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Corruzione regionale in
Europa
Esperienze e percezione
Vannucci 2013Fonte: 2010, Quality of Government Institute
Partiti
Parlam
ento
Esercito
Terzo settore
Media
Chiese
Imprese/settore privato
Istruzione
Giudiziario
Settore m
edico e della salute
Polizia
Pubblici funzionari
8977
25 2645 39
52
2947 54
27
61
% cittadini italiani che ritiene corrotti o molto corrotti i diversi settori (Global Corruption Barometer 2013)
Vannucci 2013
Legge n. 190/2012Legge anticorruzione
Di seguito sono stati approvati:• D. lgs n. 33/2013: Trasparenza• D. lgs n. 39/2013: Inconferibilità e incompatibilità • DPR n. 62/2013: Codice di comportamento• Piano Nazionale di Prevenzione della Corruzione
Settembre 2013
Definizione di corruzioneDefinizione ampia,
comprensiva di tutte le situazioni in cui si riscontri
l'abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato
al fine di ottenere vantaggi privati
La Corte dei Conti ha posto in evidenza come la corruzione sia divenuta, da fenomeno burocratico/pulviscolare, fenomeno politico – amministrativo - sistemico pregiudicando la legittimazione stessa
delle pubbliche amministrazioni.La risposta quindi deve essere articolata e sistemica e volta alla
prevenzione dei fenomeni corruttivi.
Obiettivi del Piano Nazionale
• ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione;
• aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione;
• creare un contesto sfavorevole alla corruzione
La strategia di prevenzione a livello di ogni Amministrazione
• Nomina del responsabile per la Trasparenza e Prevenzione della Corruzione
(delibera n. 144 del 5 luglio 2013)• Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (adottato con delibera n. 22 del 30 gennaio 2014)• Programma Triennale per la trasparenza e l’integrità (adottato con delibera n. 20 del 30 gennaio 2014)• Codice di comportamento aziendale
(approvato con delibera n. 15 del 27 gennaio 2014)
Rischi
• Produrre solo carta
• Formalità e non sostanza
• Non utilizzare le innovazioni e gli adempimenti normativi come occasione di cambiamento e miglioramento organizzativo
Valutazione del rischioPiano aziendale prevenzione corruzione
L'impatto dei diversi rischi di corruzione è stato misurato da almeno tre punti di vista: economico, organizzativo e reputazionale.
In questa valutazione, oltre ai servizi aziendali, sono coinvolti associazioni di cittadini e imprese e rappresentanza della società civile che offrono un utile contributo con il loro punto di vista ed esperienza.
Elemento importante in questa fase è quello del confronto e benchmark con altre aziende sanitarie al fine di evidenziare processi, rischi e misure di prevenzione che possono essere utili anche alla nostra realtà.
Questo tipo di analisi ha mostrato chiaramente che tutte le strutture possono essere interessate a questo fenomeno e in ognuna possono esservi dei processi e attività a rischio.
Valutazione del rischioPiano aziendale prevenzione corruzione
Come previsto dal Piano Nazionale sono state analizzate in primo luogo le aree obbligatorie comuni a tutte le Amministrazioni:
• Area: acquisizione e progressione del personale;• Area: affidamento di lavori, servizi e forniture.
Valutazione del rischioPiano aziendale prevenzione corruzione
• L’individuazione delle altre aree di rischio rappresenta il risultato di un processo che ha visto la valutazione del rischio attraverso la verifica sul campo dell’impatto del fenomeno corruttivo sui singoli processi svolti nella nostra azienda.
Ciò attraverso varie azioni integrate tra cui:• Analisi dei procedimenti disciplinari• Considerazione dei precedenti giudiziali• Analisi quantitativa del rischio quale percepito dagli operatori• Incontri con i dirigenti delle aree di competenza
Valutazione del rischioPiano Aziendale prevenzione corruzione
Ulteriori aree
• Area Ricerca e Sperimentazioni Cliniche • Area Economico Finanziaria• Area Prestazioni• Area Formazione• Area Attività Sanitaria e Ricerca• Area Assistenza Farmaceutica
Misure trasversali di prevenzione del rischio
Piano aziendale prevenzione corruzione
• La trasparenza• L’informatizzazione e la dematerializzazione dei
processi • Accesso telematico a dati e documenti• Monitoraggio del rispetto dei termini procedimentali
Misure generali di prevenzione del rischioPiano aziendale prevenzione corruzione
• Codice di comportamento• Rapporti con società civile (rapporto tra istituzioni
pubbliche e associazioni – Comitati consultivi misti, ordini professionali, Sindacati)
• Rete Integrità Provinciale dei Responsabili della prevenzione della corruzione con l’obiettivo di condividere esperienze, strumenti e problemi comuni del territorio
Misure generali di prevenzione del rischioPiano aziendale prevenzione corruzione
• Tutela del dipendente che effettua segnalazioni (c.d. whistleblower): tutela dell’anonimato, divieto di discriminazione
• Formazione: strumento cardine su cui è incentrata la politica di prevenzione della corruzione e dell’illegalità e promozione della cultura dell’integrità
• Azioni di sensibilizzazione e rapporto con la società• Rotazione del personale
Misure generali di prevenzione del rischioPiano aziendale prevenzione corruzione
• Regime delle incompatibilità e cumulo di impieghi e incarichi:
Adottato il regolamento con delibera n. 62 del 12 marzo 2014• Comunicazioni dei dipendenti di adesione o
appartenenza ad associazioni operanti in ambito sanitario derivanti dal codice di comportamento
• Comunicazioni dei dipendenti sui conflitti di interesse e interessi finanziari derivanti dal codice di comportamento
Misure generali di prevenzione del rischioPiano aziendale prevenzione corruzione
• Attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro
• Controllo sulle dichiarazioni rese dai dipendenti assunti relative ai carichi pendenti
• Piano di comunicazione delle attività ai dipendenti e stakeholder attraverso il sito dedicato alla trasparenza, posta certificata, creazione di sezione web per il livello di soddisfazione degli utenti
• Attività di monitoraggio del processo di prevenzione del rischio