”, già nel dicembre scorso davasegni di risveglio.Poi, qualche gior-no fa si è risve-gliata completa-mente, ha chia-mato per nomel’infermiera e ini-ziato a intonare lesue canzoni pre-ferite. Il medicoche aveva tentatoun intervento di-sperato nel 2012 all’Ospedale Civico di Pa-lermo si era rifiutato di dichiararla in stato dimorte cerebrale, visto che l’elettroencefa-logramma non era piatto. Abbiamo chiesto il parere al teologo don Lui-gi Lorenzetti, dehoniano e docente di Teo-logia morale presso la Facoltà Teologica del-l’Emilia Romagna. «La sorprendente vicen-da di Giustina, che si risveglia dallo stato ve-getativo dopo quattro anni, conduce a ri-flettere su questioni alla frontiera tra la vitae la morte», afferma Lorenzetti, che si chie-de: «Cosa pensare degli oltre duemila ma-

lati che, in Italia, sono in stato vegetativo?Quali relazioni sono possibili? Quale assi-stenza medica prestare? In risposta a que-ste e altre domande, è necessario partiredall’indiscutibile presupposto che lo stato ve-getativo non è morte, ma malattia».Un punto fermo importante.«La scienza medica riconosce che la mor-te coincide con la cessazione totale delle fun-zioni cerebrali (elettroencefalogramma piat-

to). Così defini-sce la morte ilRapporto di Har-vard (1968) ed èsostenuto dallacomunità scien-tifica. In base aquesto criterio, sipuò e deve di-stinguere, nonconfondere, tra lamorte e lo stato

vegetativo. Le persone che si trovano, percause diverse, in stato vegetativo non sonomorte, ma viventi, malate. Sono persone checonservano la loro dignità fondamentale, an-che se le funzioni superiori, quelle cogniti-ve, sono impedite; hanno diritto, pertanto,di avere le cure di base e, tra queste, la nu-trizione e idratazione artificiali: senza que-st’aiuto non potrebbero vivere». Che cosa insegna la storia di Giustina?«Più di tanti discorsi teorici, questa vicendadimostra chiaramente che lo stato vegeta-tivo non è confondibile con la morte. Dalla

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APPROFONDIAMO21

morte cerebrale (elettroencefalogrammapiatto) non è tornato nessuno; dallo stato ve-getativo, anche se è difficile prevedere,non è impossibile. In ogni caso, la personain stato vegetativo persistente, qualunque siail suo esito, va accompagnata».Si può fare un parallelo con la vicenda diEluana Englaro, per la quale si decise di-versamente con la scelta dell’eutanasia daparte della famiglia?«Eluana Englaro si trovava in stato vegeta-tivo da sedici anni. Il padre, sicuro di inter-pretare la volontà della figlia, si è impegnatoper ottenere, per via giuridica, l’interruzionedelle prestazioni mediche che la tenevanoin vita. Il dovuto rispetto che si deve alla fa-miglia che ha ritenuto di prendere tale deci-sione non impedisce di porre grandidomande che non rimangono senza rispo-sta: qual è la scelta giusta per chi si trova incosì grave condizione? Il medico, o qual-che struttura ospedaliera, può prestarsi adare la morte con l’interrompere le presta-zioni mediche vitali? Si può e si deve evi-tare ogni forma di accanimentoterapeutico, ma la prestazione di cure or-dinarie (e tali sono, in linea generale, l’idra-tazione e l’alimentazione artificiali) non hanulla a che vedere con l’accanimento tera-peutico».Chi sostiene l’eutanasia e lanecessità della morte per ipazienti in stato vegetativodovrebbe riflettere su que-sta vicenda di Giustina?«Siamo di fronte a situa-zioni-limite, ma è proprio inqueste situazioni che si ve-rifica, cioè si rende vero, ilrispetto della vita. Si è allafrontiera, ma è proprio allafrontiera che bisogna fareattenzione a non oltrepas-sare arbitrariamente i con-fini».

In che senso?«Per restare entro i confini della vita, dalsuo inizio al suo tramonto, è necessario unforte risveglio al senso (al suo significato,alla finalità) del vivere umano, così dacomprendere che la vita ha senso anchenelle situazioni precarie. D’altra parte, il va-lore-vita riesce a convincere e persuaderesoprattutto con le testimonianze e i fattiesemplari di quanti assistono le personemalate, soprattutto quando la malattia haesiti incerti.A questo riguardo, riporto il pensiero di unteologo africano, Sébastien Muyengo Mu-lombe. In un intervento a un recente Con-gresso internazionale, ha compendiato lasapienza africana, in tema di vita, con ledistinte e coordinate sequenze: “In Africa,quando la vita si annuncia, la si attende;quando arriva, la si accoglie; quando s’in-crina, la si raddrizza; quando se ne va, lasi accompagna”. La buona morte è soloquella che arriva quando è venuta la suaora, accompagnata da amore, solidarietàe da una medicina intelligente, umana eumanizzante».Vedi tutta l’intervista su: http://www.fami-gliacristiana.it/articolo/eutanasia-il-teo-logo-la-storia-di-giustina-dimostra-che-eluana-non-doveva-morire.aspx

Rosalba Giusti,per gli amiciGiustina

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OLTRE IL CAMPANILE22

Chiesa missionaria, testimone di misericordia

Il messaggio del papa per la 90ª Giornata Missionaria Mondiale

Il Giubileo Straordinario della Misericordia,che la Chiesa sta vivendo, offre una luceparticolare anche alla Giornata Missiona-ria Mondiale del 2016: ci invita a guarda-

re alla missione ad gentes come una gran-de, immensa opera di misericordia sia spi-rituale che materiale. In questa Giornata Mis-sionaria Mondiale, siamo tutti invitati ad “usci-re”, come discepoli missionari, ciascunomettendo a servizio i propri talenti, la pro-pria creatività, la propria saggezza ed espe-rienza nel portare ilmessaggio dellatenerezza e dellacompassione diDio all’intera fami-glia umana.A testimoniarequesto amore dimisericordia, comenei primi tempi del-l’esperienza eccle-siale, sono tanti uo-mini e donne diogni età e condizione. Segno eloquente del-l’amore materno di Dio è una considerevo-le e crescente presenza femminile nel mon-do missionario, accanto a quella maschile.Le donne, laiche o consacrate, e oggi an-che non poche famiglie, realizzano la loro vo-cazione missionaria in svariate forme: dal-l’annuncio diretto del Vangelo al servizio ca-ritativo. Accanto all’opera evangelizzatrice esacramentale dei missionari, le donne e lefamiglie comprendono spesso più ade-guatamente i problemi della gente e sannoaffrontarli in modo opportuno e talvoltainedito: nel prendersi cura della vita, con unaspiccata attenzione alle persone più che alle

strutture e mettendo in gioco ogni risorsaumana e spirituale nel costruire armonia, re-lazioni, pace, solidarietà, dialogo, collabo-razione e fraternità, sia nell’ambito dei rap-porti interpersonali sia in quello più ampiodella vita sociale e culturale, e in particola-re della cura dei poveri. Ogni popolo e cultura ha diritto di ricevereil messaggio di salvezza che è dono di Dioper tutti. Ciò è tanto più necessario se con-sideriamo quante ingiustizie, guerre, crisi

umanitarie oggi at-tendono una solu-zione. I missionarisanno per espe-rienza che il Van-gelo del perdonoe della misericordiapuò portare gioia ericonciliazione, giu-stizia e pace. Ilmandato del Van-gelo: «Andate dun-que e fate discepoli

tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Pa-dre e del Figlio e dello Spirito Santo, inse-gnando loro a osservare tutto ciò che vi hocomandato» (Mt 28,19-20) non si è esau-rito, anzi ci impegna tutti, nei presenti sce-nari e nelle attuali sfide, a sentirci chiamatia una rinnovata “uscita” missionaria, comeindicavo anche nell’Esortazione apostolicaEvangelii gaudium: «Ogni cristiano e ogni co-munità discernerà quale sia il camminoche il Signore chiede, però tutti siamo invi-tati ad accettare questa chiamata: uscire dal-la propria comodità e avere il coraggio di rag-giungere tutte le periferie che hanno biso-gno della luce del Vangelo» (20).

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23RECENSIONI

Il film di Steven Spielberg è un’opera clas-sica, di cui si sentiva il bisogno: un noirdenso e cupo, adrenalinico ma mai ec-

cessivo, diretto da un Maestro e interpretatoda una coppia di attori in stato di grazia. Sia-mo in piena Guerra Fredda, la minaccia so-vietica attanaglia gli Stati Uniti. Fortuna cheancora c’è chi confida nei sentimenti. I sen-timenti, per l’appunto, saranno al centro diquesta nuova avvolgente annata di Cinefo-rum! In anni di costante tensione e di diffi-denza, il cinema vuole riportarci all’infanzia,quando innocentemente eravamo capaci diemozionarci con poco. E allora ecco che ri-deremo con le due straordinarie protagoni-ste de La pazza gioia, rifletteremo sui temisociali più urgenti con Fuocoammare eRace, ricordere-mo tragedie sto-riche con Il figliodi Saul, respire-remo la forte ami-cizia di Truman,avremo modo dicommuove rc icon gli amori di45 anni, Julieta, eFiore, senza di-menticarci dellatecnologia (con iproblemi annessi) di Steve Jobs e Perfettisconosciuti. Insomma, non vi resta che ac-compagnarci in questo viaggio: non ve nepentirete!

Cinema San Giuseppe Giovedì 27 ottobre, ore 21Il ponte delle spie

Anche il Papa prega. E anche la CuriaRomana. Una volta all’anno, di soli-to nel cuore della Quaresima, si tie-

ne per lo staff dirigenziale della Chiesa cat-tolica una settimana di esercizi spirituali “perplasmarci, per appianare le colline delle no-stre resistenze, smussare gli angoli delle no-stre ostinazioni, abbattere i muri delle nostrediffidenze” dice Papa Francesco.L’ultimo corso degli esercizi del Papa è sta-to predicato da padre Ermes Ronchi, ser-

vita (come fu pa-dre Turoldo) delconvento mila-nese di San Car-lo in corso Vitto-rio Emanuele ea p p r e z z a t ocommentatoredei Vangeli. Mol-to intrigante lascelta del meto-do: raccoglierenon le nostre

domande a Dio (quante, e spesso poco cen-trate: ma Lui le ascolta paziente...) bensì la-sciarsi interrogare dalle domande che Gesùpone nel Vangelo e che costellano i suoi in-contri. Comincia da quel famoso “Che cer-cate?” (Gv 1, 38) ai discepoli fino a “Donna,perché piangi?” (Gv 20, 15) rivolto allaMaddalena. E a te, quale domanda rivolgeGesù iniziando un nuovo anno di cammino?

p. Ermes RonchiLe nude domande del VangeloSan Paolo

Gli Esercizi del Papa e della curia

Le nude domandedel Vangelo

Un film che inaugura la 26ª stagione

Il ponte delle spiedi Simone Soranna

di P.B.

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CINETEATRO SAN GIUSEPPE24

Cinema Teatro San GiuseppeVia Isimbardi, 30 - Bresso - Tel. 02/66 50 24 94

Programma di ottobre

**FILM ALL RICERCA DI DORYVenerdì 30/9 ore 21.00

Domenica 2 ore 17.30 - 21.00

***TEATRO La compagnia “CORTE DEI MIRACOLI”presenta

L’AVARO DI MOLIERESabato 8 ore 21.00

Domenica 9 ore 16.00

*FILM BRIDGET JONESVenerdì 14 Sabato 15 ore 21.00

Domenica 16 ore 15.00 - 17.30

*FILM PETSVenerdì 21 Sabato 22 ore 21.00

Domenica 23 ore 15.00 - 17.30

*CINEFORUM IL PONTE DELLE SPIEGiovedì 27 ore 21.00

**FILM da programmareVenerdì 28 Sabato 29 ore 21.00

Domenica 30 ore 15.00 - 17.30

Il programma potrebbe subire variazioni non dipendenti dalla nostra volontà

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DISTRAZIONI25

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CALENDARIO LITURGICO26

OTTOBRE 2016

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FARMACIE DI TURNO27

GUARDIA FARMACEUTICA DALLE ORE 19.30 ALLE ORE 8.30DEL GIORNO SUCCESSIVO

OTTOBRE 2016 (Bresso - Cormano - Cusano)a cura della Farmacia Rivolta - Cormano

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SabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenicaLunedìMartedìMercoledìGiovedì

MORETTI - Cusano M.COMUNALE N°5 – BressoBRUSUGLIO GIUGLIANO - Cusano M.COMUNALE N°1 – BressoDEL CORSO - Cusano M.FORNASÈ - CormanoRIVOLTA - CormanoCOMUNALE N°5 – BressoPALTRINIERI - Cusano M.SCOTTI - BressoSORRENTINO - CormanoBAIO - BressoCOMUNALE N°5 – BressoCOMUNALE - Cusano M.MODERNA - BressoTESTI - Ospitaletto di CormanoCOMUNALE N°4 – BressoMORETTI - Cusano M.COMUNALE N°5 – BressoBRUSUGLIO GIUGLIANO - Cusano M.COMUNALE N°5 – BressoDEL CORSO - Cusano M.FORNASÈ - CormanoRIVOLTA - CormanoCOMUNALE N°2 – BressoPALTRINIERI - Cusano M.SCOTTI - BressoSORRENTINO - CormanoBAIO - BressoCOMUNALE N°5 – BressoCOMUNALE - Cusano M.MODERNA - BressoTESTI - Ospitaletto di CormanoCOMUNALE N°5 – BressoMORETTI - Cusano M.COMUNALE N°5 – BressoBRUSUGLIO GIUGLIANO - Cusano M.COMUNALE N°1 – Bresso

Viale Matteotti, 2Via Vittorio Veneto, 26Via V. Veneto, 27 - BrusuglioVia C. Sormani, 89Via Roma, 87Piazza Trento e Trieste, 4P.zza Bernini, 1/AVia Caduti della Libertà, 10Via Vittorio Veneto, 26Via Cooperazione, 20Via A. Manzoni, 14Via Gramsci, 44Via Vittorio Veneto, 5/DVia Vittorio Veneto, 26Via Ticino, 5Via Vittorio Veneto, 51Via XXIV Maggio, 14Via Papa Giovanni XXIII, 43Viale Matteotti, 2Via Vittorio Veneto, 26Via V. Veneto, 27 - BrusuglioVia C. Sormani, 89Via Vittorio Veneto, 26Piazza Trento e Trieste, 4P.zza Bernini, 1/AVia Caduti della Libertà, 10Via A. Strada, 56Via Cooperazione, 20Via A. Manzoni, 14Via Gramsci, 44Via Vittorio Veneto, 5/DVia Vittorio Veneto, 26Via Ticino, 5Via Vittorio Veneto, 51Via XXIV Maggio, 14Via Vittorio Veneto, 26Viale Matteotti, 2Via Vittorio Veneto, 26Via V. Veneto, 27 - BrusuglioVia C. Sormani, 89Via Roma, 87

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I NUMERI DELLA COMUNITÀ28

Orario Confessioni Parrocchia SS. Nazaro e Celsoferiali: ore 8.45 - 9.30sabato: ore 16-19

Indirizzovia Roma, 12 - 20091 Bresso

www.madonnadelpilastrello.it.e-mail: [email protected]

Direttore: Don Angelo Zorloni Redazione: Ambrogio Giussani - Luca BaraggiaWalter Baraggia - Flavio Campetti - Valentina VillaDario Landreani - Francesco Boso

Foto: Francesco Boso, Giorgio Picciardi Copertina: Realizzazione grafica a cura di Luca Baraggia

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 405 del 18-11-1978Grafiche Baraggia s.r.l. - Via Ornato, 14 - MILANO - Tel. 02.6425737 - Fax 02. 66104118 - e-mail: [email protected]

Direttore: ANGELO ZORLONI

Numeri utiliPrevosto - don Angelo ZorloniOrari segreteria parrocchiale: dal lun. al ven. 17.30 - 19Oratorio - don Andrea CarrozzoCarabinieri BressoVigili del FuocoCroce RossaAmbulanzaServizio di guardia medicaComunePolizia LocaleOspedale BassiniAcliAssociazione Centro sociale anzianiAVISBiblioteca ComunaleCasa dell’AnzianoCentro della FamigliaCentro di ascolto CaritasCinema-Teatro San GiuseppeParrocchia San CarloParrocchia Madonna della Misericordia

02 610 08 82

02 610 17 6802 610 89 51

11502 610 73 68

11802 34567

02 614 55102 614 554 00

02 5799.102 66 50 10 72

02 610 72 3602 614 00 95

02 614 55 34902 66 50 30 7002 66 50 34 39

366 489234302 66 50 24 94

02 614 26 6002 610 09 96

Filippo Di Giorgio - Armando Semplice

Orari delle SS. Messe in BressoSS. NAZARO E CELSO - feriali: ore 7 (escluso il sabato) - 9sabato e vigiliari: ore 18.30festivi: ore 7.30 - 9 - 10.15 - 11.30

Santuario della Madonna del Pilastrellosabato e vigiliari: ore 17.30

SAN CARLO - feriali: ore 8 - 18.30sabato e vigiliari: ore 19festivi: ore 8.30 - 10.30 - 19

MADONNA DELLA MISERICORDIA - feriali: ore 17.30sabato e vigiliari: ore 17.15festivi: ore 10 - 17.30

Chiesa di San Francesco - feriali: ore 9 (escluso il sabato)sabato e vigiliari: ore 18.30festivi: ore 11,15

Foto: Flavio Campetti

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