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I QUADERNI ASCOMAC n. 4 Collana diretta da CARLO BELVEDERE IL MANUALE IL MANUALE PER PER FORMATORI E MANUTENTORI FORMATORI E MANUTENTORI DI CARRELLI ELEVATORI DI CARRELLI ELEVATORI PROGRAMMI DI FORMAZIONE PROGRAMMI DI FORMAZIONE E E PROCEDURE DI VERIFICA PROCEDURE DI VERIFICA di Carlo Belvedere – Maurizio Belvedere Edizione 2002 Edizioni Ascomac Servizi S.r.l.

IL MANUALE PER FORMATORI E MANUTENTORI DI CARRELLI …€¦ · prevede che il datore di lavoro ”nell’affidare i compiti ai lavoratori tiene conto delle capacità e delle condizioni

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I QUADERNI ASCOMAC n. 4Collana diretta da CARLO BELVEDERE

IL MANUALE IL MANUALE PER PER

FORMATORI E MANUTENTORIFORMATORI E MANUTENTORIDI CARRELLI ELEVATORIDI CARRELLI ELEVATORI

PROGRAMMI DI FORMAZIONE PROGRAMMI DI FORMAZIONE E E

PROCEDURE DI VERIFICAPROCEDURE DI VERIFICA

diCarlo Belvedere – Maurizio Belvedere

Edizione 2002Edizioni Ascomac Servizi S.r.l.

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I QUADERNI ASCOMAC n. 4: Il Manuale per Formatori e Manutentori di Carrelli Elevatori: programmi di formazione e procedure di verifica – (Parte I: Il Formatore)

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Parte Prima IL FORMATORE

Indice pag.

CAPITOLO 1 Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro: gli obblighi dei datori di lavoro, dirigenti e preposti. I doveri dei lavoratori

8

1. Riferimenti normativi e modalità comportamentali 8 1.1. Doveri del datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti 10 1.2. Doveri dei lavoratori 11 2. Autorizzazione all’uso dei carrelli elevatori 12 2.1. Il lavoratore autorizzato 12 2.2. Il lavoratore fornito di patente “B” 13 2.3. Il lavoratore “non autorizzato” 13 3. Norme essenziali di prevenzione per i carrellisti autorizzati 14 3.1. I controlli quotidiani del carrellista 14 3.2. I doveri di comunicazione del carrellista 15 3.3. Il carrellista e le protezioni di sicurezza 16 3.4. Il carrellista e la sosta 17 4. Posizione di guida 19 4.1. Divieto di trasporto persone 19 CAPITOLO 2 Carico, trasporto e scarico dei materiali

21

1. Carico, trasporto e scarico dei materiali 21 1.1. Corridoi e zone di impilamento 24 2. Carico, trasporto e scarico di materie e prodotti pericolosi o nocivi 27 2.1. Esposizione a rischi del carrellista: comportamento 29 3. Trasporto di materie in luoghi con pericolo di esplosione 29

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CAPITOLO 3 Stabilità del carico, sistemazione del carico prima dell’inizio del trasporto, partenza, senso di marcia, fermata

31

1. Stabilità 31 1.1. Equilibrio longitudinale 32 1.2. Equilibrio trasversale 32

2. Sistemazione del carico 33 3. Posizione delle forche 35 4. Altri tipi di attrezzature 36

4.1. Traslatori 36 4.2. Posizionatori forche 37

4.3. Posizionatori multipli 38 4.4. Piastre rotanti 38

4.5. Pinze a braccia parallele 39 4.6. Tira spingi carico 43

4.7. Estensori e forche estensibili 43

CAPITOLO 4 Procedure di guida e di immagazzinamento

44

1. Il comportamento del carrellista all’interno dello stabilimento 44 1.1. Partenza, senso di marcia, fermata 47

1.2. Circolazione su tratti in pendenza 48 1.2.1. Effetti della pendenza sulla stabilità con il carico sulle forche 49

1.3. Comportamento del carrellista 49 1.3.1. Fermate 49 1.3.2. Frenate 50

2. Le procedure di immagazzinamento delle merci 51 2.1. Modalità di accatastamento 51

2.2. Operazioni di accatastamento 52 2.3. Prelevamento di carichi da cataste 54

3. Riepilogo delle raccomandazioni generali 54 3.1. Attenzione alla portata 54

3.2. Come prelevare, avanzare e depositare il carico in modo sicuro 54 3.3. Modalità di impiego del carrello elevatore 57

3.4. Sollevamento del carico 57 3.5. Stazionamento 57 3.6. Rischio da distrazione e/o scarsa attenzione 57

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CAPITOLO 5 Infortuni ed incidenti

59

CAPITOLO 6 Rifornimenti e verifica dei livelli

63

1. Sostituzione e ricarica batteria 63 2. Rifornimento carburante 65

3. Rifornimento di GPL 65 CAPITOLO 7 Termine del turno di lavoro o servizio: obblighi informativi

69

1. Termine del turno di lavoro o servizio 69

1.1. Obblighi informativi 70 CAPITOLO 8 Manutenzione dei carrelli elevatori

71

CAPITOLO 9 Abbigliamento e dispositivi di protezione individuali

76

1. Definizione 76

2. Abbigliamento 76 3. Dispositivi di protezione individuale 76

CAPITOLO 10 Segnaletica di sicurezza

80

CAPITOLO 11 La norma UNI ISO 5053:1990 Carrelli industriali semoventi: terminologia (termini estratti)

81 CAPITOLO 12 Istruzioni per l’uso e targhe informative

93

1. Istruzioni per l’uso 93

1.1. Manuale di istruzione 93 1.1.1. Indicazioni su carrello e accessorio 93

1.1.2. Impiego del carrello 93 1.1.3. Indicazioni per carrelli elettrici 94

1.1.4. Indicazioni per carrelli endotermici 94 1.1.5. Assistenza e manutenzione del carrello 94 1.1.6. Trasporto, messa in servizio e rimessaggio 95

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2. Targhe informative 95 2.1. Marcatura minima 95 2.1.1. Targhe informative 95

2.1.1.1. Carrelli 95 2.1.1.2. Accessori amovibili 96 2.1.1.3. Trattori 96 CAPITOLO 13 La norma UNI ISO 3287:1986 Segni grafici per organi di comando (estratto)

97 Marcatura 97

Relazione tra i movimenti di una leva e di un pulsante 97 Rappresentazione dei segni grafici per la movimentazione del carico 98

Segni grafici aventi scopo soltanto informativo o di identificazione 99

Capitolo 14 Normativa

101

A) Codice Civile – Codice Penale (articoli estratti) 101 1. Codice Civile 101 1.1. Art. 2043 101 1.2. Art. 2086 101

1.3. Art. 2087 101 1.4. Art. 2094 101

1.5. Art. 2104 101 2. Codice Penale 102

2.1. Art. 437 102 2.2. Art. 451 102

2.3. Art. 589 102 2.4. Art. 590 102

B) Legislazione Nazionale 104 3. Legislazione Nazionale 104 3.1. D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 104

3.2. L. 20 maggio 1970, n. 300 110 3.3. D. Lgs. 14 agosto 1996, n. 493 111

3.4. D. Lgs. 19 settembre 1994, n. 626 135

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Capitolo 15 Il carrello elevatore. Struttura del corso di formazione. Esempio

160

1. Parte teorica 160 2. Parte pratica 162 3. Test di verifica dell’apprendimento - Esempio 163

Appendice Il Sistema di valutazione del processo formativo 166

Capitolo 1 La formazione: conoscenze e competenze

166 1. Competenze generali 166 2. I carrelli con conducente ed i loro accessori 167 3. Prevenzione antinfortunistica 168 4. Normativa sui carrelli elevatori con conducente 169 5. Utilizzo dei carrelli semoventi con conducente 170 6. Competenze necessarie all’utilizzo dei carrelli 173

Capitolo 2 Strumenti di valutazione

174

SCHEDA 1. Istanze e organismi di prevenzione 174 SCHEDA 2. Condizioni necessarie alla guida e all’utilizzo di un carrello

semovente per movimentazione merci

175

SCHEDA 3. Categorie di carrelli e loro utilizzo 176 SCHEDA 4. Elementi costitutivi del carrello elevatore 183 SCHEDA 5. Dispositivi di sicurezza e parti di servizio 188 SCHEDA 6. Programmi di movimentazione e segnali di circolazione 189 SCHEDA 7. Fattori di rischio: divieto di trasporto e sollevamento persone 191 SCHEDA 8. Pericoli di circolazione e di stabilità del carico 192 SCHEDA 9. Prodotti pericolosi 193 SCHEDA 10. Controlli e manutenzione 194 SCHEDA 11. Circolare con il carrello: operazioni di inizio e fine lavori.

Verifica dell’adeguamento del carrello

196

SCHEDA 12. Targhetta di portata e stabilità anteriore del carrello 197 SCHEDA 13. Circolazione su pendenze 199 SCHEDA 14. Presa e deposito al suolo di un carico 200 SCHEDA 15. Accatastamento e prelevamento merci 202

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SCHEDA 16. Stoccaggio e presa da scaffalature 203 SCHEDA 17. Carico e scarico di un veicolo dalla parte posteriore 205 SCHEDA 18. Carico e scarico laterale di un veicolo 207

SCHEDA 19. Carichi lunghi o deformabili 209 SCHEDA 20. Carico e scarico di un carrello da un mezzo di trasporto 210

TAVOLA RIEPILOGATIVA - Test di verifica attitudinale delle capacità del candidato 211 BIBLIOGRAFIA 1. I Quaderni Ascomac n. 5: “Il carrello elevatore: modelli e caratteristiche tecniche”

Carlo Belvedere – Maurizio Belvedere, Roma, 2002, Edizioni Ascomac Servizi S.r.l.

2. I Quaderni Ascomac - Serie “Atti e Documentazione” n. 9.: “I carrelli elevatori: le conclusioni del Gruppo di Lavoro ISPESL - le proposte dell’Ascomac”, Roma, 2002, Edizioni Ascomac Servizi S.r.l.

N.B. : in blu sono evidenziati i link di richiamo automatico dei capitoli e delle norme

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2. Autorizzazione all’uso dei carrelli elevatori

14.1.1. Idoneità del guidatore L’impiego dei carrelli industriali semoventi deve essere consentito soltanto a guidatori debitamente istruiti ed autorizzati. I guidatori dei carrelli industriali semoventi devono essere fisicamente idonei, in conformità alle prescrizioni dei rispettivi enti governativi nazionali competenti in merito. (UNI ISO 3691)

La conduzione di carrelli elevatori deve essere affidata, in via esclusiva, al

lavoratore autorizzato che, dopo una specifica selezione attitudinale e un adeguato periodo di addestramento teorico pratico, abbia dato dimostrazione di essere abile ed idoneo alla guida ed all’esecuzione delle operazioni. Tale “idoneità“ deriva dall’acquisizione, da parte del lavoratore, di conoscenze tecniche e/o di esperienze operative che lo rendano preparato ad affrontare e prevenire i rischi connessi alla condotta del carrello. L’art. 4, comma 5, lett. c), D. Lgs. 626/94 prevede che il datore di lavoro ”nell’affidare i compiti ai lavoratori tiene conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e sicurezza”. 2.1. Il lavoratore autorizzato

Ai sensi dell’art. 6, comma 1 e Allegato 1, elenco II, punto 23 della L. 17.10.1967, n. 977 così come modificata dal D. Lgs. n. 359/1999 e D. Lgs. n. 262/2000 è vietato adibire i minori alla manovra di apparecchi di sollevamento a trazione meccanica. I lavoratori, di età non inferiore ai 18 anni, per essere “autorizzati “ alla guida dei carrelli elevatori devono avere conseguito la patente di categoria “B”, ai sensi del D. Lgs. 30 aprile 1992 n. 285 – Nuovo Codice della Strada - e del relativo Regolamento di esecuzione e di attuazione - D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495 - ed essere, quindi, in possesso dei requisiti fisici e psicofisici necessari per la guida dei veicoli ( cfr. UNI ISO 3691). La visita medica preventiva, ai fini della verifica dell’integrità fisica, a cura del medico competente così come individuato dal D. Lgs. 626/94, deve accertare che il lavoratore possieda:

una acutezza visiva non inferiore a 12/10 complessivi, con non meno di 4/10 per l’occhio che vede meno;

campo visivo, senso cromatico e stereoscopico normali;

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2.1. Esposizione a rischi del carrellista: comportamento

Nel caso in cui il carrellista venga investito da liquidi corrosivi nelle operazioni di carico, trasporto e scarico dei contenitori, questi deve immediatamente lavarsi le parti colpite con acqua abbondante o utilizzare docce oculari per il lavaggio degli occhi e chiedere l'intervento del preposto (capo reparto, capo turno, ecc. ) per quanto di competenza, compresi i soccorsi immediati d'urgenza. Nello stesso modo il carrellista deve comportarsi in caso sia investito o venga a contatto con olio o altri prodotti pericolosi o nocivi. Per l’effettuazione del carico, trasporto e scarico di prodotti o materie taglienti o pungenti, il carrellista deve effettuare le operazioni di competenza non abbandonando, per qualsiasi motivo, il posto di guida del carrello elevatore. In caso di pericolo o per qualsiasi altro motivo, il carrellista deve informare il preposto (capo reparto, capo turno, ecc.) che provvede per quanto di competenza secondo i casi. 3. Trasporto di materie in luoghi con pericolo di esplosione

14.1.2. Funzionamento in ambienti con atmosfera infiammabile od esplosiva In tali ambienti potranno essere usati soltanto carrelli riconosciuti adatti all’impiego negli ambienti stessi da parte dell’ente responsabile o della competente autorità nazionale. Tali carrelli dovranno essere chiaramente contraddistinti mediante opportuno contrassegno, ed in modo similare dovranno essere contraddistinti anche i corrispondenti edifici o zone. (UNI ISO 3691)

Il carrellista deve osservare le norme di prevenzione che sono in parte riconducibili

a quelle indicate per il trasporto di prodotti pericolosi e nocivi. Inoltre, deve accertarsi che il carrello usato per il trasporto di materie infiammabili

od esplodenti non dia luogo a produzione di scintille o a riscaldamenti di qualunque tipo. In particolare la direzione aziendale deve stabilire, con un apposito ordine di servizio, quali siano i carrelli idonei ad effettuare tali trasporti. Occorre, inoltre, che la direzione aziendale stabilisca, con apposito ordine di servizio, la necessità di effettuare trasporti con l’uso di carrelli elevatori, in luoghi ove esistano pericoli di esplosione o di incendio conseguenti alla presenza o sviluppo di gas o miscele esplosive o alla fabbricazione, manipolazione o deposito di materie esplosive od infiammabili. In tali luoghi i trasporti dovranno essere effettuati con carrelli elevatori del tipo "antideflagrante" (direttiva ATEX). Infatti i carrelli elevatori motorizzati a combustione interna, unitamente ai propri sistemi frenanti e circuiti elettrici possono rappresentare potenziali sorgenti di innesco (UNI EN 1755 e dal 01.07.03 Direttiva 94/9/CE recepita con il D.P.R. 23 marzo 1998 n. 126).

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Deve, quindi, essere esposto un cartello riportante il divieto di accesso ai carrelli elevatori che non siano del tipo “antideflagrante".

Segnaletica di riferimento

prescrizione

avvertimento

divieto

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4.2. Posizionatori forche Attrezzatura idonea alla movimentazione di pallet con possibilità di apertura e chiusura delle forche ed eventuale traslazione laterale. I posizionatori non possono in nessun caso serrare carichi fra le forche. Esistono quattro tipi di posizionatore: Versione agganciata con forche di aggancio

Versione agganciata con attacco a barra

Versione integrale con attacco a barra

Versione su telaio di un’attrezzatura

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Capitolo 7

Termine del turno di lavoro o servizio: obblighi informativi

1. Termine del turno di lavoro o servizio

Il carrellista a fine turno di lavoro o servizio deve:

• parcheggiare il carrello nell'area designata;

• abbassare completamente le forche sul pavimento e brandeggiare il montante in avanti in modo che le catene non risultino in tensione;

• spegnere il motore;

• azionare il freno di stazionamento e, su pendenze, usare cunei

supplementari;

• controllare che non vi siano perdite di olio o di carburante;

• asportare la chiavetta di avviamento e consegnarla al responsabile dell'area designata per il parcheggio.

Segnaletica di riferimento

prescrizione

divieto

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B - Movimenti verticali

Significato Descrizione Figura

SOLLEVARE

Il braccio destro, teso versol'alto, con la palma della manodestra rivolta in avanti,descrive lentamente un cerchio

ABBASSARE

Il braccio destro, teso verso ilbasso, con la palma dellamano destra rivolta verso ilcorpo, descrive lentamente uncerchio

DISTANZA VERTICALE Le mani indicano la distanza

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3. TEST DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO - Esempio Nome Cognome Azienda Qualifica CCNL Il Responsabile della Formazione

Data Firma 1) QUALE OPERAZIONE DEVE COMPIERE IL CARRELLISTA PER ACCATASTARE I CARICHI? A sollevare all’altezza massima il carico dal punto di prelievo e andare ad accatastarlo B sollevare il carico contemporaneamente al trasferimento e depositarlo nel punto di

accastamento C avvicinarsi con il carico abbassato sino al punto di accatastamento

2) IL TRASFERIMENTO DEL CARICO DEVE AVVENIRE: A tenendo il carico a circa 20 cm da terra B tenendo il carico a circa 50 cm da terra C tenendo il carico alla massima altezza

3) PERCORRENDO UNA RAMPA CON IL CARICO SULLE FORCHE: A bisogna tenere il carico verso la salita B bisogna tenere il carico verso la discesa C è vietato percorrere con il carrello carico le rampe

4) MANOVRANDO CON IL CARRELLO IN AREE DI PASSAGGIO DI ALTRI LAVORATORI

BISOGNA: A procedere con prudenza attivando il segnalatore acustico con diligenza B attivare il giro faro e procedere normalmente con le operazioni C adoperare sempre l’avvisatore acustico

5) QUALE E’ LA PORTATA EFFETTIVA DEL CARRELLO? A la portata nominale indicata sulla targhetta d’identificazione B il peso del carrello indicato sulla targhetta d’identificazione C le portate indicate sull’apposita targhetta delle portate

6) NEL CASO IN CUI CON IL CARRELLO SI SOLLEVI UN CARICO SUPERIORE ALLA

PORTATA PRESCRITTA: A è necessario mettere una zavorratura supplementare per bilanciare il carrello B si puo’ sollevare il carico con prudenza, provvedendo ad allontanare gli altri lavoratori C è sempre vietato sollevare carichi superiori alle portate indicate

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SCHEDA 6. Programmi di movimentazione e segnali di circolazione

Competenze da valutare Individuare il significato dei vari pittogrammi di movimentazione e dei segnali di circolazione.

Contesto Lo stagista dovrà indicare il significato dei vari esempi di pittogrammi e dei segnali di circolazione tra quelli qui di seguito:

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SCHEDA 12. Targhetta di portata e stabilità anteriore del carrello

(continua)

Interpretando le informazioni fornite dalla targhetta di portata, lo stagista dovrà rispondere alle domande qui di seguito riportate.

DOMANDA RISPOSTA

1. Quale è la portata nominale del carrello?

2. Quale è il peso massimo sollevabile di un carico se la distanza del baricentro del carico é compresa tra 500 e 600 mm e l'altezza di sollevamento é compresa tra 5 e 6 m?

3. Quale deve essere il peso massimo di un carico che misuri 1.20 m di lato, con baricentro centrato e da sollevare verticalmente a 3.30 m di altezza?

4. Qual’è il baricentro dalle forche di un carico di 1050 kg da sollevare a 3.30 m verticalmente?

5. Qual’è il peso massimo di un carico con baricentro a 0.50 m dalle forche, da sollevare a 5.40 m con il braccio verticale?

6. Qual’è l’altezza massima di sollevamento con braccio verticale di un carico di 1070 kg x 1.20 m di lato, con baricentro centrato?

7. Qual’è il peso massimo di un carico con baricentro a 0.70 m dalle forche e da sollevare a 3.30 m?

8. Qual’è il peso massimo di un carico di 1 m di lato e con baricentro centrato, da sollevare a 5.40 m?

9. Quali sono le dimensioni massime (nella direzione delle forche) di un carico di 710 kg, con baricentro centrato e da sollevare verticalmente a 5.40 m?

10. Qual’è l’altezza massima di sollevamento, di un carico di 1080 kg x 1 m di lato e con baricentro centrato?

Criteri di valutazione: Per ogni risposta esatta verrà attribuito 1 punto. Per questa competenza è prevista una votazione minima di 7/10.

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Parte Seconda

IL MANUTENTORE

Indice pag. CAPITOLO 1 Macchine usate e ricondizionate

5

1. Introduzione 5

1.1. Concetto di “macchine mantenute in servizio” 5

1.1.1. Concetto di “macchina usata” 5

1.1.2. Concetto di “macchina ricondizionata” 5

1.1.3. Concetto di macchina ricostruita” o “rimessa nuovo” 6

2. Le normative tecniche europee e la macchina usata o ricondizionata 6

3. Diritto applicabile alle macchine usate e rinnovate 6

3.1. Applicazione molto limitata delle direttive di nuovo approccio alle macchine

usate

6

3.1.1.Macchine usate provenienti da Paesi terzi 6

3.1.2. Le macchine “ricostruite” o “rimesse a nuovo” sono assimilabili a

macchine “nuove” ecologiche

6

3.2. Come mantenere conformi le macchine 6

4. Applicazione delle normative nazionali sull’usato 7

4.1. Distinzione tra usato normale e ricondizionamento 7

4.2. Prassi commerciali in materia di sicurezza 7

5. Prestazioni di servizi effettuate sulle macchine in servizio 7

5.1. Distinzione tra immissione in commercio e prestazione di servizi 7

5.2. Caso particolare: intervento del fabbricante 8

5.3. Prestazione di servizi a livello internazionale 8 CAPITOLO 2 Regolamento verifica carrelli elevatori

9

1. Documentazione amministrativa 9

2. Dispositivi del carrello elevatore 15

2.1. Strumentazione 15

2.2. Comandi 16

2.3. Posto di guida 23

3. Manutenzione e verifica 30

4. Targhettatura 33

5. Portate – configurazione 34

6. Organi di sollevamento - attrezzature 35

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CAPITOLO 3 Registro delle verifiche di sicurezza e delle manutenzioni

47

1. Dati generali 47

2. Formazione dei carrellisti 48

3. Carrello ed accessori 50

4. Manutenzione 54

5. Organizzazione e comportamento umano 55

6. Sistemi di ritenuta del conducente 58

6.1. Cinture di sicurezza ed altri dispositivi di protezione

(Linee Guida ISPESL)

58

7. Componenti e dispositivi 61

7.1. Arresti cofano: chiusure manuali, con tiranti in gomma, automatiche 61

7.2. Cerniere cofano 62

7.3. Cofani: ricostruzione, irrobustimento 63

7.4. Arresti cassoni batteria 64

7.5. Arresti elementi batteria 66

8. Strumentazione 67

9. Comandi 68

10.Posto di guida 72

11. Configurazione - Targhettatura 73

12. Manutenzione e verifiche 74

13. Ruote 79

14. Verifiche di guida 80

15. Altre annotazioni 81

16. Documentazione acquisita 81

17. Non conformità 81 CAPITOLO 4 Modulistica

82

1. Rapporto delle non conformità riscontrate 83

2. Tabella di riepilogo della manutenzione programmata 84

3. Tabella di riepilogo del controllo annuale delle forche 85

4. Tabella di riepilogo delle verifiche trimestrali delle catene 87

5. Documento di adeguamento delle macchine ed attrezzature di lavoro

(D.Lgs. n. 359/1999)

88

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APPENDICE

1. Normativa europea e nazionale

2. Prassi

3. Normativa tecnica

BIBLIOGRAFIA

1. I Quaderni Ascomac n. 5: “Il carrello elevatore: modelli e caratteristiche tecniche” Carlo Belvedere – Maurizio Belvedere, Roma, 2002, Edizioni Ascomac Servizi S.r.l.

2. I Quaderni Ascomac - Serie “Atti e Documentazione” n. 9.: “I carrelli elevatori: le conclusioni del Gruppo di Lavoro ISPESL - le proposte dell’Ascomac”, Roma, 2002, Edizioni Ascomac Servizi S.r.l.

N.B. : in blu sono evidenziati i link di richiamo automatico dei capitoli e delle norme

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2. Dispositivi del carrello elevatore

2.1 Strumentazione

a) Conta ore Si dovrà riscontrare l’esistenza e l’efficienza del dispositivo. Attraverso tale strumento è possibile regolare gli interventi manutentivi in relazione alle ore d’impiego, facilitando così anche l’utilizzatore nella programmazione del mantenimento dei livelli d’efficienza della macchina.

b) Limitatore di carico / momento di ribaltamento Nella fase di verifica si dovrà rilevare la presenza di dispositivi che allertino il conducente e/o impediscano la movimentazione del carico, così come peraltro previsto dal D.P.R. 459/96 all. I p. 4.2.1.4.

c) Chiave di quadro Si dovrà accertare che la chiave sia personalmente assegnata all’operatore autorizzato e che sia specificato l’obbligo di disinserimento della stessa, quando l’operatore abbandona il mezzo, dopo averlo parcheggiato negli appositi spazi. Assume particolare rilevanza, quindi, se nel corso dell’intervento di verifica, sia accertata l’esistenza della chiave inserita nel quadro e conseguentemente sia accertata la presenza dell’operatore oppure se il carrello sia stato abbandonato dall’operatore, con la possibilità di essere utilizzato da chiunque. Inoltre si dovrà accertare che il posizionamento della chiave nella posizione di spegnimento assicuri l’immediato scollegamento dell’alimentazione ai motori elettrici o, per i carrelli ad alimentazione endotermica, l’immediato spegnimento del motore.

5.2 Avviamento / movimento 5.2.1 Avviamento involontario Tutti i carrelli devono essere provvisti di dispositivi (per esempio una chiave) che impediscano l'avviamento involontario da parte di persone non autorizzate. i dispositivi di avviamento dei carrelli con operatore a piedi e dei carrelli con operatore a bordo, costruiti da un unico costruttore, non devono essere intercambiabili l'uno contro l'altro. (UNI EN 1726-1 estratto)

d) Clacson Si dovrà verificare l’esistenza e l’efficienza del segnalatore acustico.

5.9.3 Dispositivo di segnalazione I carrelli devono essere dotati di un dispositivo di segnalazione acustica in modo che l'operatore possa avvisare le persone che si trovino nella zona di pericolo o vi si stiano avvicinando. (UNI EN 1726-1 estratto)

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Si dovrà verificare, in base alla norma UNI ISO 5057:2000, lo stato d usura del componente e in particolare si dovrà avere riguardo alla presenza di fessurazioni, cricche, riparazioni, imbullonagli, saldature, elementi, questi, che comunque compromettono i requisiti minimi di sicurezza dell’attrezzatura. Andrà anche verificata l’eventuale differenza d’altezza tra le punte delle forche.

h) Fermi Si dovrà verificare l’esistenza e l’efficienza dei fermi di posizione e delle battute, fisse o asportabili, contro lo sfilamento laterale e centrale.

i) Spalliera reggi carico Si dovrà verificare l’attrezzatura che ha il compito di stabilizzare il carico e di evitare che questo vada ad interferire con le parti in movimento dei montanti. 5.9.2 Spalliera di appoggio del carico I carrelli con altezza di sollevamento maggiore di 1 800 mm devono essere progettati in modo da poter essere dotati di una spalliera di appoggio del carico. (UNI EN 1726-1 estratto)

l) Manuali delle attrezzature La configurazione carrello/attrezzatura, comportante diverse modalità di utilizzo e di manutenzione, deve essere illustrata nel manuale fornito con l’attrezzatura e nei manuali del carrello, aggiornati dal costruttore. Qualche problema potrà rilevarsi per il parco carrelli esistente ove sarà più facile reperire il solo manuale dell’attrezzatura.

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si

6) L’allestimento di un carrello elevatore con navicella di lavoro per sollevare le persone comporta la modifica della macchina. 1. Per le modifiche anteriori al 21.9.1996, il carrello

modificato in ponte mobile sviluppabile è stato assoggettato alla disciplina giuridica prevista per quelle macchine: omologazione ISPESL (V. Circolare ENPI 21 luglio 1973, n. 52-9).

2. Per le modifiche successive alla data del

20.9.1996, la nuova macchina deve essere conforme ai requisiti di sicurezza di cui alla

Direttiva 98/37/CE (art. 8 par. 2 – allegato IV punto 16, apparecchi di sollevamento persone con rischio di caduta verticale superiore a 3 metri) D.P.R. 24 luglio 1996 n. 459 – Regolamento di recepimento della Direttiva Macchine

In pratica il fabbricante o colui che effettua la modifica dovrà:

costituire il fascicolo tecnico, sottoporre il fascicolo tecnico ad organismo

notificato. L’organismo notificato rilascerà la certificazione CE di conformità.

Per approfondimento clicca qui

no

Figura 5: Navicella di lavoro atta al sollevamento di persone.

si

7) L’allestimento di un carrello elevatore con braccio gru comporta la modifica della macchina. 1. Per le modifiche anteriori al 21.9.1996, il carrello

modificato, classificato nella categoria “gru”, è stato assoggettato alla disciplina giuridica vigente prevista per quelle macchine: omologazione ISPESL, (V. Circolare ENPI 10 marzo 1982, n. 9602).

2. Per le modifiche successive alla data del

20.9.1996, la nuova macchina deve essere conforme ai requisiti di sicurezza di cui alla

Direttiva 98/37/CE D.P.R. 24 luglio 1996 n. 459 – Regolamento di recepimento della Direttiva Macchine

In pratica il fabbricante o colui che effettua la

modifica dovrà: costituire il fascicolo tecnico, redigere il libretto di uso e manutenzione , redigere la dichiarazione CE di conformità

Per approfondimento clicca qui

no

Figura 6: Braccio gru

Administrator
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6. Sistemi di ritenuta del conducente 6.1. Cinture di sicurezza ed altri dispositivi di protezione (D.Lgs. 359/99, Circolare Min.Industria 8-6-2001 n. 780855, Linee Guida ISPESL e Documento dell’Università di Duisburg)

si

1) 4.1.1 Cintura fissa con regolazione manuale (tipo aereo) (Operatori della stessa taglia) Nota: É molto semplice ed efficace ma può avere qualche controindicazione laddove, sullo stesso carrello, si alternano operatori di taglia diversa.

no

oppure

si

2) 4.1.2 Cintura con arrotolatore a blocco comandato (Operatori di taglia diversa) Nota: É decisamente più apprezzata, anche nel caso precedentemente citato. La regolazione avviene in modo semplice ed agevole: l'arrotolatore è munito di un pulsante, premendo il quale si può estrarre lacintura; rilasciandolo la stessa si blocca nella posizione in cui si trova. Estratta una lunghezza superiore al necessario, il carrellista rilascia il pulsante in modo che la cintura rimanga bloccata ma «lenta», anche dopo la chiusura. Una volta presa posizione sul sedile, in appoggio allo schienale, ritorna a premere il pulsante che consente all'arrotolatore di adeguare la lunghezza della cintura alle proprie esigenze. In questo modo l'operatore rimane ancorato al sedile in posizione ottimale. Qualora, ad esempio, volesse sporgersi in avanti, deve semplicemente tornare a premere il pulsante dell'arrotolatore: la cintura si sbloccherà liberandolo nei movimenti.

no

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7. Componenti e dispositivi

7.1. Arresti cofano: chiusure manuali, con tiranti in gomma, automatiche 1. Chiusure manuali

2. Chiusura manuale con tirante in gomma

3. Chiusure automatiche

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Lista dei pericoli e possibili misure correttive Lista di pericolo Possibile misura correttiva Riferimento normativo Pericolo di mancata informativa per portata ed identificazione

Targa indicante produttore, portata massima ammissibile alle forche anche in relazione alla posizione del baricentro del carico

D.P.R. 547/55 art. 171 D.Lgs. 304/91 all. I 9.1.1, 9.1.2

Pericolo di mancato arresto del carico

Valvola di non ritorno sul distributore, valvola parzializzatrice del flusso posta alla base del cilindro elevatore

D.P.R. 547/55 art.174, 192 D. Lgs. 304/91 all. I 9.8.1.5, 9.8.1.6 Circ. Min. Lav. 1.2.1979 n. 9

Pericolo di rottura delle catene o delle funi di sollevamento

Verifica delle condizioni delle catene e dell’adeguato coefficiente di sicurezza delle catene e delle funi

D.P.R. 547/55 art. 179 D.Lgs. 304/91 all. I 9.8.1.1, 9.8.1.2

Fuoriuscita delle catene Dispositivo contro la fuoriuscita delle pulegge e rulli di rinvio

D.P.R. 547/55 art. 177 D.Lgs. 304/91 all. I 9.8.1.1

Note____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 12. MANUTENZIONI E VERIFICHE Manutenzione periodica (secondo libretto del costruttore) altro ditta manutentrice nominativo manutentore contratto di manutenzione si no del / / 200 catene trimestrale altro Nota Catene a dischetti - (Catene Flyer e rulli catena) Effettuare una sollecitazione di prova all’interno dell’apposita macchina con un valore pari a 1,5 il carico massimo, oppure a 1,25 del carico massimo, se la catena rimane incorporata nel veicolo industriale.Verificare che le catene non presentino cricche: sostituire i bulloni o le linguette che presentano fenomeni di usura od intagli. L’allungamento ammissibile non deve superare 3%. Effettuare la misurazione sotto carico di riferimento nell’area di lavoro su una catena liberata dall’olio e ripulita. In caso di superamento dell’allungamento ammissibile la catena è inservibile e va sostituita.

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2. Tabella di riepilogo della manutenzione programmata

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