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Anno 2 - Numero 27 28 Novembre 2010 la voce del tifoso Periodico Diffusione gratuita di Enzo TAMBORRA In fin dei con, ci stanno aspeando. Se fai un punto in oo parte ed hai ancora la possibilità, vincendo oggi contro il Cesena, di salire sul treno della salvezza, allora forza e coraggio. In fondo al tunnel nel quale si è infilato per circostanze varie quanto misteriose, il Bari ha un buon movo per vedere un po’ di luce. Le squadre che lo prece- dono si sono più o meno inchiodate: Brescia e Cesena sono a due pun, il Lecce a tre, il Bologna in odore di penalizza- zione pracamente a portata di mano. Per quanto ques due mesi siano sta un disastro, c’è ancora la possibiltà di uscirne vivi. Immaginate cosa sarebbe stata la classifica, senza la frenata colleva del vagone delle pericolan. Ed invece, con una sola vioria, il Bari potrebbe rientrare nel gruppo e vedere con altro occhio il prosieguo del campio- nato, anche perchè l’infermeria prima o poi si svuoterà ed il mercato di riparazione sempre più vicino. Oggi, per usare la metafora del pugilato, bisogna solo restare in piedi e rare qualche colpo. Solo così il Bari potrà uscire dalla corde e tornare a combaere a cen- tro ring, senza paura, come ha fao spesso e voleneri lo scorso campionato. La premessa di tuo questo è baere il Cesena, non ci sono dubbi. Se quella di oggi non è l’ulma spiaggia, gli somiglia molto. Certo, non è ancora un Bari al di sopra di ogni sospeo: mancano ancora giocatori importan, Bar- reto su tu, c’è ancora chi deve dimostrare di avere ritrovato se stesso. In ogni caso, non ci possono essere più scuse, perchè oggi dal San Nicola passa il treno della salvezza e poterlo prendere al volo, dopo i disastri degli ulmi tempi, è già una fortuna. Difendiamola, dunque, questa serie A. Lo chiedono i fosi, è un obbligo provarci. © Riproduzione riservata

Il Nuovo Galletto n.27 del 2010

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L'ottavo numero della stagione 2010/2011 del mitico giornale distribuito gratuitamente allo Stadio San Nicola in occasione delle partite giocate in casa dal Bari

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Anno 2 - Numero 2728 Novembre 2010

la voce del tifosoPeriodicoDiffusione gratuita

di Enzo TAMBORRA

In fin dei conti, ci stanno aspettando. Se fai un punto in otto partite ed hai ancora la possibilità, vincendo oggi contro il Cesena, di salire sul treno della salvezza, allora forza e coraggio. In fondo al tunnel nel quale si è infilato per circostanze varie quanto misteriose, il Bari ha un buon motivo per vedere un po’ di luce. Le squadre che lo prece-dono si sono più o meno inchiodate: Brescia e Cesena sono a due punti, il Lecce a tre, il Bologna in odore di penalizza-zione praticamente a portata di mano. Per quanto questi due mesi siano stati un disastro, c’è ancora la possibiltà di uscirne vivi. Immaginate cosa sarebbe stata la classifica, senza la frenata collettiva del vagone delle pericolanti. Ed invece, con una sola vittoria, il Bari potrebbe rientrare nel gruppo e vedere con altro occhio il prosieguo del campio-nato, anche perchè l’infermeria prima o poi si svuoterà

ed il mercato di riparazione sempre più vicino. Oggi, per usare la metafora del pugilato, bisogna solo restare in

piedi e tirare qualche colpo. Solo così il Bari potrà uscire dalla corde e tornare a combattere a cen-tro ring, senza paura, come ha fatto spesso e

volentieri lo scorso campionato. La premessa di tutto questo è battere il Cesena, non ci sono dubbi. Se quella di oggi non è l’ultima spiaggia, gli somiglia molto. Certo, non è ancora un Bari al di sopra di ogni sospetto: mancano ancora giocatori importanti, Bar-reto su tutti, c’è ancora chi deve dimostrare di avere ritrovato se stesso. In ogni caso,

non ci possono essere più scuse, perchè oggi dal San Nicola passa il treno della salvezza e

poterlo prendere al volo, dopo i disastri degli ultimi tempi, è già una fortuna. Difendiamola,

dunque, questa serie A. Lo chiedono i tifosi, è un obbligo provarci.

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di Franco CIRICI

Due anni da ricchi, quattro mesi da poveri in canna. Nel calcio si fa presto a passare dalle stelle

alle stalle. Soprattutto se alle spalle di una squadra non c’è un megamiliona-rio come Moratti o Berlusconi. Ancor più se, fra i tecnici ed i dirigenti, scar-seggiano le idee che sovente “pesano” molto più degli euro. Ma, tant’è! Dopo aver vissuto due stagioni da favola, e speso una barca di quattrini, il Bari ave-va programmato un’annata di rientro. Non poteva fare altrimenti, la società dei Matarrese. Doveva assolutamen-te stringere la cinghia, e sperare che il ceppo base della squadra scorsa stagio-ne confermasse quanto di buono ave-va mostrato. Quantomeno per tenersi stretto un posto al sole del-

la serie A. Sul piano economico i conti sono tornati. Quanto incassato dalle cessioni di Bonucci e Meggiorini (plu-svalenze comunque da accreditare al la-voro svolto da Giorgio Perinetti), è stato immediatamente investito da Guido Angelozzi per portarsi a casa le onero-se compartecipazioni di Barreto ed Al-miron, nonché la metà del cartellino di Ghezzal dal Siena. Bilancio del mercato estivo pressochè alla pari. Aspettando l’estate prossima, per costruire qual-cosa di più solido con una maggiore disponibilità economica. Nel frattempo, però, è accaduto quel che in pochi ave-vano ipotizzato (e fra quei pochi, non sono certo da annoverare Angelozzi e Ventura): la squadra pian piano ha per-so colpi e pedine importanti. Una rosa fin troppo esi-

gua sta pagando il prezzo più salato ad una categoria che non perdona. Ven-tura non è riuscito, aldilà dei sorrisi di circostanza e qualche eccesso di fatali-smo, a frenare la caduta: sette sconfitte negli ultimi otto turni e fanalino di coda. Un trend che non ammette discussioni, una scivolata all’inferno. Che fare ora? Per cambiare l’andazzo più triste e tro-vare almeno tre rivali da spingere alle proprie spalle, deve intervenire peren-toriamente la società. In un solo modo: prevedere un massiccio investimento economico sul mercato di riparazione. Non basteranno i soldi, sia chiaro. Oc-correrà spenderli bene, avere la fortu-na e la capacità di pescare gli opportuni rinforzi, in Italia ed all’estero. A gennaio è asso-

lutamente difficile ma, con qualche mi-lione di euro tra le mani, quantomeno si può lavorare. Del resto i Matarrese non hanno alternative. Investire ora potreb-be rivelarsi un affare a breve termine: la permanenza in serie A garantirebbe al Bari una trentina di milioni di euro, fra diritti televisivi, sponsor e proventi vari. Un malloppo che rimarrebbe chiuso nel cassetto dei sogni, nel malaugurato caso di una retrocessione. Che, peral-tro, indurrebbe gli stessi Matarrese a lasciare, da perdenti, il baraccone del calcio. Don Vincenzo è sempre stato armato di buon senso. La logica della semplice equazione non può sfuggirgli.

INVESTIRE A GENNAIO: un affare per sopravvivere

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3www.ilnuovogalletto.it28 Novembre 2010Stadio San Nicola

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ventura non si tocca

Un punto in otto partite. Ventura ri-schia di battere un record assoluto: nessun allenatore al mondo sarebbe

sopravvissuto ad un ruolino di marcia così. La società non lo mette in discussione, la stra-grande maggioranza dei tifosi è convinta che soltanto lui possa fare risalire il Bari dal fon-do della classifica. Indiscutibile che il credito riscosso la passata stagione, sia alla base di questa stima che va anche al di là dei pessimi risultati di questo avvio di stagione. Va anche detto che la squadra, nonostante la collezio-ne di sconfitte farebbe pensare qualcosa di diverso, sembra ancora essere saldamente

nelle mani del suo condottiero. Ma c’è dell’al-tro: Ventura la scorsa estate aveva chiesto al-meno due rinforzi di alta qualità (Giovinco e Rinaudo) e il Bari, per diverse ragioni, non è stato in grado di assecondare i suoi desideri. Il tecnico ligure sospettava fortemente che la squadra che aveva stupito l’Italia calcistica lo scorso anno, difficilmente si sarebbe ripe-tuta. Cercava volti nuovi e noti, proprio per rimescolare le carte. Matarrese lo ha accon-tentato a metà, riscattando le comproprietà di Almiron e Barreto, ma non è andato oltre, preoccupato com’era dal bilancio pesante maturato nelle precedenti due stagioni.

Ovviamente sa di essere stato parzialmente inadem-piente nei confronti del suo allenatore, ed oggi non può che essere sulla stessa barca di Ventura, sperando che le acque si calmino. Lo sanno anche i tifosi, che non vanno oltre timidi appunti nei con-fronti dell’ex mister libidine. Altrove ci sarebbe già stata la scossa, a Bari no. Ma considerate le premesse, è giusto così.

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di Enzo TAMBORRA

5www.ilnuovogalletto.it28 Novembre 2010Stadio San Nicola

ore 15.00

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di Davide LATTANZI

Bruno Bolchi, doppio ex della sfida, ricorda la “gazzarra” del ’94

bari cesena

17 aprile 1994. Bari e Cesena sono lanciate verso la serie A. Al San Nicola va in scena

un delicato scontro diretto. Passa-no in vantaggio i romagnoli al 29’,

grazie all’ex Calacaterra. Malgrado un assalto all’arma bianca il Bari non raddrizza l’incontro. A fine gara, su ambo i fronti, i nervi sono a fior di pelle. Scoppia una rissa che porterà

lunghe squalifiche per i biancone-ri Piraccini e Biato (anche loro ex di

turno), e per il bomber dei galletti San-dro Tovalieri (quattro giornate). Sulla panchina del Cesena c’era Bruno Bolchi, condottiero del Bari che dal 1983 all’85 spiccò il doppio salto dalla C1 alla serie A. Il tecnico milanese ha una mole tale da guadagnarsi il soprannome di “Maci-ste”. Ma quel giorno nemmeno lui riuscì a fermare il pandemonio. “Una delle pa-rentesi più amare della mia carriera”, ri-corda Bolchi. “Malgrado fosse un match di fondamentale importanza, per me restava un incontro tra amici, poiché di fronte c’erano due club in cui ho

sempre avuto rapporti eccellenti. Da un momento all’altro accadde il finimondo e

fui colto impreparato. Ovvio, da responsabi-le del Cesena, mi vergognai pubblicamente.

Ma quando il pubblico è costretto ad abbandonare lo stadio tra i lacrimogeni per le tensioni che dal campo trasferim-mo alle tifoserie, nemmeno le scuse bastano”. Destino volle che il Bari sbarcò in serie A, mentre il Cesena la mancò agli spareggi. “Mi resta co-munque la soddisfazione di aver cen-trato la promozione in A con entrambe le squadre”. “Oggi, invece, è uno scon-tro salvezza in piena regola”, ammet-te Bolchi. “Ben inteso: l’organico del Bari merita ben altra posizione. Ma Ventura sta pagando una serie pazzesca di infortuni. Appena ritroveranno la salute, i bianco-rossi verranno fuori dai guai”. Il tecnico milanese non rivela per chi tiferà: “il mio stato d’animo è assai combattuto. L’ideale sarebbe un pareggio, ma mi rendo conto che al Bari servirebbe a poco, mentre sa-rebbe importante per i romagnoli. Come è sua abitudine, la squadra di Ventura seguirà il filo del gioco e farà la partita. Consiglio, però, di non an-dare allo sbaraglio: il contropiede bian-conero è pericoloso. Insomma, sarà una gara intensa e vibrante. Ma speriamo che stavolta tutto si svolga nella massima lealtà”.

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Sara il solito vibrante

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7www.ilnuovogalletto.it28 Novembre 2010Stadio San Nicola

ore 15.00

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www.ilnuovogalletto.it8

4-4-2a disposizione:25 Padelli, 84 Raggi, 6 Rinaldi,28 Galasso, 7 Rivas, 30 Rana , 13 PulzettiAllenatore Giampiero VENTURA

Stadio Ferrarisdomenica 5 dicembre ore 15,00

SAMPDORIA-BARI

Stadio San NicolaDomenica 28 Novembre 2010ore 15,00

BARI

9 PUNTI (20°)

Bari in casa, 7 PUNTI: Vittorie: 2Pareggi: 1

sconfitte: 4Reti fatte: 4

Reti subite: 9

4 GOL: Barreto;1 GOL: Donati, Castillo, Rivas,

Parisi, Kutuzov

Ultima vittoria del Bari in casa:24 febbraio 1991: 1-0

nessuno

nessun precedente

Jean Francois GILLET(media voto 6,12)

Marco ROSSI(media voto 5,50)

IN CLASSIFICA

IL CAMMINO

I MARCATORI

LA CABALA

GLI EX

GLI ALLENATORI

CESENA

11 PUNTI (18°)

Cesena in trasferta, 1 PUNTO: Vittorie: 0Pareggi: 1 sconfitte: 5Reti fatte: 2 Reti subite: 9

4 GOL: Bogdani;2 GOL: Parolo;1 GOL: Giaccherini, Jimenez

Ultima vittoria del Cesena a Bari:13 marzo 2007: 2-0

nessuno

nessun precedente

Francesco ANTONIOLI(media voto 6,46)

Erjon BOGDANI(media voto 5,73)

IL TOP

IL FLOP

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9www.ilnuovogalletto.it

Stadio San NicolaDomenica 28 Novembre 2010ore 15,00

4-3-3a disposizione:

28 Cavalieri, 3 Pellegrino, 6 Lauro,13 Fatic, 19 Gorobsov,17 Malonga, 20 Budan

Allenatore FICCADENTI

Partite 19

Vittorie Bari 7

Vittorie Cesena 3

Pareggi 9

Reti

Segnate dal Bari 15

Subite dal Bari 9

RIEPILOGO- É la 20ª volta che le due squadre si affrontano a Bari.

La prima il 14 aprile 1969 e vittoria del Bari per 1-0 con gol di De Nardi che spianò la via verso la promozione in A sotto la guida di Toneatto.

- L’ultima vittoria del Bari risale al 24 febbraio 1991 in serie A con un gol di Terracenere alla fine del primo tempo. Poi le due squadre si sono affrontate al “San

Nicola” altre sette volte per tre vittorie del Cesena e 4 pareggi (tre per 0-0 e uno per 1-1).

- A novembre il Cesena ha giocato altre 5 volte a Bari pareggiando sempre. Da ricordare lo 0-0 del 23/11/1980 la domenica del terremoto in Irpinia, Basilicata e Puglia. Iorio, che in quella partita falliva

un rigore decisivo, perderà a Lioni (Irpinia) due suoi zii.

I precedenti

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a cura del mensile Il Bari

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di Davide LATTANZI

Il Bari e un bene

per il calcio italiano

Maurizio Pistocchi, che partita sarà Bari-Cesena?

“Lo scontro salvezza per eccellenza. Non mi sarei mai aspettato il Bari in una si-tuazione così complessa. Lo scorso anno i biancorossi sono stati una delle realtà più stimolanti della serie A e francamen-te pensavo che ci fossero tutti i presup-posti per ripetersi. Sicuramente i galletti non meritano questa classifica, causata da un’incredibile serie di infortuni, non-ché da una buona dose di sfortuna. Ba-sti pensare ai rigori falliti con Udinese e Parma. Ad ogni modo, è ovvio che oggi i pugliesi dovranno dare l’anima per por-tare a casa i tre punti”.E’ il classico match in cui il pari non ser-ve a nessuno?

“Sulla carta è così. Ma, analizzando la gara sul piano tattico, l’x è un segno che può materializzarsi con una certa probabilità. In fondo, il Cesena fa molta fatica ad andare in gol ed anche il Bari, senza Barreto, è poco incisivo sotto rete. Sicuramente si affrontano due compagi-ni che impostano la manovra in modo

del tutto differente: i romagnoli giocano sempre in verticale su Bogdani, mentre i biancorossi prediligono le corsie ester-ne”.Pensa che il Bari rischi seriamente la retrocessione?

“Come valore assoluto, l’organico ha qualcosa in più di quattro-cinque squa-dre. Il problema è che la zona rischio si è ormai definita del tutto: ne fanno parte Bari, Cesena, Lecce, Brescia e Bologna. Difficile che siano coinvolte altre for-mazioni. Tuttavia, i biancorossi possono staccarsi dal gruppetto se si muoveran-no opportunamente nel mercato di gen-naio. Ranocchia e Bonucci non sono stati sostituiti adeguatamente. Perciò, servo-no un paio di difensori di livello, nonché una o due punte che diano peso alla prima linea. E’ tutto nelle mani della so-cietà: se vorrà investire, la permanenza arriverà agevolmente”.Oggi, però, il suo cuore batterà per i ro-magnoli.

“Al Cesena sono molto legato. Il mio percorso professionale è cominciato al

fianco del club romagnolo. Sono stato a lungo dirigente accompagnatore della Primavera ed ho anche avuto il privile-gio di vivere un’esperienza in panchina al fianco di Arrigo Sacchi ai suoi primi passi da tecnico, proprio nel settore gio-vanile bianconero. Spero che il Cesena si salvi, anche se sono consapevole che sia una piazza piccola e, perciò, con risorse limitate”.Bari, invece, è una delle principali piaz-ze del Sud. Perché, a suo avviso, non riesce a stabilizzarsi senza ansie in A?

“I Matarrese hanno dato tanto al club. Ma forse cominciano ad avvertire una certa stanchezza. Nel calcio è finita l’epoca delle gestioni familiari. Occor-rono manager, specialisti nel settore. Il Bari dovrà dotarsi di queste figure. E fare l’impossibile per mantenere la ca-tegoria. I biancorossi sono un bene del calcio italiano. Non vederli in A sarebbe una perdita di inestimabile valore”.

Maurizio Pistocchi, popolare giornalista di Mediaset: “Il cuore dice Cesena, ma che bello il gioco di Ventura!”

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11www.ilnuovogalletto.it28 Novembre 2010Stadio San Nicola

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Page 12: Il Nuovo Galletto n.27 del 2010

Martedì 30 novembre (alle 18,30), presso l’hotel Sheraton Ni-colaus di Bari, si rinnoverà l’appuntamento con la tradiziona-le manifestazione organizzata dalla UISP di Bari e dall’UNVS. In ventidue lunghi anni di pregevolissima storia, “Lo sport dei cittadini” ha annoverato i nomi più prestigiosi dello sport pugliese e nazionale. Ultimo fiore all’occhiello in ordine di tempo, Josefa Idem, atleta dell’anno nella scorsa edizione. A raccoglierne l’ideale testimone, la stella delle stelle sarà Anna Clemente, medaglia d’oro nella maratona di 5 km. alle Olimpiadi giovanili di Singapore. Inoltre salirà sul palcosceni-co il tecnico del Bari Giampiero Ventura per quanto ha sapu-to realizzare nella passata stagione, ma anche e soprattutto per dargli carica e morale. Alla società “New Basket Brindi-si”, sbarcata trionfalmente in serie A1, andrà invece il rico-noscimento di “Società dell’Anno”. E a proposito di grande basket, la serata sarà impreziosita dall’eterno numero uno della pallacanestro italiana: Dino Meneghin (in foto) “Diri-gente dell’Anno”. Le luci dei riflettori si accenderanno anche su Michele Giuliani, campione europeo di karate e su Elio Sannicandro, assessore allo sport del comune di Bari e pre-sidente regionale Coni. Un “commosso ricordo”, infine, per Nicola Tagliaferro, indimenticabile dirigente dell’UISP. “Lo sport dei cittadini”, come di consueto, dedicherà un mo-mento di fondamentale importanza alla solidarietà. Dal 1989 ad oggi l’Uisp di Bari ha raccolto e distribuito circa 658.000 euro, grazie al progetto etico “La primavera dello sport e del-la solidarietà”, articolato nelle popolarissime manifestazioni: Vivicittà, Bicincittà e SportinPiazza. Una montagna di solida-rietà ardua da scalare. Per chiunque.

lo sport dei cittadiniXXII edizione

Il Bari resta nel tunnel. Ridotti ai mini-mi termini per ben dieci assenze, i biancorossi hanno perso domeni-ca scorsa a Catania, inanellando la settima sconfitta negli ultimi otto turni. Match winner è stato il difensore rosso azzurro Terlizzi che, beffardo il destino, è stato a lungo un obiettivo del mercato estivo dei gallet-ti. Malgrado le numerose defezioni ed una formazione d’emergenza che vede-va tra i titolari il Primavera Crimi ed il ripescato Galasso, i biancorossi hanno disputato un primo tempo dignitoso, costruendo anche una clamorosa palla gol con Caputo, anticipato al momento del tiro a pochi metri dalla porta. Nella ripresa, tuttavia, la truppa di Ventura ha lasciato sempre più metri agli av-versari che hanno impensierito Gillet in più circostanze. La gara sembrava avere una svolta positiva con l’ingenua espul-sione per proteste di Maxi Lopez che ha lasciato il Catania in dieci. Ma il Bari non ha tratto alcun beneficio dalla su-periorità numerica. E a nove minuti dal termine è arrivato il gol partita di Terliz-zi che lascia il Bari ultimo in classifica a quota nove. Da sottolineare che la gara del Massimino ha segnato l’esordio in serie A dei baresi Nicola Strambelli (22 anni) e Luigi Rana (24 anni).

fotostory

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vs

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la piccola che spaventa le grandi di Maurizio FONTANA

Dopo le prime giornate di campiona-to il Cesena aveva fatto parlare di sè come l’ammazzagrandi, con l’inspera-

to pareggio ottenuto a Roma contro l’11 di Ranieri e la vittoria rocambolesca (effettiva-mente protagonista in negativo di quella par-tita fu l’arbitro) contro il Milan di Ibrahimo-vic. Da allora l’unico vero e proprio sussulto

dei bianconeri romagnoli sono stati i tre punti conquistati in casa proprio contro la Lazio di Edi Reja, che dopo aver coman-dato per varie settimane la classifica, era reduce dall’ennesima sconfitta nel derby. Ma il Cesena, nonostante una classifica non certo rosea, può van-tare alcuni titolari di tutto rispetto, come il redivivo Appiah (per lui un passato anche nella Juve), la rive-lazione Giaccherini, uno strepitoso Antonioli (due scudetti, uno con il Milan e uno con la Roma) e Jime-nez, ex di Inter e Lazio. Ad inizio stagione, visti gli exploit di Bari e Cesena, nessuno poteva imma-ginare che i biancorossi proprio

oggi avrebbero disputato un autentico scontro salvezza.

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13www.ilnuovogalletto.it28 Novembre 2010Stadio San Nicola

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Durante l’ultima edizione della “Domeni-ca Sportiva” il giornalista Ivan Zazzaroni, ospite in studio, ha attribuito a Ventura un errore di fondo: aver accettato di re-stare sulla panchina del Bari per il secon-do anno consecutivo. Non solo. Lo stesso Zazzaroni ha aggiunto che la decisione di Ventura sarebbe maturata, soltanto perché nel frattempo non aveva ricevuto proposte interessanti. Se le cose fossero andate così, sarebbe davvero grave. Non le pare? (Maria Lastilla - Triggiano)

Ho seguito la trasmissione in questione. Zazzaroni ha ribadito quanto aveva det-to in una precedente occasione. Eviden-temente è proprio convinto delle sue tesi. Ma soltanto lui può risponderne. Né sarebbe giusto addebitare a Ventura quanto, almeno pubblicamente, il tecni-co del Bari non ha mai sostenuto. Il con-cetto è un altro: quando un serio profes-sionista accetta le proposte e condivide il progetto di una società, peraltro di serie A e non di una categoria inferiore, non deve essere sfiorato da alcun dub-bio. Ebbene, Ventura ha ripetuto spesso e volentieri di aver sposato in toto il pro-getto Bari. Questo resta alla storia della corrente stagione. Tutto il resto sono chiacchiere…

Dopo aver ammesso la colpa di non aver ingaggiato un difensore durante la campagna acquisti estiva, il d.s. del Bari Guido Angelozzi ha recitato un altro mea culpa. Assumendosi la responsabilità di aver formato una rosa troppo ristretta. E siamo già a quota due. Per carità, solo chi lavora può sbagliare. Ma, forse, An-gelozzi ha un tantino esagerato… oppure qualcuno lo ha “aiutato” ad accumulare passi falsi, che si stanno rivelando fatali per le sorti del Bari? (G. Amendola - Bari)

Premessa. Ammettere i propri errori è

segno di umiltà ed intelligenza. Solo i presuntuosi e gli stupidi non rivedono mai le proprie posizioni. Detto questo, è pur vero che il d.s. del Bari non aveva altra scelta. Gli errori “confessati” sono fin troppo evidenti. E, in qualche misu-ra, hanno condizionato il cammino dei biancorossi in questa prima fase del-la stagione. Unitamente ad Angelozzi, tuttavia, hanno sbagliato la società e lo stesso tecnico. Ventura avrebbe dovuto insistere, fermamente, sull’esigenza di rimpolpare l’organico con altri due di-fensori (visto che Rinaldi è stato boccia-to fin dai tempi del ritiro a Ridanna). Il tecnico, più di ogni altro, aveva ben chia-ra la situazione. Chi fa calcio deve essere lungimirante, saper prevedere.

Maccarone, Corradi, Okaka. A gennaio chi sceglierebbe fra questi tre attaccan-ti? Sono convinto, peraltro, che il Bari avrebbe bisogno come il pane anche di un esterno offensivo. Ormai non ci si può fidare ad oltranza di Rivas. In quanto ad Alvarez, non è più quello dello scorso campionato. (Nicola Faccilongo - Andria)

Intanto bisognerà verificare quali attac-canti saranno davvero disponibili duran-te il mercato bis. Almeno in teoria, co-loro che finora hanno giocato poco nei rispettivi club, dovrebbero avere voglia di cambiare aria. Per una serie di motivi fra i nomi che lei ha indicato, sceglierei Maccarone. Ma pare che il suddetto non abbia intenzione di muoversi da Paler-mo. In ogni caso, il reparto offensivo va rafforzato adeguatamente. Concordo, inoltre, sulla necessità di ingaggiare un esterno alto. Anche se sono curioso di vedere all’opera lo spagnolo Romero. Un giorno o l’altro il ragazzo sarà pronto. Almeno, c’è da augurarselo.

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di Franco CIRICI

SCRIVI alla rubrica “il Francobollo” di Franco Cirici! Invia una mail a: [email protected]

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vs

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Baresi si nasce... e questo piccolissimo tifoso... modesta-mente lo nacque...! Inviaci anche tu le tue foto allo Stadio [email protected]

Guido Angelozzi è a lavoro. Il ds ca-tanese è protagonista, da tempo,

di viaggi ed incontri utili e finalizzati alle bancarelle di gennaio. Le sorti di questa squadra sono legate, infatti,

anche e soprattutto al prossimo mercato, for-se unica via d’uscita per

il collettivo, frastor-nato ed indebo-

lito, di mister Ventura. Sul-

la lavagna dell’alle-n a t o r e l i g u r e urgono, nell’ordi-ne, una punta ed

un difen-sore. Per l’attac-co, le trattative abbozzate tan-te e di diffici-le soluzione, come quella

legata a Stefano Okaka, centravanti

della Roma. La giovane punta dell’Under 21 non trova spazio nella squa-dra della capitale. Il ma-

lessere incombe, ed è per questo che il suo agente è all’opera per trovare al suo assistito una giusta collocazione. Tra qualche giorno potrebbe essere intravisto a Bari, ospite di via Torre-bella, anche perché Angelozzi ha già lasciato intendere all’amico Pradè (ds Roma) la volontà di Ventura di avere il giocatore a gennaio. Trattative in cor-so, dunque. Oltre a quello dell’ex Fulham, per l’at-tacco, si sono fatti i nomi di Macca-rone, Corradi, Bonazzoli, Antenucci, Meggiorini e, non ultimo, di Samaras del Celtic, che vanno ad arricchire il menu da dove ‘ordinare’ la punta tan-to attesa da Ventura.Per la difesa, invece, il discorso è chia-ro: urge subito un difensore centrale. L’andamento della retroguardia ba-rese impone l’arrivo di quello che, in estate, doveva essere l’acquisto finale della prima campagna acquisti firma-ta Angelozzi. I nomi, anche qui, tra i più variegati, tra cui spiccano quelli di Glik, Stendardo e Papastathopoulos, con il palermitano favorito a vestire il biancorosso. Zamparini permettendo, ovviamente. Gennaio è alle porte, quindi. Speriamo solo che il Bari sia preparato ad acco-glierlo nella maniera migliore.

Andrea Dipalo

l'angolodi

Gennaio e gia arrivato...

15www.ilnuovogalletto.it28 Novembre 2010Stadio San Nicola

ore 15.00

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