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Il Derby dei Bilanci: SS Lazio vs AS Roma (TBreport 07 - www.tifosobilanciato.it)
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TBreport
N. 07
Diego Tarì
La Biblioteca del Tifoso “Bilanciato”
www.tifosobilanciato.it
@TifBilanciato
Agosto 2014
IL DERBY DEI BILANCI: SS LAZIO VS. AS ROMA
1
SOMMARIO
1. Introduzione .............................................................................................................................................. 2
2. La struttura e l’azionariato delle due società ............................................................................................ 2
3. Risultati sportivi: sempre fra le prime dieci, ma i picchi sono della Roma ................................................ 3
4. Risultati Netti: Positivi per la Lazio, profondo rosso per la Roma ............................................................. 3
5. Ricavi .......................................................................................................................................................... 5
5.1 Ricavi da Gare .................................................................................................................................... 6
5.2 Ricavi TV e media ............................................................................................................................... 7
5.3 Ricavi Commerciali ............................................................................................................................ 7
5.4 Altri ricavi e proventi ......................................................................................................................... 8
6. Costi operativi ............................................................................................................................................ 8
6.1 Spese generali .................................................................................................................................... 8
6.2 Costi del personale ............................................................................................................................ 9
6.3 Gestione del parco calciatori ........................................................................................................... 10
6.4 Altri costi (ammortamenti, interessi, tasse) .................................................................................... 10
7. Le operazioni con “Parti Correlate” ......................................................................................................... 11
8. Lo Stato Patrimoniale .............................................................................................................................. 13
8.1 Crediti e debiti correnti ................................................................................................................... 14
8.2 Immobilizzazioni .............................................................................................................................. 15
8.3 Parco calciatori ................................................................................................................................ 15
8.4 Crediti e debiti da calciomercato ..................................................................................................... 15
8.5 Crediti e Debiti da calciomercato .................................................................................................... 16
8.6 posizione finanziaria netta .............................................................................................................. 16
8.7 Crediti e debiti infragruppo ............................................................................................................. 17
8.8 Patrimonio netto ............................................................................................................................. 18
9. Il test del Fair Play Finanziario: Lazio ok, Roma fuori dai parametri ....................................................... 19
9.1 SS Lazio: test superato ..................................................................................................................... 20
9.2 AS Roma: fuori dai parametri UEFA ................................................................................................. 21
2
Il Derby dei bilanci:
SS Lazio vs. AS Roma
(Diego Tarì)
1. INTRODUZIONE
Proseguiamo con la nostra analisi dedicata al confronto delle squadre di Serie A che hanno sede nella stessa
città. Seguendo l’ordine del campionato 2013/2014, dopo aver approfondito il derby di Genova passiamo
ora alla Capitale per mettere in relazione la SS Lazio con la AS Roma.
Per cercare di identificare delle tendenze abbiamo lavorato sui bilanci degli ultimi 4 anni. Si parte quindi
dalla stagione 2009/2010 per giungere alla 2012/13. Nel caso delle due squadre capitoline abbiamo la
fortuna che, essendo quotate in Borsa, sono tenute a maggiore pubblicità di dati e quindi potremo anche
valutare la semestrale al 31 dicembre 2013, che copre la prima metà della stagione in corso.
2. LA STRUTTURA E L’AZIONARIATO DELLE DUE SOCIETÀ
Le due squadre sono quotate alla Borsa di Milano.
La Lazio è stata collocata nel maggio 1998,
con un prezzo di IPO di 3,04 Euro.
Negli ultimi 5 anni ha oscillato fra un massimo
di 1,28 (26.10.10) ed un minimo di 0,2575
(24.01.08).
Quota attualmente intorno a 0,54 Euro.
Il controllo è nelle mani della società Lazio
Events Srl, che detiene il 67,04% delle azioni.
Il Gruppo è composto dalla capogruppo SS
Lazio Spa e dalla controllata Lazio Marketing
& Communication Spa, cui sono delegate la
gestione immobiliare e le attività di sviluppo
commerciale e marketing.
3
La Roma è stata collocata nel maggio 2000,
con un prezzo di IPO di 5,50 Euro.
Negli ultimi 5 anni ha oscillato fra un massimo
di 1,54 (26.05.08) ed un minimo di 0,31
(17.05.12).
Quota attualmente intorno a 0,75 Euro.
Il controllo è nelle mani della società NEEP
Roma Holding Spa, che dopo l’aumento di
capitale del luglio 2014 detiene il 79,04%
delle azioni. La stessa è a sua volta
controllata, dopo l’uscita di Unicredit
dell’agosto 2014, dalla AS Roma SPV LLC,
interamente controllata da James Pallotta.
Il Gruppo è composto dalla capogruppo AS
Roma Spa e dalla controllata Soccer SAS, cui
sono delegate le attività di merchandising,
marketing e sponsorizzazioni sportive.
3. RISULTATI SPORTIVI: SEMPRE FRA LE PRIME DIECI, MA I PICCHI SONO DELLA ROMA
Negli ultimi anni le squadre hanno
avuto un percorso, per certi versi,
simile, sebbene i picchi sportivi
vedano per ora vittoriosa la AS Roma
che è riuscita a raggiungere la
Champions League nel 2009/10 e si
appresta e replicare nella stagione in
corso.
Per il resto, le due squadre sono quasi sempre riuscite a classificarsi nei primi 10 posti del campionato (con
l’eccezione della Lazio nella stagione 2009/10) con frequenti puntate in Europa League. Questo campionato
è sicuramente importante per i tifosi della Roma, che hanno visto la propria squadra qualificarsi al secondo
posto in classifica (con relativa qualificazione diretta ai preliminari di CL) mentre la Lazio ha avuto un
andamento altalenante e non è riuscita ad agganciare un posto un posto europeo.
4. RISULTATI NETTI: POSITIVI PER LA LAZIO, PROFONDO ROSSO PER LA ROMA
Lazio e Roma chiudono il proprio bilancio al 30 giugno di ogni anno, allineandosi così alla stagione sportiva.
Essendo società quotate alla Borsa di Milano devono fornire con periodicità informazioni di natura
46
66 62 61
80
63 56 62
2009/10 2010/11 2011/12 2012/13
4
finanziaria: pubblicano infatti una relazione semestrale al 31 dicembre (che copre i primi sei mesi della
stagione) e due situazioni patrimoniali trimestrali al 30 settembre e 31 marzo di ogni anno.
Ci troviamo di fonte a due modelli di gestione diversi: la Lazio sembra aver prescelto la strada
dell’autosufficienza economica e finanziaria (i risultati del periodo sono positivi per 6,7 milioni), mentre la
Roma, nonostante ricavi maggiori, ha portato a perdite complessive per circa 150 milioni.
Il confronto fra i due conti economici ci porta a identificare delle differenze strutturali nella strategia che
ciascuna delle due Società ha dato al proprio modello di business.
La Lazio presenta un EBITDA
riclassificato sempre positivo per
effetto del minor costo medio del
personale e minori spese generali (78%
dei ricavi).
La Roma non riesce a mantenere tali
valori entro soglie sostenibili,
impegnando in media il 109% del propri
ricavi solo per queste voci.
Ambedue le squadre, inoltre, sono
deficitarie nella gestione del parco
calciatori, quasi sempre negativa.
(1.693)
8.290 12.511 6.617
(21.764)
(52.298)
(110.551)
(150.491) (160.000)
(140.000)
(120.000)
(100.000)
(80.000)
(60.000)
(40.000)
(20.000)
-
20.000
40.000
2010 2011 2012 2013
5
Anche i dati relativi ai primi 9 mesi dell’anno (01.07.2013 – 31.03.2014) confermano questa tendenza:
La Roma continua a produrre un fatturato superiore alla Lazio (il risultato finale dovrebbe essere di circa
120 mln dei giallorossi contro 88 dei biancocelesti la Lazio riesce comunque a produrre un EBITDA positivo
(che poi si traduce in un utile netto), mentre la Roma va in rosso di circa 21 milioni di euro, solo in parte
compensati dalla gestione del parco calciatori.
5. RICAVI
Nel triennio analizzato (30 giugno 2010 – 30 giugno 2013) il valore medio dei ricavi al netto del
calciomercato è molto diverso.
• La Lazio ha prodotto un giro d’affari medio di 86 milioni di Euro, in gran parte condizionato dai diritti
televisivi. Il totale degli altri ricavi operativi rappresenta il 37,3% del totale.
• La Roma ha sviluppato un fatturato superiore, in media di 125 milioni di Euro che, sebbene influenzato
dalla quota di diritti televisivi, è composto per il 45,5% da altri ricavi (biglietteria e commerciali).
Le ragioni di questa differenza sono da ricercarsi nel mix di vendite e nei differenti valori unitari di ricavo.
Di seguito il dettaglio delle voci di ricavo per le due squadre.
6
5.1 RICAVI DA GARE
Sono una voce che vede la Roma sempre in vantaggio, potendo contare su una media di quasi 38mila
spettatori contro i 32.500 della Lazio. Bisogna ricordare che la Lazio sconta da un paio di anni una forte
contestazione da parte dei tifosi verso il Presidente Lotito, che condiziona la presenza effettiva allo stadio e
che anche quest’anno sta portando ad una quantità di abbonamenti molto ridotta.
Per quanto riguarda il confronto dei ricavi
sugli abbonamenti. Il ricavo medio della
Roma è sempre vicino, se non superiore, al
doppio del corrispondente ricavo della
Lazio.
L’apice è stato raggiunto nel 2011/12 con
una differenza media di 264 euro.
Anche il confronto fra i ricavi medi per
spettatore (totale dei ricavi da gare/ totale
spettatori) è nettamente a favore della
Roma.
Il dato 2010/11 è influenzato dalla
partecipazione alla CL dei giallorossi.
7
5.2 RICAVI TV E MEDIA
Con l’attuale sistema di distribuzione dei diritti televisivi (assegnati sulla base della cosiddetta Legge
Melandri), le due squadre contare su un indotto, per la sola Serie A, di circa 48 milioni per la Lazio e di circa
60 per la Roma.
Secondo la simulazione realizzata su Tifoso Bilanciato per la stagione 2013/14, la differenza è dovuta alla
differente valutazione del bacino di utenza (2,8 milioni di tifosi per la Roma, contro i 1,5 milioni per la
Lazio) e ai migliori risultati sportivi della Roma, sia storici (cioè a partire dal campionato 1946), sia
dell’ultimo quinquennio.
5.3 RICAVI COMMERCIALI
Anche sul fronte dei ricavi commerciali, la Roma sopravanza la Lazio, sia in termini assoluti (in media 27,7
mln contro 16,7), sia in termini di apporto percentuale sul fatturato (22,2% vs 19,5%).
La grossa differenza di fatturato è su pubblicità e sponsorizzazioni, area nella quale i giallorossi sono
arrivati a fatturare quasi il 50% in più dei biancocelesti, con una differenza annuale che ha toccato i 10 mln
di euro nella stagione 2012/13. Su questa voce peraltro, la Lazio ha perso circa 11 mln di euro rispetto al
dato della stagione 2009/10 che la vedeva addirittura in vantaggio con 23 mln contro i 22,2 della Roma.
Più contenuta in termini assoluti (nell’ordine dei due milioni di euro) la differenza su merchandising e
royalties, aree nelle quali ambedue le squadre scontano una problematica tipica dell’Italia. Occorre
segnalare che il dato della Roma comprendeva, fino al 30.06.2012, anche i ricavi delle aree VIP dello stadio,
che sono stati poi più correttamente classificati fra i ricavi da gare.
6 mesi
8
5.4 ALTRI RICAVI E PROVENTI
Sono una voce marginale per ambedue le squadre, mediamente oscillante intorno a 7 mln di euro all’anno.
Le voci sono molto simili: troviamo i contributi della Lega Calcio, i premi per i giocatori che partecipano agli
eventi ufficiali con le Nazionali di categoria e i rimborsi assicurativi per gli infortuni dei calciatori.
Poiché le squadre sono quotate e adottano principi contabili internazionali, non procedono alla
capitalizzazione dei costi del vivaio come sarebbe consentito dalle Normative Federali e come fatto dalla
maggior parte delle altre squadre.
6. COSTI OPERATIVI
6.1 SPESE GENERALI
La Lazio è più efficiente nella gestione delle spese generali con una media di 18 milioni all’anno contro i 34
della Roma.
Le spese generali “sportive” ospitano i costi per
allenamenti, ritiri, trasferte, quelli per la
partecipazione e organizzazione delle gare
(incluso lo stadio) e per la gestione dei centri
sportivi. Su questa categoria non emergono
differenze di rilievo.
Il divario è invece elevato sulle spese generali
“non sportive”, che includono tutti gli altri costi
di gestione fra i quali gli approvvigionamenti
dei materiali di consumo, le spese assicurative,
le spese amministrative, dove la differenza di
costo annuo sfiora in media i 15,6 milioni.
9
È possibile che alcune delle differenze siano dovute a diversi criteri di allocazione delle spese. Tuttavia
osservando i dati al 30 giugno 2013 (che sono riferiti alla stagione sportiva passata) è possibile osservare
come la Roma presenti un costo molto più elevato sulla maggior parte delle voci di spesa.
Le spese assicurative sono 2,8 milioni (la Lazio ne ha 173mila) e sono in buona parte derivanti dalle
coperture sui giocatori. Vista la differenza è ipotizzabile che la Lazio abbia deciso di non seguire una
politica in tal senso;
Le spese amministrative della Roma sono 10,5 milioni: includono costi per consulenze per 3,3
milioni (di cui 599mila a Raptor, che è anche socio), emolumenti al Consiglio di amministrazione
(652mila) e costi di produzione di Roma Channel per 2,2 milioni. La Lazio spende circa la metà (5,5
milioni), con minor ricorso a consulenze esterne, non avendo costi di un canale TV e non
riconoscendo emolumenti al Consiglio di amministrazione;
Anche le spese per godimento di beni di terzi sono molto diverse: per la Lazio sono principalmente
rappresentate dai costi per l’affitto dello Stadio Olimpico (3 mln), mentre la Roma ha, in aggiunta a
questo costo, il canone per l’impianto di Trigoria (3,2 mln) nonché maggiori oneri per i noleggi
operativi di impianti, attrezzature e mezzi di trasporto.
6.2 COSTI DEL PERSONALE
Questo è un altro capitolo di spesa che spiega l’enorme differenza fra le due squadre capitoline in termini di
risultato finale. Nel periodo preso in esame (30.06.2010 / 30.06.2013), infatti, la Lazio ha complessivamente
speso 196 milioni di euro, contro i 405 milioni della Roma.
La Lazio ha speso una media di 49,8 milioni all’anno. La squadra ha avuto un picco di crescita nella stagione
2013/13, arrivando a un costo complessivo di 64,5 milioni, ma già il dato della stagione in corso (rilevabile
dalla semestrale) indica un ritorno poco più di 50 milioni. Questo valore, se parametrato al fatturato del
periodo, significa che i biancocelesti spendono il 57,2% del proprio fatturato operativo per questa voce: si
può migliorare, ma il rapporto è in linea con politiche sostenibili.
La Roma ha invece speso una media di 101,2 milioni annui, ovverosia il doppio. In questo caso la tendenza
del 2013/13 è stata contraria a quella della Lazio (con 94 mln di euro è stato il costo più basso del periodo),
ma la stagione in corso ha riportato (secondo la semestrale) il costo oltre i 100 milioni di euro.
Questa cifra rappresenta l’81% del totale dei ricavi operativi, un valore che, sommato a spese generali
decisamente elevate e, come vedremo, ad un alto costo di gestione del parco calciatori, spiega
sostanzialmente le perdite di esercizio strutturali della squadra.
10
6.3 GESTIONE DEL PARCO CALCIATORI
Dovendo separare il risultato sportivo da quello gestionale, si è diffusa negli anni l’abitudine di valutare le
squadre di calcio secondo due livelli di reddittività: il primo, quello definito “EBITDA riclassificato”, misura le
performance della società esclusivamente dovute ai risultati della gestione ordinaria. Il secondo è un vero e
proprio risultato operativo, che tiene conto di una componente importante del giro d’affari delle squadre:
la gestione del parco calciatori.
All’interno di questa voce confluiscono le plusvalenze e minusvalenze sulla vendita dei giocatori, i costi e
ricavi dalla gestione temporanea dei calciatori (prestiti e compartecipazioni), i costi per osservatori e
intermediari e, infine, gli ammortamenti dei diritti pluriennali dei giocatori.
Nel periodo fra la stagione 2009/10 ed il primo semestre di quest’anno la Lazio ha complessivamente
generato un deficit di 55 milioni, la Roma di 57.
Se però si osserva da vicino l’andamento degli ultimi 18 mesi la prospettiva cambia radicalmente: la Lazio
ha prodotto uno sbilancio di 22,8 milioni di euro (aumentato la media del quadriennio, che è di 13 mln
annui), mentre la Roma sembra aver invertito radicalmente la tendenza: grazie soprattutto ai proventi del
calciomercato, ha prodotto nel 1° semestre 2013 un utile di 16,5 milioni, recuperando così il deficit della
stagione precedente. Non essendo ancora terminato il calciomercato non è possibile avere dati definitivi,
tuttavia quest’anno ambedue le squadre sembrano destinate a chiudere il calciomercato con un segno
negativo.
6.4 ALTRI COSTI (AMMORTAMENTI, INTERESSI, TASSE)
La voce più importante è rappresentata dai costi non operativi che ospitano al loro interno gli
ammortamenti (al netto del parco calciatori) gli interessi passivi sul debito bancario e le imposte
dell’esercizio.
11
Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni
Per la Lazio hanno un andamento non omogeneo, in particolare dovuto alle svalutazioni delle
immobilizzazioni (1,2 mln di euro nel bilancio 2012/13 e con un segno opposto, positivo, al recupero di
precedenti fondi rischi stanziati, per un valore di 8,9 milioni di euro, avvenuto nel bilancio 2010).
Anche nel caso della Roma, l’andamento è influenzato da partite straordinarie, sotto forma di svalutazione
dei crediti commerciali, che hanno rappresentato un totale di 2,7 mln nel periodo 2010-2013, con un picco
nella stagione appena conclusa).
Interessi passivi
La Lazio ha avuto un costo inferiore fino al bilancio 2012, quando ha pagato circa 2,7 milioni contro i 10
della Roma.
L’esposizione complessiva è però molto diversa: la Lazio ha prevalentemente debiti per le anticipazioni dei
diritti televisivi al factor, con cifre contenute, solo in un’occasione superiori ai 10 mln di euro. Nel corso
della stagione 2012/13 si è aggiunto un debito bancario dovuto all’operazione immobiliare realizzata a
Roma, con l’acquisto di un immobile in via Valenziana. Al 30 giugno 2013 presentava debiti di natura
finanziaria per un totale di 14,2 milioni di euro.
La Roma, invece, a partire dal 2010/11 ha visto il proprio debito finanziario crescere da 12 a 56,6 milioni di
euro, valore che ulteriormente salito fino a 75,3 milioni del bilancio al 30 giugno 2013. A seguito delle
operazioni straordinarie dell’estate 2013 (che hanno visto i soci americani sostituirsi ad Unicredit per la
quota residua dei finanziamenti a medio termine) la situazione è tornata su livelli più accettabili ed il debito
finanziario al 31 dicembre 2013 è di 22,3 milioni.
Imposte
Per la Lazio hanno pesato in media 3,7 milioni di euro annui nel periodo in esame, anche se negli ultimi due
bilanci la Società ha potuto iscrivere delle imposte differite, presentando così un risultato netto migliore di
quello prima delle imposte.
La Roma, nonostante le forti perdite registrate, paga molta IRAP, peggiorando così il risultato prima delle
tasse: nel periodo che stiamo esaminando parliamo di circa 3 milioni di media all’anno.
7. LE OPERAZIONI CON “PARTI CORRELATE”
Ciascuna delle due società presenta nei propri bilanci delle voci di ricavo e di costo (con conseguenti crediti
e debiti) per operazioni con le cosiddette “Parti Correlate”. Con questa definizione si intendono tutti quei
soggetti che, direttamente o indirettamente, hanno un rapporto particolare con la Società. Può trattarsi di
soci, di società controllate dalle stesso socio o da altre persone che rivestono un ruolo direttivo all’interno
della Società.
12
Queste poste sono evidenziate in bilancio perché, come si può facilmente intuire, il terzo deve essere a
conoscenza di eventuali accordi e contratti che, stipulati con una parte correlata, potrebbero avere dei
valori non allineati al mercato.
Ci troviamo però di fronte a due situazioni completamente diverse fra loro. A parte l’evoluzione in termini
assoluti (la Lazio ha avuto un’accelerazione importante fra il 2010/11 ed il 2013/14, arrivando a superare i
10 mln di euro nei primi nove mesi dell’esercizio in corso, la Roma è più stabile intorno ai 9 mln), anche la
natura dei costi è dissimile: mentre per la Lazio si tratta di costi per servizi, la Roma ha in queste voci
prevalentemente oneri finanziari e spese bancarie, dovuti anche alla presenza di Unicredit fra i soci e al
supporto finanziario della controllante.
La Lazio ricorre in maniera sistematica alle
società correlate per le proprie esigenze: dalla
vigilanza di Formello (Roma Union Security), alle
attività di catering e mensa (Omnia Service), fino
a giungere a servizi di assistenza di natura
organizzativa e logistica, informatici e di gestione
del personale (Linda, Lazio Snam Sud, Bona Dea).
La manutenzione ordinaria e straordinaria di
Formello e dei negozi, così come la gestione del
magazzino merci della SS Lazio Marketing sono ap-
paltate alla Gasoltermica Laurentina. Si aggiunge poi la US Salernitana, “per l’utilizzo di diritti commerciali e
pubblicitari nell’obiettivo anche dell’impiego e valorizzazione del proprio patrimonio sportivo soprattutto del
settore giovanile”.
Il valore di questi appalti è fortemente cresciuto nel corso degli ultimi due anni, secondo gli amministratori
in buona parte per eventi non ripetibili. Ad esempio il costo di 2,4 mln pagato a Gasoltermica nell’esercizio
2012/13 (contro una media precedente di 600/800mila euro) viene qualificato come “relativo
principalmente a manutenzioni ordinarie e straordinarie, nonché ai lavori di ristrutturazione del centro
sportivo di Formello e dell’immobile in Via Valenziani”. La vera crescita, però, si ha nell’esercizio in corso
che: pur essendo i dati riferiti a solo 9 mesi dell’anno, infatti, la quota di spese generali sostenute con parti
correlate ha già superato i 10 mln di euro, a causa di costi sostenuti nel primo semestre con Linda e Bona
Dea (complessivamente 2,7 mln di euro, contro i 400mila euro dell’esercizio precedente) e con Lazio Snam
Sud “per un costo complessivo definitivo che incide solo nel trimestre di Euro 3,30 milioni (…), a fronte di
costi complementari alle attività ricevute per prestazioni di servizi”.
13
La Roma, invece, usa in maniera decisamente più
contenuta le società correlate per le proprie
spese generali. Se non considerassimo i canoni di
locazione di Trigoria (AS Roma Real Estate) che
valgono da soli circa 3,2 mln di euro all’anno e gli
oneri finanziari e spese bancarie addebitate da
Unicredit e dai soci finanziatori (per altri 4/5 mln
all’anno), il valore dei servizi acquistati da società
correlate è veramente contenuto, limitandosi ai servizi di “consulenza strategica” forniti dal Gruppo Raptor.
8. LO STATO PATRIMONIALE
L’analisi di una squadra di calcio non può non soffermarsi su quelle voci che caratterizzano questo tipo di
società rispetto alle altre, evidenziando – all’interno dell’attivo e del passivo – quelle che sono direttamente
legate ai calciatori: il valore a bilancio della rosa, le compartecipazioni, il saldo dei crediti e dei debiti
derivanti dal calciomercato. Dove non altrimenti specificato i dati sono quelli dei Bilanci al 30 giugno 2013.
Tutte le volte che è stato possibile abbiamo però utilizzato i dati più recenti, ovverosia quelli contenuti nelle
Relazioni Semestrali delle due società al 31 dicembre 2013 (che rappresentano una fotografia al termine del
primo semestre della stagione sportiva 2013/14) o al 31 marzo 2014 (che copre i primi nove mesi
dell’esercizio).
Lo Stato Patrimoniale delle due Società ci restituisce una fotografia di due strategie completamente diverse
nella gestione di una società di calcio:
la Lazio fa registrare un ridotto utilizzo dello strumento del calciomercato per finanziare le proprie
attività anche grazie a un limitato ricorso al debito bancario, che esiste solo in connessione alla
citata operazione immobiliare (diversamente la società avrebbe i saldi dei conti correnti in attivo);
la Roma, invece, ha usa fortemente la leva del calciomercato come strumento di gestione del Club,
ma questo comporta maggiori investimenti sul parco calciatori e, unitamente alle perdite di
esercizio, un’esposizione finanziaria complessiva in forte crescita.
14
La Lazio ha prodotto una perdita di esercizio al 30 giugno 2013 proprio a causa del saldo della gestione del
parco calciatori, negativa per oltre 20 mln di euro a causa di ammortamenti e costi per osservatori ed
agenti che sono stati finanziati dai ricavi ordinari e non da plusvalenze di mercato. Tuttavia la struttura
equilibrata di ricavi e costi le ha consentito di assorbire il risultato negativo (peraltro contenuto entro i 6
mln di euro) senza dover ricorrere al debito bancario. Il dato è però già in controtendenza al 31 marzo
2014, perché in questi nove mesi la Società ha realizzato un utile di 12,3 mln dalla gestione del parco
calciatori.
Completamente diverso il percorso della Roma che, avendo accumulato nel periodo oltre 150 mln di
perdite di esercizio ha dovuto adoperarsi per trasformare il calciomercato in una fonte di ricavi (che infatti
ha portato quasi 50 mln di benefici netti sul bilancio al 30 giugno 2013), ma non ha contemporaneamente
visto crescere in maniera sensibile, nonostante i versamenti dei soci, il proprio debito verso il sistema
bancario (passato da 10 a 88 mln di euro). Anche nell’esercizio in corso, come abbiamo visto, la leva del
calciomercato è stata usata per controbilanciare le perdite della gestione caratteristica, portando al 31
marzo 2014 un beneficio di 13,8 mln di euro.
8.1 CREDITI E DEBITI CORRENTI
All’interno di queste voci sono presenti crediti e i debiti delle società per l’attività non legata al
calciomercato. Tipicamente i crediti commerciali derivano dai ricavi nei confronti della Lega di Serie A (ad
esempio per i diritti tv) e degli sponsor, mentre la voce dei debiti accoglie le spese legate al funzionamento
della squadra (sede sociale, campo allenamento, viaggi e trasferte, ecc.).
La Lazio non presenta movimenti
significativi nei crediti e debiti commerciali.
Rimane molto elevato il debito verso lo
Stato che però risale alla rateizzazione
concordata nel 2005 che terminerà nel
2028. La crescita degli altri debiti è dovuta
all’aumento dei debiti v/tesserati per premi
e verso intermediari.
La Roma ha, invece, fatto registrare
un’importante diminuzione dei crediti
commerciali, che si sono quasi dimezzati,
nonostante il fatturato 2013 non si sia
discostato troppo da quello dell’anno
precedente.
Anche i debiti tributari sono scesi in
maniera importante, da 8,2 a 2,2 mln di
euro per effetto di un minore saldo per
IRPEF e IVA.
15
8.2 IMMOBILIZZAZIONI
In questa voce sono incluse le immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie al netto di quelle legate
ai giocatori (calciatori di proprietà e comproprietà). Non si segnalano movimenti di rilievo.
8.3 PARCO CALCIATORI
La due Società, come abbiamo visto, hanno una politica in antitesi: mirati e contenuti gli investimenti della
Lazio, molto più dinamici (perché improntati anche a garantire un reddito da plusvalenze) quelli della
Roma.
Al 31 dicembre 2013, la Lazio deteneva la
proprietà di 40 calciatori e nessuna
compartecipazione, per un valore al netto
degli ammortamenti di 42 milioni.
Transfermarkt valuta la rosa 126 mln:
esistono quindi delle plusvalenze latenti che
possono essere utilizzate.
Alla stessa data, la Roma deteneva la
proprietà di 60 calciatori (e compartecipa-
zione su altri 2 (per un valore netto 81
milioni). Transfermarkt valuta la rosa 188
mln: anche in questo caso ci sono spazi
potenziali di ricavo.
8.4 CREDITI E DEBITI DA CALCIOMERCATO
In precedenza avevamo osservato l’andamento di crediti e debiti di natura commerciale che, stante la
specificità del settore, non sono che una delle componenti del capitale circolante di una società di calcio.
Esistono altre voci di credito e debito che sono altrettanto importanti e nascono dall’attività di
compravendita dei calciatori.
Ricordiamo innanzitutto che esiste una differenza sostanziale fra le operazioni effettuate fra squadre
italiane e quelle che riguardano, invece, acquisti e cessioni con l’estero. Negli ultimi anni, inoltre, è diffusa
la prassi di concedere dilazioni per il pagamento, che possono giungere fino a 5 anni dalla data
dell’acquisto.
Nel caso delle vendite in Italia, tutto avviene per il tramite della camera di compensazione presso la Lega,
senza transazioni in denaro dirette fra le squadre: quando la squadra “A” vende un giocatore alla squadra
“B”, al momento del deposito del contratto acquisisce un credito, che può utilizzare per acquistare altri
giocatori, oppure tenere disponibile per sessioni successive di calciomercato (recentemente, per consentire
il finanziamento delle attività, alcune squadre hanno smobilizzato tali crediti con il sistema bancario).
Contemporaneamente, la squadra acquirente deve garantire il pagamento del proprio debito; lo può fare
attraverso una compensazione con dei crediti precedentemente acquisiti, oppure rilasciando fideiussioni
per l’importo pari al debito netto emergente.
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Laddove la transazione avvenga con una società straniera, invece, il regolamento del pagamento è da
effettuarsi in denaro. La garanzia sull’eventuale dilazione concessa dal venditore rimane oggetto di
negoziazione fra le parti. A partire dal 2012 è entrato in vigore un nuovo strumento in ambito FIFA,
(Transfer Matching System), nato con l’obiettivo di tracciare e regolamentare tutti i trasferimenti di
calciatori. Per il momento, però, lo stesso non interviene ancora sulla parte finanziaria della negoziazione,
limitandosi a far emergere i valori della stessa e le condizioni del contratto di compravendita stipulato fra le
due squadre di calcio.
Il calciomercato, inteso sia dal punto di vista di investimenti e disinvestimenti, sia da quello delle scadenze
di incassi e pagamenti, può diventare elemento determinante per la gestione dell’esposizione finanziaria
della società.
La Lazio, a partire dalla scorsa stagione, ha invertito la rotta: se per i primi tre anni il saldo patrimoniale del
calciomercato era sempre negativo, sia il bilancio al 30 giugno, sia i movimenti del primo semestre 2013/14
hanno portato ad una crescita dei crediti rispetto ai debiti. Al 31 dicembre, infatti, la Società ha un saldo
complessivo positivo per 6,5 mln e circa 12,8 milioni utilizzabili nell’immediato.
Anche la Roma, si sta muovendo nella stessa direzione, ma non è ancora riuscita a portare in positivo il
saldo fra crediti e debiti che, pur in forte riduzione, al 31 dicembre 2013 era ancora negativo per quasi 6
mln. Tuttavia le operazioni definite sono state forse studiate anche per poter disporre di uno spazio di
autonomia di gestione: la tabella ci dice infatti che la Società ha a disposizione circa 10,5 mln da spendere
senza dover intaccare i propri conti correnti, perché il debito da calciomercato è negativi solo oltre i 12
mesi.
8.5 CREDITI E DEBITI DA CALCIOMERCATO
8.6 POSIZIONE FINANZIARIA NETTA
Abbiamo già evidenziato la differente situazione delle due squadre dal punto di vista finanziario, che qui
analizziamo con i dati di dettaglio più aggiornati, ovverosia quelli riportati nei Bilanci al 31 dicembre 2013.
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La Lazio, al netto del debito bancario per l’acquisto dell’immobile presenta tradizionalmente un saldo a
breve termine positivo (o leggermente negativo) riuscendo cioè ad autofinanziare le proprie attività.
Questo aspetto è molto importante, anche perché le squadre di Serie A capaci di vivere senza ricorrere al
debito bancario sono veramente poche (Napoli e Udinese le altre). Completamente diverso il discorso della
Roma, che oltre ad avere un debito bancario molto più elevato, lo vede tutto concentrato nel breve
termine.
Anche la natura del debito è molto differente:
quello della Lazio è prevalentemente di natura autoliquidante (dovuto ad operazioni di
anticipazione di crediti verso la Lega per i diritti televisivi della Serie A);
la Roma ha invece quasi il 72% dei propri debiti legati a finanziamenti a medio termine che,
quindi, devono essere coperti prelevando le risorse dalla produzione di cassa operativa, per evitare
che debbano essere rimborsati direttamente dal socio.
Considerata l’incapacità strutturale delle Roma di produrre un reddito operativo positivo, premessa per
generare autonomamente dei flussi di cassa positivi per ridurre la propria esposizione bancaria, questo è un
problema che la proprietà dovrà affrontare seriamente.
Al 31 marzo 2014 la Lazio (che non fornisce il dettaglio analitico nelle trimestrali) migliora la propria PFN da
10,4 a 8,1 milioni; la Roma, invece, peggiora ulteriormente passando da 74 a 94,7 milioni, nonostante i
versamenti in conto capitale effettuati dai soci.
8.7 CREDITI E DEBITI INFRAGRUPPO
È una voce assolutamente marginale per la Lazio, che addirittura al 31 dicembre 2013 vede i saldi
assolutamente a zero, mentre assume un certo rilievo per la Roma, sia sul versante dei crediti sia,
soprattutto, su quello dei debiti.
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La parte preponderante dei debiti infragruppo è verso la società controllante ASR TD SPV LLC (riconducibile
al presidente James Pallotta, che detiene il 60% delle quote di NEEP Roma Holding): il 1° agosto 2013,
infatti, la ASR TD SPA LLC ha siglato un accordo con Unicredit Spa e con Roma 2000 Srl rilevando i crediti da
queste vantate nei confronti della AS Roma e risalenti all’operazione di acquisto della società: si tratta di
circa 31,2 mln di euro verso Unicredit (cosiddetto “Term Loan”) e di 21,9 mln di euro verso Roma 2000 Srl
(cosiddetto “Vendor Loan”).
La parte di debito verso soci, pari a 11,6 mln, è invece relativa a finanziamenti effettuati da NEEP Roma
Holding, che verranno ragionevolmente utilizzati per completare la sottoscrizione dell’aumento di capitale
a 100 mln di euro.
8.8 PATRIMONIO NETTO
Il Patrimonio Netto della Lazio al 31 marzo 2014 è pari a 19,9 milioni di euro in crescita rispetto al bilancio
precedente per effetto del risultato positivo dei primi nove mesi dell’esercizio (+11,25 mln). Non si
segnalano altre movimentazioni.
Nel caso della Roma, invece, le variazioni del Patrimonio Netto sono molteplici: nel corso dei primi nove
mesi dell’esercizio l’azionista di riferimento NEEP Roma Holding ha effettuato versamenti in conto futuro
aumento di capitale per ulteriori 21,55 milioni di euro, che si sommano ai 76,5 già in precedenza versati,
coprendo quasi interamente l’aumento di capitale in corso (portato a 100 mln con decisione dello scorso
marzo 2014). Buona parte di questo versamento è stato eroso dalle perdite del periodo, pari a 16,6 milioni
di euro.
La presenza di un Patrimonio Netto negativo fa sì che la Roma possa trovarsi in difficoltà rispetto al
Regolamento sul Fair Play Finanziario, che invece prevede fra i suoi requisiti non derogabili che lo stesso sia
positivo. Grazie al positivo andamento dell’aumento di capitale di luglio 2014, questo problema potrà
essere in parte mitigato, in quanto la sottoscrizione da parte dei soci terzi (non la NEEP Roma Holding, che
aveva già versato gli importi a riserva), ha portato un beneficio netto di circa 20 milioni di euro.
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9. IL TEST DEL FAIR PLAY FINANZIARIO: LAZIO OK, ROMA FUORI DAI PARAMETRI
Il Fair Play Finanziario è entrato in vigore nel 2009 e la stagione passata è stata la prima sulla quale
verranno fatte le verifiche per il rispetto dei requisiti, con le note sanzioni a carico di alcune squadre (su
tutte PSG e Manchester City).
Solo la Roma, essendosi qualificata per una competizione UEFA, dovrà sottostare alla verifica nel corso
della prossima primavera e che sarà basata sui risultati del triennio dal 2011/12 al 2013/14 (quindi
comprendente il bilancio al 30 giugno 2014 che sarà approvato a settembre). La Lazio non è invece soggetta
a tale incombenza, tuttavia è possibile simularne gli esiti.
Una squadra di calcio che intenda ottenere la Licenza UEFA e partecipare ad una competizione europea
deve dimostrare di avere taluni requisiti. I due principali sono l’obbligo di pareggio di bilancio (“break-even
rule”) e l’assenza di debiti scaduti (“no overdue debts”).
Le società devono raggiungere il punto di pareggio fra ricavi e costi di gestione. Tale calcolo nasce dalla
differenza fra:
ricavi rilevanti (“relevant incomes”): vendita di biglietti ed abbonamenti, diritti televisivi,
sponsorizzazioni e pubblicità. A ciò vanno aggiunte le plusvalenze sulla vendita di giocatori, i ricavi
da alienazione delle immobilizzazioni materiali (es. immobili) ed i proventi da operazioni finanziarie;
costi rilevanti (“relevant expenses“): salari e benefit dei dipendenti, spese generali, ammortamenti
dei costi dei giocatori, oneri finanziari ed eventuali dividendi.
La verifica deve essere fatta per “periodi di monitoraggio” triennali (il prossimo sarà, appunto, dal 2011/12
al 2013/14)): il risultato cumulato deve essere positivo o comunque evidenziare un deficit complessivo non
superiore a 5 milioni di euro. Qualora un anno tale limite fosse superato, è possibile utilizzare eventuali
surplus dei due anni precedenti. Per i primi cinque anni sarà ancora consentito ai Club di avere deficit
superiori a tale limite, purché gli azionisti provvedano al loro completo ripianamento. È prevista una soglia
massima decrescente di 45 milioni di euro (per le licenze richieste nelle stagioni 2013/2014 e 2014/2015),
che scenderà a 30 milioni di euro per le tre successive (il valore è riferito all’intero periodo di monitoraggio,
quindi biennio o triennio, e non al singolo anno).
Il secondo pilastro sul quale poggia il FFP è il divieto di avere debiti scaduti nei confronti del personale, del
fisco, degli Istituti di Previdenza Sociale e, non ultimo, delle altre squadre di calcio a seguito delle operazioni
di calciomercato.
L’errore comune è quello di osservare il bilancio delle squadre e soffermarsi esclusivamente sul valore
assoluto dei debiti: non è quello il punto. Come tutte le società anche le squadre di calcio hanno dei debiti,
quali ad esempio finanziamenti bancari e dilazioni di pagamento concesse dai fornitori e dalle altre squadre
di calcio in fase di acquisto dei calciatori. L’UEFA vuole accertarsi che la politica finanziaria del Club non lo
porti ad eccedere, cioè ad accumulare debiti che poi non vengono pagati. Questa (magari con la
compiacenza di alcuni Governi troppo “morbidi” nel consentire il mancato pagamento di tasse ed oneri
sociali) può essere una situazione che distorce la concorrenza fra le squadre, perché consente ad alcune di
avere disponibilità finanziarie improprie, in quanto derivanti dal mancato assolvimento di obblighi che gli
altri stanno rispettando.
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Nell’attesa dei bilanci ufficiali al 30 giugno 2014, che saranno approvati nel mese di settembre, abbiamo
effettuato la simulazione sul triennio 2010/11 – 2012/13.
9.1 SS LAZIO: TEST SUPERATO
La Lazio supera tranquillamente il test del Fair Play Finanziario. Il risultato aggregato delle stagioni
2010/13, è un utile di 9,6 milioni, quindi non comporta alcuna problematica ai fini del rispetto del requisito
del pareggio di bilancio. In occasione della prossima verifica, il Club, che presenta una perdita aggregata ai
fini del FFP di quasi 10 milioni negli ultimi due anni, non avrà problemi perché potrà comunque continuare
ad usufruire del bonus dell’utile registrato nell’esercizio 2010/11. In ogni caso, a meno di cambiamenti
repentini rispetto all’andamento del primo semestre 2013/14 (chiuso con un utile di 821mila euro), la Lazio
si troverebbe ampiamente al di sotto delle soglie di tolleranza consentite dalla UEFA (attualmente a 45 mln
di euro), che però presupporrebbero un intervento dell’azionista con una ricapitalizzazione.
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9.2 AS ROMA: FUORI DAI PARAMETRI UEFA
La Roma non supera il test del Fair Play Finanziario: come riportato anche nel Prospetto Informativo
dell’Aumento di Capitale di luglio 2014, la perdita aggregata supera ampiamente i 45 milioni di euro, e non
potrebbe quindi essere sanata neanche attraverso un intervento dell’azionista. Tra l’altro si noti che mentre
la nostra analisi di è basata sui dati fino al 2013, la Società ha già fatto la sua affermazione sulla base di una
stima del risultato al 30.06.2014, ovverosia quelli che saranno effettivamente oggetto di verifica da parte
della UEFA.
Ma non è tutto: la Roma presenta anche un Patrimonio Netto consolidato negativo, situazione non
consentita dalla UEFA e che non sarà sanata neanche dall’aumento di capitale, perché la quota di NEEP
Roma Holding era già stata versata negli anni scorsi.
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La collana dei TBreport
Questi documenti nascono con l’obiettivo di spiegare in maniera comprensibile aspetti che spesso sono
presentati in modo complesso o rispetto ai quali non è facile reperire fonti.
Non hanno la presunzione di riuscirci.
Nel provarci renderemo comunque sempre disponibili tutte le fonti sulle quali sono basati i ragionamenti,
perché le possiate consultare e costruire la vostra opinione.
n. 1 I nuovi criteri di ripartizione dei diritti TV in Serie A
n. 2 Troppo popolare per fallire? I numeri del calcio europeo
n. 3 L'Indagine Conoscitiva sul Calcio Professionistico dell'Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato: 5 anni dopo, cosa è cambiato?
n. 4 L’oligarchia del calcio europeo, certificata anche da Deloitte
n. 5 L’impatto dello Juventus Stadium sul futuro del club
n. 6 Il Derby dei Bilanci: Genoa CFC vs UC Sampdoria
Oltre ai link contenuti all’interno del Report, la documentazione è reperibile sul sito della Biblioteca del
Tifoso Bilanciato.
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